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Madness Alice

Le fiamme crebbero fra le allegre mura della mia stupenda stanza bizzarra... e poi il buio. Ricordo di non aver visto altro che il colore del sangue laggi. poi arriv lui, da tenebre ancora pi lontane e profonde. E in un attimo fece a pezzi il mio mondo insanguinato. E mi diede un nome... Alice... Bollettino medico del Dr. Sebastian Black 4 Novembre 1864 ore 14:45 Questo decisamente un buon inizio per la mia carriera. Oggi mi stata affidata dal sovrintendente una paziente che, da quanto mi stato riferito, sembra essere molto difficile e... deviata. Non ho potuto fare a meno di accettare questo incarico, anche se la sua prognosi non molto promettente, il suo caso mi ha in qualche modo affascinato. in coma da quasi un anno ormai e, leggendo la sua cartella sono sorpreso del fatto che sia ancora viva. Il suo nome... b direi che un mistero, da quando lhanno trasferita qui nel centro psichiatrico non ha ancora pronunciato una parola, per ogni volta che le davano in mano una matita, o qualsiasi altra cosa in grado di scrivere, disegnava una lettera A molto bizzarra, cos lhanno registrata con il nome di Alice. Per questi svariati motivi ho deciso di annotare tutti i miei (e i suoi?) progressi in questo bollettino medico. Se mi hanno affidato il suo caso significa che hanno riposto tutte le loro speranze nelle mie capacit... o almeno quello che credo. Lavrei accettata come paziente se avessi saputo quello che so oggi? - 21.10.73 11 Novembre 1864 ore 07:55 Quella ragazza mi inquietava terribilmente. Forse ho commesso uno sbaglio ad accettare questo incarico, ma ci nonostante la mia curiosit su di lei continua a crescere. Ora la misteriosa Alice giaceva sdraiata sul suo letto di tortura, dato che siamo in un manicomio e per quanto tempo io possa passare qui dentro, non riuscir mai ad accettare il modo con cui trattano i pazienti. Aveva ancora la testa e altre parti del corpo fasciate, le ustioni che riport dallincendio che distrusse la sua casa (e la sua famiglia) furono talmente gravi da portarla in punto di morte, tuttavia si aggrapp alla vita con tutte le sue forze e sopravvisse fino ad oggi. Le sue ferite sono guarite sorprendentemente bene, ha solo 13 anni ma deve avere un sistema immunitario molto forte e, ha reagito altrettanto bene ai primi farmaci che le ho somministrato. Ma anche se sembra in salute e in forze, c qualcosa dentro di lei che si rotto. come se le fiamme avessero inghiottito la sua anima insieme alla sua infanzia perduta troppo presto, e che il suo spirito fosse intrappolato allinterno di un altro mondo. Mi fissa intensamente con occhi luccicanti, per so che il suo sguardo rivolto altrove... per mia fortuna. Perch quelli sono decisamente occhi da omicida. In sostanza, nessuno meglio di lei pi adatto a stare nella lugubre atmosfera di questo reparto psichiatrico. 11 Novembre 1864 ore 10:35

Credo di aver preso il pi grosso spavento della mia vita. Mi tremano ancora le mani mentre sto scrivendo queste righe. Alice doveva essere trasportata fuori per ritornare nella sua stanza, per cui dovevamo attraversare il cortile dellospedale per arrivare alle camere dei pazienti. Ma a met strada, appena sotto lantico abete innevato (in questi ultimi giorni ha nevicato molto) , un enorme gatto salt gi dallalbero e cadde addosso alla povera ragazza facendola rovinare sulla terra ghiacciata. Non avevo mai visto un gatto di quelle dimensioni... e pi bizzarro di quello, il suo pelo ceruleo era coperto di strani simboli arcaici ed aveva la testa spropositatamente grande, ma forse perch era talmente magro da far sembrare la pelle ricoperta dalle ossa. Tuttavia, non era quello il particolare pi sinistro. Gli occhi gialli della creatura brillavano sotto il pallido sole invernale di quella mattina umida e pungente, gli infermieri erano paralizzati dalla paura sotto lo sguardo folle del gatto. Provai a fare un passo verso Alice, ma il bizzarro animale si piazz sopra la sua schiena e miagol forte tirando fuori gli artigli, minaccioso. Sembrava quasi voler reclamare qualcosa di suo, o difendere Alice da chiss quale pericolo. So solo che rivolse quei suoi occhi angosciosi verso di me, come per minacciarmi o avvertirmi di non far del male alla ragazza, e in quel preciso istante udii delle parole confuse... ma forse era solo lululato del vento. Un attimo dopo, con uno scatto fulmineo, lanimale risal sullalbero innevato rannicchiandosi tra i folti rami e, immerso nelloscurit, scrut Alice dallalto con occhi appassionati. Ho appena iniziato e gi succedono episodi sinistri come questo. Ho paura di scoprire cosa accadr se continuo. B, pur sempre un inizio. Nel corso degli anni ho imparato a capire che lapparizione del gatto di importanza vitale 21.10.73 14 Novembre 1864 ore 20:52 Nessun progresso in questi giorni. Me lo immaginavo. Non riesco a trovare nulla che possa scatenare una bench minima reazione nella ragazza. Il suo sguardo sempre perso nel vuoto, a scrutare oltre i confini della realt. La osservo, scrivendo sulla piccola scrivania a fianco al suo letto, dorme serenamente con in braccio il suo bian coniglio (anche se di bianco aveva ben poco). Ma chiss cosa le stava succedendo nella testa. Quel pupazzo era lunica cosa che le era rimasta, un fuligginoso e grigiastro coniglio di pezza, con un occhio nero che pendeva da un filo scucito. Non se ne separava mai, vegliava sui suoi incubi. Avrei dovuto capirlo subito che il bian coniglio poteva essere un prezioso strumento come fattore reagente sulla psiche malata di Alice - 13.11.73 8 Dicembre 1864 ore 11:15 Nei giorni scorsi ho provato ad agitare una fiamma davanti ai suoi occhi, ma non c nulla di vivo in essi. Le tremende ustioni provocatele dallincendio non le hanno provocato nessun danno fisico irrimediabile, ma ci nonostante Alice non percepisce nulla. Sembra che non provi n sofferenza n paura n qualsiasi altro dolore. Il reverendo Motte, il prete dellospedale, viene spesso a benedire le stanze dei pazienti, ma da quando sono arrivato io, non lo faccio pi avvicinare ad Alice. Non so per quale assurdo motivo, ma si messo in testa che la ragazza sia posseduta da una qual specie di immondo demone, e ogni volta che

entrava nella sua stanza le spruzzava addosso tutta lacqua santa che aveva nella sua maledetta ampolla. E un bagno di acqua ghiacciata in questo periodo dellanno non molto salutare. Cos, come volevasi dimostrare, Alice si ammalata. 10 Dicembre 1864 ore 16:09 Come avevo gi detto, Alice possiede una costituzione robustissima, ma le sue ustioni le provocano ancora dolori non poco intensi, e con una febbre tanto alta che non cala da due giorni, anche una persona forte e in salute cederebbe alla lunga. Spero che i farmaci che le ho somministrato la facciano stare meglio. 11 Dicembre 1864 ore 10:45 Sembra che abbia reagito bene e che la febbre le sia scesa in una sola notte, ora dorme (?) nel suo solito letto e nella sua solita stanza numero 113. Nessuno (n tanto meno io) potrebbe immaginare lo stato mentale di Alice, immobile e intrappolata in chiss quali sogni oscuri, incapace di muoversi nella realt. Il suo respiro calmo e profondo suscitava una serenit apparentemente tranquilla, ma i suoi occhi avevano sempre impresso quel luccichio folle che temo non labbandoner (mai?) molto presto. Ma io riuscir a svegliarla dai suoi sogni, dovessi metterci anni (o la mia intera vita). Ho preso particolarmente a cuore il suo caso. Inoltre ho un nuovo apparecchio per lelettroshock che voglio provare su Alice, sono proprio curioso di vedere che effetto le far (se ne avr uno). 6 Gennaio 1865 ore 18:56 Anche questo Dicembre se n andato accompagnato dai lamenti malinconici dellospedale. Sinceramente non vedo cosa ci sia da festeggiare in un posto come questo. Come se non bastasse, ad alimentare il mio sconforto si aggiunta la morte di una paziente, a cui avevo somministrato lo stesso siero che volevo dare ad Alice. Ero davvero convinto che le condizioni del suo debole cuore sarebbero migliorate, ma a quanto pare avevo sbagliato le dosi della miscela. Un errore imperdonabile, sono molto deluso di me stesso. Prima di somministrare il siero alla ragazza, dovr ancora effettuare molte ricerche. Sarebbe bastato solo un po pi di attenzione e quella paziente sarebbe ancora viva. 13.12.73 23 Febbraio 1865 ore 08:17 Attraverso la finestra del mio laboratorio, osservo spesso linfermiera D che porta alcuni bambini in giardino a prendere una boccata daria. Sento i loro gridolini striduli e allegri che perforano il silenzio di queste mura. Il sole mattutino riscaldava i loro corpicini nella pungente temperatura invernale e, insieme alla tetra atmosfera delluggiosa Londra creavano una dimensione del tutto surreale e bizzarra. Mi chiedo se riuscir mai a vedere la giovane Alice passeggiare per il giardino e abbandonare queste spesse pareti grigie, per non tornarvi mai pi. Tuttavia il suo stato attuale non mi suscita troppe speranze.

A proposito di stranezze... non avrei mai potuto immaginare che dentro di se Alice vagasse per giardini e foreste inimmaginabili e ignoti, dominati da creature ambigue e raccapriccianti. 27.1.74 23 Marzo 1865 ore 19:24 Niente da fare. Nulla sembra scatenare la bench minima reazione nella ragazza. Nulla la rattrista, nulla la fa arrabbiare e nulla le fa paura, nemmeno la morte stessa. Ho provato a lasciarla sola in giardino senza sorveglianza, lho anche costretta al letto con la camicia di forze per alcuni giorni, ma sono comunque tornato al punto di partenza. Prover altri sistemi, alcuni che non uso pi da tempo. 1 Aprile 1865 ore 12:00 Che ironia crudele farsi scherzi in questo giorno e in un tal luogo. Ogni anno mi fermo a riflettere sullassurdit di questa situazione per me incomprensibile. Ma forse solo ai pazzi non importa beffarsi degli altri, per loro solo un gioco. Povera Alice, non mi sorprende affatto che si sia chiusa in se stessa, dopotutto questo sempre un reparto psichiatrico e solo un pazzo potrebbe trovare una qualunque ispirazione in questo posto, poich la ragazza non pazza. solo stata molto sfortunata. Malgrado i miei sforzi , Alice sembra essere intrappolata sempre pi nella sua mente, ed lontana dalla realt. Per cui non so quando rimetter mano a questo mio manoscritto, ma non sar tanto presto temo.

(8 anni dopo) 7 Settembre 1873 ore 2:15 Il tempo trascorso inesorabile allinterno di queste sudice mura, Alice cresciuta parecchio in questi anni, e anche se il suo aspetto dice tuttaltro la sua salute sana e ferrea. Purtroppo non si pu dire altrettanto della sua mente. Per dei progressi ci sono stati, perch ho ricominciato a scrivere. In questi ultimi giorni le stanno succedendo cose strane... Beh pi strane del solito. da un po di notti che sparisce dalla sua camera, gironzola per i corridoi e vaneggia frasi insensate, come Sei in ritardo Alice, non perderti nel tempo. , oppure Alice hai perso il treno. , ...La stanza bizzarra coperta di sangue... ecc. A quel punto la riporto nel suo letto lentamente, e fra strani lamenti e risatine stridule si riaddormenta come se nulla fosse successo. stata per anni in coma, e sembrava che non si sarebbe mai ripresa. Tuttavia, oggi si messa pure a disegnare. Limmagine raffigurava una specie di gatto, il quale osservandolo meglio mi riportava alla mente lo stesso gatto di quella mattina dell11 Novembre 1864. Se ne stava appollaiato su un ramo dello stesso albero da cui sbuc la prima volta, quello al centro della piazza dellospedale. Quegli occhi gialli e tondi erano davvero raccapriccianti, sembrava prendersi gioco di chi lo osservava con fare curioso. Ma quello era solo un disegno... Tuttavia Alice era riuscita a cogliere la figura del gatto maledettamente bene. Evidentemente era rimasto impresso nella sua memoria. Non tutto era perduto... Quello fu il suo primo disegno. Nemmeno dopo aver visto un disegno cos bizzarro, avrei potuto immaginare cosa sarebbe potuto succedere dopo. 29.3.74

10 Settembre 1873 ore 9:36 Era unumida mattina di fine estate, pensavo di provare subito con uno dei miei test, ma Alice dormiva ancora, cos decisi di osservare il suo sonno. Come sempre immobile e con la solita espressione vuota in volto. Non mi aspettavo nessuna reazione interessante, tuttavia osservai linfermiera D cucire locchio mancante al bian coniglio di Alice. E quel gesto, apparentemente cos banale e insignificante riusc a stupirmi nonostante i tanti anni trascorsi in mezzo ai pazzi, e fu frustrante scoprire che in tutto questo tempo non avevo mai pensato che uno dei sistemi pi efficaci per scatenare una qualche reazione in Alice era proprio laffetto. Linfermiera D cuc in modo impeccabile il luccicante occhio nero sulla testa del pupazzo, ma non appena lo pos nuovamente in grembo alla ragazza, Alice si svegli allimprovviso mettendosi a piangere. Fu come vederla per la prima volta, i suoi occhi brillanti mi fissavano con rabbia e terrore nello stesso momento, come aveva potuto un gesto cos banale scatenare una reazione come quella? Linfermiera D sconcertata, le chiedeva come si sentiva, cosa cera che non andava, mentre dal canto mio, non potevo fare altro che stare immobile, con quegli occhi cos scuri puntati addosso che avevano come pietrificato la mia anima. Ma i brividi mi vennero solo dopo aver ascoltato la sua voce una voce tanto profonda quanto sommessa che sembrava provenire dalle viscere della terra. Alice si alz in piedi esclamando: Rinati nel sangue, declamati dalla terra, non ci possiam fermar. E senza meta ci affrettiam in quel giardino un tempo assai bello, e nel rosso pi vivo adesso sprofondiam. Non smetteva di piangere, ma non appena linfermiera D strapp locchio luccicante dalla testolina del pupazzo, Alice ricadde nella sua incoscienza. Non so se questo si possa chiamare progresso, ma di sicuro meglio del nulla che ho ottenuto finora. In ogni caso adesso so che pu parlare. Forse fu un errore provocare quella reazione 29.3.74 11 Settembre 1873 ore 13:20 I suoi disegni sono davvero incredibili, in essi racchiusa una fantasia incontrollabile, ma forse per lei non fantasia... Ma realt. Ho tra le mani il disegno che Alice mi diede questa mattina, non riesco a capire cosa rappresenta, di certo non un paesaggio che pu aver visto in questo mondo. una foresta ricoperta dalle ombre ondulate di alberi deformi, alti fin sopra al cielo tetro e grigio, e in mezzo a quel paesaggio onirico si staglia la figura misteriosa di Alice. Pi che un semplice disegno, sembra la raffigurazione di una parte dellInferno. 15 Ottobre 1873 ore 15:56 Oggi pomeriggio, mentre andavo nella stanza di Alice, udii delle risate sommesse. Avvicinandomi vidi dei ragazzini del reparto che cercavano di far arrabbiare la sfortunata ragazza, colpendola con delle cinghie di cuoio. Nemmeno loro erano tanto pi sani mentalmente. Alice non reagiva a nessuna delle loro provocazioni, e dovetti intervenire io se no immagino avrebbero continuato fino a sera, anche se ero consapevole che appena me ne sarei andato sarebbero ritornati. Tuttavia penso che se Alice dovesse mai reagire, non vorrei mai trovarmi al loro posto.

18 Ottobre 1873 ore 22:56 Questa mattina il sovrintendente ci ha fatto visita. Mi rimasto nel naso un intenso odore di tabacco quando mi ha stretto la mano. Non viene spesso a trovarci, anzi da parecchi anni che non si fa vedere, tuttavia quando fa visita allospedale rimane sempre per un eternit. Si mette a girare per ogni reparto della clinica fingendo di interessarsi a ogni caso che gli si presenta davanti, perch di certo tutta finzione. Lunica cosa che pu interessare a quelluomo sono i soldi, un sacco di soldi. Questa volta per ha voluto vedere Alice, pensava che sarebbe riuscito a farla muovere e reagire in qualche modo, come se avesse potuto avere successo l dove un dottore specializzato in psicologia ha miseramente fallito per 10 anni consecutivi. Per cui dopo aver aspettato trenta minuti buoni senza che Alice muovesse un muscolo, si arrese e sbadigli senza scomporsi sfoggiando giacca e cravatta eleganti. Ma quando gli mostrai i disegni della ragazza, sembrava che si fosse interessato davvero a qualcosa. Il suo ultimo disegno : una bizzarra libreria piena di scale storte, scaffali e mobili inchiodati ad un muro che non aveva laria di essere molto stabile, porte di legno marcio e rancido si trovavano sul soffitto e su pareti dove non cera lombra di un pavimento su cui camminare, le tegole di legno avevano tutta laria di essere sul punto di sgretolarsi sotto i piedi di chiunque le calpestasse... insomma, un altro bizzarro luogo per la mente malata di Alice. Il sovrintendente ci lasci entusiasta di quelle rappresentazioni fuori dal comune, per cui presumo ci far visita pi spesso. Ma poco importa della sua presenza. 24 Ottobre 1873 ore 2:34 Questa sar davvero una notte insonne. Non pensavo che lavrebbe rifatto tanto presto, ma Alice ha ricominciato a sognare ad occhi aperti. Anche troppo aperti diciamo. Girovagando di nuovo per i corridoi come un fantasma, mormorava parole chiaramente rivolte al suo bian coniglio (alla fine ho incominciato anche io a chiamarlo cosi) , parole che di sensato avevano ben poco. Il bian coniglio corre nella Valle delle Lacrime, ma nessuno lo pu raggiungere. Devo sbrigarmi, se arrivo in ritardo mi taglieranno la testa. Vero bian coniglio? 26 Ottobre 1873 ore 14:20 Allinizio pensavo che il suo fosse un caso come un altro. Poich paragonato agli innumerevoli altri casi, ero convinto di aver visto tutto. Ero consapevole che la sua tragedia fosse stata sufficientemente grave da sconvolgerla fin nel profondo dellanima e non intendo assolutamente minimizzare il suo dolore. Forse posso solo immaginare le pietose urla della sua famiglia, intrappolata nel dolore di quelle fiamme ardenti, e il senso di colpa indescrivibile che Alice deve aver provato quella notte. Perch sicuramente ha sentito quelle grida. Sono certo che le sente da 10 anni... Ora so che il suo caso eccezionale 7.4.74 3 Novembre 1873 ore 24:40 Ascolto il ticchettio dellorologio, il suono monotono delle sue lancette mi rimbomba nella mente. passata la mezzanotte e inizio a udire rumori strani provenire dal manicomio. Nel silenzio sepolcrale della notte questi rumori sembrano prendere vita, mescolandosi fra loro suonano come ronzii che mi

penetrano fin nelle ossa. Mormorii confusi e insopportabili, chiacchiere sommesse e cigolii di porte che sembravano aprirsi alle soglie dellInferno. Mi vennero i brividi. Alice non si muove. Inizialmente gli intensi dolori provocati dalle gravi ustioni non le permettevano di avere un sonno tranquillo, ma adesso il suo corpo rilassato e dorme serenamente. Se non si muovesse di tanto in tanto, le metterei una mano davanti alla bocca per vedere se ancora respira. Le parole che mormora nel sonno non sono poi molto pi sensate di quelle che gracchia mentre girovaga per i corridoi, non capisco. Saranno nomi bpropri? Dei luoghi? O semplicemente sta delirando? Stare seduto in questa stanza mi ricorda uno degli ultimi pazienti dellospedale, con limbottitura del letto a brandelli. Ricordo che era convinto che i topi vivessero nel suo materasso, vivono n el materasso, sono sempre con me... Non mi lasciano dormire!. In realt pensava che gli spiriti di tutti i suoi parenti si fossero reincarnati nei topi, dopo lintervento al cervello per queste fissazioni sparirono. 19 Novembre 1873 ore 16:45 Ed ecco che ci risiamo. Quegli stupidi sono tornati ad infastidire Alice, ma questa volta pi che di lei preferiscono occuparsi del suo coniglio di pezza. Il suo muso ora imbrattato di brodo davena. A quel tempo non lo sapevo, ma lo sospettavo. Quei due bestioni maleducati, erano i nipoti del sovrintendente. E sono felice di non averlo saputo prima, se no avrei tentato di fermare Alice... 13.4.74 Tuttavia oggi la giornata si conclusa meglio del previsto... Beh meglio per me e per Alice, si intende. Mentre nutrivano il bian coniglio, quei ragazzi hanno imparato a loro spese una delle lezioni pi importanti della vita in clinica : mai voltare le spalle ad un paziente di un manicomio. Per cui, contro ogni previsione, Alice si svegliata dal suo stato di incoscienza e gli ha attaccati. Alzandosi in piedi ha preso la prima cosa che le capitata fra le mani e reggendosi a malapena sulle gambe, riuscita a provocar loro ferite molto gravi. Perci brandendo un cucchiaio come fosse un coltello da macellaio, lo ha conficcato (non ho idea di dove abbia trovato la forza per farlo) nella guancia carnosa di uno dei due ragazzi, mentre allaltro ha cavato via un occhio. Poi volgendomi il suo sguardo truce, ha rivolto il cucchiaio verso di se cercando di tagliarsi le vene. Assurdo. Perch ci quasi riuscita. Per quanto riguarda Alice, le ho bendato accuratamente i polsi e adesso non soffre pi. Ma di certo non si pu dire lo stesso dei due ragazzi, un occhio irrimediabilmente perso per sempre e una guancia trapassata da parte a parte, che non guarir tanto presto. Ora sono pi che sicuro che non oseranno mai pi avvicinarsi alla stanza della ragazza. 7 Dicembre 1873 ore 18:07 Oggi ho rivisto quegli enormi occhi tondi e gialli. Quel gatto scheletrico sembra essere uscito da un incubo. Lo vidi che leccava una guancia di Alice, appena comparsi sulla soglia della porta mi soffi contro e usc fra le sbarre della finestra. Mentre prendeva lo slancio per saltare, mi rivolse il suo ghigno rognoso, sembrava quasi un volto umano. Mi ritornato alla mente il primo disegno di Alice, quello del gatto appollaiato su un albero. Ma lei lo chiama con un nome bizzarro, mi sembra di ricordare che fosse... Stregatto. 26.4.74

13 Dicembre 1873 ore 19:12 Forse qualcosa fuori in giardino ha stimolato la sua fantasia, quando tornata dalla passeggiata mattutina, si messa a disegnare nuovamente. Ancora una volta ha dimostrato di saper fare molto di pi che star l a fissare le umide mura di un manicomio. Dopotutto si dice che i pazzi sono geniali nella loro pazzia, tuttavia... quasi mai cos. 26.4.74 15 Dicembre 1873 ore 22:55 Ho deciso di portare via il bian coniglio di Alice. Quando glielho strappato dalle mani temevo che avrebbe reagito nello stesso modo in cui reag quando linfermiera D cuc locchio al pupazzo. Tuttavia, si messa solo ad urlare, e ancora adesso le sue urla risuonano attraverso la porta della sua stanza, rimbombando fra le pareti sempre pi forti. Temo che questa notte la passer insonne. 25 Dicembre 1873 ore 14:09 Non riesco proprio a capire cosa diavolo vorr dire con i suoi continui mangiami e bevimi, da giorni che lo ripete. In ogni caso linfermiera D ha deciso che i miei metodi non le piacciono, per cui ha ricucito il coniglio per farlo sembrare il pi presentabile possibile e lo ha restituito ad Alice. Voleva che passasse le feste di Natale in compagnia dellunico amico che le era rimasto. 18 Aprile 1874 ore 15:47 Interessante. Alice ha ricambiato il favore disegnando allinfermiera D un coniglio, che per non aveva tanto laspetto di un normale coniglio. Con un cilindro in testa e un orologio da tasca in una zampa, correva su un pavimento fatto di lastre di acciaio o ferro. Il suo sguardo era... diabolico. E aveva tutta laria di andare molto di fretta. Tuttavia linfermiera D accett con molto entusiasmo il suo regalo, ringrazi la ragazza rivolgendole un sorriso affettuoso. Forse Alice si stava affezionando di nuovo a qualcuno dopo tanto tempo. Non ho mai capito cosa volessero dire tutti quegli orologi disegnati attorno al bian coniglio. Nemmeno alla fine lo capii e ancora adesso me lo sto chiedendo. 10.5.74 1 Maggio 1874 ore 23:55 Contro ogni probabilit, sembrava cos innaturale da sconvolgere le leggi della natura. Oggi Alice mi ha salutato con un sorriso smagliante. E allimprovviso ha iniziato a chiacchierare con me, come se per tutti questi anni non avessimo mai fatto altro. Purtroppo non so se si possano considerare chiacchiere, i suoi discorsi erano un po... senza senso. Ma vale la pena registrare questo bizzarro progresso(?). Le osservazioni che mi hanno colpito di pi sono state : Lancia saggiamente i dadi del Diavolo, poich il gioco non mente... quasi mai. Servono almeno due stupidi per discutere. Lei beve il t dottore? Al Cappellaio non piace bere il t con i suoi nemici. A questa domanda insolita non ho risposto. Ho semplicemente lasciato che continuasse a parlare. Se si pu parlar male dei vivi, perch non lo si pu fare anche dei morti?

Se si ha la testa tra le nuvole, prima o poi anche il cuore si bagna. Ascoltavo quelle parole spaventato e affascinato nello stesso momento, avrei voluto conoscere tutto di quellinsolito e ignoto mondo in cui vive. Ma non ascolta nessuno e parla solo quando decide di parlare. Poi, in un istante di lucidit mi disse : Ascolti lo Stregatto, dottore. I suoi suggerimenti le possono salvare la vita. Dopodich ricominci a blaterare frasi senza senso parlando a voce sempre pi bassa. Non ho idea di cosa potesse significare quellaffermazione, ma di certo... mi ha fatto venire i brividi. 7 Maggio 1874 ore 21:16 La terra in cui vive dominata dalla violenza e dal terrore. Nelle sue parole cosi assurde la presenza della morte quasi tangibile. Racconta di un antico regno sommerso dagli incubi, in cui tutto soffocato dalla decadenza, e del quale ora rimasto soltanto un confuso riflesso del mondo che era, ora caduto nella follia. Creature deformi, demoni e mostri sputa fuoco popolano questa realt disumana... ed Alice deve affrontarli ogni giorno. come se avessi scavato fin nel profondo per cercare la sua anima, e ora che forse lho trovata non riesco a capire dove si cela davvero, come se fosse intrappolata in una prigione sconfinata oltre i limiti dell impossibile, infetta da un oscura follia. 8 Maggio 1874 ore 17:21 Con una buona tazza di t, tutto pi buono. Cos passai lintero pomeriggio a sorseggiare tazze di t mentre Alice mi raccontava la storia dell epica battaglia fra le pedine bianche e nere della scacchiera. A quanto pare fin in mezzo a questa insolita partita di scacchi, in cui i candidi soldati bianchi stavano avendo la peggio contro i demoni dellarmata nera. Cos brandendo una delle sue matite come fosse una spada, Alice continu a raccontare laudace impresa dellesercito bianco, la sua descrizione era tanto reale quanto fantastica. Le loro spade si incrociarono alla luce di un sole senza vita! Esso guardava dal cielo mentre la terra si tingeva di rosso! disse agitando la matita in aria. Soldati in alto le spade! , disse il Generale, Pregherete per le vostre anime in questa notte oscura!. Il tintinnio delle loro lame scuoteva il cielo in lampi di fuoco, suvvia audaci guerrieri! nel giorno della morte che la vita assume il suo valore! Ero incantato dalle parole dei suoi racconti, sfogliavo le immagini nella mia mente come in un libro che parla di avvincenti battaglie e armature scintillanti. Vedevo soldati battersi per la loro terra, o per meglio dire... per la loro scacchiera, e il demoniaco generale dellesercito nero in sella al suo drago a tre teste, che trasformava tutti i nemici in lava incandescente, la sua malsana risata riecheggiava nella battaglia pi feroce e potente di qualsiasi esercito. Tuttavia, per quanto mi stessi divertendo ad ascoltare le avvincenti gesta dellesercito bianco, era meglio tornare nel mondo reale, altrimenti temo sarei finito come Alice. Mi sempre piaciuto giocare a scacchi. 12.11.1874 11 Maggio 1874 ore 16:31 Mi ero appisolato nel mio studio per poco tempo. Quando mi risvegliai, vidi Alice che trafficava con il mio orologio a pendolo e farfugliava qualcosa come il tempo sta finendo o il tempo non mai abbastanza. Quella ragazza ha una vera ossessione per gli orologi. Non ho idea di come abbia fatto

ad uscire da camera sua, ma visto che ha distrutto il mio costoso orologio ho deciso di toglierle le matite, cos non potr disegnare molto facilmente. 12 Maggio 1874 ore 11:13 Me lo sarei dovuto aspettare. Visto che le mancano le matite ha incominciato a scrivere versi sulle battaglie degli assurdi personaggi del suo mondo, su come la famigerata Armata Bianca lotta ogni giorno marciando sul territorio nemico. Suvvia, su strade di sangue marciam, e in contro alla morte andiam. Con la lepre-bomba, che la nostra sorte salvarci potr, in un cammino libero in tutti i modi aspiriam. Lho pregata di descrivermi la lepre-bomba. Cos, siccome lunico modo per farlo era disegnandola, le ho dovuto ridare indietro le matite. Astuta Alice. 15 Maggio 1874 ore 13:59 A volte, con alcune parole chiave, il suo paese delle meraviglie si cala davanti ai suoi occhi e la intrappola di nuovo nel regno della decadenza. Alla parola fuoco , cade ovviamente in uno stato di incolmabile tristezza. I suoi disegni non mostrano progressi. Insoliti e bizzarri esseri deformi che osservano con sguardo folle dallinterno del foglio, non smettono di ispirarmi inquietudine e ansia. 17 Maggio 1874 ore 16:30 ( lora del t?) Alice ha appena scaraventato una tazza di t sul muro della sua stanza. E mi ha urlato : Quante volte te lo dovr ripetere?!? Io il t lo bevo solo con gli amici! Questo Cappellaio Matto sta davvero incominciando a darmi sui nervi. 25 Maggio 1874 ore 21:35 A volte riesce a comportarsi abbastanza civilmente, ma un momento dopo manifesta una rabbia incontrollata. Soprattutto ultimamente, quando si sfoga in modo particolarmente violento raccontandomi della cosiddetta Regina di Cuori, ma la chiama anche Regina Rossa. Parla di come il suo esercito di carte la bracca ogni giorno e in ogni momento, e di come il Paese delle Meraviglie stia sprofondando nella paura e nella follia, a causa del suo malsano regno di morte. Ed qui che la sua rabbia non conosce limiti quando descrive cosa vorrebbe farne della Regina Rossa. Tuttavia ho capito che Alice terrorizzata da questa diabolica sovrana, e si rifiuta di cercarla, continua semplicemente a scappare senza voltarsi indietro. Ma prima o poi si ritrover a dover affrontare la regina... 19 Giugno 1874 ore 10:10 Oggi mentre le toglievo la camicia di forze, Alice ha aggredito una delle infermiere che le stava dando da mangiare. Lha chiamata duchessa, a quanto pare sta lottando contro un nuovo nemico.

Non mi ha mai spiegato chi fosse questa duchessa, evidentemente lha fatta fuori senza nemmeno darle il tempo di reagire. Quale sorte disonorevole. 20.7.74 22 Giugno 1874 ore 12:34 Conversazione con Alice del giorno precedente: Cosa hai fatto oggi, Alice? Sono stata ad un tea party, dottore. Avrei voluto invitarla ma il Cappellaio beve il t solo con gli amici! Non importa. Era una gran festa? Certo che s, con una buona tazza di t ogni cosa ha pi gusto. Io non ho paura di nulla, caro dottore, e presto sar alla meta. Spero che per meta intendesse dire che affronter la Regina Rossa quanto prima. 27 Giugno 1874 ore 18:06 Questa volta Alice mi ha recitato una nuova poesia, al posto dei soliti disegni. Mi tormentan come i matti, e dicon solo che se muoio per loro uno scacco. Da giorni dallanima con la spada me li stacco, e il loro sangue scorrer via vedo come un matto. 28 Giugno 1874 ore 23:01 Recentemente ha parlato di un luogo chiamato Bosco dei Funghi. Sembra essere una foresta dove i funghi sono grossi tanto quanto una quercia gigante, e gli alberi si ergono fino al cielo senza lasciar passare un filo di luce. Foglie, rami e radici cercano di afferrare tutto quello che si addentra nel bosco. Racconta dellodore nauseabondo di creature in decomposizione, che in quelle foreste marce e putrefatte hanno esalato lultimo respiro. Mi pare di ricordare che avesse gi disegnato un immagine di questo luogo. 2.8.74 10 Luglio 1874 ore 14:35 Mi molto difficile riuscire a collegare la estremamente inerte e remissiva Alice, con la persona aggressiva e potente che descrive di se stessa nei suoi sogni. Racconta di battaglie combattute con un semplice coltello da macellaio, mitragliatrici e bombe, contro eserciti di non-morti e ogni altra sorta di diabolici nemici. Limmagine che vede di se stessa ha qualcosa di straordinario ed eroico, una specie di guerriero invincibile. 12 Luglio 1874 ore 17:22 Tagliatele la testa!! , disse la Regina Rossa Oggi queste sono state le sue uniche parole. Non ha voluto spiegarmi cosa stava succedendo, anche se percepivo la sua sconfinata rabbia, quella rabbia che mostra soltanto verso la Regina di Cuori. Forse la stava finalmente affrontando? Per mia sfortuna, non potevo fare nientaltro che starle vicino, come ho sempre fatto finora. Mi resi conto che non sono mai state le mie cure a farle recitare straordinarie poesie, disegnare con estrema

lucidit e a raccontarmi delle sue epiche battaglie. Ha semplicemente deciso un giorno di farmi conoscere il suo mondo, quel fantastico regno del Paese delle Meraviglie che mi ha stregato. Aspetto dunque con ansia il giorno in cui conseguir la vittoria sulla Regina Rossa e i suoi immondi eserciti di carte e che il suo mondo possa splendere ancora come un tempo. E forse quello sar anche il giorno in cui semplicemente guarir da sola, e ritrover lequilibrio nella sua mente lacerata dal fuoco, cosi potr finalmente lasciare questo malsano luogo. Questa notte la lascer riposare nel mio studio, ho imparato a capire che mi considera come un alleato per cui non c alcun pericolo... per me. Delle volte ancora cos lontana che temo passer il resto della sua vita allinterno di queste spesse mura. 12.7.74 13 Luglio 1874 ore 3:24 ( fine? ) Quella stessa notte accanto al cuscino trovai una busta di carta rossa, in quella lettera cerano scritte le ultime (?) parole che Alice volle rivolgere a me. Ho vissuto nei ricordi lontani di unera passata troppo velocemente. Riporter questa Terra al suo antico splendore. Le lascio la mia ultima poesia dottore, avevo finito le matite per i disegni. Alla Regina Rossa che tutto vuole e niente spera: Se la mia fantasia rubarmi vorrai, col mio giocattolo una bella lezione da me imparerai. Amici divennero nemici, sogni divennero incubi, immaginazione divenne follia, e infine, cosa farai? Saluti da Nessun Dove, dottore. Alice. Sorrisi, non lavrei cercata, sapevo bene dove era andata e sicuramente era un posto che io non potevo raggiungere. La finestra si spalanco di colpo e una folata di vento invase il mio studio, mettendo tutto sotto sopra. Sospirai, domani mi sarebbe toccato mettere tutto in ordine... Quando le cose vanno storte, guardale al rovescio, cos ti appariranno nel verso giusto. Sentii riecheggiare queste parole fra le tenebre, ma questa volta non me lo stavo immaginando. Vidi emergere dalle ombre il familiare e scheletrico gatto grigio (lo Stregatto??), che rivolse per la prima (e ultima) volta la sua attenzione a me, continuando a parlare. I miei ossequi dottore, e... grazie per il suo aiuto. Cosi comera apparso svan senza lasciare traccia, mostrandomi ancora una volta quel suo orrendo ghigno deforme. La sua folle risata riecheggia ancora nella mia mente. Bene e ora, come disse il Cappellaio, una buona tazza di t allevia ogni ferita. End? Vegel

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