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IlgiOrnalinOdeltitOliviO
N° 2, Novembre 2010 - Liceo Classico Tito Livio Milano - Anno V
Editoriale
Voglia di infinito? Guarda la terra In questo numero:
Provate a guardare le stelle. Sarà come
intraprendere la risalita del tempo. Per-
ché gettare uno sguardo allo spazio si-
gnifica aprire il proprio orizzonte al pas-
sato e percepirlo in tutta la sua smarrita
estensione. Eppure quelle stesse stelle,
apparendoci non come sono al presente,
ma com’erano migliaia e migliaia di anni
fa, perché la luce per darcene un’imma-
gine dovrà percorrere miliardi di chilo-
metri trafiggendo di raggi una tenebra "Cosavuoledavveroilpubblico" Manifestiamo! Ma perche'?
totale e totalizzante, loro stesse, le stelle, pag 4 pag 9
con questa loro illusoria vicinanza ci di-
sorienteranno. Ci renderanno tutt’a un
tratto pericolosamente consapevoli della
nostra solitudine. Del nostro anonima-
to senza menzione e senza singolarità,
perpetueremo un disperato tentativo di
guadagnare una centralità e ci troveremo
semplicemente altri, espressione di ulte-
riori diversità. Ed ecco che non ci sentire-
mo più uomini, ma soltanto abitanti della La Cina vissuta da un italiano Expo 2015
terra. Terra. Un pungo di roccia costretto
pag 10 pag 7
nella sua lenta fluttuazione, imprigionato
ad un’orbita di inerzia e di luce,un mez-
zo sospiro in un urlo di oblio, sospeso
tra il nulla e l’addio. Allora ridurremo i Harry Potter. Il nuovo film e' nelle sale - pag 2
nostri sogni alla luna e le nostre speranze
ad un sole già troppo lontano. Ci senti- Quando una casa diventa il pomo della discordia - pag 3
remo svuotati del senso di tutta una vita Non buttiamoci giu'- pag 5
e ci vedremo d’improvviso ancorati ad
un’assenza di sogni svuotata del suo fu- I giovani in giappone - pag 6
turo e smarrita. Sentiremo il mondo come
I benefici della lettura - pag 9
un limite e questo limite ci condannerà
ad una angosciosa insofferenza. Ma for- rubrica "the wall" - pag 11
se avremo soltanto sbagliato a guardare.
Forse dovremmo cambiare prospetti- eventi - pag 12
va. Saliremo, allora, per un istante, sulla
luna. E poi ci affacceremo su quel gran-
de nulla che sarà divenuto Universo.
Davanti a noi sorgerà un grande oc- Direttore: Martina Botti
chio azzurro, misto di mare e di cielo, Vice-direttore: Valeria Pagani e Martina Ghiringhelli
Art director: Alessandro ‘alexeidos’ Bogliari
ci inonderà della luce riflessa dal sole
Mail: lospleen@gmail.com
Blog: http://spleentitolivio.blogspot.com/
Continua a pagina 2
Il giOrnalinO de LO Spleen
che sembrerà un po’ più vicino; emer- sua espansione, finalmente saremo parte
gerà dal buio come una trascendente di loro. E ci libereremo dal tempo, per-
elevazione, ci toglierà il respiro e ci sof- ché non avremo confini. Acquisteremo
focherà d’emozione. Immensa, assoluta, la consapevolezza di non avere soltanto
allora avremo guardato la terra. Avre- realtà, ma anche infiniti possibili. L’eter-
mo un nuovo volto in ascolto per cui no ci sovrasterà e ci incastonerà in una
sognare e cui sussurrare il nostro desti- pausa di esistenza, in cui ci sarà posto per
no. Allora, avremo compreso l’infinito. ogni nostra fantasia e tutti i sussulti della
Avremo pensato che, in fondo, il mondo nostra incoscienza. E il mondo sarà là, a
ha la sua eternità, che è un pianeta un compiere la sua traiettoria, come un mo-
po’ assurdo, dalla desolazione gridata nito dell’ultima ora, una presenza a tratti
e dalla silenziosa grandiosità. E trovere- assente e tuttavia consistente, pronto a
mo negli oceani un’opportunità, e nelle riempire, giro dopo giro, un’altra pagina
nuvole che li circondano tutta la nostra di storia. E quando cercheremo risposte
perduta libertà. In quel momento, di nel cielo, sprofondando laiche preghie-
nuovo, guarderemo le stelle. Aggrappati re in una notte estrema, non avremo più
alla luna, trascinati dall’universo e dalla nessuna luna. Ma solo terra. Terra piena.
Aldo Grasso, Che cosa vuole davvero il pubblico? Che sono d’accordo con Aldo Grasso quando
giornalista e cri- cosa vuole sentirsi dire dai giornalisti, cro- parla di debolezza dei familiari delle vitti-
tico televisivo nisti, criminologi e psichiatri che, come me che accettano di apparire in televisione.
fastidiose zanzare, stanno succhiando tut- Loro sono persone come noi, curiose e allo
to il sangue della storia di Sarah Scazzi? stesso tempo spaventate dalla morte, che li
Forse non ce ne accorgiamo, ma giorno interessa ancora più da vicino: ambrosia per
dopo giorno il circolo vizioso in cui siamo i giornalisti. Queste apparizioni in TV sono
rinchiusi ci opprime sempre di più. I pro- un grottesco esempio di ciò che succede,
grammi di attualità, da ormai tre mesi, ci sempre citando Grasso, quando si assorbo-
bombardano di immagini e video sulla po- no per anni gli stili di vita che certi program-
vera Sarah, che spesso e volentieri violano mi televisivi ci offrono quotidianamente.
la sua privacy in modo disumano; in que- Inoltre, condivido pienamente il pensiero
sto modo riescono ad accrescere il nostro che ha espresso Dacia Maraini, secondo
sadico, ma più che il quale c’è la ne-
umano interesse per cessità di porsi
la morte, sfruttando domande sul mi-
i nostri cuori im- stero della vita. Il
pietositi per trasfor-
marci in sciacalli
“si trasformano pubblico, distrat-
to dalle vicende
affamati di notizie.
Ed ecco che arriva- le persone in criminali e legali,
dimentica troppo
no telegiornali che,
come una manna immagini spesso di consi-
derare la (perdu-
dal cielo, ci sfama- ta) umanità dei
e accuse ”
no senza saziarci: protagonisti dei
riescono sempre a casi mediatici.
lasciarci sulle spine, Ci si sofferma di
a farci desiderare di più sul “come”
più, a farci diventare che sul “per-
dipendenti da loro. chè”, si trasfor-
L’aspetto più triste mano le persone
di questa vicenda è che quella di Sarah in immagini e accuse. A nessuno viene
Scazzi non è la prima tragedia ingiganti- mai in mente di immaginare, ad esem-
ta e portata ai limiti dell’assurdo, e non pio, lo strazio di una madre o, soprattutto,
sarà certo l’ultima; ma soprattutto è pron- la fine di una vita che meritava di conti-
ta a finire nel dimenticatoio con la stessa nuare; ci si ferma alla terribile teatralità
velocità con cui è prepotentemente di- dell’involucro che raccoglie tutto questo.
ventata la protagonista delle nostre vite. Tuttavia, la mia attenzione si è soffermata
Ciò che alimenta il nostro macabro voyeuri- molto sull’espressione “circo mediatico”
smo è, paradossalmente, la paura della mor- usata da Grasso. Il circo, nel suo significato
te, così forte e radicata da essere esorcizzata più semplice, è una grottesca ostentazione
proprio con l’interesse morboso per i suoi di abilità che hanno come unico scopo quel-
aspetti più nascosti: vogliamo sapere le di- lo di essere dimostrate. Possono i media di-
namiche, i colpevoli, i particolari più cruen- ventare i domatori e noi i leoni da tenere a
ti e sanguinosi, tutto quello che è “proibito”. bada? A quanto pare sì, ma spero proprio
Vorrei citare due giornalisti che in ottobre che questo sia uno di quei fortunati casi in
hanno espresso il loro parere su questa fac- cui, a lungo andare, i leoni si ribellano al do-
cenda sul Corriere della Sera; ad esempio, matore, senza frustino o sedia che tengano.
OttObre 2010 - pag 5
La vita di un liceale com’è? Carica di fa- vita; ringraziare di tutto perchè solo così si
tiche scolastiche, piena di aspettative. Ma scopre quanto si è fortunati. Stupirsi di ciò
veramente, vi chiedo, la state vivendo che accade: del bene, del male. Viviamo in
appieno? Voi, ragazzi, che vi dite sempre un’epoca in cui la disillusione è all’ordine
pronti a tutto. Rifletteteci. Tutti ci dicono del giorno: si insegna a non avere sogni per
che gli anni del liceo non li scorderemo evitare che vengano infranti dalla realtà.
mai, gli anni a cui i nostri genitori vorreb- E’ vero la realtà è crudele ma è necessa-
bero tornare. Forse perchè sono gli anni in rio avere dei sogni: solo così il mondo può
cui si comprende chi siamo o chi voglia- progredire. Forse è proprio questo di cui ha
mo diventare; forse perchè si stringono dei bisogno il nostro tempo: sogni e persone
rapporti duraturi: un’amicizia, un amore. coraggiose. Un sogno nasce quando ci si
Ma in balìa dei nostri ormoni, della nostra spinge oltre la limitatezza della realtà. Rea-
inesperienza e goffaggine, alcuni di noi lizzarlo significa non solo creare un mondo
perdono di vista l’obiettivo, dimenticano migliore, ma anche dare un senso alla pro-
quanto valgono. Allora, li state vivendo pria vita. In fondo non è per questo che vi-
questi anni? Sentite la vita, la giovinezza viamo? Vivete intensamente, valorizzando
scorrervi nelle vene? Vi meravigliate di ciò sempre ciò che avete, soprattutto quando si
che avete intorno? Sentite qualcosa dentro tratta di persone: loro ci rendono chi sia-
di voi quando vedete i colori del tramonto, mo; catturate ogni istante, ogni emozione,
quando sentite il fragore di un tuono, quan- perchè vi aiuteranno nei momenti difficili.
do incontrate qualcuno, quando qualcuno Vivete intensamente, con il sorriso, perchè
vi sorride? Sentite un brivido attraversarvi, niente è così terribile da togliere la gioia di
una scarica di adrenalina, una sensazione vivere: davvero, niente lo è. Vivete intensa-
a cui non siete capaci di dare un nome, mente: nessuno è solo e tutti abbiamo una
come dei bambini che abbiano appena vi- ragione per trovarci qui. Vivete intensamen-
sto qualcosa per la prima volta? E davvero te, perchè questi anni non torneranno. Non
questa volta sono loro a insegnarci la lezio- per rimpiangerli ma perchè siano solide
ne: i bambini vedono il mondo attraverso fondamenta della felicità futura. Risveglia-
degli occhi che non conoscono ancora il tevi dal sopore della disillusione e affron-
male, tutto è nuovo. Ecco, seppure ci con- tate il mondo con entusiasmo. Vivete in-
sideriamo degli adulti, siamo in realtà dei tensamente, perchè solo così potete vivere.
bambini (e più cresceremo, più ce ne ac-
corgeremo), dobbiamo assolutamente apri-
re gli occhi e il cuore per non lasciare che
i giorni ci sfiorino senza lasciare un segno.
Alla nostra età la vita va vissuta intensa-
mente, perchè se non cominciamo adesso
non lo faremo mai più. Vivere intensamen-
te significa conoscere come per la prima
volta, vedere ogni cosa come un dono e
ogni dono come meraviglioso. Sì perchè la
vita è un dono, che ogni giorno ci viene
concesso e per cui dovremmo essere grati
sempre, ma per esserlo, dobbiamo assicu-
rarci che ogni giorno sia stato speso bene,
vissuto interamente. Stupire e lasciarsi
stupire dell’immensità e sacralità della
Il giOrnalinO de LO Spleen
cerchiamo sempre
scrittori e creativi!
>>vieni alle riunioni
del giornalino <<
I giovani in giappone
Claudia Campana - VF
I giovani italiani hanno una vita molto sano cantando, mangiando e bevendo.
intensa. Vanno a scuola, sono impegnati Gli altri passatempi giovanili sono in
nello studio, si dedicano ad attività extra- realtà simbolo di un disagio sociale più
scolastiche. E poi ovviamente escono con profondo e complesso. Il Giappone è
gli amici, i fidanzati, vanno per negozi o una società estremamente gerarchizzata
a spasso insieme. Noi ci divertiamo così. e la “trasgressione” consiste non tanto
E i giapponesi? Di loro non sappiamo nel manifestare o nel mostrarsi bellicosi,
quasi nulla tranne che studiano molto e quanto “nell’offendere il senso estetico”
che ogni tanto qualcuno si suicida, vinto comune. E per criticare una società trop-
dal troppo peso. E per il resto? Beh, fan- po rigida e onerosa i giovani giapponesi
no come noi...più o meno. In Giappone hanno creato delle vere e proprie mode,
l’anno scolastico comincia a marzo e fi- che mettono in campo tutta la fantasia di
nisce ad aprile e la giornata è di sette ore cui dispongono e dando spesso vita a dei
e mezza (8.50-16.30) e comprende anche look per noi a dir poco ridicoli. Per citar-
dei club di attività pomeridiane, che si ne alcuni, non è raro imbattersi per le vie
tengono a scuola e spaziano dai corsi di di Tokyo in gruppi di “lolita” ovvero ra-
strumento, allo sport ad argomenti cultu- gazze che si vestono con abiti vaporosi e
rali. Insomma tra lezioni e club la scuola pieni di pizzi e merletti e che giocano sul
è senza dubbio il centro della vita giova- contrasto erotico donna-bambina. Le lo-
nile. Ma quando si svagano, i giapponesi lita si dividono in due sottogruppi: pink
decisamente si sbizzarriscono. Oltre allo e gothic. Le pink lolita si vestono esclu-
shopping e ai pomeriggi con il fidanza- sivamente di bianco e rosa, con accessori
to o gli amici, gli abitanti del sol levante come peluches o ombrellini da damina
hanno un’istituzione tutta loro: il karao- del settecento; nei vestiti vistosi e pro-
Centro di Tokyo ke. Affittano una stanza e ci si stabilisco- vocanti delle gothic dominano invece il
no a volte per interi pomeriggi, che pas- viola e il nero e un atteggiamento più da
femme fatale. Oppure, capita di avvistare
in mezzo alla folla la figura di una “gan-
guro”, una ragazza che imita le caratteri-
stiche delle occidentali portandole all’ec-
cesso. Le ganguro si vedono spessissimo
aggirarsi per i quartieri commerciali con
un’abbronzatura scurissima e un trucco
bianco e pesante che copre loro quasi
mezza faccia. E questo è nulla. Nei week-
end interi quartieri si riempiono di adole-
scenti che esagerano la moda emo, punk,
dark e la reinterpretano dando il via a
nuove mode, e a nuovi tentativi di farsi
ascoltare. Per ora, senza molti risultati.
OttObre 2010 - pag 7
È inutile negarlo, leggere è importan- dei mille interrogativi che possono sca-
te. Da un punto di vista puramente turire dalla lettura di un buon libro.
pratico, leggere permette lo sviluppo Leggere esige una partecipazione atti-
e il perfezionamento del linguaggio, va e un’attenzione dinamica da parte
rendendo più fluida l’espressione e del lettore, le cui facoltà mentali, du-
più ricco il vocabolario. Durante l’in- rante la lettura, sono tutte impegnate.
fanzia, la lettura ad alta voce è fonda- Perciò, la lettura rende più agile l’intel-
mentale per il bambino, dal momento ligenza, affina le capacità di osserva-
che non solo gli permette di trattenere zione, di attenzione e di concentrazio-
con sé l’adulto nel modo in cui prefe- ne; facilita lo sviluppo della fantasia e
risce, cioè in atteggiamento di dedi- della creatività, permettendo al letto-
zione e partecipazione, ma anche gli re di ricostruire con l’immaginazione
fornisce le basi per rendere proprie la quel mondo che l’autore ha creato per
lingua materna e le sue strutture, per lui; infine, la lettura favorisce lo svi-
capire i rapporti (io e gli altri, io e le luppo delle virtù morali, proponendo
cose) e le distanze spazio-temporali. modelli su cui riflettere, nel bene o nel
Leggere nuoce gravemente all’igno- male, per diventare persone migliori.
ranza: la lettura stimola lo sviluppo
della capacità di giudizio, di analisi e Molti sbagliano nel considerare la let-
di spirito critico, così da portare chi leg- tura un momento serio e noioso; legge-
ge a sempre nuove riflessioni. Mette in re infatti è un ottimo svago, che rilas-
contatto l’individuo con luoghi e usan- sa e diverte. Come disse Montesquieu
ze a lui molto lontane sia nel tempo che “Amare la lettura è cambiare ore di
nello spazio, fornendogli conoscenze noia in ore di delizia”. È un hobby che
anche superiori rispetto a quelle che dura una vita, un interesse alla portata
avrebbe potuto realizzare con un’espe- di tutti e adatto in ogni situazione. È
rienza diretta. Permette dunque al let- una passione che coinvolge la persona
tore di soddisfare la propria curiosità e intera, un’attività unicamente uma-
insieme di cercare sempre nuove rispo- na e perciò irripetibile, che insegna
Leggere è un ste alle sue numerose domande: chi sia- a stare bene con se stessi e a apprez-
ottimo svago, che mo, da dove veniamo, che cosa è giusto zare anche i momenti di solitudine.
rilassa e diverte e che cosa è sbagliato sono solo alcuni Infine, lo scopo ultimo della lettura
è la libertà. Leggo per essere consa-
pevole, per essere libero. Perché leg-
gere vuol dire comandare sul testo;
essere in accordo o in disaccordo con
quello che l’autore ha scritto; non
perdersi una sola parola della storia
oppure saltare direttamente all’ulti-
ma pagina; interrompere la lettura e
riprenderla mesi dopo oppure leg-
gere per una notte intera, per sapere
come va a finire la storia... C’è anche
una libertà più profonda: se le letture
sono buone, allora saremo veramente
liberi, perché non saremo condiziona-
ti da nient’altro che non sia la verità.
OttObre 2010 - pag 9
Manifestiamo! Ma perche'?
Sara Castiglioni - IIG e Valeria Pagani - VF
Nuovo anno scolastico, nuove manife- li abbiamo mai amati, per le veri- Ragazzi foto-
stazioni. Abbiamo sempre manifestato fiche, le interrogazioni e I compi- grafati durante
contro le riforme della scuola, quest’an- ti che sembrano sempre eccessivi. il corteo del 17
no è la volta della riforma GELMINI. Ma Molte volte ci è capitato di deside- novembre (foto
sappiamo contro cosa manifestiamo? rare di non vederli più. Perfetto, la alexeidos.net)
Se credete di sapere la risposta vi sba- signora Gelmini ha pensato come
gliate. È facile seguire la massa e credere sempre al nostro bene e infatti mol-
a tutto ciò che ci viene detto, ma pochi co- ti professori non ci sono più. Solo alle
noscono davvero i punti della riforma. superiori c’è stato un taglio di 25.600
La scuola primaria è quella più in- insegnanti, sembra che il totale sia
teressata e i cambiamenti che la ri- di 67.700 e si attendono altri tagli.
guardano sono molto chiari, dal Chi ne ha risentito di più sono stati i
maestro unico ai voti in decimi. precari, che non hanno una cattedra
Per quanto ri- fissa e un con-
guarda i licei e i tratto a tempo
tecnici la situa- determinato.
zione è molto Un docente
più confusa. Da è obbligato a
una possibili- fare 18 ore set-
tà di scelta tra timanali di in-
750 indirizzi di segnamento,
scuola superio- un precario
re si passa a 20; è talvolta co-
all’interno di stretto a gio-
ogni istituto le strarsi tra una
sperimentazioni scuola e l’altra
vengono elimi- accorpando le
nate; viene inve- ore. Con il fat-
ce introdotto il to che però da
liceo coreutico; le quest’anno le
ore di 55 minuti classi devono
diventano di 60; l’ammontare delle ore avere un tetto di 27 alunni, una classe
settimanali non supererà le 30 nei licei che non raggiunge il numero previsto
classici e scientifici, e le 35 nel liceo ar- non può essere formata e i professori
tistico; le ore di storia e geografia da 4 che vi avrebbero insegnato si ritrovano
diventano 3; le ore di latino diminui- senza lavoro. Attenendosi al decreto
scono ma il programma rimane inva- pubblicato dal Ministero dell’Istruzio-
riato; il numero degli alunni per classe ne, questi dovrebbero essere i fatti sen-
aumenterà quest’anno dello 0,20%, e i za deformazione di parte. Che ognuno
successivi due anni dello 0,10%; scien- abbia le proprie idee, è indubbio; ciò che
ze viene introdotta a partire dal primo dovrebbe essere palese a tutti è la disor-
anno anche nel liceo classico e ingle- ganizzazione generale della scuola ita-
se è presente per tutti gli anni; massi- liana. Per ora nessuna riforma è davve-
mo di assenze consentite: 50 giorni. ro riuscita a risolvere problemi. Sarà la
Un’altra parte della riforma, poi, in- volta buona o l’ennesimo insuccesso?
teressa i professori. Noi alunni non Ciascuno tragga le proprie conclusioni.
Il giOrnalinO de LO Spleen
the wall
eventi
a cura di alessandro bogliari
Julie Doiron
30/11 • 21:30 • € 10
Rebel Motel
(+tess arci)
@Tunnel Club - Via
Sammartini, 30
26/11 • 22:00 • € 10
Crookers
29/11 • 22:00 • € 10
Bamboooz!
(+tess arci)
@The Frame - Piazzale
Cantore, 3
2/12 • 23:00 • € 5
A-Cross