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DE BREVITATE VITAE 10.

1 La maggior parte degli uomini,Paolino,si lamenta dell' avarizia della natura ,perch siamo generati per un brave spazio di tempo,perch questo periodo di tempo che ci stato dato scorre via tanto velocemente e in maniera travolgente,cosicch la vita,fatta eccezione per pochissimi,pianta in asso tutti gli altri proprio nel momento in cui si apprestano a vivere.Non soltanto la folla e lo sciocco volgo piange su questo malanno comune,come credono;questo stato d'animo provoca le lamentele anche di uomini illustri.Da qui deriva quella famosa affermazione del pi grande dei medici:da qui la lite,per niente conveniente ad un uomo saggio,di Aristotele,che discute con la natura:Non abbiamo poco tempo,ma molto ne abbiamo perso. Ci stata data con generosit una vita abbastanza lunga,anche per la realizzazione delle pi grandi imprese,sempre che venga tutta ben investita;ma quando essa svanisce nella mollezza e nella trascuratezza,quando non viene spesa per nessuna buona occupazione,solo quando ci costringe l'estrema necessit, ci accorgiamo che trascorsa quella vita che non ci siamo accorti che passava.E' cos:non riceviamo una vita breve ma l'abbiamo fatta tale e non ne siamo sprovvisti,ma spreconi.Come le ricchezze abbondanti e regali,quando sono giunte nelle mani di un cattivo padrone,vengono dilapidate in un attimo,mentre le ricchezze modeste quanto vuoi,se sono state affidate ad un buon amministratore,si moltiplicano con l'uso,allo stesso modo la nostra esistenza si estende molto a chi ne dispone bene. 10.2 Quale delle cose della natura lamentiamo? Essa si comportata con generosit: la vita lunga se sai usarla. Ma uno schiavo di un'avidit insaziabile , un altro di un affannarsi premuroso in occupazioni del tutto vano, uno fradicio di vino, un altro abbruttito dall'ozio, uno sfiancato dall'inibizione che sempre sospesa ai giudizi altrui, un altro con la speranza di guadagnare condotto dallo sfrenato desiderio di commerciare per tutte le terre e per tutti i mari; alcuni sono tormentati dalla passione per la guerra, sempre intenti agli altrui pericoli e poco ai propri, vi sono altri consumati dall'ingrato ossequio dei potenti, molti sono detenuti dall'aspirazione delle fortune altrui e lamentano le proprie ,la solubilit e il non sentirsi bene li scaglia (sballotta) in progetti sempre nuovi ;a certuni non piace alcuna meta verso cui fare rotta , ma sorprendono quelli che languiscono e quelli indifferenti verso il destino(morte): secondo quanto si dice presso i massimi poeti secondo l'oracolo ,per non dubitare il vero:"la vita un'esigua parte nella quale siamo veramente vivi".Tutto lo spazio temporale che rimane in realt non vita, ma tempo. I mali (vizi) incalzano e assediano da ogni parte e non gli consentono di risollevarsi o di levare gli occhi per vedere la verit ma opprimono coloro immersi ed inchiodati al piacere. Mai possono rifugiarsi in loro stessi; se talvolta per caso tocca loro(agli occupati) un momento di quiete ,come per esempio in largo mare, nel quale c' un moto ondoso anche dopo il vento, il loro riposo libero dalle passioni. 8 Mi stupisco sempre quando vedo alcuni chiedere tempo e quelli, a cui viene richiesto, tanto accondiscendenti; luno e laltro guardano al motivo per il quale il tempo viene richiesto, nessuno dei due alla sua essenza: lo si chiede come se fosse niente, come se fosse niente lo si concede. Si gioca con la cosa pi preziosa di tutte; (il tempo) invece li inganna,poich qualcosa di incorporeo, perch non cade sotto gli occhi, e pertanto considerato cosa di poco conto, anzi non ha quasi nessun prezzo. Gli uomini accettano assegni annui e donativi

come cose di caro prezzo e in essi ripongono le loro fatiche, il loro lavoro e la loro scrupolosa attenzione: nessuno considera il tempo: ne fanno un uso troppo sconsiderato, come se esso fosse (un bene) gratuito. Ma guarda costoro (quando sono) ammalati, se il pericolo della morte incombe molto da vicino, avvinghiati alle ginocchia dei medici, se temono la pena capitale, pronti a sborsare tutti i loro averi pur di vivere: quanta contraddizione si trova in essi. Che se si potesse in qualche modo mettere davanti (a ciascuno) il numero di anni passati di ognuno, cos come quelli futuri, come trepiderebbero coloro che ne vedessero restare pochi, come ne risparmierebbero! Eppure facile gestire ci che sicuro, per quanto esiguo; si deve invece curare con maggior solerzia ci che non sai quando finir. E non v motivo che tu creda che essi non sappiano che cosa preziosa sia:: sono soliti dire, a coloro che amano pi intensamente, di essere pronti a dare parte dei loro anni. Li danno e non capiscono: cio li danno in modo da sottrarli a se stessi senza peraltro incrementare quelli. Ma non si accorgono proprio di toglierli; perci per essi sopportabile la perdita di un danno nascosto. Nessuno (ti) restituir gli anni, nessuno ti render nuovamente a te stesso; la vita andr per dove ha avuto principio e non muter n arrester il suo corso; non far alcun rumore, non lascer nessuna traccia della propria velocit: scorrer silenziosamente; non si estender oltre n per ordine di re n per favor di popolo: correr cos come ha avuto inizio dal primo giorno, non cambier mai traiettoria, mai si attarder. Cosa accadr? Tu sei tutto preso, la vita si affretta: nel frattempo si avviciner la morte, per la quale, volente o nolente, bisogna avere tempo. EPISTUALE MORALES AD LUCILIUM 1.1 Fa ci mio Lucilio: rivendica a te il possesso di te stesso, e raccogli e conserva il tempo che finora o era sottratto e rubato o che sfuggiva. Convinciti che ci cos come scrivo: una parte del tempo ci tolta, una parte sottratta, una parte scorre via. Tuttavia la perdita pi vergognosa quella che avviene per la nostra negligenza. E se vorrai stare attento, gran parte della vita sfugge a coloro che agiscono male, massima parte a coloro che non fanno nulla, tutta la vita intera a coloro che fanno altro. Chi mi troverai che stabilisca un prezzo al tempo, che dia un valore al giorno, che capisca di morire ogni giorno? Infatti in questo cinganniamo, che vediamo lontano la morte: gran parte di essa gi passata: la morte possiede tutto il tempo che dietro. Fa dunque, mio Lucilio, ci che mi scrivi di fare, tieni stretta ogni ora; se oggi porrai le mani (sul tempo) accadr che tu dipenderai meno dal domani. Mentre rinviamo, la vita trascorre. Tutto il resto, Lucilio, degli altri, solo il tempo nostro; la natura ci mand il possesso di questa unica cosa fuggevole e incerta, possesso da cui scaccia chiunque voglia. E la stoltezza dei mortali tanto grande che permettono che oggetti (che sono) insignificanti e di pochissimo valore, ma certamente recuperabili, siano messi in conto, avendoli ottenuti mentre nessuno si ritiene di dover qualcosa per ricevere il tempo; e questo lunico bene che nemmeno il riconoscente pu restituire. Forse mi chiederai che cosa faccia io che ti consiglio codeste cose. Te lo confesser ingenuamente: ci che giunge presso una persona lussuriosa ma diligente: tengo i conti della spesa. Non posso dire di non sprecare nulla, ma potrei dirti quanto spreco e perch e come; ti potrei dire le cause della mia povert. Ma mi capita ci che accade a chi ridotto alla miseria non per sua colpa: tutti l perdonano, ma nessuno lo aiuta. E allora? Non considero povero colui al quale basta quel poco che gli rimane, tuttavia preferisco che tu custodisca le tue cose e comincerai per tempo. infatti come sembr ai nostri antenati: Quando si arrivati al fondo troppo tardi per essere economi; infatti sul fondo rimane

non tanto la pi piccola parte ma la peggiore. Stammi bene. ORAZIO Non domandarti non giusto saperlo a me, a te quale sorte abbian dato gli di, e non chiederlo agli astri, o Leuconoe; al meglio sopporta quel che sar: se molti inverni Giove ancor ti conceda o ultimo questo che contro gli scogli fiacca le onde del mare Tirreno. Sii saggia, mesci il vino breve la vita rinuncia a speranze lontane. Parliamo e fugge il tempo geloso: carpe diem, non pensare a domani.

7. 6. Un animo debole e poco tenace nel bene deve essere sottratto alla folla: facilmente ci si lascia trascinare dalla sua parte. I costumi di Socrate, di Catone, di Lelio, avrebbe potuto modificarli una moltitudine diversa da loro: a maggior ragione nessuno di noi, proprio mentre sta formando il suo temperamento, pu sopportare lassalto dei vizi che ci vengono incontro in massa. 7. Un solo esempio di dissolutezza o di avidit fa molto male; un compagno voluttuoso snerva e ci infiacchisce, un vicino ricco eccita la tua bramosia, un compagno malvagio attacca la sua ruggine anche ad un animo candido e semplice, per quanto lo sia: che pensi che avvenga alla moralit che subisce un assalto di massa? 8. inevitabile imitarli o odiarli. Ma bisogna evitare luno e laltro estremo: non devi diventare come i malvagi, per il fatto che sono molti, n nemico dei molti perch sono diversi da te. Ritirati in te stesso per quanto puoi; frequenta quelli che ti renderanno migliore, accogli quelli che tu puoi rendere migliori. Questi influssi si esercitano reciprocamente, e gli uomini apprendono mentre insegnano. 9. Non c motivo per cui il desiderio di far conoscere il tuo ingegno ti spinga ad esibirti in pubblico, a che tu voglia far recitazioni per costoro o discussioni; ti consiglierei di far questo se tu avessi una merce da vendere a questa gente: non c nessuno in grado di capirti. Forse ce ne sar uno, uno o forse due, e questo stesso dovr essere educato e istruito perch ti capisca. Ma allora per chi ho appreso tutto ci?. Non hai da temere di aver sprecato la tua fatica, se hai imparato per te. 101 Non rinviamo niente; chiudiamo ogni giorno il bilancio con la vita. 8 Il difetto maggiore dell'esistenza di essere sempre incompiuta e che sempre se ne rimanda una parte. Chi d ogni giorno l'ultima mano alla sua vita, non ha bisogno di tempo; da questo bisogno nascono la paura e la brama del futuro che rode l'anima. Non c' niente di pi triste che chiedersi quale esito avranno gli eventi futuri; se uno si preoccupa di quanto gli resta da vivere o di come, agitato da una paura inguaribile. 9 Come sfuggire a questa inquietudine? In un solo modo: la nostra vita non deve protendersi all'avvenire, deve raccogliersi in se stessa; chi non in grado di vivere il presente, in balia del futuro. Ma quando ho pagato il debito che avevo con me stesso, quando ho ben chiaro in testa che non c' differenza tra un giorno e un secolo, posso guardare con distacco il susseguirsi dei giorni e degli eventi futuri e pensare sorridendo al succedersi degli anni. Se uno saldo di fronte all'incerto, non pu turbarlo la variet e l'incostanza dei casi della vita. 10 Affrettati, perci a vivere, Lucilio mio, e i singoli giorni

siano per te una vita. Chi si forma cos e ogni giorno vive compiutamente la sua vita, tranquillo. DE IRA 3. Combatti tu, contro te stesso; se vuoi vincere l'ira, essa non pu vincere te. Cominci a vincere, quando rimane nascosta, quando non le dai sfogo. Seppelliamone i segni e, per quanto possibile, teniamola occulta, segreta. [2] Ci comporter per noi grave molestia, perch essa desidera balzar fuori, accenderci gli occhi e mutarci il volto, ma se le permettiamo di uscire da noi, diventa pi forte di noi. Nascondiamola nel pi profondo recesso del petto e portiamola con noi, non lasciamoci portare. Anzi, volgiamo al contrario tutti i suoi indizi: il volto sia disteso, la voce si faccia pi blanda, il passo pi lento; l'interno, a poco a poco, si plasma sull'esterno.

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