troverete in questo bollettino diversi articoli che parlano
di me. Chi li ha scritti senz'altro sar mosso dal proverbio che diceva" Dei preti e dei re o se ne parla bene o si tace". Accanto a chi parla bene, ce ne sono senz'altro tanti altri che avranno tanto da dire in negativo (non penso di ave- re il 75% dei consensi). un po' come quando nasce un bambino che buono, quando sposa una persona che bella e quando uno muore si dice tutto il bene del mon- do! Se aggiungo anch'io un mio scritto per due motivi: primo per RNGRAZARV per la vostra pazienza e per la collaborazione che avete manifestato. Un grosso grazie soprattutto a chi, "dietro te quinte" , ha rimboccato le maniche e ha dedicato tempo, passione e competenza per portare avanti la vita ordinaria di una comunit parrocchiale. Mi riferisco a chi mette ordine in chiesa con le pulizie, gli addobbi e l'animazione liturgica; mi riferisco anche ai ca- techisti e agii animatori dell'oratorio sia festivo che estivo. Rivolgo anche un sentito ringraziamento al Sindaco, Agostino Grisoni, e a tutti i suoi collaboratori per come siamo riusciti a co - operare in questi dieci anni. l secondo motivo per chiedervi perdono. Mi rendo conto che ho tante cose da farmi perdonare. Avendo un ruolo non in ombra, sono venute fuori tutte le mie miserie e i miei limiti. Mi sono reso conto che se delle volte di un prete si dice che "predica bene e razzola male", di me si pu benissimo dire che non sono neppure capace di predicare! L'unica cosa di cui mi posso vantare, se mi permettete i! termi- ne, quella di aver condiviso con voi la vita con le sue vicende il pi delle volte da routine, altre volte di gioia e altre purtroppo di dolore. Mi viene in mente in questo momento il congedo di San Paolo ai Cristiani di Efeso; non lo trascrivo, potete tro- varlo negli Atti degli Apostoli a! cap. 20, vv, 32-35. Vorrei tanto fare mie le racco- mandazioni di Paolo, viverle e augurarle anche a voi. Ci sono tre segni che ho tentato di evidenziare nella nostra Chiesa: la Parola quoti- diana di Dio proposta alla lettura per chi entra in chiesa; il catino e la brocca come invito al servizio e il Taberna- colo illuminato come impegno alla Comunione. Da ultimo: c' una targhetta sulla croce posizionata sotto l'ulivo con questa scritta: "La croce - l'ulivo: un abbraccio gratuito, universale, perenne". Queste parole vorrebbero essere la caratteristica dell'amore di Dio, ma anche del nostro amore. Vi ringrazio ancora e ancora, vi chiedo scusa se non sono stato all'altezza delle vostre aspettative. 2 Grazie, Don Eugenio Caro don Eugenio, quando sei arrivato a Ronago, circa dieci anni fa, si ca- pito subito che eri un prete feriale, che non amavi le feste e le cerimonie, preferivi ai paramenti il grembiule, al pivia- le la tuta. Non hai fatto dichiarazioni di principio, i discorsi di circostanza non ti vengono proprio, anzi parli solo se hai veramente qualcosa da dire e se percepisci che gli al- tri ti stanno ascoltando. Peschi solo dalla Parola di Dio e ti meravigli di scoprire sempre qualcosa di nuovo e attuale. Ci tieni a sottolineare che non solo in chiesa che si trova il buon Dio: anzi, Lui spesso si diverte a parlarci tra- mite chi meno ci immaginiamo e sta proprio l dove andia- mo finita la Messa, magari al bar, certamente al lavoro o tra le padelle, i libri e i patelli. Non siamo i migliori noi che la domenica ci fac- ciamo vedere: siamo qui anzitutto per chiedere perdono e ricominciare. Ma tu sai guardare di l dai confini fittizi e vedere germogli, magari nascosti, ma for- se per questo ancora pi preziosi e pi belli. Come prete ci hai dato il sapore di eventi solenni e festosi, ma soprat- tutto sei stato presente in silenzio o con poche pa- role, quelle giuste e spesso commosse, l dove conta solo la sostanza delle cose. Hai detto una volta che il prete non di nessu- no, ma solo di Dio, e adesso naturalmente questo pensiero ritorna e vorrebbe essere una consolazio- ne per ci che ci aspetta. Ma forse non proprio cos: no, non vero che il prete non di nessuno; il prete di tutti. Tu non l'hai detto, ma ce lo hai fat- to vedere. Adesso che recidi col vigore del bosca- iolo le radici che forse cominciavano a penetrare la nostra terra, l'unica parola che non ci sembra di troppo grazie, mentre ci aspettiamo, per te e per noi, dal taglio di questo distacco, un fiotto di vita. e. r. 3 Grazie, Don Eugenio G.A.M. Gruppo Appoggio Missionario Quando da piccola andavo al catechi- smo, ci spiegavano che il Sacerdote come Ges, lo rappresenta, uno stru- mento di Dio. Oggi che abbiamo molti anni ci chiedia- mo: quale Ges? Quello della vita pubblica, che parla alle folle, che raduna i suoi discepoli, che fa i miracoli? Oppure quello che per molti anni vissuto a Nazareth, condu- cendo una vita normale e nascosta ai pi? Pensando a Don Eugenio, lo paragonia- mo al Ges della vita nascosta che nella sinagoga legge e studia le scrittu- re, che nella sua casa, come Maria, le me- dita nel suo cuore, che prega nel silenzio Dio, il Padre suo; pensiamo a Ges che lavora il legno con Giuseppe, che incontra e fa festa con i vicini, che ascolta e si commuove per la loro gioia o per il loro dolore...come farebbe qualunque persona normale... Se sappiamo vedere oltre le apparenze, possiamo riconoscere - nel Ges della vita nascosta - il Figlio di Dio, venuto nel mondo a fare la volont del Padre: quel- la del servizio per amore; incarnato per essere sempre vicino a noi e donarci in abbondanza la vita E allora: " GRAZIE! " Don Eugenio per essere come il "Ges nascosto dalle apparenze", perch ci fai riflettere, pensare... GRAZIE per la sem- plicit, per la disponibilit ad ogni vero bisogno, per i rari, ma preziosi consigli, per la tua con-passione... per l'umilt... Ma soprattutto GRAZIE per averci spie- gato la "Parola", la Sacra Scrittura ogni giorno, con riferimenti aderenti alle pic- cole cose, agli avvenimenti, alle occupa- zioni di tutti i giorni, cos da farci capire che il Vangelo attuale, vero anche per noi, gente comune, cos da aiutarci a riconoscere Dio nel quotidiano con gli occhi spalancati sulla vita. " La Parola di Dio come una caramel- la: va gustata lentamente ". E il lettore penser: "Cosa e c'entra il Gruppo Mis- sionario? " nesso lo trovi ciascuno...noi siamo contente d'aver riscoperto la sem- plicit, la bellezza e la profondit, la "bont " della Parola di Dio: e lo abbia- mo voluto dire a tutti. Rosanna, Antonietta, Ausilia, Anna Ma- ria con tutti i gamiti da Suor Amelia Ho saputo che Don Eugenio lascer la comunit di Ronago. Mi unisco al ringraziamento d tutta la comunit e a Don Eugenio dico che mi ac- compagna sempre la sua SEMPLI- CIT la sua COMPASSIONE, il suo farsi UNO con chi soffre, il SUO vi- vere il VANGELO come si deve. Quale segno della mia grande rico- noscenza, lo accompagno alla sua nuova Parrocchia con tanta pre- ghiera perch continui ad essere un BUON PASTORE! Il BUON PASTO- RE che DIO vuole che Lui sia! 4 Grazie, Don Eugenio Era affollatissima la chiesa di Rona- go '8 maggio scorso, quando il Ve- scovo Diego Coletti ha celebrato la Messa in onore del nostro patrono, San Vittore, e, per l'occasione, ha dato l'annuncio che forse tutti si aspettavano, anticipato dai giornali e che molti temevano: il trasferimento di Don Eugenio dalla nostra parroc- chia. n tanti potranno spiegare che cosa ha rappresentato Don Eugenio per questa parrocchia e potranno trat- teggiare virt e difetti ai quali neppure un prete sfugge. Ma per me Don Eu- genio l'esempio che il mondo ha pi bisogno di uomini buoni che di santi e di eroi, lo ho vissuto per 84 anni all'ombra di un campanile e come tutti quelli della mia generazione, ho sem- pre visto nel parroco l'uomo di Dio e l'autorit civile, non solo religiosa, tra le pi importanti del paese. n Don Eugenio ho visto, invece, uno di noi, uno che lavora come un manovale e prova la stessa fatica di tutti i lavora- tori che si guadagnano il pane per la propria famiglia. Di lui mi rester l'immagine dei giorni in cui tirava la carretta piena di terra e sassi, scava- va, faceva l'orto, tagliava l'erba in piazza, come se volesse condividere le difficolt di tutti e come se volesse sentirsi stanco, la sera, come si sen- tono stanchi tutti quelli che vanno a lavorare e poi devono occuparsi della casa e della famiglia. Ma capace, come tutti, di prendersi le sue piccole soddisfazioni, come la gita in moto e anche questo umano, lo rende vici- no a ciascuno di noi che ci acconten- tiamo di poco. Nello stesso tempo, Don Euge- nio ha rappresentato, per me, valori che il mondo moderno ritiene sorpas- sati: la sobriet, per esempio, sempre modesto nel mangiare e nel vestire, sempre in ombra, sempre in seconda linea tra la gente, non ha mai voluto essere protagonista, ma uno dei tanti, lasciando fare, lasciando dire. Ha ascoltato molto, ha ascoltato tutti e forse questa la cosa pi grande, in una societ dove tutti gridano e parla- no anche a vanvera. Forse avevamo immaginato un parroco diverso, ma ci capitato Don Eugenio che ci ha dato l'esempio di umilt, di cordialit e di riserbo. Un uomo semplice, un prete schivo, che non ha mai chiesto niente, ha sempre rispettato tutti e non ci dir mai come la pensa su di noi. E anche le sue la- crime, la sera in cui il Vescovo ha dato l'annuncio del trasferimento, sono state una lezione silenziosa di spiritualit. Don Eugenio, a 61 anni, rico- mincia da capo e lascia una parroc- chia che gli vuoi bene: il suo atto di fede, gli costa molto. Ma dice ancora "s ", perch si fida di Dio. // nonno Felice 5 Grazie, Don Eugenio Un mattino di fine inverno di qualche anno fa suonai alla porta della casa parrocchiale. Venne il parroco, don Eugenio, e 'buon giorno - dissi, "sono il picchio del Serafino e cerco casa, perch la mia me l'avete abbattuta'. Era l'anno in cui don Eugenio tagli il bosco sotto il Serafino; dopo qualche settimana trovai presso il mio cancel- lo un pezzo di tronco di robinia con un piccolo buco: era la casa del pic- chio. Questo, e non solo, don Eu- genio, il parroco che ora noi tutti, par- rocchiani di Ronago, dobbiamo salu- tare. Non facile salutare un parroco, perch si correrebbe il rischio di ca- dere nei soliti 'luoghi comuni': era bra- vo con i ragazzi, curava la chiesa, predicava bene, visitava i malati, etc.....e allora desidero salutare l'uomo, l'amico e l'uomo di Dio! Nel fare questo, ricordo un altro fatto, oltre a quello appena citato. Qualche giorno fa avevo biso- gno di una sua firma su un documen- to della nuova legge 81/2008 (quella sulla sicurezza e sulla salute sul lavo- ro, tanto per intenderci) a riguardo della Scuola dell'nfanzia, e cos mi recai in parrocchia con la dottoressa responsabile di questa pratica. Mi preoccupai di metterla al corrente che il nostro "un parroco particolare'. Don Eugenio, che aveva appena fini- to di lavorare nei giardinetto con l'uli- vo, arriv vestito come sempre; salu- t, si present ed entr dalla porta di servizio per aprire quella principale. La dottoressa mi chiese - 'siete sicuri che sia un prete?'; 'tranquilla', - rispo- si - 'sono dieci anni che con noi e non abbiamo dubbi!'. 6 Cosa mi lascia don Eugenio? Una grande tranquillit e tanta umanit nei mio essere cristiano. Tranquil- lit perch con il suo vivere ed agire mi ha scolpito nella mente e nel cuore che 'Dio infinito amore'. Umanit perch le sue pa- role hanno ripetuto all'infinito che Ges (si carpentiere) lo si trova in ogni uomo, specialmente nei sem- plici e negli umili, e questo mes- saggio mi entrato dentro nei pi profondo e mi ha consolato. Cosa mi mancher? Quella moto- sega che mi prest quel giorno in cui si ruppe la mia ed io ne avevo assolutamente bisogno. l suo modo di accoglierti nel confessio- nale. Colui che, eventualmente, andrebbe in 'galera' a causa di qualche grossa responsabilit per la Scuola Materna. l suo "sentirsi uno di noi'. Cosa conserver di lui? Le pagine (fotocopiate) di quel libro del '600 'delle piante e della tenuta del bo- sco'; il libro di Don Bruno Maggio- ni sul vangelo di Matteo; le sue spiegazioni su come 'coltivare il cacao'. Cosa gli dico? Perdonami se qual- che volta non ti ho amato fino in fondo come fratello, non ti ho ap- prezzato per l'uomo che sei, ti ho lasciato solo e non ti ho giustifica- to di fronte agli altri. Cosa gli chiedo? Resta sempre il prete e l'uomo semplice, che sei stato tra di noi in tutti questi anni, grazie al tuo agire ed al tuo parla- re. Guerrino Grazie, Don Eugenio Quando mi stato chiesto di scrivere un articolo di commiato per don Euge- nio, mi sono ricordato di una sera d'inverno di un paio di anni fa. Stavo tor- nando con lui e con alcuni amici da Como dopo aver visto "Centochiodi ", il film di Ermanno Olmi, uno dei registi ita- liani che amo maggiormente per la straordinaria forza narrativa e per la vi- sione sempre intrisa di poesia delle sto- rie che racconta. Discutemmo, durante il viaggio di ritorno, delle immagini e delle parole che pi ci avevano colpito di quel film. Don Eugenio non aveva avuto dub- bi. La frase pi toccante, quella che sve- lava pi a fondo il messaggio che Olmi aveva voluto trasmettere agli spettatori era quella che il protagonista a un certo punto aveva pronunciato dopo che era- no stati "inchiodati" i molti volumi di una preziosa biblioteca; " E pi importante dedicare del tempo a parlare con un amico che leggere cento libri ". Ecco, credo che nella sintetica ma efficace 7 Grazie, Don Eugenio tesi contenuta in quella frase sia rac- chiusa la cifra della vocazione di Euge- nio, la caratteristica essenziale dei suo essere sacerdote. Non si creda che egli non abbia una salda e profonda preparazione cul- turale e spirituale. Ma i libri che ha stu- diato, le preghiere e le meditazioni che egli compie quotidianamente per lui non avrebbero alcun senso se non avessero come sbocco naturale un sentimento profondo di empatia con le persone che incontra sul suo cammino. l Ges che si ritira da solo in riva al mare a pregare e a meditare, secondo la sua visione del cristianesimo, non pu essere scollegato dal Ges che incontra la Samaritana al pozzo o che guarisce il cieco nato. l'incontro che rivoluziona il cuore di un uomo, il rapporto con gli altri che conferisce spessore ad una vo- cazione. C ' una bellissima espressione di Giovanni XX, il quale ripeteva che a lui non interessava sapere da dove veniva un uomo, ma dove sarebbe andato. Cre- do che dietro ogni incontro di don Euge- nio non ci sia mai la pettegola curiosit di conoscere la storia di una persona per misurare i suoi pregi e i suoi difetti, per soppesare le sue mancanze e i suoi limi- ti, ma l'ansia di ascoltarla, la preoccupa- zione pastorale di "sentire" le sue delu- sioni, di accompagnarne i suoi entusia- smi, senza mai provare la tentazione di giudicarla. Pi di una volta mi capitato di fargli un complimento, dicendogli che ha una testa "laica", nel senso che ragiona liberamente e non secondo schemi pre- stabiliti o tesi preconcette. Non mai apodittico nel suo argomentare in tema di fede, ma lascia spazio alla libert di scelta dell'uomo. Non mai ancorato al passato, solo perch tradizione, ma ha lo sguardo profetico, puntato in avanti. Non molto interessato ai sofismi e ai distinguo dei teorici e in lui prevale una visione concreta dei problemi di ogni giorno. La sua estrazione sociale conta- dina, fatta di mani ruvide che hanno co- nosciuto secolari fatiche e che lui riven- dica con giusto orgoglio, pu darci a vol- te l'impressione di un personaggio fuori tempo e fuori moda. nvece proprio l che sta i! cuore del suo impegno pasto- rale: un discreto, sobrio e nel contempo forte messaggio cristiano, capace di ri- volgersi a tutti senza 8 falsi timori e senza retorica. l suo stile di prete (mi piace chiamarlo cos, all'antica ) stato questo nei 10 anni di permanenza nella nostra parrocchia. Ora che chiamato ad un nuovo servizio sono sicuro che non cambier il suo modo di essere annunciatore entu- siasta del Vangelo, la Buona novella del- la quale coerente testimone. Scriveva Carlo Levi nel suo famo- so romanzo "Cristo si fermato ad Eboli " parlando della sua partenza dal confino in Lucania: " nella mia natura sentire dolorosi i distacchi...". Anche se Don Eu- genio avvertir umana nostalgia per ci che lascia, parta con la serena consape- volezza di aver seminato tanto bene nel- la nostra comunit. A volte pi di tante dotte lezioni servono gli sguardi, i silenzi e, magari, dieci minuti con un amico davanti ad un buon caff! Maurizio Grazie, Don Eugenio Con le preghiere di tutta la comunit, capitanata da Lei, mi ha aiutato a su- perare momenti molto difficili. La sua vicinanza spirituale e la sua amicizia sono state per me momenti di conforto che mi davano carica e fiducia per con- tinuare con ottimismo nel mio lungo cammino. Sempre pronto a venire in- contro alle mie esigenze di malata "speciale", mi ha aiutata ad ottenere il "miracolo" della mia, spero, guarigione completa. Non si dimentichi di me, an- che quando non sar pi qui!!! Non rie- sco a dire altro perch, come Lei, anch'io mi emoziono facilmente; per la mia profonda gratitudine verso di Lei e verso la comunit nel mio cuore e sempre ci sar!! Dico solo a Lei, Don, e a tutti gli amici Ronaghesi che hanno pregato tanto per me: grazie.....grazie.....grazie..... Renata 9 Grazie, Don Eugenio Abbiamo chiesto ai bambini di 4a elementare, che lo scorso 3 maggio hanno ricevuto per la prima volta la Comunione, di scrivere dei pensieri da dedicare a don Eugenio. Ecco il frutto del loro lavoro. Carissimo don Eugenio, mi hai accompagnata dal Battesimo fino alla Comunione, speravo potessi accompagnarmi fino alla Cresima. Spero che qualche volta torni a trovarmi. Eri e sei sempre stato il mio amico e don preferito. Accogli gli altri bam- bini come hai accolto noi. (Gemma) Sei sempre stato un don molto bravo e gentile. Mi dispiace che te ne vai e non torni pi. Ciao. (Nicola) Don Eugenio sei stato il miglior prete e ti ringrazio di avermi dato la Comunione, non dimenticher mai quello che hai fatto per noi. (Manuel R.) Don Eugenio sei stato un grande prete e ti ringrazio per avermi dato il sacramento della Comunione. stata una fortuna averti incontrato. (Nicol) o ringrazio don Eugenio perch mi ha fatto il Battesimo, la Confessione e la Comu- nione ma adesso se ne deve andare e non ritorner pi qui a Ronago. Penso che stato un buon prete e che sar un buon prete anche nelle altre parrocchie. (Stefa- no) Don Eugenio sei arrivato a Ronago che io ero piccola. Hai sempre voglia di scher- zare, per quando hai celebrato la Messa della Prima Comunione eri molto com- mosso e non riuscivi a parlare. Mi dispiace che lasci il nostro paese ma saranno contenti i nuovi parrocchiani, lo ti vedevo poco per ti voglio ringraziare per tutto quello che hai fatto. Spero che avrai un buon ricordo di tutti noi. Tanti saluti caro don Eugenio. (Roberta) Quando ti ho conosciuto, don Eugenio, mi ricordo una cosa buffa: riuscivi a toccare il naso con la lingua. Spero che anche il nuovo don sia bravo e divertente come te e spero che dove andrai ti vorranno bene. Tanti auguri. P.S.: se un giorno riesco a toccare il naso con la lingua ti vengo a trovare. (Beatri- ce) lo non voglio ricordare don Eugenio, vorrei solo che non se ne andasse ... Comun- que lo ringrazio e lo ricorder perch bravo, simpatico, e con lui ho fatto per la prima volta la chierichetta. Sicuramente andr a trovarlo, (Ilaria) Ciao don, mi dispiace che te e debba andare. Ciao e grazie. (Gianluca) Grazie don Eugenio per tutto quello che hai fatto per noi bambini, ti porter sempre nel mio cuore. Ciao don! (Camilla) Ti ringrazio don per essere stato insieme a me per questi dieci anni. Vorrei che re- stassi ancora con noi. Sei il miglior prete. Ciao (Francesca) 10 Grazie, Don Eugenio Don Eugenio il parroco che da molti anni nella nostra parrocchia di Ronago. A me dispiace che se ne va: io penso che deve restare. Grazie don Eugenio perch sei sempre disponibile con noi. Maria, madre della consolazione, accompagna nel suo nuovo incarico don Eugenio; te lo affidiamo perch egli possa sempre essere annunciatore di speranza. Aiutalo soprattutto nei momenti di difficolt. (Elena) Grazie don per avermi fatto la Comunione. Grazie perch sei un prete semplice e gran lavoratore e di aver fatto la nostra piazza la pi bella di tutte! Grazie per il tuo sorriso e perch ogni volta che faccio il chierichetto un'emozione vederti sempre emozionato, vuoi dire che ami veramente Ges. Grazie di tutto! (Pietro) Ciao don, aspettavo impaziente che la scuola finisse per aiutarti a tagliare il prato. Grazie di avermi regalato dei pomeriggi cos belli, ero stanco ma felice. Mi manche- rai molto ma sarai sempre vicino a me. Sai il perch? Sarai sempre nel mio cuore. Sei il mio don. Ciao. (Andrea) Caro don Eugenio, mi dispiace che te ne vai, insieme abbiamo passato momenti belli, come il giorno della mia prima Comunione. Nella tua nuova casa trova tanti bambini che ti vogliono bene. (Samuel) Mi dispiace molto don Eugenio che vai via perch eri molto bravo, poi le tue predi- che erano molto divertenti e simpatiche e non mi annoiavo mai. Mi hai insegnato la Parola di Dio e mi hai fatto ricevere i sacramenti della Confessione e della Comu- nione. Spero con tutto il cuore che tu rimanga con noi a Ronago. (Giovanni) Penso che don Eugenio simpatico, una persona molto semplice. Lasciando la no- stra parrocchia e la nostra comunit lascer un vuoto incolmabile. Lo ringrazio per tutto quello che ha fatto. Speriamo che possa tornare tra di noi. Grazie. (Martina) Grazie don Eugenio per avermi ricordato che importante fare comunione anche fuori dalla chiesa e che la brocca e il catino non servono solo per lavarsi le mani ma devono essere il segno del nostro servire gli altri, ".. perch come ho fatto io (Ges) cos fac- ciate anche voi... ". Arrivederci. (Serena) Ringrazio il Signore che per 10 anni ti ha messo accanto a noi, indossando quel grembiule da lavoro segno del servizio agli altri. Chiedo a Dio Padre di accompa- gnarti nella tua nuova missione, certa che con l'aiuto dello Spirito Santo, con il tuo sorriso e la tua semplicit saprai donare tanto amore (Tina) CIAO e GRAZIE don Eugenio ! Simone, Davide, Manuel B., Moreno, Pietro, Claudio, Gianlu- ca, Roberta, Nicola, Giovanni, Nicol, Andrea, Francesca, Elena, Samuel, Martina, Stefano, Beatrice, Camilla, Giulia, Manuel R., Gemma, Ilaria con Tina e Serena 11 Grazie, Don Eugenio Quel famoso 8 maggio, all'annuncio del Vescovo, c'erano anche alcuni bam- bini che avevano celebrato la Prima Confessione.... stato un annuncio per loro molto difficile da capire ed accetta- re: "...ma perch il Vescovo sposta i pre- ti?" ..."nooooo, e adesso da chi ci con- fessiamo?" "... io non mi voglio confes- sare da altri preti, io voglio sempre il Don!". Addirittura, il luned successivo a scuola, venivano informati i compagni che non erano stati presenti all'annuncio con la frase;" Ti devo dare una brutta notizia...". Eh s, per questi bambini spe- ciali il Don stato una persona speciale, perch li ha accompagnati nella prepa- razione e nella celebrazione della loro Prima Confessione. Lo ricorderanno sempre cos, ripensando alle due bellis- sime giornate che hanno condiviso fra loro e con lui: il ritiro dalle "sue" suore ad Appiano Gentile il 15 marzo e la festa del Perdono celebrata il 5 aprile. n que- ste occasioni hanno potuto vedere il loro Don in tutti i suoi aspetti: nel lavoro, nel gioco, nella preghiera e nella condivisio- ne ... momenti diversi fra loro, ma vissuti sempre con il suo immancabile sorriso. Nelle ultime lezioni di catechismo abbia- mo chiesto ai bambini di parlarci di lui, e queste sono state le frasi pi ricorrenti: w. .. sempre stato buono ... ... simpatico ed amichevole ... ... mi mancher tanto ... ...avevamo fiducia in lui... ... gentile e fa le facce buffe ... ... un prete buono e bravo ... alla Prima Confes- sione ci ha tranquilliz- zati con la sua risata... ...lo ricorder sempre quando mi ha confes- sato... ... era pronto ad aiutare chi era in difficolt ... ... non lo cambierei con nessun altro ... ... gli voglio un mondo di bene ... ... alla Prima Confessione ero molto agi- tata, ma lui mi ha calmata ... ... il ritiro stato molto bello, e poi abbia- mo visto anche i pulcini... ... era sempre in piazza a lavorare ... ... quando guarderemo l'ulivo pensere- mo a lui... ...in bocca al lupo per il lavoro che lo aspetta!... ... stato gentile e simpatico: grazie Don! Buona fortuna!..." Vogliamo quindi ringraziare questo Don che stato cos importante... Gli augu- riamo di trovare tanti altri bambini che gli vorranno bene come noi e gli vogliamo dire che per noi stato proprio un Buon Pastore... per questo lui sicuramente si ricorder delle sue pe- corelle: MARTINA, ALESSANDRO, ERI- KA, CHIARA, MARCO, SIMONE, MYRIAM, ALI- CE, SARA, FRANCESCA, CAMILLA, KEROL, VIC- TORIA, BEATRICE, GIAN- LUCA, NATHAN "riccio", NATHAN "liscio", GIOR- GIA. 12 Grazie, Don Eugenio Anche noi animatori vorremmo ringra- ziare don Eugenio per gli anni indimenti- cabili che ha passato con noi. Abbiamo pensato di usare uno stile semplice, senza parole troppo complicate. Come piace a lui! Per descriverlo, ci siamo ser- viti della nostra esperienza di ragazzi e dei lati della sua personalit che ci ha voluto mostrare o che abbiamo scoper- to. Abbiamo passato delle "avventu- re" molto divertenti con lui, anche se, dobbiamo ammetterlo, un po' strane. Come dimenticarsi di quella va- canza nvernale a Livigno, quando ab- biamo aspettato che arrivasse una tani- ca di benzina perch eravamo rimasti a secco col pulmino del don? Ma non ci siamo persi d 'animo mentre il don ci raccontava alcuni aneddoti della sua vita con in sottofondo le canzoni Nada. n fondo sono esperienze come queste che aiutano a crescere, sono gli imprevisti che formano uno spirito pronto ad af- frontare te difficolt che la vita ci presen- ta. E, don, come dimenticare lo scherzo che ti abbiamo fatto durante una vacanza estiva quando, affaticato e accaldato dalla lunga camminata, stavi leggendo un libro e noi te lo abbiamo tol- to dalle mani con una scusa e ti abbia- mo bagnato con l'acqua delle nostre bor- racce? Ma non te la sei presa, anzi ci hai riso sopra. Sei sempre stato al gioco senza mai offenderti ai nostri bonari scherzi. E non dire che quella volta una bella rinfrescata non ci voleva! Sei sempre stato accanto a noi, sia quando eravamo in difficolt sia quando tutto andava per il verso giusto. E se eravamo demoralizzati sei stato ca- pace di risollevarci il morale con sempli- ci, ma efficaci consigli. La cosa pi im- portante che non ci hai mai parlato con parole complicate, ma hai sempre usato metafore tratte dalla realt per spiegarci i concetti pi difficili. Ti sei fatto capire da tutti, dai pi piccoli ai pi grandi. Papa Giovanni Paolo diceva sempre di ricordarsi "della vecchietta che siede in fondo alla chiesa e che non ha bisogno di parole e immagini compli- cate, ma di semplici avvertenze " e tu sei stato capace di seguire in tutto e per tut- to questa raccomandazione. Molto spesso durante le cammina- te in montagna dell'oratorio, ci mostravi il fascino della natura, ti soffermavi soprat- tutto sulle piccole bellezze che essa ci offre e con quei particolari ci hai spiega- to molte riflessioni. La pi difficile parola del Signore con te riusciva sempre a di- ventare semplice e ad essere seguita da tutti. Molto spesso ti abbiamo chiesto di chiarirci qualcosa e tu hai 13 sempre acconsentito, desideroso di farci capire che il Signore non poi tanto lon- tano da noi, ma in ogni volto di bambi- no che incontriamo. Diciamolo: sei stato anche un po' imprevedibile! Chi se So sarebbe mai aspettato che ti mettessi a giocare a calcio con i bambini quando ci siamo uniti al grest di Albiolo? E non sei stato nella squadra del grest di Ronago, ma di quello di Albiolo! Eppure era come se fosse tutto normale, come se non fos- se successo niente. Perch non importa chi o dove si , ma l'importante unirsi agli altri e rispettarli per formare un grup- po capace di impegnarsi e lottare per ar- rivare ad un unico risultato: vincere. Vin- cere in campo, ma ancora meglio vince- re nella vita: bisogna mettercela tutta per superare gli ostacoli che si incontrano lungo i! cammino. Come direbbe il poeta Umberto Saba: " Pochi momenti come questi belli, a quanti l'odio consuma e l'amore, dato, sotto il cielo, di vedere ". Perch ' unione fa la forza. GRAZE Gli animatori Grazie, Don Eugenio L'Amministrazione ComunaIe d Ro- nago esprime un sentito e profondo sentimento di gratitudine a Don Eugenio Verga per i dieci anni di servizio pastora- le trascorsi nella nostra parrocchia. Egli ha svolto il suo incarico tra la nostra gente, sentendosi quotidianamente vici- no a tutti, condividendo, nella quotidia- nit fatta di mille cose piccole e semplici, le nostre gioie, i nostri dolori, le nostre attese, le nostre fatiche. stato un par- roco che, nella sobriet, nel silenzio e nella discrezione, ha saputo interpretare le esigenze e le domande di molti nostri concittadini. Un pastore sensibile e at- tento, che ha camminato insieme al suo gregge. Nel mettere a disposizione della popolazione il suo tempo e la sua gene- rosit, non mancata la fattiva collabo- razione con le istituzioni: si pensi alla ri- qualificazione del piazzale della chiesa, un progetto a cui si stava lavorando da lungo tempo e che, finalmente, stato portato a compimento. Ora che la chiamata del Vescovo gli richiede di lasciare di nuovo tutto per donarsi gratuitamente ad un'altra comu- nit, sentiamo forte il bisogno di rivolger- gli un caloroso augurio, affinch possa seguire la sua vocazione con lo stesso entusiasmo e la stessa disponibilit di- mostrata nella nostra parrocchia. n una societ nella quale domina l'interesse in- dividuale e sembra prevalere il benesse- re 14 materiale, anche se sempre pi spesso si vive nella solitudine, la scelta di Don Eugenio di lasciare di nuovo tutto ci in- terpella direttamente, nel profondo delle nostre coscienze, a compiere un salto qualitativo che ribalti il nostro modo di essere ed i nostri comportamenti, sosti- tuendo la parola "avere" con la parola "dare" quale chiave segreta per un nuo- vo modo di concepire i rapporti, nell'impegno sociale e nella vita quoti- diana. Sicuri di interpretare il pensiero di tutti i cittadini ronaghesi, l'Amministrazione Comunale ha pensato di attribuire a Don Eugenio la cittadinanza onoraria del no- stro Comune. Questo conferimento, a causa del momento di rinnovo elettorale dell'Amministrazione, non pu essere immediato. l rinvio, per, ci conforta, perch sar un'occasione festosa per ri- vedere, tra qualche mese, Don Eugenio e poterlo sentire di nuovo "uno di noi". Grazie, Don Eugenio Possa la strada venirti incontro, possa il vento sospingerti dolcemente. Possa il mare lambire la tua terra e il cielo coprirti di benedizioni. Possa il sole illuminare il tuo volto e la pioggia scendere lieve sul tuo campo. Possa Iddio tenerti sul palmo della sua mano fino al nostro prossimo incontro (benedizione celtica) Domenica 14 giugno 2009 la nostra comunit parrocchiale saluta Don Eugenio durante la S. Messa delle ore 10 15 Ronago, 21 maggio 2009 Carissimi, il 14 giugno prossimo, durante la S. Messa delle ore 10, saluteremo Don Eu- genio, chiamato dal Vescovo a continuare il suo ministero sacerdotale presso la co- munit di Fino Mornasco. Vogliamo manifestargli il nostro affetto e la nostra riconoscenza con la pre- senza, la preghiera e anche con un gesto concreto. Chi lo desidera, pu utilizzare questa busta per un'offerta da riconsegnare, entro il prossimo 6 giugno, ad uno degli incaricati sottoelencati. Grazie di cuore. Il Consiglio Pastorale Nominativi degli incaricati Zona Mulini Longa Ausilia - Maffa Betty - Bacchio Antonella - Piva Edy Zona Merlina Lampona Bernasconi Emma - Varsalona Vittore - Marozzi Erica - Lambrughi Fatima - Grisoni Pinuccia - Lambrughi Sabrina Zona Centro Ronco Alberto Guerrino - Alberio Cecilia - Minotti Anna - Galli Lucia - Grisoni Vittorina - Frangi Ileana - Capiaghi Annamaria -Somaini Anna - Gasparini Elena - Rezzonico Maria - Bianchi Silvana Zona Ronaghino Fasola Wanda - Capiaghi Elisabetta - Somaini Espedito - Fontana Annamaria - Somaini Antonietta 16 DOMENCA 14 GUGNO 2009 INTRODUZIONE Oggi, nella solennit del Corpo e del Sangue di Cristo, la nostra comunit si stringe attorno a Don Eugenio, che ci lascia per svolgere il suo ministero in un'altra parrocchia. , questa Eucaristia, il modo migliore per salutarlo, per ringraziarlo e per esprimergli la nostra riconoscenza per tutto il bene che ci ha donato in questi anni. Non possiamo dimenticare i legami vicendevoli di ami- cizia e di stima che ci hanno unito nell'unica fede. PROCESSONE OFFERTORALE Portiamo all'altare i doni che rappresentano l'offerta della nostra vita: > pane e il vino sono il frutto del nostro lavoro: con essi presentiamo le fa- tiche e le gioie di questi anni vissuti insieme a Don Eugenio, per costruire il regno di Dio in mezzo a noi. > Un altare da campo che Don Eugenio potr usare nel suo prossimo sog- giorno in terra d'Africa. > Una croce che rende presenti i nostri ammalati e anziani, la cui sofferenza Don Eugenio ci ha insegnato a valorizzare come contributo prezioso alla vita della comunit. > Un quadro con le foto - ricordo dei momenti trascorsi insieme ai ragazzi in questi anni di cammino > Un navigatore satellitare che Don Eugenio potr utilizzare sulle strade che dovr percorrere... > Una busta, con un segno concreto del nostro affetto e della nostra ricono- scenza. > fiori, simbolo di gioia e di festa perch bello stare insieme da fratelli. RINGRAZIAMENTO FINALE Grazie, Don Eugenio, perch ci hai insegnato ad aprire i nostri orizzonti. Con il tuo esempio umile e semplice, ci hai spronato ad andare incontro a tut- ti. Con il catino e la brocca, ci hai ricordato lo spirito di servizio fraterno e la con- divisione nei momenti di gioia e di dolore. Con il saluto "la Messa continua..." ci hai fatto capire che nella vita quotidiana continua il rendimento di grazie e l'offerta donata per amore. Questo distacco garanzia di fecondit per la comunit che troverai e per quella che lasci: non un dividersi, ma un moltiplicare l'amore che hai semi- nato. l "s" alla volont di Dio l'atto pi maturo del nostro essere cristiani. 17