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2013

REGOLAMENTO PER LA GESTIONE FAUNISTICOVENATORIA DEGLI UNGULATI

REGIONE ABRUZZO

TITOLO I Principi e disposizioni generali

Art. 1 (Finalit) 1. La gestione faunistico-venatoria degli ungulati finalizzata a garantire la conservazione delle specie, assicurando un equilibrato rapporto delle stesse con l'ambiente nel rispetto degli obietti vi indicati nei Piani Faunistico- enatori Provinciali di cui all'art. 1! della L.". 1!#2!!$. 2. %l regolamento emanato ai sensi e per gli effetti dell'art. 2 della L.". 1!#2!!$, orientato allo svolgimento di una corretta gestione faunistico-venatoria degli ungulati c&e consenta il raggiungimento di densit' ottimali delle specie, attraverso la destinazione differenziata del territorio, la riqualificazione delle risorse ambientali e la regolamentazione del prelievo venatorio.

Art. 2 (Principi) 1. La conoscenza delle popolazioni di ungulati, della loro consistenza, della loro strutturazione in classi di sesso e di et', nonc&) del loro stato sanitario, presupposto necessario per una corretta gestione delle specie. Le informazioni di cui sopra sono acquisite sulla base delle metodologie indicate dall' %stituto *uperiore per la Protezione e la "icerca +mbientale ,%*P"+-. 2. .elle aree omogenee ricadenti in parte in aree protette istituite ai sensi della legge n. (/$#/1, fino alla costituzione delle aree contigue, la gestione delle popolazioni di ungulati selvatici concordata ed attuata congiuntamente dagli enti gestori del territorio ,+ree protette e Province- attraverso appositi accordi promossi dalla "egione o dalle Province. (. 0li interventi di reintroduzione o ripopolamento degli ungulati, previsti dai Piani Faunistici Provinciali in aree esterne ai Parc&i "egionali e .azionali, sono effettuati sulla base di piani di immissione approvati dalle Province. *ugli interventi di reintroduzione o ripopolamento l'%*P"+ esprime parere vincolante. $. %l prelievo venatorio degli ungulati pu1 essere effettuato esclusivamente con le seguenti modalit'2 - 3ing&iale2 in forma collettiva, braccata e girata, in forma individuale con tecnic&e selettive4 - 3ervidi2 esclusivamente in forma individuale con tecnic&e selettive, quali la cerca e l'aspetto, senza l'utilizzo dei cani, con esclusione di qualsiasi forma di battuta o braccata. 5' ammesso l'utilizzo del cane da traccia unicamente per il recupero di capi feriti. + tale scopo i cani utilizzati devono essere in possesso di specifica abilitazione rilasciata dall'5nte .azionale 3inofilia %taliana - 5.3% - e il conduttore deve essere in possesso del requisito di cui al successivo art. ( comma 1 letto f-. % prelievi con tecnic&e selettive, in presenza di piani di abbattimento, preventivamente approvati dall6%*P"+ ai sensi dell6art. 11 quaterdecies comma 7 della legge 2$8#2!!7, sono effettuati in base alla biologia delle singole specie.

Art. 3 (Figure tecniche abilitate alla gestione degli ungulati)

1. Le figure preposte alla gestione faunistico-venatoria degli ungulati sono le seguenti2 a- tecnico faunistico provvisto di laurea in discipline ambientali con specializzazione o 9aster nella gestione degli ungulati selvatici attestati o conseguiti presso una sede universitaria o presso l'%*P"+4 b- istruttore faunistico-venatorio o perito faunistico4 c- selecacciatore o selecontrollore2 cacciatore di ungulati con metodi selettivi abilitato al prelievo delle singole specie di ungulati4 d- cacciatore di 3ing&iale in forma collettiva abilitato al prelievo con la tecnica della girata4 e- caposquadra per la caccia al cing&iale in forma collettiva con tecnica della braccata4 f- conduttore di cani da traccia4 g- conduttore di cani limiere4 &- operatore abilitato ai rilevamenti biometrici4 2. Le figure di cui alle lettere b-, c-, d-, e-, f-, g-, &- del comma 1 sono abilitate dalle Province, previa frequentazione di specifici corsi di formazione, organizzati dalle Province stesse nel rispetto delle linee guida %*P"+, e a seguito del superamento di apposite prove d'esame. Le Province, per comprovate esperienze in materia di gestione faunistica maturate anc&e attraverso incaric&i tecnico#organizzativi rivestiti nell6ambito della gestione faunistica e venatoria, possono riconoscere le figure di cui al comma 1, lettera b-, escludendoli dall6obbligo di frequentazione dei corsi di cui al presente comma. Per gli ultrasettantenni possono essere predisposti specifici percorsi formativi. (. % corsi di formazione di cui al comma 2 sono, di norma, svolti dalle Province. %n ogni caso i corsi possono essere anc&e organizzati dagli +:3 o dalle +ssociazioni enatorie4 in tal caso il coordinamento dei corsi, ai fini della omogeneizzazione dei percorsi formativi, verr' effettuato direttamente dall6;fficio preposto della "egione +bruzzo previo parere dell6%*P"+. $. :utti i programmi formativi per i selecacciatori e per i coadiutori di interventi di controllo, devono essere svolti in base ai moduli previsti nelle linee guida per la gestione degli ungulati pubblicate dall6%*P"+ nel settembre 2!1(. 7. :utti i corsi effettuati precedentemente all6entrata in vigore del presente regolamento gi' sottoposti al parere dell6%*P"+ sono riconosciuti dalla "egione +bruzzo. <. Le abilitazioni di cui alle lettere b-, c-, d-, e-, f-, g-, &- del comma 1 &anno validit' su tutto il territorio regionale. Le Province o gli +:3 ai sensi del comma 2, rilasciano gli attestati di idoneit'.

Art. 4 ,deleg&e e surrog&e-

Le attivit' di cui al presente regolamento di competenza della Provincia possono essere delegate, in tutto o in parte, agli +:3, previo accordo tra le parti. La "egione attua i compiti di verifica, indirizzo e coordinamento delle attivit' di cui il presente regolamento, esercitando ove necessario i poteri sostitutivi ai sensi dell6art. 2 comma 2 della L.". 1!#!$.

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Art. 5 (Accesso al prelievo degli ungulati)

1. % periodi per l6accesso al prelievo con tecnic&e selettive sono stabilite dal calendario venatorio regionale. 2. L'accesso al prelievo degli ungulati in +bruzzo da parte di cacciatori non residenti nella "egione subordinato all' accertamento, da parte della Provincia territorialmente competente, dell' equipollenza del titolo abilitante in loro possesso a quelli di cui al precedente art. (, comma l. (. L'equipollenza del titolo abilitante in possesso dei cacciatori non residenti effettuato verificando la corrispondenza dei contenuti didattici dei percorsi formativi da essi sostenuti con quelli indicati dall'%*P"+. $. Le Province o gli +:3 ove delegati, stabiliscono per i singoli cacciatori il numero e la classe sociale ,in termini di sesso ed et'- dei capi da abbattere4 :ale assegnazione, ove numericamente inferiore rispetto ai cacciatori ammessi al prelievo, avviene in base alla creazione di specific&e graduatorie basate su criteri meritocratici, prevedendo anc&e sistemi c&e consentano la rotazione nell'attribuzione delle diverse classi d'abbattimento in funzione dei capi assegnati negli anni precedenti. % capi da abbattere sono assegnati in modo nominale ai singoli cacciatori. 7. Per esercitare il prelievo selettivo degli ungulati in +bruzzo, i cacciatori ammessi devono versare un contributo agli +:3, il cui importo stabilito dalla 0iunta "egionale. % cacciatori iscritti, c&e partecipano alla gestione, sulla base dei criteri fissati dalla 0iunta "egionale, possono essere esclusi dal pagamento del contributo economico in favore degli +:3. <. Le Province, o gli +:3 qualora da queste delegati, utilizzano il contributo di cui al comma 7, nei limiti delle somme effettivamente introitate, per le attivit' di gestione delle popolazioni di ungulati appartenenti alle specie cacciabili, compreso il risarcimento dei danni arrecati alle produzioni agricole e zootecnic&e. =. 5ventuali economie di gestione devono essere prevalentemente destinate alla prevenzione dei danni alle produzioni agricole provocati dalle specie oggetto delle presenti linee guida.

TITOLO II Gestione faunistico-venatoria dei cervidi- Principi Generali

Art. 6 (Piani di Gestione e di prelievo dei cervidi) 1. Le Province o gli +:3 ove delegati, adottano un Piano >uinquennale di 0estione dei 3ervidi. Per i cervidi nella tabella sottostante vengono fornite le superfici ottimali dei 3omprensori cui fare riferimento per la gestione di una popolazione. Superficie 1.500-5.000 5.000 -

Capriolo Cervo

Per quanto riguarda i cervidi per ogni comprensorio faunistico di gestione devono essere identificati delle densit' ottimali ,dette densit' obiettivo-, espresse come numero di capi ogni 1!! ettari di territorio, intese e calcolate rispetto alla superficie territoriale idonea alla specie di ciascuna unit' di gestione. .ella tabella sottostante vengono forniti i valori di riferimento delle densit' obiettivo per 3ervo e 3apriolo ,i valori possono variare in funzione delle condizioni locali e degli obiettivi delle specific&e strategie di gestione adottate-. Densit indicative 10 -!0 capi "100 1,7 - < capi"l##

Capriolo Cervo

2. % Piani >uinquennali devono contenere2 ala carta della vocazione faunistica4 bl'individuazione dei 3omprensori faunistici di gestione4 cgli obiettivi del piano4 dl'indicazione delle modalit' per gli interventi di miglioramento ambientale4 el'indicazione e la localizzazione degli eventuali danni causati dai 3ervidi4 fl'indicazione delle modalit' dei censimenti delle popolazioni4 gl'indicazione delle modalit' dei prelievi4 &l'indicazione delle modalit' e tecnic&e di recupero di eventuali animali feriti4 i-%ndicazioni per la modulistica relativa alle varie fasi di gestione della specie ,abbattimenti, censimenti ecc?.Le Province o gli +:3 ove delegati, adottano Piani di Prelievo +nnuale per ciascuna delle specie di cervidi.

(. % Piani di Prelievo +nnuale devono contenere2 a- % dati dei censimenti annuali4 b- L'individuazione delle aree di prelievo4 c- %l numero dei capi oggetto di prelievo, suddiviso per specie, classi di sesso ed et'4 d- 9odalit' di censimento e periodi in cui sono stati effettuati, percentuale superficie censita riferita sia alla superficie complessiva di distretto sia a quella boscata ,nel caso dei censimenti in battuta-, e trattamento statistico dei dati raccolti4 e- @ati relativi allo sforzo di caccia e percentuale di realizzazione del piano raggiunta nella stagione venatoria precedente ,suddivisa per classi di sesso ed et'-, distribuzione geografica del prelievo, comparazione con il Piano di Prelievo +nnuale autorizzato, i dati bio metrici dei capi abbattuti ed eventualmente i risultati dei controlli biologici effettuati sugli animali abbattuti. $. Le Province o gli +:3 ove delegati, individuano altresA2 a- il numero e l'ubicazione dei punti di raccolta e controllo dei capi abbattuti4 b- le modalit' di trasmissione della modulistica di cui al comma 2, lettera &-, nonc&) le modalit' della eventuale consegna delle parti anatomic&e dei capi abbattuti necessarie alla valutazione dello status delle popolazioni4 c- un referente locale per la gestione dei cervidi, per ciascuno dei 3omprensori di gestione al fine di assicurare i necessari adempimenti operativi e gestionali. % referenti sono individuati tra le figure tecnic&e di cui al comma 1 dell'art. (, letto a-, letto b- o letto c-, con riferimento alla specie oggetto di caccia. <. % Piani >uinquennali di 0estione e i Piani di Prelievo +nnuali dei cervidi sono subordinati, per la loro adozione, al parere vincolante dell'%*P"+. =. Le Province possono delegare agli +:3, in tutto o in parte, le funzioni di cui ai commi ( e 7 del presente articolo. 0li +:3 delegati per l' espletamento di tali funzioni debbono avvalersi di tecnici con qualific&e definite dall'art. (, comma 1, lettera a-. % Piani di Prelievo predisposti dagli +:3 devono essere comunicati alla Provincia e sottoposti alla ric&iesta di parere all'%*P"+. 8. +i fini di un'ottimale gestione faunistico-venatoria delle popolazioni di cervo, la "egione e le Province o gli +:3 ove delegati, possono stipulare tra loro o con altre "egioni e Province non abruzzesi interessate, nonc&) con gli 5nti gestori delle aree protette, specifici protocolli per la gestione ed il prelievo, ove consentito dalla normativa vigente, della specie in ambiti territoriali omogenei.

Art. 7 (Ar$i da i$piegare per il prelievo in %or$a selettiva dei cervidi) 1. %l prelievo selettivo dei cervidi pu1 essere effettuato utilizzando esclusivamente armi con canna ad anima rigata e caricamento singolo manuale, munite di cannocc&iale di puntamento. 2. *ono ammessi altresA fucili a 2 o ( canne ,combinati ed eBpress- con obbligo, in azione di caccia, dell'uso esclusivo della canna ad anima rigata. .el caso del prelievo del cervo il calibro minimo utilizzabile pari a = mm o 2=! millesimi di pollice. (. 5' previsto l'utilizzo esclusivo di munizioni atossic&e.

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TITOLO III Gestione faunistico-venatoria del cinghiale

Art. 8 (Piani di Gestione e regola$enta&ione della caccia al cinghiale) 1. 5ntro sei mesi dall'approvazione del presente regolamento la Provincia, sentiti gli +:3 predispone un Piano triennale e di gestione del cing&iale. 2. %l Piano triennale di gestione del cing&iale deve indicare la destinazione differenziata del territorio di cui all'art. / e la programmazione degli interventi di gestione quali miglioramenti ambientali, metodi di prevenzione dei danni, piani per il contenimento dei danni al patrimonio agricolo-zoo tecnico, quantificazione delle presenze minime certe, piani di prelievo, controlli quantitativi e qualitativi dei prelievi. (. Per la realizzazione degli interventi di cui al comma 2 la Provincia, fatte salve le competenze della Polizia Provinciale di cui all6art. $$ della L.". 1!#!$, pu1 avvalersi dell' +:3, ai sensi dell'art. (1, comma 2, letto &, della L.". 1!#2!!$,

$. %l piano di gestione triennale deve inoltre prevedere2 % criteri con i quali i selecacciatori intervengono come selecontrollori durante le operazioni di controllo ai sensi dell'art. $$ della L.". 1!#!$. % selecontrollori c&e appartengono ad una squadra di caccia assegnataria di una zona o macraoarea operano unitariamente ai selecontrollori ammessi al prelievo anc&e se non appartengono alla squadra. Cgni selecontrollore avr' assegnata, dalla Provincia competente, una zona di controllo. % criteri di assegnazione prenderanno in considerazione i seguenti parametri in ordine di priorit'2 1. 2. (. $. 7. comune di residenza del selecontrollore4 propriet' o conduzione di fondi nei comuni ricadenti nella zona di controllo4 zona di controllo assegnata negli anni precedenti4 zona di caccia al cing&iale assegnata negli anni precedenti4 partecipazione ai censimenti primaverili delle popolazioni di ungulati.

%l piano di assestamento annuale, realizzato dalle Province. :ale Piano di +ssestamento pu1 essere realizzato dall'+:3 su delega della Provincia previo accordo di cui all6art. $, sentiti i responsabili delle squadre e le organizzazioni professionali agricole. %l piano di assestamento deve almeno contenere2 1. il piano di prelievo annuale4 2. i dati relativi ai danni causati dalla specie e la loro georeferenziazione4 (. gli interventi per la prevenzione dei danni4 $. le altre azioni utili all'accertamento della presenza e della localizzazione della 11

specie cing&iale.

L'+.:.3., nel caso sia delegato previo accordo di cui all6art. $2 - provvede annualmente ad inviare alla Provincia i Piani di assestamento delle macro aree entro la data del 17 maggio, la successiva relazione consuntiva entro la data del 28 febbraio4 - per l'espletamento di tali funzioni l' +:.3. pu1 avvalersi anc&e dei :ecnici della Provincia4 - pu1 ric&iedere ai cacciatori c&e esercitano la caccia al cing&iale in forma individuale e collettiva e ai selecontrollori, un contributo economico al fine di concorrere agli oneri conseguenti al risarcimento dei danni causati dalla specie ove essi siano riconducibili alla mancata realizzazione del piano di assestamento. :ale eventuale contributo dovr' essere determinato e notificato alle squadre e ai selecontrollori non appartenenti alle squadre, prima dell' inizio della stagione venatoria. La mancata corresponsione dello stesso, comporter' la sospensione dall'attivit' di prelievo, sia come forma di controllo c&e di caccia, fino alla data del versamento della somma dovuta. 7. .elle macro aree di caccia di cui al successivo art. / devono essere garantiti2 a- attuazione della prevenzione dei danni alle colture agricole4 b- realizzazione dei conteggi di popolazione ed eventuale stima della presenze4 c- attuazione del Piano annuale di prelievo del cing&iale. <. Le squadre assegnate alle zone di caccia o alle macro aree e i cacciatori di selezione &anno l'obbligo di assicurare la propria collaborazione alla realizzazione dei censimenti e di quanto altro venga ric&iesto dall' + : .3 .. La mancata, o negligente, realizzazione dei censimenti o di quanto altro sia ric&iesto dall'+:.3. o dalla Provincia da considerare infrazione di carattere grave ed sanzionata dalla Provincia con apposito provvedimento con il quale l'attivit' venatoria della squadra, o l6attivit' di controllo del selecontrollore, pu1 essere sospesa temporaneamente fino ad una intera stagione venatoria.

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Art. 9 ('estina&ione di%%eren&iata del territorio)

1. 5ntro tre mesi dalla pubblicazione del presente regolamento la Provincia, nel Piano di gestione triennale del cing&iale di cui al comma 1 dell'art. 8, suddivide il territorio vocato in macroaree ,9+-, in cui viene perseguito l'obiettivo della conservazione della specie con il mantenimento di presenze compatibili alle esigenze delle colture agricole e della restante fauna selvatica. L'estensione delle MA compresa tra i quattromila e i quindicimila ettari. 2. %l territorio non vocato rappresenta l'area nella quale la presenza del cing&iale da ritenere incompatibile con la salvaguardia delle colture agricole e delle altre specie selvatic&e. %n tale territorio la gestione faunistico-venatoria del cing&iale organizzata mediante interventi tesi ad escluderne la presenza. Le tecnic&e di caccia al cing&iale da impiegare in tale aree sono le seguenti2 girata da appostamento fisso con arma a canna rigata munita di ottica di puntamento individuale a singolo con cane limiere alla cerca senza l'ausilio del cane (. Per il raggiungimento degli obiettivi di cui al comma 1 la Provincia programma nelle varie 9+ il prelievo venatorio, anc&e attraverso la differenziazione delle tecnic&e di caccia, garantendo comunque la possibilit' di utilizzo delle differenti tecnic&e previste nel presente regolamento.

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Art. 10 ((odalit e periodi di caccia al cinghiale) 1. La caccia al cing&iale consentita esclusivamente attraverso le sotto elencate tecnic&e2 - caccia in forma collettiva con il metodo della braccata, con cani da seguita4 - caccia in forma collettiva con il metodo della girata, con cane limiere provvisto di specifica abilitazione 5.3%4 - caccia in forma individuale all'aspetto con arma a canna rigata munita di ottica di puntamento4 - caccia in forma individuale con cane limiere provvisto di specifica abilitazione 5.3%4 - caccia in forma individuale alla cerca senza l'ausilio del cane. 2. La caccia al cing&iale in forma collettiva, nelle zone assegnate alle singole squadre di caccia, consentita nei giorni di mercoledA, sabato domenica e festivi infrasettimanali L6+:3 in accordo con la Provincia pu1 decidere di optare per la formula di tre giornate di caccia a scelta su cinque, ad esclusione del martedA e venerdA. La giornata di caccia al cing&iale in forma collettiva &a inizio con l6azione di tracciatura dei cani per l6individuazione delle rimesse e dalle ore !/2!! con il posizionamento delle poste e solo successivamente con lo svolgimento della braccata.

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Art. 11 ()*uadre di caccia e $odalit di caccia in %or$a collettiva) 1. La caccia al cing&iale in forma collettiva permessa con i metodi della braccata e della girata, alle sole squadre regolarmente iscritte in un registro predisposto dall6+:3 e vidimato dalla Provincia 2. L'iscrizione al "egistro dell6+mbito deve essere ric&iesta dal 3aposquadra all6+:3 attraverso la compilazione di un apposito modello predisposto dalla Provincia. L'incompleta o inesatta compilazione dello stesso comporta il mancato accoglimento dell'istanza. (. L6+:3, esaminate le domande ed accertata la regolarit' e completezza del modello di cui al comma precedente, provvede all'iscrizione delle squadre al "egistro dell6+:3, dandone comunicazione alla Provincia ed ai 3apisquadra, prima della stagione venatoria in corso. 3iascuna *quadra deve essere composta da un numero di componenti adeguato all'estensione del territorio assegnato, e comunque compreso tra 17 e 8! cacciatori, ivi compresi un 3aposquadra ed almeno due ice-3api squadra. Cgni cacciatore pu1 essere iscritto ad una sola squadra sul territorio regionale. $. L6+:3 consegna ad ogni squadra, qualunque sia la forma di caccia collettiva attuata, un "egistro di Dattuta, contenente i verbali di battuta, uguale nella forma per tutte le squadre operanti nella Provincia, con pagine numerate e vidimate, in cui sono riportati tutti dati identificativi della squadra, il numero dei componenti e relativo elenco. .el "egistro di Dattuta il 3aposquadra deve riportare2 5lenco nominativi partecipanti alla battuta suddivisi per qualifica e mansioni assunte all6interno dell6organizzazione della squadra, questi ultimi apponendo la loro firma autografa prima dell6inizio della battuta4 La data ed il luogo di braccata o di girata4 tutte le informazioni ric&ieste dall6+:3. 7. Per l'effettuazione della braccata, sul luogo del raduno, all'apertura del verbale sul "egistro di Dattuta e per tutta la durata della braccata devono essere presenti contemporaneamente il 3aposquadra o un suo ice ed almeno sette componenti della squadra, per complessivi otto cacciatori.

<. Per l'effettuazione della braccata non potranno essere usati piE di 1! cani contemporaneamente. Le mute dovranno avere una composizione il piE possibile omogenea e i cani dovranno essere specializzati per la caccia al cing&iale. =. 3iascuna *quadra di girata deve essere composta da un numero di componenti compreso tra 7 e 17 cacciatori, ivi compresi un 3aposquadra ed almeno due ice-3apisquadra4 il 3aposquadra ed i due ice-3apisquadra devono essere titolari della qualifica di cui alle 17

lettere c- e d-, comma 1, dell' art. (. @ei restanti componenti la squadra di girata, almeno il 7!F dovr' essere in possesso della medesima qualifica. 5ntro due anni dall' approvazione del regolamento, tutti i componenti la squadra di girata devono essere abilitati ai sensi dell'art. (. % conduttori dei cani dovranno essere in possesso della qualifica di conduttore di cani limiere. % cani utilizzati dovranno essere in possesso del brevetto di cane limiere rilasciato dall'5.3%. 8. Per l'effettuazione della girata, sul luogo del raduno, all'apertura del verbale e per tutta la durata della girata devono essere presenti contemporaneamente il 3aposquadra o un suo ice ed almeno tre componenti della squadra, per complessivi quattro cacciatori. /. .ella composizione delle squadre consentita la presenza di cacciatori non residenti nella regione +bruzzo, ammessi nell6+:3 nel quale insiste la squadra, fino ad un massimo di un quinto del totale dei componenti la squadra stessa. 1!. + ciascuna braccata possono partecipare cacciatori non appartenenti alla squadra, definiti ospiti, in misura non superiore ad un quinto dei componenti presenti alla battuta stessa, purc&) il numero minimo dei partecipanti sia assicurato dai componenti della squadra4 ciascun ospite dovr' essere annotato sul verbale e non pu1 partecipare a piE di 7 battute complessive nel corso dell'intera stagione venatoria e su tutto il territorio regionale. 11. % componenti delle *quadre di braccata c&e nel corso della precedente stagione venatoria non effettuano un numero di braccate pari a 7, salve le assenze dovute a malattie o motivi opportunamente giustificati, non potranno far parte della stessa o di altre squadre per la successiva stagione venatoria fatte. 12. 5ntro il (! giugno di ogni anno il 3aposquadra deve ric&iedere all6+:3 la conferma dell' iscrizione della propria squadra al "egistro dell6+:3 dic&iarando2 le eventuali modific&e nella composizione della squadra o l'iscrizione al registro per le nuove squadre4 mediante autocertificazione c&e i componenti della squadra &anno effettuato il versamento della quota d6iscrizione o di ammissione all6+:3 e c&e abbiamo la licenza di
caccia in corso di validi !"

1(. Fino al (! giugno 2!1$ la funzione di 3aposquadra potr' essere svolta dai 3apisquadra c&e &anno operato nella stagione venatoria 2!1(-2!1$, anc&e se non in possesso della qualifica di cui alla lettera e- dell' art. ( +Capos*uadra per la caccia al cinghiale in braccata+. + partire dalla stagione venatoria 2!17#1< la qualifica di +Capos*uadra per la caccia al cinghiale in braccata+ diventa requisito obbligatorio per ricoprire il ruolo di 3aposquadra o ice.

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Art. 12 (,one di caccia al cinghiale) l. 5ntro il 17 giugno 2!1$ l6+:3, sentiti i capisquadra e d6intesa con la Provincia, all'interno delle 9+, individua le zone di caccia al cing&iale da assegnare alle squadre sulle quali praticare in forma esclusiva tale caccia. 2. Le zone di cui al comma l devono essere costituite da un'area continua, di estensione superficiale compresa tra 2!! e 2.!!! ettari, con i confini corrispondenti ad elementi fissi facilmente determinabili ed individuabili quali strade, fossi, ecc. .on costituiscono interruzione alla continuit' territoriale elementi quali strade, ferrovie, corsi d'acqua e simili. Le zone di caccia sono individuate dall6+:3 d6intesa con la Provincia. %n assenza di tale intesa, la Provincia provvede autonomamente ad individuare le zone di caccia. L'assegnazione delle zone viene effettuata per un periodo di cinque anni, rinnovabile. (. + ciascuna squadra regolarmente iscritta al "egistro dell6+:3 e sulla base della ric&iesta formulata dalla stessa squadra, l6+:3 assegna una sola zona su cui praticare in forma esclusiva la caccia al cing&iale fatti salvi i "egolamenti delle 9+ di cui al successivo comma $ del presente articolo. $. Le squadre assegnate alla 9+ devono adottare apposito regolamento ,"egolamento per la caccia al cing&iale in braccata nella 9+- per la disciplina dello svolgimento delle braccate, con particolare riguardo agli aspetti della sicurezza dei componenti delle squadre e degli altri fruitori del territorio, e al raggiungimento degli obiettivi indicati dal Piano di gestione triennale del cing&iale. 7. %l "egolamento della caccia in braccata nella 9+, redatto in conformit' alle prescrizioni del presente regolamento, del Piano di 0estione triennale del cing&iale di cui all'articolo /, deve essere ratificato con provvedimento del @irigente competente dell' +mministrazione Provinciale. <. % capisquadra assegnatari della 9+ devono eleggere, annualmente, un "esponsabile ,"esponsabile della 9+- ed un suo sostituto, il quale avr' il compito di coordinare l'attivit' di caccia nell'area secondo quanto previsto dal "egolamento di cui al comma 7 e sar' il referente nei rapporti con l6+:3 e l'+mministrazione Provinciale. L'avvenuta elezione del "esponsabile e del suo sostituto devono essere comunicate all'+:3 e all'+mministrazione Provinciale ogni anno. =. %n mancanza della nomina del responsabile della 9+ e dell'adozione o dell'approvazione del "egolamento della caccia in braccata nella 9+, L6+:3 in accordo con la Provincia provvede a nominare il "esponsabile della 9+ ed a stabilire le prescrizioni per lo svolgimento delle braccate all6interno della 9+ avendo particolare attenzione alle norme sulla sicurezza. squadra. 8. + ciascuna delle squadre di cui all' art. 11 pu1 essere assegnata una sola zona di caccia o 1=

una sola 9+ su tutto il territorio regionale. /. .elle 9+ e nelle zone di caccia assegnate alle squadre consentito, a tutti gli altri cacciatori non iscritti ad una squadra, di esercitare la caccia alle altre specie faunistic&e nel rispetto del calendario venatorio regionale.

1!. La ric&iesta di assegnazione di una zona deve essere inoltrata all6 +:3 dal 3aposquadra attraverso modulistica predisposta dallo stesso. 11. .el caso in cui due o piE squadre ric&iedano la stessa zona di caccia, in mancanza di un accordo, l'assegnazione della zona viene effettuata dalla Provincia sulla base di una graduatoria elaborata con i criteri di priorit' di seguito riportati e nell'ordine appresso elencati2 a. squadra gi' censita presso la Provincia o nell' +:3 da almeno tre anni, c&e abbia esercitato la caccia al cing&iale per un periodo di almeno due anni, anc&e non consecutivi, con maggior numero di cacciatori iscritti all' +:3, residenti in uno dei comuni ricadenti nella zona di caccia ric&iesta o limitrofi, qualora ricadenti anc&e parzialmente in aree protette e c&e &anno praticato la caccia al cing&iale nella suddetta zona negli ultimi tre anni4 b. squadra gi' censita presso la Provincia o nell' +:3 da almeno tre anni, c&e abbia esercitato la caccia al cing&iale per un periodo di almeno due anni, anc&e non consecutivi, con maggior numero di cacciatori iscritti all'+ :3 c&e &anno praticato la caccia al cing&iale nella suddetta zona negli ultimi tre anni4 c. squadra di nuova costituzione e quindi non ancora censita presso l6+:3 G con maggior numero di cacciatori iscritti all'+ :3 e residenti in uno dei comuni ricadenti nella zona di caccia ric&iesta o limitrofi, qualora ricadenti anc&e parzialmente in aree protette4 d. squadra di nuova costituzione e quindi non ancora censita presso l6+:3 con maggior numero di cacciatori iscritti. 12. % provvedimenti di assegnazione, conferma o modifica delle zone sono adottati dall6+:3 sulla base dei criteri di cui al comma precedente. .el corso di una stagione venatoria le squadre sono tenute ad effettuare almeno 17 braccate. L6 +:3 pu1 revocare previa valutazione delle motivazioni addotte dal 3aposquadra l'assegnazione della zona di caccia alle squadre c&e non &anno raggiunto il predetto limite. 1(. 5' data facolt' alla Provincia di sospendere, anc&e durante la stagione venatoria, le squadre c&e incorrano in gravi violazioni delle norme in materia venatoria e di pubblica sicurezza. 1$. +ll6interno delle 9+ o delle zone assegnate per la caccia collettiva, la caccia con la tecnica della girata pu1 essere svolta esclusivamente dalle squadre assegnatarie della 9+ o zone. 17. Le squadre c&e, pur avendo fatto domanda nei tempi previsti, non &anno trovato zone nelle 9+, nel caso c&e un6area si dovesse rendere libera nel corso dell6anno venatoria, possono essere assegnatarie della zona di caccia con un provvedimento dell6+:3.

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1<. %n caso di mancato accoglimento in nessuna squadra da parte di un cacciatore pu1 provvedere la Provincia valutando residenza anagrafica, luogo di domicilio, luogo di nascita, sentite anc&e le esigenze del cacciatore Art. 13 (-or$e di sicure&&a per la caccia collettiva)

1. +l fine di garantire la sicurezza di quanti a qualsiasi titolo frequentano le zone di caccia, ciascuna squadra, di braccata o di girata, dovr' provvedere alla segnalazione delle battute in corso attraverso l' apposizione, nei principali luog&i di accesso e di maggiore frequentazione, di adeguata segnaletica con la dicitura2 G+::5.H%C.5 - braccata al 3ing&iale in corsoG. 2. La segnalazione di cui al comma 1 deve essere apposta, con un congruo anticipo, prima dell'inizio della braccata di caccia al cing&iale e rimossa al termine della stessa4 solo nel caso di due giorni di caccia consecutivi, la tabellazione apposta potr' essere rimossa al termine del secondo giorno. (. @urante l'attivit' di caccia al cing&iale, ciascun cacciatore dovr' indossare un indumento di colore ad alta visibilit'. $. *ono consentiti fucili con canna ad anima liscia e rigata4 in caso di armi semiautomatic&e ad anima rigata, i fucili possono essere caricati con un massimo di cinque colpi, di cui uno in canna e quattro nel serbatoio, indipendentemente dalla catalogazione dell'arma. 7. Prima di effettuare il tiro, il cacciatore dovr' valutare c&e in caso di mancato bersaglio, o nel caso in cui il proiettile attraversi il corpo dell'animale, il proiettile attinga al terreno vegetale scoperto. <. %l tiro con arma rigata deve essere eseguito solo in situazione di ottima visibilit' dell'animale e su bersaglio posto a distanza inferiore a 2!! metri. =. @urante la caccia collettiva al cing&iale obbligatorio l'utilizzo di mezzi ausiliari di comunicazione nel rispetto delle normative vigenti per consentire una agevole comunicazione tra i cacciatori finalizzata prevalentemente alla prevenzione di incidenti connessi all'attivit' venatoria.

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Art. 14 ((odalit di svolgi$ento della caccia collettiva in braccata)

l. % 3apisquadra comunicano alla Provincia e all6+:3 il luogo in cui la squadra si raduna prima dell'inizio dell'attivit' venatoria. 2. .el luogo di raduno viene compilato, in tutte le sue parti, a cura del 3aposquadra o di un suo ice, il verbale di braccata nel "egistro di Dattuta, con l'indicazione, almeno, di data, luogo della braccata ed elenco nominativo dei partecipanti alla braccata stessa4 %l 3aposquadra o un suo ice organizza e dirige la braccata4 in particolare svolge le seguenti mansioni2 - compila in apertura ed in c&iusura il verbale di braccata nel "egistro di Dattuta4 annota immediatamente eventuali variazioni nella composizione della squadra, intercorse durante la braccata4 - coordina le varie fasi delle operazioni di braccata4 - annota immediatamente sul verbale il numero dei capi abbattuti, dei capi avvistati e non abbattuti4 - c&iude il verbale giornaliero con l'indicazione del numero, sesso ed et' dei capi abbattuti e avvistati4 - invia all6+:3 il "egistro di Dattuta contenente i verbali di braccata, entro il termine stabilito dallo stesso4 - sottopone i capi abbattuti alle consuete procedure di indagine sanitaria e di prelievo di campioni biologici indicati dalla +*L competente per territorio. (. @urante lo svolgimento della braccata vietato ai partecipanti abbattere capi di selvaggina diversa dal cing&iale. $. @urante lo svolgimento della braccata i partecipanti possono detenere ed utilizzare esclusivamente munizioni a palla unica.

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Art 15 ((odalit di svolgi$ento della caccia collettiva in girata)

1. % 3api squadra comunicano alla Provincia e all6+:3 il luogo in cui la squadra si raduna prima dell'inizio dell'attivit' venatoria. 2. .el luogo di raduno viene compilato, in tutte le sue parti, a cura del 3aposquadra o di un suo ice, il verbale di girata, secondo il modello predisposto dalle Provincia, con l'indicazione della data, del luogo della girata e dell' elenco nominativo dei partecipanti alla girata stessa4 questi ultimi devono apporre la propria firma autografa negli appositi spazi del verbale. (. %l 3aposquadra, o un suo vice, organizza e dirige la girata4 in particolare svolge le seguenti mansioni2 - compila in apertura ed in c&iusura il verbale di girata4 - annota immediatamente eventuali variazioni nella composizione della squadra, intercorse durante la girata4 coordina le varie fasi delle operazioni di girata4 - annota immediatamente, sul verbale il numero dei capi abbattuti, dei capi avvistati e non abbattuti4 - c&iude il verbale giornaliero con l'indicazione del numero, sesso ed et' dei capi abbattuti e avvistati4 - invia alla Provincia i verbali di girata, entro il termine stabilito dalla stessa4 - sottopone i capi abbattuti alle consuete procedure di indagine sanitaria e di prelievo di campioni biologici indicati dalla +*L competente per territorio. $. %n ciascuna girata pu1 essere utilizzato un solo cane in possesso del brevetto di cane limiere rilasciato dall'5.3%. .ella caccia collettiva con il metodo della girata sono consentiti ospiti esterni alla squadra, in possesso di qualifica di cacciatore in girata, per un massimo di un quinto dei componenti la squadra presenti alla girata, salvo diversa disposizione della Provincia. @urante lo svolgimento della girata vietato ai partecipanti abbattere capi di selvaggina diversa dal cing&iale. 7. @urante lo svolgimento della girata i partecipanti possono detenere ed utilizzare esclusivamente munizioni a palla unica.

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Art. 16 (Caccia al cinghiale in %or$a individuale da posta&ione %issa sen&a ausilio del cane)

1. La caccia in forma individuale da postazione fissa con arma a canna rigata e ottica di puntamento pu1 essere svolta, nelle aree di cui al comma 2 dell' art. l!, dai soli cacciatori in possesso della qualifica di cui al comma 1, lettera c- dell' art. (2 +Cacciatore di ungulati con tecniche di sele&ione+. 2. Per tale metodo possono essere utilizzate esclusivamente armi a canna rigata di calibro non inferiore a <,7 mm, ivi inclusi i !.27 centesimi di pollice ,Iinc&ester, I.*.9., ecc.-, munite di cannocc&iale di puntamento. (. 5' vietato l'utilizzo di armi semi automatic&e. $. % selecacciatori possono operare in regime di normale attivit' venatoria nei territori di cui al comma 2 dell'art. 1!4 essi, inoltre, previa specifica autorizzazione della Provincia, possono essere utilizzati per interventi di controllo numerico della specie nel rispetto delle linee guida dell'%*P"+. 7. .elle zone assegnate alle squadre, la caccia in forma individuale da postazione fissa pu1 essere svolta preferenzialmente da un componente la squadra assegnataria della zona stessa, mai contemporaneamente allo svolgimento di una braccata o girata nella stessa zona e previa comunicazione al 3aposquadra. <. %l tiro pu1 essere eseguito da punti di appostamento fissi, con arma in appoggio idoneo, solo dopo aver valutato c&e il capo da abbattere sia perfettamente visibile e riconoscibile, c&e la traiettoria di tiro sia completamente libera da ostacoli e c&e in caso di mancato bersaglio, o nell'eventualit' c&e il proiettile trapassi il corpo dell'animale, la palla colpisca il terreno vegetale scoperto a brevissima distanza dal bersaglio. 7. 0li ultrasettantenni con i requisiti di cui al comma 1 c&e non &anno ricevuto ric&iami per infrazioni venatorie negli ultimi 7 anni, &anno priorit' nella scelta degli appostamenti.

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Art. 17 (Caccia al cinghiale in %or$a individuale a singolo con cane li$iere)

1. La caccia in forma individuale a singolo con cane limiere pu1 essere svolta, nelle aree di cui al comma 2 dell'art. /, dai soli cacciatori in possesso della qualifica di cui alla lettera g- del precedente art. ( +Conduttore di cane li$iere+. 2. @urante l'azione il cacciatore a singolo pu1 utilizzare un solo cane, il quale deve essere in possesso del brevetto di cane limiere rilasciato dall'5.3%. (. Per tale metodo di caccia possono essere utilizzate esclusivamente armi a canna rigata nei calibri di cui all6art. 1< comma 2. %n caso di utilizzo di carabine semiautomatic&e le stesse non potranno esser caricate con piE di tre colpi di cui uno in canna e due nel serbatoio. $. % cacciatori a singolo possono operare in regime di normale attivit' venatoria nei territori di cui al comma 2 dell'art. /4 essi, inoltre, previa specifica autorizzazione della Provincia, possono essere utilizzati per interventi di controllo numerico della specie al di fuori del periodo cacciabile anc&e nelle aree vietate alla caccia quali gli %stituti Faunistici, nel rispetto delle linee guida dell'%*P"+. 7. .elle zone assegnate alle squadre, la caccia in forma individuale a singolo con cane limiere pu1 essere svolta preferenzialmente da un componente la squadra assegnataria della zona stessa, mai contemporaneamente allo svolgimento di una braccata o girata nella stessa zona e previa comunicazione al 3aposquadra. <. %l tiro pu1 essere eseguito solo dopo aver valutato c&e il capo da abbattere sia perfettamente visibile e riconoscibile, c&e la traiettoria di tiro sia completamente libera da ostacoli e c&e in caso di mancato bersaglio, o nell'eventualit' c&e il proiettile trapassi il corpo dell' animale, la palla colpisca il terreno vegetale scoperto a brevissima distanza dal bersaglio. =. +l fine della sicurezza, durante l'azione di caccia il cacciatore a singolo deve indossare un indumento di colore ad alta visibilit'.

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Art. 18 (Caccia al cinghiale in %or$a individuale alla cerca sen&a l.ausilio del cane)

l. La caccia in forma individuale alla cerca con arma a canna rigata e ottica di puntamento pu1 essere svolta, nelle aree di cui al comma 2 dell'art. l!, dai soli cacciatori in possesso della qualifica di cui alla lettera c- dell' art. ( +Cacciatore di ungulati con tecniche di sele&ione+. 2. Per tale metodo possono essere utilizzate esclusivamente armi a canna rigata di calibro non inferiore a <,7 mm ivi inclusi i !.27 centesimi di pollice ,Iinc&ester, I.*.9., ecc.-, munite di cannocc&iale di puntamento. (. 5' vietato l'utilizzo di armi semiautomatic&e. $. % selecacciatori possono operare in regime di normale attivit' venatoria nei territori di cui al comma 2 dell'art. /4 essi, inoltre, previa specifica autorizzazione delle Province, possono essere utilizzati per interventi di controllo numerico della specie al di fuori del periodo cacciabile nel rispetto delle linee guida dell'%*P"+ 7. L'attivit' di caccia in forma individuale alla cerca pu1 essere svolta nelle zone di cui al comma 2 dell'art. /. <. .elle zone assegnate alle squadre la caccia in forma individuale alla cerca senza l'ausilio del cane pu1 essere svolta preferenzialmente da un componente la squadra assegnataria della zona stessa, mai contemporaneamente allo svolgimento di una braccata o girata nella stessa zona e previa comunicazione al 3aposquadra. =. %l tiro pu1 essere eseguito solo dopo aver valutato c&e il capo da abbattere sia perfettamente visibile e riconoscibile, c&e la traiettoria di tiro sia completamente libera da ostacoli e c&e in caso di mancato bersaglio, o nell' eventualit' c&e il proiettile trapassi il corpo dell' animale, la palla colpisca il terreno vegetale scoperto a brevissima distanza dal bersaglio.

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Art. 19 (Centri di raccolta e controllo dei capi abbattuti)

l. %mmediatamente dopo aver raggiunto il capo abbattuto, il cacciatore, deve inserire al tendine di +c&ille dell'arto posteriore un apposito contrassegno numerato. :ale contrassegno viene fornito al cacciatore dal dall'+:3 o dal titolare dell'+zienda faunisticovenatoria e deve corrispondere al modello indicato dall'%*P"+. 2. %l capo abbattuto, se destinato ad attivit' di studio e ricerca deve essere presentato in forma di carcassa integra od eviscerata, entro 12 ore dall'abbattimento, ad un centro di raccolta e controllo organizzato dall' +:3 per le necessarie verific&e e rilevamenti biometrici. (. %n ottemperanza alle norme vigenti in materia sanitaria ed in particolare in attuazione delle "eg. ,35- n. 87212!!$ relativa all'igiene dei prodotti alimentari e "eg. ,35- n. 87(12!!$ c&e stabilisce norme specific&e in materia di igiene per gli alimenti di origine animale, nonc&) dalle linee guida applicative dei regolamenti medesimi emanate dalla 3onferenza permanente tra lo *tato, le "egioni e le Province autonome, gli ungulati abbattuti nell'esercizio dell'attivit' venatoria, possono avere la seguente destinazione2 a- autoconsumo da parte del cacciatore4 b- cessione diretta4 c- commercializzazione, ovvero cessione con l'obbligo di conferimento presso un 3entro di lavorazione delle carni.

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Art. 20 (/ecupero dei capi %eriti)

1. La Provincia disciplina il servizio di recupero dei capi feriti in azione di caccia o per altre cause. :ale attivit' viene svolta avvalendosi dei soggetti di cui alla letto f- del comma 1 dell' articolo (. 2. L'attivit' di recupero dei capi feriti da parte del conduttore e del proprio ausiliare &a validit' sull'intero territorio regionale e pu1 essere svolta anc&e per Province diverse. (. >ualora il conduttore giudic&i il recupero particolarmente impegnativo pu1 farsi coadiuvare da un altro conduttore, armato e privo di cane, dandone comunicazione al proprio referente. $. %l conduttore abilitato alla ricerca di capi feriti pu1 eseguire tracce di addestramento, non armato, su tutto il territorio provinciale ad esclusione delle +ree Protette, ed in qualunque giornata dell'anno ,silenzio venatorio e caccia c&iusa-, dandone comunicazione secondo le indicazioni stabilite dalla Provincia. 7. %l conduttore di cane da traccia, nell'esercizio delle proprie funzioni, deve essere armato. <. L'abilitazione dell'ausiliare deve essere rinnovata ogni 2 anni. @etto rinnovo viene rilasciato da un giudice 5.3% esperto in cani da traccia. 5' esonerato dal rinnovo l'ausiliare c&e abbia effettuato, nel corso della stagione venatoria, almeno 7 recuperi portati a termine con esito positivo.

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TITOLO IV Sanzioni, norme transitorie e finali

Art. 20 ()an&ioni) l. Le Province possono prevedere l'applicazione di sanzioni accessorie, oltre quelle gi' previste dalla vigente normativa, c&e comprendano anc&e provvedimenti di sospensione dall'attivit' venatoria, a carico del singolo individuo o dell' intera squadra.

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Art. 21 (-or$e %inali)

1. Le Province predispongono o adeguano i propri regolamenti in materia di caccia al presente regolamento, entro il (1.12.2!1$4 2. %l presente regolamento assume efficacia il giorno successivo alla pubblicazione sul Dollettino ;fficiale della "egione +bruzzo. (. @all6entrata in vigore del presente regolamento non &anno piE efficacia gli J %ndirizzi generali per la gestione delle popolazioni di cing&iale e principi generali per la gestione delle popolazioni di cervo e caprioloK, approvati con @0" n. <!7 del !1.!/.2!11.

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