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IL NEOREALISMO: Storia, Cinema e Cultura.

Il neorealismo e un movimento che si e sviluppato tra la fine degli anni trenta e gli anni cinquanta. Esso naque dalla tendenza a rappresentare la realta in modo realistico con i suoi problemi e le sue ingiustizie trovando espressione nel cinema e nella narrativa. La fine della seconda Guerra mondiale e la conseguente lotta antifascista sono gli eventi storici caratteristici di quel periodo. Mai come adesso la realta socio-politica e molto determinante per la nuova poetica, adesso infatti gli intellettuali hanno il bisogno di un impegno concreto nella realta politica e sociale del paese. In un primo momento con lantifascismo ed in seguito con i moti di rivolta popolare creano in diversi scrittori lesigenza di considerare la letteratura come uno strumento del proprio impegno, rappresentando cosi le condizioni di vita della parte piu povera ed emarginata della popolazione Italiana. I nerorealisti vogliono che le loro opere possono essere lette anche dal popolo ed e per questo che adottano un linguaggio semplice e diretto che ricalca la lingua quotidiana. Il neorealismo trova maggiore affermazione negli anni che vanno dal 1943 al 1950, anni della resistenza al regime nazifascista, anni nella quale molti scrittori sono impegnati nella lotta partigiana. Infatti le opere

neorealiste mettono a risalto la lotta dei partigiani, la rivolta dei contadini, e le rivendicazioni degli operai. Gli scrittori di maggiore importanza di quel periodo sono: Alberto Moravia, Cesare Pavese, Italo Calvino, Vasco Pratolini e Beppe Fenoglio. In quel periodo anche il cinema propone storie inspirate alla realtae ai

problemi sociali dellitalia che dopo gli orrori della Guerra civile, cercava di costruire il suo futuro.

Il neorealismo comincio, con romanzi antifascisti, con lettere e quaderni scritti in carcere, con le considerazioni e le esperienze fatte in esilio e con la critica alla realt italiana. Il neorealismo italiano trova quindi le sue origini assai prima della guerra e della "resistenza" e va valutato sui tempi lunghi. Questa realta e stata messa sotto gli occhi di tutti dai primi film di Rossellini e di De Sica una quindicina d'anni dopo. Uno dei fatti pi importanti di questo momento culturale fu la pubblicazione dei Quaderni del carcere, di A. Gramsci, portata a termine tra il '47 e il '51. L'Autore invitava gli intellettuali a calarsi nella realta del paese, dare vita ad una letteratura, e ad una comunita culturale nazionalpopolari, promuovere insomma una riforma intellettuale e civile della societa italiana schierandosi dalla parte delle classi subalterne. La cultura italiana aveva la necessita di innovarsi,

stabilendo un rapporto di ispirazione e di destinazione con le masse popolari, riscattando con un impegno democratico, l'irresponsabilita politica dimostrata in passato. La gente comune sentiva la necessita di raccontare come avevano vissuto durante il fascismo e la guerra, dando spunti realisti agli autori del movimento.

Le tematiche del Neorealismo sono: l'antifascismo; l'olocausto; la resistenza; la miseria durante il fascismo, la guerra e il dopoguerra.

Le esperienze del Neorealismo cinematografico e letterario si sviluppano in un clima storico-culturale particolare, nel periodo della Resistenza e postresistenziale.

Lantifascismo La letteratura italiana sullantifascismo e particolarmente vasta, come intenso e stato il movimento politico che si oppose al fascismo nel ventennio della sua permanenza al potere e poi durante la resistenza; anche per questo motivo essa e articolata come articolate sono le forze politiche antifasciste che operarono sia in Italia che in Europa e va analizzata globalmente non solo nella sua espressione pi specificatamente letteraria ma anche nelle sue espressioni legate alla saggistica e alla politica. E necessario tenere presente lopera di Croce, Gobetti, Salvemini, dei fratelli Rosselli, di Gramsci e del cattolicesimo democratico per capire il clima culturale dellepoca di cui si nutrirono sia gli autori che operarono in Italia sia quelli che furono costretti allesilio per motivi politici. Dal nome dei teorici e degli storici citati si puo dedurre facilmente che la letteratura italiana sullantifascismo non ebbe unimpostazione uniforme e fu caratterizzata da un pluralismo di posizioni legato alle personali convinzioni dei singoli scrittori; si ebbero cosi da una parte scrittori che denunziarono la contraddizione e la miseria in cui versava il paese senza comunque aderire direttamente ad un progetto politico alternativo, dallaltra scrittori che sono in atteggiamento polemico e oscillano fra ladesione al progetto politico e culturale

del partito e il recupero della propria indipendenza e autonomia di pensiero, e infine scrittori che aderiscono pienamente alla linea politica del partito secondo quanto era stato teorizzato da Gramsci.

Lolocausto Nel decennio 45 -55 sono stati pochi gli autori che hanno scritto sul tema dellolocausto e della persecuzione razziale posta in essere dal nazismo e dal fascismo in Europa; diversi possono essere i motivi, non ultimo il fatto che, fino alla fine della guerra e alla liberazione della Germania e della Polonia, molti non conoscevano o non volevano conoscere la portata dei crimini compiuti nei campi di concentramento. Non e un caso infatti che i primi autori che hanno denunciato allopinione pubblica questo fenomeno sono stati testimoni e vittime del nazismo, come Anna Frank e Primo Levi, che hanno scritto le loro opere sulla base di unesperienza diretta e non su informazioni dedotte. A testimonianza della delicatezza del problema sta il fatto che "Se questo un uomo", pubblicato da Primo Levi nel 1947, ebbe successo solo nel 1958 e che soltanto dopo tale data, insieme al "Diario" di Anna Frank, pote contribuire a divulgare la conoscenza e la consapevolezza delle atrocita criminali naziste che sul piano storico e documentario erano venute alla luce con lapertura dei campi di concentramento. Del resto anche la filmografia internazionale comincio solo piu tardi a descrivere il fenomeno; infatti la scoperta dei campi di concentramento da parte degli alleati fu un evento traumatico di tale impatto e di tale tragicita, che per qualche anno,

anche sul piano politico internazionale, ci fu prudenza nellaffrontarlo in modo aperto e approfondito.

La Resistenza La resistenza e stato lultimo e piu drammatico atto della lotta contro il fascismo e lantifascismo in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale. In Italia lesperienza della resistenza comincio dopo che la caduta del fascismo (25 luglio 1943) e larmistizio (firmato dal governo con le forze alleate l8 settembre 1943) trasformarono le forze tedesche da alleate in forze di occupazione con la conseguente guerra civile tra le forze partigiane e i fascisti della repubblica di Salo, alleati dei tedeschi. E evidente che la letteratura sulla resistenza e quella sullantifascismo abbiano molte caratteristiche comuni, ma la prima si distingue per alcuni elementi particolari: in primo luogo, come ha scritto Calvino, ce un forte desiderio corale di raccontare, dopo la fine della dittatura fascista, le esperienze vissute durante la guerra e lesperienza partigiana, poi ce una maggiore intensita

nellapprofondimento dei valori umani e morali che sono stati alla base della resistenza, e infine lespressione di una maggiore consapevolezza politica. Anche la filmografia del neorealismo ha affrontato il problema della resistenza con opere di grande valore artistico, di cui alcune originali, come Roma citta aperta di Rossellini, e altre tratte da opere letterarie, come Uomini e no di Orsini, tratto dallomonimo romanzo di Vittorini.

La miseria durante il fascismo. Tanto la filmografia che la letteratura del neorealismo hanno affrontato in molte opere il problema della miseria e delle difficili condizione delle classi disagiate; si puo dire che la stragrande maggioranza dei film e delle opere letterarie, qualunque fosse la loro tematica fondamentale, hanno toccato il problema della miseria materiale e spirituale della popolazione italiana negli anni difficili del fascismo, della guerra e del dopo guerra. Ci sono stati pero film e opere letterarie la cui tematica e concentrata su tale problema e in cui emerge con forza e con straordinaria efficacia artistica la denuncia della situazione aberrante in cui si trovavano la popolazione italiana ed europea. Per quanto riguarda le opere letterarie, gli autori che maggiormente si sono interessati di questo argomento sono stati, prima della guerra, i meridionalisti che hanno denunciato le condizioni di arretratezza del sud, mentre durante e dopo la guerra sono prevalse altre tematiche, come quelle dellantifascismo, della resistenza e della lotta politica.

Letteratura Per quanto riguarda la Letteratura e molto difficile indicare l'estensione del Neorealismo, infatti, il termine, mutuato dall'esperienza cinematografica, fu utilizzato retrospettivamente. Con le esperienze letterarie non si puo parlare di vere dichiarazioni di poetica neorealista, ma si deve pensare ad uno stato d'animo collettivo, a un'esigenza di impegno, a una disposizione piu pratica,

etico-politica che estetica. Le tendenze di fondo sono le stesse che sono state individuate nel cinema, riconducibili, soprattutto, alla fiducia di rinnovamento. Le tematiche principali furono dettate dal bisogno di realta, di quella realta che le distruzioni della guerra, la resistenza, le grandi masse diventate protagoniste della storia, avevano messo in evidenza. Una delle critiche che sono state mosse alla letteratura neorealista e stata quella di non essere riuscita a svolgere uno studio approfondito sulla complessita del reale, come aveva fatto il grande romanzo ottocentesco, ma di essersi fatta guidare nella denuncia da un intento moralistico-sentimentale. Per ottenere cronaca e presa diretta sul reale si cercarono le forme di un linguaggio anti-letterario, che si avvicinasse il piu possibile alla lingua parlata. Ma esso doveva essere il linguaggio "del popolo", avere l'immediatezza della tradizione orale e avvicinarsi alle espressioni dialettali

Cinema Movimento cinematografico italiano sorto all'inizio degli anni quaranta,

culminante nel periodo immediatamente successivo la seconda guerra mondiale e declinante con gli anni cinquanta. I Primi segnali del Neorealismo si possono trovare in alcuni film prodotti durante gli ultimi anni del fascismo e nel periodo bellico, quando la tragicit del momento spinse alcuni registi verso un certo documentarismo che metteva in luce gli aspetti quotidiani e mediocri della vita. Con la fine della guerra e la liberazione dal fascismo e dalloccupazione tedesca, e con linstaurazione di uno stato libero e democratico, anche il cinema, assieme

agli altri aspetti della vita politica, sociale e culturale, pot manifestarsi appieno nelle sue possibilit di rivelazione e documentazione della realt contemporanea, fuori degli schemi che lo avevano imbrigliato per tanti anni. Molti registi e sceneggiatori, del cinema postbellico italiano, si erano formati e avevano gi lavorato nel periodo fascista, ma quel clima totalmente nuovo influ cosi tanto che, le loro nuove opere, si opposero totalmente a quelle della loro produzione precedente. Nel campo del cinema, di unindustria che richiede unattrezzatura tecnica, capitali ed attori, la situazione disastrata delleconomia e della finanza favor la nascita di prodotti realizzati con pochi mezzi, poco personale, senza attori professionisti, con molta improvvisazione e molto ingegno. Il set era la realt delle strade, gli attori non professionisti, si girava senza un piano di lavoro preciso, si usava materiale scadente. I registi dovettero fare i conti con questa situazione difficile ed elaborare uno stile di ripresa immediato, poco elaborato, quasi documentaristico, che si immergeva nella realt della vita quotidiana, non nella finzione cinematografica; uno stile che sar comune a tutti nel cinema di quegli anni. Ad un linguaggio puro e semplice di riproduzione della realt quotidiana si affiancava un'autentica partecipazione degli autori alla vita quotidiana contemporanea, vissuta giorno per giorno. Dopo la guerra tutto era distrutto e il cinema pi di ogni altra cosa. Questo stato di cose permetteva di intraprendere lavori di carattere sperimentale e i film risultavano comunque qualcosa di importante sia culturalmente sia commercialmente. Fu in questa situazione che Roberto Rossellini cominci a girare Roma citt aperta (1944),

con pochissimi soldi e gli ultimi trovati a stento per il montaggio. Cos Roma citt aperta doveva dare origine al Neorealismo Italiano, come un film la cui produzione era stata basata principalmente sul caso, come lo erano daltronde tutte le pellicole "alternative" di quegli anni.

Il Neorealismo, non puo essere considerato come una vera e propria scuola cinematografica, privo com'e di manifesti, programmi e documenti fondativi, ma un atteggiamento nuovo di fronte al ruolo dello strumento-Cinema nel mondo, alimentato soprattutto dalla tragedia della guerra e dal dramma della ricostruzione. Cio non toglie che, pur nella complessita del fenomeno, si possano individuare delle caratteristiche comuni fra le varie opere che a questa corrente vengono annoverate, in modo da dare un senso unificante all'uso del termine Neorealismo. Con la fine del fascismo e dopo la resistenza il cinema non puo isolarsi dalla societa, ma di essa deve diventare testimone e coscienza critica, impegnato anch'egli, nei limiti delle sue possibilita, in un progetto di rinascita nazionale; in particolare alle sue piu scottanti ed urgenti problematiche sociali e civili (disoccupazione, emarginazione di adolescenti ed anziani, miseria quotidiana dei ceti popolari, ecc..); rifiuto di scenografie artificiali ed utilizzo di sfondi e scenari reali, prevalentemente d'ambiente popolare e proletario. Anche l'illuminazione tende al massimo di naturalezza e di rispetto del dato oggettivo; utilizzo di attori non professionisti, presi dalla strada e quasi sempre appartenenti a quegli strati sociali che dovevano rappresentare sullo schermo, in modo da ridurre al minimo

la distanza fra realta e finzione; uso del dialetto oppure, per ovvie ragioni di comprensibilita, di un italiano vicino alla lingua parlata e caratterizzato in senso regionale, assai lontano dalla lingua letteraria e neutra che era la norma nel Cinema dell'anteguerra. Il film ci permette di definire gli ambiti di indagine del Neorealismo: la guerra e la miseria. E su queste due tematiche che si muove la nuova tendenza del cinema italiano postbellico La lotta partigiana e prima ancora quella clandestina, avevano formato i nuovi quadri politici e intellettuali della nazione. La coalizione dei partiti democratici e antifascisti che creo ai primi governi dellItalia libera, consenti un vasto dispiegamento di intellettuali nel campo della cultura, cinema compreso, che prospettavano un diverso approccio critico alla realta, nuovi metodi di analisi e uno studio attento nei rapporti intellettuale-societa, artista-potere. Attorno al cinema si venne a creare un dibattito che, toccando i problemi propri del cinema, come la produzione, si accentro essenzialmente sul concetto di "realismo". Nellambito stesso del Neorealismo cinematografico le tendenze furono diverse da autore ad autore, e a volte inconciliabili, cosicche si pu parlare di Neorealismo pi che come movimento ideologico, come movimento "morale", legato ad un momento storico ben preciso. A cominciare dagli anni cinquanta, anche in concomitanza con il mutato clima politico, il Neorealismo entra in crisi, o vede comunque mutare alcuni suoi connotati. Il Neorealismo non sa reagire a questa involuzione, sia perche privo di una solida base teorica, sia perche i suoi rappresentanti piu significativi

intraprendono strade diverse, piu o meno collegate con l'esperienza neorealista, alla ricerca di nuovi itinerari artistici ed ideali.

Rapporto tra cinema, letteratura e storia. Durante il periodo neorealista il rapporto tra cinema, letteratura e storia fu caratterizzato da opera cinematografiche originali, che misero a risalto le situazioni di vita quotidiana del momento, tralasciando il riferimento ad opere letterarie. Infatti il tema predominante nel rapporto tra cinema, letteratura e storia Neorealista e quello della miseria durante il periodo fascista. A cominciare dagli anni cinquanta lumore politico e culturale cambio, la gente infatti voleva mettersi alle spalle la miseria del periodo fascista e dellimmediato dopo guerra, segnando cosi la fine del periodo Neorealista, e dando vita ad una nuova fase cinematografica e letteraria.

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