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LA COERENZA DELLA LUCE

COERENZA PARZIALE
onda piana
onda
sferica
f
S
Fig. 2.1. Schema per ottenere unonda piana.
Abbiamo visto nel primo capitolo che il laser in grado di generare una radiazione con un grado
elevato di coerenza. Torniamo ora sul concetto di coerenza in modo pi approfondito. Una sorgente
coerente pu esistere per esempio nella forma di unonda piana uniforme, ma il concetto di onda
piana uniforme astratto tale onda dovrebbe occupare lintero spazio! i piani e"uifase dovrebbero
essere illimitati e la durata della vibrazione infinita. Unonda piana si pu ottenere a partire da
unonda sferica mediante una lente. A sua volta londa sferica si pu generare con una sorgente
monocromatica puntiforme #fig. $.%&.
S
'
(
(
(
(
)
%
$
*
'
%
'
$
Fig. 2.2. Produzione di interferenza in un punto dello spazio a partire da una sorgente puntiforme
monocromatica. (
% *
sono specchi.
+onsideriamo ora una sorgente puntiforme monocromatica S e londa sferica da essa generata. Se,
usando degli specchi, si convoglia in un punto ' "ualsiasi la radiazione proveniente da una
)$
"ualun"ue coppia di punti dello spazio
'
%
, '
$
, si ottiene uninterferenza, cio il sommarsi in
ampiezza complessa della radiazione proveniente dai due punti #fig. $.$&.
,interferenza ottenibile in tutte le regioni dello spazio in cui si fanno interferire le vibrazioni. Si
dice che una sorgente puntiforme monocromatica, e "uindi unonda sferica ideale, da dei fenomeni
di interferenza non localizzati. Anche unonda piana uniforme da luogo a dei fenomeni di
interferenza non localizzati.
'er i campi generati dalle sorgenti ordinarie "uesta possibilit- esclusa! si dice che le sorgenti reali
sono parzialmente coerenti. ,a parzialit- della coerenza limita la possibilit- di ottenere dei
fenomeni di interferenza tra punti "ualsiasi dello spazio. Si possono distinguere due concetti la
coerenza temporale e la coerenza spaziale. ,a coerenza temporale legata alla durata #o lunghezza&
dei treni donda elettromagnetici emessi dalla sorgente mentre la coerenza spaziale legata alle
dimensioni della sorgente stessa.
COERENZA TEMPORALE
'er spiegare "uesto concetto descriviamo prima il dispositivo noto come interferometro di
(ichelson. .sso costituito da un divisore di raggio / e da due specchi piani
( ed (
% $
. 0 due
specchi sono perpendicolari luno allaltro e la superficie semiriflettente del divisore di raggio
inclinata di *1 rispetto alle normali a
( ed (
% $
. 0l divisore di raggio riflette tanta luce "uanta ne
trasmette.

S
(
(
%
$
#a&
#b&
T
osservatore
0
d
A
A
%
$
/
Fig. 2.3. Interferometro di Michelson.
Sia unonda piana uniforme #"uindi monocromatica& di lunghezza donda con la stessa giacitura
di (
$
. 'er semplicit- consideriamo il raggio S0. 2uando esso arriva sulla superficie semiriflettente
del divisore si separa in due raggi che hanno i seguenti tragitti
tragitto % 0A
%
0T
))
tragitto $ 0A
$
0T
0 due raggi si sovrappongono in T dove interferiscono. Si vede facilmente che la differenza di
cammino dei due raggi pari a $d. Si dimostra che, se I
0
lintensit- del raggio entrante,
lintensit- dellinterferenza in T data da
I I d =
0
2
2
cos

#$.%&
Ad esempio se d un multiplo dispari di 3* si ha interferenza distruttiva.
,interferometro sia ora illuminato da unonda piana generata a partire da una sorgente puntiforme
non monocromatica. A differenza del caso di perfetta monocromaticit-, i treni donda hanno una
durata #lunghezza& limitata. Un treno donda incidente diviso in due treni donda che seguono i
cammini #a& e #b& #fig. $.*&. 0 due treni donda, provenienti dallo stesso treno donda iniziale, non si
sovrappongono alluscita dellinterferometro se la differenza di cammino pi grande della loro
lunghezza #detta lunghezza di coerenza&.
(
(
%
$
#a&
#b&
osservatore
d
/
Fig. 2.4. La differenza di cammino tale che allosser!atore giungono treni donda di!ersi.
+i possono essere dei treni donda che si sovrappongono ma allora essi provengono da due treni
donda iniziali diversi. .ssendo lemissione degli atomi aleatoria, la differenza di fase tra i treni
donda che si sovrappongono alluscita dellinterferometro aleatoria. 0n "uesta situazione
linterferenza non pi osservabile si sommano le intensit- e non le ampiezze. Si dice che c
incoerenza temporale. Affinch4 sia visibile linterferenza bisogna che la differenza di cammino sia
pi piccola della lunghezza di coerenza.
Si pu dimostrare che la durata media di un treno donda #detta tempo di coerenza& legata alla
larghezza di banda spettrale della sorgente dalla relazione
=
1

#$.$&
2uindi la lunghezza di coerenza vale
)*
l 5 c 5
c

#$.)&
,a lunghezza di coerenza della luce bianca estremamente piccola e vale circa % m.
Apriamo ora una piccola parentesi. 6ogliamo trovare una semplice relazione scalare per descrivere
un treno donda "uasi monocromatico. /escriviamo un treno donda con la funzione u(t)
caratterizzata dallo spettro
U( )

U( ) = u(t)e
-j2 t
-
+


dt

#$.*&
e dun"ue
u(t) = U( )e
j2 t
-
+

d #$.1&
,o spettro
U( )
caratterizza lampiezza e la fase di ciascuna componente monocromatica
contenuta in u(t). Se
U( )
non differisce da zero che per dei valori di vicini ad un valor medio

0
comodo scrivere u(t) nella forma seguente
u(t) = e U( )e
j2 t j2 )t
-
+


0 0
(

d #$.7&
e ponendo
a(t) = U( )e
j2 )t
-
+

(

0
d #$.8&
si ha
u t a t e
j t
( ) ( ) =
2
0

#$.9&
,ampiezza complessa a(t) varia lentamente relativamente al periodo vibratorio = 1!

:
. ,onda
u(t) detta "i#razione $uasi monocromatica. .ssa differisce da una vibrazione monocromatica
e
j t 2
0

per la presenza del fattore a(t).


COERENZA SPAZIALE
'er spiegare "uesto concetto ci basiamo sullesperimento di interferenza di ;oung. ,a sorgente di
luce sia estesa, piana, incoerente e "uasi monocromatica #di fre"uenza media

:
&. .ssa pu essere
pensata come costituita da innumerevoli sorgenti puntiformi incoerenti. ,a "uasi monocromaticit-
richiesta per non preoccuparsi della lunghezza di coerenza la coerenza temporale supposta
sufficientemente elevata da permettere linterferenza in "ualun"ue punto della limitata regione di
osservazione. ,a sorgente illumina uno schermo opaco con due piccoli forellini nei punti 2
%
e 2
$
.
<el discorso che segue 2
%
e 2
$
indicano sia i punti che i forellini. ,a luce che passa attraverso i
forellini raggiunge il piano di osservazione dove si possono formare delle frange di interferenza. 0l
contrasto delle frange dipende dalla posizione dei forellini e dalla distribuzione dellintensit-
luminosa della sorgente. 0n figura $.1 mostrato lo schema dellesperienza di ;oung.
)1
S

=
>
%
2
$
2 '
piano della sorgente piano di osservazione
intensit- delle
frange
r
r
%
$
>?
=?
Fig. 2.". #sperienza di $oung
'er semplicit- si fa lipotesi che la distanza d tra 2
%
e 2
$
sia molto minore delle distanze r% e r$.
'er la misura del contrasto delle frange si adotta il parametro
6
0 0
0 0
ma= min
ma= min
=

+
#$.@&
detto "isi#ilit% di &ichelson delle frange. +onsideriamo le onde emesse allo stesso istante da 2
%
e
2
$
. ,a vibrazione emessa da 2
%
in ' allistante t sia rappresentata dallampiezza complessa a #t&
%
.
Allistante t londa emessa da 2
$
non in ' ma ad esempio in '? #fig. $.7& e la sua ampiezza
a t&
$
# .
2
$
%
2
'
piano di osservazione
r
$
S
'?

Fig. 2.%. Interferenza in P delle onde emesse da &1 e &2.


Allora lampiezza di
a #t&
$
in ' allistante t "uella che era in '? allistante tA! dun"ue in '
allistante t rappresentata dallespressione a #t A &e
$
A B$
:


dove il tempo impiegato dallonda
per andare da '? a '. Se la distanza tra ' e '? allora 5 3c. +ome gi- detto le ampiezze
complesse
a #t&
%
e
a #t&
$
variano lentamente in rapporto al periodo T dellonda "uindi si pu porre
a
$
#tA&
a #t&
$
. ,ampiezza complessa in ' risulta
a t # & = a #t& Ca #t&e
% $
A B$
:

#$.%:&
A parte un fattore costante lintensit- media relativa a un periodo di osservazione lungo rispetto alla
durata dellonda risulta
)7
0 a t a t = = # & # & D ED E
F
a #t& Ca #t&e a #t& Ca #t&e
% $
A B$
%
F
$
F CB$
: :

#$.%%&
'oniamo
e
B$
:

= e
B
la differenza di fase in ' tra le onde inviate da 2
%
e 2
$
! tale differenza
dipende dalla posizione di '. Si ha
0 a a a a a a e a a e
B B
= + + +
+
% % $ $ % $ % $
F F F F
#$.%$&
0 primi due addendi rappresentano le intensit- 0
%
e 0
$
prodotte da 2
%
e 2
$
agenti separatamente. Si
pu scrivere
0 0 0 a a e
B
= + +
% $ % $
$ GeH I
F
#$.%)&
/efiniamo ora grado di coerenza complesso delle vibrazioni emesse da 2
%
e 2
$
la "uantit- a a
% $
F

normalizzata rispetto alle intensit-

%$
% $
% $
=
a t a t
0 0
# & # &
F
#$.%*&
6ale |

%$
|%. .sprimendo

%$
in modulo e fase


%$ %$
= e
B
#$.%*&
e sostituendo nella $.%) si ottiene
0 0 0 0 0 = + + +
% $ % $ %$
$ cos# & #$.%1&
'er comprendere il significato del grado di coerenza calcoliamo, basandoci sulla precedente
relazione, la visibilit- delle frange nel caso 0
%
5 0
$
, detto condizione migliore in cui
0 0 0
0 0 0
min
ma=
= | |
= + | |
$ $
$ $
%$
%$

'
I
I
= =
(
(
12
12

#$.%7&
.cco che il modulo del grado di coerenza complesso da la visibilit- delle frange nella condizione
migliore. +i sono tre casi da considerare
|

%$
| 5 %.
,e radiazioni emesse da 2
%
e 2
$
sono coerenti.
|

%$
| 5 :.
,e radiazioni emesse da 2
%
e 2
$
sono incoerenti. ,a $.%1 diventa 0 5 0
%
C0
$
non si ha alcuna
interferenza e le intensit- si sommano.
)8
|

%$
|J%.
,e radiazioni emesse da 2
%
e 2
$
sono parzialmente coerenti e |

%$
| misura la visibilit- delle frange
nella condizione migliore.
APPLICAZIONE DEL CONCETTO DI COERENZA SPAZIALE AI SISTEMI
OTTICI
'rima di proseguire facciamo alcune considerazioni. 0l grado di coerenza funzione della posizione
di 2
%
e 2
$
e della ripartizione dellintensit- di emissione della sorgente. .sso una propriet- fisica
di un campo elettromagnetico in due punti! nel caso che ci interessa i due punti appartengono ad un
piano parallelo al piano che contiene la sorgente #piana&. 0l grado di coerenza di una coppia di punti
da una misura della capacit- di interferire della radiazione che attraversa "uei punti. ,o schermo
dellesperimento di ;oung, con i forellini nei due punti considerati, il mezzo che creando delle
frange su un piano di osservazione, permette una misura del grado di coerenza.
.siste un risultato teorico molto importante, il teorema di 6an +ittert A KerniLe, che ci permette di
calcolare il grado di coerenza tra due punti 2
%
,2
$
illuminati da una sorgente estesa piana e "uasi
monocromatica. 2
%
,2
$
appartengono ad un piano parallelo al piano della sorgente #fig. $.8&.
S

=
>
2
$
%
2
d
Fig. 2.'. Situazione geometrica cui si applica il teorema di (an )ittert * +erni,e
Supponiamo valga lipotesi parassiale, cio che la distanza 2 2
% $
e le dimensioni della sorgente
siano piccole rispetto alla distanza d tra la sorgente e il piano che contiene 2
%
e 2
$
. ,e coordinate di
2
%
e 2
$
siano rispettivamente
# , & = >
% %
e
# , & = >
$ $
.
0l teorema di 6an +ittert A KerniLe afferma che




12 1 2 12 1 1 2 2
1 2 1 2
( ) ( ) * ) )
( ) )
( ) )
+ ( ) ( ),
- - . / . /
0 e d d
0 d d
j
1
d
. . / /
= =
+

#$.%8&
)9
dove M#,& la ripartizione dellintensit- di emissione della sorgente. ,a relazione $.%8 mostra che
il grado di coerenza complesso tra due punti illuminati da una sorgente estesa S dato
dallantitrasformata di Nourier normalizzata della funzione M# & , .
0n molti testi si definisce un grado di coerenza non normalizzato
%$
! al posto della $.%* si definisce

%$ % $
= a t a t # & # &
F
#$.%*?&
0l teorema di 6an +ittert A KerniLe per la funzione di coerenza non normalizzata

12 1 1 2 2
2
1 2 1 2 1
( ) * ) ) ( ) )
+ ( ) ( ),
. / . /
d
0 e d d
j
1
d
. . / /
=
+



#$.%8?&
<ei sistemi ottici di elaborazione richiesto che limmagine sia attraversata da unonda piana! in
pratica si vuole che il campo sia caratterizzato da un grado di coerenza unitario per ogni coppia di
punti dellimmagine. 0n "uesto modo si ottiene la linearit- in ampiezza complessa del sistema. <on
sempre richiesto un grado di coerenza elevato tra ogni coppia di punti dellimmagine ad esempio
nel sistema ottico per la sottrazione di immagine richiesto un grado di coerenza elevato solo tra le
coppie di punti che si corrispondono nelle immagini di ingresso.
0n pratica lilluminazione in un sistema ottico di elaborazione parzialmente coerente non
realizzata illuminando direttamente limmagine come schematizzato in figura $.8. ,a radiazione
emessa dalla sorgente viene collimata con una lente sul piano di ingresso #in cui collocata
limmagine da elaborare& #fig. $.9a&. 0noltre la sorgente pu essere codificata con una opportuna
maschera la cui trasparenza modula lintensit- luminosa della sorgente stessa #fig. $.9b&.
f

M#,)
>
=
f
'0
S
'
o
Fig. 2.-a. La radiazione emessa dalla sorgente !iene collimata da una lente sul piano di ingresso del sistema
di ela.orazione.
)@
f

M#
,)
>
=
f
'0
S
maschera
codificante
la sorgente
'
o
Fig. 2.-.. La radiazione emessa dalla sorgente !iene codificata da una maschera/ prima di essere collimata
dalla lente sul piano di ingresso del sistema di ela.orazione.
0n entrambi i casi la distribuzione dellintensit- luminosa sul piano ': sia data da M#,&. 'er
semplificare la scrittura rappresentiamo i punti del piano ': con il vettore

e "uelli del piano


dellimmagine con

.
. Si dimostra che il grado di coerenza per le coppie di punti del piano '0
dato da
( ) ( ) ) ( )
( )


. . . . 0 e d
j
1
f
. .
1 2 1 2
1 2
= =

#$.%9&
0l grado di coerenza risulta essere la 0NT della distribuzione dellintensit- luminosa M# , & . 2uindi,
in forma compatta valgono le
( ) { }
( ) { }

( )
( )


. . I2 0
0 2 . .
1 2
1 2
=
=

#$.%@&
Ad esempio nel caso particolare di sorgente puntiforme data da M# & , 5 O#,& il modulo del
grado di coerenza risulta
( )

. . 3
1 2 1
=
con O
%
costante. Si nel caso di perfetta coerenza spaziale. P "uesto che si cerca di ottenere
nellelaborazione coerente tradizionale #fig. $.@&
*:

,AS.G
=,>
'0
maschera
codificante
la sorgente
'
o
fascio laser espanso
M#
,)

fascio laser
Fig. 2.0. Sistema di illuminazione impiegato nellela.orazione coerente.
<el caso di fig. $.@ la maschera codificante la sorgente un forellino #pinhole& tanto minore il
diametro del pinhole tanto maggiore il grado di coerenza che si riesce ad ottenere, ma tanto
maggiore anche il sacrificio dellintensit- luminosa disponibile. .sistono casi #esempio
sottrazione di immagini& in cui unopportuna codifica della sorgente in grado di fornire il grado di
coerenza spaziale sufficiente, permettendo uno sfruttamento migliore della luminosit- della
sorgente.
ELABORAZIONE OTTICA IN LUCE BIANCA
'er lelaborazione ottica delle immagini possono venire impiegati sistemi che utilizzano una
sorgente di luce bianca. Un vantaggio dei sistemi di elaborazione in luce bianca la facile
reperibilit- della sorgente luminosa e il suo minor costo rispetto ai laser necessari nellelaborazione
coerente e lintroduzione del colore nellelaborazione ottica. ,e sorgenti di luce bianca pi indicate
ad essere impiegate nei sistemi ottici di elaborazione sono "uelle alogene e "uelle ad arco per
lelevata brillanza della radiazione emessa. <ellesempio mostrato pi avanti #figg. $.%%, $.%$& la
sorgente utilizzata una lampada ad arco corto in Qeno della potenza di 81 Ratt. ,a piccola
dimensione dellarco consente di ottenere dei fasci di luce ben collimati. ,o schema impiegato per
generare il fascio il seguente
catodo
anodo
S
sorgente
pinhole
f
=,>
'0
fascio
collimato
'
:
Fig. 2.11. Schema utilizzato in la.oratorio per generare il fascio collimato di luce .ianca.
0l pinhole realizza una maschera di codifica della sorgente! tanto pi piccolo tanto pi approssima
una sorgente puntiforme, aumentando cosS la coerenza spaziale. 0l fascio di luce che si ottiene
*%
adatto ad essere impiegato in un sistema ottico di elaborazione. <el discorso che segue facciamo
riferimento allo schema ottico di elaborazione a due lenti D%E. Sia le lenti impiegate per generare il
fascio collimato che "uelle impiegate nel sistema ottico di elaborazione devono essere acromatiche
altrimenti lintero sistema risulta affetto da aberrazione cromatica. ,immagine da elaborare, posta
anteriormente alla lente di trasformazione, pu essere ad esempio una diapositiva colorata. 0n
generale la sua trasparenza dipende anche dalla lunghezza donda. <ellipotesi che la sorgente sia
codificata con un pinhole cosS piccolo da poterlo pensare e"uivalente ad una sorgente puntiforme,
sul piano di Nourier della lente di trasformazione si ottiene, per ogni lunghezza donda , un campo
donda complesso dato da
2 4 f . / e d.d/
j
f
. /
( ) * ) ( ) ( ) * )
( )


=
+
2
#$.$:&
dove S#& la distribuzione spettrale della sorgente impiegata e f#=,>!& la trasparenza
dellimmagine in corrispondenza alla lunghezza donda . +ome noto dai principi dellelaborazione
ottica delle immagini, la lunghezza donda introduce un fattore di scala sulla dimensione della
trasformata. 2uindi, operando in luce bianca, sul piano di Nourier si forma una sovrapposizione di
trasformate, una per ogni lunghezza donda le trasformate nella lunghezza donda del blu sono pi
piccole di "uelle nel rosso. 0ndicheremo tale sovrapposizione di trasformate come trasformata
#ottica& colorata.
Fig. 2.11a. Immagine di pro!a.
*$

Fig. 2.11.. 2rasformata di Fourier colorata dellimmagine di pro!a.
,a trasformata di fig. $.%%b stata ottenuta impiegando un pinhole di $1 m di diametro. Se la
maschera codificante la sorgente non un piccolo forellino #in pratica la maschera e"uivale ad una
sorgente estesa& diminuisce la coerenza spaziale. Si ottiene una sovrapposizione di trasformate
colorate, una per ogni sorgente elementare in cui si pu pensare di scomporre la sorgente estesa. ,a
figura $.%$ mostra lo spettro dellimmagine di prova ottenuto usando un forellino di 1:: m.
Tralasciamo, per semplicit-, lespressione del campo che si ottiene sul piano della trasformata.
Fig. 2.12. Immagine sul piano della trasformata nel caso di .assa coerenza spaziale.
'er ottenere lelaborazione dellimmagine necessario collocare un filtro sul piano della
trasformata. +on riferimento al sistema ottico di elaborazione a due lenti e nellipotesi di sorgente
puntiforme, la distribuzione dellintensit- luminosa sul piano dellimmagine ricostruita data da
I . / 4 2 5 e d d d
j
f
. /
6
7
( 8 ) 8 ) ( ) ( ) * ) ( ) )
( 8 8 )
=
+

2
2
#$.$%&
dove T#,& rappresenta la trasparenza del filtro collocato nel piano della trasformata e

U G
,
sono
le lunghezze donda della luce agli estremi della banda del visibile. ,azione del filtro diversa per
ogni lunghezza donda a causa del fattore di scala che la lunghezza donda stessa introduce sulla
dimensione della trasformata. 2uesto comporta una grande difficolt- nella realizzazione dei filtri
"uando si vogliano realizzare filtraggi che agiscano nello stesso modo sulle fre"uenze spaziali
*)
dellimmagine, indipendentemente dalla lunghezza donda della luce. ,a difficolt- nella
realizzazione dei filtri per generiche elaborazioni ottiche in luce bianca costituisce il principale
svantaggio di tale tipo di illuminazione rispetto ai tradizionali sistemi in luce coerente. Sono state
proposte diverse tecniche per aggirare tale problema! comun"ue la descrizione di esse esula dagli
scopi di "uesta trattazione. 0n alcuni casi, come per esempio la visualizzazione delle immagini di
fase in luce bianca D$E, il problema di filtrare in modo omogeneo le componenti armoniche delle
immagini stesse non sussiste la particolare struttura dei filtri impiegati evita il problema. 2uesto
fatto permette una facile estensione delle tecniche di visualizzazione delle immagini di fase ai
sistemi ottici di elaborazione in luce bianca.
<onostante il problema del filtraggio i sistemi di elaborazione ottica in luce bianca offrono alcuni
notevoli vantaggi rispetto ai sistemi in luce monocromatica. Uno dei miglioramenti pi evidenti la
soppressione "uasi totale del rumore di coerenza. 0nfatti un sistema ottico di elaborazione coerente
costituito da un unico canale di trasmissione, dato dallunica lunghezza donda e dallunico punto di
emissione della sua sorgente di luce! cosS, se in un punto "ualsiasi del sistema si crea un disturbo,
esso fa inevitabilmente perdere dellinformazione dando luogo a delle immagini rumorose. 0nvece
un elaboratore ottico in luce bianca pu essere visto come un sistema a pi canali non correlati la
mancanza di coerenza temporale indica che linformazione trasmessa da innumerevoli bande
spettrali elementari, costituenti ciascuna un canale di trasmissione indipendente. Allo stesso modo
la parziale coerenza spaziale indica che la sorgente ha una superficie di emissione estesa che pu
essere scomposta in pi sorgenti elementari, ciascuna delle "uali costituisce un canale di
trasmissione indipendente. 2uindi se un disturbo fa perdere dellinformazione in un canale del
sistema, essa viene degradata solo in parte essendo presente anche su altri canali.
'aragrafo successivo
'aragrafo precedente
0ndice del capitolo
0ndice generale
**

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