Spedizione in abbonamento postale Roma, conto corrente postale n.
649004 Copia 1,00 Copia arretrata 2,00
LOSSERVATOREROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt Anno CLIV n. 194 (46.736) Citt del Vaticano gioved 28 agosto 2014 . y (7 H A 3 J 1 * Q S S K K M ( + & !z !: !$ !{ ! Dopo cinquanta giorni di guerra Israele e Hamas firmano una tregua a oltranza Tacciono le armi a Gaza La riapertura del valico di Rafah permetter lingresso di aiuti umanitari TEL AVIV, 27. Tregua a Gaza: laccor- do stato raggiunto ieri tra israelia- ni e palestinesi, ponendo cos fine a un conflitto durato sette settimane e che ha causato quasi tremila vittime. Israele ha fatto alcune concessioni ad Hamas per un alleggerimento dellembargo sulla Striscia, ma la di- scussione dei punti salienti stata rinviata di un mese. Lannuncio dellaccordo, inizial- mente dato da Hamas, stato con- fermato dallEgitto. La tregua ini- ziata ieri alle ore 18, al termine di una giornata di scontri, lanci di razzi e raid israeliani. Hamas ha immedia- tamente definito laccordo una vit- toria della resistenza palestinese e ha annunciato che sar riaperto il valico di Rafah per consentire il pas- saggio di aiuti umanitari. A Ramallah, in Cisgiordania, il presidente palestinese, Mahmoud Abbas, leader di Al Fatah, in un di- scorso televisivo ha dichiarato: La leadership palestinese ha dato il suo accordo alla proposta egiziana per una tregua duratura e totale. Len- trata in vigore del cessate il fuoco nella Striscia di Gaza deve essere accompagnata dallinvio di medici- nali e cibo agli abitanti del territorio palestinese e dallinizio della rico- struzione di tutto ci che stato di- strutto. Abbas dicono numerosi analisti stato uno dei protagoni- sti dellaccordo e vorrebbe adesso utilizzare un tale risultato per raffor- zare il suo ruolo in vista della solu- zione dei due Stati. Presenter ha infatti dichiarato alla leader- ship palestinese la mia visione per un accordo generale e definitivo per la fine del conflitto. In Israele il Governo stato criti- cato per aver accettato quello che Ludienza generale sullunit della Chiesa Meno chiacchiere in parrocchia Quando si parla di peccati contro lunit della Chiesa non bisogna pensare soltanto ai grandi scismi o alle divisioni storiche: anche le par- rocchie, anzich essere luoghi di condivisione e di comunione, so- no spesso tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie. Peccati parro cchiali li ha definiti Papa Francesco alludienza generale di mercoled 27 agosto, ricordando che la divisione in una comunit cristiana un peccato gravissi- mo, perch opera del diavolo. Nel riprendere il ciclo di cate- chesi dedicate alla Chiesa, il Ponte- fice si soffermato in particolare sullunit e sulla santit. E ha invi- tato i fedeli riuniti in piazza San Pietro a chiedere perdono per tut- te le volte in cui siamo stati occa- sione di divisione o di incompren- sione allinterno delle nostre comu- nit, domandando al Signore la grazia di non sparlare, di non criti- care, di non chiacchierare, di volere bene a tutti. In proposito France- sco ha ricordato unanziana donna argentina morta dopo una vita tra- scorsa a lavorare in parrocchia e ri- cordata soprattutto per non aver mai sparlato degli altri. Una don- na cos ha commentato pu essere canonizzata domani!. PAGINA 8 Una famiglia palestinese lascia una scuola dellOnu per fare ritorno nella propria casa (Reuters) Negli ultimi otto mesi 1889 migranti sono scomparsi nel Mediterraneo mentre cercavano di raggiungere lE u ro p a Mare di morte Le bare di alcuni migranti vengono portate a bordo di una nave della marina italiana (Reuters) NOSTRE INFORMAZIONI Il Santo Padre ha accolto la rinuncia al governo pastorale dellEparchia di Satna dei Si- ro-Malabaresi (India), pre- sentata da Sua Eccellenza Reverendissima Monsignor Mathew Vaniakizhakkel, V.C., in conformit al can. 210 1-2 del Codice dei Canoni delle Chiese Orientali. Nomina di Vescovo Coadiutore Il Santo Padre ha nomina- to Vescovo Coadiutore della Diocesi di Alto Solimes (Brasile) il Reverendo Padre Adolfo Zon Pereira, S.X., fi- nora Parroco della Parrocchia Santa Rosa de Lima ad Abaetetuba ed Economo Re- gionale dei Saveriani del Nord del Brasile. Obama ribadisce limpegno contro il Fronte islamico Aerei statunitensi nei cieli della Siria ROMA, 27. Centosettanta corpi senza vita sulla spiaggia libica di al Qar- bouli: sono le ultime vittime di un orrore senza fine. Il barcone sul qua- le venerd scorso stavano cercando di approdare in Italia affondato e delle duecento persone a bordo se ne sono salvate solo poche decine. Abbiamo trovato cento cadaveri che erano incastrati nel relitto, altri settanta sono stati portati via dalla marea ha detto un ufficiale della Guardia costiera libica. I cadaveri sulla spiaggia di al Qarbouli sono solo lultima tragica testimonianza della gravit che il problema migratorio sta assumendo nella pressoch completa indifferen- za del mondo politico e delle istitu- zioni internazionali. D allinizio dellanno 1889 persone sono morte nel Mediterraneo mentre cercavano di giungere in Europa in modo irregolare, 1600 delle quali dallinizio di giugno. La stima dellUnhcr (Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati), che ieri ha ribadito la richiesta di unazione europea urgente e con- certata. Un concetto, questo, riaf- fermato dal portavoce dellOnu, St- phane Dujarric, per il quale lItalia non puo esser lasciata sola nel far fronte a questa crisi: non dovrebbe esser lasciato a un solo Paese il com- pito di gestire il massiccio flusso di migranti. La strada ha aggiunto unaltra: Ci dovrebbe essere uno sforzo internazionale sia a soste- gno dei Paesi che ricevono i migran- ti sia perch tornino condizioni di pace e prosperit nei loro Paesi di origine. Quella migratoria ormai unemergenza quotidiana: le richie- ste di aiuto e i soccorsi in mare con- tinuano senza sosta, di ora in ora. Una nave militare italiana con 272 profughi (tra i quali quaranta donne e tre minori) attesa oggi al porto di Messina. Unaltra nave, ieri sera, giusta ad Augusta, in Sicilia, con 112 migranti a bordo, soccorsi in di- verse operazioni. Sempre ieri giun- ta a Pozzallo la nave mercantile che trasportava altri 480 migranti. Sul fronte politico, ieri i rappre- sentanti del Governo italiano e quel- li dellUnione europea, in un incon- tro tecnico a Roma, hanno raggiun- to un accordo su un punto cruciale: Frontex (lagenzia Ue per la gestio- ne dellimmigrazione) non pu at- tualmente rimpiazzare la missione italiana Mare nostrum nel lavoro di assistenza ai migranti, ma non escluso che loperativit dellagenzia possa essere gradualmente rafforzata permettendo cos lintegrazione dei due dispositivi. Le vere decisioni po- litiche dovrebbero arrivare oggi dal vertice tra il ministro degli Esteri ita- liano, Angelino Alfano, e il commis- sario Ue agli Affari interni, Cecilia Malmstrm. Lobiettivo di massima dicono fonti giornalistiche sarebbe quello di portare al prossimo Consiglio dei ministri degli Affari interni Ue, in programma a Lussemburgo per il 9 e 10 ottobre, un pacchetto di inter- venti su cui raccogliere il consenso politico dei ventotto Paesi dellUnio- ne. E passare cos, entro la fine dellanno, da unoperazione Mare nostrum totalmente a carico dellIta- lia per un budget complessivo di circa nove milioni di euro al mese a una nuova missione pi ampia nel- la quale Palazzo Chigi potrebbe mantenere un ruolo di leadership, ma il cui peso in termini di finanzia- menti, uomini e mezzi sarebbe ripar- tito tra il bilancio Ue e i vari Paesi chiamati a farne parte. Chiesto dallUnicef in riferimento ai tanti drammi in atto nel Paese D-Day umanitario per lIraq PAGINA 3 Dopo undici anni completata in Germania lEncyclopaedia Aethiopica Orizzonte ampio ALESSANDRO BAUSI A PAGINA 4 molti hanno definito una resa al terrorismo. Il premier Netanyahu ha tuttavia ribadito la linea della fer- mezza finora seguita dal suo Gover- no: prima di qualsiasi trattativa ne- cessaria la smilitarizzazione completa della Striscia di Gaza nonch il rico- noscimento di Israele quale Stato ebraico. Senza queste due condizio- ni, saranno possibili soltanto conces- sioni limitate, come quelle accordate ieri: lapertura temporanea dei vali- chi, tre miglia in pi di diritto di pe- sca, ma nulla sul porto e sulla e ro - porto internazionali. Come detto, malgrado la c c o rd o , ieri stata unaltra giornata di guer- ra. Il sud di Israele stato colpito da 150 razzi palestinesi lanciati da Gaza. Una vittima e diversi feriti so- no stati segnalati nei villaggi vicini al confine con la Striscia. Immediata la replica israeliana: in un raid sono morti quattro palestinesi. Il bilancio di cinquanta giorni di conflitto tra Israele e Hamas molto pesante. I raid aerei di Tsahal hanno danneggiato oltre 17.000 abitazioni a Gaza, secondo una stima delle Na- zioni Unite, causando circa 100.000 sfollati. Resta particolarmente pesan- te il bilancio delle vittime: 2138 pale- stinesi hanno perso la vita, e oltre 11.000 sono stati feriti. Tra gli israe- liani le vittime sono state 69, tra le quali cinque civili. DAMASCO, 27. Voli di ricognizione statunitensi sarebbero gi in atto sulla Siria per monitorare le posi- zioni dei miliziani del Fronte isla- mico (Is) contro i quali laviazione di Washington gi impegnata in Iraq. Il portavoce della Casa Bian- ca, Josh Earnest, ha per detto che non ci sar alcun coordinamento con le autorit siriane. Anche se in maniera indiretta, Earnest ha volu- to cos rispondere al ministro degli Esteri di Damasco, Walid Al Mual- lim, che aveva definito accettabili interventi internazionali per ferma- re lIs solo se in pieno coordina- mento con il Governo siriano. Earnest ha ribadito che gli Stati Uniti non riconoscono la legittimi- t del Governo del presidente Ba- shar Al Assad e che non ci sono piani per cambiare questa politica. In ogni caso, lintervento statu- nitense risulterebbe un aiuto di fat- to alle forze siriane, impegnate contro lIs, ma anche contro i ribel- li dellEsercito libero siriano (Els) espressione di quellopp osizione che Washington appoggia. Secon- do The New York Times, questo potrebbe portare a un ulteriore af- flusso di armi in Siria, dato che lAmministrazione di Washington starebbe rafforzando la collabora- zione e le forniture militari agli in- sorti dellEls che perdono sempre pi terreno sotto il duplice attacco dellesercito e dellIs. La sconfitta dellIs, accusato og- gi dallOnu di arruolare minori, comunque ritenuta dallo stesso presidente Barack Obama un obiettivo cruciale, ma che richiede- r tempi lunghi. Estirpare un can- cro come lIs non sar facile n ve- loce, ha detto ieri Obama, riba- dendo per la determinazione a ot- tenere il risultato. Il nostro mes- saggio ha aggiunto a chiunque faccia del male alla nostra gente semplice. Noi non dimentichiamo. Siamo pazienti e arriviamo lonta- no. Giustizia sar fatta. Nel frattempo, secondo fonti concordi, laviazione siriana solo nelle ultime quarantotto ore ha condotto decine di raid nella pro- vincia nordorientale di Dayr az-Za- wr, al confine iracheno. Scambi di colpi sono stati segnalati oggi an- che tra il territorio siriano e le altu- re del Golan occupate da Israele. LOSSERVATORE ROMANO pagina 2 gioved 28 agosto 2014 LOSSERVATORE ROMANO GIORNALE QUOTIDIANO Unicuique suum POLITICO RELIGIOSO Non praevalebunt 00120 Citt del Vaticano ornet@ossrom.va http://www.osservatoreromano.va GIOVANNI MARIA VIAN direttore responsabile Carlo Di Cicco vicedirettore Piero Di Domenicantonio caporedattore Gaetano Vallini segretario di redazione Servizio vaticano: vaticano@ossrom.va Servizio internazionale: internazionale@ossrom.va Servizio culturale: cultura@ossrom.va Servizio religioso: religione@ossrom.va Servizio fotografico: telefono 06 698 84797, fax 06 698 84998 photo@ossrom.va www.photo.va Segreteria di redazione telefono 06 698 83461, 06 698 84442 fax 06 698 83675 segreteria@ossrom.va Tipografia Vaticana Editrice LOsservatore Romano don Sergio Pellini S.D.B. direttore generale Tariffe di abbonamento Vaticano e Italia: semestrale 99; annuale 198 Europa: 410; $ 605 Africa, Asia, America Latina: 450; $ 665 America Nord, Oceania: 500; $ 740 Abbonamenti e diffusione (dalle 8 alle 15.30): telefono 06 698 99480, 06 698 99483 fax 06 69885164, 06 698 82818, info@ossrom.va diffusione@ossrom.va Necrologie: telefono 06 698 83461, fax 06 698 83675 Concessionaria di pubblicit Il Sole 24 Ore S.p.A. System Comunicazione Pubblicitaria Ivan Ranza, direttore generale Sede legale Via Monte Rosa 91, 20149 Milano telefono 02 30221/3003, fax 02 30223214 segreteriadirezionesystem@ilsole24ore.com Aziende promotrici della diffusione Intesa San Paolo Ospedale Pediatrico Bambino Ges Banca Carige Societ Cattolica di Assicurazione Credito Valtellinese Dopo il faccia a faccia a Minsk tra Vladimir Putin e Petro Poroshenko Spiragli di pace in Ucraina Al dicastero dellEconomia lex banchiere Macron Per la Francia un nuovo Governo con sorpresa KIEV, 27. durato oltre due ore il faccia a faccia ieri a Minsk tra i pre- sidenti di Russia e Ucraina, Vladimir Putin e Petro Poroshenko. Colloquio intenso, non facile, al ter- mine del quale i due leader si sono detti daccordo sulla necessit di un dialogo, annunciando di avere rag- giunto unintesa per la creazione di un gruppo di contatto sulla crisi nellUcraina orientale. Faremo tut- to il possibile per progredire verso la pace, dobbiamo intensificare il dialogo su molte questioni, ha assi- curato il leader del Cremlino, offren- do al contempo il sostegno di Mo- sca per il raggiungimento di un ac- cordo tra Kiev e i ribelli filorussi. Fermo restando, ha sottolineato Putin, che laccordo comunque una questione interna allUcraina. Putin e Poroshenko hanno inizia- to il bilaterale alla fine di un lungo summit tra Unione doganale (Rus- sia, Bielorussia, Kazakhstan), Ue e Ucraina. Il presidente ucraino si detto pronto a discutere varie possi- bili exit strategy dalla crisi per mette- re fine alle violenze a est. Allapertura di Poroshenko si per contrapposto il pugno duro di Putin, che ha sottolineato come la firma a giugno della c c o rd o dassociazione tra Kiev e Ue (che dovrebbe essere ratificato a settem- bre) potrebbe costare alla Russia pi di due miliardi di euro e porter ine- vitabilmente alla cancellazione del regime preferenziale per le importa- zioni dallUcraina in modo da pro- teggere il mercato russo. Ma Putin ha anche ribadito che la crisi nella russofona Ucraina sud-orientale non pu essere risolta senza prendere in considerazione gli interessi sostan- ziali di quelle regioni e senza un dialogo di pace con i loro rappresen- tanti. Il Cremlino, quindi, sembra continuare a premere per la federa- lizzazione dellUcraina, una soluzio- ne che Kiev ha gi bocciato, caldeg- giando piuttosto un pi moderato decentramento dei poteri che conce- da maggiore autonomia alle regioni. Poroshenko ha dichiarato che vuole la pace nel Donbas, la regione mine- raria del sud-est del Paese martoriata da quattro mesi di aspri combatti- menti in cui hanno finora perso la vita pi di 2200 persone. Ma la zo- na di guerra sembra per ora allargar- si con lapertura di un nuovo fronte a sud, lungo le coste del Mar Nero, proprio dove nella zona di Novoa- zovsk i soldati ucraini sostengono di avere bloccato una colonna di blindati provenienti dalla Russia e diretti verso il porto di Mariupol. Ed esperti russi e ucraini potreb- bero incontrarsi in settimana per di- scutere dellaccordo dasso ciazione tra Ue e Kiev. Lo ha detto oggi il ministro dello Sviluppo economico russo, Alexiei Uliukaiev. Il 6 settembre, invece, in pro- gramma un vertice sul gas tra i rap- presentanti di Ucraina, Ue e Russia. Lo ha annunciato Poroshenko allagenzia Interfax. A giugno, il Cremlino ha chiuso per la terza vol- ta i rubinetti del metano russo per lUcraina, dopo le cosiddette guer- re del gas del 2006 e del 2009. Dai gasdotti ucraini passa circa met del metano russo diretto in Europa, che a sua volta rappresenta circa un ter- zo del fabbisogno di gas europeo. Putin e Poroshenko si stringono la mano a Minsk (Afp) Migliaia di abusi su minori in Gran Bretagna Allarme delle Nazioni Unite In aumento le emissioni di gas nocivi LONDRA, 27. Inferno a Rother- ham: uninchiesta ha rivelato come nella citt britannica dove vivono 117 mila persone siano stati perpetrati su almeno 1.400 minori terribili abusi, sfrut- tamenti di ogni tipo e soprat- tutto violenze sessuali dal 1997 al 2013. E questi fatti hanno ri- guardato in particolare la comunit asiatica. La coordinatrice del rapporto, la professoressa Alexis Jay, ha dichiarato ieri che nessuno co- nosce le dimensioni reali dello sfruttamento subito dai bambini a Rotherham nel corso degli an- ni, ovvero le cifre date sono soltanto approssimazioni al ri- basso di una realt che potrebbe anche rivelarsi ben pi spaven- tosa. Jay, incaricata dalle autori- t locali di fare luce sugli abusi, ha sottolineato le pesanti re- sponsabilit della polizia locale e degli assistenti sociali, che ne- gli anni non sono riusciti a fer- mare le violenze. I dettagli del rapporto sono raccapriccianti. Alcuni bambini stando alle testimonianze rac- colte sono stati cosparsi di benzina e poi minacciati di esse- re dati alle fiamme, altri minac- ciati con le armi, altri ancora obbligati ad assistere a stupri di altri coetanei. Altri bambini so- no stati venduti, rapiti, picchia- ti e intimiditi ha sottolineato Jay. La municipalit di Rothe- rham ha presentato le sue scu- se a tutti coloro che sono stati abbandonati quando invece ave- vano bisogno di aiuto. Minacciate oltre un milione e duecentomila persone Guatemala a rischio carestia Contadini guatemaltechi durante una protesta per chiedere aiuti al Governo (Ansa) Si complica la partita sul debito a rg e n t i n o BUENOS AIRES, 27. Si complica lo scenario del contenzioso fra Bue- nos Aires e i fondi speculativi sul- la questione del debito argentino. Mentre i fondi di George Soros e Kyle Bass hanno denunciato la Bank of New York Mellon nei tri- bunali di Londra per aver blocca- to il risarcimento dei loro titoli in base alla sentenza della Corte su- prema statunitense, si costituito ieri un nuovo gruppo di fondi speculativi che intendono stan- do al parere degli esperti lucra- re sulla vicenda. La stampa argentina informa che questi nuovi fondi puntereb- bero a far riconoscere i diritti dei loro membri, tenendo conto delle sentenze della corte di New York e sarebbero in possesso di una parte importante di titoli. Si tratterebbe di fondi rib elli, ovvero di fondi che non hanno accettato gli accordi di concambio del 2005 e del 2010. Insieme questi fondi potrebbero arrivare a chiedere il risarcimento di titoli per un valore di oltre venti miliar- di di dollari. Proteste di piazza in Venezuela CITT DEL GUATEMALA, 27. Il pre- sidente del Guatemala, Otto Prez Molina, ha proclamato lo stato di calamit pubblica in conseguenza della pi grave siccit registrata da anni nel Paese. Secondo il presi- dente, la situazione potrebbe dege- nerare in una carestia che minacce- rebbe almeno un milione e duecen- tomila persone. Lo stato di calami- t pubblica, uno strumento neces- sario per velocizzare la risposta allemergenza, stato proclamato in sedici dipartimenti del Paese, quelli di Jutiapa, Chiquimula, San- ta Rosa, Quich, El Progreso, Huehuetenango, Baja Verapaz, Za- capa, Retalhuleu, Solol, Totonica- pn, Chimaltenango, San Marcos, Guatemala, Suchitepquez e Ja- lapa. In un messaggio alla Nazione, Prez Molina ha avvertito che sono appunto un milione e duecentomi- la le persone a rischio di non ave- re a disposizione alimenti nelle loro case nei prossimi mesi. Il presi- dente ha chiamato la popolazione a reagire a quello che ha definito un disastro naturale, precisando per che causato dalle politiche mondiali dissennate di mancata tu- tela dellambiente. Se non agiamo ora le vostre vite sono in pericolo. Ci sono oltre mezzo milione di bambini che rischiano la morte, ha detto il capo dello Stato, pun- tando il dito contro i Paesi indu- strializzati responsabili dei muta- menti climatici. Al tempo stesso, Prez Molina ha chiesto laiuto di altri Paesi e ha sollecitato il senso di responsabilit della comunit internazionale nel suo complesso. NEW YORK, 27. Le emissioni di gas- serra sono in aumento, complicando gli sforzi politici per affrontare il pro- blema e aumentando il rischio di un impatto severo, pervasivo e irreversi- bile nei prossimi decenni. A lanciare lallarme lOnu, in una bozza del rapporto che sar pubblicato in no- vembre, riportato dal quotidiano The New York Times. Lo studio stato stilato dallInter- governmental Panel on Climate Change, agenzia dellOnu che perio- dicamente analizza e sintetizza le ri- cerche sul clima. Il documento po- trebbe, per, essere modificato prima della pubblicazione finale. Dal rapporto si evince che il riscal- damento globale ha gi ridotto la produzione di grano, mentre linnal- zamento del livello del mare, le on- date di caldo, le piogge torrenziali e gli altri estremi climatici causati dalle emissioni umane sono un fenomeno gi avvertito a livello globale. E que- sti problemi potrebbero intensificarsi, a meno che le emissioni non siano portate sotto un controllo maggiore. Linfluenza umana stata identifica- ta nel riscaldamento dellatmosfera e degli oceani, nella riduzione di neve e ghiaccio e nellaumento del livello del mare. E estremamente probabile che sia stata la causa dominante dellosservato cambiamento climatico dalla met del ventesimo secolo, si legge nel rapporto. Le continue emissioni di gas serra conclude il documento causeranno ulteriore ri- scaldamento e cambi di lungo perio- do nel sistema climatico, aumentando la probabilit di impatti severi, perva- sivi e irreversibili per le persone e lecosistema. PARIGI, 27. Non senza sorprese il nuovo Governo francese, annuncia- to ieri dal primo ministro Manuel Valls. La figura di spicco infatti rappresentata dal nuovo ministro dellEconomia, Emmanuel Macron, 36 anni, ex consigliere dellEliseo, ma soprattutto ex banchiere daffa- ri per Rothschild. Dopo questa scelta gli osservatori hanno subito richiamato una significativa affermazione fatta dal presidente Franois Hollande il 22 gennaio 2012, quando nel discorso del Bourget, tutto orientato a sinistra, ebbe a dire: Il mio vero avversa- rio non si candida e non viene elet- to, eppure governa, e questo avver- sario il mondo della finanza. Al- la luce della scelta in merito al mi- nistro dellEconomia, rilevano gli osservatori, quei tempi sembrano molto lontani. Alla vigilia del rim- pasto si pensava alla creazione di un super-ministero, che sarebbe stato affidato al fedelissimo Michel Sapin: invece Hollande e Valls hanno preferito mantenere, come in Germania, la spartizione tra Fi- nanza (confermato Sapin) ed Eco- nomia, nominando appunto Macron, il quale viene considerato lartefice, da consigliere del presi- dente, della svolta social-liberale impressa allinizio di questanno con ladozione del patto di re- sponsabilit, che offre sgravi fi- scali alle aziende in cambio di as- sunzioni. Da segnalare poi che Najat Vallaud-Belkacem, 36 anni, gi portavoce del Governo e ministro per la Parit, la prima donna po- sta a capo del dicastero dellEduca- zione. Unaltra donna, Fleur Pellerin (nata a Seoul 41 anni fa) il nuovo ministro della Cultura: aveva ricoperto la carica di ex sot- tosegretario al Commercio estero. Valls si detto fiducioso sul futuro operato di una compagine gover- nativa che a suo parere risulta esse- re compatta e coerente. Resta da ottenere la fiducia del Parlamento, che Valls, come egli stesso ha an- nunciato, chieder a settembre o a o t t o b re . Lesigenza di forgiare una nuova squadra governativa era nata dopo le critiche dellex ministro dellEco- nomia, Arnaud Montebourg, allausterit imposta dalla Germa- nia. Montebourg aveva dichiarato che la Francia non ha alcuna in- tenzione di allinearsi agli assiomi ideologici della destra tedesca. Lex ministro dellEconomia aveva rivolto critiche anche allop erato della Banca centrale europea. CARACAS, 27. Proteste di piazza si sono riaccese a San Cristbal, la capitale dello Stato occidentale ve- nezuelano di Tachira. Questa volta i protagonisti non sono gli studen- ti, ma i cittadini scontenti della legge cosiddetta dei prezzi giusti, che prevede un nuovo sistema di identificazione biometrica dei clienti su ogni acquisto negli eser- cizi commerciali. Il Governo vuole applicare il sistema entro novem- bre per combattere laccaparra- mento e il contrabbando di pro- dotti di base. Sui mezzi di comunicazione lo- cali sono state diffuse immagini che ricordano londata di manife- stazioni antigovernative partite dalla stessa San Cristbal nel feb- braio scorso e nelle quali morirono oltre venti persone: blindati della Guardia nazionale bolivariana che inseguono manifestanti dal volto coperto, i quali a loro volta innal- zano barricate e lanciano pietre. Proteste di minore evidenza ci so- no state anche nella capitale Cara- cas, dove un agente stato legger- mente ustionato da una molotov. Secondo il Governo, il piano per il monitoraggio degli acquisti in base al nuovo sistema biometri- co sarebbe stato accolto in modo entusiasta dal settore privato. In questo senso si espresso Andrs Eloy Mndez, responsabile dellapplicazione della legge cosid- detta dei prezzi giusti, dopo un incontro con lassociazione nazio- nale dei proprietari di supermerca- ti e autoservizi. VIENNA, 27. Il vice cancelliere austriaco e ministro delle Finan- ze, Michael Spindelegger, si dimesso ieri da tutte le funzioni politiche. Nelle scorse settimane erano aumentate le critiche allinterno del partito popolare vp, di cui ricopriva lincarico di segretario, che lo accusavano di immobilismo in riferimento alla riforma fiscale, da tempo in discussione nel Paese. mio dovere fare questo passo, ha detto Spindelegger. Il cancelliere, Werner Fa- ymann (Sp), ha assicurato che la grande coalizione fra social- democratici e cristiano-popolari non in pericolo, mentre le s t re - ma destra ha chiesto elezioni an- ticipate. LAustria ha il pi bas- so tasso di disoccupazione nella Unione europea e un rapporto tra deficit e pil dell1,5 per cento nel 2013. Il debito pubblico stato pari al 74,5 per cento del prodotto interno lordo nel 2013 e le previsioni indicano una sua possibile crescita. Si dimette il vice cancelliere austriaco LOSSERVATORE ROMANO gioved 28 agosto 2014 pagina 3 Abdullah minaccia il ritiro Ennesimo rinvio dellelezione del presidente afghano KABUL, 27. Sembra non finire mai la strada che dovrebbe portare al- la nomina del nuovo capo di Sta- to afghano. Da principio il nome del successore di Hamid Karzai si sarebbe dovuto conoscere il 22 lu- glio. Dopo laccusa di brogli lan- ciata da uno dei due candidati, lex ministro degli Esteri, Abdul- lah Abdullah, in occasione del ballottaggio del 14 giugno, il ca- lendario elettorale ha accumulato un pesante ritardo. Grazie poi allopera di mediazione del segre- tario di Stato americano, John Kerry, si arrivati a un compro- messo fra Abdullah e laltro candi- dato, lex ministro delle Finanze, Ashraf Ghani, per un totale ricon- teggio dei voti, pi di otto milio- ni, espressi durante il ballottaggio. Il compromesso avrebbe permesso di conoscere il nuovo presidente il prossimo 2 settembre, come an- nunciato nei giorni scorsi da Karzai. Ma quando tutto sembra- va ormai pronto, arrivato ieri lennesimo intoppo, che mette a rischio anche la data del 2 s e t t e m b re . Abdullah, infatti, ha rilanciato accuse di presunte irregolarit nel nuovo vaglio delle schede e si appellato alla commissione eletto- rale indipendente affinch provve- da a garantire la massima traspa- renza: altrimenti si ritirer. Minac- cia gi agitata da Abdullah prima che ci si accordasse sul riconteg- gio totale dei voti. A rendere que- sta volta lo scenario ancor pi spi- noso concorre il fatto che riserve circa una non corretta gestione delle schede su cui pende il so- spetto di brogli sono state avanza- te, riferiscono le agenzie di stam- pa internazionali, anche dalla mis- sione dellOnu di assistenza allAfghanistan (Unama). I com- ponenti di tale missione si sono ri- promessi oggi di avviare unulte- riore verifica delle schede incri- minate ma, come ha riferito la France Presse, Abdullah intende boicottare tale revisione non par- tecipando al riesame. Ieri, per cer- care di tenere sotto controllo que- sta nuova emergenza, Karzai ave- va voluto incontrare i due candi- dati, cercando di convincerli a non gettare ancora benzina sul fuoco, visto il contesto politico gi particolarmente teso, consideran- do che anche Ashraf ha sollevato non poche riserve in merito alla gestione del riconteggio dei voti. Come rilevano gli analisti, gi dai primi di settembre avranno luogo importanti incontri interna- zionali e, alla luce di questi ultimi sviluppi, si fa concreto il rischio che lAfghanistan possa prendervi parte senza il presidente. Un fatto che certo non deporrebbe a favore dellimmagine di un Paese, sottoli- neano gli osservatori, che nellera del dopo Karzai vedeva lo ccasio- ne per rilanciare il proprio ruolo sulla scena politica internazionale. Yazidi in fuga dalle violenze nella citt di Sinjar (Reuters) Chiesto dallUnicef per dare assistenza alla popolazione D-Day umanitario per lIraq BAGHDAD, 27. Un ponte aereo sistematico dallEuropa e listituzione di unarea protetta con limpiego di truppe di terra (come fu fatto in Bosnia ed Erzegovina negli anni Novanta): sono queste le principali richieste formulate dallUnicef alla comunit internazionale, attraverso il rappre- sentante dellagenzia dellOnu in Iraq, Marzio Babille. Richieste che puntano a dare adeguata assistenza nel contesto dellavanzata dei mili- ziani dello Stato islamico nel nord dellIraq agli oltre settecentomila sfollati in fuga dalle effe- rate violenze. Babille, citato dallagenzia Ansa, chiede un vero e proprio D-Day umanitario, usando la similitudine dello sbarco alleato in Normandia nel 1944 per dare lidea delle dimen- sioni dellintervento necessario. La sopravvivenza delle minoranze e delle loro culture non sono negoziabili afferma il rappre- sentante dellUnicef in Iraq, ricordando che tra i profughi fuggiti dallinizio di giugno per trovare rifugio nella regione autonoma del Kurdistan vi sono duecentomila yazidi, ottantamila turcoman- ni sciiti e trentamila cristiani. Tutte comunit, ri- corda Babille, fatte oggetto di sistematiche perse- cuzioni da parte dei jihadisti. A questa ondata di rifugiati si devono aggiungere 250.000 siriani giunti nel Kurdistan iracheno fin dallagosto del 2013. Intanto il Consiglio dei diritti delluomo dellOnu ha comunicato che terr una riunione speciale sulla crisi irachena il primo settembre a Ginevra. Lincontro, si afferma in un comunicato, servir a esaminare la situazione dei diritti delluomo in Iraq alla luce delle violenze com- messe dai miliziani dello Stato islamico. Luned lAlto commissario dellOnu per i Diritti umani, Navi Pillay, aveva denunciato una pulizia etnica e religiosa in Iraq per mano dei miliziani, chie- dendo di giudicare i responsabili di eventuali cri- mini contro lumanit. Da segnalare che ieri, a Erbil, ha avuto luogo un incontro fra il presidente della regione auto- noma del Kurdistan, Massoud Barzani, e il mini- stro degli Esteri iracheno, Mohamed Javad Zarif. Durante una conferenza stampa congiunta, Bar- zani ha affermato, citato dalle agenzie di stampa internazionali, che lIran stato il primo Paese a fornire armi ai combattenti peshmerga curdi per difendersi dalloffensiva dei jihadisti. Dal canto suo il capo della diplomazia iraniana ha voluto precisare che nessun soldato iraniano presente in Iraq. Il popolo iracheno ha bisogno di aiuto, compresa lassistenza su questioni di difesa, ma non abbiamo alcun soldato in Iraq e non abbia- mo intenzione di inviarne ha detto Zarif. Il pre- sidente della regione autonoma del Kurdistan ha poi tenuto a precisare che la grande diga di Mo- sul saldamente sotto il controllo dei peshmer- ga, smentendo cos la notizia che era circolata nelle ultime ore, secondo cui i miliziani erano riu- sciti a riprendere la struttura di notevole valore strategico dopo che i curdi lavevano conqui- stata, dopo aspri combattimenti, lo scorso 17 agosto. E ieri si sono registrate nuove violenze a Ba- ghdad. Unautobomba esplosa in un affollato incrocio di un quartiere orientale della capitale: il bilancio di quindici morti e pi di trenta feriti. Luned, sempre a Baghdad, undici persone erano rimaste uccise in un attentato compiuto contro una moschea sciita. Sostegno da parte del Cairo al Parlamento eletto in Libia TRIPOLI, 27. LEgitto sostiene il Parlamento libico, riunito a To- bruk, eletto in forma trasparen- te. Lo ha sottolineato il ministro degli Esteri egiziano, Sameh Shoukry, in una conferenza stam- pa al Cairo con il presidente del Parlamento libico, Akila Saleh Issa, il nuovo capo di stato mag- giore dellesercito, Abdul Razik Al Nazori, e il capo della diplomazia di Tripoli, Mohamed Abdul Aziz. Dopo avere confermato che il Governo del Cairo aiuter la Libia nelladdestramento degli agenti di polizia, Shoukry ha nuovamente smentito le indiscrezioni del Pen- tagono e del dipartimento di Sta- to americano citate dal The New York Times di un pre- sunto intervento militare egiziano in Libia, parlando di autentiche menzogne. Si tratta ha detto il ministro di notizie divulgate da alcune parti per illudere i libici e rovinare i nostri rapporti bilate- rali. Anche la Lega Araba ha smentito tali informazioni. LEgitto rispetta la sovranit libica, la legittimit del nuovo Parlamento eletto e delle forze ar- mate, che siamo disposti a soste- nere con tutto ci di cui hanno bi- sogno, ha precisato Shoukry. Noi non abbandoneremo la Li- bia: abbiamo un futuro e interessi in comune, ha aggiunto il mini- stro degli Esteri, sottolineando che c differenza tra un contri- buto per risolvere la crisi libica e lintervento diretto. Riguardo alladdestramento, lEgitto si im- pegnato a garantire le forniture necessarie in tutti i settori della polizia. Siamo in grado di otte- nere armi dalle fazioni sul terreno e di ricostruire un potente esercito in cooperazione con lEgitto, ha detto da parte sua il capo di stato maggiore dellesercito libico. Il settore privato contribuir agli investimenti energetici in Egitto IL CAIRO, 27. Il Governo egiziano ha approvato uno studio che con- sentir al settore privato di contri- buire agli investimenti energetici. quanto riferiscono i media stata- li del Cairo, secondo i quali il contributo del settore privato sar regolato da un apposito accordo, il cosiddetto Power Purchase Agreement (Ppa). Lo studio ora passer al vaglio di una squadra economica gover- nativa, che stabilir i vari termini finanziari e legali del Ppa. Diver- se aziende si sono proposte di ge- nerare energia elettrica da fonti solari ed eoliche ha detto il mini- stro dellEnergia elettrica egiziano, Mohamed Shaker, durante una conferenza stampa. Abbiamo coordinato con il ministero del Petrolio di aumentare le forniture di gas destinate al dicastero dellEnergia elettrica, ha aggiun- to Shaker. Boko Haram preme sul confine con il Camerun Attivisti ad Abuja chiedono la liberazione delle studentesse rapite da Boko Haram (Reuters) D ivergenze tra India e Pakistan sulle dighe nel Kashmir NEW DELHI, 27. Non mancano, come di consueto, motivi di ten- sione o comunque divergenze fra India e Pakistan. Come segnalato ieri da fonti diplomatiche di en- trambi i Paesi, non stato ancora raggiunto un accordo sulle dighe che New Delhi sta costruendo nel Kashmir, lungo i fiumi Chenab e Jehlum. Le autorit pakistane si dicono preoccupate che il proget- to delle dighe possa provocare una grave carenza dacqua nel Paese che, al riguardo, accusa gi seri problemi. Se non si trover un accordo, Islamabad, riferisce lagenzia Agi, minaccia di rivol- gersi alla Corte internazionale di giustizia: il contenzioso acquiste- rebbe cos un peso e una risonan- za ancora maggiori. Tra laltro in questi giorni India e Pakistan si erano rivolti reciproche accuse ri- guardo allo scambio di colpi dar- tiglieria nelle regioni del Kashmir e di Sialkot, che avevano provoca- to la morte di quattro civili. Kinshasa e Kigali demarcano la frontiera Niger flagellato da piogge torrenziali NIAMEY, 27. Sta provocando vittime e danni la stagione delle piogge in Niger, peraltro attesa a lungo e feb- brilmente soprattutto dagli allevato- ri delle regioni desertiche del nord. Secondo quanto riferito dal Gover- no di Niamey, le precipitazioni nel- le ultime settimane sono state supe- riori alla media, causando unallu- vione nella quale sono morte dodici persone e che ne hanno costrette oltre trentaseimila a sgomberare dalle loro case. Nella stessa Niamey, il fiume Niger ha superato il livello di allerta, allagando interi quartieri della capitale. Stiamo registrando precipitazioni record in sei regioni con seri danni alle persone e alle cose, ha comunicato lufficio del primo ministro. La sede a Niamey dellO cha, lufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli interventi umanitari, ha comunicato a sua vol- ta che le piogge continuano e che, vista lentit delle distruzioni, servi- ranno pi mezzi da destinare allaiuto alimentare urgente e allas- sistenza in termini di prodotti non alimentari, in particolare tende. In Niger, siccit ricorrente o piogge troppo abbondanti causano ciclicamente carestia e malattie en- demiche. ABUJA, 27. I miliziani di Boko Ha- ram, il gruppo islamista responsabi- le di sanguinose violenze in Nige- ria, ha preso il controllo di unaltra localit del Borno, lo Stato nordo- rientale considerato la sua roccafor- te. Si tratta di Ashigashiya, al confi- ne con il Camerun. Nel riferirlo, fonti di stampa nigeriane e interna- zionali precisano che nellattacco compiuto nella notte tra luned e marted almeno tre civili sono stati uccisi. Inoltre i miliziani di Boko Ha- ram hanno cercato, senza successo, di far esplodere il ponte di Fotokol che collega la Nigeria con le s t re m o nord del Camerun, causando la fu- ga della popolazione. Uomini del battaglione dei blindati delle s e rc i t o camerunese sono riusciti a respinge- re elementi di Boko Haram, che cercavano di superare la frontiera per dare la caccia a soldati nigeriani fuggiti da Ashigashiya, e a uccider- ne una ventina. Sui soldati nigeriani, successiva- mente costretti dallesercito del Ca- merun a rientrare in patria, sono circolate versioni discordanti. Fonti militari nigeriane hanno parlato di un ripiego strategico, ma testimoni delle ultime localit conquistate dai miliziani denunciano che le s e rc i t o , male equipaggiato, fugge regolar- mente davanti a Boko Haram. BANGUI, 27. Nella Repubblica Cen- troafricana non si fermano le vio- lenze. Almeno venticinque combat- tenti di due fazioni rivali degli ex ribelli della Seleka sono stati uccisi nel corso degli scontri che si susse- guono da due giorni nella citt cen- trale di Bambari. Responsabili della missione africana Misca hanno spe- cificato che ad affrontarsi sono gli uomini del generale Joseph Zoundko, capo di stato maggiore della Seleka, che ha stabilito la sua base a Bambari, e quelli del genera- le Ali Djarras. I combattimenti stanno nuova- mente gettando nel terrore gli abi- tanti della citt, dove le violenze degli ultimi mesi hanno gi provo- cato trentamila sfollati che soprav- vivono in condizioni sempre pi difficili. Ancora scontri nella Repubblica C e n t ro a f r i c a n a KINSHASA, 27. Repubblica Demo- cratica del Congo e Rwanda han- no avviato la demarcazione di due- cento chilometri di frontiera. Si tratta di unoperazione molto tec- nica, ma che avr una portata deci- siva sul piano sia politico, sia eco- nomico, sia della sicurezza. Nono- stante un accordo di massima, ne- gli ultimi anni si sono moltiplicati conflitti armati, incursioni militari rwandesi e tensioni tra i due Go- verni proprio per il contenzioso frontaliero, con le accuse di Kin- shasa a Kigali di ingerenza e di ambizioni territoriali. Loperazione, che dovrebbe con- cludersi in una settimana, consiste soprattutto nel rinvenimento dei cippi di confine risalenti allep o ca coloniale, che sono stati danneg- giati, spostati o sradicati. I due Governi, rappresentati nella com- missione permanente dellUnione africana per le frontiere, riconosco- no infatti i confini fissati nel 1911 dal Belgio e dalla Germania, allepoca rispettive potenze colo- niali. Spinti dallUnione africana, i due Paesi dei Grandi Laghi aveva- no gi cominciato il lavoro di de- marcazione nel 2009, ma poi lave- vano sospeso, dopo aver localizza- to solo 5 cippi su 22. La squadra di esperti partita da Goma, il capoluogo della regione orientale congolese del Nord Kivu, dovr stabilire la linea precisa di separazione tra i due Paesi e regi- strarla su una mappa. Oltre al con- fine terrestre, tra Goma e Gisenyi, la mappa dovr riportare quello la- custre sul lago Kivu e quello flu- viale sul fiume Ruzizi. Nel contempo, pi a nord, in corso la demarcazione della fron- tiera fra Repubblica Democratica del Congo e Uganda. LOSSERVATORE ROMANO pagina 4 gioved 28 agosto 2014 Superuomini nellantichit Clark Kent in catacomba Dopo undici anni completata in Germania la pubblicazione della Encyclopaedia Aethiopica Orizzonte ampio Dalle glorie del regno di Aksum alle tragiche vicende di oggi Nei 4360 articoli dei cinque volumi centinaia di studiosi hanno iniziato a gettare uno sguardo nuovo su questa parte del mondo e sulle sue tradizioni di ALESSANDRO BAUSI* E tiopia ed Eritrea sono quotidianamente alla ri- balta dellattenzione in- ternazionale per ben note tragiche vicende il dramma umano e umanitario dei mi- granti, le aspre tensioni geopolitiche, pirateria, carestie, epidemie o an- che per i tenui elementi di speranza offerti dalla costante crescita econo- mica comune a tutta lAfrica sullim- peto della profonda penetrazione delle aggressive economie asiatiche, o lincredibile moltiplicarsi, specie in Etiopia, del numero di nuove uni- versit che testimonia della chiara volont di progresso e di emancipa- zione dei popoli. Etiopia ed Eritrea costituiscono per anche unarea complessa e rela- tivamente unitaria di specifico inte- resse storico-culturale (etnico, lingui- stico, e naturalmente religioso) entro il pi vasto Corno dAfrica. Storia e civilt dellaltopiano eritreo-etiopico dAfrica non sono spiegabili e com- prensibili senza tener conto dei mil- lenari rapporti intercorsi con il resto del continente africano e le civilt del bacino del Nilo, con la costa asiatica del Mar Rosso, il Vicino oriente, e il mondo mediterraneo, bi- zantino, islamico, cristiano-orientale e cristiano a noi pi prossimo e fa- miliare, e poi europeo, di cui gli eventi contemporanei non sono che lultimo episodio. Storia dellAfrica non solo contemporaneit e dolo- rosa cronaca umanitaria o politico- diplomatica o storia coloniale o la modernit che ha visto lO ccidente gradualmente s c o p r i re e o ccupa- re il continente, ma anche e soprat- tutto studio delle civilt africane nel loro plurimillenario autonomo svol- gersi e relazionarsi con le altre, viste soprattutto attraverso le rispettive lingue e culture, attestate nei docu- menti letterari scritti e orali, archeo- logici, storico-artistici che esse stesse hanno prodotto a questi rapporti mutui e reci- proci che si deve, a pi tardi a parti- re dal primo millennio prima dellera cristiana, lattestazione della lingua sudarabica impiegata da semiti sia su suolo asiatico (Yemen) sia africa- no (Eritrea ed Etiopia); e nellanti- chit fino a tutto il medioevo lin- tenso rapporto commerciale e ideale dellEtiopia con il mondo mediterra- neo greco-romano, bizantino, arabo- islamico e cristiano orientale; a que- sto si deve lintroduzione del cristia- nesimo alla met del IV secolo nel regno di Aksum, assunto a diocesi episcopale del patriarcato egiziano di Alessandria fino allautocefalia nel XX secolo, come anche la precocissi- ma presenza dellislam, per tradizio- ne univoca gi pervenuto ad Aksum nei primi decenni del VII secolo e addirittura prima dellgira del 622. Sempre a questo si deve lo straordi- nario ruolo del regno di Aksum nel- lo scacchiere internazionale tardo- antico come alleato di Bisanzio con- tro il monarca giudaizzante Yusuf in Sudarabia, con la celeberrima spedi- zione del re Caleb in difesa dei cri- stiani oltre il Mar Rosso e lo ccupa- zione etiopica dello Yemen per alcu- ni decenni a partire dal 525 dellera cristiana, ancora ricordata dai mona- ci etiopici che parteciparono al con- cilio di Firenze del 1439 (cui ha de- dicato un suggestivo saggio divulga- tivo Glen W. Bowersock, The Throne of Adulis: Red Sea Wars on the Eve of Islam, Emblems of Antiquity, Oxford University Press, 2013). Da questo punto di vista, attraver- so le vicende del decadere del regno di Aksum, la fioritura di una dina- stia Zague nel XII-XIII secolo e la successiva rinascita di un regno cri- stiano salomonide poi vacillante sot- to lassalto dellislam nel XVI secolo, leffimera conversione del sovrano etiopico Susenyos al cattolicesimo per opera di una tenace missione portoghese gesuita nei primi decenni nel XVII al culmine di quasi un seco- lo di sforzi missionari poi riusciti va- ni, e la susseguente resistenza dellEtiopia a ogni tentativo di colo- nizzazione fino al XIX e XX secolo in cui si realizza la sua estensione terri- toriale attuale, si pu davvero dire che in questa parte del mondo si so- no svolte vicende non del tutto prive di qualche interesse intrinseco anche se proiettate sullo scenario mondiale globale. Questo tanto pi vero se i fatti sono osservati dalla prospettiva italiana: sia per il trascorso coloniale eritreo ed etiopico e la sua intermit- tente memoria, sia per il ruolo che, con altri, non pochi studiosi orienta- listi e africanisti italiani tra i massimi del loro tempo, pur difficilmente sussumibili entro i limiti e le coordi- nate di una ben definita e illustre scuola (Ignazio Guidi, Carlo Conti Rossini, Enrico Cerulli, per citare solo i pi eminenti), hanno svolto nellindagine infaticabile delle lin- gue, storie, religioni, tradizioni e culture di Etiopia ed Eritrea e della loro interrelazione con altre culture. LEritrea fu infatti colonia italiana dal 1890 al 1941 e lEtiopia fu aggre- dita e parzialmente occupata dal 1935 al 1941 in una guerra fortemente voluta da Mussolini come espressio- ne per eccellenza dellideologia fasci- sta, in cui furono ampiamente impie- gate armi chimiche e che alcuni sto- rici non esitano a ritenere il primo momento di una lunga seconda guerra mondiale, continuata dalla guerra civile spagnola e deflagrata definitivamente a conflitto globale nel 1939. Oggi che ogni settore scientifico universitario cosiddetto minore, tan- to pi se relativo ad aree povere e minoritarie del mondo o che non trovi immediata applicazione pratica nel mercato e pensiero unico globa- lizzato chiamato a giustificare la propria stessa esistenza o spesso immediatamente soppresso nellacca- demia e nelle istituzioni di ricerca, senza appello e considerazione del ruolo che singole pur piccole tra- Come appare evidente, la Encyclo- paedia Aethiopica segna un nuovo traguardo nello sforzo di presenta- zione sintetica e rigorosa di un com- plesso di diverse culture interconnes- se dalle vicende della storia, in una regione del sud del mondo come lAfrica subsahariana, e in uno sfor- zo che ha operato ben oltre il limite dello stato dellarte delle nostre co- noscenze, abbracciando per di pi larco temporale assolutamente inso- lito, dalla preistoria agli ultimi de- cenni del XX secolo. Lopera comprende, in cinque vo- lumi, 4360 articoli di varia esten- sione, che includono coordinate es- senziali su ambiente e geografia del Corno dAfrica e approfondiscono i temi di interesse specifico per lEtio- pia storica; vi dunque incluso a pari titolo anche tutto quanto con- cerne lE r i t re a . Storia generale politica, militare e diplomatica, archeologia, filologia, linguistica, letteratura, storia dellar- te, antropologia, storia missionaria, storia religiosa sono i temi centrali, ma grande considerazione trovano una miriade di aspetti specifici dalla numismatica alla epigrafia, dal- la storia coloniale allimmaginario letterario e cinematografico senza trascurare i dati fondamentali della contemporaneit politica, sociale ed economica. *Universit di Amburgo Le civilt africane vanno studiate nel loro plurimillenario sviluppo Attraverso le rispettive lingue e culture attestate nei documenti letterari scritti e orali Archeologici e storico-artistici dizioni di studio e ricerca abbiano svolto contribuendo al progresso di settori maggiori, certamente un se- gnale di grande speranza e di soddi- sfazione che il 16 luglio scorso sia stato appena presentato il quinto vo- lume della Encyclopaedia Aethiopica (YZ, Supplementa, Addenda et Corri- genda, Maps, Index, Wiesbaden, Harrassowitz Verlag, 2014, a cura di Alessandro Bausi in collaborazione con Siegbert Uhlig, pagine XXXII+1269) presso lAsien-Afrika-In- stitut delluniversit di Amburgo, dove, da ultimo presso il Hiob Lu- ventennale fortemente voluta da Siegbert Uhlig, professore di Etiopi- stica ad Amburgo fino al 2004, cui si deve la cura dei primi quattro vo- lumi. Frutto della cooperazione di diverse centinaia di autori da ogni parte del mondo, lopera stata resa possibile dal finanziamento di varie istituzioni e fondazioni quasi esclusi- vamente tedesche e della universit di Amburgo. La Encyclopaedia Aethiopica unopera unica nel suo genere: para- gonabile per spettro di interessi ad altre maggiori della ricerca orientali- nella musica. Stanco dei rimproveri di questultimo maestro tent di ucciderlo, per cui il padre Anfitrione lo pun man- dandolo a custodire il gregge sul monte Citerone, dove Ercole, appena diciotten- ne, uccise un feroce leone, terrore della regione su cui regnava Tespio. Una complessa epopea si crea attorno a Eracle, ma il passaggio pi celebre di questa affascinante favola mitologica costituito dal periodo ben dodici anni trascorso al servizio di Euristeo, du- rante il quale affront le dodici fatiche. Alcune di queste, rappresentate nellarte antica in maniera continua e capillare, vengono anche selezionate per decorare ambienti del celebre ipogeo di via Dino Compagni a Roma, aggiungendo anche la struggente storia di Admeto e Alcesti. Tale ipogeo nel maturo IV secolo, acco- glie scene neo e veterotestamentarie, ma anche elementi mitologici, dimostrando come la committenza, estremamente elevata in quanto a funzione sociale e potenziale economico, faccia capo a quellalta aristocrazia romana anco- ra non completamente convertita al cristianesimo e comunque sen- sibile a quel clima multireligioso ancora vivace nellultimo scorcio del IV secolo. sintomatico che nello stesso ipogeo appaiano scene estratte dalla storia di un altro sup eruo- mo, ossia quella del giudice Sansone, da cui vengono selezionati gli episodi che lo vedono in conflitto con i Filistei, lendo una sorta di prefigurazione vete- rotestamentaria, facendolo assurgere a modello di fede (Girolamo, Epistula, 73, 3), ad esempio di grande misericordia nel difendere la Parola, secondo la pro- messa (Agostino, Enarrationes in psal- mos, 88, 10), tanto che egli sconfisse il leone ruggente, che gli sbarrava la stra- da per raggiungere la sua promessa spo- sa. E, precedentemente, anche Ambrogio aveva evocato il Cristo, mettendolo in relazione con lo Spirito Santo, tramite il quale, gi nellAntico Testamento, furo- no rivelati i mysteria coelestium sacramen- torum: dalleucaristia, alla risurrezione, alla grazia (Ambrogio, De Spiritu Sancto, 2, 1). Il ciclo della vita di Sansone trova una manifestazione estesa in un pavi- mento musivo venuto alla luce, alla fine degli anni Cinquanta del secolo scorso nel centro di Misis, attuale Mopsuestia, situata nellantica provincia della Cilicia Seconda, sede del vescovo metropolita Teodoro (392-428). Al centro del mosai- co raffigurata larca di No vuota, cir- condata dagli animali e definita da una didascalia in greco, mentre nella nava- tella sinistra si sviluppano le storie di Sansone, oggi assai compromesse per quanto riguarda la conservazione. Ci nonostante, si riconoscono ancora i se- guenti episodi, rappresentati secondo una sequenza continua: Sansone che uc- cide il leone (Giudici, 14, 6); con la car- cassa della fiera (Giudici, 14, 9); il lancio delle volpi (Giudici, 15, 5); la strage di Lechi con la mascella dasino (Giudici, 15, 14-15); Sansone che si disseta (Giudi- ci, 15, 8); la visita alla prostituta di Gaza (Giudici, 16, 1-2); lasportazione delle porte della stessa citt (Giudici, 16, 3); la corruzione di Dalila (Giudici, 16, 4-14); il taglio dei capelli (Giudici, 16, 15-17); lac- cecamento (Giudici, 16, 21); la catastrofe finale (Giudici, 16,23). Al di l di questi cicli, pure dettaglia- ti, il corpo a corpo tra il giudice e il leo- ne trova analogie schemiche, sia con lepisodio erculeo, sia con lo scontro di re Davide con il grande felino che appa- re in un prezioso piatto dargento del tesoro di Karavas, ora conservato al Me- tropolitan Museum di New York e rife- ribile al VII secolo. Il giro dei confronti, che comporta similitudini iconografiche, che attingono al patrimonio figurativo ellenistico e alla tipologia figurativa che rimanda ad Alessandro Magno che cac- cia il leone, sostanzia la lotta tra luomo e il nemico feroce, tra forza bruta e il giusto potente, tra il bene e il male, tra il peccato e la salvezza finale. dolf Zentrum fr thiopistik, essa stata realizzata. La pubblicazione del volume che oltre allultima serie di articoli enciclopedici include anche un indi- ce analitico di oltre seicento pagine, con pochi paralleli in altre opere consimili, e carte geografiche, stori- che e tematiche segue di undici anni la pubblicazione del primo nel 2003 e conclude unopera ultra- contributo alla definizione di uno spazio oltre che disciplinare soprat- tutto culturale riconosciuto, di cui cera bisogno nonostante gli studi di etiopistica godano di una relativa antichit e nobilt di tradizione, spe- cie in Italia, essendosi il primo con- vegno internazionale di studi etiopi- ci tenuto a Roma presso lAccademia Nazionale dei Lincei nel lontano 1959 per iniziativa di Enrico Cerulli. stica, come la En- cyclopdie de lIslam e le sue diverse edi- zioni, la Encyclopae- dia Judaica, il Lexi- kon der gyptologie, il Reallexikon der As s y r i o l o g i e , la Cop- tic Encyclopaedia, la Encyclopaedia Irani- ca. Come e forse pi di queste ha gnificativi episodi che hanno come protagonista Sansone, ossia quello che lo vede intento a spingere le volpi nei campi di gra- no dei Filistei (Giudici, 15, 5) e quello che lo coglie mentre stermina proprio i Filistei con una mascella dasino (Giudici, 15, 14- 16). Lesegesi patristica collega naturalmente leroe giudaico con la persona del Cristo, stabi- Era, a cui leroe avrebbe dedicato le ce- lebri fatiche. Da giovane Ercole fu educato da An- fitrione nella guida del cocchio, da Eu- rito nel tiro con larco, da Castore nel maneggio delle armi, da Autolico nella lotta, da Chirone nelle scienze, da Lino Una pagina dellenciclopedia San Giorgio e la Vergine col Bambino (XVII secolo icona etiopica) Sansone e il leone e, sotto, Ercole con Cerbero e Alcesti (IV secolo, Roma, ipogeo di via Dino Compagni) di FABRIZIO BISCONTI Quando si pensa alla forza sovrumana, a una smisurata energia, a una potenza quasi sovrannaturale oggi si pensa a Su- perman, un tempo il primo nome che affiorava era Ercole, leroe pi popolare e pi celebre della mitologia classica che, in giovent, si chiamava Alcide, pa- tronimico che gli derivava dal nonno Alceo, il re di Tirinto, padre di Perseo. La denominazione di Eracle, invece, sembra gli sia stata affidata da Apollo, per definire la gloria di una popolazione di origine egeo-cretese che occupava la pianura costiera medi- terranea meridionale della terra di Ca- naan. Ebbene, Sansone vuole sposare una donna filistea della citt di Timna, ma, mentre in viaggio con i genitori per trattare il matrimonio, gli attraversa la strada un leone, che egli squarta a mani nude e dalla cui carcassa uscir un favo di api pregno di miele (Giudici, 14, 6). Nellipogeo di via Dino Compagni questo prodigioso episodio viene rap- presentato per ben due volte, forse per evocare il concetto del disegno divino che, in ossequio nei confronti delluomo fedele, offre il cibo vitale, che allude ora alla Scrittura, secondo Origene (De nu- meris, 27, 12) ora alla risurrezione, come spiega Ambrogio (De Spiritu Sancto, 2, 7-8). Ma nella catacomba della via Lati- na vengono dipinti anche altri due si- Clark Kent e Lois Lane LOSSERVATORE ROMANO gioved 28 agosto 2014 pagina 5 Per un ritorno delletica clinica Confini sfumati di CARLO PETRINI L a distinzione tra pratica clinica e sperimentazione importante sia sotto il profilo medico-scientifi- co, sia sotto il profilo eti- co. Nella pratica clinica si utilizza- no terapie validate (per le quali so- no note la sicurezza e lefficacia), basate su linee guida periodicamen- te aggiornate alla luce delle nuove conoscenze. Nella sperimentazione, invece, viene chiesto al paziente di acconsentire a essere sottoposto a un trattamento la cui efficacia non ancora stata verificata, ma che il medico reputa essere la migliore scelta per il paziente. Lobiettivo della sperimentazione duplice: cu- rare il paziente e acquisire nuove conoscenze generalizzabili. La sperimentazione pone notevo- sono per, almeno in Europa, poco n u m e ro s e . Nella seconda situazione il parere fornito da un comitato o commis- sione. In genere i pareri adottati dai comitati etici per la clinica non sono vincolanti: infatti, opportu- no sia il medico curante a prendere le decisioni che, in scienza e co- scienza, considera migliori per il suo assistito. Oltre il ruolo di con- sulenza su casi clinici, i comitati di etica per la clinica hanno altre due funzioni: formazione del personale sanitario e partecipazione alla reda- zione di linee guida. In alcune nazioni, e in particola- re negli Stati Uniti, i comitati di etica per la clinica sono diffusi, co- me attesta anche la vasta disponibi- lit di manuali (anche prodotti da istituzioni cattoliche) e di altre pub- blicazioni specializzate. In tali na- di ANNA FOA
davvero un piccolo gioiello que-
sto libretto che raccoglie otto rac- conti di Itskhok Leybush Peretz Il tempo del Messia e altri racconti (Roma, Edizioni di Storia e Lette- ratura, 2014, pagine 131, euro 9) mai tradotti prima in italiano e qui presentati tanto in traduzione che nella loro lingua ori- ginaria, lo yiddish, da Elissa Bemporad e da Margherita Pascucci. Nato intorno allinizio del secondo millen- nio nella Germania meridionale, lo yiddish non , com noto, un dialetto ma una vera e propria lingua: di base, un antico tedesco scritto in lettere ebraiche, arricchito di apporti slavi. In yiddish si espressero nellEst Europa i chassidim, anche se soltanto oralmente, per- ch la produzione chassidica religiosa veniva poi redatta per iscritto in ebraico, prima di essere eventualmente ritradotta in yiddish per diventare comprensibile a tutti. Durante lilluminismo ebraico, lHaskalah, lo yiddish sub forti attacchi, ma sopravvisse, tanto che gli stessi illuministi furono talvolta costretti a ricorrervi per essere capiti. solo negli anni Sessanta dellOttocento che il pri- mo dei tre grandi scrittori yiddish, Mendele Moicher Sfurim, fino a quel momento scritto- re in ebraico, pubblic il suo primo romanzo in yiddish. Sia le sue opere che quelle degli altri due grandi scrittori yiddish di quegli an- ni, Scholem Aleichem e appunto Peretz, por- tarono lo yiddish a una sorta di unificazione linguistica depurandolo dalle sue forme pi particolaristiche. Lo yiddish gioc un ruolo importantissimo nellideologia del Bund, il partito socialista ebraico fondato nel 1897: lingua del popolo ebraico, essa doveva essere il supporto cultu- rale della sua autonomia nella diaspora. Alla conferenza di Czernowitz del 1908, a cui an- che Peretz partecip, esso si conquist una In un altro racconto, il golem di Praga gia- ce coperto di ragnatele nella soffitta dei di- scendenti del suo creatore, il Maharal di Pra- ga. E la ragnatela cresce e cresce e la gente non osa toccarla. Tutto perduto!. Il rac- conto che d il titolo alla raccolta, Il tempo del Messia, ci riporta alla tensione messianica ebraica trasposta secolarmente, al tempo di Peretz, in speranza del futuro. C un pazzo simile ai profeti, uno shtetl, il villaggio ebraico dellest, che come un ghetto si chiude al tra- monto, un sognatore oppresso dalla vita di ogni giorno e dalla mancanza di speranze, unimmagine straordinaria dellera messianica: Il Messia avr le ali, e tutti avranno ali. Sar cos: dimprovviso nascer un bambino con le ali; poi un secondo, un terzo e cos continue- r (...) allinizio le persone si spaventeranno, poi si abitueranno, finch arriver unintera generazione con le ali, una generazione che non vorr pi voler giacere nel fango, e non si azzanner pi per un verme di guadagno. Ben quattro dei raccontini hanno come og- getto le donne, donne povere ed escluse, pie- ne di rabbia, o anche donne amate, come la Chane di Chaim in Felicit domestica, che Chaim non vuole usare come poggiapiedi in Paradiso, come gli dice il rabbino, ma far se- dere accanto a lui, insieme su una sola poltro- na. Perch la donna di cui Peretz racconta, la donna del mondo dei chassidim, non ha certo una vita facile, intenta a tutte le incombenze domestiche mentre il marito si occupa solo di studiare la Torah. In La rabbia di unebrea, la donna ha il Otto racconti yiddish di Itskhok Leybush Peretz Il gatto pio e le sue sorelle coraggiose produzione letteraria di Peretz ebbe nella Russia del tempio una fortuna immensa. Lo scrittore divenne una sorta di nume tutelare della cultura yiddish, idolatrato dalle folle ebraiche. Compose ballate, racconti, opere teatrali, e scrisse anche in ebraico, come molti degli scrittori yiddish del suo tempo. I racconti qui pubblicati, scritti tra il 1891 e il 1900, attingono tanto alla sua vena chassidi- ca quanto a quella di impegno politico e so- ciale, mescolandole in una creazione di gran- de suggestione, al tempo stesso straordinaria- mente aperta alla modernit e profondamente legata alla tradizione. La lingua scabra e ter- sa, nella bella traduzione delle curatrici, ne accresce il fascino. Straordinario, nella sua vena polemica con- tro le ipocrisie dei religiosi, Il gatto pio, la storia di un gatto molto pio che trova nella religione la giustificazione per divorare luno dietro laltro tre innocenti canarini, convinto com che sia compito suo impedir loro di peccare. Di grande poesia il breve raccontino Al b e r i , che ci descrive labbraccio di due alberi nel rigoglio di fronde e di boccioli nella pri- mavera e la loro distante estraneit nel rigido inverno senza foglie. dignit linguistica alta e affianc lebraico come lingua nazionale. La cul- tura del mondo ebraico orientale di questi anni infatti tutta bilingue, yid- dish ed ebraica, oltre che, naturalmente, russa e po- lacca. questo il conte- sto in cui scrive Peretz (1852-1915), nato a Za- mo, nel governatorato di Lublino, importante centro chassidico polacco annesso allImpero russo, e vissuto dal 1880 a Var- savia, anchessa annessa alla Russia con il suo trenta per cento di popo- lazione ebraica, duecen- tomila persone circa. Frutto del contrasto crea- tivo tra la cultura tradi- zionalista chassidica e le spinte modernizzanti, la bambino malato, lavora duramente e non ha neanche di che comprar- gli le medicine. E alla fi- ne, quando il marito ha sbattuto la porta di casa infuriato per le sue ri- chieste gridando di voler essere lasciato in pace a pregare, vorrebbe impic- carsi con una corda, ma non pu perch il suo bambino si sporge dalla culla e la chiama e lei de- ve impedire che cada e dargli il seno per nutrir- lo. E similmente, in La vedova, un bambino dor- me nella culla accanto al- la madre appena divenu- ta vedova, in una casa poverissima in cui pian- gono tutti e quattro i muri. Poco prima di morire, il marito le aveva sorriso e chiesto di passargli le forbici, e la vedova non ricorda se gliele aveva date oppu- re no, e questo dubbio la tormenta. Donne escluse, come Chane in Lesclusa, che aveva scelto proprio il giorno di Shavuot, il giorno che ricorda la consegna a Mos del- le Tavole della Legge, per passare al mondo dei gentili. Nel mondo ebraico era stata unesclusa, nessuno fra gli ebrei le aveva sve- lato ci che vi di bello, prezioso, elevato. Era una donna e nulla contava per gli uomi- ni. Ci avete bandite! un mondo, questo, che abbiamo impara- to a conoscere nella letteratura, in quella di Peretz e di Sholem Aleichem, ma anche in quella pi recente dei fratelli Singer: il mon- do dello shtetl. Poco ne rimasto, non perch sia riuscito ad accedere alla modernit, tranne che per una parte almeno di quanti sono mi- grati oltre Oceano, ma perch stato distrut- to nella Shoah, insieme con i suoi abitanti che parlavano in grande maggioranza la lin- gua di questi racconti. Un fatto questo che rende il nazismo, come ha scritto uno studio- so, Jean Baumgarten, unideologia linguici- da fra le pi distruttive del secolo. scere, ma anche interpretare, nor- mative e linee guida. Si noti inoltre che spesso i confini tra pratica cli- nica ricerca medica sono sfumati. Dunque, anche la pratica clinica, e non soltanto la sperimentazione, molto spesso necessita di una con- sulenza di etica. La consulenza di etica clinica pu avvenire mediante singoli eticisti oppure mediante co- mitati o commissioni di etica. Vi so- no notevoli differenze tra le due si- tuazioni. Nella prima situazione leticista fornisce pareri che, salvo rare ecce- zioni, non sono vincolanti. La con- sulenza di un eticista importante specialmente nelle situazioni clini- che in cui lurgenza non compati- bile con i tempi di lavoro dei comi- tati. Esistono numerosi documenti e linee guida, di provenienza soprat- tutto nordamericana, che elencano competenze e caratteristiche neces- sarie per svolgere il ruolo di consu- lente di etica clinica. Per esempio lAmerican Society for Bioethics and Humanities ha pubblicato nel 2011 una nuova edizione del rap- porto Core Competencies for Heal- thcare Ethics Consultation. Il consulente di etica dovrebbe facilitare il consenso su scelte con- divise, ma anche indicare criteri irri- nunciabili sui quali non sono am- missibili compromessi. Le strutture sanitarie che prevedano, nel loro or- ganico, la figura delleticista clinico A scuola col Grigio Di solito i diari saltano la pagina della domenica, o le dedicano uno spazio minuscolo, giusto per rispettare la sequenza del calendario. Nel diario Don Book invece succede il contrario: alla domenica dedicata una pagina intera, riempita da testi che permettono di seguire i Vangeli dellanno liturgico con un commento scritto appositamente per i ragazzi. Lomaggio a don Bosco esplicito, a partire dal titolo, e torna nelle pagine del diario scolastico pensato per il bicentenario salesiano 2014-2015 anche sotto la forma di una graphic novel c re a t a appositamente da Alessandro Sabatini che illustra, mese per mese, linfanzia e ladolescenza di Giovanni Bosco. Logo e mascotte dellagenda, il Grigio, il cane minaccioso e aggressivo con chi voleva fare del male a don Bosco e affettuoso con lui e i suoi ragazzi. Il diario costa 10 euro e pu essere ordinato via mail (donbook2015@gmail.com); fra le pagine sono presenti non solo i richiami alle festivit e alle memorie liturgiche pi importanti della Chiesa cattolica, ma anche le feste degli ebrei, dei musulmani e delle religioni doriente. I comitati etici hanno perso la funzione di auctoritas ed esercitano quella di imperium Eppure la prima quella per cui sono nati li problemi di etica (spe- cialmente nel caso in cui si voglia verificare leffica- cia di un potenziale nuo- vo farmaco) e deve essere autorizzata dai comitati di etica. Tuttavia, anche nella normale pratica cli- nica si incontrano spesso gravi problemi di etica. Tra i molteplici motivi vi sono, per esempio, il massiccio intervento della tecnolo- gia in ogni ambito (nascita, malat- tia, disabilit, morte); la pratica me- dica sempre meno caratterizzata da una relazione a due tra medico e persona assistita, e sempre pi arti- colata in relazioni complesse tra specialisti che si confrontano per condividere le decisioni; la regola- mentazione sempre pi pervasiva, che rende necessario non solo cono- zioni i comitati di etica per la clini- ca assumono denominazioni diver- se. Per esempio sono chiamati Commissies voor medische ethiek nei Paesi Bassi, Clinical ethics committees nel Regno Uni- to, Comits asistencial de tica in Spagna. In altri Stati, tra cui lIta- lia, tali comitati sono pressoch as- senti: le normative sui comitati di etica, infatti, riguardano esclusiva- mente le responsabilit loro attribuite per lauto- rizzazione delle sperimen- tazionie non prevedono comitati di etica per la clinica. Ci non impedisce che siano istituiti comitati di etica per la clinica me- diante spontanee iniziati- ve locali, ma i dati atte- stano che ci avviene ra- ramente. questo un aspetto allattenzione dei bioeticisti fin dallistitu- zione dei primi comitati di etica (in genere, a se- conda delle nazioni, tra la fine degli anni Ottanta e linizio degli anni Novan- ta del secolo scorso). In molte nazioni, infatti, i comitati di etica hanno progressivamente perso il ruolo consultivo finalizza- to allemanazione di auto- revoli documenti di indi- rizzo e sono diventati or- ganismi burocratici per lautorizza- zione di sperimentazioni. Per usare unimmagine cara a molti bioeticisti, i comitati etici hanno cio perso la funzione di auctoritas ed esercitano una funzio- ne di imperium (limitata specifica- mente alle sperimentazioni). La pri- ma funzione invece la principale ragion dessere per cui sono stati istituiti i comitati di etica. In Italia, il Comitato nazionale per la bioetica (Cnb) ha prodotto diversi documenti riguardanti il ruolo e le funzioni dei comitati di etica. Uno dei primi documenti prodotti dal Cnb dopo listituzione, adottato il 27 febbraio 1992, inte- ramente dedicato allargomento. In un successivo documento, adottato il 18 aprile 1997, si afferma che il Cnb ritiene importante sottolineare la distinzione tra le due funzioni (etica della assistenza clinica e sani- taria ed etica della ricerca biomedi- ca) che i comitati etici possono svolgere singolarmente o congiunta- mente. Ritiene comunque che tali funzioni si possano ricomprendere sotto la stessa denominazione. A distanza di tempo, il problema segnalato dal Cnb non solo an- cora attuale, ma per molti aspetti pi acuto, essendo la funzione di autorizzazione per le sperimenta- zioni largamente dominante rispet- to alla funzione di consulenza per la clinica. Jos Mara Pemn e la divina impazienza Morire quando rimane tanto da fare in tuo ossequio! dice Francesco Saverio poco prima di perdere conoscenza sulla spiaggia di San Chuan a Canton, dove concluder la sua vita terrena; sono le ultime battute del dramma teatrale El divino impaciente di Jos Mara Pemn, scritto nel 1933. A me sempre piaciuto pensare al tramonto del gesuita, quando un gesuita finisce la vita, quando tramonta aveva detto Papa Francesco il 31 luglio 2013 a Roma, nella Chiesa del Ges, per la festa di santIgnazio di Loyola, ricordando lultimo tratto della vita del preposito generale Pedro Arrupe e i versi della pice di Pemn. El divino impaciente, tradotto in italiano, luscita settimanale della collana proposta dal Corriere della Sera, La Biblioteca di Papa Francesco, venti opere selezionate da padre Antonio Spadaro tra quelle pi amate da Bergoglio. Parlando del libro nella prefazione, Ignacio Prez del Viso sottolinea limportanza per Bergoglio dei tre protagonisti dellopera, Ignazio di Loyola, Francesco Saverio e Pietro Fabro, e cita la lunga intervista al Papa pubblicata dalla rivista dei gesuiti nel 2013: Abramo partito senza sapere dove andava, per fede (...) La nostra vita non ci data come un libretto dopera in cui c tutto scritto, ma andare, camminare, fare, cercare, vedere. Si deve entrare nellavventura della ricerca dellincontro e del lasciarsi cercare e lasciarsi incontrare da Dio. Marc Chagall Belle e Ida alla finestra (1916) Roman Vishniac Jewish schoolchildren (1935-1938) Giovanni Bosco bambino in una pagina del diario Joseph Turner Snow Storm. Steam-Boat off a Harbours Mouth (1842) LOSSERVATORE ROMANO pagina 6 gioved 28 agosto 2014 Celebrata la giornata in memoria delle vittime in Orissa La sofferenza dei cristiani unisce India e Iraq Lepiscopato in Pakistan vuole un Consiglio nazionale Per i diritti delle minoranze Dalla Siria la testimonianza del vescovo di Alep dei Caldei Contro chi non vuole la pace La Caritas lancia lallarme per le tensioni sociali In Giordania ancora emergenza Dichiarazione dei vescovi tedeschi sulla situazione in Iraq Il dovere di fermare la g g re s s o re AMMAN, 27. Unica nazione del Vi- cino oriente senza conflitti armati, la Giordania, rischia di essere coinvolta dalle gravi situazioni di crisi vissute nei Paesi vicini. Lal- larme riferisce in una nota Cari- tas italiana viene da Caritas Giordania, che ricorda come nella zona settentrionale, al confine con la Siria, linsicurezza sia costante, non solo per il flusso di rifugiati siriani che continuano ad arrivare, ma anche per infiltrazioni di ban- de armate, che si scontrano con reparti dellesercito e delle forze aeree giordane in pattuglia. Se- condo le ultime cifre fornite dallAlto commissariato delle Na- zioni Unite per i rifugiati, sono 820.000 i profughi siriani attual- mente presenti in Giordania, dei quali solo 210.000 nei campi pro- fughi. I tempi di attesa per un re- golare permesso, circa novanta giorni, e la presenza di un cos al- to numero di rifugiati, che a causa dellinattivit sono disposti a qualsiasi occupazione, sta portan- do alle prime tensioni sociali con i residenti giordani, gi colpiti da un alto tasso di disoccupazione. La Caritas locale denuncia inol- tre come unaltissima percentuale di donne che si rivolgono alle sue strutture di accoglienza sia vittima di violenze, mentre si sono regi- strati un centinaio di casi di tu- bercolosi a causa dellinsufficiente igiene dei campi profughi e delle altre strutture ricettive. La crisi irachena, a seguito dei crimini compiuti dallIsis, rischia di por- tare a ulteriori afflussi di profughi che sarebbero costretti a un viag- gio di oltre 500 chilometri in pie- no deserto prima di raggiungere il confine con la Giordania. Un confine, tra laltro, non controlla- to dalle autorit di Baghdad. La Giordania che dal 2003 gi ospita trecentocinquantamila rifu- giati iracheni si sta progressiva- mente avvicinando alla drammati- ca situazione del Libano, dove pi di un quarto della popolazio- ne costituito da rifugiati. Caritas Giordania informa Caritas italiana assiste circa ot- tantamila famiglie, grazie a pi di trecento fra operatori e volontari. Un lavoro capillare suddiviso in sette centri operativi. Dopo un appello andato a buon fine nel 2013, che ha portato a finanziare progetti per oltre 16 milioni di dollari, per il 2014 non si sa se i fondi saranno sufficienti per tutte le attivit previste. Un nuovo ap- pello alla solidariet verr lanciato nei prossimi giorni. Caritas italia- na supporta Caritas Giordania e le altre Caritas della regione con specifiche raccolte fondi e uno stanziamento finora di 180.000 euro, destinati soprattutto allalle- stimento di un piccolo centro a Zafraq, a pochi chilometri dal confine con la Siria, per assistenza sanitaria e sostegno psicologico alle fasce pi colpite della popola- zione, specialmente donne e bam- bini. Alcuni fondi sono stati messi a disposizione per la logistica dei numerosi volontari e per la forma- zione professionale dei rifugiati si- riani. Caritas internationalis ha con- tribuito finora con oltre 6 milioni di euro (9 milioni di dollari) per aiuti umanitari cibo, acqua, ser- vizi sanitari e igienici, alloggi, scuole alle popolazioni colpite dai conflitti in Siria, in Iraq, a Gaza, in Kurdistan, e ai tre-quat- tro milioni di rifugiati siriani in Giordania, Libano e Turchia. Un impegno economico destinato ad aumentare, viste le notizie dram- matiche provenienti dallarea. Una riunione durgenza straordinaria sullemergenza nel Vicino oriente stata convocata da Caritas inter- nationalis dal 15 al 17 settembre a Roma. Vi parteciperanno rip or- ta il Sir tutte le Caritas coinvol- te in quella che Papa Francesco chiama la terza guerra mondiale, ma fatta a pezzi, a capitoli. Dal canto suo la Caritas italiana pronta a dare una risposta umani- taria pi ampia. Faremo unana- lisi della situazione spiega il vi- cedirettore Paolo Beccegato, re- sponsabile dellarea internazionale per capire come migliorare il nostro intervento complessivo. Non si tratta solo di fare un inter- vento umanitario ma di integrarlo con politiche sociali.
LOsservatore Romano in tutte le sue
componenti direzione, redazione, anti- camera, edizioni periodiche, segreteria, archivio, ufficio correttori, ufficio grafici, ufficio abbonamenti e diffusione, servizio fotografico, tipografia, amministrazione, direzione generale partecipa al profon- do dolore che ha colpito Jean-Michel Coulet per la morte della mamma MARYSE MARTIAL COULET ed vicino con grande affetto a tutti i familiari, ai quali assicura il ricordo nel- la preghiera. Citt del Vaticano, 27 agosto 2014
I colleghi delledizione in lingua france-
se de LOsservatore Romano Claire, Olivia e Frdric abbracciano con affetto Jean-Michel Coulet in que- sto momento di profondo dolore per la morte della madre MARYSE e assicurano a lui e a tutti i familiari la loro vicinanza nel ricordo e nella pre- ghiera. Citt del Vaticano, 27 agosto 2014
Giovanni Maria Vian e Carlo Di Cicco
abbracciano con affetto il collega e ami- co Jean-Michel Coulet e gli sono vicini nel dolore per la morte della madre signora MARYSE MARTIAL COULET ricordandola nella preghiera. Citt del Vaticano, 27 agosto 2014 DAMASCO, 27. Come cristiani, co- me siriani, speriamo di avere una soluzione di riconciliazione, di pa- ce, con laiuto delle Nazioni Uni- te. Di fronte alloffensiva, in Siria come in Iraq, dei jihadisti del co- siddetto Stato islamico, c biso- gno di una forza internazionale per la pace. Ad auspicarla, dai micro- foni di Radio Vaticana, il vescovo di Alep dei Caldei, Antoine Audo, che da Aleppo racconta una situa- zione difficile, con problemi di elettricit, di acqua, e la continua minaccia delle bombe. Malgrado tutto, come cristiani cerchiamo di essere presenti, di fare attivit. Per esempio, questa settimana faremo alcuni giorni di riflessione con tut- ta la gente che lavora con noi alla Caritas. Si cerca di sopravvivere. Non possiamo fare altro. Al momento, nel centro di Alep- po, dove vive la maggioranza dei cristiani, non ci sono episodi di guerriglia. Siamo sotto la prote- zione del Governo, dice monsi- gnor Audo, mentre intorno alla cit- t ci sono molti gruppi che attacca- no e lanciano bombe. Sono le notizie da fuori a incute- re timore, le notizie che arrivano dal governatorato siriano di Ar- Raqqah (dove lIs nei giorni scorsi ha conquistato un aeroporto) e da Mosul, in Iraq. Parlano di leggi, di comportamenti da tenere, di vio- lenze. E questo fa paura general- mente alla gente, osserva il presu- le, il quale conclude con domande legittime, che fanno riflettere, rivol- te alla coscienza degli organismi internazionali: Chi sostiene questi gruppi? Chi vende armi? Chi nutre interesse da queste violenze?. Il 7 settembre ricorrer il primo anniversario della Giornata di pre- ghiera e digiuno per la pace in Si- ria indetta da Papa Francesco. Da- vanti alla tragica situazione nel Paese, monsignor Giuseppe Nazza- ro, gi vicario apostolico di Alep, in una nota diffusa dal blog Ora- proSiria e ripresa dal Sir, invita a fare memoria di quellevento, servi- to a scongiurare una guerra di in- vasione che poteva rivelarsi una ca- tastrofe mondiale. Vi erano parec- chi interessi in gioco, non tutti avrebbero accettato di far tacere le proprie armi permettendo di fare scempio di quello che restava anco- ra in piedi nella nostra amata terra siriana, scrive Nazzaro, il quale chiede ai mass media di non di- menticare il conflitto siriano. Non possiamo restare muti, diventando cos conniventi, dinanzi a quanto laggi sta accadendo, massacri di inermi, soprattutto di donne e bambini. Da qui lappello a rinno- vare il gesto di pace del 7 settem- bre scorso. BHUBANESWAR, 27. Sono passa- ti sei anni dal terrore dei po- grom, ma rimane salda nella mente di tutti noi la testimo- nianza offerta dalle vittime. Questa ha prodotto semi fecon- di. Lo ha detto larcivescovo di Cuttack-Bhubaneswar, John Barwa, in occasione della Gior- nata della memoria che si cele- brata ieri in diverse citt dellIn- dia, in ricordo delle stragi com- piute dagli estremisti ind il 25 agosto 2008 nello Stato di Oris- sa, in particolare nel distretto di Kandhamal. La fede nel Cristo crocifisso affonda le sue radici in maniera profonda in Orissa. La nostra gente vive con fedelt e amore, e nonostante il dolore le vocazioni alla vita religiosa sono aumentate, ha dichiarato il presule ad AsiaNews. A partire da quel giorno i cri- stiani locali affrontarono setti- mane di persecuzione a causa della loro fede: accusati ingiu- stamente di aver ucciso un san- tone ind, finirono nel mirino di un gruppo di ultranazionalisti ind che scatenarono una vera e propria caccia alluomo, senza che il Governo locale intervenis- se. Durante le violenze circa 400 villaggi vennero epurati di tutti i cristiani, pi di 6.000 case, 340 chiese, cappelle, dispensari e scuole bruciati o distrutti. Un centinaio di persone persero la vita (tra esse ventidue cattolici, ventotto battisti, dodici penteco- stali, quattro anglicani della Church of North India, uno della Chiesa indipendente e otto tribali non cristiani), mi- gliaia furono ferite, tante donne e ragazze, persino suore, subiro- no stupri. A fronte di queste violenze sono state presentate 3.331 de- nunce allautorit civile, ma sol- tanto poco pi di 800 sono state accettate. Solo 247 episodi cri- minosi si sono chiusi con una condanna per gli assalitori e, dei trenta casi di omicidio giudicati fino a oggi, soltanto due hanno visto una condanna per questo reato. La Chiesa locale ha pi volte manifestato la propria in- dignazione e continua a chiede- re giustizia: Giustizia per le vittime spiega monsignor Bar- wa significa volont di curare le ferite. Giustizia per suor Meena (nipote della rc i v e s c o v o ) avrebbe significato rispetto per le donne e amore per le nostre giovani. Giustizia per i sette cristiani accusati di aver ucciso lo swami Laxamananda Sara- swati (il santone ind assassina- to da alcuni maoisti oggi in li- bert, la cui morte ha scatenato i pogrom) vorrebbe dire amore e rispetto fra le comunit. Quei giorni terribili sono passati, ma non devono ripetersi pi. Il cardinale Oswal Gracias, arcivescovo di Bombay, lega le sofferenze dei cristiani del Kan- dhamal a quelle dei cristiani in Iraq: Oggi preghiamo per lan- niversario di quella tragedia e per la situazione dei nostri fra- telli che soffrono in tutto il mondo. Voglio invitare i nostri fedeli a pregare per la pace e per la fine di queste violenze senza senso. Penso proprio allIraq, dove migliaia di cristia- ni e membri di altre minoranze sono nel mirino di estremisti re- ligiosi. Possa la sofferenza dei cristiani del Kandhamal portare pace ai fratelli iracheni. ISLAMABAD, 27. Consultazioni e incontri con esperti della societ civile, intellettuali, associazioni, leader religiosi, con lobiettivo di esplorare le vie da seguire per mi- gliorare la protezione dei diritti delle minoranze religiose. E, so- prattutto, per arrivare allistituzio- ne in Pakistan del Consiglio na- zionale per i diritti delle minoran- ze, realizzando quanto stabilito dalla Corte suprema. ci che ha organizzato nei giorni scorsi la Commissione giustizia e pace del- la Conferenza episcopale. Gli in- contri riferisce lagenzia Fides si sono svolti nella capitale Islamabad, a Karachi e a Lahore. Passo fondamentale, stato sot- tolineato, dare seguito e applica- re la recente sentenza della Corte suprema del Pakistan: con un provvedimento suo motu partito dopo la strage nella chiesa di Pe- shawar avvenuta nel settembre 2013, il presidente della Corte su- prema, Tassaduq Hussain Dilani, ha stabilito che il Governo deve istituire un Consiglio nazionale per i diritti delle minoranze, for- mare gruppi speciali delle forze dellordine per proteggere i luoghi di culto non musulmani e creare uno specifico Centro studi per combattere lintolleranza religiosa. I numerosi rappresentanti della societ civile interpellati hanno ri- marcato che questa sentenza molto importante per la tutela dei diritti delle minoranze. La senten- za viene apprezzata perch rap- presenta uno strumento giuridico per salvaguardare la libert reli- giosa in Pakistan. Oggi lo Stato ha raccomandazioni vincolanti, ed un passo notevole, hanno con- cordato gli esperti. I partecipanti alle consultazioni hanno auspicato unalleanza delle diverse organizzazioni che opera- no per la tutela delle minoranze, invitandole a continuare nella campagna e a tenere alta latten- zione dei mass-media: occorre fa- re pressioni sul Governo perch, senza indugiare, provveda a isti- tuire il nuovo organismo. Tra i passi necessari per i gruppi della societ civile, occorre maggiore coinvolgimento dei leader religio- si, accrescere la consapevolezza a livello di base, mettere in rete le competenze e collaborare a livello giuridico. BERLINO, 27. Il terrore in Iraq deve essere fermato e agli sfollati deve es- sere data la possibilit di rientrare al pi presto nelle proprie case: lo scrive in una dichiarazione il Consi- glio permanente della Conferenza episcopale tedesca, che si sofferma anche sulla fornitura di armi ai pe- shmerga curdi per contrastare lavanzata dei jihadisti dellIs. Se unazione militare, compresa la for- nitura di armi, non automatica- mente un mezzo per garantire la pa- ce e la sicurezza afferma in so- stanza la nota in alcune circostan- ze, quando sono in gioco lo ster- minio di interi gruppi etnici e gravi violazioni dei diritti umani, la co- munit internazionale ha il dovere di fermare in qualche modo lag- gressore ingiusto per scongiurare crimini peggiori. I vescovi tedeschi si rivolgono poi ai musulmani, respingendo con fer- mezza le tesi circa la natura intrinse- camente violenta dellislam (lIs e lislam non sono la stessa cosa), ma contemporaneamente chiedono una chiara presa di posizione dei leader religiosi: i musulmani che amano la pace e che sono la stra- grande maggioranza devono chie- dersi quali fattori hanno permesso questi sviluppi preoccupanti nella loro comunit religiosa. Infine lappello a pregare e a fornire aiuti umanitari urgenti alle vittime delle persecuzioni nel Vicino oriente: questa non solo una responsabi- lit degli Stati della regione. Tutti possono contribuire, anche offrendo disponibilit ad accogliere i rifu- giati. Sullo stesso argomento era inter- venuto il 15 agosto, nellomelia pro- nunciata in occasione della solenni- t dellAssunzione, il cardinale arci- vescovo di Mnchen und Freising, Reinhard Marx, presidente della Conferenza episcopale tedesca, il quale aveva lanciato un appello ai leader musulmani a condannare pubblicamente il terrorismo islamico in Iraq e a dichiarare che la violenza in nome di Dio non mai giustifi- cata. So che lo Stato islamico (Is) non lislam ha affermato il por- porato ma non ho sentito in giro parlare tanto di leader sciiti e sunni- ti che si sono riuniti pubblicamente e, con forza, affermare che non ci deve mai essere violenza in nome di Dio, mai assassinio in nome di Dio, mai soppressione in nome di Dio. Marx, invitando i rappresentanti musulmani a dare un segno concre- to di pace, ha detto che i cristiani e altre minoranze religiose si trovano in una situazione cos terribile in Iraq che giusto e doveroso sal- varli con tutti i mezzi a disposizio- ne. Salvare delle persone le cui vite sono minacciate e che si trovano in uno stato di angoscia non solo le- cito ma obbligatorio. Il cardinale giorni fa aveva anche chiesto ai cittadini tedeschi di soste- nere con generosit le attivit svolte dalle associazioni caritative in favore delle popolazioni colpite. LOSSERVATORE ROMANO gioved 28 agosto 2014 pagina 7 Protagonisti i giovani di Rinnovamento nello Spirito Santo Beatitudini in piazza Gruppi di fedeli alludienza generale der Pfarre HI. Franziskus, Linz; Ministranten aus der Pfarre HI. Andreas, Kitzbhel. De Espaa: Parroquia San Lu- cas, de Villanueva del Pardillo; Parroquia Mara Auxiliadora y San Isidro, de Algeciras; Parro- quia de la Pursima Concepcin, de Sabadell. De Venezuela: Parroquia Mara Inmaculada, de Maracaibo. De Chile: grupo de peregrinos. De Argentina: grupos de pere- grinos. Do Brasil: grupo de Porto Ale- gre; Parquia Nossa Senhora de Ftima, de Santo Andr. Al l udienza generale di mercoled 27 agosto, in piazza San Pietro, erano presenti i seguenti gruppi. Da diversi Paesi: Partecipanti al Capitolo generale delle Suore di SantAnna. DallItalia: gruppi di fedeli dal- le Parrocchie: Santo Stefano, in Villazzano; SantAndrea, in Basi- liano; Santa Cecilia, in Villafranca Padovana; Purificazione della Beata Vergine, in Tarzo; Santo Stefano, in Lpia; Santa Maria Immacolata, in Santorso-Schio; San Mauro, in Cavarzere Catte- drale di Saluzzo; Santi Pietro e Paolo, in Pumenengo; SantAgo- stino, in Cava Manara; San Bene- detto Abate, in San Benedetto Po; San Celestino, in Castelnuovo Rangone; San Michele, in Monta- le Rangone; San Ruffino, in Por- tile; Nativit di Santa Maria, in Voghiera; San Nicol, in Meldola; Beata Vergine Addolorata, in Campocavallo, con lA rc i v e s c o v o di Ancona Edoardo Menichelli; San Cetteo, in Pescara; Santi Pie- tro e Callisto, in Civitella dAglia- no; San Giuseppe, in Trani; Santa Maria delle Grazie, in Squinzano; Santa Famiglia, in Nard; San Michele, in Supersano; Santissima Annunziata, in Agerola; Santa Gianna Beretta Molla, in Melfi; SantAntonio, in Cattolica Era- clea; Maria Santissima del Monte Carmelo, in Aci Platani; San Pie- tro, in Milazzo; Santa Maria As- sunta, in Spezzano Piccolo; San Pietro, in Nuraminis; San Gior- gio, in Donori; Immacolata, in Ceglie Messapica; Parrocchia di Branca. Comunit pastorale Ma- donna delle Lacrime, di Treviglio; Vicaria di Bovolone-Cerea. Parte- cipanti ai Campionati militari pa- ralimpici di Londra; Federazione nazionale suonatori di campane; Confraternita Santissima Annun- ziata, di Capriata dOrba; Istituto Maria Ausiliatrice, di Cesar; Gruppo dellUnitalsi, di Taranto; Gruppo TerzOrdine Carmelitano, di Trapani; Gruppi di preghiera Padre Pio, di Massalengo, Pescara Colli; Gruppo di preghiera Santi Domenico e Sisto, di Roma; Cen- tro Paolo VI, di Magenta; Comita- to Nobile Quartiere Monte, di Piazza Armerina, con il Vescovo Rosario Gisana; Associazione cul- turale e musicale Mascagni, di Bagheria; Gruppi Avis e Aido, da Valdobbiadene, e Castrezzato; Gruppi di Ciclisti dalla Toscana, con il Vescovo di San Miniato, Fausto Tardelli; e dalla Diocesi di Milano; Gruppo Scout, di Chiari. Gruppi di fedeli da Aci SantAn- tonio, Cene, Caltanissetta, Cata- nia, Sforzatica, Albegno, Curna- sco, San Giovanni Bianco, Stria- no, Minturno, Santa Cristina dAspromonte, San Germano, Ri- mini. Coppie di sposi novelli. Gruppi di fedeli da: Repubblica Ceca. I polacchi: Pielgrzymi z Gnie- zna; dzieci i mo dzie ze Strefy JP2 Centrum Modych z Szydowca; pracownicy Przed- sibiorstwa Energetyki Cieplnej z Sandomierza; grupy turystyczne z Opola i Bydgoszczy; pielgrzymi indywidualni. De France: Association Enavan- ce, de Louveciennes. From England: A group of Boy Scouts of Polish descent. From Malta: A group of altar servers assisting this month at Saint Peters Basilica, and their families. From Canada: A group of pil- grims. Aus der Bundesrepublik Deutsch- land: Pilgergruppen aus den Pfarrgemeinden Maria Himmel- fahrt, Dankenfeld; St. Petrus, Hartheim; St. Dionysius, Rotten- burg; Kreisjugendfeuerwehr, Vechta; Schlerinnen, Schler und Lehrer folgender Schulen; Privates Gymnasium Maria Kni- gin, Lennestadt; Marienschule, Lippstadt; Ministranten aus den Pfarreien Herz Jesu, Mayen und St. Theresia, Rhens; Jugendliche aus dem Feriencamp in Rom- O stia. Aus der Republik sterreich: Pil- gergruppen aus den Pfarren Kob- lach; St. Pantaleon, Riedersbach; Pilgergruppen aus Frohnleiten; Schwarzach im Pongau; Katholi- sche Mnnerbewegung, Graz; Franziskanische Pilgergruppe aus Intervento del segretario generale della Cei alla Settimana liturgica nazionale Il luogo della misericordia Lassemblea eucaristica il luogo della misericordia: essa dovrebbe es- sere dunque un luogo dove tutti si sentano a casa: migranti, fedeli in situazione matrimoniale irregolare, persone disabili, malati, poveri, an- ziani, bambini. lesortazione, in estrema sintesi, contenuta in un lun- go intervento che il vescovo Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiana (Cei), ha pronunciato mercoled a Orvieto in occasione della 65 Settimana li- turgica nazionale organizzata dal Cal (Centro azione liturgica). Il pre- sule ha evidenziato prima di tutto la necessit di adottare latteggiamento suggerito da Papa Francesco di una Chiesa in uscita, che prende liniziativa di essere accogliente e accorciare le distanze. Ci non in contrasto con limmagine della Chiesa riunita in assemblea liturgica: Secondo un certo modo di vedere la Chiesa ha detto il vescovo Ga- lantino da parte di chi ne sta al di fuori e talvolta persino da parte di alcuni cristiani, gode di maggiore apprezzamento lazione per i poveri, quale per esempio una mensa della Caritas, che non limmagine di unassemblea radunata per la cele- brazione liturgica. Questo giudizio, per quanto talvolta giustificato, in verit un giudizio superficiale; non coglie infatti la realt autentica e profonda della comunit ecclesiale, che vive per sua natura di questo duplice movimento: laccoglienza del dono di Dio e la sua trasmissio- ne vitale. La costituzione dogmati- ca Lumen gentium, aggiunge il presu- le, delineando i tratti della Chiesa missionaria, mostra che, anche quando celebra i sacramenti, la Chiesa svolge la propria missione; in questo senso, la liturgia atto mis- sionario, anche se non nel modo della Chiesa in uscita. Ma la cultura della misericor- dia, ha detto il vescovo, deve es- sere attuata nella Chiesa in modo evidente in ogni suo gesto. Non so- lo nellazione sociale e caritativa con lattenzione verso gli ultimi, ma an- che nella celebrazione liturgica, in particolare dellEucaristia. Lassem- blea liturgica epifania della Chiesa (cfr. Sacrosanctum concilium, 26) e, in quanto tale, deve essere epifania del- la Chiesa misericordiosa e incarna- zione della misericordia del Padre. In questa ottica, monsignor Galanti- no ha raccomandato, passando allambito liturgico, di non organiz- zare celebrazioni eucaristiche setto- riali, pensate cio solo per qual- che gruppo o categoria ma mo- mento di convocazione e raduno di tutta la comunit. Nelle messe dei bambini, ad esempio, non si trat- ta di celebrare in modo infantile, n di snaturare i riti liturgici con lillu- sione di renderli pi comprensibili o interessanti, ma di porre in atto al- cune attenzioni, come canti adat- ti, valorizzazione delle posizioni del corpo, opportune e brevi monizio- ni. Anche i gruppi presenti nelle comunit sono invitati a non voler- si isolare nel proprio cammino. Unattenzione particolare dellas- semblea eucaristica, ha ricordato il vescovo Galantino, la misericor- dia nei confronti dei poveri: sono lontani i tempi in cui nelle chiese era evidente la differenza fra ricchi e poveri ha osservato monsignor Galantino per esempio con i posti riservati per le persone pi agiate o anche con sedie e banchi di loro propriet. Questo grazie a Dio non accade pi. Ma basta questo per di- re che i poveri nelle nostre assem- blee sono accolti? I poveri sono sco- modi, lo sappiamo bene. Il segretario generale della Cei ha posto una serie di domande provo- catorie sulle quali i cristiani sono chiamati a interrogarsi: Siamo sicu- ri si chiesto il presule che i poveri partecipino volentieri alla messa domenicale perch si sentono accolti? Siamo sicuri che nelle no- stre assemblee non si facciano dav- vero differenze tra ricchi e poveri? In che modo ci interroga la presen- za di persone che chiedono lelemo- sina alla porta della chiesa? Talvolta costoro sono cristiani, anche cattoli- ci, ed entrano in chiesa per pregare o per partecipare alla messa: quale accoglienza viene loro riservata?. Allo stesso modo, ha proseguito, le celebrazioni devono dedicare parti- colari premure verso malati, soffe- renti, persone disabili, per esempio eliminando le barriere architettoni- che e riservando dei posti che si adattino alle condizioni fisiche e psi- cologiche dei malati, in particolare per le difficolt motorie e uditive. Stesso atteggiamento va espresso nei confronti dei migranti: Le co- munit del luogo hanno il dovere dellaccoglienza, sono tenute ad ac- cordare loro ospitalit, evitando di farli sentire ospiti, perch nella Chiesa ogni cristiano a casa pro- pria. Nel caso di singoli fedeli, fa- miglie o piccoli gruppi da preve- dere unaccoglienza e una conoscen- za da parte del sacerdote o di altre persone. Per le comunit pi gran- di non si tratta soltanto di offrire lospitalit in un edificio di culto ha suggerito il vescovo Galantino ma opportuno cercare anche dei contatti tra le comunit e, almeno qualche volta allanno, svolgere delle celebrazioni comuni. Infine, il segretario generale della Cei ha ricordato la situazione dei fe- deli in situazione matrimoniale irre- golare, che vivono la loro condizio- ne con grande sofferenza e perce- piscono la disciplina della Chiesa come molto severa, non comprensi- va se non addirittura punitiva. Ha detto il vescovo: Con sincerit do- vremmo per riconoscere che anche gli altri fedeli percepiscono la disci- plina della Chiesa come unesclusio- ne di questi loro fratelli e sorelle, e, talora, li osservano con uno sguardo carico di pregiudizio, imponendo loro un ulteriore fio da pagare, una loro discriminazione di fatto. Serve quindi accoglienza, comprensione, accompagnamento, supporto, e percorsi di vita ecclesiale sebbene questi fedeli non possano ricevere la comunione eucaristica. tutta la comunit cristiana, ha concluso monsignor Galantino, che deve farsi carico di queste attenzioni pastorali, da manifestarsi anche nellambito dellassemblea liturgica. Se alcuni fedeli si sentono esclusi dalla vita della comunit e per que- sto non partecipano allassemblea domenicale, sicuramente sono i pri- mi a soffrirne; ma questo dovrebbe essere motivo di sofferenza per tutta la comunit a causa della mancanza di alcuni suoi figli, che evidente- mente non ha saputo accogliere con misericordia. Lassemblea eucaristi- ca, che celebra la misericordia del Padre, sa accogliere tutti i suoi figli, soprattutto coloro che si trovano in situazioni di sofferenza. Messa al Governatorato in suffragio del cardinale Szoka Il cardinale Angelo Sodano, decano del Collegio cardinalizio, presieder la messa in suffragio del cardinale Edmund Casimir Szoka, presidente emerito della Pontificia Commissio- ne per lo Stato della Citt del Vati- cano e del Governatorato, morto lo scorso 20 agosto. La celebrazione avr luogo gioved 4 settembre, alle 8.30, nella chiesa di Maria Madre della Famiglia, nel palazzo del Go- vernatorato. I cardinali, i vescovi e i preti che desiderano concelebrare sono invita- ti a darne comunicazione al Gover- natorato utilizzando lindirizzo di posta elettronica eventi@scv.va mentre i sacerdoti sono pregati di portare con s camice e stola. MATERA, 27. Da luned e fino a sabato 30 agosto pi di cinque- cento giovani di et compresa tra i 16 e i 30 anni partecipano a E- statEvangelizzando?, organizza- to a Policoro (Matera) dal movi- mento ecclesiale cattolico Rinno- vamento nello Spirito Santo. Unoriginale esperienza attraverso la quale i ragazzi vivranno un tempo di formazione e di prepa- razione spirituale necessario alla prosecuzione del cammino di evangelizzazione portato avanti nelle strade della loro citt. Una vera e propria sfida si legge in una nota vivere la beatitudi- ne, dunque la pienezza della gioia di Ges. Il tema Vieni e usciamo in- sieme ad annunciare: Beati i po- veri in spirito (Ma t t e o , 5, 3). Ci saranno relazioni sul tema delle beatitudini, condivisioni di espe- rienze in gruppo, tempi di pre- ghiera comunitaria carismatica e adorazioni eucaristiche che scan- diranno le giornate di preparazio- ne allevangelizzazione. Saranno poi i giovani, protagonisti delliniziativa, a mettere in piaz- za la beatitudine i giorni 28, 29 e 30 agosto nelle spiagge di Poli- coro e dintorni. Sar una gioiosa invasione che travolger e sor- prender la gente con modalit inedite, in uno scenario tipico del turismo estivo. LOSSERVATORE ROMANO pagina 8 gioved 28 agosto 2014 Per il dialogo e la convivenza pacifica Continuare a pregare per i cristiani perseguitati, soprattutto in Iraq. E visitare il Pakistan con lo spirito del padre che sta accanto ai suoi figli. Ecco cosa ha chiesto al Papa Martha Jacob, mamma di Shahbaz Batthi, il politico cristiano pakistano assassinato il 2 marzo 2011. Lincontro avvenuto stamani, mercoled 27 agosto, durante ludienza generale in piazza San Pietro. Accanto alla donna, che ha ottantanove anni, cera il figlio Paul Jacob, che ha seguito le orme del fratello, dedicandosi allattivit politica e divenendo anche lui ministro per lArmonia nazionale e le questioni delle minoranze, e poi presidente dellAll Pakistan minorities alliance. La nostra famiglia dice Bhatti ha sempre sentito la vicinanza affettuosa della Chiesa universale e ricordiamo con gratitudine la delicatezza avuta anche da Papa Benedetto XVI. Proprio questo sostegno concreto, spiega, non ci ha mai fatto sentire soli e ci sta aiutando a portare avanti il nostro impegno per promuovere i diritti dei cristiani. In Pakistan, come in ogni altro luogo caldo del pianeta, secondo Bhatti, bisogna puntare ancora di pi sul dialogo tra le religioni, senza stancarsi, in particolare con il mondo islamico. E vanno sostenuti soprattutto quei musulmani che cercano dialogo e convivenza pacifica con i cristiani. Da parte nostra, conclude, ripetiamo sempre che lodio si vince con lamore e non con altro odio. Anche per questa ragione Paul Jacob ha deciso di non lasciare il Pakistan nonostante le minacce. A presentare al Papa unaltra realt povera ma piena di speranza cera Marcellin Cishambo Ruhoya, governatore cattolico della provincia del Sud Kivu, nella Repubblica Democratica del Congo, particolarmente impegnato per sostenere la comunit cristiana nel Paese. Inoltre, prima di entrare in piazza San Pietro, allarco delle Campane, il Pontefice ha benedetto un grande carro artistico, interamente realizzato con spighe di grano intrecciate a raffigurare la basilica Vaticana. Lo hanno realizzato gli abitanti di Campocavallo, una frazione di Osimo. La tradizione della cosiddetta festa del covo risale al 1939 e spiega monsignor Edoardo Menichelli, arcivescovo di Ancona-Osimo vede coinvolto tutto il paese, che vive cos unesperienza aggregante e di comunione, in spirito di collaborazione ma soprattutto di fede. E nel 1994 questi veri e propri artisti realizzarono, sempre con le spighe, la basilica argentina di Lujn ricorda il presule. D allArgentina, precisamente dalla provincia di Crdoba, sono venuti alcuni lontani parenti del Pontefice. Tra loro Eduardo Bergoglio, sindaco di Alicia. La testimonianza di Papa Francesco dice sta suscitando una nuova vitalit spirituale nel nostro popolo. Meno chiacchiere in parrocchia Alludienza generale il Papa parla dellunit della Chiesa Quando si parla di peccati contro lunit della Chiesa non bisogna pensare soltanto ai grandi scismi: anche le parrocchie, anzich essere luoghi di condivisione e di comunione, sono spesso tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie. Lo ha detto Papa Francesco alludienza generale di mercoled 27 agosto, in piazza San Pietro. Cari fratelli e sorelle, buongiorno. Ogni volta che rinnoviamo la nostra professione di fede recitando il C re - do, noi affermiamo che la Chiesa una e santa. una, perch ha la sua origine in Dio Trinit, mistero di unit e di comunione piena. La Chiesa poi santa, in quanto fon- data su Ges Cristo, animata dal suo Santo Spirito, ricolmata del suo amore e della sua salvezza. Allo stes- so tempo, per, santa e composta di peccatori, tutti noi, peccatori, che facciamo esperienza ogni giorno del- le nostre fragilit e delle nostre mise- rie. Allora, questa fede che professia- mo ci spinge alla conversione, ad avere il coraggio di vivere quotidia- namente lunit e la santit, e se noi non siamo uniti, se non siamo santi, perch non siamo fedeli a Ges. Ma Lui, Ges, non ci lascia soli, non abbandona la sua Chiesa! Lui cammina con noi, Lui ci capisce. Capisce le nostre debolezze, i nostri peccati, ci perdona, sempre che noi ci lasciamo perdonare. Lui sempre con noi, aiutandoci a diventare me- no peccatori, pi santi, pi uniti. Il primo conforto ci viene dal fat- to che Ges ha pregato tanto per lunit dei discepoli. la preghiera dellUltima Cena, Ges ha chiesto tanto: Padre, che siano una cosa sola. Ha pregato per lunit, e lo ha fatto proprio nellimminenza del- la Passione, quando stava per offrire tutta la sua vita per noi. quello che siamo invitati continuamente a rileggere e meditare, in una delle pa- gine pi intense e commoventi del Vangelo di Giovanni, il capitolo di- ciassette (cfr. vv. 11.21-23). Com bello sapere che il Signore, appena prima di morire, non si preoccupa- to di s stesso, ma ha pensato a noi! E nel suo dialogo accorato col Pa- dre, ha pregato proprio perch pos- siamo essere una cosa sola con Lui e tra di noi. Ecco: con queste parole, Ges si fatto nostro intercessore presso il Padre, perch possiamo en- trare anche noi nella piena comunio- ne damore con Lui; allo stesso tem- po, le affida a noi come suo testa- mento spirituale, perch lunit pos- sa diventare sempre di pi la nota distintiva delle nostre comunit cri- stiane e la risposta pi bella a chiun- que ci domandi ragione della spe- ranza che in noi, (cfr. 1 Pt 3, 15). Tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anchessi in noi, perch il mondo creda che tu mi hai mandato (Gv 17, 21). La Chiesa ha cercato fin dallinizio di realizzare questo pro- posito che sta tanto a cuore a Ges. Gli Atti degli Apostoli ci ricordano che i primi cristiani si distinguevano per il fatto di avere un cuore solo e unanima sola (At 4, 32); lap ostolo Paolo, poi, esortava le sue comunit a non dimenticare che sono un solo corpo (1 Cor 12, 13). Lesp erienza, per, ci dice che sono tanti i peccati contro lunit. E non pensiamo solo agli scismi, pensiamo a mancanze molto comuni nelle nostre comunit, a peccati parro cchiali, a quei pec- cati nelle parrocchie. A volte, infatti, le nostre parrocchie, chiamate ad es- sere luoghi di condivisione e di co- munione, sono tristemente segnate da invidie, gelosie, antipatie... E le chiacchiere sono alla portata di tutti. Quanto si chiacchiera nelle parroc- chie! Questo non buono. Ad esem- pio quando uno viene eletto presi- dente di quella associazione, si chiacchiera contro di lui. E se quellaltra viene eletta presidente della catechesi, le altre chiacchierano contro di lei. Ma, questa non la Chiesa. Questo non si deve fare, non dobbiamo farlo! Bisogna chie- dere al Signore la grazia di non far- lo. Questo umano ma non cri- stiano! Questo succede quando pun- tiamo ai primi posti; quando mettia- mo al centro noi stessi, con le nostre ambizioni personali e i nostri modi di vedere le cose, e giudichiamo gli altri; quando guardiamo ai difetti dei fratelli, invece che alle loro doti; quando diamo pi peso a quello che ci divide, invece che a quello che ci accomuna... Una volta, nellaltra Diocesi che avevo prima, ho sentito un commen- to interessante e bello. Si parlava di unanziana che per tutta la vita ave- va lavorato in parrocchia, e una per- sona che la conosceva bene, ha det- to: Questa donna non ha mai spar- lato, mai ha chiacchierato, sempre era un sorriso. Una donna cos pu essere canonizzata domani! Questo un bellesempio. E se guardiamo alla storia della Chiesa, quante divisioni fra noi cristiani. Anche adesso siamo divisi. Anche nella storia noi cristiani abbiamo fatto la guerra fra di noi per divisioni teologiche. Pen- siamo a quella dei 30 anni. Ma, que- sto non cristiano. Dobbiamo lavo- rare anche per lunit di tutti i cri- stiani, andare sulla strada dellunit che quella che Ges vuole e per cui ha pregato. Di fronte a tutto questo, dobbia- mo fare seriamente un esame di co- scienza. In una comunit cristiana, la divisione uno dei peccati pi gravi, perch la rende segno non dellop era di Dio, ma dellopera del diavolo, il quale per definizione colui che se- para, che rovina i rapporti, che insi- nua pregiudizi... La divisione in una comunit cristiana, sia essa una scuola, una parrocchia, o unasso cia- zione, un peccato gravissimo, per- ch opera del Diavolo. Dio, inve- ce, vuole che cresciamo nella capaci- t di accoglierci, di perdonarci e di volerci bene, per assomigliare sem- pre di pi a Lui che comunione e amore. In questo sta la santit della Chiesa: nel riconoscersi ad immagine di Dio, ricolmata della sua miseri- cordia e della sua grazia. Cari amici, facciamo risuonare nel nostro cuore queste parole di Ges: Beati gli operatori di pace, perch saranno chiamati figli di Dio (Mt 5, 9). Chiediamo sinceramente per- dono per tutte le volte in cui siamo stati occasione di divisione o di in- comprensione allinterno delle nostre comunit, ben sapendo che non si giunge alla comunione se non attra- verso una continua conversione. Che cos la conversione? chiedere al Signore la grazia di non sparlare, di non criticare, di non chiacchierare, di volere bene a tutti. una grazia che il Signore ci d. Questo con- vertire il cuore. E chiediamo che il tessuto quotidiano delle nostre rela- zioni possa diventare un riflesso sempre pi bello e gioioso del rap- porto tra Ges e il Padre. Nei saluti ai gruppi linvito a superare divisioni e incomprensioni Vi c i n a n z a e benedizione ai fedeli cubani Vicinanza e benedizione a tutti i fedeli cubani sono state assicurate da Papa Francesco durante ludienza generale. Rivolgendo espressioni di benvenuto ai gruppi di lingua spagnola presenti in piazza San Pietro, il Pontefice ha salutato alcuni vescovi di Cuba, presenti in occasione di una cerimonia in programma nella mattina di gioved 28 nei Giardini vaticani. Saluto cordialmente i pellegrini di lingua francese. Quando ritornerete nelle vostre parrocchie, vi invito ad essere degli artefici di pace e riconci- liazione, perch esse siano veramente il segno della presenza del Dio damore e di misericordia. Che Dio vi benedica! Saluto cordialmente i pellegrini di lingua inglese presenti a questa Udienza, specialmente quelli prove- nienti da Inghilterra, Malta e Cana- da. Ges Cristo vi confermi nella fe- de e vi renda testimoni della santit e dellunit della Chiesa. Dio vi be- nedica! Rivolgo un cordiale saluto ai pel- legrini di lingua tedesca. Saluto in particolare gli alunni di Lennestadt e i giovani del campo estivo di Ostia. Grazie per essere venuti cos nume- rosi. Abbiate fiducia in Cristo, nella verit della Sua Parola e nella forza della Sua grazia. Egli vi accompa- gner sul vostro cammino! Saludo a los peregrinos de lengua espaola, en particular a los grupos provenientes de Espaa, Venezuela, Chile, Argentina, Mxico y otros pases latinoamericanos. Maana tendr lugar en los jardines del Vati- cano la colocacin de una imagen de la Virgen de la Caridad del Co- bre, patrona de Cuba. Saludo con afecto a los obispos de Cuba, veni- dos a Roma para esta ocasin, a la vez que les pido hacer llegar mi cer- cana y bendicin a todos los fieles cubanos. Que Jess les bendiga y la Virgen Santa les cuide. Muchas gra- cias. Saluto cordialmente i pellegrini di lingua portoghese, in modo speciale i gruppi brasiliani di Porto Alegre e di Santo Andr qui convenuti, mossi dal desiderio di affermare e consoli- dare la propria fede e adesione a Ges Cristo: il Signore vi ricolmi di gioia e illumini le decisioni della vo- stra vita, affinch adempiate fedel- mente il volere del Padre celeste a vostro riguardo. Pregate per me; non vi mancher la mia preghiera e la Benedizione di Dio. Grazie. Rivolgo un cordiale benvenuto ai pellegrini di lingua araba, in partico- lare a quelli provenienti dal Medio Oriente! Cari amici, chiediamo sin- ceramente perdono per tutte le volte in cui siamo stati occasione di divi- sione o di incomprensione allinter- no delle nostre comunit, ben sa- pendo che non si giunge alla comu- nione se non attraverso una continua conversione. Il Signore vi benedica! Do il benvenuto ai pellegrini po- lacchi. Cari fratelli e sorelle, ieri ave- te celebrato la solennit della Ma- donna di Jasna Gra. Alla Sua pro- tezione affido tutti voi, le vostre fa- miglie e tutta la Nazione polacca. Il Suo materno amore vi guidi sempre a Cristo sulle vie della verit, del be- ne e dellamore vicendevole. Dio vi b enedica! Cari pellegrini di lingua italiana: benvenuti! Saluto le Suore di SantAnna, che celebrano il Capitolo Generale; il Comitato Nobile Quar- tiere Monte di Piazza Armerina con Nomina episcopale in Brasile La nomina di oggi riguarda la Chiesa in Brasile. Adolfo Zon Pereira, coadiutore di Alto Solimes Nato il 23 gennaio 1956 a Orense (Spagna), ha emesso i voti religiosi il 2 ottobre 1982 nella Pia societ di San Francesco Saverio per le missioni estere (saveriani) ed stato ordinato sacerdote il 21 giugno 1986. Ha fre- quentato il corso di filosofia al seminario di Orense (1974-1977) e quello di teologia a Orense e a Madrid (1977-1983). Inoltre ha ottenuto la licen- za in catechesi e in dottrina sociale in Spagna. Dal 1993 lavora come mis- sionario in Brasile. Ha ricoperto i seguenti incarichi: animatore missiona- rio, vocazionale e giovanile a Pamplona (1985-1992); economo locale a Pamplona (1989-1992); parroco nella diocesi di Abaetetuba, in Brasile (1994); vice superiore regionale dei saveriani in Brasile (2005-2007; 2008- 2011); economo regionale dei saveriani; parroco di Santa Rosa de Lima ad Abaetetuba; professore di dottrina sociale della Chiesa allIstituto regio- nale di formazione presbiterale (Irfp) di Belm do Par. il Vescovo Mons. Gisana; i ciclisti pellegrini della pace della Toscana, accompagnati dal Vescovo di San Miniato, Mons. Tardelli. Saluto le Associazioni e i gruppi parrocchiali, in particolare quelli di Campocaval- lo, con il Vescovo di Ancona-Osimo, Mons. Menichelli. La visita alle Tombe degli Apostoli accresca in tutti il senso di appartenenza alla Chiesa. Mi rivolgo infine ai giovani, agli ammalati e agli sposi novelli. Oggi celebriamo la memoria di Santa Mo- nica, madre di SantAgostino. Il suo amore per il Signore indichi a voi, cari giovani, la centralit di Dio nel- la vostra vita; incoraggi voi, cari am- malati, ad affrontare con fede i mo- menti di sofferenza e stimoli voi, ca- ri sposi novelli, a educare cristiana- mente i figli che il Signore vorr do- narvi. Grazie. Il saluto alla mamma e al fratello di Shahbaz Batthi, il politico cristiano pakistano assassinato il 2 marzo 2011