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Allievo
Stefano Fiaschi
matricola 844732
......................................................................................................................................................1
Indice............................................................................................................................................2
Introduzione.................................................................................................................................3
1. Il contesto di riferimento..........................................................................................................4
1.1 Riferimenti normativi in materia di prevenzione e protezione della salute e della sicurezza:
lo Stress Lavoro-Correlato. .................................................................................................4
1.2 Dalla valutazione del rischio da SLC alla promozione del Benessere Organizzativo...........6
1.3 Il committente della ricerca: Ecoformat Srl ..........................................................................8
Obiettivi...............................................................................................................................10
Processi................................................................................................................................10
Persone.................................................................................................................................12
Struttura...............................................................................................................................13
Tecnologia............................................................................................................................15
1.4 Considerazioni conclusive...................................................................................................15
2. Le opzioni teoriche di riferimento.........................................................................................16
2.1 Dati, informazioni, conoscenza, competenze: un confronto................................................16
I dati.....................................................................................................................................16
Le informazioni....................................................................................................................17
La conoscenza......................................................................................................................18
La competenza.....................................................................................................................19
Il mercato della conoscenza.................................................................................................20
2.2 Il Knowledge Management..................................................................................................23
Il KM e le ICT.....................................................................................................................26
L’approccio giapponese al KM............................................................................................29
Dinamiche fiduciarie per la condivisione della conoscenza................................................34
2.3 Potenzialità e scenari del “Web 2.0”....................................................................................36
Internet: da “vetrina” a “piattaforma sociale”......................................................................38
Dal Browsing al Feed Reader..............................................................................................40
Dall’HTML a Ajax...............................................................................................................41
Dal sito personale al Blog....................................................................................................42
Dal CMS a WIKI.................................................................................................................43
3. L’ipotesi progettuale..............................................................................................................43
Destinatari............................................................................................................................43
Obiettivi...............................................................................................................................43
Soluzione proposta...............................................................................................................45
Servizi a supporto ...............................................................................................................46
Bibliografia................................................................................................................................51
Schema del D.Lgs 81/2008........................................................................................................54
Introduzione
1
Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 101 del 30 aprile 2008 - Suppl. Ordinario n. 108.
psicologiche o sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si
sentono in grado di superare i gap rispetto alle richieste o alle attese nei
loro confronti»
2
La crescente sensibilità verso la promozione della salute e del benessere negli ambienti
di lavoro ha condotto tra l’altro alla recente definizione delle Linee-Guida Europee per la
Gestione del Rischio Psicosociale sul Lavoro (PRIMA-EF, 2008), redatte dall’O.M.S, allo
scopo di fornire una cornice entro cui promuovere politiche e buone prassi per la gestione
dei rischi psico-sociali nelle imprese dell’UE.
problematiche, alla prevenzione del rischio e alla promozione del
“Benessere Organizzativo”.
Proposto a partire dal 1981, tale termine indica tutti quegli elementi
fisici e psicologici direttamente correlati alla sicurezza e all’igiene sul
lavoro, che possono influenzare la salute dei lavoratori e le loro prestazioni
lavorative. In particolare, secondo l’Osservatorio Italiano sulla Benessere
organizzativo (OISOrg), si intende per Benessere Organizzativo «l’insieme
dei nuclei culturali, dei processi e delle pratiche organizzative che animano
la dinamica della convivenza nei contesti di lavoro promuovendo,
mantenendo e migliorando la qualità della vita e il grado di benessere
fisico, psicologico e sociale delle comunità lavorative»3.
Più operativamente, un’organizzazione “in salute” sarebbe capace, nel
suo complesso, di promuovere e mantenere condizioni di benessere e
qualità della vita elevate per la propria comunità lavorativa se è capace di
predisporre ambienti confortevoli, sensibilizzare alla sicurezza lavorativa,
promuovere collaborazione e gestire la conflittualità interna, porre obiettivi
chiari e sviluppare processi di efficienza organizzativa, promuovere
innovazione e garantire equità organizzativa.
3
Avallone, Bonaretti (2003), pag. 42
4
Legge 3 Agosto 2007 , n. 123 “Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul
lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia”
consulenza per la promozione del Benessere Organizzativo e la sicurezza
sul lavoro all’interno delle organizzazioni produttive, offrendo servizi di
analisi e valutazione dei rischi da SLC, ed interventi di sviluppo
organizzativo.
5
Il concetto di “sistema socio-tecnico” è stato elaborato a partire da una ricerca condotta
da E. Trist (1951) sulla riorganizzazione tecnologica in una miniera di carbone e le sue
conseguenze sul lavoro degli operai.
d) Strutture, l’insieme delle relazioni sociali (relativamente) stabili
tra le persone che compongono una organizzazione. È l’insieme dei
ruoli e del come questi ruoli interagiscono tra di loro.
e) Tecnologie, l’insieme delle infrastrutture tecnologiche, delle
tecniche, degli strumenti, dei metodi, delle macchine, delle
applicazioni indispensabili per la realizzazione dei processi.
Secondo questo modello di analisi, la tecnologia è capace di
accelerare (o frenare) una organizzazione, ma non è l’elemento
principale: sono invece le persone, capaci o meno di usare una
certa tecnologia, che innovano e modificano una organizzazione.
Obiettivi
A fianco di quelli di economico, Eco-Format Srl - proprio in quanto
società di recente costituzione - si pone naturalmente degli obiettivi di
posizionamento strategico, volendo acquisire rapidamente un’identità
sociale che la qualifichi e distingua dagli altri competitors presenti sul
mercato. Coerentemente, l’azienda intende valorizzare alcuni elementi
innovativi, relativi sia ai servizi offerti (quali ad es., il Benessere
Organizzativo) che ai processi con cui tali servizi vengono erogati (vedi
punto successivo), dando infine grande risalto anche ai temi di
responsabilità sociale (quali ad es., la progettazione partecipata,
l’accessibilità dei servizi erogati, la declinazione dei propri interventi anche
in ottica di genere e di integrazione multiculturale)
Processi
Come già accennato, le attività finalizzate alla valutazione dei rischi da
SLC offerte da Eco-Format seguono un approccio improntato alla
prevenzione primaria, mirando cioè non solo all’individuazione e
contenimento di situazioni problematiche, ma anche alla prevenzione dai
rischi e alla promozione del Benessere Organizzativo. In linea con tale
approccio, e in rispetto a quanto previsto dal D.lgs 81/2008 (Sezione VII),
tali attività prevedono il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i
membri dell’organizzazione. Infine, viene data grande rilevanza alla forte
contestualizzazione di ogni intervento agli specifici contesti organizzativi,
adeguando i livelli di analisi alle singole situazioni e sviluppando proposte
di intervento che rispondano alle effettive condizioni dell’organizzazione.
Più operativamente, le attività di indagine si articolano in sei fasi logiche:
1. Start-up. Vengono effettuati degli incontri preliminari con il Datore
di Lavoro (DL), i Responsabili del Servizio di Prevenzione e
Protezione (RSPP) e i Rappresentanti dei Lavoratori per la
Sicurezza (RLS) per effettuare una prima ricognizione del contesto
organizzativo di riferimento, in vista della definizione puntuale
dell’intervento. Sono richieste all’azienda informazioni relative alla
propria struttura ed organizzazione funzionale (quali
Organigramma, DVR vigente, Piano Formativo Aziendale, Manuale
Qualità e/o procedure extra documento qualità, Tassi di
assenteismo e turnover relativi all’ultimo anno) sulle quali viene
condotta una Desk Analysis. Vengono concordate le modalità di
informazione e coinvolgimento di tutti i lavoratori, prevedendo
eventuali incontri di diffusione sulle finalità ed azioni della ricerca, e
predisponendo del materiale informativo da diffondere all’interno
dell’azienda. Si procede infine alla ricognizione dei vari reparti e dei
cicli produttivi dell’azienda.
2. Rilevazione dei dati quantitativi. In base al cronoprogramma
delle attività concordato, si organizzano delle sessioni di
somministrazione del questionario di rilevazione del Benessere
Organizzativo6. La somministrazione avviene collettivamente, in
gruppi di circa 20 persone, in presenza di uno psicologo a
disposizione dei lavoratori per eventuali dubbi in merito alla
compilazione. La somministrazione viene preceduta dalla
presentazione degli obiettivi ed attività dell’intervento, e dalla
sottoscrizione tra le parti di un modulo di consenso informato
relativo alle modalità di trattamento ed analisi dei dati raccolti, a
tutela dell’anonimato dei rispondenti ai sensi del Decreto Legge
N°196/03. Il questionario richiede circa un’ora per la compilazione,
e viene riconsegnato dai lavoratori in busta chiusa.
3. Restituzione preliminare. I risultati preliminari emersi dall’analisi
statistica dei questionari vengono presentati, rigorosamente in
forma aggregata, alla Committenza e al RSPP. Vengono in questa
fase discusse le criticità ed le aree di sviluppo emerse,
concordando eventuali incontri di approfondimento con i lavoratori
6
Per la rilevazione delle dimensioni del Benessere Organizzativo è il Questionario
Multidimensionale sul Benessere Organizzativo (MOHQ - Multidimensional Organizational
Health Questionaire), strumento sviluppato dall’Osservatorio Italiano sulla Benessere
organizzativo (OISOrg), sperimentato e validato nel corso del 2003 su un campione di
34.000 lavoratori . Tale strumento consente di monitorare le dimensioni del Benessere
Organizzativo nei contesti lavorativi, nel suo complesso e/o per singoli settori,
evidenziando le aree di maggior benessere e quelle di criticità, rendendo quindi "visibili"
aspetti organizzativi sui quali è auspicabile o necessario un intervento di miglioramento e
sviluppo.
4. Approfondimento qualitativo. L’approfondimento qualitativo
delle percezioni di rischio e delle dinamiche culturali specifiche di
ciascuna unità organizzativa aziendale viene ottenuto mediante
sessioni di Focus Group di circa 75 minuti, coinvolgendo piccoli
gruppi afferenti a team di lavoro omogenei. Ai partecipanti viene
pertanto chiesto di confrontarsi rispetto alle proprie esperienze
lavorative quotidiane in riferimento ai risultati emersi dalla
rilevazione quantitativa, al fine di individuare i modelli culturali che
orientano l’agire organizzativo e le rappresentazioni del contesto
lavorativo condivise dalle varie famiglie professionali interne
all’organizzazione.
5. Redazione del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR). La
redazione del DVR specifico per i rischi da SLC descrive in modo
articolato i risultati emersi dall’indagine, indicando contestualmente
i relativi interventi correttivi e/o migliorativi più opportuni. Vengono
inoltre indicate le modalità di diffusione dei risultati dell’indagine a
tutti i destinatari dell’intervento.
6. Follow-up. A distanza di 6 mesi dall’intervento viene valutata
l’opportunità di organizzare un incontro di follow-up per monitorare
il grado di implementazione degli interventi segnalati, e i
cambiamenti riscontrati nelle dinamiche comportamentali dei
lavoratori.
Persone
Allo stato attuale, la società è costituita da sei persone:
• un amministratore delegato, che ricopre lo stesso ruolo anche
nella società-madre (costituendo così l’elemento di continuità tra le
due realtà aziendali), e che al attualmente svolge la maggior parte
delle attività commerciali e di accounting;
• una responsabile amministrativa, anch’essa afferente alla
società-madre, che gestisce le pratiche amministrative e finanziarie
di entrambe le società;
• una addetta al marketing e comunicazione, di recente
ingresso, che si occupa delle comunicazioni aziendali esterne e
affianca l’AD della gestione del network di clienti e partner;
• tre psicologi, che hanno maturato le loro precedenti esperienze
professionali in differenti contesti lavorativi (negli ambiti della
formazione, della ricerca e dell’intervento psicosociale)
collaborando anche con enti universitari e specialistici per l’analisi
organizzativa e la promozione della salute. All’interno della società
analizzata, ciascun psicologo svolge una funzione aziendale
specifica, assumendo la responsabilità della Progettazione
Formativa, della Valutazione e Ricerca, e dei Servizi Informativi.
In considerazione della multidisciplinarietà delle attività svolte
(soprattutto in riferimento alla Fase di “Start-up”, esposta al punto
precedente) il personale di Eco-Format ha tuttavia la necessità di avvalersi
sistematicamente anche della collaborazione di uno staff di tecnici
specializzati (tra i quali Ingegneri, Chimici, Medici, Giuslavoristi) afferenti
alla società-madre.
Struttura
L’interazione sistematica e il reciproco scambio di expertise tra i
professionisti delle due società (oltre alla presenza di due figure
professionali appartenenti ad entrambe le realtà organizzative), configura
una situazione di “network d’impresa” (Soda, 1998), configurazione
peraltro tipica di imprese di piccola e media dimensione e che consente di
conseguire vantaggi competitivi tramite la realizzazione di economia di
scala e di scopo7.
7
Un esempio è costituito dalla integrale realizzazione, da parte del personale di Eco-
Format, delle attività previste dal progetto di ricerca “IV fattore: studio sui fattori psico-
sociali di protezione e di prevenzione del rischio nelle aziende private per la promozione
del benessere organizzativo.”, assegnato Ministero del Lavoro e della Previdenza Sociale
(D. M. 22 dicembre 2006, pubblicato nella GU n. 86 del 13-4-2007) alla A.T.S. costituita
da Sapienza - Università di Roma (Facoltà di Psicologia 2) ed Eco-Consult.
Sul fronte interno, l’azienda esaminata non si è dotata ancora di un
organigramma formale, e tuttavia la struttura organizzativa di fatto è
riconducibile a una configurazione di tipo “matriciale” (vedi Figura 2).
Oltre allo svolgimento dei ruoli organizzativi descritti al punto precedente,
ciascun professionista presta infatti la propria attività a specifici progetti, la
cui responsabilità è affidata ad un altro soggetto organizzativo. Inoltre,
gran parte delle attività di valutazione del rischio da SLC richiedono una
frequente presenza presso le aziende clienti, con la conseguente scarsa
presenza contemporanea di tutti gli attori organizzativi all’interno della
sede operativa della società.
8
«l’insieme coerente di assunti fondamentali che un dato gruppo ha inventato, scoperto o
sviluppato imparando ad affrontare i suoi problemi di adattamento esterno e di
integrazione interna, e che hanno funzionato abbastanza bene da poter essere considerati
validi, e perciò tali da poter essere insegnati ai nuovi membri come il modo corretto di
percepire, pensare e sentire in relazione ai quei problemi» (Schein, 1985)
Tecnologia
La dotazione tecnologica della società è l’asset organizzativo
maggiormente carente, essendo attualmente costituito soltanto da una
semplice intranet locale e da un sistema di posta elettronica aziendale.
Mentre le cause di ciò sono ricondotte dagli attori in gran parte alla
recente costituzione della società stessa, dai colloqui intercorsi è emersa
chiaramente la necessità per i vari professionisti, a fronte anche delle
caratteristiche strutturali dell’azienda e degli obiettivi dati, di dotarsi
rapidamente di una infrastruttura tecnologica più articolata.
I dati
Costituiscono un insieme di accadimenti oggettivi e distinti riferiti ad
un evento, registrazioni delle attività e dei risultati ottenuti. La gestione dei
dati presenti in un’azienda, sino a poco tempo fa, era quasi sempre
effettuata da sistemi informativi a livello centrale (archivio cartaceo o
database). Nel tempo la gestione dei dati si è fatta sempre meno
centralizzata, nel tentativo di renderli disponibili ai suoi dipendenti (e non
solo) attraverso i vari strumenti informatici a disposizione.
In ogni caso, i dati, di per sé, sono poco più che simboli, segni
semplici o complessi che, pur contenendo potenzialmente in sé (nel loro
complesso) delle informazioni, pure non sono capaci di renderle esplicite.
Fondamentalmente cioè, un database ha come obiettivo la raccolta di dati
per gestire il business nel suo svolgersi quotidiano, con caratteristiche
fortemente operative. Anche i database management system più
performanti consentono quindi solo un accesso veloce e immediato ai dati,
ma non li rendono intelligibili.
Le informazioni
Una mole notevole di dati non facilita peraltro le operazioni di ricerca
e di presa di decisione perché non forniscono un significato univoco agli
eventi che descrivono, in quanto ne possono descrivere unicamente una
parte molto ristretta. Mentre quindi i dati rappresentano una preziosa
“materia prima” a cui attingere, la loro trasformazione in informazioni
dipende dalle attività di selezione e strutturazione effettuate rispetto ad un
contesto. Tra tali attività, Davenport e Prusak (1998) indicano:
• contestualizzazione, è conosciuto l’obiettivo per il quale sono
stati raccolti;
• categorizzazione, sono conosciute le loro unità di analisi e i loro
componenti chiave;
• calcolo, i dati sono stati analizzati matematicamente o
analiticamente in modo da ricavarne informazioni;
• correttezza, verificare se ed in che modo i dati siano corretti,
ovvero siano stati rimossi errori e quanto concorrano utilmente alla
costruzione di informazioni;
• concentrazione, i dati vengono riassunti in forma concisa.
La conoscenza
Il concetto di conoscenza è stato oggetto di numerose e differenti
definizioni. Sorge (2000), ad es., la definisce come «un insieme di
informazioni tra loro correlate che può essere acquisito sul piano logico e
dell’esperienza».
Davenport e Prusak (1998) la definiscono piuttosto come «una
combinazione fluida di esperienza, valori, informazioni contestuali e
competenza specialistica, che fornisce un quadro di riferimento per la
valutazione e l’assimilazione di nuova esperienza e nuove informazioni.
Essa origina e viene applicata attraverso i conoscitori. Nelle organizzazioni
la conoscenza risulta legata non solo ai documenti, ma anche alle
procedure e ai processi organizzativi, alle pratiche e alle norme”.
La competenza
Se nel passato le imprese potevano contare su una conoscenza
consolidata ed approfondita dei consumatori, le loro abitudini di acquisto,
le modalità più opportune per fidelizzarli ed interagire con loro ecc., oggi la
situazione è affatto diversa. Identità dei consumatori mutevoli, e relativi
comportamenti di acquisto volatili, rendono di fatto impossibile la
definizione di strategie orientate al mercato traguardate sul lungo termine.
Più che una basata sui “bisogni che è in grado di soddisfare”, appare
più opportuno per l’impresa adottare una visione basata su “cosa è capace
di fare al meglio”. Ciò ha portato all’emergere di un nuovo paradigma di
strategia d’impresa, denominato approccio basato sulle risorse (Butera, F.,
Donati, E., Cesaria, R., 1997), che ritiene che le competenze, le capacità,
le abilità e gli assetti strategici, forniscano all’impresa una fonte di
vantaggio competitivo sostenibile e stabile. Secondo il paradigma basato
sulle risorse, ogni impresa è quindi un insieme caratteristico di risorse e
competenze molto differenziate, e la ricerca di un vantaggio competitivo
richiede la formulazione ed implementazione di una strategia che riconosca
e sviluppi le proprie caratteristiche distintive.
L’approccio giapponese al KM
Uno dei contributi classici nell’ambito del Knowledge Management ci è
offerto da Nonaka e Takeuchi (1995), le cui suggestioni ci sembrano
particolarmente pertinenti al contesto aziendale analizzato (vedi paragrafo
1.3).
Partendo dal presupposto che la conoscenza sia incapsulata e creata
nei singoli individui, e successivamente sistematizzata all’interno della rete
di conoscenze dell’organizzazione stessa per una sua capillare diffusione,
gli Autori indicano quali condizioni favoriscano tale processo di creazione e
circolazione delle conoscenze. Riprendendo Polanyi (1979), Nonaka e
Takeuchi distinguono la conoscenza in “tacita” ed “esplicita”, intendendo la
prima come soggettiva e definendola esperienziale, simultanea e
analogica, la seconda oggettiva, razionale, sequenziale e digitale.
conoscenza
implicita esplicita
implicita
Esteriorizzazione
Socializzazione
Conoscenza
esplicita
Interiorizzazione Combinazione
Dall’HTML a Ajax
HTML (acronimo per Hyper Text Mark-Up Language) è un linguaggio
usato per descrivere i documenti ipertestuali disponibili nel Web. Tutti i siti
web presenti su Internet sono costituiti da codice HTML, il codice che è
letto ed elaborato dal browser, il quale genera la pagina come noi la
vediamo. L'HTML non è un linguaggio di programmazione, ma un
linguaggio di markup, ossia descrive il contenuto, testuale e non, di una
pagina web. Punto HTML (.html) o punto HTM (.htm) è anche l'estensione
comune dei documenti HTML. È stato sviluppato alla fine degli anni '80 da
Tim Berners-Lee al CERN di Ginevra. Verso il 1994 ha avuto una forte
diffusione, in seguito ai primi utilizzi commerciali del web. HTML è un
linguaggio di pubblico dominio la cui sintassi è stabilita dal World Wide
Web Consortium (W3C), e che è basato su un altro linguaggio avente scopi
più generici, l'SGML. Durante gli anni l'HTML ha subito molte revisioni e
miglioramenti, che sono stati indicati secondo la classica numerazione
usata per descrivere le versioni dei software. Attualmente l'ultima versione
disponibile è la versione 4.01, resa pubblica il 24 dicembre 1999. Da
allora, da parte del W3C non è stata manifestata alcuna intenzione di
apportare ulteriori modifiche all'HTML, poiché verrà presto sostituito dai
nuovi linguaggi XHTML ed XML.
Ajax, acronimo di Asynchronous JavaScript and XML, è una tecnica di
sviluppo web per creare applicazioni web interattive. L'intento di tale
tecnica è quello di ottenere pagine web che rispondono in maniera più
rapida, grazie allo scambio in background di piccoli pacchetti di dati con il
server, così che l'intera pagina web non debba essere ricaricata ogni volta
che l'utente effettua una modifica. Questa tecnica riesce, quindi, a
migliorare l'interattività, la velocità e l'usabilità di una pagina web.
Dal sito personale al Blog
Il termine blog è la contrazione di web-log, ovvero "traccia su rete". Il
fenomeno ha iniziato a prendere piede nel 1997 in America; il 18 luglio
1997, è stato scelto come data di nascita simbolica del blog, riferendosi
allo sviluppo, da parte dello statunitense Dave Winer del software che ne
permette la pubblicazione (si parla di proto-blog), mentre il primo blog è
stato effettivamente pubblicato il 23 dicembre dello stesso anno, grazie a
Jorn Barger, un commerciante americano appassionato di caccia, che
decise di aprire una propria pagina personale per condividere i risultati
delle sue ricerche sul web riguardo al suo hobby. Nel 2001 è divenuto di
moda anche in Italia, con la nascita dei primi servizi gratuiti dedicati alla
gestione di blog. La struttura è costituita, solitamente, da un programma
di pubblicazione guidata che consente di creare automaticamente una
pagina web, anche senza conoscere necessariamente il linguaggio HTML;
questa struttura può essere personalizzata con vesti grafiche dette
template (ne esistono diverse centinaia). A differenza, quindi, del sito
personale, il blog permette a chiunque sia in possesso di una connessione
internet di creare facilmente un sito in cui pubblicare storie, informazioni e
opinioni in completa autonomia. Ogni articolo è generalmente legato ad un
thread, in cui i lettori possono scrivere i loro commenti e lasciare messaggi
all'autore. Il blog è un luogo dove si può (virtualmente) stare insieme agli
altri e dove in genere si può esprimere liberamente la propria opinione. È
un sito (web), gestito in modo autonomo dove si tiene traccia (log) dei
pensieri; quasi una sorta di diario personale. Ciascuno vi scrive, in tempo
reale, le proprie idee e riflessioni. In questo luogo cibernetico si possono
pubblicare notizie, informazioni e storie di ogni genere, aggiungendo, se si
vuole, anche dei link a siti di proprio interesse: la sezione che contiene
links ad altri blog è definita blogroll. Tramite il blog si viene in contatto con
persone lontane fisicamente ma spesso vicine alle proprie idee e ai propri
punti di vista. Con esse si condividono i pensieri, le riflessioni su diverse
situazioni poiché raramente si tratta di siti monotematici. Si può esprimere
la propria creatività liberamente, interagendo in modo diretto con gli altri
blogger. Un blogger è colui che scrive e gestisce un blog, mentre l'insieme
di tutti i blog viene detto blogsfera o blogosfera (in inglese, blogsphere).
All'interno del blog ogni articolo viene numerato e può essere indicato
univocamente attraverso un permalink, ovvero un link che punta
direttamente a quell'articolo. In certi casi possono esserci più blogger che
scrivono per un solo blog. In alcuni casi esistono siti (come Slashdot) simili
a blog, però sono aperti a tutti. Alcuni blog si possono considerare veri e
propri diari personali e/o collettivi, nel senso che sono utilizzati per
mettere on-line le storie personali e i momenti importanti della propria
vita. In questo contesto la riservatezza, il privato, il personale va verso la
collettività (fonte: Wikipedia)
3. L’ipotesi progettuale
Destinatari
A fronte delle necessità emerse in sede di analisi delle caratteristiche
organizzative e funzionali della società Eco-Format Srl (vedi paragrafo
1.4), è possibile individuare due classi di destinatari del sistema proposto.
I destinatari diretti sono costituiti dal personale interno ad Eco-Format
Srl, che potranno utilizzare gli strumenti proposti per consolidare e
condividere le proprie competenze professionali, per uniformare la propria
operatività, e per supportare la creazione di una cultura organizzativa
coesa.
È possibile inoltre estendere alcuni degli strumenti proposti verso i
clienti attuali o potenziali, che vanno così a costituire i destinatari
indiretti della soluzione di seguito descritta.
Obiettivi
Davenport e Prusak osservavano già nel 1998 che un software di
knowledge management difficilmente può influire sul comportamento delle
persone e sull'uso che queste fanno della conoscenza che il sistema rende
loro disponibile. A fronte di questa, e delle altre osservazioni presentate
lungo il presente lavoro, sembra che il disegno di un sistema di KM efficace
possa essere cercato nella direzione di delineare un sistema che sia in
grado - oltre che di gestire, accumulare, e diffondere le conoscenze - di
intercettare le conoscenze quasi-esplicite, o addirittura tacite, incapsulate
nello svolgimento delle normali attività lavorative da parte dei vari attori
organizzativi. Ciò significa poter creare un ambiente “easy” - facilmente
utilizzabile ma - anche e soprattutto - informale, dove le persone possano
farsi ri-conoscere (costituendo così, bottomup, una knowledge map
aziendale), mantenere una relazione con i colleghi anche in ambiti non
immediatamente pertinenti alle attività lavorative (stimolando così la
costituzione di un legame di fiducia basata sull’identificazione), partecipare
alla realizzazione dei compiti lavorativi secondo tempi e modalità personali
(grazie all’utilizzo di strumenti collaborativi sincroni e asincroni), dare e
ricevere aiuto su questioni attinenti le proprie attività in base alla propria
expertise più che solo in base al proprio ruolo organizzativo, e –
certamente – anche divertirsi. Sono questi i principi informatori dei più noti
social network9. Non si nasconde quindi che l’impostazione generale del
sistema da noi proposto ricalca in gran parte quelli caratteristici dei più
popolari social network, Facebook10, Youtube11 e Wikipedia12 su tutti.
9
«ambienti relazionali online, in cui sono raccolti dati descrittivi delle persone (profili), e
che permette ai membri che vi si sono iscritti di indicare ad altri con chi desiderano
entrare (o sono già) in contatto. I “dati descrittivi” e i “dati relazionali”, una volta
analizzati permettono di ricostruire la mappa delle relazioni di un singolo individuo
all’interno del network» (Adam Seifer, dal brevetto di Friendster, 2003).
10
Facebook è nato nel 2004 dalla mente di Mark Zucherberg, con l’intento iniziale di
mettere in contatto gli studenti di Harvard, per poi estendersi (febbraio 2006) alle grandi
aziende, infine (settembre 2006) a chiunque abbia più di 13 anni. In Italia, nel 2008, c'è
stato un vero e proprio boom di accessi: nel mese di agosto si sono registrate oltre un
1.300.000 visite, con un incremento annuo del 961%. Attualmente, il sito conta oltre 175
milioni di utenti in tutto il mondo ed è valutato più di 16 miliardi di dollari. (Fonte:
Wikipedia)
11
Youtube è un sito web dedicato alla condivisione di video tra i suoi utenti. Nato nel
2005, fino al 2008 è stato il sito web che ha presentato il maggior tasso di crescita. La
sua popolarità è così grande, che si stima che nel 2007 il sito abbia occupato la stessa
larghezza di banda occupata dall’intera Internet nell’anno 2000. Nel giugno 2006 l'azienda
ha comunicato che quotidianamente venivano visualizzati circa 100 milioni di video, con
65.000 nuovi filmati aggiunti ogni 24 ore, per un valore economico di 1,65 miliardi di
dollari – cifra a cui Google l’ha acquistato nell’ottobre 2006.
12
Wikipedia è un'enciclopedia online, multilingue e liberamente consultabile, fondata
sulla convinzione che ciascuno possiede delle conoscenze che può condividere con gli altri.
La sua caratteristica principale consiste nella natura collaborativa della sua redazione:
chiunque può creare istantaneamente un lemma o modificarne uno esistente. È perciò
molto difficile che uno specifico articolo abbia un unico autore, anzi più spesso è il frutto
del lavoro di decine, talvolta centinaia di persone che condividono le proprie conoscenze
per modificarne e migliorarne il contenuto. Il risultato è un perenne "lavoro in corso", che
cresce sempre e tende a migliorarsi attraverso una costante e diffusa attività di “peer
reviewing”. Il progetto, nato il 15 gennaio 2001 in inglese, nell'arco di soli quattro mesi ha
visto nascere altre 13 edizioni (tra cui quella in italiano), e ad oggi è uno dei 50 siti più
Rispetto a questi esempi, date le finalità di gestione e diffusione di
conoscenze professionali, il sistema proposto dovrebbe assegnare un
elemento di maggior (seppur non esclusiva) focalizzazione sulle attività
concretamente realizzate all’interno del contesto organizzativo che lo
ospita.
Infine, volendo rispondere anche alle necessità di dotarsi di un
sistema destinato alla comunicazione esterna, la soluzione proposta
dovrebbe poter gestire agilmente la produzione e la distribuzione di
contenuti strutturati , destinati alla fruizione online da parte dei destinatari
indiretti.
Soluzione proposta
Si propone di sviluppare un ambiente collaborativo online dedicato al
personale di Eco-Format Srl a supporto dello svolgimento delle loro attività
professionali quotidiane e dello sviluppo di un cultura organizzativa
condivisa. Il nome identificato per il progetto, provvisoriamente, è
“Safety-K”, inteso come risorsa “chiave” per il presidio delle attività di
sviluppo della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.
Dal punto di vista tecnologico, la soluzione proposta sé basata su
Joomla, un progetto opensource nato nel 2005, rilasciato gratuitamente, di
CMS (Content Management System) per la realizzazione di siti internet
dinamici in ambiente x-AMP (Apache, MySQL, PHP, in ambienti Linux o
Windows). Sua caratteristica principale è la modularità: la comunità degli
sviluppatori ha reso disponibile nel tempo numerose funzionalità: forum,
gallerie di immagini, gestione di files/documenti per il download, faq,
gestione di moduli contatto avanzati, weblinks, gestione banner, gestione
richieste di assistenza (trouble tickets) e molti altri ancora.
Inoltre, Joomla consente di creare soluzioni estremamente flessibili e
personalizzabili, creando più livelli di amministrazione del sito e
assegnando all’utenze differenti livelli di accesso ai contenuti del sito.
Infine, Joomla possiede alcuni moduli specificatamente studiati per la
realizzazione di siti web accessibili (ai sensi della Legge n. 04/2004)
potendo così erogare servizi e fornire informazioni anche a categorie di
utenti che necessitano di modalità particolari di fruizione dei contenuti
web.
popolari al mondo, con più di 3 milioni di lemmi disponibili, scritti da quasi un milione di
utenti.
Servizi a supporto
Mentre nella sezione pubblica del sito (aperta alla fruizione di utenti
non registrati) saranno implementati i servizi standard di tipo informativo
(relativi alla presentazione dei servizi offerti e delle metodologie adottate,
alla localizzazione degli uffici, alla composizione dello staff, ecc..) e di
marketing (promozione eventi, modulo di richiesta contatto, ecc…), la
sezione privata del sito (dedicata ai membri interni di Eco-Format Srl)
prevederà l’implementazione di una serie di strumenti volti al
coordinamento e alla realizzazione collaborativa delle attività lavorative.