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PREMESSA

Nelle classi precedenti l’approccio ai concetti di “verbo” e “tempo del verbo” si era sviluppato
attraverso modalità senso percettive: giochi mimico-gestuali e brevi drammatizzazioni relative al
vissuto quotidiano e condiviso.
Tali attività sono state riprese anche nella classe 3^, perché, nella loro piacevolezza, avevano molto
stimolato, negli anni precedenti, la riflessione sul “fare-agire”: “parola in movimento – parola
azione” e “sul tempo dell’azione” inteso come percezione dei tempi Presente – Passato – Futuro.

La documentazione presenta solo alcuni aspetti dell’attività didattica svolta relativa al verbo.
Sono state scelte le fasi del lavoro ritenute maggiormente significative per l’imput, ricevuto dal
tutor nella ricerca di nuove strategie e per la ricaduta nella difficile transizione tra la percezione e
l’avvio alla concettualizzazione dei tempi del verbo.

CLASSE 3^
1α FASE

1^ tappa

Per consolidare il concetto di verbo e scoprire la sua funzione a carattere informativo sono state
proposte attività di drammatizzazione effettuate individualmente, a coppie, a piccoli gruppi.
Sono state drammatizzate e mimate (a scelta) alcune “azioni” che facevano i bambini da piccoli,
tratte dai testi intervista alle mamme (Itinerario didattico: L’autobiografia).
Durante le rappresentazioni i bambini non coinvolti dovevano indovinare e scrivere su un foglietto:
<<Cosa fa o fanno i bambini?>>.
B.: <<Ride, piangono, ridono, mangiano, gattonano…>>
L’insegnante ha trascritto i verbi indovinati e ha chiesto: <<Cosa ci dicono queste parole?>>
B.: <<Quello che si fa,… si faceva da piccini… parlano di noi… ci dicono le informazioni di
mamma…>>

E’ stata puntualizzata la FUNZIONE INFORMATIVA del verbo.

2^ tappa
L’AZIONE CHE INFORMA

Sono stati letti alcuni passi del testo “La grammatica è una canzone dolce” di Orsenna (il testo è
conosciuto dai bambini in relazione ai passi introduttivi che descrivono la protagonista Giovanna ed
ai successivi sulla tribù dei nomi e sui negozi degli aggettivi).
“Quando sono libere le parole fanno una vita allegra, passano le giornate a travestirsi, a
truccarsi ed a sposarsi…” pag. 69 (adattata).
E’ stato chiesto:<<Cosa significa “le parole si travestono”?>>.
<<Cambiano di fuori, ma dentro sono le stesse… diventano bulle…cambiano le scarpe…
(riferendosi al finale della parola>>.
L’insegnante ha scritto alla lavagna alcune voci verbali espresse nelle drammatizzazioni effettuate
ed ha invitato i bambini a individuare quelle che si somigliavano.
“Ride, ridono” sono state subito identificate.
B. <<Il capo è ridere… è lui che si traveste… l’azione è sempre quella… cambia chi la fa…>>
Sono state successivamente individuate “le persone” ed elaborate graficamente le scalette “in ordine
di importanza” (secondo il loro punto di vista).(allegato 1 – 1a)

I bambini si sono, poi, divertiti a scegliere liberamente alcuni verbi, a loro simpatici.

Con i verbi scelti, a piccoli gruppi, hanno elaborato una storia.(allegato2-2a-2b-2c)

2α FASE
I TEMPI DEI VERBI

E’ arrivato il momento di individuare “QUANDO VIENE FATTA L’AZIONE” e di definire i


TEMPI.
L’insegnante ha scritto alla lavagna alcune azioni precedentemente indovinate: <<Ridono,
gattonano, ride, mangiano…>>.
Si è discusso sul cartellino di riconoscimento da attaccare.
E’ stato riconosciuto il tempo PRESENTE, ma rimangono dei dubbi perché quelle azioni sono state
drammatizzate prima.
B.: <<Ma non si fanno “mica” ora queste azioni!!! Si sono già fatte…>>
I.: <<Quando?>>
B..:<<In un passato vicino, quasi presente… è un presente passato…>>
I.: <<Allora proviamo insieme a travestirli utilizzando le persone che conosciamo>>
B.:<<Poco tempo fa Io ho mangiato…>>

Abbiamo trovato un nuovo travestimento del “capo”: il PASSATO PROSSIMO.


Successivamente siamo passati ad una nuova drammatizzazione, poi riprodotta graficamente
(allegato 3).

E’ rimasta la curiosità delle paroline “ho, hai, hanno…”.

3α FASE
GLI AUSILIARI: ESSERE E AVERE

Dalla lettura dei “pezzetti autobiografici” i bambini hanno notato il ripetersi di alcuni verbi (ERA,
AVEVO, SONO …).
Dalla conversazione è scaturita l’importanza di queste parole.
B.: <<…perchè parlano di me…di noi… dicono proprio com’ero… quello che avevo…come sono…
>>

Sono stati individuati i “capi” “ESSERE e “AVERE” che si sono travestiti.


Si è letto un brano del testo “La grammatica è una canzone dolce” per favorire la comprensione
della funzione degli AUSILIARI..

La curiosità suscitata dalle paroline “ho hai. hanno” è stata soddisfatta.

Si è coniugato il PASSATO PROSSIMO dei due ausiliari e di altri verbi scelti dai bambini
4α FASE

L’IMPERFETTO
1^ tappa

E’ stata fissata l’attenzione sulla parola “ERO”.

L’insegnante ha chiesto il significato dell’espressione “QUANDO ERO PICCOLO”.


B.: <<E’ un tempo passato… è un tempo passato impreciso… quando ero piccolo non è una “cosa”
che comincia e finisce perché non si diventa subito come ora… è un tempo che dura… il panino lo
mangio e finisce subito, ma “ quando ero piccolo” è durato… ma insomma, ce lo puoi dire come si
chiama?!>>
I.: <<Il verbo “essere” travestito da “ero” è un’azione al tempo IMPERFETTO.>>

Si è ripreso dal quadernone di storia la linea del tempo della loro vita e si è individuata “la
DURATA”.

Per la maggioranza dei bambini “quando ero piccolo” comincia dalla loro nascita e finisce con
l’ingresso nella scuola elementare, per altri quando hanno cominciato ad attraversare la strada da
soli…

Si è “travestito” il capo “essere” al tempo IMPERFETTO.


Successivamente sono stati coniugati “avere” ed altri verbi a loro scelta.

È cominciato il riconoscimento del tempo Imperfetto nei loro testi ed in quelli di appoggio.

2^ tappa

LA MIA VITA ALL’IMPERFETTO

Si è chiesto di scrivere un breve testo dopo aver ricercato nei “pezzetti” della loro biografia quelle
informazioni che secondo loro avevano una durata (allegati)

E’ stata costruita la linea del tempo relativa al testo scritto con l’individuazione della durata (lavoro
individuale)

3^ tappa

L’IMPERFETTO NEL LETTERARIO

E’ stato chiesto ai bambini: <<Che cosa è per voi una fiaba?>>


B.: <<E’ una storia fantastica…ci sono le cose magiche… ci sono gli eroi…le streghe…il re e la
principessa…cominciano con “C’era una volta”…>>
I bambini sono stati invitati a scrivere dei “pezzetti” delle fiabe che conoscevano

L’insegnante ha letto due brevi fiabe tratte dal testo “Tre fiabe d’amore” di R. Piumini.
La scelta è caduta sulla fiaba “GLI OCCHI DI CLASTEA”. (allegato).

Dopo aver lavorato sul testo - la lettura è stata integrale ma per la comprensione, la struttura del
testo, il riconoscimento dei verbi e dei tempi sono stati scelti tre branipiù significativi(allegati) (si
rimanda all’ U.A. n.3 per la parte che riguarda la riflessione sulla lingua) - si è deciso di costruire
insieme la linea del tempo della fiaba (lavoro collettivo guidato) (allegati).

Dalla conversazione finale relativa alla lettura della linea del tempo della fiaba sono emerse dai
bambini queste riflessioni:
- “Non tutte le fiabe cominciano con “C’era una volta…”
- “Il tempo delle fiabe è un tempo “impreciso imperfetto che dura tanto”
- “Nelle azioni che si è trovato c’è anche il passato remoto”
- “Il re aveva cinque figlie all’inizio, le aveva anche alla fine ma sposate!…”

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