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Uno studio del Centro Aurora di Bologna (Centro Nazionale per i bambini scomparsi e

sessualmente abusati) ha evidenziato che in Italia dal 2004 al 2007 sono scomparsi
3.399 minori, non ritrovati nel periodo considerato. Lo stesso studio, coadiuvato dalle
denunce del Procuratore Nazionale Antimafia, Pier Luigi Vigna, suggerisce che i
mercati illeciti principali per questi bambini e ragazzi sono essenzialmente tre:
Pedofilia; Traffico di organi; Satanismo (fonte: wikipedia).

Il quotidiano Il Giornale, il 15 marzo 1997 denunciava: «Cresce il numero dei giovani,


soprattutto tra i 15 e i 18 anni, che svaniscono nel nulla. Le piste: droga, sette
religiose, voglia d'avventura e mercato degli schiavi». Solo negli Stati Uniti ogni giorno
scompaiono 2200 bambini. Tra questi "desaparecidos" tanti sono, anche, i bambini al
di sotto dei dieci anni. È un problema grave, molto sentito in Europa, ne fanno fede la
"Raccomandazione" (n.R-79-6) in relazione alle "Missing Persons" stabilita dal Council
of Europe e la pubblicazione della Oxford Up, "The Dictionary of National Biography:
Missing Person". Se molti di questi giovani vengono ritrovati, di altri non se ne saprà
più nulla. Alcuni di loro finiscono nella rete della prostituzione, della pornografia, della
pedofilia, altri nel sottobosco criminale dei devoti di Satana. Il giornale La Stampa, l’8
febbraio 1987 riporta la notizia di una sètta satanica che reclutava bambini. Ecco
quanto scrive il quotidiano: «La sètta degli "Scopritori" (“Finders”), fondata a
Washington da un “santone” che oggi ha 66 anni, Marion Pettie, si serve dei piccoli
per i suoi riti demoniaci, imperniati sul sacrificio di animali e, si sospetta, anche su
pratiche sessuali. La scoperta dell'organizzazione, sorta dai resti di una comune di
hippies degli Anni Sessanta, ha sconvolto la capitale e tutti gli Stati Uniti». Secondo
Ted Gunderson, dirigente dell'FBI di Los Angeles fino al pensionamento nel 1979 e,
da allora, investigatore privato e consulente per la sicurezza, a quanto scrive la rivista
Nexus. New Times, n. 23 (edizione italiana), afferma: «La mia conferenza relativa ai
bambini scomparsi documenta che i Finders di Washington, DC, sono
un'organizzazione di facciata della CIA; si tratta di un'operazione coperta coinvolta nel
traffico internazionale di bambini». Egli, commenta Uri Dowbenko, autore dell'articolo
sulla citata rivista, si riferisce ad un rapporto del Servizio Dogana U.S.A. che asserisce
che il caso della sètta Finders deve essere chiuso per il motivo che è "un affare
interno della CIA". Uri Dowbenko scrive ancora nel n. 23 di Nexus: «Bambini
scomparsi, violenze sessuali su di essi e pedofilia a livello mondiale puntano tutti
verso il coinvolgimento di una rete organizzata di criminali di alto livello che
controllano di nascosto il sistema legale. L'ex agente del FBI ed investigatore privato
Ted Gunderson si trova d'accordo. Egli sostiene che esiste una considerevole
sovrapposizione di vari gruppi e organizzazioni, tuttavia la forza trainante è
rappresentata dal movimento del culto satanico odierno».

In Inghilterra spariscono, ogni anno, circa centomila giovani. Scotland Yard, a Londra,
deve occuparsi ogni giorno della sparizione di ben 2500 teenagers. I più vengono
rintracciati, di alcuni non se ne saprà più nulla. Il giornalista Alfio Bernabei riporta alcuni
fatti terribili accaduti a Londra: «Carni di bambini e di feti umani sono state mangiate da
uomini e donne che hanno preso parte a riti cannibalistici in Inghilterra in questi ultimi anni
nel quadro di un sinistro revival di cerimonie sataniche. Alcuni bambini sono stati
sacrificati su altari dopo aver subito torture e sevizie sessuali... » ("L'Unità", 9 agosto
1990). Negli Stati Uniti è Modesto la cittadina californiana che detiene il record nazionale
Usa di chi sparisce nel nulla. «Non è chiaro perché, ma questo fazzoletto di California a
est di San Francisco, detiene il record per il più alto numero di persone sparite nel nulla in
America. I mancanti all'appello sono ben 1.500, soltanto negli ultimi sei mesi. Il fenomeno
è davvero preoccupante, enorme: negli Stati Uniti, ogni anno, viene compilata una lista di
circa 100 mila nomi» (Diario della settimana n.17, da mercoledì 28 aprile a martedì 4
maggio 1999). Gli investigatori, almeno per alcuni di questi casi, puntano il dito sul mondo
variegato e misterioso delle sètte sataniche. Il giornalista Giorgio Medail, nella
trasmissione televisiva "Arcana", trasmessa su Canale 5 (1989) affermava che negli Stati
Uniti, secondo fonti attendibili, ogni anno vengono uccisi nel corso di riti satanici 50.000
persone, per lo più giovanissimi. Bambini sacrificati a satana. L'ex direttore dell'FBI di Los
Angeles, Ted Gunderson, che ha dedicato molti anni ad indagare sui legami tra le
sparizioni dei bambini e i riti satanici, affermò, in una puntata della trasmissione "Arcana",
che le vittime vengono torturate e poi uccise. Gunderson, tra l'altro, denuncia: «Durante le
mie indagini, ho scoperto che esistono organizzazioni che rapiscono bambini per poi
utilizzarli per sacrifici umani durante feste sataniche. Questi fatti coinvolgono, ai più alti
livelli politici, avvocati, giudici, gente di potere... Sì, questi gruppi satanici sono
indubbiamente coinvolti nel traffico di droga, nella prostituzione minorile, nella pornografia
e nella produzione di "snuff-film"... Ho raccolto testimonianze di bambini di otto, nove anni.
Avevano disegnato cose orribili: gente, fuoco, un bambino nel fuoco, feticci satanici,
bambini torturati. Come può un bambino immaginare cose simili se non le ha vissute?»
(Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco, “Bambini. Il mercato degli orrori”, in
“Avvenimenti”, 17 luglio 1991).

In più parti del mondo si conoscono casi di bambini sacrificati a Satana. «Satana ha preso
piede anche in Sudafrica con tutti i raccapriccianti aspetti del suo culto, quali il sacrificio di
bambini sgozzati sull' “altare” del principe delle tenebre... riunioni orgiastiche dove
giovanissimi sono obbligati ad avere rapporti sessuali con cani o caproni, i simboli più
oleografici di Lucifero» (Corriere della Sera, 20 maggio 1990). Le indagini vengono, quasi
sempre, insabbiate. Vi è come una congiura del silenzio, coperture misteriose. Ted
Gunderson, per quanto riguarda gli Stati Uniti, ha affermato: «Ho quattro testimonianze
particolareggiate di tre detenuti coinvolti in rituali satanici e una di un sacerdote dello Utah,
che mi hanno confermato l'esistenza di cinquantamila-sessantamila casi annuali di
sacrifici umani (…) Sono stati ritrovati numerosi cimiteri in tutto il Paese con decine di
cadaveri non identificati e nessuno ha indagato a fondo…» (Giovanni Caporaso e M.
Cocozza Lubisco, Bambini. Il mercato degli orrori, cit.). Per quanto concerne l'Inghilterra,
Dianne Core, responsabile dell'istituto Childwatch (associazione di assistenza e
protezione dei minori), ha denunciato connubi dei satanisti con lobby politiche che tendono
a coprire le loro efferatezze. La dott.ssa Core ha, tra l'altro, affermato: «Purtroppo non
abbiamo ancora individuato il vertice della gerarchia che controlla il satanismo in Gran
Bretagna. …godono di protezioni ad altissimo livello». Il Corriere della Sera del 18 marzo
1990 denuncia: «Londra. Bambini torturati e violentati nel corso di riti satanici, feti estratti
a forza dal ventre di madri minorenni e immolati... Ai confini della realtà suonano i racconti
di bambine e adolescenti offerte agli alti sacerdoti di una sètta e ai loro adepti per essere
violentate. Una volta gravide, le piccole verrebbero costrette ad abortire e il feto di quattro
mesi sacrificato per la purificazione dei satanisti che ne berrebbero il sangue o se ne
ciberebbero... Un'inchiesta condotta da 66 gruppi di ricerca della Società Nazionale per la
Prevenzione della Crudeltà contro i Bambini - National Society for the Prevention of
Cruelty to Children (NSPCC) - nel Regno Unito conferma l'esistenza di tali pratiche... ». Il
rapporto tra pedofilia e satanismo è stato più volte provato. Diverse inchieste giornalistiche
e molti responsabili di centri di protezione per l'infanzia hanno lanciato il messaggio che,
più frequentemente di quanto si creda, il racket della prostituzione dei minori e della
pedofilia sono gestiti da sètte sataniche. Telefono Arcobaleno, l'associazione contro la
pedofilia il cui direttore è il parroco di Avola (Siracusa), don Fortunato Di Noto, ha scoperto
e denunciato un sito satanista che mostra terribili foto di sacrifici umani a Satana e le
vittime sono giovanissimi. Di Noto ha affermato: «Si aveva il sospetto che il satanismo
fosse in qualche modo legato alla pedofilia e ai sacrifici umani. Ma non si erano ancora
rinvenuti siti così crudeli da ostentare le foto di sacrifici umani anche su soggetti
minorenni. Le immagini a quanto pare non sono risultato di fotomontaggio» (Gazzetta del
Sud, sabato 1 Luglio 2000). In Inghilterra un bambino ha fatto rivelazioni allucinanti. Il
quotidiano Il Giorno (15 settembre 1990) scrive: «Nei suoi racconti confusi emergono
truculente storie di uccisioni di neonati, di tombe aperte di notte, di cannibalismo e di riti
misteriosi con diavoli e fantasmi e bambini costretti a bere pozioni misteriose prima di
venir violentati e chiusi in gabbia. Le rivelazioni erano state fatte dal piccolo e da sua
sorella in marzo, con l'aiuto di bambole e disegni». Misfatti che sembrano godere di
protezioni ad alto livello (fonte: “Allarme Pedofilia”, di Giuseppe Cosco, Disinformazione.it).

Pedofilia: sito satanista con sacrifici umani, Il Sole 24 Ore, 30 giugno 2000

The Story of the CIA's "Finders" Abduction Operation

List of satanic ritual abuse allegations - Wikipedia

Childwatch

Regina Louf

Place Fontenas, pieno centro di Bruxelles,


a due passi dalla Grand' Place e dai caffè
alla moda. Qualche gay bar, una discoteca
e molta prostituzione maschile. Ma se si
chiede, con discrezione, è possibile "avere"
un minorenne maghrebino o romeno,
oppure belga, pagando un po' di più e
dietro la promessa di ripassare dopo un'ora.
Lo sanno tutti, da sempre. Due mesi fa
hanno beccato anche un poliziotto, aveva appena pagato 5 mila franchi belgi, circa 250
mila lire, per intrattenersi con un ragazzo arabo di 15 anni. Il percorso che ha portato a
Place Fontenas è partito da Roma, dove, durante il congresso del Partito Radicale,
l'europarlamentare belga Olivier Dupuis ha lanciato una serie di affermazioni che hanno
letteralmente gelato la platea. Ha raccontato che nel suo Paese c'è stato un periodo nel
quale alcuni bambini venivano costretti a subire violenze di ogni tipo, dove alcuni di questi
bambini venivano perfino uccisi, come conigli, durante delle partite di caccia "alle quali
partecipano nobili, finanzieri, notabili e funzionari dello Stato". A parlare per la prima volta
delle cacce ai bambini è stata una ragazza che oggi ha 31 anni, Regina Louf, durante una
delle interminabili audizioni alle quali è stata sottoposta per lunghi mesi. (…) "Dunque vi
lasciavano liberi in una grande tenuta"? "Sì". "E poi dovevano riprendervi"? "Sì". "E cosa
succedeva dopo"? "Che finivamo attaccati al muro, come trofei. Sì, che cosa succedeva
allora"? "Sì"? "Sì. Allora… alla grande, eh". "Come"? "Allora alla grande". "Allora alla
grande? Vi prendevano e allora alla grande? No, ma… non possiamo continuare così. Lei
non ci spiega niente". "No, ma…" "è dura continuare così". "Sì, allora potevano…
potevano… potevano fare di noi tutto quello che volevano. Quello che ci prendeva poteva
fare di noi quello che voleva. Violentare, torturare…" "Può dirci in due parole di cosa si
trattava"? "Hanno anche assassinato delle ragazze". "Assassinato delle ragazze"? "Sì. Gli
tiravano addosso". "Gli tiravano addosso? Con cosa"? "Questo non gliel'ho chiesto". "No,
ma li ha visti"? "Con un'arma credo. Di certo non con archi e frecce" (…) (Audizione di X1,
9 dicembre 1996, verbale 118.728. Tratto dal libro “Les Dossiers X, Ed. Epo). Regina
racconta anche tante altre cose, ma le parti sulle "cacce al bambino", per quanto
confermate da altri quattro testimoni, sono quelle che verranno utilizzate per deridere tutta
la sua vicenda. I racconti che a più riprese Regina fa di queste cacce sono una delle tante
parti che non è stato possibile appurare nel famoso "scandalo pedofilia". Nota come “X1”,
codice utilizzato dagli inquirenti per tenere nascosta la vera identità, Regina inizia a
parlare in seguito all'onda emozionale suscitata dal caso di Julie e Melissa, vittime di Marc
Dutroux, il “Mostro di Marcinelle”. Racconta di come ancora bambina venisse venduta
dalla nonna ai ricchi pensionati di Knokke, località balneare del Mare del Nord e buen
retiro di anziani facoltosi. Spiega agli inquirenti di come all'età di 12 anni fosse stata
affidata dalla madre a Tony V., che diventa il suo pigmalione, o pappa, e la porta in giro, in
festini "particolari" con altre ragazze che finiscono tutti allo stesso modo. Racconta di
stupri di gruppo e violenze di ogni tipo, film porno, snuff movies (film dove le protagoniste
vengono violentate e uccise davvero), minorenni ammazzati per gioco o per il piacere
sadico dei suoi clienti. Tony viene sentito da un giudice di Gand e dichiara che sì, in effetti
conosceva Regina e aveva anche le sue chiavi di casa. Andava a trovarla regolarmente e
si intratteneva con lei e spesso uscivano insieme. L'età di lei quando la storia è
incominciata? 12 anni. Tony non verrà mai perseguito, anche se la legge belga prevede il
carcere fino a 20 anni per rapporti con un minore di 14 anni. Regina riconosce anche
alcune foto: clienti famosi, finanzieri e uomini politici. Ma anche vittime, ragazze morte 15
anni prima in circostanze rimaste misteriose. Solo che fa tutto con grande confusione.
Descrive luoghi con una precisione che impressiona gli inquirenti, ma si sbaglia sulla data,
fa i nomi di persone che poi non riconosce, si contraddice in continuazione. La giovane
viene ascoltata per 17 volte nel corso di sei mesi. Le audizioni durano per notti intere,
vengono filmate da telecamere e si tengono in presenza di uno psicologo. Una
commissione medica appurerà che Regina è una teste credibile, che "ha subito nel
passato abusi sessuali massicci" e "importanti in intensità". A condurre le audizioni è
un'èquipe di poliziotti guidati da Patriek De Baets, uno specialista di criminalità finanziaria,
sotto i riflettori da anni per aver condotto le indagini più scottanti sulla malavita dei colletti
bianchi. Le prime pressioni su De Baets e i suoi arrivano da molto in alto. Tra le telefonate
che uno dei giudici riceve nel dicembre del 1996, quando inizia a circolare la voce che un
testimone sta parlando, c'è quella di uno degli uomini più potenti del Belgio, il patron di
Banque Fortis, Maurice Liepens. Chiede di sapere se i poliziotti verranno a perquisire la
sua casa. Poco dopo Liepens che, secondo De Baets, Regina avrebbe riconosciuto tra i
suoi clienti, tenterà il suicidio. Ma l'aria cambia quando Regina inizia a fare i nomi di
gendarmi e pejeists, i funzionari della Polizia giudiziaria. Dopo una serie di scontri sulle
modalità dell'inchiesta e dopo aver ordinato una rilettura dei documenti basata solo su una
parte delle audizioni, nel giugno del 1997 il capo di De Baets, comandante Duterme,
accusa il suo sottoposto di falso ideologico. La ricostruzione dei fatti che emerge dal
racconto di Regina ruota intorno alla figura di Michel Nihoul, Riconosciuto da Regina, e da
vari altri testimoni, come amico di Dutroux: una carriera criminale di tutto rispetto che
spazia dalle truffe miliardarie alla tratta degli schiavi, la sua figura è la chiave di volta che
collega il Mostro di Marcinelle all'ambiente delle folli notti di Bruxelles. Nel suo libro di
memorie, Nihoul si fa vanto delle numerose partouze, ammucchiate, da lui organizzate.
Durante gli interrogatori, risponde in maniera strafottente: «Vi ho mai raccontato di
Duodou? Ha una vera passione per le manette. Una volta ha pagato 25 mila franchi per
farsi chiudere per mezza giornata dentro una cantina con Roxanne, un travestito patito del
sadomaso. Ho saputo proprio pochi giorni fa che è diventato giudice. Il suo vero nome?
Adesso mi sfugge». Il 21 gennaio, il quotidiano Le Soir pubblicava due trafiletti: nel primo
c'era scritto che l'inchiesta contro i due poliziotti per falso ideologico si era chiusa con un
"non luogo a procedere". Nel secondo dava notizia della richiesta di indennizzo di Nihoul
allo stato belga per 1,8 milioni di franchi, dopo essere stato rimesso in libertà in modo
ritenuto "sconcertante" dall'ex presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta
sulla pedofilia. Oggi De Baets ha 48 anni e molta voglia di parlare. Accanto a lui c'è Aimè
Bille, di pochi mesi più giovane e più basso in grado. A più di tre anni di distanza dalle
audizioni del testimone X1, i due poliziotti hanno un mistero che non sono ancora riusciti a
risolvere. Devono cercare di capire perché sono stati prima allontanati dall'inchiesta,
destinati "a incarichi amministrativi", e infine derisi, dichiarati pazzi o mitomani, violenti,
troppo protagonisti. Le loro vite rovistate, le loro facce su tutti i giornali, più di quelle dei
criminali, e infine lasciati a casa con un congedo malattia per esaurimento nervoso.. Dopo
più di mille giorni di esclusione dall'inchiesta, i due poliziotti dicono di credere ancora e più
di prima a quanto Regina ha raccontato. «Se non ci fossimo avvicinati alla verità, non ci
avrebbero fermato», dice De Baets, «non credo né alla teoria del grande network della
pedofilia né ai presunti coinvolgimenti di membri della famiglia reale come peraltro
qualcuno dei testimoni X ha affermato, anzi, credo che queste voci abbiano fatto solo
male all'inchiesta». I presunti coinvolgimenti di membri della Corona restano ancora come
un'ombra su tutto l'affaire. Ne parla il testimone “X3”, una vittima come Regina, ma ne
parlano soprattutto nei corridoi e nelle sale delle istituzioni comunitarie e nei salotti
borghesi di Bruxelles. Sempre sotto voce, più con scherno che con convinzione,
basandosi sulla presunta foga sessuale del re Alberto, che il giorno della fuga di Dutroux
era in Costa Azzurra, sembra in compagnia di una squillo d'alto bordo. Ma anche sui
precedenti di Leopoldo II, le roi des belges, che all'inizio del secolo amava intrattenersi
con giovani vergini fatte venire dall'Inghilterra per paura della sifilide. I due poliziotti sono
però sono persone che badano al concreto e non credono ai pettegolezzi. Preferiscono
basarsi su fatti e cifre. «Regina ci ha raccontato di almeno 15 ragazze morte nell'arco di
circa venti anni. Per alcuni di questi episodi abbiamo trovato riscontri anche importanti e
alcuni casi archiviati sono stati riaperti. Con molta fatica, abbiamo avuto l'elenco dei
minorenni morti in questo arco di tempo. Tolti gli incidenti, le malattie, i suicidi e tutti gli
episodi in qualche modo chiariti, siamo rimasti con un elenco di 3 mila minori morti senza
risposta. Quanto basta per continuare ad ascoltare quella ragazza e fare le verifiche su
quello che racconta. A noi da un certo punto in poi è stato impedito». «C'è una Place
Fontenas in ogni grande città europea", dice ancora De Baets, «e dietro ci sono i
personaggi che procurano i bambini e li sfruttano. Il caso Belgio è scoppiato perché per la
prima volta noi abbiamo trovato un Dutroux. Solo che poi abbiamo avuto paura delle
conseguenze». Anche Dupuis sostiene che il suo Paese non avuto il coraggio di fare i
conti con quell'ingombrante fatto costituito dall'arresto di Marc Dutroux e dal pozzo di orrori
e connivenze emerso in seguito. A un certo punto si è messo paura per quello che alcuni
poliziotti e magistrati, armati solo di un profondo senso del dovere, potevano scoprire.
Così arrivano gli insabbiamenti, le lungaggini, le false piste. Il "partito dell'insabbiamento",
secondo Dupuis, annovera tra le sue fila altri magistrati, poliziotti e giornalisti. Un aiuto
inatteso è arrivato proprio dal Parlamento europeo, che ha votato a larga maggioranza
pochi giorni fa un documento dove si diceva "estremamente preoccupato" dal fatto che in
Paesi facenti parte dell'Unione i processi contro le forme di pedofilia più estreme
progrediscono con estrema lentezza, con inspiegabili trasferimenti di magistrati e di
poliziotti, azioni di denigrazione dei testimoni, intimidazioni e deviazioni dell'inchiesta e
silenzio o diffusione tendenziosa di notizie da parte dei media. Il rapporto, redatto da una
tranquilla signora tedesca, concludeva chiedendo la costituzione di una Commissione
d'inchiesta e invitava l'Unione Europea a verificare se tutto questo non prefigurasse quella
violazione "grave e persistente" dei trattati invocata contro l'Austria. Tutte le domande e i
dubbi ancora senza risposta potrebbero essere meglio chiariti più che da una
Commissione d'inchiesta del Parlamento europeo, dal processo a Marc Dutroux e ai suoi
complici. Ma la domanda che l'eurodeputato, i due poliziotti e la ragazza vittima e
carnefice si pongono è se questo processo ci sarà mai (fonte: “La caccia ai bambini in
Belgio”, di Gianluca Paolucci, Il Diario della Settimana, 12/18 aprile 2000).

Dutroux: in Belgio una rete di pedofili protetta dalla polizia La Stampa 21-01-2002

Les Dossiers X
Marc Dutroux
Nei video del Dutroux «si vedrebbero - scrive la Gazzetta del Sud del 23 novembre 1996 -
bambine violentate fino ad essere uccise». A dare l'incredibile notizia è stata la
signora Sophie Wirtz, a capo della sezione belga del “Movimento del Nido”. Più avanti
altri fatti terribili: «Non si è ancora toccato il fondo dell'orrore in questa tragedia - ha
detto la signora Wirtz - da due anni continuiamo a dire che le cassette video che fanno
vedere la morte in diretta di bambini circolano in Belgio e temo che nell'affare Dutroux
ci si orienti proprio verso questo genere di nefandezze». La Wirtz afferma che,
dall'inizio dei fatti accaduti in Belgio, le videocassette di pornografia minorile
sequestrate sarebbero 600. La presidente del "Movimento del Nido", nell'intervista
pubblicata dal quotidiano, spiega che la pedofilia «non è un rapporto affettivo anzi è
l'espressione del dominio sul bambino e lo stadio estremo di questo dominio è proprio
la morte». Parole che bruciano come fuoco. Nell'affare Dutroux c'è di tutto: pedofilia,
omicidi, necrofilia, snuff-film e personaggi dell'alta società belga, del mondo dell'alta
finanza, della politica, etc. Ad oggi l'inchiesta non ha portato ancora a nulla circa i
complici del Dutroux, anzi, sembra essersi arenata. Sono tanti i misteri. Dutroux aveva
già ricevuto nell'89 una condanna di 13 anni di carcere per aver sequestrato e
violentato, a più riprese, due minorenni nel 1985 e la sua compagna Michèle Martin è
stata condannata a sei anni di carcere per analoghe imputazioni. Ma i due non hanno
scontato totalmente la pena, avendo ottenuto la grazia direttamente dal re. Si
mormora anche che le piccole vittime sono molto di più di quanto è stato detto. Così,
mentre in Belgio oltre 350 mila persone manifestavano in piazza contro il mostro di
Marcinelle e i tanti misteri che circondano quei crimini, in Svizzera calava il più stretto
silenzio sul magnate elvetico arrestato, in Sri Lanka, con l'accusa di aver violentato
mille e cinquecento bambini. «Il mercato dei video porno che coinvolgono minori ha
tentacoli in tutta Europa, in Olanda, in Germania e in Svizzera», è quanto dichiara la
zia di una delle due ragazzine assassinate da Mark Dutroux. Non è estraneo a questa
efferatezza il revival dei culti satanici. Dal quotidiano fiammingo Der Standaard si
apprende che almeno quattro poliziotti farebbero parte della sètta satanica "Abrasax",
sospettata di aver comprato bambine dal killer-pedofilo Dutroux per i loro riti. Si è
arrivati a questa sconcertante scoperta grazie ad una lettera (un "buono di comando"
si è detto) trovata durante una delle perquisizioni successive alla scoperta dei corpi di
Julie e Melissa, nella casa di Bernard Weinstein, sepolto vivo dallo stesso Dutroux. In
questa lettera firmata "Anubis" si chiedeva a Weinstein di «non dimenticare di
ricordargli che la grande festa si avvicina e noi attendiamo il regalo per la grande
sacerdotessa». Evidentemente Weinstein doveva "ricordare" la promessa a Dutroux.
In più è stato trovato, anche, uno strano documento, nel quale si faceva presente la
necessità di trovare il prima possibile "otto vittime da uno a 33 anni". "Anubis" è, al
secolo, Francis Desmedt, che è anche "gran maestro" della cosiddetta "vieille
religion", una specie di associazione internazionale di streghe. E la grande
sacerdotessa ha anche lei un nome? Certo, si chiama Dominique Nephtys, anche lei
un pezzo da novanta della "Chiesa Belga di Satana". Chi sono gli altri membri di
questa sètta satanica rimasti segreti? E su quali protezioni hanno potuto contare? Le
indagini si presentano subito difficili e lascia stupiti il fatto che viene cacciato il giudice
anti-pedofilo Connerotte. Il magistrato non indagherà più su Dutroux. La Corte di
Cassazione ha, infatti, deciso di togliere l'inchiesta al giudice istruttore Jean Marc
Connerotte, che era diventato un eroe popolare. Alla notizia seguono manifestazioni e
scioperi a catena. Una donna, mentre i manifestanti urlavano: "Justice pourrie"
(giustizia marcia) ha gridato: «Oggi i bambini sono stati uccisi per la seconda volta»
(fonte: “Allarme Pedofilia”, di Giuseppe Cosco, Disinformazione.it).

Jersey, Dutroux and cover-ups aangirfan 14 luglio 2008


Marc Dutroux - Wikipedia

Prescrizione e assoluzione. Il caso della bambina di Foligno violentata e seviziata per


quattro anni in nome di Satana da un gruppo di otto fanatici si è chiuso così, come
riportato dalle cronache dei quotidiani locali: “Riti Satanici a Foligno: assolti membri
presunta setta” (ternimagazine, 14 gennaio 2010). Tra gli accusati c’era lo stesso padre
della bambina, rinviato a giudizio insieme con altre quattro persone per “violenza carnale,
atti di libidine violenti, atti osceni e corruzione di minorenni”. A denunciare le violenze era
stata la stessa bambina una volta raggiunti i venti anni. La giovane di Foligno era riuscita
infatti a far riemergere le violenze subite dopo quindici anni grazie all’aiuto di uno
psicologo. Dalle sue dichiarazioni finirono sotto processo in otto. Secondo la ricostruzione
accusatoria, il padre della vittima e un suo amico avrebbero diretto e promosso la setta,
mentre l’unica donna sotto accusa si sarebbe occupata delle esigenze logistiche mettendo
a disposizione le abitazioni dove avvenivano i riti; ad un altro indagato spettava il ruolo di
istigatore e concorrente morale (santone o servo del diavolo). La bambina, che aveva
allora (nei primi anni ‘90) appena quattro anni, ed oggi è una ragazza di venti, fu costretta
a subire e praticare atti sessuali con altri minori, fu costretta ad essere fotografata e filmata
nel corso delle violenze, fu costretta ad assistere a congiunzioni tra adulti anche
omosessuali. Don Aldo Bonaiuto, chiamato in Tribunale per un parere tecnico sulla
vicenda, ha dichiarato che la descrizione dei riti satanici ai quali partecipò da bambina
sono compatibili con quelli descritti da studiosi del settore. I testimoni della difesa, invece,
in tutto una cinquantina, sono stati chiamati a ripercorrere la vicenda che ha toccato anche
le vicende relative a Luigi Chiatti, il cosiddetto “Mostro di Foligno”, e Francesco Narducci, il
medico perugino morto nel lago Trasimeno coinvolto nel caso del Mostro di Firenze. Il
racconto delle violenze, fatto dalla giovane prima al pubblico ministero Antonella Duchini e
poi di fronte al giudice, sotto forma di incidente probatorio, ha chiamato in causa gli orrori
perpetrati dal padre, i rituali satanici, gli abusi sessuali su di lei e davanti a lei, a danno di
bambini costretti alla violenza e alle torture, fino ad essere uccisi in modo orribile. «Il primo
rito - ha raccontato la ragazza - avvenne alle porte di Sant’Eraclio, sono in grado
mostrarvelo con precisione il bosco dove sono avvenuti i riti successivi… mi sembra di
ricordare fosse sempre lo stesso… la casa dove avvenne l’orgia in cui fui coinvolta mi
sembra di ricordare che si trovi verso Bevagna, delle due donne che mi accompagnarono
posso dire che la bionda aveva circa 40 anni, mentre la mora era più giovane di circa 10
anni. Gli episodi delle messe nere sono stati in tutto quattro o cinque, comunque racchiusi
in un lasso di tempo di due mesi circa. (…) Ricordo che in quelle notti preparavano
sempre un tavolo e lo trasformavano in una sorta di altare e lì facevano dei riti, credo delle
messe nere, immolando animali di medie dimensioni, soprattutto conigli e agnelli, che
erano deposti su un paramento sacro. Io rimanevo lì a guardarli impietrita per l’angoscia
che provavo…finito quel sacrificio a turno mi violentavano, uno dopo l’altro e l’altro
ancora…ti violentiamo nel nome di Satana, mi dicevano».

Pedofilia & Satanismo: il video delle Iene 04-02-2010

Paul Bonacci è un giovane recluso al centro correzionale di Lincoln, in isolamento, perché


più volte minacciato di morte, per via di accuse gravissime rivolte dal giovane ad
insospettabili uomini di potere. Lo psichiatra che lo ha sottoposto a perizia, Beverly Mead,
ha dichiarato che il ragazzo è sano di mente e, a suo parere, dice il vero. Bonacci
racconta: «Ero nelle mani di un gruppo denominato Namba (North American man - Boy
Love Association) che mi portava in riunioni a New York o a Boston. All'età di 9 anni, fui
portato in un hotel con altri 5 ragazzi e ci hanno costretti ad avere rapporti sessuali mentre
ci filmavano. In seguito mi obbligarono ad avere rapporti con bambini. Solo nel 1986 sono
riuscito a slegarmi dal gruppo. (…). Nell'estate del 1985, Larry King (leader del progetto
repubblicano di aiuti alla comunità di colore americana, ndr) mi
portò, insieme ad un altro ragazzo, Nicholas, di Aurora, nel
Colorado, in California per girare un film… c'era un ragazzo in
gabbia (…) Ci fecero spogliare e indossare dei vestiti tipo
Tarzan e ci obbligarono ad avere rapporti con il ragazzo nella
gabbia. Ci dissero di picchiarlo (…) Arrivò un uomo e iniziò a
sbattere il ragazzo come se fosse una bambola. Prese una
pistola, gliela puntò in testa e sparò (…). Bonacci poi fa i nomi di
alcune delle persone che hanno abusato sessualmente di lui:
Alan Bair, Peter Citron, Larry King, Harry Anderson, il deputato
Barney Franks, a Washington. (…) Nel 1984 mi portarono al
ranch South Fork, a Dallas, nel Texas, dov’era in corso la
Convention Repubblicana e Larry King organizzava dei party-
pedofili (…) (Giovanni Caporaso e M. Cocozza Lubisco,
“Bambini. Il mercato degli orrori”, cit.). Paul Bonacci fu testimone
di accadimenti ancora più spaventosi e prosegue il suo racconto con rivelazioni shoccanti:
(…) Sono stato testimone del sacrificio umano di un bambino di pochi mesi. Era la
ricorrenza del tempo della nascita di Cristo e, in questo rituale annuale, tutti cantavano per
pervertire il sangue di Cristo. Con un pugnale uccisero e fecero a pezzi il bambino; poi
riempirono una coppa col suo sangue mescolandola ad urina e ci obbligarono a bere dalla
coppa mentre loro cantavano: “Satana è il Signore…" (…) (DeCamp J., “The Franklin
Cover-up”, AWT, Inc. Lincoln, Nebraska 1992). Le persone legate a King, leader del
progetto Repubblicano di aiuti alla comunità nera tramite la Credit Union e il National Black
Repubblican Council, erano dedite a rapimenti di bambini da impiegare nella prostituzione,
produzione di snuff-film (film con morti in diretta) e party-pedofili. Dopo l'avvio delle
indagini della Commissione Franklin, numerosi “incidenti” hanno allontanato la data del
processo contro di lui. Dan Ryan, socio di King, è stato trovato strangolato nella sua
macchina. Bill Baker, partner del vice-presidente del National Blak Repubblican Council,
coinvolto nel business della pornografia, è stato ucciso con un colpo alla nuca. Curtis
Tucker si è “gettato” da una finestra dell'Holiday Inn. Charlie Rogers, amante di King, si è
“fatto saltare”' la testa con un colpo di pistola. Bill Skaleske, ufficiale del Dipartimento di
Polizia di Omaha che dirigeva le indagini su King, è stato trovato morto. Joe Malek, altro
socio del mercante di bambini e proprietario del Peony Park, dove si svolgevano i party
pedofili, è stato trovato morto, ucciso da un colpo di pistola: la polizia ha archiviato il caso
come suicidio. Molti testimoni sono stati restii a presentarsi. Mike Lewis, 32 anni,
incaricato di proteggere le vittime-testimoni, è stato trovato morto per un attacco di
diabete. La commissione Franklin si è poi definitivamente arenata quando l'investigatore
incaricato delle indagini, Gary Caradori, è morto in un misterioso incidente aereo, dopo
aver informato il suo ufficio di avere “informazioni sensazionali” (Giovanni Caporaso e M.
Cocozza Lubisco, “Bambini. Il mercato degli orrori”, cit.)

Il film documentario di 56 minuti “Conspiracy of Silence” è stato prodotto nel corso di 10


mesi dalla Yorkshire Television britannica per
essere trasmesso negli Stati Uniti il 3 maggio
1994 su Discovery Channel. Tuttavia, pressioni
esercitate dal Congresso hanno prodotto una
legislazione televisiva più restrittiva e il
documentario non è mai andato in onda. Molte
copie dello stesso sono state perfino distrutte.
Per fortuna, un anno dopo, una copia salvata è
stata spedita da anonimi all'ex Senatore del Nebraska John DeCamp, autore del libro-
denuncia “The Franklin Cover-Up Child Abuse Satanism and Murder in Nebraska". Il film è
ora disponibile su Internet. Nel documentario si sottolinea come il caso non sia mai stato
portato all'attenzione della giustizia e anche che molti degli investigatori che hanno
provato a fare luce sulla vicenda, così come i testimoni, sono stati fatti fuori. Lo scandalo
scoppiò nel 1988 nel corso delle indagini relative al fallimento della Franklin Bank & Trust
che coinvolsero il general manager della Franklyn, Larry King, la star nera del Partito
Repubblicano (ha cantato l'inno nazionale americano alle Conventions repubblicane del
1984 e del 1988). King verrà in seguito imprigionato per appropriazione indebita di 40
millioni di dollari, per uno squallido giro di prostituzione minorile (avviava alla prostituzione
bambini di strada e della Boy's Town) e, nel febbraio del 1999, verrà condannato a
risarcire Paul Bonacci, il giovane vittima di torture e abusi sessuali, di un milione di dollari.
I clienti di King erano tutti prominenti politici, magnati industriali e mediatici, autorità locali,
come il Capo della Polizia di Omaha, il proprietario del maggiore quotidiano del Nebraska
(Omaha Herald), e, sorpresa, anche il Vice-Presidente George Bush Senior. I video dei
“festini” venivano usati a mo' di ricatto: nelle immagini si vedono ragazzini torturati,
violentati e, in qualche caso, anche uccisi (il documentario "Conspiracy of Silence" include
anche molte testimonianze delle vittime sopravvissute). In risposta allo scandalo, l'Omaha
Herald ha avviato una campagna denigratoria nei confronti delle vittime. Che sono state
minacciate anche dall'FBI. Il principale investigatore, Gary Caradori, e il suo giovane figlio.
sono stati uccisi proprio nel mezzo delle indagini. La stessa sorte è toccata a dei testimoni.
L'ex direttore della CIA, Bill Colby, dopo aver riconosciuto pubblicamente che lo scenario
descritto da DeCamp poteva essere veritiero, è stato trovato morto in circostanze rimaste
misteriose. Nel 2009, è uscito un nuovo libro del giornalista investigativo intitolato “The
Franklin Scandal: A Story of Powerbrokers, Child Abuse & Betrayal”. L'ex Senatore del
Nebraska, John DeCamp, che è anche diventato l'avvocato difensore delle vittime,
continua a portare avanti la battaglia contro la “cospirazione del silenzio”. La cospirazione
continua...

Primo filmato

Secondo filmato

Film

The Franklin Scandal

Franklin child prostitution ring allegations - Wikipedia

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IL REGNO DI SATANA

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