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Ivan Cervesato

INSEGNARE IN EUROPA: CINQUE PAESI A CONFRONTO

Sono sinteticamente presentate le modalit di formazione e di accesso allimpiego, nonch le condizioni di servizio (orari di lavoro, diritti e doveri, trattamenti retributivi, ecc.), degli insegnanti dei livelli primario e secondario in cinque Paesi dellUnione Europea: Francia, Germania, Spagna, Regno Unito (Inghilterra) e Italia.
Quid enervatius ignorantiae caecitate? (Severino Boezio, De consolatione philosophiae, libro IV)

Nel dibattito, che pi o meno ciclicamente torna ad accendersi, sulla condizione dellinsegnante e pi in generale sul mondo dellistruzione in Italia, sono rinvenibili tesi ricorrenti, non solo rilanciate dagli organi di comunicazione di massa, ma talora fatte proprie anche dai pi alti livelli politico-amministrativi nazionali. Cos, ad esempio, si sente spesso asserire che la situazione italiana sarebbe caratterizzata da abnormi dimensioni della pianta organica, da tutele sconosciute allestero in ordine alla stabilit del posto di lavoro (beninteso, con riferimento al personale a tempo indeterminato), dallassenza di valutazione delle prestazioni lavorative individuali, da orari ed obblighi di servizio assai ridotti e da periodi di ferie straordinariamente lunghi (sempre rispetto a non meglio specificati colleghi europei). Da tali premesse si fa in genere conseguire un giudizio di relativa adeguatezza dei livelli retributivi, che pure, in valori assoluti, sono pressoch unanimemente riconosciuti essere assai modesti. Per comprendere, in termini che siano per quanto possibile spassionati, scientifici e non autoreferenziali, se la situazione italiana sia in effetti segnata da particolari anomalie, allora interessante effettuare un excursus, sia pur sintetico, relativo ai principali aspetti della professione docente in alcuni Paesi europei, adottando una metodologia quella del confronto con lEuropa che va per la maggiore (spesso, purtroppo, invocata solo quando la classe politica debba giustificare misure di austerit pi o meno severe).
Popolazione (milioni) Francia Germania Spagna Regno Unito Italia 61,840 82,772 44,311 61,412 58,851 PIL (miliardi di USD) 2 121,7 2 909,7 1 434,2 2 186 1 871,7 PIL/abitante (USD) 33 090 35 432 31 455 35 631 31 253 popolazione studentesca (tutti i livelli, in milioni) 14,834 16,475 9,260 13,778 11,215 Personale impiegato nellistruzione (tutti i livelli) 950 409 1 404 229 773 817 989 215 878 024

Tabella 1 Alcuni dati statistici (fonte: OCSE, http://stats.oecd.org/Index.aspx; anno di riferimento: 2008).

Lanalisi comparata si limiter a prendere in esame le situazioni francese, tedesca, spagnola, inglese e italiana: tale scelta, dettata anzitutto da ovvi motivi di opportunit (come ben noto, la geografia europea presenta un gran numero di nazioni, con strutture economiche, sociali e politiche anche assai differenti), sembra porsi come particolarmente significativa anche e soprattutto in quanto Francia, Spagna, Germania e Regno Unito (Inghilterra) appaiono in buona misura confrontabili con lItalia per estensione geografica,

dimensioni delle economie nazionali, valore di Prodotto Interno Lordo pro capite ed ammontare della popolazione1, come risulta dai dati riportati in tabella 1. Con riferimento proprio a tale tabella, i valori dellultima colonna sembrerebbero peraltro screditare sin da subito la tesi, alquanto diffusa, secondo cui la pianta organica del personale impegnato nel settore dellistruzione in Italia sia abnorme e comunque decisamente superiore, come talora si sente sostenere, rispetto ai Paesi qui considerati (ferma restando la necessit, ai fini di unanalisi pi dettagliata ed approfondita, di un confronto fra consistenza della popolazione studentesca e consistenza del personale suddiviso per distinti settori formativi: ad esempio, i dati OCSE di Education at a Glance 2010, relativi al 2008, danno un rapporto studenti/insegnanti a livello secondario superiore pari a 9,4 in Francia, a 14,0 in Germania, a 11,8 in Italia, a 8,7 in Spagna e a 12,4 nel Regno Unito. Un rapporto decisamente pi basso in Italia che altrove si ha invece nel livello primario: 10,6 studenti/insegnante contro, ad esempio, i 19,9 della Francia o i 13,1 della Spagna. Il superamento, nellistruzione primaria, del modello pedagogico precedente con il ritorno al cosiddetto maestro unico, a seguito dellentrata in vigore della legge 169/08, determiner presumibilmente un riavvicinamento del rapporto studenti/insegnanti ai valori europei. Per inciso, per unanalisi sensata occorrerebbe naturalmente andare a verificare se i dati statistici nazionali includono o no figure professionali altrove non conteggiate, quali insegnanti di sostegno o di religione: la complessa e controversa questione non sar in questa sede ulteriormente considerata)2.
(1) 7,1 6,6 7,0 8,9 6,4 2007 (2) 2,3 2,6 2,5 2,0 1,6 (3) 10,7 10,3 11,1 11,7 9,0 2000 (3) 11,6 9,8 10,9 11,0 9,8 1995 (3) 11,5 8,5 10,3 11,4 9,0

Francia Germania Spagna Regno Unito Italia

Tabella 2 Percentuale della spesa pubblica complessiva destinata allistruzione. NOTE: (1) Settori primario, secondario e postsecondario non terziario; (2) settore terziario; (3) tutti i settori (Fonte: OCSE Education at a Glance 2010, www.oecd.org/edu/eag2010). 2007 Francia Germania Spagna Regno Unito Italia (1) 3,7 2,9 2,8 4,1 3,1 (2) 1,2 1,1 1,0 0,9 0,8 (3) 5,6 4,5 4,3 5,4 4,3 (4) 118,4 131,8 62,2 117,6 81,4 2000 (3) 6,0 4,4 4,3 4,3 4,5 1995 (3) 6,3 4,6 4,6 5,0 4,7

Tabella 3 Percentuale del Prodotto Interno Lordo destinato allistruzione. NOTE: (1) Settori primario, secondario e postsecondario non terziario; (2) settore terziario; (3) tutti i settori; (4) valore assoluto, per tutti i settori, in miliardi di USD (Fonte: OCSE, Education at a Glance 2010, www.oecd.org/edu/eag2010).

Unanalisi comparata dei differenti ordinamenti scolastici, pur di notevole interesse, eccederebbe abbondantemente i limiti che ci siamo posti nella stesura del presente lavoro: ferme restando le diversit ordinamentali dei sistemi di istruzione dei cinque Paesi qui considerati, il confronto rimane sensato in quanto si pu senza difficolt scorgere una trama comune ai vari impianti, che prevedono tutti un segmento primario, della durata di 5-6 anni, un segmento secondario inferiore (o secondario di I grado, variamente denominato) della durata di 3-5 anni, un segmento secondario superiore (o secondario di II grado), che pu durare 2 anni (Inghilterra, Spagna), 3 anni (Francia, Germania) o 5 anni (Italia). Cos, tenendo presenti tali osservazioni, sia pure di grana grossa, il riferimento, nel sguito, ai vari livelli scolastici (primario, secondario inferiore e secondario superiore) risulta in definitiva privo di ambiguit e dunque tranquillamente applicabile. 2 Rispetto ai dati OCSE riportati in tabella 1, il rapporto europeo relativo al sistema educativo in Spagna [Sp] riporta (pag. 306, Table 8.1) addirittura la cifra di 1.213.400 unit come consistenza numerica complessiva del personale impegnato nel settore dellistruzione (anno di riferimento: 2010), pari al 6,6% dellintera forza lavoro ispanica.

Le tabelle 2 e 3 evidenziano limpegno finanziario dei vari Paesi nel campo dellistruzione: per quanto attiene allItalia, occorrer tenere presente che la legge 133 del 2008 (dunque successiva al periodo cui si riferiscono le tabelle) ha previsto nel quadriennio 2009-2012 una riduzione degli impegni di spesa nel settore dellistruzione pari a circa 7,8 miliardi di euro (oltre a un taglio del 17% del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario in servizio nella scuola). Pi in generale, secondo quanto previsto dal Documento di Economia e Finanza 2011 (Tavola V.1), approvato dal Parlamento il 5 maggio 2011 su proposta del Governo, in Italia la spesa per listruzione e luniversit (esclusa listruzione degli adulti e quella preprimaria) passer dal 4,2% del Prodotto Interno Lordo nel 2010, al 3,7% nel 2015, al 3,5% nel 2020, al 3,2% nel 2030. opportuno precisare infine che, salvo differente indicazione, tutti i dati si intendono tratti dalle pubblicazioni ufficiali a cura della Commissione Europea, relative allorganizzazione dei sistemi educativi in Europa; tali pubblicazioni, per le quali si rimanda alle indicazioni bibliografiche finali, sono aggiornate alla.s. 2009/2010, tranne quella italiana, ferma al 2008/09 (e in effetti recante lavvertenza, nei paragrafi interni, che molti dati si riferiscono al 2007/08). Francia A livello primario laccesso ai ruoli richiede, ormai dal 1990, il possesso di un diploma di laurea triennale (licence): il percorso prevede anzitutto un periodo di formazione di un anno presso uno degli Instituts universitaires de formation de matres (IUFM), durante il quale il candidato mette a punto la propria preparazione per affrontare la procedura concorsuale, che si tiene a livello regionale. Se questa superata positivamente, il candidato riceve la qualifica di professore tirocinante ed accede al secondo anno di IUFM, che gli fornisce unulteriore preparazione professionale pluridisciplinare remunerata. Al termine dello stage i tirocinanti dichiarati idonei ottengono il diploma professionale di professeur des coles e sono immessi in ruolo. Per linsegnamento nel segmento secondario di I grado (collge) e di II grado (lyce) sono previsti vari corpi: quello dei professeurs agrgs (laccesso al quale richiede il possesso di un titolo accademico della durata almeno quadriennale, a livello dunque di laurea magistrale), quello dei professeurs certifis (accesso con laurea triennale), quello dei professeurs de lyce professionnel (accesso, a seconda delle discipline, con laurea triennale, con qualifica professionale, con esperienza professionale da 5 a 8 anni), quello dei professeurs dducation physique et sportive. Tipicamente, gli agrges insegnano a livello secondario superiore (lyce) ma hanno titolo per tenere corsi anche a livello postsecondario: in tal caso risultano titolari di cattedra superiore, istituita presso le classi di preparazione alle Grandes coles o le sezioni per formare tecnici superiori: il sistema francese prevede dunque ben sei corpi per linsegnamento a livello primario e secondario3. Il percorso formativo e di reclutamento per il segmento secondario analogo a quello per il livello primario: anno accademico di preparazione al concorso (che organizzato a livello nazionale), accesso al secondo anno di IUFM come tirocinante retribuito, ulteriore formazione disciplinare e, ottenuta lidoneit, immissione in ruolo. La valutazione degli insegnanti a livello primario effettuata, con periodicit circa quadriennale, dal corpo ispettivo (lIspettorato conta un ispettore allincirca ogni 350 professeurs des coles: infatti, solo unadeguata consistenza dellorganico ispettivo permette una sistematica attivit di verifica e valutazione), che valutano sia le competenze pedagogiche del personale, sia quelle amministrative. Nel segmento secondario la
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A far data dallanno accademico 2010/11 entrata in vigore una legge di riforma che, per laccesso ai ruoli dellinsegnamento, prevede il possesso di un titolo di studio a livello di master (laurea magistrale). La riforma, in considerazione dellinnalzamento del livello di qualifica richiesto ai futuri insegnanti, ne comporter un corrispondente aumento dei livelli retributivi.

valutazione dei docenti, una volta ogni 6-7 anni (intervallo che lamministrazione sta tentando di ridurre) avviene su una duplice base: infatti effettuata, per quanto attiene alle competenze pedagogiche, da un ispettore disciplinarmente competente, che pu attribuire fino a 60 punti (a questo livello lIspettorato conta un ispettore ogni 400 insegnanti circa); le competenze amministrative (puntualit, assiduit, autorevolezza, ecc.) sono invece oggetto di valutazione da parte del Capo di istituto (detto principal, a livello secondario inferiore e proviseur a livello secondario superiore), che pu attribuire fino a 40 punti. Il punteggio in centesimi che cos si ottiene, opportunamente armonizzato ad opera di un collegio di valutatori appartenenti al corpo del personale ispettivo superiore, d il valore professionale dellinsegnante e ne determina la progressione di carriera4. Gli obblighi di servizio per gli insegnanti di scuola primaria sono costituiti da 24 ore/settimana di insegnamento, cui si aggiungono 108 ore/anno, di cui: 60 ore per aiuto personalizzato ad alunni che evidenzino difficolt di apprendimento, 24 ore per attivit collegiali, colloqui con i genitori e redazione dei piani personalizzati per alunni disabili, 18 ore per attivit di formazione pedagogica, 6 ore per la partecipazione ai consigli di scuola (almeno una volta al trimestre). Lorario di servizio nella scuola secondaria prevede 15 ore/settimana per gli agrgs e 18 ore/settimana per i certifis: per esigenze di servizio pu essere richiesta unora supplementare di insegnamento a settimana (retribuita). La partecipazione, a vario titolo, alle riunioni degli organi collegiali non oggetto di specifica quantificazione. Per legge la durata dellanno scolastico di almeno 36 settimane, ripartite in 5 periodi di durata comparabile, inframmezzati da periodi di vacanza: il calendario scolastico stabilito a livello centrale, con possibilit di modifiche che tengano conto delle situazioni locali. Il territorio dello Stato ripartito in tre macro-zone, con calendari (leggermente) differenti: a titolo di esempio, la scansione per la.s. 2009/10 relativa alla zona C (che include Parigi) prevedeva: Rientro degli insegnanti al 1 settembre, degli studenti il 2 settembre; Vacanze di Ognissanti: 24 ottobre 5 novembre Vacanze natalizie: 19 dicembre 4 gennaio Vacanze invernali: 13 febbraio 1 marzo Vacanze primaverili: 10 26 aprile Vacanze estive: 2 luglio 2 settembre

Lestinzione del rapporto di lavoro per volont unilaterale dellamministrazione (licenziamento) prevista in casi specifici, come ad esempio la perdita della cittadinanza francese o dei diritti civili, linterdizione dai pubblici uffici a seguito di condanna giudiziaria, la mancata reintegrazione dopo il periodo di messa in disponibilit; altres previsto il licenziamento per insufficiente rendimento professionale. Al di fuori dei casi espressamente previsi dalle disposizioni di legge, lamministrazione non pu porre termine al rapporto di lavoro, pena lobbligo di reintegrazione, di ricostruzione della carriera e di indennizzo per il danno subto dal lavoratore. Il licenziamento di insegnanti titolari in ogni caso evento raro. Il diritto al trattamento di quiescenza si matura al raggiungimento del 60 anno di et: lammontare dellassegno pensionistico dipende dal numero di anni di servizio e raggiunge, per 40 anni di servizio, il 75% dellultimo stipendio, purch percepito da almeno sei mesi. Al fine di consentire il raggiungimento dellaliquota massima possibile richiedere il trattenimento in servizio fino a 65 anni e, dal 2003, anche oltre tale limite, per un massimo di 10 trimestri.

Gli insegnanti del segmento secondario che tengono corsi a livello postsecondario non ricevono una valutazione pedagogica ma solo amministrativa, sempre in centesimi, da parte del Capo dellIstituto accademico dove prestano servizio.

Il meccanismo di trattamento retributivo prevede due gradi 5, la classe normale e lhors-classe, suddivise rispettivamente in 11 e in 6 scaglioni stipendiali: allinterno di un grado la retribuzione aumenta man mano che il docente transita da uno scaglione allaltro. Con riferimento alla classe normale, i passaggi possono avvenire per anzianit, e in tal caso la progressione pi lenta, o per merito (in base alla valutazione professionale ricevuta), con conseguente maggiore rapidit di avanzamento: ad esempio, un professeur certifi raggiunger lXI scaglione della classe normale in 30 anni (se lavanzamento per anzianit) o in 20 anni (se lavanzamento avviene per merito: ci pu riguardare solo il 30% del personale). La tabella 4 sotto riportata fornisce un esempio di applicazione di tale meccanismo: il salario minimo corrisponde infatti ad avanzamenti per anzianit, quello massimo per merito.
minimo massimo 1 342 1 342 insegnante tirocinante 1 599 1 599 dopo 2 anni di carriera 1 795 1 903 dopo 10 anni di carriera 2 353 2 530 dopo 20 anni di carriera 2 530 3 011 dopo 30 anni di carriera Tabella 4 Salario mensile netto (in euro) per insegnanti del segmento primario (professeurs des coles) e secondario (professeurs certifis e professeurs de lyce professionnel).

Ai valori tabulati occorre aggiungere, per tutti gli insegnanti di scuola secondaria, un ulteriore importo di 99 a titolo di indennit per le attivit di orientamento degli studenti6. Ad integrazione dei dati della precedente tabella utile considerare i dati della tabella 5 di seguito riportata.
Minimo Massimo 22 430 44 518 Primaria 24 779 46 983 Sec. inferiore 25 228 47 477 Sec. sup. (lyce) 24 779 46 983 Sec. sup. (lyce professionnel) Tabella 5 Salario base lordo annuo (in euro) per docenti abilitati, a tempo pieno; sistema dellistruzione pubblica, valori stipendiali minimi e massimi (fonte: [TS]).

I docenti che abbiano raggiunto il VII scaglione della classe normale possono aspirare al passaggio alla horsclasse del corpo di appartenenza, con corrispondente miglioramento retributivo: il numero di docenti che pu accedere al grado superiore rispetto al numero totale di docenti promuovibili fissato per ciascun corpo su base annuale o biennale. Lavanzamento da uno scaglione allaltro di tale grado avviene unicamente per anzianit ed il raggiungimento dello scaglione massimo richiede 14 anni. Si pu da ultimo ricordare che possibile transitare da un corpo insegnante ad un altro: ci avviene sia per esame, tramite concorsi interni riservati al personale in servizio, sia tramite il meccanismo delle liste di idoneit, per soli titoli. Con analoghe modalit (concorso interno o liste di idoneit) possibile accedere ai ruoli ispettivi dellIspettorato dellEducazione Nazionale (competente per linsegnamento primario, il secondario professionale, lapprendistato) e dellIspettorato pedagogico regionale (competente per linsegnamento generale e tecnologico del segmento secondario, incluso il personale direttivo). In quanto dipendenti statali, gli insegnanti beneficiano inoltre di contributi erogati dallo Stato a vario titolo: ad esempio, a partire dal secondo figlio sono mensilmente corrisposti 123,92 , che diventano 282,70 per tre figli, 441,48 per quattro e ulteriori 158,78 per ogni ulteriore figlio. Numerose altre provvidenze sono erogate dallo Stato a sostegno delle famiglie: contributi per figli in et scolare (280,76 per figli da 6 a 10 anni; 296,22 da 11 a 14 anni; 306,51 da 15 a 18 anni), contributi in caso di riduzione o totale cessazione
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fa eccezione il corpo dei professori titolari di cattedra superiore, per i quali esiste solo un grado. Sono qui tralasciate ulteriori indennit mensili percepite per lo svolgimento di particolari compiti (direttori di scuola primaria, ore supplementari, ecc.). Gli agrgs beneficiano di un trattamento economico differente.

dellattivit di lavoro dei genitori (da 276,08 a 552,11 ), contributi per genitori che sospendano lattivit lavorativa per assistere figli disabili (41,17 /giorno per 6 mesi, rinnovabili fino a 3 anni), ecc.7

Nel 2008 la spesa complessiva sostenuta dallo Stato per leducazione risultata pari a 129,4 miliardi di euro, pari al 6,6% del Prodotto Interno Lordo: nel 2010, con riferimento allistruzione non universitaria, la spesa del Ministero dellEducazione Nazionale ammontava a 60,8 miliardi di euro, pari al 21% della spesa statale complessiva, con un aumento dell 1,56% rispetto allanno precedente ([Fr], 2.9). A gennaio 2009 nel settore pubblico gli insegnanti del settore primario erano 321.739 (et media 40,1 anni), quelli del settore secondario 393.860 (et media 43,1 anni), per un totale di 715.599 unit. Se a questi si aggiungono i contingenti di personale non docente, la consistenza organica del personale impegnato nellistruzione primaria e secondaria risultava pari a 778.128 unit ([Fr], 8.7): oltre la met degli impiegati civili dello Stato appartiene al comparto dellistruzione. Per la.s. 2008/09 gli studenti risultavano cos ripartiti: nella scuola primaria 4.062.200, nella secondaria inferiore 3.088.500, nei licei 1.446.900, nei licei professionali 703.100, nellapprendistato 407.809. Germania Occorre precisare da subito che, come ben noto, la struttura federale dello Stato tedesco attribuisce ampia autonomia alle varie autorit locali, prime fra tutti i 16 Lnder: ci inevitabilmente si traduce in una notevole variet di ordinamenti locali, sia pure nellambito della legislazione-quadro nazionale, che rende difficile trarre conclusioni valide a livello generale. Ad esempio, in alcuni Lnder (tipicamente, quelli della Germania occidentale) gli insegnanti dellistruzione pubblica assunti a tempo indeterminato prestano servizio come dipendenti statali, con conseguenti benefici e tutele, mentre in altri (tipicamente, quelli della Germania orientale, con leccezione del Brandeburgo) il servizio prestato con lo status di impiegati salariati (per brevit e semplicit, nel seguito ci si riferir alla prima eventualit, in ogni caso maggioritaria). Anzitutto, per laccesso ai corsi di formazione per diventare insegnante occorre il diploma di scuola secondaria superiore di tipo generale, che si conclude con lesame di Stato (Abitur). Il percorso di formazione articolato in relazione ai livelli e alle tipologie di scuole esistenti: si hanno cos corsi preparatori allinsegnamento nella scuola primaria, nella secondaria inferiore a indirizzo generale (Gymnasium) o tecnico-professionale (Realschule, Hauptschule), nella secondaria superiore a indirizzo generale (Gymnasialeoberstufe) o tecnico-professionale (Fachoberschule, Berufsfachschule, ecc.). Il primo segmento del percorso formativo ha carattere sia teorico (studio delle singole discipline affiancato da una specifica formazione psicopedagogica, anche riferita ai bisogni educativi speciali), sia pratico (effettuazione di attivit di tirocinio). Tale percorso ha indicativamente una durata di: 7 semestri con riferimento allinsegnamento primario; 79 semestri con riferimento al secondario inferiore non ginnasiale; 9 semestri (e fino a 12 per discipline artistiche) con riferimento al secondario superiore o inferiore ginnasiale; 910 semestri con riferimento allinsegnamento professionale, seguiti da almeno un anno di specifica esperienza lavorativa nel settore di riferimento. Tale fase si conclude con uno specifico esame (Primo Esame di Stato, Erste Staatsprfung), articolato in una dissertazione a carattere sia disciplinare sia pedagogico, il cui superamento consente laccesso al secondo segmento formativo, in genere di durata biennale (ma in alcuni Lnder ridotto a 18 o anche 12 mesi), caratterizzato da attivit sul campo, di osservazione e di tirocinio attivo, che a sua volta si conclude con un
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Valori al 1/1/2009.

Secondo Esame di Stato col quale, tramite prove scritte (didattico-disciplinari, pedagogiche) e pratiche (valutazione di una lezione tenuta dal candidato), sono verificate le competenze disciplinari e didatticopedagogiche acquisite: il superamento di tale esame abilita allinsegnamento, ma non comporta automatica immissione in ruolo8. La domanda di assunzione va inoltrata, a seconda del Land, al Ministero delleducazione o allautorit da cui la scuola dipende: in alcuni casi nella selezione del personale sono coinvolte le singole istituzioni scolastiche, anche se lassunzione decisa a livello superiore. I candidati prescelti sono ammessi ad un periodo di prova di durata variabile (indicativamente di 2 anni e mezzo, con possibile riduzione o prolungamento, fino a un massimo di 5), superato positivamente il quale fa seguito lassunzione a tempo indeterminato. La valutazione dellinsegnante effettuata, a seconda dei Lnder, o saltuariamente, ossia solo in concomitanza alla possibilit di un avanzamento di carriera, o con carattere continuativo, sulla base di linee guida emanate a livello centrale. Queste prevedono colloqui con il singolo insegnante ed attivit di osservazione delle lezioni, integrate dal giudizio del Capo di istituto: la procedura, finalizzata a valutare le conoscenze disciplinari, la condotta ed il curriculum professionali, si concretizza in un rapporto complessivo contenente proposte in ordine ad eventuali avanzamenti di carriera dellinsegnante. I livelli retributivi seguono una complessa articolazione in cui si tiene conto del livello di insegnamento (primario, secondario inferiore o superiore) o del tipo di scuola (primaria, Gymnasium, Realschule, ecc.), a seconda del Land. La struttura salariale prevede una retribuzione di base, cui vanno aggiunte eventuali indennit (per carichi di famiglia, in funzione del numero di figli, per incarichi aggiuntivi, ecc.): il passaggio dallo scaglione retributivo di partenza al successivo si ha dopo due anni, mentre i passaggi seguenti avvengono con cadenza triennale o quadriennale, anche in relazione alla valutazione professionale ricevuta. I livelli retributivi massimi sono raggiunti in linea generale allet di 50-55 anni. Sono previsti per legge regolari adeguamenti salariali in relazione allandamento del costo della vita. A titolo di esempio, nella seguente tabella 6 riportato lammontare salariale medio lordo nel settore pubblico.
Minimo Massimo 38 214 51 371 Primaria 42 148 57 882 Sec. inferiore 45 412 63 985 Sec. superiore Tabella 6 Salario base lordo annuo (in euro, dati riferiti al 2008; media pesata per i diversi Lnder) per docenti abilitati, a tempo pieno; sistema dellistruzione pubblica, valori stipendiali minimi e massimi (fonte: [TS]).

Lorario di insegnamento varia a seconda del tipo di scuola ma anche del Land che si considera: indicativamente, nella scuola primaria sono previsti 2729 periodi di insegnamento/settimana, nel segmento secondario inferiore tecnico-professionale 2428 periodi, nel segmento secondario inferiore generale (Gymnasium) 22.227 periodi, nellistruzione professionale 2330 periodi. Poich un periodo di insegnamento in genere di 45 minuti, limpegno settimanale di insegnamento pu essere espresso pi utilmente in ore come segue:
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da 20 ore 15 min a 21 ore e 45 min/settimana nellistruzione primaria; da 18 a 21 ore/settimana nel settore secondario inferiore tecnico-professionale; da 16 ore 40 min a 20 ore 15 min/settimana nel settore secondario inferiore generale (Gymnasium);

A causa della difficolt di reclutamento di personale insegnante abilitato in alcune discipline, prevista la possibilit di impiego (in particolare per linsegnamento professionale), regolato da disposizioni a livello di singolo Land, di personale che non ha seguito lo specifico iter formativo, o anche lammissione diretta al biennio conclusivo di formazione didattico-pedagogica specifica di chi possegga un titolo accademico.

da 17 ore 15 min a 22 ore 30 min/settimana nel settore dellinsegnamento professionale.

Peraltro, riduzioni di orario sono previste per insegnanti che svolgano compiti amministrativi, di staff o di tutorato; per ragioni anagrafiche, a partire dai 55 anni di et possibile richiedere la riduzione di 1 o 2 periodi/settimana. Il licenziamento di un insegnante pu avvenire solo al ricorrere di circostanze eccezionali: per perdita della cittadinanza, per trasferimento definitivo allestero, per rifiuto a prestare il giuramento ove prescritto dalla legge, a seguito di condanna in procedimento penale o disciplinare. Il diritto al trattamento di quiescenza si matura al raggiungimento del 65 anno di et, ma possibile richiedere il pensionamento anticipato a 63 anni o, per ragioni di salute, anche a partire da 60 anni di et. Lassegno pensionistico calcolato sulla base dellultimo stipendio percepito, comprensivo di eventuali indennit, e pu raggiungere il 71,75% di tale ammontare, a seconda dellanzianit maturata. Nel 2006 la spesa complessiva sostenuta dallo Stato per leducazione primaria e secondaria risultata pari a 63,745 miliardi di euro, pari al 12,68% della spesa pubblica complessiva; la spesa totale per listruzione stata 89,188 miliardi, pari al 3,84% del Prodotto Interno Lordo e al 17,74% della spesa statale complessiva ([Ge], 2.9). Governo federale e Lnder prevedono di arrivare ad investire nei settori dellistruzione e della ricerca, per il 2015, ben il 10% dellintero Prodotto Interno Lordo ([Ge], 2.8). Nel 2008 gli studenti del settore pubblico risultavano cos ripartiti: nella scuola primaria 2.997.074, nella secondaria di I grado 4.561.459, nella secondaria di II grado a indirizzo generale 946.379, nelle scuole professionali 2.652.617 ([Ge], 5.21). Sempre con riferimento al 2008, gli insegnanti dellistruzione primaria erano 162.039 ([Ge], 4.18), quelli dellistruzione secondaria generale 360.344, quelli delle scuole professionali 108.720, per un totale di 631.103 unit ([Ge], 5.21). Spagna In base alla Costituzione del 1978 la Spagna una monarchia costituzionale: accanto allo Stato centrale esistono 17 Comunit Autonome cui si aggiungono le citt autonome di Ceuta e Melilla; a tali realt decentrate sono attribuiti ampi poteri decisionali in numerosi ambiti (autoorganizzazione, politiche sociali, agricole e urbanistiche, settori della sanit e dellistruzione, ecc.). I requisiti per laccesso allinsegnamento (non terziario) sono stati recentemente riformati con la Ley orgnica de educcion del 2006, che prevede: per linsegnamento primario la qualifica di maestro, ottenibile a seguito di un percorso postsecondario triennale teorico-pratico; per linsegnamento secondario inferiore e secondario superiore (bachillerato), linsegnamento professionale e per i corsi di formazione secondaria a carattere artistico, musicale-coreutico o sportivo (enseanzas de rgimen especial), il conseguimento di un titolo accademico magistrale (di durata almeno quadriennale). Oltre al possesso di competenze disciplinari specialistiche, attestate dal titolo accademico, occorre completare uno specifico percorso formativo annuale, a carattere didattico-pedagogico. La citata legge istituisce i corpi professionali degli insegnanti: ad esempio, quello dei Maestros (insegnamento primario), quello dei Catedrticos del segmento secondario e quello degli insegnanti del segmento secondario ed il corpo degli insegnanti tecnici (istruzione professionale). Lassunzione in ruolo comporta il superamento di una prova di esame in cui si deve dimostrare il possesso di competenze sia disciplinari sia didattico-pedagogiche; se tale prova ha esito positivo, segue la valutazione delle qualifiche accademiche del candidato e, soprattutto, della pregressa esperienza di insegnamento. Il passaggio dal corpo 8

degli insegnanti del segmento secondario a quello dei Catedrticos possibile, nel limite del 30% del personale complessivo che pu essere promosso, alla condizione di avere maturato unanzianit di servizio di almeno 8 anni e previa valutazione dello spessore del percorso scientifico e delle prestazioni professionali del candidato, nonch della sua partecipazione a progetti educativi. La valutazione delle prestazioni degli insegnanti nel settore pubblico avviene sulla base di normative emanate a livello decentrato (Comunit Autonome), recanti finalit, criteri valutativi, modalit di partecipazione al processo di valutazione degli insegnanti, delle istituzioni scolastiche nonch delle stesse autorit educative. Queste peraltro incoraggiano la pratica della valutazione anche su base volontaria, stabilendo in che misura i risultati ottenuti incidano per il conseguimento, ad esempio, di avanzamenti di carriera o il riconoscimento di precedenze nelle procedure di trasferimento. La struttura della retribuzione a livello nazionale prevede un salario base, cui si aggiungono unindennit legata allanzianit di servizio ed una dipendente dal particolare corpo di appartenenza (ad esempio: 498,25 per i Maestros, 613,60 per il corpo degli insegnanti dellistruzione secondaria e professionale, 734,94 per i Catedrticos valori al 2010). Le Comunit Autonome possono inoltre stabilire indennit locali, connesse ad esempio ad eventuali, specifiche responsabilit amministrative dellinsegnante o alla partecipazione ad attivit di sviluppo professionale in servizio (da 60 a 100 ore nellarco di 5 o 6 anni, a seconda della particolare Comunit Autonoma). La seguente tabella 7 riporta le retribuzioni lorde annue minima e massima in funzione del corpo di appartenenza.
Minimo Massimo 29 257 40 826 Primaria 33 344 46 692 Sec. inferiore e superiore Sec. inf. e sup. (catedrticos) 35 764 49 349 Tabella 7 Salario base lordo annuo (in euro, dati riferiti al 2008) per docenti abilitati, a tempo pieno; sistema dellistruzione pubblica, valori stipendiali minimi e massimi (fonte: [TS]).

I valori stipendiali massimi sono raggiunti dopo 40 anni nel segmento dellistruzione primaria, dopo 38 anni in quello dellistruzione secondaria. Bench gli obblighi di servizio del corpo docente dipendano dalle varie Comunit Autonome, si pu dire che nel settore pubblico per la maggior parte dei casi essi ammontino a 35 ore/settimana: linsegnante deve tuttavia essere presente a scuola solo per una parte (da 25 a 30 ore/settimana) di tale monte ore. Di tale parte, al massimo 25 ore/settimana sono dedicate alle lezioni daula, mentre la quota restante dedicata alle numerose attivit complementari allinsegnamento (preparazione delle lezioni, attivit di sviluppo professionale, ecc.). Gli insegnanti sono liberi dal servizio nei mesi di luglio e agosto, durante le festivit pasquali (circa 8 giorni) e natalizie (circa 15 giorni). La nomina come Capo di istituto o il passaggio da un corpo ad un altro (ad esempio, nel segmento secondario il gi citato passaggio al corpo dei Catedrticos o, per i Maestros, il passaggio al corpo degli insegnanti dellistruzione secondaria, previo possesso dei titoli necessari e superamento di una fase selettiva) costituiscono esempi di possibili modalit di avanzamento professionale. Una volta immessi in ruolo si acquisisce il diritto alla conservazione del rapporto di lavoro, che pu tuttavia essere estinto per decisione unilaterale dellamministrazione al ricorrere di particolari circostanze quali la perdita della cittadinanza, la condanna in giudizio comportante linterdizione dai pubblici uffici, o anche a seguito di sanzione disciplinare per fatti di particolare gravit. 9

Linsegnante collocato in quiescenza al raggiungimento del 65 anno di et, con la possibilit di chiedere il trattenimento in servizio fino a 70 anni; ammessa la possibilit di richiedere il pensionamento anticipato a 60 anni, avendo maturato unanzianit di servizio di almeno 15 anni: in tal caso lassegno risulta decurtato in misura dipendente dagli anni di servizio prestati e dagli anni che mancano al raggiungimento dei 65 anni di et. Con riferimento alla.s. 2007/08 e al settore pubblico, il numero di insegnanti dellistruzione primaria risultava pari a 230.749, il numero di insegnanti del segmento secondario pari a 175.188, il numero di insegnanti nel segmento dellistruzione professionale pari a 21.775, il numero di insegnanti di altri settori 40.084, per un totale di 467.796 unit ([Sp], table 8.2). Ancora con riferimento alla.s. 2007/08, il numero complessivo di studenti risultava pari a: 2.607.384 nel ciclo primario, 1.829.874 nel ciclo secondario inferiore, 584.693 nel ciclo secondario superiore (bachillerato), cui devono aggiungersi 416.894 studenti nelle enseanzas de rgimen especial ([Sp], table 5.7). Inghilterra Come ben noto, il Regno Unito costituito da Gran Bretagna (Inghilterra, Galles, Scozia) e dallIrlanda del Nord: nel solco di quel generale processo di decentramento che ha interessato lEuropa negli ultimi decenni, con particolare riferimento agli anni Novanta del secolo scorso, la riforma del 1999 ha attribuito a Galles, Scozia ed Irlanda del Nord ampi e numerosi poteri decisionali in ambito politico-amministrativo. Esistono pertanto significative differenze nei quattro sistemi educativi, il cui governo di competenza: in Inghilterra del Department for Children, Schools and Families e del Department for Business Innovation and Skills; in Galles del Department for Children, Education and Lifelong Learning; in Irlanda del Nord del Department of Education e del Department of Employment and Learning; in Scozia dello Scottish Executive Education Department. Per evidenti ragioni di brevit, in questa sede sar oggetto di discussione solo il sistema vigente in Inghilterra (che peraltro presenta notevoli punti di somiglianza con il sistema gallese)9. A livello locale la gestione e lamministrazione del settore educativo di competenze delle Local Authorities (LAs), che tuttavia, con la legge di riforma del 1988, hanno visto trasferire numerose delle proprie attribuzioni (tra le quali assunzione e dimissione del personale) agli organi di governo della scuola a livello di singola istituzione (governing bodies). Lesercizio della professione di insegnante richiede il conseguimento del Qualified Teacher Status (QTS): le Istituzioni accademiche che offono adeguati percorsi di formazione (Initial Teacher Training) per il rilascio del titolo abilitante10 ricevono laccreditamento dal Training and Developement Agency for Schools (TDA). Con riferimento allinsegnamento primario (e solo in via residuale, per alcune discipline, al secondario), tali percorsi formativi (concurrent model), della durata di tre o quattro anni, hanno carattere teorico (specifico percorso di studio disciplinare a livello accademico e formazione psicopedagogica) e pratico (attivit di insegnamento sul campo: 24 settimane per percorsi triennali, 32 per percorsi quadriennali) e conducono alla laurea, non specialistica, in Scienze dellEducazione (o denominazioni equivalenti). Per linsegnamento secondario previsto un percorso (consecutive model) triennale o quadriennale che permette il conseguimento di una specifica laurea non specialistica, seguito da un ulteriore anno di
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Per una discussione della struttura, assai variegata, del sistema scolastico inglese, che prevede numerose tipologie di scuole con differenti status, giocoforza rimandare a [UK]. 10 Anche scuole o reti di scuole, in cooperazione con enti universitari o Autorit Locali, possono ricevere laccreditamento dalla TDA e istituire percorsi (School-Centered Initial Teacher Training) che conducono allottenimento del titolo abilitante per chi sia in possesso di un titolo accademico di livello non specialistico. Per ulteriori dettagli, qui non considerati, relativi alla variet di percorsi abilitanti, si rimanda nuovamente a [UK].

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specializzazione in campo pedagogico-didattico che conduce allottenimento del Postgraduate Certificate in Education (PGCE). Il primo anno di servizio dellinsegnante neoabilitato (Newly Qualified Teacher), il cui livello di competenza valutato in un documento denominato Career Entry and Developement Profile, di prova, con un orario non superiore al 90% dellorario pieno: laccesso alla professione subordinato al positivo superamento di tale periodo annuale, che avviene sotto la supervisione di un insegnante esperto. Al fine di sviluppare un sistema di istruzione che sia sempre pi di qualit, nellultima decade lattivit riformatrice ha migliorato i livelli retributivi, cercando in tal modo di rendere pi appetibile la carriera dellinsegnamento e di reclutare gli elementi migliori, offrendo loro prospettive di avanzamento ed indennit economiche come riconoscimento di professionalit particolarmente elevate. Anche le condizioni di lavoro sono state migliorate, ad esempio alleggerendo gli insegnanti da compiti amministrativi (trasferiti a specifico personale) o riconoscendo il tempo necessario per la programmazione didattica, la preparazione delle lezioni e le attivit connesse alla valutazione degli apprendimenti. Recentemente, inoltre, sono stati previsti incentivi economici (fino a 11.200 : le cosiddette golden handcuffs o manette doro) per indurre gli insegnanti a permanere per almeno un triennio in scuole che presentino condizioni di servizio disagiate. Nel contempo, dal 2002 stato parallelamente sviluppato un sistema di valutazione annuale delle prestazioni degli insegnanti (come peraltro anche dei Capi di istituto), sottoposto a riforma nel 2007: le scuole, sulla base di linee guida, enunciano il proprio programma di miglioramento, in funzione del quale dichiarano i criteri di valutazione del personale, la relativa scansione temporale, le modalit della procedura valutativa (comprendente un protocollo di osservazione in aula). Entro il 31 ottobre di ogni anno vengono quindi individuati gli obiettivi da raggiungere per il corpo docente, il cui conseguimento o meno da parte dellinsegnante verificato alla fine dellanno scolastico: un esito positivo consente il passaggio alla posizione stipendiale superiore (un avanzamento di due posizioni possibile in caso di prestazioni giudicate eccellenti). A seguito della recente riforma del 2009, maggiori responsabilit circa lassunzione del personale docente sono state attribuite agli organi di governo delle istituzioni scolastiche, che solitamente delegano il Capo di istituto (headteacher), oppure uno o pi membri dello stesso governing body11. Lo stato giuridico degli insegnanti quello di impiegato pubblico che, in relazione al mantenimento del posto di lavoro, non gode dunque delle garanzie dei funzionari statali. Lassunzione, regolata dalle leggi generali sullimpiego, pu essere a tempo indeterminato o a tempo determinato. La fissazione dei livelli retributivi del corpo docente sono di competenza del Departement for Children, Schools and Families, che annualmente provvede con lo School Teachers Pay and Conditions Document. Esistono scale retributive a diversi livelli: quello ordinario (con 6 scaglioni), quello superiore (PostThreshold Teachers) e quello degli Excellent Teachers/Advanced Skill Teachers12. Al VI scaglione della scala ordinaria possibile transitare al livello superiore (la percentuale di passaggi del 95%), che ha 3 scaglioni. Risulta che il 66% del personale dellistruzione primaria e l87% di quello dellistruzione secondaria che ha raggiunto lo scaglione massimo della scala superiore riceve indennit aggiuntive decise a livello di singola istituzione scolastica, dopo che le preclusioni legislative in tal senso sono state rimosse nel 2004 (possibile, ma meno frequente, lerogazione di benefici economici aggiuntivi anche per il personale che non ha raggiunto il pi alto scaglione). Il personale insegnante cui sono riconosciute ulteriori responsabilit di middle management di tipo didattico-amministrativo (ad esempio: ruolo di capo dipartimento/coordinatore
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Le procedure in effetti possono differire, implicando un maggiore o minore coinvolgimento delle LAs, a seconda della tipologia di scuola (maintained schools,community schools, foundation schools, voluntary controlled schools, ecc.). 12 Si tratta di profili professionali di eccellenza, il primo introdotto nel 2006, il secondo nel 2000: il personale in questa categoria ha deciso di sviluppare la propria carriera non gi a livello di middle management (si veda poco oltre) ma scegliendo di restare in ambito didattico, ossia ponendo la propria esperienza professionale, in qualit di formatore/tutor, a vantaggio di altri colleghi insegnanti, della propria scuola (gli Excellent Teachers) o di altre scuole (gli Advanced Skills Teachers).

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curricolare, di responsabile del supporto agli studenti, ecc., denominate Teaching and Learning Responsabilities) pu percepire importi aggiuntivi da 2.775 /anno a 13.568 /anno ([TS]: per la conversione dei valori in euro, qui e nel seguito, stato assunto un valore di cambio di 1=1,12 ). Dopo due anni che lo scaglione massimo della scala superiore stato raggiunto altres possibile richiedere il passaggio a Excellent Teacher/Advanced Skills Teacher. I livelli retributivi in questo caso vanno da 43.460 /anno a 57.028 /anno per i primi e da 41.012 /anno a 62.349 /anno per i secondi ([TS]). Si pu aggiungere che le retribuzioni sono modulate a seconda del costo della vita nella zona geografica di servizio: inner London (dove il livello stipendiale minimo 29.120 /anno, quello massimo 48.935 /anno), outer London, fringe area (un numero di aree specificate nel sud/sudest dellInghilterra) o le restanti aree del Paese. I valori stipendiali massimi (tabella 8) sono raggiunti, di norma, dopo 10 anni di servizio.
Minimo Massimo 23 685 40 327 Primaria 23 685 40 327 Secondaria inferiore 23 685 40 327 Secondaria superiore Tabella 8 Salario base lordo annuo (in euro, dati riferiti al 2010) per docenti abilitati, a tempo pieno; sistema dellistruzione pubblica, valori stipendiali minimi e massimi (fonte: [TS]).

Nel 2008 lo School Teachers Review Body ha raccomandato un aumento delle retribuzioni del 2,45%, seguito da un ulteriore 2,3% per i seguenti due anni (2009/10 e 2010/11): ci in deroga al congelamento degli stipendi pubblici introdotto a causa della crisi finanziaria e ai tagli alla spesa pubblica ([TS]). Le condizioni contrattuali prevedono 190 giorni di servizio/anno, pi 5 giorni per attivit aggiuntive; il numero di ore lavorative in questi 195 giorni complessivi, comprendenti obblighi di insegnamento, colloqui con i genitori degli alunni o attivit di formazione (ma non le attivit di preparazione delle lezioni o di correzione degli elaborati), pu arrivare a 1.265. Le ore richieste per coprire eventuali supplenze sono al massimo 38 ore/anno. La competenza a fissare regole disciplinari per il personale dipendente dei governing bodies delle istituzioni scolastiche, sulla scorta di regolamenti-tipo emanati dalle LAs; a tutela dellinsegnante contro licenziamenti arbitrari vale la normativa generale che disciplina i rapporti di lavoro. Il licenziamento previsto in caso di insufficiente rendimento professionale, nonostante le opportune azioni di supporto attivate, in caso di comportamenti gravemente scorretti, a seguito di fatti penalmente rilevanti o al verificarsi di situazioni di sovrannumerariet. Avverso la prima decisione in merito, di competenza del Capo di istituto, possibile presentare ricorso ad una commissione costituita da almeno 3 rappresentanti del governing body che non siano stati previamente coinvolti nella procedura. A seguito della riforma del sistema pensionistico del 2002, let prevista per la quiescenza varia tra 60 e 65 anni, ferma la possibilit di pensionamento anticipato con almeno 55 anni; lassegno pensionistico calcolato sulla base dellultimo stipendio annuo o, se pi favorevole, sulla media dei tre migliori anni consecutivi dellultimo decennio di servizio. Nellesercizio finanziario 2008/09 il Regno Unito ha destinato al settore dellistruzione complessivamente 89,5 miliardi di euro, pari al 6,1% del Prodotto Interno Lordo ([UK], 2.9). Di tale ammontare, 75,7 miliardi di euro sono stati spesi per i settori preprimario, primario, secondario e postsecondario non terziario. Italia Come ben noto, sul finire del secolo scorso anche in Italia ha preso avvio una riforma dello Stato che ha visto lattribuzione di nuovi e numerosi compiti ai livelli di amministrazione decentrata, primi fra tutti le regioni. 12

Con le modifiche al Titolo V della Costituzione (2001) la nuova architettura istituzionale ha ricevuto il riconoscimento pi alto: nellambito di tale opera di rinnovamento la stessa autonomia delle istituzioni scolastiche assurta a norma di rango costituzionale (art. 117 Cost.). Tuttavia, la definizione dellautonomia scolastica, ufficialmente in vigore dal 1 settembre 2000, rimasta timida e fragile come autonomia didattica, organizzativa, di ricerca, sperimentazione e sviluppo, mentre le leve fondamentali di ogni vera autonomia, il personale della scuola e le risorse finanziarie, sono state saldamente trattenute dallamministrazione statale ([Co]). Per quanto attiene ai percorsi formativi del personale insegnante, una formazione universitaria completa e specifica, come requisito di ammissione ai concorsi, era prevista addirittura dal 1974 (DPR 417/74), ma per uneffettiva attuazione occorre attendere gli anni Novanta, con le Scuole biennali di specializzazione allinsegnamento secondario (SSIS), esperienza di fatto conclusa dalla legge 133/08. Nel settembre 2010 stato finalmente emanato il DM 249/10, recante la disciplina delle modalit di formazione del personale insegnante: la norma prevede per il settore primario: un corso di laurea magistrale quinquennale a ciclo unico, comprensivo di tirocinio dal II anno di corso; la discussione finale della tesi e della relazione di tirocinio costituiscono esame con valore abilitante; per il settore secondario: un corso di laurea magistrale, seguito da un anno di tirocinio formativo attivo, al termine del quale si svolge un esame dal valore abilitante.

Gli accessi a tali percorsi, programmati a livello centrale sulla base dei fabbisogni di personale previsti a livello regionale (introducendo cos una politica di pianificazione in precedenza sostanzialmente sconosciuta13), sono subordinati al superamento di una prova selettiva. A seguito della cosiddetta privatizzazione del rapporto di pubblico impiego, avviata con il D.lgs 29/93, le condizioni di servizio degli insegnanti sono regolate da norme specifiche (D.lgs. 297/94 Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione), da norme generali relative al pubblico impiego (D.lgs. 165/01, Norme generali sullordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche) nonch dai Contratti collettivi nazionali, sottoscritti in forma autonoma e privatistica, con il solo vincolo, per quanto riguarda la parte retributiva, di sottostare alle limitazioni finanziarie previste dalla legge di bilancio dello Stato. Gli insegnanti sono quindi dipendenti pubblici con contratto di lavoro di natura privatistica. Il contratto di lavoro pu essere a tempo indeterminato (per il personale un tempo definito di ruolo, espressione impropria per brevit tuttora usata) o a tempo determinato. Il primo caso si pu dare, per la met dei posti disponibili, a sguito di superamento di concorso pubblico per esami e titoli o, per la restante met, attingendo a graduatorie nelle quali sono iscritti coloro che hanno superato concorsi per soli titoli (art. 399 D.lgs. 297/94). I docenti assunti a t.i. sono nominati, per il primo anno di servizio (che costituisce anno di formazione), in prova: al termine di tale periodo, ai fini della definitiva conferma in ruolo linsegnante discute con il Comitato di valutazione degli insegnanti (organo costituito dal Capo di istituto e da 4 docenti) una relazione sulle esperienze ed attivit svolte14.

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La previsione dellart. 400 del D.lgs. 297/94 (I concorsi per titoli ed esami sono indetti su base regionale con frequenza triennale () lindizione dei concorsi subordinata alla previsione del verificarsi nellambito della Regione, nel triennio di riferimento, di uneffettiva disponibilit di cattedre o posti di insegnamento [tradizionalmente il termine cattedra usato per il segmento secondario, posto per quello primario, N.d.A.]) stata dallamministrazione in sostanza disattesa: pur in presenza di un effettiva disponibilit, il penultimo concorso pubblico per esami e titoli stato bandito nei primi anni Novanta, lultimo nel 1999. 14 sebbene occorra aggiungere, per correttezza informativa, che tale valutazione si riduce, di fatto, ad un pro forma.

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Se si eccettua la valutazione al momento della conferma in ruolo al termine dellanno di prova ed eventuali, comunque piuttosto rari, accertamenti disposti dallamministrazione scolastica in caso di procedimenti disciplinari o di dispensa dal servizio per incapacit o persistente insufficiente rendimento (possibilit teoricamente prevista), lordinamento attuale non prevede alcuna sistematica (e non inquisitoria) valutazione individuale della prestazione professionale dellinsegnante15. Le retribuzioni variano (sebbene in misura assai modesta, come si pu notare dallesame della tabella 9) a seconda dellinquadramento del personale (docenti della scuola primaria, docenti diplomati di istituti secondari superiori, docenti di istituti secondari inferiori e docenti laureati di istituti secondari superiori) e, per ciascuna categoria di personale, unicamente in funzione dellanzianit di servizio: al momento esistono 7 scaglioni stipendiali che, a seguito delle norme di invarianza di spesa previste dalla legge 106/11 e dellaccordo tra amministrazione e organizzazioni sindacali di categoria del 19 luglio 2011, con decorrenza 1/9/2010 saranno ridotti a 6, accorpando i primi due scaglioni (in modo tale che il primo passaggio di scaglione per i neoassunti in ruolo avverr non pi dopo due, come in precedenza, ma dopo otto anni).
anni docente scuola docente diplomato docente scuola docente laureato anzianit primaria scuola sec. sup. secondaria inferiore scuola sec. sup. 19 324,27 19 324,27 20 973,22 20 973,22 0-8 21 454,06 21 454,06 23 444,75 24 062,51 9-14 23 332,06 23 332,06 25 623,29 26 407,69 15-20 25 154,66 26 049,63 27 738,87 29 394,95 21-27 26 952,89 27 832,86 29 814,05 31 352,07 28-34 28 291,99 29 187,49 31 352,07 32 912,17 da 35 Tabella 9 Salario base lordo annuo (in euro) per docenti abilitati, a tempo pieno; sistema dellistruzione pubblica, (fonte: Contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto scuola relativo al biennio economico 2008-09 del 23/1/2009, tabella B, riportata in [Co] e adattata in base allaccordo del 19/7/11).

Come si nota, i valori stipendiali massimi sono in teoria raggiunti dopo 35 anni16: in effetti, a norma dellart. 9 della legge 122/10, non solo il trattamento economico complessivo dei dipendenti pubblici stato congelato per un triennio ai valori del 2010 (con esclusione quindi di ogni rinnovo contrattuale volto a tutelare le retribuzioni dalla perdita di potere dacquisto da inflazione qualche percento/anno con progressiva e significativa diminuzione dei salari reali) ma, per il personale del comparto scuola, il triennio 2010-2012 non utile neppure ai fini della maturazione delle posizioni stipendiali e dei relativi incrementi economici previsti contrattualmente (art. 9 c. 23: cosiddetto blocco degli scatti di anzianit, da cui lo Stato italiano sul lungo periodo si ripromette di risparmiare, a spese del personale scolastico, ben 18,7 miliardi di euro17), con il risultato che la permanenza nello scaglione di appartenenza al 2010 di fatto prolungata per un ulteriore triennio18. Giudicando evidentemente insufficiente tale misura, lart. 16 della recente legge
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Lart. 11 del D.lgs. 297/94 prevede in teoria la possibilit che un insegnante richieda volontariamente la valutazione del proprio servizio da parte del Comitato di valutazione. Il ricorso a tale istituto del tutto residuale e in sostanza limitato ai (rari) casi di riabilitazione previsti dallart. 501 D.lgs. 297/94: ancora una volta, dunque, in Italia il concetto di valutazione si relaziona non gi a virtuosi percorsi di crescita professionale (come tipicamente accade in ambito europeo), quanto piuttosto ad unarcigna procedura sanzionatoria e punitiva. 16 Da segnalare due curiose discrepanze, di cui lo scrivente non in grado di dare spiegazione. La prima: nel caso italiano, i dati riportati nella pubblicazione europea ([TS], pag. 34) sono sensibilmente pi alti di quelli contrattuali, ossia di quelli effettivamente erogati, riportati in tabella 9 (ad esempio: i valori minimo e massimo per insegnanti del settore secondario superiore risultano rispettivamente 24.669 e 38.745 ). La seconda: sempre in [TS] si dichiara, per il 2009/10, un andamento crescente dei livelli retributivi del personale, a titolo di adeguamento al costo della vita (Adjustment to the cost of living for teachers and school heads); per quanto a conoscenza dello scrivente, anche tale andamento sembre non appartenere alla sfera dei dati di realt, a meno che non si voglia generosamente far rientrare in tale cosiddetto incremento la copertura economica prevista dallart. 47-bis del D.lgs. 165/01 (introdotto dallart. 59 del D.lgs. 150/09): copertura tanto inconsistente da risultare quasi insultante, ammontando a pochi euro lordi mensili (esempio: poco pi di una decina di euro per unanzianit di servizio di 10 anni), che costituirebbero anticipazione dei benefici complessivi attribuiti allatto del rinnovo contrattuale (sullentit del benefici di tale futuribile rinnovo, che verosimilmente non potr avvenire prima del 2015, sia concessa la libert di dubitare sin dora). 17 Fonte: relazione tecnica al disegno di legge di trasformazione del decreto legge 78/10. 18 In effetti, lart. 64 della L. 133/08 ha sancito una riduzione dei fondi per listruzione pari a 7,832 miliardi di euro nel periodo 200912; il 30% di tali risparmi (2,35 miliardi) avrebbe dovuto incrementare le risorse contrattuali stanziate per le iniziative dirette alla valorizzazione ed allo sviluppo professionale della carriera del personale della Scuola [sic] a decorrere dallanno 2010, secondo

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111/11 prevede inoltre la proroga fino al 31 dicembre 2014 delle vigenti disposizioni che limitano la crescita dei trattamenti economici anche accessori del personale delle pubbliche amministrazioni. Gli obblighi di lavoro contrattualmente previsti per il personale insegnante sono articolati in attivit di insegnamento (22 ore/settimana per la scuola primaria, pi 2 ore/settimana aggiuntive per attivit di programmazione didattica; 18 ore/settimana per la scuola secondaria) e attivit funzionali alla prestazione di insegnamento, sia individuali (preparazione delle lezioni, correzioni degli elaborati, colloqui con le famiglie) sia collegiali (partecipazione alle riunioni degli organi collegiali: Collegio docenti, Consigli di classe, scrutini ed esami). La durata delle ferie per il personale di ruolo con pi di 3 anni di anzianit di 36 giorni lavorativi, da fruire durante i periodi di sospensione delle attivit didattiche: di fatto, il personale non impegnato in esami estivi (che, per gli Esami di Stato del secondo ciclo, possono protrarsi per una decina di giorni di luglio) libero dal servizio nei mesi di luglio ed agosto, cos come durante i periodi di sospensione delle lezione natalizi (un paio di settimane) e pasquali (circa una settimana). Lestinzione del rapporto di lavoro di un dipendente a tempo indeterminato per decisione unilaterale dellamministrazione pu avvenire solo al ricorrere di circostanze particolari, previste dalla normativa, quali ad esempio atti in grave contrasto con i doveri della funzione, gravi abusi di autorit, atti dolosi che rechino grave pregiudizio allamministrazione o allutenza, assenza ingiustificata, insufficiente rendimento dovuto alla reiterata violazione degli obblighi concernenti la prestazione professionale. Naturalmente lestinzione del rapporto di lavoro pu essere disposto dallautorit giudiziaria, ad esempio a seguito di condanna penale definitiva che comporti linterdizione dai pubblici uffici. La normativa in materia pensionistica stata modificata dalla legge 335/95, che ha introdotto criteri di calcolo dellassegno di quiescenza decisamente peggiorativi rispetto alla previgente legislazione: si infatti passati dal cosiddetto sistema retributivo (che continua ad applicarsi a chi nel 1995 aveva gi maturato unanzianit contributiva di almeno 18 anni), in forza del quale la pensione era calcolata sulla base dellultimo stipendio e poteva raggiungere l80% di questo, a quello contributivo, che invece prevede un calcolo basato sui contributi effettivamente versati nellarco della vita lavorativa: si pu prevedere che per il personale completamente in regime contributivo (ossia assunto dal 1996) a parit di condizioni lassegno pensionistico risulter pari a circa il 60% dellultimo stipendio percepito19, con un trattamento decisamente sfavorevole rispetto al previgente sistema. Prima del varo delle recenti disposizioni in materia pensionistica (D.L. 201/11 convertito con legge 214/11, cd. decreto salva-Italia, presentato dallesecutivo dei tecnici presieduto da Monti), in linea generale il collocamento a riposo avveniva a 65 anni di et (con la possibilit per i docenti di richiedere il trattenimento in servizio per un ulteriore biennio) o con 40 anni di contribuzione a prescindere dallet anagrafica. Tale impianto, gi modificato dalla legge 247/07, che aveva introdotto il sistema delle quote (somma delle et anagrafica e contributiva), a sua volta stato superato dai recenti provvedimenti approvati in sede parlamentare, cui si faceva cenno. A far data dal 1 gennaio 2012 stato infatti introdotto per tutti il sistema contributivo ed stata innalzata let minima per accedere al trattamento di quiescenza (a regime, nel 2022, per luscita dal lavoro occorreranno infatti almeno 67 anni di et). Il pensionamento anticipato (gi pensione di anzianit) previsto con almeno 41 anni e 1 mese di versamenti contributivi per le donne e 42 anni e 1 mese per gli uomini (requisito comunque destinato ad aumentare negli anni a venire): in ogni caso, sono
meccanismi di premialit peraltro mai definiti. Di fatto, lart. 8 c. 14 della L. 122/10 ha cambiato destinazione ai risparmi prodottisi (con buona pace di ogni programma meritocratico) ed il 30% di questi dovrebbe ora finanziare, con decreti di natura non regolamentare da emanarsi annualmente ad hoc, lo sblocco progressivo degli scatti di anzianit maturati nel 2011, 2012, 2013. La fluidit (per dir cos) dellattuale, confusa e precaria situazione delle finanze pubbliche italiane non consente, a parer nostro, n di trarre conclusioni certe in relazione allesito finale della vicenda, n di dare troppo spazio allottimismo. 19 Fonte: esempio di calcolo riportato in: www.studiozarcone.it/pages/119/esempi-di-calcolo/.

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previste penalizzazioni sulla consistenza dellassegno per chi opta per il pensionamento anticipato prima dei 62 anni di et anagrafica. Con riferimento alla.s. 2008/09 gli insegnanti di ruolo della scuola primaria risultavano 240.492, quelli della scuola secondaria inferiore 156.809, quelli della scuola secondaria superiore 225.949, per un totale di 623.250. A questi devono aggiungersi 17.495 assunzioni annuali a tempo determinato e 103.171 assunzioni ancora a tempo determinato ma fino al termine delle attivit didattiche ([It], 8.7): tale personale quindi retribuito solo dal giorno dellassunzione in servizio fino al giorno annualmente indicato dal relativo calendario scolastico quale termine delle attivit didattiche (DM 131/07, art. 1 c. 7). Nellanno scolastico 2008/09 gli studenti frequentanti erano cos ripartiti nei vari cicli: 2.571.627 nellistruzione primaria, 1.651.680 nellistruzione secondaria inferiore, 2.566.462 nellistruzione secondaria superiore ([It], 4.18 e 5.21).

Qualche sintetica considerazione conclusiva Nel rispetto del principio distintivo tra fatti, riportati nelle precedenti pagine, ed opinioni (dunque per definizione opinabili ma, si spera, non necessariamente irragionevoli), sia consentito affidare al paragrafo conclusivo qualche riflessione, poich i fatti, che comunque assumono significato sempre solo in relazione alla loro interpretazione, mostrano con una certa evidenza lesistenza oggettiva di analogie e differenze tra le condizioni di servizio del corpo docente nei vari Paesi considerati. In estrema sintesi, e tralasciando ogni elemento di dettaglio, pur sul piano delle opinioni ci sembra fondato considerare in larga misura confrontabili le dimensioni delle piante organiche, i carichi orari settimanali di servizio, la durata dei periodi di sospensione delle lezioni durante i quali al personale non sono richieste prestazioni lavorative di insegnamento, le normative volte a tutelare la stabilit del posto di lavoro (con leccezione, forse, del caso inglese): contrariamente a quanto di solito i non addetti ai lavori tendono a pensare, non sono gli ambiti ora considerati quelli in cui vanno ricercate le pi importanti differenze intersistemiche. Una prima significativa differenza pu invece essere colta nella mancanza, in Italia, fino a tempi recenti, di percorsi formativi specifici per chi intenda darsi alla professione dellinsegnamento (con leccezione dei gloriosi Istituti magistrali quadriennali, che a lungo hanno formato i docenti del livello primario): nondimeno, con lemanazione del citato DPR 249/10 lItalia sembra avere finalmente colmato la lacuna, allineandosi almeno in questo agli standard europei. Una seconda, macroscopica differenza esiste poi a riguardo dei livelli retributivi, come gi chiaramente emerso dalla discussione precedente. Per meglio apprezzare (per cos dire) tale punto, si considerino i dati di tabella 10, in cui i valori dei salari iniziali e finali nei vari Paesi sono rapportati agli analoghi valori italiani, posti uguali a 100. Si scopre cos che, a fine carriera, in Francia e in Spagna20 le retribuzioni, senza arrivare ai valori pressoch doppi della Germania, sono comunque superiori per un 40-50% a quelle italiane (naturalmente non si considera qui il sostegno economico dello Stato erogato a titolo di indennit per carichi di famiglia, ben pi sostanzioso che da noi, il cui computo, a parit di condizioni, farebbe ulteriormente pendere la bilancia da un lato). Meno squilibrato, ma solo in apparenza, il raffronto con le retribuzioni inglesi; come si detto, infatti, il sistema di carriera britannico consente di andare ben al di l dei valori
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nonostante le serie difficolt della finanza pubblica ispanica, che evidentemente nel tempo non sono state motivo sufficiente per ladozione di misure depressive in materia di retribuzioni nel settore dellistruzione.

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salariali base: si ricordi ad esempio che la retribuzione di un Advanced Skills Teacher pu arrivare a 62.349 annui, pari al 189% del massimo livello salariale di un collega italiano. Ulteriore elemento a sfavore degli insegnanti italiani il numero di anni necessario per arrivare al massimo stipendiale, nettamente superiore in Italia (e, in tal caso, anche in Spagna) che altrove.
Francia Germania Spagna Inghilterra min max min max min max min max 116 157 198 182 151 144 123 143 primaria 118 150 201 185 159 149 113 129 sec. inf. 120 144 217 194 159 142 113 123 sec. sup. Tabella 10 Valori delle retribuzioni base nei vari Paesi, in funzione del settore formativo, rispetto ai corrispondenti valori italiani, posti uguali a 100 (elaborazione dei dati delle tabelle da 5 a 9).

Tale dato complessivo , a nostro parere, conseguenza e manifestazione di un complesso, antico e radicato atteggiamento della societ italiana e della classe politica che lha rappresentata negli anni nei confronti dellistruzione. Tale atteggiamento, per cause che ora sarebbe troppo lungo discutere, non mai riuscito a cogliere anzitutto il carattere fondamentale di servizio alla persona delle attivit pedagogico-educative istituzionali, cui affidato il grandioso compito di prendere per mano il giovane individuo (lassoluto pedagogico di Laporta) e di provvedere, di concerto con la famiglia, alla sua integrale formazione umana: fornendogli i mezzi intellettuali per elaborare in modo critico ed autonomo un personale orizzonte di senso esistenziale (non mai inculcando alcunch!); immettendolo gradualmente dal circolo esperienziale della quotidianit a quello dei valori di una cultura-civilt (Bruner); introducendolo ai principi costituzionali fondativi della convivenza democratica; trasmettendogli, mediante lorganizzazione dei concetti in sistema, lo straordinario bagaglio dellumana produzione culturale; dotandolo di conoscenze e competenze da intendersi, oggi, soprattutto come abilit di pensiero critico e attitudine ad imparare, strumenti necessari per inserirsi e competere efficacemente in un mercato del lavoro, nazionale e internazionale, in rapido mutamento e sempre pi concorrenziale: generando insomma nuove capacit e pi alti livelli di sviluppo (Vygotskij). Il mancato riconoscimento della scuola come servizio essenziale21, tale in quanto garante di quel diritto assoluto allistruzione tutelato dalla Costituzione come dallart. 28 della Convenzione dei diritti del fanciullo (siglata a New York nel 1989 e ratificata dallItalia nel 1991), viene cos a determinare la scarsa considerazione sociale della professione insegnante e, con consequenziale automatismo, il pessimo trattamento salariale. Ci peraltro comporta, come grave danno collaterale, la disaffezione da questa fondamentale attivit di servizio proprio dei giovani pi brillanti i quali, a meno di possedere una forte motivazione ed un personale interesse a lavorare nel settore, cercheranno (legittimamente) altrove le soddisfazioni economiche e di carriera cui possono ambire in virt della loro qualificazione accademica e che il sistema nazionale dellistruzione non in grado neppur lontanamente di proporre (non un caso che let media del corpo insegnante italiano sia particolarmente elevata; a livello accademico, la cosiddetta fuga dei cervelli dallItalia verso destinazioni estere, con spaventoso depauperamento delle risorse intellettuali del Paese, laltra faccia della stessa, triste e deprimente medaglia)22.

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in effetti, ci non del tutto corretto, poich il carattere di servizio pubblico essenziale riconosciuto alla scuola dalla legge 146/90: purtroppo, al solo ed unico fine di farne discendere una forte limitazione delle possibilit di sciopero del personale. 22 con significativa (e a dire il vero anche un po irritante) contraddizione, i molti non disposti a riconoscere la necessit sociale di un sistema di istruzione (anzitutto, ma non esclusivamente, pubblico) di qualit (dunque in grado di attrarre e reclutare in modo sistematico personale professionalmente capace, dunque degno di adeguata retribuzione), spesso si accorgono dellimportanza di insegnanti qualificati (intelligenti, motivati e motivanti, preparati, disponibili, sensibili, attenti, equanimi, esigenti ma comprensivi, ecc.) solo quando giunge il momento di affidare alla scuola quanto di pi prezioso: i propri figli. Per fortuna, ci sembra che la realt scolastica italiana sia ancora ricca di insegnanti (ma anche di Capi di istituto) siffatti, nonostante tutto ancora capaci di porsi con disciplina e onore (art. 54 Cost.) al servizio della collettivit, ancora capaci di trovare motivazioni nella consapevolezza del valore etico della propria missione e nella riconoscenza, che talora sa farsi addirittura affetto, di quegli studenti che il docente, in lunghi anni di dialogo educativo, ha magari accompagnato fin alle soglie della vita lavorativa o degli studi accademici: a dispetto delle ignobili e volgari caricature che della categoria vengono purtroppo spesso disegnate, ad ogni livello di responsabilit.

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Una terza differenza riguarda infine la sostanziale assenza, in Italia, di ogni protocollo di valutazione delle prestazioni degli insegnanti (per quanto, sul punto, lo stesso sistema tedesco risulti forse manchevole; per quanto tale assenza riguardi anche il sistema scolastico finlandese, a torto o ragione considerato tra i migliori al mondo, che per prevede un accesso alla professione fortemente selettivo). Tale attivit valutativa, proprio per la sua delicatezza e difficolt, dovrebbe essere condotta sulla base di criteri, indicatori e modalit dichiarati chiaramente in anticipo, pianificati con seriet, accuratezza ed in modo il pi possibile scientifico ed equo23, dato il carattere per certi versi unico del rapporto educativo che si instaura tra un insegnante ed i propri allievi e della peculiarit della funzione. Collegato a tale aspetto, risalta inoltre la totale assenza di possibilit di carriera dellinsegnante italiano (se si eccettua laccesso alle posizioni dirigenziali o ispettive, possibilit comunque residuale e collocata al di fuori del perimetro dellattivit di insegnamento). A fronte dellarticolazione di altri sistemi, che lo si detto prevedono differenziazioni di carriera sia tramite istituzionalizzazione delle attivit di middle management24, sia tramite il riconoscimento di differenze nelle capacit professionali sul piano strettamente didattico, in Italia la funzione docente monolitica, ed unicamente per anzianit si procede (o forse si dovrebbe meglio dire: si procedeva) da uno scaglione salariale al successivo: peraltro, come si visto, entrambi assai miseri. Al riguardo, il lettore stabilisca autonomamente la ripartizione delle responsabilit tra amministrazione che, dopo avere ridotto le risorse disponibili (in controtendenza rispetto ai concorrenti internazionali), a maggior ragione si sottratta allonere di reperire finanziamenti aggiuntivi coi quali puntare al miglioramento della qualit del sistema, ed organizzazioni sindacali di categoria, che finora hanno evidentemente giudicato pi redditizio, in termini di consenso, difendere un malinteso egualitarismo, massificante ed oggettivamente giocato al ribasso nel contempo, peraltro (o di conseguenza?), senza aver minimamente saputo difendere la categoria (al di l di fanfare e fanfaronate) dai trattamenti fortemente penalizzanti degli ultimi anni. Tale convergenza, se ha forse avvantaggiato qualcuna delle parti in causa, ha anche sicuramente danneggiato la qualit complessiva del sistema. A questo proposito ci sembra ragionevole sostenere che una seria, organica, motivante attivit di valutazione professionale (che richiederebbe un notevole sforzo, non solo finanziario ma anche organizzativo, dellamministrazione, se si volesse ad esempio potenziare lorganico, in Italia del tutto inadeguato, del Corpo ispettivo, con finalit di sistematica valutazione, come accade da anni in Francia o nel Regno Unito) e la conseguente istituzione di percorsi di carriera differenziati dovrebbero essere introdotti un minuto dopo avere provveduto ad un sostanziale, generalizzato adeguamento delle retribuzioni che, al di l di ogni ipocrisia, hanno col tempo finito per raggiungere livelli definibili indegni, non tanto per il personale della scuola giacch a tutte le latitudini la dignit di chi lavora onestamente non pu mai essere posta in discussione ma per lo stesso datore di lavoro, che pure ambisce a far parte del novero delle maggiori potenze economiche mondiali: lo Stato italiano. Di tale percorso riformatore, tuttavia, in Italia non ci sembra di rilevare traccia, a dispetto delle dichiarazioni programmatiche (rimaste, appunto, tali) di inizio legislatura (2008) del Ministro dellIstruzione, che sembravano aprire qualche meritorio spiraglio: come si visto, i concreti provvedimenti legislativi degli ultimi anni sono andati e stanno andando anzi precisamente in direzione opposta, quella della penalizzazione (o forse si dovrebbe meglio dire: punizione?) dellintero comparto, preso tout court in blocco. Non si tratta,
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ci pare che la negativa accoglienza riservata del corpo docente italiano alle proposte sperimentali di valutazione recentemente avanzate dallamministrazione si possa in piccola parte ricondurre alla volont di qualcuno di sottrarsi a verifica forse per motivi censurabili, ma in misura molto maggiore al fatto di avere giudicato liniziativa ministeriale estemporanea, di scarso spessore scientifico e dunque in definitiva propagandistica, proprio perch riconosciuta priva di una progettualit di ampio respiro, carente sul piano delle risorse impegnate e mancante delle necessarie garanzie di seriet. 24 lart. 17-bis del D.lgs. 165/01, ad esempio, prevede(va) listituzione di apposita separata area della vicedirigenza, primo esempio di posizione intermedia tra dirigenza e livelli non dirigenziali: a conferma (pars pro toto) dellinteresse che la classe politica (di ogni colore) nutre per le questioni qui dibattute, si attende a tuttoggi che allarticolo sia data attuazione.

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evidentemente, di restare sul piano, pur legittimo, delle mere rivendicazioni sindacali di categoria, ma di comprendere come il rinnovamento complessivo del sistema formativo richiederebbe un ripensamento ed una svolta radicali, inevitabilmente implicanti anche un maggior riconoscimento ed una migliore considerazione del personale impegnato, oltre che la riqualificazione, la modernizzazione e ladeguamento di ordinamenti e strutture (oggi in molti casi inadeguate, quando non semplicemente fatiscenti). Se le finalit dellistruzione sono quelle, sopra delineate, di servizio alla persona, un Paese pi istruito sar anche, anzitutto, un Paese di cittadini pi autorealizzati, pi consapevoli, pi maturi, in una parola: un Paese che esprime pi elevati livelli di civilt; a questo riguardo listruzione si configura quindi come fondamentale e imprescindibile volano per lo stesso sviluppo umano del corpo sociale nel suo complesso. Ma se questa argomentazione non fosse (incredibilmente) in grado di sensibilizzare a sufficienza menti e cuori, linnalzamento dei livelli qualitativi del sistema dellistruzione dovrebbe risultare prioritario anche solo e semplicemente sulla base di considerazioni di freddo calcolo economico (sia pure di lungo termine: attivit rispetto alla quale in Italia per tradizione si intellettualmente poco attrezzati). Ad esempio, infatti, ancora il 31 maggio 2011, nelle sue Considerazioni finali lallora Governatore della Banca dItalia (ed attuale Governatore della Banca Centrale Europea) Mario Draghi ammoniva che, secondo stime dellOCSE, il distacco del sistema educativo italiano dalle migliori pratiche mondiali potrebbe implicare a lungo andare un minor tasso di crescita del Prodotto Interno Lordo fino a un punto percentuale: stante tale rapporto di stretta correlazione (ben compreso da molti dei nostri concorrenti, europei e no) tra crescita economica e livelli di istruzione, dalla povert e dallarretratezza del sistema formativo lato sensu del Paese25 discender uninsufficiente capacit di innovazione da parte dellapparato produttivo nazionale. Ma, senza lessenziale capacit di innovare, che poi capacit di rinnovare e rinnovarsi, opinione comune che nel mercato globale lItalia sia destinata a soccombere26. Come si diceva pocanzi, per attuare percorsi di riqualificazione del sistema che muovano lungo le direzioni sopra appena delineate, al momento (e chiss ancora per quanto tempo) non ci sembra di riconoscere in Italia n la consapevolezza dellindilazionabilit del tema, n le condizioni politico-sociali, n una visione progettuale allaltezza del titanico compito, n tantomeno la disponibilit delle ingenti risorse finanziarie che sarebbe necessario investire (e che invece per altri settori, come ad esempio quello del cosiddetto comparto Difesa/Sicurezza, tutto sommato si trovano, anche in tempi di crisi). Ma nella prospettiva di una sempre pi dura competizione economica internazionale, il destino di un Paese che non sa efficacemente utilizzare e valorizzare (parafrasando le Goff) lunica materia prima di cui provvisto, quella grigia, uno solo: arretratezza tecnologica, irrilevanza geopolitica, mancanza di innovazione produttiva e dunque insufficienza della crescita economica, riduzione della ricchezza nazionale, generale diminuzione del tenore di vita, progressivo smantellamento del sistema di welfare, assenza di mobilit tra classi sociali, scivolamento di larghi strati di popolazione nelle condizioni di povert economica e intellettuale, aumento delle disuguaglianze e sfilacciamento della coesione del tessuto sociale. Al di l di ogni sterile, insensata,
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per tacere degli innumerevoli documenti (risoluzioni, raccomandazioni, decisioni, ecc.) dei vari organi dellUnione Europea (Consiglio, Commissione, Parlamento) che hanno ripetutamente sottolineato tale aspetto, soprattutto nellultimo decennio. Inutile, ad esempio, citare la ben nota strategia di Lisbona del 2000, finalizzata a fare dellUnione la pi competitiva e dinamica economia della conoscenza entro il 2010 (strategia ora aggiornata al 2020); inutile citare lormai celebre libro bianco del 1995 (Cresson), dove maggiori investimenti nel sapere ed il ruolo centrale dei sistemi di istruzione (e quindi in primis degli insegnanti) sono individuati come elementi necessari alla transizione verso la societ conoscitiva, nel cui ambito solamente sar possibile salvaguardare ed incrementare i livelli di sviluppo raggiunti dagli Stati europei nel quadro della cosiddetta globalizzazione; inutile citare la recente Conferenza di Madrid del marzo 2010 avente a tema l istruzione inclusiva e le successive Conclusioni del Consiglio (11 maggio 2010) dove, inter alia, si raccomanda di rafforzare lattrattiva della professione docente. Si tratta infatti di tesi ormai arcinote, che non richiedono ulteriore illustrazione, ma che semmai sollevano seri interrogativi circa la volont/possibilit del loro effettivo inserimento nellagenda politica nazionale italiana. 26 per inciso, sotto il profilo strettamente economico linvestimento in istruzione ha un tasso di rendimento privato stimato attorno al 9%, superiore a quello ottenibile da investimenti finanziari alternativi; gli effetti dellistruzione per aspetti della vita sociale quali salute, criminalit e scolarizzazione suggeriscono che nel complesso i rendimenti dal punto di vista della collettivit sarebbero di entit ben maggiore (cfr. [CC], cui si rimanda per ulteriori e interessanti approfondimenti).

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irresponsabile e propagandistica contrapposizione ideologica, tale processo involutivo i cui elementi, piaccia o non piaccia, in varia misura sono gi tutti drammaticamente rinvenibili, per chi non si abbandoni a strumentali o consolatori negazionismi, nella situazione odierna del Paese riassumibile con una sola parola, non a caso sempre pi frequentemente utilizzata nei dibattiti degli ultimissimi tempi: declino, pi o meno rapido, pi o meno traumatico, della Nazione e definitiva uscita dal novero dei Paesi culturalmente ed economicamente pi avanzati. La domanda su quale sia il futuro che attende milioni di italiani, in particolare i pi giovani (quelli, sintende, che non decideranno di abbandonare il proprio Paese in cerca di miglior fortuna allestero, come gi oggi accade), non ci pare dunque fuori luogo: alla luce delle suesposte considerazioni, quella che oggi ci viene alle labbra non purtroppo una risposta capace di infondere fiducia e ci sia detto non senza profonda tristezza. Ma proprio perch vogliamo credere di essere ancora nel campo delle opinioni, seppur argomentate, ci auguriamo con tutto il cuore che in quel futuro la realt dei fatti si incarichi di dimostrare quanto allora, con i nostri timori, fossimo in errore; quanto allora, col nostro pessimismo, stessimo sbagliando; quanto allora, nel prefigurare il tramonto, avessimo torto. Ivan Cervesato Liceo Scientifico Einstein Milano

Fonti [CC] Cingano F., Cipollone P., I rendimenti dellistruzione, in Questioni di Economia e Finanza, n. 53 (settembre 2009) Colosio G., Le norme dellistruzione, De Agostini, Novara (2011)

[Co]

Eurydice Information on Education Systems and Policies in Europe (http://eacea.ec.europa.eu/education/eurydice/index_en.php) Pubblicazioni consultate, presenti sul sito: National Education System Description: [Fr] [Ge] [Sp] [UK] [It] [TS] Organisation du systme ducatif en France, 2009/10 Organisation of Education System in Germany, 2009/10 Organisation of Education System in Spain, 2009/10 Organisation of Education System in United Kingdom (England, Northern Ireland, Wales), 2009/10 Organizzazione del sistema educativo italiano, 2008/09 Teachers and School Heads Salaries and Allowances in Europe, 2009/10

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