Sei sulla pagina 1di 7

Universit degli Studi Catania - Facolt di Architettura - Siracusa

Atti del Seminario internazionale

LE

RISORSE

NEI

PAESI

TERRITORIALI DEL MEDITERRANEO

Il ruolo dei beni culturali e ambientali tra tradizione ed innovazione Siracusa


Palazzo Impellizzeri Via delle Maestranze, 99 3\4 marzo 2008

Ci che caratterizza i paesi del Mediterraneo la multinazionalit, la differenza di religioni e culture. Queste contaminazioni sono sedimentate nel volto delle nostre citt.
Preside Prof. G. Dato

Il principale obiettivo di questo convegno consiste nel far emergere e delineare un progetto comune che riguarda la valorizzazione dei beni culturali. Il linea con gli accordi sottoscritti nelle famosa Dichiarazione di Barcellona del 1995 si avviata la creazione di unArea del Mediterraneo che favorisse la cooperazione. Tre furono le aree di intervento individuate: la politica di sicurezza, la politica economica (con la creazione entro il 2010 dellArea Mediterraneo per il libero scambio) e la politica culturale.
Dott. S.Baio

Parte I
MEDITERRANEO. UNO
SCENARIO COMPLESSO

Geografie del Mediterraneo. Prof. Sergio Guglielmino La visione del Mediterraneo molteplice. Tra i fattori caratterizzanti, il suo clima mite gioca un ruolo molto importante. Nellultimo trentennio, principalmente nei Paesi che vi si affacciano da sud, il clima diventato molto caldo per il raddoppio della popolazione. Molti paesi del Nord-Africa e Medio Oriente hanno inoltre una popolazione giovane e in continua crescita. Ognuno di questi Paesi ha problemi diplomatici spesso taciuti. ancora aperta la questione dei territori contesi da Marocco e Spagna (arcipelagi, isole, linee di confine). Problemi territoriali si trovano anche nel settore orientale: la questione palestinese che coinvolge Libano, Palestina, Israele e Giordania, il problema delletnia curda, linstabilit nellarea balcanica.

Se da un lato larticolo n. 131 della Parte IV della Costituzione Europea si impegna formalmente a promuovere lo sviluppo limitando i flussi migratori, dallaltro le iniziative della politica comunitaria verso i Paesi del versante sud hanno visto una progressiva perdita di centralit dei Paesi fondatori della CEE. Limplosione dellURSS e la caduta del Muro di Berlino hanno dato vita a nuove identit (Bielorussia, Ucraina, Repubbliche baltiche, Georgia). Il fronte dazione comunitario si diversificato. Con vari trattati si instaura unazione a tutto campo che interessa tutte le aree del mondo: lUE ha per esempio intenzione di fare delle concessioni (partneriati) finalizzati allo sfruttamento dei fondali oceanici per lestrazione di materiale metallico raro sulla superficie terrestre (manganese, rame). I rapporti commerciali di iniziativa statale vanno bene se fra i partecipanti non esistono forti discrepanze. Il mercato libero quindi possibile solo a condizioni di uguaglianza: il processo di liberalizzazione del mercato auspicato dallUnione Europea realizzabile con labolizione di dazi e di imposte indirette (da cui tuttavia i paesi del Nord-Africa ricavano gran parte del profitto). LEgitto e la Giordania, nonostante la presenza del fondamentalismo islamico, hanno mantenuto rapporti diplomatici con Israele e gli USA. In prospettiva i paesi interclusi dellAfrica sub-sahariana potrebbero essere il nuovo Medio Oriente per lestrazione petrolifera (su cui la Cina ha recentemente mostrato interesse). Il Mediterraneo dunque circondato da 2/3 del suo perimetro da instabilit politiche. Le ostilit sono velate da un ottimismo ed occorre unurgente soluzione ai problemi politici. Il Mediterraneo delle Migrazioni. Prof. Salvatore Palidda Prima di immigrazione bisognerebbe parlare di mobilit umana. La storia dellumanit segnata da questa libert di movimento e dazione. Tutti i Paesi del mondo sono stati segnati da movimenti a breve, medio o lungo raggio ed alcuni eventi possono essere favorevoli ad unaccelerazione del fenomeno immigratorio bench le ragioni dellimmigrazione sono sempre molteplici. La mobilit ha contribuito alla creazione del patrimonio culturale: tutti i Paesi sono contemporaneamente dimmigrazione, di emigrazione, di transito e di forte movimento interno. Negli anni 90 la politica proibizionista dellEuropa ha tentato di fare guerra allimmigrazione. Ma secondo le stime pi affidabili dellosservatorio austriaco il 25%-30% del P.I.L. dovuto a forme di lavoro clandestino, non dichiarato o informale. Nei paesi del Mediterraneo i giovani hanno unattitudine alla mobilit impressionante, sono soggetti che ambiscono a spazi ed esperienze nuove. Il Mediterraneo: uno sguardo dal Nord. Prof.ssa Sandra Bonfiglioli La trasformazione urbana contemporanea che interessa i Paesi di derivazione europea dagli anni 70 ha due motivi: 1.ragioni economiche (continuo ridisegno dei confini che costituiscono nuove entit territoriali); 2.mondializzazione. Nellanalisi del rapporto tra urbs e civitas emerge che nella citt si riconosciuta a lungo la civilt. La tendenza attuale indirizzata ad una civilt territoriale e diffusa. Si va delineando cos una societ della conoscenza capace di ospitare una forma urbana mondializzata dai confini in continuo mutamento: la sua configurazione aperta e caratterizzata da un sistema urbano tracciato dai movimenti, da flussi di cose e persone. multiscalare, configurazione dovuta al nuovo uso dello spazio e del tempo. I flussi, lontani da una pura visione turistica, costituiscono fenomeni economici con forme temporanee dellabitare. Parti delle citt storiche sono prese da abitanti non ricchi ma colti, facenti parte di quella nuova borghesia globale. LUniversit pu giocare un ruolo fondamentale: la pi antica impresa globalizzata sin dalla sua costituzione. unimpresa che non costituisce prodotti ma beni e riveste un ruolo di civilizzazione che mette assieme il nuovo che emerge dai sistemi urbani e il nuovo della societ.
2

Le Valli della Penisola Iberica: linfluenza araba nello sviluppo urbano. Prof. F. Benito La struttura delle valli ha tre condizioni fondamentali che sono: 1. presenza dacqua; 2. sedimentazione di valle (humus organico); 3. un clima mite, senza gelate. La struttura delle valli molto rigorosa: lacqua del fiume principale distribuita da canali laterali lungo i quali si sviluppano cammini e citt lineari. Queste considerazioni marcano fortemente il territorio arabo dove si contrappongono deserti disabitati ed oasi in cui si concentra la ricchezza di popolazione urbana. Non possibile edificare allinterno della valle, ma esteriormente, ai suoi margini. La produzione nella valle del Nilo si potrebbe definire trasversale: esiste in Egitto un ultimo elemento oltre le abitazioni, la citt dei morti, la necropoli, posizionata al confine e prima del deserto. Le Valli della Penisola Iberica sono quella del Guadalquivir e dellEbro. In Spagna si trova un altipiano molto esteso, alla stessa latitudine dellItalia ma con da gelate invernali fino a maggio, la Meseta della Castiglia. Gli Arabi colonizzano le vegas, le pianure fertili pi simili a quelle che loro conoscevano. Zaragoza al centro di questo sistema ed il suo territorio caratterizzato dalla tipica urbanizzazione lungo i corsi dacqua. La permanenza araba si manifesta ancora dopo la riconquista cristiana. La pianta di molti insediamenti dellarea strutturata secondo un calle, un cammino a bordo del canale lungo il quale il villaggio si stira essendo la sua crescita limitata tra la valle e le alture. Non potendo svilupparsi in larghezza il tessuto urbano si diffonde parallelo al fianco della valle. Nella parte alta si trovano quasi sempre i castelli o gli eremi che dominano la pianura dallalto. Gli orti sono irrigati dai canali e si trovano sul retro e subito a ridosso delle case. Nelle valli spagnole non possilibe insediare industrie, perch il territorio vocato allagricoltura , secondo una lunga plurisecolare tradizione che ha realizzato splendide tecniche di irrigazione. Dal punto di vista del patrimonio culturale, in un mondo in cui il modo di costruire dappertutto uguale, occorre riferirsi alle diversit locali, non per mantenersi nel passato, ma per arricchire lodierna civilt globalizzata. Tunisi, una metropoli cosmopolita del Mediterraneo. Prof. Ahmed Saadaoui La parte storica di Tunisi vicina a quella dellantica Cartagine. Nel VII secolo il suo territorio fu conquistato dagli arabi che realizzarono la grande moschea al centro del settore medievale con oltre 400 colonne di derivazione diversa, provenienti da tutte le parti del mediterraneo (oltre che colonne classiche recuperate da Cartagine). Questo dona al monumento un carattere arabo-romano. Dopo la sua dichiarazione di capitale del Paese, Tunisi si espande ad est e a sud dando vita ai Fobour. Durante il dominio ottomano labitato viene ricostruito generando diverse stratificazioni di tessuto urbano. La citt diventa cosmopolita: le tecniche scultoree e di decorazione di alcuni monumenti sono tipicamente italiane, alcuni capitelli recano persino il giglio di Firenze. Durante il XIX secolo Tunisi viene colonizzata dai Francesi. La citt viene ammodernata con edifici pubblici in tipico art deco coloniale. Il tessuto dellHara o Quartiere Ebraico stato demolito prima dellindipendenza e poi ricostruito secondo lo schema tradizionale. Si tentato di risolvere il problema dellattraversamento della citt con lautomobile, tramite la creazione di viali moderni in posizione periferica rispetto la medina medievale generando un inevitabile conflitto tra modernit e tradizione.

Parte II
DIALOGHI
SULLE

CITT

Larea metropolitana di Istanbul .Prof.ssa Zeynep Enlil Istanbul una capitale che si sviluppa su due diversi continenti. La parte storica della citt pi popolata della Turchia concentrata nel cosiddetto Corno. Si sono avute diverse forme di sviluppo: 1950-1980. Fuori dal centro storico si sviluppato su entrambi i lati del Bosforo un nuovo insediamento. Due categorie di persone vivono a Istanbul, i proprietari immobiliari e gli investitori capaci di demolire e ricostruire sulle aree edificate. 1980-2000. Questa fase caratterizzata dalle ambivalenze del Rinnovamento urbano attraverso la conservazione del Patrimonio Culturale. Alcuni settori della parte anatolica della citt sono stati costruiti dopo lapertura del secondo ponte del Bosforo. Questi ponti sono molto pericolosi per lambiente urbano che circonda la citt. La parte storica popolata oggi da nuove classi culturali e ci genera una positiva rigenerazione urbana. Molto importante la legge n. 5366 sulla Protezione del Patrimonio storico e culturale deteriorato attraverso il Rinnovamento ed il Riuso attraverso la quale alcune aree possono essere dichiarate strategiche per essere rinnovate. Lintervento di salvaguardia pensato come una anello di nuovi edifici posizionato ai bordi del tessuto pi antico. In tal senso ci sono due aree importanti attualmente: Tarlabai (un progetto che non d importanza alla popolazione gi residente nellarea) e Sulukule.

Gerusalemme: passato, presente e futuro. Prof. David Cassuto La Gerusalemme storica arriva fino al 1869 ed fino ad allora contenuta dalle mura di Solimano il Grande. Vive una situazione in cui la storia incombe perennemente. La citt di David si estendeva a sud del Tempio. Qui la fontana di Siloe costituiva uno dei pochi sistemi di approviggionamento idrico in una citt che ha sempre avuto problemi legati alla scarsit dacqua. Varie erano le vasche anche allesterno dellabitato le cui acque venivano utilizzate per la pulitura della spianata del tempio. Nel periodo romano la citt assume la tipica conformazione squadrata con una piazza settentrionale al cui centro si trovava una statua dellimperatore. Pure Crociati e Mamelucchi costruirono moltissimo dentro le mura. Dopo il 1869, con lo scavo del Canale di Suez, la Palestina divenne un punto strategico e tutte le nazioni vi costruirono il loro edifici. Si edificarono ben settanta nuovi quartieri per gli Ebrei che venivano espulsi dalle nazioni europee. Sir Mosis Montefiore realizz un quartiere italiano con una copia della torre del fiorentino Palazzo Vecchio. Negli anni 70 cominciano a crescere le torri, vengono realizzati il Museo Israel a forma di Kasvah ed il Parlamento. La corte suprema un elegantissimo edificio moderno. Gerusalemme oggi si estende su una superficie di 125.000 kmq e ha 700.000 abitanti. Ci sono gravi problemi infrastrutturali con strade troppo lunghe rispetto alle necessit. Nellattuale pianificazione dellarea metropolitana di Gerusalemme si prende in considerazione la possibilit di creare una green-belt e dita verdi che penetrano fin dentro la citt.

Lo sviluppo urbano di Algeri: rischi per il patrimonio ambientale e naturale. Prof.ssa Ewa
Berezowska-Azzag

Il mancato rispetto del bene naturale pu determinare il declino di una citt. Il contesto del mediterraneo occidentale caratterizzato da un arco nord di sviluppo da cui finora Algeri stata tagliata fuori per lassenza di un arco sud di cooperazione e sviluppo. Larea metropolitana di Algeri caratterizzata da una pianura attraversata da fiumi, uno dei quali arriva sin dentro la citt. La Baia di Algeri un grande bene naturale da preservare ma che oggi afflitto da un fenomeno di degrado che si manifesta nel ritiro della linea di costa. Occorre quindi bloccare lurbanizzazione del litorale. Esistono poi grandi e pregevoli spazi verdi ad Algeri, che tentano di costruire una cintura verde con la formazione di un Eco-parco. Tripoli oggi. Prof. Ahmed M. Al Ghanimi La Libia ha una costa di 2000 km, divisa in quattro grandi regioni e le pi importanti sono la Tripolitania e la Regione di Bengasi. Il primo piano di Tripoli risale alla colonizzazione Italiana della Libia (circa 1930). Un nuovo piano stato redatto negli anni 80. Durante il boom economico degli anni 70 si rafforzato il porto e si stati costretti a creare un collegamento stradale tra la parte est e quella ovest di Tripoli. Lungo questa strada si stanno edificanto grandi alberghi e grattacieli che modificano lo sky-line originario della citt. Tuttavia questi nuovi interventi non rispettano la medina. Considerazioni sullAtene post-olimpica. Prof. Elias Beriatos Ci che stato realizzato ad Atene per le Olimpiadi in tempi relativamente brevi stato possibile sotto la pressione del Comitato Olimpico. LAtene post-olimpica ha dovuto affrontare diversi problemi: tutti i recenti edifici attendono adesso un nuovo uso, mentre le infrastrutture procurano alla citt un volto tipicamente losangelesiano.

Parte III
BENI CULTURALI
ED

AMBIENTALI. ESPERIENZE

E PROGETTI

La valorizzazione del patrimonio culturale in Marocco. Prof.ssa Amina Aouchar Il Marocco una nazione dalla storia antica e complessa: il suo patrimonio architettonico frutto di molte influenze europee, islamiche e africane. Il patrimonio pre-islamico stato completamente ignorato ed abbandonato fino al XX secolo. stato riscoperto solo durante il protettorato franco-spagnolo. La colonizzazione del Marzocco stata una delle pi tarde e cos le autorit francesi hanno compiuto unoperazione culturale-scientifica volta alla preservazione del patrimonio architettonico e artigianale istituendo la Direzione del Patrimonio Culturale. Alcune regole sono state adottate dalla Direzione per la specifica conservazione delle medine, per esempio il divieto di edificare attorno al nucleo storico. Questi vengono abbandonati dalle persone ricche che preferiscono abitare nei nuovi quartieri mentre le citt storiche sono occupate da strati sociali che non hanno una propria cultura urbana. Dopo lindipendenza, avvenuta nel 1956, le priorit del Marocco erano rivolte allammodernamento e allindustrializzazione con conseguente perdita della conservazione del patrimonio. Questo verr rivalorizzato allindomani di unAssemblea Straordinari delle Nazioni Unite. Presto le autorit si rendono conto, anche sulla scia del successo della Tunisia, che il patrimonio culturale un bene che produce benessere economico attraverso
5

il turismo. Bench siano stati creati numerosi organismi per la conservazione mancano i fondi e gli strumenti per cui si ricorre a sistemi di cooperazione internazionale bilaterale, anche con lItalia. Un altro stratagemma stato quello di rendere la capitale itinerante, in modo tale da coinvolgere quante pi imprese di restauro possibili. Il caso di Rabat emblematico in tal senso. Il paino prevede una riqualificazione della valle fluviale che sbocca a mare. Una prima fase consiste nel restauro del tessuto urbano della medina con le sue mura ed i suoi monumenti (il sito di Chellah). Le funzioni che assumono i monumenti restaurati vanno dal re-insediamento delle attivit originarie (come nelle moschee), alluso di spazi espositivi o per manifestazioni musicali ecc. Nuove strategie per i beni culturali in Algeria. Prof. Yassine Ouagueni LAlgeria un Paese che va molto in profondit nel continente africano. stata occupata dalla Francia dal 1830 al 1962 con una colonizzazione dura e violenta. Il tasso di alfabetizzazione allindomani dellindipendenza era molto basso, mancava ogni sorta di infrastruttura, ad eccezione di quelle militari. Per questa ragione si avuto un effetto straordinario, per certi versi positivo per altri negativo. In Algeria si cercato di imitare quellidea di sviluppo che si aveva in Occidente, in una sorta di mimetismo puerile. Questi pregiudizi sono durati solo una generazione perch il benessere qualcosa di soggettivo. Il patrimonio non consiste unicamente in un monumento in piazza ma qualcosa che d il senso della vita, unesigenza esistenziale. una ricerca dellidentit che ha creato diverse ideologie, anche quella del fondamentalismo. Una delle prime riforme per la valorizzazione dei Beni Culturali stata la creazione di un apposito ed autonomo Ministero della Cultura. La salvaguardia del Patrimonio dellAlgeria regolata da un complesso di regole e misure che vanno fatte prima dellintervento e attraverso tre fasi: 1) riconoscimento del patrimonio; 2) formazione delle figure professionali; 3) fruizione del patrimonio. Sono stati costituiti diversi parchi, alcuni molto estesi, che preservano le preesistenze preistoriche come quelle sullAtlante. Lidea del Parco Naturale deve essere sostenuta da una prestazione culturale. LAlgeria potrebbe in tal senso diventare un unico Parco per il Pianeta. In Algeria ci sono 48 regioni, ognuna delle quali chiedere di mettere in lista i propri centri storici. Anche i siti archeologici vengono regolamentati da Piani di Protezione, differenti dai Piani di Recupero dei Centri Storici. Cherchell lunico caso in cui si pu sperimentare il gemellaggio tra le due categorie di intervento per le preesistenze romane sotto una medina secentesca. Il recupero del mito della grande villeggiatura a Palermo: Villa Napoli, Casina Cinese.
Dott.ssa Arch. Eliana Mauro

Attraverso lintervento di riqualificazione di Villa Napoli a Palermo si voluto rivalutare il suo Parco. Ledificio della villa importante anche per le preesistenze normanne. Durante gli anni 70 stata aperta una grande strada ed una piazza che tuttavia hanno risparmiato il parco romantico dell800. Le opere cinquecentesche intervenivano sulloriginaria struttura muraria normanna, mentre quelle settecentesche mostrano pregevoli interni con dipinti e decorazioni. Il Parco stato riqualificato aumentando le piantumazioni arboree di agrumi, ricavando un lago, un percorso verso la piccola Cuba normanna e passerelle lignee rialzate che attraversano il parco. La Casina Cinese ha un fronte parco molto ampio. Lartefice di tutto il rinnovamento dellimpianto della Villa fu il Marvuglia. Esisteva un giardino allitaliana e una sistemazione a parterre francese. Il recupero stato molto efficace negli ambienti gli interni, dove i colori dei materiali e delle decorazioni a chinoiserie sono stati riportati allo splendore originario.
6

Siracusa medievale: dallet sveva. Prof. Cono Pietro Terranova Si sa abbastanza poco della Siracusa di et Sveva. Per quanto riguarda il Castel Maniace poco si conosce con certezza sulla sua funzione ( documentata una riunione del Parlamento Siciliano) e di conseguenza sulla sua denominazione di castello. Una mappa dellet aragonese, degli inizi del 400 conservata nella Biblioteca Ambrosiana mostra nellarea dellistmo di Ortigia la denominazione di Campo Magnus. In una lettera anonima indirizzata al Tesoriere di Palermo viene consigliato di utilizzare quellarea per le difese ma ignoto, per quellepoca, lo sfruttamento dellarea fra i due porti. I borgesi di Siracusa rivendicano quella terra per sfruttarla a vigneti ed uliveti e Federico II la concede a condizione che non vengano deturpati la natura circostante, i confini della sua riserva di caccia ed i mirteti. Nellambito dellattivit edificatoria, le capacit coordinative del sovrano sono state straordinarie se si considera che abbia potuto aprire e mantenere ben cinque cantieri in 26 anni (Castelli di Catania, Augusta, Siracusa, Lentini, palazzo a Floridia).

A cura di

Giulio Doria
Matr. 623000449

Potrebbero piacerti anche