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Che cosa significa allora parlare di Novecento? Di un periodo che inizia col 1901 e si conclude con lanno 2000? stato suggerito che il Novecento, cos come comunemente lo si intende, sia stato un secolo breve: si vede il suo primo decennio come conclusione di una belle poque che conclude lOttocento, lo si fa iniziare con lo scoppio della prima guerra mondiale, che sconvolge la carta geopolitica dEuropa, genera da un lato la rivoluzione russa e dallaltro le dittature di estrema destra in Italia, Spagna, Germania e area balcanica, si apre a nuovi rivolgimenti con la seconda guerra mondiale ma si conclude alla fine degli anni Ottanta, con il crollo del sistema sovietico, e il ritorno alle divisioni geopolitiche di inizio secolo Dopo inizierebbe gi il XXI secolo (ventanni prima di quanto la cronologia suggerisca) con la modificazione del sistema dequilibrio mondiale, lUnione Europea, le grandi migrazioni, lapparizione sulla scena non solo politica ma economica di nuove grandi potenze come la Cina o lIndia, la globalizzazione, un nuovo peso assunto dallislam, la nascita del terrorismo internazionale, e persino la crisi del concetto classico di guerra come confronto tra Stati e conflitto tra eserciti nettamente separati da un fronte chiaramente delineato. Di secolo breve si potrebbe parlare anche a proposito delle periodizzazioni proposte dalla critica letteraria e artistica: se il Novecento sarebbe allora il secolo del modernismo, che inizia con le avanguardie artistiche e la messa in crisi dei modelli classici, ma terminerebbe con il postmodernismo, di cui si individua l'apparizione gi verso la met del secolo. Ma i limiti del secolo breve potrebbero mutare, sino a far del Novecento un periodo che supera i 100 anni, per esempio se assumessimo come discrimine l'evoluzione tecnologica e scientifica. La maggior parte delle invenzioni che ci paiono caratterizzare il XX secolo sono nate nell'Ottocento: il treno (ma la macchina a vapore del secolo precedente), l'automobile (con l'industria del petrolio che presuppone), le navi a vapore con propulsione a elica, l'architettura in cemento armato e il grattacielo, il sommergibile, le ferrovie sotterranee, la dinamo, la turbina, il motore Diesel a nafta, la macchina per scrivere, il grammofono, il dittafono, la macchina da cucire, il frigorifero e i cibi in scatola, la vaccinazione, il latte pastorizzato, l'accendisigari (e la sigaretta), le serrature di sicurezza Yale, l'ascensore, la lavatrice, il ferro da stiro elettrico, la penna stilografica, la gomma per cancellare, la carta assorbente, il francobollo, la posta pneumatica, il water closet, il campanello elettrico, il ventilatore, l'aspirapolvere (1901), il rasoio a lametta, i letti ribaltabili, la poltrona da barbiere e la sedia girevole per ufficio, il fiammifero a frizione e i fiammiferi di sicurezza, l'impermeabile, la chiusura lampo, la spilla da balia, le bevande gassate, la bicicletta con copertoni e camera d'aria, le ruote a raggi d'acciaio e trasmissione a catena, l'omnibus, il tram elettrico, la ferrovia sopraelevata, il cellophane, la celluloide, le fibre artificiali, i grandi magazzini per vendere tutte queste merci, per non dire dellilluminazione elettrica, del telefono, del telegrafo, della radio, della fotografia e del cinema. Ed nell'Ottocento che Babbage inventa una macchina calcolatrice capace di fare 66 addizioni al minuto, aprendo quindi la strada all'era del computer. Alla prima met del Novecento resterebbero forse soltanto l'aeroplano (ma per una differenza di pochi anni), le materie plastiche, la radio e la televisione. Ma se riconosciamo uno scarto non da poco tra le prime proposte tecnologiche di trasmissione televisiva e l'avvento della televisione come elettrodomestico a disposizione di tutti, ecco che la televisione come fenomeno principe della comunicazione di massa e la cosiddetta societ dello spettacolo iniziano a svilupparsi da met secolo e da quel momento, con lo sfruttamento dell'energia atomica, l'elettronica (e quindi l'apparizione del computer e di internet), la navigazione spaziale, l'impressionante allungamento della vita nei Paesi sviluppati, unaccelerata mutazione climatica, la diversa considerazione della condizione femminile, il riconoscimento ufficiale delle rivendicazioni delle minoranze, inizia il secolo in cui viviamo ancora oggi. Pi di un secolo (in termini non cronologici ma qualitativi) separa la dattilografa dall hacker, la squadra calcistica del 1930 da quella odierna che deve rispondere a esigenze di spettacolarizzazione planetaria, il volo solitario di Lindbergh dai voli a basso costo di milioni di turisti che invadono ogni angolo del pianeta, l'allevamento di polli ruspanti dal fast food e dagli organismi geneticamente modificati. Ed ecco pertanto che
una storia del Novecento deve sempre essere conscia della debolezza di ogni periodizzazione basata soltanto sullo scadere dei secoli. Ma, se non ci si attiene a qualche periodizzazione, non si pu neppure iniziare a fare storia di alcunch. E quindi, con tutte le riserve e le cautele del caso, si deve tentare una sintesi, sempre rivedibile, di quella imprecisa entit che per ora chiamiamo Novecento, riferendoci a quei cento anni che, in mancanza di criteri pi sottili, i nostri padri hanno vissuto come il secolo della modernit..