Sei sulla pagina 1di 1

Domenica 13 aprile 2014 il Giornale dellUmbria

umbria

LE INTERVISTE NEI PALAZZI DEL POTERE

Renzi, bene la velocit ma...


Il senatore Rossi (Pd) fa il punto su Governo e maggioranza
Continua la serie di interviste con i deputati e i senatori eletti in Umbria. Vengono realizzate a Montecitorio e Palazzo Madama dal nostro collaboratore su Roma. Dopo Giampiero Giulietti (Pd), Pietro Laffranco (Pdl) e Tiziana Ciprini (M5S), oggi la volta di Gianluca Rossi.
di ANTONIO VENDITTI

ROMA - Il Def (Documento di programmazione economico-finanziaria) cos come stato presentato da Matteo Renzi - tra i soliti slogan - sembrerebbe dare finalmente la giusta svolta al nostro Paese, quella da tanto tempo reclamata dagli italiani. Per non risultano chiari i tempi per le coperture derivanti dalla spending review e per di pi non si capisce a quanto assommeranno. Poi, ai conclamati

Sulle riforme: Ci stiamo giocando il futuro democratico dellItalia, non il rispetto dellaccordo con Forza Italia
risparmi si contrappongono i 133 milioni di euro destinati allacquisto di auto nuove da parte dello Stato. Complessivamente, le intenzioni del Def sembrerebbero buone per i risultati prefissi, perci non resta che aspettare. Se poi i risultati non dovessero arrivare ce ne faremo una ragione, per dirla con unespressione tanto cara al premier, e aspetteremmo le sue dimissioni. Sullazione del Governo abbiamo intervistato Gianluca Rossi, senatore umbro del Pd. Onorevole Rossi, In politica per avere successo necessario essere furbi oppure preparati? Partirei proprio dal fatto che, se lobiettivo il successo, allora hai sbagliato mestiere. Bisogna essere preparati non per avere successo, ma per essere utili. La politica muove da una passione, dallinteresse verso il bene comune, dal coraggio di intraprendere anche strade non battute. Per questo occorre metterci competenza, responsabilit, libert, e onest. Quali sono le qualit che riconosce a Matteo Renzi? Apprezzo la velocit nelle decisioni e il forte legame con la sua citt, che ne denota concretezza e cultura del governo del territorio, che una delle migliori eredit della sinistra italiana. E i difetti? Che lio possa ridurre a un ruolo marginale lazione collettiva e i benefici che da questa possa ricavarne il Paese. Lei ritiene che questo governo sia legittimato? legittimato dalla Costituzione. Siamo in una democrazia parlamentare ed oggettivamente difficile comprendere chi da una parte brandisce la Costituzione e dallaltra parla come fossimo in una democrazia presidenziale. Tuttavia non irrilevante, in questottica,

che questa carica oggi sia ricoperta dal segretario del maggior partito italiano. La necessit, per, di combattere la cultura populista che purtroppo si sta affermando, imporrebbe di evitare la sovrapposizione del ruolo di segretario con quello di Presidente del consiglio. Quale provvedimento ritiene che sia prioritario in assoluto? Far ripartire la crescita e ridurre la pressione fiscale. Credo sia assolutamente necessario uscire fuori da una logica orientata solo alla riduzione del debito, obiettivo necessario, ma non sufficiente a rilanciare leconomia e a uscire dalla crisi. Il rigore deve accompagnarsi a un rilancio della crescita e delloccupazione. In questa direzione vanno anche individuati nuovi spazi dellazione pubblica che non siano il riproporre una vecchia visione statalista, ma che nello stesso tempo faccia i conti con il fallimento di un liberismo basato sulla iperfinanziarizzazione delleconomia, i cui frutti sono quelli che oggi scontiamo globalmente. Su questo stanno sperimentando nuove strade persino quei Paesi che si sono definiti culle del liberismo economico; sarebbe bene che lo si faccia anche noi e soprattutto lEuropa. La promessa di mille euro lanno in busta paga ai lavoratori con reddito annuale fino a 25 mila euro dopo le elezioni europee, da qualcuno sono ritenuti unelargizione un po sospetta. Il suo pensiero? Continuo a pensare che le persone e le famiglie vengano prima di tutto; 960 euro lanno in pi non cambiano la vita ma sono un aiuto alle famiglie, che vivono dentro la crisi pi drammatica dal dopoguerra. Vogliamo occuparci anche delle condizioni materiali di vita o continuiamo a rispondere solo con la politica del rigore? Gli 80 euro al mese in pi in busta paga per i redditi pi bassi, vanno incontro alle difficolt che vivono le persone e, aumentando il potere dacquisto e i consumi, sono un impulso alleconomia reale. Io la chiamo una necessit per le famiglie. Un primo passo anche la riduzione dellIrap del 10% per le imprese. Su questo fronte ritengo auspicabili misure ancora pi decise, come il credito dimposta per gli investimenti in innovazione e ricerca e la detassazione degli utili reinvestiti. I milioni di pensionati con 400 700 euro al mese a cui non viene dato un euro in pi pensa che siano invogliati a votare Pd? Lo spero, su di loro oggi pesa spesso anche la tenuta di bilanci familiari, e un intervento come quello dellIrpef va incontro, compatibilmente con le risorse che si sono potute destinare, ai redditi da lavoro pi bassi che alleggerisce anche il loro peso. Rimane il tema che ci sono pensioni da fame e condizioni di vita non pi sostenibili, che devono essere oggetto di provvedimenti e misure di sostegno da attivare quanto prima, a partire dalla loro indicizzazione.

A suo parere perch non pochi partiti sono contro leuro? Perch in questi anni abbiamo fatto la grande operazione delleuro, ma non abbiamo a sufficienza fatto lEuropa. LEuropa odierna non d sicurezze alle persone e alle imprese; occorre darsi lobiettivo della crescita, della creazione di lavoro, dellinnovazione. Non pu esserci la politica del solo rigore, abbiamo bisogno di un'Europa sociale e abbiamo bisogno di unEuropa politica, in grado di svolgere un ruolo fondamentale nello scenario internazionale. A me preoccupa molto una discussione che riduce il tema alla fuoriuscita dalleuro, laltra faccia della pura austerit. Entrambe queste posizioni non si interrogano realmente sul futuro di un Paese come il nostro fuori dallo scenario europeo. Le prossime elezioni europee saranno lo spartiacque tra chi vuole rifondare unEuropa politica o chi pensa che essa possa essere relegata ad una funzione di vincoli commerciali che non aiutano crescita, lavoro e innovazione. Se non faremo questo, saranno i cittadini e non i partiti ad essere antieuropei, come il recente voto amministrativo francese ha dimostrato. Pensa che possa reggere laccordo tra Berlusconi e Renzi sulle riforme istituzionali? Bisogna rispondere ad un impegno che ci siamo assunti, da troppo tempo, non con Berlusconi ma con i cittadini. percezione comune che questo Paese debba rifondare le proprie istituzioni. Dobbiamo farlo senza pi ritardi, nella fase pi bassa del livello di fiducia dei citta-

dini. Per questo ci vuole un grande coraggio e, nello stesso tempo, la consapevolezza che le regole che usciranno non sono irrilevanti, ma definiranno il carattere della nostra democrazia per i prossimi decenni. Purtroppo c la tendenza ad avere gli sguardi corti, e a ridurre il tema dellassetto costituzionale a una vicenda di accordicchi di palazzo. Ci stiamo giocando il futuro democratico dellItalia, non il rispetto dellaccordo con Forza Italia. Non ritiene che sia meglio togliere il Senato del tutto? Guardi, su questo tema occorre evitare demagogie sterili, perch si parla della modifica di 40 articoli della Costituzione. Il bicameralismo perfetto non funziona pi. Tuttavia la gran parte dei Paesi democratici, tutti quelli della Unione europea, ha scelto la strada di due Camere non per vezzo, ma per darsi garanzie democratiRiforme Il senatore Gianluca Rossi del Partito democratico

che. Da anni si parla della necessit di dare vita ad un Senato delle Autonomie, della riduzione del numero dei parlamentari, della riforma delle competenze tra i diversi livelli istituzionali, di una legge elettorale maggioritaria. Renzi ha il merito di aver impresso unaccelerazione decisiva. Tuttavia il testo del disegno di legge va migliorato nelle parti relative al Titolo V e alle garanzie costituzionali. Le Regioni si rendono conto che diventeranno enti amministrativi e non pi legislativi? Ci la ragione che ha fatto diventare alcune di loro centri di spesa incontrollati. C, inoltre, unevidente contraddizione tra la composizione e il ruolo reale del Senato, che sembra essere meramente consultivo.

Potrebbero piacerti anche