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COSA PENSA LA MENTE ECONOMICA DI GRILLO Postato il Venerd, 01 marzo @ 01:13:51 CST di davide Economia DI GIOVANNI ZIBORDI cobraf.

com Riceviamo e volentieri pubblichiamo Passate le elezioni l'economista di Grillo venuto oggi allo scoperto (1) e ha sp iegato in un intervista che si rimane nell'euro secondo lui e anche Grillo e ha fatto anzi l'immancabile riferimento all'Argentina: (Uscire dall euro vuol dire imp overire la nazione di almeno il 30 per cento, da un giorno all altro. L Economist ha smesso di pubblicare i dati sull Argentina. Si sono accorti che sono taroccati. L i nflazione molto pi alta (2) di quello che dicono, l attivo della bilancia dei pagam enti inesistente se non negativo. Svalutare non una cosa semplice) Come si vedr, se leggete il resto, Mauro Gallegati (3) (nella foto) quindi un eco nomista "ortodosso" e "americano" per quanto riguarda debito, moneta, Euro e def icit. Anche se non lo dice esplicitamente, (come noto non solo io ma anche ad esempio Mario Seminerio oggi) punta ad un bel ripudio del debito pubblico, cio un default su base domestica, rimanendo nell'Euro. Per quanto riguarda invece la crescita economica pensa che non abbia pi senso e occorre ripensare tutto. Quindi un misto di economista "ortodosso-americano" per la moneta e debito e "rivoluzionario-ec ologista" per la crescita economica, lavoro, PIL e il resto. Si tratta di uno molto intelligente e molto serio e che dice molte cose sensate. Purtroppo non vuole fare niente per la moneta, debito ed euro e non gli interes sa la crescita economica (dice letteralmente "non ha pi senso...") Ripeto che Gallegati uno competente ed un sollievo che dietro Grillo ci sia qual cuno del genere. Molto francamente dice che nel M5S "..fa tenerezza leggere quel lo che scrivono [su temi economici]...... per questo con alcuni colleghi della C olumbia e della Cattolica stiamo preparando dei seminari per i parlamentari del Movimento. Stiamo facendo un salto nel buio, ma non abbiamo alternative (anche se ha un modo di parlare in pubblico terribile, sembra soffra di qualche forma di dislessia o non so cosa, ma inascoltabile, anche Grillo lo ha invitato sul palco anni fa alcune volte e poi ha smesso forse per quello) Si finalmente imparato oggi quindi che dietro le proposte economiche di Grillo ( reddito di cittadinanza, abolizione IMU, tagli di spesa pubblica vari, rimanere nell'euro, rinegoziare il debito pubblico cio default parziale) c' un noto prof. d i economia, Mauro Gallegati di Ancona che lavora anche a Columbia a NY e dato ch e ha firmato due o tre paper con Stiglitz quando Grillo diceva "il nostro progra mma lo hanno fatto economisti della rete,... il premio Nobel Stiglitz.." intende va che le idee vengono da Mauro Gallegati che un prof. amico di Stiglitz . Qui hai un intervista a Gallegati in cui il titolo "Grillo non ha mai pensato di uscire dall'Euro" (4), comprensibilmente, perch la ventilata uscita dall'Euro er a la parte pi radicale delle cose che diceva Grillo in campagna elettorale e Gall legati lo esclude. leggi anche questo sul blog di Grillo del 2002 "La logica di Mr. Spock - Stiglitz e Gallegati" (5) Leggere un ottima discussione dell'intervista di Gallegati da parte di Seminerio (6) che condivido. Mauro Gallegati sicuramente uno molto competente come prof. di economia, ma uno che studia cose astruse di economia finanziaria matematica (7) e non noto per pr oposte e previsioni economiche. Come opinione mia sintetica uno un poco fuori da

l mondo economico pratico, non sai se capisca l'economia perch scrive paper su co se tecniche particolari e non ha mai ad esempio previsto delle crisi o altro, ch e di solito il criterio con cui giudici se uno capisce come funziona l'economia (prevedendo come va...!) Nell'intervista purtroppo, come nota Seminerio, Gallegati indica una posizione c he non quadra molto: dice di spendere per il reddito di cittadinanza come in Ger mania (dove sono 850 euro al mese), ma di rimanere nell'euro perch "uscire dall'E uro vuole dire impoverire la nazione del -30%)...". E vede il debito pubblico co me un peso schiacciante, quindi non capisce la moneta e il debito, diciamo che d eve ancora studiare Mosler ad esempio. E' un economista tradizionale per cui si rimane nell'Euro e il debito pubblico un peso che schiaccia l'economia e devi ri negoziarlo. Da quello che ho letto (e Gallegati ha scritto quasi niente su queste cose, tutt i i suoi paper sono di tipo matematico finanziario che vanno di moda in America) quindi un economista tradizionale ortodosso sulla moneta e il debito, come sosp ettavo sentendo Grillo. Quindi niente MMT, niente Alleggerimento Qunatitativo, n iente inflazionare, rimanere nell'Euro. Ma se rimani nell'Euro e se pensi che il Debito pubblico sia un peso insopportabile ne segue logicamente che devi dare u n default parziale. E Grillo non a caso si messo a parlarne nei suoi comizi Banalizzando ora (perch Gallegati uno molto serio e intelligente, non un trombone come Boldrin o Allesina o Giavazzi) direi... ahi... ahi... il M5S ha dietro un economista ortodosso "americano" che vuole restare nell'euro e dare default (e f ar seminari ora agli esponenti del M5S per spiegare queste cose) Come mai Grillo delle dozzine di economisti ed esperti che ci sono in giro si af fida a Gallegati, solo perch sensibile al tema del lavoro giovanile o perch lo ha incontrato cinque anni fa casualmente ? Il fatto che Gallegati sia "ortodosso" e "americano" sulla moneta, debito, deficit e tasse come si concilia con i discor si del Grillo di una volta contro le banche, il signoraggio, la grande finanza, la Troika ? (che non a caso si sono smorzati e nel caso del signoraggio e grande finanzia internazionale direi spariti) ? A mio modesto avviso, quello che di Gallegati attrae Grillo la sua idea che: Cres cere non si pu pi e non serve a niente...Il modello di sviluppo che perseguiamo dal Dopoguerra finito. Anche l Istat sta affiancando al Pil un indicatore diverso, il Bes, benessere equo e sostenibile..... Quindi se anche l'Italia ha crescita del P IL e del reddito nazionale o della produttivit zero o negativa per Gallegati non un problema. Perch le misure quantitative del PIL solite a cui tutti guardiamo, p roduzione, reddito, esportazioni, non hanno pi senso, quello che conta , come dice Grillo, la qualit non la quantit. Questo un tema molto complicato e interessante: intuitivamente giusto dire che far girare containers e camion per migliaia di k m mezzi vuoti ha poso senso ed giusto porsi il problema se ci siano misure di be nessere diverse e migliori del reddito pro-capite. Per molto pericoloso, in un paese che ora l'unico o quasi al mondo ad essere in D epressione economica, dire come economista del partito che ha preso pi voti, che "... beh... se il Pil cala... non conta, importa la "qualit" del PIL...". In altr e parole questo diventa facilmente un modo per giustificare l'incapacit di fare q ualcosa per le aziende che falliscono a migliaia, la gente licenziata e l'econom ia italiana che scompare dal novero di quelle importanti e industrializzate ("ta nto solo PIL misurato alla vecchia maniera...") A mio sempre modesto avviso, pur rispettando il tipo di lavoro tecnico che Galle gati fa, questo "mix" di indifferenza al tema del debito, deficit, moneta ed eur o e enfasi sulla crescita zero letale oggi in Italia. Avremmo bisogno di gente m olto pi pratica di un astruso economista matematico che ignora i fatti evidenti d i fronti a tutti, l'Euro che strangola l'Italia, il tab del deficit che impone l'

austerit a morte. Avremmo bisogno di qualcuno che salva le imprese italiane prima che falliscano e non che gioca con la crescita zero sostenibile... e sull'Euro e il Deficit ripete i soliti luoghi comuni che trovi sul Corriere e il Sole 24or e (Nota: non che debba importare molto a nessuno, ma avevo pensato di votare il M5 S e lo avevo anche scritto per un mese circa e poi ho cambiato idea perch mi semb rato che sotto la retorica da barricate di Grillo si celasse un programma econom ico non diverso dall'austerit sul debito, deficit, euro e tasse. Devo dire che le ggendo ora quello che dice Gallegati non mi pento...) L'ECONOMIA GRECA KAPUT (UNO SGUARDO NELL'ABISSO) Postato il Mercoled, 27 febbraio @ 17:10:00 CST di ernesto Europa Free Image Hosting at www.ImageShack.us DI MIKE WHITNEY counterpunch.org "L'economia greca finita. L'economia greca in una grande, grande depressione ... Non c' nessun potere, nessuna forza all'interno dell'economia greca, all'interno della societ greca che possa evitarla .... Immaginiamo di essere nell Ohio del 1 931 e di chiederci: Che possono fare i politici dell Ohio, per tirare fuori l Ohi o dalla Grande Depressione? La risposta niente. " - Yanis Varoufakis - economista greco Dopo 5 anni di crescita negativa, una disoccupazione arrivata a livelli da recor d e tagli selvaggi ai servizi essenziali dei programmi alla base dall assistenza, la societ greca sta cominciando a cedere. I diabetici non possono permettersi l'insulina, il numero dei suicidi e l uso di a nti-depressivi ormai fuori controllo, il tasso di tubercolosi e di HIV alle stel le, e i pensionati disperati, sono ridotti a cercare un tozzo di cibo frugando n ei cestoni della mondezza fuori dai negozi di alimentari, per sfamare se stessi e le loro famiglie. La trasformazione scioccante da nazione moderna a stato in b ancarotta non avvenuta in una notte sola e nemmeno senza una spinta dei burocrat i dell'UE e dei potentati finanziari che dettano la politica economica da Bruxel les, Francoforte e Berlino. Questi cosiddetti "manager" hanno guidato i diciassette paesi della zona euro ne lla pi grande crisi dopo la Grande Depressione, imponendo strette di cinghia che hanno soffocato la crescita, hanno spinto la disoccupazione alle stelle, e prov ocato proteste e violenze nelle strade in tutto il continente. La Grecia stata p articolarmente colpita. La povert e la miseria ormai sono dilaganti. Il paese un cesto bucato. Segue qualche brano tratto da articoli del Guardian: "La Grecia attualmente al centro di una crisi umanitaria . Gran parte delle famiglie greche oggi vive in condizioni di "deprivazione materiale". Un po pi del 11% in realt vive in "deprivazione materiale estrema", il che significa senza suf ficiente riscaldamento, elettricit, e senza disporre di una auto o di un telefono . C' stata una crescita esplosiva delle mense per i poveri e della distribuzione di generi alimentari. ... La Chiesa Ortodossa distribuisce circa 250.000 razion i giornaliere ... Per recenti ordini del governo, le razioni comunali sono state aumentate a causa del crescente numero di bambini che svengono a scuola, perc h hanno mangiato solo cibi a basso contenuto calorico. La dimostrazione della povert, della disuguaglianza, e dell'impossibilit di ac cedere ai servizi base confermata dalle dichiarazioni di gente sempre pi disperat a che lavora in prima linea. " The Guardian riconosce che non ci sono ragioni politiche per cui la crisi non sia stata adeguatamente seguita dai media. "Riconoscendo la gravit della situazione,

il governo greco e l'UE avrebbero anche dovuto ammettere che la situazione attua le stata determinata dal cosiddetto "salvataggio dell economia " della Grecia. Qui ndi, le autorit hanno scelto di rimanere in silenzio. La Grecia non stata salvata anche perch questo non mai rientrato nei piani. Fin dall'inizio, l'austerit aveva lo scopo di punire e umiliare lo stato, per strizza rlo ed espropriarlo di qualsiasi cosa di valore. E la farsa va ancora avanti co n i commissari della UE che continuano a sostenere che la loro teoria infame stia raggiungendo i suoi obiettivi. Tanto per ribadire questo concetto, il Vice Presidente della Commissione europea, Olli Rehn, osanna l'austerit come antidoto agli affanni del debito europeo. " La decisa azione politica intrapresa di recente sta spianando la strada ad un rapido recupero. Dobbiamo mantenere la rotta delle riforme ed evitare qualsiasi perdita di slancio, che potrebbe minare l'inversione di tendenza per ridare fidu cia, ritardando la ripresa necessaria della crescita e della creazione di posti di lavoro. " Non c' recupero. L'EuroZona in preda alla depressione. I fondamentali dell economi a sono stati buttati a mare per favorire gli interessi dei ricchi che traggono p rofitti dall immiserimento dei lavoratori. L'austerit una finzione che ha scaravent ato gran parte del sud Europa tra i rifiuti. Un numero crescente di famiglie st a abbandonando i figli, perch non riesce pi a mantenerli. Secondo Press TV: "C' stato un aumento del numero dei neonati abbandonati fuori dalle cliniche e af fidati alla beneficenza ...." Le famiglie si stanno disgregando, e crescono le i stanze di madri e padri che denunciano di non essere pi in grado di crescere i lo ro stessi figli" come ha detto il Segretario Generale del Sindacato dipendenti p ubblici Adedy, Ilias Ilioupolis . Le implicazioni politiche di questa austerit sono altrettanto preoccupanti. C una c rescente opposizione al diktat di Bruxelles che ha portato ad una recrudescenza dell'estremismo di destra in particolare con il partito super-nazionalista Alba Dorata, il cui stile nazista e la sua retorica contro gli immigrati ora sta tro vando ampio consenso tra i giovani greci disoccupati e disillusi. La xenofobia e l'antisemitismo sono in aumento. I politici di Bruxelles potrebbero invertire q uesta pericolosa tendenza, ma hanno scelto di moltiplicare le umiliazioni della Grecia, aumentando le loro richieste e negando qualsiasi sostegno fiscale di cui il paese ha disperato bisogno. Di conseguenza, gli elementi reazionari stanno p rendendo forza, mentre le istituzioni democratiche stanno progressivamente indeb olendosi. Nel frattempo, l'economia di tutta l EZ continua a peggiorare. In Grecia, ad esempio, il rapporto sul 3 trimestre si ridotto del 7,2 %, peggiore del 2 trimestre quando aveva perso il 6,3% . Quindi l'economia sta peggiorando e significa anche che la Grecia non rispetter i suoi obiettivi sul disavanzo e sar costretta a mettere in atto altre misure di austerit. Ma se il governo continuer a non fare 'investimenti pubblici, la domanda si indebolir, le entrate dello Stato diminuiranno, e la recessione si aggraver ancora. Lo stesso modello continua a r ipetersi da venti trimestri, e niente cambia. La Grecia viene fatta a pezzi e sv enduta a corporazioni e uomini d'affari ricchi e senza fondo. Si mantiene ancora un supporto vitale per fare in modo che le banche europee e gli obbligazionisti evitino di pagare per le perdite, di cui solo loro sono i veri responsabili. Un a elite criminale dell'UE ha ridotto il paese in macerie. Il MEMORANDUM: Una condanna a morte per la Grecia

A febbraio 2012, i parlamentari greci hanno firmato la condanna a morte della na zione ratificando l'atroce "Memorandum of Understanding" (MOU), un documento che abroga in modo effettivo la sovranit della Grecia e consegna la nazione nelle ma ni delle banche e delle societ straniere. L editto di 43 pagine impone norme severe su tutto, dalla riduzione della spesa per i farmaci salvavita, ai "vincoli che dovevano rispettare i negozianti per vendere certe particolari categorie di pro dotti, come gli alimenti per bambini." Il MOU prevede un taglio del 10% degli stipendi salari dei dipendenti pubblici, tagli a "fondi di previdenza sociale e ospedali", e ancora altre privatizzazione dei beni di propriet pubblica e per ogni privatizzazione il PIL si contrae. E la strada indicata alla Grecia per uscire dalla sua crisi attuale, il protocollo r iduce la spesa pubblica e contemporaneamente crea nuove opportunit di sfruttament o e saccheggio dello stato. Ecco un estratto dal MOU: "Il governo pronto a mettere in vendita le sue quote residue nelle imprese d i propriet statale, se necessario per raggiungere gli obiettivi di privatizzazion e. Il controllo pubblico sar limitato solo ai casi di infrastrutture di rete crit iche. " I beni pubblici vengono venduti per pochi centesimi di dollaro a societ e imprenditori stranieri. Poi c' questo: "Il governo non proporr, n metter in atto misure che possano violare le norme i n materia di libera circolazione dei capitali." In Grecia, gli interessi dei cittadini sono stati subordinati agli interessi delle imprese a scopo di lucro e dei loro azionisti. Le regole del Capitale. L M OU degrada i principi base sui quali poggia il governo rappresentativo. Il memo contiene anche disposizioni che prevedono attacchi contro l organizzazione del la voro. Ancora una clip: "Il Governo adotter misure per favorire un rapido adeguamento del costo del l avoro per combattere la disoccupazione e ripristinare la competitivit dei costi, garantire l'efficacia delle recenti riforme del mercato del lavoro, allineando l e condizioni di lavoro nelle ex imprese statali a quelle del resto del settore p rivato e introdurre accordi pi flessibili sugli orari di lavoro. Questa strategia dovrebbe arrivare a ridurre i costi nominali unitari del lavoro del 15% entro il 2014. Allo stesso tempo, il Governo promuover una contrattazione salariale c he uniformi i vari livelli e combatta il lavoro nero. " Il governo greco deve revocare i diritti di contrattazione collettiva e di impug nare le leggi sul salario minimo che minano il rapporto "costo-competitivit", un termine orwelliano che significa "salari da schiavi". Chi ha scritto questo laid o Memorandum cerca di nascondere la propria animosit verso i lavoratori con l'in venzione di pubbliche relazioni e "crisi del debito", ma la loro vera intenzione chiara. Ecco ancora una chicca del MOU: "Il governo istituisce una task force per esaminare .... casi di gestione giudiz iaria, con la facolt di rimuovere i casi in sospeso dai registri dei tribunali." ... Questo fa seguito al piano di lavoro, presentato dal governo a maggio 2012, che prevede la riduzione del carico di ricorsi fiscali giacenti nel mese di gen naio 2012, in tutti i tribunali e le corti di appello amministrative, che preve de obiettivi intermedi per ridurre l'arretrato di almeno il 50% entro giugno 201 2, di almeno l 80 % entro dicembre 2012 e l azzeramento dell arretrato per la fine d i luglio 2013. "

L MOU, contiene anche una carta che dice come non andare gratis in prigione, se i nganni il fisco . Come aiuta a riequilibrare il bilancio? Non aiuta, ma serve a spiegare che la "crisi del debito" una truffa progettata per aprire la Grecia co me una pigna e per rubare tutto quello su cui la grande finanza e i loro collegh i delle multinazionali riescono a mettere le mani. L'oligarchia finanziaria sta usando i suoi agenti politici ad Atene per intensif icare la repressione della polizia di Stato e per reprimere ogni focolaio di res istenza organizzata. Secondo il World Socialist Web Site: "In quattro distinte occasioni il governo greco ricorso alla legge marziale per costringere i lavoratori in sciopero a riprendere il lavoro, da quando l'Uni one europea ha iniziato a dettare le misure di austerit per la Grecia. ... Ogni f orma di efficace resistenza collettiva contro le incontrollabili misure di auste rit, che sono gi costate decine di migliaia di posti di lavoro e tagli a stipendi e pensioni stata effettivamente dichiarata illegale ... L'attacco al diritto di sciopero in Grecia stato realizzato con la collaborazion e ed il sostegno di altri governi europei e delle istituzioni dell'UE. La cosidd etta "troika", il Fondo Monetario Internazionale (FMI), la Commissione Europea e la Banca Centrale Europea (BCE), controllano tutte le misure prese dal governo greco e hanno inviato osservatori per sorvegliare ogni ministero greco. " L'austerit viene usata per mascherare il saccheggio della Grecia da parte del cap itale straniero. L attacco alla nazione martoriata guidato dalla troika, ha portat o ad una disoccupazione giovanile superiore al 60%, ha ridotto milioni di lavora tori ad uno stato di "deprivazione materiale estrema" ed ha buttato nel caos il sistema sanitario pubblico. MIKE WHITNEY vive nello stato di Washington. Ha collaborato a Hopeless: Barack O bama and the Politics of Illusion (AK Press). CAOS ITALIA, QUALE STRATEGIA PER LA POLITICA TEDESCA ? Postato il Gioved, 28 febbraio @ 14:32:10 CST di davide Europa FONTE: SENZASOSTE.IT La notizia dell annullamento, da parte di Giorgio Napolitano, dell incontro con Pete r Steinbrck, candidato cancelliere per la SPD alle prossime elezioni di settembre , l occasione per delineare alcuni elementi di lettura del comportamento della pol itica istituzionale tedesca verso l Italia. Comportamento che, fa bene ricordarlo, altro non che la linea politica del paese egemone dell eurozona non una questione qualsiasi di politica estera. La notizia fa poi ancora pi sensazione, a livello diplomatico, nel momento in cui sia Napolitano che Steinbrck appartengono, seppur in diversi ruoli, alla stessa famiglia politica del socialismo europeo. Ma perch Napolitano si rifiutato di incontrare Steinbrck? Perch il candidato cancel liere della SPD ha definito, in un meeting pre-elettorale, Grillo e Berlusconi du e clown che compongono il quadro catastrofico dell attuale politica italiana. Frase irrituale, quella dei clown, per la politica istituzionale tedesca. E evidente c he Napolitano, che deve cominciare la pi complessa fase di consultazioni tra forz e politiche dal 1945, non pu accreditare un incontro con un personaggio che ha da to del clown ai rappresentanti di quasi i tre quinti dell elettorato italiano. Ste inbrck, a differenza di Angela Merkel, ha cominciato una campagna aggressiva sull a questione della situazione italiana. Per due motivi principali: il primo detta to dalla necessit di recuperare nei sondaggi, interpretando le angosce dell opinion e pubblica tedesca rispetto all Italia, mentre il secondo segue la linea di una se

rie di critiche permanenti che Steinbrck rivolge ad Angela Merkel. Per Steinbrck i nfatti, il dispostivo di governance europea (legato sia alle politiche di bilanc io che all intervento coordinato sulla legislazione del lavoro a livello continent ale) non si sviluppa con le politiche di attesa promosse dall attuale cancelliere tedesco. C anche un altra questione di cui tener conto, visto che stiamo parlando di un ex mi nistro delle finanze (del governo di coalizione con la Merkel) ben attento agli equilibri delle borse. Steinbrck parla la stessa lingua, in queste ore, della sta mpa inglese ed americana. Gli umori che interpreta in Germania sono simili ai ti toli del Financial Times, del Guardian o del Wall Street Journal. Eppure, nonost ante la geografia ufficiale della politica avvicini Napolitano a Steinbrck, propr io il comportamento attuale della cancelleria di Berlino ad essere pi gradito all a ttuale presidenza delle repubblica italiana. Innanzi tutto per i toni, che in po litica contano, di Schauble, potentissimo ministro delle finanze tedesco e della stessa Merkel. Entrambi hanno parlato di rispetto per l espressione popolare del voto italiano. Nonostante che Schauble abbia parlato di rischio contagio dall Itali a , che riguarda la dimensione finanziaria, ci si tenuti lontano, anche in presenz a degli scivoloni di Monti, dal dibattito sull Italia anche prima del voto del 2425 febbraio. Ma c un punto sostanziale per cui, al momento, la politica di Merkel e Schauble la pi adatta per la presidenza della repubblica italiana. Lo si capisc e da un articolo, scritto su die Welt, da Thomas Straubhaar docente di economia delle relazioni internazionali all universit di Amburgo e direttore, sempre nella c itt anseatica, del prestigioso istituto di studi sull economia mondiale. Su Die We lt, vicino alla Merkel ma anche a Weidmann, falco presidente della Bundesbank, S traubhaar attacca le posizioni allarmistiche sull Italia facendo evidente riferime nto a Steinbrck. Ma espone, parlando del nostro paese, una strategia pi articolata di contenimento del caos sistemico che, per il neoliberismo europeo, sembra ess ere rappresentato dal risultato delle elezioni italiane. Straubhaar, dopo la cla ssica argomentazione storica sull instabilit cronica dei governi italiani, propone due vie di contenimento degli effetti politici e finanziari del caso italiano. E ntrambe passano attraverso un ruolo minimo della politica istituzionale tedesca a) lasciar regolare al Dax, l indice di borsa tedesco, prezzi di azioni e obbligaz ioni in riferimento all Italia senza un intervento diretto della politica tedesca b) lasciar fare alla Bce, e questo piacer meno a Weidmann le cui ragioni sono di solito presenti su Die Welt, l eventuale politica di regolazione dei prezzi delle obbligazioni sovrane italiane. La presa in carico del caso (e del caos) Italia, interpretando Straubhaar, adess o passa quindi attraverso il laissez-faire della politica di Berlino ed il compo rtamento attivo dela borsa tedesca e il ruolo di sostegno della Bce. Se questo r uolo debba anche prevedere un commissariamento di fatto dell Italia Straubhaar non lo dice. Ma lo dicono i trattati Sme e Omt ed oltretutto anche le dichiarazioni di Draghi dello scorso agosto, alla base di tutto il comportamento dei mercati finanziari rispetto all euro degli ultimi mesi. Siccome al momento la Merkel al po tere in Germania, e non Steinbrck, c da prevedere, per una complessit di fattori, ch e questo sar il comportamento tenuto da Berlino all inizio della crisi italiana. Ne lla speranza che una grande coalizione, costituita a Roma da diverse esigenze po litiche e finanziarie, prenda prima possibile le redini del nostro paese. Ci son o per tre fattori che possono impedire il dispiegarsi pieno di questo comportamen to, oltre alle differenze di linea interne alla Bce e il comportamento imprevedi bile degli attori tedeschi sul mercato: 1) il protrarsi dello stallo politico a Roma, e quindi l assenza di un identificabile referente in Italia, ben oltre le pr evisioni degli attori politici e finanziari di Berlino e Francoforte 2) L acuirsi della crisi francese, economica e finanziaria, che pu mettere in difficolt le stra tegie di Bce di contenimento del contagio italiano 3) il montare delle scommesse d ei fondi speculativi sul caso Italia ben oltre la capacit di risposta della Bce. Come era prevedibile da diverso tempo la crisi italiana, una volta arrivata ad u na prima maturazione, diventata immediatamente una grave questione continentale.

Che riguarda Berlino e la Bce pi di qualsiasi altre crisi precedenti. I conflitt i tra gli attori tedeschi della crisi, e tra quelli italiani, determineranno i c omportamenti del prossimo futuro. Ma siamo di fronte ad una stagione politica, e d economica, inedita. Le sorprese non mancheranno n per Roma n per Berlino.JABBAOOO, VATTENE AFFANCULO ! Postato il Gioved, 28 febbraio @ 04:24:41 CST di davide Cina DI PAOLO BARNARD paolobarnard.info La Cina di Wen Jabao ha deciso un inversione di rotta. Dalla politica di espansion e del deficit del 50%, che sarebbe stata la possibile salvezza dell Europa e del G iappone, ora si fatta convincere da qualche colletto bianco di Harvard a chiuder e i rubinetti della spesa e a mettere sotto controllo la sua politica monetaria, ad aumentare le tasse sugli immobili. Tutto questo significa, se portato a term ine, una sberla all economia morente europea dalle conseguenze tragiche. Spiego: In ogni nazione sovrana, se il settore governativo cala la spesa pubblica e aume nta le tasse, il settore aziende-cittadini costretto a rimetterci del suo, matem aticamente. E come una partita a carte in due: se uno (gov.) guadagna (cala la sp esa+tassa), per forza l altro giocatore (noi) deve perdere. Impossibile che tutti e due vincano (a meno che non si viva sul pianeta Boldrin-Giannino, ma questo no n il nostro mondo). Lo sappiamo gi benissimo, perch qui da noi in soli 20 anni di tagli della spesa pubblica con aumenti di tasse, noi cittadini e aziende ci siam o ridotti dalla settima potenza mondiale (e la prima industriale in Europa) ai P IIGS, i maiali come Portogallo, Spagna, Irlanda. Ora la Cina fa la cosa sbagliata e s'impoverisce. Un effetto domino dove le pedi ne sono grandi come l Everest ciascuna, pu partire da Pechino e fare due volte il g iro del mondo. Passando per l Italia ci porta via quei 18 posti di lavoro ancora r imasti nel Paese (fra cui il tuo), e quelle 13 aziende che ancora non stanno fal lendo. A quel punto i tecnocrati di Bruxelles grideranno che ci vuole il rigore dei conti, le Austerit (Draghi l ha gi dichiarato oggi ancora prima che il domino ci nese parta), e cos la mattina dopo ci svegliamo tutti in Kosovo. Tu, tuo figlio, la tua (non) pensione, il tuoi (scomparsi) servizi e risparmi, ecc. I mercati, quelli che sono oggi il nostro presidente della Repubblica/del Consig lio/Ministro Tesoro/tutto il resto grazie al fatto che l Italia non ha pi una sua m oneta sovrana mentre loro (i mercati) ce l hanno si sono accorti che 2/3 dell eletto rato italiano ha di fatto votato contro le Austerit (blocco Grillo/Cavaliere), e si sono spaventati. Perch? Per questo motivo: Voi sapete che Draghi, il capo della BCE, disse nel luglio 2012 che si sarebbe fa tto tutto ci che necessario per salvare l euro . Tradotto per voi significa che la BC E aveva di fatto promesso agli investitori di garantirgli la protezione illimita ta dei loro investimenti nei titoli di Stato dell Eurozona, con un eventuale inter vento di massima potenza chiamato Outright Monetary Transaction (OMT). A quel pu nto i mercati rassicurati (e dunque non x merito di Monti) si sono messi a ricom prarci i nostri titoli di Stato, facendo calare lo spread. Ma attenzione! La OMT non sta pacchia, perch essa costringe le nazioni che devono usufruirne a sottosc rivere un programma di Austerit neonazi, roba che la Grecia sembra il Principato di Monaco. Se no, niente aiuto. Ma 2/3 di noi hanno votato contro le Austerit, qu indi niente aiuto della BCE, che significa per anche che verrebbe meno la OMT, ch e significa che verrebbe meno la garanzia data ai mercati. I mercati hanno fatto 2+2, cio: con Grillo e Berlusconi in parlamento diverr impossibile far accettare all Italia le Austerit, ergo no OMT ergo noi ci smeniamo i nostri investimenti. Odd io! Ed ecco che in queste ore, e ancor pi nelle prossime settimane, i mercati ci stanno abbandonando, cio ci stanno abbandonando i nostri veri presidente della Re

pubblica/del Consiglio/Ministro Tesoro/tutto il resto. Spread su, borsa gi, la tu a economia al cesso, col tuo reddito, pensione, azienda ecc. solite cose gi dette e ridette. Ok, non vado oltre. Dunque abbiamo 2 problemi della proporzione di due glaciazio ni. La Cina, e i mercati mondiali. Piccolezze, no? Cosa volete che siano confron to a Fiorito e alla Casta se parliamo ai decorticati del M5S + Travagliati + Ven doli ecc. Ma se parliamo a gente con un encefalo e soprattutto con debiti di fam iglia/azienda, o una vita da pagarsi veramente, questi due problemi sono immani, ma non solo per l Italia, anche per decine di altri Paesi. Ok. Vorrei porre una d omanda alla signorina cinque stellata di 25 anni che domani entra a Montecitorio : cosa farete voi per risolverli, di grazia? Non lo sa? Ok, scusi. Casaleggio? L ei che dice? Nulla eh? Come al solito. Allora lei Grillo? Che fffamo? Du' urlacc i in piazza che se ne andassero afffanculo i cinesi e i mercati? Ok, proviamoci. Un bel Jabao V-Day. E anche il Pimco V-Day, perch no? Ottimo, mi sento tranquill o ora. Buon proseguimento di legislatura. C E CHI INSEGUE IL CON-SENSO E CHI PRATICA IL DiS-SENSO. NE CONSEGUE CHE... Postato il Mercoled, 27 febbraio @ 17:19:35 CST di davide Italia DI SERGIO DI CORI MODIGLIANI Libero pensiero Veniamo al Senso della Politica, finalmente. Perch queste elezioni hanno chiarito molte cose. Un mojito versione ligure- offerto a meraviglia, il mio cocktail preferito. Servito, peraltro, con i fiocchi: con tanto di poetiche olive pugliesi, vere, di stuzzichini di pesce fritto in salsa siciliana (30% dei voti e primo partito), crostini alla cacciatora in puro stile senese (24% dei voti in citt, il PD perde il 14% dei voti e l uscente sindaco commissariato getta la spugna mentre l intera gi unta annuncia che non ha il coraggio di candidarsi alle prossime elezioni comuna li del prossimo maggio: si ritirano) con aggiunta di piadina marchigiana dove so no stati battuti tutti i candidati dalemiani. Un bell aperitivo, non c che dire.

Perch di aperitivo si tratta. Il pranzo lo si sta apparecchiando. E chi parla di sorpresa vive al di fuori della realt. C la conferma di un risveglio nazionale delle coscienze pensanti che annunciano l im minente scomparsa di una intera classe dirigente politica incapace (oltre che di governare) di pensare, di comprendere, di capire che cosa sta accadendo. Non si rendono conto, come al solito, di ci che succede sotto gli occhi di tutti. Fanno i conti, si affidano alle percentuali, calcolano le perdite, pensando che si tratti di mettere una pezza qui, tappare un buco l, per poter fermare la diga che sta crollando. Si tratta di una rivoluzione lessicale, cos va letto l esito della tornata elettora

le. Prima viene un nuovo linguaggio, grazie all uso di nuove parole, nuovi sintagmi, e di conseguenza nuove sinapsi nel cervello che finiranno per modificare in misur a impensabile l immaginario collettivo della nazione. Per una rivoluzione culturale, finalmente. Veniamo quindi alle parole. Chi sostiene che si sia trattato di un voto di protesta sbaglia di grosso: non cos.

L uso di questo termine nasce da una manipolazione linguistica che tenta disperata mente di applicare la demagogia e la mistificazione per occultare la verit. Le differenze tra i tre schieramenti usciti dalle urne, PD, PDL e M5s rivelano c hiaramente il gigantesco spartiacque discriminante tra due modalit opposte di leg gere l esistenza. Da una parte abbiamo i voti del PD (perde il 30% del suo elettor ato) e del PDL (perde il 50% del suo elettorato) che appartengono per entrambi a ci che loro hanno sempre perseguito, il consenso. Tradotto, vuol dire che gli el ettori italiani, notoriamente pavidi e conservatori, preferiscono sottoscrivere un accordo di eutanasia soft per paura, paura del nuovo, del non conosciuto e di ventano complici dichiarati di chi ha espoliato e distrutto il paese. E lo sanno anche, ne sono consapevoli. Tant vero che nei giorni scorsi abbiamo assistito ad affermazioni del tipo mi turo il naso ma voto PD come a dire: so che non funzionano , sono al corrente della loro incompetenza, sento la puzza di marcio ma li voto lo stesso . Quelli del PDL, mitomani confessi, si sono sperticati nelle promesse e i loro elettori hanno seguito una fantasia, una speranza, inconsapevoli della t ruffa. I voti del M5s, invece, non sono affatto voti n di protesta, n tantomeno di speran za. La speranza in politica una frustrazione rimandata.

La protesta in politica la manifestazione della propria incapacit propositiva e del la propria dichiarata impotenza nel trovare e fornire soluzioni Chi ha votato pe r il M5s appartiene alla categoria dei realisti dissenzienti . Proposte realistiche all interno di un quadro di dissociazione dalla classe politi ca dirigente responsabile dell attuale dissesto italiano. Sono voti di dis-senso. E una opzione completamente diversa.

Ovverossia, sono voti di cittadini che hanno scelto e deciso di assumersi la res ponsabilit individuale del proprio atto civico chiarendo che non intendono mai pi essere complici di una classe dirigente politica che ha attuato scelte prive di Senso, che vive in un mondo che non ha Senso (se non per loro), e non hanno ness una intenzione di seguitare ad appoggiare una classe politica che non si occupa del bene comune, dell interesse della collettivit, dei bisogni reali della nazione. Mentre il PDL (alla spasmodica caccia di con-senso) allertava sul pericolo che l e sinistre conquistassero il potere, il PD -a caccia di identico con-senso- parl ava di rinnovamento presentandosi agli elettori con Rosy Bindi in Calabria, Ann a Finocchiaro in Puglia, e la stessa identica dirigenza politica del 2012 del 20 11 del 2010 del 2009 del 2008 (la stessa del 2001 e del 1994) puntando sul fatto che la gente non ha memoria ed possibile dare ad intendere qualsivoglia argomen tazione a chicchessia. Chi li ha votati finito in un architettura dada surrealista , un po come quelle scale disegnate dal grande grafico Escher, con delle rampe ch e salgono e scendono ma non vanno da nessuna parte.

Consenso e Dissenso, quindi. Questo il primo risultato discriminante delle elezioni, altro che protesta. E quindi il vero risultato pressappoco cos: da una parte abbiamo il 58% degli ele ttori che danno il consenso al non-Senso (quindi un suicidio dichiarato e consap evole, una eutanasia soft ) e dall altra abbiamo un 25% di italiani che dissentono per ch hanno identificato, riconosciuto, e dolorosamente accertato la totale mancanza di senso reale in tutte le non-proposte di PD e PDL, rigettandole in toto. Il voto al M5s il voto di chi vuole ritrovare un Senso, ovverossia auspica che a l comando delle banche ci vadano esperti di finanza e non politicanti, a diriger e e gestire gli ospedali ci vadano medici e dirigenti sanitari esperti e compete nti invece che funzionari di partito, e che in ogni professione, in ogni mansion e, in ogni luogo di lavoro, vengano applicati i requisiti minimi ed elementari d el buon senso: il personale viene selezionato sulla base del proprio merito e gr ado qualitativo della propria competenza tecnica specifica invece che attraverso il filtro organizzato e gestito dalle segreterie dei partiti. Chi ha votato per il M5s pretende ed esige che venga rispettata la Legge, che venga riconosciuto lo Stato di Diritto applicando le dovute sanzioni, che venga ricostituito il rea to di falso in bilancio, perch il Senso Civico consiste nel promuovere chi fa scr ivere al proprio commercialista la verit dei propri affari e fa invece bocciare c hi dichiara il falso. Tutto qui. Non si tratta, quindi, di nessuna protesta, e sostenerlo fuorviante. Se avete votato per il M5s rifiutatevi di essere identificati come chi protesta. Si tratta, invece, di una banale quanto legittima richiesta di riaffermare il S enso delle cose. E l estremo tentativo di riportare l Italia da una situazione di per durante anormalit a una condizione di normalit, di rispetto e applicazione di rego le e leggi, di norme e consuetudini da applicare all intera cittadinanza, con l obie ttivo dichiarato di costruire una comunit che si occupi di gestire, amministrare e far funzionare i beni comuni dell intera collettivit: vi sembra, questa, una prot esta? A me no. A me sembra una affermazione di principio: la fondazione del valore del Senso. La giornata di marted 26 febbraio stata fondamentale perch ha chiarito diversi asp etti, soprattutto il fatto che NON E VERO che l Italia ingovernabile. La verit, resa evidente dal 25% dei voti al M5s (a questo servono le elezioni, e qui mi rivolgo agli astenuti) consiste nel fatto che non possibile, a nessun pre zzo, governare come hanno governato fino adesso: una prospettiva linguistica com pletamente diversa. Ecco alcuni elementi di rilievo avvenuti nelle ultime due giornate, primo fra tu tti quello relativo a una delle grandi questioni per non dire la questione - sulle q uali si dibattuto fino allo sfinimento negli ultimi mesi: chi c veramente dietro B eppe Grillo e Gianroberto Casaleggio? Finalmente, ieri, l arcano stato svelato e i l mistero risolto per sempre, mi auguro definitivamente. Si sanno anche i veri n omi dei due geniali strateghi della comunicazione che (insieme) hanno deciso e s tabilito (dietro le quinte) come e perch alle prossime e imminenti elezioni il M5 s debba prendere almeno il 52% dei voti validi. Data l abilit sconcertante dei due guru, il dato praticamente certo. Si chiamano Silvio Berlusconi e Anna Finocchiaro: sono loro i due geniali artefi

ci del trionfo elettorale, prossimo venturo, che porter il movimento cinque stell e alla inevitabile maggioranza assoluta. Sar grazie a loro. Ecco come i due veri guru stanno lanciando la campagna di primavera: Marted 26 febbraio, infatti, alle 10 del mattino, la senatrice Anna Finocchiaro, del tutto indifferente rispetto all esito elettorale, ha dichiarato tronfiamente P oich il PD consapevole del momento che stiamo vivendo e della assoluta necessit di garantire un governo stabile alla nazione, ci assumiamo la gravosa responsabili t che ci viene dal fatto di essere la coalizione vincente alla camera e avviamo i mmediatamente le consultazioni iniziali ai fini del raggiungimento di un accordo di legislatura. Ho gi telefonato al senatore Maurizio Lupi del PDL per incontrar ci subito . Alle ore 10.30 su raidue, Fabrizio Cicchitto replica: Confermo quanto detto dalla senatrice Finocchiaro, gi oggi ci incontreremo con i colleghi del PD perch siamo responsabili e sentiamo come dovere civico quello di dare agli italiani immediat amente il governo che si aspettano . Risultato ottenuto dai due guru: rivolta interna in entrambi i partiti. E poi Bersani, che propone un apertura al M5s ma presentandola in maniera smaccat a come una attribuzione della responsabilit dell attuale crisi al movimento. Nella sua mente, abituata agli squallidi tatticismi della palude del politichese itali ota, intendeva senza alcun dubbio sollecitare i neo-eletti del M5s a presentargl i il conto della spesa. Lui abituato cos e questa l unica modalit che conosce. Pensa va che Casaleggio avrebbe inviato un fax con i nomi delle fondazioni bancarie di cui voleva la presidenza, dove e come piazzare i neo-eletti del movimento e su quella piattaforma economica sedersi intorno a un tavolo e trattare. Quindi spia zzato perch non capisce. Non ce la fa proprio a comprendere il Senso di questa nu ova realt. Dopo tre ore, alcuni tra i neo-eletti (intervistati in tutta Italia in ordine sp arso, ciascuno dei quali ha spiegato che per il momento- parlava a titolo persona le) hanno replicato dicendo tutti la stessa identica cosa: Noi siamo aperti a vot are per chiunque accolga nel proprio programma di governo le nostre istanze, sen za alcuna pregiudiziale, e cio una immediata nuova legge elettorale, subito la le gge sul conflitto d interesse, una nuova legge anticorruzione, la decurtazione de i parlamentari, il reddito di cittadinanza e l abbattimento dei costi della politi ca, tanto per iniziare . Panico e sconcerto tra le fila del PD. E il prode Enrico Letta dichiara: Rispetti amo il M5s e prendiamo atto del loro innegabile successo elettorale; li consider iamo degli interlocutori politici, ma sia chiaro che il PD non si fa dettare l age nda da nessuno . E il prode Alfano, a Ballar, sfrontatamente sostiene che non c alcun inciucio, che non ci sar nessun incontro con il PD e tantomeno con quelli del M5s. E intanto, a lla direzione del PD, Walter Veltroni e Massimo D Alema si dichiarano ufficialment e fortemente contrari a qualunque accordo e incontro con quelli del M5s . Beppe Grillo, dal canto suo, conferma ai giornalisti, la posizione dei suoi elet ti: noi non facciamo alcun accordo con nessuno, ma siamo positivamente aperti e d isponibili a votare ogni singolo provvedimento che corrisponda al nostro program ma: a noi interessa quello . Si arriva, quindi, alla giornata di oggi. I geniali capi del PD iniziano la giornata con una sicumera arrogante, indice di totale mancanza del Senso della realt. Dichiarano, sparpagliatamente, che non in

tendono sottoporsi all esame da parte dei neo-eletti del M5s e ci aggiungono il ca rico da 11 (sempre Enrico Letta che sta tirando la volata a Monti per il suo bis ). Se l Italia diventa ingovernabile, la responsabilit sar del M5s che non disponibil e ad un accordo preventivo . Questa frase, degna di un organigramma del Cremlino, tradotta sta per quelli del M5s devono votarci a scatola chiusa . Ma a met mattinata arriva Silvio Berlusconi, che cos dichiara alla attendibile e s eria professionista del corriere della sera (edizione on-line) Paola Di Caro: Sup erati i primissimi giorni le cose cambieranno, adesso quelli del PD fanno i sost enuti, guardano a Grillo. Ma non ce la faranno. Quello un rapporto che non regge , politicamente e numericamente. Avranno bisogno di noi, busseranno alla nostra porta. Vedrete, verranno a Canossa... E vi dico l'idea che mi sono fatto: non so no nemmeno sicuro che alla fine l'incarico sar dato a Bersani . Non chiaro se sia u n auspicio oppure una minaccia. Poco importa. Ma all interno del PDL c una rivolta i nterna perch il gruppo dirigente non d accordo. E il Cavaliere, re della comunicazi one italiota, poco dopo, avvertito della levata di scudi tra i suoi, non si lasc ia sfuggire l occasione e dichiara: Se non ci sar accordo, si accomodino. Facciano p ure, vediamo quanto durano. Io intanto preparer la mia campagna elettorale sui te mi che interessano i nostri elettori, mi sento alla grande, e stavolta correrei come leader . Infine, la dichiarazione di Beppe Grillo che sostiene: Il M5s voter in aula le leggi che rispecchiano il proprio programma chiunque sia a proporle il mo vimento cinque stelle non dar alcun voto di fiducia al PD n ad altri. Se Bersani v orr proporre l abolizione dei contributi pubblici ai partiti sin dalle ultime elezi oni lo voteremo di slancio (il M5s ha rinunciato ai 100 milioni di euro che gli spettano) e se metter in calendario il reddito di cittadinanza lo voteremo con pa ssione . Questo ci che sta accadendo. Quelli del PD e quelli del PDL vivono ancora nello spazio mentale di un mondo se nza Senso. Non si accorgono, non capiscono, non comprendono che la trattativa no n viaggia sulla rotaia di presidenze, sottosegretariati, gestione di aziende, be ns sui programmi e sulle proposte. Quantomeno non quando si parla con il M5s, alt rimenti non sarebbe tale. Si tratta di una differenza lessicale, per il momento incompatibile. Sono software mentali diversi. Il PD e il PDL cercano l accordo sul con-senso identificato in gestione consociativa privata e personale dei beni comuni e delle risorse della collettivit. Quindi, c ome sempre. Quelli del M5s cercano l accordo e sono disponibili al dialogo, al con fronto, e a una piattaforma governativa, sulla base del dis-senso , identificato co me gestione pubblica delle risorse da mettere a disposizione della collettivit. L a qualit del dis-Senso consiste in una rottura con i precedenti fallimentari dura ti vent anni, per dar mostra di un segno di discontinuit nel lavoro parlamentare. E un altro mondo lessicale. E un diverso ordine d idee. Per il momento, quindi, il PD e il PDL dimostrano di non volere nessun cambiamen to, nessuna riforma, nessun accordo, e di non essere in grado di saper o di pote r accogliere nessuna delle istanze portate avanti dal M5s che ha raccolto il vot o di 8.800.000 cittadini. Per loro, queste voci non valgono nulla. Personalmente consiglio ai neo-eletti di armarsi di tutta la necessaria pazienza e, invece di farsi intimorire, di comprendere che i propri interlocutori non h anno il senso della realt, e quindi va spiegato loro come si stanno mettendo le c ose, come si fa con i bambini o con quelli fuori di testa. Forse quelli del PD c apiranno che arrivato il momento di ascoltare la nazione, le istanze dei cittadi

ni, i bisogni collettivi e si decideranno a varare un programma che accolga i pu nti per i quali ha votato il 25% degli italiani. Come notava il giornalista Andrea Scanzi, de Il Fatto Quotidiano, rivolgendosi a i neo eletti: D'Alema e Veltroni sono contrari a un dialogo con Grillo. E' la con ferma che l'unica strada possibile. Provateci. (a margine: nel Pd hanno ancora V eltroni e D'Alema che dettano la linea. O anche solo pontificano. Sono proprio l anciati a bomba verso il proprio abisso). Allora, non hanno ancora capito che questo soltanto l aperitivo, un buon mojito tr a amici. Sar una primavera di riscossa, quindi. A tutt oggi, cos vedo io la cosa. E voi? CARO ELETTORE DEL PD Postato il Marted, 26 febbraio @ 14:38:29 CST di davide Italia DI CARLO BERTANI carlobertani.blogspot.it/ Mi sa che t hanno fottuto un altra volta. Lo so, sei un moderato credi a tutto all Europa che ci punisce perch siamo delle cicale, ai indispensabili sacrifici per riequili brare il debito pubblico, alla necessit di lavorare fino a settant anni per fare cas sa cos, i giovani, saranno precari solo fino a 50 anni. Vieni poi colto dal sacro ti mor panico quando, in Tv, aprono la pagina economica con lo spread: ti senti giu dicato in prima persona. Sar mica perch ieri ho pagato tre caff al bar? Monti un po arcigno con quella bocca da Bancomat ma quel che ci vuole per mettere in riga i parlamentari famelici di tangenti, la Fornero stata un po dura lo amme tti anche tu ma ci voleva per farla finita con le pensioni a 57 anni. Cos t hanno r accontato e tu ci hai creduto, perch quello che dice il Partito come l acqua santa per il cristiano: basta che ti tocchi e sei salvo. No, stamattina non eri contento, perch in fondo all animo persisteva un malessere cos h o mangiato ieri sera? La minestrina con la pastina no, non pu essere quello.

Non eri forte in Matematica a scuola ma, quando hai sentito Bersani dire che gli spetta l onere di governare , ti sei fatto due conti s, va bene ma con chi? E perch, se i primo partito italiano il M5S, l onere sta a te? Gi, per la manciata di voti presi da Vendola, che hanno salvato la frittata. Il S enato? Terra di nessuno. Sparito Monti, fra i papabili per un alleanza responsabile (a parte l impresentabile C avaliere), non rimane che il M5S: faremo scouting , ovverosia cercheremo di comprar li. Questo leitmotiv campeggiava fino all altro ieri: oggi, dopo un paio di giorni di silenzio, stata messo in soffitta.

Ti capisco, elettore del PD: sei un po frastornato. Ehm, scusa il partito te lo sei scelto tu come mai due giorni fa lo chiamavate antipolitico , fascista o comunista (a s elta), incapace , sognatore , barbaro , incivile ed ora parlate di governare con lui? Al ccia dei giri di valzer! Per, ti devo confessare che l atteggiamento di Bersani intendo la dichiarazione fil mata che stata distribuita non mi piaciuta per niente: no, no e poi no. Non ci s iamo mica: ci vuole pi rispetto per il primo partito italiano! (1)

Impariamo, per prima cosa, il rispetto ed a chiedere le cose con garbo. La manina , ringraziare sempre, essere educati, salutare: s, quelle cose che mammina c ha inse gnato da piccoli, che Pier Luigi sembra aver dimenticato. Insomma, quel tono duro (2), la sorta di mezze minacce velate nel discorso, quel insomma, o vanno a casa anche loro oppure ci dicono cosa vogliono fare sono propr io da maleducato. Vedi, caro elettore del PD, il fatto che Grillo queste cose le dice da tanto tem po, solo che il Partito mettendoti a forza della cera nelle orecchie t ha impedito d ascoltarle o, al pi, le ha snobbate. Vogliamo parlare del reddito di cittadinanza? Il professor Fumagalli (Universit d i Pavia) sostiene da anni (3) che basta tassare dello 0,05% i movimenti sui capi tali finanziari per realizzarlo. Ed in modo pi ampio ed inclusivo della proposta del M5S! Vogliamo parlare di F-35? Ma chi se lo prende un simile fallimento volante! Gli USA hanno ridotto le quote d acquisto da parte USAF del primo fallimento (F-22, il cui sistema di combattime nto veniva disturbato dalle chiamate dei cellulari (!)) a poche centinaia d esemplar i e adesso ci vogliono rifilare un aereo che scoppia se colpito da un fulmine e, se il fulmine non c , si trita da solo la turbina? E poi: non sarebbe il caso di ripensare il nostro modello di difesa come appunto di difesa (art. 11, Costituzione) e non come contractors per conto USA in mezzo m ondo? Vogliamo tirare fuori un poco i c ni? Quando ci ritiriamo dall Afghanistan? Eppure, il tuo segretario, fino a 10 giorni fa non faceva che ripetere: Monti, M onti, Monti pareva si fosse incantato il disco o che odiasse il mare. Anche Casini p er serio e Fini non pi fascista, un adorabile interlocutore. Non ci sono pi sveglia elettore del PD Casini ha rimediato un posto per il rotto della cuffia e Fini poveraccio speriamo che la pensione da Presidente della Camera g li basti la vita a Montecarlo cos cara Monti puzza di morto, ma puzzava gi di morto prima (furbo Berlusconi a prendere l e distanze): scusa, caro frequentatore dei festival dell Unit di un tempo, ma se n ma i visto uno peggio? Ha tolto le poche garanzie che ancora rimanevano per i lavoratori, ha mantenuto in pieno il precariato, ha sbattuto la gente in pensione verso i 70 anni, ha tas sato come un ossesso le prime case devo continuare? Lo capisci almeno tu che chi tirava in ballo Monti si scavava la fossa da solo? Adesso chiedete aiuto, nemmeno poi troppo umilmente. Perch Grillo dovrebbe sacrificare il tanto lavoro fatto per essere scoutizzato in t oto? Perch fa comodo a te (Bersani) che non sai che pesci pigliare? Per riuscire a mantenere il tuo partito coeso, Grillo dovrebbe fare quel poco che gli concede resti mentre telefoneresti a Monti tutte le sere. Ti sembra serio? Grillo, che ha il coltello dalla parte del manico, al massimo ti conceder un appo ggio esterno, come in Sicilia, e fattelo bastare ma senza sgarrare. Perch dovrebb e suicidarsi per te?

Altrimenti, torna con il Cavaliere e percorri il tuo cammino fino alla nemesi fi nale: la sparizione totale. Mi sa che Moretti questa volta ha sbagliato a salire su quel palco: meglio quell a originale del 2002 con questi uomini non vinceremo mai . Sar un portasfiga ed una Cassandra, ma aveva ragione e guai non ascoltare le Cassandre. A Troia ne sanno qualcosa. Destabilizzare le banche italiane per imporre un governo compiacente a Berlino e BCE di Marco Della Luna - 27/02/2013 Fonte: signoraggio

Per imporre in Italia un governo compiacente alla linea Monti-Merkel-Goldman Sac hs nonostante l'esito elettorale di ieri, potrebbe essere a breve organizzata un a crisi bancaria italiana che terrorizzi la popolazione e crei il consenso per u n governo di quel tipo in cambio di aiuti monetari di BCE, Fed e altri. I recent i spostamenti di capitali dello Ior da banche italiane a banche tedesche (compre sa parte del nostro 8 per mille) corrobora questa congettura. Il voto politico del 25 febbraio esprime disinganno e rifiuto della maggioranza degli italiani verso la dittatura dei mercati, l'egemonia della Germania, il mod ello economico mercatista e neoliberista, le ricette rigoriste e fiscaliste di t ecnici e accademici balordi o traditori, la falsa solidariet dei paesi euroforti. Sgamati. Tutti sono d'accordo che occorra riformare ma in quale direzione? Quella di Monti, Rehn, Barroso, Merkel, Draghi, oppure una opposta, col recupero della sovranit monetaria alla Nazione e la sottrazione del debito pubblico alle manovre di mercati pilotati e ricattatori, e massicci investimenti pubblici infr astrutturali, e separazione tra banche di credito e risparmio e banche di azzard o finanziario? Adesso pare impossibile formare un governo stabile, che deve comprendere il PD, quale detentore della maggioranza assoluta dei seggi della Camera per effetto de l premio di maggioranza. Ma proprio il PD e Monti sono paladini di quella politi ca che, come dicevo, la maggioranza degli italiani ha respinto, e sempre pi respi nger via via che la depressione peggiorer, mettendo a rischio il rispetto del pare ggio nominale di bilancio imposto, sotto severe pene, dal fiscal compact. Stranamente e significativamente, in questa cruciale situazione Napolitano vola in visita di Stato presso la potenza egemone. Non sar che intende forse nominare un nuovo pseudo-tecnico come premier per continuare, sotto il pretesto dell'emer genza e del volere dei mercati, le riforme distruttive che trasferiscono capital i, imprese e cervelli dall'Italia a Germania, Svizzera e altri? E che stia conco rdando con Berlino un sostegno di brevissimo termine per questo nuovo asso della delocalizzazione guidata, un sostegno che lo faccia apparire bravo, una boccata di ossigeno per il Paese stremato? Questo asso potrebbe essere Prodi o Amato, c he con le loro leggi e riforme e privatizzazioni gi tanto hanno fatto in quel sen so, spezzando la schiena all'economia di questo Paese. O qualcuno della Banca d' Italia, che si distinto nel non vedere le ruberie in MPS o nel legittimare davan ti ai giudici penali il superamento della soglia di usura, mediante compiacenti circolari in conflitto di interesse e che esse stesse costituiscono concorso in quel medesimo delitto. Quel che mi aspetto che, se non ci mobilitiamo con la denuncia e l'informazione preventive, a brevissimo parta un'azione di destabilizzazione del sistema bancar io italiano, anche mediante un rialzo artefatto dello spread finalizzato a depre

zzare i titoli pubblici italiani detenuti dalle banche italiane, in quanto quest e detengono i detti titoli come importante componente del loro attivo patrimonia le, e in caso di rialzo dei rendimenti con conseguente calo del valore di mercat o dovrebbero ridurre la loro valorizzazione in bilancio, con tutte le conseguenz e di ci. Lo spread lo possono far salire a piacimento mediante lo shorting, il ra ting, le esternazioni. Poi, quando si sar alzato a livelli di allarme, potrebbero imporre alle banche italiane di fare accantonamenti a copertura di possibili pe rdite sui titoli pubblici, cos da comprimere il capitale netto delle banche. Allo ra saremmo davvero in croce. La predetta manovra di destabilizzazione creerebbe panico, blocco di pagamenti, allarme per i depositi, carenza di contanti, limitazione della prelevabilit. Allo ra il Quirinale mander avanti il nuovo Salvatore a cui il voto e la fiducia e l'o bbedienza sono dovuti di necessit, perch non c' alternativa . Egli imporr sacrifici dur issimi, innanzitutto in termini di rinuncia alla democrazia e alla sovranit, e in cambio apporter un misericordioso aiuto dei fratelli europei. Il successo del Movimento 5 Stelle di Fabio Falchi - 27/02/2013 Fonte: eurasia [scheda fonte] Il SUCCESSO DEL M5S Sul Movimento Cinque Stelle (M5S) nelle ultime settimane si scritto di tutto, ma la grande stampa italiana ha espresso per lopi giudizi fortemente negativi, al p unto da considerare Grillo un pericolo per la democrazia, un fascista, uno stali nista, un antisemita e cos via. Sciocchezze, ma che rivelano l irrimediabile ottusi t della classe dirigente italiana (giornalisti e intellettuali compresi) ormai in capace di comprendere la realt del nostro Paese. Con questo non vogliamo affermar e che il M5S non sia una incognita. Indubbiamente il movimento politico di Grill o manca di un collante ideologico e di una salda dottrina politica e strategica. Perci, tradimenti e voltafaccia vari molto probabile che ci saranno. Ma non affa tto scontato che sar il trasformismo che caratterizzer l operato del M5S in Parlamento . Intanto, si dovrebbe prendere atto che il M5S riuscito nella non facile impresa di uscire da internet e di togliere la piazza alla sinistra interpretando il malcont ento e la rabbia di milioni di italiani che stanno sperimentando sulla propria p elle il fallimento della terapia del commissario Monti. Una terapia non lo si deve d imenticare impostaci dalla BCE (che la longa manus della finanza angloamericana in Europa) e condivisa sia dal PD che dal PDL. E che ha portato il nostro Paese sull orlo del baratro e ad avere una disoccupazione giovanile ben oltre il 30%, n onostante un avanzo primario del 5% (ovvero al netto degli interessi sul debito pubblico). Durante l anno orribile del governo Monti, per la parola d ordine del PD e dello stesso PDL stata una sola: privatizzare. Privatizzare come negli ultimi d ecenni. Ovvero (s)vendere ai mercati l Italia e gli italiani, perch lo chiede l Europa . desso che il risultato di tale politica sotto gli occhi di tutti si tratta quind i di capire se il M5S non rimarr prigioniero dell antipolitica (cio di una generica, b ench comprensibile e condivisibile, protesta contro il sistema politico) e sapr in vece interpretare la rabbia degli italiani in una nuova chiave (geo)politica che possa bloccare, o perlomeno ostacolare, il tritacarne della finanza angloamericana . Certo ci aspettano mesi duri. Anzi durissimi. Monti ha dichiarato che teme la re azione dei mercati . E questi gi fanno sentire la loro voce. Ma tutti sappiamo chi son o i mercati e che cosa vogliono. Sarebbe necessario allora elaborare una linea di a zione strategica che permetta di opporsi con successo ai mercati . Vero che non faci le e che la situazione gravissima. Guai ad illudersi. Ma margini di manovra ci s

ono, se strangolare l Italia significa sfasciare Eurolandia. E questa una carta che il nostro Paese dovrebbe giocare bene. Fondamentale saper far leva sull economia r eale (PMI, settori strategici, ricerca etc.). In primo luogo, si dovrebbe ridefi nire la partecipazione dell Italia ad Eurolandia e la stessa struttura politica de ll Unione Europea. Al riguardo, per degno di nota che Mauro Gallegati, l esperto econ omico del M5S, abbia precisato che il M5S non vuole uscire dall euro e abbandonare l Europa, ma le strade sono due: una vera unione politico-monetaria o due zone Eur o, una per la Germania e i paesi pi forti, l altra per i Paesi pi deboli. (1)

D altronde, vi pure da prendere in considerazione la delicata questione della poli tica estera, che incide sempre di pi sulla realt economica e sociale dei singoli P aesi. Da dove proviene la crisi noto; e pure perch abbia avuto inizio proprio negl i Stati Uniti. N un caso che le mani che controllano i mercati siano tutte a stelle e strisce . Sicch, certe affermazioni di Grillo sull Iran e sulla Siria e soprattutto l a sua condanna della politica di potenza d Israele, nonch il fatto che il M5S sia n ettamente contrario al MUOS, giustificherebbero un certo ottimismo. Il condizion ale per d obbligo essendoci ancora, anche sotto questo profilo, non poche zone d ombra , in particolare per quanto concerne i rapporti con i nuovi attori geopolitici su llo scacchiere mondiale (BRICS, SCO etc.), che sono destinati avere un ruolo sem pre maggiore nel prossimo futuro ed avere di conseguenza sempre pi importanza per lo sviluppo dell economia e della societ europea. Ma improbabile (ma non impossibil e ) che il M5S non metta in discussione la politica filoatlantista del nostro Paes e, dato che insiste sulla necessit di mettere fine alle nostre missioni militari all estero, che sono solo in funzione dei progetti di egemonia globale degli Stati Uniti. Insomma, il successo del M5S, al di l di facili ed superficiali entusiasmi, non sol o non irrilevante, ma potrebbe veramente cambiare, almeno in parte, il volto pol itico del nostro Paese. Comunque sia, un po di sabbia nel tritacarne ora c . Ed un f atto positivo, anche se non ancora una autentica inversione di tendenza. Peraltr o, tanto i partiti del centrodestra quanto quelli del centrosinistra non solo so no in buona misura responsabili della drammatica situazione in cui si trova l Ital ia, ma, come dimostra la stessa vicenda del Monte dei Paschi di Siena, sono tutt i ricattabili. A tale proposito, si dovrebbe tener presente quanto scrivono Stef ano Sylos Labini e Giorgio Ruffolo, ossia che l attesa spasmodica del giudizio dei m ercati assume i tratti di un imperscrutabile destino e rivela fino a che punto s tata compromessa la sovranit politica delle democrazie [...] Da un lato c un mercat o finanziario dominato da grandi concentrazioni di potere e perfettamente integr ato a livello mondiale, che pu condizionare le politiche dei governi. Dall altro ci sono i governi che ne subiscono il ricatto.(2) E allora contro questo ricatto che il M5S si deve battere, se ha a cuore non gli interessi di quel 10% della popol azione che detiene quasi il 50% della ricchezza nazionale, bens le sorti del popo lo italiano. Ed questa la conditio sine qua non per eliminare corruzione, malcostu me e inefficienza senza distruggere la base produttiva del nostro Paese. Tuttavia, questo lo pu fare solo la politica . Il M5S dovrebbe pertanto, a nostro gi udizio, evitare di confondere la funzione politica, oggi pi che mai necessaria e decisiva, con i politicanti inetti e corrotti o con le stesse istituzioni politi che, che naturalmente non sono state delegittimate da Grillo, ma, per cos dire, s i sono delegittimate da sole. In ogni caso, siamo sicuri che nei prossimi mesi, se non addirittura nelle prossime settimane, molti dubbi saranno chiariti. E dat o che non ignoriamo quali sono i motivi che spingono gazzettieri e politicanti a d accusare il M5S di essere un movimento populista , non abbiamo nemmeno difficolt a d ammettere che non ci dispiacerebbe che tale accusa si rivelasse non del tutto infondata, pur augurandoci, per il bene degli italiani, che il M5S cresca il pi rap idamente possibile, sia dal punto di vista della cultura politica sia da quello politico-strategico. Se invece ci fossimo sbagliati e il M5S si dovesse rivelare un movimento politico funzionale al sistema di potere euroamericano , ovvio che non si tratterebbe solo di una buona occasione persa. E le conseguenze per il nostr o Paese sarebbero disastrose.

Beppe Grillo: 150 dentro e qualche milione fuori . Fino a quando? di Sebastiano Caputo - 27/02/2013 Fonte: lintellettualedissidente

Beppe Grillo vota nel suo seggio Beppe Grillo vota nel suo seggio Roma corrompe, ma c chi acclama il Movimento 5 Stelle nella speranza che i qualche milione fuori rimangano la vera anima del progetto, perch il giorno che a trainarl o saranno i 150 dentro vorr dire che il fenomeno si sar normalizzato e sar divenuto l e nnesimo partito tradizionale. Non riescono a capire, non riescono a concepire. Bisogna che li analizzi psichiat ricamente. Sono falliti scriveva Beppe Grillo sul suo blog dopo che il Viminale a veva annunciato il primato del Movimento 5 Stelle (come singolo) alla Camera. E a giudicare da quanto si visto nei programmi televisivi sembrerebbe proprio che nessuno abbia realmente capito la situazione in cui si trova il Paese. Invece di rimettere in discussione loro stessi e le loro scelte politiche degli ultimi ve nt anni, invece di capire come ha fatto il M5S a sfondare le urne in tre anni, sen za aver accettato un rimborso elettorale e con la sola forza della rete, di chie dersi perch il 15 per cento degli italiani non sia andato a votare, di comprender e le richieste dell elettorato di Beppe Grillo, invece di approfondire il programm a che ha calamitato oltre 8 milioni di italiani, politici e giornalisti, lavoran o all unisono per garantire lo status quo . Ultraconservatori. Continuano a non capir e o forse lo fanno apposta, hanno paura, vogliono insabbiare tutto, dal fallimen to del centrodestrasinistra il sistema al trionfo elettorale del Movimento 5 Ste lle. Lo chiamano voto di protesta, di rabbia, di disperazione. Chiacchierano, Parlano d ingovernabilit, di coalizioni, di larghe intese, pensano ad un governissimo pdmen oelle pdelle , per usare l espressione di Beppe Grillo. Da una parte sputano sul Mov imento 5 Stelle e sul suo elettorato di serie b , dall altra, alcuni di loro auspican o addirittura un dialogo. Nichi Vendola parlotta di dovere , Moretti (Pd) dice che p ossibile dialogo possibile con loro , Bruno Vespa si persino permesso di precisare che questa pratica risulta costituzionale . Si riparano dietro un linguaggio orwel liano, finto, il loro scudo, evocando lo spread, i mercati, le Borsa di Milano, Wall Street, la City, l esterofilia (i giornali anglo-americani), la troika (Ue, Fmi , Bce). Fanno i conti nei salotti mediatici senza l oste, trattano il M5S come se fosse un partito tradizionale pronto a scendere a compromessi, ad avviare negozi azioni tra segreterie, a tradire il proprio elettorato subito dopo il voto. Ma la macchina che ha creato Grillo molto pi complessa e sottile, viaggia ad alta velocit, parallela alla democrazia di spettacolo e di opinione orchestrata dai mas s media e dal Parlamento. Parallela e nell oscurit proprio perch la televisione con il mito della credibilit, dell autorevolezza, della legittimit, in una parola: total itaria. Il M5S una macchina autonoma e comunitaria che si alimenta da sola, quas i come se i 108 parlamentari eletti fossero di troppo nel movimento. Saremo 150 d entro e qualche milione fuori ha scritto Grillo sul suo blog, riferendosi agli 8 milioni di italiani che hanno visto nel genovese una vera e propria alternativa. Un alternativa trasversale, coraggiosa che riuscita in tre anni a riunire student i e pensionati, cittadini di sinistra e di destra, operai e piccolo imprenditori . Un modello politico rivoluzionario nella sua democraticit che uscito dagli stec cati ideologici per riaffermare la politica sull economia e la finanza, il cittadi no sul consumatore, la lira sull euro, il lavoro sul capitale, l identit comunitaria sull iper-individualismo, l Italia sull Europa, la pace sull ingerenza imperiale statuni tense, i valori pre-politici (onest, umilt, onore, dignit, ect) su quelli politici,

la nazionalizzazione dei settori chiave del Paese sul liberismo, il settore pub blico su quello privato. Roma corrompe, ma c chi acclama il Movimento 5 Stelle nella speranza che i qualche milione fuori rimangano la vera anima del progetto, perch il giorno che a trainarl o saranno i 150 dentro vorr dire che il fenomeno si sar normalizzato e sar divenuto l e nnesimo partito tradizionale. C chi invece critica questo successo perch difendendo il Potere e il Palazzo ad ogni costo, chi fa dietrologia sulla Casaleggio Associ ati e sulle parole di Condoleza Rice (allora capo della diplomazia) e chi invece accusa la non-seriet del movimento. Ma chi critica il Movimento 5 Stelle ha l obbli go di fare un parallelismo con la Repubblica tedesca di Weimar: il contesto e le somiglianze con il presente sono impressionanti. La Germania attanagliata dai v incitori della Prima Guerra mondiale e dai trattati di Versailles, dalla crisi e conomica soffocante e dall instabilit politica apr uno spazio eccezionale per il par tito Nazional-socialista il quale conquist il potere con il 33 per cento dei voti . Fu colpa dell establishment (internazionale e tedesco) di allora il quale non si rimise mai in discussione. Proprio come quello odierno che non ha saputo rimett ere in discussione s stesso, il debito pubblico italiano, i trattati europei e l ec onomia ultra-liberista impostaci. Quei bambini in rivolta contro i rumori di Claudio Ris - 27/02/2013 Fonte: Claudio Ris [scheda fonte]

un popolo silenzioso, che vive con noi, ma di rado ci parla, e poco ci ascolta. Sono i nostri bambini autistici. Uno su cento cos, ma il loro numero in aumento: in Occidente raddoppia ogni sei anni. Anche perch lo spettro autistico , il campo di questi disturbi, si allarga sempre di pi. In generale, gli autistici sono quelli che non giocano il nostro gioco. Nel mond o della comunicazione e delle chiacchiere, loro tacciono. E sono loro a decidere c osa ascoltare, cosa guardare. In un mondo sempre pi uguale e uniforme, sono i div ersi per eccellenza. Il loro codice genetico soggetto a cambiamenti assenti nelle altre persone. Le l oro aree cerebrali presentano diversit da quelle degli altri, ed anche molto vari ate da loro. Sono un vero rompicapo per la scienza, perch la diagnosi di cosa non va in loro molto diversa da persona a persona. E certo per che sono nella stragra nde maggioranza maschi: 8 a 1. Non facili da trattare, come racconta ora Gianluca Nicoletti, nel libro dove des crive la sua tenera e competente esperienza di padre di un bimbo autistico (Una notte ho sognato che parlavi). Per il resto, ogni storia diversa. Le spiegazioni scientifiche cambiano. Negli anni 60 del secolo scorso si dava al la madre fredda la colpa di generare la silenziosa protesta dei figli. Poi, con l avan zare delle neuroscienze, si not che in molte parti del loro cervello, da quelle p i nuove come la corteccia a quelle pi antiche come il sistema limbico, c erano diversi t significative, variabili tra l altro dall una all altra persona. Con gli sviluppi della genetica poi, si scopr che anche l accadevano processi part icolari, che provocavano riaccomodamenti nel loro codice genetico (che potevano po i nuovamente mutare). Nella gran parte dei casi, comunque, non c una causa specifica ma molte insieme. I nsomma una multifattorialit come si usa dire con altra orrenda parola (e chiss se ne l silenzio degli autistici non ci sia anche una protesta contro l imbarbarirsi del linguaggio). Il fatto che questi bimbi sono diversi e che da quel che pare di capire vogliono f ortemente esserlo. Nella loro diversit, per, manifestano una presenza che molti bambini normali non s embrano avere.

Anche il loro rifiuto dei rumori, ad esempio, in un mondo infestato da suoni di ogni genere come un programma di vita, e una richiesta non completamente insensa ta. In generale, la caratteristica comune a tutti loro il sottrarsi alla maggior par te dei condizionamenti esterni. Decidono loro cosa va bene. Alla fine fanno quel lo che interessa a loro, o che gli va di fare. Possono diventare ottimi matematici, o rivelarsi straordinari pelatori di patate , o instancabili trasportatori di acqua nei secchi dalla fontana al lavello, al posto di tubi mancanti. Nella loro intensit silenziosa, per, hanno altre capacit profonde e misteriose. Nicoletti dice che non niente, ma intanto, una volta che dovevano andare nella l oro casa di campagna, in Abruzzo, il ragazzino si opposto fieramente, sono torna ti a Roma, e lass venuto il terremoto, e la casa crollata. Fernand Deligny, che portava i ragazzi autistici nel casolare di un asciutta campa gna francese, ha scoperto che le loro passeggiate preferite ritrovavano i percor si sotterranei dell acqua. Certo, in un mondo costruito sul linguaggio e la comunicazione, loro ne tagliano il 90%, e lo buttano via. Ma non ci sar una ragione se questi bambini aumentano? Forse abbiamo esagerato con parole, ragionamenti, e gesti stereotipati. Finalmen te dei diversi che non vogliono essere come gli altri. La persona saggia colei che ha imparato a liberarsi di se stessa di Francesco Lamendola - 27/02/2013 Fonte: Arianna Editrice [scheda fonte]

La vita, talvolta, ci minaccia come un serpente velenoso che avvicina i suoi den ti mortali alla nostra mano e sembra sul punto di morderci. Che cosa si deve fare, in simili casi, quando non possiamo ritrarre la mano, qua ndo non esiste un luogo in cui rifugiarci, nel quale metterci a sufficiente dist anza dal serpente velenoso? E ci accade abbastanza spesso: non siamo stati noi a metterci in situazioni difficili, angoscianti, dolorose: sono state esse a venir ci a cercare, in un modo tale che non abbiamo potuto evitarle. E allora? Quelle sono precisamente le situazioni nelle quali viene in luce, se c , la nostra saggezza; e non cosa che si possa improvvisare. Richiede una lunga preparazione ; altrimenti, saremo costretti ad imparare in fretta, sotto l urgenza della necess it: e la fretta non una buona consigliera. Meglio pensarci per tempo, dunque; meg lio cercar di diventare delle persone sagge: perch le persone sagge possiedono l an tidoto contro il morso del serpente; anzi, possiedono il segreto per non aver bi sogno di antidoti. Semplicemente, il morso del serpente velenoso, su di esse, no n produce che effetti assai modesti, e, nel caso del vero saggio, non ne produce affatto. Ma come si fa a diventare saggi? Togliamoci dalla testa l idea che il saggio sia u na specie di superuomo: un uomo come gli altri, con pregi e difetti come gli alt ri, con punti di forza ed elementi di debolezza, proprio come chiunque altro. Po ssiede, per, una risorsa fondamentale, che gli altri non hanno: ha imparato a vin cere la tirannia dell io, a liberarsi dall illusione dell io: ed questo che toglie al morso del serpente velenoso il suo effetto mortale. Il saggio pu essere morso, dunque, esattamente come chiunque altro: non passa la

sua vita a esaminare le tracce su terreno, per evitare la presenza dei serpenti; se cos fosse, tutta la sua vita si svolgerebbe sotto l insegna della trepidazione e della paura; e nemmeno quello basterebbe: perch i serpenti, si sa, amano arroto larsi con le spire sui rami degli alberi e poi, quando la vittima designata pass a sotto di loro, si lasciano cadere su di essa, e in attimo l hanno gi morsa. Chi p otrebbe procedere tenendo d occhio, contemporaneamente, il sentiero su cui cammina e le folte chiome degli alberi sopra di lui? Nessuno sguardo, del resto, talmen te acuto da poter scrutare l intrico della vegetazione, cos da scorgere il pericolo del serpente in tempo utile per ritrarsi e schivarne l attacco. No, il saggio non procede cos: non tenta di evitare d essere morso; fa in modo che il morso non sia mortale PER LUI: si rende immune al veleno del serpente. Il ser pente la trappola dell io, la trappola per cui ci identifichiamo con una parte del nostro essere, quella che sempre brama e sempre teme, quella che si agita senza posa per affermarsi, per possedere di pi, per non perdere quello che gi possiede. il piccolo io dei buddhisti zen, l ego della psicologia occidentale. A torto noi ci identifichiamo in esso, come se in noi non vi fosse altro che lui , come se lui fosse la totalit di noi. Invece solo una parte: la parte pi superfic iale, quella esterna; e anche la pi volubile, la pi instabile, la pi capricciosa. D obbiamo ribellarci alla sua tirannia, spezzare la sua pretesa egemonica. La sua forza deriva dalla nostra debolezza; e la nostra debolezza, dalla nostra illusio ne. Dissipata l illusione, noi torniamo forti e lui impallidisce, si fa sempre pi p iccolo, scompare. Restiamo noi: che non ci identifichiamo pi con l io, ma che siamo come l acqua del fiume che corre verso il mare: libera di assecondare la corrente e diretta verso il proprio fine. Il nostro fine l Essere. Se vogliamo ritrovare la padronanza di noi stessi, dobbia mo ricordarci che non siamo degli atomi gettati qua e l, a caso, in un universo c aotico e insensato; non siamo dei piccoli io eternamente agitati dal timore e dall a brama: siamo frammenti di luce cosmica, scintille dello splendore divino, dal quale veniamo e al quale facciamo ritorno. Riportiamo, su questo tema, una pagina del francescano Ignacio Larraaga (Dalla sof ferenza alla pace. Verso una liberazione interiore; titolo originale: Del sufrimie nto a la paz. Hacia una liberacin interior, Santiago de Chile, Ediciones Cefepal, 1985traduzione dallo spagnolo di Ada Jachia Feliciani, Ciniello Balsamo, Edizion i Paoline, 1986, pp. 140-43):

Chi si liberato di se stesso un saggio. Se riuscissimo a farlo completamente, torneremmo al infanzia dell umanit. Per chi non possiede nulla, il ridicolo non esiste; vivere sognare; mai il timor e busser alla sua porta; gli imprevisti non lo spaventano; non si cura dei giudiz i sulla sua persona; la tristezza non calca mai le sue frontiere. Scompaiono gl i aggettivi ossessivi mio , tuo , cos come i verbi appartenere e possedere, termini que sti che sono causa di frizioni e di conflitti, perch l io che tende, con le sue lungh e braccia, ad appropriarsi delle cose, dei fatti e delle persone Chi si libera si se stesso prova quella sensazione benefica che si ha quando sco mpare la febbre alta: riposo e refrigerio, proprio perch l io fiamma, fuoco, febbre, desiderio, passione. Ben sappiamo che spesso l intimo dell uomo dimora fiammeggiante di dolore. Che acca de se si incendia la casa e tu sei dentro? Come fuggire? Non necessario. Sappiam o come si spegne l incendio. Chi ha visto come dalla passione sorga il timore, sa che la pace della mente si acquista spegnendo la passione stessa. Basta destars

i, aprire gli occhi, levare il capo e prendere coscienza che eri in errore: cred evi reale ci che, in verit, era irreale.

L importante fermare l attivit della coscienza ordinaria, perch essa accentrata sull i uando la mente opera, lo fa necessariamente rinvigorendo e generando l io egoista; che, a sua volta, stende le sue braccia avide (che sono i desideri di possesso, la cupidigia, la sete di gloria) su oggetti-avvenimenti-persone, e da tale appro priazione sorgono i timori e gli spaventi. Annullando il corso dell attivit mentale , scompare questo processo. La liberazione della mente pone l uomo in un mondo nuovo, nel mondo della realt ult ima, diverso da quello delle apparenze in cui normalmente ci muoviamo. Chi ama l a vita, la perder; chi la odia, la guadagner. Nulla che provenga dall esterno o dall i nterno riesce a smuovere il saggio. Come un uragano lascia immutata la scogliera , cos i dispiaceri lasciano impassibile l uomo saggio. In questo modo egli si collo ca al di sopra dell avvicendarsi delle emozioni e delle passioni. La PADRONANZA di s normalmente turbata dai deliri dell io. Ma, eliminato l io , il saggi o la riacquista pienamente e pu controllare il suo agire, il parlare, il reagire, il camminare. Con questo sincero e spontaneo abbandono di se stesso e delle sue cose, il vero saggio, libero da tutti gli avidi legami dell io , si lancia senza pi ostacoli nel sen o profondo della libert. Per questo, una volta che abbia conseguita la liberazion e mentale, egli vive al di fuori di ogni timore e permane nella stabilit di chi a l di sopra di ogni cambiamento. E cos il povero, il derelitto, nel sentirsi liberato da se stesso, entra lentamen te nelle tiepide acque della serenit, dell umilt, dell oggettivit, della mitezza, della compassione e della pace. Come possiamo vedere, siamo gi nel cuore delle beatitud ini .

L uomo artificiale, cio colui che sottoposto alla tirannide dell io , sempre volto vers l esterno, ossessionato dal PRESENTARSI BENE, dal dare una buona impressione, pre occupato da ci che pensano di me , da quello che dicono di me ; e, dal viavai dei mutam enti, soffre, teme, trema. La vanit e l egoismo legano l uomo all esistenza dolorosa, r endendolo schiavo dei capricci dell io .

L uomo saggio, invece, un essere VOLTO soprattutto VERSO L INTERNO: dato che ormai s i liberato dall ossessione dell immagine, poich si convinto che l io non esiste, non s reoccupa assolutamente di tutto ci che si pensa o si dice di un io di cui conosce l i rrealt; vive staccato dalle preoccupazioni artificiali, in una gioiosa interiorit, silenziosa, profonda e feconda. Si muove nel mondo delle cose e degli avvenimen ti, ma la sua dimora nel regno della serenit. Sviluppa attivit esterne, ma la sua intimit posta n quel fondo immutabile che, senza possibilit di trasformazioni, d o rigine a ogni sua azione. Il cobra potrebbe iniettargli il suo veleno, ma il sag gio non avr febbre. Ma impossibile. Il cobra, che la collera, non pu attaccare il s aggio. Le sue fonti profonde sono purificate e l acqua che ne sgorga non pu che ess ere pura. Senza potere n propriet, il saggio compie il suo cammino guardando tutto con tenerezza e trattando ogni creatura con rispetto e venerazione. La tunica che l avvolge la pazienza, e le sue acque non saranno mai agitate. Non ha nulla da difendere; non minaccia nessuno e non si sente minacciato da alc uno; per questo pu contare sull amicizia di tutti. Armi: per che cosa? Chi pu turbar e colui che non ha n vuole possedere nulla? Forse l agitazione non un esercito in a rmi alla difesa delle propriet minacciate? Ma chi spontaneamente si liber perfino dei rottami di se stesso, cosa lo pu turbare? Da quali trincee lo possono minac ciare? No, in conclusione, il vero saggio non pu essere morso dal cobra.

Di Ignacio Larraaga ci eravamo gi occupati in un precedente articolo (Dobbiamo libe rarci dall inganno del io, centro illusorio della nostra persona, apparso sul sito di Arianna Editrice in data 15/10/2009); attingiamo nuovamente alla fonte della su a profonda spiritualit per sviluppare una ulteriore riflessione intorno al tema d ella vera saggezza. Abbiamo iniziato paragonando l io ad un serpente velenoso, secondo l immagine utiliz zata dallo stesso Larraaga. Qualcuno potrebbe obiettare che tutto ci sembra facile a dirsi, ma che tremendamente difficile da mettere in pratica. Pu essere: ma dip ende, come sempre, dal grado di saggezza che si riusciti a raggiungere. Fino a q uando il morso del serpente ci provoca un grave stato di avvelenamento, vuol dir e che non siamo ancora pervenuti alla piena saggezza. La saggezza non uno stato, un cammino: nessuno che l abbia raggiunta pu sdraiarvisi sopra e dire a se stesso: ecco, sono arrivato. Il cammino continuo, accompagna i nostri passi in ogni gior no della nostra vita, fino a quando giungiamo all ultimo. Il saggio, attenzione, non un freddo: la sua insensibilit alle illusioni e ai tur bamenti dell io non deriva da una cauterizzazione della sua umanit; ci mancherebbe altro. Se cos fosse, noi avremmo confuso il saggio con il cinico. Ma il saggio no n affatto un cinico, anzi, tutto il contrario: il saggio colui che, pur vivendo intensamente la propria umanit, la sposta su di un piano pi alto di quello del esist enza quotidiana, dominata dalle apparenze: il piano dell essenziale. Pertanto il saggio gioisce e soffre con gli altri, ma senza lasciarsi travolgere e disorientare; capace di sentimenti profondi, ma non permette alle passioni di strappargli di mano la ruota del timone: saldo e sicuro sulle proprie gambe, di rige la rotta l dove necessario e si tiene ben lontano dagli scogli; quanto alle tempeste, le evita, se pu; e, se non pu, va loro incontro bravamente, reso forte n on dal proprio orgoglio umano, ma dalla confidenza nell Essere, al quale si totalm ente rimesso, essendosi spogliato delle false sicurezze dell io, cos come delle pau re immaginarie. Il saggio, infatti, non , come pensava Seneca, colui che ha imparato a contare un icamente su se stesso: costui non sarebbe un saggio, ma un orgoglioso; e l orgogli o viene sempre punito. Il saggio colui che si affida alla corrente dell Essere, do po aver dissipato l illusione e gli inganni del piccolo io, insaziabile e tirannic o. Ma non ci sono pi tiranni per il saggio: egli l uomo libero per eccellenza. Chiaro che, per essere veramente libero, deve essersi spogliato non solo in astr atto, ma in concreto, di tutte le illusioni e di tutti gli artifizi dell io: il po ssesso in primo luogo, e tutto il codazzo dei suoi ministri: vanit, superbia, inv idia, gelosia, ira. Non ci si libera dall io se non si tagliano drasticamente le p assioni che a lui ci tengono legati e che ci fanno schiavi. Non si possono servi re due padroni: o si serve il piccolo ego, meschino e capriccioso, oppure si sce glie la libert, che abbandonarsi alla volont dell Essere. La pace si trova solo in quest ultima scelta: perci l uomo saggio pacifico e pacifica to: non contende, non in guerra nemmeno con se stesso. La pace una condizione to tale: da essa sgorgano la benevolenza, la pazienza, la compassione, l amore. Il saggio colui che ha imparato ad amare, perch l Essere Amore. Chi non ha compreso questo, sempre in guerra con qualcuno, perch non in pace con se stesso Un movimento comunitario di Piotr Zygulski - 27/02/2013 Fonte: Arianna Editrice [scheda fonte]

Di fronte ad una Piazza San Giovanni stracolma,Alessandro, candidato del MoVimen to 5 Stelle, ha affermato che per la prima volta non si sentito impotente, perch sapeva di essere protetto dalla comunit. Un secolo fa il filosofo Lukcs nella sua Ontologia dell Essere Sociale aveva gi scorto i limiti di un individualismo portato alle estreme conseguenze, ossia una onnipotenza astratta e una concreta impotenz a ed quindi presumibile che il sentirsi parte di una comunit vitale possa portare, al contrario, ad una sensazione di potenza. Per spiegarmi meglio, intendo una p resa di coscienza delle potenzialit dell individuo quale membro integrante di un pe rcorso pi ampio, collettivo. Volendo pi propriamente riflettere sulle parole dell at tivista, una sensazione simile l ho vissuta personalmente in occasione dei referen dum del 2011, quando ho prestato attivamente servizio nella campagna referendari a e come rappresentante del s per l acqua pubblica all interno dei seggi. Questa volta sono un semplice spettatore, ma posso comprendere perfettamente le parole di que sto grillino , o meglio, portavoce , se preferisce tale appellativo. Tuttavia (sar fors e un po ingenuo) non riesco a rimanere impassibile di fronte a simili interventi, frementi di passione e di emozione tale da far dimenticare le cose da dire sul palco, come avvenuto pi volte nel corso della serata. Ho accennato prima all acqua pubblica; se vero che i referendum sono ancora in larga parte disattesi, questo non ridimensiona i risultati di quella vittoria, con oltre la met degli italiani che si espresse univocamente contro la gestione privata. Nello stesso tempo ci no n significa affatto che la battaglia sia terminata, tutt altro. , infatti, un tema che sta molto a cuore anche al MoVimento 5 Stelle che, sebbene fosse ancora in f orma embrionale, contribu con tutte le sue forze a raggiungere quel risultato.Fed erica, capolista alla Camera nella circoscrizione Lazio 1, prendendo la parola h a parlato dell acqua pubblica come la nostra prima stella e si mostrata particolarme nte agguerrita nell intento di portare anche in Parlamento la voce di chi sostiene che l acqua debba stare fuori dal mercato e i profitti fuori dall acqua , per elaborar e finalmente una legislazione sul tema che recepisca la volont popolare. Oltre al l acqua pubblica per ci sono altre battaglie che il M5S ritiene fondamentali, dal N o Ponte sullo Stretto di Messina e il No MUOS in Sicilia alla popolazione valsus ina che nel capo opposto della Penisola si batte da anni contro la realizzazione del Treno ad Alta Velocit. Anche perch, come sostiene Beppe Grillo, il futuro lent o e questo non nel senso della dicotomia lento/rock di Celentano, ma in quello di Petrini, fondatore di Slow Food, e di Bruno Contigiani, ideatore di Vivere con Lentezza, che ho avuto l onore di presentare in un incontro pubblico a Cogoleto, d ove vivo. Comunit, cultura e ambiente costituiscono un unica priorit e penso che que sta affermazione sia ampiamente condivisa, sicuramente da tutti gli attivisti de l M5S. Infatti, la cura del territorio costituisce la prima forma di cultura e n on vi cultura senza comunit, come non vi comunit senza cultura. Questo perch l uomo

er sua natura anche un animale simbolico e la riproduzione della comunit sul pian o simbolico detta appunto cultura. Possiamo notare quindi che anche il M5S ha la necessit di riferirsi a simboli, che vanno ben oltre le urla colorite del tipo va ffanculo, tutti a casa e una generica onest e trasparenza (su cui pu ottenere facilme nte un ampio consenso). Con la proiezione di alcuni brevi interventi, entrano co s nel pantheon cinquestelle personaggi quali Pasolini, l umile presidente dell Urugua y Pepe Mujica, e poi i martiri Vittorio Arrigoni e Peppino Impastato, tutte figu re resistenti . Ci per sfatare il luogo comune secondo cui il M5S sarebbe solo prote sta e non anche proposta. E tra le proposte, molte stanno divenendo realt nelle a mministrazioni locali ove il MoVimento presente. Si tratta quasi esclusivamente di iniziative con un minimo comun denominatore, quello comunitario. In tal senso , si sostiene che la sfera economica debba essere subordinata a quella comunitar ia. Non serve a nulla rievocare fascismi o comunismi, basterebbe piuttosto ramme ntare gli articoli della Costituzione economica italiana.

Abbiamo sdoganato parole quali comunit e solidariet ha detto con un po di orgoglio Be ppe Grillo, che con la sua ben nota esuberanza ha voluto sottolineare gli sforzi per contrastare la tendenza a svuotare il significato dei vocaboli e la cancell azione di quelli pi scomodi dal dizionario della Neolingua italiana, che avviene secondo un meccanismo analogo a quello descritto da Orwell in 1984. Vorrei perta nto accogliere con entusiasmo il ritorno della parola comunit, che stata ribadita anche nell intervento della candidata alla presidenza della Regione Lombardia Sil vana Carcano che si espressa nei seguenti termini: non c dignit della singola person a se non c dignit di tutta la collettivit; e viceversa: non c dignit di tutta la colle tivit se non c dignit della stessa persona , scagliandosi poi contro il totalitarismo p i subdolo, pi infame, che quello del totalitarismo del denaro , la cui conseguenza l a nnientamento della dignit umana. Affermazioni che suonano assai familiari a chi c ome me ascolta quanto va ripetendo da anni Costanzo Preve, ad esempio nel suo El ogio del Comunitarismo (Controcorrente, Napoli 2006) ove ricerca filosoficamente il rapporto dialogico tra individuo e comunit. Si potrebbe comunque obiettare che nel MoVimento 5 Stelle siano presenti anche t endenze che sono ascrivibili all ideologia sistemica, ad esempio una certa retoric a delle nuove tecnologie, la quale pu assumere peraltro sfumature individualistic he. Penso che ci sia innegabile, ma che fortunatamente, grazie anche al carisma d i Beppe Grillo, al momento tutte le istanze siano conciliate abbastanza armonica mente. Questo pu avere luogo solamente se si continuer a tener presente la distinz ione tra mezzo tecnologico e fine, che o almeno dovrebbe essere la felicit dell uom o, in altre parole la sua piena realizzazione, che pu avvenire solamente in ambit o comunitario. Se il M5S riuscir a dare un contributo in tal senso lo vedremo in Parlamento, sar un piacere. Tempesta perfettaI di Dante Barontini - 26/02/2013 Fonte: contropiano Viviamo in tempi rivoluzionari, ma non vogliamo prenderne atto. Usiamo questa es pressione in senso tecnico , non politico-ideologico. Non ci sono masse intorno al Palazzo d'Inverno, ma la fine di un mondo. Il difficile prenderne atto.

Si sta rompendo tutto, intorno a noi e dentro di noi, ma quando ci dobbiamo chie dere fatalmente - che fare? ci rifugiamo tutti nel principio-speranza, confidando che le cose, prime o poi, tornino a girare come prima. Per continuare a fare le cose che sappiamo fare, senza scossoni. Non possono tornare come prima.

Inutile prendersela pi di tanto con le singole persone o le strutture leader, par titi, sindacati, media, confindustria, ecc che hanno responsabilit pazzesche, nat uralmente, ma sono anche totalmente impotenti di fronte a un mondo che si spacca . Le cose si dissociano, il centro non pu reggere . Non saranno i Bersani, i Berlusc oni o i Napolitano a tenere insieme le zolle tettoniche in movimento. Come interpretare altrimenti il fatto che le elezioni pi inutili della storia - def inizione nostra abbiano prodotto la pi seria rottura di continuit nel panorama pol itico italiano? Era tutto fatto. Un programma di governo responsabile scritto in sede europea e no to come agenda Monti ; una coalizione costruita per coprirsi a sinistra senza spavent are i moderati; un polo moderato-centrista in realt estremista europeo ; un governo i neluttabile Bersani-Monti (con Vendola addetto ai diritti civili , che in fondo non costano niente). Gli antagonisti? Impresentabili in Europa, come il jokerman di Arcore e il comico di Genova; oppure riedizione minore di un arcobaleno fallimen tare, fisicamente rappresentato da magistrati progressisti. Ma magistrati. Un paese diviso ha prodotto una rappresentanza divisa. E non colpa della gente , de ll' individualismo , del menefreghismo. Perch queste tabe italiche sono il corrispett ivo esatto di una struttura produttiva che magari presenta ancora isole di eccel lenza, ma non fa sistema ; di una societ frammentata nel modo di produrre ricchezza, di estrarre reddito, di sopravvivere. Ma un paese dove la produzione di ricchez za non fa sistema un paese senza spina dorsale, senza baricentro, senza disegno. E che ha aggravato queste sue caratteristiche negative addirittura esaltate come p otenzialit ai tempi in cui gli imbecilli dicevano che piccolo bello - in seguito all o smantellamento delle poche colonne portanti della produzione nazionale, nonch d alla privatizzazione delle banche di interesse nazionale . Metafora precisa, quest' ultima, di un paese senza un interesse nazionale identificabile; e quindi frantuma to in tanti e diversi interessi privati, corporativi, locali, di nessuno spessor e progettuale. Di nessuna incidenza sulla scala dimensionale almeno continentale su cui si prendono le decisioni vere. Un paese composto in buona parte di figure sociali con redditi spurii , che present ano perci identit multiple . Parliamo di redditi spurii in senso marxiano, non legalgiudiziario. Un mafioso che si arricchisce con il traffico di droga ha un reddit o illegale, ma non spurio; la sua identit sociale chiara anche per lui, non prese nta ambiguit e tantomeno tentennamenti. Un pensionato o un lavoratore dipendente (o un piccolo negoziante o una partita Iva) che ha un salario (una pensione o de i ricavi d'attivit), e magari integra affittando la seconda casa a dei migranti, cu i pu aggiungere qualche cedola dai Bot o dai fondi comuni di investimento... ques to insieme un reddito spurio, che fa vivere un'identit sociale mutevole e mutante . Che vota in un modo se pensa pi all'Imu e in un altro se gli pesano maggiorment e addosso le riforme Fornero delle pensioni o del mercato del lavoro. Berlusconi o Bersani, dipende da cosa offrono... E il primo sa vendere meglio. Lo spappolamento sociale se ancor vero che l'essere sociale produce la coscienza si rivelato appieno in questo voto. E non ricomponibile per via istituzionale , me ttendo assieme frammenti di rappresentanza politica. Ma quello che faranno, che sono condannati a fare e che Napolitano cercher di costringerli a fare. Un governi ssimo pro tempore, per fare poche cose , alcune riforme strutturali che i mercati si attendevano . E una legge elettorale meno idiota. Nemmeno il tempo di scriverlo, ed ecco che Berlusconi si mostra disponibile, Ber sani zittisce chi pensa a nuove elezioni, Monti tace preparandosi a indicare un nome tra i suoi possibili sostituti. Insomma: una risposta normale a uno smottamento rivoluzionario. Un suicidio al ral ent.

La domanda centrale, decisiva, posta da queste elezioni soltanto una. E viene po sta indirettamente, in ogni talk show, da quanti ci tengono a rappresentare il se nso di responsabilit : si resta in questa Unione Europea o ci si mette nella prospe ttiva di uscirne? Qualsiasi risposta comporter disastri inenarrabili e un terremoto prolungato nel nostro sistema di vita. Restare significa infatti accettare i vincoli del fiscal c ompact (50 miliardi tagli annuali alla spesa pubblica per i prossimi 20 anni), i l pareggio di bilancio (impossibilit di mettere in campo una qualunque politica e conomica nazionale), la distruzione del modello sociale europeo , le allenze milita ri e i conflitti conseguenti. Uscirne significa affrontare le tempeste e la specul azione di mercati finanziari vendicativi, squilibri di grandi dimensioni e senza soluzioni a breve termine, cercando alleati mediterranei e latini - al momento in tutt'altre faccende affaccendati - per una zona monetaria non euro e non stupidam ente nazionalista. Chi si aspetta ricette facili per "rimettere le cose a posto" si rivolga a un predicatore o alla neuro. Il corpo elettorale italiano, ieri, ha detto al 60% che le politiche europee , i di ktat della Troika (Ue, Bce, Fmi) non possono essere pi accettate. Il problema gra vissimo che questo rifiuto per met composto di interessi e immaginario reazionari , localistici, personali . E per l'altra met di risposte variamente e soggettivament e democratiche e popolari . Ma senza un progetto, un'idea fondante, una visione all 'altezza della tempesta perfetta che il mondo non solo l'Italia o l'Europa sta ven dendosi velocemente addensare. Tutto, in teoria, affidato a un'infinita discussi one da fare tra soggetti singoli che solo alla fine troveranno il consenso su qu alcosa. Ma quel qualcosa, oltre che distillato per via di partecipazione democra tica, sar anche efficace ? Non ci scommetteremmo. La complessit del mondo reale ecced e di gran lunga le competenze individuali non strutturate in sistema , sia conoscit ivo che operativo . Sul rifiuto di rispondere chiaramente a questa domanda, infine, si infranto in m odo definitivo il "far politica" proprio della sinistra radicale bertinottiana e p ost-bertinottiana che avanzava molte e giuste critiche alle politiche europee e/ o governative per poi acconciarsi a un'alleanza elettorale con chi rappresenta c on assoluta nettezza queste politiche: il Pd. Sappiamo bene che in questo frange nte non c' stato un accordo elettorale in tal senso; ma per gran parte delle picc ole forze racchiuse nella lista Ingroia (capitanate da Di Pietro, Diliberto, lo st esso Ingroia) ci avvenuto solo per il netto rifiuto da parte del Pd, non per una scelta indipendente . Una sindrome da amici traditi che si avvertita per tutta la cam pagna elettorale ed esplosa nei primi giudizi dopo i risultati. finita la sinistra discendente dalla cultura del Pci, indecisa via di mezzo tra ac cettazione dell'ordine capitalistico e tenue aspirazione a smussarne le asperit e ccessive. Pu non essere un male, se si parte dal rispondere in modo chiaro alla d omanda principale. Perch ora questo paese ha davvero preso il sentiero greco , e non ci si deve pi fidare di nessun candidato nocchiero che parte dal desiderio di norma lit , invece di prendere atto della tempesta in atto. Ci sar da tremare e lottare, d a pensare correndo. In tempi rivoluzionari, occorre capire dove si va rompendo la faglia e avanzare proposte altrettanto di rottura. Non abbiamo bisogno di mezze pensate, di vecchi poltronisti, di dottor tentenna. Quel tempo scaduto. Rien ne va plus di Ugo Gaudenzi - 26/02/2013 Fonte: Rinascita [scheda fonte]

Parliamo di calendario. Una forma che, questa volta, anche sostanza. 1) Quanto emerso dalle urne pospone la governabilit del BelPaese alle calende gre che. Intanto... 2) Alle Idi di marzo - omen nomen - il 15 del prossimo mese, si svolgeranno le s edute inaugurali di Camera e Senato. Con la nomina della seconda (Palazzo Madama ) e della terza (Montecitorio) carica dello Stato. Meno di una settimana dopo, l i rresponsabile presidente della Repubblica dovr tenere le consultazioni, dare l inca rico al nuovo presidente del Consiglio, concordare la lista dei ministri, ottene re il loro giuramento, rinviare il nuovo governo alle Camere per la fiducia (e a ttendere la lista dei sottosegretari). Compito pi che arduo. 3) Alle Idi di aprile, le Camere e i rappresentanti delle Regioni si riuniranno in seduta comune per eleggere il successore dell inquilino del Quirinale. 4) Entro le Idi di maggio, termine ultimo del settennato dell attuale, autocrate, capo dello Stato, il suo successore si insedier sul colle di Quirino. E evidente persino ai seguaci delle tre note scimmiette come il cammino di inizio legislatura sia impervio di per se stesso. Se vero, come vero, che il Parlamento sovrano, pi che probabile, intanto, che dag li scranni dei duecento parlamentari antipartito del Movimento5Stelle, proseguir in quelle auguste e sorde aule istituzionali la battaglia per inviare tutti gli altri a casa. Soprattutto quelli appena premiati dal benefico premio di maggioran za insito nel porcellum. Come anche manifesta la secessione anti-governativa del Nord. Miscela esplosiva, non vi pare?

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