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LA LIQUIDIT DELLE BARBARIE

unassimilazione culturale imposta o guidata dal potere. [] La seconda strategia, al contrario, consisteva nel vomitare gli stranieri: isolandoli dai nativi, sterminandoli o costringendoli ad andarsene. Storicamente si affermata inoltre una terza opzione: il barbaro non solo il diverso, ma linferiore, colui che va guidato dalla civile e civilizzante Europa verso la modernit. I popoli barbari necessitavano dessere condotti alla civilt, dovevano essere portati fuori dalle barbarie e, finch ci non fosse avvenuto, sarebbero stati considerati fuori dalle norme usualmente utilizzate. Abilmente, Bauman ricorda la triste sorte toccata alle civilt precolombiane in nome della civilt, e anche come questa visione della storia sia stata fatta propria da quei filosofi che dovevano giustificare la marcia trionfante e inarrestabile della ragione verso la vittoria finale sulle passioni. Si in presenza di un ribaltamento delle responsabilit, di una logica dei due pesi e due misure in funzione del fine che si fa proprio: civilizzare nobile missione e se costa vite umane ci giustificato. Mentre essere barbari condizione odiosa e condurne fuori chi ne vittima scopo nobile, anche se questo implica violenza e crudelt. Ed su tale tipologia di violenza che sorge la necessit di una riflessione, ponendola in relazione al concetto di legittimit. Sono
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incontro con una delle opere del sociologo polacco Zygmunt Bauman un implicito invito a conoscere meglio e pi

approfonditamente il suo pensiero. In particolare in Lo spettro dei barbari ultimo suo saggio tradotto in italiano si ritrovano le tesi maggiormente note dello studioso messe in connessione con una problematica antica e contemporanea allo stesso tempo: quella del rapporto col diverso, con lo straniero. Ma chi il barbaro? E un qualcuno con cui si fatica a comunicare, del quale non ci si fida completamente, che si percepisce come lontano e come estraneo. La sua presenza crea disagio e insicurezza, porta allemergere di paure e alla necessit di un atteggiamento difensivo che vada a confermare quella che la nostra quotidianit, ora messa in dubbio dalla presenza di persone con stili di vita differenti. Come risolvere dunque questa fastidiosa e faticosa situazione? Bauman propone due strategie riprese dalla riflessione di Claude LviStrauss luna antropofagica e laltra antropoemica. La prima consisteva nel divorare lo straniero fisicamente o metaforicamente: mangiandone letteralmente la carne come nel caso del cannibalismo oppure, nei tempi moderni della costruzione nazionale, tramite

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tuttaltro che rari i casi in cui si ritiene che la violenza sia legittima e ad affermare questo sono proprio i governi, ovvero coloro che sono autorizzati a gestire il potere. E nulla reputato pi legittimo che difendere la libert e la civilt da quei regimi che ne sono esclusi: costoro vengono sospesi dai diritti umani, che solitamente a tutti vengono garantiti, e sovente ci si giustifica perch venivano descritti come incapaci o restii ad adottare le norme del vivere civile, perch mancavano di quelle qualit che necessario possedere per poter seguire tali norme, perch erano umani imperfetti, sub-umani, non veramente umani come intendiamo noi. Pericolosamente si torna alla concezione di persone non umane, richiamando quel concetto di disumanizzazione che venne fatto proprio dalle barbarie naziste, analogia citata esplicitamente da Bauman che etichetta il caso nazista come esempio di una potenza barbarica del mondo civilizzato.

Siamo in presenza di una visione liberale teleologica della storia che, da Hegel in avanti, ha sancito levoluzione storica come passaggio dalle barbarie alla civilt/libert e che tuttaltro che superata. Pare essersene per sdoganato il concetto di cultura, che, in unottica multiculturale e di modernit liquida, diviene misura della libert di scelta dellindividuo, il quale si carica di responsabilit e si proclama unico soggetto della politica della vita. Al fine di comprendere questa affermazione necessario ricordare come Bauman definisce la modernit liquida: La modernit-liquida una condizione di logorante guerra permanente intrapresa contro qualsiasi sorta di paradigma e qualsiasi congegno di omeostasi, di promozione della conformit e della routine, tesa a sostenere eventi ripetitivi e monotone riproduzioni di schemi. Nella liquidit i paradigmi cessano di avere un senso in quanto tali, tra questi anche il concetto di cultura, figlio della illuminista modernit-solida. Il progetto nato dallIlluminismo considerava infatti la cultura come una sorta di diritto universale cui tutti dovevano approdare e veniva posto di pari passo con la necessit di civilizzare les barbares e di portare a termine la costruzione dello Stato-Nazione. Si cre cos una dicotomia tra culturaordine e barbarie-caos che a lungo accompagn il percorso storico del colonialismo e dellimperialismo, trovando gradatamente un alleato nella teoria dellevoluzione, intesa nelle sue molteplici accezioni.

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Oggi la cultura liquida ha abbandonato queste rigidit rendendosi maggiormente flessibile a quello che Bauman definisce come un mondo di consumatori estremamente variegato e irrequieto. La cultura liquida non ha persone da coltivare. Ha invece clienti da sedurre. Diversamente dal suo antenato solido, non ha nessuna missione da adempiere e completare. Il suo obiettivo quello di sopravvivere in eterno, seguendo ogni istante della vita dei suoi adepti e condannandoli a uneterna parzialit. Vivere nella diversit ormai una condizione di fatto delluomo contemporaneo, che si trova inserito in un contesto in continuo movimento ove parlare di una cultura universale divenuto fuorviante. Il barbaro non pi cos chiaramente identificabile n riconoscibile, le culture non sono pi in una situazione nettamente gerarchica. Anzi, laccusa di barbarie viene spesso bollata come non politically correct e coloro che fino a poco tempo fa erano oggetto dellazione civilizzatrice ora la valutano e sovente ne bocciano gli esiti. Fuoriesce da qui una triplice disfatta della civilt: verso i suoi standard, i suoi impegni e i suoi risultati (reali o presunti che fossero). Conformemente ai comuni usi semantici della narrazione moderna, si potrebbe dire che la sovranit consiste nella capacit di passare dallo stato civile allo stato di barbarie O almeno nel diritto effettivo di designare i luoghi, i periodi e le categorie
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di oggetti in cui, o in relazione ai quali, la barbarie (come assenza di diritto) permessa. E ci tristemente accaduto ad Auschwitz come ad Abu Ghraib, a Guantanamo ed in altri luoghi ove sono state collocate persone hors de loi. Evidenzia Bauman come oggi la legge si mostri pi come assenza, sospensione, pigrizia, indifferenza piuttosto che nella sua componente attiva. Il che rende lo stato deccezione arma sempre pi utilizzata dai governi per gestire momenti di crisi senza per questo riuscire realmente a risolverli. Fomentare lansia collettiva e le paure individuali oggi uno dei dispositivi a cui si fa pi frequentemente ricorso; a dimostrazione che il tratto caratteristico dellattuale sovranit politica dato dal diritto di reintrodurre, per intero o selettivamente, lo stato di barbarie. Bisognerebbe riconoscere limportanza che tale scoperta possiede, e trattarla con la seriet che merita.

MARA FORNARI
Z. Bauman, Lo spettro dei barbari. Adesso e allora, Bevivino Editore, Milano-Roma, 2010, pp.64, 9,00.

LOPERA RIPRODOTTA DI M ASSIMO VIOLI

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