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ESERCIZIO 4.1: Data la rete lineare mostrata in figura 4.

1, ottenuta con il collegamento di


generatori indipendenti di corrente e resistenze, si desidera determinare la tensione di ciascun
nodo applicando il principio dei Potenziali di Nodo. Sono noti: I
1
; I
2
; R
1
; R
2
ed R
3
.
Il principio dei Potenziali di Nodo richiede di porre
a terra, quindi a potenziale zero, un nodo della rete e
di referenziare tutte le tensioni dei restanti nodi al
nodo di terra. A tale riguardo, la figura 4.1a
evidenzia il nodo posto a terra, nonch lindicazione
dei potenziali V
1
e V
2
dei restanti nodi.
Si devono, successivamente, definire i versi delle
correnti in ciascun lato della rete ottenendo cos
quanto evidenziato in figura 4.1a-.
Sono cos stabiliti tutti gli elementi necessari per
lapplicazione del Principio dei Potenziali di nodo.
lapplicazione della KCL ai nodi 1 e 2 definisce le seguenti ovvie relazioni:
I i i I I
V
R
V V
R
I
1 1 2 2 1
1
1
1 2
2
2
= + + = +

+
I i i I
V V
R
V
R
2 2 3 2
1 2
2
2
3
+ = +

=
Ricorrendo al concetto di conduttanza, le precedenti
relazioni assumono la forma:
I GV I G V V
1 1 1 2 2 1 2
= + + ( )
I G V V G V
2 2 1 2 3 2
= + ( )
Eseguendo i passaggi matematici richiesti si ottengono le relazioni seguenti:
GV G V G V I I G G V G V I I
1 1 2 1 2 2 1 2 1 2 1 2 2 1 2
+ = + + = ( )
+ + = + + = G V G V G V I G V G G V I
2 1 2 2 3 2 2 2 1 2 3 2 2
( )
Per queste relazioni, detta G la matrice delle Conduttanze di lato, V il vettore colonna dei Potenziali
di Nodo, I il vettore colonna delle sorgenti di corrente, sussiste la scrittura algebrica matriciale che
di seguito viene mostrata:
G G G
G G G
V
V
I I
I
G V I V G I
1 2 2
2 2 3
1
2
1 2
2
1
+
+

(
=

(
= =


La lettura della equazione matriciale consente linterpretazione espressa dalle affermazioni seguenti:
in ogni equazione relativa ad un nodo compare, a primo membro con segno positivo, la
tensione di quel nodo moltiplicata per la somma delle conduttanze dei rami che confluiscono in
tale nodo. Questa somma detta anche conduttanza PROPRIA o AUTOCONDUTTANZA
del nodo;
in ogni equazione relativa ad un nodo compaiono, al primo membro con il segno negativo, i
potenziali degli altri nodi (indipendenti) collegati col nodo in esame moltiplicati per le rispettive
conduttanze dei rami di collegamento Le conduttanze che compaiono nei termini negativi sono
dette anche conduttanze MUTUE o TRANSCONDUTTANZE dei nodi corrispondenti;
per ogni equazione relativa ad un nodo compare, a secondo membro, la somma algebrica delle
correnti di circolazione dei generatori indipendenti di corrente, relative al nodo in esame;
tali correnti sono da considerarsi POSITIVE se entranti nel nodo e NEGATIVE nel caso
contrario.
(figura - 4.1a)
R
3

R
1

R
2

V
1

I
1

I
2

V
2

V
1

i
3

i
2

i
1

(figura - 4.1)
R
3

R
1

R
2

V
1

I
1

I
2

1
2
Resta da osservare che, nella determinazione del Potenziale di Nodo con il metodo matriciale, si
indicata con G
-1
la matrice inversa della matrice G.


ESERCIZIO 4.2: Data la rete lineare mostrata in figura 4.2, ottenuta con il collegamento di
generatori indipendenti di tensione e resistenze, si desidera determinare la tensione di ciascun
nodo applicando il principio dei Potenziali di Nodo. Sono note tutte le forze elettromotrici E
e le resistenze R dei lati della rete.
Si individua il nodo di terra rispetto al
quale verranno referenziati i potenziali
di tutti i restanti nodi della rete. Indi si
procede a definire i versi delle correnti
in ciascun lato della rete. Si numerano
i nodi associando i rispettivi potenziali
V
1
, V
2
, V
3
. Si ottiene quanto mostrato
in figura 4.2a-
Applicando la KVL a ciascun lato, si
ottengono le seguenti scritture per le
correnti di ogni lato:
i
V V E
R
1
1 3 1
1
=


i
V V E
R
2
1 2 2
2
=


i
V V E
R
3
3 2 3
3
=


i
V E
R
i
V
R
4
1 4
4
6
3
6
=

=
i
V E
R
5
2 5
5
=
+

La legge di Kirchhoff delle correnti
applicata, rispettivamente, ai nodi 1,
2, 3, fornisce le relazioni seguenti:
i i i
V V E
R
V V E
R
V E
R
1 2 4
1 3 1
1
1 2 2
2
1 4
4
0 0 + + =

+

+

=
i i i
V V E
R
V V E
R
V E
R
2 3 5
1 2 2
2
3 2 3
3
2 5
5
0 0 + + =

+

+
=
i i i
V V E
R
V V E
R
V
R
3 1 6
3 2 3
3
1 3 1
1
3
6
= +

=


Procedendo alle necessarie operazioni algebriche nonch alle relative eventuali semplificazioni, si
ottengono le equazioni caratteristiche dei Potenziali di Nodo V
1
, V
2
e V
3
per i nodi indipendenti 1,
2 e 3, di seguito riportate:
( ) G G G V G V G V G E G E G E
1 2 4 1 2 2 1 3 1 1 2 2 4 4
+ + = + + +
R
2

R
6

R
4

E
4

R
5

E
5

E
2

E
1

R
3

E
3

R
1

(figura - 4.2)
V
1

V
2

M
V
3
R
2

R
6

R
4

E
4

R
5

E
5

E
2

R
1

E
1

R
3

E
3

(figura - 4.2a) i
1

i
6

i
5

i
4

i
2

i
3

( ) ( ) G G G V G V G V G E G E G E
2 3 5 2 2 1 3 3 2 2 3 3 5 5
1 + + =
( ) G G G V G V G V G E G E
1 3 6 3 1 1 3 2 1 1 3 3
+ + = +
La lettura delle equazioni sopra ricavate consente di esplicitare le affermazioni seguenti:
in ogni equazione relativa ad un nodo compare, a primo membro con segno positivo, la
tensione di quel nodo moltiplicata per la somma delle conduttanze dei rami che confluiscono in
tale nodo. Questa somma detta anche conduttanza PROPRIA o AUTOCONDUTTANZA
del nodo;
in ogni equazione relativa ad un nodo compaiono, al primo membro con il segno negativo, i
potenziali degli altri nodi (indipendenti) collegati col nodo in esame moltiplicati per le rispettive
conduttanze dei rami di collegamento Le conduttanze che compaiono nei termini negativi sono
dette anche conduttanze MUTUE o TRANSCONDUTTANZE dei nodi corrispondenti;
per ogni equazione relativa ad un nodo compare, a secondo membro, la somma algebrica delle
correnti di corto circuito dei generatori indipendenti di tensione, relative al nodo in esame; le
correnti sono da considerarsi POSITIVE se entranti nel nodo e NEGATIVE in caso contrario.
Si pu osservare che anche la rete di figura 4.2a ammette la seguente scrittura in termini di matrici:
( )
( )
( )
( )
( )
G G G G G
G G G G G
G G G G G
V
V
V
E
S
x
1 2 4 2 1
2 2 3 5 3
1 3 1 3 6
1
2
3
3 1
2
+ +
+ +
+ +

(
(
(

(
(
(
=
La matrice E
S
, di dimensione (3 x 1), rappresenta il vettore colonna, o vettore delle sorgenti
esterne, che esplicita il ruolo delle correnti di corto circuito dei lati attivi in tensione che gravitano
sul nodo al quale si riferisce il potenziale oggetto di calcolo. Tali correnti altro non sono che le
correnti di circolazione I
N
= E/R = GE delle sorgenti di corrente ottenute dai corrispondenti
equivalenti Norton dei lati attivi in tensione; nel caso specifico esaminato si ha:
E
G E G E G E
G E G E G E
G E G E
I I I
I I IN
I I
S
N N N
N N
N N
=
+ +

+

(
(
(
=
+ +

+

(
(
(
1 1 2 2 3 3
2 2 3 3 5 5
1 1 3 3
1 2 3
2 3 5
1 3

Infatti, in riferimento a quanto sopra asserito, la rete di figura 4.2a ammette lequivalente struttura,
in termini di equivalenti Norton delle sorgenti, mostrata in figura 4.2b-. Le correnti valgono, infatti:
i
V V
R
i
V
R
1
1 3
1
6
3
6
=

=
i
V V
R
i
V
R
2
1 2
2
5
2
5
=

=
i
V V
R
i
V
R
3
2 3
3
4
1
4
=

=
I generatori equivalenti Norton
I
N
sono definiti dalle relazioni:
I G E
N1 1 1
=
I G E
N2 2 2
=
I G E
N3 3 3
=
I G E
N4 4 4
=
I G E
N5 5 5
=
I
N4

(figura - 4.2b)
V
1

V
2

M
I
N1

V
3

R
6

i
6

R
5

i
5

i
4

R
2

i
2

I
N2
I
N3

R
1

i
1

R
3

i
3

R
4

I
N5

Applicando, pertanto, alla rete di figura 4.2b le risultanze emerse nellesercizio 4.1 si ottengono cos
le relazioni (1) a cui corrisponde la relazione, in termini di matrici, gi ottenuta con la precedente
scrittura (2). Resta inoltre confermata la procedura per la definizione delle equazioni ai nodi.


ESERCIZIO 4.3: Data la rete lineare mostrata in figura 4.3, ottenuta con il collegamento di
generatori indipendenti di tensione e resistenze, si desidera determinare la tensione di ciascun
nodo applicando il principio dei Potenziali di Nodo. Sono note tutte le forze elettromotrici:
E
1
= 1V; E
2
= 2V; E
3
= 3V e le resistenze dei lati della rete:R
1
= R
2
= 2 ; R
3
=R
4
=R
5
= 1 .













Si procede dapprima a scegliere il nodo da collegare a terra ed a cui verranno referenziati i
potenziali dei restanti nodi della rete. Successivamente si definiscono i potenziali dei nodi e si
individuano i versi delle correnti nei singoli lati della rete. Si osserva la presenza del generatore
ideale indipendente di tensione E
3
che introduce leffetto del supernodo . Resta cos evidente che
il potenziale del nodo 1 uguaglia la f.e.m. E
3
del generatore, cio: V
1
= E
3
. (figura 4.3a).
La presenza del supernodo ha ridotto di una unit il numero dei nodi ai quali applicare la KCL.
Determiniamo le correnti nei singoli lati; si ottiene:
i
V E
R
i
V V
R
i
V V E
R
i
V V
R
i
V
R
2
3 2
2
5
3 1
5
1
3 2 1
1
3
1 2
3
4
2
4
=

=

=

=

=
Esplicitiamo ora le leggi di Kirchhoff delle correnti ai nodi 2 e 3 al fine di determinare i valori dei
potenziali corrispondenti; si perviene (figura 4.3a) alle scritture seguenti:
i i i
V V E
R
V V
R
V
R
i i i
V E
R
V V E
R
V V
R
1 3 4
3 2 1
1
1 2
3
2
4
2 1 5
3 2
2
3 2 1
1
3 1
5
+ =

+

=
= +

=

+


Elaborando le relazioni sopra riportate rispettivamente per i nodi 2 e 3,si ottiene:
( ) G G G V G V GV G E
1 3 4 2 3 1 1 3 1 1
+ + =
( ) G G G V G V GV G E G E
1 2 5 3 5 1 1 2 1 1 2 2
+ + = +
Si sono cos scritte due equazioni nelle due incognite V
1
e V
2
in quanto, per effetto del supernodo
si ha che, come gi precisato in precedenza,V
1
= E
3
= 3V. Queste due equazioni, anche in presenza
del supernodo dovuto al generatore ideale di tensione E
3
, confermano nella struttura costitutiva
lestensione della validit di quanto affermato nella procedura espressa nellesercizio 4.2; si deve
solamente avere cura di aggiungere alle equazioni scritte la relazione costitutiva del supernodo ,
che nel nostro caso specifico V
1
= E
3
. Procedendo alla sostituzione dei valori numerici si ottiene:
R
4

R
2

E
2

E
3

E
1

R
3

(figura - 4.3)
R
1

R
5

V
1
V
2

V
3

M
R
4

R
2

E
2

E
3

E
1

R
3

(figura - 4.3a)
R
1

R
5

i
4

i
3

i
2

i
1

i
5


2 5 1 5 2 1 5 5
2 4 3 4 2 3 4 9
3 3
3
29 19
50 19
1 2 3 2 3 1 2 3
1 2 3 2 3 1 2 3
1 3 1
1
2
3
V V V V V V V V
V V V V V V V V
V E V
V V
V V
V V
+ = = =
+ = + = + + =
= = =
=
=
=


ESERCIZIO 4.4: Data la rete lineare mostrata in figura 4.4, ottenuta con il collegamento di
generatori indipendenti di corrente, generatori dipendenti di corrente pilotati in corrente e
resistenze, si desidera determinare la tensione di ciascun nodo applicando il principio dei
Potenziali di Nodo. Sono noti: I
1
= 3A;R
1
= R
2
= 4 ; R
3
= 8 ; R
4
= 2 e = 2.













Si procede dapprima a scegliere il nodo da collegare a terra ed al quale verranno poi referenziati
tutti i potenziali dei restanti nodi della rete. Successivamente si indicano con V
1
, V
2
, V
3
i potenziali
dei nodi e si definiscono i versi delle correnti nei relativi lati della rete. Si osserva, inoltre, la
presenza del generatore dipendente di corrente I
X
pilotato dalla corrente I
X
circolante nella
resistenza R
4

Le espressioni delle correnti nei lati della rete, in funzione dei potenziali di nodo, sono definite dalle
seguenti relazioni:
i
V
R
i
V V
R
i
V V
R
i
V V
R
x 1
2
1
2
1 3
2
3
2 3
3
1 2
4
= =

=

=


La scrittura della legge di Kirchhoff delle correnti, applicata rispettivamente ai nodi 1, 2 e 3,
fornisce le relazioni di seguito riportate:
Nellequazione relativa al nodo 3 il
generatore dipendente di corrente
i
X
stato considerato, solo in via
provvisoria, alla stessa stregua di
una sorgente esterna indipendente
di corrente. Lobiettivo quello di
valutare le modificazioni che sono
necessarie adottare nei confronti
della procedura gi definita con lo
esercizio 4.1- Procedendo cos con
le dovute semplificazioni facendo, poi, ricorso ai parametri conduttanza, si ottengono le scritture:
X
i V G G V G V G
V G V G G G V G
I V G V G V G G
= + +
= + + +
= +

3 3 2 2 3 1 2
3 3 2 1 3 4 1 4
1 3 2 2 4 1 2 4
) (
) 1 ( 0 ) (
) (

I i i I
V V
R
V V
R
i i i
V V
R
V V
R
V
R
i i i
V V
R
V V
R
i
X
X
X X
1 2 1
1 2
4
1 3
2
3 1
1 2
4
2 3
3
2
1
2 3
1 3
2
2 3
3
= + =

+

= +

=

+
+ =

+

=

V
3

M
R
1

I
1

(figura - 4.4a)
R
2

R
4

i
1

V
1

V
2

R
3

i
3

i
2

i
X

i
X

R
1

I
1

(figura - 4.4)
R
2

R
4
R
3

i
X

i
X

Pertanto, se si opera ipotizzando che il generatore i
X
sia una sorgente esterna indipendente, si pu
applicare la procedura gi esplicitata nellesercizio 4.1, al fine di pervenire alla definizione delle
equazioni dei potenziali di nodo espresse con la (1).
Ora sufficiente rendere esplicita, nella terza equazione delle 1), lespressione del comando i
X
in
funzione dei potenziali di nodo V
1
e V
2
, per ottenere le seguenti relazioni complessive:
) ( ) (
) 2 ( 0 ) (
) (
2 1 4 3 3 2 2 3 1 2
3 3 2 1 3 4 1 4
1 3 2 2 4 1 2 4
V V G V G G V G V G
V G V G G G V G
I V G V G V G G
= + +
= + + +
= +


La scrittura in forma normale e sotto il segno di sistema, delle relazioni (2) di seguito riportata:

= + + +
= + + +
= +
0 ) ( ) ( ) (
) 3 ( 0 ) (
) (
3 3 2 2 3 4 1 2 4
3 3 2 4 3 1 1 4
1 3 2 2 4 1 2 4
V G G V G G V G G
V G V G G G V G
I V G V G V G G


Sostituiamo i valori numerici ai parametri presenti nelle relazioni (3); si ottiene:
( )
( )
( ) ( ) ( )
1
4
1
2
1
2
1
4
3
1
2
1
2
1
8
1
4
1
8
0
2
1
2
1
4
2
1
2
1
8
1
4
1
8
0
3
4
1
2
1
4
3
1
2
7
8
1
8
0
3
4
9
8
3
8
0
1 2 3
1 2 3
1 2 3
1 2 3
1 2 3
1 2 3
+ =
+ + + =
+ + + =

=
+ =
+ =

V V V
V V V
V V V
V V V
V V V
V V V


Apportate le dovute semplificazioni algebriche, si ottiene il sistema ridotto in forma normale:
3 2 12
4 7 0
2 3 0
4
5 5 12
2 4 0
1 2 3
1 2 3
1 2 3
1 2
1 2
=
+ =
+ =

=
=

V V V
V V V
V V V
V V
V V
( ) (5)
Sommando membro a membro la 1 e la 3 equazione del sistema (4), nonch sottraendo membro a
membro la 3 equazione dalla 2 equazione dello stesso sistema (4), si ottiene il sistema ridotto di
due equazioni nelle due incognite V
1
e V
2
, riportato come sistema (5). Risolvendo, si ottiene:
V V
V V
V V
V V
V
V V
1 2
1 2
1 2
2 2
2
1 2
2 0
5 5 12
2
10 5 12
5 12
2
=
=


=
=


=
=


In conclusione, si ottiene la soluzione: V
2
= 2,4 V; V
1
= 4,8 V; V
3
= 2,4 V.
Il sistema (3) ammette poi la seguente scrittura in termini di prodotto di matrici:
( )
( )
( ( ) ( )
)
G G G G
G G G G G
G G G G G G
V
V
V
I
1 2 4 2
4 1 3 4 3
4 2 4 3 2 3
1
2
3
1
0
0
+
+ +
+ +

(
(
(

(
(
(
=

(
(
(

Sostituendo ai parametri i valori assegnati ed eseguite le semplificazioni algebriche, si ottiene:
I V G
V
V
V
=
(
(
(

=
(
(
(

(
(
(

+ +
+ +
+
0
0
3
) 8 1 4 1 ( ] 8 1 ) 2 1 ( 2 [ ] 4 1 ) 2 1 ( 2 [
8 1 ) 4 1 8 1 2 1 ( 2 1
4 1 2 1 ) 2 1 ( ) 4 1 (
3
2
1

Ricorrendo a Matlab si determina il vettore colonna dei potenziali di nodo con: V = G
-1
I
ESERCIZIO 4.5: Data la rete lineare mostrata in figura 4.5, ottenuta con il collegamento di
generatori indipendenti di tensione e resistenze, si desidera calcolare la tensione v e la
corrente I applicando il principio dei potenziali di nodo; sono noti: E
1
= 7V; E
2
= 3V; R
2
= 2 ;
R
3
= 3 ; R
4
= 4 ; R6 = 6 .











Si procede dapprima a scegliere il nodo da collegare a terra ed al quale verranno poi referenziati
tutti i potenziali dei restanti nodi della rete. Successivamente si indicano con V
1
e V
2
, i potenziali
dei nodi e si definiscono i versi delle correnti nei relativi lati della rete. Si osserva, inoltre, la
presenza del generatore ideale di tensione E
2
che realizza, come evidenziato in figura 4.5a, il
supernodo . , altres, evidente che la struttura della rete rende ovvie le seguenti relazioni:
V V V V E i I = = =
1 1 2 2 2

Le espressioni delle correnti nei lati della rete, in funzione dei potenziali di nodo, sono definite dalle
seguenti relazioni:
I
V
R
i I
V
R
I
V
R
I
V E
R
1
1
3
2
2
2
6
2
6
4
1 1
4
= = = = =


Risulta, pertanto, indispensabile determinare i potenziali dei nodi 1 e 2; tali nodi, definiscono,
inoltre, il supernodo .
Applichiamo la legge di Kirchhoff delle correnti alla superficie ; si ottiene la relazione seguente;
I I I I
V E
R
V
R
V
R
V
R
4 1 2 6
1 1
4
1
3
2
2
2
6
= + +

= + +
Svolgendo i calcoli e le dovute semplificazioni algebriche, si ottiene la scrittura:
+ = + +
+ + + =
G V G E G V G V G V
G G V G G V G E
4 1 4 1 3 1 2 2 6 2
4 3 1 2 6 2 4 1
( ) ( )

Necessita ora considerare il supernodo ed esprimere la sua relazione intrinseca; si ottiene, cos,
il sistema seguente:
( ) ( )
1
4
1
3
1
2
1
6
7
4
3
7
12
2
3
7
4
3
1 2
1 2
1 2
1 2
+ + + =
=


+ =
=

V V
V V
V V
V V

7 8 21
3
3
7 3 8 21
15 42
1 2
1 2
1 2
2 2
2
V V
V V
V V
V V
V
+ =
=


=
+ =
=
( )

In conclusione si perviene alla determinazione di seguito formalizzata:
V V V V V V I I
V
R
A
2 1 2 2
2
2
2 8 3 0 2
2 8
2
1 4 = = = = = = = = , ,
,
,
R
2
R
3

(figura - 4.5)
R
4

R
6
E
1

+ ++ +

+ ++ +
E
2

i
V
I
1

I
2

I
6

R
2

M
R
3

(figura - 4.5a)
R
4

R
6

I
4

E
1

+ ++ +

+ ++ +
E
2

V
1

V
2

V

ESERCIZIO 4.6: Data la rete lineare mostrata in figura 4.6, ottenuta con il collegamento di
generatori indipendenti di tensione e di corrente, generatori dipendenti pilotati in tensione e
resistenze, si desidera determinare la tensioni V di ciascun nodo del citato circuito, utilizzando
il principio dei Potenziali di Nodo; sono noti: E
1
= 20V; I
1
= 10A;; R
1
= 1 ; R
2
= 2 ; R
3
= 3 ;
R
4
= 4 ; R6 = 6 e = 3.













Si procede dapprima a scegliere il nodo da collegare a terra ed al quale verranno poi referenziati
tutti i potenziali dei restanti nodi della rete. Successivamente si indicano con V
1
, V
2
, V
3
e V
4
i
potenziali dei restanti nodi e si definiscono i versi delle correnti nei relativi lati della rete. Si
osserva, inoltre, la presenza del generatore ideale indipendente di tensione E
1
e del generatore
comandato di tensione pilotato dalla tensione V
X
, che realizzano, rispettivamente, il supernodo

1
ed il supernodo
2
, come mostrato nella figura 4.6a,
Applichiamo la legge di Kirchhoff delle correnti al supernodo
1
e relazioniamo come segue:
i i i I
V
R
V V
R
V V
R
I
2 3 6 1
1
2
1 4
3
3 2
6
1
+ = + +

=

+
Introducendo le conduttanze di lato G, si perviene alla seguente scrittura:
G V G V G V G V G V I
2 1 3 1 3 4 6 3 6 2 1
+ = +
che consente di ottenere la scrittura definitiva della prima equazione al supernodo
1
:
( ) G G V G V G V G V I
2 3 1 6 2 6 3 3 4 1
+ + =
Applichiamo la legge di Kirchhoff delle correnti al supernodo
2
e relazioniamo come segue:
i i i i
V V
R
V
R
V
R
V V
R
6 4 1 3
3 2
6
3
4
4
1
1 4
3
+ + =

+ + =


Introducendo le conduttanze di lato G, si perviene alla seguente scrittura:
G V G V G V GV G V G V
6 3 6 2 4 3 1 4 3 1 3 4
+ + =
che consente di ottenere la scrittura definitiva della seconda equazione al supernodo
2
:
+ + + + = G V G V G G V G G V
3 1 6 2 4 6 3 1 3 4
0 ( ) ( )
Applicando la legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia 1 di figura 4.6a si ottiene la scrittura
di pertinenza della terza equazione, che esprime il vincolo imposto dal generatore ideale di tensione
E
1
ai potenziali dei nodi V
1
e V
2
; si ottiene:
V V E V V
1 2 1 1 2
20 = =
Lapplicazione della legge di Kirchhoff delle tensioni alla maglia 2 di figura 4.6a definisce la
quarta equazione che esprime il vincolo imposto dal generatore dipendente di tensione pilotato in
tensione V
X
ai potenziali dei nodi V
3
e V
4
; si ottiene:
V V V V V V V V V V
X 3 4 3 4 1 4 1 3 4
1 0 = = = ( ) ( )
E
1

R
2

(figura - 4.6)
I
1

R
3

R
6

R
1
R
4

V
X

V
X

+ ++ +
+ ++ +
V
1

M
E
1

R
2

(figura - 4.6a)
I
1

R
3

R
6

R
1
R
4

V
X

V
X

+ ++ +
+ ++ +
V
4

i
2

i
3

i
1

i
4

V
3
V
2

i
6


2


1

1 2
La sostituzione del valore di , nella relazione precedente, consente di scrivere la quarta equazione
nella forma seguente:
3 2 0
1 3 4
V V V =
La rete di figura 4.6 retta dal sistema di equazioni di seguito riportato:
( )
( ) ( )
( )
( )
G G V G V G V G V I
G V G V G G V G G V
V V E
V V V
a
2 3 1 6 2 6 3 3 4 1
3 1 6 2 4 6 3 1 3 4
1 2 1
1 3 4
0
1 0
+ + =
+ + + + =
+ =
+ =



Il sistema di equazioni sopra scritto ammette la rappresentazione, in termini di matrice e di vettori
colonna, di seguito riportata:
( )
( ) ( )
( )
( )
G G G G G
G G G G G G
V
V
V
V
I
E
b
2 3 6 6 3
3 6 4 6 1 3
1
2
3
4
1
1
1 1 0 0
0 1 1
0
0
+
+ +


|
\

|
|
|
|

|
\

|
|
|
|
=
|
\

|
|
|
|


La sostituzione dei dati forniti dalla traccia consente di riscrivere il sistema (a) nella forma:
( )
( ) ( )
( . )
1
2
1
3
1
6
1
6
1
3
10
1
3
1
6
1
4
1
6
1
1
3
0
20
3 2 0
1
1 2 3 4
1 2 3 4
1 2
1 3 4
+ + =
+ + + + =
+ =
+ =

V V V V
V V V V
V V
V V V
a
Effettuate le dovute semplificazioni, si perviene alla scrittura conclusiva del sistema nella forma:
5 2 60
4 2 5 16 0
20
3 2 0
2
1 2 3 4
1 2 3 4
1 2
1 3 4
V V V V
V V V V
V V
V V V
a
+ =
+ =
=
=

( . )
La corrispondente scrittura in forma matriciale riportata di seguito:
5 1 1 2
4 2 5 16
1 1 0 0
3 0 1 2
60
0
20
0
1
1
2
3
4
+
+


|
\

|
|
|
|

|
\

|
|
|
|
=
|
\

|
|
|
|
=
V
V
V
V
b A V B ( . )
Il sistema (a.2) pu essere risolto mediante il metodo di sostituzione, ricavando V
2
dalla seconda
equazione e sostituendolo nella prima; parimenti si determina la relazione ( V
3
2V
4
) = 3V
1
dalla
4 equazione e la si sostituisce nella 1 ottenendo una scrittura nella sola incognita V
1
. E cos di
seguito.
Le componenti V
1
, V
2
, V
3
e V
4
del vettore colonna V possono determinarsi direttamente con Matlab
digitando V = inv(A)*B.
Si ottengono, cos, i valori: V
1
= 26,6667 V; V
2
= 6,6667 V; V
3
= 173,3333 V; V
4
= 46,6667 V
ESERCIZIO 4.7: Data la rete lineare mostrata in figura 4.7, ottenuta con il collegamento di
generatori indipendenti di tensione e generatori dipendenti di tensione, pilotati in tensione ed
in corrente e resistenze, si desidera determinare la tensioni V di ciascun nodo della rete con il
ricorso al principio dei Potenziali di Nodo; sono noti: E
1
= 18,5 V; R
1
= R = 1 ; R
2
= 2R = 2 ;
r
m
= 2 e = 3.














Si procede dapprima a scegliere il nodo da collegare a terra ed al quale verranno poi referenziati
tutti i potenziali dei restanti nodi della rete. Successivamente si indicano con V
1
, V
2
, e V
3
i
potenziali dei restanti nodi e si definiscono i versi delle correnti nei relativi lati della rete. Si
osserva, inoltre, la presenza del generatore ideale indipendente di tensione E
1
, del generatore
comandato di tensione V
X
pilotato dalla tensione V
X
nonch del generatore dipendente di
tensione r
m
I
x
pilotato dalla corrente I
X
che realizza, come mostrato in figura 4.7a, il supernodo .
Come si evince dalla figura 4.7a. risultano ovvie, relativamente ai comandi dei generatori pilotati,
le seguenti posizioni:
V V
I
V V V
R
I
V V V
R
V V
R
X
X
X
X
=
=
+
=

=

3
3 2 3 2 3 3 2
2 2
1
2
( )

Il calcolo delle correnti, definite nei restanti lati della rete, fornisce le relazioni seguenti:
I
V
R
V
R
I
V V
R
I
E V
R
I
V
R
X
1
3
2
1 2
3
1 2 1
2 2
= = =

=

=
Applichiamo la legge di Kirchhoff delle correnti al supernodo per ottenere la relazione seguente:
I I I I
V V
R
V V
R
V
R
V
R
X
+ + =

+

+ =
2 1
3 2 1 2 1 3
1
2 2
( )

Effettuate le necessarie semplificazioni, si ottiene la scrittura della prima equazione cercata:
2 3
2
2
2
0
1 2 3
V
R
V
R
V
R
+

=
( )

Applichiamo la legge di Kirchhoff delle correnti al nodo 2 per ottenere la seguente relazione:
I I I
V V
R
V V
R
E V
R
V
R
V
R
V
R
E
R
X
+ + =

+

+

= +

=
2 3
3 2 1 2 1 2 1 2 3 1
0
1
2
0
5
2
1
2
( ) ( )
Risolvendo, ora, la condizione imposta dal generatore dipendente di tensione pilotato in corrente.
R
2
R
2

E
1

R
1

(figura - 4.7)
R
1

R
1

r
m
I
x


+ ++ +
+ ++ +
V
x

I
X

V
X

R
2
R
2

E
1

R
1

(figura - 4.7a)
R
1

R
1

r
m
I
x


+ ++ +
+ ++ +
V
x

I
X

V
X

I
3

I
1

I
I
2

V
3

V
2

V
1

M

Essa si esprime con la relazione:
V V r I V V r
V V
R
m X m 3 1 3 1
3 2
1
2
= =
( )

Procedendo alle opportune semplificazioni, si perviene alla terza equazione cercata, espressa nella
forma seguente:
V
r
R
V
r R
R
V
m m
1 2 3
2
1 2
2
0 +

=
( )

La rete lineare di figura 4.7 pertanto retta dalla contemporanea validit delle tre equazioni
seguenti, riportate sotto il segno di sistema:
2 3
2
2
2
0
1 5
2
1
2
2
1 2
2
0
1
1 2 3
1 2 3
1
1 2 3
R
V
R
V
R
V
R
V
R
V
R
V
E
R
V
r
R
V
r R
R
V
a
m m
+

=
+

=
+

=

( )
( )
( )
( . )


Il sistema (a.1) sopra riportato ammette, in termini di matrice e di vettori colonna, lespressione
seguente:
2 3
2
2
2
1 5
2
1
2
1
2
1 2
2
0
0
1
1
2
3
1
R R R
R R R
r
R
r R
R
V
V
V
E
R
A V B b
m m

(
(
(
(
(
(

(
(
(
=

(
(
(
=
( )
( )
( )
( . )


Procedendo con la sostituzione dei dati forniti dalla traccia ed eseguendo le dovute semplificazioni,
il sistema (a.1) assume la forma:
2
3
2
1
2
0
5
2
18 5
3 0
4 3 0
2 5 2 37
3 0
2
1 2 3
1 2 3
1 2 3
1 2 3
1 2 3
1 2 3
V V V
V V V
V V V
V V V
V V V
V V V
a
=
=
=

=
=
=

, ( . )
Parimenti, la corrispondente scrittura matriciale assume la forma:
4 3 1
2 5 2
1 1 3
0
37
0
2
1
2
3


(
(
(

(
(
(
=

(
(
(
=
V
V
V
A V B b ( . )
Risolvendo il sistema con uno dei metodi consueti (sostituzione, riduzione o Kramer), si ottengono i
seguenti valori dei potenziali di nodo: V
1
= 8 V; V
2
= 11 V e V
3
= 1 V. Rimane, poi, verificata la
KVL; infatti: (V
2
V
1
) + (V
1
V
3
) = (V
2
V
3
) (11 8) + (8 + 1) = (11 + 1) 3 + 9 = 12 V.
Le componenti V
1
, V
2
, e V
3
del vettore colonna V dei potenziali di nodo, si possono calcolare con
Matlab digitando, direttamente, V = inv(A)*B.
ESERCIZIO 4.8: Data la rete lineare mostrata in figura 4.7, ottenuta con il collegamento di
generatori indipendenti di tensione e resistenze, si desidera determinare le correnti I
A
ed I
B
in
funzione dei parametri E
A
ed E
B
. Sono noti: E
A
; E
B
; R
1
= R = 10 ; R
2
= 3R = 30 .












Se si tralascia di utilizzare la trasformazione della stella costituita dalle tre resistenze R
1
, del valore
di R = 10 ciascuna, nellequivalente triangolo di resistenze R
1
*, del valore R* = 30 ; il metodo
pi idoneo ed efficace per il calcolo delle correnti IA ed IB quello dei Potenziali ai Nodi.
Infatti, scelto il nodo M come nodo di terra, al quale referenziare i restanti nodi, la presenza dei
due generatori ideali indipendenti di tensione E
A
ed E
B
, che realizzano i supernodi
1
e
2
,
consente immediatamente di asserire che:
V E V E I
V V
R
E V
R
I
V
R
V
R
I
V V
R
E V
R
I
V V
R
E E
R
A A B B
A C A C C C
B C B C A B A B
= = =

=

= =
=

=

=

=

1
1
3
1
2
1 2
3

Lapplicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al nodo C, relativo al potenziale V
C
,
consente di relazionare come segue:
I I I
E V
R
E V
R
V
R
V
E E
A C B C C
C
A B
1 2 3
3
+ =

+

= =
+

Applichiamo ora la legge di Kirchhoff delle correnti ai nodi A e B; si ottengono le scritture valide
per le correnti richieste I
A
ed I
B
:
I I I
E E
R
E V
R
E E
R
E
R
E E
R
I I I
E V
R
E E
R
E
R
E E
R
E E
R
A
A B A C A B A A B
B
B C A B B A B A B
= + =

+

=

+
+
= =


=
+


1
2
3 3 3
3 3 3

Effettuando le necessarie semplificazioni algebriche si ottengono le relazioni finali:
I
E E E E E
R
E E
R
E E
I
E E E E E
R
E E
R
E E
A
A B A A B A B A B
B
B A B A B A B A B
=
+
=

=

=
+
=
+
=
+
3
3
3 2
3
3 2
30
3
3
2 3
3
2 3
30

Si lascia al lettore il compito di verificare che I
A
+ I
B
= I
3
, come previsto dalla KCL al nodo M.
Parimenti si lascia al lettore la soluzione del problema con la trasformazione stella triangolo.


R
1

(figura - 4.8)
R
2

R
1

R
1

E
B
E
A

I
B
I
A

R
1

(figura - 4.8a)
R
2

R
1

R
1

E
B

E
A

I
B

I
A

I
1
I
2

I
3

M
I
V
B

V
A

V
C


2

1

ESERCIZIO 4.9: Del circuito riportato in figura 4.9, si determini la tensione V
X
con il metodo
dellanalisi nodale (eventualmente modificata), considerando il minore numero possibile di
incognite e quindi di equazioni. E
S
= 5 V; I
S
= 2 A; R = 1 ; = 3.
(Esercizio E2 1 Prova in Itinere del 30 aprile 2008)
La traccia impone, come procedura risolutiva, il ricorso
al principio dei potenziali di nodo. Si nominano, onde
realizzare utili riferimento per la successiva analisi, con
le lettere A, B, e C tre dei quattro nodi della rete di
figura 4.9, i cui potenziali V
A
, V
B
e V
C
si intendono
riferiti al nodo connesso a terra, cio a potenziale zero.
In conformit a tale impostazione, per ispezione diretta
della rete di figura 4.9a si evince quanto segue:
V V V E V V I
X B B S A C X
= = =
Lapplicazione della legge di Ohm ai morsetti della
resistenza 2R, consente di concludere come di seguito
esplicitato:
V V RI I V R
X B X X X
= = = 2 2 ( )
Stabiliti i versi delle correnti I
1
ed I
R
cos come
mostrato in figura 4.9a, poi possibile esplicitare le
relazioni che danno le correnti dei lati di interesse della
rete, ottendo quanto di seguito riportato:
I
V
R
I
V V
R
V V
R
A
R
B C X X
1
2
= =

=


Sostituendo le espressioni di V
A
e di V
B
si ottiene:
I
V
R
V E
R
V
R
E
R
A X S X S
1
2 2 2 2
= =

=
( )

Lapplicazione della legge di Kirchhoff delle correnti al
supernodo di tensione consente poi di relazione come segue:
I I I I
S R X 1
0 + + + =
Procedendo con le dovute sostituzioni ed operando i relativi necessari passaggi algebrici si perviene
alle seguenti scritture:
V
R
E
R
I
V
R
V
R
X S
S
X X
2 2
1
2
0 + +

+ =
( )

V E RI V V
X S S X X
+ + + = 2 2 1 0 ( )
2 2 1 2 4 2 2 V V E RI V E RI
X X S S X S S
+ = = ( ) ( )
In conclusione si perviene alla relazione richiesta e che di seguito si esplicita:
V
E RI
X
S S
=

2
4 2 ( )

La sostituzione dei valori forniti dalla traccia per i bipoli consente di determinare il potenziale V
X
,
ovvero il potenziale del nodo B; si ottiene quanto segue:
V
E RI
V
X
S S
=

=


=

=
2
4 2
5 2 1 2
4 2 3
5 4
4 6
1
2
0 5
( )
( )
[ ( )]
,


Noto il potenziale del nodo B, cio V
X
, il calcolo della corrente I
X
effettuato nel modo seguente:
V V RI I V R A
B X X X X
= = = = = 2 2 0 5 2 0 25 [ ( )] , ,
(figura 4.9)
2R
+ ++ +
E
S

2R
R
V
X
I
S

V
X

+ ++ +

(figura 4.9a)
2R
+ ++ +
E
S

2R
R
V
X
I
S

A
V
X

+ ++ +

C
B
I
1
I
X

I
R

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