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La rivoluzione delle illusioni.

Terrorismo e societ valsusina


ieri e oggi
(un percorso per immagini e
riflessioni) a cura della classe V
Liceo dellI.I.S. E. Ferrari -
Susa-


Terrorismo:una definizione per iniziare

Il terrorismo lattivit di organizzazioni
clandestine di dimensioni ridotte che,
attraverso un uso continuato e quasi
esclusivo di forme di azione violenta,
mirano a raggiungere scopi di tipo
prevalentemente politico (Donatella Della Porta).

La definizione adottata dalle forze di
polizia

"Per atto di terrorismo si intende un'azione violenta,
politicamente motivata, volta a colpire obiettivi di valore
simbolico e destinata anche ad intimidire un uditorio
bersaglio riconducibile, socialmente o politicamente,
all'obiettivo primario. L'atto di terrorismo, a differenza di
quello di 'violenza politica' (ascrivibile ad individui o gruppi
che tendono ad agire a 'viso aperto') e di quelli di 'guerriglia'
(attuati con strumenti e logiche paramilitari) viene di solito
compiuto da individui o gruppi operanti in clandestinit o
sotto copertura o comunque in condizioni di mimetismo
all'interno delle societ colpite
(da Gnosis, Rivista Italiana del SISDE, 2011)



Nel dettaglio
il terrorismo si presenta come il compimento
di azioni violente e comunque illegali;
dirette contro obiettivi individuali o collettivi;
ad opera di organizzazioni;
che si prefiggono finalit politiche in senso lato
(consenso e destabilizzazione; rovesciamento
dellordine costituito e/o ristabilimento, simbolico e
reale, di una giustizia che si presume negata
dallordine vigente).

Breve analisi dellorigine: un dopoguerra
inquieto
Il peso delleredit fascista: ventanni di regime
(1922-1943), la guerra e la lotta di Liberazione
(Resistenza).

La fragili basi di una nuova democrazia, la
Repubblica italiana.

Il contesto internazionale: divisione del mondo in
aree di influenza tra USA e URSS; fenomeno della
guerriglia anticoloniale.
La natura del terrorismo di estrema sinistra
prevalenza degli attentati contro i singoli
individui, simboli di istituzioni (magistrati,
poliziotti, sindacalisti, uomini politici,
giurati popolari, giornalisti e operatori
dellinformazione);
modello organizzativo: partito combattente di stampo leninista
sullindividuo;il gruppo prevale sullindividuo
forte connotazione ideologica: il riferimento al marxismo
leninismo come dottrina;
predominanza della guerriglia urbana rispetto a quella rurale
(Resistenza);
rapine in banca per autofinanziamento;
rivendicazione di tutte le azioni compiute attraverso volantini,
telefonate alle radio e alla televisione.


Un po di cronologia

La prima stagione del terrorismo in Italia(1969-
1975) registra la quasi totale prevalenza
delleversione nera o neofascista (stragismo)
Il terrorismo rosso e la nascita delle Brigate
rosse (1970 1974)
La seconda fase (1976-anni 80)




Effetti a cui miravano:

risonanza a livello nazionale e
internazionale;
creare un massimo di insicurezza tra le
forze dellordine;
blocco dei processi giudiziari;
destabilizzazione del sistema politico;
ottenere attenzione da parte dei media,
ostacolando inchieste ostili.
colpire gli uomini dazienda considerati come
rappresentanza delle multinazionali


Le organizzazioni
del terrorismo rosso
Il contesto
Gli anni della contestazione studentesca,
delle lotte sindacali e operaie e
dellimmobilismo della classe politica.
Il fenomeno degli extraparlamentari.
Il rapporto tra i partiti della sinistra
storica (Pci e Psi) e i movimenti giovanili.
Le suggestioni delle trasformazioni nel
Terzo mondo e degli ultimi eventi della
decolonizzazione (guerriglia anticoloniale).
I modelli culturali di riferimento

La rivoluzione culturale cinese come esperienza di
democrazia dal basso e rifiuto dellautorit.
Il guevarismo, individualismo e mito della rivoluzione
continentale.
La lotta partigiana incompiuta come rivoluzione
sociale, elemento fortemente presente in Valle di
Susa, terra di valorose lotte partigiane tra il 1943 e
il 1945.
Nicola Tranfaglia: un miscuglio irrisolto di
tradizione leninista del partito come nucleo di acciaio
e di istanze libertarie allinterno del processo
rivoluzionario.

Rapimento Sossi
Curcio e Dalla Chiesa
In quegli anni anche in Valle di Susa si
consumavano, da parte di molti giovani, scelte
di appartenenza a organizzazioni di lotta
armata, soprattutto nellambito di
unorganizzazione di estrema sinistra
Prima Linea

Nascita di Prima Linea
Settembre 1976: nasce Prima Linea. Il modello si
differenzia da quello delle Brigate Rosse su:
assenza di compartimentazione: PL era fondata
sulla
non divisione rigida dei ruoli;
rifiuto della clandestinit per mantenere una
presenza nei luoghi di lavoro e nei movimenti
della sinistra extraparlamentare;
porre al centro l'azione relegando in secondo
piano una precisa elaborazione ideologica.
10 ottobre 1976.
Una delle prime azioni di
Prima Linea lassalto alla sede della DC di
Torino. Tra i componenti del commando c
Marco Donat Cattin, figlio di uno dei
massimi esponenti democristiani.
Alcuni fatti
20 aprile 1977: attentato contro il
consigliere comunale della Democrazia
cristiana Dante Notaristefano.
28 aprile 1977. Le BR uccidono a Torino
Fulvio Croce, presidente dellOrdine degli
avvocati, che doveva designare i difensori
nel processo Curcio.
2 giugno 1977. Viene "gambizzato", a
Milano, Indro Montanelli direttore del
Giornale Nuovo.
1 ottobre 1977, a Torino tragedia
dellAngelo Azzurro con la morte dello
studente Roberto Crescenzo
16 novembre 1977. I brigatisti colpiscono
Carlo Casalegno, vicedirettore della
Stampa, che morir due settimane dopo.
la prima volta che i brigatisti sparano a un
giornalista con lintenzione di ucciderlo.
8 marzo 1978. Si apre a Torino il processo
ad alcuni esponenti storici delle BR.
La tragedia dellAngelo Azzurro
Altri fatti
21 settembre 1979. Il responsabile della pianificazione
alla Fiat Carlo Ghiglieno viene ucciso da Prima Linea a
Torino.
11 dicembre 1979. Un gruppo di persone appartenenti a
Prima Linea si impadronisce per circa unora
dellistituto di amministrazione aziendale Valletta a
Torino. Fra le persone rastrellate e raggruppate dai
terroristi nellaula Magna della scuola ne vengono
scelte dieci, tra cui cinque studenti e cinque professori,
che vengono gambizzate.

Ieri
Nel corso degli anni successivi, e fino ai giorni nostri,
seguiranno altri attentati, ma sempre pi diradati.
Di fatto le Br storiche e Prima Linea esauriscono la loro
presenza. Ad esse si succederanno piccoli gruppi terroristici,
senza seguito effettivo
Dalla lettura degli atti processuali riportati nei libri e nei saggi
storici si evidenzia la partecipazione di una frangia di
giovani valsusini alle operazioni eversive degli anni di
piombo.
La concentrazione degli arresti, dei fermi e delle persone
condannate per terrorismo in quegli anni collocabile
soprattutto nella zona della media-bassa Valle di Susa








oggi
Anche oggi la Valle di Susa al centro delle
cronache per azioni che giornali e magistratura
definiscono eversive e terroristiche
Tali azioni sono legate al contesto delle
manifestazioni contro la realizzazione della linea
ferroviaria ad alta velocit (TAV)
Anche oggi le zone maggiormente interessate a
questo fenomeno sono collocabili specialmente in
media-bassa Valle, tranne Chiomonte (luogo del
cantiere TAV)

Si tratta davvero di
ritorno del
terrorismo?

top 21 aprile 2012 at 13:25
IL NOSTRO POSTO E L, CON CHI LOTTA, NELLA LOTTA NO TAV
PER UN 25 APRILE CHE RESISTE DALLANPI VALSUSA
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Riteniamo inaccettabile che la Val di Susa subisca una decisione calata dallalto contro la sua popolazione e le sue
istituzioni democraticamente elette. Come anpi non possiamo tollerare che i paesi di Chiomonte e Giaglione, i
cittadini e i proprietari delle vigne vivono da quasi un anno. Privati della loro terra, i terreni su cui coltivavano e
grazie a cui vivevano, ora distrutti o invasi da metri di recinzioni e filo spinato che ricordano un passato da non
dimenticare.
Nei nostri occhi abbiamo ancora bene impressi gli inseguimenti alle persone in mezzo alle abitazioni e nei
locali pubblici, e i fitti lanci di lacrimogeni in un paese, Bussoleno, medaglia di bronzo per la Resistenza. Il
nostro posto l, con chi lotta, con chi resiste, con chi ancora oggi, dopo tanti anni crede che attraverso
quellesempio e quei valori stia la libert. Il nostro posto nella lotta no tav!
Celebreremo il giorno della liberazione come sempre, nei nostri paesi, ai cippi dove si combattuto e dove
tanti giovani sono caduti, come sempre saremo presenti ma vogliamo andare oltre, vogliamo essere
testimoni e protagonisti della storia del nostro paese. Invitiamo quindi tutti il giorno 25 aprile alle ore 17.00 per una
camminata dal cippo di Chiomonte sino alla centrale idroelettrica per denunciare la gravit della situazione che il
nostro territorio sta vivendo. Invitiamo inoltre tutti a partecipare il 25 aprile in tutte le piazze italiane, a portare alte le
loro bandiere, le lotte e le esperienze di resistenza che stanno vivendo in un paese in grave difficolt,economica e
democratica. Noi ci saremo, con le bandiere dellanpi e le bandiere no tav.
Ora e sempre Resistenza.
anpi sez. Bussoleno Foresto Chianocco
post 24 febbraio 2012 at 14:06
Comunicato Stampa A.N.P.I. sez. Bussoleno-Foresto-Chianocco
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Bussoleno, l 24 febbraio 2012,
Questa sezione, da sempre vicina al Movimento No Tav della Valsusa, parteciper sabato 25 febbraio alla marcia Susa-Bussoleno indetta dalla Comunit Montana ValSusa
e Val Sangone unitamente al Movimento No Tav. Oggi quanto meno doveroso scendere in campo, oltre che per ribadire la nostra contrariet allopera, anche per
sostenere le persone che ad oggi vengono limitate nelle loro libert personali o che addirittura sono ancora in carcere mentre altri personaggi, a dir poco ambigui,
frequentano scandalosamente ed impunemente le sedi istituzionali della Repubblica, talvolta anche ricoprendo incarichi che richiederebbero ben altro spessore etico e
morale. Ribadiamo con forza dunque la nostra partecipazione ad un Movimento di cui anche questa sezione parte integrante.
Chiediamo
alla Procura di Torino di volgere la propria attenzione, in funzione delluguaglianza della Legge, anche a quegli episodi di violenza brutale e continua a cui nei mesi stato
sottoposto il movimento No Tav. Dallincendio dei presidi, allo sgombero violento della Maddalena di Chiomonte, alla devastazione e saccheggio delle tende degli attivisti,
allingiustificato uso di armi da guerra bandite addirittura dai conflitti, al lancio di lacrimogeni sparati ad altezza uomo con lintento criminale di colpire i manifestanti, alle
limitazioni della libera circolazione sul suolo nazionale.
Invitiamo
lANPI provinciale di Torino a prendere anche posizione sui soppracitati episodi, la cui quantit di violenza di molto superiore alla contestazione, talvolta forte, di
personaggio pubblici o politici, quali il Procuratore Gian Carlo Caselli.
Chiediamo
di conoscere le motivazioni del perch la solidariet dellANPI non pu essere egualmente espressa anche ai numerosi feriti e agli intossicati dai gas Cs utilizzati nei servizi di
ordine pubblico in maniera cos indiscriminata e deprecabile.
Auspichiamo
che la Direzione provinciale ANPI di Torino voglia dare seria risposta a queste domande, che non vogliono essere assolutamente provocatorie, ma chiarificatrici di una
posizione che talvolta si perde nelle ombre della politica e delle logiche del sistema.
Questa sezione, con orgoglio e per questi motivi, sfiler in corteo sabato 25 febbraio unitamente ai sindaci valsusini, alla Comunit Montana Valsusa e Val Sangone ed a
quanti, ovunque provengano, vogliano difendere la propria e la nostra terra ed i beni comuni che i nostri Partigiani hanno difeso ed ottenuto negli anni della Resistenza.
Questa sezione sfiler in corteo con chi, con fatti e ventanni di lotta, ha saputo essere credibile ed ha tentato sempre di far conoscere pacificamente e chiaramente i propri
diritti, portando a testa alta le proprie ragioni a dispetto di una politica e di un sistema sempre meno chiari e vicini alle reali necessit del cittadino e della persona e che
pretendono, con lutilizzo della militarizzazione del territorio, di imporre arbitrariamente scelte non condivise dai cittadini stessi.
Il Direttivo A.N.P.I.
Sez. Foresto Bussoleno Chianocco
La Repubblica, Torino (8 marzo 2012)
No Tav, al sindaco di Susa
una mimosa di lacrimogeni
Una cinquantina di attiviste contro l'Alta velocit, in occasione dell'8 marzo, ha consegnato al primo
cittadino, Gemma Amprino (favorevole al treno) un polemico regalo per l'8 marzo
Lo leggo dopo


Una cinquantina di donne del movimento No Tav, in occasione dell'8 marzo, ha portato uno speciale regalo al sindaco di Susa Gemma Amprino,
la cui amministrazione favorevole al Tav: una mimosa realizzata con i lacrimogeni usati la scorsa settimana durante gli scontri di
Bussoleno e raccolti da terra.

Le donne hanno chiesto al sindaco di rivedere la sua posizione. "Questi saranno i fiori del futuro se non si fermer quest'opera", ha detto
Nicoletta Dosio, uno dei volti noti del movimento No Tav.
Il sindaco Amprino ha risposto sottolineando come "sia difficile capire dove sta la verit al momento presente, perch nessuno di noi ha la sfera
magica per sapere cosa accadr tra 15 o 20 anni, quando saranno terminati i lavori".
post 3 novembre 2012 at 17:08
Pinard basta buffonate!
Prendiamo atto ancora una volta della poca seriet del sindaco di Chiomonte Renzo Pinard
nella gestione pubblica e personale del suo ruolo di sindaco di un paese militarizzato e
complice, in fascia tricolore, della devastazione della Val Clarea.
Dopo averne sparate grosse nei tempi addietro (se il modello per realizzare una grande opera
in un territorio preoccupato e dove ci sono cittadini contrari e quello della gestione
dellemergenza rifiuti in Campania, cioe con il ricorso allesercito, allora non mi resta che fare
un passo indietro, lasciare libero il campo e dimettermi) sulle sue dimissioni, sul suo sostegno
al governo, al Tav, agli ufo, eccolo provare a riprendersi un p la scena sui giornali scrivendo al
Ministro dellinterno Cancellieri e udite udite, restituendo la fascia tricolore di sindaco allo
stato! Renzo dice: In queste ore assistiamo allapertura dellennesimo presdio No-Tav . A
qualsiasi cittadino impongo leggi e regolamenti solo per costruire una scala a casa propria e poi
sono costretto a veder spuntare unopera del tutto abusiva a pochi chilometri dal mio municipio.
Ma lo Stato dov?
Prosegue: Ormai qui comandano loro, e dovendo indossare una fascia verrebbe pi facile
vestire quella No-Tav, anzich il tricolore. Le sue parole hanno fatto breccia nel cuoricino
tenero alla richiesta di fermezza in ogni dove (sempre per favorire i poteri forti) del ministro
heil Cancellieri che promette di arrivare in visita al fortino e in municipio dal buon Pinard. Un
altra bella occasione per militarizzare Chiomonte e far sentire quella presenza dello Stato
tanto invocata che il paese e la Valle intera sopportano gi da troppo tempo, visti i
blocchi per le strade e il via via di mezzi militari e delle forze dellordine sullautostrada.

Su Pinard che dire, la farsa continua, vogliamo solo ricordare che il sindaco parte attiva della devastazione della Val Clarea e della
Maddalena, lo stesso che denunci il movimento per la costruizione della baita Clarea e non ha mai mosso un dito per lo scempio
illegale, oltrech illegittimo, del territorio da lui amministrato; non ha mai fatto nulla per far cessare lumiliazione del controllo al cancello
dellAvan per i viticoltori, n tantomeno si mai cos scaldato per la devatsazione dellarea archeologica della Maddalena e per il
museo.
Insomma, il cuore ex fascistello di Pinard batte solo per il richiamo del potere e quindi la sua fascia tricolore non vale moltissimo
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Proiettile recapitato al sindaco di
Susa: "Se inizi i lavori sei finita"
Nuova missiva minatoria per il primo cittadino di Susa. Ancora una volta
il riferimento va al Tav. In pochi mesi sono state cinque le minacce
ricevute da Gemma Amprino

Redazione17 Aprile 2014
1

Nuova minaccia per il sindaco di Susa, Gemma Amprino. Al primo cittadino stata recapitata una busta con un proiettile
all'interno, accompagnata da una lettera di poche righe: "Il prossimo proiettile non sar nella busta - si legge -. Se inizierai i lavori a
Susa sei finita e il proiettile sar nel tuo corpo".
Il riferimento ai lavori per l'alta velocit, argomento per cui gi in passato Amprino era stata al centro di minacce altre quattro
volte. L'ultima, quella di questa mattina, arrivata proprio quando il sindaco si apprestava a presentare la sua lista per le
prossime elezioni amministrative di Susa di fine maggio.
"Sono vicino a Gemma Amprino, una donna e un sindaco perbene - ha detto Antonio Saitta, presidente della Provincia di Torino -.
Sottoposta ancora una volta a minacce incomprensibili collegate alla realizzazione della Torino-Lione, un tema che purtroppo
sta falsando e condizionando la campagna elettorale per le amministrative di Susa".
- No Tav, loperaio aggredito: Sono stato minacciato, non voglio morire per la Tav (Il
Fatto Quotidiano, 17 maggio 2013
- No Tav, minacce agli operai del cantiere: "Crumiri, egoisti e traditori" (Libero
quotidiano, 15 maggio 2013)
-No Tav, 200 studenti manifestano davanti all'Itis
Ferrari di di Susa
Protestano contro l'eventuale sospensione di due loro compagni di scuola, accusati di
volantinaggio all'interno dell'istituto contro le imprese che lavorano al cantiere della
Torino-Lione (Torino Today, 3 aprile 2012)

- In Val di Susa lanno ricomincia con lanci di pietre e minacce ai
sindaci pro Tav (Tempi, 2 gennaio 2014)

- Spiato per due anni: nel mirino no Tav
anche un giornalista de La Stampa
Minacce e intimidazioni per Massimo Numa, gi sotto scorta, seguito per mesi da ignoti . Nei
giorni scorsi ripreso con Esposito (Corriere della sera, 13 gennaio 2014)



Alcuni titoli di giornali

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