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Harry Potter e il declino degli alti elfi

Quest opera stata tradotta dal fantastico romanzo, o se preferite, fan fiction della ventitreenne cilena studentessa di giornalismo e ora acclamata scrittrice Francisca Solar.

Cap. I: Maledetto Silenzio


Sembra abbastanza logico ma, di sicuro, non ci far male rinfrescare un po la memoria: Harry Potter non un bambino normale. E anzi, non solo aveva gi smesso di essere un bambino, ma la sua vita non poteva essere pi diversa da quella dei suoi coetanei.Harry un mago, lo sa gi da sei anni, e nonostante fosse il suo biglietto da visita per abbandonare i suoi odiosi parenti per lunghi periodi (ci tornava solo durante l estate), la sua vita non stata per niente facile. Perch bisogna dirlo: I Dursley sono assai lontani dall essere un esempio di famiglia, bench tentino di dimostrarlo in ogni modo. Gli zii Vernon e Petunia, insieme al loro obeso figlio Dudley, si sono presi la briga di rendere la vita di Harry quantomeno impossibile da quando ebbe la sfortuna di ritrovarsi, piccolo e imbacuccato dentro una cesta, davanti la porta del numero 4 di Privet Drive. Ma tutto ci aveva un perch , un perch molto doloroso, confuso, difficile da sopportare molto pi del fatto di avere una cicatrice a forma di saetta sulla sua fronte. Harry perse i suoi genitori, James e Lily, nella fredda cornice della notte di Halloween, quindici anni fa. Furono assassinati, crudelmente e freddamente, dal mago pi temuto di tutti i tempi: Lord Voldemort. Non ricorda il loro viso, n la loro voce ma quell indimenticabile lampo di luce verde che fin le loro vite, e che, miracolosamente, salv la sua, lasciandogli in cambio solo la suddetta cicatrice... Cos pure, perse Sirius Black, il suo padrino, quando aveva appena cominciato a conoscerlo. Era stato imprigionato per molti anni nella prigione dei maghi di Azkaban, incapace di provare al mondo la sua innocenza, e quando appena cominciava ad aprirsi per lui uno spiraglio verso la libert, un nefasto episodio, in uno degli angoli sconosciuti del Dipartimento Misteri, nel Ministero della Magia, lo vide sparire. Cos... nient altro. Svan dietro un logoro velo, e da allora, Harry non riusciva a togliersi dalla mente quella triste scena. Perch la morte lo persegue... non solo a lui, ma anche a tutti quelli che lui stima. La vita glielo ha dimostrato, lui stesso l ha comprovato, ma ancora non ha finito di sfuggirle. D ora in avanti dovuto in gran parte a quella odiosa cicatrice sulla fronte il futuro sarebbe stato sempre pi oscuro e incerto, e lui lo sa. Gli era difficile allontanare quel pensiero dalla testa, non voleva n accettarlo n dimenticarlo, ma ci furono volte in cui desider di essere niente pi che un umano. Senza distinzioni, senza talenti, senza particolarit.. senza passati tormentosi o profezie col suo nome.. senza cicatrici che spaventassero alcuni e incuriosissero altri. Solo un Babbano... senza la responsabilit di salvare il mondo o, se gli rimaneva tempo, lui stesso. O, chiss, avrebbe desiderato solo morire.. venire sopraffatto dal potere di Lord Voldemort e morto tra le braccia di sua madre. S , quello sarebbe stato meglio di tutto ci. Meglio di soffrire per gli altri, meglio di vivere per gli altri. L estate era nel suo splendore ma, com era usuale in Privet Drive, non c erano bambini a giocare con l acqua sui marciapiedi, ne sdraiati nei giardini, cercando l ombra di un bell albero. In quella piccola comunit nei dintorni di Londra, e soprattutto per strada, il buon senso era la cosa pi importante da dimostrare. I genitori proibivano categoricamente ai bambini di giocare per strada: era scandaloso e di cattivo gusto. Peggio ancora se aveva le ginocchia sporche o i capelli bagnati. No, i bambini dovevano dimostrare modi di fare irreprensibili e da veri signorini. Cio, dovevano essere e agire proprio come Dudley, e mai provare, neanche immaginare, di seguire il modello del suo sviato e insano cugino Harry. Ma lui si sentiva sempre pi estraneo a quelle pressioni ora, ; moltomeglio dello scorso anno, capiva a ragion dovuta le differenze tra i suoi due mondi, e s impegn a farli convivere, non gli restava altro da fare, ma ancora non tollerava certi dettagli.

Seduto dietro la sua scrivania, gradendo particolarmente i raggi di sole che passavano dalla finestra, Harry sorrise di quanto fossero assurdi la maggior parte dei suoi vicini. Quando avr dei figli... pens, e si strinse le labbra, insicuro: Bh, se arriver ad averne, lascer che giochino e sporchino quel che vogliono. Per questo sono bambini. Soddisfatto di quell idea, guard un altra volta verso la sua destra, dove c era, vicino l inchiostro e la piuma, la fotografia che Alastor malocchio Moody un prestigioso Auror in pensione gli aveva dato mesi addietro. Sorridenti e orgogliosi, Sirius Black, James e Lily Potter, in mezzo a tutti i vecchi membri dell Ordine della Fenice, posavano davanti alla macchina fotografica. Con malinconia, Harry allung la mano e sfior la fotografia con le dita, sospirando. Non conosceva tutti i volti di quel gruppo, ma gli bastava sapere che avevano lotto per i suoi stessi ideali per provare verso di loro non solo rispetto, ma anche affetto. Mosse la testa e chiuse gli occhi. Non voleva piangere, l aveva fatto gi troppo allungo, per tutti e per lui, ed era stufo. Non era un martire delle circostanze, ma tutto intorno a lui non faceva altro che dimostrarglielo. Aveva sofferto, da solo e in silenzio, incapace di condividerlo, ma questa era la realt e in qualche modo doveva affrontarla. Lui era Harry Potter, il bambino sopravvissuto, e si sarebbe tenuto quel marchio per sempre. Anche dopo aver sconfitto Voldemort... sempre se fosse riuscito a farlo. Spesso pensava che tutti riponessero troppe speranze in lui, e che non sarebbe stato in grado di soddisfarle. Desiderava essere Harry, solo Harry, un qualsiasi alunno di Hogwarts e un ragazzo in pi nel mondo magico. Odiava quell aura che lo circondava, quello stupido manto di celebrit... Se fosse possibile lo scambierebbe in un secondo, lo consegnerebbe senza pensarci due volte, solo per un momento di tranquillit, di pace, di calma. Per un giorno fittizio di felicit, nel quale tutte le fatalit sparissero e scoprire, come un sogno, che tutto quello che aveva perso, dopotutto non era successo... Trasse un profondo sospiro, si appoggi pesantemente sulla sedia e si rimprover per aver fantasticato in quel modo. Cos non sarebbe arrivato da nessuna parte. I suoi genitori erano morti, Sirius era morto. Il destino l avrebbe eletto ad assassino o vittima, martire o eroe, e non c era niente che potesse fare. Soffoc la sua rabbia e il suo risentimento, prese la matita rossa che c era sul tavolo e si chin sul foglio davanti a s, spuntando il giorno corrispondente. Secondo i suoi calcoli, mancavano solo due settimane prima di rientrare a Hogwarts. Sospir di nuovo, si sistem gli occhiali e chiuse il calendario, riponendolo in uno dei cassetti. Se qualcuno dei Dursley fosse entrato nella sua stanza ed avesse trovato il suo conto regressivo, ne avrebbero fatto uno scandalo. Zio Vernon che grida.. pens, e poi scosse la testa, con un mezzo sorriso stampato. Era quasi un mese che non lo sentiva sbraitare per qualcosa. Non ascoltava neanche quel dispregiativo ed asciutto ragazzo col quale Zio Vernon lo interpellava; non lo mandavano pi a letto presto, non riceveva pi mezza porzione in meno a pranzo, e gli lasciavano persino guardare il telegiornale delle nove con loro.Harry continu a sorridere, un po pi rilassato, rievocando nella sua mente la stramba espressione di Malocchio Moody quando si salutarono mesi prima: Non lasciare che i Dursley ti trattino male." Se ogni tre giorni non abbiamo tue notizie, qualcuno dell Ordine verr a farti una visita. "E non credo che lei voglia un paio di maghi alla porta di casa sua aveva detto, sfidando Zio Vernon con lo sguardo. La cosa certa che Harry, in quel triste momento della sua vita, alla stazione di King s Cross, non pens che le parole di Moody avrebbero fornito quell effetto, anche se la faccia terrorizzata di Zia Petunia poteva dargli una mezza idea di come sarebbe trascorso il resto dell estate. E non che gli importasse troppo: Sirius era appena morto e desiderava solo riunirsi a lui, a costo di doverlo fare con le proprie mani. Ma era un pensiero troppo nefasto e prefer, desolato, di riflettere un po prima di commettere una pazzia. E quindi si limit a ritornare a Privet Drive, senza dire una parola, sconsolato, disposto a ricevere gli usuali brutti trattamenti, Ma con tanta sorpresa che gli cost vari minuti per reagire quella stessa sera Zio Vernon l aveva chiamato per cena, sorridendo forzatamente, ed aveva perfino accettato che prendesse un po di verdura da dare ad Edvige. E quello fu solo l inizio. Durante il mese successivo Zio Vernon e Zia Petunia dovettero lottare contro la loro natura ostile e fare della vita di Harry qualcosa di pi.. sopportabile, ma solo se cos poteva essere chiamato un continuo silenzio.

Anche Dudley aveva cambiato il suo atteggiamento, ma lui era senza dubbio un caso a parte. Il vivido ricordo dell attacco dei Dissennatori, lo scorso anno, aveva calmato abbastanza il suo brutale comportamento nei confronti di Harry. Ora non lo spingeva pi nel corridoio, non gli urlava contro e non cercava pi di mangiarsi la sua cena; seguendo l esempio dei suoi genitori, non aveva pronunciato neanche una parola, neanche un insulto, e a malapena lo degnava di uno sguardo. Ed Harry non se ne preoccupava molto, ma il fatto che al cugino fosse rimasto qualche tipo di trauma, dopo che la sua anima stava per essere risucchiata da quell indesiderato guardiano di Azkaban,lo inquietava. Continuava a tornare tardi la notte, passeggiava sempre con i suoi guantoni da boxe infilati, colpendo qualsiasi cosa si muovesse. Secondo Zio Vernon, mancava poco affinch Dudley venisse scoperto da qualche agente professionale, ma Harry nutriva dei dubbi al riguardo. Ogni volta che litigava, lo faceva con bambini pi piccoli di lui, quindiapprofittava solo di questo eterno vantaggio. Almeno passava parecchio tempo fuori di casa, ideale affinch Harry non dovesse sopportarlo a spiare dietro le porte, o peggio, ascoltare l aprire e il chiudere il frigorifero ogni due secondi per tirare fuori un altro grosso pezzo di prosciutto, regalatogli da Zia Petunia per aver avuto la meglio nell ultimo incontro di boxe. Continuava a trascurare il suo peso, ormai non riusciva pi a salire le scale. Era gi successo che, seguendo le istruzioni di suo padre di non proferir parola, non pot chiedere aiuto ad Harry per salire il primo scalino. Stava salendo con le braccia cariche di pasticcini alla crema, e n Vernon n Petunia si trovavano l a quell ora, salvo suo cugino. Ma no, non poteva parlargli, glielo avevano proibito. Cosicch, dopo venti minuti d infruttuosi tentativi di salire quello scalino, decise semplicemente di sedercisi sopra e mangiare l tutto il suo carico. Il suo piccolo cervello non avrebbe potuto pensare altro. Delle grida provenienti dalla strada scossero subito Harry dai suoi pensieri. Non dovete neanche affacciarsi per capire chi mai fosse: la Sig.ra Figg, la sua strana vicina da poco scoperta essere una Magan, vestita con la sua usuale vestaglia rosa e una borsetta nella mano, colpiva Mundungus Fletcher in testa, obbligandolo ad uscire dal cancelletto del giardino. Che cosa avr fatto ora..? pens Harry, sorridendo, poi gli cadde lo sguardo su una terza persona appena apparsa, come dal nulla, da dietro la porta principale della casa. Una giovane, che poteva benissimo avere l et di Harry, sembrava molto divertita dalla scena che gli si parava davanti. Cammin verso di loro, abbracci forte la Sig.ra Figg. Quindi fece un gesto con la mano verso Mundungus, sopprimendo una risata, per poi uscire dal cancelletto e dirigersi verso la strada. Harry non smise di osservarla fino a che si perse dalla sua vita. Capelli di un biondo pallido, corporatura media e carnagione chiara, sembrava essere una buona amica della Sig.ra Figg dal modo in cui si salutarono. Pens alla possibilit di andare nel pomeriggio fino a casa della Magan e domandargli chi era quella ragazza, come mai si conoscevano. Ma lo vedeva poco fattibile; avrebbe dovuto domandare alla Zia Petunia se poteva uscire e la cosa pi , probabile che avrebbe evitato il suo sguardo, com era gi successo, e ritornasse alle sue faccende. Non era la prima volta che Harry vedeva una scena simile intorno alla casa della Sig.ra Figg. Tutto era cominciato appena una settimana prima, nella quale ci fu un altro momento in cui Harry non sapeva se preoccuparsi per quel maledetto silenzio dei Dursley, o riderci sopra. Era stata una mattina calda e soleggiata, e in casa non si sentiva altro che il monotono mormorio del televisore. Stava mangiando una fetta biscottata in un angolo della sala dapranzo, spensierato, ma sempre con un occhio attento ad ogni movimento degli zii. Vernon faceva finta di prestare attenzione a qualsiasi cosa stessero trasmettendo in quel momento alla tv, ipnotizzato, mentre Petunia continuava a mescolare il contenuto di una casseruola fumante con un gran mestolo di legno. Dudley, ai piedi di suo padre, guardava la tv con lo stesso interesse. In quel momento suonarono alla porta, con tre colpi secchi e stridenti. Il silenzio che li circondava era tale che tutti fecero un balzo per lo spavento. Vernon si mise una mano sul petto, riprendendosi dal colpo, e Petunia and ad aprire. -S, dica? Un anziana donna, che poteva avere una sessantina d anni circa, con indosso un grigiastro abito da ufficio, sorrise gentilmente a Zia Petunia. Portava i capelli, grigiastri pure quelli, in un discreto chignon qualche centimetro sopra la

nuca, ed aveva dei grandi occhiali ovali poggiati a met del suo naso. Alz il braccio all altezza del petto, mostrando la valigetta che aveva con s. - Buon giorno, Sig.ra. Cerco il giovane Harry James Potter. Harry inghiott con forza il suo ultimo pezzo di fetta biscottata sentendo il suo nome. Chi lo cercava? Lui non aveva alcun rapporto con i Babbani... Petunia sbatt le palpebre un paio di volte, per dopo inclinarsi, come se nonavesse sentito bene. - Ha detto Harry Potter ?

L anziana assent, tranquilla. - Il mio nome Ruth Tonks. Sono l addetta delle Ammissioni del Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Criminali Irrecuperabili. Questa volta fu Vernon che s ingozz, bench, ad alcuni metri di distanza, Harry lo guardava intensamente. Si alz con un salto, con un agilit quasi impossibile per un obeso come lui. Si affrett all entrata, e strinse la mano della signora appena arrivata con un repentino entusiasmo, e poi spingendola nel salotto. - Era ora che arrivaste! Sono anni che vi chiamo e aspetto vostre notizie per un posto libero... - Lo so, e mi dispiaccio per il ritardo, ma le richieste sono molte... - Mosse la testa e abbass ancora le sue lenti per scrutinare la casa dietro Vernon potrei parlare con il ragazzo? - Se lo porta via? domand Vernon senza preamboli, mostrando una lucente eccitazione nei suoi piccoli occhi da maiale. La signora sorrise. - Prima devo riempire alcuni formulari. E dopo vedremo... - Nessuno lo merita pi di lui, posso confermarlo io stesso insistette, con i nervi gi a fior di pelle, l ho tenuto nella mia casa per tanti anni e non sa quello che mi - Sig. Dursley - l interruppe lei, molto calma per l occasione - Sar io a decidere se il ragazzo merita o no di stare nel nostro nobile istituto... le pare? Vernon brontol, tanto che i suoi baffi e il doppio mento iniziarono a tremare, ma alla fine assent. In quel momento Petunia e Vernon si girarono contemporaneamente, fissando lo sguardo sulla sala da pranzo.Dudley si rigir con svogliatezza, e Harry sospir. Si alz senza che lo chiamassero; sapeva che i Dursley non avrebbero comunque detto una sola parola. Con un fare divertito, bench cercasse di dissimularlo, si avvicin all addetta. - Si accomodi, per favore.. sugger Petunia, diplomatica, sebbene l avesse gi afferrata per un braccio ed obbligata a sedersi nella sala da pranzo posso offrirle una tazza di t? Qualche biscotto? - Oh, no, grazie. Ci metter solo pochi minuti e... - Ma c sempre il tempo per dei deliziosi biscotti! insist Vernon, in un tono quasi supplicante, nel frattempo Petunia aveva gi allungato un piatto pieno di biscotti di fronte all anziana. Dudley si scagli all istante su di loro, ma Vernon lo prese per il maglione e lo tir indietro Dunque, mi dica dove sono quei formulari e comincer a firmarli con piacere - Non necessario Signor Dursley. Non ho ancora deciso se il giovane pu... - Deve accettarlo! La pagher!!

L incaricata curv le sopracciglia dopo il commento di Vernon, e si alz bruscamente dalla sua sedia. Petunia si allarm, facendo cadere sul tavolo la tazza di t che aveva appena portato. Harry dovette mordersi le labbra per non sciogliersi in una risata. - Se volete scusarmi, vorrei parlare con il giovane Potter da solo. Devo analizzare il suo stato attuale. Siamo molto severi nel selezionamento dei nostri pazienti.. - Certo, certo.. mormor Vernon, ora completamente docile, vedendo come quella signora prendeva Harry per una spalla e lo tirava fuori di casa per portarlo in giardino. Appena la porta si chiuse dietro di loro, tutti e tre i Dursley corsero alla finestra della sala, affacciandosi dietro una delle tende. Convenientemente, l anziana cammin con Harry fino ad uno dei grandi arbusti che adornavano l entrata del numero 4 di Privet Drive. Vernon non poteva vederli da l. Harry pot, finalmente, rilassare le spalle. - Tonks..? Nimphadora Tonks, la pi giovane ed entusiasta recluta dell Ordine della Fenice, strinse gli occhi con forza. Raggrinz le palpebre, chiuse i suoi pugni, strinse le labbra e, in un paio di secondi, il suo viso divent un materiale indefinito, come fosse argilla cruda. Il suo aspetto da anziana impiegata era sparito, cambiando in una tunica violetta, pantaloni brillanti dello stesso colore, ed una borsetta consumata con la scritta Sorelle Stravagarie . I suoi capelli, ora corti e a punta, erano di un allegro colore verde chiaro. Harry pens che, se si fosse avvicinata un po di pi all albero, ci si sarebbe mimetizzata. - Non sono forse un eccellente attrice? Harry le sorrise, mentre lei gli faceva l occhiolino. - C ero quasi cascato. Come sapevi del San Bruto? - Ehi, non ho passato quattro anni all Accademia per gli Auror per niente.. Ho preso il massimo punteggio Tattiche Basilari di Spionaggio. Posso dirti anche qual l ultimo affare di tuo Zio Vernon, che fiori ha messo tua Zia Petunia nel tavolo della sala da pranzo giorni fa.. o qual il colore della tua biancheria intima. - Tonks! esclam Harry, un po terrorizzato e paonazzo. Lei rise con gusto. - Tranquillo Harry, sto scherzando. Ma le cose che ti ho detto sui tuoi zii sono vere.. non li abbiamo persi neanche per un instante. Sai gi com Moody. Non abbiamo ricevuto nessuna tua lamentela e quindi ci siamo dati da fare per controllare che tutto vada bene.. ed eccomi qui. La Metamorfomagia normalmente molto utile in questi casi.. Alz le spalle per accomodarsi nel suo nuovo aspetto, e sospir Allora, Harry.. Ti hanno trattato bene? Hai avuto qualche problema? - Sto bene, quest estate non stata spaventosa come le altre spieg, grattandosi la testa. Si gir leggermente, accertandosi che i Dursley non stessero spiando pi del necessario si sono impegnati ad ignorarmi, perfino pi di quanto non facessero prima. Non ho altre novit riguardo loro ma penso sia successo qualcosa nella casa della Sig.ra Figg. L ho vista uscire molto presto da casa, come una furia. L ho vista dalla mia finestra. Poco dopo tornata con Mundungus, rimproverandolo.. tanto per cambiare. Forse successo qualcosa d importante.. Tonks corrucci la fronte. - No, non penso.. Remus me l avrebbe gi detto pens a voce alta , con lo sguardo rivolto verso l inizio di Magnolia Crescent - ma andr comunque ad investigare.M informer dagli altri qui intorno. Harry alz un sopracciglio.

- Altri? Chi? Lei gli sorrise, eloquente, e poi si inchin un po verso di lui. - Non noti niente di diverso nel quartiere? Harry si guard intorno un po confuso, ma subito inizi ad osservare attentamente il pezzo di strada che poteva vedere da quell angolo del giardino. E no, per lui non c era nulla di strano. La Sig.ra Barts, del numero 7, parlava animatamente con il postino da sopra il cancelletto. Un po pi in l, al numero 11, un distributore di volantini lasciava un pezzo di carta sul parabrezza dell auto parcheggiata davanti l entrata. Poi, al numero 2, un .. - Ehi, aspetta. Il postino? Oggi domenica e la domenica non lavora! Quindi sbatt le palpebre, si gir verso di lui, e lo guard con attenzione, e fu colto dallo stupore. Debitamente vestito con l uniforme azzurra della Compagnia delle Poste, Remus Lupin stringeva la mano della signora del numero 7, per poi continuare a camminare verso l altra parte della strada, ma prima di guardare verso l orizzonte, Harry giur che aveva strizzato un occhio. - Remus! esclam, entusiasmato ma con appena un filo di voce. Non voleva che i Dursley pensassero che l idea di andare al San Bruto gli piacesse. Tonks lo guard sorridendo. - quello dei volantini Dedalus Lux, chi fa il lavoro di giardinaggio nella casa al numero 1 Emmeline, e l autista del camion dei rifiuti il sabato Kingsley. Tutti hanno voluto fare qualcosa. Harry si sent oppresso. - No.. non era necessario, Tonks, davvero. Non devono farlo per me, io sto bene. Ci sono altri modi.. Si strinse le labbra e mosse i piedi, scomodo Scommetto che Remus deve odiare quell uniforme... - Nessuno si lamentato , Harry gli assicur Tonks, calma Tu sei la nostra principale preoccupazione. Ma credimi, stato parecchio divertente, soprattutto per Emmeline. Ha ricevuto una paga eccellente, ed ha persino il tempo di piantare un roseto a casa di Molly. Inoltre, veniamo qua solo ogni tanto, come un check-up di routine. Harry non sembrava convinto, ma si sforz di assentire. - Grazie. Tonks scosse la testa. - Grazie a te, Harry. E stato molto interessante conoscere di pi i Babbani Entrambi si girarono per guardare Dedalus, ma aveva gi girato l angolo. Tonks fece il gesto di prima Sar meglio che me ne vada.. abbi cura di te ok? La minaccia di Moody sempre valida: che questi tuoi odiosi zii non osino toccarti nemmeno con un dito, a meno che non vogliano conoscere la furia dell Ordine. - Lo terr in conto

Ruth scherz. Lei gli sorrise di rimando, e i suoi capelli tornarono quelli di prima.

- E meglio di Nimphadora no?. Harry non rispose, intrigato dalla strana scena che stava guardando. Non capiva come poteva cambia forma.. cos re come se nulla fosse. La sua tenuta da giovane stravagante era cambiata bruscamente con un tailleur grigio, e la sua pelle si era riempita di rughe. Uscirono da dietro l arbusto, Tonks strinse la mano ad Harry con fare distaccato in caso i Dursley stessero guardando poi gli fece l occhiolino ed attravers il cancelletto fino a perdersi in fondo alla strada.

- A quanto pare non ho tutti i requisiti spieg Harry ai suoi zii dopo pochi minuti, visto che loro, come c era da aspettarsi, morivano dalla voglia di sapere che cos era successo, ma si rifiutavano di rivolgergli la parola. Risolse lui il problema per loro il prossimo anno mi avviseranno se ci sono dei posti disponibili Avrebbe dato qualsiasi cosa per avere una macchina fotografica tra le mani in quell istante. Il viso di Zio Vernon era cos desolato che poteva benissimo essere paragonato alle pi nauseanti interpretazioni che riempivano i teleromanzi che a Zia Petunia tanto piacevano. Dei ticchettii sulla finestra interruppero i suoi ricordi. Abbass lo sguardo e vide Edvige, la sua candida civetta, gonfiare il petto e allargare le ali, desiderosa di entrare nella stanza. Harry gli fece di s con la testa e lei entr e si pos tranquilla sulla scrivania. Fece qualche suono gutturale, e picchiett in segno d affetto il palmo della mano del suo padrone, poi rimase ferma fino a che Harry le tolse la lettera annodata nella sua zampa sinistra. Doveva essere la risposta di Ron: solo poche ore prima Harry aveva mandato Edvige per chiedere quando sarebbero venuti a prenderlo. Erano settimane che provava a comunicare con la casa dei Weasley, ma non c era riuscito. Edvige ritornava con la lettera intatta, come se l avessero obbligata a tornare indietro. Non aveva ricevuto neanche un biglietto d auguri da parte di Ron per il suo compleanno.. e ne fu dispiaciuto, soprattutto dopo la sorpresa che i suoi amici gli avevano fatto. Praticamente tutta l ES si era ricordata del suo compleanno, e infatti uno stormo di gufi entr in camera per portargli i biglietti d auguri di tutti,riempiendone la scrivania. Anche Cho gli aveva scritto una piccola nota.. ma Ron, il suo migliore amico, si era distinto solo per la sua assenza. Allora si gir, guardando i biglietti ancora l sulla scrivania. C erano quelli dei membri dell ES, di Hagrid, insieme a varie brioche di zucchero che Harry prefer non assaggiare, di Remus, semplice ma affettuoso, e quello di Hermione, una delle ultime ad arrivare e, un po sospettosamente, abbastanza pi schietta di quello che avrebbe sperato. Tutto questo preoccup Harry non poco, perch cominciava a pensare che fosse successo qualcosa di brutto ai Weasley. Quindi si ricord dell ultimo numero de La Gazzetta del Profeta e si calm; se fosse successo qualcosa di strano, l avrebbe gi saputo. Il Profeta non perdeva mai la possibilit di annunciare un buon pettegolezzo. Inoltre, Tonks glielo avrebbe detto. Quindi, cercando di mettere da parte quell idea, pens alle possibilit che gli rimanevano. Ron aveva avuto una corrispondenza sempre molto costante con lui, e soprattutto, contava i secondi di quando si sarebbero riuniti a casa sua. Ma questa estate era stata diversa: Ron aveva appena dato segni di vita, e cosa peggiore, non aveva dato un bench minimo indizio di volerlo invitare alla Tana. Era arrabbiato con lui? No, non era possibile; se cos fosse lo saprebbe. La cosa certa che Harry aveva un forte sospetto, dopo tutto, e non l incolpava. La cosa pi sicura che Ron non sapesse come parlargli, come trattarlo dopo que che era appena l successo a Sirius, e quindi optava per non scrivergli affatto. Trovarsi faccia a faccia con lui sarebbe, chiss, ancor pi scomodo. E pensava la stessa cosa anche di Hermione, Remus o Hagrid: nessuno dei tre gli aveva domandato niente a riguardo, ma lui preferiva cos. In fondo, era grato di questi silenzi. In un ultimo tentativo, scrisse un altra lettera e mand nuovamente Edvige a casa di Ron, senza pi speranze delle volte precedenti.. ma ora, varie ore dopo, Edvige stava l, orgogliosa, visibilmente allegra per aver consegnato, finalmente, la lettera nelle mani del destinatario. Sebbene la vita di Harry a Privet Drive non fosse stata tanto miserabile questa estate, era ansiosissimo di vedere nuovamente i suoi amici e ritornare, come sempre, al mondo cui realmente apparteneva. Il silenzio in quel posto babbano non lo aiutava a superare la sua tristezza.. anche se non era proprio sicuro che Hogwarts fosse un miglior salvagente... Tolse alcuni libri dal letto e si sdrai, srotolando la piccola pergamena davanti ai suoi occhi. La lettera era breve, ma tanto bastava per calmare il nervosismo di Harry: Caro Harry:

perdonami per non averti scritto prima,comunque Buon Compleanno! Questa notte verremo a prenderti. I miei sono stati molto occupati con ripetute riunioni con il Ministero della Magia. Sai gi, che essendo tornato il Signore Oscuro, bisogna prendere delle misure precauzionali, ma Mamma dice che oggi potrebbe venire a prenderti. Ho molte cose da raccontarti, amico. E ah! Mettiti il tuo miglior vestito babbano. Poi ti spiego. Ron Istintivamente si pass una mano tra i suoi ciuffi ribelli. Perch doveva vestirsi con i suoi vestiti migliori? Forse il Sig. Weasley aveva invitato qualche importante personaggio del Ministero a cena, e Ron vuole che tutti diano una buona impressione. A quel punto sorrise, soddisfatto. Se fosse stato l anno passato, gi si sarebbe messo in agitazione, poich i suoi vestiti usati ed extralarge di Dudley, non gli avrebbero certo fatto fare una bella figura anzi.. Ma grazie alle conversazione di alcuni membri dell Ordine con i Dursley mesi addietro sempre opportunamente in tono minaccioso Harry non solo riusc ad ottenere un migliore trattamento in casa, ma addirittura pot permettersi di esigere alcune cose, incominciando dal suo guardaroba. Apr lentamente il suo armadio e inarc le sopracciglia: due cassetti pieni di vestiti babbani mai messi, saltarono alla vista. Allung una mano e prese un paio di pantaloni neri. Pens un momento e poi tir fuori una camicia nera a righe. Guard i due capi d abbigliamento e sorrise di nuovo. Non si era mai preoccupato tanto per il suo aspetto prima d ora; ultimamente passava il tempo davanti allo specchio tentando di dominare i suoi ciuffi ribelli, riuscendoci solo a met. Guard l orologio: le sei e mezzo. Non avrebbero tardato molto ad arrivare. Mise gli occhiali sul tavolo e cominci a cambiarsi, mentre pensava a cosa potessero essere tutte quelle cose che il suo amico doveva raccontargli.
/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Little Hangleton si era convertito, col passare degli anni, in unoscura citt fantasma. La morte di Frank Bryce e le innumerevoli storie tenebrose che girarono attorno alla sua morte finirono per soffocare lincantesimo del posto, e venne abbandonato dai cittadini, per paura o per ignoranza, come una fermata soppressa del cammino. Anche se a pochi chilometri cerano persone che si lamentavano dal caldo, per le strade di questo paese correva una brezza gelida che sbatteva contro le persiane, e tra tanta desolazione, le dicerie di sangue e morte non sembravano affatto fuori luogo. Non rimaneva nessuno; gli ultimi ad andare via provarono a cercare fortuna a Londra, altri invece, pi reticenti ad affrontare il lungo viaggio, si rifugiarono a Great Hangleton, la citt confinante. Il paese era sommerso in un profondo silenzio triste e lugubre.. ma per i venti abitanti dellantica tenuta Riddle, quel posto sembrava piuttosto una benedizione. Laria fredda dello scantinato si riempiva a tratti del fruscio dei mantelli. Quegli incappucciati, misteriosi e sinistri, sussurravano appena dietro le loro maschere, alcuni per nervosismo, altri per un timore incontrollato Solo Peter . Minus, basso, tarchiato, e praticamente pelato, doveva sorridere davanti al suo padr one. Schivando alcuni mobili sporchi e consunti, portava un vassoio con due tazze di t. La sua nuova mano era indistruttibile, salda e possedeva una forza straordinaria, ma non aveva sensibilit, cosa di cui assolutamente bisogno per questo tipo di lavori. Pi di una volta aveva rovesciato il t sopra un Mangiamorte, o spaccato vari piatti nella cucina. Non controllava bene il suo potere, non riusciva a distinguere il tessuto e impiegava vari minuti per indossare il suo mantello. Durante gli ultimi mesi quel regalo di Voldemort era diventato un fastidio, ma non poteva neanche lamentarsi. Sarebbe stato un gran disonore.. o peggio: lagnarsi sarebbe una spavalderia che il Signore Oscuro non tollererebbe, specie nei giorni in cui le cose non sembravano andare molto bene per il Lato Oscuro. Vicino al camino appena acceso, Voldemort mescolava lentamente la sua tazza di t. Riuniti vicino a lui, dietro i loro cappucci, Wolden McNair, Vincent Tiger, Bellatrix Black Lestrange, Antonin Dolohov, Gregory Goyle, Theodo re e Nott aspettavano nuove istruzioni. Ogni tanto si muovevano inavvertitamente dietro i loro abiti.. Il viso del loro padrone era ancora irriconoscibile, squamoso, quindi le loro maschere erano di aiuto per conversare con lui. Cos almeno non avrebbero peccato di scortesia. Dopo un breve silenzio, Voldemort fece un sorso. Minus e Tiger che stavano al suo fianco, fecero smorfie di disgusto, tentando di non farlo notare pi del dovuto. E prima che chiunque avesse il tempo di fare il bench minimo commento, la voce serpentesca del mago prima conosciuto con il nome di Tom Marvolo Riddle si fece sentire, forte e decisa.

Abbiamo notizie dei fratelli Lestrange? domand, tranquillo. Theodore Nott si mise davanti ai suoi compagni, cercando sguardi di approvazione prima di parlare. - Rodolphus e Rabastan sono ancora in missione per vostro conto, mio Signore.. I pochi capelli che aveva in testa si mossero in un piccolo tremore. A quanto pareva, Voldemort stava annuendo. - E cosa ne dei nostri disertori.. qualcuno era tra quelli che osarono dimenticare il mio nome? - Lucius Malfoy si occuper di questo, Signore - rispose Peter, un po nervoso per il fatto di dover partecipare alla conversazione, ma soddisfatto per essere stato utile al suo padrone. - C altro che dovrei sapere? Dolohov sinclin verso Voldemort, come chiedendo il suo permesso per avvicinarsi. La sua maschera rimase immobile. - La resistenza.. mio Signore .. La resistenza si sta ricomponendo. Anche le creature pi spregievoli della terra si stanno passando la notizia. Si stanno riallineando, raggruppando - Anche noi ... no? si affrett ad aggiungere Goyle, con un pizzico di titubanza. Il Signore Oscuro fiss lo sguardo sulla sua tazza di t, con un mezzo sorriso. Dolohov e Goyle condivisero uno sguardo di stranezza. - Ignorateli.. sono inoffensivi. Che credano che ci hanno anticipati e che stanno pianificando una buona offensiva. Non sospetteranno mai che ormai non sono pi loro il mio bersaglio.. Avery sorrise ampiamente da dietrola sua maschera grigiastra, e una figura pass rapidamente vicino a lui. - Se mi permette, Signore, cominci a dire Bellatrix, avvicinandosi a Voldemort senza sussulti, nonostante fosse molto vicina al suo viso scuro e semi putrefatto - .. c un traditore che vorrei prendere personalmente. Se mi lasciasse mio Signore, se solo si fidasse della mia condotta, Le giuro che lo porter ai Suoi piedi, contorcendosi dal dolore. Voldemort fece un gesto di sorpresa. Nonostante la maggior parte dei suoi seguaci fosse di genere maschile, ultimamente chi sembrava pi entusiasta di stare nuovamente al servizio delle arti oscure era Bellatrix, la fiammante Sig.ra Lestrange. E pi che stupirlo, per lui ci rappresentava un beneficio. Con un lieve cenno del capo, la sollecit ad uscire dal salone, lei fece un mezzo sorriso e cammin fino alle scale. - Quando Lucius stabilir un contatto, avvisami quanto prima, Codaliscia. Ho delle altre cose da fare prima di.. schiacciare degli insetti Peter annu in silenzio, a capo chino. Poteva sentire la paura, lodio nel suo respiro e nelle sue parole. Sperava di sentire un giorno la completa sicurezza di stare dalla parte giusta. Altrimenti si sarebbe dovuto assumere la peggiore delle conseguenze .. peggio della morte che Sirius non riusc mai a dargli.

Cap.II: Musica e Dissennatori


Con fatica, e sotto l attento sguardo dei Dursley, Harry stava scendendo le scale col baule. Lo trascin fino alla porta dell ingresso, ci mise la gabbia di Edivige sopra, e poi si sfreg le mani. Approfitt del posto e del momento per guardarsi nello specchio del corridoio e controllare che tutto fosse in ordine. Non si considerava molto attraente, ma era anche vero che gli anni trascorsi avevano fatto la loro parte: Harry si era trasformato in un interessante ragazzo di 16 anni, con molte opportunit davanti. - Didino, caro, smettila di sbattere su quel vaso da fiori o lo romperai mormor zia Petunia dall angolo opposto cucina, dirigendo la voce a suo figlio ma vigilando attentamente, con la coda dell occhio, i movimenti di Harry.

Dudley, seduto su un piccolo sgabello con i suoi guanti da boxe in grembo, guardava Harry dalla soglia della sala pranzo. Rimuginando una risposta per la madre, lasci il vaso dov'era, girandolo un po in modo che non notasse una recente crepa.Con le braccia incrociate all altezza del petto, si mordeva il labbro inferiore e corrugava costantemente il cipiglio, gesto che apparentemente denotava un intensa attivit nel suo piccolo cervello. Harry era tutto quello che lui non sarebbe mai stato: Alto, magro, attraente, famoso. Nessuno dei suoi amici gli scriveva tanto di continuo come facevano quelli di Harry con lui. In realt, non aveva mai ricevuto una lettera da nessuno. Perfino il fatto che Harry avesse una donna come migliore amica (riferendosi a Hermione) lo faceva tremare d invidia. Zio Vernon not nel viso di Dudley un po di quel risentimento e mosse con fare spiacevole i suoi spessi baffi, mentre agitava la lettera di Ron che aveva in mano. Si dondolava sui piedi dietro il divano della sala, inquieto. Harry non gli chiese niente: si limit solo a dargli la lettera affinch sapesse cosa stava per succedere, ma nient altro. Dovette lasciarla cadere sul tavolo perch, non appena apparve nella cucina, Vernon devi lo sguardo verso il suo giornale e ci s immerse, evitando suo nipote con assurda sfacciataggine. Ma Harry non disse niente. Si gir di spalle, lasci la lettera affianco alle fette biscottate e torn sui suoi passi fino alle scale. E Vernon, contenendosi, stette in silenzio fino a che lo sent chiudere la porta della sua stanza. Quest anno era stata la sua nuova tattica: non insultarlo, non sfidarlo.. non parlargli. Preferiva trattenere la voglia di urlargli piuttosto che ricevere la visita di quell orrendo tipo con l occhio girevole o di quell altro quello matto rossiccio che fa di cognome Weasley. Gir lo sguardo verso il salone con impassibilit. Niente pi tizi strambi nella mia casa si disse, facendo nuovamente il gesto di smorfia con i baffi. Ma, al contrario di quanto si fosse aspettato, Harry non sembrava affatto dispiaciuto da quel silenzio; e in pi, dava la sensazione che ci godesse. Il fatto di rendere la vita di Harry qualcosa di pi gradevole turbava profondamente Vernon, ma non farebbe mai marcia indietro. Non gli avrebbe parlato, nessuno della famiglia l avrebbe fatto, e questo era tutto. Zia Petunia osservava tutto da dietro le spalle del marito, senza aprire bocca. Di sicuro non si preoccupava di cosa lui facesse: sapeva che Harry sarebbe stato bene l, a Hogwarts, al quale apparteneva realmente. Aveva pensato alla possibilit di raccontargli alcune cose, dargli qualche oggetto appartenuto a Lily che ancora erano riposti in cantina ma non gli avrebbe mai parlato di lei. Sua sorella era un argomento vietato in casa sua molto doloroso. Era sicura che Harry nell ultimo periodo fosse molto malinconico, sospirava spesso, e questo la preoccupava ma non era una ragione sufficiente per scavalcare una barriera che dura da anni e cominciare a trattarlo come un figlio. Vernon non glielo permetterebbe mai. Dovevano continuare con la solita routine: sguardi sgradevoli e legge dell indifferenza. Harry non poteva sospettare niente. - Allora, tutto bene? disse Harry voltandosi, sentendosi improvvisamente osservato. - Questi.. hmm questi tuoi amici, entreranno di nuovo dal camino? domand Zia Petunia, con fare aggressivo, anche se Harry sentiva che lo faceva per dissimulare di fronte a suo marito. Durante l ultimo mese aveva notato in sua Zia un cambiamento sostanziale, un attaccamento che poteva paragonare solo co quello dei suoi amici.. per n Harry non pens molto a questa cosa. Non voleva disilludersi, un altra volta, per colpa di una falsa impressione. Zio Vernon si agit sentendo le parole di sua moglie. Si gir di scatto e gli diresse uno sguardo frettoloso, irritato, forse per l audacia di aver contraddetto la regola del silenzio che loro stessi avevano imposto da quando Harry ritorn da Hogwarts. Girandosi di spalle, cercando di sembrare innocente, Zia Petunia guard Harry per ascoltare quello che aveva da dire. - Veramente non lo so rispose Harry dopo alcuni secondi, sorpreso che finalmente qualcuno gli parlasse, mentre per la mente gli passava la scena dei Weasley che sfondavano il camino finto di Zio Vernon Ma non credo che useranno la Metropolvere.. immagino che ricordino ancora quello che successe l ultima volta. Dudley, ancora seduto dietro al tavolo della cucina, spalanc gli occhi e si tapp la bocca con le manone, chiudendo gli occhi. Anche lui rivide la scena del minuto in cui la sua lingua divent grande quanto il tappeto del corridoio, e cominci a sudare. Preg perch i gemelli Weasley non tornassero mai in casa sua, ma prima che potesse finire

quella rozza ed angustiante preghiera, qualcuno buss alla porta. Sorridente ma anche un po nervoso H arry corse ad aprire. - Ron disse, e senza aspettare risposta, lo abbracci fraternamente. - Anch io sono contento di vederti, Harry esclam Ron, rispondendo all abbraccio e poi guardandolo da sotto in su Accidenti vedo che hai preso alla letterale mie parole. Stai benissimo comment, indicando i vestiti nuovi del suo amico. - Anche tu stai molto bene.. puoi dirmi qual lo speciale evento? Ron fece un mezzo sorriso e gir lo sguardo cos che Harry potesse rispondersi da solo. L, parcheggiata vicino al vialetto del numero 4 di Privet Drive, un auto molto simile alla vecchia Ford Anglia, ma di colore nero, li aspettava. E il conducente sembrava uno dei gemelli. - Mamma e Pap sono dovuti uscire per una questione urgente.. come al solito non hanno v oluto dirci niente chiar, curvando un sopracciglio e ci hanno lasciato sotto la responsabilit di Fred e George. Ho detto a mamma che una pazzia, ma a quanto pare aveva cose pi importanti a cui pensare.. disse, guardando dietro la spalla di Harry. I Dursley sembravano molto interessati alla loro conversazione, e quindi Ron abbass un po la voce Come puoi immaginare, il negozio di Fred e George si trasformato in una miniera d oro.Oro sono dei grandi impresari.E non so come, hanno appena concluso un affare con uno stregone che ha un negozio o qualcosa del genere qui vicino..un locale babbano . Se mamma lo viene a sapere, ci spedirebbe a Hogwarts con un carro funebre scherz, pi rabbuiato che entusiasta, e fece una pausa affinch Harry finisse di registrare quell informazione. Poi continu devono andare a sovrintendere non so quale nuova invenzione... e siccome non possono lasciarci da soli alla Tana, dovranno portarci con loro. Per questo ti ho chiesto di vestirti bene.. Ci hanno obbligato a metterci i nostri migliori vestiti fin, sbuffando. - .. un negozio babbano? ripet Harry, con una smorfia d incredulit. - S, ma non ti preoccupare. Sai gi come sono i miei fratelli.. avventati, ma non stupidi. Fred ha detto che ci divertiremo e che giunto il momento per noi di frequentare questi posti perch ormai non siamo pi bambini.. anche se non so di che posti parlano. Harry curv le sopracciglia davanti a quel commento, ma cerc di sorridere. Ron non era pi il bambino che Harry conobbe sei anni fa: era molto pi altro, (se mai fosse possibile), e la sua voce era diventata talmente roca che era praticamente irriconoscibile. Gli piaceva sapere che ormai non era pi un bambino, ma lo spaventava dover pensare gi alle responsabilit che gli spettavano ora, che era un adulto. Ritorn sui suoi passi e prese la gabbia di Edvige, la pass a Ron per poi prendere il pesante baule da un lato. Lanci un occhiata ai Dursley che lo guardavano dalla cucina senza dire una parola, e mosse una delle sue mani. Dudley aveva ricominciato a sbattere sul vaso della sala. - Addio, ci vediamo la prossima estate salut, e non ricevendo nessuna risposta, si gir di spalle e chiuse la porta dietro di s. Ron lo guard come chiedendo una spiegazione Immagino che abbiano paura persino di parlarmi, dopo le minacce di Lupin lo scorso giugno rispose, e Ron annu. Ma in quell istante la port si riapr, lasciando vedere il viso magro e rosaceo di Zia Petunia. - Harry. Aspetta! grid, correndo con una piccola cartellina nella mano destra. Harry si ferm appena prima di aprire il cancelletto, sorpreso Tieni, hai dimenticato le verdure di Edvige. Ehhmmm ... passa un buon anno scolastico. Harry ci mise vari secondi prima di capire che non era un illusione quella cartellina che Zia Petunia gli porgeva con tanta gentilezza con tanta cortesia che quasi si spavent. All improvviso pens di trovarsi nel bel mezzo di uno di quei programmi babbani e da un momento all altro sarebbe saltato fuori dai cespugli un tizio dicendogli: Candid

Camera!. E invece no, non successe.Zia Petunia continuava a sorridergli, nervosa, mentre Ron fece una faccia da punto interrogativo. - Petunia, che cosa fai! grid Zio Vernon dalla porta dell ingresso, stringendo i suoi piccoli occhietti in un gesto di isteria ti ho detto che proibito parlargli! Zia Petunia abbass lo sguardo un momento, lasciando la cartellina sul baule di Harry. - Arrivo, Vernon, caro! grid, e torn a sorridere ad Harry senza che suo marito lo notasse e poisi ridiresse verso casa. - Grazie Zia Petunia disse Harry mentre lei si allontanava, incerto su come dovesse agire di fronte a questa quantomeno insolita dimostrazione d affetto buon anno anche a te. Petunia ringrazi e rientr rapidamente in casa, chiudendosi la porta alle spalle. Alcuni secondi dopo si sentirono altre grida di Zio Vernon e, per la prima volta, Harry prov pena per Zia Petunia. In fondo, desiderava che stesse bene. Infine, neanche fosse impazzito, pens che gli avrebbe scritto. Anche se ancora non sapeva se meritasse tanto. Ron gli fece capire di sbrigarsi con uno sguardo, e subito presero a trasportare i bagagli verso l auto. Non sapeva se dire qualcosa, su quello che aveva appena visto; sapeva che gli zii di Harry erano strani, aggressivi, scorbutici e a volte persino crudeli, ma quello che aveva appena visto usciva esageratamente da quegli schemi. Voleva dire qualcosa al riguardo, ma visto che Harry non dava segno di volerne parlare, anche lui tacque. George scese dall auto per aiutarli a caricare le cose nel bagagliaio. Harry gli strinse la mano e guard attentamente il suo vestito: portava un impeccabile abito nero, anche il suo sguardo faceva intuire quanto gli fossero andate bene le cose, a lui e suo fratello, con il negozio di scherzi. Harry fu molto contento per loro, e poi non pot fare a meno di domandare delle cose riguardo alla loro destinazione. - Sei sicuro che il padrone del negozio babbano sia un mago? - Mmm non esattamente un negozio.. comunque s, cos rispose George, sistemando il bavero della sua giacca Fred e gli altri sono gi l che ci aspettano. Harry annu, mentre Ron apriva la porta del passeggero. - Ti sembrer strano, ma mi hai gi messo una gran curiosit di vedere questo posto. Staremo benissimo, gi me lo sento. Stare bene.. un sentimento che suonava quasi estraneo e lontano per Harry, ma cerc di sgombrare la mente per fargli posto. I Weasley facevano sempre grandi sforzi per accoglierlo nel migliore dei modi e farlo sentire amato.. doveva pur ricambiare in qualche modo. E , senza perdete tempo, salirono sull auto. Harry diede un ultimo sguardo verso la casa dei Dursley, e si sent confusamente triste. Cominci a pensare che avrebbe voluto conoscere meglio quell estraneo ma confortevole nuovo atteggiamento di Zia Petunia.. ma non poteva chiedere tanto. Abbozzo un sorriso pensando alla cena. Sperando che Dudley si fosse strozzato col suo prosciutto crudo.
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Un grosso capannone con un invitante insegna luminosa all entrata fu la prima cosa che Harry vide scendendo dall auto. Almeno una dozzina di persone si accalcavano per entrare, tutti adolescenti. A prima vista sembrava la tipica entrata di una discoteca londinese, ma Harry dubitava che Fred e George avessero preferito luci e piste da ballo con i loro scherzi. Si sent un po spiazzato, ma improvvisamente felice non era mai stato in un posto del genere. Persino, rapidamente, pens alla possibilit di ballare. Anche se.. pensandoci bene, forse no si disse, ricordando un piccolo dettaglio. Lui non ballava, non sapeva farlo e non gli piaceva per niente, ed avrebbe seguito

questa filosofia fino a che un urgenza o situazione estrema (come, per esempio, essere minacciato con una maledizione cruciatus) non l obbligasse a contrariarla. - Andiamo convenne George, camminando verso l entrata. Ron e Harry lo seguirono da vicino. Un uomo grande e corpulento che ricordava quasi Hagrid, si occupava della selezione all ingresso. Aveva una piccola lista in mano, sulla quale cercava e segnava le persone che entravano e uscivano. George si destreggi in mezzo alla folla di gente in fila e si piazz davanti al tipo con un certo tono di superiorit nella sua voce. Tossicchi un paio di volte affinch questo notasse la sua presenza. - Ehm ehm.. George Weasley disse, e il tizio lo guard con uno sguardo poco amichevole. Cerc il nome sulla lista e si gir, senza alterarsi. Diede due coppi alla porta e questa si apr, lasciando uscire i forti mormorii e la musica assordante del posto. - Avanti disse, e George annu. Fece un gesto affinch Ron e Harry lo seguissero, e i tre attraversarono la porta, e scesero le scale. Harry si era immaginato qualcosa di simile a quello che vide. Una gran pista da ballo al centro, il bar di lato e una zona con i tavoli dal lato opposto, tutto lievemente illuminato da varie luci di diversi colori che giravano da qualche parte del soffitto. Aveva visto posti simili in alcune riviste che la Sig.ra Figg conservava sotto il tavolo del telefono, o nel telegiornale, quando l evento pi importante della notte era stato il divertimento di qualche membro della famiglia reale.. ma mai avrebbe pensato che lui, l insano, sviato, ribelle nipote dei Dursley, sarebbe mai entrato in un posto del genere. Inoltre ed era la cosa pi importante di tutte non riusciva a capire come mai un mago era a capo di un posto babbano, anche se pens che non gli sarebbepiaciuto conoscere la risposta. Il posto era abbastanza pieno, e George sospir soddisfatto, agghindandosi la giacca. - Niente male, no? disse, e Ron sorrise. Sembrava proprio che si stesse godendo la sua prima volta in discoteca cerchiamo gli altri. Finirono di scendere la stretta scala e camminarono lentamente verso il bar, ammirando la moltitudine che ballava e parlava animatamente. La faccia di Harry, come quella di Ron, sembrava assolutamente sbalordita, come se fossero due bimbi che visitano per la prima volta lo zoo. - Ciao Harry lo salut improvvisamente Ginny, facendolo cadere dalle nuvole. Ginny e Hermione erano sedute, una accanto all altra, vicino al bancone. Hermione non sembrava troppo felice; era assorta nel bicchiere davanti a lei e sospirava forte e profondo, come se gli avessero appena dato la notizia della morte di qualche parente. Quando vide che Harry e Ron si avvicinavano, cambi il suo sguardo triste con uno quasi spaventato. - Oh, ciao Ginny rispose Harry, un po colpito dalla reazione di Hermione, sedendosi su uno degli sgabelli del bar. - Ciao Harry c-c-ciao Ron balbett Hermione, e Harry avrebbe giurato che si vergogn di salutare il suo amico. Si gir per vedere se anche Ron l aveva notato, ma si trov davanti a una scena simile; Ron stava arrossendo lentamente, con lo sguardo verso il suolo, come se nient altro al mondo fosse pi importante del tappetino ai piedi del bancone. - Ehm... ma guarda come si vogliono bene i piccioncini comment Ginny, leggermente divertita. Si gir verso entrambe i lati, prima verso Hermione e poi verso Ron, e sorrise Bh Harry, che te ne pare del posto? inizi a dire, cercando di ammorbidire subito l ambiente teso che si era creato Mamma ci ammazzer se scopre che siamo stati qui ricord, ma pi che preoccupata sembrava entusiasta, seguendo il coraggio deigemelli. - Bh.. mi pare che sia molto bello - rispose, incerto ma sono completamente ignorante a riguardo. Non ero mai stato in un posto come questo

- Neanche io, ma grazie ai miei fratelli potremo venirci spesso.. disse, con un gran sorriso, e George alz il bicchiere verso di lei e poi fece un sorso. Vicino al bicchiere di George c erano due burrobirre, e Harry quasi non casc all indietro, guardandole stupefatto. Poi si avvicin con discrezione. - Ci sono le burrobirre anche nel mondo babbano? sussurr, sorpreso. George sorrise ampiamente. - Da oggi, s rispose, passando le bottiglie verso di lui e Ron che si gir di spalle. - Ma .. come? Non vi creeranno problemi? domand, rimanendo un po di stucco. - Ci siamo informati molto bene a riguardo, Harry, non ti preoccupare disse, accentuando alcune parole come se si stesse rivolgendo al Ministro della Magia Ho parlato con Madama Rosmerta, la padrona de i Tre Manici di Scopa, e mi ha detto che l invenzione della burrobirra non appartiene a nessuno in particolare. E diventata talmente popolare che adesso chiunque pu aprire una propria fabbrica.. Inoltre, nel mondo babbano tirano fuori prodotti nuovi in continuazione.. Ma quando assaggeranno la Birra Magica (cos l abbiamo chiamata) io e Fred avremo talmente tanti soldi da poter comprare anche il castello di Hogwarts.. - O per regalare una lunga vacanza a Mamma e Pap .. intervenne Ron, e George gli fece l occhiolino, complice. Harry non trov altro da fare che sorridere. Non era convinto di quanto legali fossero i loro affari con i babbani, ma non se ne preoccup troppo. Sbatt la sua bottiglia con quella di Ron, come un brindisi, e fecero un lungo sorso. Poi Ron, dopo aver guardato fugacemente Hermione ed evitando il suo sguardo tanto rapidamente quanto gli fu possibile, corrug le sopracciglia e guard la sorella. - E parlando del Re di Roma dov Fred? domand, e Ginny si mosse un po dal suo sgabello per dare un occhiata. - E da mezz ora che non esce dalla pista disse, guardando alla sua destra sta ballando con Stella, almeno mi pare.. fece una risata, e Hermione gli fece eco, anche se con poca enfasi. Dopo quel commento tutti tornarono alle loro cose, Harry rimase a guardarli con aria interrogativa. Sembrava l unico ad essersi perso dei dettagli. - Chi Stella? Ron fin di bere la sua burrobirra e guard Harry come se avesse dimenticato qualcosa di molto importante. - Questa era una delle cose che dovevo raccontarti, amico.. disse, lasciando la sua bottiglia sul bancone Stella arrivata alla Tana due settimane fa. Star con noi del sesto anno a Hogwarts. - Viene da qualche posto dell America .. non so quale di preciso, ma la cosa importante che nuova ad Hogwarts e dovremo aiutarla ad integrarsi.. quello che ci ha ripetuto instancabilmente Mamma.. disse Ginny, socchiudendo gli occhi. George annu, sorridendo. Quindi si appoggi sul tavolo, richiam il tipo dietro al bancone e, dopo avergli detto qualcosa all orecchio, torn a risedersi composto. - E molto intelligente e divertente.. davvero molto piacevole averla in casa continu Ron, sorseggiando nuovamente la sua birra. Harry annu lievemente, rivolgendo lo sguardo alla pista per vedere se poteva distinguere Fred e Stella tra la folla. Ma il posto era talmente pieno che era quasi impossibile individuarli. - Fred sta uscendo con lei?

All unisono, George e Ron sputarono quello che stavano bevendo, mentre Ginny e Hermione ridevano come se avessero appena ascoltato una barzelletta eccellente. - Sei pazzo? rispose Ron, divertito, prendendo un paio di tovaglioli dal bancone per ripulirsi Stella come fosse mia sorella.. Gli altri fecero cenni di assenso come se quell informazione fosse praticamente ovvia. Harry non seppe come reagire, tranne che girandosi di spalle, un po imbarazzato. Non finiva mai di venire a sapere cose nuove, soprattutto se avevano a che fare con la magia. - Rester con noi fino a domani. La verr a prendere sua madre domani a Diagon Alley quando andremo a prendere i libri. Al momento era in fuori per un importante viaggio e non poteva venire a prenderla.. Harry continu a guardare la folla, per vedere se Fred e Stella fossero in vista, ma la gente era tanta, e si muoveva incessantemente a tempo di musica ed era assolutamente impossibile distinguere le sagome. Inoltre, le luci tenui del locale non aiutavano per niente. Al suo fianco, Ron bevve il suo ultimo sorso di burrobirra, preso, secondo Harry, da un incontrollabile nervosismo. Sospir, alz lo sguardo e si sistem la camicia. Gli mancava solo di farsi il segno della croce. Senza nemmeno pensare allo sguardo perplesso di Harry, cammin con circospezione da un lato e si avvicin, quasi tremando, verso Hermione, che stava parlando con Ginny. - Ahh . Ehhmmm - inizi, balbuziente, e cerc di evitare lo sguardo di scherno di Ginny P-possiamo possiamo P-parlare un m-momento? cio..

Hermione evit subito lo sguardo di Ron, spaventata, come se invece di avergli chiesto di parlare gli avesse detto: Hermione, sei stata bocciata in tutti i GUFO . Si morse il labbro inferiore e fece un respiro. Quindi si gir verso di lui,con un mezzo sorriso, nervosa. - Va bene, andiamo. Harry alz un sopracciglio, pi confuso di prima, ma sorrise vedendo la scena. Non se lo sarebbe mai aspettato. Che cosa era successo ai suoi due migliori amici? Ancora una volta, tutti sembravano informati delle novit, tranne lui. George si scambi uno sguardo pi che eloquente con Ginny, e alzarono in alto i calici brindando a qualcosa che mormorarono soltanto, e cos a bassa voce che Harry non pot sentirlo. Ma non voleva rimanere con questo dubbio. Qualunque cosa riguardasse Ron o Hermione era anche affar suo.. o cos almeno credeva. Allora si sedette vicino a Ginny e si chin verso di lei, con la fronte aggrottata in attesa che gli raccontasse tutto. Stava per chiedergli di raccontargli tutti i dettagli di cui non era a conoscenza, ma.. Proprio in quel momento, il grido disperato di una donna proveniente dall entrata si fece eco nel locale. Tutto s immerse in uno spesso silenzio, da un secondo all altro le luci smisero di lampeggiare. Subito anche la musica smise di suonare, lasciando il posto ad un bisbiglio generale, chi spaventato, chi preoccupato. Tutti erano girati a guardare verso la scala, tutti volevano sapere cosa era successo.. e in quel momento la cicatrice di Harry inizi a bruciare. Fece una smorfia di dolore e si port una mano sulla fronte, gesto che i suoi amici non potettero non notare. Si scambiarono uno sguardo terrorizzato; la cicatrice di Harry di era dimostrata in molte altre occasioni un ottimo allarme di pericolo incombente. George deglut, e gli disse di non muoversi da l. - Io vado a vedere mormor e, si diresse verso le scale, Harry lo prese subito per un braccio e si alz. - Vengo con te disse, tagliente Se chi temiamo che sia, avrai bisogno del mio aiuto. George sapeva che Harry aveva ragione, quindi annu, un po spaventato, e salirono insieme. Harry riusciva appena a vedere l uscita.. le luci erano molto fioche, e la scala era talmente stretta che si inciampava salendo. Non voleva preoccuparsi pi del necessario, ma in un secondo il suo cuore si riemp di paura.. non era pronto per affrontare Voldemort. Non l, non con tutti quei babbani intorno, non cos indifeso... non senza la sua bacchetta.

Arrivati alla porta videro una dozzina di persone intorno a un corpo vicino la strada. C erano poliziotti ovunque, il traffico era stato bloccato in tutta la zona circostante e l entrata del locale era stata sbarrata da una grossa striscia gialla con su scritto non oltrepassare . Appena ne ebbero modo, Harry e George la scavalcarono, s infilarono tra la folla e si avvicinarono con prudenza. Harry studi la scena: tutti avevano un espressione d infelicit ed orrore nei loro volti, cercavano di coprirsi con i cappotti come se facesse un freddo insopportabile, e quasi tutti stavano prendendo un colorito verde pallido. Inoltre, il cielo sembrava essersi fuso in un nero profondo, gelido, senza lasciare spazio n alla luna n alle stelle. Torn a guardare verso quel gruppetto di poliziotti, cerc di guardare dietro di loro e poi, lo vide: il corpo inerte di una donna, con i capelli spettinati e il viso cadaverico, con stampata una smorfia di panico. - E stato immediato, spieg un tizio col cappello, ad altri che aspettavano istruzioni alla sua destra Un infarto, apparentemente. Harry chiuse gli occhi e strinse i pugni. No, non era stato un infarto. Ne era sicuro... uno o pi Dissennatori erano appena stati l. Ma la cosa pi sicura di tutte: non erano venuti per l anima di quella donna.. stavano cercando lui. George lo guard, nervoso. Harry annu; erano arrivati entrambe alla stessa conclusione. Perch avevano mandato di nuovo i Dissennatori? .. e c era Dolores Umbridge o persino il Ministero dietro tutto ci? Senza potersi concentrare, sent una mano sulla sua spalla. - Non potete stare qui disse uno degli agenti che aveva la faccia spaventata proprio come quella del cadavere Tornate dentro. George annu, prese Harry per il braccio e si diressero verso l entrata, ma non poterono scendere le scale, poich un centinaio di persone stava cercando di uscire dal locale con premura. George e Harry si fecero da parte prima che lo facessero gli altri e nel frattempo cercavano i loro amici tra la gente. Harry, molto teso, pens di aver visto i capelli di Hermione, e senza rimuginare troppo la segu. Ron si un subito a loro, e appena la Ford Anglia nera fu pronta a partire, salirono a bordo. Dallo sportello, Harry continu a guardare le facce delle persone accanto al cadavere. Cosa poteva mai essere successo di tanto orribile.. di tanto spaventoso da provocare una morte di quella natura? Ma nessuno si soffermava a pensarci; giravano semplicemente la testa dall altra parte e si affrettavano a raggiungere le loro macchine. I babbani non sono in grado di affrontare un Dissennatore concluse Harry, portando alla sua mente il ricordo di Dudley, stupefatto e atterrito, che svenne soltanto sentendo la vicinanza di una delle guardie di Azkaban. Hermione e Ron non dissero niente, ma Harry poteva immaginare che nelle loro teste frullassero le sue stesse idee. - Pap verr a prenderci tra un attimo disse Fred improvvisamente, facendoli sussultare mentre si chinava verso il finestrino Lo aspetter io insieme a Ginny e Stella. Ci vediamo a casa. George fece un gesto d intendimento, si gir verso i sedili posteriori per assicurarsi che Harry e gli altri stessero bene, e mise il piede sull acceleratore, producendo un forte rombo che fece tremare tutte le finestre del vicinato. Come c era da aspettarsi, i gemelli si sentivano colpevoli per quello che era successo: avevano messo a rischio la vita di tutti... per niente di cui valesse la pena. Era un buon affare, ma forse dovevano rivedere le loro priorit. George pens a sua madre e fu scosso da un brivido. Prima di continuare col negozio di scherzi, avrebbero dovuto dissotterrarli... perch Molly gli avrebbe fatto ne erano sicuri due belle lapidi nell orto della Tana. Harry non poteva smettere di pensare a quello che era appena successo: la sirena di un ambulanza lontana gli ricordava che un innocente babbana era appena morta. Morta per colpa sua. Perch adesso? Erano morti solo babbani da quando Voldemort era tornato al potere... Stava forse iniziando, nel silenzio delle due fazioni, la seconda guerra?.

Cap.III: Sorpresa a Diagon Alley


Un locale babbano, un locale babbano!! aveva gridato ieri sera Molly, particolarmente agitata, mentre Arthur passeggiava avanti e indietro dimostrandosi preoccupato, ma mai come sua moglie. Mollystette un ora intera a rimproverare i gemelli per aver portato tutti in quel posto, descrivendogli e ripetendogli senza stancarsi i pericoli cui erano andati incontro. Ditemi che non avevate le bacchette! chiese loro, ma non risposero. E non poteva che significare il peggio. Continu a lungo ricordandogli la preoccupazione che avevano recato al padre e a lei, per dopo qualche ora, abbracci i gemelli talmente forte che quasi li spezzava a met. non potei sopportare di perdervi disse alla fine, e loro capirono, promettendole che non sarebbero mai pi tornati in quel posto. O almeno .. non con gli altri. Un forte raggio di sole svegli Harry la mattina dopo. Era ancora un po scosso per i fatti della notte passata.. gli faceva male la testa e non sapeva se provare paura o odio. Senza cercare gli occhiali, si appoggi sullo schienale del letto e ammir la bellezza del prato dalla finestra della cameretta. Era una bella giornata.. niente sembrava indicare che un paio di Dissennatori erano stati molto vicino a lui poche ore prima.. - Su forza, alzatevi! Sei sempre l ultimo eh Ron? La Sig.ra Weasley era appena sbucata da dietro la porta. Il suo viso aveva un aria premurosa, poi prese fiato solo per far sembrare le sue parole un po pi minacciose. - Ronald Weasley, ti avverto, vestiti subito o ne pagherai le conseguenze... La porta si chiuse improvvisamente e Ron balz dal letto, come se si fosse appena svegliato da un incubo. Harry non disse nulla e si vest, e qualche minuto dopo scese le scale dietro a Ron. - ma dove sono tutti? domand Ron, vedendo che la sala da pranzo era vuota. - Si sono alzati presto, come avreste dovuto fare voi, e sono andati a Diagon Alley. Siete gli ultimi.. li rimprover la Sig.ra Weasley, mettendosi le mani sui fianchi e aggrottando la fronte pare proprio che non abbiate il tempo di fare colazione... tenete prese un piccolo vaso da un ripiano sopra il caminetto e lo pass ad Harry tieni caro, userete la polvere volante per andare a Diagon Alley. Forza, non perdete altro tempo. Mentre Ron cercava di mangiare qualcosa al volo, la Sig.ra Weasley chiese a Harry come si sentiva. Lui non seppe cosa rispondere, e lei lo rassicur dicendogli che Silente aveva gi messo molte persone ad investigare sull attacco di ieri sera,e che tutto sarebbe finito per il meglio. Ancora non avevano le prove che erano stati davvero dei Dissennatori, ma , se cos fosse stato, il Ministero ne sarebbe venuto a conoscenza. Due secondi dopo e tutti e due si ritrovarono per strada. Mentre tossivano e si pulivano dalla cenere sui mantelli, si ritrovarono davanti a un bancone di legno, apparentemente in un negozio di animali, perch Ron soffoc un grido di spavento notando che, vicino a lui, un enorme lupo imbalsamato gli mostrava i suoi artigli. Il negoziante sent il fracasso ma non disse nulla. Li guard appena un po storto. Deve essere gi abituato a vedere uscire le persone dal suo camino pens Harry mentre raggiungeva Ron verso l uscita. Senza scambiarsi troppe parole, camminarono fino al Ghirigoro, dove sicuramente avrebbero trovato gli altri, ma durante il tragitto vennero rapiti dal negozio dei gemelli. Harry spalanc la bocca per lo stupore; non avrebbe mai pensato di venere una cosa simile. Un impeccabile vetrina con contorni di legno pubblicizzava i prodotti pi richiesti, tutti messi in bella mostra su dei vassoi in file ordinate. Sopra, un insegna luminosa,(come quelle al neon, per magica) recitava: Sortilegi Weasley: Se non ce l abbiamo, l inventiamo! , e nell altro angolo, c era una piccola buca delle lettere illuminata da una insegna che diceva Suggerimenti. Com era chiaro dallo slogan, la gente poteva chiedere determinati scherzi o dolci se i gemelli non l avevano ancora nell inventario.

- Non potevate cadere pi in basso, eh Weasley ? Era l ultima persona che Ron desiderasse sentire. Draco Malfoy, con una veste completamente nera, dove spiccava il blasone di Serpeverde, lanci uno sguardo beffardo al negozio di Fred e George. - Sparisci, Malfoy - ringhi Ron a denti stretti, Harry fece appena in tempo a fermarlo. A quanto pare, era disposto a saltargli addosso in qualsiasi momento. - Sortilegi Weasley ... Non ti bastavaquel idiota di tuo padre che corre dietro ai babbani? Ron stava per urlargli i peggiori insulti ,ma Harry lo precedette. - E il tuo, Malfoy? Dove sta tuo padre? Sono sicuro che sta passando una fantastica vacanza ad Azkaban... Draco cambi bruscamente la sua espressione di scherno con una pi sorpresa e schifata. Harry alz un sopracciglio, sperando in una risposta, ma prima che Draco potesse pensare a qualcosa di convincente dadire, un gruppo di Serpeverde lo stava chiamando dal fondo della strada. Draco si gir, fece un gesto con la mano, e poi fiss gli occhi su Ron. - Ci vediamo presto... disse, contrariato, e se ne and pi veloce di com era arrivato. Ron e Harry sorrisero, soddisfatti. Si girarono e tornarono a guardare il negozio; a loro sembrava geniale, non gli importava quel che Draco potesse dire. Pensarono di raccontare la faccenda ai gemelli, ma non c era neanche una luce dentro; probabilmente avevano ritardato l apertura. Pensando di trovarli al Ghirigoro, si avviarono per raggiungerlo. Il corridoio di pietra dell entrata era strapieno di studenti, accompagnati dai loro genitori e fratelli alla ricerca di nuovi accessori. In un angolo trovarono un gruppo di ragazzi particolarmente rumoroso; con i nasi attaccati alla vetrina, ammiravano, stupefatti, la nuova Nimbus 2004. Harry apr la bocca, ma non trov un aggettivo adatto a quel che stava vedendo. Era il pi bel manico di scopa che avesse mai visto, il manico scintillava, anche questa come la firebolt aveva il numero di serie inciso in oro, i ramoscelli della coda erano super aerodinamici e c era montato anche un sistema anti slittamento. Sicuramente aveva centinaia di altre qualit, ma c era talmente tanta gente davanti alla vetrina che fu impossibile avvicinarsi di pi. Dall altra parte del negozio vide Ron fargli cenno di raggiungerlo; gli altri erano l che li aspettavano. L aspetto della libreria non era troppo differente dagli altri negozi di Diagon Alley; c era tanta gente che entrava e usciva, altri che si sedevano su un lato del marciapiede, aspettando che la folla diminuisse per fare acquisti. Come ne ebbero l occasione, Ron e Harry svicolarono in mezzo a un paio di famiglie all entrata, e trovarono un varco per passare, e si ritrovarono davanti alla gabbia dove c erano gli ultimi esemplare del libro mostro dei mostri . Ron cerc di mantenersi a debita distanza, ma uno di quegli inquieti pezzi di letteratura, riusc a prenderlo per il bordo dei pantaloni, strappandogliene un pezzo. Ron grugn, per poi sbuffare, rattristato. Non aveva i soldi per comprare un altro paio di pantaloni, ma Harry gli assicur che gliene avrebbe regalato un paio. Se voleva, poteva prenderlo come regalo di Natale anticipato. Diedero un occhiata in giro, si allentarono un po la divisa (si faticava a respirare in mezzo a tutta quella gente) e scorsero Hermione vicina ai suoi genitori che parlava come al solito con Ginny. Aveva un pesante libro tra le mani e stava cercando qualcos altro in uno degli scaffali della libreria. Ron deglut; la guard intensamente, come se avesse una guerra interiore sul decidere se avvicinarsi o fuggire il pi velocemente possibile, poi sospir e scosse la testa. Cominci a camminare verso di lei, ma Harry, mentre lo seguiva, dovette fermarsi. Una sagoma vicino a lui lo attrasse immediatamente. Si gir per guardarla e vide il viso di una giovane ragazza, ma non pot osservarla meglio perch c era molta gente tutt attorno. La ragazza era carica di libri, e camminava con difficolt in un corridoio stretto. Harry cominci ad avvicinarcisi, camminando tra i clienti, e in quel momento ebbe uno strano bruciore. No, niente a che fare con la sua cicatrice. Era un altro tipo di allarme... qualcosa di pi vicino ai sensi umani che alle conseguenze della magia... Senza che lei se ne rendesse conto, uno degli addetti stava riordinandoi libri negli scaffali pi alti, con scarsa agilit. Inoltre, la scala sulla quale stava cominci a barcollare e sarebbe cascata da un momento

all altro. E cos, talmente veloce che non ebbe neanche il tempo di respirare, corse verso di lei e la spinse da una parte, e in quel momento la vecchia scala crepit a terra. Harry sent in parecchie persone gridare. E quello che prima era un mormorio incessante, si trasform in silenzio. Aveva il battito accelerato, ma cerc di accertarsi che tutti stessero bene. L addetto era riuscito a saltare e non si era fatto niente... anche se una vecchia signora gli url contro e inizi a sbattergli la borsetta in testa per non aver fatto attenzione a quel che stava facendo. Alcuni risero davanti a questa scena, e cos Harry sfrutt l occasione per guardare al suo fianco.. la persona che aveva appena salvato. Una ragazza magra, con i capelli arancioni e due profondi occhi celesti, lo fissava dritto negli occhi. Harry si sent arrossire, quindi abbass lo sguardo e cominci a raccogliere i libri sparsi sul tappeto. Mentre prendeva un grosso libro, con la copertina di velluto, sbatt contro la sua mano che andava nella stessa direzione. I loro occhi s incrociarono di nuovo, e lei sorrise. - Grazie mormor, e Harry riusc solo a sorridere goffamente. L aiut ad alzarsi e in quel momento Ron e Hermione fecero capolino nella scena. - State bene? chiese Hermione, raggiungendoli velocemente. Ron calm la sua ansia dopo aver dato uno sguardo da sotto in su ai suoi amici. - S, sto bene. E una fortuna che Harry Potter sia sempre nei paraggi quando serve disse lei, guardando di nuovo Harry, mentre lui si stringeva le labbra, imbarazzato, come per dire una sciocchezza. Ron rilass le spalle, sospirando. - Bene, avete avuto modo di conoscervi... Harry, lei Stella, Stella Maris. Lei, che non aveva tolto gli occhi di dosso da Harry, allung la mano, sorridendo apertamente. Harry la strinse, sorridendogli di rimando, pensando che lei l aveva gi riconosciuto. Era ovvio... era apparso sulla Gazzetta del Profeta varie volte, e non sempre per situazioni piacevoli... Si guardarono intensamente per un altro secondo, ma la voce di Hermione non tard ad interromperli. - Ehmmm... Stella, tua madre ti sta aspettando all entrata. Vuole parlarti gli disse, e Stella, sentendo le prime parole, sobbalz appena, come se l avessero svegliata all improvviso da un sonno profondo. - Ohh, va bene, bh, stato un piacere conoscerti.Harry si conged, sorridendo cortesemente, stringendosi forte i libri al petto e sparendo tra la folla. Harry la segu con lo sguardo finch non la perse, mentre Ron sorrideva perspicace al suo fianco. L addetto che era caduto dalla scala si avvicin improvvisamente ad Harry. Era un uomo eccessivamente magro, dall aspetto imbronciato, con gli zigomi prorompenti e la barba frondosa. Accenn un sorriso, mentre si scuoteva il grembiule. - E un amico della signorina? Harry non seppe cosa rispondere, ma il tipo non sembrava voler aspettare una risposta. - Gli dica che il libro che cercava qui non c , ma so dove prenderlo. L avr qui il prossimo mese... Harry annu, un po confuso, mentre l addetto girava i tacchi e spariva dietro l ultimo scaffale. E senza dargli il tempo di pensare, sent la voce del Signor Weasley. - Buongiorno Weasley! grid entusiasta non appena apr la porta, ed un secondo dopo varie teste rossicce sparse per il negozio rispondevano calorosamente buongiorno, Pap!. Harry rimase colpito quando not che Stella, qualche passo lontano da sua madre e nascondendosi dietro una signora grassa e stravagante, si un al saluto.Il signor Weasley si avvicin a loro, abbracci Ginny, scarmigli i capelli di Ron e, sorridendo come solo un padre lo fa,

guard stella e gli fece l occhiolino. Nessuno degli altri sembr stupito; e in pi, la signora Weasley sembrava incantata. Poi si gir, mentre passava la valigetta a sua moglie. - Harry! disse, facendo alcuni passi verso di lui e stringendogli la mano. Gli sussurr che l attacco della sera prima era sotto indagine e che l avrebbe tenuto al corrente degli sviluppi, per prima di finire la frase vide due alti e rossicci in un angolo Ah! Ecco i miei impresari preferiti... disse, guardando verso Fred e George, che indossavano dei lussuosiabiti di seta verde e parlavano animatamente con due ragazze. Senza molti preamboli i gemelli abbracciarono il padre mentre lui li ammirava orgoglioso non pensate ad altro... e gli siete piaciuti no? tutti e due annuirono agghindandosi i mantelli. Gli diede delle pacche sulle guance, congratulandoli, e poi torn a guardare il resto della famiglia.Draco, nel frattempo, osservava la scena con odio, dal piano superiore. Senza che gli altri lo notassero, la Sig.ra Weasley fece un gesto a suo marito, indicandogli di girarsi, e il Sig. Weasley sembr capire all istante. Inarc le sopracciglia, sospir, e si diresse con passo fermo verso Stella e sua madre, che sembrava estranee a tutto quello che succedeva intorno. A giudicare dalle loro facce, sembravano concentrate in un accesa discussione. Arthur Weasley si avvicin pi che pot, si tolse il cappello e gli fece un inchino. Stella fece un gran sorriso, sua madre invece sembr un po meno enfasi. Si limit a fare un gesto di minima cortesia e, mentre il Sig. Weasley si rimetteva il cappello in testa, Stella fece qualche passo indietro, per lasciarlo solo con sua madre. Era una donna magra, indossava una tunica di colore azzurro cielo e dei capelli dorati che brillavano a ogni movimento. Il suo viso era pallidino ma i suoi lineamenti erano morbidi, soavi, e risalavano i suoi occhi, rotondi e celesti, gli stessi che aveva ereditato Stella. Se non fosse per il suo aspetto ombroso e l eterna smorfia di dispiacere sulle labbra, Harry l avrebbe trovata molto attraente.. e bh, Stella non era certo da meno .. anzi. - Ehmm Harry... potresti aiutarmi? Stella l aveva appena raggiunto, con una pila di libri in mano, alcuni molto pesanti che minacciavano di cadere tutti da un momento all altro. Harry sussult quando la vide e, arrossendo per il fatto che fosse comparsa proprio mentre stava pensando a lei, reag istintivamente prendendo parte dei libri alleggerendogli il carico. Mentre Stella abbassava lo sguardo, divertita dal viso di Harry, lui non pot fare a meno di notare la tesa conversazione tra il Sig. Weasley e la Sig.ra Maris. - Succede qualcosa di brutto? domand, guardando verso i due adulti, e Stella sospir un po indecisa, come se non fosse sicura di parlarne. Poi, proprio quando stava per dire qualcosa, Hermione, Ron e Ginny, comparvero da un angolo. Hermione aveva una copia della gazzetta del Profeta nella sua mano destra. L attacco di ieri uscito in prima pagina, ovviamente inizio a dire, mentre mostrava a tutti una delle prime pagine Dicono non possono assicurare che siano stati i Dissennatori, ma visto che Tu-sai-chi tornato, bisogna stare all erta... - E la cosa pi sensata pens Stella, molto sicura e fiduciosa. Harry la guard fisso finalmente il Ministero ha deciso che posizione prendere... Ginny annu. - Senza parlare del fatto che non invier un altro inquisitore quest anno... - non sopporterei un altro anno a leggere in silenzio pens Ron, e tutti si mostrarono d accordo - anche se non sono neanche disposto a passare un altro anno con Piton, ma suppongo di non avere scelta... scherz, e Ginny soffoc una risata. Stella fece uno sguardo di rimprovero... ma poi sorrise.

- Per una buona difesa molto importante prendere sul serio Pozioni, Incantesimi... Ehmm Chi il professore di Difesa Contro le Arti Oscure a Hogwarts? Tutti si guardarono, con un misto di confusione e vergogna, poi Harry prese la parola.

pens un momento

- Questa s che una bella domanda... disse, arricciando il naso Per varie circostanze, ne abbiamo avuto uno diverso per ogni anno... e pregando che non torni la Umbridge, penso che tra una settimana avremo un nuovo professore. - Bh, spero che sia un insegnante qualificato. E sempre stata la mia materia preferita... ed aggiunse, con fierezza Voglio diventare un Auror. Harry sgran gli occhi. Stava per dire anch io quando Hermione lo anticip. - Sar sempre pi comune questa scelta con i tempi che corrono. Con la guerra che iniziata, tutti vorranno partecipare, ma ben preparati ed armati... - dicono che molto difficile entrare nell Accademia degli Auror sentenzi Ginny La prof. McGranitt mi ha detto che servono dei requisiti altissimi in tutte le materie, e poi passare un esame preliminare dove verificano le tue attitudini in Difesa... - Nessuno ha detto che essere un Auror fosse una cosa semplice... rispose Stella, con un tono di voce molto serio. Abbass lo sguardo, come se ricordasse qualche episodio particolarmente triste - lottare per ci in cui si crede, non mai facile... Hermione e Harry si scambiarono uno sguardo interrogativo, e quando lei stava per fargli qualche domanda a riguardo.. sentirono la voce del Sig. Weasley. - Bene ragazzi, abbiamo finito. Molly ha preso tutto... Tutti annuirono. Stella si gir un attimo a guardare dietro, dove la madre l aspettava, e sospir. Poi Ron e Ginny si avvicinarono per salutarla, quando il Sig. Weasley fece uno strano gesto, come per avvertirli di non avvicinarsi troppo, ma loro l abbracciarono forte ugualmente, rassicurandola che si sarebbero rivisti presto a Hogwarts. Sembravano veramente afflitti dal doversi separare... Anche Hermione la salut con affetto, e quando fu il turno di Harry, non riusc a muoversi. Cio, voleva salutarla, dirgli qualcosa di carino come gli altri, ma non gli uscivano le parola dalla bocca. Stella lo guardava divertita, come sollecitandolo a dire quello che stava cercando di dire. Vedendo che Harry rimaneva cos imbambolato, Hermione lo prese per un braccio, salut di nuovo Stella e lo port verso l uscita, che gli altri avevano gi varcato. Harry si ferm un momento sulla porta. Si diede un colpo sulla fronte per esser stato cos stupido, e poi si gir per vedere se poteva rimediare alla figura da baccal che aveva fatto. Ci nonostante, prefer rimanere dov era, ascoltando le parole del Sig. Weasley che salutava Stella. - Stella, tesoro, ti auguro buona fortuna. Sai gi che Molly e io aspetteremo le tue lettere, non dimenticare di scriverci appena arrivi... titub, per Stella sorrise. Lo abbraccio forte, e gli diede una pacca sulla spalla Non sarai sola.. Ron e Ginny si preoccuperanno di farti sentire come a casa. Ti auguro davvero tanta fortuna... Alz un momento lo sguardo e incontr quello della Sig.ra Maris, che lentamente si stava avvicinando verso di loro. Non volendo fermarsi pi del necessario, gli diede un bacio sulla fronte e gli sorrise, si affrett verso l uscita, dove raggiunse Harry. E uscirono entrambe. - Abbi cura di lei, Harry gli chiese il Sig. Weasley, mentre camminavano per Diagon Alley, di ritorno alla Tana. Lui annu, ma senza capire il senso di quelle parole. Qualcosa di molto misterioso circondava Stella, e lui, soprattutto lui, moriva dalla voglia di saperlo...

Cap. IV:Il ritorno dellEsercito di Silente


Nell ultima sera che Harry pass alla Tana, l ambiente era carico di tensione, sentimento assai distante dalla tranquillit e l allegria che regnavano tutte le estati in cui era stato l. Il Sig. Weasley camminava avanti e indietro, molto preoccupato, mandava e riceveva gufi in continuazione, e non staccava mai lo sguardo dalla fine stra. Inoltre, non lasciava che nessuno si sedesse davanti al camino, in caso ci apparisse qualcuno per parlare con lui.. Ogni tanto lanciava uno sguardo furtivo verso di Harry, come se volesse dirgli qualcosa, ma subito scuoteva la testa e si rimetteva a leggere le pergamene che aveva in mano. Ron si stringeva nelle spalle. Sentivano che tutto ci aveva a che fare con Lord Voldemort, con la resistenza, e la battaglia che si avvicinava, ma la Gazzetta del Profeta non diceva niente al riguardo, n il Sig. o la Sig.ra Weasley. Harry era sicuro di aver notato qualcosa di strano nell ultimo messaggio che era arrivato, come se fosse scritto in un altra lingua, ma non os dire niente. Forse era scritta in un codice segreto del Ministero, o dello stesso Ordine della Fenice. Se si tratta di qualcosa di importante ce lo diranno disse Hermione, rasserenandoli, e cos smisero di pensarci. Il mattino seguente, mentre scendeva le scale per andare a far colazione, un debole scintillio argentato richiam l attenzione di Harry. Aggrott le sopracciglia, si inginocchi davanti una crepa sotto lo scorri mano, e ci trov un nastro di seta, uno di quelli che usano le ragazze per legarsi i capelli. Era incredibilmente soffice, di un celeste brillante con delle piccole farfalle disegnate. Non seppe perch ma, sentendola tra le sue dita, sorrise. Si sent subito invaso da una piacevole sensazione, malgrado non sapesse bene come descriverla. Si riscosse, si mise il nastro intasca, e scese gi in cucina sempre accompagnato da quella strana sensazione di benessere. Entrando, vide tutti chinati davanti al tavolo che si litigavano l ultima fetta biscottata col burro. Harry prese porto affianco a Ginny, e la Sig.ra Weasley lo vide da dietro una spalla di Fred. - Buongiorno, Harry, caro esclam, con il suo usuale sorriso materno forza, fai colazione, anche gli altri hanno fatto tardi. Ron e Hermione mangiavano in silenzio, ognuno in angoli opposti. Tenevano lo sguardo fisso sulla loro tazza di cereali, confusamente nervosi, come se non sapessero perch si trovavano l, situazione che a Harry sembr pi che sospetta. Fred e George, a capotavola, discutevanodi alcune delle loro nuove invenzioni e del colore delle confezioni, sempre sotto l attento occhio della madre. Ogni tanto gli lanciava uno sguardo sfiduciato, perch nonostante ormai si fosse rassegnata all idea del loro negozio di scherzi, non smetteva mai di controllare che non facessero sciocchezze. I gemelli non erano nuovi a incidenti o rischi mortali, cosicch, quando gli capitava di stare con loro, era sempre molto attenta alle loro conversazioni. Ginny, da parte sua, li ascoltava con attenzione. Aveva un rapporto molto stretto con i fratelli, situazione che sfruttava per dare consigli e idee per nuovi scherzi. In realt, era stata proprio lei a consigliargli l arredamento e le decorazioni del negozio. - Sentite, so gi qual la soluzione disse Ginny, alzando le mani al cielo. I gemelli la guardarono interessati E molto semplice. Cos i clienti non si confonderanno: per il torronesanguinolentousate le confezioni rosse, e per le merendine marinare una confezione blu. La faccia diventa quasi blu quando stai per vomitare no? George sospir soddisfatto Ginny, sei un genio. Ricordami di comprarti qualcosa di costoso a Natale. Molly sbuff disgustata, mettendosi le mani sulla vita. I gemelli sorrisero innocentemente, si alzarono contemporaneamente e portarono i piatti sporchi al lavandino. Qualsiasi cosa prima di un rimprovero!

- George, Fred.. porterete voi i bambini alla stazione, va bene ? domand all improvviso il Sig. Weasley, con lo sguardo perso, seduto sul divano, mentre gli altri si scambiarono sguardi di disapprovazione. Ron smise di masticare i suoi fiocchi d avena. - Io non vedo bambini qui, pap rispose Fred, dirigendo a Ginny uno sguardo complice, e gli altri fecero segni di assenso. Arthur si alz. - Ehm.. s, scusate disse, con un tono molto sonnolento li accompagnerai quindi? - Certo che s rispose abbiamo ancora la macchina di Mutang. Dobbiamo restituirgliela domani mattina. - La macchina di chi? chiese Harry. Fred deglut. Sua madre torn a guardalo con aria di sfida, e non pot fare altrimenti che parlare. Di Mutang... il padrone della discoteca chiar George, corrugando la fronte come se stesse per ricevere una botta in testa. Molly guard prima il marito, poi a Fred, e sorrise, anche se poco contenta faceva parte del nostro contratto concluse Fred. Harry voleva saperne di pi, ma non ebbe il tempo di fare altre domande. Improvvisamente, il rumore frenetico di un paio di ali riemp la stanza. Molli fece cadere la padella che aveva in mano, si sgrull il grembiule e corse alla finestra. Arthur, nervoso com era stato durante gli ultimi giorni, salt su dal divano e raggiunse la moglie, scrutando l orizzonte, E, in un paio di secondi, la sagoma divent visibile... tanto che se la ritrovarono sotto al naso senza quasi accorgersene. Era una civetta, grossa come Edvige ma di un grigio scuro. Quando Arthur si avvicin per slegare il messaggio, non emise un suono: rimase ferma, immobile, fin quando cap che era il momento di andarsene. Harry non aveva mai visto una messaggera tanto indifferente... Molly si gir verso i ragazzi. Con un gesto della testa, gli indic le scale affinch andassero nelle loro camere... Apparentemente il Sig. Weasley non voleva condividere quel messaggio con nessuno di loro. - Oh no, Molly cara.. non necessario disse Arthur, appena vide il gesto di sua moglie il messaggio non per me disse, appena un po deluso. Cammin verso la sala da pranzo, allung il braccio E per Hermione. Hermione strinse le labbra, prendendo la lettera dalla mani del Sig. Weasley. Non sembrava sorpresa o altro.. solo un po nervosa. Pieg il messaggio in due, se lo mise in tasca e prov a far finta che non fosse successo nulla, fissando lo sguardo sul suo piatto vuoto. Ginny alz un sopracciglio. Non guardi chi te la manda? Hermione neg, dirigendo un supplicante sguardo fugace verso Ron. Io... so gi di chi rispose lui Ho riconosciuto la civetta. Ron guard verso la finestra, dove si poteva ancora vedere in lontananza l uccello. Vedendo che gli altri continuavano a guardare Hermione con aria interrogativa, Ron torn a parlare. - Viktor Krum disse improvvisamente, e Hermione non pot fare altro che annuire. Senza voler diventare l attrazione della compassione dei suoi amici, Ron si alz dalla sedia, prese una mela dal vassoio e lasci la sala, in silenzio, per raggiungere la sua stanza. Harry e Ginny si scambiarono uno sguardo dispiaciuto, ma non osarono fare commenti. - Ti scrivi ancora col tipo di Durmstrang, eh? chiese Fred, un po irritato. Hermione sembrava sul punto di piangere. - E solo un amico!

- Ma Ron non la pensa come te rincar George, con lo stesso tono del fratello. Senza dire nient altro, anche loro salirono in camera. Ginny corse dietro di loro. All improvviso Harry si sent osservato. La cosa pi probabile era che Hermione stesse aspettando un rimprovero anche da parte sua ma, non essendo particolarmente ferrato in problemi di questo tipo, si limit a stringersi nelle spalle. Lei annu; sospirando profondamente, prese la sua fetta biscottata lasciata a met e la tir nel suo piatto di cereali. Quindi prese altri due piatti sporchi e li port al lavandino; preferiva aiutare la Sig.ra Weasley che continuare a pensare ai rimproveri dei suoi amici. Harry, come c era da aspettarsi, era convinto che Ron avesse tutto il diritto di arrabbiarsi, ma non voleva neanche essere brusco con la sua amica. Avrebbe pensato a qualche modo per fargli fare pace... visto che, per adesso, aveva qualcosa di pi urgente da fare. Sistemandosi gli occhiali, pos lo sguardo sulla stanza accanto, illuminata dai raggi del sole che filtravano tra gli alberi. Non era sicuro di fare la cosa corretta, ma la sua curiosit, per il momento, voleva essere placata. - So che non dovrei intromettermi, ma... Harry si era avvicinato lentamente verso il Sig. Weasley che, seduto sulla sua poltrona preferita, guardava verso l orizzonte come se aspettasse ansioso notizie da qualcuno. Per sua sfortuna, non c erano tracce di Errol. - Dicevi, Harry? rispose Arthur, girandosi verso di lui. Sembrava stanco, molto stanco, ma non aveva perso la sua solita tempra. - Succede qualcosa di brutto? domand Harry. No, Harry, no rispose, non troppo sicuro,ma tranquillo O almeno non ancora. Per credimi, appena ci saranno novit, sarai il primo a saperlo. Annu. Il Sig. Weasley rimase a guardalo, cosa che fece capire ad Harry che la conversazione finiva l. Annu di nuovo e si diresse verso le scale, che sal due gradini alla volta. Forse Voldemort era gi apparso, e nessuno voleva dirglielo? Prefer pensare che non fosse cos. Visto che pi si avvicinava l inizio dell anno scolastico e pi evidente era la possibilit di nuovi e grandi pericoli.
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Avevano gi oltrepassato la barriera per arrivare al binario 9 e , si diressero con i loro bauli fino al vagone dei
bagagli. Un signore infagottato in unimpeccabile uniforme blu oltremare e con il blasone di Hogwarts ricamato sul berretto li accolse, intanto Ron rimproverava Leotordo per essere tanto scandaloso. Non appena il tipo aveva preso la gabbia, il piccolo gufo cominci a volteggiare istericamente, come se non avesse mai viaggiato nellEspress di o Hogwarts. Ron gli url un paio di volte di smetterla ma fin per rassegnarsi. Sorrise imbarazzato al facchino e and via con gli altri, non senza prima consigliargli qualche panno o roba del genere sulla gabbia. Forse quello lavrebbe tranquillizzato. Come tutti gli anni, la banchina era strapiena di gente. Studenti di anni diversi, genitori ed amici, perfino alcuni bambini vestiti con abiti babbani che correvano qua e la. Gli adulti parlavano in gruppi, con visi che riflettevano la seriet, ma anche un po di euforia, come se stessero tramando una rivoluzione. Ed in fondo Harry sapeva che non mancava molto che accadesse: era arrivato il momento di agire, di pianificare, di trovare alleati. Perch, in qualche posto del pianeta, Lord Voldemort stava facendo la stessa cosa, e loro non potevano restare indietro. Quando salutarono Fred e George, i due diedero ad ognuno un sacchetto carico di dolci per il viaggio, quello di Hermione era visibilmente pi piccolo degli altri, ma lei non diede segno di lamentarsi. Ginny li ringrazi e li abbracci forte. Ron alz un sopracciglio, sospettoso, guardando il suo sacchetto. George sorrise. - Lunica cosa pericolosa l dentro sono le caramelle tuttigusti + 1. Se ne trovi una al sapore di broccoli la responsabilit non sar mia... scherz Fred. - Ci vedremo prima di quel che credete disse George, strizzando locchio a Ginny.

Lei gli restitu lo sguardo, scettica, ma conoscendoli, di sicuro avevano progettato qualcosa di strano per tornare a Hogwarts. Lei ed Hermione salutarono ancora i gemelli e salirono sul treno a cercare una cabina vuota. Ron e Harry fecero per seguirle quando Fred lo ferm tirandolo per una manica. - Hey...! Dove vai cos di fretta, fratellino... Lo tir cos rapidamente che Ron stava quasi per cadere a terra. George lo prese al volo e lo rimise dritto, gli sistem il mantello sulle spalle mentre lo guardava con un sorriso eloquente ti abbiamo preso un regalo disse, e dallinterno della sua giacca di seta tir fuori un pacchetto abbastanza grande non dirci niente adesso, avremo tempo per parlare. - Comportati bene, Ronnie ... persegui Pix in nostra memoria... Gli fecero locchiolino e poi salutarono Harry con una pacca sulla spalla, poi con un POP sparirono dalla loro vista. Ron non sapeva cosa dire ma, guardando il suo regalo, una luce di soddisfazione gli riemp la faccia. Seppell le unghie nel pacchetto quasi con furia, lacerando la carta, e spalanc la bocca dallo stupore, per poi passare ad un gran sorriso mentre stendeva il suo regalo per vederlo meglio: era un elegantissimo abito da cerimonia blu con gli orli argentati. Ron lo mostr a Harry con entusiasmo, e lui si limit ad annuire. Rivolse lo sguardo verso dove un istante prima si erano smaterializzati i gemelli, come se volesse vederli tornare per un paio di secondi. Voleva ringraziarli per aver mantenuto la parola, dopo la promessa che gli fecero due anni prima su quello stesso marciapiede, mentre ricevevano il denaro del premio del Torneo Tre Maghi. Ma subito Ron lo fece tornare con i piedi per terra: il fischietto era gi suonato e se non salivano subito sarebbero rimasti senza posto a sedere. Corsero per il corridoio e, non sapendo doverano Ginny ed Hermione, bussarono alla porta di ogni cabina. Ron and pi avanti per cercare dalla fine del vagone e Harry, alzando il pugno per bussare sulla sesta porta, sent una voce seria ed asciutta uscire dallinterno. Si sentiva il rumore di varie persone ai loro posti, bisbigliando, ridendo, sfogliando pagine di un libro. E tra il mormorio, la voce di Malfoy che parlava con qualcuno, a bassa voce. - ...per lappunto, mio padre nella sua ultima lettera mi ha detto di fare attenzione. Non possiamo fidarci di lei. Non mi ha spiegato di cosa si tratta, ma ha detto che un fenomeno. Ha cambiato scuola parecchie volte... non ha una buona reputazione. E se cos, dubito che capiter a Serpeverde... Una voce stridula e sgradevole soffoc a met una risata acuta. Harry ascoltava attentamente da dietro la porta, e mentre cominciava a pensare a chi si riferisse Draco, qualcuno gli diede un colpetto sulla spalla. Si gir di scatto, sorpreso, e vide davanti a s un viso familiare. - Non crederai mica a quel che sta dicendo, vero? Con una borsetta in mano, Stella Maris guardava Harry di traverso. Era come se non volesse guardarlo negli occhi. Si mordeva il labbro inferiore, come aspettando che Harry gli passasse vicino e gli desse le spalle. - Parlavano di te? chiese Harry, sconcertato. Si allontanarono un po dalla porta, in modo da non farsi sentire dai Serpeverde A che cosa si riferiva Malfoy? Stella sospir. Non credergli e basta, ok? Giudicami per quello che sono. La richiesta di Stella gli rimbomb nelle orecchie. Cosa significava? Che cosa doveva giudicare? Apr la bocca per continuare con le domande, ma prima di emettere qualsiasi suono, sent la voce di Ron alle sue spalle. Stella distolse lo sguardo e sincammin per il corridoio. Harry la segu un momento dopo e, arrivato davanti la cabina, incurv le sopracciglia. Vedeva solo teste. Cerano talmente tante persone dentro la stretta cabina una ventina circa che i loro corpi sembravano un tuttuno. Vide Seamus, Dean, Hanna, Neville, Luna, Antonhy, Zacharias, Colin, Susan, Dennis... ma non erano solo volti conosciuti, non erano solo i suoi amici. Certamente non si trattava di una riunione casuale. Gli scocc una scintilla nella testa, e capcosa facevano l tutte quelle persone un secondo prima che qualcuno parlasse. - LEsercito di Silente, a rapporto sorrise Hermione, mentre Seamus e Dean assentivano con la testa. Harry si sistem gli occhiali, sorpreso, non aspettando di trovarseli l. Percorse con lo sguardo il resto della cabina: non cera traccia di Cho o della sua detestabile amica Marietta. Ma non gliene import niente. - Ciao a tutti salut Harry, contento. Ginny fece un profondo sospiro e prese a parlare a tutto il gruppo. Sappiamo tutti che le cose sono tornate alla normalit, ma non per questo lasceremo le lezioni private, giusto? chiese Ginny, con tono di supplica possono

essere un eccellente aggiunta alle normali lezioni . Inoltre ... arricci il naso, scettica non sappiamo neanche che razza di professore ci toccher questanno. Tutti annuirono, daccordo con le parole di Ginny. Era come se tutti si fossero organizzati su cosa avrebbero detto ad Harry non appena lavessero visto, su come lavrebbero convinto. - Siete sicuri che questo quel che volete? domand Harry, dopo essersi seduto scomodamente tra Ernie McMillan e Neville Forse non poi cos necessario... - Lord Voldemort tornato, Harry. Qualsiasi iniziativa per migliorare la nostra difesa e mettere a punto le nostre forze, sar ben accolta. Stella pronunci lultima parola con serenit e tutti si girarono verso di lei. Pi di qualcuno trem al sentire quel nome. La guardarono da sotto in su, come se si fossero appena resi conto che cera uno sconosciuto tra di loro. Inoltre, aveva avuto il coraggio di nominare colui-che-non-deve-essere-nominato. Solo Ron, Hermione e Ginny gli fecero un sorriso. - E tu sei...? domand Zacharias Smith, con una faccia poco amichevole. - Il mio nome Stella, Stella Maris disse, parlando verso tutti sono nuova ad Hogwarts. Nessuno disse niente. Luna che stava al suo fianco, la guardava con curiosit. Stava per d qualcosa, ma ci ire ripens. Forse non era il momento. Harry guard Stella e not il suo disagio, quindi riprese subito la conversazione. - Va bene, penser alle lezioni disse, sorridendo, e quasi tutti cominciarono ad applaudire. Hermione li riprese immediatamente, dicendogli di non mostrarsi cos euforici o lavrebbero scoperti. Quando tutti fecero silenzio, Harry prosegu. Quando sapremo tutti i nostri orari decideremo quale sar il miglior momento per riunirci e discutere del problema, sempre nella stanza che conoscete tutti e... alz lo sguardo Stella, se vuoi, puoi venire. Lei gli sorrise, profondamente grata, ma non tutti sembravano essere daccordo. Come sappiamo che lei non sta dallaltraparte? disse Seamus, e Ron gli lanci uno sguardo feroce. - Abbiamo passato lestate con lei. Indubbiamente sta dalla nostra parte... assicur, infastidito. - Ron...- cominci a dire Stella, e lui tacque, confuso Hanno ragione a mostrarsi diffidenti. Non siamo in tempi di pace, giusto? Se volete, posso sottopormi ad una specie di periodo di prova. Deciderete voi. Ci fu qualche mormorio di disapprovazione, ma la maggior parte si mostr favorevole. Harry le sorrise, ma non riusc a mantenere lo sguardo per pi di qualche secondo. Hermione diede per chiusa la discussione e prov a cambiare argomento, e la sua faccia da allegra divent quasi funerea. - Qualcuno di voi ha gi ricevuto il risultato dei GUFO?! Ho controllato e ricontrollato minuziosamente tutta la mia posta durante lestate... e neanche una sola nota da Hogwarts!! domand, con una vena di agitazione nella sua voce. Tutti fecero segno di no con la testa, e nonostante alcuni si scambiassero dei commenti nervosi, nessuno sembr tanto preoccupato (o interessato ) come Hermione di svelare questo mistero. - Magari hanno avuto qualche problema con i risultati... di sicuro ce lo diranno quando arriviamo, Hermione rispose Harry, senza dare troppa importanza alla faccenda. Lei annu, un po disorientata, e poi spalanc gli occhi, spaventata. E se quando arriviamo ci dicono che dobbiamo rifare tutti gli esami di nuovo? Sono sei giorni che non rileggo lultima lezione di Storia della Magia!! Il suo grido si sent fino alla fine del corridoio. Muovendosi agilmente fino al suo zaino, nonostante fos se abbastanza stretta tra Ginny e Luna, tir fuori un libro e ci si immerse. Ron guard tutti come dicendo non -lacontraddite-o-si-irriter, poi invit Harry a fare una partita agli scacchi magici nel vagone ristorante. Lui accett, contento di uscire da quella cabina soffocante, e mentre si alzava torn a guardare Stella, infondo alla cabina. Sembrava stranamente nervosa, e guardava con melanconia attraverso il finestrino. Harry pens che stesse sul punto di piangere. E poi le parole di Draco gli risuonarono nella testa:Non ci si pu fidare di lei. Pero ci pens e si disse che lunico di cui non si fidava era Malfoy. La guard unultima volta prima di chiudersi alle spalle la porta di vetro oscurato. Laveva detto lei: sarebbe stata in prova. Sperava so di non doversi ricredere. lo

Cap.V:Duello di Patronus
Quando l Espresso di Hogwarts arriv alla stazione di Hogsmeade, l enorme sagoma di Hagrid apparve in controluce dalla fine del marciapiede, facendosi largo tra la spessa nebbia che copriva il posto. Tirava un vento gelido, che annunciava che questo sarebbe stato l inverno pi freddo che quella zona dell Inghilterra abbia mai sofferto. Hagrid, fortemente stretto nel suo cappotto di pelliccia, salut Harry con la mano gridandogli di avvicinarsi. - Com andata la tua estate, Harry? tossicchi, scansandosi i capelli dal visto con una mano, e dando con delle pacche sulla guancia ad Harry con l altra. - Niente male rispose, e poi vide un gruppo di bambini, spaventati e infreddoliti, cercando di proteggersi l un l altro dal vento Hagrid, credo che dovresti andare da quelli del primo anno. Sembrano stravolti. - Ah .. si disse, guardando dietro la spalla di Harry vedo. Bene, io vado concluse, per non si mosse di un centimetro. Sembrava che stesse cercando qualcuno in mezzo alla folla. - Succede qualcosa? domand Harry, e il suo amico mezzogigante rabbrivid, come se Harry avesse detto qualcosa di proibito. Niente, niente rispose, nervoso, poi diede una pacca sulle spalle ad Harry e and verso que del primo anno. lli Non prese sul serio lo strano comportamento di Hagrid. Forse era solo nervoso per l inizio dell anno scolastico, forse perch erano in guerra, perch era tempo di agire. Alz lo sguardo verso le persone che cercavano di proteggersi dal vento con le loro divise, e riusc a vedere tre teste rossicce che correvano verso una delle carrozze. Cap subito chi erano, e corse verso di loro. Arriv alla porta un secondo prima che la chiudessero, col naso e le orecchie rossi dal freddo, e si lasci avvolgere dalla gradevole temperatura che c era nella carrozza. Si sedette nell ultimo sedile vuoto: all angolo, con Ron da un lato e Stella di fronte, poi si appoggi contro la finestra appannata. La pul con la manica della sua tunica, e non vide nient altro che nebbia. Chiuse gli occhi. Sperava che riaprendoli, dieci minuti dopo, le luci del castello fossero visibili.
-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/ Dietro la professoressa McGranitt, una lunga fila di novellini spaventati avanzava lentamente, apprezzando ogni angolo della Sala Grande. Alla fine del gruppo, contenta ma ansiosa, Stella camminava con passo deciso, cercando di non fare caso ai mormorii di alcuni. I lunghi capelli rossi gli cadevano leggeri fino alla vita, finendo in piccoli riccioli. La sua carnagione era chiara, quasi brillante, ed al contrario di Ron, non aveva lentiggini. Nella sua camminata, cera una sorta di regalit che lasciava in parecchi a bocca aperta, come se invece d una semplice i alunna stessero vedendo il miglior giocatore di Quidditch di tutti i tempi. Forse c una Veela tra i suoi parenti stretti pens Hermione a voce alta e Ron si stinse nelle spalle. Quando pass tra i tavoli di Grifondoro e Corvonero, il volume dei mormorii divent sempre pi alto. A nessuno interessava delle decine di bambini nuovi: volevano tutti sapere che era quella ragazza e cosa ci faceva l. Minerva sal un paio di gradini e si erse davanti il tavolo dei professori. Come sempre, il posto dellinsegnante di Difesa Contro le Arti Oscure era vuoto, e nessuno sembrava sentire la mancanza della persona che avrebbe dovuto occupare quella sedia. Guard tutti i bambini del primo anno e si port il dito indice sulle labbra, obbligandoli a rimanere nel pi assoluto silenzio. Stessa cosa fece il resto degli studenti. Quando non ci furono pi mormorii e bisbigli nella sala, tutti gli sguardi caddero sul Cappello Parlante. Avrebbe cominciato a cantare da un momento allaltro... Un tempo, quand'ero assai nuovo berretto
e Hogwarts neonata acquistava rispetto, i gran fondatori del nobil maniero sortivan tra loro un patto sincero: divisi giammai, uniti in eterno per crescere in spirito sano e fraterno

la scuola di maghi migliori del mondo, per dare ad ognuno un sapere profondo. 'Insieme insegnare, vicini restare!' Il motto riusc i quattro amici a legare; perch mai vi fu sodalizio pi vero che tra Tassorosso e il fier Corvonero, e tra Serpeverde e messer Grifondoro l'unione era salda, l'affetto un ristoro. Ma poi cosa accadde, cosa and storto per rendere a tale amicizia gran torto? Io c'ero e ahim qui vi posso narrare com' che il legame fin per errare. Fu che Serpeverde cos proclam: << Di antico lignaggio studenti vorr >>. E il fier Corvonero si disse sicuro: << Io stimer sol l'intelletto pi puro >>. E poi Grifondoro: << Dar gran vantaggio a chi compie imprese di vero coraggio >>. E ancor Tassorosso: << Sar l'uguaglianza del mio insegnamento la vera sostanza >>. Fu scarso il conflitto all 'inizio, perch ciascuno dei quattro aveva per s un luogo in cui solo i pupilli ospitare, e a loro soltanto la scienza insegnare. Cos Serpeverde prescelse diletti di nobile sangue, in astuzia provetti, e chi mente acuta e sensibile aveva dal fier Corvonero ricetta otteneva, e i pi coraggiosi, i pi audaci, i pi fieri con ser Grifondoro marciavano alteri, e poi Tassorosso i restanti accettava, si, Tosca la buona a s li chiamava. Allora le Case vivevano in pace, il patto era saldo, il ricordo a noi piace. E Hogwarts cresceva in intatta armonia, e a lungo, per anni, regn l'allegria. Ma poi la discordia tra noi s' insinu e i nostri difetti maligna sfrutt. Le Case che con profondissimo ardore reggevano alto di Hogwarts l'onore mutarono in fiere nemiche giurate, e si fronteggiaron, d'orgoglio malate. Sembr che la scuola dovesse crollare, amico ed amico volevan lottare. E infine quel tetro mattino si alz che Sal Serpeverde di qui se ne and. La disputa ardente tra gli altri cessava ma le Case divise purtroppo lasciava, n furon mai pi solidali da che i lor fondatori rimasero in tre. E adesso il Cappello Parlante vi appella e certo sapete qual la novella che a voi tutti annunciare dovr: ma si, nelle Case io vi smister. Per questa volta un anno speciale, vi dico qualcosa ch' senza l'uguale: e dunque, vi prego, attenti ascoltate e del mio messaggio tesoro ora fate. Mi spiace dividervi, ma mio dovere: eppure una cosa pavento sapere. Non so se sia utile voi separare: la fine che temo potr avvicinare. Scrutate i pericoli, i segni leggete, la storia v'insegna, su, non ripetete l'errore commesso nel nostro passato. Adesso su Hogwarts sinistro calato un grande pericolo, un cupo nemico l'assedia da fuori, pericolo antico.

Uniti e compatti resister dobbiamo se il crollo di Hogwarts veder non vogliamo. Io qui ve l'ho detto, avvertiti vi ho... e lo Smistamento or comincer.

La canzone fin e ci fu un breve applauso. Hermione comment a bassa voce che aveva ripetuto lo stesso avvertimento dellanno precedente, ma nessuno sembr darle molta attenzione. La professoressa McGranitt si era gi avvicinata allo sgabello per iniziare lo smistamento. Si sistem i suoi occhiali quadrati, srotol una pergamena giallognola e si schiar la gola. Per favore, quando chiamer il vostro nome, verrete qui davanti, vi siederete sullo sgabello e vi metterete in testa il cappello che vi smister nella vostra casa. Assicurandosi che tutti avessero capito, guard la pergamena e inizi a chiamarli, uno ad uno, come voleva il rituale. - Ackray, Charles. - Tassorosso!! - Buttent, Mary. - Serpeverde!! () - Lobe, Lisette. - Grifondoro!! - Maris, Stella. I mormorii e gli applausi per accogliere i nuovi alunni di ogni casa si spensero al sentire quel nome. Improvvisamente cal un silenzio surreale, e Stella, senza esitazione, si sedette sullo sgabello. Si mise il cappello sulla testa e chiuse gli occhi. Nessuno si mosse. E poi, successe qualcosa. Lapertura a forma di bocca che aveva il cappello, si allarg in un gesto di sorpresa, incapace di emettere alcun suono. Era come se allimprovviso avesse dimenticato come parlare e provasse a sembrare davanti agli occhi di tutti un cappello qualsiasi. Gli studenti cominciarono a scambiarsi sguardi sconcertati, ma furono subito dissuasi dalla voce di Silente. - Cappello? disse il preside con una punta dimpazienza nella voce. - Silente parl alla fine Devo forse... - Si, devi rispose secco, senza dar spazio ad obiezioni. Il cappello chiuse la bocca, raggrinz la parte superiore di tela come se stesse corrucciando la fronte, e si lasci scappare un sospiro subito interrotto. Aspettava qualcosa, come se qualcuno gli parlasse da dentro, e disse: - Ehm..questo? Molto bene. Grifondoro! Ginny, Ron, Harry e Hermione applaudirono con entusiasmo, ma furono gli unici. Il resto della scuola non aveva rotto il silenzio, confusi dallo strano comportamento del Cappello Parlante. Per dirla tutta..anche Ron e gli altri rimasero un po stupiti dallavvenuto... ma non poterono fare a meno di com plimentarsi con la loro amica. In pi: Harry credeva di aver capito tutto alla perfezione. Pens un momento e arriv alla conclusione che Stella, cos come aveva fatto lui cinque anni prima, aveva maneggiato il cappello a suo piacimento. Aveva capito il trucco, e gli aveva chiesto di stare in Grifondoro. Niente di pi semplice. Per questo continu ad applaudire, tranquillo, senza notare la faccia sconcertata della maggior parte delle persone. Prima di scendere, Silente gli fece un gesto con la testa. Hagrid la guardava imbambolato. La professoressa McGranitt gli sorrise un attimo e gli indic il tavolo. Hermione gli aveva gi tenuto un posto. Ginny la abbracci quando arriv tra di loro. Tutti gli alunni delle altre case li guardavano increduli, come fosse ro degli strani animali, aspettandosi qualche tipo di spiegazione. E non aspettarono molto perch appena Minerva fin , di leggere la lista e lultimo studente venne smistato, Silente si alz dalla sedia e li richiam allordine. Cominci il

suo solito discorso di benvenuto dove spiegava che laccesso alla Foresta Proibita era vietato e altre cose che Harry e suoi amici conoscevano a memoria. Ma prima di dire Buon Appetito!, sentla necessit di aggiungere qualcosa: - ... ed infine, visto che ha suscitato tanta curiosit, voglio presentarvi la signorina Stella Maris gli rivolse lo sguardo e sorrise, facendo un piccolo movimento con la testa Viene da unaltra scuola e, come di sicuro vi ho detto in unaltra occasione importante ora pi che mai che le nostre relazioni internazionali siano pi forti... parl con calma e appena batt ciglio pertanto, spero che gli darete il benvenuto che si merita e gli farete passare uneccellente permanenza nella nostra scuola.. concluse, e la maggior parte annu in segno di intendimento. Non ci furono pi sguardi curiosi rivolti al tavolo di Grifondoro... almeno per il momento. Silente applaud un paio di volte e i piatti doro si riempirono di cibo allistante. Si sent un profondo Ohhh! proveniente da quelli del primo anno, gli altri invece, gi abituati alla scena, non fecero altro che scagliarsi sui piatti. In quel momento, uno studente del sesto anno di Corvonero si diresse da Hermione, gli pass alcuni fogli e gli disse qualcosa allorecchio. Ron corrug la fronte, e cercando di non sembrare troppo palese, guard con odio il pezzo di carne nel suo piatto, prese la forchetta e lo infilz con veemenza. Harry si allarm davanti a quella scena, ma non disse niente. Suppose di dover parlare con lui pi tardi. Quando il tipo di Corvonero and via, Hermione si diresse dai suoi amici, con una visibile smorfia di sollievo. - Qui ci sono i nostri orari cominci a dire mentre passava i fogli a Harry, Ron e Stella. Ginny si alz per prendere il suo dal prefetto del quinto anno che gridava dal fondo del tavolo e, a proposito dei GUFO, dicono che ci sia stato qualche problema alla guferia e per questo non hanno inviato le lettere. Steve mi ha detto che il professore della prima lezione ci informer di tutto. - Steve? grugn Ron, guardandola ormai non malvolentieri ma bens con malinconia lo conosciamo? Hermione sembr vergognarsi un po. Lho conosciuto sul treno. Mi ha portato solo gli orari si scus e, deglutendo, torn al discorso di prima mi piacerebbe sapere quale sar lo sfortunato professore che ci insegner Difesa Contro le Arti Oscure prese lorario e lo mostr a tutti la nostra prima lezione. Tutti si strinsero nelle spalle. Continuarono a parlare delle innumerevoli peripezie degli ultimi cinque professori, quando Hermione sugger di alzarsi. La lezione sarebbe iniziata tra cinque minuti. -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/ Tutti seduti composti e con i libri davanti, la classe di Difesa Contro le Arti Oscure aspettava il maestro o maestra immersi in un silenzio inusuale. Tutti guardavano verso la scalinata che portava ad una porta seminascosta, da dove sarebbe uscito il personaggio sconosciuto, ma erano passati gi una ventina di minuti e nessuno era uscito da quella porta. Hermione cominci a disperarsi, gli altri invece si facevano meno problemi: senza dubbio le lezioni dellEsercito di Silente sarebbero continuate, e sarebbero state una sufficiente pratica di difesa. Dopo un secco scricchiolio, la porta si chiuse con forza. Tutti si girarono, sorpresi. Un uomo di circa quarantanni, di statura media, occhi grandi e la barba di due giorni li guardava con un sorriso innocente. Portava una tunica rossa di velluto e i capelli pettinati allindietro. Cammin tra i banchi guardando di traverso ognuno degli alunni e, una volta sedutosi dietro la scrivania, tossicchi. Il silenzio regnava ancora sovrano: tutti lo guardavano come se fosse un animale da circo. Il tipo tir fuori la bacchetta, face locchiolino a Lavanda e sprizz un raggio dorato verso il soffitto che produsse un suono simile a quello dei fuochi dartificio. Tutti esclamarono un Ohhh!, mentre gli scintillii dorati danzavano nellaria e formavano, lentamente, una frase barcollante: Mi presento: sono il nuovo insegnante di Difesa Contro le Arti Oscure, Libertus Carpatius. Ron alz un sopracciglio e guard sfiduciato quellatto di pirotecnia spicciola, sussurrando a Harry che non avrebbe sopportato un altro tizio presuntuoso, alludendo, ovviamente, ad uno dei loro professori passati: Gilderoy Allock. Seamus e Dean risero un momento, ma lo sguardo di rimprovero di Carpatius le fece smettere subito. Harry gli chiese cosa avessero da ridere, e Seamus gli disse sottovoce: stavamo pensando che, d come si a presentato,forse questo tipo non sa parlare concluse, e Ron non riusc a trattenere una risatina. Carpatius, vedendo che il mormorio continuava e che nessuno stava pi guardando la sua presentazione, fece un brusco movimento con la bacchetta e tutte le lettere dorate sparirono. Il suo timido sorriso iniziale sfum per cedere il passo a una faccia dispiaciuta, mentre camminava avanti e indietro davanti la cattedra. - Bene, bene... cominci, ed il silenzio torn a riempire laula. Tutti gli occhi erano fissi su quello strano personaggio con le sopracciglia foltissime e i naso aquilino Albus dice grandi cose di voi.. la sua voce era bassa, e anche un po roca. Inoltre, non diceva frasi lunghe, come se alla fine di ogni parola gli finisse

allimprovviso il fiato Dice che siete una generazione di maghi e streghe eccezionali... Mi piacerebbe proprio sapere quali sono queste grandi cose che sapete fare. Si ferm bruscamente davanti ai primi banchi e osserv attentamente gli occupanti. Erano due ragazze di Serpeverde che si guardarono tra il divertito e il preoccupato. Quindi continu a camminare tra i banchi fino ad arrivare agli ultimi posti cercando di memorizzare ogni viso. In segno di intensa attivit celebrale, continu a camminare mentre si colpiva il mento con la punta della bacchetta. Improvvisamente, qualcuno alz la mano. Carpatius, prima di dargli la parola, and alla scrivania e cerc sul registro. Poi alz lo sguardo. - Si... Sig.na Granger? disse, cercando di dimostrare attenzione. - Professor Carpatius... mi chiedevo se pu raccontarci qualcosa su di lei disse Hermione, forzando un sorriso. - Mi sembra che lobiettivo principale di questa lezione non sia la mia vita, Sig.na Granger rispose, in un tono ironico e distante, che ricord loro per un momento il professor Piton invece di preoccuparsi del mio curriculum, sar meglio che pensi al modo di restare qui... alz la bacchetta e li punt uno ad uno la met di voi non sar nella mia classe da luned prossimo... Tutti spalancarono gli occhi, alcuni intimoriti ed altri allibiti. E prima che Hermione potesse domandare perch?, Carpatius gli fu talmente vicino che riusc a sentire il forte odore di tabacco del suo alito. - I risultati dei GUFO saranno esposti nella sala comune delle vostre rispettive case tra unora. L saprete se potrete tornare o no... concluse, sorridendo maligno, anche se dava limpressione di farlo solo per guadagnare rispetto. Non sembrava un uomo veramente cattivo non accetter nessuno con un voto minore di Oltre ogni previsione. Hermione deglut e preg che i suoi voti fossero soddisfacenti. Ron corrucci la fronte, nervoso, ma non tanto da passare per isterico. Dopo tutto, neanche sapeva cosa volesse fare una volta finita la scuola. Harry sembrava tranquillo come sempre, anche se dentro di s moriva dalla curiosit. - Come mai non abbiamo ricevuto i risultati via gufo, comera previsto? domand Seamus, proprio nel momento in cui Carpatius stava per parlare. Chiuse le labbra e si sforz in un gesto amichevole. - Questo dovrete chiederlo a qualcun altro... io vi dico solo quello che il Preside mi ha ordinato disse, e poi diede loro le spalle, appoggiandosi alla scrivania. Alcuni secondi dopo si gir bruscamente, battendo nuovamente la sua bacchetta Bene, bene... visto che siete al sento anno dovreste essere sufficientemente preparati per affrontare le pi dure battaglie contro le Arti Oscure... detto questo, alcuni sorrisero orgogliosi, mentre parecchi altri cercavano di nascondersi dietro i loro banchi Durante gli anni passati immagino abbiate studiato alcune maledizioni e contromaledizioni, disarmi, incantesimi contro i Mollicci, Folletti... dubito che utilizziate ancora la fattura gambemolli. Alcuni risero, Ron e Harry invece si guardarono,complici. Quello era stato lultimo incantesimo che avevano usato contro Malfoy lanno prima. - ... per questo motivo che sono qui... per insegnarvi la vera difesa,e non l sciocchezze che avete visto con i e vostri precedenti insegnanti... Harry strinse i pugni. Carpatius stava insultando Lupin, e non sapeva quanto fosse disposto a tollerarlo Bene dunque disse, unendo le mani prima cominciamo e meglio . Qualcuno di voi ha mai visto un Patronus? La classe si guard, confusa, intanto Harry, Ron, Hermione, Stella, Neville e gli altri dellES alzarono la mano. Carpatius li guard stupito, come se non avesse mai sperato che tutta quella gente sapesse almeno cosa fosse un Patronus. - Mmm bene. Ma, qualcuno di voi ha... evocato un Patronus? Le stesse mani tornarono ad alzarsi, e le sopracciglia del professore si alzarono stupefatte. Sembrava che la prima lezione di Carpatius sarebbe stata su come evocareun Patronus, ma giudicando dalla quantit di mani alzate, la sua ipotetica credibilit come maestro si stava mettendo in gioco. Allora, in un lampo, pens un secondo e guard la classe. Sorrise maliziosamente, quasi trionfante, e domand: - Va bene, molti di voi sono riusciti ad evocare un Patronus, per... io parlo di un Patronus corporeo in una vera battaglia! esclam, arrogante, sicuro che questa volta avrebbe alzato la mano e cos, finalmente, avrebbe potuto raccontare le sue storie di battaglie leggendarie contro le guardie di Azkaban e di come ne era uscito vittorioso.

Aspett un momento e Harry, abbozzando un lieve sorriso, lasci la sua piuma sul banco ed alz la mano, per la prima volta veramente soddisfatto di essere lunico della sua classe ad aver lottato cont un vero Dissennatore. ro Ma prima che il suo braccio si alzasse quanto basta, la bocca di Carpatius s apr dimostrando un misto di sorpresa e fastidio. Dietro Harry, nellultima fila, qualcuno laveva anticipato. - Ohh.. balbett, dopo un attacco di tosse. Fiss lo sguardo sul registro e poi si rigir verso la classe Bene, Sig.na Maris. Ci dimostri di cosa capace. Harry e Ron si girarono contemporaneamente, e guardarono Stella che si alzava e si dirigeva verso la scrivania,davanti al professore. Aveva la bacchetta stretta in mano, un po nervosa. Quando fu davanti a tutti, cerc lo sguardo di Hermione, e lei, ancora sorpresa, gli fece un gesto con la testa, sorridendole. - Sig.na Maris, visto che ha avuto il privilegio di combattere con un Dissennatore, sia cos gentile da mostrarci il suo Patronus disse a denti stretti , impaziente Se quel che dice vero, non avr problemi a materializzare il suo Patronus davanti alla classe. Stella non disse una parola, per torn indietro fino ad arrivare ad un angolo della stanza. Guard di traverso il resto dei suoi compagni che non gli toglievano gli occhi di dosso, e sospir, non troppo sicura di quel che poteva succedere. Calcol rapidamente di avere lo spazio sufficiente e, davanti lo sguardo dattesa di tutti, fece un passo in avanti e esclam con forza Expecto Patronum! Soffocando un grido di sorpresa, Ron si inclin indietro sulla sedia per poter vedere meglio. Un enorme farfalla celeste con le ali argentate usc maestosa dalla punta della bacchetta di Stella, e percorse leggera la stanza da un angolo allaltro. Batteva le ali con grazia e, a giudicare dalle sue dimensioni, sarebbe stata in grado di avvolgere completamente un uomo di due metri. I suoi occhi erano piccoli e neri e brillavano ad ogni mov imento, la bocca si distingueva appena grazie al gioco di luci e scintillii che gli creavano attorno. Mentre tornava verso Stella, si ferm un momento davanti ad Harry. Mosse le sue antenne lentamente, e a Ron sembr che sorridesse. Fece qualcosa di simile ad una riverenza, si alz un po e poi volteggi sulla testa di Carpatius, divertita, per poi stagliarsi un secondo davanti a Stella, prima di trasformarsi in una luccicante polvere argentata. Nessuno disse niente. Alcuni rimasero muti, meravigliati dallo spettacolo, mentre altri discutevano su come quella curiosa ragazza,con quei profondi occhi, fosse riuscita a produrre un Patronus cos potente. Carpatius,da parte sua, non sembrava affatto interessato alla bella ed impressionante farfalla, bens davanti a chi si era fermata durante la sua breve passeggiata per la classe. Alz il sopracciglio destro, fece alcuni passi e fiss Harry. - Anche tu hai combattuto contro un Dissennatore, vero? gli chiese, con discrezione, come se non fosse sicuro di voler ascoltare la risposta. - S rispose Harry, confuso. Come laveva scoperto? Aveva tirato ad indovinare? - Lo so disse, mentre faceva di s con la testa, poi guard Stella che stava ancora in un angolo della classe, in silenzio,e la punt con la bacchetta il tuo Patronus si inchinato davanti al Sig. Potter. E questo vuol dire solo una cosa: rispetto per il pi forte. Cal fece un grido di stupore. Che cosa vuol dire? domand Hermione, parlando talmente veloce che praticamente le parole gli scapparono di bocca. Carpatius mosse la testa, non completamente sicuro, con lo sguardo perso ed assorto nei suoi pensieri. - Non avevo mai visto una cosa del genere mormor, intanto Stella e Harry si guardarono negli occhi. Stella non riusc a fare altro che sorridere, debolmente, e subito tolse lo sguardo, un po arrossita Questa una cosa che compare solo nei libri... non sapevo di nessuno che... non fin la frase, e punt Harry con la bacchetta. Si alzi, Sig. Potter. Harry abbandon la sedia e Carpatius gli indic langolo opposto della sala rispetto a quello di Stella. Gli disse si piazzarsi l e che, appena lui gli avesse dato il via, materializzasse il suo Patronus. - Che cosa vuole fare, professore? . chiese Stella, che per la prima volta durante la lezione aveva aperto bocca. Guard Harry in cerca di risposte, ma Carpatius, si affrett. - In tutti i miei anni di mago, non ho mai assistito a quello che sta per succedere cominci a dire, questa volta dirigendosi a tutta la classe che era sommersa in unintensa discussione sullargomento. Alcuni si erano persino alzati dai loro posti per guardare la scena da una posizione migliore. Questa cosa potrete raccontarla ai vostri nipoti sorrise, sfregando le mani come un bambino davanti a un nuovo giocattol . Torn indietro e si ferm o

quando fu sufficientemente distante da Harry Quando dico tre, lanciate i vostri Patronus luno contro laltro. E staremo a vedere cosa succede concluse, ansioso, e punt Cal con la bacchetta rimproverandola perch gli stava troppo vicina. Praticamente gli si era aggrappata alla tunica, presa da una attacco di paura ed emozione. Harry e Stella si fissarono, nervosi. In quello sguardo si leggeva che entrambe non avevano alcuna intenzione di combattere, per lo sguardo del professore mostrava troppa aspettativa per poterlo contraddire. Entrambi si misero in posizione di duello: Harry alz il suo braccio destro dietro la testa con il pugno stretto, e intanto stendeva il braccio sinistro davanti a lui stringendo forte la bacchetta; Stella, dallaltro lato, alz le braccia allaltezza del gomito. Il sinistro lo pieg dietro il suo corpo e il destro immobile, mentre le dita palpavano delicatamente la sua bacchetta. A qualche metro da loro, la voce di Carpatius suon forte e chiara. Uno, due.. tre!, e due raggi argentati avanzarono con tanta velocit che sbatterono a pochi centimetri dal soffitto, provocando un suono simile a un vetro che si rompe in mille pezzi. La maggior parte degli alunni, Carpatius compreso, chiuse gli occhi e cercarono di proteggersi dalle scintille con le braccia, ma appena pot tornare a guardare la scena, mettendo a fuoco, apr la bocca stupefatto e fece alcuni passi in avanti. Tra Harry e Stella, davanti a loro, unenorme farfalla e un galante cervo si guardavano con curiosit. Ogni volta che la farfalla sbatteva le ali, sprigionava dei bellissimi scintillii argentati, e il cervo di Harry, da parte sua, piegava ed alzava costantemente la testa, come se stesse esaminando qualcosa di assolutamente sconosciuto.Il bagliore che emanava dai loro corpi bastava fino allultimo centimetro dellaula, e le facce perplesse dei Grifondoro e i Serpeverde. Hermione si teneva le mani sulla bocca, Ron era quasi pietrificato davanti ai Patronus e Carpatius, avvicinandosi sempre di pi, sembrava ipnotizzato dalla bellissima scena a cui il cervo e la farfalla avevano dato inizio. Intanto, i due Patronus si allontanarono di qualche centimetro luno dallaltro. Quando tutti credevano che stessero per colpirsi o qualcosa del genere, la farfalla di Stella si pos al suolo ed inclin la testa e le antenne, in un gesto di solennit come fosse un umano. Il cervo, con un movimento appena visibile, alz ancora un po il collo, mostrandosi in tutta la sua maestosit, e poi si inchin lievemente davanti a lei, come se stesse ringraziando per il suo gesto. In pi: Neville avrebbe giurato che il cervo sorrideva a Stella e la sua farfalla, ma non gli diede troppo credito ai suoi occhi. La luce era troppo abbagliante ed avrebbe potuto vedere mal . e Contemporaneamente, Harry e Stella, si avvicinarono ai loro Patronus e, con un movimento delle bacchette, li trasformarono in polvere argentata, che si sparse rapidamente nellaria. Carpatius, si avvicin a loro. Lasci cadere il suo sguardo da Harry a Stella e viceversa, e poi applaud, visibilmente commosso... il resto della classe si un allapplauso, come se avessero visto lo spettacolo pi bello del secolo. - Magnifico, davvero magnifico... esclam Carpatius, facendo un ultimo applauso, - aspettate che Silente lo sappia... pens un momento tra s e s e poi guard lorologio Bene ragazzi, tutto per oggi. Ma prima che ve ne andiate, voglio proporvi una cosa.. disse, mentre camminava verso la cattedra. Alcuni avevano gi cominciato a mettere via i libri La piccola dimostrazione del Sig. Potter e della Sig.na Maris mi hanno dato unidea. Come tutti sapete, siamo alle porte di una grande battaglia, una guerra tra bene e male senza precedenti... Le facce emotive e stupefatte che di erano mantenuti fino ad alcuni secondi prima, ora si fecero seri per questo motivo, ho deciso che, con tutti quelli che riusciranno ad entrare nel mio corso, faremo un piccolo cl b dei duellanti.. Potrei u insegnarvi parecchia teoria sopra la difesa, ma non abbiamo pi tempo da perdere. La pratica il miglior insegnamento, specialmente in questi momenti. Tutti sembravano essere daccordo, anzi ne furono entusiasti, anche se non tutti erano certi di poter far parte del corso. Solo il risultato dei GUFO glielo avrebbe confermato. Con rapidit e nervosismo la maggior parte degli alunni si accalc verso la scala per uscire prima possibile dallaula, e andare a vedere i loro risultati nelle sale comuni. Harry e Stella si avvicinarono luno allaltra, sentendosi improvvisamente legati, per non sapevano cosa dire per esprimere tutto quello che gli passava per la testa. Erano sorpresi, meravigliati di cosa i loro Patronus fossero in grado di fare. Harry sapeva che il suo Patronus rappresentava suo padre, James Potter, la lotta per lui e tutto lamore che, anche se era morto, provava nei suoi confronti. Sapeva che il potere del suo cervo era radicato in quei sentimenti, e non riusc a smettere di pensare chi rappresentasse il Patronus di Stella. Ma avevano gi provato troppe emozioni per oggi... quindi decise che glielo avrebbe chiesto in un altro momento. Alz lo sguardo e gli sorrise, mentre lei gli restituiva il sorriso con un gesto della testa. Stava per dire qualcosa ad Harry, ma proprio in quel momento arriv Hermione che la prese sotto braccio e la port fuori dallaula, ansiosa di conoscere tutti i dettagli di quel che aveva appena visto. Harry si strinse le labbra e la segu con lo sguardo fino a che spar dietro la porta. Oggi pi che mai, desiderava entrare a far parte della classe di Difesa Contro le Arti Oscure, ma non per quello che potrebbe fare o dimostrare, ma perch la compagnia sarebbe stata pi che piacevole. Lei di sicuro ci sarebbe entrata.

Cap. VI: Gufo, Trucchi, Accordi


Le piccole candele appese ai lati del corridoio si spegnevano in continuazione a causa della forte brezza invernale che passava attraverso gli spifferi delle finestre. Nonostante fossero appena le undici del mattino, il cielo era talmente plumbeo da far pensare che il sole potesse tramontare da un momento allaltro. Abbastanza lontana, la nebbia lasciava intravedere uno scorcio del campo da Quidditch, e Harry, pensava a quanto gli mancasse quando la voce dei suoi amici lo fece trasalire.In quel buio paesaggio Harry, Ron, Hermione e Stella si dirigevano alla lezione di Storia della Magia, discutendo da quello che era successo con i Patronus. - ... e quel che ha detto Carpatius vero continu Hermione Un incontro tra Patronus viene citato solo nei libri di magia, ma nessuno, o almeno nessuno vivo, stato testimone di... - Allora dovranno aggiungere il mio nome su quelle pagine la interruppe Ron, sorridendo. - Il tuo e quello di molti altri comment Stella, restituendogli il sorriso. Le sue ultime parole li circondarono di un usuale silenzio, torn a parlare Il tuo cervo molto bello disse, senza guardare Harry negli occhi la mia farfalla non si era mai comportata cos, neanche quando... Rimase un momento a pensare e poi non disse pi niente. Hermione, attenta ad ogni gesto della sua nuova amica, si guard intorno. Ancora incerta se domandarglielo o no, infine apr la bocca. - Quando hai affrontato un Dissennatore? domand, E Harry e Ron, interessati, si fermarono proprio allangolo prima della porta dellaula dove vari alunni di Grifondoro e Serpeverde facevano la fila per entrare. Stella li guard per un attimo, un po tesa, e cominci a parlare con un aria rassegnata. - Non ho un ricordo ben preciso di quel fatto... corrug la fronte e fece una pausa, come se quello che stava per dire fosse un segreto di stato Avevo solo un anno disse infine, e subito Hermione scosse la testa dicendo Ma impossibile!! Due Dissennatori attaccarono me e mia madre in mezzo alla strada, a quei tempi cera ancora la tirannia di Lord Voldemort (Ron, non ti agitare) e secondo quel che lei dice, ho preso una bacchetta che stava vicino a me e la puntai contro i Dissennatori. Dice che una farfalla apparse senza che io facessi neanche un suono, e cos riuscimmo scappare. Ron non capiva il perch di tanta ammirazione, per non riusciva a dire niente dallo stupore. Harry, da parte sua, fiss gli occhi su Stella e entr in una specie di trance. Per parecchi anni la sua popolarit era radicata nel fatto che, quando ancora era un bambino, si era ritrovato davanti a Voldemort senza alcuna difesa e, senza sapere come, tutto si concluse con una semplice cicatrice sulla sua fronte.. Era un solo un bimbo, e gi aveva affrontato, uscendone vittorioso, una forza maligna che voleva cancellarlo dalla facci della terra. Ma ora cera qualcun altro. a Qualcuno che , senza desiderarlo o rendendosene conto, essendo solo un beb, avevacombattuto contro una forza superiore ed aveva vinto. Cosa stava succedendo? - Quindi tu sei la nostra nuova celebrit, eh? Draco Malfoy scortato da alcuni dei suoi scagnozzi, era apparso dietro langolo e non aveva potuto fare a meno di spiare i suoi pi acerrimi nemici, specialmente se veniva a conoscenza di un nuovo pettegolezzo. Era cresciuto di qualche centimetro durante lestate, e la sua voce, anche sempre molto sgradevole, ora era seria e profonda, molto diversa dal acuto cinguettio con il quale lo conobbero il primo anno. Incurv le labbra e abbozz il suo solito sorriso malefico, mentre, alle sue spalle, Tiger non smetteva di guardare Stella dalla testa ai piedi. Lei, invece, mantenne il suo sguardo sereno e fece un passo avanti. Lasciami indovinare... disse, senza muovere un muscolo Tu sei Draco Malfoy, non cos? Lui annu, leggermente confuso. Poi torn a sorridere, petulante, - Adesso capisco. E normale che tu mi conosca. La mia reputazione v ben oltre Hogwarts... - No, veramente no contest Stella, sempre senza muoversi Non avevo mai sentito parlare di te, per conosco i tuoi genitori, e la loro reputazione mi pare abbastanza chiarificatrice da farmi un idea su di te... Harry e Hermione si guardarono stupiti, intanto Draco stava aprendo bocca per rispondere ma Stella lo precedette, avvicinandosi ancora di pi a lui, cambiando bruscamente la sua faccia da seren a visibilmente minacciosa. a

- Lo sai?.. voglio darti unopportunit... voglio capire chi sei realmente. Mi hanno insegnato a non avere pregiudizi. Quindi... disse, seria ma con un lieve tono di ironia, - dimenticher il fatto che tu mi abbia chiamata celebrit. Ma soltanto affinch tu tenga presente che odio venir chiamata in quel modo... concluse, con tanta seriet e fermezza che Draco fece un passo indietro E credimi se ti dico che non vorresti mai vedermi arrabbiata. Malgrado la facciatosta di Stella avesse intimorito tutto il gruppo di Serpeverde, Goyle prov ad atteggiarsi come se nulla potesse spaventarlo. - E che cosa ci faresti, eh? Mi scagli il tuo Patronus? rise, e i suoi compagni lo copiarono Sei solo una... si sofferm a pensare alla giusta parola da dire, come se il fatto di collegare due o pi parole, nel suo piccolo cervello gli costasse uno sforzo sovrumano. -... una comparsa, e dovresti tornare da dove sei venuta. Mentre Hermione pensava a come fosse possibile che la notizia di quello che era successo a lezione di Difesa, Harry sfior leggermente la bacchetta che teneva in tasca alla divisa, inquieto. Sarebbe stato pronto ad usarla se necessario. Per prima di pensare a quale maleficio scagliare su Malfoy o uno degli altri, Stella si gir verso di lui e gli fece segno con la testa di non farlo. Era come se avesse capito cosa stava per fare. Un po sorpreso, la vide che gli faceva locchiolino, facendo alcuni passi indietro. - Volete davvero sapere cosa potrei farvi? disse, questa volta alzando la voce Forse non avete sentito il vostro capo? Sono un fenomeno, non dimenticatelo... disse, alzando la mano destra. Tutti la guardarono stupefatti, attenti a qualunque cosa stesse per fare. Ma il suo movimento fu delicato, agile, e talmente rapido che Ron non seppe se laveva visto davvero o lavesse sognato. Col dito indice punt quelli che stavano dietro Malfoy, lo mosse in cerchio e mormor: Furunculus!. Un secondo dopo la faccia di Goyle si copr di una finissima polvere dorata, che spar veloce comera apparsa. Draco scoppi a ridere. E tutto quello che sai fare? ...non sapevo esistessero bacchette invisibili inizi a dire, facendo delle pause tra le risate, ma subito Tiger lo prese per una spalla e lo blocc. Prima ch potesse urlargli e che cosa vuoi!?!, una sorta di orrore invase i presenti. Tremando e urlando, Goyle si sentiva la pelle bruciare, riempirsi di liquido, ed in pochi secondi svariati foruncoli grossi ed orribili cominciarono ad apparire sulle guance, sul naso, sul mento. Si poggi la mano sulla faccia incredulo,e allora uno di quegli orrendi e giganteschi brufoli scoppi, spruzzando di pus la faccia di Malfoy. Goyle lanci un grido e cominci a correre per il corridoio, forse diretto in infermeria, mentre Malfoy si arricciava il naso in un palese gesto di disgusto. Mentre Ron soffocava una risata, Tiger e gli altri tornarono a guardare Stella che alz il suo ciglio destro come dicendo: Qualcun altro?. Per nessuno dei deprecabili amici di Draco voleva qu alcosa di simile a ci che avevano appena visto, e infatti fecero tutti qualche passo indietro e, senza preamboli, entrarono spingendosi nellaula di Storia della Magia. Draco inchiod gli occhi su Stella, furioso, stringendo i pugni, pulendosi la faccia con la manica della divisa. - Ci vediamo, fenomeno disse, col respiro accelerato, accentuando lultima parola. Si gir e si incammin in fretta, sparendo dietro langolo, senza neanche dare indizi di voler entrare in classe. Appena lo videro sparire, Harry e Hermione si fiondarono su Stella. Come hai fatto? gridarono in coro, eccitati, e Stella arross immediatamente. - Niente di strano... alz di nuovo il braccio Avevo la bacchetta nascosta nella manica, vedete? gliela mostr, e Hermione esclam un Ooohhh! E un trucco che mi insegn mio padre, tanto tempo fa... Ron, scosse la testa leggermente, per vedere se riusciva riprendersi dallo stupore, si avvicin a Harry con un gesto di pseudo tristezza, poggiandogli la mano sulla spalla. - Amico, so che sar difficile per te, ma... mi dispiace dirtelo... e lasci spazio ad un enorme sorriso Ho un nuovo eroe! esclam, alzando le braccia verso Stella. Tutti risero, stupiti e ancora scioccati, ma Stella non sembrava proprio contenta. - Non mi piace usare la violenza, Ron. Non ne sono per niente fiera chiar, abbassando un po lo sguardo, anche se non poteva smettere di sorridere, divertita, davanti lo sguardo soddisfatto del suo amico So che voi avete un milione di ragioni per litigare con Malfoy, ma io no, e nonostante questo lho attaccato, e non so se ho fatto veramente bene.. Cosa non sai? grid Ron, entusiasta perch io lo so, e lasciamelo dire. Ti ha provocato, tu hai solo risposto, e dopo lepisodio del furetto al quarto anno, credevo che non avrei mai pi visto una scena tanto gratificante...

sospir, ridendo di nuovo. Harry e Hermione rinforzarono il discorso, facendo un riassunto di quella storia. Per prima che qualcuno di loro potesse fare altre domande di quello che era appena successo, Hermione gli disse di entrare in classe,. Storia della Magia era una materia al quanto soporifera che avrebbero potuto parlare l senza problemi. - Patronus strapotente, trucchi geniali, Malfoy infuriato... mi darai il tuo autografo, vero? chiese Ron a bassa voce a Stella, alcuni minuti dopo, ma lo sguardo di Hermione fu cos riprovevole che poi si pent di aver aperto bocca. Anche se, guardandola di traverso, cred di notare qualcosa. Non era possibile, ma .. forse er gelosa. a /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/ I miei fratelli ti chiederanno di aiutarli con i loro scherzi Disse Ron a Stella, ancora entusiasmato per quel che era successo, un secondo dopo aver detto la parola dor dine (Fiore di Loto) al ritratto della signora grassa. Non aveva smesso di parlare dellincontro con Malfoy durante tutto il pranzo, lanciando occhiate al tavolo dei Serpeverde per vedere la reazione di Draco. Di Goyle non cera traccia. Probabilmente ancora stava litigando con i suoi bubboni. Dopo il commento di Ron riguardo il negozio di Fred e George, Stella non riusc a dire niente, appena fece un passo nella sala comune di Grifondoro, la confusione che cera la distrasse immediatamente. Decine di alunni si accalcavano per guardare i loro nomi sulla lista attaccata alla bacheca, sopra cera una scritta azzurra: Risultati dei GUFO. Hermione mise una faccia di terrore. Ron chiuse gli occhi e cerc di pensare a qualcosa di bello, magari una gigantesca cioccorana... dato che sicuramente i suoi risultati gli avrebbero dato un grosso dispiacere, o quel che peggio, una strillettera dalla madre. Harry, invece, deglut con forza. Doveva entrare a Difesa, doveva farlo... Dopo tutto quello che era successo con la Umbridge lanno passato, aveva giurato che, costi quel che costi, sarebbe diventato un Auror. Il resto delle materie non lo preoccupavano. Qualcuno pare disperato, no? comment Stella, divertita davanti alla scena che gli si poneva davanti, per al vedere le facce di Harry, Ron e Hermione, cap di aver esagerato. - Vado io per primo sospir Ron, gi affranto senza ancora aver visto i suoi risultati Le brutte notizie prima le sai meglio , no? Stella si strinse nelle spalle, confusa. Harry gli sussurr buona fortuna, dandogli una pacca sulla spalla, e Ron cammin a passo lento verso la folla, mentre si allentava il nodo della cravatta. Aveva i palmi delle mani abbastanza umide a causa del sudore, e qualche centimetro prima che riuscisse a legger le lettere sulle e pergamene, Neville gli cedette il posto. - Sono passato a difesa! url estasiato, correndo verso Harry e Hermione per dargli la bella notizia, intanto Ron inizi a cercare, tremante, il suo nome sulle liste. Batt le ciglia un paio di volte e si avvicin tanto che il suo naso sfiorava la carta. Scorrendo con lo sguardo i vari nomi fino alla fine della lista, e l, atterrito, trov il suo nome. Inghiott, e controll uno per uno i quadri, e una volta che li ebbe riletti sei volte, alz la testa e ricominci a sbattere le ciglia. Vedendo che Ron no dava segni n di pena n di allegria, Harry e Hermione si avvicinarono, visto che gran parte della gente cominciava a disperdersi. Mentre Harry muoveva la mano davanti gli occhi persi di Ron, H ermione inizi a cercare il suo nome sulla lista. Trovati e ricontrollati i risultati, sospir soddisfatta e i suoi pugni tesi si rilassarono visibilmente. Gi pi tranquilla, si gir verso di Ron che non parlava ancora. Ron... Ron, mi senti? domand Harry. Stella guard Hermione chiedendo una spiegazione, ma lei si strinse nelle spalle. Intanto Ron, sembr blaterare qualche parola, ma con la voce talmente bassa che nessuno dei suoi amici lo cap. Hermione gli si avvicin chiedendogli di ripetere, e fu allora che sentirono la frase completa, seguita da un ampio sorriso: P... p... p... promosso. - Promosso in tutto! grid, stavolta senza balbettare, cadendo a terra in ginocchio e alzando le braccia come se un raggio lavesse colpito al petto. Promosso con i minimi voti... ma chi se ne frega! Grazie, grazie, grazie, grazie! Tutti iniziarono a ridere. La maggior parte degli studenti di Grifondoro che ancora non avevano lasciato la sala comune non ritardarono a capire cosa stava succedendo, e man mano cheandavano via, salutavano e si congratulavano con Ron. Sospirando e facendo un ultima risata, si alz e si strofin i pantaloni.

- E chi stai ringraziando? sorrise Hermione. - A Dio... e ai tuoi appunti, ovvio gli sorrise anche lui, e per un attimo si guardarono fisso, ognuno come se si fosse accorto solo adesso che laltro era l. Hermione abbass lo sguardo rapidamente, e Ron, senza poter dissimularlo, divent rosso fin sopra le orecchie. Harry alz il sopracciglio, intrigato, mentre Stella lo guardava sorridente. Era come se lei sapesse qualcosa che Harry non poteva sapere... Per prima di sedersi tutta la sera a parlare con Ron, gli mancava ancora qualcosa da fare. Si gir lentamente verso la bacheca, ora praticamente libero da alunni curiosi, e si convinse ad affrontare la realt. Ron era passato in tutte le materie... avevano studiato insieme per tutti gli esami... avevano usato gli stessi appunti e riassunti... era impossibile che lui... Segu col dito indice fino a che incontr il suo nome: Potter, Harry. Chiuse gli occhi un secondo, sospir e li riapr. Continu col dito fino al primo quadro, e lesse: Difesa Contro le Arti Oscure: Eccellente. Sorrise appena, orgoglioso, ma come se la cosa letta non fosse una novit. Continu a leggere i quadri s eguenti, e anche se, quasi tutti erano voti bassi, erano sufficienti per la promozione. Fino a che arriv allultimo quadro: Pozioni. Stella, Hermione e Ron aspettavano ansiosi che Harry si girasse per dire loro comera andato. Ma vedendo che i secondi passavano senza che muovesse un muscolo, ebbero la sensazione che qualcosa non andasse bene. Si scambiarono uno sguardo preoccupato. Nessuno sembrava voler andare alla bacheca a chiedere linevitabile, ma Stella si decise. Cammin lentamente, si ferm vicino a Harry e cerc di decifrare la sua faccia. Non era n angosciata n triste... ma neanche felice: incurvava solo le sopracciglia e rileggeva senza fermarsi lultimo quadro, come se per lui fosse scritto in qualche lingua sconosciuta. - E bene? . sussurr Stella, pensando che se avesse alzato di pi la voce lavrebbe spaventato Promosso? Non molto convinto, annu con la testa, bench restasse assolto nei suoi pensieri. Senza preavviso, fiss gli occhi su Stella, che non pot fare a meno di arrossire. - Potresti leggere lultimo quadro per me? Non sono sicuro di aver letto bene il voto... spieg, e Stella gli rispose con un sorriso. Cerc il nome sulla lista, segu col dito fino allultimo quadro e lesse: Pozioni: Pendente - Pendente? ripet Ron, corrugando la fronte Che significa? Hermione incroci le braccia, impaziente. Bh significa che ancora non gli hanno assegnato nessun voto e... Ron gli lanci uno sguardo di odio. So cosa significa la parola Pendente grugn mi chiedevo perch sia toccato ad Harry. Hermione mosse la testa, un po imbarazzata, per la prima volta in vita sua reticente a discutere con Ron. - Non lo so disse, arrossita ma trattandosi di Piton, non devessere niente di buono. - Lo penso anchio intervenne Ginny che era appena apparsa da dietro il ritratto della signora grassa. Sorrise ampiamente verso Stella e poi verso Ron Dean mi ha detto che sei stato promosso in tutto, bravo fratellone. Ron gli sorrise, contrariato, stringendo le labbra. Si, grazie... disse, senza darle troppa importanza. Subito riflett sul perch della sua visita ... ma TU non dovresti essere in classe? Ginny curv un sopracciglio. Conosco bene il mio orario, Ron... non mi controllare disse, sorridendo dopo E che la mia ultima lezione era Cura delle Creature Magiche e Hagrid mi ha lasciato un messaggio per te, Harry si avvicin a lui, e lasci che tutti ascoltassero Hagrid vuole che vai a trovarlo adesso, visto che ha un ora libera. Inoltre ha detto che... dubit un momento, e Hermione la guard, sollecitandola ad andare avanti bh, non so cosa volesse dire con questo, comunque, ha detto ch se volevi, potevi andare con gli amici di sempre... e con i e nuovi. Harry si strinse nelle spalle, ma improvvisamente, come un impulso, si gir verso Stella, gli altri fecero lo stesso. Lei si sent improvvisamente oppressa. - Chi Hagrid? domand, evitando gli sguardi. - Ora lo saprai rispose Ron, mentre Ginny se andava salutandoli con la mano. Alcuni minuti pi tardi, dopo essersi scambiati varie teorie sul voto di Harry in pozioni, camminavano a passo leggero sul sentiero in pietra, fino alla capanna di Hagrid. Il pomeriggio non era ancora eccessivamente gelido, ma

il vento bastava per arrossargli il naso e le orecchie.. Correndo e proteggendosi dalla brezza, arrivarono alla porta di legno e bussarono un paio di volte. Dietro uno scricchiolio acuto, il gigantesco corpo di Hagrid apparve lentamente, come se tentasse di essere delicato.. o solenne? Li guard col suo tipico sorriso gentile, e li fece passare. Harry gli restitu il sorriso, ma prima che potesse dire Ciao Hagrid, il suo amico mezzogigante inchiod gli occhi su Stella come se fosse ipnotizzato, e quasi inciamp sul divano per non guardare dove camminava. Stella lo guardava curiosa, per non era sorpresa. Forse non era la prima volta che vedeva un mezzogigante. Ron e Hermione si guardarono, increduli, per non dissero niente. Latteggiamento di Hagrid non era troppo diverso da quello che aveva avuto il resto della scuola nel vedere Stella. - Allora, come state bambini? salut, ma poi si colp la fronte col pugno ma che cosa dico, gi una vita che non siete pi bambini... sorrise, un tantino nervoso ho appena fatto il t... disse, cambiando subito discorso, mentre disponeva goffamente alcune tazze sul tavolo. - Lei Stella, Hagrid. Stella Maris. E rimasta con la mia famiglia durante lestate... cominci a dire Ron, mentre guardava da Hagrid a Stella e viceversa. Il guardiacaccia si avvicin a lei in fretta, apparentemente con lintenzione di fare un inchino o qualcosa del genere, ma notando gli sguardi inquisitori di Harry e Hermione, si rizz come se non fosse successo niente e si limit a sorridere, muovendo la testa. - Oh, come va Stella.. salut, dopo un tossicchio, mentre tirava fuori dalla tasca un fazzoletto sporco e consumato e se lo passava sulla fronte, asciugandosi il sudore. Il nervosismo che lo rapiva stava diventando troppo palese... Per cercare di deviare lattenzione, Stella evit alcune scatole e scatoloni, e si fermvicino al divano affianco allentrata. L, guardandoli con attenzione, Thor scodinzolava la sua enorme coda. - Ciao guaglione... salut Stella in tono affettuoso, avvicinandosi a Thor per accarezzargli le orecchie, ma Hagrid sobbalz. - No, attenta! Thor non un cane normale... lavvert, con la voce interrotta Non molto gentile con gli estranei... Stella mosse la testa in segno dintendimento, tuttavia si gir di nuovo e si accoccol davanti a Thor. Gli sorrise, allung la sua mano e lui, curioso, gli and incontro. Appena fu sufficientemente vicino, al posto di scagliarsi su di lei e mostrargli i suoi denti, si sdrai come un cane di pezza e gli lecc le dita. Stella rise a voce bassa a causa del solletico, e lo gratt dietro le orecchie. - Oh, sei un cucciolone inoffensivo, vero, Thor? gli sussurr, affettuosa bravo cane, bello cane... Hagrid la guardava imbambolato, unaltra volta. Sorrise nervoso. Thor molto aggressivo con gli sconosciuti, quindi, visto che piaci a lui, piaci anche a me... concluse, e Stella gli restitu il sorriso, poi si alz e si and a sedere insieme agli altri intorno al tavolo di legno. - Ginny ci ha detto che hai ripreso ad insegnare. Non ci metterai in pericolo questanno, vero Hagrid? comment Ron, mentre Hermione gli dava una gomitata in mezzo alle costole. Lultima cosa che voleva era unanimata conversazione sugli schiopodi-sparacoda. - Ehhhmm... credo di no disse, guardando Stella ancora una volta Per non vi ho fatto venire qui per parlare di me... io volevo... bh, sapere come stavate voi. Scettici, Ron e Harry lo guardarono con le sopracciglia alzate. Stiamo bene disse harry, rispondendo quasi per inerzia. - E tu come stai, Stella? domand Hagrid, visibilmente pi interessato a lei che ai suoi tre amici di sempre ti piaciuto Hogwarts? Ti hanno trattato bene? - Si, molto bene, grazie rispose Stella, anche lei un po stupita di tanta gentilezza. Hagrid annu, quasi grato per la sua risposta, e torn ad asciugarsi la fronte sudata con quel maleodorante fazzoletto, Hermione non pot pi trattenere la sua curiosit e chiese: - C qualcosa che non va? Ti vedo molto... angosciato...

- Ehhmmm... io? tossicchi, alzando fugacemente gli occhi verso Stella. Lei neg con la testa, spaventata, e Hagrid sembr capire. Quindi torn a guardare Hermione Ehhmmm perch... ... ... Grop. Mi preoccupa disse, non troppo convincente, per era un buon argomento da discutere mentre pensava a qualcosa di meglio. - Grop! Ma certo! Mi ero quasi dimenticata di lui... esclam Ron mentre Hermione raccontava a Stella un riassunto della storia del mezzo fratello di Hagrid. A quel punto Ron alz un sopracciglio e raggrinz il naso Sta ancora qui... a Hogwarts? - Certo afferm, come se si trattasse di qualcosa di ovvio gli ho fatto una piccola capanna in una zona della Foresta Proibita. Il professor Silente mi ha lasciato tenerlo... non solo per me, ma anche perch pensa che ci possa essere utile quando torneremo in montagna per... - Tornerai l? grid Hermione, preoccupata Dopo tutto quello che successo a te e Madame Maxim pensi di riandarci? - Siamo in guerra, Hermione, cosaltro potrei fare disse, ora pi serio e tranquillo Grop ora non cerca pi di ferirmi o altro, anzi ora vuole che passi tutti il tempo con lui... credo che si senta solo... che gli manchi la vita di prima... termin, un po triste. Nessuno sapeva cosa dirgli, visto che le volte che avevano avuto a che fare con Grop, era solo ed unicamente per laffetto che provavano per Hagrid. La situazione era molto scomoda, perch probabilmente Hagrid sperava che qualcuno di loro saltasse dalla sedia e dicesse andiamo a trovarlo!, per nessuno aveva intenzione di farlo. Salvo, chiaramente, lunica persona in quella stanza che non aveva ancora mai avuto a che fare con quel piccolo gigante di nome Grop. - A me piacerebbe conoscerlo disse Stella, intimorita poi dagli sguardi dei suoi amici forse dovrebbe solo conoscere altre persone, e allora... - Per adesso non possiamo! esclam Hermione, nervosa Guardate che ore sono... arriveremo tardi ad Erbologia! In meno di un secondo, sia Harry che Ron sembravano sospettosamente contenti di avere Erbologia. Senza troppi complimenti, ringraziarono Hagrid per il t che assaggiarono appena e corsero su per il prato fino ad arrivare al primo gradino di pietra, davanti al portone. - Hermione, aspetta! grid Stella, prendendo la sua amica per un braccio. Anche Harry e Ron si fermarono Che cos questa storia? Manca pi di mezzora alla lezione... disse, un po irritata per non aver potuto salutare Hagrid come avrebbe voluto. - Mi dispiace... si scus E solo che non ero disposta ad andare da Grop cos presto... disse, chiedendo aiuto ad Harry con lo sguardo. - Si, ovvio parl Harry prima dobbiamo assicurarci che Grop molto tranquillo come dice Hagrid, e poi te lo presenteremo, ok? Stella annu, anche se non sembrava molto convinta.. Sembrava molto infastidita dalla rapida uscita dalla capanna. Allora Hermione gli si avvicin, denotando, nuovamente, un po di nervosismo. - E bh, in pi ...hai detto che mi avresti aiutato con... bh, col mio problema... balbett, evitando lo sguardo di tutti. - Quale problema? domand Stella, corrucciando la fronte. - Ehmm QUEL problema... insist, socchiudendo gli occhi sospettosamente. Harry e Ron di guardarono confusi. Solo allora Stella cap, portandosi una mano alla bocca. - Oh! Ma certo! Il tuo problema... disse, restituendo a Hermione uno sguardo complice Bene ragazzi, ci vediamo in classe fin, prendendo la sua amica sottobraccio. Diedero le spalle ai ragazzi, salirono rapidamente le scale e le loro voci si persero. - Parlando di misteri cominci a dire Harry dopo qualche secondo, ancora con lo sguardo verso le scale - mi pare che devi raccontarmi una storia estiva, amico mio. Ron lo guard confuso,poi per rimanendo a fissarlo per qualche secondo, cap a cosa si riferiva. Si pass una mano in mezzo ai capelli, sospir e inizi ad arrossire.

- Va bene disse, scoraggiato Immagino che, se non mi aiuti tu, nessunaltro lo far. Harry sorrise. Lui forse era la peggior persona in questo pianeta per dare consigli amorosi, per Ron era suo amico, e se non sfogava i suoi sentimenti, finirebbe per farlo nel momento pi impensato. Hermione era la sua migliore amica, ma come lui stesso aveva detto, ormai non erano pi bambini. Se a vevano perfino perso il piacere di parlare... Gli diede una pacca sulla schiena invitandolo a camminare per il patio centrale, non poteva pressarlo, per era molto curioso di sapere cosera successo con Hermione in sua assenza... Inoltre, forse parlare con Ron avrebbe aiutato anche lui stesso. Sentiva qualcosa di strano per qualcuno che conosceva appena. Un po triste, pens a Sirius.. come desiderava che fosse ancora l.

Cap. VII: Difficile da Dire


Cominciava a fare freddo. Erano gi dieci minuti che camminavano, soli, senza dire una parola. Il rumore dei loro passi sul prato umido erano praticamente lunica cosa che impediva al silenzio di diventare scomodo, schiacciante. Ma erano uno affianco allaltro, e apparentemente quella discreta compagnia bastava per il momento. Ron non si decideva ancora a parlare, e Harry non voleva mettergli fretta. Ogni tanto deviavano lo sguardo luno verso laltro, come sperando in qualche segno, ma poi tornavano a guardare lori zonte, riflessivi, muti. Si z sentivano circondati da una pace inusuale, ognuno per se, nei loro pensieri e problemi, ed era un ambiente che, per il momento, non desideravano interrompere. Quasi per inerzia, il loro cammino li port alle serre. Senza pensarci troppo entrarono nella prima e, dopo un rapido sguardo, si sedettero dietro un piccolo banco di pietra circondato da fiori gialli. Fuori il vento cominciava a soffiare pi forte, le nuvole nere minacciavano un temporale e il rumore dei tuoni si sentiva ogni volta pi vicino: ma l, rifugiati dentro quella cupola di vetro, comodi e al sicuro, due studenti del sesto anno avevano ben altro a cui pensare. Ron si spost i capelli dalla fronte e sospir forte. Era nervoso, agitato, e Harry poteva sentirlo, malgrado preferisse non fare commenti. Per, gi quasi disperato nel suo intento di stare in pace con se stesso, cominci il suo racconto, balbettando. - Non facile, sai? disse, appoggiandosi i gomiti sulle ginocchia, guardando per terra Sento dessermi appena lanciato nel vuoto... senza paracadute. Dopo le ultime parole, sospir di nuovo. Harry corrug la fronte. Ron conosceva i paracadute? Ops, non era il momento adatto per pensare a queste cose. Confortandolo, gli poggi una mano sulla schiena. - Dai, racconta, sono tuttorecchie. Ron assent lentamente, senza ancora guardarlo, e intanto rievocava nella sua mente quello che successe in quella impronunciabile notte destate, sul suo viso si disegn un lieve sorriso. - E stata una delle pi belle estati mormor, mantenendo il sorriso per qualche secondo Tutto andava bene a casa, il Ministero aveva dato a pap qualche giorno di vacanza, il negozio di Fred e George andava alla grande... era un piacere stare alla Tana. In pi... continu, rivolgendo lo sguardo verso Harry per la prima volta Hermione stava con me in quei due mesi, per questo abbiamo avuto tanto tempo per ... parlare . Harry strinse le labbra, comprensivo per questo non sei venuto prima a Privet Drive, vero? Ron distolse lo sguardo, annuendo. Non unoccasione che ti si presenta due volte si scus Dopo qualche giorno mi resi conto che provava a passare pi tempo con me che con Ginny o Stella, anche se ogni volta che uscivamo a passeggiare o a mangiare o a parlare di notte nel giardino, stavamo sempre tutti insieme...fino quando, una notte, eravamo solo io e lei. Harry fece un gesto perch continuasse. - Io e lei da soli, capisci? disse Ron, come se stesse raccontando la visione di un miraggio Durante tutta lestate mi sono sentito molto strano... tremavo solo a sentire la sua voce sorrise di nuovo, per dur un secondo. E continu parlando come se intorno a lui non ci fosse nessuno Avevo pianificato tutto nella testa, cosa

dirgli, come dirglielo, anche che vestiti mettermi... e prima che Harry potesse chiedere Dirgli cosa?, Ron continu - ... ma quella sera, il suo invito mi colse di sorpresa, e andai in bianco... - Ron parl Harry, adesso un po impaziente Puoi dirmi quello che successo una volta per tutte? Ron lo guard, corrugando la fronte. Va bene, va bene... disse, senza troppo convincimento Dunque... camminammo per un bel po, e quando ce ne rendemmo conto, gi stavamo parecchio lontani da casa disse, giocando con un angolo del mantello, come se il fatto che fosse stato fuori con Hermione a quellora della notte, come minimo, un peccato mortale Parlavamo soltanto... e dire che, io non avrei mai pensato che... bh, non mi opposi, per... mai, mai, mai lavrei sospettato... io ero convinto che... dubit prima di continuare, per la faccia di impazienza di Harry lo obblig. Nel suo balbettio, cerc di essere pi specifico, mentre il rossore cominciava ad espandersi dalle sue guance fin sopra le orecchie ci siamo seduti sotto un albero e, non so come ma, un secondo dopo, mi sono visto baciandola... e niente... - Non c niente di male, Ron sorrise Harry, confermando i suoi sospetti sopra la vicenda. - No, certo che no, questo lo so spieg, un po impastato ma non fin l... Continuava a giocare con il bordo del mantello, con lo sguardo inchiodato sulle scarpe, con i nervi che gli rimescolavano lo stomaco. La sua voce era strana, bassa, come se stesse parlando da solo non pensavo a niente... non volevo pensare. Dimenticai anche doveravamo, che ora era... Sembrava si stesse scusando di qualcosa, ma invano E non so come, davvero non so come, ma un secondo dopo le mie mani stavano suuu suu sulla sua vita, eeee-ee-e un altro secondo, e stavano gi... sotto.... la suaaa .. la sua camicia... ed allora.... Harry linterruppe, sorpreso. Sgran gli occhi. per caso voi... ehmmm, cio, voi non... - Certo che no! esclam, spaventato. Ron sapeva perfettamente a cosa si riferisse il suo amico. Strinse le labbra, imbarazzato, e poi corrug la fronte Cio... quasi... rispose, abbassando talmente la testa che sembrava si fosse nascosto sotto il mantello. Harry ci mise un po per reagire, immobile. Cavolo! esclam alla fine, con lo sguardo perso, senza osare a dire qualcosaltro. - Lo so... balbett Ron, arrossendo ancora di pi, coprendosi il viso con le mani. (--) - Cavolo! sospir Stella, lasciandosi cadere su una poltrona della Sala Comune. - Lo so... gemette Hermione, nascondendo la testa dietro a un cuscino. Non si era mai sentita tanto confusa come adesso. Tremava solo a pensare a quel che era successo, imbarazzata... Ma contemporaneamente, in un angolo della sua testa, il suo altro io lottava perch quelle sensazioni non si allontanassero mai dalla sua memoria.. dopo di... bh, di quel che successo, sono riuscita appena a dire un mi dispiace e mi sono messa a correre verso casa singhiozz Volevo morire... Stella alz un sopracciglio, sorridendo appena. Sai? Non so proprio dove sia il problema disse, togliendogli il cuscino dalla faccia per guardarla negli occhi Adesso capisco perch vi comportavate cos stranamente gli ultimi giorni alla Tana... quella notte abbiamo parlato parecchio su cosa steste facendo voi due.. ampli il suo sorriso, ma notando che Hermione si inibiva ancora di pi, si impegn a tornare seria Comunque io ancora non vedo dov il problema... - Ma come non lo vedi? gemette di nuovo, tirandosi le ginocchia al petto Riesco a malapena a guardarlo negli occhi. Ormai non so come parlargli, che cosa dirgli...! A poco a poco i suoi occhi si riempivano di lacrime, di impotenza, di vergogna praticamente mi sono buttata su di lui, non capisci? Penser che sono una... una... Non volle dire quella parola. Stingendo le labbra, torn a conficcare le unghie nel cuscino Ho rovinato tutto, tutto! Stella gli si avvicin ancora un po , e senza chiedere, Hermione si appoggi alla sua spalla e lasci scappare altre lacrime. Stella sapeva che il problema non era tanto grave, la cosa cruciale in tutto questo non era il fatto stesso, ma il sentimento che cera dietro e il fatto che loro non volevano riconoscerlo... ma non volle aggiungere altro. Nella sua testa, come un ingranaggio appena aggiustato, le idee per aiutarla gi cominciavano a sorgere. (--)

Dovr pensare le peggio cose di me! esclam Ron, angosciato e ancora abbastanza arrossito, camminando avanti e indietro di fronte a Harry Non lho lasciata reagire, non lho lasciata opporsi, praticamente lho obbligata, capisci? E quando si messa a correre ormai non potevo pi scusarmi o niente strinse i denti ho rovinato tutto!! Imbecille!! Imbecille!! grid furioso, sbattendo la testa contro il muro pi vicino. Harry stava ancora seduto, pensieroso, raggrinzendo la fronte ogni volta che le testate di Ron facevano eco sulla parete. Era sorpreso, indubbiamente... Questo fatto era qualcosa di talmente impensato per lui che mai si trattenne a pensare che, biologicamente parlando, avevano let per farlo. Per, non bisognava certo essere un esperto per rendersene conto, mentalmente ed emozionalmente che non lo erano. Bastava solo guardare comera ridotto Ron ... che alla fine neanche aveva concluso. Infondo, Harry sapeva che la cosa veramente importante in tutto ci non era quello che aveva fatto, o lasciato fare, bens quello che laveva spinto a farlo... - Sai? Io non ero l ma... cominci a dire, senza essere sicuro che fosse la cosa pi adeguata, si arrischi non credo che sia tanto grave, Ron. Ron si spost qualche centimetro dal muro, mezzo intontito, e dopo aver scosso la testa guard Harry con aria di sfida. Per la prima volta in vita sua, Harry vide il suo amico tremare di rabbia. - Non tanto grave? parl, ironico, poi alz la voce Non tanto grave? grid ancora, a quel punto Harry si alz. - Calmati, Ron! Il problema non ce lhai con me laffront,esasperato. Ron arricci il naso, ancora con tono di sfida, per fece qualche passo indietro. Mi rivolge appena la parola, non mi guarda negli occhi... non parliamo... e mi dici che non tanto grave? apr e chiuse i pugni con forza, come se volesse sfogare la sua rabbia dando un cazzotto al primo che incrociava sul suo cammino. Harry era disposto a colpirlo se fosse stato necessario, per prima di farsi un idea su come mettere KO il suo amico, vide negli occhi di Ron un sostanziale cambiamento. Lombra di rabbia che li aveva rapiti fino a quel momento, aveva lasciato il posto ad una profonda tristezza, abbattendolo. Cadde con le ginocchia al suolo, abbass lo sguardo e co la voce disse: n Lho persa per sempre, Harry. La conosco... non mi dar mai unaltra opportunit, non mi perdoner mai alz gli occhi, lacrimosi Potrei anche morire adesso e non me ne importerebbe un fico secco. Harry rilass i pugni, sconcertato, per annu. Si accovacci vicino a Ron e gli mise una mano sulla spalla. Si rifiutava di credere che tutto fosse cos grave, per Ron di sicuro non era in grado di capirlo, o accettarlo. Doveva sistemare la cosa in qualche altra maniera... non potevano butta al vento cinque anni di amicizia. Avevano re condiviso molto, sofferto molto insieme... Quanto poteva essere difficile che facessero la pace? Lui era ben lontano dallessere un esperto in materia, aveva bisogno di qualcuno che sapesse, che si intendesse di queste cose... Se la cosa fosse capitata a qualcun altro, sarebbe subito andato da Hermione, per adesso aveva bisogno di qualcun altro. E questo qualcuno era molto vicino... forse troppo. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/ Harry si era alzato talmente tardi che non era riuscito a fare colazione. E un incubo ricorrente, gi arciconosciuto da lui, lo aveva tormentato per lennesima notte: Sirius, sorridente e provocatorio, cadeva a rallentatore, attraversando a poco a poco quel maledetto velo, mentre Harry correva con tutte le sue forze davanti a lui... e mentre allungava la mano, si svegliava bruscamente, ansimante e sudato tra le lenzuola. Era stufo dei suoi incubi, di tanti sogni minaccianti, stanco di rivivere a forza quel fatidico momento. Si mise seduto sul letto, si pass un braccio sulla fronte per asciugare il sudore. Era furioso, schifato, tremendamente triste. Corrucci la fronte, trattenendo la voglia di piangere... Tutti i suoi amici avevano lasciato la camera da qualche minuto, e a questora stavano gi facendo colazione, forse chiedendosi dove fosse lui. La solitudine della stanza non gli provocava vuoto, bens libert, sollievo di non dover sopportare quegli sguardi compassionevoli, accondiscendi... Strins i denti. Chiuse i pugni con forza e, spinto da e una certa mancanza di controllo, cominci a colpire il materasso, ancora e ancora, cercando di trovare una via duscita a tutto quel rancore che improvvisamente continuava a crescere dentro di s... Disegn nella sua mente il viso di Bellatrix Black - ultimamente gli capitava spesso e dettagliatamente lo mantenne a memoria per qualche secondo e poi, appena cosciente dei suoi atti, i suoi occhiali cominciarono a tremare, sopra il comodino. Fino a che rapidamente, e spinti da una forza invisibile, volarono per la stanza e si schiantarono, distruggendosi, sul muro. I pezzi di vetro si sparsero istantaneamente sul pavimento, per Harry non sembrava sorpreso. Per un attimo aveva visto in loro la faccia di quella donna, indesiderabile, putrida, e si era scagliato contro di lei con tutta la sua forza. Aveva immaginato persino le sue dita sul suo collo, strangolandola, svanendo nellombra... Lei si era convertita nel suo principale obiettivo da quel fatidico giorno. Pensava,addirittura, che gli importava pi di lei che di Voldemort stesso...

Gir lo sguardo verso i suoi occhiali, fatti a pezzi per lo schianto, e allimprovviso sent voglia di vomitare. Si prese la testa con due mani, stordito, come se ogni angolo del suo corpo fosse stato frustato violentemente...senza piet. Dentro di s era distrutto, tormentato, impotente pensando a come le persone a lui care si andavano allontanando, una ad una, senza che lui potesse fare niente al riguardo. Perch lui era lelett quello famoso o, nominato nella profezia, lunico capace di sconfiggere Voldemort... o morire nel tentativo. Era diverso, occluso, involutamente speciale. E bench desiderasse con tutte le sue forze di tornare a nascere, in un altro posto, in unaltra casa, in unaltra situazione, le facce dei suoi amici e di quelli che in questi sei anni si erano battuti con e per lui, lo spronavano ad andare avanti. Lui non aveva fatto niente, solo sopravvisse, e ora doveva tanto a tanti... Facendo uno sforzo, cerc di ricordare qualche incantesimo per riparare gli occhiali, ma la sua mente era talmente confusa per ricordare anche lincantesimo pi semplice. Poi prese la sua bacchetta, la punt sui suoi occhi e disse: oculus incantatio. Uno degli incantesimi che ricordava, appreso in uno dei libri della sezione proibita, che gli permetteva di correggere il suo problema di vista per qualche ora. Lo aveva preso come possibilit per il Torneo al quarto anno, per non lo us mai. Si gir e si guard nello specchio: vedeva perfettamente. Gli faceva effetto stare senza i suoi occhiali, ma non era la cosa pi importante a cui pensare adesso. Si sentiva strano per la facilit con cui usava la magia senza la bacchetta, tutto per il potere delle sue emozioni... per quello che pi pesava nella sua mente era la sua solitudine immanente, la sua eterna tristezza... Nessuno in questo mondo, pur con le migliori intenzioni, potrebbe comprenderlo; capire i suoi sentimenti e i suoi perch. Il fatto che lui era unico, e cos sarebbe rimasto, forse per sempre. Si vest rapidamente, raccolse i pezzi dei suoi occhiali sparsi per tutta la stanza e se li mise in tasca ai pantaloni. Hermione avrebbe saputo come ripararli. Poi guard lorologio: la lezione di Difesa iniziava tra cinque minuti. Adesso voleva essere solo un alunno in pi, un Grifondoro in pi, per a che prezzo... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/ La settimana era passata talmente rapida che la maggior parte degli studenti di Hogwarts si sentivan come se si o fossero appena alzati dal banchetto di inizio anno. Il cielo nero di un inverno minaccioso trasformava le giornate in periodi pi brevi, rendendo quasi impossibile distinguere il giorno dalla notte; durante il fine di settimana, e solo un ora dopo essersi svegliato per la mattina, Ron pens che fosse gi ora di cena, In pi, quasi tutti i professori li avevano riempiti di compiti e quindi passavano gran tempo della giornata in Sala Comune, riguardandosi dal freddo ed approfittando della luce del camino. E cos, quasi in penombra, arriv un nuovo inizio di settimana, e con lui, una nuova lezione di Difesa Contro le Arti Oscure. Stella, Hermione e Ron si fermarono giusto prima dellangolo. Guardando nelloscurit del corridoio, scorsero Harry che correva da loro. - Buon giorno! esclam Ron con ironia, ma subito saccigli E i tuoi occhiali? - Ho avuto un piccolo incidente. Mi ci sono seduto sopra senza accorgermene e li ho rotti chiar, senza dargli troppa importanza Ho usato lincantesimo Oculus Incantatio. Mi aiuter per adesso. Hermione sospir di soddisfazione. vedo che finalmente trai dei vantaggi dai libri, no Harry? Ron brontol davanti allidea che Harry fosse diventato un amante della lettura. Bh, io non credo. Solo tu trovi che leggere sia affascinante... replic, ritornando a guardare Harry limportante che sei qui. Ho provato a svegliarti ma avevi la respirazione accelerata e sudavi parecchio. Ho pensato che stessi male o qualcosa del genere, quindi ho pensato di lasciarti riposare... Harry prefer non dire niente. Non era pronto per parlare dei suoi tormentanti incubi, dei suoi timori. Solo si costrinse a ridere, per Stella rimase seria. Fiss gli occhi su di lui, concentrata, e subito Harry sent come se gli stesse leggendo nella mente. Forse conosceva lOcclumanzia? Gli occhi di lei presero una sfumatura di preoccupazione, strinse le labbra in segno di intendimento, e poi sorrise, affettuosa, come se in qualche modo cercasse di confortarlo per quello che lo faceva soffrire. Harry reag appena a quel gesto, sorpreso, anche se confusamente alleviato. Era come se avesse ascoltato la sua voce nella testa, pregandolo che smettesse di piangere... Hermione devi il suo sguardo fa Harry verso Stella e viceversa. Sorrise vedendo nuovamente una connessione tra di loro, ma prima che potesse dire qualcosa, unombra apparve dietro di loro. - Non dovreste essere in classe?

La spiacevole voce di Severus Piton ruppe la bella sensazione di quiete che si era impadronita di Harry per qual he c secondo. Stella e gli altri si girarono premurosamente, mentre Piton scuoteva la testa, aspettando una risposta. - Ora andiamo, professore disse Hermione, con una faccia poco amichevole. Fece un gesto ai suoi amici affinch si avviassero alla porta dellaula, ma la voce di Piton torn a risuonare, tenebrosa, sulle pareti di pietra. - Ed i suoi occhiali, Signor Potter...? cominci a dire, come se il fatto di pronunciare il cognome di Harry gli provocasse la nausea. Per prima che Harry rispondesse qu alcosa, Piton soffoc il suo tentativo Le sue lezioni finiscono alle cinque, giusto? cos? E senza aspettare risposta, continu Bh quindi la attendo nel mio ufficio alle sei. Y, per favore disse, ironico non mi faccia aspettare. Non credo che voglia perdere punti concluse, dirigendo uno sguardo strano verso Stella, che sembrava incomodarsi davanti a lui Ah, e trovi dei nuovi occhiali. Non vorr perdere il suo fascino, vero? Harry annu lievemente, silenzioso. Prov a non far trasparire il minimo indizio di rabbia sul suo volto... non gli avrebbe dato la soddisfazione. Ancora non poteva abituarsi allidea che, una delle persone pi odiate di Hogwarts, fosse il braccio destro di Silente negli affari dellOrdine della Fenice. Per non era nessuno per giudicare; il vecchio preside aveva le sue ragioni. Senza che nessuno dicesse niente sullaccaduto, camminarono a passo leggero e entrarono nellaula di Difesa, la quale, per loccasione, era stata disposta di due grossi palchi rettangolari, non mol o alti, sulle quali avrebbero t effettuato i duelli. Ron osserv che il numero di studenti si era ridotto considerevolmente dopo i risultati dei GUFO, e vide solo facce conosciute: quasi tutti membri, stabili e privilegiati, dellEsercito di Silente. Libertus Carpatius sal agilmente sul primo ring di duello. Portava un vestito simile a quello che Allock indossava in quel fallimento del club dei duellanti al secondo anno, per molto pi vecchio e sporco. I suoi capelli raccolti brillavano alla luce dei candelabri, e i muscoli della sua faccia si contraevanoper disegnare un sorriso spregevole, che rivolgeva ad ogni alunno che si avvicinava attorno a lui. Allimprovviso, fermando la sua frenetica passeggiata, fiss lo sguardo sugli ultimi entrati in aula. - Potter, Maris, venite qui! esclam, mentre gli sguardi di tutti confluirono su Harry e Stella. Arrossirono un momento davanti a tanta attenzione; alcune ragazze guardavano Stella da sotto in su e bisbigliavano cose incomprensibili, mentre i ragazzi la guardavano sbalorditi, ancora sorpresi da quel che era successo con i Patronus. I due salirono sul campo di duello e si misero uno ad ogni lato di Carpatius, il quale si avvicin ad Harry, con la faccia preoccupata E i suoi occhiali, Potter? domand, e Harry sospir stancato. Era la terza volta in cinque minuti che gli chiedevano la stessa cosa. Erano cos famosi i suoi occhiali? - Li ho rotti senza volerlo. Ma ci vedo perfettamente professore, non si preoccupi rispose, tagliente, e Carpatius mosse la testa in segno di sollievo. Poi si schiar la gola e si diresse al resto della classe, mentre li osservava entusiasmato. - Ascoltatemi tutti! grid, e in un secondo cal un silenzio sepolcrale Faremo qualcosa di molto interessante. Per mantenere lattenzione, ed affinch vi impegniate a sconfiggere il vostro rivale, la prima parte del club si svolger come un piccolo torneo disse, muovendosi lentamente attraverso un telo quasi trasparente, con degli stravaganti ricami dorati che aveva la funzione di delimitare i campi di duello Divideremo la classe in due fazioni punt con la bacchetta verso le due piattaforme e poich la Sig.na Maris e il Sig. Potter qui presenti sembrano essere i pi qualificati, andranno ognuno in una fazione diversa, per rendere il gioco pi equilibrato disse, assaporando le ultime parole, sfregandosi le mani Combattere tra di voi a turni, e da ogni campo uscir un vincitore. Ho fatto la stessa cosa nella lezione con i Corvonero e i Tassorosso, e gi c un vincitore per casa, si affronteranno per un ultimo duello, che elegger il campione. Sono stato chiaro? Un s generale rimbomb tra le pareti dellaula, mentre le teste, tanto dei Grifondoro quanto dei Serpeverde, annuivano, entusiasmati. Carpatius sorrise, soddisfatto, si gir e torn a parlare con i suoi prediletti. - Ho parlato molto bene di voi al consiglio. Spero che ci allieterete con un bello spettacolo pronunci, adesso quasi paranoico, inghiottendo continuamente e sfregando le sue mani con veemenza. Harry e Stella si limitarono solo ad annuire. Un club di duelli sembrava loro divertente, ma non erano sicuri di voler combattere, se si desse il caso, uno contro laltro... Carpatius tir fuori la sua bacchetta, mir verso la scrivania e grid: Accio pergamena! Un istante dopo, un rotolo di pergamena con i nomi di tutti i membri della classe arriv nelle mani del professore che, sussurrando un altro incantesimo, fece s che levitasse davanti a lui. Movendo la bacchetta un paio di volete, lasci uscire da

quella una polverina dorata che avvolse la pergamena, facendolo girare si se stesso talmente rapido che, quando si ferm, non cera pi uno, ma bens due pezzi di pergamena. - Molto bene, tutto pronto disse Carpatius, esaminando le pergamene Pubblicher le liste alla fine della lezione. Nel frattempo, il duella per la prima fazione dar tra Lavanda Brown e Neville Paciock. Per laltra fazione si batteranno... mmm cerc col suo dito indice Draco Malfoy e Ron Weasley. Ron alz un sopracciglio e guard con diffidenza Malfoy che dallaltro lato mostrava una smorfia di fastidio. Questa era la sua opportunit per dare una bella lezione a quel presuntuoso purosangue; non poteva sprecarla. Aveva goduto quando Stella laveva affrontato, quando Harry lo sistemava, o quando per alcuni minuti divent un indifeso furetto grazie a Moody, per non aveva mai avuto la possibilit di vendicarsi da solo. Rimboccandosi le maniche, si giur di non sbagliare... e niente meno, fare una figuraccia davanti a Hermione. Lei lo guard passare attorno alla prima piattaforma e dirigersi, fiducioso e sicuro, verso dove Malfoy lo aspettava. Nervosa, si morse il labbro inferiore. Avrebbe desiderato abbracciarlo per augurargli buona fortuna, o baciarl sulla o guancia come quella volta prima della partita di Quidditch, per il ricordo di quellestate non le lasci fare un passo. Le sue paranoie erano ancora fresche nella sua mente, quindi non fece altro che seguirlo con lo sguardo e sorridergli, timidamente, mentre saliva con un salto sul campo di duello. Harry e Stella si scambiarono uno sguardo disteso, contenti di non dover inaugurare il campionato. Per adesso, si sarebbero divertiti guardando gli altri duelli. Ma erano preoccupati per Ron; Draco sareb riscorso ai pi oscuri be stratagemmi per vincere. Camminarono verso la seconda piattaforma per vedere il duello pi da vicino, trovandosi con Hermione. - Ricorder gli incantesimi pi potenti? Avr imparato gli stordenti? Forse potrei... - Hermione disse Harry, poggiandogli una mano sulla spalla Ron ce la far. da tanto che sa badare a se stesso. Stella annu. Hermione sospir dopo aver sentito le parole di Harry. Lo sapeva bene che Ron poteva cavarsela da solo... per da Draco ci si poteva aspettare qualsiasi cosa, e se gli fosse successo qualcosa.... Carpatius si era gi messo tra Lavanda e Neville, che si guardavano pi allegri di quanto gli altri si erano immaginati. Erano due entusiasti membri dell Esercito di Silente, e come tali, avrebbero tenuto alto il nome di questo. Il professore spieg le regole (solo incantesimi di disarmo e stordimento) e poi, levitando in forma ostentosa, si trasport fino a posizionarsi tra Draco e Ron. La maggior parte degli alunni aveva gli occhi puntati sul secondo duello; i Serpeverde si aspettavano una vittoria schiacciante da parte di Draco. Carpatius spieg le regole anche a loro e si allontan rapidamente, prendendo una posizione privilegiata tra le due piattaforme per osservare entrambe i duelli con lo stesso interesse. Al suo segnale, Lavanda, Neville, Draco e Ron camminarono dai loro angoli verso il centro dei rispettivi campi di duello. Lavanda e Neville alzarono le bacchette allaltezza del viso, e spontaneamente, si fecero un sorriso, per poi fare un piccolo inchino e tornare ai loro angoli, e mettendosi in posizione. Draco e Ron si soffermarono un po pi del previsto al centro del campo. Dietro le loro bacchette impugnate fortemente allaltezza del visto, si battevano in una dura lotta visiva. Nessuno poteva dire chi dei due dimostrava pi ribrezzo, pi sfida. Carpatius dovette ricordare loro i tempi stabiliti, obbligandoli a retrocedere ai propri posti e mettersi in posizione di combattimento. Lambiente era carico di una tensione asfissiante. Lavanda e Neville volevano solo mettere alla prova le loro conoscenze su Difesa; si volevano bene e non avrebbero mai cercato di fare qualcosa di troppo rischioso. Draco e Ron, invece, erano disposti a lasciare sfregiato laltro se necessario. Questa volta non avrebb ero badato ai rischi. Carpatius alz la voce. Uno, due... tre!!! e varie grida accompagnate dalle rispettive facce eccitate riempirono laula e nessuno seppe chi aveva detto cosa. Era solo possibile vedere i risultati, Lavanda, atterrita, vedeva come le sue gambe si indebolivano e si agitavano senza sosta, facendola barcollare. Ovviamente Neville aveva usato lincantesimo gambemolli, con successo. Mentre Carpatius annotava la mossa di Neville, Harry e Hermione si facevano spazio tra la gente per vedere cosa era successo nella seconda piattaforma. Sia Draco che Ron erano a terra per lincantesimo dellaltro. Ron aveva gridato: Rictusempra! nello stesso momento in cui Draco esclam Everte Statum! , facendo s che gli incantesimi raggiungessero contemporaneamente laltro, lasciandoli altrettanto ferriti. Draco, evitando laiuto di Goyle scansandolo con una mano si appoggi su un ginocchio per rimettersi in piedi, fece una smorfia di dolore toccandosi il braccio destro. Si sistem i capelli allindietro e si allent il nodo della cravatta, alzandosi come se niente fosse e tornando alla sua posizione, programmando gi il modo di vendicarsi. Ron, invece, era caduto talmente forte che sbatt sulla

piattaforma in pieno viso, e il suo labbro inferiore sanguinava. Si alz con difficolt, un po ammaccato, e con un lembo della sua tunica si pul il rivolo di sangue che era gi arrivato al mento, senza togliere gli occhi da Draco, furioso. Con solennit e fiducia, si tolse la tunica e la lanci fuori dal campo. Quindi torn alla posizione di combattimento, abbozzando un sorriso di scherno, sollecitando il suo nemico a tornare allattacco. Carpatius cred di vedere negli occhi di entrambe un profondo odio, inusuale in ragazzi di quella et. Anche se , guardarli bene, non erano pi bambini, bens due adulti pronti per difendersi, fosse quel che fosse: ognuno misurava intorno al metro e ottanta, erano di corporatura media ed apparentemente sapevano resistere bene al dolore. Ancora in dubbio se farli continuare, Carpatius alz la mano. Di sicuro questo era pi di un gioco per quei due. Senza aspettare nemmeno il conteggio, Ron avanz di alcuni passi e grid: Expelliarmus!, lanciando Draco talmente lontano che quasi cadde fuori dalla piattaforma. La sua testa sbatt sul pavimento con un colpo secco, tanto duro che lo mise KO per qualche secondo prima che potesse capire che cosa era successo. A Ron gi non gli importava pi del sangue che gli colava dal labbro, sorrideva trionfante, orgoglioso davanti a quella scena. Mentre Harry e Stella applaudivano con effervescenza, Hermione quasi non riusciva a parlare dallimpressione: Ron si era comportato come mai si sarebbe aspettata... Aveva dimostrato sufficiente coraggio e determinazione degna del miglior mago. E a vederlo cos, in quella posizione e con i capelli scarmigliati, la faccia ferita, la camicia fuori dai pantaloni e quel gesto di sfida nei suoi occhi, lo vedeva veramente attraente... pensando rapidamente, e per la prima volta dimenticando il fattaccio estivo, si avvicin, con discrezione, fino al lato destro della piattaforma. Prese nella tasca della camicia il fazzoletto che portava sempre con lei, e alzando il braccio pi che pot, fece in modo che Ron notasse la sua presenza. Allinizio si allarm, scettico, per non ci pens troppo e si inginocchi vicino a lei, accettando la sua offerta. Si sorrisero, affettuosi e sinceri. Ron, tremante, prese il fazzoletto e se lo appoggi contro la ferita, lasciando una vistosa macchia di sangue sul tessuto bianchiccio. Si pul a tentoni, corrugando la fronte dal dolore ma senza emettere un suono, e poi glielo ridiede, sfiorando le sue dita per un attimo che gli sembr un eternit. Si guardarono di nuovo, paonazzi, per non pi per la terrificante vergogna ma di quella timidezza ch sai che e nasconde qualcosa di pi, e prima che uno dei due dicesse qualcosa, alcuni mormorii proveniente dallestremo della piattaforma attrassero lattenzione di Ron. Stringendo le labbra, si scus con lo sguardo, si rialz e and verso Draco che sembrava non riprendersi. Carpatius, allarmato dalla situazione, alz le due braccia. Con ci andava ad annunciare la fine del duello ed il trionfo di Ron, ma prima che qualcuno degli alunni potesse notare le intenzioni del professore, Draco apr gli occhi, tempestivamente, e con un balz era gi in piedi, a pochi metri da Ron puntandogli la bacchetta. Senza dargli il tempo di prepararsi, fece un passo e grid: Leviostate Corporeo!. Un raggio giallognolo usc dalla punta della sua bacchetta e, invece di colpire Ron, lo circond completamente, come una fune di luce, immobilizzandogli braccia e gambe, e stringendolo talmente forte al petto che faceva fatica a respirare. Sorridendo maliziosamente, disegn dei cerchi con la bacchetta, face s che il corpo di Ron si alzasse piano da terra e iniziasse a girare su se stesso, sempre pi veloce, a pochi centimetri dalle teste degli spettatori. Girava e girava, come un mulinello, mentre la maggior parte dei Serpeverde cominciava a ridere. Hermione soffoc un grido di disperazione. Harry, da parte sua, guardava la scena senza sapere cosa fare. Le risate di Draco lo stavano facendo impazzire, desiderava con tutte le sue forze stordirlo con un buon incantesimo, o chiss... - Lascialo subito! grid, in un tentativo di liberare Ron dalla sua sofferenza. Intanto, il suo viso cominciava ad impallidire, evidentemente per la mancanza daria. Draco smise di ridere appena sent la voce di Harry. In realt, aveva tolto le parole di bocca a Carpatius, che stava sul punto di terminare il duello, gi abbastanza spaventato per latteggiamento dei suoi alunni. - Vuoi il tuo amico? esclam, senza smettere di muovere la bacchetta in circoli. Allora prenditelo! Con un brusco movimento, allung il braccio verso Harry e gli lanci Ron contro, provocando un urlo collettivo. Cadde con talmente tanta forza su Harry, che lo fer alla testa, facendolo sanguinare vicino la sua cicatrice. Scosse la tesa un paio di volte e batt le ciglia. Vide Ron al suo fianco, quasi incosciente, e gli mosse una spa lla per svegliarlo. Tuttavia, sembrava essere rimasto in una specie di trance. Subito Hermione corse verso di loro, buttandosi a terra sulle ginocchia e prendendo la testa di Ron, come proteggendolo dagli altri.

Harry si rialz, furibondo. I suoi pugni erano troppo tesi, tanto che a malapena riusciva a tenere la bacchetta. Agitatissimo la punt verso Draco che era sceso dalla piattaforma per vedere meglio cosa aveva fatto a Ron. Si trovarono faccia a faccia, e Draco impugn nuovamente la sua bacchetta, s enza perdere il suo sorriso crudele. Intanto, durante il millesimo di secondo nel quale cerc lincantesimo pi potente che conoscesse, Harry ebbe un idea migliore. Ruppe la sua posizione di combattimento, si rimise dritto senza perdere il contatto visuale. Con un movimento agile, diede la sua bacchetta a Dean Thomas, che stava li vicino, e cominci a camminare verso Draco. Nessuno cap niente. Forse non voleva difendersi? Draco rimase in posizione, accarezzando con le dita la sua bacchetta, e nel momento in cui stava per lanciare lincantesimo, vide la faccia di Harry tanto vicina a lui che pot notare limmensa furia nei suoi occhi verde smeraldo. Col pugno pi teso che mai, Harry aveva mirato al mento e laveva colpito con tutte le sue forze, facendolo volare qualche centimetro da terra e lasciandolo profondamente stordito, col naso sanguinante, a vari metri da lui. Alcuni secondi dopo fece un Auch! , bench divertito. Non aveva mai usato i pugni contro qualcuno, ma laverlo fatto contro Malfoy era stata una delizia. Tiger e Goyle corsero verso Draco, e per quanto lo schiaffeggiassero, non riuscivano a farlo rinvenire. Questa volta erano sicuri non stava fingendo : Harry laveva davvero messo al tappeto. - Ora basta! Smettetela! grid Carpatius, avvicinandosi a Draco per vedere come stava. - Fuori combattimento, non cera dubbio, ma vivr disse, scioccato Potter, porti il Sig. Weasley in infermeria, subito! ordin, mentre lalzavano con laiuto di Stella e Hermione E voi disse, guardando Tiger e Goyle portate il Sig. Malfoy nella sua stanza ed avvisatemi quando si sveglia. I due Serpeverde annuirono, terrorizzati dalla faccia di Carpatius. Presero Draco e lo trascinarono, non senza difficolt, fino ad arrivare al corridoio. Asciugandosi il sudore sulla fronte, Carpatius, guardando di traverso la prima piattaforma, si diresse al resto degli alunni, che avevano assistito alla scena con trepidazione. - Il vincitore del primo duello il Sig. Paciock esclam, mentre tutti guardavano come Lavanda ancora non riusciva a riprendersi dallincantesimo gambemolli In quanto al secondo duello, la decisone rimane pendente. Non posso lasciare impunito tutto quello che successo. Tutti annuirono, intimoriti. Non avrebbero mai immaginato che Ron e Draco si odiassero in quel modo. Erano stati testimoni della loro rivalit, delle loro liti verbali... ma mai avrebbero pensato che sarebbero arrivati a tanto. Subito, la popolarit di Ron sal alle stelle... non era pi soltanto un giocatore di Quidditch, adesso, secondo molte ragazze, era il promettente-forte-bello portiere di Grifondoro. Dopo che il professore dette i risultati, ordin a tutti di tornare ciascuno nella propria Sala Comune; la lezione era finita. Era pallido, con le occhiaie. La faccenda gli era scappata di mano. Tutti gli alunni erano cos violenti come quelli? Di sicuro non voleva verificarlo... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/ Ron aveva smesso di ansimare, ora il suo petto si contraeva lentamente, le sue palpitazioni era tornate a un ritmo normale. Sdraiato su uno dei letti dellinfermeria, dormiva profondamente, e Hermione non volle svegliarlo. Con delicatezza, si era appoggiata la testa di Ron in grembo, accarezzandogli i capelli. Si era comportato come un eroe... forse avrebbe scritto alla Sig.ra Weasley per raccontarglielo. Sarebbe orgogliosa di lui, come lo era lei adesso, coprendogli la ferita con un panno, guardandolo dormire, sereno. Harry stava seduto ai piedi di uno dei letti vicini. La ferita sulla sua fronte non smetteva di sanguinare, per non si sentiva n stordito n niente. Di fatto, si sentiva stranamente felice. Non aveva mai immaginato il piacere che dava il colpire qualcuno in quel modo... ora capiva la fissazione di Dudley per la boxe. Chiss, se ci fosse stato il momento, gli avrebbe chiesto di insegnargli qualche colpo tattico. - Non riesco a trovare Madama Chips da nessuna parte disse Stella, appena rientrata in infermeria Forse cera qualche altra emergenza dallaltra parte del castello. Nessuno disse niente, in parte per non rompere quelleloquente silenzio tra loro, in parte perch non sembravano molto precipitosi nellottenere assistenza medica. Stella si guard attorno, attenta, e pos lo sguardo su un grande armadio di vetro. - L ci sono la maggio partedelle medicine. Posso distinguere le pozioni per le ferite sanguinanti, quindi suppongo che possiamo curarli noi disse, guardando Hermione in cerca della sua approvazione. Lei assent, sicura.

Vicino ad Harry, Stella cominci a frugare nellarmadio, guardandolo di traverso ogni tanto. E poi sorrise, facendolo sentire un po scomodo. - Che c? domand, intrigato. Lei gli sorrise, senza per togliere lo sguardo. Il professor Piton ha ragione disse, e notando che Harry non capiva il nesso, parl di nuovo I tuoi occhiali sono un parte importante della tua attrattiva. Harry ammutol davanti al commento. Hermione rise a bassa voce; Harry era... come dire... qualcosa di inabile a reagire davanti a quel tipo cose. Per lui, bench paonazzo, non era disposto a mettersi in evidenza. Estrasse tutti i pezzi degli occhiali dalla tasca, inclusi i pi piccoli, e li lasci sopra una sedia pieghevole vicino a lui. Cerc unaltra volta di ricordare lincantesimo riparatore, per non era sufficientemente tranquillo per pensarci. Doveva chiederlo a Hermione o Stella, per tutte due sembravano molto occupate in quel momento. Strinse le labbra, mentre osservava Stella preparare in dei piccoli piattini una sostanza giallognola, vicino a delle garze. Sembrava conoscere abbastanza bene le procedure di primo soccorso, come alcuni trucchi di magia, come evocare potenti Patronus, sopravvivere a forze oscure, ballare... C qualcosa che non sai fare? disse improvvisamente, divertito, prendendola di sorpresa. Lei si vergogn un po, cosa che divent pi visibile quando gli pass vicino per portare a Hermione il piattino con la sostanza e qualche batuffolo di cotone. - Mmm lasciami guardare scherz, prendendo il suo piattino, Si sedette affianco a Harry, sopra il lettino. Mentre inzuppava un batuffolo in quella strana crema, corrugava la fronte come se stesse pensando. Poi alz lo sguardo, guardandolo negli occhi Io non gioco a Quidditch disse infine, sorridendo Non sono capace ad andare sulla scopa, neanche quel poco che basterebbe per fare il portiere. Tanto meno potrei colpire o schivare i bolidi... mi colpirebbero in testa come minimo. Y, ovviamente, non riuscirei mai a prendere il boccino, neanche se fosse grosso come un elefante fin, divertita. Harry sciolse una debole risata. Improvvisamente, desiderava con tutte le sue forze che la stagione di Quidditch cominciasse il pi presto possibile... Stella alz un sopracciglio. No, davvero ricalc, come rispondendo alla risata davvero ammiro quello che fai, Harry. C bisogno di molta prodezza, talento e tecnica per prendere il boccino, e tu lo fai sembrare cos facile... Harry sorrise, soddisfatto. Stella sospir Ok Harry, questo ti far male. Alz davanti ai suoi occhi il batuffolo coperto della sostanza gialla, e lui fece una faccia disgustata. Spostandogli dalla fronte un ciuffo di capelli, tocc appena la ferita di Harry, che fece un saltino e esclam un Auch! - Aiaiai che uomo! rise Stella, divertita. Hermione, invece, sembrava concentrata sulla faccia di Ron. Con la punta del batuffolo, sfiorava gentilmente il suo labbro inferiore, solo che lui non si opponeva. Ancora non si era svegliato. Malvolentieri, Stella riusc a pulire la ferita di Harry,e poi gli mise una benda. Ricontroll anche il suo pugno, perch le nocche gli bruciavano dopo il colpo dato. I loro visi erano molto vicini... Stella si sentiva invasa da una strana energia, per, colposa, preferiva frenare il suo sentimento. Doveva mantenere la sua promessa, do veva farlo... Lui, dopo la prima applicazione, non aveva posto resistenza; le mani di stella erano talmente delicate che decise di chiedere gli occhi, in modo da non perdersi neanche un secondo di quella sensazione. Ogni tanto gli arrivavano fino al naso tratti del suo profumo, che lo rapiva tanto che gli sembrava stesse sognando Quando ebbe finito, gli . accarezzo la guancia, quasi senza volerlo. - Fatto disse, evitando il suo sguardo. Hermione guardava la scena incantata, ma un movimento nel suo grembo l fece sobbalzare. Movendo a leggermente la testa, Ron cerc di alzarsi come se fosse in camera sua in una mattina qualsiasi. Hermione respirava appena, attenta a qualsiasi movimento. Poi Ron apr gli occhi, lentamente, un po confuso, e mettendo a fuoco vide chi gli stava vicino, inizi a sbattere le palpebre. Guard bene, sbatt le palpebre di nuovo e, sorpreso, balbett: E gi ora di cena?. Hermione si sforz a ridere, nervosa ed emozionata. I suoi occhi erano lucidi. Harry e Stella sorrisero apertamente, sollevati dal fatto che Ron stesse bene. - No Ron, ancora non ora di cena spieg Hermione, tornando a sorridere, mentre Ron cominciava a rendersi conto di dove fosse. Tendine verdi, barelle, pareti bianche... oh oh.

- Ho perso il duello! esclam, sedendosi sul letto bruscamente, come se si fosse svegliato da un brutto sogno Mi sono lasciato battere da quellimbecille di Draco...! Harry si alz dal letto. Io non ne sarei tanto sicuro disse, notando che il suo pugno ancora era un po infiammato Gli ho dato cazzotto a nome tuo. In questo momento ancora lo staranno resuscitando... sorrise, soddisfatto di s, accarezzandosi il polso. Hermione annu, inusualmente allegra. Non avrebbe mai immaginato quale piacere potevano destare un paio di colpi ben assestati. - Avresti dovuto vederlo... penso che non si avviciner a noi per un bel pezzo sorrise, per notando che Ron continuava ad avere una faccia un po contrariata, aggiunse, abbassando lo sguardo Sei stato molto coraggioso, siamo orgogliosi di te. Stella e Harry mossero le loro teste, corroborando il discorso. A Ron bastava solo un elogio cos, detto da Hermione, per ridestarsi dal pi tortuoso sogno. Gi un po pi animato, si tocco la ferita sul labbro. - Lhanno visto tutti il mio Expelliarmus? domand, timido, non sapendo se suonasse ingenuo o saccente. - Tutti rispose Hermione cos vicina a Ron che un brivido le percorse la schiena. Si guardarono, silenziosi, per lo sguardo di lei bastava per capire che non aveva fatto una fi uraccia, dopotutto. g - Bh, non ho vinto... per mi ha fatto piacere suonargliele sorrise, cercando di traverso lapprovazione di Hermione. Lei sorrise di rimando, anche se un po reticente. - Lo penso anche io fin Harry, soddisfatto. Da oggi, questa sarebbe stata la sua filosofia: Non c niente di meglio che pestare un presuntuoso prima di andare a cena. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/ La Sala Comune di Grifondoro era in penombra, illuminata solo dalle fiamme del camino. Per lui le distingueva appena: lincantesimo per correggere la vista stava perdendo leffetto. Anche cos, prefer rimanere immobile. La quasi cecit, per adesso, non lo disturbava troppo. Inoltre, era una buona scusa per non andare nelluffi io di c Piton; laveva lasciato aspettare gi un oretta buona, e non era apparso. Neanche si sognava di sperare che, quando si sarebbero rivisti, il professore avrebbe accettato le sue scuse. Ma non era importante. A questora, la maggior parte degli studenti stava nella Sala Grande, conversando animatamente, discutendo su cosa era successo al club dei duellanti, godendosi la cena. Per lui, Harry Potter, da giorni aveva perso lappetito . Si guard la mano, le nocche ancora gonfie. Era certo che battere Draco aveva scatenato in lui una soddisfazione ineguagliabile, ma sent che non avrebbe potuto approfittare a lungo di quella sensazione,anche quella sarebbe stata una cosa passeggera. Dentro di lui aveva un vuoto enorme, profondo, che non sapeva come riempire E cosa . peggiore di tutte: evitava di pensarci, evitava il dolore ad ogni costo. Aveva gi sofferto a sufficienza. Seduto davanti al camino appoggiato con la schiena sulla poltrona, non staccava lo sguardo dalle fiamme. Erano alte e forti, come appena accese, e il crepitare del legno sembrava ipnotizzare a chi si situasse nelle vicinanze. Anche se, in realt, quel che manteneva Harry davanti a loro non era il calore, n la luce, N quellininterrotto suono della legna; era la speranza, la remota possibilit che la faccia di Sirius apparisse da un momento allaltro ed esclamasse: Sorpresa! Non avrai mica pensato che sarei sparito cos facilmente? Ma la voce del suo padrino risiedeva solo nella sua testa, nei suoi ricordi. Non servivano a niente n la rete di comunicazione dei camini, n i quadri parlanti, o lo specchio che gli regal a Natale e che, per paura, non us mai. Ora era solo contro il mondo... anche se, infondo, lo era sempre stato. - Non lo troverai l mormor una voce vicino a lui, e voltandosi, vide una sagoma tra le ombre della sala. Lentamente di fece spazio tra la luce, si sedette vicino a lui e gli prese la mano Se vuoi cercarlo, fallo qui disse, in tono amoroso, poggiando la mano di Harry sul cuore. Lui annu, commosso. Stella lo conosceva appena, per era stata lunica persona a capire ad avvertire levidente. Nessuno gli aveva mai detto qualcosa del genere; qualcosa tanto essenziale quanto invisibile. Sirius era parte di lui. - Grazie azzecc a dirle. Lei gli sorrise, contenta di sapere che Harry aveva capito le sue parole. Poi mosse una mano davanti ai suoi occhi.

- Non mi vedi bene, vero? domand. Harry neg con la testa. Allora tir fuori gli occhiali dalla tasca della sua tunica, stendendoli davanti a lui e poggiandoglieli in mano Lo immaginavo. Erano i suoi occhiali, perfettamente riparati. Di fatto, sembrava come se non si fossero mai rotti. Se li mise subito, contento, e alla fine guard il viso di Stella. La tenue luce del fuoco ammorbidivano i suoi lineamenti, intensificavano il colore dei suoi capelli e facevano brillare i suoi occhi. Si vedeva felice. Mosse gli occhiali varie volte sopra la montatura, sentendoli pi leggeri di prima. grazie ancora disse Harry, sorridendo Qual lincantesimo? - Oculus Reparo rispose Stella, divertita Sapevo che lavevi dimenticato. Sei una di quelle persone molto abili con i pi complicati incantesimi, che per trascurano quelli pi semplici. Io sono fatta un po al contrario, altrimenti, gi avrei imparato a dominare la mia scopa. Harry rise. Si sent molto imbarazzato per aver dimenticato un incantesimo cos basilare, ma ora, a pensarci, gli sembrava perfino aneddotico. Lei lo faceva sentire cos, libero allistante. - Devo supporre, quindi,che i Weasley non ti hanno invitato alle loro solite partite di Quidditch in giardino. Stella sorrise. Ovviamente no. Gli davo solo il mio appoggio morale. disse, allegra Ron migliorato moltissimo , stessa cosa Ginny. Ma ovviamente non c paragone con te,ovvio conferm. Strinse le labbra, ringraziando per il complimento, ma corrug il sopracciglio. Questo il tuo primo anno ad Hogwarts. Come sai come me la cavo nel Quidditch? - Pensi che il famoso Harry Potter ha i suoi fans solo in Gran Bretagna? disse, come se fosse una cosa ovvia Il tuo nome ha scavalcato le frontiere. Simbolizza la lotta, il sogno di tutti per tornare ai tempi di pace . mormor, sincera Il cielo ti protegge, Harry. Lui si sent un po oppresso per quel che aveva appena sentito, per prefer non approfo ndire il discorso. Tuttavia, qualcosa laveva intrigato. Come sei arrivata a casa dei Weasley? Ron non mi aveva mai parlato di te domand Harry, ma subito si pent. Stella abbass lo sguardo, nervosa, e sospir con forza Scusa, forse ti sto importunando... - No, no... per niente... logico che me lo chieda balbett, e pensando un momento, torn nella sua posizione di prima Si trattato di una grossa, ma bella coincidenza, dopotutto si accomod vicino a Harry, appoggi la sua testa su uno dei cuscini e lo guard fisso Mia madre ... come dire... una persona molto occupata cerc di spiegare, senza dare troppi dettagli E questa estate doveva fare un viaggio molto lungo. Per questo motivo alla fine di giugno mi mand da sola in Inghilterra, affinch mi sistemassi al Paiolo Magico fino a Settembre. Ma, per uno strano caso della vita, non arrivai mai a destinazione. Harry sembrava talmente interessato alla storia che si accucci completamente davanti a lei, corresse la posizione dei suoi occhiali e la invit a proseguire. - Viaggiai in un autobus stranissimo, con un autista ancora pi strano... ricord, incurvando le sopracciglia, ed Harry gli venne incontro. - Il Nottetempo disse, e lei annu. - Si, quello. Lo presi in Canada e... bh... ero molto triste per il fatto di dover passare tutta lestate da sola, e piansi per gran parte del tragitto... riconobbe, abbassando lo sguardo. Non gli piaceva ricordarlo rimasi addormentata, e quando mi svegliai, Molly... ehmmm volevo dire, la Sig.ra Weasley , era ai piedi del letto, che mi guardava, sorridendomi con quel calore che la caratterizza. Invece di spaventarmi, mi sent come a casa mia sorrise, e ad Harry sembr il sorriso pi bello che aveva mai visto. - Ma come sei arrivata l...? Domand, ancora senza capire. - Il tipo del Nottetempo non mi volle svegliare per domandarmi dove andavo disse, facendo uno sguardo da stupida Ma guardandomi bene, i miei capelli, i miei occhi... concluse che dovevo essere uno dei Weasley. E bh, non gli do colpa. In molti hanno gi pensato la stessa cosa si strinse nelle spalle, pi entusiasmata che scomoda Ron mi disse che, a mezzanotte, lautista buss alla porta della Tana dicendo che portava un membro della famiglia. Il Sig. Weasley si preoccup, pensando che potesse essere o Bill o Charlie... pens un momento,

sospir e torn a fissare Harry Infine, la cosa pi importante che i Weasley non lasciarono che andassi al Paiolo, sola... e mi pregarono affinch restassi con loro. E cos feci. E non me ne pento neanche un po . Harry non aveva pi domande. Era tutto chiaro. In qualche modo, in questi sei anni nel mondo magico aveva imparato a fidarsi del destino, e qualcosa di sconosciuto, poderoso, aveva messo Stella sulla sua strada. Sperava di scoprire perch. Stella gli diresse un ultimo sguardo e poi si alz, stirandosi la tunica e sistemandosi i capelli. Harry la guard, movimento dopo movimento, e sorrise da solo. Si tolse gli occhiali, li esamin un momento e poi, rimettendoseli apposto, alz un sopracciglio. - Insisto. C qualcosa che non sai fare? Stella gli sorrise, complice, e guard di traverso luscita. Non so dormire con lo stomaco vuoto. Harry cap il messaggio, e sent limperiosa necessit di seguirla fin dove lei volesse. Sospir. Gli era tornato lappetito.

Cap. VIII: LOrdine e il Dubbio


Diagon Alley, 11:30 del mattino. Uomini, donne e bambini andavano e venivano carichi di borse, valige, scope, gelati e quantaltro, camminando affrettati. Gli stretti vicoli di pietra, imponenti e un po oscuri, non aiutavano molto in fatto di traffico Poche volte si era visto tanto movimento a quellora, e ancora meno in un giorno tanto freddo e piovoso come quello. Ma Diagon Alley, anche davanti a quel clima, era un buon rifugio: per il mondo magico, quel vicolo non solo era un semplice centro di commercio, ma anche un posto dincontro, di divertimento assicurato; un posto tranquillo, fidato. L era possibile trovare uninfinit di oggetti, da libri dincantesimi fino a repellenti per lumache carnivore, e in mezzo a quella sorprendente variet, il piccolo negozio Tiri Vispi Weasley, a pochi metri dal Ghirigoro, si ergeva come la novit dellanno. Di fronte allo specchio, George si sistemava il collo della sua giacca di seta verde. Una strana malinconia lo invase pensando ad Hogwarts: a come si erano diverti realizzando in gran segreto le loro invenzioni, condividendo i loro scherzi con gli altri... o quando, al secondo anno, rinchiusero Gazza in un baule incantato. Erano stati tempi memorabili. Ma ora la loro missione si era... espansa, per cos dire, ed era la cosa pi bella che gli fosse capitata nella loro vita. La loro vena di commercianti non aveva fallito. Non cera niente di cui si dovessero pentire. Anche Fred, mentre pensava ai corridoi di Hogwarts, serviva un paio di bambini che, in base al denaro che avevano in tasca, sembravano disposti a prendere tutti gli scherzi che gli entravano nelle tasche. Fred gi aveva suggerito le caccabombe e i torroni sanguinolenti quelli per far sanguinare il naso e loro, affascinati, presero cinque di ognuna e andarono via correndo, felici, facendo suonare scandalosamente il campanello della porta. Un secondo dopo, i gemelli si scambiarono un sorriso rincuorante. Non gli importava di aver lasciato la scuola... Neanche in sogno avevano immaginato questo esito in un progetto che tutti pensavano sarebbe andato a rotoli. E quale miglior esempio di loro madre, Molly Weasley. Neanche un paio dore prima era passata per lasciargli il pranzo. Ancora un po arrabbiata per la storia della discoteca babbana e per le loro inoffensive invenzioni tipo quelle per vomitare, provocare febbre o emicrania per era contenta che i suoi figli non fossero un paio di nullafacenti. E, colposa, ancora sorrideva ricordando il regalo per il suo compleanno: una nuova tunica, molto elegante, che ora non si toglieva neanche per andare a dormire. Aveva dubitato di loro, gli aveva reso la vita quasi impossibile, ma ora erano famosi, di successo, ed apparentemente molto felici. Non poteva chiedere di meg lio. Mentre riponevano gli ultimi guadagni nella loro cassaforte che proteggevano con doppia chiusura sotto un incantesimo dinvisibilit, nel bagno il campanello della porta torn a suonare. Lentamente, come se stesse ispezionando ogni angolo del locale, un uomo di una sessantina danni chiuse la porta di vetro dietro di s e si sedette silenzioso su una sedia vicina. Aveva la pelle rugosa e giallognola, gli occhi un po strabici, il naso mezzo storto ed i capelli fino alle spalle, un po sporchi, il tutto dissimulato da un lussuoso cappello di flanella. Il suo mantello, che lo copriva appena fino alle ginocchia, era ricamato con dei bei merletti doro, e i suoi pantaloni, apparentemente di due taglie pi grandi del dovuto, erano di seta nera. In comple sso, sembrava una specie di Re esiliato; o peggio, uno straccione che aveva vinto la lotteria. Fred e George si girarono contemporaneamente, sincronizzati, ed osservarono la porta. Per loro, il campanello, era il suono armonioso di un possibile cliente soddisfatto. Ma alzando le teste scoprendo chi era entrato, i loro sorrisi

svanirono. Si avvicinarono al bancone sereni, si lanciarono uno sguardo eloquente, e poi, uscendo da lati opposti, camminarono verso il nuovo arrivato. - Mister Mutang disse Fred, forzando un sorriso E arrivato presto. - Che bella sorpresa parl George, rimboccandosi le maniche Avevamo molta voglia di vederti. - Molta voglia... Ripet Fred. Si trattenne un momento, guard di traverso fuori dal negozio, accertandosi che non ci fosse nessuno nei paraggi, e poi inchiod gli occhi su Mutang. Il tipo, capendo le intenzioni di Fred, si alz rapidamente dalla sedia, spaventato. Ma George fu pi rapido. Prendendolo per il collo della sua tunica, lo alz di qualche centimetro da terra e lo sbatt contro il muro, immobilizzandolo. - Dove credi di andare!? Ci devi una spiegazione... cominci a dire, per vedendo che Mutang non capiva, torn a sbatterlo contro il muro Ti sto parlando , vecchio decrepito! grid, a pochi centimetri dalla faccia dellanziano. Hai messo in pericolo i miei fratelli! Fred annu, corrugando la fronte e mostrando una faccia minacciosa. Sar meglio che pensi a qualcosa in tua difesa, o ti faremo a pezzetti seduta stante... disse, per dando un fugace sguardo agli scaffali, sorrise con malizia Oppure, pensandoci bene, potremmo usarlo come porcellino dindia per i nostri nuovi esperimenti. Che ne dici George? Il gemello annu, stringendo un po di pi il pugno contro il collo di Mutang. Io voto per la gomma da masticare morte-apparente . - Ragazzi, ragazzi, non vi esaltate...! riusc a dire, nervoso, con la poca aria che gli restava nei polmoni Io non centro niente, ve lo giuro! - Mmmm George alz un sopracciglio Quelli che non gli credono dicano: IO. IO!! grid allunisono con Fred. - E la verit! Non avrei mai immaginato che sarebbero comparsi dei Dissennatori... e bh... - Sai cosa penso? disse Fred, ironico . Credo che tu ci abbia ingannati... che non sei lassassino riabilitato che dici di essere, che ancora sei leale a Tu-Sai-Chi , e che prima ti riportiamo ad Azkaban, meglio . Mutang face un salto. Tremando da capo a piedi, cominci a piagnucolare. No! Voi non lo farete... vero? ...Vi ho detto la verit! gemette, ingoiando saliva con difficolt a causa del pugno di George, che non mollava la presa Non mi fate tornare in quel posto! Fred e George si guardarono. Non sapevano che cosa pensare o sentire. Si sentivano truffati, feriti. Supponiamo che ti crediamo... cominci Fred, insicuro Come mai sono apparsi due Dissennatori quella notte? Erano venuti a ballare o li avevi invitati a cena? - Non lo so, lo giuro! rispose gemendo, sforzandosi . La sua faccia era gonfia, e alcune vene sulla fronte gi palpitavano. Quindi George decise di liberarlo, lasciandolo respirare. Il vecchio cadde sulle ginocchia, toss esageratamente e, quasi strisciando, torn a sedersi. Alz lo sguardo verso i gemelli, ancora spaventato Ho rispettato il nostro patto... coff-coff ... nei minimi dettagli. Pensate forse che sia tanto stupido da chiamare due Dissennatori nel mio locale? Sarei io il primo a rimetterci! Possono fiutarci a kilometri di distanza! esclam, togliendosi il cappello e ci affond le unghie Inoltre, non mi interessa niente di questo ragazzo, Potter, ne dei suoi amici. Io voglio solo vivere in pace. George sospir. Come potevano credere a qualcuno che portava tatuato il Marchio Nero sullavambraccio?Se mamma lo sapesse... uf, quello si che sarebbe un problema. Anche Fred l ttava con la propria confusione. Gli o aveva creduto, gli era sembrato inoffensivo, per la vicenda con i Dissennatori era troppo grave per lasciarla passare. - Non sei nelle nostre mani . disse Fred infine, cercando lapprovazione del fratello Lupin sta venendo. Sar lOrdine a decidere. Mutang mosse appena la testa. Remus Lupin doveva credergli... lui sapeva cose che i gemelli non potevano. Cose che non poteva rivelare. Per adesso. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/

Appoggiato con le mani sul davanzale della finestra in cucina, Arthur Weasley osservava lorizzonte, pensieroso. Il prossimo gufo sarebbe arrivato da un momento allaltro; non gli restava altro che incro ciare le dita. Se fossero brutte notizie... sempre che riuscissero ad arrivare, sarebbe spaventoso, catastrofico. Lo svantaggio sarebbe stato notevole e Lord Voldemort avrebbe potuto farli a pezzi senza troppa difficolt. Loro erano i suoi alleati pi importanti, i pi potenti, ed erano coloro che Voldemort pi temeva in questo mondo... tanto quanto Silente, per lui da solo non poteva certo caricarsi di tutte le responsabilit. Se avessero di no... uff, Arthur prefer non pensare a quella possibilit. Loro sarebbero stati gli ultimi ad allearsi nella crociata, sempre se avessero accettato la richiesta. La loro presenza sarebbe stata vitale per sconfiggere il Lato Oscuro; inoltre, loro stessi avevano un infinit di ragioni per affrontare Colui-Che-Non-Deve-Essere-Nominato... Il loro paese soffr molto nel suo periodo di terrore. Dovevano unirsi, dovevano farlo. Il padre dei Weasley si tolse il cappello, nervoso, e lo tir sulla scrivania. Prese un fazzoletto dalla sua tasca e se lo pass sulla fronte, asciugandosi il sudore. La risposta sarebbe arrivata in pochi minuti. Era talmente preoccupato sulla risposta che neanche aveva visto le decine di promemoria che gli avevano inviato quella mattina. Uso improprio di manufatti Babbani, ritrovamenti dellultima ora... Niente di tutto ci, anche se si trattava di una delle sue pi radicate passioni, avrebbero potuto distrarlo. Niente, neanche la pi fantastica avventura davanti al distributore automatico di ticket per la metropolitana di Londra, lo avrebbe distolto dalla finestra. La loro risposta era pi importante di qualsiasi altra cosa... Acchiapper il gufo in pieno volo se sar necessario pens, al bordo del collasso, e proprio mentre bussavano piano alla porta, Arthur vide un piccolo puntino alato allorizzonte, che apparentemente si dirigeva a gran velocit verso la sede del Ministero della Magia. Bastarono solo alcuni secondi affinch la sagoma si denotasse, completamente, mostrando una bella civetta bianca che sfiorava gli alberi vicini ed avvicinandosi, in linea retta, fino alla finestra dellufficio del Sig. Weasley. Apr la finestra mentre la civetta savvicinava, spost la scrivania verso la luce e si sedette sul bordo, sospirando profondamente Tutti si sarebbe deciso adesso, si sarebbe scritto il . destino, nel bene o nel male. Le ali della civetta bianca smisero di battere appena si poggi sul davanzale della finestra Era grande e bella, . molto simile ad Edvige, per questa era speciale; un po pi magica di una ordinaria, per cos dire, la sua coda emanavano piccole scintille argentate, come se avesse una bacchetta nascosta sotto le piume. Arthur aspett, in silenzio, che riconoscesse il posto e lui come destinatario. La civetta mosse la testa da tutte le parti, fiss lo sguardo su Arthur e, solennemente, vol soavemente fino al suo grembo, e gli mostr la piccola pergamena attaccata alla sua zampa sinistra. Con il battito accelerato e le mani tremanti, sleg la nota. Senza ancora guardarla, la strinse nel pugno e chiuse gli occhi. Dio, fa che abbiano accettato. La civetta vol nuovamente sul davanzale e si ferm l, serena, aspettando che una nuova lettera gli venisse affidata. Sospirando profondamente unaltra volta, si tolse gli occhiali e li pul con la manica della tunica, poi se li rimise sul naso. Sospir ancora, apr il pugno e lesse, ansioso, lagognato messaggio lettera per lettera. Dopo qualche secondo si accigli. La lesse due, tre, quattro volte. Poi alz gli occhi. - Oh, Dio balbett, stupefatto, senza sapere se gridare di felicit o morire. - Arthur disse una voce. Senza aspettare risposta, la faccia di Alastor Moody, inquieto, apparse da dietro la porta. Gi aveva visto la pergamena in mano al vecchio rossiccio Allora, hanno accettato? Arthur Weasley non mosse un muscolo. - Non lo so balbett, confuso, passando il messaggio a Moody. Anche lui lo lesse un paio di volte e poi scosse la testa, incredulo. Arthur si alz preoccupato dobbiamo fare una riunione, Alastor. Convoca tutti. Andiamo a Hogwarts. Moody assent, silenzioso. Le lettere degli straniere erano confuse, per erano sufficienti per la discussione. Sperava solo che non fosse troppo tardi. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/ La lezione di Pozioni era sommersa in un silenzio funebre. Era un chiaro segnale che Severus Piton era alla scrivania, o vigilando davanti ai calderoni fumanti, attento al minimo indizio di conversazione per sgridarli e sbatterli fuori. Tuttavia, la sua scrivania era vuota, come il banco di Harry. Il suo zaino stava sul banco, vicino al suo calderone inutilizzato. Stella, Hermione e Ron si guardarono, ansiosi. Piton e Harry stavano parlando da vari minuti nel corridoio, per quel motivo quasi tutti cercavano di fare meno rumore possibile cercando di ascoltare qualcosa di quella conversazione. Ma non ci riuscirono. Forse Piton aveva usato un incantesimo imperturbabile sulla porta...

- E questo il problema, Sig. Potter Spieg il professor Piton, con le braccia incrociate a qualche metro dallentrata dellaula. Guardava Harry di traverso, visibilmente dispiaciuto per dovergli dare buone notizie. Fece una smorfia di fastidio pu continuare nella mia classe questanno... ma avr il doppio dei compiti. Non avr la sfacciataggine di lamentarsi, suppongo. - No rispose, secco. Indubbiamente voleva lamentarsi. Si era gi convinto che non sarebbe passato in Pozioni perch non aveva raggiunto il voto minimo; tuttavia, lesaminatore dei GUFO aveva riconsiderato la sua valutazione qualche mese prima. Il suo nome pesa, Potter, gli aveva detto Piton, e se fosse per me, eviterei questo tipo di corruzioni e le avrei proibito di seguire il mio corso, Per gli ordini vengono dallaltro... concluse, rabbioso. E per la prima volta in vita sua, Harry concordava con la rabbia del professore. Chi aveva deciso che lui, solo per il fatto di essere Harry Potter, aveva bisogno di un trattamento speciale? Maledetti vecchiacci!! Piton gli fece un gesto con la testa e cominci a camminare, dandogli le spalle. oggi inizia il suo doppio lavoro, Sig. Potter disse, senza girarsi Le suggerisco di affrettarsi altrimenti dovr toglierle qualche punto... Harry non rispose. Era furioso, incapace di ragionare a mente calda. Per, e unicamente per questa volta, dava ragione a Piton. Era in suo diritto arrabbiarsi. Qualcuno aveva scavalca la sua autorit obbligandolo ad accettare to un alunno bocciato.... ma questo non lo rendeva certo meno odioso. Rimaneva sempre un inquietante bastardo, qualunque fosse il contesto. Harry entr in aula dopo di lui e si and a sedere al suo posto, in silenzio, lanci lo zaino sotto il banco. Senza prestare attenzione a nessuno dei suoi amici che lo sollecitavano con lo sguardo affinch gli raccontassero cosera successo. Tir fuori gli ingredienti annotati sulla lavagna e li colloc in ordine alfabetico davanti a s. Poi prese il calderone, lo pul freneticamente con la manica della sua divisa e lo situ, dettagliatamente, al centro del tavolo, dirigendo poi uno sguardo di odio verso Piton. Era troppa preoccupazione per la materia... tanto che anche Hermione seppe che qualcosa non andava. Il professor Piton si avvicin ad Harry. Spalanc gli occhi vedendo il minuzioso ordine con cui aveva disposto ingredienti e occorrente, ma tent di non far trasparire tale sorpresa. Vede la pozione disintegrante che ho appena descritto? E meglio che la faccia come si deve... perch la user sui suoi libri disse, sorridendo maliziosamente E visto che vorr recuperarli le consiglio di preparare anche una pozione ricostituente prima che la lezione finisca. O non avr modo di passare lanno... salvo che con gli appunti della Sig.na Granger. Hermione corrug la fronte e strinse le labbra, arrabbiata. Non sapeva come mai trattasse Harry cos, bench cominciasse gi ad indovinarlo. Ron, chi si trovava nel banco di fianco, approfitt della camminata di Piton fino al paiolo di Neville per dare appoggio al suo amico. - Non pu darti il doppio del lavoro... parleremo con Silente sugger, sorridendo, mentre Stella e Hermione annuivano. - Nessuno ha chiesto il tuo aiuto, Ron mormor Harry tra i denti, senza dirigergli lo sguardo. La situazione era troppo imbarazzante anche per confessarla ai suoi amici. Harry Potter, il ragazzino speciale pens Harry, stringendo i pugni. Ron si allontan bruscamente. Che diavolo ti prende? domand, un po irritato. - Che cosa successo l fuori con Piton? Perch ti avevano messo pendente ? domand Stella curiosa e preoccupata, ma limponente ombra di Piton linterruppe. - Il Sig. Potter ha detto di non avere bisogno del vostro aiuto, quindi, se avete la gentilezza, tornate a preoccuparvi delle vostre pozioni. Nel frattempo, dieci punti in meno a Grifondoro per parlare in classe. Ron si risistem malvolentieri nel suo banco, guardano con rabbia verso Harry. Anche Stella si rigir, dispiaciuta di aver aperto bocca. Hermione, invece, segu Piton con lo sguardo, sospirando di rabbia. Cosa avr mai detto ad Harry per averlo ridotto in quello stato? Non ebbe molto tempo per pensarci. In fretta e furia, Minerva McGranitt entr nellaula di Pozioni, agitando un pezzo di pergamena nella sua mano destra. And dritta verso la scrivania di Piton che si alz rapidamente vedendola entrare. Entrambe i professori si scambiarono uno sguardo preoccupante, lei gli pass il foglio. Piton lo lesse velocemente, torn a guardare la McGranitt, assent, serio. Quindi diresse lo sguardo verso gli alunni di Grifondoro e Serpeverde che attendevano, in silenzio, una qualche spiegazione.

- Granger, Weasley, venite con me disse guardandoli, e poi guard Harry Anche lei, Potter. Si liberato dal compito per questa volta. Ad Harry non fece piacere. Era stufo del trattamento speciale. Brontolando tra s, raccolse le sue cose ed usc dalla porta dietro la McGranitt. Non aspett neanche i suoi amici. Hermione si alz velocemente, mentre dirigeva uno sguardo strano verso Stella, stringendosi nelle spalle. Non aveva la minima idea di dove stessero andando. Ron, da parte sua, prese lo zaino con svogliatezza e guard verso luscita. Harry gli doveva una spiegazione. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/ Gli innumerevoli ritratti nellufficio di Silente erano pi svegli che mai, parlando ad alta voce tra di loro. Uno di questi, Phineas Nigellus, grugniva con fatica, un po irritato per la situazione, bench infondo fosse solo triste per il nefasto destino del suo pro-pro-pronipote. Le voci dei quadri, alcune gravi e molto acute, si fondevano con altre voci, molto pi sussurrate che venivano direttamente dalla scrivania del Preside. Salvo alcuni dei suoi membri tra i quali, Sirius Black LOrdine di Fenice si riuniva al completo. Arthur Weasley raggrinziva il suo cappello tra i pugni mentre camminava freneticamente avanti e indietro, visibilmente nervoso, intanto locchio girevole di Alastor Moody,appoggiato ad una delle librerie, lo seguiva con attenzione. Nimphadora Tonks, Emmeline Vance, Hestia Jones e Molly Weasley, sedute davanti a S ilente, condividevano sguardi preoccupati, ansiosi. I capelli di Tonks, cangianti di natura, oggi erano di un deprimente tono grigiastro, molto ad hoc per laria che si respirava nello studio. Vicino alla finestra ed accarezzando Fanny si trovava Kingsley Shackelbolt, e riuniti in circolo vicino a lui, cerano Elphias Doge, Dedalus Lux e Sturgis Podmore, che apparentemente discutevano di qualcosa a bassa voce. Dallaltro lato della stanza, Remus Lupin, Fred e George attendevano vicino la porta. Avevano molta voglia di sapere il perch di questa riunione, ma non di poteva cominciare fino a che tutti non fossero presenti. Nel frattempo i tre parlavano della situazione di Mister Mutang. - Non credo che abbia chiamato lui i Dissennatori, ha ragione dicendo che s arebbe una pazzia pens a bassa voce Lupin Ci devessere unaltra spiegazione. - Ma ormai non possiamo fidarci di lui disse Fred, corrugando la fronte labbiamo minacciato di riportarlo ad Azkaban. Remus Sorrise. Questo lo manterr buono per adesso. Non vi preoccupate, lo terr docchio concluse, sereno. Aveva cose pi importanti a cui pensare ora. Albus Silente osservava il movimento intorno a lui da dietro i suoi occhiali a mezzaluna. Il suo viso rugoso e stanco cercava di mostrarsi impassibile, neutro, per non dare false impressioni. Anche se le speranze non erano del tutto perse, il pessimismo faceva la ronda tra lOrdine, soprattutto dopo la morte di Sirius. Supposta morte, ma non era il momento di parlarne. Doveva, in qualche modo, far rivivere lo spirito instancabile che caratterizz i membri dellOrdine della Fenice nei suoi tempi migliori. - Sono qui parl Lupin, facendo s che alcuni si allarmassero. Aveva sentito il rumore del Gargoyle che si spostava per fare largo alla scala. Dopo alcuni secondi, apparvero dietro la porta dellufficio Minerva McGranitt, Severus Piton, Harry, Hermione e Ron. Nel momento in cui Harry mise piede nellufficio dando un rapido sguardo intorno riconoscendo tutti quelli dellordine la maggior parte degli adulti persero la voglia di parlare. Il silenzio che cal era di tale densit che si poteva tagliare con il coltello. Per, quel momento doveva verificarsi un giorno, che lo volessero o no: affrontare Harry dopo la morte di Sirius senza aver nulla di convincente da dire. A cosa servirebbero adesso un paio di parole di conforto? Nessuno poteva spiegargli come era morto il suo padrino, o cosa cera dietro quel velo nel Dipartimento dei Misteri, pertanto la lotta di sguardi per evadere la responsabilit di parlare era dura, eloquentemente silenziosa. Harry aveva sviluppato una specie di radar per tutto quello che riguardava Sirius, per quello crebbe di indovinare tutti i pensieri di ogni persona l presente. Senza perdere la seriet sul suo viso ancor pi dopo lepisodio in Pozioni sospir, contrariato. - Non vi siete riuniti per parlarmi di Sirius, o si? Molly volle dire qualcosa, ma soffoc il suo tentativo. I suoi occhi si riempirono di lacrime. Tutto era successo tanto rapidamente che nessuno dei presenti aveva potuto portare il lutto che meritava lincidente. Nel profondo, tutti speravano che la porta si aprisse di nuovo e apparisse Sirius, sorridente come sempre, gridando: Come va, compagni? Vi eravate dimenticati di me?. E anche se era impossibile che la cosa accadesse, nessuno era preparato, ancora, per accettarlo.

- Certo che no, Harry disse Lupin, prendendo la parola, alleviando cos il peso di tutti quelli che non sapevano come iniziare. Continu con un tono caldo, quasi paterno Se vuoi, di quello ne parleremo dopo, per adesso ci siamo riuniti per unaltra questione... molto importante per i tempi che corrono. Non possiamo fare niente per il passato, ma per il futuro s. Tutti annuirono, silenziosi. Ron diresse uno sguardo preoccupato al padr che prov a sorridergli, nonostante la e, situazione. - Per, prima di tutto, Harry pronunci Silente, alzandosi dalla sua sedia. Guard fugacemente verso Minerva, e poi prosegu E importante che conosciamo la tua opinione. Harry si sorprese. Finalmente qualcuno si interessava della sua opinione. La mia opinione? Su che cosa? - SullOrdine - disse Tonks vicina la scrivania, lasciando il suo posto dalla sedia vicino a Molly Pensiamo che voi tre abbiate gi let giusta per entrare a farne parte... - Anche se non siete Auror la interruppe Shackelbolt, con la sua voce calma e profonda avete il diritto di partecipare nel prendere decisioni e, ovviamente, nella lotta... - Ma se non vogliono entrarci, nel loro diritto prosegu il Sig. Weasley, cercando lapprovazione dei suoi compagni. Ottenendola, Elphias Doge mise una mano sulla spalla di Arthur, dirigendo il suo sguardo verso Harry. - Siamo abbastanza, possiamo permetterci la tua rinuncia se... - Inoltre, sei molto giovane... disse Hestia Jones, non molto convincente Se ti succedesse qualcosa non potremmo perdonarcelo... Emmeline Vance apparse dallombra di Hestia. Hai sofferto gi molto Harry. Nessuno dei nostri sacrifici si pu paragonare al tuo. Se vuoi astenerti, lo capiremo. Harry non poteva credere a quello che stava ascoltando. Astenersi? Abbandonare la lotta, dopo tutto quello che era successo? Stordito, inchiod gli occhi su Lupin come chiedendo una spiegazione, ma lui evit lo sguardo, incapace di mostrare chiaramente la sua posizione al riguardo. Pensavano che per caso lui, Harry Potter, figura centrale di tutta questa situazione, avrebbe potuto un giorno darsi il lusso di ritirarsi? Era marchiato da tutta la vita... Perch mai lOrdine ora si era messo daccordoper toglierlo di mezzo? Podmore e Vance lo guardavano con ansia, come se temessero la cosa peggiore. Molly non riusciva a guardarlo negli occhi, Silente aveva smesso di battere ciglio per un secondo che sembr eterno. Quindi, sentendosi un po spaesato, scosse la testa ed prese a parlare. - Siete diventati pazzi per caso? esclam Harry, confuso ed irritato allo stesso tempo Come potete pensare che io... cio Voldemort... Lui mi ha distrutto la vita... Questa maledetta cicatrice mi ha distrutto la vita grid, guardando un po tutti. Tonks si port le mani alla bocca, locchio girevole di Moody, acquoso, si immobilizz di colpo Essere chi sono mi ha dato pi tristezza che trionfo, per non mi sono arreso, o si?. Sirius morto proteggendomi, lui credeva in me, in quello che significo in questo mondo di ipocriti... E voi vorreste che io abbandoni? Farlo sarebbe come... rinnegarlo! fece qualche passo in avanti, alternando lo sguardo su ogni membro, alcuni nervosi, altri colpiti So bene qual la mia responsabilit, non crediate che labbia dimenticato pronunci, irritato, questa volta guardando dritto verso Silente. Lui pot capire a cosa si riferiva E nonostante sarei voluto scappare e strappare via dalla memoria tutto quello che ho perso da quando ho scopertochi veramente sono, ho ancora molti conti da saldare. Con Lord Voldemort, con Peter Minus, con Bellatrix Lestrange... con tutti i mangia morte... Chiuse gli occhi e cerc di rilassare i pugni, sospirando profondamente. Guard di traverso i suoi amici che erano sorpresi quanto gli adulti Ma la mia non una crociata personale, e lo capisco. Tutti abbiamo sofferto molto durante il tragitto . incurv le sopracciglia, gi pi calmo LOrdine ha bisogno di me, tanto quanto io a voi. Alastor malocchio Moody aveva dimenticato lultima volta che vide sorridere Lupin in quel modo. Quel gesto fece ringiovanire il suo viso,ora pallido e dimagrito per gli avvenimenti, e lo riportava a quegli in cui, vicino ai suoi inseparabili amici James e Lily Potter, Frank Paciock e Sirius Black si vedevano come tra i pi qualificati ed entusiasti membri dellOrdine. Arthur Weasley e gli altri fecero eco di quel sorriso, e si guardarono lun laltro come se avessero appena sentito la notizia pi bella della loro vita. Harry non capiva niente, ne tantomeno Ron o Hermione, che si erano trasformati in meri spettatori da quando entrarono nellufficio. - Non potevo aspettarmi altro dal figlio di James sorrise Kingsley Shackelbolt, orgoglioso, accentuando il suo tono profondo.

Tonks applaud un paio di volte, divertita, saltando su dalla sedia. Lo sapevo io! ...Ora sei pi tranquillo Remus? - Non sai quanto importante per noi ascoltare le tue parole, Harry disse, emozionato Sei il nostro pilastro, la nostra speranza. Se ti fossi astenuto... bh , dopo quello che successo durante questanno, se decidi di non proseguire nella lotta, avremmo perso la rotta. Sei... il nostro leader, anche se non lo credi. Harry sent la necessit di sorridere per la prima volta dopo tanto tempo. Come una scintilla, si rese conto che, oltre a Sirius , cerano anche altre persone che lo stimavano... non al Bimbo-Che-Sopravvisse, non a quello della cicatrice, se non lui, Harry, solo Harry. Il Sig. Weasley, visibilmente meno nervoso che come in un principio, inchiod gli occhi su suo figlio, sollecitandolo a rispondere alla richiesta dellOrdine, come Harry. Sperava di non aspettarsi una brutta sorpresa. Ron guard il suo amico, sereno, e poi a Hermione. Non sar io il prossimo Weasley a disertare disse, sicuro, e anche se sapeva che per i suoi genitori fosse doloroso ricordare il comportamento di Percy, voleva dimostrargli la sua lealt e affetto In pi, Harry non pu vivere senza di me scherz, strappando qualche risata tra i presenti. Finalmente lambiente sembrava pi disteso. - E voi due non potete fare un passo senza il vostro libro vivente... disse, guardando davanti a lei, sorridendo apertamente. Harry e Ron annuirono, un po imbarazzati Sono stata e sono a disposizione dellOrdine... cos come lEsercito di Silente avvert, articolando la sua voce. Quelle parole suonarono nuove per la maggioranza Ci sono intorno alle quindici persone in questa scuola tanto o anche pi capaci di noi tre, e che sarebbero disposti a fare quello che volete, aspettano solo gli ordini. Silente inclin la testa, pensieroso. Tonks gli rivolse lo sguardo. LEsercito di Silente? - E un gruppo di studenti addestrati da Harry in materia di Difesa spieg Lupin, che sembrava molto informato sulla questione Ora sono i pi preparati della loro classe... e se li ha istruiti Harry, posso scommettere che sono in buone condizioni concluse, sicuro. Harry grad il gesto di confidenza. - Vari di loro hanno tante ragioni quante le nostre per combattere assicur, mentre Ron ed Hermione annuivano Luna Lovegood, Susan Bones, Neville Paciock... e anche Ginny. - Conosco molto bene questa lista, Harry parl Silente, senza muovere pi muscoli del necessario E se la situazione fosse diversa, credimi che mai lascerei che un gruppo di giovani si invischiasse in una cosa tanto pericolosa, disse, tagliente, mentre abbandonava la scrivania Per, viste le estreme circostanze, non possiamo omettere nessun tipo di aiuto, e ancor meno di quello di quel qualificato e leale gruppo ci offre tanto generosamente. Tonks sorrise, calda come sempre, entusiasmata dallidea di aggiungere persone pi giovani allOrdine. Gli altri membri si scambiavano sguardi, discussero un momento e, dopo un piccolo dibattito, accettaro lidea. Non era il no momento di rifiutare dei rinforzi. Molly, invece, rimase nella sua sedia, in silenzio. Non era daccordo con lincludere i bambini nel problema... - Mamma disse allimprovviso Ron facendola sobbalzare. Prov a far apparire il suo viso pi confortevole che mai. Gli altri fecero silenzio So che preferiresti che io e Ginny ne stessimo fuori... ma ci siamo gi dentro fino al collo, e lo sai... disse, calmo e sicuro, offrendo uno sguardo affettuoso alla madre Noi Weasley siamo parte importante in tutto ci, tanto come Harry o Hermione, e se loro non abbandonano, tanto meno faremo noi. Hermione assent, sorridendo per la buona accortezza di Ron a chiarire subito le cose. IL Sig. Weasley sent limperiosa necessit di abbracciare suo figlio, ma si contenne. Ultimamente aveva dimostrato una maturit impressionante, atipica... Molly non disse niente. Gli fece solo un sorriso, debole e quasi forzato, e punt lo sguardo al suolo. Non dubitava del coraggio o della capacit del figlio, ma se gli fosse successo qualcosa, se fosse caduto in battaglia... - La prodezza di questi ragazzi dovrebbe darci una lezione cominci dicendo Dedalus Lux, togliendosi il suo immancabile cappello a cilindro il nostro coraggio non pu venir meno. Molti dipendono dalle nostre azioni. Silente mosse la testa, annuendo. Gli altri aspettarono le parole del preside. Proprio per questo vi ho convocato qui... disse, chiedendogli di avvicinarsi di pi a lui, disponendosi in cerchio nonostante manchi qualche membro, importante che sappiate le novit. Solo cos sapremo cosa, quando e come iniziare... - Lord Voldemort ha dato segni di vita? domand Hermione, e alcuni cominciarono a mormorare. Per la prima volta, Ron non si agit sentendo quel nome.

- No, e questo pu significare solo brutte notizie... spieg, unendo le mani sotto le larghe maniche della sua tunica grigia. - Non ti ha dato fastidio la cicatrice, vero Harry? disse Sturgis, anche se pi che una domanda sembr unaffermazione. Harry neg con la testa. Shackelbolt si mostr preoccupato. Temiamo che il Signore Oscuro abbia scoperto di non condividere i suoi stati danimo con te... - Anche se c unaltra possibilit not Lupin, pensoso Voldemort ultimamente ha reclutato molti alleati... Le nostre spie dicono che hanno visto molte creature abbandonare i pantani e i boschi. E possibile che loro, ed altri, stiano facendo il lavoro per lui, ma non abbiamo notizie, per ora. - Altri? Chi? domand Ron, interrompendolo. Con un movimento agile, Tonks tir fuori qualcosa dalla tasca e lo pass a Lupin che a sua volta lo pass a Ron. Era una copia senza numero de La Gazzetta del Profeta. In prima pagina, con lettere grandi e nere, e precedendo una foto nella quale appariva una grossa fortezza in fiamm diceva: MASSICCIA FUGA DA AZKABAN: e, PRIGIONE IN ROVINE. Harry, Ron e Hermione si guardarono, atterriti. Com possibile? esclam Hermione, con il respiro accelerato Io ricevo La Gazzetta del Profeta tutti i giorni e non ho mai letto questa notizia... - Ho chiesto io che non arrivasse a Hogwarts, Sig.na Granger disse Silente non posso permettere che si scateni il panico nella scuola... il resto della scolaresca non deve invischiarsi, non per adesso, almeno. - Avremmo dovuto immaginarlo... disse Dedalus Lux, cominciando a passeggiare, frenetico non potevamo fidarci di tali mostruosit... Silente agit la testa, muovendo leggermente alcuni ciuffi della barba. Fiss gli occhi sui tre studenti di Grifondoro. - I Dissennatori si sono uniti a Voldemort spieg, con un tono stanco e hanno lasciato uscire i Mangiamorte. In questo stesso istante, tutto il clan del Marchio Nero, si stanno riunendo, proprio come noi... non cos, Severus? Tutti gli sguardi confluirono, rapide, sulla faccia pallida ed aspra del professor Piton. Lui trem, scomodo, ed annu lievemente verso il preside. - Il marchio pi nitida che mai disse, sfiorandosi lavambraccio E probabile che stiano preparando gi un imboscata... - No, non credo sia cos parl Silente, mentre abbandonava la sua posizione dal cerchio e ritornava alla sua scrivania gli resta ancora molto da fare. Non c rischio per ora. Si avvicin a Fanny ed accarezz il suo soave piumaggio, di un tono sfumato dal rossiccio al caff. Gli sussurr qualcosa che nessuno riusc a decifrare, e poi luccello spieg le ali, solenne. Alz il collo e attravers la stanza, in un volo leggero e armonioso, poi usc dalla finestra e si perse nellorizzonte. Nessuno chiese niente E per questo motivo... cominci a dire, ripetendo il problema che dobbiamo sfruttare al meglio questi istanti di... preguerra... - Siamo pronti. Albus, per... disse Moody, sbattendo al suolo la sua gamba di legno. Scambi uno sguardo eloquente con il Sig. Weasley, e lui annu Vogliamo capire la situazione con gli stranieri... Tonks fece un salto. E arrivata la lettera? - Questa mattina rispose Arthur. Harry alz un sopracciglio. Stranieri? - Shhh lo fece azzittire Fred, senza guardarlo, e poi prese a spiegare Sono i nostri rinforzi. Ancora pi confuso, voleva fare altre domande, questa volta a Lupin, ma la voce di Shackelbolt non gli lasci pronunciare nemmeno la prima parola. - E perch non ci avete detto niente? esclam, spalancando gli occhi Andiamo Arthur, racconta! Dio, non voglio neanche pensare se... - Comera la civetta? interruppe la McGranitt, prendendo parola per la prima volta da quando era arrivata.

La maggior parte dei presenti fece una faccia interrogativa. Ehmmm... Bianca, impossibile dimenticarla... lasciava scintillii argentati dalla punta della coda... rispose il Sig. Weasley, confuso, senza capire il perch della domanda Ma la cosa importante, Minerva, che il messaggio che portava non troppo chiarificatore. E una specie di pretesto... La veterana professoressa di Trasfigurazione sorrise, diffidente, mettendosi apposto i suoi occhia quadrati. Lupin, li che era al suo fianco. Alz il sopracciglio, sorpreso. Immaginava di sapere il motivo. - Non importa cosa c scritto sulla lettera, Arthur... Tutti gli sguardi si posarono su Minerva, ansiosi Verranno, di questo non ho dubbi. Gli Alti Elfi inviano civette bianche solo come simbolo di pace, accettazione o gratitudine. - Elfi?!?! Gridarono contemporaneamente Ron e Hermione, paralizzati dalla notizia, e un secondo dopo erano talmente estasiati che non sapevano se ridere o piangere. Per nessuno si fiss su di loro. Latmosfera cambi da un silenzio angustiante a unaria distesa, e ced persino il passo ad effusive dimostrazioni di felicit. Tonks e Hestia Jones sospirarono profondamente e si abbracciarono, emozionate. Sturgis, Dedalus e Arthur si stringevano la mano, speranzosi. Silente, dalla sua scrivania, sorrideva da sotto la sua barba. Ma non era finita l. Harry fiss lo sguardo sui suoi amici, chiedendo una spiegazione. Ora s che non ci capiva proprio niente, e odiava queste situazioni. Tanto per cambiare, sapeva che gli avrebbero detto una delle cose che gli facevano ricordare quanto poco conoscesse del mondo magico. - Elfi? I nostri rinforzi sono... elfi domestici, come Dobby? Hermione lo guard con impazienza, sospirando. Non hai sentito? Alti Elfi! esclam, estremamente sorridente Elfi ancestrali... Alti, galanti, imponenti. Dio mio, credevo che gli ultimi fossero gi morti... - Da loro proviene la magia, Harry spieg Ron, condividendo lentusiasmo di Hermione Tutto quello che conosciamo lo dobbiamo a loro... In pi, sono le creature pi potenti che si conoscano... uniche... - Talmente potenti... cominci Lupin, avvicinandosi. Dal suo posto aveva notato la confusione di Harry - .. che Voldemort cerc di sterminare la loro razza, molti anni fa. Harry cerco di riflettere su quellinformazione pi veloce possibile, visto che, apparentemente, era lunica persona della sala che non aveva la ben che minima idea di chi fossero gli Alti Elfi. Limportante per, da quanto av eva capito, era che Voldemort li temesse. Teme il loro potere, e sono ritornati... - Ci legga la lettera, professor Silente lo preg George che aveva abbracciato sua madre fino a lasciarla senza fiato, emozionata Vogliamo sapere che cosa dice. Albus Silente sbatte appena le palpebre. Guard un momento il pezzo di pergamena nelle sue mani, prolissamente scritto con inchiostro nero, lasciando vedere un linguaggio sconosciuto ai pi. Alz la vista e strinse le labbra, dubbioso. Poi si diresse allOrdine, senza srotolare la pergamena. - Dice che sono ancora in processo di deliberazione... disse, tranquillo - ... stanno decidendo se il rischio che suppone tornare in Inghilterra valga la pena... ma annunciano la visita di una delegazione speciale per i festeggiamenti di Anno Nuovo. Il loro leader ha chiesto di parlare con me. - Allora mandiamo immediatamente un gufo a Bill e Charlie... non credo che vogliano perdersi la festa scherz George, e dopo la prima risata di Fred, lo studio si riemp di una rumorosa risata collettiva. In pochi attimi, grazie alla notizia di una semplice lettera, lanimo dellOrdine della Fenice era cambiato da cos a cos. Harry non pot smorzare la voglia di ridere. A quanto pare, erano in vantaggio, e dovevano approfittarne. Se questi... Alti Elfi, erano cos potenti come dicevano, non cera tanto da preoccuparsi. Forse non erano messi poi cos male da come si era previsto, dopo tutto. Mentre il resto continuava a scambiarsi parole di conforto, si avvicin alla finestra ed osserv, incredulo, come alcune nuvole si dissolvevano proprio sopra il campo da Quidditch. Forse avrebbe avuto il tempo di prendersi qualche lusso. Remus Lupin segu Harry con lo sguardo, mentre lui si avvicinava alla finestra. Nel profondo, il suo spirito protettore lo chiamava a riempire il vuoto che gli aveva lasciato Sirius... per non era sicuro che fosse giusto. Non era neanche la met dellavventato, o divertito, o astuto che il suo eterno amico Black, ma poteva provarci.... Alla fine, in quegli anni, era stato la seconda opzione di Padrino nella testa di James. Forse era tempo di saper... tentare la sorte.

Cap. IX: Verso la Firebolt


Mentre la maggior parte dei membri dellOrdine iniziavano ad andare via, Silente chiese a Arthur e Molly di restare un momento in pi. Non dimenticare, vigilanza costante! aveva detto Moody ad Harry, colpendolo sulla schiena, mentre conversava con Lupin a un lato del Gargoyle. Tonks gli pass accanto, strizz un occhio a Harry e poi sorrise timidamente a Lupin, che gli rispose, sereno, con lo stesso sorriso. Moody non pot reprimere una risatina complice, per non voleva scomodare il suo amico, salut con un gesto della mano e se ne and per il corridoio. Salut anche Ron, Fred, George e Hermione, che parlavano a viva voce vic ino la finestra. A giudicare dalle faccia arrabbiata di Hermione, probabilmente gli stava dando una piccola rinfrescata sulle nuove avventure dietro al buon funzionamento del C.R.E.P.A, e, ovviamente, George aveva approfittato del momento per ricordargli c la sua he crociata era solo una perdita di tempo. Lupin, cercando di non badare al lieve rossore che gli spuntava sulle guance, guard verso Harry. Prima dellinterruzione di Tonks stava per dirgli qualcosa a riguardo del suo nuovo professore di Difesa Con tro le Arti Oscure, Libertus Carpatius... - Ehmmm s, conosco Libertus disse, pensando un momento Era due o tre corsi sopra a noi... forse Arthur ne sa di pi, ma ti posso dire che James copi da lui la pettinatura ribelle sorrise, un po malinconico. Ma senza voler approfondire troppo nei ricordi, torn allargomento E un Auror diplomatosi di recente,, non pi di cinque anni... non so cosa facesse prima di entrare in Accademia. Lo si pu paragonare ad Allock per certi aspetti... per non arriva a tanto. Credo che sia un tipo apposto disse, stringendosi nelle spalle Per, e come giustamente dice il nostro amico Malocchio, bisogna stare sempre attenti. Confido nel tuo istinto, lo sai. Se pensi che ci sia qualcosa di strano in lui, non dubitare ad avvisarci. Harry annu. Non mi sembra male come professore, lidea del club dei duelli stata abbastanza interessante, ma ad ogni modo volevo domandarti... tu sai molto su Difesa... Lupin strinse le labbra, ringraziando per la fiducia. Harry lo stimava, ma, come dirgli... - Ehhh... Sai che puoi contare su di me per qualsiasi cosa sia, vero, Harry? mormor, un po timidamente Sto vivendo ancora a Grimmauld Place, quindi, se ti serve qualcosa, o vuoi solo parlare, non farti scrupoli a contattarmi. Harry gli sorrise, commosso. Poche volte lo aveva sentito cos vicino, o tanto preoccupato per lui. Poteva notare il suo interesse di voler riempire la mancanza di Sirius... ma non era sicuro di volerlo rimpiazzare. Sirius era unico, e anche se sentiva molto affetto per Lupin, non sarebbe mai la stessa cosa... - Grazie... rispose e, bench infondo volesse esprimere i suoi pensieri a riguardo, prefer tacere, per il momento. Forse si sarebbe offeso o altro, in questo momento, non si perdonerebbe il fatto di perdere lunica figura paterna che gli restava... Alcuni secondi dopo i Sig.ri Weasley apparvero da dietro il Gargoyle. Sembravano un po tesi, ma sorridenti. Molly si avvicin a Ron e agli altri, e gli disse qualcosa allorecchio. Ron annu, gli fece locchiolino e labbracci. Quindi Arthur si gir verso Harry e lo salut con un movimento del cappello. - Ci vedremo molto presto, Harry disse Lupin, spettinandogli un po i capelli Molto prima di quel che pensi. Un po goffamente, fece come un gesto di volerlo abbracciare, ma sembr cambiare idea allultimo secondo e prefer stringergli la mano, sorridente. Harry aveva smesso di essere un bambino... e lo dimostrava non solo la sua altezza o la taglia delle sue scarpe. Il suo sguardo era differente, cos come la sua forza di parlare,decidere ed agire. Per un momento, Lupin avrebbe dato qualunque cosa purch James e Lily fossero l, a guardarlo. Harry era tutto quello che avevano sognato.. Dopo un ultimo sguardo, Remus, Arthur e Molly avanzarono per il corridoio. Fred e George erano dietro di loro, non senza prima passare a Ron degli strani dolci e lanciare uno sguardo divertito ad Hermione che fece un gesto alla su con lorgoglio. . Un attimo prima di andarsene, guard i professori Piton e McGranitt che conversavano vicino al Gargoyle. Si scambiarono uno sguardo dintendimento e, svelti, andarono ognuno in una direzione differente. - Per che ho sempre limpressione che sappiamo solo la met di quello che succede? disse Harry, mentre perdeva di vista la figura di Piton diretta ai sotterranei.

- Hai visto la faccia di mia madre pens Ron, contrariato pensa che siamo ancora bambini, e non mi sorprenderebbe che altri appoggiassero questa idea. - Non essere tanto diffidente parl Hermione ci hanno appena invitato a sire la nostra, non ti basta? guard il suo orologio se volete la mia opinione, credo che questa sia la nostra opportunit per dimostrare che il nostro lavoro non stato invano. Harry annu. I tre amici si guardarono, convinti, e si incamminarono verso la torre di Grifondoro. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/

Allora di pranzo, Gazza not pi posti liberi del solito. Sapeva che molti studenti approfittavano di quel momento per studiare, alcuni per dormire e altri semplicemente per fare una passeggiata in giardino, per la maggior parte no perdeva lopportunit di approfittare di un buon banchetto di Hogwarts Tante sedie vuote dai Grifondoro, e . altre in Corvonero e Tassorosso, lo facevano sospettare. Come sempre, il primo nome che gli saltava alla mente era quello di quel giovane ribelle e cerca-problemi chiamato Harry Potter, leroe di tutti, e quello dei suoi infaticabili amici, Granger e Weasley. Brontol pensando a loro, per dopo aver abbandonato la sedia per andarli a cercare, si ferm e ci pens due volte. Per lui, Potter era gi sufficientemente grande, e non voleva certo avere un litigio con lui. Bench, se gliene avessero dato modo, non ci penserebbe due volte a metterlo in punizione. Torn sui suoi passi, accarezz dietro le orecchie Mrs Purr, e questa gli fece le fusa affettuosamente. Non avrebbe perso la sua pausa pranzo per perseguire un trio di combina guai. Nei momenti in cui la maggior parte degli alunni si accalcavano per guadagnarsi il miglior pezzo di pollo dai vassoi, Harry, Ron e Hermione, a molti metri di distanza, aspettavano impazienti, seduti su delle soffici poltrone di velluto azzurro. Trovare quella stanza segreta al settimo piano si faceva sempre pi facile: bastava solo concentrarsi un momento e la porta appariva, davanti a loro, come se fosse sempre stata l. Non cera miglior posto ad Hogwarts per riunirsi. - Spero che tutti abbiano ricevuto i loro inviti disse Hermione, rileggendo la pergamena che teneva steso sulle gambe, pieno di nomi e firme. - Io spero che Neville si ricordi di noi e porti qualcosa da mangiare si lament Ron, corrugando la fronte ed accarezzandosi lo stomaco Muoio di fame. Hermione gli lanci uno sguardo riprovevole e Harry sorrise. Non il momento di pensare a mangiare, Ron borbott e poi torn a guardare lorologio Sto perdendo del tempo prezioso. Non ho confezionato neanche una sciarpa da quando sono tornata... - Non il momento di pensare agli elfi domestici, Hermione imit Ron, ironico. - Ma sono loro che lavorano giorno e notte per darti da mangiare gli rispose, provocatoria. - Per io non li minaccio con la mia bacchetta perch lo facciano, o no? - Mi piacerebbe vedere la tua faccia se oggi entrassi in sala e non ci fosse la cena! esclam, arrabbiata. - Ci sono altri modi per trovare da mangiare... Non sanno cucinare solo gli elfi, sai? - Allora dovrai imparare a fare un stufato con la tua divisa... perch ci scommetto, non hai idea neanche di come materializzare una mela... Harry sorrideva soltanto, guardando da uno allaltra come se stesse guardando una partita di tennis. Era tanto che non li sentiva litigare, e quello poteva essere solo un buon segno. Mentre si beccavano con larmoniosa familiarit di sempre, Harry incurv le sopracciglia, divertito. Quando si sarebbero resi conto che i loro litigi dimostravano solo la mancanza di qualcosa? Ma loro facevano finta di non saperlo. Si lanciarono uno sguardo arrabbiato ed ognuno cammin, ancora pensando a una risposta, in differenti angoli della stanza. Per finalmente, immobili, notarono levidenza. Si girarono, insicuri, e si guardarono come se di fossero appena visti. Ron sorrise. - Scusami, non volevo... - Neanche io.

Quasi impauriti, evitarono i loro sguardi. Hermione torn a sedersi sulla poltrona, e Ron cammin lentamente fino a un finestrone. Per mentre loro combattevano con i loro sentimenti, il sorriso di Harry era sparito. Le parole di Hermione rimbombarono nella sua testa come il pi grande dei rimproveri. Le scarpette e i cappellini! Si era dimenticato completamente della questione del Comitato per la Riabilitazione degli Elfi Poveri e Abbruttiti e, ovviamente, lenorme quantit di vestiti che solo Dobby prendeva, mentre lei ancora pensa che la sua strategia di liberazione degli elfi domestici fosse stata un successo. Harry corrug la fronte. Sarebbe stata una gran delusione per lei, e non era sicuro che fosse il momento migliore per darle questa brutta notiz ma infondo sapeva che, pi ia, continuava a sperarlo, e pi grande sarebbe stata la sua delusione. Ehhmmm... Hermione - cominci a dire, prima che Ron potesse continuare a discutere con lei C una cosa che avrei dovuto dirti molto tempo fa, ma non ho trovato mai loccasione, dunque... In mezzo alla frase, forti rumori provennero dalla porta. La sala si sarebbe riempita di gente a momenti, e in quelle condizioni, preferiva non parlarne. Hermione lo sollecit a continuare, ma Harry neg con la testa. Spera va che capisse il perch. Il primo a entrare fu Ernie McMillan, solenne e ben dritto come sempre. Salut cortesemente Hermione che fece un piccolo segno sulla pergamena, e poi si avvicin a Harry per stringergli la mano. Ron gli fece un gesto dalla finestra. - Pronto e agli ordini pronunci , pi cerimoniale di quanto Harry fosse gi abituato, ma conosceva gi il modo che Ernie usava per comunicare. Quindi si limit ad annuire, silenzioso, offrendogli posto in una poltrona mentre aspettavano gli altri. Subito dopo Ernie entrarono Lavanda, Cal e sua sorella Padma che volt lo sguardo in segno di disprezzo vedendo Ron. Hermione sorrise da sola, calma; la guard un momento e torn a controllare la pergamena. Poi Katie Bell, Alicia Spinnett e Angelina Johnson entrarono nella stanza, chiacchierando animatamente di quelli che sembravano i pregi della nuova Nimbus 2004. Mentre Harry si avvicinava a loro, visibilmente interessato alla conversazione, Hermione aggiunse tre segni sulla lista. Zacharias Smith, Anthony Goldstein e Terry Boot furono i seguenti, ognuno con un pezzo di mela in mano. Ron fece un gesto di eloquente ansiet, e Harry lo guard, stringendosi nelle spalle. Mentre entrambi si domandavano chi avrebbe chiesto per primo un morso, Neville entr nella stanza, sorridente, con le tasche evidente mente gonfie. Ron gli si avvicin, intuendo di cosa si trattasse, e mentre Harry camminava verso la porta, Neville lanci una saporita pagnotta di pane ciascuno. Ron sorrise apertamente. Amico, mi hai salvato la vita disse, stringendogli la mano, aprendo la bocca per dare il pi grande dei morsi. Anche Harry fece altrettanto, mentre guardava Dean Thomas, Justin Finch -Fletchey e Colin e Dennis Canon, che si affrettavano ad entrare. - Gazza aveva uno sguardo molto sospettoso quando siamo usciti dalla Sala Grande... per non ti preoccupare, lo abbiamo ingannato affinch non potesse seguirci disse Colin, molto soddisfatto di s per esser stato di aiuto. Suo fratello Dennis annuiva, sorridendo verso Harry. - Chi manca? domand Ron, e prima che Hermione potesse dire qualcosa, lultimo gruppo fece la sua comparsa: Hannah Abbott e Susan Bones, impegnate in unaccesa discussione; Stella e Ginny, praticamente abbracciate e molto sorridenti, e dietro di loro, Luna Lovegood che cammin senza troppi preamboli verso Ron, dietro lo sguardo feroce di Hermione e Cho Chang, accompagnata da due studenti che Harry non aveva mai visto prima: erano Owen Cauldwell e Theresa Joyce, rispettivamente del settimo anno di Tassorosso e Serpeverde.. Harry si incroci con gli occhi di Cho quasi per coincidenza, e per un secondo, cerc di mantenere il contatto, solo per accertarsi di quale fosse la sua reazione. Per lei lo evit rapidamente, acquisendo un insolito interesse per i libri di Difesa ammucchiati nelle grosse librerie. Sospir, rilassando la schiena. Non sentiva niente. Laria era la stessa, il suo polso non dava segni di cambio e non aveva le farfalle nello stomaco. Tutto era apposto... non sentiva rabbia, ne emozione, ne vergogna. Assolutamente niente. In effetti, dubit di aver provato per lei qualcosa di pi che una semplice attrazione... Con un gesto cordiale, Hermione aveva chiesto a Dean di chiudere la porta con lincantesimo sigillante Colloportus, giusto per precauzione. Gazza sarebbe potuto passare in qualsias momento. Poi tutti si riunirono i attorno a Harry, aspettando le sue parole. Strinse le labbra, sorridendo ai suoi amici. Non era sicuro che dovesse parlare davanti ai non-membri, per lo tranquillizz lidea che nei corridoi di Hogwarts non ci fosse pi una

tracagnotta e odiosa Inquisitrice Suprema,disposta a fermare il suo intento di studiare Difesa sul serio. Non correvano pi pericoli, erano un gruppo legale adesso. Quindi, prese fiato. - Sono contento di vedervi tutti qui cominci, sereno. Prendendo forza, si obblig ad andare dritto al sodo Prima di tutto, mi piacerebbe dirvi che, visto che questanno avremo vere lezioni di Difesa Contro le Arti Oscure, ancora non sono sicuro che tutto ci sia necessario. Nessuno cap niente. Per questo si erano riuniti? Un mormorio generale inond la sala e la maggior parte si scambi uno sguardo di delusione, ancor pi gli studenti sconosciuti, LEsercito non poteva finire cos... avevano investito molto , rischiato molto per arrivare doverano ora. Harry titub. Voglio dire... non che il gruppo deve sciogliersi, solo le lezioni... Mi riferisco al fatto che abbiamo un professore sicuramente migliore di me nella materia si scus Harry, riferendosi a Carpatius Lui pu insegnarci tutto quello che.. Non pot continuare. Davanti a lui, Hermione aveva alzato la mano, muovendola insistentemente. Harry sorrise, timido. - Si Hermione? Lei ricambi il sorriso. Non sono daccordo disse, sicura come sempre LES pi che un corso di Difesa, e lo sai alz un sopracciglio, e Ron la guard fisso Se non lhai notato, qui presenti ci sono rappresentanti di tre delle quattro case di Hogwarts... sorpresa, Theresa Joyce abbass lo sguardo, sentendosi improvvisamente spaesata. Bench, infondo, nessuno lavesse invitata l Ricordi il messaggio del Cappello Parlante ? Disse che bisogna stare uniti ora pi che mai... fece una pausa affinch tutti potessero ricordare, e poi continu . E lES tutto questo, appoggio e cameratismo, Harry. E , ovviamente, nessuno d ice che non fosse anche divertente fin, sorridendo eloquentemente. Ginny sciolse una risata, e subito cattur gli sguardi del gruppo. Non dimenticher mai quando Neville tentando un Expelliarmus ... cadde su Hannah rovinandogli la pettinatura! Tutti cominciarono a ridere, anche Neville e Hannah che non poterono dissimulare un lieve rossore. In quei momenti difficili dellanno passato, con il naso della Umbridge dietro ogni loro movimento, le lezioni dellEsercito di Silente erano diventati una bella isola in mezzo al deserto. Per la prima volta, alunni di tutte le case si univano in una causa comune... - Ginny ha ragione parl Ron, accentuando quanto gi pi profondo fosse il suo tono di voce dallultima estate stato veramente prodigioso... In pi se non fosse per LEsercito, non sarebbe mai riuscito a disarmare Hermione... sorrise, e gli altri fecero altrettanto. Hermione si vergogn, e nascondendosi un momento dietro la sua pergamena, torn a chiedere la parola, alzando la mano destra. Harry sorrise di nuovo. Si... Signorina Granger ? scherz, facendo s che le risate continuassero. Alz un sopracciglio, divertita. Mi domandavo, Sig. Potter disse, calcando le ultime parole, senza perdere il sorriso se potesse concedermi la parola per delle formalit prima di continuare la conversazione... Harry si gratt la testa. Come vuole. Lei annu, soddisfatta. Bene... inizi, sventolando la pergamena allaltezza del gomito Come suppongo sappiate tutti, il professor Silente sa gi della nostra esistenza... - Tutti annuirono. Chiarita la cosa, continu - ... e grazie al nostro duro lavoro ed alla nostra lealt verso Hogwarts, ci hanno fatto una proposta sorprendente, impossibile da rifiutare... - Insegneremo ad altri studenti? chiese Cal, emozionata, ma Hermione non sembr rallegrarsi dellinterruzione. - Forse ci danno il M.A.G.O in Difesa senza dover fare lesame... . Pens ad alta voce Ernie, ma Ron scosse la testa. - Molto meglio di questo rispose, e scambi uno sguardo complice con Harry. - Che cosa c di meglio di un M.A.G.O senza dover dare lesame? chiese Dean. - E chiaro disse improvvisamente Luna, con gli occhi fissi su Ron Ora combatteremo sul serio.

Harry e Ron sgranarono gli occhi. Luna non smetteva mai di sorprenderl . Proprio cos afferm Hermione, i guardando Lunatica con diffidenza Abbiamo la possibilit di unirci in un... progetto maggiore, in un esercito in realt. - Oh mio Dio! esclam Susan, portandosi le mani sulla bocca stiamo... cuniamo a... lOrdine della Fenice? Harry annu, silenzioso, e mentre Susan cos come Ginny cercava di riprendersi dallimpressione, nuovi mormorii riempirono la sala. - Che cos lOrdine della Fenice ? chiese Padma, e dopo le sue parole cal il silenzio. Tutti volevano sapere. - E una sorta di esercito formato per la maggior parte da Auror, fondato dal professor Silente, il quale molti anni fa si occup della lotta contro Lord Voldemort... spieg Ron, e solo alcuni si agitarono sentendo quel nome. La maggioranza sembrava essere abituata Ma ora sono tornati a riunirsi, visto che il Signore Oscuro tornato. E... bh, visto che vari dei suoi membri sono gi venuti a mancare... mormor Ron, senza guardare direttamente Harry, o a Susan, o a Neville - ... sono disposti ad arruolare nuovi rinforzi. - LOrdine ha bisogno di noi, oggi pi che mai parl Harry, tentando di dimostrare che lallusione ai suoi genitori non lavesse toccato troppo dobbiamo ingrandire le nostre file, o non avremo mai la speranza di vincere... Lassenso fu unanime. La sola idea di abbandonare la teoria ed andare a combattere nel mondo reale li eccitava oltremodo. Nessuno di loro, neanche nelle pi belle lezioni di Difesa, aveva mai pensato che un giorno sarebbero arrivati a questo. Harry sorrise notando che tutti erano daccordo, entusiasti, e mentre ringraziava tutti per il consenso, unaltra volta, Hermione alz la mano. Harry perse tempo a parlare. Fece un gesto con lo sguardo, invitandola a parlare. Lei sorrise. Cos mi piacete. Non potevo aspettarmi di meglio da voi... disse, ed i suoi amici si guardarono con orgoglio ma dobbiamo ancora discutere di qualche dettaglio, tra i quali, la nostra perdita di membri spieg. Riguardando attentamente la pergamena Per il momento LES conta 23 membri dei 28 originariamente iscritti, poich Lee Jordan come Fred e George Weasley hanno abbandonato la scuola... Michael Corner ci ha dato le sue dimissioni... Ginny sembr vergognarsi, perch Michael era entrato nel gruppo solo per lei, lanno prima - ... e Marietta... che cosa gli successo? domand a voce alta, guardando direttamente verso Cho E lunica di cui non abbiamo notizie. Cho si sent un po intimorita, notando che tutti gli sguardi confluivano su di lei, . Ehmmm.. credo che, dopo quello che gli successo con la Umbridge, Marietta ha deciso di cambiare scuola disse, stringendosi nelle spalle mi pare che i suoi genitori si siano trasferiti in Francia, e quindi lei entrata a Beauxbaton. Hermione fece un gesto di intendimento e tocc la pergamena con la bacchetta. Poi alz lo sguardo, sospirando. - bene, allora abbiamo... cinque posti liberi cominci a dire, guardando di traverso Stella Immagino sarete daccordo che i nostri nuovi ospiti si presentino e ci dicano perch sono qui. Theresa, Owen, Seamus e Stella arrossirono praticamente allunisono. Si guardarono, preoccupati, lottando visivamente per chi sarebbe stato il primo a parlare. Gli altri aspettavano impazienti, alcuni con le braccia conserte, pi sospettosi, osservando attentamente i nuovi. Allora Seamus, schiarendo sonoramente la voce, fece un passo avanti. - I-io... bh, io sarei dovuto entrare tanto tempo fa disse, con lo sguardo rivolto al suolo, come se le sue scarpe fossero la pi bella attrazione della sala E che... ma... alz un po lo sguardo, forse cercando lapprovazione di Harry, e questo assent lievemente, sollecitandolo a proseguire. Seamus sorrise Voglio far parte dellEsercito di Silente perch ora so la verit. Il Signore Oscuro ritornato, e non possiamo lasciare che si riprenda il suo potere. Harry gli sorrise amichevolmente, cos come Dean e Ron, i suoi amici di sempre. E che cosa ne pensano i tuoi genitori? chiese Ron. Seamus non perse il sorriso. Mia madre continua ad essere dubbiosa, per pap mi appogger, sono sicuro concluse, intanto alcuni mormorii si alzarono intorno a lui. - Molto bene, grazie Seamus diede un rapido sguardo verso il gruppo quanti a favore dellentrata di Seamus Finnigan ? Tutte le mani si alzarono. Hermione cont i voti bench non fosse necessario ed annot il nome di Seamus alla fine della lista.

- Sei ufficialmente un membro dellEsercito di Silente pronunci Harry, allungandogli la pergamena affinch mettesse la sua firma affianco al nome scritto da Hermione. Neanche chiese perch doveva firmare: era talmente emozionato per esser stato accettato che non smetteva pi di sorridere e di stringere la mano a quelli che gli stavano vicino. Prima che tutti potessero notare il suo movimento, Owen Cauldwell cammin fino al centro del gruppo. Era alto, piazzato come un giocatore di Rugby e biondo quasi quanto Draco. Differivano solo i suoi occhi color caff, profondi e sereni, oltre al suo naso un po a patata. Diresse uno sguardo fugace verso Ginny, che gli sor rise, timida. - Anche io voglio far parte dellEsercito di Silente disse, fermo e sicuro, facendo si che il mormorio cessasse per qualche secondo. Hermione lo invit a continuare Qualche giorno fa ne ho scoperto lesistenza per grazie a... bh, di uno di voi per qualche ragione pronunciare il nome di quella persona sembrava costargli un grande sforzo, per prov di continuare parlando con naturalit e mi piacerebbe molto partecipare. I miei genitori sono sempre stati fedeli a Silente, e anche se non sono Auror, aiutarono lOrdine nei tempi di terrore di V-VVoldemort... dopo tanto sforzo, sospir Sono molto vicini alla nonna di Neville e ai Weasley ... Ron annu, confermando linformazione. Hermione annot qualcosa sulla sua pergamena - ... quindi, so che sarebbero orgogliosi di vedermi partecipe in questa crociata, soprattutto se c Harry come leader. E io... voglio dire, per me sarebbe un grande onore lottare insieme a voi. Quasi merit un applauso. Il suo modo di parlare ricordava a tratti quello di Ernie, che sorrise soddisfatto ascoltando le parole di Owen. Harry grad la sua confidenza e Hermione torn a chiedere che votassero. Nuovamente tutte le mani si alzarono e Owen firm, allegro, vicino al suo nome sulla pergamena. Nessuno domand chi avrebbe parlato dopo di lui. Per inerzia, tutti gli sguardi si girarono su Stella che non aveva detto una parola da quando era entrata nella stanza. Ginny gli fece un cenno di coraggio, e mentre lei gli sorrideva in risposta, fece alcuni passi in avanti. Chiuse gli occhi, sospir un po agitata e si rivolse a tutti, anche se i suoi occhi cascassero costantemente verso quelli di Harry. - Io vengo da molto lontano, e l lepoca del terrore di Voldemort non si tradusse in fatti ma pi in un eco, bench sconvolgente... cominci a dire, cos imponente che sembrava assaporare ogni parola Molti, scappando da Voldemort, vennero dalle parti dove vivo, e cos conobbi il dolore, la disperazione e le perdite. Perch non era necessario stare a Londra per soffrire la miseria... quella si sparse, devastante, in molti pi posti di quelli che immaginate... Mentre parlava, quellaria solenne che laveva sempre caratterizzata si faceva sempre pi visibile. Il silenzio che scese fu abissale, suggestivo. Neville aveva la bocca mezza aperta, stupito dalle parole di Stella ho conosciuto, tranne un paio, tutte le scuole di magia del mondo disse, e questo caus un Oooh! tra i presenti e tanto il nome di Voldemort quanto quello di Harry sono conosciuti... e venerati. C chi pensa che a governare debbano essere i purosangue... ma ci sono altri, come me, che rincorrono la pace e la cooperazione tra le persone. La mia lealt mi porta dove c giustizia e saggezza, e se questo gruppo abbraccia la lotta contro loscurit, qui che voglio stare. Perch voglio che la paura finisca, e cos torni la luce. Nessuno si azzard a fare commenti, n tanto meno a rompere latmosfera quasi mistica che ogni parola di Stella provoc nel gruppo. Ron e Ginny la guardarono con ammirazione sorridendo apertamente. Hermione annu in , silenzio, annotando il suo nome sulla pergamena anche senza aver fatto la votazione. Harry, da parte sua, sentiva il battito accelerato. Non era sicuro di quello che provava... se entusiasmo, sorpresa o fascino. Per non volle pensarci troppo, non adesso. - Dicono che il tuo Patronus incredibile comment Luna repentinamente, facendo sobbalzare quasi tutti. Susan assent con veemenza. - Una farfalla perfettamente corporea... meravigliosa... - Meglio del cervo di Harry? chiese Zacharias, con la sua solita aria da malfidato. - Ugualmente forte spieg Hermione I loro Patronus si sono affrontati e, invece di combattere, si dimostrarono mutuo rispetto. - Wow... esclamarono insieme Owen, Theresa e Justin. Timido, Dean alz la mano. S? disse Stella, sicura che la domanda era per lei. - Ecco che... dicono che puoi fare magie senza la bacchetta titub, per senza smettere di guardarla negli occhi Goyle dice che sei posseduta, che usi... la magia nera...

Cal e Padma, sincronizzate, fecero un gridolino di spavento. Stella abbass la testa. Pens un momento e poi sorrise, serena. Tutti aspettavano una risposta. - Si teme solo ci che non si conosce, non cos? cominci, dirigendogli uno sguardo amichevole Goyle mi ha insultato e, per tutta risposta, mi sono difesa con un trucco molto semplice ma efficace spieg, al ch un lieve timbro di nervosismo si distinse nella sua voce Lo indicai con la mano e pronunciai lincantesimo, per in verit avevo la bacchetta nascosta nella manica... fin, alzando il braccio. Colin e suo fratello Dennis si esaltarono di felicit, entusiasti allidea di provare il trucco anche loro. - Noi eravamo l disse Harry, facendo qualche passo e fermandosi affianco a Stella. Ron e Hermione nnuirono Goyle se lo meritava. Comunque anche noi siamo rimasti sorpresi ... stato un trucco geniale. Stella gir lo sguardo verso Harry, grata. Stavano molto vicini, tanto che le loro mani si sfiorarono per un millesimo di secondo. Si sorrisero leggermente, ma non abbastanza da farsi notare dalla maggior parte dei presenti. Cho, invece, corrug il cipiglio e incroci le braccia, disarmando il suo sorriso. Non gli piacque molto la scena. - Bene... vi dispiacerebbe votare? disse Hermione, per senza che pronunciasse quanti a favore..., tutti alzarono la mano, allegri. Stella sospir di felicit, inclinandosi per firmare la pergamena. - Benvenuta mormor Harry, stringendogli la mano, anche se non era il gesto che gli sarebbe pi ciuto fare. a Ginny corse ad abbracciarla; a quanto pareva, Stella era la sorella maggiore che aveva sempre desiderato. Luna, Justin, Angelina, Hanna e Owen laccerchiarono per fargli altre domande sul suo Patronus. Mentre, Colin, Dennis, Neville e Terry cercavano di incastrare le loro bacchette dentro la manica provando a lanciare qualche incantesimo; sfortunatamente, nessuno riusciva a farle restare a posto pi di un secondo. Non era un trucco tanto facile, dopo tutto. Hermione, notando i mormorii, toss un paio di volte sperando che tornasse il silenzio. Alzando un sopracciglio, fiss negli occhi Theresa. - Manca ancora una persona disse, e tutti ricordarono. Theresa Joyce, alunna di Serpeverde, aveva avuto il fegato di presentarsi. Ron non pot evitare di osservarla con diffidenza... non sapeva se era daccordo ad accettare qualcuno di Serpeverde nel gruppo. Neanche Justin, Hannah e Alicia erano molto convinti... Cosa succederebbe se fosse una spia di Draco ed i suoi amiconi? Non potevano fidarsi di lei... - Come sei venuta a sapere di noi? Cio, dellArmata... domand Angelina, aggrottando la fronte. Harry pot sentire la tensione nella sua voce... Conosceva Angelina da molto tempo, e per questo, sapeva che non si sarebbe fatta scrupoli a sbatterla fuori a calci se si trattasse di una spia. Theresa deglut, nervosa. Si sentiva intimorita, non cera dubbio, ma si fece avanti di qualche passo e tent di spiegare il perch della sua presenza. - Bh, ehmmm, io... ho sentito senza volere Ginny nel corridoio, mentre raccontava alcuni dettagli a Owen... cominci a dire, non molto sicura. Non osava guarda negli occhi nessuno dei presenti. - Senza volere eh? parl Ron, con una faccia poco amichevole, ma Stella lo prese per un braccio. - Ron, dagli unopportunit, va bene? chiese, con un tono amabile. Ron annu, dubbioso, lei sorrise - Theresa, continua per favore. Lei, per la prima volta, cerc di sorridere, mentre ancora tutti gli altri le dirigevano sguardi di disapprovazione. Forse non era tutto perso, quindi decise di andare dritta al sodo. - Non sono proprio popolare nella mia classe... dicono che non dovrei stare con loro, perch io non ho niente contro i figli di babbani, ne sono una fanatica dei purosangue, n mi misi la coccarda di Weasley il nostro Re... bench nessuno di voi pensi sia una cosa possibile da parte di una Serpeverde, vero? domand, un po provocatoria, ma cerc di tornare al suo tono normale per calmare gli animi Mi appassiona la classe di Difesa, e i migliori esponenti sono tra di voi... so che non ci sarebbe miglior posto per imparare. Inoltre, se i miei amici sapessero che sono qui, mi odierebbero per tutta la vita, e ci nonostante mi sono decisa a venire Stava ... esternando tutte le sue ragioni, ma a giudicare dalle facce della maggior parte dei membri, non si stava dimostrando convincente. Senza nientaltro che la sua anima da aggiungere, continu Non lo nego. La mia famiglia fedele a Voldemort da generazioni intere, e non una cosa di cui vado fiera....

Abbass lo sguardo, sentendo che le sue ultime parole sarebbero servite a determinare la sentenza. Suo nonno, suo padre e suo zio erano stati Mangiamorte... Come avrebbero potuto credere nelle sue buone intenzioni? Harry, lottando contro i suoi pregiudizi, sent la necessit di parlare in suo favore. - Non importa da quale famiglia provieni... nessuno ti giudicher per questo afferm, e subito tutti lo guardarono increduli, soprattutto Ron, come se stesse dicendo Sei pazzo? Ricorda, Ron disse, in risposta ai suoi occhi iracondi che Sirius veniva da una famiglia tra le pi fedeli a Voldemort, e ne lOrdine, ne tanto meno i suoi amici, lo giudicarono per questo. Dimostr di essere una persona integra, amabile e leale... Perch Theresa non potrebbe esserlo? Hermione si morse il labbro inferiore, nervosa. Infondo, Harry aveva ragione. Sirius dovette farsi carico del fatto di essere nato in una casa di maghi oscuri, per anche cos, seppe guadagnarsi laffetto e il rispetto dei suoi superiori ed amici. Forse Theresa si meritava unopportunit... Zacharias, Anthony e Justin appena respiravano. Non erano sicuri di voler dare confidenza in una Serpeverde, e mentre Hermione tornava a scrivere sulla pergamena, Owen alz la voce. - Io ti credo disse, pi amichevole possibile Hai corso un gran rischio venendo fin qui... Questo deve pur significare qualcosa, no? Susan, osservando le facce dei suoi amici, annu lievemente. Non lo dicesti tu stessa, Hermione? pronunci, al che lallusa fece una faccia interrogativa Ehhh... credo che dicesti: Le case di Hogwarts devono unirsi, appoggio e cameratismo... o qualcosa del genere. Per, a cosa serve questo discorso se, senzaalcuna prova a parte le nostre paure, discriminiamo qualcuno per il colore della sua divisa? Stella sent che era la cosa pi sensata che ascoltava dopo parecchio tempo. Sorrise apertamente verso Susan, e avvicinandosi a sua volta verso Theresa. - Anche io ti credo disse, appoggiandogli una mano sulla spalla c bisogno di un grande coraggio per affrontare lintolleranza ed il rancore. Mi sembra che questo non sia un buon momento per discutere sulle differenze, non credete? Harry non poteva togliere dalla sua mente lo sguardo viscido di Draco. Non era certo il tipo di persona che lui ammetterebbe tra le sue file, ma Stella aveva ragione. Theresa aveva il diritto di partecipare... se condivideva la lealt dellEsercito. Appena un po dubbioso, guard Hermione dando la sua approvazione. Lei annu, ancora con la faccia contrariata, e si schiar la gola. - Bene... quanti a favore dellammissione di Theresa Joyce? Questa volta, varie mani rimasero nelle tasche dei rispettivi padroni. Ron, quasi addolorato di dimostrare la sua antipatia, abbass la testa e si astenne dal voto. Zacharias rimase con le braccia incrociate, diffidente, intanto, vicino a lui, Owen e Susan alzarono la mano, favorevoli. Hermione cont le mani... Per un voto in pi, la maggioranza era favorevole. Ancora incredula, Theresa alz lo sguardo. I suoi occhi si riempirono di lacrime di felicit. - Non vi deluder, ve lo prometto disse, mentre firmava la pergamena. - bene, se questo tutto, credo che torner in Sala Comune disse Anthony, contrariato. Gir sui tacchi e lanci uno sguardo aspro verso Theresa. Lei perse il suo sorriso in un secondo, per Stella gli si avvicin. - Non ti preoccupare... gli passer mormor, confortandola Dubitarono anche di me allinizio. In questi tempi nessuno si fida pi, no? Mosse la testa, gradendo la cordialit. Tu sai come ci si sente... parlano di cose orribili sul tuo conto nella mia classe... Stella annu, scomoda. Per lei non era una novit. Per prima che potesse rispondere, Harry parl forte verso tutti. - Durante la settimana riceverete una nota dove saprete il giorno e lorario delle nostre lezioni e mentre il resto del gruppo faceva segni di assenso , aggiunse E, per favore, cercate di passare inosservati. Non voglio che Gazza ci scopra...

Colin e Dennis esclamarono un S Signore! allunisono, cosa che fece ridere Harry mentre li accompagnava alluscita. Proprio l, Angelina lo trattenne. - Harry, immagino che tu sappia contro chi inaugureremo il campionato di Quidditch questanno... contro Serpeverde disse, guardando storto Theresa Gli allenamenti ci saranno venerd alle cinque, per questo venerd lo useremo per le selezioni. Spero che troveremo dei battitori bravi come Fred e George... - Molto bene rispose, entusiasta di poter tornare a giocare al suo sport preferito... e allora, come un fulmine a ciel sereno, si ricord di un dettaglio importantissimo. O oh. La sua Firebolt. Erano successe talmente tante cose che aveva dimenticato la faccenda della sua scopa. Lultima volta che la vide fu quando la Umbridge, pi neurotica che mai, laveva incatenata nel sotterraneo. Confuso, si mise le mani in mezzo ai capelli. Angelina fece una faccia interrogativa. Che coshai? domand, visibilmente preoccupata. Harry fece un balzo. Se glielo raccontava, come minimo lo avrebbe preso a calci. ehmmm no, niente. Non ti preoccupare, venerd sar in campo disse, guardando Ron. Lei, non molto convinta, annu e cammin fino alla porta, dove laspettavano Alicia e Terry. Ron si avvicino, discreto. Harry, la tua scopa... mormor, nervoso. Alz il sopracciglio. Lo so, me ne sono appena ricordato... - Potremmo andare a cercarla adesso sugger Hermione che, vicino a Stella, aveva appena salutato Ginny. - Che cos successo alla tua scopa? domand Stella, e Ron gli fece un riassunto della storia. - per potremmo impiegare tutto il giorno a cercarla. Il sotterraneo un posto molto grande... potrebbe essere ovunque concluse Harry, scoraggiato. - Bh, almeno facciamo qualcosa durante lora libera prima di Divinazione opin Ron cercheremo il pi possibile. Hermione e Stella annuirono. Harry apprezzo il loro aiuto e, mentre camminava verso luscita, inizi a pensare al miglior modo per setacciare il sotterraneo... Forse avrebbero dovuto dividersi o... Dimprovviso, si ricord di uno dei suoi amici. Senza dubbio lui conosceva ogni angolo del sotterraneo di Hogwarts... gli sarebbe stato molto utile adesso. E quindi sorrise. Sperava solo che non avesse troppo da fare in cucina. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/ Ron, guarda dove metti i piedi! gli grid Harry, un attimo dopo che il suo amico inciamp su una sedia e quasi casc sopra di lui. - Argghhh... odio tanta oscurit... Lumos! esclam Hermione, illuminando a giorno il corridoio di pietra. - Bella pensata mormor Stella, appena Hermione risolse il problema del buio. - Harry, non possiamo vagare per il sotterraneo... Non hai idea di dove potrebbe essere la tua scopa? Lui annu. Non aveva voluto pensare a quella possibilit, anche se non si sarebbe stupito troppo se i suoi sospetti lavessero confermata... - Se proprio me lo chiedete disse, inarcando le sopracciglia io comincerei dallufficio di Piton. Ron mosse la testa, annuendo. Gli sembrava la cosa pi logica, per Hermione si dimostrava dubbiosa. Tutto quel che sapevano era che la Umbridge aveva nascosto la scopa di Harry in qualche posto l sotto e che laveva legata con spesse catene, cos che lui non potesse giocare pi a Quidditch, per da l a coinvolgere Piton... non era molto sicura. - Aspettate un momento disse Stella, tirando lattenzione su di se Non sarebbe pi facile... bh, non sarebbe meglio che Harry dicesse semplicemente Accio Firebolt? Harry strinse le labbra, sospirando. Sarebbe la cosa pi semplice, sicuro, e la Umbridge ha pensato anche a questo...

- Gli ha fatto un contro incantesimo cos che Harry non potesse richiamarla... spieg Ron Quindi non ci rimane altro che guardare in ogni angolo... e con tutte queste ragnatele... balbett, con la faccia impanicata. La cosa pi probabile era che Hermione stesse per fare qualche commento sullossessione di Ron con i ragni, per la repentina reazione protettiva di Harry la sorprese. Qualche metro pi avanti,e come Harry stava segnalando con le braccia, si inizi a sentire rumore di passi. - Piton ci ammazzer se ci trova a frugare qua sotto... sussurr Ron, facendo una faccia disgustata., per Harry gli diede una gomitata in mezzo alle costole sussurrando un Shhh!. I quattro stavano nascosti, pi stretti di quanto Hermione avesse desiderato, dietro un vecchio arazzo ricamato con due serpenti a sonagli. Lo strascichio di piedi si faceva sempre pi vicino, ma era un suono strano... Harry ebbe un impulso. Sorrise appena , tentato di guardare e scoprire che, in qualche modo, il suo istinto gli avrebbe dato ragione. E allora, senza pensarci troppo, alz la sua testa sopra il telo, lasciando allora scoperto gli altri. Ron, per la sorpresa, inciamp nella sua divisa e cadde a terra come un sacco di patate, non senza prima trascinare con s Stella che cerc di aggrapparsi ad Hermione. Lei, a sua volta, diede un grido e lasci la bacchetta, lasciando tutti al buio. Harry non pot reprimere una risata. ah ah ah ah... ora vi creder dei paurosi rise, e solo Stella gli sorrise di rimando Forza, alzatevi. solo Dobby... E cos era. Dobby, il piccolo elfo domestico e grande amico di Harry, si affacciava, curioso, da una crepa del muro appena illuminata da un fioco fascio di luce.. A quanto pareva, il pi spaventato dalla vicenda era lui. Per sentendo la voce di Harry, usc dal sua nascondiglio e salt dalla gioia. - Harry Potter, Signore! grid, con la sua particolare vocetta da folletto, avvicinandosi a lui Dobby molto contento di aver incontrato Harry Potter, Signore! Ron, sgrullandosi la polvere dai pantaloni, aiut Hermione ad alzarsi. Nessuno dei due sembrava molto contento di aver incontrato Dobby, per almeno non era Piton. Quando ebbe lisciato sufficientemente la sua tunica, Hermione allung una mano per alzare Stella ad alzarsi... per non successe niente. Per la mancanza di luce, Ron non poteva vedere quello che succedeva, bench il silenzio fosse eloquente. - Stella...?Stella, stai bene? domand Hermione, dirigendo la sua voce verso il niente, preoccupandosi immediatamente. E allora, talmente rapido che nessuno di loro riusc a reagire debitamente, dei lunghi capelli rossi scintillarono a pochi metri, allontanandosi in una fuga frenetica. - Ma che cosa...? Stella! grid Harry girandosi, confuso e preoccupato. In quellistante, Hermione trov la sua bacchetta e mormor Lumos!, giusto in tempo per scorgere lultimo scorcio della tunica della sua amica, mentre girava langolo in fondo. Ron corrug il cipiglio. Era successo qualcosa di inspiegabile. Che cosa gli era preso? Ha visto qualcosa di raccapricciante? O forse aveva paura degli elfi domestici? Bh, non lavrebbe sorpreso. Con quel viso rugoso, dita lunghissime, orecchie appuntite e calzini spaiati nei piedi da pagliaccio, non era decisamente un bello spettacolo da guardare. In realt, conosceva vari studenti di Hogwarts che non avevano mai visto un elfo domestico in tutta la loro vita. Forse Stella si era impressionata... - Vado con lei disse Hermione, chiedendo a Ron di illuminare il corridoio. Harry, ancora shockato da quella scena, si gir verso Dobby, ascoltando in lontananza il suono vuoto dei passi di Hermione sul pavimento di pietra. Lelfo aveva la testa piegata e le mani incrociate, con un espressione di tristezza dipinta sul viso. - E cos brutto Dobby che gli amici di Harry Potter scappano da lui, Signore? Harry sorrise, sentendosi un po impacciato No, certo che no, Dobby... rispose, ma non sapendo cosa dire, cerc di cambiare il discorso Sai? Ho bisogno del tuo aiuto per una cosa molto importante. La domanda fece rinascere lusuale sorriso nella stramba creatura. Si, Dobby gi lo sa, Signore! esclam, felice di sentirsi utile E visto che Dobby sempre vuole fare piacere a Harry Potter, ha portato la scopa nella sua stanza! - Hai trovato la mia scopa? grid Harry, agitato Per... Come sapevi che...?

- Dobby sempre attento ai passi di Harry Potter... disse, un po imbarazzato. Se la sua pelle non fosse grigia e squamata, forse si sarebbe notato un lieve rossore - ...ed ascolt quando parlava coi suoi amici. Allora Dobby gli voleva risparmiare la fatica... Dobby ha fatto male Signore? domand, con gli occhi pieni di lacrime, credendo di aver commesso unaudacia. Harry neg con la testa, sorridendo nervoso. Temeva che Dobby cominciasse a sbattere la testa contro il muro. - No, no... anzi te ne sono molto grato. Non lavrei trovata senza il tuo aiuto afferm, mentre osservava i suoi vestiti Come ricompensa, ricordami di regalarti un altro paio di calzini. Dobby sorrise. Varie lacrime scendevano dalle sue guance.. Dobby mai ha dubitato della grandezza di Harry Potter, Signore... singhiozz, e un secondo dopo torn a parlare - ... e visto che ha fatto a Dobby questa generosa offerta, forse Dobby p-p-pu chiedere un fav-v-vore... pronunci con difficolt, e stringeva i denti costantemente, come se si stesse punendo. A quanto pare, gli elfi domestici non potevano chiedere favori...quello s che supponeva una gran audacia. - Va bene, Dobby. Chiedi quello che vuoi... Ron corrug il cipiglio. Quella creatura li aveva messi gi nei guai pi di una volta con le sue richieste. Ma Harry non ebbe il cuore di dirgli di no. Annu con la testa, e Dobby alz lo sguardo, ancora un po scosso. - So che Dobby non dovrebbe esigere niente... cio, chiedere, non esigere... ma se Harry Potter regala calzini a Dobby, Dobby chiede che siano... che siano eleganti... - Eleganti? domand Ron, incuriosito li rovineresti subito in cucina... Dobby fece un salto. No, Signore! A Dobby non servono per lavorare, Signore! Dobby deve stare presentabile per quando arriva il Consiglio dei Tareldar! esclam, entusiasmato, e prima che Harry e Ron potessero domandare chi fossero i Tareldar era, Dobby torn a parlare: - I Tareldar , Signore... gli Alti Elfi! - Ohhh... esclamarono i due amici allunisono, facendo un gesto di intendimento. Non era il momento di chiacchierare sugli alberi genealogici, ma non cera dubbio che gli elfi domestici, in qualche modo, avevano a che fare con i nuovi rinforzi dellOrdine della Fenice. Harry sorrise. Se cos... comprer i pi eleganti che trover. Dobby inizi a piangere, sorridendo e facendo molteplici inchini davanti a lui. Harry Potter molto gentile con don Dobby... Dobby sempre gli sar grato... Harry sapeva bene che Dobby avrebbe potuto passare il resto del pomeriggio a fare inchini, ma non aveva troppo tempo da dedicargli adesso. Voleva tornare a far scivolare tra le sue dita la Firebolt... Ron,intanto, si sentiva il polso destro intorpidito per aver tenuto la bacchetta fino ad ora. In effetti, lincantesimo Lumos cominciava tremare... Con un gesto di cortesia, entrambe gli amici salutarono Dobby e sincamminarono per il corridoio, e una volta fuori dal sotterraneo, Harry cominci a correre. Ron cerc di stargli dietro, ma non lo raggiunse fino a che, a tre a tre, salirono gli scalini fino alla camera da letto. La finestra era aperta, lasciando entrare quella poca luce che la giornata uggiosa gli regalava, mentre le tende ondeggiavano col vento. Harry si guard intorno, ma non dovette cercare troppo: l, sopra il suo letto, la sua Firebolt sembrava che lo stesse chiamando. Dobby laveva poggiata in una posizione che la faceva sembrare esposta nella vetrina di un negozio, il suo manico luccic per un momento. Sicuramente Dobby laveva lustrata e limpiata prima di andarsene. Harry si avvicin e, melanconico, la ammir un momento. Non solo era una delle cose pi preziose che avesse, in pi, essendo un regalo di Sirius, per lui aveva un valore unico, inestimabile. Non riusciva a capire come mai avesse aspettato tanto tempo prima di andarla a cercare... - Harry, quella non Edvige? domand improvvisamente Ron, indicando la finestra. E, in effetti, una bellissima civetta bianca batteva le ali, posandosi leggera sul davanzale. Harry gli si avvicin, e cerc un qualche messaggio annodato. Ma non cera niente. Confuso, stava per chiedergli cosa facesse l, e allora not che era in compagnia. Un piccolo uccello nero, simile a un corvo, aspettava accanto a Edvige, e, sorprendentemente, era proprio quello a portare il messaggio. Incurvando un sopracciglio, rivolse lo sguardo a Edvige, forse chiedendo una spiegazione, ma lei non fece altro che stridire insistentemente, pizzicandogli la mano affinch si avvicinasse alluccello nero. Non troppo sicuro, sciolse il

messaggio dalla sua zampa rugosa, e immediatamente, sia lei che Edvige, spiccarono il volo, perdendosi dietro gli alti alberi della Foresta Proibita. Curioso, spieg il messaggio davanti a s. Non era un pezzo di pergamena, come normalmente erano tutti i messaggi che riceveva, ma sembrava piuttosto un pezzo di carta da quaderno, uno di quelli che usano i bambini babbani nelle scuole. Conteneva fine linee orizzontali e verticali che formavano piccoli quadrati e dentro , questultimi, alcune lettere quasi scarabocchiate si riuscivano a distinguere. Lo lesse rapidamente, e dopo averlo riletto avidamente una decina di volte, gir lo sguardo verso il cielo grigio dietro la finestra.

Improvvisamente, unaria fredda lo colp negli occhi. Il suo polso acceler i battiti e perse la sensibilit delle dita, lasciando cadere il pezzo di carta. Stupefatto, cadde seduto ai piedi del letto, e senza essere assolutamente cosciente delle sue azioni, sorrise, lasciando che le lacrime colassero libere. Ron, nervoso ed intrigato, raccolse il messaggio da terra, e lo lesse velocemente. Per non perse tempo a guardare Harry. Con lo sguardo perso, lasci che le parole gli riempissero la testa. Incolume, al suo fianco, la sua Firebolt brill intensamente.

Ho vinto. Sono libero, lo devo alle mie quattro zampe, ed alla tua fede. Non mi cercare, lo far io. Intanto, manda i miei saluti a Bellatrix.

Cap.

X: Una Opportunit

Hermione si appoggi unaltra volta davanti la finestra e sospir profondo. Sentendo il peso del foglio nelle sue mani, pens a lungo la migliore maniera di dire ci che ne pensava. Non voleva ferire nessuno, non voleva essere luccello del malaugurio... ma neanche voleva che Harry riponesse troppe speranze in un messaggio strano come quello. Sospir di nuovo e si gir. Ron, con lo sguardo vacuo, accarezzava La firebolt vicino al camino, bench Hermione avesse capito che era solo una tecnica per non dover parlare pi di quanto volesse. Harry, invece, camminava freneticamente nella Sala Comune, confuso ma entusiasmato. - Harry... cominci Hermione, dubbiosa. Lui si ferm e la guard, fisso. So quello che mi vuoi dire mormor ma io voglio credere che sia lui, lo capisci? Hermione annu, commossa. Lo so, per questo che mi preoccupo. La persona che ha scritto questo messaggio sa quanto sia importante per te... Sono libero... grazie alla tua fede lesse, e Harry, evitando il suo sguardo, torn a fare avanti e indietro davanti al camino Nessuno pi di noi desidera che tutto fosse stato solo un incubo... che Sirius sia scappato in qualche modo e che ora stia bene... ma non posso fidarmi di un pezzo di carta babbana spieg, con la voce spezzata. - Dice anche qualcosa tipo quattro zampe... Quante persone sanno che Sirius un animagus? Pochissime, e tutte di fiducia! Ron alz lo sguardo, sentendosi improvvisamente osservato. Ed effettivamente, Harry lo stava guardando, sperava di ascoltare la sua opinione. - Credo, Harry, che per la prima volta nella mia vita sono daccordo con Hermione senza discutere disse, debole e quieto, come se per lui fosse uno sforzo enorme pronunciare ogni parola So quanto ti sei emozionato quando hai letto il messaggio, e che in realt pensi che sia lui, ma... bh, ho i miei dubbi... Tanto meno riesco a immaginare Sirius, che vaga per qualche paese babbano, cercando un foglio di cuarendo per scrivere... - Quaderno lo corresse Hermione, senza dargli troppo peso Inoltre, sono sicura che se fosse successo qualcosa, il professor Silente lo saprebbe gi... non credi?

Harry si ferm di nuovo. Sospir e guard verso i suoi amici. Credevo che si stesse rallegrando della notizia come me... questo tutto. - Harry, per Dio! esclam Hermione, con gli occhi lucidi, avvicinandosi a lui Darei qualsiasi cosa per sapere che Sirius uscito da quel velo, ma niente pu assicurarcelo! - Ed il messaggio che hai nella mano? inquis. Hermione pieg il foglio in due, restituendolo a Harry. Non voleva guardarlo negli occhi. Potrebbe essere chiunque... perfino, per quanto crudele possa sembrare, potrebbe trattarsi di uno scherzo... - Chi oserebbe scherzare su una cosa del genere? domand Ron, spiazzato. - Non lo sappiamo, come neanche possiamo sapere se stato davvero Sirius a scrivere quel messaggio... Harry si sentiva stordito. Era passato dalla pi completa felicit al caos e la confusione in meno di 10 minuti. E se Hermione avesse ragione? Ma non voleva pensarci... voleva credere che il suo padrino, astuto ed intelligente come sempre, avesse trovato la maniera di eludere il velo e scappare. Voleva crede che vivesse nascosto per la sua sicurezza e che, per paura o diffidenza, aveva deciso di mandare uno strano uccello nero c ome messaggero. Sospir, incurv le spalle e si sedette su una delle poltrone davanti al camino, a lato di Ron. Alcune persone entrarono ed uscirono dal ritratto della Signora Grassa, ma Harry non ci fece neanche caso. Al contrario, si diresse a Hermione come se non ci fosse pi nessuno. - Se scrivo un messaggio a Lupin... credi che lui possa chiarirci il mistero? Hermione annu, contenta che Harry non cominciasse a gridargli contro o qualcosa di simile. E una buona idea. Se lOrdine ha ricevuto qualche notizia, lo confermeremo. Harry mosse la testa, sentendosi pressato ad essere daccordo. Per in qualche modo, Lupin avrebbe potuto togliergli di mezzo i suoi dubbi. Conosceva tante tecniche di magia avanzata... magari conosceva qualche incantesimo o pozione che potessero rivelare lidentit di chi os scrivergli, accrescendo tanto le sue speranze... Si alz di scatto. Ci vediamo a cena disse, camminando verso il ritratto. - Harry, abbiamo Divinazione... gli ricord Ron, prima di vederlo uscire. - Harry si gir un momento, senza perdere la sua seriet. Credo che rinuncer. Posso farlo no? Ho preso il GUFO in Divinazione, ma non mi serve per fare lAuror. E comunque dubito che la Cooman noter la mia assenza... Hermione non trov niente da ridire... Harry aveva ragione; poteva lasciare Divinazione senza problemi. In realt, Ron cominciava ad essere della stessa idea... Osservando il quadro chiudersi, lei e Ron si guardarono, tristi. Sicuramente Harry si era arrabbiato con loro per non condividere la sua allegria, ma sentivano che sarebbe stato peggio ravvivare quellemozione, perch non se lo sarebbero perdonato, se alla fine, avrebbero dovuto rendersi conto che tutto era stato uno scherzo o qualcosa del genere. Ron, in fondo, desiderava con tute le su forze che e Sirius fosse vivo... ma non voleva costruirsi castelli in aria. Non poteva. In questi tempi, come aveva detto Stella, nessuno poteva fidarsi di nessuno. Sal la scala a chiocciola verso la Guferia senza pi coraggio di quello che aveva quando scendeva i grandi corridoi fino al sotterraneo di Piton tutti i mercoled. Non era in s dallo sconcerto. Chi sarebbe stato cos crudele da inviargli quel biglietto? Strinse i pugni. Se lavesse trovato... se fosse riuscito a scoprire chi era stato linfelice che... Per i suoi pensieri non andarono troppo lontani. Spingendo la vecchia porta di legno, il soave verso di un centinaio di uccelli postini si fece sentire chiaramente, e tra questi, la sagoma snella di una studentessa si avvicin al finestrone. Lei si gir sentendolo entrare. Aveva ancora tra la mani una piccola civetta bruna, col messaggio ben annodato sulla zampa sinistra. - Oh.. ciao Harry salut Stella, evitando il suo sguardo per qualche secondo. La civetta che aveva in mano cominci a sbattere forte le ali, desiderosa di intraprendere il viaggio affidatogli. - Ciao rispose Harry, sorpreso di incontrarla l. Si avvicin di qualche passo, percorrendo il luogo con lo sguardo, in cerca di Edvige Ci hai fatto prendere un bello spavento quando sei scappata dal sotterraneo... Non avevi mai visto un elfo domestico, vero?

Stella, che aveva gi cominciato a macchinare una scusa nella sua mente, apr gli occhi sollevata ascoltando le ultime parole. Rilass le spalle e sorrise. - S, cos disse, stringendo le labbra, schivando unaltra volta il suo sguardo Mi dispiace di essere scappata in quel modo. Harry gli sorrise, stringendosi nelle spalle. Non ti preoccupare. Ron laveva immaginato che ti eri spaventata per Dobby... ma non ti preoccupare. E un amico spieg, mentre camminava verso i rumorosi trespoli di legno alla ricerca della sua civetta. Ce nerano pi del solito, normalmente distingueva Edvige con facilit . Tuttavia, questa volta non cera traccia di lei. - Dietro di te, vicino quel barbagianni addormentato. indic Stella, alzando la mano verso i trespoli superiori. In effetti, Edvige era l, stiracchiandosi da quello che sembrava un bel pisolino. Senza che Harry la chiamasse, la grande civetta bianca batt le ali e si pos sopra la spalla del suo padrone. Stella gli sorrise, e Edvige mosse la testa come una specie di inchino. Poi lei si gir, sussurr qualcosa alluccello che aveva sul braccio, che aspettava impaziente, e questo part, perdendosi dietro le scure nuvole che annunci avano il tramonto. Harry, intanto, rimase assorto un momento, e poi sospir, infastidito. Che succede? mormor Stella. - Ho dimenticato di scrivere la lettera prima di venire qui disse tra i denti, un po imbarazzato per aver commesso una disattenzione cos stupida. Il solo fatto di pensare di tornare in Sala Comune gli faceva perdere ancora pi coraggio... - Tieni disse, estraendo un pezzo di pergamena, una penna e un calamaio anche io lho dimenticato, ma ho trovato queste cose qui. Non penso importer a qualcuno se le usiamo... sorrise, intanto Harry la ringrazi con lo sguardo. Chi scorderebbe le sue cose in Guferia? Di nuovo, quello che sarebbe stata una vergogna per chiunque, con Stella si trasformava un dettaglio insignificante per ridere. Prese il foglio e lo divise in due. Un pezzo lo conserv in tasca, e laltro lo appoggi contro una delle finestre. Senza pensarci troppo, scrisse quello che era successo con il presunto messaggio di Sirius, riassumendo i fatti ed usando delle parole chiave, perch doveva considerare ancora la possibilit che qualcuno vicino a Voldemort stesse intercettando la corrispondenza... Lo pieg con attenzione e ci alleg il pezzo di carta babbana col supposto messaggio di Sirius. Quindi raccolse un cordino tra i tanti sparsi sul pavimento e leg ben stretto il messaggio alla zampa sinistra di Edvige. Poi la prese tra le mani e la port al finestrone. - Senti. Lo so che c scritto Lunastorta, ma sai gi per chi , no? Edvige inclin la testa, impaziente, come se quello che gli aveva detto fosse praticamente ovvio per lei. Si trattenne qualche secondo sul cornicione, scosse rumorosamente le ali e prese il volo, allontanandosi leggiadra nel vuoto. Mentre la vedeva allontanarsi, Harry guard Stella con la coda dellocchio. Il silenzio che si produsse tra loro non era teso, ma piuttosto di pace., poi, dissimulando il suo interesse, si schiar la gola, e torn a guardarla. - Scrivevi a tua madre? domand, fingendo di pulire la piuma con la tunica. - Mmmm no, non proprio disse, lasciando notare una lieve tristezza nella sua voce Era un richiesta per una libreria a Birmingham. Non sono una che si arrende, sai? Sono anni che cerco un libro... unico nel suo genere, ed alcuni mesi fa qualcuno mi disse che avrei potuto trovarlo in Inghilterra... alz gli occhi verso il cupo cielo, e sospir Ma forse si sbagliavano. Harry smise di sfregare la piuma non appena Stella disse lultima parola, raggrinzendo la fronte sforzandosi di ricordare. Un libro? Come una scena fugace, torn alla sua mente il momento in cui si conobbero. Sorrise tra s, misterioso, e la guard, ancora dritta davanti al finestrone. - Vieni? chiese Stella dopo alcuni secondi, camminando verso la porta. - Ehhmmm... dopo rispose, tastando il pezzo di pergamena che aveva in tasca.

Stella accenn un sorriso, mormor un Ci vediamo a cena e abbandon la Guferia. Harry, intanto, aspett fino a che leco dei suoi passi si spegnesse dietro la porta. Poi cammin fino al centro della stanza, si schiar di nuovo la voce e fece s che la sua voce rimbombasse sulle pareti di pietra. - Chi di voi vuole essere la prima a portare un regalo di Natale? esclam sorridente, sentendo il suo coraggio rinascere, mentre decine di gufi e civette stridivano in simbolo di entusiasmo. Non cera niente di pi bello, sapere con certezza, che hai la felicit di qualcuno nelle tue mani. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/

Come aveva promesso, Harry abbandon Divinazione. La professoressa McGranitt non pot dissimulare la sua gioia a riguardo, ma gli ricord che, nemmeno se lo desiderava con tutto se stesso, non potev lasciare Pozioni. a Ottenere quel M.A.G.O era necessario per presentarsi allAccademia degli Auror, gli spieg. Harry annu, rassegnato, ma usc dallufficio con una gradevole sensazione di tranquillit. Una materia in meno, una preoccupazione in meno... senza contare laumento di tempo libero e la libert, sempre vantaggiosa, di non dovere inventare sogni o presagi di morte in una palla di vetro. Poich Hermione continuava le sue lezioni di Aritmanzia e Rune Antiche le stesse che Stella aveva scelto, sotto consiglio dellamica - e siccome Ron non aveva intenzione di rimanere senza compagnia alla merc delle pazzie della Cooman, non ritard a parlare con la McGranitt per lasciare Divinazione, ma questa volta linsegnante non fu tanto docile. I tuoi talenti non sono tanto bene definiti come quelli di Potter, Weasley. Il M.A.G.O di Divinazione richiesto in molti pi impieghi di quelli che credi... Mi dispiace, ma fino a che non sar convinta della tua vocazione, non lascer che abbandoni nessuna materia, concluse, e Ron, brontolando, usc dallufficio praticamente sbattendo la porta. Durante tutto il fine settimana gli si poteva appena rivolgere la parola, e la quantit di compiti assegnati da Piton, Vitious e Ruff, non aiutavano per niente la situazione. Lunica nota positiva era che durante i giorni di riposo che passarono in Sala Comune a studiare, il clima fuori non gli offriva un migliore panorama. Le nuvole erano nere come sempre e minacciavano pioggia, per quello la maggior parte degli studenti rimanevano dentro, magari vicino al camino. Linizio di settimana, tuttavia, non serv a migliorare lumore di Ron. Il luned mattina, di buon ora, la McGranitt entr in Sala Comune per appendere delle comunicazioni sulla bacheca. Ma visto che molti curiosi s avvicinarono a i guardare, e che la Sala era piuttosto affollata del solito, prefer comunicare a voce gli avvisi. Prese uno dei fogli, si schiar la gola affinch il mormorio cessasse, e cominci a parlare. - Il professor Carpatius mi ha inviato il prossimo programma per i duelli. Vedrete i vostri nomi su questa lista disse, alzando il foglio, e poi torn a leggere Inoltre ha aggiunto che, visti gli ultimi avvenimenti, Ron Weasley resta automaticamente sospeso dagli incontri. Ron spalanc gli occhi, praticamente stava per svenire, per Harry lo prese per un braccio. La McGranitt, rivolgendogli uno sguardo severo, torn a parlare. - Non vuol dire che stato esonerato dal corso di Difesa, Weasley, si rimetta composto disse, mentre tutti gli sguardi confluivano sullesterrefatto rossiccio sei solo fuori dal torneo, come il Sig. Malfoy... spero che Severus labbia gi avvisato pens ad alta voce, e un secondo dopo si riscosse dal pensiero - ... il torneo finir la prossima settimana. Dopo di che potrai ritornare a seguire le normali lezioni spieg, sistemandosi gli occhiali. Pi scoraggiato che mai, Ron cadde pesantemente su una delle poltrone. Mi ci mancava solo questo... La McGranitt non torner mai pi a prendere sul serio il mio desiderio di entrare in Accademia balbett a voce bassa, triste. Nemmeno la notizia di Draco aveva fornito un effetto positivo. Hermione lo guard, preoccupata, ma pens che avvicinandosi avrebbe peggiorato solo le cose. - Bene... inoltre continu, schiarendosi di nuovo la voce per far cessare il brusio - ...sono state pubblicate le date delle visite a Hogsmeade, e lavviso sul ballo di Halloween. Da come so, il vincitore del Torneo di Difesa verr premiato... disse, un po pi entusiasta del solito. E dire che non era una novit che i migliori studenti in quella materia appartenessero alla sua casa. Incauta, rivolse un eloquente sguardo ad Harry. Si aspettava che si sarebbe eretto a vincitore, senza dubbio. Male che fosse, doveva essere una cosa da ragazzi in confronto al Torneo Tre Maghi. Per il resto degli studenti sembrava molto pi interessata ad altri dettagli: il ballo di Halloween. Era parecchio che non se ne realizzava uno, e questo non solo eccit le ragazze, se non anche, e soprat utto a questa et, i ragazzi.. t Per, al contrario di quanto la McGranitt aveva previsto, mentre usciva dalla Sala Comune, non sent il solito

chiasso che avrebbe dovuto scatenare la notizia. Sguardi repressi si incrociavano ad ogni angolo, e Harry non pot fare a meno di notare un palpabile nervosismo nellambiente... tensione che non si dissolse nemmeno in Sala Grande a pranzo. Il silenzio che si produsse in parte del tavolo di Grifondoro sorprese persino Silente. Hermione non stacc la vista dal suo piatto di cereali durante tutta la colazione. Harry poteva immaginare cosa gli passasse per la testa, ma prefer non fare commenti. Neanche Ron aveva detto una parola in parte per il suo scoraggiamento, in parte per , langoscia che significava pensare a un nuovo ballo. Ginny e Stella anche loro in silenzio, anche se ogni tanto si scambiavano sguardi eloquenti. Davanti a questo panorama, Harry non si sentiva comodo per iniziare una conversazione, quindi anche lui stette in silenzio. Di quando in quando alzava lo sguardo verso il resto del tavolo, silenziosa come i suoi amici. Vide anche Neville, anche lui assorto sul suo pane tostato, che parlava da solo, come se stesse provando un discorso... e davanti a lui, Cal e Lavanda, tese, facevano girare il dito sul bor del do bicchiere di succo di zucca. Il fatto che non chiacchierassero a viva voce s che era strano. A quanto pare, il passare degli anni aveva cambiato alcune cose non solo allapparenza fisica e quelli che prima erano solo amici, ora cominciavano a guardarsi in maniera differente... e la cosa non apportava troppa tranquillit nel momento di pensare ad un possibile compagno di ballo. Harry sorrise, anche lui chino sul suo piatto. Gli unici pi chiassosi erano i piccoli; primo, secondo e terzo anno, perch non potevano andare al ballo, la cosa pi probabile che non fossero venuti a sapere nemmeno della sua esistenza, almeno per ora. Qualche minuto dopo, Harry, Hermione e Ron sincamminarono verso laula di Difesa. Pi indietro, Stella e Ginny parlavano a bassa voce. - Vieni con noi, Ron? domand Hermione, sforzandosi per iniziare una conversazione, e per di pi sapendo che era ancora un tema delicato per lui Penso che sicuramente puoi comunque fare da spettatore ai duelli... - Non lo so rispose con lo sguardo perso, stringendosi nelle spalle Non ho ancora iniziato a fare il tema per il professor Ruff... Hermione annu in silenzio, disposta a non insistere. Forse aveva bisogno di stare sola. Mentre Ron spariva dalla vista diretto alla torre di Grifondoro, Stella raggiunse Harry e Hermione alla porta dellaula. Not lassenza di Ron, ma prefer non domandare. Senza commenti entrarono in classe, trovando le ormai usuali piattaforme di duello con le rispettive basi azzurre. Libertus Carpatius, camminando lentamente su una di queste, contava i passi e scriveva delle cose su un libro. - Avvicinatevi, avvicinatevi! Prima iniziamo meglio ... esclam, ancora in piedi sulla piattaforma. Seamus chiuse la porta dietro di s e corse per ascoltare le istruzioni del professore. Harry diede uno sguardo allaula... nessuna traccia di Draco. Sicuramente, come Ron, aveva p referito fare altre cose che rimanere come un mero spettatore. E prima che cominciasse a ricordare con gusto la sfregatura del suo pugno contro il mento di Malfoy, la voce di Pittycarp lo riport alla realt. - Ho lasciato il calendario dei duelli nelle vostre Sale Comuni, spero che labbiate gi visto... disse, e la maggioranza annu - ...e se la mia memoria non minganna, cominceremo con Hermione Granger e Pansy Parkinson in questo campo... e nellaltro... Vincent Tiger e Harry Potter. Carpatius non riusc ad evitare che il suo viso incorniciasse un sorriso da bambino pronunciando il nome di Harry. Era ansioso di vederlo battersi, per scoprire cosa era in grado di fare. Hermione alz il mento con sicurezza e sal sulla piattaforma, come Pansy dallaltro angolo. Intanto, Harry avanzava fino al campo successivo e sal con un salto, giusto in tempo per vedere un gruppo di Serpeverde sussurrare alcuni incantesimi a Tiger. Invece di intimorirsi, Harry sorrise, pi fiducioso di quanto aveva immaginato. Sebbene Tiger lo superasse tanto in altezza quanto in larghezza, per Harry quello poteva essere solo un vantaggio. Lui era pi agile, e per questo, aveva pi chance di schivare i suoi attacchi. Carpatius si sistem i suoi capelli con la mano destra, si misi come sempre tra le due piattaforme, e fece un gesto perch si preparassero. Seguendo il rito abituale, i contendenti camminarono fino al centro, fecero un piccolo movimento con la testa e tornarono al loro angolo, mettendosi in posizione di combattimento. Il profe ssore alz la voce. - Gi lo sapete... solo incantesimi di disarmo. Non vogliamo altri incidenti, intesi? Aspettando che i quattro annuissero, mostrando approvazione, continu Il primo che riesce a immobilizzare le azioni dellaltro, o mandarlo fuori dalla piattaforma, vince. Pronti...

Con la mano destra alzata, guard lorologio il suo orologio da tasca. Uno... due... ma non riusc a finire il conto. Pansy, prendendo Hermione alla sprovvista e avvicinandosi con le peggiori intenzioni, grid Expellia rmus! davanti allo sguardo attonito di tutti. Lincantesimo era stato molto debole in quanto a magia; non era riuscito a tirare via la bacchetta dal suo rivale n a fare scintille rosse come avrebbe dovuto. Tuttavia, il getto di luce era stato lanciato con tale prepotenza che lanci Hermione fuori dalla piattaforma, cadendo pesantemente contro il suolo di pietra. Harry soffoc un grido di sorpresa, e dimenticando per un secondo che doveva fare un duello, salt gi dalla piattaforma per soccorrere Hermione. - Potter, rimani dove sei! Grid Carpatius, e Harry si blocc allistante. Pass al suo lato, rapido, e si inginocchi accanto a Hermione. Lei, scuotendo la testa e sedendosi con laiuto del professore, strinse le labbra dal dolore ti senti bene? domand. Hermione annu, non troppo sicura, e Carpatius si gir verso le piattaforme. Non permetto questi giochi sporchi nella mia classe, Parkinson... disse, mentre la sua faccia si faceva severa. Lei sbatt le palpebre varie volte, come se stesse per piangere, ed un gruppo di Serpeverde, capitanato da Goyle, a qualche passo da l, soppresse una risata. - Non era mia intenzione, professore! Ho sento chiaramente quando ha detto tre... Perch lei lo ha detto, vero? domando, con una vocetta forzatamente innocente che non riusciva a ingannare neanche la met della classe. - No, non lho detto... afferm Carpatius, sospettoso. Alz un sopracciglio, reticente a diffidare un altro dei suoi alunni, ma lazione contro Hermione gli era sembrata chiaramente intenzionale. Tuttavia, non aveva perch da dubitare della parola di Pansy... - Va bene, va bene... cominci, rassegnato, mentre Stella aiutava Hermione ad alzarsi Ha vinto per questa volta, Pansy. Ma sono convinto che, se avesse avuto la possibilit, la Sig.na Granger sarebbe stata un eccellente rivale. Pansy perse il suo sorriso innocente per qualche secondo, e incroci le braccia, indignata davanti al commento. Carpatius di solito non manifestava in quel modo i suoi favoritismi, ma continuava a pensare che lei aveva agito con malvagit. Hermione, intanto, cammin dignitosamente fino a una poltrona. Si tolse una delle scarpe e, corrucciando la fronte, si tocc la caviglia destra. Sperava che non avesse nulla di rotto. Harry la guard dal suo posto, e Hermione gli fece un gesto con lo sguardo, facendo intendere che stava bene. Dubbioso, torn alla piattaforma, e guard pi determinato che mai verso Tiger. Aveva gi vendicato uno dei suoi amici... e adesso lavrebbe fatto di nuovo. Avrebbe battuto un Serpeverde in nome di Hermione. Per, a quanto pare, questa volta avrebbe dovuto accettare i complimenti. Molto bene, continuiamo. A quanto pare, termineremo il torneo prima del previsto... parl Carpatius, mentre tornava a sedersi sulla sua postazione in mezzo alle piattaforme. Tir fuori il libro dalla tasca, la guard, barr il nome di Hermione e si rivolse alla classe Maris... contro Parkinson. Stella annu con fermezza, guard verso Hermione con complicit e cammin fino al primo campo di duello. Pansy, da parte sue, non pot evitare di fare una smorfia di disagio, facendo qualche passo indietro mentre Stella saliva sulla piattaforma. Pansy era stata testimone di come lei, con un solo movimento della mano, mand Goyle in infermeria. Sarebbe stata capace di fare quel tipo di magia davanti a un professore?. Harry e Stella si sorrisero, annuirono lievemente. Sapevano cosa fare. Senza fare le rispettive riverenze, camminarono fino ai loro posti e tornarono in posizione di combattimento. - Conter fino a tre... Pansy, aspetta la conta, ti avverto! esclam, guardandola direttamente, con in mano il suo orologio Uno... due... tre!! Secondo quello che disse pi tardi Carpatius nella sala professori e quello che farebbe accrescere ancora di pi le sue considerazioni sul sesto anno della sua casa quei due duelli (e quelli che verranno) erano stati i pi facili e diretti cui aveva presenziato in tutta la sua vita. Con un colpo secco e pulito, e pronunciando incantesimi molto pi semplici di quelli che Carpatius si sarebbe aspettato, sia Stella che Harry disarmarono i loro opponenti in un battibaleno, vincendo immediatamente. Stella aveva detto Diffindo!, facendo s che alla tunica di Pansy si strappassero tutte le cuciture, cadendo a pezzi. Ovviamente, Pansy cercando di tenersela addosso inciamp e cadde fuori dalla piattaforma come un sacco di patate (Seamus aveva detto sacco di sterco ma non troppo forte perch gli altri lo sentissero. Herm ione, Lavanda e Cal applaudirono tra le risate, intanto che Goyle e i suoi amici cercavano di aiutare Pansy, isterica

dietro i pezzi di vestito. Harry,invece, aveva esclamato Petrificus Totalus!, lasciando Tiger come una statua di pietra. Curvando le labbra in un sorriso di soddisfazione, si avvicin a lui con passo decido, e tocc col dito indice la grassa guancia di Tiger. Era completamente immobile, per poteva sentire il suo respiro agitato. Per lo stupore dellincantesimo, gli era rimasta unespressione orrenda sulla faccia, senza parlare della graziosa posizione di braccia e gambe. Questa volta fu Carpatius che dovette reprimere un sorriso. Allegro, scrisse delle note sul suo libro e alz le braccia. - Bene... molto bene, eccellente... mormorava, mentre saliva sul secondo campo. Fece un gesto dapprovazione verso Harry, liber Tiger dallincantesimo con un lieve movimento della bacchetta, e poi si gir verso il resto degli alunni Questo vi dimostra... inizi a dire, alzando la voce quanto basta affinch si ascoltasse fino al corridoio ...che anche gli incantesimi pi semplici, ma usati con perizia e intelligenza, possono disorientare il pi forte dei rivali... La maggioranza degli spettatori annu. E tra loro, quelli che comparivano sulla lista dellEsercito di Silente, sorrisero ampiamente verso Harry. Il loro leader, ancora una volta, gli aveva dimostrato che non servivano magie straordinarie per trionfare davanti alle pi temibili sfide... a volte, lastuzia o lagilit potevano apportare pi benefici di quanto simmagina. Ma lo show non era ancora finito. Durante i successivi quaranta minuti, uno ad uno, il resto degli alunni di Serpeverde e Grifondoro si affrontarono sulle piattaforme. E ancora quando quelli dellEsercito di Silente se la cavarono splendidamente Neville, sorprendendo i suoi amici, si trasform in un ottimo contendente, ma fin venendo abbattuto con un semplice Impedimenta tutti rimasero allibiti davanti alla magia spiegata dalle bacchette di Harry e Stella. Carpatius, stupito, seguiva i movimenti dei suoi alunni preferiti nel minimo dettaglio. - Non avevo mai visto dei duelli tanto agili... comment ad alta voce, mentre liberava Dean dal Tarantallegra col quale laveva battuto. Si gratt la testa e torn a dirigersi alla moltitudine Allora... ora ci resta solo... bh, il prossimo ed ultimo duello sar tra Potter e Maris, naturalmente. Uno dei due sar il finalista di questa fazione... spieg, ed un mormorio dattesa riemp presto laula Le altre fazioni hanno finito i loro duelli venerd scorso, ed in finale arrivato Owen Cauldwell, di Tassorosso. Lui si batter con uno di voi... disse, mirando alternatamente con la sua bacchetta ad Harry e Stella, sorridente cos avremo il nostro vincitore. Il suono del mormorio crebbe. Alcuni trascinarono le sedie intorno al perimetro della piattaforma: non si sarebbero persi neanche un dettaglio del duello finale. Tuttavia, bench Carpatius fosse chiaramente il pi entusiasmato dallidea, controll il suo orologio e il suo sorriso spar dalle labbra. - Ohhh... ragazzi, abbiamo finito il tempo si lament, alzandosi dalla sedia Suppongo che lasceremo questo duello per la prossima lezione. Quindi cercate di arrivare presto... non assisteremo solo a una buona dimostrazione di magia, bens inoltre, commenteremo tutti i duelli e dar alcuni consigli di rinforzamento a quelli che considero meno avvantaggiati. Delusi, quelli che si erano gi ubicati in una posizione privilegiata vicino alle piattaforme, si alzarono lentamente dalle sedie e lasciarono poco a poco laula. Commentando tutto quello a cui avevano appena presenziato. Harry e Stella, daltra parte, si guardarono intensamente per un momento e poi si avvicinarono rapidamente a Hermione, aiutandola ad alzarsi. - Come va il piede? domand Harry, mentre la prendeva forte dalla vita. Al tempo stesso, Stella prese la sua mica per un braccio e se lo poggi dietro le spalle. - Bene... anche se non farei male ad andare in infermeria, in caso si tratti di qualcosa di pi serio. Harry annu, ma Stella si trattenne, senza permettere che avanzassero. Ehmmm .. Harry, non ti preoccupare, la porto io disse, in un tono sospettoso. E approfittando dellarrivo del professore venuto ad accettarsi delle condizioni di Hermione, Stella gli sussurr, a bassa voce: Trova Ron e digli che cosa successo. Harry intese il messaggio e sorrise. Delicatamente si separ da Hermione e cammin fino alluscita, mentre Carpatius lo seguiva con lo sguardo fino alla porta. - Buon lavoro, Maris disse andando via, molto solenne, e Stella non indovin pi che a sorridere. Poi avanz attaccata allamica e usc dal salone, attraversando gli sguardi curiosi e avidi dei vari alunni del sesto anno. Giravano brutte voci su di lei, in molti neanche gli si avvicinavano credendo che avesse qualche legame con le Arti Oscure, ma poco a poco la sfiducia si trasformava in rispetto dopo tali dimostrazioni di forza ed esperienza.

E non che gliene importasse tanto del resto della scuola, a Stella interessava soprattutto lopinione dei suoi amici pi vicini. Loro che gli avevano reso la sua breve permanenza a Hogwarts nel migliore dei suoi viaggi, e se perdeva la loro fiducia o la loro amicizia una cosa che sapeva sarebbe accaduta, deplorevolmente, prima o poi non potrebbe sopportarlo. Non ora. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/ Dopo il pranzo, molti alunni si godevano lora libera prima della lezione seguente. Per questo, era possibile vedere i corridoi pieni di studenti agglomerati intorno ai fal, oppure ben riguardati, come sempre, nelle rispettive Sale Comuni. Per Harry e Ron, imbacuccati nelle loro lunghe sciarpe giallorosse e con i soliti guanti azzurri, camminavano a passo lento per il secondo piano. - Quindi, tu credi... voglio dire, credi che dovrei.... che dovrei chiederglielo? titub Ron, corrugando la fronte solo al pensare a quella possibilit, con lo sguardo fisso sui piedi. Harry sorrise. E una tua decisione, Ron, io non voglio immischiarmi... tanto gi lo sai quel che penso. Non fare lo stesso errore due volte, va bene? Ron sospir affondo prima di annuire, in silenzio. Harry la faceva suonare tanto facile, ma la cosa certa che l'angoscia di un possibile rifiuto era pi forte della sua determinazione a sistemare definitivamente le cose con Hermione. Mentre giravano lultimo angolo, cominci a pensare a qualcosa da dire in sua difesa, ma le circostanze non laiutarono. A pochi passi dalla porta della biblioteca, Stella e Hermione parlavano animatamente. Harry not che zoppicava lievemente, ma sembrava stare bene e di buon animo. Poi si salutano; Hermione entr nella sala seguita da alcuni bambini del primo anno e Stella si gir in direzione dei giardini, incamminandosi. A pochi metri di distanza, Harry e Ron osservavano la scena. - Bene, amico... la tua occasione parl Harry, sollecitandolo con lo sguardo a camminare fino alla Biblioteca Provaci. Ron deglut con forza e torn ad assentire. Camminarono insieme fino alla porta, Harry gli diede una pacca sulla spalla e si avvi nella direzione opposta E tu che farai? Domand Ron, intrigato, vedendolo allontanarsi. - Io non voglio cominciare con un errore pronunci, sorridendo eloquentemente e girandosi verso la scala di pietra, per la quale prese a scendere. Ron ci mise un po a capire, poi alz un sopracciglio e sorrise. Si dispiacque di non avergli augurato buona fortuna. Per Harry sentiva che non era un po di fortuna quello di cui aveva bisogno. Solo decisione, un po di fiducia in se stesso... ed affrettarsi prima che qualcun altro invitasse Stella al ballo. Bh,per questo ci vorr un po di fortuna. Ammise, ma le cose non potevano andare male. Cio, non stava lasciandosi il problema allultimo minuto, e questo era gi un vantaggio, no? Mentre camminava tra i pilastri dellultimo corridoio, si vedevano gi i primi scorci di prato del giardino, ricord quando, col cuore in gola, si avvicin a Cho per invitarla al ballo del Tre Maghi. Sudava sotto il colletto della divisa, aveva balbettato come un bimbo di cinque anni, e per il colmo dei mali, era finito a mani vuote. Tutto per essere stato cos codardo da non invitarla prima. Per questo, aveva raccomandato a Ron di non commettere questerrore unaltra volta... che non lasciasse che un altro invi i Hermione, cos come lui non t lascerebbe che Stella facesse coppia con qualcun altro, se poteva evitarlo. Sorrise da solo, nervoso per convinto, e poi la vide, seduta al bordo della grande fontana nel patio centrale. I suoi capelli si muovevano graziosamente a causa del vento, aveva la sciarpa ben stretta al collo e leggeva un piccolo libro verde con la copertina di velluto. Era sola, era la sua opportunit, e quando li separavano solo pochi metri, una figura alta con una lunga sciarpa nera e gialla si avvicin, timido e con la testa bassa. Harry si blocc di colpo, a pochi passi di distanza; spalanc gli occhi e affin ludito.- Ehmmm... Stella, potrei parlare con te? cominci Owen, ora guardandola negli occhi, in piedi di fronte a lei. Stella gli sorrise cortese E ... riguardo il ballo... Harry non poteva crede a quel che aveva appena ascoltato. Quella cosa chiamata fortuna... laveva abbandonato? Fiss lo sguardo su Owen, e per un secondo prefer di non averlo mai conosciuto, non fidarsi di lui , non averlo fatto entrare nel suo gruppo di amici. Avrebbe dato qualsiasi cosa purch non gli piacesse, e cos camminare fino a l e sabotare il suo tentativo di parlare con Stella. Per no, non era cos. La cosa certa che Owen gli stava simpatico, apprezzava la sua lealt verso Silente ed era un buon allievo dellEsercito. In realt, quella era la cosa peggiore di tutto: era un bravo ragazzo, e non poteva odiarlo, tanto meno ostacolare la sua conversazione. Era nel suo diritto... era arrivato per primo, e doveva accettarlo. Molto pi addolorato che arrabbiato, Harry si lasci cadere su una delle panchine ai bordi del giardino, a una decina di metri dalla fontana,

dove Owen aveva gi preso posto vicino a Stella e si inclinava per parlargli. Sentendosi u po sconfitto. Sent una n mano tiepida posarsi sulla sua spalla. Sorpreso, si volt e vide un sorriso da bambina avvicinarsi. - Ciao Harry disse Cho, con la voce pi sicura di quanto lui avrebbe voluto Per fortuna ti ho trovato... Gir lentamente intorno alla panchina, si sedette vicino a lui e lo guard fisso negli occhi. Si sistem allindietro i lunghi capelli neri e fece un movimento civettuolo con la sciarpa. Harry deglut. Non pot evitare di sentirsi un po intimidito , e sent le sue guance ardere. - Ci-ciao Cho... salut Harry, dubbioso. - Hai saputo del Ballo di Halloween? disse, tanto colpita che Harry fu preso daun soprassalto Oh, oh. Erano le parole magiche. Per anni aveva pianificato cos nella sua mente questo momento... ma ora ripudi va quellidea, a tanto quanto tornare a studiare gli schiopodi-sparacoda. Perch doveva succedere a lui? Cho si era comportata molto stranamente in queste settimane. Appena gli parlava, evitava il suo sguardo durante le riunioni dellES e non gli si era mai avvicinata di propria iniziativa dallinizio dellanno scolastico. Perch avrebbe scelto proprio oggi per limare le asprezze?. Harry era arrivato a pensa che, dopo quello che era successo lanno prima, lei mantenesse ancora un certo risentimento verso di lui, ma questo quasi inseguimento del quale ora era vittima gli confermava lesatto contrario. Annuendo lievemente, quasi impaurito, Harry si accomod sulla panca e si rassegn alla sua fortuna. E... gi... hai gi una compagna? Harry sospir, pensando a cosa avrebbe detto. Intanto, alcuni passi verso lovest, Stella e Owen avevano fatto una pausa nella loro conversazione. Approfittando del repentino silenzio, Stella si gir e si sistem la sciarpa, e intanto i suoi occhi percorrevano per inerzia i paraggi, vide Harry parlare con Cho in una delle panchine vicine. Il sorriso che aveva gi da vari minuti svan, strinse le rabbia di delusione e torn alla sua posizione originale, un po triste. Sospir profondamente, alz gli occhi e si trov davanti al viso di Owen, dimostrando una lieve impazienza. - ... che dici? domand, e Stella inchiod gli occhi su di lui. Sospirando di nuovo, annu. Eccellente! esclam contento, e si alz con un salto ci vediamo alla lezione dellEsercito, suppongo, allora... Stella annu di nuovo, lo salut con un sorriso e lui inizi si incammin verso il castello, pass molto vicino ad Harry mentre risaliva la scala in pietra. Lui lo vide, lo segu con lo sguardo e poi si gir, curioso, fino a dovera Stella. Anche lei lo guardava, attenta, e per qualche secondo condivisero uno sguardo carico di tensione e nervi. Harry fu il primo a togliere lo sguardo, si gir verso Cho. Questa, alcuni secondi dopo, si alz dalla panchina e si incammin anche lei verso la scala. Stella la segu fino a che si perse dietro langolo. Per la prima volta nella sua vita, sentiva battere nel suo cuore reale avversione; per la prima volta, desiderava che Cho fosse appartenuta alla casa di Serpeverde, per cos aver avuto modo di sfidarla al torneo di duelli, e di quello era sicura, avrebbe usato qualcosa di pi che un semplice Expelliarmus...

Cap. XI: Patto di Pace


Le gocce di sudore sulla sua fronte inzuppavano il cuscino, attaccavano i capelli alla nuca e ostacolavano la respirazione, ma lui non poteva percepirlo. Era rinchiuso nel peggiore degli incubi... intossicato per il fetore del marciume e langoscia della persecuzione. Si girava violentemente tra le lenzuola, mormorando frasi incomprensibili, e lanciava manate aleatorie, proteggendosi da un nemico invisibile, che per esisteva solo nel suo incubo. I suoi occhi lo portavano in un corridoio senza uscita, buio ed umido, mentre sentiva un corpo strisciare vicino ai suoi piedi. Era un serpente, enorme, e poteva sentirla, ma non vederla... Una v oce lo chiamava, furioso, esigendogli lealt... Intanto, ansimante, la manica del suo pigiama lasci vedere un lieve splendore, che non brill abbastanza fino a quando lo gir; sul suo avambraccio, tanto nitido come la prima volta che apparve, il marchio nero richiamava i suoi seguaci. Severus Piton si agit fortemente, perso da uno spasmo di dolore. Serr i pugni, mosse la testa in tutte le direzioni, grid Nooooooooo!! e si svegli di soprassalto. Aveva lo stomaco rigirato, le pupille dilatate e la sua tempia destra gli pulsava orribilmente. Si sedette sul letto, mise i piedi sul pavimento gelato e si prese la testa tra le mani: questa volta era stato troppo. Doveva raccontarlo a Silente, ma come dirglielo... come confessargli che Voldemort, questa volta, stava usando lui come intermediario. Sicuramente lo marginerebbe dalla missione per

lOrdine e non tornerebbe pi a fidarsi di lui. La cosa peggiore di tutte era che ora lo stupido Potter non doveva pi soffrire di allucinazioni, o ascoltare voci nella sua testa, o sopportare la sua cicatrice ardente ogni volta che il Signore Oscuro cambiasse dumore... No, ora il topo da laboratorio era lui, il pi schivo dei suoi seguaci, e quello che, almeno fino ad alcuni mesi fa, riteneva se stesso un esperto in Occlumanzia... Fece una smorfia di dolore e si strinse lavambraccio. Avrebbe dato qualsiasi cosa perch quello scabroso disegno di un teschio smettesse di bruciare... lo stava facendo impazzire. Alz lo sguardo verso la finestra e not che era ancora notte. Mancava molto prima di salire per la colazione. Sospirando profondamente, torn ad appoggiarsi sul letto, ma neanche si vest. La sola idea di tornare a dormire lo tormentava... Non voleva trovarsi nuovamente davanti quegli occhi gialli, pieni di odio, e quella spiacevole voce serpentesca, minacciandolo di morte per aver disertato... Chiuse gli occhi e cerc di concentrarsi. Non si sarebbe lasciato maneggiare come un burattino... quella era una delle grandi differenze tra Harry Potter e lui. Severus Piton non si inchinerebbe davanti a nessuno... e se doveva affrontare Lucius, non avrebbe esitato a farlo. Poteva metterci le mani sul fuoco che Lucius Malfoy gli stava dietro. Tuttavia, non aveva paura. Il vecchio Severus aveva i suoi assi nella manica e non invano. ... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ - Ci credi che Steve Lyndon, quel secchione di Corvonero, gli aveva gi mandato un messaggio chiedendogli di essere la sua dama? Per fortuna Hermione gli ha detto di no... anche se non ho capito bene perch raccont Ron a Harry, stringendosi nelle spalle. Parlava un po nervoso ma sorridente, mentre conversavano dietro una delle ultime librerie della Biblioteca. Nonostante varie notti di lavoro, combattevano ancora con il tema di Ruff. - Certo che ci credo rispose Harry, spostando di lato la piuma ed il suo libroLa nuova Genesi: Maghi e Ancestrali, per poi perdere lo sguardo nel vuoto. Lui si che ne sapeva di anticipati opportunisti .. Allora, ti ha . detto di s? Ron annu, facendo uno sguardo da bambino. - Mi ha dettodi apprezzare il fatto che finalmente ricordassi una delle cose che ha detto... e che, intelligentemente, prendessi sul serio il suo avvertimento di non lasciarla com e ultima spiaggia. Ma non lavrei mai invitata se tu non mi avessi sollecitato a... Dovette interrompere il suo discorso a met. Con la coda dellocchio vide Hermione e Stella camminare verso di loro, con libri e pergamene tra le mani. - Stella, mi puoi prestare il tuo tema? Se scrivo unaltra riga sulle origini del mondo, morir di noia... Stella soppresse una risata, - Va bene, puoi copiare qualcosa dal mio, ma... perch non lo chiedi a Hermione? Sicuramente il suo meglio di questo... Ron si vergogn leggermente e alz gli occhi verso Hermione. Lei strinse le labbra. Ci avevo gi pensato, ma gli chiediamo sempre favori con i compiti... E ora che la lasciamo un po in pace. No Harry? Harry annu, ed Hermione fece un timido sorriso. Va bene, ragazzi... Non mi pesa aiutarvi, o prestarvi i miei appunti, ma la cosa certa che... ehmmm bh, non ho ancora finito la mia prova... - Che cosa? esclam Ron e, immediatamente , varie voci iraconde l intorno lo fecero tacere, tra queste, quella di Madama Pince, laddetta della biblioteca Dio mio, non ci posso credere. Stella, Harry... buttatevi sotto il tavolo pi vicino. Un terremoto sta per scuotere Hogwarts... Hermione fece una faccia impaziente, ma mantenne il sorriso. gn gn gn disse, con voce di stanchezza non spiritoso, Ron. E solo che sono stata occupata in altre cose... - Visto che ci siamo... disse Stella, unendosi alla conversazione Ultimamente sei la prima a scendere per la colazione, e non ritorni in camera fino a mezzanotte passata. C qualcosa che non ci hai detto? Harry e Ron si incrociarono le braccia e sollecitarono Hermione con lo sguardo. Anche loro erano molto interessati nelle misteriose avventure della loro amica. Aspettarono, silenziosi, mentre Hermione arrossiva vistosamente. - Ehmmm perch... bh, io ho pi materie di voi e... inoltre, i miei doveri di prefetto no mi lasciano far.... . Anche io sono un prefetto, Hermione, e non ritorno in camera a quelle ore... inquis Ron, interrompendola, ed Hermione alz un po la voce, nervosa.

- SI, ehhh... lo so, Ron.. volevo dire che... bh, non solo quello.... ... pens un momento, si morse il labbro inferiore e, come una scintilla, apr gli occhi Va bene! Sono stata molto occupata a fare cappellini e scarpette per gli elfi domestici... Guardate come ne ho nascosti alcuni nella biblioteca? I tre amici guardarono verso la cima delle librerie e poterono scorgere, camuffati, un paio di vestiti di lana in mezzo a dei grossi libri. - Hermione... Non hai sentito tutto quello che ti ho detto? sospir Stella, abbastanza seria Loro non vogliono la libert... facendo cos li stai insultando afferm. Non avendo risposta, Ron, non troppo convinto, alz un sopracciglio. - Guarda, se non vuoi dircelo, va bene. Tutti abbiamo dei segreti... disse, guardando a Harry e Stella di traverso Solo non rimanere fino a cos tardi in Sala Comune, va bene? O finirai per impazzire come in quarto anno... fin dicendo, ma prima che Hermione potesse rispondere qualunque cosa, si affrett non starai usando il giratempo, vero? Hermione neg con la testa, ma non os dirigergli lo sguardo. Ron, pi sospettoso che mai, stava per iniziare una conversazione sulla fiducia negli amici e bla bla bla, ma in quel momento Neville attrasse la sua attenzione. Arrivava correndo dallentrata. - Che cosa fate ancora qui? domand, ansimante, guardando Harry e Stella Andiamo, la lezione inzia fra due minuti! Esclam, e torn di corsa da dove era venuto. Tutti presero le loro cose e camminarono rapidamente fino al corridoio, ma passato il primo angolo, Hermione si separ dal gruppo, imboccando dalla parte opposta. - Dove andate? . domand Hermione vedendo i suoi amici allontanarsi. - Bh, laula di Incantesimi per di qua assicur Ron, corrugando la fronte. Hermione aveva perso il senso dellorientamento? - Lo so, Ron ma... non ascoltate mai le istruzioni? disse Hermione, leggermente esasperata, intanto che gli altri tre si avvicinavano. Lo sorprendeva che persino Stella non ne fosse a cono scenza Il professor Ruff lo ha detto prima di finire la lezione... Incantesimi stata sospesa per oggi. A quanto pare, Carpatius ha chiesto un permesso speciale per anticipare lultimo duello della nostra classe... Harry e Stella si scambiarono uno sguardo intenso. Era come se avessero molte cose da dirsi, ma nessuno aveva intenzione di farlo. Si sorrisero goffamente e intrapresero la rotta verso la sala di Difesa. Qualche secondo dopo, a loro si aggiunsero Dean, Seamus e Lavanda, ansiosi per il duello, mentre i protagonisti non si sentivano per niente entusiasmati di dover combattere... - I nostri finalisti, signore e signori! esclam Carpatius appena Harry e Stella varcarono la soglia dellaula, entusiasmato col suo usuale sorriso infantile, intanto che un applauso generale li scortava fino alla piattaforma. Questa volta ce nera solo una, disposta proprio in mezzo affinch tutti potessero sedersi intorno e guardare il duello. In realt, decine di studenti di Grifondoro e Serpeverde avevano gi piazzat la loro sedia in prima fila o affinch non si perdessero il minimo dettaglio. Davanti a questa scena, era impossibile non sentirsi oppresso, o per meglio dire, direttamente intimorito: ad un alto di Carpatius, la professoressa McGranitt si accomodava su una sedia, visibilmente contenta di trovarsi l, e vicino a lei, il professor Silente, calmo e rasserenante come sempre. Piton (con la faccia nauseata, peggio del solito), la professoressa Sprite e Madama Chips - con una grossa borsa, a quanto pare pronta a soccorrere i ragazzi nelleventualit rimasero in piedi dietro Silente, cos come, alla fine della fila,due studenti che Harry conosceva bene... forse troppo. Cho Chang e Owen Cauldwell, un po nervosi, guardavano in tutte le direzioni come se si sentissero fuori posto. Lo stomaco di Harry sobbalz. Non sperava di incontrarli l. SI gir verso Stella e lei avanzava con la stessa smorfia nel suo viso, tra nervosismo e stupore. Perch tanto clamore per un semplice club di duelli? Ehm, ehm... toss Carpatius, per attirare lattenzione della scolaresca. Subito il silenzio scese nella sala, soprattutto notando che il loro professore di Difesa saliva agilmente sulla piattaforma dirigendosi alla folla. Ron lo scrut un minuto e alz un sopracciglio: questa volta s che sembrava il fratello gemello di Allock. Portava i suoi capelli accuratamente pettinati allindietro, indossava unelegante veste rossa e si era fatto la barba. E chiaro che, se Silente non fosse stato l, nessuno si sarebbe aspettato tanta preparazione. Sedendosi malvolentieri su una seggiola improvvisata,Ron decise di ascoltare le istruzioni del professor Carpatius, soprattutto dopo lo sguardo di rimprovero di Hermione.

- Vi ringrazio tutti per la vostra presenza... Minerva, Poppy... Preside... disse, facendo un piccolo inchino con la testa. Quindi cominci a passeggiare So che vi chiederete perch ho anticipato lincontro... perch bh, semplice. Il professor Silente deve fare un viaggio luned prossimo, e siccome mi chiese espressamente d voler i presenziare agli ultimi duelli, li abbiamo anticipati in suo nome... spieg, e tutti annuirono, uniformi. Inoltre, mi piacerebbe segnalare che oggi caccompagnano due alunni della classe parallela... Cho Chang, finalista, e Owen Cauldwell, vincitore della sua fazione che si batter in pochi minuti per il primo premio... Alcuni membri dellEsercito che si trovavano l vicino fecero loro un sorriso, ma i visi di Harry e Stella rimasero impavidi, quasi antipatici. Neanche si girarono Allora, prima di cominciare, mi piacerebbe dire alcune parole, approfittando della presenza del Preside... - I nostri finalisti, Potter, Maris, Chang ed anche Cauldwell, hanno dimostrato alle loro rispettive classi che il potere non tutto... Hanno saputo maneggiare i loro sfidanti a loro piacimento, hanno giocato pulito e hanno dimostrato destrezza e una buona padronanza con la magia... Fece una pausa, si ferm, e guard verso la sua sinistra Vorrei sottolineare principalmente il lavoro di Potter e Maris che ci hanno dato una lezione di intelligenza nel nostro incontro passato, dimostrandoci che anche gli incantesimi pi semplici possono sconfiggere il pi forte... mormorii di eccitazione crebbero nella sala, e loro non indovinarono pi che a sorridere Ringrazio la disposizione e lo sforzo di tutti gli alunni e, come lei stesso mi disse il primo giorno, Preside, non mi sono dovuto ricredere. Non ho visto mai giovani tanto preparati... pronunci, e dietro le sue parole il mormorio cess. Molti sorrisero, soddisfatti. Era da tempo che il professore di Difesa Contro le Arti Oscure non dimostrava tanta sensatezza. Carpatius, stranamente emozionato, abbass lo sguardo e cerc di riprendere largomento Ehhh... perch cos. Non dir altro... Che inizi il duello! La sala si riemp di applausi, euforici, Harry e Stella si girarono uno verso laltro con curiosit. Si sentivano lusingati dalle parole di Carpatius, ma li intimoriva lidea di combattere. Avrebbero potuto farlo bene? Nessuno voleva attaccare, tanto meno ferire laltro... Avrebbe notato Silente i loro tentennamenti? Ma non ebbero molto tempo di pensare. Con un agile movimento, Carpatius abbandon la piattaforma e invitava i due finalisti a prendere posizione. Stella fece un profondo sospiro, strinse forte la sua bacchetta e sal sul campo dal lato destro. Harry sal da quello sinistro, nervoso e un po tremante. Non gli sarebbe importato di dover mettere KO a Pansy, o Angelina ed Hermione perch laveva gi fatto un paio di volte nelle lezioni dellES ed era stato anche parecchio divertente ma, a Stella...? Lei anche combatteva con i suoi pensieri. Come cercare di batterlo, se con quegli occhi verdi la spingevano ad abbracciarlo con tutte le sue forze? Gi posizionati ai loro angoli, Carpatius fece loro in segno affinch avanzassero fino alla met del campo, tutto questo sotto lattento sguardo di Silente. - Bacchette in posizione! grid il professore, ed entrambe lalzarono allaltezza del viso. - Spaventato... Signor.. Potter? sorrise Stella, nervosa, ma le sue parole bastarono per alleviare un po la tensione di Harry. Lui gli sorrise di rimando. - Ti piacerebbe... Abbassarono le bacchette, fecero un piccolo inchino e tornarono alle loro posizioni, ognuno nel proprio angolo. Carpatius non riusciva a star fermo nella sua poltrona vicino alla McGranitt. Chi avrebbe vinto questa volta? Quali incantesimi avrebbero usato? Semplici, ma utilizzati con astuzia.... o eccezionalmente poderosi da lasciare laltro senza opzione? Si strinse un pezzo della tunica nel pugno, nervoso, ma sapeva che, qualunque cosa avrebbero fatto, non avrebbero mai provocato un incidente. Al contrario del duello che aveva arbitrato tra Ron Weasley e Draco Malfoy, Harry e Stella non si scambiavano sguardi provocatori e odiosi, ma sembravano abbastanza nervosi per il fatto di dover duellare. Il professore gli diresse uno sguardo di comprensione Ovvi il discorso di solo incantesimi di disarmo ed alz in alto le due mani. Gli spettatori trattennero il fiato. - Pronti... guard il suo orologio Uno... Due... Tre!. Senza pensarci troppo, bloccando i suoi sentimenti per un momento e chiudendo stretti i suoi occhi - pur di non vedere quello che faceva laltro lanciarono i loro rispettivi incantesimi allunisono. Alcuni si erano alzati dalle sedie per vedere meglio ed altri invece si erano convertiti in veri cronisti, dettagliando i movimenti dei finalisti a quelli che riuscivano a malapena a vederli dai loro posti. Pero, e deludendo visibilmente Carpatius che si aspettava uno spettacolo degno di fuochi dartificio, non successe niente. Confusi dal profondo silenzio che li circond, Stella e Harry aprirono gli occhi dopo alcuni secondi, solo per accorgersi che dalle loro bacchette non uscirono nientaltro che delle scintille rossicce e gialle. Ron aggrott la fronte, pi sbalordito che gli stessi protagonisti, e not nel viso della McGranitt un po di impazienza. Silente rimase in silenzio, come sempre Da parte sua, Carpatius, tossicchiando forte ed alzandosi dalla sua sedia, si diresse alla piattaforma.

- Potete spiegarmi che cosa sta succedendo? domand a voce bassa, ansioso. Harry e Stella si guardarono, ma non fecero altro che stringersi nelle spalle. Non avevano la bench minima idea di perch il loro Expelliarmus non avesse funzionato... anche se, chiaramente, Stella aveva un forte sospetto. Ehm... bene, ci proviamo di nuovo, ok? Loro annuirono. La scolaresca affievol i mormorii di sconcerto e tornarono tutti ai propri posti. Harry si mise in posizione di combattimento, lo stesso fece Stella, davanti a lui, e Carpatius torn a contare. Alz le braccia. - Uno... due... tre! Pu sembrare incredibile, o addirittura una cosa da ridere, per cos fu: nuovamente, non successe assolutamente niente. Non volarono bacchette lontano dalle mani dei propri padroni, nessuno si ritrovo con le gambemolli, o impossibilitati a muoversi, o con le tuniche strappate. Nessun raggio di luce sfrecci sul campo di duello, se non fosse per alcuni deboli scintillii verdi che non bastavano neanche per illuminare le loro scarpe volteggiarono ad alcuni centimetri dal suoli e sparirono tanto veloci quanto apparvero. Che cosa stava succedendo? Harry si gratt la testa evitando lo sguardo di Stella. Tanto era il desiderio di non volerla ferire che la sua bacchetta si rifiutava di rispondere? Ma prima cercasse di trovare una risposta, ed affrettandosi dietro ad un esasperato Ca rpatius che praticamente si stava scagliando sulla piattaforma, Silente abbandon il suo posto e fece un gesto al professore di Difesa affinch si trattenesse. - Pu bastare pronunci, serio e profondo Stella, Harry ... potete scendere. - Per, professore... mormor Stella, incerta. Harry non si mosse dal suo post. - Professor Silente , sono sicuro che se proviamo di nuovo... - Tornerai a fallire, Harry assicur Silente, sereno e anche se lo facessi altre cento volte, continueresti a fallire... Carpatius alz un sopracciglio, si fece spazio tra le sedie e si avvicin a Silene, curioso. Per caso sa quello che sta succedendo...? Silente annu, lentamente, incrociando le mani sotto le maniche della tunica. Ron, a qualche metro di distanza, non riusciva a capire cosa fosse accaduto, e quando si gir verso Hermione per scambiare un opinione, non vide stupore nel suo viso, al contrario, la vedeva tranquilla, come se se lo aspettasse. Ron apr la bocca come per protestare, ma prima ci pens un momento. Poi gli parl. - Anche tu sai cosa successo, no, Hermione? Domand Ron, sebbene fosse pi unaffermazione. Hermione annu, un po imbarazzata per ammetterlo. Vicino la piattaforma, Silente aveva fatto alcuni passi e si era rivolto alla moltitudine. - Se non ricordo male, Libertus, tu stesso mi hai raccontato che durante la prima lezione Harry e Stella furono protagonisti di un duella tra Patronus... cominci a dire, mentre Carpatius annuiva lentamente, appoggiato da un infervorato mormorio dietro di lui Molto bene, quello a cui avete presenziato quel giorno non fu un duello, bens un Pacto Patronum . - Patto? disse Owen, forte e chiaro, ma sentendosi esageratamente osservato torn a sedersi, paonazzo. - Un patto s... u patto di pace disse, ed alz gli occhi attraverso i suoi occhiali verso Hermione Forse la Sig.na Granger sapr spiegarcelo meglio. Hermione sgran gli occhi e sent le sue guance arrossare notando come quasi un centinaio di sguardi confluivano su di lei. Deglut, si alz dal suo posto e cerc di dissimulare il suo nervosismo. - Ehmmm... bene, come ha appena detto il professor Silente, il cervo di Harry e la farfalla di Stella fecero un patto di pace quella volta durante la lezione di Difesa. Questo vuol dire che stipularono un accordo nel quale si promettevano di non attaccarsi luno contro laltro, in nessun momento delle loro vite e in alcuna circostanza... disse, ma vedendo che molti non capivano ancora del tutti, scosse la testa e torn a spiegare Il padrone di una bacchetta ha sempre una concezione pre-cosciente di cosa o chi va ad attaccare, e questo la bacchetta lo percepisce. Pertanto, non importa chi usi la bacchetta di Harry o di Stella... non funzionerebbero mai contro laltra... - I Patronus posso fare queste cose? domand Ron al suo fianco, stupefatto, e lei assent. Si sent un Ohhhhhhh!! generale, e Hermione allora torn a parlare.

- I Patronus sono, come dice il nome, patroni del loro padrone, cio proteggono chi li evoca, e lincantesimo materiale pi poderoso ed indipendente che la magia conosca... Ma, non tutti possono fare un Pacto Patronum, per quel motivo fu tanto sorprendente... questo ... cio, si tratta senza dubbio di Magia Antica... - Poich chiaro, potremmo lasciare che il Sig. Potter e la Sig.na Maris si rilassino un po, non credi Libertus? disse Silente repentinamente, e a Ron gli sembr che volesse interrompere la spiegazione di Hermione... Come se non volesse che rivelasse altri dettagli... Pot vedere nella McGranitt un pizzico di delusione, ma apparentemente non aveva intenzione di fare alcun commento. Abbass lo sguardo e si prese il mento, in segno di attivit celebrale, e guard Stella con diffidenza. - Va bene annu Carpatius, ancora sorpreso per linformazione ricevuta. Alz lo sguardo verso la piattaforma Scendete pure. Harry era tanto stupito quanto il resto della classe, ma Stella aveva una strana espressione sul viso, come se le parole di Hermione fossero praticamente logiche per lei. Quindi si gir, cercando gli occhi di Harry. Gli sorrise, da una parte soddisfatta di non aver dovuto combattere, e dallaltra, lusingata per il fatto che il Patronus di Harry avesse voluto stabilire un patto di pace con lei... come se sapesse in anticipo che lei non avrebbe mai cercato di ferirlo... Pi tranquillo e altrettanto lusingato, Harry ricambi il sorriso. In pi: per qualche strana ragione si sentiva improvvisamente felice. Scese dalla piattaforma con un salto, si avvicin a Stella e laiuto a scendere. I suoi occhi tornarono ad incrociarsi per un intenso secondo, prima che la voce di Carpatius tornasse a suonare. - Ufff... al diavolo lincontro, no? disse, ridendo nervoso, prendendosi la testa tra le mani per limpressione non sapete quale grande potere avete nelle vostre mani, ragazzi... disse, dirigendo uno sguardo diretto ma speranzoso ai suoi finalisti Usatelo con saggezza, chiaro? Loro annuirono, allegri e soddisfatti. Carpatius alz la voce bench abbiamo presenziato ad una cosa unica, di grande umanit ma anche di gra complessit, temo n che questa fazione sia rimasta senza un vincitore... a meno che il Preside mi dica il contrario... guard fisso Silente, e questo agit la sua barba. - A me sembra che, essendo questo un club di duelli, questa fazione finita con un pareggio. Pertanto, se i miei conti non sono errati, il vincitore del torneo il Sig. Cauldwell... termin, facendo s che Owen saltasse dalla sua sedia per la sorpresa. Carpatius annu. Proprio cos. E giusto e corretto. Complimenti Owen... disse, sorridendo non troppo contento come avrebbe voluto, ma subito il salone si riemp di applausi e quindi cambi subito atteggiamento. Owen si alz dalla sua sedia, timidamente, ma sorrise in tutte le direzioni e strinse la mano a molte persone. Silente gli diede una pacca sulla spalla ed usc lentamente dalla sala accompagnato dalla McGranitt, non senza prima fare i suoi complimenti a Harry e Stella. - Wow... la fama ti persegue, no Harry? disse Dean passandogli vicino, sorridendo. Harry non seppe cosa rispondere, e prima che continuasse a parlare, Ron e Hermione apparvero tra la folla. - ... e se io volessi che il mio Patronus facesse la stessa cosa per esempio con quello di Ginny... Che cosa dovrei fare? Evocarlo, e poi.... - Non me lo chiedere, Ron.... Non conosco la risposta. Quante volte devo dirtelo? Arrivando vicino a loro interruppero la discussione, e Ron continu rapito dal suo entusiasmo. - Non avevo mai visto una cosa simile. Ci dirai come hai fatto, Harry? Improvvisamente, gran parte dellEsercito di Silente si ammucchi intorno a lui. Affianco a Dean arriv Seamus, Lavanda, Cal, Padma, Neville, Hanna ed altri,e a giudicare dalle loro facce, tutti desideravano ascoltare quellinformazione. Harry fece spallucce, vergognandosi un po per non avere qualcosa di convincente da dire, e Stella, nervosa, abbass lo sguardo. Preg perch non facessero domande anche a lei, ed Hermione, capendola, intervenne in suo aiuto. - Ehmmm... bh, secondo quello che ho letto, non il mago a fare il patto, ma il Patronus... cio, il Patronus talmente autosufficiente che... - Per questo motivo la tua farfalla ha attraversato tutto il salone prima di fermarsi davanti a Harry, vero Stella? parl Hanna, interrompendo Hermione, e tutti mormorarono frasi di consenso. - Immagino disse finalmente Stella, tentando di non sembrare troppo interessata Come ha detto Hermione, la mia farfalla ha deciso da sola, io non potevo sapere...

- Mi sorprendi, Potter. Inventare tutta questa storia solo per non dover stordire il nuovo fenomeno... Non siamo venuti a vedere uno spreco di compassione... O credi che la tua assurda cavalleria ti salver da Tu -Sai-Chi? Draco e il suo solito gruppo di bulletti si era fermato affianco a loro, solo per infastidirli, come di abitudine, anche se questa volta, nelle parole di Draco si poteva denotare una profonda invidia. Stella corrug la fronte, infastidita - Credevo di averti detto qualcosa riguardo al soprannome fenomeno, Draco... inizi, facendo qualche passo avanti, ma Harry gli prese la mano, affrettandosi. - Stella, ignoralo... mormor, lanciando uno sguardo di odio verso Malfoy, ma Ron non desiderava prendere il cammino diplomatico. - Non ti bastato il cazzotto di Harry? Se vuoi, posso farti il regalo di Natale in anticipo: un paio di assaggi del mio pugno e un altro paio di giorni in infermeria... disse, con tono di sfida, sicuro, rimboccandosi le maniche. Neville e Seamus sembrarono prendere la stessa posizione. - Ron, per favore... lo preg Hermione, prendendolo dalla tunica Non ne vale la pena. Draco la guard con ribrezzo, come se si fosse appena accorto della sua presenza. Nessuno ha chiesto il tuo parere... sporca mezzosangue... - TE LA SEI VOLUTA, MALFOY! Furioso, Ron stava a pochi centimetri dal colpire Draco con tutte le sue forze, se non fosse stato che il professor Carpatius, dal nulla, apparve proprio in mezzo a loro e li separ prima che arrivassero al peggio. - Che cosa fate? Per Dio? Non vi bastata lespulsione dal torneo ? esclam, mentre Harry prendeva Ron per un braccio. Draco si mosse appena, protetto dai suoi gorilla, come sempre. Draco, vai nellufficio del professor Piton. Ti beccherai una settimana di punizione... disse, e Malfoy corrug la fronte in segno di dispiacere, dirigendo il suo peggior sguardo verso Ron E tu, Weasley... cominci a dire Carpatius, girandosi verso di lui. Ron abbass lo sguardo, aspettando il rimprovero - ... vada a pranzo con gli altri. E non voglio pi confusione, intesi? Ron annu, sorridendo sorpreso, scambiando uno s guardo soddisfatto con Harry, Hermione e Stella. Draco, da parte sua, prese a parlare indignato. - Perch punisce solo me?! disse, pi furioso di prima, guardando Carpatius e cercando di non far trasparire il suo disprezzo. Il professore gli si avvicin, come per intimorirlo. La prossima volta che chiami qualcuno mezzosangue, cerca di abbassare la voce... altrimenti qualche professore potrebbe sentirti... concluse, sorridendo ironicamente. No, non cera motivo; non potevano trattenersi dalle risate. Hannah, Neville, Lavanda, e Dean scoppiarono a ridere, ma Ron, solo per rispetto del favore concessogli, trattenne tutto il suo entusiasmo, per poterlo rilasciare appena si fossero allontanati dallaula di Difesa. E cos fu. Senza preoccuparsi di lasciare vuoto il loro posto a tavola, lEsercito al completo si riun al tavolo di Tassorosso, per festeggiare il campione come si doveva. - ...allora, un brindisi per Owen, il nostro vincitore disseHarry, sfruttando il suo ruolo di leader che, anni addietro, tanto aveva evitato. Tuttavia, ora, non lo disturbava nella maniera pi assoluta. - E per i finalisti... anche loro sono stati incredibili parl Ginny, ancora con il suo bicchiere di succo di zucca in alto. Harry, Cho e Stella sorrisero. - E per i Patronus... non solo ti salvano la vita... ma si occupano anche di relazioni diplomatiche... disse Ernie, scherzando, e alcuni risero a bassa voce. - ed infine, e non meno importante, brindiamo al nostro caro amico Draco e alla sua settimana di punizione! - SALUTE! esclamarono tutti dopo le parole di Ron, allegre ed entusiaste, e sbatterono i loro bicchieri come se fossero a una cena donore. Perfino Theresa che si un ai festeggiamenti solo alla fine, i suoi amici non gli toglievano gli occhi di dosso, sospettosi, brind e rise con Hannah, dopo lennesimo brindisi alla faccia di Draco. Harry diede unocchiata ai suoi amici e sorrise, soddisfatto. Quindi guard Hermione, ed alz nuovamente il suo bicchiere: la sua idea dellEsercito era stata una delle sue migliori idee. Allora si gir verso Stella, ma prima che riuscisse a brindare con lei, la vide alzare il braccio e brindare con Owen. Harry sent il sangue bollire nelle vene,

nella testa, nel collo, nei pugni, ma non disse niente. Si rimise seduto, in silenzio, e riemp il suo bicchiere di succo di zucca fino allorlo. Sperava di annegare con lui. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Come pot, si protesse con le mani dalle luci abbaglianti dellultima auto e torn al suo nascondiglio sotto una siepe. Ansimava... ormai non ce la faceva pi. Quanti chilometri aveva percorso? Sapeva solo che era notte, che era ferito e che la morte lo stava ancora seguendo e doveva batterla sul tempo. Doveva pr oseguire... trovare rifugio e seguire le giuste tracce. Poteva farlo? Poteva distinguere, in quel momento della sua esistenza, tra una mano amica e una traditrice? Si era gi sbagliato, non molto tempo fa, e quasi gli cost la vita... di nuovo. Toss varie volte, un brivido intenso gli percorse la schiena ed un acuto pulsare cominciava ad accecargli locchio sinistro. Maledetti Babbani... pens, contrariato, sistemando come poteva la sua camicia rovinata e i suoi scomodi pantaloni, Possibile che non ce ne sia uno che ti aiuti senza fare domande?. Pens agli un babbani che ici era riuscito a conoscere bene in vita sua... una coppia gentile e cordiale... morti ormai da molto. Come desiderava il loro aiuto... ora pi che mai... IN quel momento, sorprende dolo fino a farlo trepidare, un nuovo veicolo pass abbastanza veloce, ma questa volta non prosegu la marcia cosa che avevano gi fatto un centinaio di automobili ma fren, lentamente, e fece marcia indietro per alcuni metri fino a fermarsi a un lato della berma. Si spense il motore, le luci divennero meno intense e si apr la portiera del guidatore, lasciando ascoltare in pochi secondi linconfondibile suono di un paio di tacchi alti. Una donna di circa trentanni, magra e con i capelli raccolti in un grazioso chignon, si chin davanti la siepe, corrugando la fronte. - Ehmmm... scusi... si sente bene? mormor, lentamente, mantenendo una certa distanza come se credesse che in risposta avrebbe ricevuto un grugnito feroce. La sua voce era delicata, ma sic ura. Sembra che labbiano derubata... Lui alz gli occhi, commosso per tanta gentilezza, ed annu. - ... tutto quello che avevo, e mi hanno conciato male disse, interrotto, osservando quella buona samaritana dal contorno delle sue gambe fino al collo sono tre ore che sto qui e lei stata la prima persona a fermarsi... - Argghhh, non mi sorprende. Questo posto conosciuto per i suoi ladruncoli... disse, e osservando ancora una volta le sue condizioni, sorrise appena Venga, si lasci aiutare. Con uno sforzo, prese una delle sue braccia e laiut ad alzarsi. Lui si appoggi alla siepe, si strofin i pantaloni come pot e diresse uno sguardo rude verso la sua accompagnatrice. - Vuole che chiami la polizia, unambulanza... qualcosa? domand lei, ancora stringendo le labbra scrutando laspetto di quelluomo. Aveva circa 40 anni, ma era smunto, ferito e sporco. I capelli neri gli arrivavano fino alle spalle, i suoi zigomi affondavano ad ogni respiro. Si distinguevano sul suo viso segni di lotta, perfino di bruciature... - No, non si disturbi, star bene... disse, nervoso, fissando lo sguardo sulla strada lei andava in quella direzione? disse, alzando il suo braccio per indicare. La donna annu Bh... visto che stata tanto gentile a fermarsi... Crede che potrebbe accompagnarmi, solo per qualche chilometro? Devo arrivare a Hogsmeade... - Hogsmeade, eh? pronunci, sospettosa, incrociando le braccia Come so che non un ladro... che si approfitta di brave cittadine come me? Lui rise, stanco. Non sono armato, ho una costola rotta e non mangio da due giorni. Se riuscissi a rubargli qualcosa, non avrei neanche le forze per scappare... Lei sospir. Lo guard di nuovo, dettagliatamente, e strinse le labbra. Va bene, andiamo. Ma la avverto: al primo indizio di... - ...la pagher. Intesi. scherz, muovendo la testa, dopo di che, lei laiut ad entrare in macchina. Chiuse lo sportello, gir intorno alla macchina e in pochi secondi si sedette dietro al volante. Mentre accendeva il motore, si gir verso di lui, quasi divertita. - Non mi ha ancora detto il suo nome... mormor, mentre schiacciava il piede sullacceleratore. Lui sorrise appena, nostalgico, fissando lo sguardo verso lorizzonte. Harry... Harry Potter. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/

Poggiato ad una colonna di pietra nel corridoio, Harry, ascoltando le voci che provenivano dallaula di Babbanologia a pochi passi da lui aspettava lultima campanella della giornata. Ron stava per uscire da Divinazione, e con tutto il dispiacere che quella classe gli aveva portato, Harry pens che difficilmente sarebbe uscito con una faccia amichevole. Si gir verso il finestrone affianco a lui e, quasi per inerzia, si strinse ancora di pi la sua sciarpa bicolore al collo e si sistem i guanti. Fuori cera un temporale assurdo. - Non ti stai congelando l? domand improvvisamente Stella, facendo saltare Harry. Era apparsa tanto silenziosamente da dietro langolo che non laveva proprio vista. Confuso, gli sorrise. - Bh s, devo ammetterlo... rispose, alzandosi. Stella stringeva nelle braccia, oltre al suo zaino e dei grossi libri, una grossa scatola di legno. Harry si affrett e laiut col carico. - Grazie disse, appoggiando il resto delle sue cose sotto al finestrone. Harry rimase un momento assorto sulla scatola, e Stella lo guard, divertita. E della classe di Rune Antiche. Si suppone che io debba tradurre la scritta sul coperchio... il mio compito. Harry annu, poggiandola da un lato, ma poi arricci il naso. Ma... bh, se stavi andando in Sala Comune, hai sbagliato corridoio. Stella sorrise, timida. Ehmmm s, lo so, grazie. Ma non andavo alla Torre di Grifondoro... stavo andando... bh, ero diretta proprio qui. Spieg, evitando lo sguardo di Harry, e prima che lui potesse dire qualcosa, continu sto aspettando Owen. Dovrebbe uscire adesso da Babbanologia... Ottimo, questo era tutto. Era la ciliegina sulla torta dopo una giornata di alti e bassi. Che cosa aveva quel tipo che lui non avesse? Dissimulando la sua insofferenza a riguardo anche se non troppo consapevolmente sorrise forzatamente e fiss lo sguardo sulla porta nascosta sul soffitto, come se stesse affrettando Ron col potere della sua mente ad uscire di l quanto prima. - E un sollievo, sai?... ti invidio. Io sono qui da sei anni e ogni festa si trasforma ancora in un supplizio. Stella corrug la fronte, confusa. A che cosa ti riferisci...? - Al ballo, ovviamente... rispose, bench non lo credesse necessario sono contento che tu abbia gi trovato un compagno. In molti stanno ancora pensando ancora a come... - Perch mi dici questo? linterruppe Stella, abbastanza seria questa volta, e notando che Harry abbassava lo sguardo, avrebbe persino giurato che arrossiva, pens un momento e gir, sospettosa, lo sguardo verso la porta dellaula di fronte. Quindi sorrise, commossa, ma non pot evitare una piccola risata. - Che cosa? domand Harry, sullorlo dellirritazione. Stella si pent della sua risata. Si schiar la gola, ma mantenne il sorriso - Pensi che io.... cio che Owen e io...? Harry sbatt le palpebre. Si gir verso Stella e la guard come se quello che stava per dire fosse la cosa pi bella del mondo. Lei arross, si sentiva in soggezione, ma prese fiato per parlare Harry... Owen non... lui non... cio, Owen non il mio ragazzo... - Ah no? disse Harry, ancora non troppo convinto. Quindi abbass lo sguardo vi ho visti parlare alla fontana qualche giorno fa... Lei annu, come se il fatto di vedersi con Owen fosse qualcosa di normale e logico, ma not che Harry era infastidito nel ricordarlo. Sorrise per quella lusinga indiretta, e decise di chiarire la faccenda. - Vi somigliate molto, sai? Tu e Owen, dico... Dietro le sue parola, Harry curv le labbra come se avesse ascoltato il peggiore degli insulti, quindi lei si affrett a continuare, molto pi seria che allinizio Cio, siete come tutti, in realt... Temete quello che non conoscete, e invece di avvicinarvi e chiedere, preferite rimanere con la prima impressione... Le apparenze ingannano, Harry... disse, mescolando le sillabe pronunciate con un pizzico di tristezza. Harry si sent leggermente scomodo. Mi dispiace, io non volevo... - Owen va dietro a Ginny dallanno scorso continu Stella, quasi come se non avesse ascoltato le scuse di Harry -... e siccome molto timido non sa come avvicinarla... per quel motivo, non ha fatto altro che chiedermi consigli, e... stavolta alz lo sguardo, e cerc di sorridere - ..quando ci hai visto alla fontana, mi stava convincendo ad intercedere per lui affinch Ginny fosse la sua compagna per il ballo... E ora vengo a portargli la buona notizia...

Harry si sent il tipo pi patetico del pianeta. Perch doveva diventare aggressivo? Perch non era andato direttamente da lei e non glielaveva chiesto? Per paura, solo per questo. Chiuse gli occhi, un po imbarazzato, e sorrise goffamente. - Se Ron lo viene a sapere, lo ammazza scherz, alzando gli occhi, cercando di alleviare il peso del discorso. Lei mantenne lo sguardo, felice. - Owen lo sa, anche per questo ricorso a me spieg, e mentre apriva bocca per tornare a parlare, si sent un intenso movimento di piedi e mantelli sulle loro teste. - Usciranno tra un attimo disse Harry, e lei annu. Fece come per andare verso laula di Babbanologia, ma torn sui suoi passi e gli parl diretto. - C qualcosa che non riesco a capire... cominci, e Harry spalanc gli occhi perch hai detto di invidiarmi? Per caso non vai con Cho? - Lo inquis, e Harry sent come se gli avessero buttato dellacqua gelata dietro al colletto della camicia. Visto che non rispose immediatamente, Stella torn a parlare ti ho visto con lei nel giardino... - Ohhh... quello disse Harry, senza poter evitare che un piccolo sorriso spuntasse dalle sue labbra. Bh s, Cho mi ha invitato al ballo... Stella annu, abbattuta ma tenendo alto il suo orgoglio, e un secondo prima che si girasse verso laula, Harry parl di nuovo ma talmente ero sorpreso dalla domanda... gli ho detto grazie... ma no. Stella alz lo sguardo. No? Harry si strinse nelle spalle. Bh, non proprio cos... Ho pensato che fosse pi carino dirgli che gi avevo una compagna... concluse, sorprendendosi per la conversazione ch stava tenendo. Lo stava immaginando o tutti e e due cercavano di dare spiegazioni? Stella sorrise eloquentemente,e Harry sent il suo sollievo. Ma a quel punto, il mormorio della folla ammassata nellaula della Cooman di fece pi intenso che mai. In effetti, gi iniziava a scendere la scala appena comparsa dalla botola. Stella guard verso il soffitto un po triste... proprio ora che la conversazione con Harry si faceva interessante. Tuttavia, cammin in fretta verso laula di Babbanologia. - Ahh Stella? la chiam, mentre vedeva i piedi dei primi alunni ad uscire. Lei si gir, qualche metro distante visto che tu non hai un compagno... e neanche io... cio, visto che abbiamo chiarito il malinteso... e solo se non hai nessunaltro in mente... Vorresti...? Cio... potremmo andarci insieme... Stella fece uno spiritoso gesto con la testa, rilass le spalle e sorrise, sospirando. - Mi domandavo quanto tempo avresti impiegato a scoprire questa possibilit... disse, pi civettuola che di solito, girandosi nuovamente e perdendosi in mezzo alle decine di alunni che gi occupavano gran parte del corridoio. Harry sorrise, come un bambino. Credo che quello fosse un s - pens a voce alta, contento, guardandola camminare finch la perse di vista. - Lo credo anchio disse Nick-Quasi-Senza-Testa, strizzandogli un occhio e poi sparendo attraverso uno dei quadri sulla parete.

Cap.

XII: In Nessun Posto

Il fatto che fosse stata la prima a scendere per la colazione, non fu lunica cosa strana del comportamento di Hermione quella mattina. Mentre Ron, Harry e Stella si sederono vicino a lei in Sala Grande, Hermione non pot nascondere un lieve nervosismo. Leggeva un piccolo libro con la copertina nera, per lo chiuse di fretta e lo nascose sotto la sua tunica appena li vide arrivare. Gli diresse un sorriso innocente, ma non smise di tremare quando Stella si mise seduta davanti a lei, e soprattutto quando, senza volere, sfior il suo ginocchio sotto il tavolo. Ron corrug la fronte.

- Succede qualcosa? - le domand, prendendo posto alla sua destra. La guard fisso per qualche secondo, preoccupato, per quando si rese conto di quanto gli fosse vicino si spost di qualche centimetro. Lei sue orecchie cominciarono ad arrossire. - Sto bene... non ho passato una buona nottata, nientaltro rispose, tentando di sembrare pi tranquilla possibile. Sorrise debolmente, e si gir verso le sue fette biscottate. Stella la guardava con attenzione, sollecitandola affinch si girasse verso di lei. Quando usc dal dormitorio allalba gli voleva chiedere dove fosse diretta, ma Hermione non le aveva fatto caso e chiuse lentamente la porta dietro di lei. Quindi l, nella Sala Grande, e dopo vari minuti di silenzio, Stella sent nel suo petto un barlume di angoscia, tradotto in un pizzicolio vicino alle costole. Una tristezza enorme la rap. Era... era possibile? Hermione laveva scoperto? Ma come... ? Era la terza volta che Harry chiedeva a Stella di passargli il latte. Ma lei non rispondeva, assorta nei suoi pensieri... - Stella? disse unaltra volta Harry, prendendola per una mano affinch tornasse sulla terra. Lei si gir bruscamente verso di lui, con gli occhi appannati, e dopo alcuni secondi not la calda mano di Harry sulla sua. Come se avesse visto un ragno gigante, la tir via istantaneamente. Harry si allarm, nervoso Che c? Ti ho fatto male o cosa? Lei neg con la testa, imbarazzata. No, niente. Scusa, non volevo... Ma Harry non pot continuare ad ascoltare, bench lo volesse. Il suono sordo di centinaia di gufi in pieno v olo irruppe nella Sala proprio in quel secondo, mischiato con lusuale mormorio di attesa sei bambini del primo anno, Rimettendosi composto, Harry vide Edvige tra lo stormo, scivolando leggiadra sulle teste degli studenti. Soave e serena, come sempre, la civetta bianca si pos lentamente sul tavolo e strid verso il suo padrone. Harry gli accarezz il piumaggio e poi sleg il messaggio con cura, mentre Edvige lo mordicchiava affettuosamente. Al suo fianco, Ron riceveva Leotordo, svolazzando entusiasta. - Eheheh... fermo, fermo... riusc a dire tra le risate. Il piccolo gufo non smetteva di girare attorno alla testa di Ron, solleticandolo con le sue ali Se non scendi e ti calmi, non potr slegare il messaggio... Sorprendentemente, Leo sembr capire le parole di Ron, infatti un secondo dopo stava in piedi sul suo piatto di cereali, bench battesse ancora freneticamente le ali, lasciando che il suo padrone togliesse il pezzo di pergamena legata ad una delle sue zampe. Hermione a sua volta, riceveva da una civetta bruna il nuovo numero della Gazzetta del Profeta, ma sembrava molto pi interessata al messaggio di Harry. Lo fiss un momento, sollecitandolo a leggere. Confuso per linteresse di Hermione, Harry spieg la pergamena nelle sue mani e lesse: Caro Harry: So che magari avevi molte speranze al riguardo, ma mi dispiace doverti dare brutte notizie. Malocchio e io abbiamo rivisto lo strano messaggio che hai ricevuto, e credimi che nessuno pi di me dispiaciuto da quel che successo. S, Harry, falso. Non lha scritto Sirius. Labbiamo certificato centinaia di volte, con pozioni e incantesimi di ogni genere. Non sua la lettera; lui non us mai quella carta n la possibile matita. Sono davvero molto dispiaciuto, nonostante tutto continueremo a investi are. Qualcuno sta giocando con i tuoi g sentimenti, Harry, ed una cosa che non tollereremo. Ci terremo in contatto. Non dimenticare di scrivermi ogni volta che vuoi... Con affetto, Remus. P.S. Leggete il messaggio di Ron da soli. Solo voi tre. Harry lasci a un lato la pergamena affinch Hermione finisse di leggerla da sopra la sua spalla. Aveva avuto ragione a diffidare. Qualcuno aveva avuto la sufficiente freddezza per inviargli quella lettera, facendosi passare per Sirius... Ma chi? Senza poterlo evitare, Harry si lasci scappare un triste sospiro. Remus aveva ragione; aveva riposto molte speranze in quel pezzo di carta. Ma il fatto che, nemmeno dopo tanti mesi, poteva rassegnarsi alla morte di Sirius... Ron tolse la pergamena dalle mani di Hermione, dopo aver visto nei visi dei suoi amici una certa desolazione. Finendo di leggere, alz gli occhi verso Harry e annu, commosso. Immediatamente, nascose il messaggio di Leo nella sua tunica, fuori dalla visuale di Stella. - Brutte notizie? disse lei, senza notare il rapido movimento di Ron. Si sentiva improvvisamente fuori luogo, poich apparentemente non avevano intenzione di condividere l'informazione di quella lettera con lei. I tre amici si guardarono, confusi, senza decidersi a parlare. - E una lettera di Remus, un vecchio amico dei miei genitori si affrett a dire Harry, scoraggiato, attirando su di s lattenzione voleva solo sapere come stavamo. E stato il nostro professore di Difesa alcuni anni fa...

- Oh s, Remus Lupin, me lo ricordo disse Stella, sorridendo spontaneamente, e Harry spalanc gli occhi. Hermione e Ron si guardarono, preoccupati. - Lo conosci? balbett, teso. - Certo rispose, come se fosse la cosa pi normale del mondo, ma notando che la sua reazione era stata troppo evidente... troppo rischiosa. In un millesimo di secondo, macchin nella sua mente la frase giusta da dire Ho letto Storia di Hogwarts, nuova edizione quando sappi di venire in Inghilterra. Il suo nome compare nella sezione dei professori meglio valutati. Hermione sorrise soddisfatta; chiaramente non era lunica persona al mondo ad aver letto Storia di Hogwarts?. Ron fece una smorfia di stanchezza e guard Hermione di traverso. Di sicuro stava pensando la stessa cosa. Stella gli sorrise, un po pi contenta vedendo che Hermione non la evitava pi. Harry, da parte sua, sospir di sollievo.Quasi arriv a pensare che Stella conosceva qualcosa di pi di quello che dovrebbe, come le radici "animali" di Lupin o il suo vincolo con un certo latitante della giustizia... Senza previo avviso, una voce grid il nome di Stella da un angolo della sala da pranzo. Era Ginny, chi sembrava molto felice. Stella sorrise. - Ci vediamo ad Aritmanzia, Hermione gli disse, alzandosi e sorridendo anche a Harry e Ron. Quando Stella si trov una distanza sufficiente, Ron si sent comodo per parlare. Harry, Lupin dice che continueranno ad investigare. Forse ancora non... - Niente pi castelli in aria... ok Ron? Lasciamelo dimenticare. Sono stufo delle false illusioni... lo interruppe, un po alterato. Guard Hermione come dicendogli di non voler sentire le sue condoglianze, sospir profondo, e continu ora meglio che vediamo cosa dice il tuo messaggio... Reticente a lasciare che Harry si divorasse tutta la sua tristezza, Ron fece un gesto di volere ritornare alla conversazione, ma Hermione neg con la testa. Harry aveva ragione; le false speranze ultimamente avevano soltanto peggiorato le cose. Sospirando di nuovo, osserv in tutte le direzioni e tir fuori, cautamente, il messaggio di Leo dalla tasca della sua tunica. Harry e Hermione si avvicinarono, e Ron lo mise in modo che potessero leggere. Alcuni secondi dopo, i tre alzarono le loro teste, per poi girarsi verso Ginny e Stella che camminavano parlando molto animatamente. Harry pens un momento. - Posso... posso occuparmi io di tutto? mormor, intanto che Hermione e Ron si scambiavano uno sguardo complice. Harry diresse loro un tiepido sorriso, il che li tranquillizz. - Certo che puoi rispose Hermione Solo facci sapere i dettagli. Harry annu, tornando a guardare Stella. Stava cercando di rinchiudere la storia del messaggio di Sirius infondo alla sua memoria, anche se solo per alcuni minuti. Ora cera qualcosa di pi urgente, e pi bello, a cui pensare. Voleva vivere il presente... per la prima volta. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Il sabato a mattino, fu il giorno della prima visita ad Hogsmeade. Il luogo comune delle conversazioni degli studenti del sesto anno era lultima lezione di Trasfigurazione. Mentre aspettavano nei corridoi larrivo delle carrozze, riuniti intorno ai piccoli fal e fortemente stretti nei loro cappotti, parlavano dellidea della McGranitt di includere in questo periodo del suo corso il professor Vitious . Per tre mesi, aveva detto, avrebbero studiato solo Materializzazione, perch dovevano dare quellesame alla fine dellanno. Entrambe i professori passarono vari minuti descrivendogli i pericoli di una smaterializzazione mal eseguita, e sui requisiti ed esigenze che richiedeva il Ministero della Magia per il rilascio della licenza. Ron era un po nervoso allidea, ma non se ne preoccupava troppo; se George e Fred avevano passato lesame senza problemi, anche lui ci s arebbe riuscito. Lanno prima non avevano fatto altro che dire che la Smaterializzazione e la Materializzazione erano solo questione di un paio di schiocchi, e cos, con un rumoroso Puff!, entravano ed uscivano dalle stanze senza neanche toccare la manig lia della porta. Diretti verso il grande portone di Hogwarts, Harry e Ron si scambiavano dei pareri sulla lezione della McGranitt quando un gruppo di ragazze del quinto anno gli passarono accanto. Li guardarono attentamente, eccitate, e una di loro fece locchiolino a Ron, mentre unaltra sorrideva frivolamente verso Harry. Entrambe gli amici deglutirono, guardandosi. Quale dei due fosse pi era arrossito di pi.... impossibile dirlo. Da quando erano diventanti cos popolari? Bh, di Harry cera da aspettarselo; la sua fama era accresciuta dal primo giorno in cui mise piede ad Hogwarts, e quello sembrava essere un buon incentivo al momento di scegliere un ragazzo attraente.... ma Ron era il pi stupito dalla situazione. Dopo essere entrato a far parte della squadra di Quidditch lanno prima, e soprattutto dopo il suo duello con Malfoy al torneo, praticamente le ragazze si immobilizzavano quando passava. E

anche il suo fisico non poteva che aiutarlo: senza che potesse fare niente al riguardo, era cresciuto qua di dieci si centimetri dallestate, non era pi tanto magro come prima e la sua voce aveva acquisito un tono roco e profondo come quello di suo padre. Era cosciente dei suoi cambiamenti, ma non pens mai che quello gli avrebbe dato pi opportunit con le ragazze. Il fatto era che gli interessava solo una... Alcuni minuti pi tardi, Hermione, Stella e Ginny apparvero nella Sala. Stella portava una gonna azzurra che le arrivava appena sotto le ginocchia, abbinata a degli stivali dello stesso colore. Portava a nche un maglione a collo alto, una giacca abbinata alla gonna, ed una delicata sciarpa di toni chiari che le risaltava gli occhi. Harry la guard attentamente e sorrise, imbambolato. Ron gli diede una gomitata affinch smettesse di essere tanto evidente, e prima che potesse girarsi di nuovo verso la scala, vide con la cosa dellocchio Steve Lyndon, non molto lontano da loro. Guardava fisso Hermione, ma lei fece finta di niente. Quando le tre arrivarono alla porta, Ron fece una faccia infuriata e cammin fino a Hermione, dando le spalle a Steve che non pot evitare di infastidirsi.. Le carrozze erano appena arrivate. - Andiamo ragazze? Non voglio che qualcuno di indesiderabile si sieda con noi... Hermione lo guard, stupita dal suo atteggiamento, ma Ginny, senza che Ron lo notasse, gli fece un gesto verso dove stava Steve. Hermione cap al volo; arross un po ma sorrise. Ron era diventato molto territoriale ultimamente. E quello la lusingava molto... Gazza controll i loro nomi sulla lista (compito assolutamente inutile visto che erano anni che andavano a Hogsmeade senza problemi) e li lasci avanzare fino alle carrozze. Salirono sulla prima che trovarono vuota, e Stella prese il posto vicino la finestra. - Non sei mai stata a Hogsmeade, vero? domand tempestivamente Luna, allarmando Harry. Era appena spuntata la sua testa per vedere se cera un posto libero,e, senza preavviso, prese il posto vicino a Ron, notando appena lo sguardo provocatorio di Hermione. - Mai rispose Stella, divertita davanti alla reazione di Ron vedendo Luna Tutti parlano tanto di Hogsmeade... ma c davvero qualche posto interessante? - Ti piacer la Stamberga Strillante parl Harry -... ed il negozio di scherzi di Zonco, e I Tre Manici di Scopa, e... bh, immagino che Hermione vorr mostrarti la Biblioteca Municipale... Hermione annu con entusiasmo, e Stella fece altrettanto. Conoscere una nuova libreria avrebbe fatto comodo ai suoi propositi... ma prima che potesse domandare altre cose sul paese, la voce di Ron la interruppe. - Dov Ginny? Era con noi qualche secondo fa... Stella e Hermione si scambiarono uno sguardo complice. Credo che abbia preferito andare con le sue amiche... Non la rimprovererai per questo spero... o s, Ron? inquis Stella, sorridendo. Ron raggrinz la fronte in segno di sfiducia, si affacci dallo sportello verso la folla ma poi si rimise a sedere, senza dire una parola a riguardo per tutto il viaggio. Era un po che Stella e Ginny nascondevano qualcosa... Doveva scoprirlo. Sperava solo che non avesse niente a che vedere con un tipo Michael Corner. Una spiacevole brezza umida li aspettava uscendo dalle carrozze, il che li fece imbacuccare per bene nei loro cappotti e sciarpe. Hagrid, scansandosi i capelli dal viso a causa del vento, precedendo la comit iva di professori, sugger a tutti di rifugiarsi un momento ai Tre Manici di Scopa finch il clima non fosse stato pi favorevole. I ragazzi del terzo anno non sembravano molto felici; la maggior parte degli alunni dicevano cose meravigliose su Hogsmeade, ma secondo quello che poterono vedere, non era altro che un paese grigio mezzo abbandonato. Purtroppo la pioggia faceva rintanare gran parte dei passanti che, a qualsiasi ora del giorno, riempivano ogni angolo. Senza perdere tempo, Ron, Stella, Hermione e Luna avanzarono a passo rapido attraversando la strada, ma Harry rimase indietro. Stella si gir verso di lui, e lo vide immobile ad alcuni passi dalla carrozza, la pioggerella che gli cadeva sul viso e la brezza che frustava i suoi capelli. Aveva lo sguardo perso e sembrava estraneo a quello che gli capitasse attorno. Era come se una forza maggiore lo trattenesse... e poi, prima che potesse chiamarlo, lo vide correre in direzione della collina. - Harry, dove vai?! grid Ron, preoccupato, e senza scambiare commenti, Stella e Hermione seguirono Ron, correndo dietro Harry. Hagrid li vide passare affianco a lui, e grid loro che tornassero indietro, ma non sembrarono sentirlo. Girarono al primo angolo, si rifugiarono sotto la grondaia di una casa abbandonata e ripresero fiato, con la respirazione affannata.

- Che cosa cerca? domand Ron con la voce interrotta, confuso, asciugandosi il viso con la manica del giubbotto. - Forse pensa che... Eccolo l! esclam improvvisamente Hermione, guardando alla sua dest ra. E allora tanto lei quanto Ron spalancarono la bocca dallo stupore: Harry stava a pochi metri da un cane, nero e grande, fermo e sereno come lui, ma senza previo avviso, cominci a correre verso la strada vicina e, ovviamente, Harry lo segu. Ron e Hermione si guardarono, increduli. Avevano visto bene? Ma, era impossibile... non poteva essere. Stella abbandon la protezione di quella casa, si sistem la sciarpa per proteggersi dalla pioggia e corse dietro a Harry. Ron e Hermione furono presto dietro di loro; avanzarono per strette strade di pietra, attraversarono vari incroci e si fermarono, ansimanti, davanti a una siepe che sembrava delimitare una delle cime di Hogsmeade. Le nuvole nere sulle loro teste minacciavano qualcosa di pi di semplici torrenziali gocce di pioggia... Stella aveva appena raggiunto Harry, ed aveva notato levidente tristezza nei suoi occhi. Senza avere la bench minima idea di quello che stava succedendo, fiss lo sguardo sulla cosa che tanto aveva interessato Harry.. e lo vide, tra i cespugli, un cane abbandonato che cercava di ripararsi dal freddo e dalla pioggia, mordicchiando una vecchia scarpa ed accoccolandosi su alcuni buste di spazzatura. Hermione di ferm a un lato di Stella, osserv il cane nero, strinse le labbra con desolazione e poi si gir verso Harry. Ron aveva gi preso il suo braccio in segno di comprensione e di appoggio. - Harry, andiamo... ci stanno aspettando ai Tre Manici di Scopa mormor Ron, alternando le parole con il fiato che gli rimaneva, rimettendosi da una maratona impossibile da realizzare con quella pioggia. Harry, senza dirigergli lo sguardo, annu in silenzio. Stella cerc una qualche spiegazione negli occhi di Ron, ma lui non fece altro che stringersi nelle spalle, come Hermione. Come dire che Harry avesse inseguito un fantasma, un ricordo... una speranza che non si sarebbe mai concretizzata? Non era un tema facile da trattare... nemmeno per uno che, purtroppo, era tanto abituato alla fatalit. Senza dire niente, tornarono sulla strada in direzione del pub di Madama Rosmerta. Camminarono lentamente, il freddo e la pioggia non sembravano importargli. In qualche modo, Harry sentiva nel gesto dei suoi amici lintenzione di accompagnarlo nel suo dolore. In fondo, desiderava non aver mai cominciato a correre... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/

Protetti dai loro cappuccio, e senza che la pioggia bagnasse i loro visi, due uomini in nero guardavano la casa abbandonata sulla collina dalla fondo della strada. Osservavano le entrate e le uscite, i paraggi, le vie... come se costruissero nelle loro teste una esaustiva mappa del loro prossimo bersaglio. Non si vedevano ne luci ne movimento, e la pittura rovinata delle pareti esterne accentuava la desolazione di quella costruzione. In realt, le persone del paese dicevano che era stregata. Cosa poteva esserci l da interessarli tanto? La cosa certa che non sarebbe stato niente di importante se si fosse trattato di due comuni babba peccato per che loro non ni, avrebbero mai potuto avere quella qualificazione: Nott e Goyle, due gelidi seguaci del Marchio Nero, erano l per qualche ragione concreta... ed un mandato specifico. - Credi che dovremmo avvisare Bellatrix? balbett Goyle da sotto il mantello, senza smettere di guardare la casa. - Non ci perdonerebbe se non lo facessimo rispose Nott, impavido. - Ma... lui? Come possiamo esserne certi? Nott guard il suo accompagnatore con pena, con un gesto di superiorit che Goyle non p ot non notare. - Stanno seguendo i suoi passi da mesi... rispose, impaziente Inoltre, da quando al nostro Signore gli importa dellidentit delle vittime? Ci sono volte in cui vari innocenti devono pagare per pochi peccatori... la legge della vita... concluse, disegnando un sorriso diabolico sulle sue labbra. Goyle annu malvolentieri. Andiamo via prima che qualcuno ci veda... - Non vogliamo pi morti, suppongo... rispose Nott, ancora con quel tono accondiscende. Goyle strinse i pugni infastidito. Odiava quel trattamento inferiore... solo perch non era stato uno dei primi a ritornare al fianco di Lord Voldemort non lo rendeva uno dei preferiti del padrone... Senza fare rumore, oltre che quello dei loro mantelli che sfioravano gli stivali, camminarono infondo alla via. Bellatrix sarebbe felice di sapere che uno dei suoi maggiori obiettivi era vivo, pi vicino che mai...

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_ Entrate, entrate, svelti! Xabier, quattro cioccolate calde, immediatamente!! grid Madama Rosmerta appena li vide entrare, coi vestiti bagnati e intorpiditi dal freddo. La professoressa McGranitt, seduta non molto lontano accanto ad Hagrid e il professor Vi ious, diresse loro uno t sguardo di rimprovero, credendo che fossero stati fuori con quel tempo solo per divertimento. Nessuno di loro disse niente, non presero neanche sul serio il gesto della McGranitt. Per inerzia, presero posto al tavolo pi vicino ad una grossa salamandra posta al centro del locale, si sedettero nel pi completo silenzio e, quando arrivarono le tazze fumanti, ognuno si scagli sulla sua e lasciarono che il caldo, cominciando dalle dita, si trasferisse lentamente anche nel resto del corpo. Dal nulla, e col suono di un semplice click, una grossa tenda apparve alle loro spalle; apparentemente, la McGranitt si era impietosita davanti ai loro aspetti ed aveva agi ato la bacchetta t per aiutarli. Pi caldi e protetti, il momento sembrava adeguato per parlare, ma nessuno intendeva iniziare a farlo, soprattutto Stella che non trovava logica a quello che aveva visto pochi minuti prima. Come mai Harry si era precipitato dietro a un cane randagio? Scosse la testa e si impegn a rispettare il silenzio di Harry che tremava appena al suo fianco. Avrebbe parlato lui quando si fosse sentito pronto. Inoltre, non gli serviva sapere il motivo esatto del suo gesto... il solo fatto di guardare i suoi occhi tristi la faceva sentire profondamente commossa... Sorridendo debolmente, alz gli occhi sul gradevole vapore di cioccolata. Delicatamente, stacc le dita dalla tazza, mosse il suo braccio sotto il tavolo e pos la sua mano, sottile ed indecisa, su quella di Harry. Sentendola, lui si mosse appena; gir il suo viso di qualche centimetro, si trov davanti agli occhi di lei e, stranamente, non sent vergogna di mostrare che non era riuscito a trattenere un paio di lacrime. Vedendolo, Stella sorrise con ancor pi tenerezza e, quasi senza volerlo, intrecciarono lentamente le loro dita in un gesto di comprensione. Rimasero cos per almeno mezzora, nella quale la clientela del pub sembrava essere pi silenziosa che mai, e in cui il temporale non sembrava cedere. Dopo che Hermione ebbe tirato fuori la bacchetta alleviando i suoi amici con un gradevole getto di aria calda che asciug i loro vestiti, si gir verso Stella, facendogli capire di voler andare via. - Andiamo. Il negozio di vestiti proprio qui di fronte... ci mettiamo un attimo spieg, al tempo che Harry e Ron annuivano. Stella arricci il naso, non voleva lasciare la mano di Harry, ma non trov altro rimedio che alzarsi. Si scambiarono un lungo sorriso, attravers i tavoli vicini ed usc con Hermione in strada. Secondo quello che si pot vedere dalla porta, aveva smesso di piovere. Le persone che prima si proteggevano sotto la tettoia del locale si andarono a poco a poco disperdendo, cercando di approfittare dei deboli raggi di sole che trapelavano dalle scure nuvole. Tanto che, dopo qualche minuto, g li unici rimasti ai Tre Manici di Scopa erano Harry, Ron e un paio di ragazzine del quarto anno che ancora non si rimettevano del tutto dal freddo gi preso. Con due bottiglie di burrobirra nelle mani, si mossero dal loro tavolo fino ad uno pi lontano, in uno degli angoli accanto al finestrone che dava sulla strada. Cos avrebbero potuto vedere Hermione e Stella ritornare. - Credi che dovremmo raccontare a Stella di Sirius? domand improvvisamente Ron, rompendo gli eterni minuti di silenzio che li avevano accompagnati da quando erano entrati. Harry sobbalz sentendolo. Si tolse gli occhiali con attenzione, si stropicci gli occhi e pul le lenti con un bordo della camicia. - Non lo so, Ron... Non che non mi fido di lei, ma la faccenda non solo nelle nostre mani. Immagino che lOrdine vorrebbe essere avvisato prima di raccontare certi segreti... disse, e Ron annu, pensieroso Ma sicuramente, vorr che gli spieghi quello che successo... Ron neg con la testa, facendo un sorriso. No, non credo che vorr. E molto prudente, sai? La maggior parte del tempo sembra che sappia come ti senti, che cosa deve dirti, come deve trattarti... Anche Harry sorrise. Questa sembra la descrizione di Hermione... - E la descrizione delle donne concluse, in un sospiro perch loro riescono a capirci, e noi non riusciamo a capire loro? Harry si strinse nelle spalle, come se fosse uno dei misteri pi grandi della storia. Si rimise apposto gli occhiali, e guard la sua mano sinistra con attenzione. Come una scintilla, ricord quel giorno di San Valentino... Cho, un tavolo rosa, confetti sparsi sulle tovagliette, coppiette ad ogni lato... e lui, spaventato, impegnando se stesso a guardarla negli occhi e a compromettersi con un bacio del quale non fu neanche un partecipan attivo... cascando te

dalle nuvole, torn a guardare la sua mano e sorrise, emozionato. Non si era sentito obbligato a prendere la mano di Stella; al contrario, in quellistante aveva desiderato con tutte le sue forze e, come per incanto, avevano intrecciato le loro dita come se fossero abituati da anni a farlo. Laveva voluto, e laveva fatto senza pressioni. Finalmente sentiva nel suo cuore una pace inusuale, qualcosa che infondo aveva sempre cercato... - Sta tornando la tua ragazza, Harry sparl una delle ragazzine del quarto anno, con i capelli castani e grandi occhi neri, mentre camminava verso luscita. Con un gesto a capofitto, si gir verso la porta, dove Hermione e Stella apparvero cariche di borse tra le mani. Harry non si disturb neanche a dire Lei non la mia ragazza. Tocc il braccio di Ron che stava assorto a guardare attraverso la finestra, e gli indic verso la sua destra. Hermione, lasciando pesantemente le borse ad un lato del tavolo, corrug la fronte guardando i suoi amici. - Ancora state qui? si sorprese, incrociando le braccia. Stella sorrise a Harry, ma evit rapidamente il suo sguardo Credevo che sareste andati da Zonco... - Ci stavamo andando proprio adesso ment Ron, alzandosi dalla sua sedia. - Menomale... cos potrai aiutarmi con le mie borse disse, sorridendo ampiamente, e Ron alz un sopracciglio, divertito. - Non puoi incantarle in modo che si muovano da sole? domand, guardandola di traverso. - Certo che potrei, ma non sarebbe altrettanto divertente... termin, sollecitandolo affinch prendesse le pi pesanti. Alla fine lo fece, non di buona voglia, ma Stella lo ferm.

- Hermione vai da Zonco? Avevi promesso di accompagnarmi in Biblioteca... - Ti ci accompagno io... se vuoi disse Harry, un po paonazzo vedendo che tutti gli sguardi confluivano su di lui. Stella non seppe cosa rispondere. - Come la vedete se andiamo prima da Zonco, e poi in Biblioteca? Stella, se ti sono piaciuti i pallini acidi di Fred, aspetta di vedere gli occhi verdi salati o i... - Ron ha ragione, non c bisogno di separarci - interruppe Hermione, affrettandosi a far conoscere la sua opinione. Stella scopr nella sua voce un tono sospettoso... Ci sono un sacco di posti che non hai ancora visto, Stella. In tre ti faremo fare un piccolo tour... Ron e Harry assentirono, ma questultimo sent come se Hermione , di proposito, avesse cancellato la sua possibilit di stare da solo con Stella. Ma non volle pensarci ulteriormente. Senza che lei glielo chiedesse, Prese un paio delle sue borse e se li mise in spalla. Stella lo ringrazi con un sorriso, e subito lasciarono i Tre Manici di Scopa in direzione di Zonco, come gran parte degli studenti faceva ad ogni visita. Zonco era il posto indispensabile per definizione se andavi a Hogsmeade, non potevi evitarlo. Negli anni passati era stata unattrazione senza pari per Ron e Harry ma, soprattutto questanno, aveva perso un po il suo fascino. Per come la vedeva Harry, di sicuro avrebbe preferito continuare a camminare per le strade, conversando animatamente con Stella di qualsiasi cosa, invece di entrare in un negozio pieno di bambini in cerca di qualche cacca bomba. Allimprovviso,e quasi divertito, si sent come un vecchio allasilo nido. Aspettarono che Ron comprasse qualcuno dei suoi dolci preferiti e si rifornisse di caccabombe, e poi si incamminarono verso la Biblioteca. Durante il cammino incontrarono parecchi conoscenti: Neville e Hannah, che sembravano molto interessati nelle piante carnivore del Giardino Botanico di Madama Tulipano; Dean, Seamus, Colin e Dennis, che si scambiavano gli scherzi appena presi da Zonco; Cho e Michael Corner, Harry spalanc gli occhi e Ron fece una faccia poco amichevole, seduti sulle scalette affianco allUfficio Postale, bench nessuno dei due sembrasse contento di essere in compagnia dellaltro; Draco e il suo gruppo, ridendo a crepapelle per qualcosa che Hermione non riusc a capire; e, allangolo prima della Biblioteca, videro Ginny de Owen, chiacchierando tranquillamente davanti la porta del Fioraio. Ginny aveva una margherita nelle sue mani, e mentre Ron faceva collegava i dettagli della scena, Owen prese il fiore, timido, e lo mise delicatamente nei capelli di Ginny. Harry sent solo uno sbuffo e il suono delle borse di Hermione cadere a terra. Si gir alla sua destra e vide Ron, furioso, stringere i pugni e dirigersi a passo rapido verso Owen e sua sorella. Indubbiamente non aveva fatto i conti con i riflessi di Stella.

- Ron lo rimprover, prendendolo per un braccio. Anche Hermione era entrata in scena, si era piazzata davanti a lui, ostacolando la sua strada fino a Ginny Non pensarci nemmeno. Ron guard fisso Stella, respirando con agitazione,e poi a Hermione. Voi la stavate coprendo! - Oh, per Dio, Ron... brontol Hermione, prendendolo per un braccio ed obbligandolo a camminare fino alla Biblioteca. Da l, Ginny ed Owen non si vedevano pi. Harry e Stella, intanto, soppressero una risata. Dopo tutto, Ron non era territoriale solo con Hermione, ma anche con Ginny o qualunque membro femminile della sua famiglia. Stella sper che non prendesse lo stesso atteggiamento protettivo con lei. Hermione riusc a trascinarlo dentro, attraversarono un paio di enormi scaffali pieni di antichi libri e si sedettero in uno dei tavoli da studio. Per meglio dire, Hermione ordin a Ron di sedersi visto che lui sembrava disposto a perseguire Owen fino a Londra se fosse stato necessario. - Ora mi ascolti con molta attenzione, Ron... disse Hermione, severa. Stella e Harry continuavano a scambiarsi sguardi tra il sorpreso e il divertito. Voglio che li lasci in pace, capito? Ginny non ha bisogno che tu sia il suo difensore... pu badare gi molto bene a se stessa... - E mia sorella, devo proteggerla! si difese Ron, ancora con lo sguardo diretto verso luscita non sappiamo chi quel... quel.... - Certo che lo sai, non cercare scuse banali disse lei, incrociando le braccia E Owen Cauldwell, il campione del torneo di duelli, appartiene allES... ma soprattutto, un bravissimo ragazzo ed nostro amico, quindi non voglio vederti pi con quella faccia furiosa, intesi? Ron corrug la fronte, reticente a cambiare umore. Ma sapeva che Hermione infondo aveva ragione; Ginny non era pi la bambina a cui dovette perfino cambiare il pannolino una volta. No, Ginny era cresciuta, come lui, e non aveva il diritto ad angariare la sua vita in quel modo. Sospir profondamente, e diresse un ultimo sguardo alla porta. - Ron, stai bene? domand Hermione, preoccupata questa volta. S, mamma rispose, facendo una smorfia infantile. Hermione sorrise. - Capisco che ti preoccupi per lei, e ti assicuro che Ginny lo sa che lo fai per il suo bene... ma devi lasciare che viva la sua vita, ok? Ron annu, rassegnato, bench non del tutto. Avrebbe cercato di non essere troppo duro, ma avrebbe tenuto quel tipo Cauldwell sottocchio fino alla fine dellanno. Hermione immagin che sarebbe andata cos, ma non poteva leggergli la mente... - Nessuno sar mai sufficientemente bravo, non cos? Pens Hermione, alzando un sopracciglio, sedendosi vicino a Ron dopo averlo visto pi tranquillo. - Lui ci penso un momento. No, in verit no... solo Harry scherz, girandosi verso il suo amico, che gi si era allontanato di qualche metro, mostrando a Stella le sezioni della Biblioteca. - Bh, mi dispiace... ma credo che Harry ormai non sia pi disponibile concluse Hermione, guardando nella stessa direzione di Ron. Bench la sua voce non denotasse una gran contentezza... Ci furono alcuni secondi di silenzio, fin quando Ron torn a parlare. Harry non sa niente di libri... disse, divertito, osservando come Harry indicava alcuni posti, sezioni, edizioni... - E Stella lo sa rispose Hermione, sorridendo Per sta approfittando del momento... Ron annu come se quello fosse praticamente ovvio. Ripens un secondo alle ultime parole, si gir leggermente e si ritrov davanti agli occhi di Hermione. Lei arross un po. - Che c? disse, ancora sorridendo. - Niente rispose, senza abbassare lo sguardo. Quasi involontariamente, gli occhi di entrambe si diressero sulle labbra dellaltro, ma prima che potessero pensare a cosa avrebbero fatto dopo questo, la voce di Stella li riport con i piedi per terra.

- E sicura che non ce lha? chiese unultima volta, dirigendosi alladdetta della Biblioteca. Questa, una signora abbastanza anziana, con un grazioso grembiule color terra, neg leggermente con la testa. - Mi dispiace, signorina. Non abbiamo mai avuto un libro del genere in qu esto posto... Stella annu, abbattuta. Si gir verso Harry, e lui si strinse nelle spalle. Subito Hermione e Ron li raggiunsero. - Non ti arrendere... vedrai che lo trovi lincoraggi Hermione. Quindi si diresse verso i suoi amici Andiamo, non siamo ancora andati al Testa di Porco o alla Stamberga Strillante... - Non abbiamo ancora mangiato grugn Ron, accarezzandosi lo stomaco. Hermione fece una faccia impaziente. - Va bene, allora passeremo prima al Tre Manici di Scopa... disse, e cos fu. Ron compr qualche sandwich, alcune burrobirre, e camminarono fino ai piedi della collina, dove il prato era gi asciutto. Hermione evoc una tovaglia a quadretti tipica per i pic-nic, ed i quattro si sedettero ricevendo i deboli raggi si sole che bucavano le nuvole. A pochi metri da loro si ergeva la Stamberga Strillante, e mentre Harry raccontava a Stella la storia conosciuta, Ron inghiott in fretta il suo ultimo sorso. - Harry, i calzini... gli ricord, riferendosi a Dobby, e Harry dubit un momento. Cerc nella sua tasca, tir fuori alcuni galeoni e glieli pass. - Non potresti prenderli tu per me? Il negozio sta proprio qui dietro langolo... - chiese, sorridendo sospettosamente. Ron sembr afferrare al volo. - Va bene, mi far bene sgranchire un po le gambe gli sorrise e si alz dal prato Hermione, vieni con me. - Io? Perch io? domand, sorprendendosi. Ron la sollecit con lo sguardo, insistente. Perch non me ne intendo con gli abbinamenti... e questi calzini devono essere eleganti, e non saprei distinguere tra... - Ron, sono solo calzini. Prendine un paio che... Ma non fin di parlare. Senza aspettare che Hermione continuasse ad inventare altre scuse, la prese dolcemente per un braccio e lalz. - Mi serve davvero il tuo aiuto gli disse tra i denti, muovendo le sopracciglia. In effetti tutta quella scena non era necessaria: gi aveva capito le intenzioni di Harry, ma non era sicura di volerlo lasciare da solo con Stella... Malvolentieri prese la sua borsetta e cammin vicino a Ron verso il negozio. Stella corrug la fronte davanti alla scena e poi guard Harry chiedendo spiegazioni. Lui si strinse nelle spalle, sorridendo, e Stella sospir. - e insomma... che cosa successe con la Stamberga? disse, cercando di riprendere largomento che laveva interessata tanto durante gli ultimi venti minuti. - Quando si sparse la voce che la casa fosse stregata, nessuno volle pi abitarla e tantomeno visitarla. E da allora, si trasformata piuttosto in unattrattiva turistica della zona. - Qualche volta hai visto quegli ipotetici fantasmi? domand, curiosa cio... C qualche testimone della storia che mi hai appena raccontato? - Pi di quanti tu possa immaginare disse, pensieroso. Fu inevitabile portare alla sua mente Remus, Sirius, Peter... a suo padre Inoltre, non molto difficile da credere. Una volta che hai visto tutti i fantasmi di Hogwarts... hai visto Patronus farsi un inchino... perch non dovrebbero esistere un paio di spettri orrendi e furiosi? Stella rise dopo quel commento, e Harry subito fece lo stesso. Visto che ne hai parlato cominci lei, curiosa tempo fa volevo chiederti come mai il tuo Patronus prende la forma di un cervo... disse, e Harry si riaccomod meglio per poterla guardare negli occhi. Anche lui voleva domandargli la stessa cosa E che... bh... il mio ... cio, in qualche modo rappresenta mio padre... Harry sorrise sorpreso. Scherzi? Anche il mio cervo rappresenta mio padre! esclam, estasiato. Forse anche il padre di Stella era un Animagus e si trasformava in una grossa farfalla o qualcosa di simile...

- E molto bello... quando lho visto credevo fosse il tuo riflesso... Cio se tu fossi un animagus, ti trasformeresti in qualcosa di molto simile pens, disegnando un caldo sorriso sulle sue labbra. Harry mantenne il suo sguardo. - Come potevi saperlo? Lei fece spallucce, un po arrossita. Lo so e basta. Harry non fece altre domande. Come aveva ben detto Ron, le donne avevano una forma molto speciale di comunicare, o di trattare con la gente, soprattutto del sesso opposto. E prima che riuscisse a domandargli qualcosaltro, ad approfondire un po nel suo passato, sapere chi fosse, da dove veniva o chi erano i suoi genitori, Ron e Hermione arrivarono correndo verso di loro. Harry si strinse le labbra per la delusione. - Andiamo, hanno anticipato lorario di rientro... parl Ron, raccogliendo alcune delle borse di Hermione. - Come mai? domand Stella, mentre Harry laiutava ad alzarsi. A quanto pare anche lei non voleva andare via tanto presto. - Credo che Silente abbia detto che il clima peggiorer da un momento allaltro... e che meglio ritornare al castello spieg Hermione, incamminandosi subito verso la strada principale di Hogsmeade. Harry, Ron e Stella si affrettarono a raggiungerla, ed in pochi secondi le carrozze di Hogwarts erano gi davanti a loro. Salirono su una delle prime, giusto in tempo per non inzupparsi di nuovo con la pioggia. Grosse gocce cominciavano ad abbattersi sul tetto, ed i pochi raggi di sole che li avevano accompagnati durante il pomeriggio svanirono rapidamente. Ron prese il posto vicino il finestrino. - Il professor Silente avr un servizio meteorologico proprio? penso ad alta voce, e Hermione socchiuse gli occhi, impaziente, bench non disse niente. Era molto stanca... non ricordava un viaggio a Hogsmeade tanto spossante... Di fronte a lei, Harry e Stella dimostravano anche loro segni di stanchezza. Le forze cominciavano ad abbandonarli, ed il tempo fuori non aiutava nella maniera pi assoluta. Senza rendersene quasi conto, Har ry rallent la sua respirazione e si appoggi, comodo, sul soffice schienale del suo sedile, disposto a fare un rapido pisolino. Qualche secondo dopo sent qualcosa sulla sua spalla; Stella, arrendendosi anche lei alla stanchezza, cerc in Harry quasi un cuscino, e lui non aveva certo intenzione di opporsi. Anzi: la copr con la sua giacca e rimasero cos, vicini, fino a che le luci del castello si fecero visibili. Stella dorm tranquilla, senza promesse che la tormentassero o ricordi nefasti la perseguissero, e mentre il suo cuore batteva contento nellallegria delle circostanze, in nessun posto in particolare, Harry sognava di un cervo... di una farfalla e un cervo...

Cap.

XIII: Tutto quello che non dovrei

Come era solente succedere, tre ore prima del ballo i corridoi di Hogwarts erano vuoti. I pochi studenti che ancora giravano erano di primo, secondo e terzo anno, e sembravano assolutamente estranei allavvenimento che si sarebbe celebrato nella Sala Grande. Silente scherzava sempre sui silenzi tesi che i balli provocavano alla loro vigilia, e questanno non fece eccezione. Si sentiva gi un mormorio di eccitazione in ognuno dei tavoli, e Harry osserv, sullorlo della risata e la sorpresa, come alcune ragazze lasciavano intatti i loro piatti per pau che dopo ra non sarebbero pi entrate nei loro vestiti. Per quanto riguarda Hermione e Stella, loro mangiarono abbastanza e non sembravano n nervose n niente, come Ron e Harry che conversavano tra loro come se fosse una qualsiasi giornata di scuola. La cosa che n alcuni n altri sospettavano era che, mentre lora si avvicinava, il nervosismo cresceva di pari passo nelle rispettive Sale Comuni, pi specificatamente nelle camere da letto, tanto dei ragazzi come delle ragazze. Hermione, un po isterica in quel secondo, combatteva con i suoi capelli, ungendoli con una pozione lisciante che aveva preparato per questi casi, ma per quanto ci provasse, non riusciva a mettere il chignon come desiderava. - Hai bisogno di aiuto? domand Stella sorridendo, mettendogli una mano sulla spalla, mentre Hermione si lasciava scappare un sospiro di disperazione. Dietro di lei poteva vedere, attraverso lo specchio, decine di ragazze che andavano e venivano, frenetiche, litigando per il bagno, o il trucco, o cercando aiuto co la pettinatura... n Tranquilla, andr tutto bene. - No se questa stupida pettinatura continua a rifiutarsi di rimanere ferma... si lament, guardandoli. Stella si gir ridendo, prese alcuni fermagli sul tavolo e guard un momento i capelli di Hermione, pensosa.

- Posso... mmm... fargli un paio di ritocchi? Hermione fiss lo sguardo su di lei, e poi sulle sue mani. Il suo stomaco sobbalz. S-s-sei sicura? domand, balbettando Tu ancora non ti vesti, e ti farei ritardare per... - Non ti preoccupare rispose Stella, naturale Inoltre, non posso vestirmi tranquilla sapendo che ancora stai litigando con i tuoi capelli... Hermione deglut. Chiuse gli occhi de annu, sospirando. Va bene... sono tutti tuoi, io mi arrendo disse, e Stella annu, contenta. Sciolse i lacci, i fermagli sistemati a pressione, ed organizz una nuova acconciatura. In pochi minuti, e con pi facilit di quanto aveva sperato, trasform gli aggrovigliati riccioli di Hermione in un delicato bouquet. - Stupendi!! Esclam, stupita. Si gir varie volte sul posto, si avvicinava e si allontanava costantemente dallo specchio Ti devo un piacere. Come ci sei riuscita? Stella arross un po. Guarda i miei capelli disse, girandosi un po affinch la sua amica potesse vederli bene. I rossi riccioli iniziavano appena pochi centimetri sotto la vita devo combattere con loro tutti i giorni... e credi che non possa sistemare un semplice chignon ? Hermione gli sorrise, profondamente grata, e sent un pizzico di rimorso nel suo petto,. Era stata molto tagliente con lei e Stella non faceva che avvicinarsi... Pero, cosaltro poteva fare? Lei stessa sapeva il pericolo che correva se... - Stella! - Grid qualcuno dietro di Hermione, e Stella sorrise, divertita. - E Ginny... sicuramente nervosa quanto te... spieg, facendo per andare da lei. - Ma non mi era mai successo... disse Hermione, pensando ad alta voce, e Stella si ferm per ascoltarla. cio, al ballo scorso non ero n ansiosa n altro... Stella gli diresse uno sguardo complice. Ma adesso non ci vai con Victor, no? disse, sorridendo, e gli strizz un occhio prima di allontanarsi. Hermione abbass lo sguardo ed arross un po. Quindi ammir il suo aspetto nello specchio del guardaroba: era molto soddisfatta del suo vestito senza spalline, lungo e leggermente attillato, di un azzurro scuro con dei ricami che brillavano ad ogni movimento. Stella aveva ragione, ora era diverso. Dal tavolo prese il profumo che Ron le aveva regalato il Natale scorso, e ne mise alcune gocce sui polsi. Sperava solo che lui avesse avuto la decenza di comprare un nuovo abito da cerimonia... (...) - Che te ne pare? domand Ron, entusiasmato, mostrando il suo vestito azzurro con i bordi argentati davanti a tutti. Seamus alz un pugno in segno di approvazione. - Voglio vedere la faccia di Hermione quando ti vede pens Dean, mentre si allacciava le scarpe. Ron arross dopo quel commento, ma torn nuovamente a guardarsi nello specchio. Harry lo guard di traverso dallangolo, ma torn presto a guardare il suo riflesso. Dopo un esaustivo sondaggio, la figura stampata nel guardaroba gli rispecchiava le seguenti caratteristiche: capello vivace ma attraente, Colin aveva detto che sua cugina, una ragazza del quarto anno, credeva che i suoi capelli spettinati gli dessero un tocco naturale irresistibile. Dopo di questo, non ci pens due volte e neanche cerc di prendere il pettine, scarpe debitamente lustrate, pantaloni appena lavati e stirati, abbinati alla perfezione con la sua camicia nera a collo alto e la sua gi cca, a rilucente, di un verde opaco. Se ci pensava bene, aveva tutte le carte in regola per sentirsi soddisfatto della sua tenuta, ma qualcosa non gli andava. Neville si avvicin senza che se ne accorgesse, osserv un momento Harry e poi parl. Si nota che sei cresciuto dallultimo ballo disse, e mentre Harry si girava verso di lui, Neville guard in basso Ma so come sistemarlo. Harry corrug la fronte, confuso. Sistemare che cosa? Neville cerc di essere pi chiaro. Anche io mi sono scordato di comprare un soprabito nuovo... ma ho parlato con la McGranitt e lei me lha sistemato spieg, mostrando il suo e poi guardando verso quella di Harry, che arrivava appena sotto le sue ginocchia Ho visto come ha fatto. E un incantesimo molto semplice per ingrandire capi dabbigliamento... se vuoi posso provarci.

Harry fece una smorfia di sfiducia, ma non era il momento di perdere tempo. Una cosa certa: la sua tunica era perfetta, salvo la sparizione logica di una ventina di centimetri di tessuto per arrivare fino alle scarpe. Era cresciuto, e laveva notato in tutto... tranne in quellabito da cerimonia. Tra qualche minuto sarebbero dovuti scendere ed entrare, e se Stella lo vedesse cos... - Ok, fallo afferm Harry, bench non fosse troppo sicuro. Neville annu, contento di essere utile. Tir fuori la sua bacchetta, raggrinz la fronte in segno di concentrazione e punt sul vestito di Harry. - Engorgio Tunica! esclam, e Harry chiuse gli occhi davanti a un possibile disastro. Allimprovviso, un caldo inusuale si impadron del suo petto, braccia e gambe. Apr un occhio, terrorizzato, e vide la sua tunica scintillare in ogni direzione, ed ora quello che prima era verde, ora era rosso, e poi giallo, e dopo rosa... - Fa che si fermi! grid Harry, inorridito vedendo il suo abito che si trasformava in un luminoso tessuto multicolore. - Era questo lincantesimo, sono sicuro! grid Neville, girandosi spaventato. Per quanto si sforzasse pensandoci, non riusciva a ricordare il contro incantesimo... Aiutatemi! Ron, Seamus e Dean corsero verso Harry, ed ognuno fece una smorfia distinta vedendo la sua tunica tramutar in differenti tonalit. Sopprimendo le loro risate, tirarono fuori le bacchette e mirarono verso Harry. Lunico problema fu che, date le buffe circostante, non si misero daccordo sul contro incantesimo da utilizzare; ognuno esclam qualcosa di diverso, e invece di aiutare Harry, fecero soltanto peggiorare la situazione... Alcuni ragazzi del quarto e quinto anni si avvicinarono a guardare. Ron, Seamus e Dean si allontanarono di qualche passo da Harry, attoniti. Ora non cambiava soltanto colore; si ingrandiva come una tenda da circo e si ristringeva fino a strapparsi ogni due secondi. Dal tessuto si staccarono chiusure, lacci, tasche... le maniche si allargavano come i vestiti di Silente e poi si stringevano come bretelle di un vestito... fino a che, mentre Harry lanciava un grido di disperazione, improvvisamente tutto cess. Niente pi raggi luminosi, n cambiamenti, n arcobaleni di colori, n tessuti strappati. Tremante, Harry apr gli occhi questa volta per vedere che cosa era rimasto del suo vestito originale, e guardandosi nello specchio alz le sopracciglia, impressionato. Si tolse gli occhiali, si stropicci gli occhi, se li rimise e di guard di nuovo, nel caso fosse unallucinazione. Ma no, era il suo riflesso: sulla sua camicia cadeva, pi impeccabile e galante che mai, una tunica nera che rilasciava scintille verdi sfiorandola. Arrivava precisa alle sue caviglie, ed era pi elegante di quella vecchia. Ancora senza crederci del tutto, Neville si avvicin, timido. - Scusami, Harry... volevo solo aiutare disse, abbattuto. Harry, osservando il suo riflesso per lultima volta, si gir verso di lui, facendo un sorriso nervoso. - Sta bene, non successo niente di grave... anzi, ora mi piace pi di prima disse, sorridendo ora con pi determinazione. Seamus e Dean gli sorrisero, ammirati. - Almeno non hai dei merletti sui polsi... scherz Ron, riferendosi al suo vestito per il ballo del Tre Maghi. Curioso, cammin attorno ad Harry per vedere la sua nuova tunica. Harry sospir, lasciando notare una palpabile agitazione. Non smetteva di sistemarsi il collo della sua camicia. - Come ho potuto dimenticare di comprarne una nuova...? pens ad alta voce, senza staccare gli occhi dallo specchio. Ron alz un sopracciglio, sospettoso. Ti preoccupa vederti bene per vanit o per la tua compagna? Harry strinse le labbra. Ora si che era nervoso. Devo rispondere? - No, lo so gi ad ogni modo scherz, sorridendo apertamente. Harry non pot evitare di arrossire. Abbass lo sguardo. - E se rovino tutto? mormor, cambiando il suo nervosismo con una seriet insolita. - Benvenuto nel club rispose Ron, con un po damarezza Ma non pensarci. Hai fatto le cose con calma,e questo ti favorisce. Invece io, devo cominciare tutto daccapo... Harry gli sorrise. Non aveva niente da dirgli; avrebbe solo scoperto che le cose con Hermione erano gi migliorate visibilmente. - Buona fortuna disse, allontanandosi dallo specchio. Non sopportava lidea di vedersi di nuovo nello specchio.

- Buon fortuna anche a te... bench non ti serva rispose, dandogli una pacca sulla spalla. Harry prefer tacere. Ron non aveva idea di quanto lavesse abbandonato la fortuna questanno. . . Interrompendo il mormorio effervescente nel dormitorio dei ragazzi, Gazza buss alla porta con forza e entr senza attendere risposta. Col suo solito sguardo disgustato, e con in braccio Mrs Purr, guard in tutte le direzioni, assicurandosi che non ci fosse nessuna ragazza infiltrata. - Si inizia! Tutti allentrata, adesso! gli grid, col tono spiacevole di sempre. Ron e Harry fecero un profondo respiro, alzarono le spalle e seguirono gi dalle scale Seamus. La Sala Comune si faceva notare solo per il suo silenzio; Ron alz lo sguardo verso lentrata del dormitorio delle ragazze, ma niente faceva immaginare il caos che regnava l sopra. La cosa pi probabile era che si stessero ancora preparando, pens, e pass attraverso il ritratto della signora grassa. In pochi minuti arrivarono allentrata della Sala Grande. Si sentivano voci, risate e parecchio movimento, ma le porte erano ancora chiuse. L si incontrarono con gli altri ragazzi di Tassorosso, Corvonero e Serpeverde, e quasi istantaneamente gli appartenenti allEsercito di Silente di riunirono in cerchio. Il pi nervoso di tutti, secondo una rapida occhiata di Harry, era Neville. Si faceva notare parecchio con la suo bel soprabito rosso acceso. Sembrava un re o qualcosa di simile. - Chi la tua compagna, Neville? domand Zacharias, notando il suo nervosismo come aveva fatto Harry. Le conversazione degli altri sinterruppero immediatamente per ascoltare la risposta. Neville fece un gesto dangoscia ed impallid vistosamente. - E... ... Hannah balbett, evitando gli sguardi di tutti. Vari si scambiarono sguardi eloquenti. - E tu, Harry? domand Colin, sorridente come sempre. - Cho ovviamente si affrett a dire Owen li ho visti parlare vicino alla fonte qualche settimana fa. Harry fece un gesto di disturbo ricordando quellepisodio. Stringendo le labbra, sorrise pensando alla sua vera compagna,e prima che potesse dire il suo nome, Michael Corner apparse dietro di Ron che non sembrava molto contento di averlo tanto vicino. - Scusate, non ho potuto fare a meno di ascoltare la vostra conversazione e... credo ci sia un errore... spieg, quasi provocatorio. Guard di traverso Harry, come se stesse spargendo false dicerie di proposito. Harry gli restitu un sorriso forzato, e cerc di tirare fuori i suoi amici dallerrore. - Non ti alterare, Michael, nessuno vuole toglierti la tua compagna disse, mentre Ron al suo fianco gli sussurrava come se qualcuno ci volesse andare con lei... . Harry dovette reprimere una risata davanti al commento, e continu a parlare, guardando Owen questa volta Michael va con Cho, non io. Dennis pens un momento, guardando intensamente Harry. Quindi sorrise. Non ovvio? Disse, attirando lattenzione del gruppo. Harry va con Stella. Harry sent un lieve ardore nelle sue guance, ma si impegn a non farsi notare troppo teso. Neville, Seamus, Dean e Ron sorrisero eloquentemente, ma non dissero niente. Harry era stato molto riservato in quello che erano i suoi affari privati. - Impressionante Patronus comment improvvisamente Ernie. Harry sospir di stanchezza; avrebbe preferito cambiare argomento. - Mi piacciono le ragazze con grandi poteri... Cosa si sente ad avere una valida competente, Harry? domand Terry, in un tono scherzoso. Harry, un po stordito, indovin solo a sorridere, e prima che potessero estorcerlo affinch raccontasse dettagli che non voleva assolutamente dividere con nessuno, Dean si fece sentire. - Stanno arrivando disse, deglutendo. Ron, vedendo la reazione di Dean e degli altri, si sent pi tranquillo, Dopo tutto non era lunico con i nervi alle stelle. Non apparivano ancora dalla scala, ma i loro mormorii si sentivano dal corridoio. A poco a poco le videro arrivare, quasi tutte quelle del quarto erano in testa alla comitiva, poich erano le pi entusiasmate del fatto di avere gi let per poter partecipare al ballo. Gradualmente alcuni ragazzi si avvicinavano alla scala per ricevere le rispettive compagne, e tra queste, Harry cercava con lo sguardo. Per il momento, nessuna traccia di Stella. Al suo fianco, Ron cominci a camminare avanti e indietro, disperato. Ohhh Ho-Ciao Hermione... mmm non... ti trovo bene Hermione.. ehm, no, qualcosa di meglio... sussurrava a voce altra. Pensando alla frase che avrebbe

detto quando lavrebbe vista. Si impegn per calmarsi; altrimenti avrebbe cominciato a sudare, e non era il migliore aspetto con cui ci si poteva presentare alla propria compagna. - Ron? lo chiam Harry. - Che c rispose quasi di riflesso, ancora con lo sguardo perso e ripercorrendo nella mente le sue parole. - Appoggiati alla colonna pi vicina... Ron alz lo sguardo su di lui, confuso. Perch dovrei? - Perch sono sicuro che sverrai... sorrise, mirando con lo sguardo verso la scala. Tanto splendida che molti ragazzi si girarono a vederla, Hermione si avvicinava a passo lento fino alle porte della Sala Grande, cercando Ron tra la folla. Il vestito gli stava dincanto e si vedeva comoda e felice. Harry si gir controllare lo stato di Ron, e poi sorrise, divertito. Ron era rimasto paralizzato, stupefatto. Aveva la bocca parzialmente aperta, gesto che mut lievemente fino ad arrivare ad un sorriso di soddisfazione. - Ciao salut timidamente Hermione, sorridendo. Ron impieg qualche secondo a rendersi conto che era un essere umano e che aveva la facolt di comunicare, ma quando lo fece, non pot evitare di dimostrare tutta la sua ammirazione. - Stai... cominci a dire, e dopo aver ripassato a mente uninfinit di oggettivi, cred di aver trovato quello giusto ... perfetta. Hermione spalanc gli occhi di sorpresa ed arross. Strinse le labbra in un sorriso di gratitudine e, affabilmente, guard Ron dalla testa ai piedi. - Mi piace il tuo vestito... disse, e poi diresse lo sguardo fino al suo vestito E come se ci fossimo messi daccordo... Era sicuro: Labito di Ron e quello di Hermione si abbinavano armoniosamente. Si guardarono con entusiasmo, ed inaspettatamente Ron gli offr il suo braccio. Un suono di catene e legno scricchiolante li avvis che le porte si stavano aprendo. Harry cercava ancora tra la folla, gi pi dispersa, e fissando lo sguardo in cima alla scala, sent il suo cuore fermarsi. - Oh, Dio esclam un ragazzo di Serpeverde vicino ad Harry, impressionato, guardando in direzione della scala. Harry era sul punto di dire sono daccordo, per le parole non uscirono dalla sua bocca. In un attimo tutto spar attorno a lui; sarebbe potuto passare un branco di elefanti e lui non se ne sarebbe accorto. Tremante, fece qualche passo avanti, ed ora il mormorio che si era impadronito del posto durane tutti quei minuti, si trasformava in silenzio, in attesa. Vari ragazzi si fermarono a met strada per guardare, e molte ragazze esclamarono un Oooohhh! collettivo. Il fatto che, senza esagerare, Stella sembrava avvol a in un alone t di luce angelica. Portava i capelli semiraccolti, lasciando che il resto cadesse con grazia fino alla sua vita, finendo in piccoli riccioli. Il suo vestito, celeste-grigiastro brillante, aveva una scollatura dritta con piccoli lacci sopra le spalle; era stretto fino alla vita e un po pi largo fino alle scarpe, si muoveva con eleganza ad ogni passi. Inoltre, dalle sue spalle si staccava una delicato velo celeste pi scuro. Dello stesso colore dei suoi occhi, aveva detto Cal, che non aveva lintenzione di muoversi finch Stella non avesse visto lespressione di Harry. Lui, ancora stupefatto per mantenendosi composto, si avvicin il pi possibile, tendendogli la sua mano per aiutarla a scendere gli ultimi gradini. Lei accett la sua offerta, e quando le loro dita di sfiorarono, Harry sent una scossa. A pensarci bene, non era un nomale vestito; non era soltanto estremamente elegante, se non che cera nella sua confezione una magnificenza degna del sarto pi esperto... I loro occhi di incrociarono, nervosi, e poi si scambiarono un caldo sorriso. Il mormorio riprese; erano appena diventati, con ampio vantaggio, la coppia pi elegante ed appariscente del ballo. Vari studenti si allontanarono di qualche passo per farli passare prima di loro. Appena si trovarono alla porta, videro Gazza, pi rozzo che mai, dare istruzioni su come fare lentrata. - Ascoltatemi bene o rovinerete tutto! grid, e mentre alcuni smettevano di parlare, il decrepito guardiano di Hogwarts cominci a passeggiare tra le coppie dovete mettervi in fila... una coppia dietro laltro.. forza, fate una fila.. E cos che si deve fare... inutili e insulsi ragazzini.

Malvolentieri, gran parte degli studenti si mise in fila davanti alle grandi porte. Gazza prendeva alcuni per le braccia e gli cambiava posto a suo piacimento, e quando il suono nella Sala grande indicava lapertura imminente, una coppia si accomod forzatamente davanti Ron e Hermione. - I pi importanti devo entrare per primi disse Draco con la voce strascicata, e Pansy fece una piccola risata. Malvolentieri, Ron fece un passo indietro per avere pi spazio. - Giusto, per questo motivo che Owen, Harry e Stella sono davanti a tutti rispose Hermione, provocatoria. Draco sfum il suo sorriso ironico. - Vedo che hai un vestito nuovo, Weasley. Chiss se bastata lipoteca della tua casa... Se fosse stato un altro momento, la cosa pi probabile che Ron sarebbe saltato con furia addosso a Draco cercando di colpirlo con tutte le due forze. Per, e tanto sorprendentemente che Hermione sent il suo polso accelerato, Ron non si mosse di un centimetro. Come se avesse ascoltato il pi innocente dei commenti, sorrise con naturalezza. - Risparmia il fiato, Malfoy. Non mi rovinerai la serata... non vali tanto disse, ed il viso di Draco si sgualc in un gesto di impotenza. Se non fosse stato che Gazza aveva ricominciato a gridare le sue istruzioni, Draco avrebbe pensato a un nuovo attacco verbale. - Ascoltatemi inetti, perch non lo ripeto pi. Quando dar il segno, entrer la prima coppia, e poi le altre, in ordine! esclam. E si ascolt un vago mormorio di intendimento. In quel momento, uno scricchiolio secco fece si che tutti gli sguardi confluissero sulle grandi porte di legno di rovere. Lentamente, si aprirono per cedere il passo ad un bello spettacolo che in molti avevano gi visto qualche volta: tutto era delicatamente illuminato da diversi candelabri, ubicati in ognuno dei tavoli sparsi per la sala. Un grande spazio vuoto in mezzo simulava una pista da ballo e , un po pi dietro, un tavolo lungo indicava il posto dei professori. Attaccati alle pareti, svariati tavoli erano pieni di uninfinit di piatti deliziosi, dolci, succhi e altre cose. Inoltre, sotto il cielo incantato del salone, levitavano delle graziose decorazioni di Halloween. Zucche accese, scope in miniatura e altre cose, tutto preceduto da un cielo nero stellato, bello e sereno per loccasione. Gazza fece uno spiacevole suono gutturale per richiamare lattenzione di tutti. Il mormorio cess. Il guardiano alz una delle sue mani, e cominci a contare. - Uno... due... tre... andate! Owen, sorridendo ampiamente mentre Ginny lo prendeva per un braccio, fecero un passo avanti ed entrarono solennemente nel salone, al tempo che una soave musica di sottofondo comincia a suonare. Alcuni secondi dopo va li seguirono Michael Corner e Cho, e dietro di loro, Stella e Harry, evidentemente felici di fare coppia. Lei si appoggi delicatamente al suo braccio, e lui tremo appena. Con passo sicuro, entrarono in Sala Grande, e Harr y cominci a pensare che potrebbe fare di questo ballo il migliore ricordo della sua vita... Gradualmente, tutte le coppie avanzarono fino ai rispettivi tavoli, e quando fu il turno di Draco, lunica cosa che ascoltarono quelli pi indietro fu colpo secco e uno sbuffo di furia. Draco e Pansy erano caduti per terra senza nemmeno fare un passo, e da l mormoravano maledizioni per tutti. Ma Pansy aveva visto la causa: Ron, proprio dietro di lei, gli aveva pestato la punta del suo vestito e laveva fatta inciampare. Ma prima che potesse affrontarlo, o almeno rialzarsi da terra, lei e Hermione gli si avvicinarono a un lato, disposti praticamente a passargli sopra. - Ops, mi dispiace, Pansy disse Ron, con una voce ironicamente innocente, guardandola dallalto E che non ho sentito Gazza dire tre... perch non lha detto, vero? Pansy fece un gesto di profondo odio, e poi pos gli occhi su Hermione. Non puoi sopportare che ti ho battuto, no Hermione? Dovevi correre a raccontarlo al tuo fidanzatino... Oh no... Hermione pu badare molto bene a se stessa... io mi sto solo divertendo rispose Ron, sorridendo questa volta a Draco che si era gi alzato e si scrollava la polvere di dosso. Con agilit, passarono affianco a loro ed entrarono nella Sala Grande. Hermione guardava Ron con ammirazione, e alcuni metri prima di arrivare al tavolo si gir. - Che c? disse, tranquillo ma contento, cercando di non evidenziare il delizioso mal di pancia che la parola fidanzatino aveva provocato in lui.

- Niente rispose Hermione, guardandolo con una luce diversa che lo stesso Ron tradusse come tenerezza, o magari... Lultima coppia prese posto nel suo tavolo e la musica smise di suonare. E in quel momento gran parte degli sguardi flu verso il tavolo dei professori, e fu cos che Ron, Hermione e Harry notarono un gruppo di persone, che conoscevano molto bene, in piedi vicino a Silente. I tre si cambiarono un sorriso di sorpresa, ed aspettarono le parole del Preside. - Benvenuti tutti a un nuovo ballo di Halloween! esclam, aprendo le bracci con entusiasmo. Quando il silenzio fu completo torn a parlare E appena iniziato un nuovo anno scolastico, per soprattutto in questi tempi dove la tristezza sembra pi duratura della cuccagna, questi spazi di distensione ed armoni si fanno molto pi a necessari... disse, mentre si alzava dalla sedia. Questanno stato realizzato con un buon esito un Club di Duelli, diretto dal professore Libertus Carpatius indic il professore, un po teso per la nomina, ma sorrise. Allo stesso tempo, Silente si posizion, sorridente, vicino ad un uomo di 45 anni, dal capello color cenere e che indossava una tunica ocra brillante -... e quella competizione ha innalzato un vincitore, il quale non solo diventato meritevole del rispetto di tutta la scuola, bens di unonorificenza speciale che ora dettaglieremo. Sar consegnata da Remus Lupin (che molti di voi ricordano) in rappresentanza dellOrdine della Fenice, i nostri ospiti donore... La sala si riemp di un chiasso dattesa ed emotivo. Alcuni sobbalzarono sentendo Ordine della Fenice, e questi si incaricarono di dire agli altri chi erano. Sebbene per anni non era stato pi che un mito, un segreto venuto alla luce, non aveva ormai pi ragione di nascondersi. La guerra era cominciata, e pi persone sapevano che la resistenza era possibile, meglio sarebbe stato. LOrdine non aveva pi bisogno di mantenersi nellanonimato... o per lo meno non tutti i membri. Sempre, secondo lapprezzamento di Silente, dovevano tenersi un paio di carte nella manica... Tonks, Molly, Hestia e Emmeline arrossirono e fecero un lieve gesto di saluto. Arthur e Kingsley Shackelbolt si tolsero i cappelli, Fred e George alzarono le braccia come se stessero salutando la folla in uno stadio di Quidditch, Moody batt il suolo con la sua zampa di legno, ed altri (Elphias Doge, Dedalus Lux e Sturgis Podmore tra i tanti) si alzarono lievemente dalle loro sedie. Tutti erano molto eleganti e preparati per loccasione, soprattutto Lupin, radiante e irriconoscibile secondo le parole di Harry. In quel momento lui si tir su le maniche della tunica ocra e guard verso uno dei primi tavoli. - Owen, sali per favore. Si era appena alzato dalla sedia e nel salone gi era scoppiato un applauso generale. Owen non pot smettere di arrossire, ma sorrise con naturalezza e cammin con passo deciso fino al tavolo dei professori. Ginny era la pi entusiasta, e non pot dissimulare alcune lacrime demozione. - Auguri ragazzo parl Moody, dandogli un paio di pacche sulla schiena. Arthur gli strizz un occhio, e quello fu molto pi di quanto avrebbe sperato; in fondo, era gi un passo avanti nella conquista dei suoi suoceri... - Come disse gi una volta i professor Silente, ci vuole molto coraggio per affrontare i nemici, ma molto di pi per affrontare gli amici cominci a dire Lupin, e dietro le sue parole tutto si immerse in un profondo silenzio. Fece alcuni passi verso Owen, tir fuori una piccola scatola di legno dalla sua tasca, e torn a parlare Sappiamo che hai dovuto combattere contro i tuoi amici, contro persone che stimi ed ammiri, con ragazzi che non vorresti mai ferire a prescindere... e anche cos, con intelligenza e prodezza, hai saputo scavalcare gli ostacoli e hai dimostrato il tuo talento. LOrdine della Fenice ti premia, e con molto orgoglio ti concede lencomio dIredised... Ron, Hermione e anche Stella spalancarono la bocca dalla sorpresa. Che? Che cos? Non era scritto nello specchio delle brame? sussurr Harry a Ron, un po imbarazzato per la sua ignoranza in merito. - Bh, Owen non un Auror, per questo non gli hanno dato un grado dellOrdine di Merlino... pens ad alta voce, attonito ed ammirato Quellencomio uno dei pi alti che un mago non-professionista pu ricevere... Harry fece un gesto di comprensione e torn ad accomodarsi nella sua sedia, giusto in tempo per vedere come Lupin, allegro, appuntava una sorta di medaglia dargento sulla giacca di Owen, il tutto mentre scrosciavano gli applausi carichi di euforia. Harry, senza sapere se quello che stessero dicendo fosse una cosa giusta, incroci le braccia e corrug la fronte, come se fosse un bambino piccolo a cui non era stato permesso di uscire a giocare. Era assurdo; Owen aveva vinto solo un semplice Torneo di Duelli, lui invece aveva affrontato cose mille volte pi pericolose... aveva messo a rischio la sua vita, aveva salvato quella di altri... - Come mai non ne hanno dato una anche a te, dopo tutto quello che hai fatto? - domand Ron, che in qualche modo riusc a capire i pensieri di Harry. Lui sospir, alleviato dal fatto di non essere lunico ad essersi accorto di

quel piccolo dettaglio. In quel minuto, Owen aveva stretto gi la mano di quasi tutto lOrdine. Molly labbracci, e poi guard eloquentemente Ginny. A quanto pare, madre e figlia non avevano segreti. - Mi sembra che stai esagerando, Ron... disse Stella improvvisamente, smettendo di applaudire per entrare nella conversazione dei suoi amici. Hermione fece la stessa cosa - ... lencomio dIredised un premio importante, per soltanto uno tra i molteplici di una lunga lista. Con tutto quello ha fatto Harry per Hogwarts e il nostro mondo, si meriterebbe come minimo lOrdine di Merlino Seconda Classe, per devo credere che sia ancora troppo giovane per concederglielo... Harry sorrise a Stella con un profondo sollievo. Se a lei non importava di quellencomio, tutto andava bene. E anche il fatto che Owen non si neanche battuto con me...lavrei fatto a pezzi pens, per era un pensiero troppo aggressivo per mantenerlo. Prese un sorso di succo di zucca e cerc di rilassarsi. - Tre hurr per il nostro vincitore! esclam Silente, pi allegro del solito, stringendo la mano di Owen. Il lungo applauso continu, mentre il preside si gir alla su destra, fece un gesto con la mano e la musica torn a suonare. Su un palco di lato, Hermione distinse Le Sorelle Stravagarie, un gruppo magico-pop molto popolare Che la festa cominci... Felice Halloween! Owen deglut e sospir profondamente; leu e Ginny dovevano aprire le danze, per non aveva tenu in conto la to presenza dei sui genitori e neanche dei suoi fratelli. Si gir leggermente verso doverano Arthur, Molly e i gemelli e loro sorrisero con naturalezza; Fred non fece altrettanto, per dopo uno sguardo di rimprovero della madre, si sforz di sembrare felice. Un po pi tranquillo, Owen si avvicin al tavolo, tese la mano verso Ginny e camminarono fino al centro della pista. Con il battito accelerato, la prese dolcemente per la vita e iniziarono a volteggiare a tempo con la musica che riempiva la sala. Subito si unirono Michael e Cho, e dietro di loro, Stella e Harry. Tenendosi per mano (cosa che sorprese vari membri dellOrdine, trasformandolo subito nelloggetto di conversazione), Stella e Harry si posizionarono a qualche metro dagli altri. Tremanti, Harry la prese per la vita, e sent che il suo petto sarebbe scoppiato se avesse continuato a tenerla cos vicina a lui. Sospirando, evit il suo sguardo per qualche secondo. - Ehmmm... Stella... molto probabile che ti pesto le scarpe tra qualche momento... quindi, ti faccio le mie scuse anticipatamente... arross, facendo il passo iniziale. Stella appoggi una mano sulla sua spalla, e laltra dietro il suo collo. Harry sent un brivido, e anche lei, un po inavvertitamente, trem. - Non ti piace ballare... vero? gli disse, sorridendo teneramente. Harry annu, arrossendo. - Lo evito finch posso rispose, questa volta sorridendo. Cominciava a sembrare comico. - Tutti lo fanno... spesso ho sentito dire che i balli sono cose da bambine mormor, anche lei con un tono in vena di scherzi. Harry sent che le cose procedevo pi facilmente di quanto si sarebbe aspettato ma non ti preoccupare, lo fai molto bene. - Io? Oh no, indubbiamente no, appena posso... - E che cos quello che stai facendo? Ritard un secondo a capire le parole di Stella, ma quando lo fece, vide se stesso molti metri lontano da dove avevano cominciato a ballare. In realt, era gi la seconda canzone che suonava, e molte altre coppie li avevano raggiunti nella pista. Il chiasso che li circondava era degno della pi massiccia delle feste, e lambiente era diventato pi disteso e socievole. Allegro, Harry guardo Stella con gratitudine. Approfittando della fine di una canzone, la prese per mano e la guid fino ad uno degli angoli, do Hermione e Ron conversavano animatamente ve con Tonks e gli altri dellOrdine. - Buona sera a tutti salut Harry, inusualmente felice, ricevendo in risposta vari Ciao in distinti toni e intenzioni Voglio presentarvi qualcuno... Fece un gesto a Stella affinch si avvicinasse, e quello fu il motivo per cui tutti smisero di conversare. Come un raggio, tutti gli sguardi confluirono su Stella, curiosi, avidi... alcuni evidentemente sorpresi. Dedalus guard Arthur con stupore, e lui neg con la testa, capendo subito. Dedalus annu, e sorrise verso di lei. - Remus Lupin, molto piacere disse improvvisamente Remus, stringendo la sua mano. Stella sorrise ampiamente Sai? Il tuo viso mi molto familiare... Non ci siamo mai visti prima?

Stella deglut ed un alone di pallore la sequestr. Rapida come sempre, cerc di sviare limprevisto. Torn a sorridere, pi naturalmente possibile, e neg leggermente con la testa. - No, mi dispiace, ma non credo. Sono nuova ad Hogwarts rispose, e Lupin fece un gesto di pseudo delusione. Si allontan di alcuni passi, ancora pensieroso. - Io non ho avuto ancora il piacere... Salve, come va? scherz George, stringendogli anche lui la mano. Fred prese la sua mano sinistra. E un onore, molto piacere... scherz imitando suo fratello, e poi guard Harry Scusami se te lo dico, ma... Sei intelligente e bella... che cosa ci fai con un pessimo ballerino come Harry? Lascia che ti mostri un paio di passi di grande maestria... - Non con me che devi ballare, Fred gli rispose Stella, sorridente, mentre anche Harry sorrideva, divertito davanti alla scena Angelina sta solo a tre tavoli da qui, e non mi sembra molto contenta del suo accompagnatore... perch non vai da lei direttamente e glielo chiedi? George alz un sopracciglio verso suo fratello, sospettoso. La stessa cosa fecero Ron, Harry, e perfino Arthur che lasci a met la sua conversazione con Kingsley per poter ascoltare quello che suo figlio aveva da dire. - Angelina, eh? parl George, un po arrabbiato perch non mi hai detto niente? - Non c niente da dire si difese, guardando Stella sollecitandola a dire qualcosa. Lei si strinse nelle spalle, divertita Non successo niente, tornate alle vostre vite... - Fred, sicuro che lei sta aspettando che ti avvicini... Non ti ha tolto gli occhi di dosso per tutto il ballo disse Hermione, e Ron annu. Fred devi lo sguardo verso il tavolo di Angelina, e la vide l, da sola, battendo il tempo della musica con i piedi. Stava davvero bene con quel vestito rosa... - E se rovino tutto? pens Fred ad alta voce, al tempo che Harry e Ron si scambiarono uno sguardo eloquente. Stella gli si avvicin. - Gli piace, e lo sai. Se non ci vai, non scoprirai mai se poteva essere... Fred sospir profondamente e scosse le sue spalle. Era la prima volta che Harry vedeva uno dei gemelli realmente nervoso. Fred abbracci Stella e poi tir fuori un po di grinta. - George, se domani non vengo al negozio, sai gi dove trovarmi... - Galleggiando nel lago affianco al calamaro gigante, chiaro... - Tu si che mi conosci rispose, per poi sistemarsi il vestito e incamminarsi, indeciso, in direzioni di quelli del settimo anno. Harry e gli altri trattennero il respiro, e seguirono i movimenti di Fred passo passo tra le coppie che ballavano da una parte allaltra. Poi la videro, prima sorpresa per la presenza di Fred, e poi visibilmente contenta, e poi ancora entusiasmata dal suo invito per un ballo. Il compagno di Angelina, un ragazzo di Serpeverde, non diede segno di voler ostacolare che lei si allontanasse. - Signore e signori, missione compiuta parl Ron, alzando il suo bicchiere verso la sagoma di Fred. - grazie a Stella disse Arthur, appoggiato a sua volta da Molly. Entrambe gli sorrisero amorevolmente Tutto bene, tesoro? Come procede la tua permanenza a Hogwarts? - Molto bene, grazie. E stato molto piacevole rispose, mantenendo il sorriso. Molly sent una gran voglia di abbracciarla, ma sapeva di doversi contenere E il giardino Molly? Sono fiorite gi le tue rose? La Sig.ra Weasley non pot evitare che i suoi occhi si inumidissero lievemente. E poi annu, felice. - te ne mander molto presto qualcuna. Stella, tesoro... se ti serve qualcosa, qualunque cosa... no sai quanto siamo... ricorda sempre che... - Oh, andiamo Mamma, non il momento di sentimentalismi. Stella sta molto bene la rimprover Ron, allegro Andiamo, questa canzone bellissima.

Prese Hermione per mano e praticamente la trascino verso la pista. Stella diresse uno sguardo tenero verso Molly, sorrise verso Arthur e poi prese il braccio di Harry. - Anche a me piace questa canzone gli disse, e quelle parole erano quasi un ordine per Harry. Si guardarono un momento negli occhi e poi corsero dietro a Hermione. Molly la segu con lo sguardo e sospir. Allimprovviso sent una tristezza enorme per Stella, e per tutto quello a cui era costretta a rinunciare. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Dal tavolo dei professori, Silente e la McGranitt osservavano, attenti ed animati, una delle tante coppie sparse per il salone. Le parole tra loro eccedevano; da molto tempo maneggiavano la stessa idea, promettente, ma pi lontana di quello che volessero. Prendendo un sorso di succo, Minerva inchiod di n uovo gli occhi su Stella. Sembrava molto a suo agio con Harry, ridendo ad ogni gir che facevano a tempo con la canzone. Silente, capendo il pensiero della sua cara amica, gli appoggi una mano sulla spalla. Lei si gir, sospirando profondamente. - Mi dispiace, ma che... ancora non riesco a credere che... Cio, Albus, possibile che ci stiamo sbagliando, in tutto questo tempo? Silente annu lievemente. Tutto possibile nel nostro mondo, Minerva, ma temo che sia ancora pi pericoloso nutrire le nostre speranze in una grossa coincidenza... - Per, Albus... dubit, tornando a guardare la pista da ballo La somiglianza sorprendente... lo dicesti tu stesso. Mi sembra che abbiamo delle valide ragioni per pensare che... che non ci siamo mai sbagliati, do tutto... po - Non senza la profezia, Minerva, lo sai la interruppe Silente, sempre con il suo tono calmo Senza il libro... senza la profezia, tutto continua ad essere una coincidenza. La McGranitt annu, non troppo convinta. E se glielo raccontassimo... se gli parlassimo dei nostri sospetti... magari lei stessa potrebbe... - Stella ha un destino da seguire, Minerva. Non possiamo intrometterci... neanche lOrdine. E fuori dalla nostra portata afferm con un po di tristezza nella voce. - E se il suo destino fosse un altro? inquis la McGranitt , guardando direttamente Silente questa volta. Lui appena batt ciglio. - Lo sapremo... presto o tardi che sia - termin, sentendo (come era gi successo in altre occasioni) un barlume di impotenza vedendo che, nuovamente, pi di una persona avrebbe sofferto per lignoranza che altri avevano imposto. Asciutto, un le sue mani sotto la tunica e fiss lo sguardo su Harry e Stella che si allontanavano dalla pista camminando verso una delle terrazze. Infondo, desiderava che Minerva avesse ragione. (...) - Oh, Molly, per Dio... ancora sei qui? Arthur si avvicin a sua moglie e si sedette vicino a lei. La Sig.ra Weasley era l da vari minuti, seduta da sola in uno dei tavoli, seguendo con malinconia i movimenti di Stella. - Come fa Silente a lasciare che questo accada? sussurr, preoccupata e triste non voglio neanche pensare a quanto soffrir Harry! Arthur annu lievemente. Molly cara, non possiamo intrometterci. - E quello che dicono tutti! Ma, forse non lo vedi, Arthur? Stella non pu pensare chiaramente adesso, devessere molto confusa... Sta correndo un enorme rischio per un capriccio adolescenziale! - Quando tua madre ti proib di uscire con me non lo considerasti un capriccio adolescenziale disse Arthur, alzando un sopracciglio. - Per favore Arthur... questo totalmente diverso, e lo sai. Mia madre non ti accettava per sciocchezze come il colore dei tuoi capelli o il modo in cui portavi la camicia, ma Harry... Harry ... Dio, Arthur, se arrivano a scoprirlo... Questa una pazzia!

- E credi che Stella non sia cosciente di ci? Del fatto che ha dovuto lottare contro i suoi sentimenti per tutto questo periodo... - E tutto per un amore passeggero... - Non credo che loro lo sentano come un amore passeggero...e neanche tu la pensavi cos, altrimenti, non ti saresti mai sposata con me... - Arthur, una cosa seria! esclam, sul punto di piangere, affrontandolo E una sofferenza che non serve... Non potranno mai stare insieme, e qualcuno dovrebbe fare qualcosa al riguardo! - Molly, io credo di capire quello che Arthur tenta di dirti parl improvvisamente Dedalus Lux, sedendosi alla destra di Molly. Arthur gli fece un gesto di gratitudine Stella ha sofferto pi di tutti noi... ha preso difficili decisioni e ha portato sin da piccola una enorme responsabilit sulle sue spalle... Oggi, finalmente, ha trovato un posto dove si sente accolta ed amata... Non credi che dovremmo lasciarla in pace? Presto arriver il momento e tutto avr fine... Molly stava per scoppiare in lacrime. E Harry? Chi si preoccupa per lui? - Harry sa gi badare molto bene a se stesso... e se viene a sapere la verit, lo far attraverso Stella. E lei che deve dirglielo. Noi... noi dobbiamo rimanere al margine. La decisione la sua concluse Arthur, con uno sguardo che non lasciava spazio ad eventuali obiezioni. - Lamore ha ragioni che la ragione ignora... non cos la frase? disse Dedalus, un po pi speranzoso di Molly, e Arthur sorrise. - Non avrei saputo dire di meglio pens Arthur, mentre Molly si alzava bruscamente dalla sua sedia. - Voi non capite... non capite niente! esclam asciugandosi con la mano le lacrime che le scivolavano sulle guance. Gir intorno al tavolo e cammin, quasi a inciampi, fino al bagno pi vicino. Tonks che conversava animatamente con Remus dovette lasciare la sua conversazione a met e corse, preoccupata, dietro a Molly. - Buona fortuna sussurr Arthur, vedendo Harry e Stella mentre camminavano verso una delle terrazze. Molly aveva ragioni sufficienti per opporsi, ma era gi da molto tempo che Stella aveva deciso di vivere la sua vita, indipendentemente da quello che tutti gli dicessero. Aveva deciso di vivere... finch non fosse arrivata lora, quel nefasto giorno compromettente. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Stella si era affrettata di qualche metro, il cielo era splendidamente stellato quella notte, in lontananza si sentiva un vago mormorio dalla Foresta Proibita, e ogni tanto si sentivano un paio di scrosci nel lago. Il calamaro gigante approfittava sempre della notte per nuotare. Harry la segu fino alla terrazza. Era nervoso; gli sudavano le mani e la sua respirazione era affannata. Poteva intuire quello che sarebbe successo ma, come sempre, non si sentiva preparato. La volta scorsa era stato tutto molto facile... lui neanche si era mosso, Cho aveva fatto tutto il lavoro... ma adesso, chi avrebbe fatto il primo passo? Sospirando, e gi a pochi passi da lei, la vide tremare. Una brezza gelata scuoteva i bicchieri dagli alberi e si era gi portato via met degli addobbi esterni. Senza pensarci due volte, si tolse silenziosamente la sua giacca e la mise sulle sue spalle. Lei trem sentendosi toccata, e quando vide Harry vicino a lei, sorrise, grata. Non poteva credere che tutto questo gli stesse succedendo... - Tra tutti i posti che ho conosciuto, e tra tutte le scuole che ho frequentato... non mi ero mai sentita cos bene... Hogwarts la mia casa ormai comment, ma oltre a denotare felicit non poteva smettere di scoprire una profonda tristezza. - E non una cosa bella? domand Harry, preoccupato per lei. Lei sorrise, malinconica. Lo ... ed per questo che mi sento cos... - Perch andrai via, vero? tir a indovinare Harry, con un po di tristezza, e Stella si gir verso di lui, sorpresa. - Come lo sai? - E abbastanza semplice, in realt... viaggi molto, per tua madre... e immaginavo che lInghilterra non sarebbe stata la tua ultima fermata...

Stella annu con un gesto di comprensione, e scambi con lui uno sguardo perentorio Molte volte mi sveglio . sperando di essere unaltra persona... con un altro nome, un altro viso, un altro passato. Vorrei che per un minuto nessuno mi conoscesse, poter andare dove voglio, rimanere dove voglio... senza dover rendere conto o compiere le aspettative di altri... Harry pens che stesse sognando. Era una sua idea o aveva appena ascoltato la sua descrizione? E orribile sentire che non puoi essere te stesso, se non quello che gli altri si aspettano che tu sia. Non importa quello che fai o cosa dici, tutto ha la connotazione de Il-Bambino-Che-Sopravvisse. Anche io ho desiderato, moltissime volte, solo di correre e scappare, lontano, dove il mio nome non significhi niente, non faccia pensare a niente... Stella lo guard con pi determinazione che mai, sentendosi sconfitta. Oh Harry, pens, perch, nonostante siamo cos vicini, sei tanto lontano?...Accenn un mezzo sorriso. - Hai visto gi quel trucco davanti a Draco quella volta, ma... vuoi vedere un trucco vero? Harry sent la sua voglia di pensare ad unaltra cosa, di dimenticare per un momento che un giorno sarebbe dovuta andare via ed uscire dalla sua vita. Gli sorrise, commosso, ed annu. - Non mi riempirai il viso di foruncoli, vero? Stella sorrise, divertita Indubbiamente no, non si abbinano con i tuoi occhi... rispose, e lo stomaco di Harry sobbalz bruscamente. Lei gli si avvicin Voglio che prendi le tue mani e le unisci in un ovale, come se stessi tenendo in caldo un uovo... Harry alz il sopracciglio in segno di sfiducia, ma mantenne il sorriso. Un le sue mani come Stella gli aveva detto, e rimase attento a quello che lei avrebbe fatto. Stella si morse il labbro inferiore, concentrata, ed avvolse le mani di Harry con le sue. Chiuse gli occhi e mormor qualcosa che Harry riusc appena ad ascoltare. Dopo qualche secondo, Harry sent un lieve calore sulla punta delle dita, ma spar subito. - Ora, aprile disse Stella, togliendo le sue mani da sopra quelle di Harry. Lui non si mosse di un centimetro. - ma non hai fatto niente, non hai neanche pronunciato un incantesimo... - Per questo un buon trucco rispose, divertita. Lo sollecit con lo sguardo ad aprire le sue mani, e quando lo fece, lo vide sorridere di cuore. Una piccola farfalla, della grandezza di una falena, con le ali colorate e il corpo semitrasparente, usc tra le dita di Harry e volteggi sopra il suo viso solleticandolo, lasciando piccole scintille ad ogni movimento. Harry rise e ci gioc finch svan, semplice, come se fosse un fascio di luce. - Fantastico mormor, toccando con le sue mani la scia brillante che quella minuta farfalla aveva lasciato non ti chieder come hai fatto. - Ed io non ti risponder. Sono una donna e devo proteggere i miei segreti disse, contenta per la reazione di Harry. Lui non riusciva a smettere di sentirsi... come dire... vivo. Laveva appena conosciuta e gi lo faceva sentire come la persona pi importante del pianeta. Ma lei sarebbe andata via, laveva detto. Forse la cosa migliore era non farsi illusioni e lasciare tutto comera. Aveva sofferto a lungo per tutto e per tutti. Sarebbe valsa la pena amare qualcuno che presto sarebbe uscito dalla sua vita? Ma, che cosa stava dicendo... lui lamava gi. La guard fissa negli occhi, e si avvicin di un paio di passi. Cercava nel suo sguardo un segno di approvazione, qualche indizio che anche lei sentiva qualcosa per lui... - Che c? sussurr Stella, senza rompere il contatto visuale. Sapeva che il suo viso era paonazzo, ma cerc di non farlo denotare quanto pot. - Niente... stavo solo... immaginando... alz gli occhi sopra la testa di Stella - ... immaginando un ramo di vischio. Stella aggrott la fronte, e Harry comprese solo dopo alcuni secondi. Nonostante il gran valore che aveva attribuito a quella frase, perdeva il suo senso se il suo interlocutore non sapeva di cosa diavolo stesse parlando. - Non hai mai sentito parlare del vischio?

Stella sorrise, un po imbarazzata. So che una specie di pianta... che parte delle tradizioni natalizie degli anglosassoni, ma non lho mai visto e neanche so a cosa serve confess, stringendosi nelle spalle. Harry sorrise leggermente. Va bene, non c problema disse, rassegnandosi, come se fosse la cosa pi naturale del mondo Allora facciamo cos: tra un paio di settimane cominceranno a decorare il castello con i motivi natalizi. Quando vedrai un vischio, ti ci metti sotto e aspetti che arrivo, ok? E poi ti spiego come funziona. Stella sorrise, innocente, ma lo sguardo di Harry diceva qualcosa di pi. Stava per domandargli cosa gli avrebbe dovuto spiegare una volta sotto al vischio, ma sent la voce di Ron e Hermione, che si avvicinavano alle terrazze. Harry si allontan di un paio di passi, paonazzo. - Stella? la chiam Hermione, dubbiosa. Sapeva che magari stava interrompendo qualcosa di im portante. Stella si gir e sorrise con naturalezza. Ron strinse le labbra, contrariato di trovarsi l Si? - Ginny ti sta cercando disperata... ti aspetta alla scala dellentrata spieg, sorridendo poi ad Harry con timidezza. Stella sospir, reticente a dover andare via, ma affin ludito e not qualcosa di evidente. - E gi finito il ballo? - Qualche minuto fa disse Ron, mentre dirigeva uno sguardo eloquente verso Harry. Moriva dalla voglia di sapere cosa fosse successo. - Va bene, vado da lei disse, guardando Harry unultima volta. Lui gli sorrise, comprensivo. - Vengo con te disse Hermione, e la segu. - Oh, aspetta! esclam improvvisamente Stella, girandosi verso dove erano rimasti i ragazzi Harry, stavo... mi ero dimenticata la tua giacca. - No, non fa niente, tienila... potresti raffreddarti o qualcosaltro. Puoi ridarmela domani rispose, sorridendo con calore. Stella prese il colletto del soprabito di Harry, lo strinse contro il suo visto e gli sorrise ringraziandolo. Quindi riprese a camminare insieme ad Hermione verso la Sala Grande. Appena le ragazze si allontanarono abbastanza, Ron diede qualche pacca sulla schiena di Harry con fare fraterno e poi torn a guardare verso il salone. - Allora? Com andata? - Niente male rispose Harry, sorridendo da solo. Per la prima volta in tutta la notte Harry sent il freddo della brezza, e si mise le mani in tasca ai pantaloni E tu? - Sopravvivr mormor, stringendosi nelle spalle, intanto che un grosso sorriso di soddisfazione gli compariva i n viso. Harry sapeva che la serata ancora non era finita, almeno non per loro. - Una burrobirra? sugger Harry, guardando verso il tavolo delle vivande. Ron sorrise. Si allent il colletto della camicia , e con la cosa dellocchio distinse Stella e Hermione che conversavano a viva voce con Ginny. Sembravano tutte e tre molto contente. Tolse lo sguardo esospir di felicit . - Io preferirei un Whisky Incendiario.

Cap.

XIV: Farfalle di Carta

Secondo Ron, quei giorni passarono sotto il loro naso totalmente inavvertiti. Per lui Halloween era stato festeggiato appena ieri, ma, secondo il calendario, erano passate pi di tre settimane. E conservava ancora il sorriso sul suo viso. Non era successo niente di compromettente, ma si godeva la compagnia di Hermione in ogni istante. In realt sapeva che erano stati benissimo insieme, e cos dimostr lei il giorno dopo,quando invece di

dirgli un semplice Buongiorno a colazione, laveva salutato con un bacio sulla guancia. Harry e gli altro preferirono evitare i commenti e guardare i loro piatti; le orecchie di Ron diventarono talmente rosse che Ginny pens che avrebbero preso fuoco da un momento allaltro. Anche Stella ricord a Harry quanto era stata bene al ballo, e quando tornarono alla Sala Comune gli restitu il suo cappotto, suggerendogli indirettamente che lo usasse pi spesso. Harry si rallegr, minuti dopo, di non arrossare tanto evidentemente come Ron. Gi in dicembre i cieli neri di prima cominciarono a disperdersi. Ma in quanto alla temperatura, non era cambiata che in peggio. I giorni ora erano pi chiari, pi gradevoli visivamente, ma il freddo era diventato insopportabile e quasi tutti ormai non si toglievano i guanti neanche per mangiare. Gli elfi domestici avevano raddoppiato le razioni di legna in ogni Sala Comune, e lasciavano tutte le notti borse dacqua calda nei letti, cosa che Seamus non smetteva di ringraziare ogni volta che andavano a letto. Nelle ultime lezioni di Trasfigurazione non avevano fatto altro che leggere teoria, perch secondo la professoressa McGranitt, cerano molti concetti da capire prima di poter tentare la Materializzazione. Quello si prest, ovviamente, facendo s che venisse paragonata con Dolores Umbridge e le sue inutili lezioni di Difesa, ma i commenti non si allargarono troppo e presto capirono che quella teoria, per quanto noiosa e inutile che la credessero, gli sarebbe servita enormemente pi avanti. Per, senza ombra di dubbio, le lezioni di Cura delle Creature Magiche erano le pi dure di tutte. Hagrid insisteva a realizzarle allaperto sia che piovesse, tuonasse o nevicasse, ma visto che lultima volta non riusciva neanche a parlare con chiarezza a causa del vento gelido, opt per andare alle Serre e, insieme allinsegnate Sprite, gli descrisse le caratteristiche delle lumache carnivore. Secondo Hermione era stata una delle lezioni pi interessanti, ma Harry e Ron non la pensavano allo stesso modo; le loro dita erano piene di piccoli morsi, poich Hagrid li scelse come volontari per prendere le lumache e mostrarle al resto della classe. Madama Chips lo rimprover parecchio per aver lasciato che degli studenti manipolassero tali creature, ma Harry e Ron lasciarono scappare uno sbuffo di stanchezza. E pensare che non sapeva ancora degli schiopodi sparacoda... I uno di quei pomeriggi, quasi verso la fine della lezione di Erbologia, qualcosa di inaspettato alter la routine di Hogwarts. Per alcuni secondi la classe si trov sommersa dal panico: uno strepito orribile rimbomb in ognuna delle mura del castello, senza sapere n come n da dove provenisse. La professoressa Sprite fece un gran salto dalla sua sedia, grid con disperazione ed usc correndo dalla Serra, lasciando i suoi alunni abbandonati alla loro sorte. Lavanda e Cal si abbracciarono istantaneamente, e Ron fece una smorfia di terrore. - Che cosa stato?! esclam, allontanandosi immediatamente dalle finestre, come se in qualsiasi momento un ragno gigantesco sarebbe arrivato per attaccarli. - Veniva dallaltro lato del castello... forse dalla Foresta Proibita balbett Hermione, aggrappandosi al mantello di Ron. Harry deglut; non osava nemmeno guardare fuori la porta. Gran parte dei ragazzi si erano rifugiati sotto i tavoli, e altri approfittarono del panico per correre dietro la professoressa Sprite. Draco e il suo gruppo furono i primi a sparire. - Dovremmo andare a vedere... forse successo qualcosa di grave e hanno bisogno di aiuto sugger Harry, mentre Dean, Seamus, Lavanda e Cal si avvicinarono. La paura si poteva leggere sulle loro facce, ma erano daccordo con Harry per andare a controllare. - Sembrava Draghi pens Cal, tremando, lavanda annu accanto a lei. - No, sembrava un branco di leoni... - E stato come una scarica di tuoni e fulmini nel peggiore dei temporali... - Co come se avessero abbattuto mezzo bosco... - Ragazzi, ragazze, non serve a niente speculare li tranquillizz Hermione, prendendo la parola. Si vedeva che era nervosa la cosa migliore che possiamo fare aspettare che qualcuno venga e ci spieghi quello che... - Io voglio andare a vedere linterruppe Neville, e Seamus appoggi lidea. Anche Harry era daccordo. Hermione pens di tornare a protestare, ma dopo essersi guardata un attimo attorno, corrug la fronte. - Stella... Dov Stella? Il gruppo si guard intorno e per la prima volta notarono la sua assenza. Harry si agit subito, guard sotto ai tavoli e dietro le piante giganti, ma non cera traccia di lei.

- Forse scappata con quegli altri pens Dean, guardando verso la porta dove era uscita alcuni minuti pri a, m impaurita, la professoressa Sprite. Hermione neg con la testa. - No, non lavrebbe fatto disse, pensierosa. - Hai visto come scappata quando ha visto Dobby... Perch non avrebbe potuto farlo anche questa volta? inquis Ron, sospettoso per latteggiamento di Hermione. Lei evit il suo sguardo. - Molto bene, andiamo a vedere. Come ha detto Harry, se successo qualcosa di grave potrebbero vere bisogno di aiuto... E nessuno disse pi nulla. Lasciando la met della classe abbandonata nelle serre, corsero attraverso il vento gelato, girando attorno al castello. Seamus aveva suggerito che lattraversassero per i corridoi sotterranei, ma Neville neg dicendo che la cosa migliore era passargli attorno, si faceva meno strada. Non discussero ulteriormente e seguirono Neville. Impiegarono circa dieci minuti per arrivare alla porta principale, ma non dovettero avvicinarsi troppo per notare che ci fosse qualcosa fuori luogo. U gran folla si riuniva attorno a na qualcosa, molto vicini al limitare della Foresta Proibita. Mentre correvano per raggiungerla, Harry pot scorgere a Hagrid ed un paio di professori addentrarsi nel bosco; il suo amico mezzogigante camminava con una balest a tra r le mani, e gli altri due con le bacchette sfoderate. Non trovarono un bello spettacolo. Molti studenti, la maggioranza di corsi superiori, circondavano madama Chips che cercava di trattenere la professoressa McGranitt su una sedia da campo. Silente era vicino a loro. - Sicura che stai bene, Minerva? domand Silente, sfregando le sue mani. Il freddo era insopportabile. - S, s, quante volte lo devo dire!? esclam, alterata, evitando i tentativi dellinfermiera per vedere pi dettagliatamente il suo braccio. Aveva un taglio molto brutto, ma non voleva farne una tragedia Albus, lho gia detto... non mi successo niente, solo un graffio. Sono preoccupata per i bambini... - Stanno tutti bene, li ho mandati nelle proprie Sale Comuni. Ora vatti a riposare... ma prima passa per linfermeria affinch Madama Chips possa curarti come si deve... Stava per controbattere di nuovo, ma lo sguardo di Silente non diede luogo a scuse. Poppy laiut ad alzarsi ed avanzarono a passo leggero fino al castello. - Professor Silente... che cosa successo? domand Harry, mentre gran parte dei curiosi si disperdeva. Hermione, Ron e Neville di avvicinarono per ascoltare. - Non lo sappiamo ancora rispose, calmo La professoressa McGranitt passeggiava qui con un grup del primo po anno e in quel momento si sent quel rumore. Neanche lei riuscita a descriverci che cosa o chi lo ha prodotto, ma fu tanto forte da sradicare un paio di alberi e ferire Minerva... spieg, segnando a dito un paio di tronchi caduti vicino la capanna di Hagrid. Hermione diresse uno sguardo verso la Foresta e trem. Si presentava lugubre come sempre, e lo circondava un sospettoso silenzio. Era risaputo che ci fossero una gran quantit di creature che abitavano l, ma che cosa avrebbe potuto provocare un suono tanto forte come quello...? Al tempo che Seamus e gli altri correvano verso gli altri caduti per vederli pi da vicino, Harry, Ron e Hermione si guardarono, come se condividessero la stessa idea. - Professore... non crede che si tratti di...cio, ci potrebbe essere V-Voldemort dietro tutto questo? Silente rimase quieto, impenetrabile, ma sua barba ebbe un tremito. Hagrid, Libera e la professoressa Caporal ce lo diranno tra poco. Vi suggerisco di ritornare alle vostre Sale Comuni... se si tratta di qualcosa di interesse comune, lo saprete allora di cena. E dicendo questo, si gir e cominciare verso il bosco. Hermione alz un sopracciglio, pens un momento e poi si rilass. Anzi, sul suo viso si fece largo un sorriso spontaneo. - Ti assicuro che non sar niente di gradevole pens Ron, ancora con una faccia terrorizzata. - Chi lo sa, Ron... Forse sono buone notizie? disse Hermione, molto pi tranquilla dei suoi amici, e prima che Harry potesse domandargli a che cosa si riferiva, la vide correre verso la Torre di Grifondoro.

Loro la seguirono, facendo gli scalini due a due. I corridoi si erano riempiti di gente, tutti affacciati alle finestre o spingendosi per accaparrarsi un posto nelle terrazze pur di vedere che cosa era successo. Harry,Ron e Hermione erano gli unici a camminare contro corrente, cosa che gli cost abbastanza per arrivare fino al ritratto della Signora Grassa. - Dimmi carina, cosa fu quel rumore? Il Barone Sanguinario non ha fatto altro che gridare che iniziata la battaglia... parl la Signora Grassa, nervosa, seduta scomodamente nella sua poltrona rosa e mordendosi le unghie. Hermione neg con la testa. Non sappiamo ancora niente, ma tutto sotto controllo gli assicur, e lei sospir, tanto forte che si alz di qualche centimetro il tessuto del suo olio su tela. - Che sollievo.. almeno i bambini stanno bene...quella ragazza ha unaura molto speciale... - Una ragazza? Chi? - domand Harry, interessato. - Quella che aiut i bambini... Sir Nicholas mi raccont tutto un paio di minuti fa, ne stato testimone oculare... spieg, ed i tre amici scambiarono sguardi sospettosi E qui dentro... stata veramente molto opportuna... Ron non lasci che finisse il discorso ed avanz verso di lei, deciso. La Signora Grassa respir appena. - Forza, muoviti, dobbiamo entrare ordin Ron, impaziente, facendogli un gesto con le mani affinch li facesse passare. - Non senza la parola dordine, caro disse, sorridendo forzatamente. Lui sbuff. - Sono sei anni che entriamo e usciamo di qui, e non ricordi ancora le nostre facce... mormor verso Harry, infastidito. - E il suo compito, Ron, non essere infantile lo rimprover Hermione, mettendosi poi di fronte al ritratto Magic Mushroom. - Grazie, tesoro sorrise la Signora Grassa, aprendo il ritratto affinch i tre entrassero, bench ancora stava guardando Ron di traverso. Attraversarono praticamente contemporaneamente la soglia. Ginny li raggiunse prima che avanzassero troppo, e fece loro un gesto col suo dito affinch non emettessero un suono. Ron corrug la fronte, e sua sorella gli fece segno di guardare il camino: L, seduta tra alcuni cuscini molto vicino al fuoco, e con due piccole bambine abbracciate a ogni lato, Stella parlava soavemente a un gruppo di bambini. Erano i bacuccati in coperte natalizie m e, mentre tremavano sottilmente, ascoltavano con attenzione quello che lei diceva. Ginny li sollecit a camminare fino ad uno degli angoli. Da l avrebbero potuto ascoltare meglio. La Sala Comune era mediamente piena, ma li circondava un silenzio dattesa. Tutti sembravano immensamente interessati nel racconto di Stella. - ...allora Ron avanz col suo cavallo attraverso i quadrati bianchi e neri, in quella che fu una giocata magistralmente strategica. In fondo sentiva che era una pazzia scarificarsi, ma non lavesse fatto quella mossa, Harry non poteva fare Scaccomatto per uscire di l... Tutti i bambini fecero un Ooooohh! di ammirazione, e Stella gli sorrise, divertita. In quel momento not che Ginny gli faceva segno di guardare alla sua destra. L, in piedi e con le facce interrogative , Hermione, Ron e Harry la guardavano fissa negli occhi. Stella torn a sorridere. - Che successe a Ron? Vinsero la partita? - Hermione era una torre... che fece dopo? - Harry riusc a trovare la Pietra Filosofale? Stella sospir davanti alla curiosit dei bambini, per poi fissare i suoi amici. Eccoli sono qui... Perch non lo chiedete direttamente a loro? I bimbi si girarono istantaneamente e, al vedere i tre proprio davanti a loro, rimasero tutti a bocca aperta. Era come se il tuo supereroe preferito abbandonava il fumetto e ti veniva a trovare. Harry si avvicin, lentamente, e si sedette su uno dei cuscini. Una bambina con gli occhi grandi e neri lo guardava stupefatta.

- Tu... tu...tu s-s-sei Harry Potter? balbett, e Harry la guard con tenerezza. - Proprio cos rispose, e poi gir la testa verso Stella Stanno tutti bene? Che cosa successo? - Stanno molto bene, dopo parleremo di ci disse, tranquilla gli stavo raccontando le tue avventure mentre aspettavamo. Ho pensato che li tranquillizzasse, visto che... - ... visto che il professor Silente e Harry sono qui, non ci succeder niente di male la interruppe un bimbo con i capelli castani ed occhi scuri, che pareva il pi piccolo del gruppo. Termin la frase con entusiasmo, e i suoi compagni annuirono, allegri. Stella guard Harry ed arross. Lui gli sorrise in risposta. - Ecco Ron! esclam un altro di loro, guardando verso Ron. Lui sgran gli occhi, sentendosi improvvisamente osservato. - E stata la migliore partita di scacchi che ho mai sentito.. Ron strinse le labbra, un po imbarazzato, senza sapere se dovesse dire grazie o no. Una bambin con le trecce a molto lunghe poi guard Hermione. - Lei Hermione, sono sicura! Hermione annu lievemente, tutta rossa in faccia, ed insieme a Ron presero un cuscino e si sedettero vicino al fuoco. Stella si rallegr molto vedendoli tutti riuniti. A poco a poco la Sala Comune cominciava a riempirsi di gente, tutti attratti dalla diceria che i bambini attaccati da non si sa cosa erano nella Torre di Grifondoro. Lei si accomod, contenta; abbracci pi stretta una bambina con i capelli biondi e gli occhi azzurri che sembrava ancora molto shockata dallepisodio. Quindi alz gli occhi verso Harry. Bh, io so solo quello che successo fino a ch fin la partita di scacchi... Forse Harry vuole raccontarci il resto della storia... disse, accomodandosi come una spettatrice in pi, e Harry si sent oppresso. Tante piccole facce, alcuni intorpiditi e altri un po nervosi, fissarono gli occhi su di lui, sperando che parlasse. A quanto pare, erano rimasti molto intrigati dalla storia che gli aveva raccontato Stella. - Dopo di che distrassi il Re affinch Harry potesse vincere la partita, lui doveva attraversare il campo di gioco, scendere alcune scale ed entrare in un salone molto antico, pur di prendere quel disgraziato che voleva rubare la Pietra Filosofale... cominci a dire Ron, felice per un momento di essere al centro dellattenzione, e nuovamente dopo le sue parole si sent un Ooooohh! collettivo. Pot vedere con la coda dellocchio Neville, Lavanda e Colin sedersi molto vicino a loro, visibilmente interessati e attenti alla conversazione. Hermione schiar la sua gola. - Lunica forma di ottenere la pietra era attraverso lo Specchio delle Brame, ma nessuno sapeva come farlo... - Lo specchio di che? domand uno dei bambini, e Harry gli sorrise. Prese fiato, mosse il suo cuscino per stare pi vicino a loro, e cominci a parlare. La bambina con le trecce sorrise emozionata avendolo al suo fianco. - Lo Specchio delle Brame... spieg Harry, tranquillo In lui puoi vedere tutto quello che pi desideri... Io ho visto... bh, ho visto quello che pi desideravo al mondo... Dietro le sue ultime parole, un tenue silenzio cal anche sugli studenti pi grandi. Tutti loro sapevano che cosa pi anelava Harry... Stella gli diresse un sorriso di comprensione e lo invit a continuare con la sua storia. Lui, cercando di abbandonare il repentino dispiacere che lo sequestr, torn a sorridere. - E vero che quando hai recuperato la pietra avevi 11 anni come noi? domand il bambino coi capelli castani, avido di sapere la risposta. Nuovamente tutti gli sguardi confluirono su di lui. - Ehmmm , eee... s. - Rispose, dubbioso. Non era sicuro di voler fomentare quel tipo di avventure in bambini cos piccoli. In realt, non ricordava di essere sembrato tanto indifeso quando lui av eva 11 anni... Il gruppo sussurr un wow dammirazione e sorpresa, perfino alcuni studenti del quinto anno che sembravano essere appena venuto a conoscenza dei passati avvenimenti. I bambini vedevano in Harry leroe pi grande che avrebbero potuto conoscere, e sorrisero emozionati verso di lui, dimenticando che di recente avevano subito una dolorosa perdita. Ron pens che da un momento allaltro i bambini gli si scagliassero addosso e comincias sero a toccarlo come fosse benedetto. - Non ci succeder mai niente di brutto... Ci proteggerai tu, vero, Harry? La bambina con le trecce, emozionata, lo sollecit con lo sguardo a dire di s. Harry sent che si gravava di una grande responsabilit, una in pi tra tante, ma non aveva cuore di negarsi.

- Sar sempre qui se avete bisogno di me rispose Harry, sicuro, guardandoli tutti e sorridendogli affettuosamente. Per la seconda volta in quellanno, si sent completamente adulto. Ma non sapeva se era una cosa buona o cattiva...

Per quasi mezzora, Harry, Ron e Hermione narrarono il continuo della storia con euforia e creando una bella atmosfera. Perfino gli abitanti dei quadri si muovevano, impazienti al prodursi di troppo silenzio o sorpresi quando si narravano le parti pi importanti. Stella fissava lo sguardo su Harry ogni volta che toccava a lui parlare, e quando tocc ad Hermione, una bambina di carnagione scura tir Harry per una manica, con circospezione. Gli piaci disse, sorridendo verso Stella che era presa dal racconto di Hermione. Rise piano e torn al suo posto, lasciando Harry con un leggero rossore ed un sensazione molto gradevole nel suo stomaco. Abbass lo sguardo e si dedic solo ad ascoltare, fino a che, ormai vicino alle nove di sera, vide un paio di bambini addormentati sui cuscini, accoccolati sotto le coperte. Dando unocchiata generale, tutti i piccoli avevano facce stanche e assonnate, ma erano talmente interessati alle storie di Harry ed i suoi amic che nessuno di loro voleva i andare a letto.. Stella, in un tono dolce ma diretto, promise loro che avrebbero continuato con la storia un altro giorno, ma che adesso dovevano andare a dormire. Ancora un po reticenti, si alzarono lentamente da terra e presero a salire, uno ad uno, nelle rispettive camere da letto, non senza prima salutare Harry, Ron e Hermione con ammirazione. Stella dava un bacio sulla guancia uno a uno prima che salissero la scala. Quando l'ultimo era sparito dietro la porta dalle sua camera da letto, Stella prese posto in una delle poltrone vicino al camino, sentendosi osservata. Gran parte della moltitudine fino a fa poco agglomerata intorno al camino, era sceso a cenare, ma varie persone speravano di ascoltare la sua storia. Tutti quell che rimasero erano dell'Esercito, i per questo Stella si sent un po pi libera per parlare. - Dicci che cosa bolle in pentola la sollecit Ron, sedendosi nella poltrona davanti a lei. Harry, Hermione, Neville, Cal, Lavanda, Colin, Dean, Seamus e Ginny presero posto l vicino ed affinarono ludito. - Non c molto da dire in realt si scus Stella, stringendosi nelle spalle. Ron fece una faccia delusa Neanche io sono riuscita a capire molto di quello che successo. Appena ho sentito il rumore, sono corsa dietro la Sprite e sono arrivata giusto in tempo per aiutare la McGranitt... - Ma, che cosa successo esattamente? domand Hermione, ansiosa. - Ho sentito solo quel rumore... e poi ho visto un paio dalberi che minacciavano di cadere sui bambini. Insieme alla professoressa Sprite siamo riuscite ad immobilizzarli il tempo necessario affinch potessero mettersi al sicuro... E in quel momento arrivato Silente, e mi ha mandato con i bambini in Sala Comune. Mentre alcuni scambiavano i propri commenti a riguardo, Ginny prese la parola. Hai idea di che cosa ha causato il rumore? Stella strinse le labbra con reticenza, ma subito cerc lo sguardo di Hermione. Lei cap allinstante. - Tu credi... credi che magari... balbetto, ma Stella sembr confermare i suoi sospetti. - Non so a voi, ma... cominci a dire inquieta - ...a me sembrava pi un gruppo di Giganti... - Giganti!! gridarono Dean e Neville allunisono, praticamente svenendo nelle loro sedie. Gli altri zittirono un grido di sorpresa. - Era cos logico, non lo capite? Hagrid c riuscito! E riuscito a convincere i Giganti a venire in nostro aiuto! esclam Hermione, entusiasmata. Stella sorrise, molto pi rilassata. - E queste dovevano essere le buone notizie? La rimprover Ron, deglutendo. Hermione annu, timida, ma Harry non sembrava molto contento. Per molto pericoloso che ci siano dei Giganti a Hogwarts... - Pi pericolosi di un centinaio di Dissennatori? inquis Seamus, ricordando quando, al terzo anno, dovettero sopportare la presenza di svariati guardiani della prigione di Azkaban in ogni angolo della scuola, per tutto il panico che aveva causato quel pericoloso criminale evaso, Sirius Black...

Harry consider il commento di Seamus e prefer tacere. Stella prese la parola. Giganti o Dissennatori... in questi tempi uguale. Harry ha ragione; non possiamo credere che manterranno un buon comportamento finch sono qui... Sempre se, bh... sempre che siano davvero Giganti... - Cosaltro potrebbe essere? pens a voce alta Colin. - Qualunque cosa rispose Cal, sicura non conosciamo neanche la met delle creature che abitano la Foresta Proibita... Prima che finisse di parlare, la porta del ritratto si apr di scatto. Dennis entr nella sala correndo. - Ho finito ora di cenare... ed il professor Silente non ha detto niente sullincidente comment, ansimando. Si sedette vicino a suo fratello per riprendere fiato. - Non c dubbio, devono essere Giganti assicur Ron, accomodandosi nella sua poltrona, cercando di abituarsi allidea Se no, perch il Preside vorrebbe mantenere il segreto? - Il professor Silente ci sorprende continuamente, Ron. Non lo sottovalutare... pens Hermione, e Lavanda annu al suo fianco. - Ma, di che cosa vi preoccupate? disse improvvisamente Dean, saltando dalla sedia non importa quanto pericoloso o feroce od orripilante sia... Harry il nostro eroe, non cos, compagni? Dopo le sue parole, li circond per alcuni secondi il silenzio, e poi, contemporaneamente, tutti si misero a ridere. Stella arross unaltra volta, sentendosi responsabile di quella frase. Evit lo sguardo di Harry, ma non ritard a condividere le risate con gli altri. Harry voleva dirgli quanto era stato bello trovarla l, circondata da un gruppo di bambini, raccontando le sue avventure come se fosse la migliore delle storie di fantasia... Ma non voleva perdere il suo tempo domandandogli come fosse venuta a conoscenza di tutti quei dettagli. Col passare del tempo, il suo nome e le sue azioni si erano sparse per il mondo magico alla velocit della luce. Losserv soltanto e sorrise, imbambolato. Non voleva ancora definire il suo sentimento verso di lei: ma era gradevole, molto gradevole, e per adesso gli bastava questo. Era felice, in quellesatto e preciso istante della sua vita, e non gli importava nientaltro. Neanche un terrificante gruppo di Giganti. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Scese rapidamente le scale, sopport il dolore nelle sue costole e si sedette, con difficolt, sotto una delle finestre della sala da pranzo. Era completamente sigillata con delle tavole di legno, per cera uno spazio attraverso il quale si poteva vedere lesterno. Fino a qualche minuto prima la notte era illuminata da una bella lu calante, ma na ora non cera altro che unintimidante oscurit, che fece svanire le sue possibilit di fare una passeggiata. E lui sapeva perch: lavevano seguito, lo stavano spiando... In ogni secondo poteva sentire la presenza di un Dissennatore, molto vicino, avido di un paio di ricordi felici dei quali alimentarsi... Con la respirazione affannata, in una delle notti pi gelide della stagione, Bellatrix Black Lestrange si sistem il suo cappuccio nero e si appoggio alla siepe davanti la strada. Avrebbe aspettato tutta la notte se fosse stato necessario. Doveva uscire prima o poi, lavrebbe obbligato a farlo ma... Chi avrebbe mai pensato che quella stupida catapecchia chiamata Stamberga Strillante, era protetta con un potente incantesimo? Si gir alla sua destra e vide, inquieta, il fluttuare nauseabondo di uno dei Dissennatori che laccompagnavano. Nemmeno questo aveva il potere di forzare lentrata. Non gli rimaneva altro che aspettare... sopportare la voglia di farlo a pezzi con le proprie mani. Aveva osato prendersi gioco di lei, era scappato dalle sue grinfie praticamente immune, e questa non avrebbe aspettato per verificare come diavolo ci era riuscito. Circond un'altra volta la casa, mantenendo a debita distanza dai Dissennatori. A lei non la ferirebbero... avevano precise istruzioni di Voldemort, ma non poteva fidarsi troppo. Erano le creature pi orrende che abitavano il suo mondo, e non voleva correre rischi non necessari. Tentando di non fare troppo rumore, si avvicin ad una delle finestre aperte che davano ai piani inferiori, allung la sua mano per separare i battenti... e dopo la ritir, fumante, soffocando un grido di dolore. Non importava quanto piano si avvicinasse: ogni volta che toccava un centimetro di quella casa, un'intensa sensazione di scottatura sequestrava il suo corpo. - Hey... voi due! Non vi avvicinate troppo. Non sono disposta a perdere i miei guardaspalle... - Ubbidendo, i Dissennatori fecero uno sgradevole suono gutturale simile ad un tossicchio, forse infastiditi, e fecero alcuni passi indietro. Ansimante, luomo con i capelli neri strisci come pot fino al tavolo della sala da pranzo, e ci si nascose sotto. Raggrinz la fronte dal dolore e si port le mani al petto, e lanciando maledizioni a basso volume. Al meno per

adesso, quella casa supponeva il miglior nascondiglio che poteva desiderare. Ma era in trappola, isolato. Il passaggio fino al Platano Picchiatore era bloccato allinterno... si poteva soltanto arrivare alla casa, ma non uscirne... e lui non aveva fatto i conti con quello spaventoso dettaglio. Lelaborato piano che tanto gli era costato tracciare durante quei mesi era andato in fumo, e se non avesse ricevuto un rapi o aiuto, avrebbe perso lunica d possibilit di sopravvivere... Bellatrix fece uno sbuffo dimpazienza e torn alla sua posizione nella siepe. Non gli avrebbe dato neanche lopportunit, chiaro che no. Doveva uscire, doveva farlo... in qualsiasi momento, e allora non avrebbe avuto scampo. Non si sarebbe permessa di sbagliare questa volta, il Signore Oscuro non glielo perdonerebbe. Stavano correndo parecchi rischi... le cose non erano riuscito come previsto, e questa cosa teneva tutto il gruppo sulle spine. Nessuno poteva permettersi il lusso di sbagliare adesso. Dovevano eliminare il pi presto possibile quella spia... altrimenti, le conseguenze sarebbero nefaste. Bellatrix lo sapeva... tutti i Mangiamorte lo sapevano. E lui... specialmente lui., quel putrido fuggiasco disertore, doveva essere cancellato dalla terra con premura. La sua sola presenza supponeva la peggiore delle minacce, e se riusciva ad arrivare al castello di Hogwarts... Bellatrix prefer non pensarci. Non sarebbe successo, non poteva succeder e... ci avrebbe scommesso la sua stessa vita.

/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Il gioved, dopo pranzo, la Biblioteca era piena di studenti, la maggior parte si anticipavano un paio di compiti per stare pi tranquilli nelle loro rispettive vacanze di Natale. Stella, combattendo da sola col suo compito di Rune Antiche, era seduta su uno dei tavoli accantonati ad un lato della sezione di Pozioni. Corrugava la fronte ogni qualche minuto, concentrandosi per fare un buon lavoro. Dovevano consegnare quella prova il luned seguente, ma prefer anticiparsi . Cos avrebbe avuto pi tempo libero per fare altre cose... Dormire... camminare... pensare... Arross un po e si immerse ancora di pi nel grosso libro che aveva davanti, forse provando a nascondersi dietro le sue pagine. Doveva riconoscerlo... voleva pi tempo per pensare a Harry... visto che, dopo tutto, lunica cosa che poteva avere di lui: un pensiero, unidea, unillusione. Sentendosi triste e maledicendo un'altra volta la sua fortuna, si alz per cercare un nuovo libro, uno su Culture Ancestrali col quale finalmente finirebbe il suo lavoro. Si avvicin alla scrivania di Madama Pince, gli chiese dolcemente del titolo che necessitava, e questa gli indic uno degli scaffali dell'entrata. Stella cammin fino a l, percorse alcuni minuti le file di grandi e pesanti libri... fino a che trov il suo, tanto vecchio e sciupato che cred che non fosse capace di leggerlo. Stringendolo fortemente contro il suo petto affinch non scappasse nessuna delle pagine, ritorn al suo tavolo, spostando la sua pergamena per fare spazio. Fu allora quando la vid semplice ma e, perfetta, poggiatasopra la sua traduzionedi Rune. Una piccola farfalla di carta, fatta palesemente a mano, riposava con naturalezza sulla sua pergamena. Stella la prese nelle sue dita, la sfior per sentire la sua tessitura, e diedeuno sguardo in tutte direzioni, pur di scoprire il responsabile di quel misterioso regalo. Ma non trov nessuno, salvo decine di concentrati alunni che appena alzavano le teste dai loro compiti. Stella torn ad ammirare la farfalla e sorrise, grata. Qualcuno, cosciente o no, aveva rallegrato la sua giornata. Non molto sicura, torn a sederei decisa a terminare la sua prova, lasciando quell'opera d'arte vicino al suo inchiostro. Ogni certi secondi alzava gli occhi per vederla, incolume, scrutinando nel suo interno sul possibile artista. Aveva una possibile lista di sospetti, e sorrideva ampiamente pensando ad una persona in questione. Ma subito si rimproverava da sola, impegnandosi a pensare ad un'altra cosa, a continuare con i suoi compiti... ed ancora cos la sua mente volava, autonoma, fino alla dolce immagine di un giovane con gli occhiali, concentrato ed allegro, piegando con le sue mani una piccola farfalla di carta... Un'ora pi tardi, Stella abbandon la Biblioteca con una calda sensazione di benessere. Portava quella farfalla nelle sue mani, disposta a lasciarla in un posto privilegiato vicino al suo letto. Ma, girando nel primo angolo diretta alla Torre di Grifondoro, il suo cuore si trattenne ed i suoi occhi si spalancarono dallo stupore. Levitando di fronte a lei, a non pi di un metro di distanza, due farfalle di carta, identiche a quella che teneva ne sua mano, la stavano lla aspettando. Stella soffoc un grido di commozione. Si avvicin lentamente, le prese con le sue mani e le accarezz. All'improvviso i suoi occhi si riempirono di lacrime. Chi cera dietro a tutto questo? Quale era il suo scopo?... Conserv i tre pezzi di carta nel suo zaino, ma alcuni passi pi in l l'aspettavano cinque di loro, volteggiando con la brezza del corridoio come se avessero preso vita. Leggiadre, suggerivano al passante che notasse la loro presenza di prendere in direzione di una stretta scala disposta a uno dei lati. Stella alz un sopracciglio, sospettosa, ma sorrise davanti a quell'indiretta proposta e sal, uno ad uno, i lunghi scalini. Incollate sulla parete ogni qualche metro, due o tre farfalle gli indicavano la strada corretta. Quando credeva di aver gi attraversato almeno un paio di piani, la scala arriv alla sua fine. Di fronte a lei, e mostrando la cosa unica che rimaneva da scoprire, una porta di legno, abbastanza consunta, si sollevava silenziosa alla fine di un profondo corridoio con dei

grandi finestroni. Levitando al suo passo trov varie farfalle in pi, tutte uguali, accertandosi che lei capisse il messaggio. Arrivando alla porta, la spinse soavemente con la punta delle dita, nervosamente curiosa, e qu ello che trov non l'avrebbe sognato n in un milione di anni. Tappezzando il soffitto e le pareti, centinaia di farfalle di tutti i colori, tutte piegate in carta, volteggiavano graziosamente per la stanza, incorniciate tra i flebili raggi di sole che si facevano breccia tra le finestre. Sorrise ampiamente davanti a quella scena, lasci cadere il suo zaino pieno di libri e sent, finalmente, che non doveva nascondere i suoi sentimenti davanti a nessuno. Lasci che le lacrime cadessero, apr le braccia e lasci che le migliaia di piccole ali l'avvolgessero con il loro incantesimo. Sarebbe potuta rimanere l per sempre... voleva farlo. - Sorpresa!! -si sent forte e chiaro da uno degli angoli. Stella si allarm bruscamente. Diresse il suo sguardo verso la fonte del suono, un po spaventata, e di l apparvero una ventina di visi conosciuti, amichevoli, sinceri. Molte farfalle si dispersero per farli passare, e lasciarono vedere, dietro di loro, un tavolo pieno di cibo, con palloncini, serpentine e coriandoli. Tutto decorato per l'occasione. - Che cosa... che cosa ci fate qui? Che cosa sta succedendo? -domand, con la voce strozzata a causa dell'emozione e la sorpresa. Ron si affrett tra gli altri ed alz un sopracciglio. - Non avrai dimenticato il tuo compleanno, vero? Stella ritard alcuni secondi a reagire. Il suo viso si paralizz, trattenne il respiro e desider con tutte le sue forze una sedia dove svenire. Ron si angosci davanti alla scena, credendo che si era sbagliato di giorno o che a Stella non gli piacevano semplicemente le feste. Scambi con Ginny uno sguardo sorpreso, ma Stella tir fuori le forze che le rimanevano e cominci a parlare. - Ron... Amici... scusatemi. Mi avete preso alla sprovvista, nientaltro si scus, sorridendo debolmente E che... bh, io... da moltissimo tempo che non festeggio il mio compleanno, un po imbarazzata, evitando gli sguardi Mia madre... lei... non molto brava con le date, e io... bh, ho finito per dimenticarlo ogni anno che passava... Harry sent un pizzico di tristezza proprio in mezzo al petto. Senza volerlo, port alla sua mente il ricordo di ogni compleanno, solitario, deprimente, nel quale nessun essere del pianeta si ricordava di lui e della sua irreversibile crescita. E contemporaneamente ricord l'allegria che suppose il suo compleanno numero undici, il suo incontro con Hagrid e la bella notizia di essere un mago, la verit sui suoi genitori e la possibilit di abbandonare i Dursley almeno per gran parte dell'anno. Sapeva per esperienza propria la desolazione che produceva un compleanno da solo, dimenticato da tutti... e non avrebbe lasciato che qualcuno vicino a lui soffrisse pi per quel motivo. - Da oggi non lo dimenticherai mai pi disse Harry, intenerito. In un istante desider di dimenticare tutte quelle persone che lo osservavano e correre, andare fino da lei ed abbracciarla per ore intere. Ma non poteva; non solo per la presenza degli altri, se non perch portava tra le sue braccia una deliziosa torta, decorata con le meringhe colorate e con scritto sul bordo: Buon Compleanno Stella. - No, non lo dimenticher... indubbiamente no - rispose, stordita e lusingata. Port alla sua mente l'immagine di suo padre, alto ed imponente come sempre. Era molto piccola, il ricordo era torbido ed int errotto, ma distingueva ancora la sua sagoma, le sue mani, la sua risata... la sua voce dicendogli "Figlia mia, oggi il tuo compleanno", ed un coppia, giovane e gentile, laccompagnava nell'unica festa di compleanno della sua vita... Neville, Ginny, Hermione, Colin... tutti gli sorridevano con affetto ed amicizia. Riusciva a malapena a credere che tutto quello stesse succedendo... davvero. - Come... come lavete scoperto? -domand Stella, stupefatta. - Ci ha avvisato Mamma, e ci ha detto anche che probabilmente lo avresti dimenticato -disse Ginny, con gli occhi appannati. Gli sorrise affettuosamente. - Oh, Molly... -sussurr Stella, tanto grata che non stava in s dallemozione- Per, tutto questo? troppo... non me lo sarei mai aspettato... non so davvero come ringraziavi per... - Non mi guardare... stata tutta un idea di Harry-confess Ron, sorridendo perspicace. Harry arross da morire ed abbass lo sguardo verso la torta, come se fosse molto interessato ai misteri culinari del pandispagna, manicaretti, meringa, scintille di cioccolato...

Ma gli sguardi lo pressarono affinch alzasse la testa e si trovasse, irrimediabilmente, con gli occhi emotivi di Stella. Lui sorrise, contento di essere stato il responsabile di tanta felicit. Si avvicin alcuni passi, timido, e gli allung la torta di alcuni centimetri. - Esprimi un desiderio - disse, mentre gli altri si avvicinavano da dietro. Stella neg soavemente con la testa, mantenendo il sorriso tenero e gli occhi in Harry. - Il mio desiderio si gi realizzato - mormor, in un tono speciale che solo Harry poteva riconoscere. Quindi si inclin soavemente, prese aria e soffi le candele. Tutti applaudirono, gioiosi. - A mangiare! - esclam Ron, e Stella sent voglia di ridere. C'era qualcosa in Ron che gli ricordava suo padre... quella giovialit, quell'entusiasmo... Ginny corse fino da Stella e l'abbracci forte. Hermione si allarm e fece un gesto di volerle separare, ma si impegn a non fare niente. Pensare che Stella non aveva celebrato ma il suo compleanno era solo un dettaglio i della sua enorme tristezza. L'osserv e sorrise; molti si erano dedicati in questa vita a dirgli quello che doveva o non doveva fare... e Hermione non era disposta a prendere quella posizione. Lei era sua amica, e come tale avrebbe condiviso la sua allegria. Quando Ginny la lasci, subito dopo Ron gli fece il suo abbraccio, e dopo Hermione, indecisa, ma Stella la strinse tanto forte che ella non trov altro rimedio che cedere. Quindi tutti andarono fino al tavolo del cibo, godendo di un banchetto che, apparentemente, era stato incaricato ad un paio di elfi domestici. La cosa importante era che Hermione non lo venisse a sapere. Era il turno di Harry. Sapeva che in qualunque istante sarebbe diventato di un rosso ac ceso, ma fece finta di niente ed avanz verso di lei. Stella aveva ancora i suoi occhi pieni di lacrime, e trovandosi con lo sguardo di Harry, maledisse s stessa per essere chi era... per avere quel viso, quelle mani, quel nome. Lunica cosa che voleva era abbracciarlo e riposare nella sua spalla fino a che imbrunisse. Ma no, non poteva... non doveva. Mantenne il suo sguardo, e cerc di sorridere. Lui se lo meritava... se lo meritava tutto... Li separavano solo alcuni centimetri, ma Harry era troppo nervoso per decidere che cosa fare. Allora lei prese liniziativa: si mise sulle punte dei piedi, lo prese per il viso e lo baci sulla guancia. Lui chiuse gli occhi mentre dur il contatto. - Grazie, Harry... significa molto per me-mormor, commossa. Harry sussurr quasi un "di niente come un sospiro, perch apparentemente quel bacio gli aveva rubato la met dell'aria nei suoi po lmoni. Stella sorrise davanti alla scena, divertente, e la voglia di abbracciarlo increment... - Venite qua o non assaggerete la torta-parl loro Dean dal tavolo, masticandone un gran pezzo. Loro assentirono, sorridenti. Subito Neville verso da bere per tutti e brindarono per l'avvenimento. Stella sentiva che quell'era troppo... che molti di loro, in un giorno molto vicino, si sarebbero pentiti di essere stati l... ma decise di approfittare del momento, non lasciandosi abbattere da queste idee pessimiste. Era felice, in quell'esatto e preciso momento della sua vita, e non gli importava nient'altro. Neanche il fatto di doversi allontanare, presto o tardi...

Cap.

XV: Il Mio Miglior Natale

Era gi una settimana che Harry vigilava sui folletti che collocavano gli addobbi di Natale nelle aule, nelle terrazze, nei corridoio. E durante quei giorni, la sua ricerca incosciente di un ramo di vischio era diventata frenetica, ma aveva vagato per molti posti e ne trovava ancora nessuno. Era gi stanco di vedere campanellini, bastoncini dolci,

renne di zenzero o stelle dorate. Aveva bisogno di quel vischio; era il suo alibi, e senza di lui, non sarebbe stato capace di fare quello che ormai un milione di volte aveva ripassato nella sua testa e che non poteva concretizzare ancora. Non voleva fare qualcosa di precipitoso e rovinare tutto. Aveva fatto le cose con una calma impressionante... voleva assicurarsi di non essere ridicolo, e lei sembrava godere di quella tattica. Ma non sapeva quanto tempo ancora poteva continuare a sopportarlo... averla al proprio fianco senza prenderla per mano, sfiorare la sua guancia, senza sorridergli come un idiota ogni volta che si incontravano. Ricord quellepisodio con Cho ed il vischio nella Stanza delle Necessit al settimo piano, ma giustamente gli sembr di cattivo gusto usare quello. Avrebbe continuato a cercare finch non ne avrebbe trovato uno. Pensando al vischio arriv alla Sala Comune, dopo aver attraversato il ritratto della Signora Grassa, il panorama suggeriva imponentemente che le ferie natalizie si avvicinavano a passi da gigante. C'era molta gente che andava e veniva, saliva e scendeva le scale per le camere da letto, ed al centro, la professoressa McGranitt fermava tutti gli alunni ed annotava qualcosa in una gran pergamena. Si gir e, quando vide Harry, gli fece un gesto affinch si avvicinasse. Not Hermione e Stella che conversavano vicino al fuoco, ma cerc di non essere troppo evidente e non si gir. - Potter, temo che non potrai uscire questanno per le feste - gli comunic, sistemandosi gli occhiali - Remus e gli altri sono dovuti partire e non c' nessuno a Grimmauld Place per accoglierti... Harry si limit ad assentire, distante. La cosa certa che non aveva pensato alla possibilit di andare via da Hogwarts per Natale, dopo tutto. Credeva fermamente che non esisteva miglior attrattiva della compagnia di Stella che laspettasse fuori dal castello... Poi fiss losguardosulla pergamena della McGranitt e corrug il cipiglio.

- E successo qualcosa? Non vedo molti nomi sulla lista... La McGranitt sorrise, un po impaziente. Sembra che in molti abbiano di meglio da fare durante le vacanze gli disse, strizzandogli un occhio e camminando verso lentrata per fermare un gruppo del terzo anno. Harry apr la bocca per rispondere, confuso, per la voce di Ginny lo chiam. Vicino al camino, gran parte dellEsercito di Silente si univa in una risata; Colin aveva raccontato una barzelletta niente male. Harry sorrise verso tutti e si avvicin. - Ci siamo riuniti ieri pomeriggio e abbiamo accordato allunanimit che resteremo a Hogwarts spieg Hermione, e gli altri annuirono con entusiasmo. Harry alz un sopracciglio. - E perch lo fareste? disse, sereno, ma un po inquieto. Dennis e Lavanda si scambiarono uno sguardo confuso Ginny tua madre sarebbe molto dispiaciuta se non tornate per le vacanze di Natale... la stessa cosa succede con la tua, Seamus... o con i tuoi genitori, Hermione. Che cosa vi trattiene ad Hogwarts? Ginny corrug la fronte, pensierosa. Non avrebbe mai pensato che Harry avrebbe reagito cos. Perch? Ti dico solo due lettere: ES rispose, contrariata. Ron abbass lo sguardo immaginando di conoscere le ragioni di Harry per non volere che molti di loro restassero a Hogwarts durante le vacanze. Sorrise perspicace, diresse uno sguardo sottile verso Stella e torn ad accomodarsi nella poltrona per fissare gli occhi di Harry. - In questo periodo la scuola deserta, e questo ci d lopportunit di fare lezioni di Difesa senza problemi pens Ernie, senza notare il tono distante di Harry Inoltre... Stella, Theresa e Neville e tu sareste rimasti comunque, e quindi abbiamo deciso di farvi compagnia. - Hai passato tanti natali da solo, Harry, e non crediamo che sia giusto. Ora siamo un gruppo, e dobbiamo aiutarci in tutto pronunci Dean, soddisfatto. - Siamo tipo i Moschettieri... uno per tutti e tutti per uno... anche se, pensandoci bene, avremmo bisogno di troppe spade... Lo spirito sorridente che si era impadronito dell'Esercito negli ultimi giorni, esplose in numerose risate dopo l'intervento di Colin. Harry sospir, rassegnato, e si un alla risata collettiva. Non gli piaceva troppo che venticinque conoscenti gli sarebbero stati sempre intorno in quelle settimane, ma apprezzava molto la loro intenzione di rallegrarlo e di fargli compagnia durante le feste. C' tempo per tutto, pens sorridendo, gi pi tranquillo. Presto intorno a lui, e soprattutto dopo il pranzo, centinaia di studenti scendevano per la scala principale con un

paio di valigie e debitamente coperti per il viaggio. Quasi due settimane di ferie sarebbero state sufficienti per mettere in forma lEsercito. Con tutti i compiti che avevano avuto col resto delle materie, quasi non gli era rimasto tempo per lES. Nel momento della cena, praticamente gli unici in tutta la Sala Grande erano Harry ed i suoi amici, in fatti dopo un momento di misero tutti su un solo tavolo. Quando Silente e la McGranitt entrarono per la porta laterale non poterono reprimere un sorriso. Osservarono distintamente quel gruppo, chiacchierando animatamente e brindando ad ogni minuto per una nuova scusa.

- E pensare che qualche volta mi hai suggerito di non permettere i loro incontri... scherz Silente, sorridendo sotto la barba. Minerva alz un sopracciglio E la cosa pi bella che si sia mai vista... rappresentanti di tutte e quattro le case che lottano per un obiettivo comune... - Riconosco di essermi sbagliata, Albus. Loro si riuniscono per divertirsi, ma non hanno idea di quello che stanno facendo per Hogwarts... - Vorranno che gli facciamo compagnia? Minerva neg con la testa, sorridendo. Certo che no rispose, e si gir Andiamo, lasciamoli soli. Vari metri pi in l, al tavolo di Corvonero, Ron e Seamus cercavano di mettersi daccordo. - ...ora siamo un gruppo legale, certo, ma Gazza continua a controllarci. E perfino entrato nelle nostre camere per accertarsi che tutti stessero dormendo... come faremo ad uscire senza che ci prenda? pens Ron, e Seamus si accomod sulla panca. - E unottima domanda disse Harry, pensoso. - Potremmo ingrandire il mantello invisibile di Harry quanto basta per entrarci tutti dentro sugger Cho, e gran parte dei presenti la guard come se fosse diventata matta. - No, no grazie disse Harry, guardando di traverso Neville Qualcuno altro ha unidea? - Pozione Polisucco? disse Dennis, e Ron fece una faccia disgustata. - A meno che non ci trasformiamo tutti in Gazza o Mrs. Purr, dubito che sia utile pens, ancora con quella smorfia di disgusto. Potremmo andare in pigiama disse improvvisamente Luna, con lo sguardo perso nel suo budino di spinaci e con lusuale tono sonnolento. Tutti si girarono verso di lei, e dopo le sue parole cal un silenzio tombale. Alcuni secondi dopo Hermione prese la parola. - Ehhh... una buona idea, in realt pens, corrugando la fronte davanti agli sguardi increduli di tutti. Lei si strinse nelle spalle - No, davvero, unottima idea. Se siamo in pigiama, risparmieremmo del tempo prezioso. Ron, dici che Gazza entrato nelle camere per accertarsi che stavate dormendo... se vi trova in pigiama nella Sala Comune, non avr modo di accusarvi... Seamus, Dean e Colin annuirono appena e sorrisero, in qualche modo approvando la soluzione transitoria. Gli altri cominciarono a parlottare entusiasmati. - Vari di noi sono prefetti... possiamo inventare una qualsiasi scusa se ci trova fuori dalle nostre stanze parl nuovamente Hermione, e Padma gli sorrise dal lato opposto del tavolo. - Inoltre, potremmo dire che Neville sonnambulo, e se Gazza ci trova nei corridoi, gli diremo che siamo usciti per cercarlo... concluse Lavanda, e Neville arricci il naso, afflitto. Perch doveva essere sempre lui il ridicolo della situazione? - A favore del pigiama party? domand Ginny, sorridendo, e tutti alzarono la mano. - Perfetto si rallegr Harry, poggiando il suo bicchiere di succo di zucca sul vassoio Non ne parliamo pi. Alle dieci in punto ci vediamo davanti larazzo di Barnaba il Babbeo, daccordo?

Tutti annuirono e poco a poco si dispersero. Le luci dei corridoi cominciavano ad affievolirsi e linsegnante Sprite lunica docente che era rimasta per la cena sugger loro che ritornassero quanto prima nelle loro Sale Comuni. Nessuno obiett e salirono rapidamente le scale. Lo show stava per cominciare. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/ Harry batt un paio di volte su uno dei vasi sullo scaffale con la bacchetta. - Prestate attenzione o non finiremo mai! Le risate e i mormorii che riempivano la Stanza delle Necessit cessarono appena sentirono lultimo grido di Harry. In uno degli angoli cera un grande albero di Natale decorato con delle palline luminose, e dappertutto cerano diverse decorazioni e ghirlande. Inoltre si sentivano dei canti natalizi in lontananza, come se dietro le pareti ci fossero nascoste un paio di altoparlanti. Hermione si corrug la fronte, sentendosi allimprovviso come se fosse bloccata in un ascensore di Londra. La scena era abbastanza singolare: distante dalla monotonia delle loro uniformi, i pigiami di ognuno facevano, nel complesso, uno strano collage multicolore. Indubbiamente, almeno per Harry, il pi interessante era quello di Stella. Ad ogni lato della sua camicia aveva una piccola tasca, e l cerano attaccati alcuni nastri con delle piccole farfalle disegnate, ma in quella di destra ne mancava una. Harry sorrise ed evit il suo sguardo per qualche secondo: lui aveva quel nastro, laveva trovato alla Tana, ed ora che sapeva da dove proveniva non se ne sarebbe separato per nulla al mondo. Torn a sorridere, schiar la sua voce e parl forte. - State andando molto bene, ma devo sapere un paio di cose prima di continuare spieg, passeggiando tra loro Il professor Carpatius disse che avrebbe segnalato ad ognuno, dopo il torneo, dove avevano sbagliato in modo da correggere lerrore. Voglio che vi concentriate su quello e lo provate fino alla fine della lezione concluse, e lo segu un gesto collettivo di assenso. Visto che le raccomandazioni di Carpatius erano abbastanza diverse, Harry si trattenne con ognuno per aiutarli nel loro miglioramento. - In generale mi ha fatto i complimenti, disse che avevo dimostrato di conoscere la tecnica, ma che mi mancava sicurezza gli disse Neville, stringendosi nelle spalle. - Sono daccordo afferm Harry, cominciando a parlare come un vero professore la cosa migliore che fai pratica con Owen, allora. Battere il vincitore del Torneo sar un gran appoggio per la tua fiducia sorrise, e Neville lo ringrazi. Owen alz il pugno dallaltro lato della sala, mostrandosi daccordo con lidea di Harry. - A me ha detto solo di controllare il mio temperamento comment Ron, tranquillo Nientaltro. E che continuassi a esercitarmi con il Rictusempra. Secondo lui mancavano un po di scintille in pi... - Fai quello allora lincoraggi Harry, girandosi poi alla sua sinistra e esercitati con Dennis. Carpatius gli ha fatto esattamente la stessa osservazione... Avanz di alcuni passi e si ritrov davanti a Stella, Hermione, Theresa e Ginny. A me non ha detto niente visto che non ne ha avuto modo... disse Hermione, un po delusa ma mi ha detto di sviluppare la mia intuizione. Disse che non mi mancava la sicurezza, ma un po di ambizione nel momento di dover combattere con qualcuno... strano, no? Harry stava per commentare ma qualcuno linterruppe. Si riferiva al fatto che non ti piace ferire nessuno... ma che quando affronti qualcuno come Pansy, dovresti lasciare da parte la tua bont e fare ci che devi disse Theresa, sorridente a me ha detto la stessa cosa... in realt, era molto sorpreso che fossi una Serpeverde... Hermione e Theresa si scambiarono un sorriso. Harry gli disse di fare coppia per allenarsi e continu il suo giro, ma mentre spiegava a Dennis come fare un buon Expelliarmus, alcune risate lo distrassero. Si g verso la sua ir destra e vide Stella e Ginny che si lanciavano qualcosa di bianchiccio con le loro bacchette. Alz un sopracciglio, e dimenticandosi di Dennis, si avvicin a loro. In quel momento, dal nulla, qualcosa di morbido e fresco lo colp in pieno volto. - Ma che cosa...? mormor, sorpreso per limpatto. Si pul il viso con la manica del pigiama, si tolse gli occhiali e sent altre risate. - Ops, scusi molto, signor professore si scus Stella, con un tono sarcastico Era per Ron quella.

- Per me?! esclam Ron, dallaltro lato della sala Che cosa era per me? Tard solo due secondi a scoprirlo. Una palla bianchiccia laveva messo Ko colpendo anche lui in pieno viso. Quindi si sent la risata di Ginny. - Che cos? domand Harry, toccando quella cosa che laveva appena colpito. Sembrava neve, ma era moltopi soffice e non ti congelava le dita. - E neve finta... non fredda ed pi maneggevole per giocare spieg Ginny, continuando a ridere guardando il viso di Ron Me lha insegnato George questestate. - Gemelli Weasley... ovvio, chi altri senn... mormor Owen, e un secondo dopo si sent un altro ponf. Se i suoi capelli prima erano biondi, ora sembravano completamente bianchi. Si tocc la testa, sent la morbidezza della sostanza, e sorrise, provocatorio. Ginny arross lievemente. - Ora vedrai! In un attimo, tutto si trasform in una pazzia. Palle di neve andavano e venivano, e dopo un po la quantit accumulata bastava per fare un pupazzo di neve. E chiaramente alcuni non ci pensarono due volte: Terry, Colin,Dennis e Seamus presero Neville di soppiatto e lo ricoprirono di neve dalla testa ai piedi. Gli misero le palle di Natale dellalbero come se fossero i bottoni di una giacca, un cappello da Babbo Natale sopra la testa e un bastoncino dolce nella sua mano immobile. Dopo quello spettacolo Ron e Hermione non riuscivano a smettere di ridere. Mentre Angelina, Susan, Hanna,Theresa e Luna iniziarono una gara: chi metteva pi neve nel pigiama dellaltro. - Bomba! grid Stella, divertita, e Harry si abbass giusto in tempo. - Non pensarci neanche...! esclam in risposta, lanciandogli una palla di neve che la fece andare a sbattere contro Alicia e Cal. Tutte e tre caddero come sacchi di patate accanto allalbero, poi vedendo che nessuna delle tre si era fatta niente, scoppiarono a ridere. - Hey, amici! Guardate lora! Owen indic lorologio sulla parete e tutti smisero di giocare. Erano quasi le quattro della mattina. Si scambiarono sguardi preoccupati, ma Harry cerc di tranquillizzarli. - Molto bene, alzatevi tutti. Non c nulla di cui preoccuparsi... faremo come abbiamo stabilito. Forza, tre alla volta, veloci! Lordine di Harry fu rispettato immediatamente e subito la stanza cominci a svuotarsi., Man mano che continuavano a uscire, Harry diede unocchiata al vischio appeso sopra il soffitto, vicino la porta. Poi chiuse gli occhi, neg leggermente con la testa e torn al suo lavoro di guida. - Noi siamo gli ultimi... andiamo gli sussurr Stella, ma arrivando sulla soglia della porta, si accorse che Harry non la seguiva Harry, andiamo... stiamo perdendo tempo. Harry era praticamente ipnotizzato dal vischio, lottando dentro di s sul fatto di utilizzarlo o no. Gir lo sguardo verso Stella... erano soli, era la sua opportunit... - Venite subito, abbiamo sentito Gazza! Deluso ma senza altro rimedio che scappare, Harry corse per il corridoio vicino a Stella e si riunirono con gli altri dietro la statua della Strega Orba. - Bene ragazzi, stato un piacere. Ci vediamo a colazione salut Ron, sorridente, e ognuno prese la sua strada verso la Sala Comune. Dopo poco, Hermione si accorse che lasciavano una scia di neve nei corridoi, quindi fece uscire dellaria calda dalla bacchetta ed asciug le orme con laiuto di Stella. Dubitavano che a Gazza sembrasse molto spiritoso trovare neve magica nel corridoio che porta alla Torre di Grifondoro. - Chi osa svegliarmi alle quattro dellalba? balbett la Signora Grassa. - Scusi... che dobbiamo entrare si scus Hermione, un po imbarazzata Magic Mushroom.

- S, s... uuuuaaaahh... passate sbadigli, aprendo il ritratto. La Sala Comune era sommersa in un gradevole silenzio, il fuoco del camino si era gi consumato, le luci dellalbero di Natale continuavano a lampeggiare armoniose e, fuori dalla finestra, cominciavano ad affacciarsi i primi segni dellalba. - Hey, aspettate un momento... li ferm Ron, proprio in mezzo alla sala Oggi Natale! Gli altri ritardarono un momento a reagire. Ovvio, era gi il 25, ma avevano passato talmente tanto tempo nella Stanza delle Necessit che praticamente lavevano dimenticato. Ginny, Dennis e Angelina non persero tempo e saltarono verso lalbero, scrutinando la montagna di regali. - Questo tuo, Harry disse Ron, passandogli il pacco Scommetto quello che vuoi che un altro maglione di mamma. Harry strapp la carta, lapr e sorrise. Era un maglione verde con la sua iniziale ricamata, abbastanza pi grande di quello del Natale scorso. Quindi guard Ron: ne aveva uno anche lui, per era rosso e con una grossa H al centro. Ginny pass un pacchetto simile a Stella; lapr, eccitata, e trov un maglione azzurro chiaro con la sua iniziale. Non pot trattenere una risata. - E bello, luser senza dubbio disse, dato che Ron la guardava come in attesa di un giudizio Magari mia madre facesse queste cose per me... - Non mi dire che non festeggiate neanche il Natale... comment Alicia, con un tono scherzoso, e Stella abbass lo sguardo, imbarazzata. Il resto si scambi uno sguardo di ops, silenziosi. - Di sicuro questo Natale varr per tutti quelli passati lincoraggi Harry, e lei gli sorrise. Lo guard fisso negli occhi, pens un momento e si inginocchi davanti allalbero, immergendosi tra i regali senza leggere i biglietti. Prese due pacchetti piccoli con molti francobolli e campanellini strani, come se avessero dovuto passare per cento dogane diverse. - Tieni... Buon Natale gli sorrise Stella, e Harry si sorprese. - P-per me...? balbett, prendendo il pacchetto tra le mani Non... non dovevi disturbarti... Arross un po e il resto degli amici soffoc una eloquente risatina. Ron li fece azzittire, bench non riuscirono a togliersi il sorriso dal viso (Tornate ai vostri affari, invidiosi!) guardando con attesa che cosa avrebbe trovato Harry dietro quella carta marrone. Avvolti in un panno rosso-dorato, Harry lasci vedere un paio di lucidi guanti da Quidditch. Ehm.. sono bellissimi! I miei ormai erano da buttare, grazie mille... esclam Harry, e Stella sorrise. Ron corse verso di lui , glieli tolse di mano e cominci a studiarli. Sembrava estasiato. Stella gli si avvicin subito. - Hai visto gi dentro? disse a Harry, che corrug la fronte, confuso. Prese i guanti dalle mani di Ron, guard dentro e, un paio di secondi dopo, spalanc la bocca per lo stupore. Non riusciva a pronunciare una parola. Ron lo guard, sollecitandolo a dire quanto sorprendente era quel che aveva visto, ma poich Harry non sembrava poter parlare al momento, Stella gli tolse il dubbio. Un vecchio amico mi ha preso quei guanti per Harry... Aidan Lynch, non so se lo conosci. Ron per poco non sviene. Scherzi?! grid, togliendo i guanti a Harry ed accertandosi che fosse tutto reale Aidan Lynch, il cercatore della nazionale irlandese! Ti devessere costato una fortuna! Stella rise, divertita dalle facce sia di Harry che di Ron, e neg con la testa. Quando ho scritto a Aidan chiedendogli i suoi guanti, si mostr abbastanza compiaciuto che Harry avrebbe usato i suoi guanti... disse, e Harry sorrise come uno stupido Ha anche pagato lui tutte le spese di spedizione. - Come... come ti sei messa in contatto con lui? Come lo conosci? domand Harry, balbuziente, ancora visibilmente impressionato. - Ho conosciuto lui e la sua squadra in uno dei miei tanti viaggi. Sono persone squisite, molto intelligenti e pieni di talento... e parlavano spesso di te nelle loro conversazioni, Harry. ricord, e Harry torn ad arrossire. Poi Stella sgran gli occhi come se avesse dimenticato qualcosa di molto importante Ehm... bh, non ho conosciuto solo la squadra dellIrlanda, ma anche con quella della Polonia, Scozia, Bulgaria, Nigeria... e questo mi ricorda che ho qualcosa anche per te, Ron sorrise, e Ron fece un gesto di sorpresa.

Gli allung il secondo pacchetto, e Ron quasi non riusciva a prenderlo. Gli tremavano le mani, praticamente aveva cominciato a sudare, e il resto di quelli dellES lo circondarono immediatamente, avidi di sapere quale fosse il contenuto del suo regalo. Con attenzione, Ron tolse la carta e si trov davanti a un altro paio di guanti da Quidditch. Deglut , cerc nervosamente allinterno e, stupefatto, lesse la firma dorata. - P-P-Petro Z-Zograf-f-f...? balbett, quasi sullorlo delle lacrime. Un Ooooohh! collettivo segu le sue parole. Stella sorrise. Chi ti aspettavi? Viktor Krum? Ron fece come per scansare una mosca e poi torn a ridere. Ginny prese uno dei guanti di Ron per accertarsi anche lei di persona dellavvenimento. - Petro Zograf, il portiere della Bulgaria? Incredibile! Tutti cominciarono a lodare quei regali come se fossero benedetti. Harry si mise i suoi , prov la loro flessibilit e sorrise, felice. Ron fece la stessa cosa con quelli di Zograf. - Lo ripeto, sei il mio eroe la ringrazi Ron, dandogli un abbraccio. Lei mormor un tiepido grazie a te. Harry non riusciva ancora a credere che aveva i guanti del cercatore pi bramato in circolazione, e della squadra campione degli ultimi mondiali di Quidditch. - Ho i loro indirizzi se volete scrivergli comment Stella, tranquilla Sono sicura che Aidan sarebbe felice di ricevere una tua lettera, Harry. Lui annu. Neville cerc di prendere uno dei guanti di Zograf, ma Ron li allontan subito dalla vista di tutti e li protesse con il panno di velluto. Se li strinse al petto, e cominci a pensare, stordito, alla faccia che farebbero Fred e George quando lavrebbero saputo... fino a che unimmagine nebulosa lo fece tornare coi piedi per terra. Rimase stupefatto davanti alla finestra, socchiuse gli occhi e lasci cadere i suoi guanti, e Ginny li raccolse immediatamente. - Oh, no, me lo perder! -grid, prendendosi la testa. Immediatamente corse da Hermione che stava rivedendo il regalo dei suoi genitori. La prese della mano e la trascin fino all'uscita. - Ron, che cosa fai! -esclam Hermione, sorpresa e confusa. - Corri o ce lo perderemo! Hermione non ebbe tempo di capire niente. Cos come stavano, con i pigiami ed appena protetti dalle vestaglie, sparirono dietro il ritratto dalla Signora Grassa. Neville, Seamus e Colin si scambiarono sguardi attoniti, ma non ci pensarono troppo. Ron poteva essere molto strano a volte. Passati alcuni minuti, gran parte del gruppo sal in camera per vestirsi. Mancava poco per la colazione. Quando rimasero solo Harry, Ginny e Stella, le due ragazze fecero un gesto di salire le scale, ma Harry si affrett. - Stella, aspetta un momento - gli disse, e dopo sorrise, scomodo, verso Ginny. E lei cap al volo. - Ti aspetto sopra - disse la pi piccola dei Weasley, e si avvi sulle scale per raggiungere la sua camera da letto. Stella si gir verso Harry, curiosa. La luce della mattina cominciava ad entrare dalle finestre della sala comune. - Anche io ho qualcosa per te - disse Harry, entusiasmato come se avesse cinque anni. Ritorn indietro, cerc qualcosa sotto l'albero e porse verso di lei un pacchetto quadrato avvolto nel cellofan - Ehm... Buon Natale.

Lei gli diresse uno sguardo tenero. Non avrebbe mai sperato di ricevere un regalo di Natale da Harry... come non aveva sperato che festeggiassero il suo compleanno. Gli sorrise, grata, e prese il pacchetto tra le sue mani, e poi poggiandolo su uno dei tavoli. Harry si poggi sul bordo, proprio al suo fianco in attesa. , - Ho pensato di dartelo per il compleanno, ma credevo che Natale sarebbe stato meglio disse Harry, mentre Stella slegava delicatamente il laccio giallo che circondava il regalo. Nelle sue parole denotava nervosismo. I secondi che seguirono diventarono eterni per i due. La Sala Comune era circondata da un silenzio inusuale, disturbato solo dal suono del cellofan che si staccava. Harry trattenne la respirazione, e fiss lo sguardo su Stella, ansioso si vedere la sua reazione. E successe. I suoi occhi si spalancarono e le sue labbra si aprirono parzialmente

in segno di sorpresa. Port una mano alla sua bocca, chiuse i suoi occhi in una millesimo di secondo e si inclin per sfiorare, tremula, la copertina di un vecchio libro. Era molto spesso, si notava che era antico e consunto, e la copertina era fatta di un strano legno flessibile. Al centro, e delicatamente intagliata, una maestosa libellula puntava verso una piccola serratura, contornatadaun qualcosa che a Harry sembrarono incisioniruniche Harry . sent che aveva fornito l'effetto desiderato, e sospir di soddisfazione. - Era a Diagon Alley, sotto i nostri nasi. Non stato molto difficile trovarlo, anzi mi sembrato che il padrone del negozio fosse molto contento di disfarsene. Io non ho potuto aprirlo perch non cera nessuna chiave, ma sono sicuro che... tu... Non riusc pi a parlare. Il viso di Stella lo aveva stregato. I suoi occhi erano pieni di lacrime, e lo fissava con ansiet, come se gli avesse appena salvato la vita. Harry non sapeva come reagire, non aveva programmato tanta commozione, ma lei, nuovamente, aveva risolto il suo dubbio: senza troppi preamboli, avanz alcuni centimetri e lo circond con le sue braccia. Tremava. Harry rimaneva ancora quieto, congelato, incapace di realizzare un movimento coordinato, poi subito i suoi neuroni fecero le connessioni necessarie e cap, tardivo, che Stella era tra le sue braccia e che respirava soavemente vicino al suo collo. Un sorriso da tonto dipinse il suo viso ed allora mosse le sue mani, sottilmente, sulla schiena di lei, rispondendo all'abbraccio. - Immagino che ti sia piaciuto scherz, e Stella rise, nervosa. Lo liber un po dal forte abbraccio, gli prese il viso e lo baci sulla fronte mi diresti come mai questo libro tanto importante? domand in un sussurro, fissando lo sguardo sui suoi piedi. Era troppo paonazzo per guardarla negli occhi. - Ci sono molte cose che vorrei dirti... rispose, felice ma con un po di melanconia. I loro visi non erano mai stati cos vicini -... ma ce n solo una che devi sapere. In questo libro c la mia redenzione, il mio destino. Senza volerlo, hai fatto s che rinasca in me la voglia di continuare... certo, Harry non capiva niente, ma per il momento gli bastava sapere che aveva contribuito enormemente in qualcosa di buono, e che lei era felice. Sperava che qualche giorno, non molto lontano, avesse la fiducia sufficiente per raccontargli i suoi segreti. - Ma chiuso... Cio, non cera nessuna chiave, e per quanto ho provato non sono riuscito ad aprirlo- disse, e lei gli sorrise. - Non ti preoccupare, trover la maniera - termin, prendendo il libro e stringendolo contro il suo petto. Harry gli sorrise. Sembrava che il tempo fosse passato in un attimo... Stella cammin fino alla scala, e poi si gir, soavemente. - Aidan dice che possibile che un agente del Circuito Internazionale di Quidditch ti invii una lettera nei prossimi mesi... vogliono che li consideri nel tuo futuro professionale-comment, orgogliosa. E dopo aggiunse- Viktor ti manda i suoi saluti. Harry si sciolse in una risata. - ... e, non lo dire: un paio di maledizioni per Ron scherz, e lei annu, allegra. Poi sal rapidamente gli scalini, lasciando Harry solo con i suoi sentimenti. per un momento, si pent di non aver prolungato ancora un po quellabraccio... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Con difficolt, Ron aiut Hermione a salire per unatortuosa scala a chiocciola che partiva dalla Guferia. Durante tutta la strada non avevano detto neanche una parola, ma il viso di Ron bastava per sapere che si trattasse di qualcosa dimportante. Lei, fidandosi ciecamente, non aveva domandato niente, ma siccome avevano attraversato gi molti posti e tra un istante si sarebbero trovati sulla terrazza di Hogwarts, non riusc pi a trattenere la sua curiosit. Avanzarono lentamente su questo terrazzino, e si trattennero vicino al bordo. La brezza era gelata ma non a sufficienza daturbarli. - Ron, puoi dirmi che cosa... All'improvviso sent che parlare, in quel contesto, simulava il peggiore degli insulti. Di fronte a lei, maestosi, i paraggi di Hogwarts si tingevano di un arancione acceso, passando da giallo o rosso a seconda di quello che toccava la luce. Le colline erano coperte di neve, come le cime degli alberi, ed i delicati raggi dipingevano le loro sagome nella parete. Il sole appariva a met nell'orizzonte, chiaro e nitido come non l'aveva mai visto, e sent che il petto gli si era ristretto dallemozione. Da l, la vista era impressionante, bellissima.

Ron gli si avvicin quanto basta, e Hermione sent la sua respirazioneagitata. Era incantata dallo spettacolo. - Ti avrei potuto regalare qualunque cosa... inizi a dire, timido. Il vento scuoteva i capelli di Hermione addosso a lui -... ma nessuno dimentica unalba, non cos? Per un momento Hermione pens che stesse sognando. Era come se l'avessero scossa da dentro e necessitasse con urgenza un grido di liberazione. Insicura, si gir verso di lui e vide nei suoi occhi un misto di ansiet, di attesa, di paura. La sua paura di non fare la cosa corretta era uno dei suoi punti pi deboli. Allora lei sorrise, felice. Non si sarebbe mai aspettata una cosa del genere... n daRon, n da nessuno. Era la cosa pi romantica che gli fosse capitata in tutta la sua vita... - Grazie-mormor, e Ron rilass le spalle, sospirando di sollievo. Si sorrisero. - Come hai trovato questo posto...? domand, deviando nuovamente lo sguardo verso il paesaggio di fronte a s. - Cercando - rispose Ron, divertito, facendo capire che non rivelerebbe un segreto tanto grande. Lei non insistette. - Scendiamo... muoio di fame- disse dopo, e Ron sembr essere daccordo. Senza che se l'aspettasse (neanche in un milione di anni) Hermione lo prese per la mano e camminarono insieme di ritorno alla scala. Per la prima volta(forse unica, chi lo sa) si sent sufficientemente bene da non arrossire. - Hermione... -la chiam, prima che chiudessero la porta della Guferia - Va... va tutto bene? Presentiva che quel momento sarebbe arrivato. Lui voleva saperlo... sapere se l'innominabile incidente dell'estate era acqua passata. Hermione lo guard negli occhi, sognante, ed annu lievemente. Ron gli sorrise con tenerezza e ripartirono alla volta dellaSala Comune. Tutto era stato perfetto. Non gli avrebbe lasciato la mano neanche se ne fosse valsa la sua vita. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Silente aveva disposto un nuovo arredamento nella Sala Grande quella mattina. Invece dei quattro tavoli usuali, ce nera solo uno, rotondo grande a sufficienza per i circa trenta studenti che rimasero a scuola. Lo copriva una tovaglia bianca con ricami natalizi, il cielo incantato mostrava una soffice nevicata ed i vassoi erano pieni di coloriti biscotti di zenzero. Bench non fossero arrivati ancora tutti, Harry ed altri avevano riempito gi i loro piatti di cibo. Inoltre, la conversazione era molto interessante, bench monotematica: i guanti di Quidditch. - Hai controllato la marca di fabbricazione? Lethiorder, la filiale di Olivander! -esclam Angelina, quasi singhiozzando. Guardava Harry come se sperasse che glieli regalasse. - Il tipo delle bacchette? -ricord Terry, e gli altri assentirono. - Quello vuole dire che sono guanti di fabbricazione speciale, non si fanno all'ingrosso. Sono stati fatti s misura u spieg Alicia, entusiasmata. Harry sorrise. - Sono di Aidan Lynch... mi basta sapere quello. In realt voleva dire "Sono un regalo di Stella, mi basta sapere questo", ma se lo tenne per se. Intanto, Luna, Ginny e Stella apparvero nella sala da pranzo. Lei aveva il libro stretto contro il suo petto, conversando animatamente con le altre. Appena si avvicinarono al tavolo, Ginny e Luna presero un posto vuoto, ma Stella prese solo alcuni biscotti e li mise nelle sue tasche. - Non fai colazione? -gli domand Ginny, e Harry si gir come se stesse pensando alla stessa cosa. Stella si strinse nelle spalle. - Non ho molta fame... Inoltre, voglio leggere - spieg, animata, sorridendo verso Harry. Li salut con lo sguardo e si gir per dirigersi verso una delle terrazze. Harry sper che tutti tornassero alle proprie conversazioni e si alz, rapido, affrettando il suo passo per raggiungerla. Riusc a fermarla giusto davantial finestrone, e leisi gir sentendosi improvvisamente osservata. Notando che era Harry che la seguiva, non pot evitare un lieve rossore. - Ho dimenticato di darti questo-disse, e gli diede un segnalibro fatto di una carta rosa, dove risaltava, sullapunta,

una farfalla piegata in origami. Stella sorrise, ma era un sorriso speciale. - Non insistere, Harry, o finir credendo che vuoi conquistarmi... Harry fece eco del suo sorriso, ma non disse niente. Era necessario?. Lei si gir, agile, e Harry la segu con la vista fino a che si perse. - Perch non lhai fatto? Neville si era avvicinato tanto silenziosamente che Harry non aveva notato la sua presenza fino a che gli parl. Scosse la testa, corresse la posizione dei suoi occhiali e gli diresse un sguardo confuso. - Fare che cosa? - ripet, in un gesto di interrogazione. Neville alz un sopracciglio, incredulo. Vischio-rispose, guardandoil soffitto. Harry sent l'imperiosa necessit di picchiare qualcuno fino a che le forze l'abbandonassero. Reticente, alz lo sguardo e vide l, intatto, un ramo di vischio appeso sul cornicione. Secondi prima, la testa di Stella era stata l sotto. - Leilha visto... lho notato appena mi sono avvicinato -comment improvvisamente Neville, e Harry si allarm. - Sei sicuro? -domand, ansioso-Ma lei non sa che cos... - Sembrava abbastanza informata secondo la mia opinione... -disse, in un tono ironico. Quindi torn sui suoi passi, camminando verso il tavolo dove stava il resto del gruppo - non bello il Natale...? -cominci a cantare, e vari risero allistante. Anche Harry rise, ma di puri nervi. Pens un momento, si gratt la testa e dopo sospir, rassegnato. - Certamente... -mormor, girandosi verso dove Stella si era incamminata. Sperando di avere pi fortuna la prossima volta.

Cap.

XVI: Weasley il Nostro Re

Senza badare alla pioggia, la neve o il freddo, cosa che ripet instancabilmente Angelina durante tutto il pranzo, la stagione di Quidditch sarebbe cominciata il gioved, il giorno della celebrazione di Anno Nuovo, e per questo doverono trovare con urgenza un paio di battitori nuovi per la squadra. Vi voglio marted alle dieci, puntuali, vestiti e schierati in campo per le prove" aveva ordinato ad Harry e Ron che, muti, non cercarono di c ontraddirla. Per passatempo, dopo la lezione di Ruff, e di ritorno alla Sala Comune, li aveva bloccati unaltra volta per ripetergli la frase, solo in caso che l'avessero dimenticato. "Fa una coppia perfetta con Fred... Sono nati per infastidire gli altri" comment Ron, facendo un gesto scocciatomentre finalmente Angelina si allontanava da loro. Quel giorno, luned di ritorno dalle vacanze, l'affluenza di persone nella Sala Comune si era incrementata notoriamente, questione che disturb in parte Harry, ma non lo disse a nessuno. Gli altri sembravano felici di abbandonare il silenzio dei corridoi, la tranquillit dei giardini e la passivit della sala da pranzo nel momento della cena... soprattutto Hermione, poich era la pi entusiasmata per cominciare gi a praticare l'incantesimo di Materializzazione. I pi abbattuti erano Ron e Lavanda che non strapparono un buon voto nel tema per il professor Ruff, e quindidovettero fare compiti extra. - Questo solo per tentare di essere una brava persona... Per la pro ssima, copier senza rimorsi il lavoro di Hermione - grugn Ron, mentre camminava vicino a Harry diretti alla lezione di Incantesimi. - Potresti chiedergli un paio di lezioni private - sugger Harry, sorridente, senza dirigergli lo sguardo. Tentando di vincere la brezza del corridoio, lanciava e prendeva costantemente un boccino. Ron si vergogn. - Geniale - pens, poi si diede una scossa - ci penser - rispose, mentre si imbattevano col resto degli studenti nellaula di Vitious.

Draco avanzava col suo gruppo molto vicino a loro, fiss lo sguardo su Harry, corse fino a lui senza preamboli ed acchiapp il boccino nell'aria, facendosi largo spingendo Ron con una manata. Ron gli restitu uno sguardo di odio. - Mi sono allenato molto questa estate... dovrai inghiottire la mia polvere questo gioved, Potter-lo sfid, accarezzando la palla dorata tra le sue dita. Harry fece un gesto affinch gliela restituisse, ma in quel momento Draco l'osserv un momento, pensoso- Ci sono alcune lettere... Che cosa c scritto? - Niente che ti riguardi -grugn Harry, un po arrossito, strappandogli il boccino delle mani. Draco alz un sopracciglio, sorridendo ironicamente. - Mia madre mi ha raccontato che il tuo odioso padre era solito fare questa cosa... Cerchi di proteggere qualche tipo di tradizione familiare? - lo burl, e Tiger rise dietro lui. Harry strinse i pugni, strangolando le ali della piccola palla. Ron stava perintromettersi nella discussione, ma Harry si gir verso di lui e neg con la testa. Il professorVitious era uscito nel corridoio per richiamare i ritardatari, e Goyle, Tiger e Draco sparironosubito dietro la porta dellaula. - A che cosa si riferiva Malfoy? - domand Ron, affrettandosi ad entrare. Harry lo guard con reticenza, ma dopo sospir. - Mio padre... bh, lui normalmente scriveva le iniziali di mia madre su un boccino quando lei ancora non lo prendeva in considerazione - confess, con le guance rosse e senza guardarlo in faccia. Ron sorrise, e con ci diede la conversazione per finita. Poteva indovinare che lettere cerano scritte sul boccino di Harry... La lezione di Vitious fu molto pi interessante di quelle del resto dell'anno. Dando rigorose istruzioni e avvertendo severamente che nessuno cercasse di copiare i suoi movimenti, il professore apparve e spar costantemente per i paraggi dal salone, mostrando le tecniche usuali ed i livelli richiesti di concentrazione. Prima che evidenziassero la loro ignoranza al riguardo, Hermione ricord a Harry e Ron che il salone di Incantesimi era l'unico disposto per praticare l'incantesimo, poich nei terreni di Hogwarts nessuno poteva materializzarsi. Quindi il professore sollecit tutti a tentare di realizzare lincantesimo con uno dei suoi libri, ma la prima prova risult un completo fiasco ed il salone fin pieno di centinaia di pagine giallognole, arcuate, rugose, spezzate... Il maggior progresso fu di Cal che dopo molta concentrazione, riusc a far s che la met del suo libro di Difesa arrivasse giusto ad un lato della testa di Vitious, mentre l'altra parte apparve nello zaino di Ron. Niente male per essere la prima volta. Visto che non avevano compiti arretrati, dopo la cena la maggioranza and a letto presto, soprattutto Harry e Ron, perch dovevano conservare energie per la partita del giorno dopo. I riflessi di Draco avevano sorpreso Harry per un momento... Gli avrebbe reso le cose pi difficili questa volta? Sperava si no. Un altro cercatore non l'aveva superato mai... almeno non in una battaglia alla pari, poich quella volta in cui Diggory aveva preso il boccino (una spiacevole sensazione lo sequestr ricordandolo) lui era caduto dalla scopa a causa dei Dissennatori. Non era stata una vittoria meritata, quindi il suo registro seguiva intatto: nessun altro cercatore era riuscito a batterlo in un mano a mano, e non era disposto a cambiare la storia. Pensando a ci si addorment, stanco, ma la sua mente non lo lasci riposare. Sirius torn a fargli visita, ansimante e moribondo, chiedendo aiuto urlando prima di cadere dietro il velo... e Harry, quasi a chilometri da lui, estendeva la sua mano in un infausto tentativo... Abituato a quell'incubo, si svegli con meno soprassalto che le volte precedenti, bench la nausea non l'avesse abbandonato del tutto. Apr le tende del suo letto, lasci che la luce della mattina lo illuminasse e cerc con lo sguardo Ron. Il suo letto era vuoto; era sicuramente gi tardi e tutti erano scesi a fare colazione. Con svogliatezza, cammin fino ai bagni, si inclin alcuni centimetri e lasci che l'acqua fredda del rubinetto avvolgesse la sua testa. Si sentiva febbricitante... chiss di rabbia, o di pena, ma non volle pensarci. La squadra di sicuro lo stava aspettando nel campo per le selezioni dei battitori, e se non si presentava subito, Angelina lo avrebbe aggredito. Ritornando sui suoi passi, cerc la sua uniforme rosso-gialla e si cambi, badando a non agitarsi troppo o avrebbe vomitato alla minore disattenzione. Poi s avvicin allo specchio e i conferm il suo deplorevole stato: era molto pallido, ma poteva dissimularlo. Allora prese la sua Firebolt, chiuse il baule e corse gi dalle scale. Avrebbe dato quello che fosse per mangiare qualcosa; il suo stomaco stava borbottando, ma non poteva arrivare tardi alle prove. Appena pest il campo di Quidditch, scorse Angelina sorvolare i cerchi, assicurandosi che tutto stesse in ordine. Nell'altro angolo, un gruppo di circa venti ragazzini levitava soavemente sulle scope, parlando a viva voce e scambiando tattiche. Harry non ricordava avere visto tanti aspiranti per un posto nella squadra... Poi qualcuno gli tocc la spalla e lo fece saltare. Il suo stomaco fece uno spiacevole rumore, ma strinse le labbra e cerc di rilassarsi.

- Non ti vedo bene, Harry... hai fatto gi colazione? - Era Alicia, visibilmente preoccupata per l'aspetto del suo amico. Lui assent, non molto convincente. - Sono arrivato tardi? - No, giusto in tempo - rispose Alicia, ancora contrariata per il pallore del viso di Harry. Camminarono fino al portico pi vicino, dove Angelina aveva cominciato gi a dare istruzioni. - ...ehm dunque, certo che l'anno scorso Andrew Kirke e Jack Sloper hanno fatto un buon lavoro, ma erano solo battitori provvisori. Perci, mi sembrato pi giusto che tornassero a fare la selezione, e cos assicurarci che siano i pi adeguati per il posto... Tutti assentirono, di accordo con la decisione. - Faremo il solito? -domand Katie Bell, salendo gi sulla sua scopa. Angelina mosse la testa. - S. Ron, voglio che ti mantenga vicino ai cerchi ed acchiappi o devi i bolidi ciascuna volta che ti si avvicinano. Ti servir come buon allenamento... - gli disse, e Ron sorrise, allontanandosi con la sua scopa. Quindi guard i suoi cacciatori - Alicia, Katie... voi vi allineerete con me e lanceremo i bolidi quando lo dico io. E tu, Harry... - lo guard, ma subito corrug la fronte, preoccupata - ti senti bene? Harry sospir di stanchezza. Era stufo che glielo domandassero. - Non ho dormito bene, ma sono pronto per giocare-rispose, tagliente. Angelina alz un sopracciglio in segno di sfiducia, ma dopo si strinse nelle spalle. - Bene. Tu farai la stessa cosa di Ron, ma percorrerai tutto il campo, assicurandoti che i bolidi non si allontanino troppo. Avete capito tutti? Si ascolt un s generale ed i quattro staccarono i piedi del prato. Sopra, molto vicino a Ron, gli aspiranti si immersero in un silenzio dattesa. Angelina sorrise a tutti, e poi tir fuori una pergamena che portava nella sua tunica. - Alan Arather e Tom Bishop lesse a voce alta, ed un paio di ragazzi molto robusti, uno molto bruno e l'altro eccessivamente pallido, volarono in avanti alcuni metri-Il resto di voi pu aspettare nelle gradinate. Vi chiameremo in ordine-spieg, e cos tutti si diressero al lato ovest del campo. L stavano anche Hermione e Ginny, approfittando del loro tempo libero prima di Erbologia per vedere le selezioni. Al loro fianco, Stella sembrava molto entusiasmata da quello sport chiamato Quidditch, ma aveva portato il suo libro sotto il braccio, disposta chiss a dargli un'occhiata quando avesse perso linteresse per l'allenamento. Un po' pi su, e facendo ogni qualche secondo delle risatine eccitate, un gruppo di ragazze del quarto anno osservava Ron con curiosit, questione che non smetteva di irritare a Hermione, che si girava ogni tanto per farle zittire. - Andiamo, Hermione... vogliono solo incoraggiare un po Ron, non credi che lo meriti? -inquis Ginny, e Hermione incroci le braccia, mordendosi il labbro inferiore. - Non sarai mica gelosa, o s? -domand Stella questa volta, facendo s che Hermione spalancasse gli occhi-Ron si trasformato in un ragazzo molto attraente. Non c niente di male che abbia un paio di ammiratrici -disse, sopportando la voglia di ridere. Hermione sembrava davvero infastidita. - Gelosa, io? Sei pazza-balbett, ma subito gir lo sguardo verso le ragazze, e dopo verso Ron, corrugando malvolentieri la fronte. - Sono sicura che Ron si sente lusingato-afferm Ginny, divertita per la reazione di Hermione. Lei sistem la sua sciarpa. - Volete concentrarvi e smettere di parlare di idiozie? Le prove cominciano - disse, un po nervosa, e fiss lo sguardo verso l'orizzonte. Stella e Ginny si scambiarono un sguardo eloquente, ma decisero di non fare pi commenti. Dopo il fischio di Angelina, Alicia e Katie lasciarono scappare i bolidi. L'idea era che uno di loro fosse capace di battere una delle palle con la sua mazza e cos passarla all'altro la maggior quantit di volte, prima che riuscissero a scappare... questione che apparentemente i due primi candidati non capirono. A giudicare dalla loro corporatura, avrebbero dovuto sostenere la mazza con gran facilit, ma al primo colpo, il ragazzo con i capelli scuri si mise KO

da solo e minuti dopo confess di non avere neanche visto il bolide. Angelina si prese la testa, scoraggiata, ma sospir profondo per calmarsi e chiam la coppia seguente. La stessa routine: liberazione dei bolidi, battitori pronti... e povere dimostrazioni. La quarta coppia, composta da due ragazzi di settimo, riusc a passarsiilbolide appena due volte, cosa che fu un record comparato con la patetica prestazione degli altri. Dopo di loro, arriv il turno di Kirke e Sloper, e malgrado non lo facessero molto meglio, furono gli unici capaci di battere il bolide senza uscirne contemporaneamente feriti. Harry si sentiva un po nauseato per esser dovuto correre dietro ai bolidipi di una volta, ma non si lament in nessun momento. Davanti ai cerchi, Ron faceva un gesto divertente davanti ad ogni compagno che passava, alzando o abbassando il pollice in ogni occasione. Ma non era troppo espressivo: ricordava perfettamente tutta la sofferenza che anche lui dovette patire per entrare in squadra, per questo cercava di non invischiarsi. Anche perch, la decisione era di Angelina. Quindi Angelina, dopo che praticamente due ragazzi di secondo fuggirono dal campo vedendo le ferite che si erano procurati gli altri, esclam gli ultimi due nomi, non molto sicura, e quello richiam enormemente l'attenzione della squadra: i fratelli Canon. Harry e Ron si scambiarono un sguardo di preoccupazione, ma gli fece piacere che due dei loro amici tentassero di entrare in squadra. Angelina ed Alicia, li squadraronodalla testa ai piedi: Colin e Dennis erano molto coraggiosi e divertenti, li apprezzavano molto ed erano molto lusingati di poterpartecipare, ma emergevano per il loro fragile aspetto. Biondo albino, di corporatura magra e piccola, sembravano pi un paio di bambini di secondo anno invece deirispettivi quinto e sesto, e questo non era certo un punto a favore per diventare i nuovi battitori. Angelina pens un momento, forse desiderosa di evitare che realizzassero la prova, ma Katie si avvicin in tempo. - Angelina, dagli un'opportunit. Sanno quello che fanno - gli disse, sicura, e lei annu. - Va bene - sussurr, e dopo alz la voce per dirigersi alla squadra - Battitori, ai vostri posti! Alicia, Katie... quando volete. Colin e Dennis, senza perdere i loro sorrisi, si situarono a vari metri dagli altri, si guardarono con decisione e mossero la testa verso Angelina. Lei diede il segnale. Rapidi ed imprevedibili, due bolidi volaronoin linea retta verso ognuno dei fratelli che chinarono le loro teste, si girarono in un gesto quasi acrobatico e batterono, abili, le due palle in direzione dei cerchi. Intenzionalmente o no, fecero un goal doppio, che celebrarono sbattendo le mazze. Ron e Harry corsero dietro i bolidi e li riportarono in campo, dove un'altra volta Colin si distinse con la sua mira. Dennis schiv l'ultima, si lanci in picchiata e la devi con tutte le sue forze verso la sua destra, dove Katie la ricev in mezzo al petto. Con uno sforzo, riusc a scendere e riportarlanella sua scatola, non senza prima sorridere ai suoi amici per il buon lavoro. Angelina alz le mani, dando per terminata le selezioni. Ordin ad Alicia che rinchiudesseanche il secondo bolide, chiese a Colin e Dennis di aspettaresui gradini, e riun la squadra a terra. - La decisione ovvia per me - pens Harry, e gli altri erano daccordo, non tanto come Angelina che manteneva lo sguardo al suolo, pensierosa. - No... non posso - disse finalmente, e Ron corrug la fronte, confuso. - Che cosa significa? -domand, ed Angelina fece un gesto affinch chiudessero ancora pi il circolo. Quindi abbass la voce. - Va bene, devo ammetterlo... Colin e Dennis mi hanno sorpreso, sono i migliori, senza dubbio... ma non posso accettarli nella squadra. - Perch no? - l'affront Katie, un po infastidita per quella confusa discriminazione. Angelina alz un sopracciglio, impaziente. - molto semplice. Non c' modo che i fratelli Canon possano competere con i battitori di Serpeverde... un pai di o bestie che sono entrati in squadra l'anno scorso... - Tiger e Goyle - brontol Ron, ed Angelina annu. - Sono enormi, rudi e pericolosi... come potrebbero affrontarli due bambini piccoli? - Prima di tutto, non sono affatto bambini, Angelina - la corresse Harry, e gli altri assentirono - certo, Tiger e Goyle sono un paio di ippopotami... ma a me sembra che questa sia la loro maggiore debolezza. Visto che questo d loro instabilit, goffaggine e scarsa agilit... Lunica cosa che realmente li favorisce la forza, cosa che anche Colin e Dennis hanno dimostrato di avere. Inoltre, a me pare che andassero molto rapidi ed essere tanto leggeri

d loro la possibilit di sfuggire meglio. Non credi che, invece di essereuno svantaggio, potrebbero essere una buona alternativa a Fred e George? Angelina ascolt distintamente le sue parole, e dopo sospir. Cerc negli sguardi degli altri un segno di approvazione, e dopo sorrise, tranquilla. - Ricordami di raccomandarti come capitano per il prossimo anno, Harry- gli disse, e lui gli sorrise in risposta. Si sentiva gi molto meglio. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Per il pranzo, un gran chiasso si impadron del tavolo dei Grifondoro. E come era gi usuale, alcuni studenti delle case confinanti si sommarono alle celebrazioni. Colin e Dennis non stavano nella loro pelle dalla felicit. -...ma non capisco. Come ha potutovostro padre insegnarvi a giocare a Quidditch se un babbano? -domand Ron, confuso. Era giun poche stava parlando con loro di queste abilit nascoste. Dennis rise. - No, no... Pap non ci ha insegnato il Quidditch. Tutte le estati giochiamo a Baseball con lui. un gioco babbano molto popolare e anche in quello si usano le mazze... ma non le scope. - L'ho visto un paio di volte in televisione comment Harry, e Hermione assent. - L dobbiamo battere una palla pi piccola, ma si ha bisogno di uguale forza e precisione. Suppo ngo che tanti anni di Baseball ci hanno preparato a meraviglia per il Quidditch-spieg Colin, allegro. Harry gli sorrise, ma un nodo amaro lo chiuse la gola. Come avrebbe desiderato che suo padre avesse giocato a Quidditch con lui... In quel momento, sent una mano poggiarsi sulla sua spalla. - Ma hai ereditato il suo talento... e anche questo un buon patrimonio - gli disse improvvisamente Stella, indovinando il suo pensiero come tante volte. Harry annu sorridendo, pensando a quanto potevano essere , evidenti i suoi stati danimo affinch Stella sapesse sempre cosa lo preoccupava... Concentrati sul compito di Piton, il pomeriggio e la notte si fusero velocemente, e la mattina seguente, Harry non riusc aricordareneanche quanto tempo era passato da quando aveva finito i compiti a quando si era addormentato. Neanche si era messo il pigiama, ed aveva rovesciato senza volere la suaboccetta di inchiostro sul copriletto. Incapace di ricordare qualche incantesimo che lo aiutasse a sistemare il disastro, si cambi camicia e scese le scale. Un mormorio di eccitazione inondava la Sala Comune. - Fate colazione con qualcosa di leggero e poi salite a cambiarvi. Ci alleneremo un'ora prima della partita -li inform Angelina, mentre Harry si sedeva vicino al camino accanto a Ron e Katie Dite a Colin e Dennis che li voglio in campo tra mezz'ora. Devo vederli pi attentamente in azione... E dicendo questo usc dal ritratto della Signora Grassa. Pochi minuti dopo Harry e gli altri la seguirono, ed appena misero piede dentro la Sala Grande, un coro conosciuto richiam la loro attenzione. Vari studenti di Grifondoro osservati malevolmente da alcuni Serpeverde, visibilmente infastiditi - canticchiavano alcune rime mentre mangiavano il loro pane tostato. Harry sorrise debolmente. - ...Weasley il nostro re, ogni due ne pare tre - disse Ginny ad alta voce, vedendo che Ron e gli altri si avvicinavano. Lui si vergogn, lusingato. - Chiss se Draco vuole reclamare i suoi diritti d'autore-scherz Dean, e vari risero, bench del tavolo di Serpeverde si apprezzassero solo sguardi di odio-potremmo invitarlo a cantare con noi. - Non dire sciocchezze... non credo che Malfoy sappia cantare-continu Seamus, incrementando le risate. Ron si un presto alle risate, ma Harry aveva uno strano presentimento. Draco era migliorato molto in rapidit ed agilit... Sarebbe riuscito a sconfiggerlo? Non aveva dormito bene e gli incubi non facevano pi che incrementare il suo dispiacere e deconcentrazione. Inaspettatamente, il suo stomaco diede un rovesciamento e nuova mente l'attacc quellormai abituale malessere. Si mise una mano sulla fronte e si sedette pesantemente tra Stella ed Angelina. Non fu la migliore decisione.

- Harry, ti senti bene? Sei molto pallido... - si preoccup Stella, estendendo la sua mano verso il suo viso per sentirgli la temperatura Pu essere che hai un po di febbre. - Sto bene, non niente - disse Harry, cercando di non attrarre troppa attenzione. Bench, ovviamente, gi tutti avevano abbandonato le loro conversazioni per concentrarsi su di lui. - Harry, non puoi giocare in questo stato... potresti cadere dalla scopa e finire molto peggio - pens Hermione, e Stella sembr essere daccordo. - Giocare cos e con questo clima... No, la cosa migliore che puoi fare riposare e dormire la cosa pi possibile. Se vuoi, posso prepararti una pozione per... - Siete diventate pazze? -esclam Angelina, atterrita all'idea - Harry non pu non giocare! - La sua salute pi importante del gioco, Angelina-la rimprover Stella, dirigendogli per la prima volta un sguardo infastidito. - la prima partita della stagione! -si difese Angelina, ancor pi contrariata, e alzando ancor pi la sua voce. - Hey, ragazze! Calmatevi - le separ Harry, sorpreso E da parecchio tempo che posso decidere per me stesso... Sono pronto per giocare... sono solo un po' nervoso, questo tutto. Angelina sorrise con determinazione ed alz le sopracciglia verso Stella chi evit il suo sguardo. Quindi si alz con un salto. - Harry, mangia qualcosa. Ti aspettiamo in campo-concluse, mentre Alicia, Katie, Colin, Dennis e Ron la seguivano fuori della sala da pranzo. - Magari i guanti di Aidan ti portano fortuna-mormor Stella, senza guardarlo in viso, e subito dopo fece un gesto di alzarsi. Harry la prese soavemente per un braccio, cosa che le fece girare. - Grazie per esserti preoccupata -mormor, ma lei non fece altro che stringere le labbra e camminare rapidamente fino all'uscita. Hermione fece la stessa cosa, prendendo un paio di biscotti dal vassoio ed abbandonando la sala da pranzo dietro Stella. Harry voleva giocare... ma avrebbe ricordato l'avvertenza di Stella durante tutta la mattina, fino allinizio della partita. Avevano fatto un gran lavoro pulendo la neve dal campo, ma le nuvole minacciavano una pioggia torrenziale in qualsiasi momento. Un vento gelido gli alzava il mantello, e se non fosse per le sue protezioni su gomiti e ginocchia, riuscirebbea malapena a muovere le sue articolazioni. Le gradinate piene di spettatori erano pi silenziose che mai, in parte perch la maggioranza cercava di proteggersi sottoi cappotti, in parte perch il rumore del vento era pi rombante di qualunque grido. Bench, ogni tanto, poteva ascoltarsi "Weasley il nostro re..." acclamato da pochi... Sospirando profondo e cercando di dimenticare il suo intenso mal di testa, fiss gli occhi su Angelina, dimostrandogli che stava ascoltando le sue istruzioni. Ma la cosa certa che la sua voce si sentiva molto lontana, vaga... come se li separassero decine di chilometri. Per qualche estraneo motivo ogni volta si sentiva con meno forza, tanto stanco come se avesse corso una maratona, ma era deciso a giocare, ed a giocare bene. Posizionato ad un lato di Alicia, e concentrato su Madama Bumb, sent il fischietto. E iniziata, signori! - grid Justin Finch-Fletchey poich, dopo che Lee Jordan si diplom, fece domanda per il posto di cronista. Si schiar la voce, batt soavemente il microfono e torn ad inclinarsi su lui-Orribili condizioni climatiche accompagneranno oggi i nostri sportivi, ma speriamo di vedere una partita degna di stelle... Grifondoroschiera due nuovi battitori... speriamo che diano alla loro squadra grandi soddisfazioni... - Il gioco, Justin! Vogliamo ascoltare il gioco! - gli grid la McGranitt esasperata, cercando di comunicargli dietro la sua grossa sciarpa. - Ehhh... s, il gioco... - torn a tossire - Bene, Grifondoro contro Serpeverde, cari compagni... uno scontro tra giganti. Ron Weasley fa il primo passaggio a Katie Bell... Attenzione! Warrington lha sfiorata con le dita... Katie si affretta, schiva la mazza di Goyle e fa un audace lancio ad unaltra cacciatrice... Buona giocata! Angelina prende la pluffa e si lancia verso le porte di Serpeverde!

Harry osserv Angelina prendere forte la pluffa sotto il braccio, dare un paio di istruzioni a Katie ed avanzare con decisione fino ai cerchi protetti da Bletchey, lo sgradevole portiere di Serpeverde. La brezza gli congelava il viso, ma non dubit di attraversare il campo da lato a lato, sola e senza aiuto, pur di segnare. Montague, cacciatore e capitano di Serpeverde, si incroci nella sua strada e cerc di toglierle la pluffacon una manata, ma subito apparve Colin, praticamente dal nulla, roteandola mazza e colpendo uno dei bolidi contro di lui. Montague lo schiv con un po di fortuna, ma perse il contatto visivo con Angelina e gli lasci la strada libera fino a Bletchey. - Collin andato in riscatto del suo capitano con astuzia! Incredibile strategia! Angelina si affretta, ad un metro dai cerchi, lancia... Bletchey si tuffa troppo tardi... Grifondorosegna!! Per la prima volta Harry ascolt le grida di euforia degli studenti, non tanto per il fatto che avessero segnato, se non per la gran giocata in cui Colin ed Angelina avevano primeggiato. Capitano e Battitore si scambiarono un saluto eloquente, volarono verso la met del campo ed aspettarono la ripresa del gioco. La bacheca del tabellone cambi rapidamente i suoi numeri, mostrando "Grifondoro 10, Serpeverde 0." Sentendosi un po pi animato di prima, Harry vol vicino ai suoi compagni e si concentr sul suo vero lavoro: trovare il boccino doro. Draco non aveva dato alcun segnale negli ultimi minuti, bench Harry si divertisse molto coi suoi gesti di odio ogni volta che Angelina, Alicia o Katie segnavano. Vicini alla mezz'ora di gioco, Grifondoroaveva un sorprendente vantaggio di 110 punti, cosa che faceva praticamente impossibile la vittoria della squadra di Montague. Colin e Dennis avevano dimostrato una sincronia degna di acrobati da circo, e in pi, si erano convertiti in una specie di "guardie del corpo" dei Cacciatori, andando inloro aiuto ogni volta che un qualsiasi Serpeverde minacciava di toglierli la pluffa. Malgrado Angelina non se lo sarebbe mai aspettato, quella tattica, che minuti dopo denominarono tra loro come "LAttacco Canon", si trasform nella migliore giocata mai progettata. Inoltre, quel vantaggio si era trasformato in un eccellente tonico rivitalizzante per Ron che, con un eterno sorriso sul viso, par, devi ed intercett moltissimi tentativi di goal, sfidando il vento che gli frustava il viso e che gli congelava le dita sotto i guanti. Warrington e Pucey lo terrorizzarono indubbiamente spesso con le loro orrende facce da assassini a pagamento, e cos riuscirono a segnare, ma la maggior parte delle volte l'euforia della tifoseria di Grifondoro l'agitava e si lanciava contro di loro al minore avviso. Quel "Weasley il nostro re che in qualche minuto della sua esistenza gli aveva dato il peggiore dei mal di testa, ora suonava come un'armoniosa melodia nei suoi timpani... Giusto nel minuto in cui Katie torn a segnare, e Justin gridava "Grifondoro 180 - Serpeverde 40", Harry vide uno scintillio dorato attraversare il campo vicino a Ron. Senza perdere un attimo, strinse forte la sua Firebolt e si lanci allinseguimento, cosa che Draco not un attimo dopo, correndo dietro di lui. Il vento soffiava dal suo lato e Harry sent in pochi secondi che era gi molto vicino... poteva vedere perfino le piccole ali luccicanti della sfera, sbattendo velocissime e lottando per sfuggire... In quelmomento torn a sequestrarlo quel dispiacere, quel malessere fisico che opprimeva la sua mente e non lo lasciava pensare. Il suo stomaco sembr annodarsi ed una punzecchiatura gli cominci a battere nella tempia destra. Che cosa gli stava succedendo? Si concentr sul boccino con determinazione e schiv il viso perplesso di Goyle per allungare la sua mano e cercare di prenderla una volta per tutte. Cos la partitafinirebbe e potrebbe andare a riposare. Aveva bisogno solo di calma, qualcosa di caldo da bere ed un posto soffice dove poggiarsi... ma prima doveva raggiungere il boccino. Molto vicino alle gradinate di Serpeverde, la palla dorata gir soprale panchine e si perse nella folla. Harry fece lo stesso giro, non stacclo sguardo dal boccino neanche per un secondo... poteva sentire la frenesia delle sue ali... fino a che tutto divent buio. Non c'era oramai niente di fronte a lui. Le grida della folla e la brezza gelata dellinverno erano ancora l, ma ilboccino era sparito. Sorpreso per la rapidit degli avvenimenti, si ferm a mezzaria, sbatt le palpebre varie volte ed esamin accuratamente lambiente attorno, ma prima che potesse capire quello che succedeva, Justin gli diede l'informazione necessaria. - Draco Malfoy hai preso il Boccino!! Questo vuole dire che Serpeverde ha vinto... No, aspettate! Katie ha segnato contemporaneamente un goal per Grifondoro... MadamaBumb si sta accertando... S, cos! Incredibile ma vero! Hanno pareggiato per 190 punti! Parte della folla soffoc un grido di delusione. Harry non voleva credere alle sue orecchie, e dopo ai suoi occhi, i quali mostravano Draco, a pochi metri da lui, stendendo il braccio in segno di trionfo e strangolando con veemenza il Boccino dorodentro il suo pugno. Il suo viso era coperto da un espressivo gesto di euforia, ma non denotava resti di ironia o arroganza. Era felicit, semplice e pura, e soprattutto, meritata. Rideva con naturalezza, era gradevole ascoltarlo... Harry si prese la testa: ora s che aveva voglia di vomitare. MadamaBumb lasci ascoltare il suo fischietto, ma una sola volta. Erano i due sibili che annunciavano il termine della partita, e dimmediato Angelina alz un sopracciglio, confusa, e si avvicin all'insegnante. I giocatori di entrambe le squadre fecero la stessa cosa.

- Ragazzi, temo che non posso lasciarlafinire con un pareggio-spieg, alzando la voce affinch riuscissero a sentirla contro il forte vento, mentre Draco si univa al gruppo. Anche quando Harry stavaaspettando che gli dirigesse il pi sarcastico degli sguardi, sorrise solo, contento come un bambino di cinque anni- Siccome la prima partita della stagione, le due squadre rimarrebbero senza punti, cosa che lelascerebbe con poche speranze. Ho deciso, dunque, si decider airigori. Gi sapete come funziona, un tiro per ogni cacciatore. Quello che segna pi volte, vince. Angelina e Montague si scambiarono uno sguardo provocatorio, aspro, ma annuirono e poi si spostarono affinch MadamaBumb potesse passare. Si ferm di fronte le porte di Grifondoro, us nuovamente il suo fischietto e richiam Bletchey. Aspett che siposizionasse davanti ai cerchi, si allontan di alcuni metri e ordin ad Alicia di avvicinarsi alla linea di campo, a circa 20 piedi dal portiere. Madama Bumb alz una mano, grid "Cominciate", ed un secondo dopo tutta la tifoseria di Grifondoro si alz all'unisono. Alicia aveva segnato, senza troppe difficolt come aveva fatto durante tutta la partita. Dopodi lei fu il turno di Katie. Bletchey ritorn alla sua posizione, MadamaBumb soffi il fischietto e un attimo dopo Grifondoro sommava un nuovo goal al tabellone. Ma quando tocc al lancio di Angelina, fini gocce di pioggia cominciarono a cadere sul campo,che si trasformavano in ghiaccio sulle lorouniformi, teste e scope. Dopo un leggero brivido, Angelina tir... ma non ebbe molta fortuna. Bench Bletchey non riuscisse mai a toccare la pluffa, la sfior quanto basta con il suo braccio aiutando il vento q deviarla. Il capitano di Grifondoro osserv la pluffa rimbalzare nel prato, lontano dalla meta, e chiuse gli occhi con furia. - Grifondoro ne segna due su tre!! Era il momento di Serpeverde. Alla chiamata di Madama Bumb, Ron si posizion di fronte ai cerchi e sospir profondamente. Tutta la responsabilit cadeva sulle sue spalle... Cominci a sudare solo a pensarci, ma scosse la testa con violenza e non si permise magrezze. Aveva giocato molto bene fino ad ora... non c'era motivo di fallire. Warrington decise di lanciare per primo, mosse insistentemente la pluffa tra le sue mani e diresse a Ron uno sguardo di pseudo compassione. Cosa che l'irrit: strinse i pugni, fiss gli occhi sulla palla e dimentic per un momento chi lavrebbe lanciata. Doveva solo concentrarsi su di lei, nel suo tragitto, nel suo movimento... ma perse troppo tempo a fissarla e tard a reagire. "Un punto per Serpeverde!" grid Justin, e Ron non pot credere tanta inettitudine. Cerc di non fare caso alle risate di Montague, fiss nuovamente gli occhi sulla pluffa, e si promise di non fallire... e funzion. Scattante, si affrett al rozzo movimento del capitano Serpeverde e devi la palla con la punta della sua scopa pi lontano che pot. La folla esplose in un boato. Si stava per decidere la partita: se Pucey segnasse , dovrebbero andare ai supplementari per determinare il vincitore... ma se Ron riusciva a prendere la pluffa, liquiderebbero Serpeverde. Ron fece tutte quelle connessioni nel suo cervello in un paio di secondi, e si prepar per l'ultimo tiro. Non os guardare verso Angelina o gli altri... la pressione dei loro sguardi lo farebbero solo diventare pi nervoso. Mosse le sue dita per mantenere il caldo e sent il sudore e la pioggia inzuppare i suoi guanti di cuoio... i guanti di Petro Zograf. Ricord il momento in cui li calz per la prima volta nelle sue nocche... la felicit e la buona fortuna immediata che pens di ricevere... ed allora lasci la sua mente libera da ogni pensiero. Corrug la fronte, si inclin davanti alla sua scopa e vol, tanto rapido che appena not il dondolio, ed in un soave movimento batt la pluffa e poi l'acchiapp, in aria, davanti allosguardo di un infuriato Pucey. - Ron prende la pluffa in un movimento a dir poco formidabile!! GRIFONDOROVINCE!! Prima che potesse accertarsi di quello che aveva fatto, sent una forte stretta: Angelina laveva stretto al collo, come tutti quelli della squadra. Senza pi parole che un sbuffo di furia, Montague scese a terra, sbatt la sua Nimbus 2002 contro il prato ed abbandon velocemente il campo. Il resto dei Serpeverde segu i suoi passi, ma Draco emergeva per la sua tranquillit. Contento e soddisfatto, ammir un momento il boccino stretto nel suo pugno; poi si mise la scopa in spalla e cammin verso gli spogliatoi. Harry condivise la felicit della sua squadra solo per alcuni istanti, ma subito ritorn alla realt. Grifondoro aveva vinto... ma lui aveva perso. Il boccino era una lotta personale, ed era stato battuto dal peggiore dei suoi nemici. Per di pi, il suo stomaco continuava a disturbarlo, tanto che dovette correre ai bagni pi vicini o avrebbe vomitato di fronte a tutti. Senza che i suoi compagni lo notassero, Harry scese fino al prato ed abbandon il campo pi rapido che pot. Non voleva vedere nessuno, non voleva parlare con nessuno... o, peggio ancora, non voleva che lo fermassero per congratularlo. Quello lo farebbe solo sentire peggio, pi inutile, pi fallito... Il campo si era riempito da un secondo a un altro di centinaia di agitati studenti. Roneragi stanco di ricevere

abbracci, ma la cosa buona che stava condividendo il merito del trionfo con Colin e Dennis, cosa che lo lasciava riposare per alcuni momenti. Dopo che MadamaBumbgli strinse la mano, congratulandolo per il suo ottimo miglioramento nel gioco, praticamente un effervescente gruppo di piccole di quarto anno si scagli contro di Ron. Che, come era da supporsi, non seppe reagire, salvo, chiaro, ad arrossire come un pomodoro. Oppresso, ascolt una ripetizione riassunta e al rallentatore di ognuna delle sue giocate, raccontate per quell'inusuale gruppo di fans, ed al tempo che una di esse scherzava sul suo stile di volo, Ron si rilass e rise con loro. Credeva di non avere mai presenziato a qualcosa di tanto allettante... Alcuni metri pi dietro, Hermione, Ginny e Stella si facevano spazio tra la moltitudine. Bench il movimento delle masse non lasciasse loro vedere con chiarezza, subito trovarono Angelina, gridando e ridendo vicino a Katie, Colin, Dennis ed Alicia... e vicino ad esse, distinsero la testa di Ron. In quel momento, le labbra di Hermione tramutarono da un gesto di felicit ad uno di visibile fastidio, incrociando le braccia. - Ron!! -gli grid, sperando che notasse la sua presenza e camminasse fino a lei, lascian a quelle indesiderabili do bambine con la parola nella bocca. Ma no, non fu cos. Ronnon la sent; conversava tanto animatamente con loro che non not che qualcuno lo stesse chiamando. Siccome era molto difficile arrivare fino a l, torn a chiamarlo, una, due tre volte, ma niente. A Ginny gli sembr che suo fratello stesse troppo rimbambitoda quelle ragazze, ma prima che potesse notare la rabbia di Hermione, la vide avanzare sicura con passo deciso, schivando, spingendo e minacciando chi osava intralciare la sua strada. Stella reag immediatamente e la segu, temendo che facesse una pazzia... e bh, non cera andata poitanto lontano. Un secondo prima che Hermione entrasse in scena, Ron la vide con la coda dell'occhio. Alz gli occhi verso di lei, ed allora la osserv avanzare fino a lui con decisione. Si fece largotra due delle pi entusiaste ragazze che la insultarono per essere stata tanto brusca, ricevendo niente come risposta, si trattenne ad alcuni centimetri da Ron, si mise in punta di piedi... e lo baci. Ron tard secoli a reagire, pensando che stesse sognando chiss, o che qualcuno cercava di giocargli uno scherzo con una ragazza molto simile a Hermione. Ma, in un secondo che divent eterno, chiuse gli occhi per inerzia e cred di ricordare il sapore delle labbra che stavano sfiorando le sue. Allora il suo stomaco si ritorse di nervi e se ne accorse. Intorno a lui tutto era calato in un silenzio dattesa... le risate e gli applausi erano spariti, e non pot sentire nient'altro che le braccia di lei attorno al suo collo. Un intenso calore si impadron del suo petto, ma proprio quando aveva deciso di stringerlatra le sue braccia e rispondere a quel bacio, lei si era allontanata gi quanto basta. - Forza! Andatevene... andatea disturbare qualcunaltro! Patetiche ochette! -esclam Hermione, imponente, verso le ragazze chesi ne andarono, indignate, dirigendo a Ron un sguardo di delusione. Lui ancora non riusciva a muoversi- Bel lavoro, Ron. Ci vediamoin Sala Comune. Ed allora gir sui tacchi, fece un paio di passi e si perse tra la gente. Ron non pot rispondergli; era troppo occupato a pensare a quello che era appena successo per spendere la sua energia emettendo un paio di parole. Invece di quello, si port lentamente una mano sulla bocca, e con le dita allarg le estremit delle labbra in un sorriso da ebete . Dean, Seamus e Colin che non avevano smesso di osservare quell'insolita dimostrazione di affetto, si avvicinarono rapidamente verso di lui per conoscere i dettagli, ma Stella irruppe, visibilmente preoccupata. - Ron, ascoltami... non riesco a trovare Harry da nessunaparte -gli disse, con la voce soffocata. Ron gli diresse lo sguardo solo dopo alcuni secondi. - Che cosa...? Che cosa? -balbett, ancora con la sua mente persa nello spazio siderale. Stella lo tir per la divisa, impaziente. - Ti parlo di Harry! Credo che abbia bisogno di appoggio in questo momento... Nuovamente Ron tard alcuni secondi a capire a menadito le parole della sua amica, ma quando lo fece, non fu di molto aiuto. Confess che non aveva saputo di lui da quando fin la partita, e che, conoscendolo, ora non vorrebbe compagnia. Stella annu, comprensiva, e bench desistesse nell'idea da cercarlo, avrebbe dato quello che fosse per dargli un po' di appoggio morale... Quello che n Harry, n Stella, n nessuno degli studenti ripartiti per il campo di Quidditch sapeva, era che, a decine di chilometri di distanza, un paio di persone commentavano-bench suoni incredibile - tutto quello che succedeva l. - Non mi mai piaciuto il Quidditch... -disse, socchiudendo gli occhi per ritornare alla realt - Bolidi, pluffa, boccino... non so per quale motivo serve ognuno. La squadra di Serpeverde fa pena. Credo che dovreitrovare uno

spazio nei miei piani per darloro un paio di consigli... Hai mai giocato tu, Minus? Il tracagnotto e calvo domestico di Lord Voldemort neg con la testa, abbattuto. Quindi ascolt un silenzio, ed una minaccia di risata che sembrava pi una tosse. - Di noi, solo James Potter os giocare... ma quello che faceva bastava per i quattro... Un silenzio raccapricciante accompagn le sue parole. Quello cognome non era benvenutoin quella casa... come avevapotuto dimenticarlo. Sudando ed inghiottendo fortemente saliva, si inclin per riempire la sua tazza di t. Pregando perch la punizione non fosse necessaria.

Cap.

XVII: Quel che Sono

Venti minuti dopo il termine della partita, ed approfittando che gran parte degli studenti ancora era al campo di Quidditch, Silente e Madama Chips scortarono Piton fino alla porta principale del castello. Il suo aspetto era deplorevole: riusc appena ad arrivare alla carrozza che laspettava. Era eccessivamente pallido, tremava di brividi ed il suo naso sanguinava talmente tanto che Poppy dovette cambiare il panno f eddo che poggiava contro il suo r viso con uno nuovo. Una grossa coperta gli copriva le spalle, ma le sue mani e i suoi piedi erano congelati. Silente, impassibile ma facendo movimenti tanto rapidi che denunciavano il suo nervosismo, prese il braccio di Sev erus e laiut a salire sulla carrozza. Quindi alz gli occhi, dirigendosi ad una strana donna incappucciata che occupava il secondo posto a un lato di Piton. Questa annu lievemente. - Mantienilo coperto, in una stanza scura... ma assicurati che non dorma. Qui c sufficiente pozione insomnia per sostenerlo una settimana... Sarai capace di farne un po' di pi quando ti rimetterai, Severus? -gli domand, in un tono apprensivo, mentre gli passava una rustica bottiglia di vetro. Con le poche forze che gli rimanevano, Piton si mise composto e annu. - Mi incaricher di tutto-disse la donna, prendendo la bottiglia. Silente fece per chiudere la porta. - Attender notizie-concluse, ed al tempo che quella donna tornava ad annuire, Silente mormorava qualcosa sotto la barba. La carrozza incantata si alz alcuni centimetri, si agit minimamente e si incammin verso la rotta che attraversava le colline. - Bisogna porre fine a tutto ci, Albus... Non sappiamo chi potrebbe essere il prossimo -not Poppy, angosciata. Silente la guard, serio. - Non ci sar un "prossimo", Poppy... -rispose. Ella assent, incapace di contraddirlo. - Povero Severus-mormor, in un gesto che mescolava tristezza e nervosismo, vedendo la carrozza allontanarsi. Quindi si gir verso il Direttore-Sar meglio che cerchiamo Potter.. lui non deve essere in condizionimigliori... - No, lasciamolo per adesso. Sono sicuro che qualcuno si sta occupando di lui in questo momento afferm, senza dar spazio a obiezioni, mentre girava lo sguardo verso la Torre di Grifondoro. Non era imbrunito ancora, ma la luce di alcune candele si apprezzavano dalla finestra della sua Sala Comune. L, le cose andavano come il Preside aveva detto. Estendendo alcuni cuscini sul suolo, Stella li sistemava per adatta a rli Harry nel miglior modo possibile. Senza perdere molto tempo, ordin a Neville che scendesse in cucin e chiedesse a agli elfi domestici un forte t di camomilla. Appoggi la sua testa in alto, comprov che stesse respirando e cerc di fermare l'emorragia dal suo naso. Non era troppo abbondante, ma bast per allarmare tutti gli studenti agglomerati nella Sala. Stella, pregando che gli dessero spazio e chiedendogli che ritornassero ai loro problemi, allent l'uniforme di Harry e sospir di impotenza. Non aveva la minima idea su che cosa doveva fare. L'aveva trovato alcuni minuti fa, incosciente, e bench pensasse immediatamente come aiutarlo, fu tanta la gente che apparve dietro lei che si vide impossibilitata di farlo. In sostituzione, mise varie persone ognuna in una missione distinta: Neville doveva andare per il t, Lavandaera alla ricerca di Madama Chips Ginny si preoccupava di , allontanare i curiosi affinch Harry potesse respirare, e Hermione e Stella cercavano di rianimarlo.

- Questo non un semplice affaticamento... non pu essere -mormor Hermione tra i denti, mentre passava a Stella un cotone inzuppato in quella gi conosciutamistura gialla per guarire ferite leggere. Stella assent, nervosa. - Mi ha detto che si sente cos ogni volta che ha gli incubi-disse Stella, pensando- Inoltre, la partita ha peggiorato solo il suo stato... Hermione mosse la testa. - Pu essere... ma questo troppo. Credo... cio, io spero solo che... Ron irruppe nella Sala in quel secondo, ansimante. Colin e Dennis l'accompagnavano. Si trattenne solo ad alcuni centimetri di Harry, e corrug la fronte al vederlo, preoccupato. Quindi gir gli occhi verso Hermione, e bench non potesse evitare di arrossire un po'(Lei anche, bench lo dissimulasse meglio) gli parl diretto. - Hermione, avevi ragione. Abbiamo sentire la McGranitt dire che Piton svenuto mentre presenziava alla partita... - Stava molto male, lo abbiamo visto uscire dal castello con Silente - prosegu Dennis, allarmato - Che cosa sta succedendo? Come lhai saputo?. Hermione evit i suoi sguardi e si morse il labbro inferiore. Stella l'osserv con fretta. - da molto tempo che ci nascondi qualcosa, Hermione. Se puoi aiutare a Harry, sar meglio che... Ma non pot finire la frase. Dietro Lavanda, MadamaChips entrava nella Sala con passo svelto. - Ahi, Potter! Io lo sapevo, io lo sapevo... Glielho detto! -esclam, perturbata. Senza perdere tempo, mosse la sua bacchetta e materializz di fronte a tutti una barellai. Harry levit su di essa, alcune coperte lo coprirono istantaneamente, e Poppy lo condusse fino all'uscita. Stella si alz allistante, accompagnandolo, ma nessuno la segu. Al contrario, Ron, Neville e Ginny accerchiarono Hermione vicino al camino. - Ci devi una spiegazione-cominci a dire Ron, tranquillamente ma imperioso, sedendosi sulla poltrona di fronte a lei. - Pi di una -corresse Ginny. Neville assent. Hermione arricci il naso, nervosa. Quindi guard in tutte le direzioni: la moltitudine che fa poco affollava la Sala Comune si era gi dispersa. - Mi dispiace, ragazzi... ma non posso dirvi niente-rispose, con un filo di voce. Sapeva quello che avrebbe ascoltato di seguito. - Non puoi... o non vuoi? -la sfid Ginny. Hermione sospir. - Non posso. Mi ha fatto promettere che nonlavrei detto a nessuno, capite?. Se fosse per me... - Da quando tu e Silenteavete tanti segreti in comune? - infilz Ron, fastidioso. Quella persona doveva essere il Preside di sicuro... nessunaltro obbligherebbe a Hermione a fare qualcosa contro la sua logica. - Non vi dir niente, va bene? Lo saprete quando arriver il momento. -E dicendo quello si alz quanto pi rapida che pot, salendo gli scalini due a due diretta alle camere da letto. - Ha perso la ragione -pens a voce alta Ron, mantenendo lo sguardo verso le scale. - Ti baci di fronte a centinaia di persone... Primo segno di pazzia-scherz Ginny, parlandogli nell'orecchio. Ron deglut, sper che Ginny abbandonasse la Sala... ed allora sorrise. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/-/

- Sto bene, sto bene... Quante volte devo dirlo? - brontol Harry, prendendo delle mani di Stella la tazza di t, facendo notare che poteva farcela anche da solo. 'infermiera colloc le sue mani ad ogni lato della vita, quasi esasperata.

- Arghh... Voi Grifondoro siete un mucchio di ostinati. Minerva, Angelina Johnson, Oliver Baston... Tutti i Weasley senza eccezione! Ed ora tu, Potter - lo guard, in un tono di delusione - non voglio ascoltare pi lamenti. Devo andare a risolvere un paio di cose... Per quando ritorno, spero di vedere quella tazza vuota, intesi?. Malvolentieri, Harry indovin solo a stringersi nelle spalle. Poppy diresse un sguardo eloquente verso Stella, e lei assent, mentre la vedeva uscire rapidamente dall'infermeria. Allora si accomod nella sua sedia vicino al letto di Harry, e si trov con la sua espressione di disturbo. - Che cosa c? - domand, cominciando ad arrossire. - Non devi rimanere, sto bene. Finir il t e scender a cenare con gli altri... Stella alz un sopracciglio, provocatoria. Si appoggi fermamente sullo schienale della sedia, attravers lentamente le sue gambe e dopo le sue braccia, facendo capire che non si sarebbe mossa neanche di un centimetro. Harry apr gli occhi al massimo davanti a quel movimento, ma non evidenzi i suoi sentimenti al riguardo. - C' qualcosa in questo mondo chiamato "affetto", Harry. quello che fa che i tuoi amici corrano verso te ogni volta che hai bisogno di loro... e come vedi, io sto qui in rappresentanza della casa di Grifondoro - scherz, guardando il blasone della sua tunica. Harry sorrise, timido, ma leirimase seria, fissando lo sguardo sulle sue scarpe-Inoltre, sono stata io a trovarti incosciente nella Sala Comune... allora ho pensato... bh, ero sola, non sapevo come chiedere aiuto... Mi sono spaventata molto, Harry... davvero... Lui assent lievemente, sentendosi un completo idiota. - Mi dispiace... Cio, ringrazio molto che si preoccupino per me, ma odio quando mi trattano come un bambino... - A volte lo sei - pens Stella, divertita. Neanche Harry spese tempo a discutere. - Perdere il Boccino mi ha fatto male, questo tutto - confess, bench non sembrasse troppo convinto. - Draco non avrebbe preso mai il Boccino se fossi stato in perfette condizioni - gli disse, cercando di incoraggiarlo non ti sentivi bene e spesso volavi a zig-zag, come se non potessi sostenerti per molto tempo sulla scopa... Tutti lhanno notato, perfino Angelina e gli altri della squadra. Per quel motivo non ti incolpano di niente... Inoltre, hanno vinto la partita, e quella la cosa importante. Harry fiss lo sguardo sulle foglie di camomilla che galleggiavano nella sua tazza fumante. Sorrise, debole, ma non fece commenti. Non l'incolpava per non capire come si sentiva... Tutti si impegnavano a dirgli che lunica cosa realmente importante era vincere la partita ma, per lui, niente era pi importante di finire la partita con quella palla dorata stretta al pugno. Ed ora era in possesso di Malfoy... Agit la testa e impegn s stesso a pensare ad un'altra cosa. - Lasciamo da un lato il Quidditch per il momento, va bene? Meglio se mi parli del tuo libro, muoio di curiosit per sapere di che cosa si tratta... Stella sgran gli occhi per la sorpresa davanti alla sua domanda, e subito svan il sorriso dal suo viso. - Non c' molto da dire al riguardo... - Non riesci ancora ad aprirlo? -si preoccup Harry. Aveva messo molta consacrazione in quel regalo, ed ora, contrario ai suoi propositi, si stava trasformando in un mal di testa Hai provato a chiedere aiuto a Hagrid? Tratta ogni giorno con le cose peggiori, magari lui pu... - Oh, no, Hagrid non pu - disse, tagliente - non sono sicura di voler correre tale rischio. Scommetto che ce la metterebbe tutta per aprirlo, ma temo che finisca in un disastro... Cio, se arrivasse a rompersi o qualcosa... - Capisco - parl Harry. Quindi si port una mano al mento, pensando - Se tanto ostinatamente chiuso... bh, lunica cosa da pensare che protetto da un incantesimo...

Stella annu appena, come se non presentasse una novit. - Ci ho gi pensato a quello, ma non fa pi che deprimermi. Esistono centinaia di incantesimi bollatori... Come sapr qual quello corretto? - La McGranitt sempre disposta aiutare... solitamente ricorriamo a lei quando abbiamo di questi problemi - gli disse, senza evitare di ricordare le avventure dell'insegnante di Trasformazioni mentre la Umbridge stava a carico - Di sicuro lei sapr che cosa fare... ma non credo che possa riceverti ora. Con il fatto che oggi arrivano i rinforzi, l'Ordine deve correre da un lato allaltro per preparare le cose, imparare la lingua...

Un silenzio scomodo li circond per alcuni secondi. Dopo, insicura, Stella parl. - Rinforzi? -ripet, curiosa, tendendo la sua schiena sull'orlo della sedia. Un presentimento molto brutto la sequestr. - S, i rinforzi dell'Ordine della Fenice. Non lo abbiamo detto a nessuno dell'Esercito perch volevamo che fosse una sorpresa, ma poich oggi il gran giorno... Hai sentito mai parlare qualche volta degli Alti Elfi?. Per un momento Harry cred che Stella avesse avuto un arresto cardiaco. Impallid orribilmente, apr la bocca di stupore e la copr dopo con una delle sue mani, portando l'altra verso il suo cuore. I suoi occhi si riempirono di lacrime. - No... non possibile... Come... come lo sai? -balbett, in un tono di voce irriconoscibile. Harry gli si avvicin di pi, nervoso a causa della sua reazione. - Silente ce lo disse alcuni mesi fa, ma... Che cosa.. che cosa succede? Perch ti sorprende cos? -domand, spaventato, ma siccome lei sembrava non voler rispondere, pens un momento -Hermione e Ron reagirono molto simile quando seppero su questi... Alti Elfi. A quanto pare sono importanti, no?. Stella chiuse gli occhi e sospir profondamente, angosciata. Harry la sent tremare. - che... Harry, impossibile. Loro non si allontanano mai dalle proprie terre... non viaggiano mai in gruppo... Senza volere evidenziare la sua propria ignoranza al riguardo, evit di domandare "Come losai?" E dal suo posto, cerc di tranquillizzarla.

- Io so solo quello che diceva il messaggio... e se ricordo bene... S, credo che dicesse che una commissione di loro sarebbe venuta per lAnno Nuovo... Ma dicono che sono buone persone, e molto poderose. Saranno di gran aiuto per l'Ordine in questi tempi... Non doveva ascoltare nient'altro. Alzandosi lentamente dalla sua sedia (quasi dondolandosi, secondo l'opinione di Harry) Stella si gir verso la porta. Era come se volesse uscire correndo di l pi presto possibile. - Ti... ti vedr dopo, s? -disse, sull'orlo del pianto, ed un secondo dopo era sparita gi dall'infermeria. Harry si era abituato gi a quell'eterno alone di mistero che la circondava, ma questo andava oltre la sua logica. Bench - ed era un buon punto da prendere in considerazione - tutti intorno a lui sembravano sapere perfettamente l'importanza degli Alti Elfi, meno che lui... Lasciando il t a met sul tavolo, cambi la sua uniforme da Quidditch con dei vestiti puliti che MadamaChips aveva fatto portare. Non sapeva perch ma, in fondo, sperava che quel cattivo presentimento fosse solo un delirio... -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/

Molto vicino alla mezzanotte, tutti gli studenti di Hogwarts si ammucchiarono nei giardini, ansiosi per scambiarsi gli auguri di buon anno e, ovviamente, ammirare gli abituati fuochi d'artificio. Silente aveva sempre una sorpresa distinta per ogni anno... Seamus ricord quando, in terzo anno ed in mezzo a molte scintille di colori, un'enorme fenice fatta di bacchette rosse irruppe. Fu tanto imponente che non svan per tutta una settimana... Ma, questanno, vari alunni potevano prevedere gi la novit: Fred aveva inviato una nota a Ginny dicendole che non si perdesse lo spettacolo per nulla del mondo. E quello, chiaro, non faceva pi che evidenziare che Tiri Vispi

Weasley' avrebbero inviato un bel carico della loro merce per l'intrattenimento di Hogwarts. "I Drago-sventato di Fuoco sono miei favoriti" aveva detto il professor Vitious, alludendo solo a quel memorabile episodio con la Umbridge alcuni giorni prima che i gemelli scappassero dal castello, tra applausi e grida. Perfino Pix li aveva incoraggiati. Come normalmente succedeva, soprattutto durante gli ultimi mesi, i membri dell'ES si riunirono quasi per inerzia in un stesso posto, alla destra della fonte principale. Non era usuale in Hogwarts vedere ad un gruppo di 25 persone chiacchierando e ridendo con tanta fiducia, ma siccome cerano studenti di tutte le case, incoraggiavano moltissimo l'ambiente e sollecitavano gli altri a conoscere pi persone e migliorare le relazioni con i compagni. La McGranitt aveva parlato molto bene del gruppo ad ogni consiglio dei docenti, allegando che non era solo una buona forma di fomentare l'apprendistato di Difesa Contro le Arti Oscure, ma inoltre aiutava al buon accordo tra le case, cosa per niente facile da realizzare, e quasi impossibile da mantenere. Piton stava in silenzio quasi sempre, infastidito forse che alcuni dei suoi alunni condividessero il loro tempo libero con altri che non fossero Serpeverde, ma l'insegnante Sprite, Direttrice della casa di Tassorosso, non stava in s dall'emozione. Generalmente la sua casa era la pi emarginata in tutte le attivit, quella che non emergeva mai in niente, quella che non otteneva mai la Coppa delle Case o qualche studente col Premio Annuale. Ma questo dell'Esercito era un inizio, un eccellente inizio... Al contrario di quello che gli altri avevano immaginato, Ron e Hermione non avevano proferito parola dall'episodio al campo di Quidditch. Secondo Ginny, apparentemente Hermione si sarebbe resa conto che fu vittima dell'impeto del momento, e che in possesso di ogni saggezza, non avrebbe baciato mai Ron davanti a tanto pubblico. Ma ormai era tardi; l'aveva fatto e doveva affrontare i mormorii... bench morisse di vergogna girandosi verso di Ron. Anche lui si sentiva represso, nervoso e spaventato, ed per quello che l'assenza di Hermione gli risultava, per il momento, pi che comoda. Non si sentiva pronto per parlargli, per domandargli perch l'aveva baciato... bench quell'effervescente gruppo di ragazze del quarto potesse dargli un'idea. Secondo il suo rapido apprezzamento al riguardo, Hermione era gelosa, e quello lo faceva solo sentire lusingato. O, per meglio dire, amato, ma preferiva non pensare a ci. Non si sarebbe illuso fino a quando non l'avrebbe ascoltato della sua bocca... D'altra parte, Harry si sentiva molto bene. I disturbi erano spariti, aveva cenato quanto basta ed i suoi amici si erano incaricati di incoraggiarlo. Tutti scherzarono dicendo che "LInvincibile Potter" doveva succedere qualche volta che non fosse perfetto e che doveva rendersene conto, ma che continuava ad essere il miglior cercatore che la squadra di Grifondoro aveva avuto in moltissimo tempo. La stessa Angelina si incaric di dirglielo e dimostrarglielo, e quindinon trovaltro rimedio che cedere e dimenticare per un momento il viso felice di Malfoy. Prima o poi, avrebbe avuto la sua rivincita. E, precisamente mentre parlavano di Quidditch, Harry not che Stella non era con loro. Si gir in tutte direzioni, ma non la vide in nessun altro posto del giardino. - Lho vista camminare fino all'ufficio di Silente quando sono uscito dalla Sala Grande -comment Neville, giusto quando una soave scintilla argentata si precipit dal tetto, scrivendo nell'aria "23: 45."Mancavano solo quindici minuti allanno nuovo. - Se non arriva presto si perder i fuochi d'artificio-pens Ginny, facendo un gesto di ritornare al castello per andare a cercarla. - Resta qui, ci vado io-disse Harry, e Ginny gli sorrise. Harry, paonazzo, prefer non dire niente e correre fino alle scale. I corridoi erano vuoti, come gli piacevano, ma siccome non aveva tempo per passeggi te, si affrett il pi che pot a verso l'ufficio di Silente. Chiaramente, gi di fronte al Gargoyle, non tenne conto di un piccolo dettaglio: non sapeva la parola dordine. Non poteva fare altro che sperare a che qualcuno arrivasse; la cosa pi probabile che tutti stessero gi nei giardini, compreso Silente e tutti i professori. Pensando la cosa pi rapida che pot, decise di ritornare sui suoi passi e cominciare a cercare nella Sala Comune. Quando arriv fino al ritratto della Signora Grassa, dovette ridurre il passo per la sorpresa. Lo trov pi affollato che mai: Violet, il cavaliere del secondo piano, Sir Cardogan, un paio di pecore e perfino un troll indifeso, riempivano ogni vuoto del ritratto. Inoltre, galleggiando di fronte a loro, cerano Sir Nicholas, Pix, la Dama Grigia, il Frate Grasso ed il Barone Sanguinario. Harry non si era trattenuto mai a pensarlo, ma ora che lo vedeva gli sembrava abbastanza logico: anche i non-vivi si riunivano per il anno nuovo. - Non dovresti stare sotto con tutti, caro? -gli domand la signora Grassa vedendolo arrivare. C'erano varie bottiglie di champagne sulla sua poltrona rosa, e giudicando dal tono della sua voce, aveva bevuto gi vari bicchieri di troppo.

- S, lo so, ma che devo entrare- si scus, sorridendo a Violet e la Dama Grigia Magic Mushroom - Va bene, passa-rispose, trascinando le ultime lettere e cercando a tentoni un nuovo bicchiere. -... voglio vedere se riesci a convincerla a scendere con te-si affrett ad aggiungere Sir Nicholas, gentile, mirando alla Sala - La poverina non ha smesso di piangere da quando entrata. Harry, questa volta, non perse tempo a domandare a chi si riferiva. Appena fece un paio di passi, la soave luce del camino evidenzi la sua sagoma. Sola, abbracciata al suo libro ed appoggiata in una delle finestre, Stella osservava con malinconia la folla nei giardini. Harry si avvicin lentamente, dubbioso chiss su quello che doveva dire o fare, ma vederla tanto triste lo commosse. - Stella? - la chiam, timido, e lei si allarm vedendolo. Gli diresse un sguardo profondo, dolce, come se si trovassero dopo anni di distanza. Ma subito torn ad avvolgerla quell'ombra di dispiacere, di angoscia. Harry si avvicin quanto basta come per sentire la sua respirazione - Che cosa succede? - gli domand, con tanta tenerezza che perfino lui stesso si sorprese - Tutti ti aspettano di sotto per festeggiare... Lei fiss lo sguardo sulla finestra, sospirando fortemente. - Non ho niente da festeggiare, Harry... -rispose, con la voce interrotta. A Harry sembr che stesse piangendo gi da molto tempo. - Posso rimanere per farti compagnia, se vuoi si offr, un po arrossito, incapace di pensare qualcosa di meglio da dire. Vedere una donna piangere era stato sempre un supplizio per lui, perch non sapeva mai che cosa fare o come reagire. Ma, in qualche modo, questa volta sentiva che, se gli domandava direttamente la radice della sua tristezza, quello lo porterebbe solo a risposte pi evasive. Stella l'osserv un momento, quieta. - Ti ringrazio, ma non devi rimanere qui per me. So che Fred e George hanno preparato un show eccellente l fuori... - gli disse, bench in fondo desiderasse che non si allontanasse pi. Harry annu, stringendosi appena nelle spalle. - Ehm va bene, allora come vuoi... - rispose, non molto convinto, senza voglia di partire - Ma, sai? C' qualcosa in questo mondo chiamato "affetto" quello che fa s che i tuoi amici corrano da te ogni volta che hai bisogno di loro... e come vedi, io sto qui in rappresentanza dell'ES - comment, sorridendo eloquentemente. Stella sorrise per la prima volta. - bello sapere che s ascolti quello che dico - mormor, mantenendo il sorriso solo per un secondo -... ma, parlando sul serio, preferirei che ritornassi gi con gli altri. Io sto bene. Scender tra un momento... - ment. Aveva le sue ragioni. Harry annu, e nonostante non volesse lasciarla sola, prefer ubbidire. Si gir verso la porta, senza notare lo sguardo supplicante di Stella dietro lui. - Sei sicura...? Cio, non c' niente che possa fare per te? -domand, in un ultimo tentativo per confortarla. Stella lo guard con tenerezza e dopo guard verso il suo libro, che aveva lasciato appoggiato sul cornicione della finestra. Le fiamme del camino accentuavano la libellula intagliata nella sua copertina di legno. - Darmi questo libro stata la cosa migliore che tu o qualunque altra persona avrebbe potuto fare per me, anche se ora non serve pi a niente... -mormor, calcando la tristezza delle sue parole - ti ringrazier sempre per questo, Harry, con tutta la mia anima. Non sono riuscita a leggerlo, ma l'ho avuto tra le mie mani, e questo pi di quello che potevo sognare... - Mi parli come se mi stessi salutando... -inquis, nervoso. In fondo non voleva ascoltare la risposta, ed indovinando i suoi pensieri, Stella tacque. Strinse le labbra e guard verso il suolo, nuovamente sull'orlo del pianto. Lui cred di capire - Tu... andrai via...? Cos presto...? Per un secondo si sent svenire. Perch doveva andare via? Perch ora? Ma lei non rispose. Non poteva, non voleva. Il tempo l'aveva raggiunta... le aveva messo una fune al collo ed aveva tirato con tutte le sue forze. Era arrivato il momento, temuto, evitato e che poche settimane prima era sembrato tanto lontano; ma ora era

arrivato, sollecitandola affinch prendesse le sue cose ed affrontasse la realt. Bench la sua realt immediata fosse altra... quella che poteva vedere, ascoltare, sentire sotto la pelle... - E dove andrai? molto lontano? - domand, sorpreso - Almeno potrai scrivermi... o magari... Lei neg tanto tagliente e tristemente che Harry rimase con la frase a mezzo dire. - Non succeder, Harry... mi dispiace... io... non mi sar possibile... - parl, senza osare guardarlo al viso. Harry corrug il cipiglio, confuso, reticente a rassegnarsi. - Ma... ma... - balbett, cominciando a tendere il suo viso, quasi un po infastidite, spiacente... - Non ti interessa mantenere contatto con noi? Cio, con Hermione, con gli altri... coi Weasley almeno! Ginny vorr senza dubbio avere notizie di... Quell'increment solo la sua amarezza, ma inghiott saliva e l'interruppe. - molto probabile, Harry... - cominci a dire, lasciando vedere un paio di lacrime correre sulle le sue guance. Il suo viso si era fatto serio -... molto sicuro, in realt... che... dopo questa notte... non tornerete mai a sapere di me... si condann, soffocando il pianto con tutte le sue forze. Harry apr la bocca di sorpresa, cercando di non credere a quello che aveva appena sentito. - E... e... ed io? C-che cosa ne sar di me? -domand, tanto nervoso che sent il suo stomaco ritorcersi con violenza - Devo accettarlo... cos ...nient'altro? Stella sapeva perfettamente a che cosa si riferiva, e tem questo momento dallo stesso giorno in cui lo vide, sorridendo come un bambino, mentre l'aiutava a raccogliere i suoi libri a Diagon Alley. Come respingerlo, quando il suo cuore desiderava tutto il contrario?. - che non lo capisci? - disse, tirando fuori un po di coraggio, guardandolo negli occhi. Stavano tanto vicino che poteva vedere i suoi occhi appannati riflettersi nelle sue lenti-non pu essere... Io non posso... cio, non devo... Trovandosi col suo sguardo che mescolava rabbia e paura, pronunci quella frase, per la prima vol a non troppo t convinta - non mi permesso amare... Erano le parole magiche, il riassunto di tutta la sua esistenza. Come un fulmine attraversandolo daparte a parte, tutta la rabbia o dolore che aveva potuto sentire svan, rapido, con l unico fatto di guardarla negli occhi quando pronunci quelle sillabe. Ora sentiva solo una profonda pena, per lei, per lui, per la situazione. Era illogico, incoerente nella sua letteralit... ma gradualmente acquisiva senso. Per quel motivo mai si concret niente tra loro, per quel motivo evitava di avvicinarsi troppo a lui... Chi ha il potere sufficiente come per decidere per la vita di altri? La cosa pi probabile che ci fosse la Signora Maris dietro tutto quello. Dovrebbe esserlo, dunque, secondo Ron, Stella non aveva pi familiari o persone vicine. Per un momento Harry odi quella donna... Aveva voglia di dirgli che non era possibile, che nessuno poteva obbligarla a qualcosa di tanto crudele che si , dimenticasse di tutto e di tutti, ma la sua voce era stata tanto diretta ed abile che aveva suonato come una sentenza impossibile da violare. Quell'era tutto... Era finito qualcosa che neanche riuscirono a cominciare... Harry abbass lo sguardo e si allontan alcuni passi. Desiderava correre al lago ed annegarci. Il mondo non stava della sua parte, l'appena aveva confermato. Era quel Bambino-che-sopravvisse, e come tale, sarebbe stato tutta la vita un martire. Tutto gli era stato strappato dalle mani quando appena cominciava a conoscerlo. Le sue allegrie erano tanto passeggere che non si fidava pi di queste... Tutto quello che gli era pi caro l'aveva abbandonato: I suoi genitori, Sirius... ora lei. A lui nessuno l'obbligava, e - pens, amaramente neanche gli era vietato amare... Desideroso di colpire la parete fino a che i suoi pugni sanguinassero, si appoggi sul muro e stese una delle sue mani davanti a lui. Stella alz lo sguardo ed inchiod i suoi occhi su di lui, commossa, giusto al tempo in cui lui gli dirigeva un gesto di disperazione. I suoi pensieri erano arrivati fino a lei con pi chiarezza che mai, e non pot smettere di sentirsi impotente, rapita... ma, dopo alcuni secondi in cui il momento si fece pi nitido che mai, cap il barlume di libert che stava regalandogli. Non aveva decine di occhi inquisitori alle sue spalle, non c'era nessuno a cui rendere conto... Non l, almeno... non in quello secondo ed in quello posto... Ed allora sent che lo spazio teso che li separava diventava assurdo e non necessario... frangibile di maniera tanto facile... Depositando la sua fiducia e le sue forze in un ultimo tentativo di sentirsi libera, avanz alcuni passi e lo baci, sicura, prendendogli il viso con le mani. Harry non l'avrebbe aspettato n in un milione di anni, e bench la sorpresa l'avesse lasciato attonito per alcuni secondi, aveva desiderato tanto quel momen che il suo corpo reag to quasi come se fosse programmato. Lasciando la sua mente libera, dimenticandolo tutto, rispose a quel bacio anche se la sua inesperienza gli indicava che era migliore non arrischiarsi a fare un movimento. E che, per un millesimo

di secondo, l'episodio con Cho gli sembr tanto lontano e triviale... Ora non doveva solo rispondere, voleva farlo... Tutto in lui lo sollecitava a prenderla della vita e stringerla contro s, assicurandosi che non corresse troppo al minore avviso... Ma Stella non aveva intenzione di ci. Sentiva il suo polso agitato, la tenerezza del suo abbracci , i nervi ed il o sollievo miscelati in un gesto dolcemente universale. Non doveva rinunciare a tutto per loro, non dopo quello che era successo... Lo strepito graduale ed interrotto di numerosi fuochi d'artificio suonarono come musica di sottofondo per vari minuti, nei quali Stella e Harry non sentirono la necessit di separarsi per respirare o dire "Felice Anno Nuovo." Lei sapeva che sarebbe stata la prima ed unica volta che avrebbe potuto sentire Harry cos dentro di lei, per quello che avrebbe cercato di mantenere quel bacio finch fosse stato possibile, sperando che non finisse mai... ma un suono stridente ed un fulgore che riemp la sala di luce arriv ad intorpidire i suoi desideri. Soavemente ma con premura, ruppero l'ambiente per fare attenzione alla finestra, bench non rompessero l'abbraccio. Stella chiuse gli occhi e preg, ma il suono e la luce non erano state prodotte per un gruppo di potenti scintille volanti o un razzo cinese in male stato... No, quel fulgore era evidente, indiscutibile... pi familiare di quello che avrebbe desiderato. Sentendo che l'urgenza di quel bacio si rovesciava giocosamente in suo contro, abbandon le braccia di Harry, spaventata, mentre le lacrime si accalcavano insistenti nei suoi occhi. - Oh, Harry... mi dispiace tanto... Si copr il viso con un braccio e corse, evadendo lo sguardo stupefatto di Harry. Lui si vide incapace di reagire debitamente per alcuni secondi; tremava e si sentiva come nauseato, ma era molto lontano da somigliare al malessere che lo colp alla partita di Quidditch, questa era la conseguenza della pi bella delle sensazioni che aveva mai provato. Sorridendo a met, si port una mano alla fronte, dop alla sua bocca e ritorn a guardare o verso la porta della Sala Comune. Non aveva idea su quello che doveva fare di seguito, ma non perse troppo tempo a rifletterci. Usc pi rapido che pot per il ritratto, correndo dietro di lei... ma si imbatt in una caccabomba lasciata da Pix giusto ad un lato della porta. Alzandosi rapidamente e scuotendosi i pantaloni, mentre P ix rideva a crepapelle e Sir Nicholas lo rimproverava severamente, Harry non volle perdere il suo tempo in inutili parole ed scese a gran velocit le scale. Il crepitare dei fuochi d'artificio era quasi cessato, ma il mormorio della folla si sentiva dall'entrata. - Buon Anno, Harry! -esclam Hagrid quando Harry riusc ad arrivare ai giardini. Gli blocc amichevolmente il passo, aprendo le braccia. Harry, senza volere peccare di scortesia, rispose all'abbraccio e mormor anche un "Felice Anno Nuovo", anche se cercava di scrutinare gli affollati gruppi di studenti che si muovevano in tutte le direzioni. Allora not l'eleganza dell'abito dei suoi amico guardaboschi... bh, se un cumulo di pelli rozzamente unite in un giaccone, una camicia che sembrava una tovaglia ed una scolorita cravatta arancione potevano stare in quella classificazione. - Che cosa succede, Hagrid? -domand, guardando al giardino centrale. All'opinione c'era molto movimento, ma nessuno entrava nel castello. - Gli stranieri, Harry! Saranno qui tra qualche minuto... Per questo motivo ho tirato fuori il mio meglio abito dal guardaroba - sorrise, accarezzando il bavero di giacca, staccando da questa un odore soffocante. Harry assent, sorridendo forzatamente, e si allontan da lui con la scusa di andare a scambiare abbracci con pi persone. Guard verso tutti i lati alla ricerca di Stella, ma non dovette camminare molto; non difficile distinguere a tre teste rosse tra landirivieni di un centinaio di divise nere. - Stella, mi stai spaventando... - mormor Ron, al tempo che Stella lo scioglieva dello stretto abbraccio nel quale l'aveva preso. Asciugando le sue lacrime con una mano, lo baci teneramente nella guancia. Quindi si gir verso Ginny. - Perch stai salutando? Dove vai? - gem Ginny, cominciando a sentirsi invasa dalla voglia di piangere. Stella gli sorrise amaramente, l'abbracci di nuovo e li osserv affettuosamente. - Dite a Molly ed Arthur... bh, ditegli che apprezzo molto quello hanno fatto per me e... che... tenter di scrivergli o... so che loro capiranno... - balbett, senza sapere se faceva la cosa corretta salutatemi anche Fred e George... e Hermione... e l'Esercito... - Stella... -parl Ron, contrariato, cominciando a contagiarsi della tristezza di sua sorella-Io non... voglio dire, non capisco niente... Non ci hai detto mai che...

Ma il viso spiacevole di Gazza li interruppe, prendendoli della spalla e trascinandoli bruscamente verso un bordo. - Ostinatiasini! Non avete sentito l'insegnante McGranitt? Dovete lasciare un grande spazio al centro o il mezzo degli Elfi non potr atterrare! Ginny osserv al resto della moltitudine e gi la maggioranza era disposta in semicerchio, come se si trovassero in uno stadio. Quindi gir lo sguardo verso Stella che gli accarezz la guancia, tremando al contatto. - Ti voglio bene... lo sai, vero?. Ginny, sentendo un'angoscia inusuale, lasci scappare una lacrima ed assent. Ed allora la vide avanzare, assente, facendosi spazio tra gli studenti. Quando non c'era oramai pi che un gran spazio vuoto di fronte a lei, sospir profondamente, evit lo sguardo inquisitore di Gazza e cominci a camminare per il giardino. - Stella, non puoi andare l! - gli grid Ginny, ma lei non si gir. Al contrario, serv per attrarre l'attenzione degli altri. I mormorii cessarono istantaneamente, trasformandosi in silenzio dattesa. Tutti gli sguardi confluivano su Stella che, con lo sguardo perso ed il viso umido per le lacrime, camminava a passo lento senza guardare dietro. Alcuni metri prima di arrivare giusto al centro del circolo umano che gli alunni avevano disposto per gli stranieri, lei si gir verso Silente che osservava tutto da uno dei piani superiori. E lui, col viso impassibile ma gli occhi pieni di compassione, annu con la testa e la sollecit a proseguire. Stella annu, ritornando con lo sguardo all'orizzonte. L aspett, quieta. - Che cosa... che cosa sta facendo? -domand Harry, in un tono di disturbo. Gli era costato molto lavoro arrivare fino a dove stavano i suoi amici, poich la moltitudine si spingeva per vedere pi da vicino quello che succedeva nel giardino centrale, senza contare la gran quantit di persone che lo fermavano per dargli gli auguri di anno nuovo. Corrugando la fronte, pensando a tutte le alternative possibili, fece un gesto di volere andare dietro lei. - No, Harry... non puoi-lo ferm Hermione, prendendolo per un braccio, dirigendogli un sguardo di impazienza. Harry scorse in lei segni di pianto recente. Quindi osserv a Ginny nelle stesse condizioni, a Ron... ed allora nuovamente a Stella chi sembrava una statua di pietra scortata a distanza da decine di alunni che condividevano con lui il suo stupore. Non capiva niente, non poteva pensare... L'aveva baciato con un'intensit ineguagliabile e dopo era scappata come se niente fosse da lui. Era disposto ad evadere la guardia di Hermione e camminare fino a lei, chiedergli una spiegazione... ma un secondo bagliore, molto simile a quello che irruppe nella Sala Comune alcuni minuti prima, li abbagli un momento ed illumin ogni angolo del castello, come se di fronte ai loro nasi fosse esplosa una bomba nucleare. Rimettendosi della cecit temporanea, notarono, sorpresi, ad un gruppo di persone camminare dal bordo de l campo da Quidditch, preceduti da alcuni raggi di luce. Erano circa 12 o 15, tutti maestosamente vestiti di bianco ed illuminati da dentro come se fossero fatti di elettricit. Erano alti, magri, di tuniche larghe che galleggiavano con la brezza e cappucci che coprivano i loro visi. Trasognati, molti alunni soffocarono un grido di shock. Quando furono sufficientemente vicino, vari degli stranieri lasciarono notare qualcosa in pi delle loro caratteristiche, definendo la loro magnificenza. Il primo della fila sembrava essere il leader, un anziano che a momenti ricordava Silente per la sua serenit e fermezza. Portava il viso semi coperto dal suo cappuccio, lasciando apprezzare la sua barba frondosa ed i suoi occhi profondamente neri. Nella sua mano destra, afferrava un scettro di legno intagliato che usava come bastone, e dietro di lui, una comitiva di uomini e donne avanzava a passo leggero, tutti avvolti dai loromantelli... fino a che Harry pot notare pi dettagliatamente uno di loro, qualcuno di dolorosamente familiare. Con quel gesto di fastidio che la caratterizzava, la Signora Maris, o come si chiamasse, mormor qualcosa alla persona che andava al suo fianco, senza fermare il passo. Allora Harry sent un'onda di aria gelida scendere dal suo collo fino alla sua schiena, sommergendolo in un brivido. Con estrema violenza, cominciava a capire le cose... A poca distanza degli alunni, alcuni spaventati ed altri incapaci di parlare, Stella si avvolse improvvisamente in un manto di luce. Il suo capello si elev a causa di una brezza inesistente, la sua uniforme cominci a cambiare e,quando il fulgore si fu estinto, apparve davanti a tutti coperta con un abito bianco molto simile a quello degli stranieri. La sua pelle era pi pallida che mai e la punta delle sue orecchie si affacciava per tra il suo capello... ma la cosa unica che si manteneva, imperturbabile, erano le decine di lacrime che non smettevano di cadere sulle sue guance... Il gruppo si trattenne giusto ad alcuni passi da Stella. L'anziano, impassibile, abbass la testa, si appoggi sul suo bastone e si inginocchi lentamente, mentre il resto seguiva il suo esempio. Niente li circondava pi che un silenzio teso, asfissiante... - Aranel-mormorarono, solenni, bench suonasse forte e chiaro nelle orecchie di tutti gli spettatori.

Stella inclin la sua testa in risposta, piangendo sconsolatamente, ed allora Ginny port le ma alla sua bocca in ni un gesto rapido. Neville, Seamus e Dean erano tanto sbalorditi che non potevano muovere neanche un muscolo, e Harry e Ron sentivano che gli avevano tolti l'aria dai polmoni in un colpo. - A-a-Aranel...? -balbett a voce bassa Ron, incapace di esprimersi meglio -E-e-quello signif-f-f-fica... Hermione, al suo fianco, gem tra lacrime. Non era sorpresa, n trasognata, n stupefatta... solo commossa, profondamente triste... - "Principessa"... -rispose, in un tono appena percettibile, ed subito Ginny nascose il viso tra le mani. Ron inghiott saliva e, spaventato, gir la sguardo verso Harry. Il suo viso era indescrivibile. Il suo sguardo era opaco, quasi inespressivo; appena poteva percepire i suoi amici che lo guardavano, o il mormorio crescente di fascino, o il pianto di Ginny... I suoi occhi erano fissi in una sola immagine, come un vecchio televisore a cui manca la rotellina per metterli in sintonia... Era una bambina, una bambina con occhi colore cielo. Era bella e dol e, dolorosamente distinta, ed ora, c immensamente lontana, avvolta in un alone maestoso di luce che somigliava alla peggiore delle prigioni... Lui aveva avuto l'audacia di guardarla, di volerla per s. Aveva commesso l'audacia di toccarla, di baciarla con tutte le sue forze... e quello lo bruci all'interno come se fosse stato condannato per il solo fatto di ricordarlo. Niente era quello che sembra. Gli rimaneva unicamente quell'immagine, e l'idea che potrestare, ipnotizzato, cieco...

Cap.

XVIII: I Tareldar

Abituata a fare la cosa ciascuna volta che era necessario, rilass i muscoli del suo viso e si mantenne assorta, quieta, senza denotare la minima espressione. Non avrebbe dato loro il gusto. Ogni tanto fissava lo sguardo ad una ragazza eretta in uno degli angoli, come se stesse aspettando le istruzioni, ma poi subito chiudeva gli occhi, respirava profondo e ritornava a terra, rassegnata a quello che doveva succedere. Gran parte delle conversazioni si riferivano a lei, all'audacia che supponeva "mischiarsi" con maghi... creature inferiori, secondo l'apprezzamento della maggioranza dei suoi simili. E bench lei pensasse - e sentiva - qualcosa di completamente diverso, doveva tacere. Per il bene suo, per quello dei suoi amici. Per il bene di Harry, bench lui non potesse capirlo, n oggi, n mai... Mentre Silente spiegava al leader degli Elfi le entrate, uscite ed installazioni del castello per qualunque eventualit, guardava di traverso a Stella con preoccupazione. Stava l, seduta in un gran seggio al centro della sala, la quale era stata abilitata per le riunioni. Il resto del gruppo, composto nella sua maggioranza da uomini, parlavano in piccoli gruppi nel proprio linguaggio, segno chiss che gli stranieri non desideravano condividere troppo coi padroni di casa. Vari arazzi di velluto occupavano le pareti, facendo gioco con le tende dei grandi finestroni. Detto salone stava nel lato ovest del castello, e da moltissimo tempo che non veniva utilizzato. Secondo la McGranitt, Silente la faceva allestire solo per le grandi occasioni. -... S, s, ti ringraziamo per questo, Silente. La nostra permanenza sar molto breve, i lussi non sono necessari gli spieg l'anziano, sorridendo debolmente Inoltre - cominci a dire, con un po di ironia, mentre si girava verso Stella -... sono sicuro che Elener potr mostrarci gli angoli del castello se lo crediamo pertinente. - Non seguirai con quello, no Ingolmo? - pens uno degli altri, abbandonando la sua conversazione per avvicinarsi verso i due vecchi. All'opinione era uno dei pochi che conosceva la lingua. Era molto alto, di brillante carnagione bianca, naso arrotondato, capello castano fino alla vita ed occhi profondamente neri. Si avvicin verso di loro, fece a capofitto un piccolo movimento verso Silente, e dopo corrug il cipiglio verso il suo leader - Elener ha fatto gi abbastanza. Niente di questo stata la sua colpa... - Hyarion non necessario-gli rispose, cortesemente, bench Silente avesse l'impressione che se non fosse stato l, sarebbe finita in un duello di incantesimi- spero solo che il Calaquendi capisca l'impurit che suppone... - Non dobbiamo pentirci di niente-l'interruppe, infastidito, e notando immediatamente l'imprudenza del suo atto, si inclin soavemente davanti all'anziano prima di tornare a parlare-La vita del nostro Aranel era in pericolo. Il suo passo incognito per il mondo Istari era la sua unica possibilit di sopravvivere, e cos preservare la nostra stirpe .

Se me lo permette, Ingolmo, "linquinamento" del quale parli ridicolo. Elener non andare a spasso per queste terre e comunicare coi suoi abitanti. Inoltre, la cosa importante gi risolta. Come lo stabilimmo 15 anni fa, il trattamento coi Calaquendi si realizzer, senza ostacoli... -spieg, inchiodando i suoi occhi su Ingolmo- I Tareldar sonopersone di parola. Entrambi gli elfi si scambiarono un sguardo molto duro, e bench Silente avesse molta curiosit, non poteva intromettersi prima che gli fosse concessa la parola. Hyarion not l'avido sguardo del Preside, e gli fece un gesto affinch si integrasse alla conversazione. Egli rispose con una riverenza. - gi fissata la cerimonia? -domand, cercando di suonare imparziale. Ingolmo annu, agitando appena la sua barba. - In due giorni. I Calaquendi hanno disposto una guardia speciale per scortare ad Elener nella frontiera... Silente assent, facendo capire che l la sua missione era finita. - Heren Istarion in viaggio... -spieg verso l'anziano, prima di dirigersi verso l'uscita - ci riuniremo molto presto. - L'Ordine della Fenice? -tradusse Hyarion, sorridendo. Abbass lo sguardo e pens un momento -Ricordo ad Arthur Weasley... ad Alastor Moody... sar un piacere tornare a vederli... - Stiamo qui per una lotta ancestrale, Hyarion... ti prego che eviti le distrazioni sociali-ordin seccamente una donna, alta e di capello argentato, con un gesto di odio nel suo viso che Silente conosceva molto bene. Portava un bel vestito azzurro sotto la sua usuale tunica bianca, cosa che distingueva quelli della sua classe. La "Signora Maris", o come si chiamasse, condivise un sguardo eloquente con Ingolmo, e questo assent. - Amthles ha ragione. Questo non un viaggio di piacere... senza sottovalutare l'ospitalit che ci offri, Silente... si affrett a dire il vecchio. - Ovviamente - sorrise Silente, inclinando la sua testa. Sentendo che era gi ora di andare via, fece un'ultima riverenza - Se mi permettono, devo scendere in sala da pranzo coi miei alunni. Ingolmo segnal soavemente a due elfi domestici situati vicino alla porta, ognuno con un ampio sorriso. All'opinione significava un gran onore per essi di servire i Tareldar. Dicendo alcuni parole che il Preside cap solo a met, gli elfi corsero a prendere le maniglie ed aprirono la porta senza ostacoli affinch lui potesse uscire. Silente mormor "Hantale" sotto la barba, quello che significa "grazie" in Quenya, il linguaggio lfico, ed usc con passo leggero. Stella lo vide abbandonare il posto con dispiacere. Aveva molti messaggi da lasciargli, ed altri che sperava con ansia di ricevere... Non poteva avvicinarsi ai suoi amici, ma dovrebbero essere loro ad andare fino da lei. Ma, oserebbero farlo? Sempre se consideravano ancora quell'amicizia... -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/ Per la colazione, l'unico luogo comune nelle conversazioni di tutti ed ognuno degli studenti era l'arrivo degli Alti Elfi, e, quindi, il mistero che circondava Stella. Ma, ed ancora quando circolavano centinaia di dicerie diverse sul suo arrivo a Hogwarts e la sua relazione con certi studenti, nessuno di loro si avvicinava alla realt. L'inseguimento a quelli dell'Esercito divent insostenibile ad un certo punto, perfino la McGranitt dovette intervenire un paio di volte, isolandoli, e cos, a poco a poco uscirono dalla sala da pranzo, senza neanche avere finito di mangiare. Ginny e Ron, almeno, era molto che avevano perso l'appetito. Il pi bramato nelle retate era Harry, naturalmente; tutti volevano sapere che cosa si sentiva a convivere "da vicino" con un elfo. Ma lui li evitava tutti, infastidito, incapace di sorridere per cortesia o inventare scuse per assentarsi. Semplicemente faceva finta di non sentire, girava nel primo angolo e li lasciava insieme ai loro interrogatori con la parola in bocca. Nessuno riuscirebbe a capire la sua confusione, i suoi sentimenti contrari. Era troppo complesso per spiegarlo, e ancor di pi capirlo. Stremato mentalmente, non riusciva a decidersi su quello che desiderava fare. Non sapeva come espri ere i suoi m sentimenti, non sapeva come incanalare il caos nella sua mente, la sua frustrazione... ma prima che potesse pensare a qualcosa di saggio, Hermione l'aveva obbligato a tornare nella realt e conversare sul tema. Non poteva evitarlo per sempre; inoltre, Harry aveva una concezione molto vaga sul reale significato della provenienza di Stella, e, ovviamente, tutto quello che era successo non solo con lui, ma anche con tutti quelli che conv issero con lei. Chiarito quel punto, si riunirono tutti nella Sala Comune, aspettando che Ginny apparisse. Senza che gli importassequanto confusa o sbagliata fosse la sua idea, abbandon l a sala da pranzo prima dichiunque altro, sal

nella sua stanza, prese un paio di "Orecchie Estensibili" che Fred gli aveva regalato, e segu Silente fino al salone dei Tareldar. Non avrebbe tardato a ritornare. - Tu lo sapevi da sempre, no, Hermione? - domand Ron, lasciando notare un po del suo dispiacere sul tema e rompendo violentemente il silenzio teso che li circondava. Lei annu, nervosa, mentre Neville e Lavanda scambiavano sguardi di disapprovazione - La denunciavano molte cose, in realt, e siccome ho letto molte cose sugli elfi, ho potuto... - E perch non ce lhai mai detto?! - inquis Ron avvicinandosi a lei. - Ho dovuto prometterlo! -esclam, cercando di non perdere il controllo lho scoperto dopo la storia della sua lotta contro un Dissennatore, ricordi? - disse, guardandolo di davanti. Lui assent - Nessuno pu invocare un Patronus solo con un movimento di bacchetta... nessuno. Eccetto, chiaro, che non sia un mago comune... Per quel motivo il professor Silente... - Lui, sempre lui... - mormor Harry tra denti, ma nessuno riusc ad ascoltarlo. -... mi fece giurare che lavrei detto a nessuno, perch, se si sapeva la verit prima del previsto, sarebbe stato molto dannoso per lei e... Harry si alz bruscamente dalla poltrona e si trattenne giusto di fronte ad una delle finestre. Era uno dei soliti freddi giorni di inverno, ma alcuni squarci di sole apparivano tra le nuvole. - Ma, perch mentirci? - interruppe, desolato, cercando di comprendere - Che senso aveva? Tutto sarebbe stato uguale se... Non riusc a finire la frase. Neville, Lavanda, Cal, Dean, Seamus, Hermione e Ron si scambiarono uno sguardo strano, come se stessero pensando alla stessa idea. Gli unici che condividevano la confusione di Harry sembravano essere i fratelli Canon. - Niente sarebbe stato uguale, Harry - comment Cal, temendo di ferire la sensibilit del suo amico. Il resto assent, come se quello fosse ovvio-Gli elfi non interagiscono mai con i maghi... loro sono... superiori-disse, accentuando l'ultima parola. - Da essi proviene la magia, la vita e la creazione dal mondo... non li pu paragonare a niente. Se dovessimo fare una piramide in questione di potere, essi andrebbero in cima - spieg Hermione, e Colin apr gli occhi, stupito. - "Magia senza bacchetta"... ricord, e Hermione assent, addolorata. - Bel trucco - parl Dennis, ironico, guardando la manica della sua tunica e poi rivolgendo gli occhi verso il camino. Harry abbass lo sguardo,un po svergognato per la sua ignoranza, ma Neville pens di sapere quello che sentiva. - Dai Harry, non potevi saperlo... Non sei cresciuto nel nostro mondo, e questo ti ha allontanato da molte cose - gli disse, comprensivo, ma Harry non si gir per ringraziare per il gesto. - Secondo mia madre, gli Alti Elfi sono come i dei dell'antico Olimpo... Sono buoni, generosi e giusti, ma credono che sia un disonore mischiarsi con gli umani - spieg Seamus, sicuro, e Hermione si gir verso di lui, soddisfatta ascoltando che qualcuno in pi maneggiava quell'informazione. - Deve essere successo qualcosa di molto importante affinch lei arrivasse fino a qua - pens Lavanda, pensosa - come... come se stesse scappando da qualcosa, nascondendosi da qualcuno... - Nascondendosi? - ripet Harry, alzando un po' lo sguardo. Dopo tutto, poteva avere senso... poteva spiegare molte azioni. - O magari ha fatto qualcosa di molto brutto e quelli della sua razza l'espulsero dalle sue terre, o... - Impossibile. Hai visto come si sono inginocchiati quando lhanno vista... deve essere un'altra cosa - l'interruppe Ron, agitando la testa.

- Si sarebbe potuta fidare di noi... - disse Harry, come un sussurro - l'avremmo aiutata, per qualsiasi cosa... Giusto in quel secondo, il ritratto della Signora Grassa si apr per lasciare il passo a Ginny. Tutti gli sguardi confluirono su di lei, in attesa, ma la sola espressione del suo viso poteva dar loro un paio di piste dell'informazione che desideravano conoscere. Era abbattuta, pensierosa, ed appena raggiunse l'area del camino, diresse a Harry un sguardo acuto di tristezza. Lui non seppe come rea gire, salvo seguirla fino a che si sedette vicino a Hermione, lanciando le Orecchie Estensibili sul tavolo del centro. - Allora? -la sollecit Neville, mentre il resto riduceva lo spazio per ascoltare. Harry si fece spazio e si sedette proprio di fronte a lei. Ginny diede un gran sospiro. - Stella... -cominci a dire, ma subito ci ripens -... bh, quello non il suo nome, ma non sono riuscita ad ascoltare il vero... -disse, come se stesse per piangere Lei molto importante per loro... a volte gli dicono ?Aranel '... cio, "principessa", ma il pi vecchio di tutti a lei si rifer come Hide... hadel... hidis... - Hildinya- pronunci Hermione, calma, facendo un gesto di intendimento-Significa "erede." - A-Ahhh... s, quello - assent Ginny, con lo sguardo perso - non molto quello che sono riuscita ad ascoltare, ma... secondo quello che ho capito... loro la inviarono a Hogwarts affinch potesse sopravvivere... affinch potesse... preservare la sua stirpe - disse, insicura sul reale senso delle sue parole. Quindi inghiott saliva, come se ogni sillaba detta gli costasse un peso enorme. - Sopravvivere? -balbett Dean, senza capire niente. - Visto? Stava scappando, lo dicevo io - sbuff Lavanda, trionfante, ma Harry la guard con tale disturbo che subito ritorn a farsi seria, arrossita. - Era in pericolo... bene, questo chiarisce molte cose, ma... Doveva mentirci? - insist Harry, pi triste che arrabbiato, ma nessuno dei suoi amici poteva notarlo nella quiete del suo viso. - Non aveva un'altra opzione - parl Hermione, timida - Se c'avesse detto chi era, non ci saremmo mai avvicinati a lei... nessuno di noi avrebbe voluto o potuto essere il suo amico... n avremmo lasciato che tu lo fossi, Harry disse, notando come lui arrossiva, bench dopo si gir verso la finestra, allontanandosi alcuni passi dal gruppo. - Non la difendere, ok? -disse Cal, evitando lo sguardo di tutti per un momento, ricordando - "Impressionante Patronus...." Bah. Diciamo che la cosa pi piccola che pu fare... - brontol, spiacente, incrociando le braccia. Ron sospir, stanco. - Mamma morir quando lo verr a sapere -mormor, arricciando il naso con nervosismo, immaginando il viso di Molly per alcuni secondi. - Lo sa gi - disse vagamente Ginny, con sguardo al suolo, e Ron si agit al suo fianco. - Che cosa?! - Silente la chiam dal suo ufficio. Disse loro di venire, a Pap anche. Che la cosa peggiore era gi successa... Dopo di quello nessuno os parlare o fare un movimento, salvo Ginny, che sembrava soffocat con l'informazione a che scoppiava nella la sua testa. Dietro vari indecifrabili suoni gutturali, alz lo sguardo e fiss Harry, indecisa. Lui la guard ansioso, sollecitandola. - Ehmm... c' altro? Ginny assent, dimenticando per un momento che molte persone li circondavano. - Lei deve andare via, in due giorni... C' u-u-una cerimonia... con altri elfi... E-e- e lei... - Incapace di continuare a sostenere lo sguardo di Harry, gir il viso - Lei... si sposa. Tutti spalancarono gli occhi al massimo, sorpresi, ma nessuno emise suono. Perfino Hermione, la pi informata di tutto, sembrava shockata dalla nuova informazione. Harry neg con la testa, come se avesse ascoltato qualcosa di assurdo... ma notando il viso teso di Ginny, si accorse era molto seria, bench si rifiutasse di crederlo. Fino ad un

secondo prima, la sua condizione di Elfa e gli innumerabili ostacoli che li separavano gli sembravano una ragazzata... finch esisteva ancora tra loroun sentimento comune, avrebbero potuto affrontare qualunque cosa... ma questo era differente. Quel sentimento comune, data l'ultima informazione, non poteva esistere. Lui non lo voleva... non lo volle mai. Per quel motivo non desiderava avvicinarsi troppo, per quel motivo l evitava finch o poteva... Chiaro, tutto aveva senso. Era compromessa, ma lei un elfa, una specie di Dio... poteva darsi il lusso di divertirsi con altri... Passeggi freneticamente per la stanza, furioso, mentre Ginny nascondeva il viso tra alcuni cuscini. In qualche modo, si sentiva colpevole per la rabbia di Harry. - Lei ha giocato con me... -mormor improvvisamente, abbattuto. Si trattenne giusto all'altro lato della sala, dove, appena alcune ore prima, aveva sperimentato una delle sensazioni pi incredibili della sua vita... - Indubbiamente no -si affrett a dire Hermione, nervosa, alzandosi dalla poltrona-ti assicuro che deve avere una ragione per... - Non la difendere! -grid, decidendo di esteriorizzare il suo disturbo bench poi si pent delle conseguenze. Lavanda e Cal saltarono dalla loro sedie - Secondo quello che dicono... se ho capito bene, si suppone che non potevo parlargli, o toccarla, o avvicinarmi... Allora, perch mi ha lasciato farlo? Perch lasci che io... che io... Non osava ammetterlo. Non poteva dire che l'aveva baciata. Era dolce, imbarazzante ed umiliante contemporaneamente-Chiaro! superiore, no? Giocare con un paio di umani il pi innocente dei suoi passatempi... -L'ironia delle sue parole lasciava un gusto tanto amaro nell'ambiente che nessuno dei suoi amici creda quello che ascoltava Non mi sarebbe mai potuta stare vicino... non sarebbe rimasta... Lei... Lei... -pens, stringendo i pugni, sentendo come lo dominava l'ira- Ha giocato con me, con tutti noi... Senza poter trattenerlo pi per molto, Ginny esplose in un pianto, cercando le braccia di Ron. Lui l'abbracci, si appoggi sulla sua testa e condivise la sua pena. - No... non lo so, Harry. E stato tanto gradevole averla nella nostra... non si comportata mai in maniera strana o ci ha trattato con arroganza... non cos, Ginny? -gli sussurr, e lei, tra gemiti, riusc ad annuire. - Ron ha ragione- pens Neville, pensoso - Lui non ci ha guardato mai come se fossimo inferiori qualcosa di simile... Come dice Hermione, deve esserci un altro motivo per cui Stella... - Quello non il suo nome! Stella non esiste! -esclam Harry, ferito, mentre il resto si muoveva scomodamente nei propri posti -Eravamo il suo divertimento di turno, non lo capite? Lei non nessuno, nessuno! Che ritorni coi suoi, che si sposi con chi vuole... qui nessuno ne ha bisogno! Se fosse stato vicino solo alcuni centimetri in pi, la cosa pi probabile che il candelabro dell'angolo si fosse rotto in mille pezzi, virtualmente lanciato con tutte le sue forze verso il suolo. Ma, chiss controllandosi pi di quello che avrebbe sperato, si trattenne a pochi millimetri di prenderlo e si gir, con le lacrime agli occhi, verso l'uscita della Sala, sbattendo il ritratto della Signora Grassa con furia. - Lui non crede in niente di quello che ha detto -mormor Ginny, asciugando il suo viso con la manica della sua tunica. - Indubbiamente no, lo sappiamo-assent Hermione, anche lei con la voglia di piangere -... ma troppo dispiaciuto per riconoscerlo. significata molto per lui... ha avuto abbastanza. Tutti assentirono. Harry aveva bisogno solo di stare un momento da solo, per calmarsi, per pensare. Per recuperare la fede. -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/ Allontanandosi dal gruppo con la scusa di andare alla ricerca di qualcuno dei Grifondoro, pur di infastidirli col tema degli Elfi, Draco cammin verso il corridoio principale del terzo piano, dove, come gi si era incaricato di verificare, si stanziava momentaneamente la delegazione dei Tareldar. Non aveva sofferto mai di insonnia, bench il russare di Tiger potrebbe svegliare chiunque, ma durante la notte passata non aveva fatto altro che ritorcersi tra le lenzuola, inquieto, guardando il soffitto della sua stanza cercando risposta alla sua inquietudine. Gli Elfi l'avevano impressionato, quello certo; Lucius, suo padre, si era incaricato tutta la vita di dirgli quanto pericolosi erano, quanto importante fosse il fatto di non mischiarsi con loro... bench Draco lo traducesse sempre come un sentimento di vigliaccheria, di accettazione davanti al pi forte. Sapeva che il SignoreOscuro li odiava, ma solo perch erano pi poderosi di lui... Ma no, quello non era tutto. Non era l'arrivo dei Tareldar quello che l'aveva ridotto cos... o, bh, non completamente. Tutto successe in una frazione di secondo, nella quale sent che il suo cuore si tratteneva. Tra quelle snelle creature di luce, infoderate in eleganti tuniche bianche, una ragazza richiam la sua attenzione. Era appena percettibile dietro il suo cappuccio, ma bast un momento, un millesimo di secondo, nel quale leialz il

viso e si trov coi suoi occhi,sereni. Draco si era agitato, si stropicci gli occhi, ma quando torn a mettere a fuoco , questa si era inginocchiata gi davanti a Stella, la stupida presuntuosa di Grifondoro chi ora avrebbe dovuto dare molte spiegazioni... Non la perse di vista neanche un secondo, non fino a che arriv Silente, almeno, scortando il loro cammino al castello. Per un momento Draco cred che l'avesse immaginato; che la luce accecante gli aveva giocato una brutta passata e che lei non si gir mai a guardarlo... ma aveva tanto debitamente quell'immagine registrata nella sua mente che non pot dormire pensando a ci. Lei non era nessuno; era una sconosciuta, una creatura che-come gli aveva detto suo padre-doveva essere la cosa pi lontana possibile... ma la squisita sensaz ione di trovarsi coi suoi occhi non l'abbandonava. Al contrario, diventava sempre di pi nitida ad ogni secondo... e se non faceva qualcosa, sarebbe diventato pazzo... Disposto ad osservarla, anche se solo una sola volta ancora in tutta la sua vita, cammin a tentoni per l'oscuro corridoio, illuminato lievemente per un paio di candele, molto distanti una dall'altra. Sapeva che starebbe l, nella seconda porta alla destra... E se la vedesse? E se apparisse ora, e cercasse di parlargli? Inghiott saliva e s istem all'indietro il suo capello platinato, nervoso. Non saprebbe che cosa dirgli, come agire... Ma, bah, che cosa stava dicendo. Non parlavano la stessa lingua, la comunicazione tra loro sarebbe impossibile. Non pot smettere di sentirsi scoraggiato pensando a quello, ma subito mosse la testa e si impegn a non perdere la ragione. Draco Malfoy non mostrerebbe mai la sua debolezza davanti a nessuno... neanche davanti a lei... - Non bene che tu stia qui, sai?. Una voce profonda ma armoniosa giunse alle sue orecchie. Spaventato, si gir rapidamente, ed allora la vide, tranquilla, unendo delicatamente in avanti le sue mani e aspettando che lui gli rispondesse. Ma Draco a malapena riusciva a muoversi. Era sorpreso, intontito... ma facendo ovviamente un pseudo gesto di disturbo(forzato, ma non oserebbe mai riconoscerlo) l'affront con decisione, come se la sua presenza non fosse pi importante dei ritratti o delle candele. - Come studente di Hogwarts, ho diritto a camminare dove voglio -gli disse, provocatorio, ma lei appena si alter. I suoi occhi lilla, meravigliosamente quieti, si inchiodarono con calma su di lui. Aveva il capello castano scuro, con alcune sfumature rossicce se si avvicinava troppo alla luce. La sua carnagione era molto bianca, brillante, e le sue labbra erano tanto magre che sorridendo formavano una linea perfetta. Draco sent voglia di rispondere a quel sorriso, abbandonando la sua usuale smorfia dispregiativa, ma non ebbe tempo pe pensarlo. r - Non posso oppormi a quello, ma dubito che tu abbia anche diritto a spiare... -l'affront, e Draco si vide a s stesso, come poche volte nella sua vita, incastrato senza sapere che cosa dire. Accentu il suo viso nel suo usuale gesto di disturbo, e fece un gesto di ritornare sui suoi passi. - Parli la mia lingua... -comment, ed un secondo dopo si rese conto della stupidit che aveva detto. Indubbiamente sapeva la sua lingua; se no, non gli avrebbe parlato fino a quel momento... Lei sorrise ampiamente questa volta. - Una delle peggiori debolezze di voi, umani, la stretta visione delle relazioni. Parlo la tua lingua, s, ma ci sono molte forme di comunicare... -gli disse, con una scia di superiorit nel suo tono di voce che Draco non seppe resistere. Cammin alcuni passi, si trattenne a met del corridoio e si gir verso di lei,con la quale gli stava costando un mondo pronunciare un paio di sillabe Ti consiglio di tornare ai tuoi affari . A me non mi disturba, ma se Ingolmo ti vedi spiare qui, sono sicurache ti piacerebbero le conseguenze... Dicendo quello, gli sorrise un ultima volta, gir sui tacchi e continu a camminare per il corridoio. Draco voleva dirgli qualcosa, chiamarla... provocarla con qualcosa per il solo fatto di continuare la conversazione. Ma non pot pensare a niente buono in tanto poco tempo. La vide solo allontanarsi, soave, mentre lui si sentiva infatuato per qualcuno che lo trattava non solo come qualcosa di inferiore, ma inoltre lo lasciava senza aria nei polmoni, senza potere macchinare frasi esatte nei momenti precisi... - Il tuo nome! -esclam, facendolagirare istantaneamente. Insolito in lui, sent le sue guance ardere -non mi hai detto il tuo nome... Lei corrug la fronte, confusa. Quindi guard fisso Draco, l'osserv dalle sue scarpe fino alla lucentezza del suo capello, ed allora sorrise, divertita. - Erendil-disse, a voce bassa e senza essere troppo sicura di fare la cosa corretta-Ma non dirlo a nessuno o mi caccerai in un guaio... Draco assent rapidamente, tanto ubbidiente che lui stesso si sorprese, per dopo allontanarsi da quello piano come lei gli aveva raccomandato. Torcendosi le labbra in un sorriso sincero, pens ai passatempi degli Elfi. Sapranno che cos il Quidditch? Non era sicuro, ma avrebbe provato con quellargomento la prossima volta che si fossero visti. Doveva dirgli quanto bello, quanto fosse bravo con la sua Nimbus 2001, e come aveva preso ilsotto il naso dello stupido di Potter...

(...) Si ascoltarono tre soavi colpi alla porta, ma Stella non dimostr intenzione di volere visite. Era eretta di fronte ad uno dei finestroni di un'estemporanea stanza, solo per lei, disposta da Silente per la sua comodit. C'era un letto al centro, abbastanza grande e con delicati teli di tessuto che pendevano dal baldacchino. Di fronte a questo, cera un'enorme libreria piena di libri di ogni tipo, e ad un fianco, le fiamme di un piccolo camino crepitavano incessantemente. L'ambiente era caldo ed accogliente, ma lei, in fondo, desiderava solo sparire. Nuovamente si ascoltarono i tre colpi. Rassegnata, asciug le lacrime che si affacciavano sui suoi occhi e si gir verso la porta. Alla sua domanda stretta, nessun elfo domestico rimase alla sua attenzione. - Enyali-("avanti") disse, scoraggiata, poi la porta si apr e lasci apprezzare la persona che cera dietro, Stella si sent liberadi piangere. - Aiya Elener Lindrie-salut la visitatrice, facendo una riverenza di fronte a Stella. Si mantenne alcuni secondi in quella posizione, si alz dopo lentamente e, cambiando bruscamente espressione, ricev a Stella all'altezza del petto, stringendola in un fraterno abbraccio. Il mio nome Stella" pens amaramente, occultando il suo viso nella spalla del suo accompagnatore. - Oh, Erendil... -sussurr dopo, cominciando a piangere-Voglio morire... Erendil si liber un po' da quell'abbraccio per vedere la principessa negli occhi. Allora strinse le labbra, senza sapere come confortarla. - Sapeva che questo giorno sarebbe arrivato, Aranel.. Lo sa da sempre, e bench sia da 15 anni lontano da noi, il trattamento coi Calaquendi doveva rimanere indelebile... -gli ricord, al tempo che Stella ritornava sui suoi passi e tornava a fare attenzione alla finestra, malinconica. - S, lo sapevo da sempre, ma ho visto tanto... ho vissuto tanto... -Con gli occhi appannati, gir verso lei-Il mondo Istari affascinante, Erendil... se volessi imparare, ti insegnerei... - Io sto molto bene nella mia posizione, Aranel... non si disturbi-comment, propendendo la sua testa dicendo l'ultima parola-il Nostro mondo sufficientemente interessante per me. Elener assent senza entusiasmo. Curiosa, ma rifiutandosi di accettarlo, si gir verso la sua dama di compagnia, mordendosi il labbro inferiore. - Lo conoscesti? Erendil cred di capire a chi si riferiva. - S, Aranel. Siamo stati nelle loro terre prima di venire fino a qua... -cammin alcuni passi verso il finestrone, bench si mantenesse ad una distanza prudente da Stella-il Suo nome Varyar. Non potei parlare con lui, ma l'osservai per un po . Gode di gran rispetto tra i Calaquendi; giusto, coraggioso e, se mi permette l'audacia, abbastanza attraente anche... - Ci sono molti Istari tanto o pi attraenti... -pens Elener in un tono vago, rattristata. Lo so gi pens Erendil in risposta, sorridendo, divertita ricordando a Draco. - Sono sicura che sar un buon marito, Aranel. La principessa sospir di stanchezza. Prefer risparmiare pi commenti perch, in quel minuto della sua vi a, i suoi t apprezzamenti su un matrimonio per convenienza non erano i benvenuti. Allora si gir verso Erendil, ed osserv in lei lo stesso sorriso di prima. Mantenne lo sguardo per alcuni secondi, fino a che cred di capire. Apr gli occhi di sorpresa e sussurr: Ti piace" Erendil alz il viso, fece un piccolo inchino e si diresse a lei. - Diceva, Aranel? - Ti piace- ripet Elener, per un momento un po pi distesa-Varyar. Ammettilo. - A me? -si sorprese, arrossendo per alcuni secondi-No, ovviamente no. Che insulto sarebbe per il nostro Aranel se io... - Ma ti piace-insist Elener, a lei avvicinandosi-E non un insulto, almeno non per me. Non ho interesse in lui. Erendil inghiott saliva, tossicchi soavemente ed abbasso lo sguardo. - Come dissi prima, mi preoccupai di osservare all'Aranw Calaquendi per poi riferirvelo, ma nient'altro. Chiedo perdono per la mia audacia... non dovevo dare tanti dettagli...

- Erendil, per favore! -esclam, sentendo la cosa agrodolce delle sue parole -non lo voglio, capisci? Non lo conosco e non mi interessa conoscerlo, o che tanto coraggioso o poderoso ... Lo faccio per obbligo, e quello non lascia spazio per l'affetto... - Nessuno parla di affetto, Aranel-la corresse Erendil, secondi dopo avere fatto una nuova riverenza-Credei che avesse gi capito questo. Naturalmente non si tratta di amore, bens di preservare la nostra stirpe, lottare perch la nostra cultura non si estingua... - Desidererei che qualcuno pi lo facesse per me-disse, abbattuta, sospirando profondamente-mi insegnarono a rinchiudere il mio spirito davanti all'affetto ma... in questo mondo, Erendil, ho compreso che quello impossibile... che l'affetto una forza incredibile, pi poderosa che il pi grande degli incantesimi e che ti rapisce al minore avviso, senza scampo... Erendil, fece un gesto di terrore, come se quella forza che Elener raccontava fosse perico losa e distruttiva. Allora cred di comprendere qualcosa, prendendosi il mento in segno riflessivo. Fece una nuova ri erenza davanti alla v sua principessa, e volle parlare. - Ha forse a che fare... questa cosa dell "affetto"...con un Istari chiamato Harry?. Elener di gir bruscamente verso di lei e non pot evitare di arrossire. - Harry...? Che cosa succede con lui? Erendil raggrinz la fronte in segno di rimprovero. - Lo nomin ieri sera, mentre dormiva-Elener si gir lentamente verso la finestra, abbass lo sguardo e torn a sospirare-Harry... un amico di Hogwarts?. - Un amico... s. Un buon amico-mormor, sentendo alcuni lacrime accalcarsi nei suoi occhi. Allora Erendil inchiod i suoi occhi su di lei, concentrata, come se stesse facendo Legilimanzia. Alz un sopracciglio. - Lei... lei si preoccupa per lui-pronunci, in un tono che fluttuava tra affermazione e domanda. - Non so di che cosa parli-rispose Elener, senza dirigergli lo sguardo, inghiottendo saliva. - S... cos. Lei lo vuole-continu a dire, come se non avesse ascoltato la precisazione di Elener. Incastrava i pezzi nel suo cervello, pens un paio di secondi e dopo soffoc un grido di sorpresa. Istantaneamente port le mani alla sua bocca, terrorizzata, come se appena capissi il reale significato di quello - Oh, per Dio, lei l'ama! - N-N-non dirlo! -esclam Elener, spaventato, cominciando a tremare. Una lacrima scivol per la sua guancia. - Ma, Aranel... -continu dicendo, nervosa -... questo molto grave. Se Ingolmo arrivasse a sapere... - Non lo sapr-afferm, questa volta abbastanza seria e tagliente, asciugando con la mano le lacrime che inzuppavano il suo viso-non lo sapr, n oggi n mai. E tu mai, mai sentisti parlare di qualcuno chiamato Harry Potter. Mi hai capito?. - S, Aranel-rispose, sottomessa, inclinandosi davanti ad Elener. Soddisfatta, agit la testa e torn a sospirare. - Se gli succedesse qualcosa, io... -sussurr, portando una mano alla sua fronte- Voglio solo che questo finisca... La cosa pi probabile che Erendil continuasse con le sue avvertenze se niente l'avesse interrotta. Ma, giusto in quell'istante, si ascoltarono tre colpi alla porta. Elener si strinse nelle spalle , curiosa, ed ordin alla sua dama di vedere chi fosse. Erendil si inchin soavemente, cammin fino alla porta, ed la cornice di legno si allontan alcuni centimetri, il cuore della principessa cominci a battere a mille battitial secondo, contenendo la respirazione. - Hermione-la chiam, con gli occhi pieni di lacrime. La studentessa di Grifondoro gli sorrise a met. - Che cosa cerchi? -domand subito Erendil, non troppo compiaciuta con la visita. - Mi domandavo se posso parlare alcuni minuti con la tua Aranel-disse, al tempo che Erendil gli dirigeva un sguardo poco amichevole. Cerc accettazione negli occhi di Elener chi assent con veemenza. Hermione avanz alcuni passi dentro la stanza ed ispezion rapidamente il posto. Era abbastanza pi semplice di quello che avrebbe sperato, senza lussi od ostentazioni non necessarie. Appena fu ad alcuni metri da Elener, inchin la sua testa in una sottile riverenza, quello che non pot smettere di scomodare Stella. Si vide a s stessa col suo vestito verde-azzurrato,con le maniche larghe pieno di lustrini, e dopo osserv l'uniforme di Hermione, sentendo una profonda malinconia. Lei, alzando lo sguardo, fece un gesto di volere avanzare fino alla principessa, ma Erendil si intromise nell'atto. - Non pu avvicinarsi di pi, la legge- gli spieg, quasi provocatoria. Hermione assent, comprensiva.

- Lei pu fare quello che vuole. il suo castello, sono i suoi territori. Noi non abbiamo giurisdizione-si affrett a dire Elener, dirigendo un sguardo severo alla sua dama di compagnia -puoi ritirarti. Erendil apr gli occhi al massimo, sorpresa ed offesa contemporaneamente. - Ma, Aranel... lei non pu... - Ti ho detto di ritirarti -insist, seria- E se qualcuno ti domanda, sono sola e non voglio visite, intesi?. - S, Aranel-rispose, infastidita, ma non emise commento ed usc velocemente dalla stanza, chiudendo soavemente la porta oltre di s. Al momento che si videro sole, un intenso silenzio le circond. Entrambe sembravano imbarazzate, confus sul e tempo e lo spazio. Non molto prima parlavano e ridevano da eguali, come compagne o sorelle, ma ora, e non precisamente per sua iniziativa, l'unica maniera di comunicarsi era in scala piramidale. Sapeva che per Hermione era stato molto scomodo il fatto di dovere inchinarsi davanti a lei, ma sapeva anche che non aveva opzione. Le regole erano le regole, la sua vita era la sua vita. E bench non volesse a ccettarlo, cos sarebbe stato, cos si svilupperebbe, e cos finirebbe... Hermione sent il peso delle idee nella mente di Stella e volle alleviarla, bench non sapesse bene come. In realt, se lo pensava bene, neanche sapeva perch stava l. Ma la vacil azione di entrambe non dur molto. Decisa ma l abbastanza nervosa, la principessa prese la parola. - Ti ha inviato Silente? -domand, senza guardarla agli occhi. - No, non sa che sto qui... Dubito che avrebbe lasciato che mi avvicinassi -disse, nel tono pi calmo che riusc a emettere. - Devono essere molto arrabbiati... non cos? Hermione sapeva che sarebbe arrivata a quello momento. Sospir per prendere forze. - La maggior parte... non ti mento-parl, sebbene sapeva che la sua domanda mirava spe cificamente ad Harry -Lui... bh, Harry molto riflessivo, ha molte cose a cui pensare ora. Dagli solo un po' di tempo. Elener assent lievemente, tornando a sequestrarla quello sentimento di dispiacere, espressione che abbracci il suo viso e che Hermione denot con intensit. - Lo sapevi tu, vero? - l'affront, e Hermione annu con lo sguardo al suolo. - Lavevo scoperto da un po' di tempo, per quella storia della tua fuga dal Dissennatore.. Ma ci sono ancora molte cose che ignoro. Elener sbuff amaramente. - Dovevoimmaginarlo. Il tuo cervello non si ferma mai, no, Hermione? -pronunci, in un debole tentativo di scherzare, e Hermione gli rispose col migliore sorriso che poteva permettersiviste le circostanze-per quel motivo stai qua. Lo sapevi gi, non fu un shock per te. Sei la prima... e l'unica che a me si avviciner prima di partirecondann, spiacente, sopportando la respirazione per soffocare il pianto. Hermione non aveva cuore per confermare quel fatto, ma neanche poteva smentirlo. - ma... almeno io, devo capire le cose. Odio quando il mistero si allunga-pens un momento, evocando un'immagine-"L'informazione ci porta all'intendimento, e l'intendimento il primo passo per l'accettazione"... Questo ci che ci dice costantemente il professor Silente -spieg, sicura, ed Elener singhiozz minimamente. - Ma non sapreida dove incominciare-confess, quasi svenendo ai piedi del suo letto. Hermione si sedette su una scala vicina , guardandola leggermente dall'alto. - Potremmo cominciare dal tuo nome-sugger, ed in un secondo che divent eterno, entrambe sorrisero, con gli occhi pienidi lacrime. Il suo nome. S, sarebbe un buon principio.

Cap.

XIX: Leterno Bambino

Sebbene quella volta ricevpi di qualche informazione, Hermione rimase con ancora pi dubbi di prima. Quando Stella, o Elener (era uguale, e prestoracconterebbe perch) cominciava a dargli dei dettagli, Erendil entr correndo nella stanza, dicendo che Ingolmo edil resto dalla commissione stavano arrivando la lei. Rapidamente, e senza neanche salutare, Hermione dovette correre gi dalle scale e perdersi nel corridoio. Non gli piaceva dover tenere nascosto una cosa del genere, ma se non rimaneva un'altra strada... Le schiette visite continuarono durante il resto del mese, bench si fossero trasformati in meri tentativi di conversazione, poich la maggior parte delle volte riuscivano neanche a vedersi , e quando lo facevano, non avevano mai il tempo sufficiente per parlare di cose importanti. Gi in Febbraio gli Elfi avevano allentato la guardia alla porta di Stella, per quello che Hermione pens che presto si sarebbe data l'opportunit di chiarire alcuni punti. Ma, nella mattina del giorno 7, non pot correre come sempre da Stella con la scusa della colazione. Qualcosa stava succedendo nell'entrata del castello, ed i mormorii accrescevano velocemente. Molti si avvicinarono a vedere, ma quando Hermione riusc ad arrivare all'entrata, la maggior parte delle persone si era dispersa. Appena ritorn alla Torre di Grifondoro venne a sapere della causa del disordine. L'Ordine della Fenice era approdato per una riunione urgente coi Tareldar, questione che non faceva pi che rivelare la cosa pi temutada tutti: Lord Voldemort era vicino, e stava preparando un'imboscata. - Non ci hanno lasciato partecipare - raccont Ron, infastidito, mentre si situava vicino a loro di fronte al camino la McGranitt passata ad avvisarci alcuni minuti fa. Ha detto che non possiamo perdere le lezioni di Incantesimi perchpresto avremo lesame di Materializzazione e... - Ma siamo parte dell'Ordine! Non possono lasciarci fuori! -esclam Harry, distorto. Era ritornato alla Sala Comune alcuni minuti primadi Hermione. - Harry, tranquillo... sta bene-lo calm Hermione, tranquilla. Dopo la "guardia" che aveva visto attorno a Stella, suppose che, definitivamente, i maghi non erano i benvenuti in presenza degli Elfi La McGranitt ha ragione. Ora ci tocca Incantesimi e non possiamo perdere quella lezione. Di sicuro ci racconteranno pi tardi di cosa hanno parlato... Harry fece un gesto di impazienza, ma non riusc a resisterea lungo. - E Ginny? E Luna, Colin, Dennis, Owen, Theresa...? Loro non sono del sesto anno, non hanno un stupido incantesimo da imparare-inquis, provocatorio. - La McGranitt venuta a dire che non voleva nessuno dell'ES nella riunione... perch poteva disturbare gli stranieri-spieg Ginny mentre si avvicinava a loro, incrociando le braccia. Harry torn a macchinare idee su idee, come se la sua testa si fosse trasformata in un drago infuriato. - Che gli succederebbe? Per caso credono di essere i padroni dell'universo? -brontol, sospirando tra i denti. - "Non siamo nella posizione per discutere"- disse Lavanda, socchiudendo gli occhi ed imitando la voce della McGranitt -"L'Ordine si incaricher di tutto. E come maghi minorenni, non avete diritto a presenziare alle riunioni di strategia..." e bla bla bla... Certamente Harry avrebbe voluto dibattere sul tema fino all'ora di cena, ma Hermione pens pi rapido ed evit un disastro di gigantesche proporzioni. Fugacemente, scambi un sguardo eloquente con Ron, prese a Harry pre un braccio e lo tir fuori malvolentieri dalla Sala Comune. Molti interruppero le loro conversazioni per guardare la scena, ma gi alcuni corridoi pi in l la moltitudine cominci a disperdersi, camminando verso le aule. - Potresti lasciarmi adesso, Hermione? -parl Harry, dirigendogli un sguardo di disturbo. Seamus e Dean si fermarono vedendoli , ma Rongli disse di pensare ai loro problemi. - Mi dispiace... -si scus ella, vergognandosi un po'- Voglio solo che ti calmi, va bene? Siamo in ritardoper Incantesimi... - Non dovremmo andare a lezione... Dovremmo stare con l'Ordine! - Harry, dimenticalo, ok? -pens Ron, corrugando la fronte, spaventato , immaginando che Harry cominciasse a gridare un'altra volta- non possiamo assistere e basta. Hai gi sentito quello che ha dettola McGranitt. Siamo maghiminorenni, e non vogliamo che gli Alti Elfi sentano che... - Gli Elfi! Scusa, lo avevo dimenticato... Non bisogna fare niente che possa disturbare alle altezze imperiali. Ci permetteranno di respirare, almeno? -domand, sarcastico, e non ricevendo risposta si affrett per il corridoio, lasciando i suoi amici con gli sguardi attoniti. - Non tutti gli elfi sono uguali! -esclam Hermione, sentendosi impotente. Ron e lei gli corsero dietro, ma Harry

sembrava volere ignorarli. Quasi all'entrata dellaula, Hermione riusc ad arrivare al suo fianco-Harry, per favore... riflette un secondo. Tu non sei l'unico che ha sofferto... Stella... -Appena la nomin, Harry di gir -... Harry, lei sta morendo dalla voglia diavere tue notizie. Se solo andassi a trovarla, parlassi con lei... Harry sospir di stanchezza. - Per caso non onnipotente, superpoderosa? Che venga lei qui, se ha il coraggio per guardarmi in faccia...! - Oh, Harry! -singhiozz Hermione, di rabbia questa volta, stringendo la maniglia della porta - Quando smetterai di essere un bambino?! Come pot rendersi conto nei secondi seguenti, quella frase aveva fornito un pessimo effetto su Harry. Non solo smise di parlare, a lei e Ron, durante tutta la classe, bens il suo umore era diventato pi insopportabile che mai. La maggioranza degli alunni lo not rapidamente, perch Harry non smetteva di corrugare ed estendere il cipiglio, ripensandoforse alla sgridata di Hermione. Secondo quello che spieg il professore allinizio, ognuno doveva praticare con un libro, facendolo sparire e poi riapparire tutte le volte che fosse stato necessario, fino a che sentissero unottima padronanza sull'incantesimo. Facendogli presente, chiaramente, che si necessitava del triplo di saggezza e concentrazione per far sparire una persona. Almeno Ron riusciva gi a far sparire la copertina, lasciando un mucchio di fogli scioltisopra il suo banco, ma Hermione andava molto meglio. In uno dei suoi ultimi tentativi, riusc a far sparire il suo libro in appena uno scricchiolio, restituendolo dopo con un abile "Apparate!!" sul tavolo al suo fianco. Vitious applaud, effervescente. - Meraviglioso! Molto impressionante, Sig.na. Granger. 20 punti per Grifondoro per tanto sorprendente anticipo. Hermione si vergogn lievemente, soddisfatta con s stessa, ed subito fiss gli occhi su Harry. Qualcosa esplose di fronte a s, riempiendo il suo rivoltoso capello nero di pezzi bruciacchiati di carta. Era il quinto libro che utilizzava per esercitarsi. Diceva "Dispparate!!" con tanta forza che invece di congiurare bene l'incantesimo nel suo oggetto, l'abbracciavano varie scintille rosse e lo facevano volare in pezzi. Gentilmente, Vitious gli passe un nuovo libro, ma Harry non si trattenne a ringraziarlo. Hermione alz istantaneamente la mano, tentando chiss che gli sguardi del resto smet tessero di molestare a Harry. - Quando cominceremo a praticare la Sparizione su noi stessi? -domand, ed il professore pens un momento, percorrendo il salone con lo sguardo. - Bh... avevo pensato che lo avremmo lasciato per il prossimo mese... dobbiamo continuare a praticare, ma... poich la Sig.na Granger ed altri di voi hanno mostrato soddisfacenti avanzamenti, suppongo che non sa rebbe male provare anche subito... I mormorii di entusiasmo si incrementarono. - E se qualcosa va storto? Cio, sappiamo che sono successi molti incidenti, terribili... - comment Lavanda, preoccupata. Vitious gli sorrise con calma. - Questo salone stato incantato appositamente per questo incantesimo, come gi sapete, ma questo non vuole solo dire che l'unico spazio nel castello dove possibile Materializzarsi, bens inoltre, progettato affinch nessun imprevisto ci faccia un brutto scherzo. Se praticatesu voi stessi e lincantesimo viene evocato male, semplicemente non sparirete. Non succeder niente, non cambier niente. Ma se lo scongiuro ben fatto, probabile che sparirete evi materializzerete in angoli opposti del salone. Nessuno rimarr col suo corpo a met, ve lo assicuro... -afferm, sorridendo alla classe. Alcuni risero. - Comunque non sar volontario-pens Ron, facendo una smorfia divertente e retrocedendo un paio di passi. In quel momento, si sent il cadere di un pesante libro su un tavolo. - Io lo far. Harry si era affrettato alcuni metri sul resto della classe per posizionarsi vicino a Vitious. Era il meglio nei pi intricati movimenti di Difesa Contro le Arti Oscure... questo incantesimo non poteva essere pi difficile. Il professore lo vide avvicinarsi con sicurezza, ma i suoi occhi non si trovarono con lui. Port una delle sue mani sulla sua barba, pensieroso. - No, Harry. Ci proverai la prossima lezione. Harry chi aveva cominciato gi a concentrarsi sullo scongiuro, si gir verso Vitious con incredulit. - Scusi, come ha detto? - Ho detto... che preferirei che non lo facessi. TI ringrazio per la tua intenzione ma, per favore, ritorna al tuo posto. Pi avanti avrai l'opportunit...

- Ma perch non ora?! -disse, cominciando ad alterarsi. Rondeglutdavanti ad un possibile scatto dira. - Sig. Potter, faccia quello che le dico. Lincantesimodi materializzazione un'arte molto delicata, particolarmente difficile che necessita di molta concentrazione e, soprattutto, di serenit danimo. Come ho spiegato gi innumerevoli volte, la mente deve essere libera, il corpo deve rilassarsi, in completa armonia con... - Io posso riuscirci! Sono un mago qualificato, migliore di chiunque in questo salone! -grid, irritato, ma Vitious non cambi la sua espressione gentile n si spost di un centimetro - ho salvato la reputazione di questa scuola innumerevoli volte, ho salvato la vita di alcuni fino alla stanchezza...! Ma no, non ho la tempera necessaria per un inutile incantesimo... Non ho sufficiente potere per farlo su me stesso... -lo sfid, ironico. Quindi guard rapidamente intorno a lui, trattenendosi verso la finestra. Il professore rimaneva immutabile-non sono perfetto... Non sono un elfo, vero?. Con tutto il dolore che supponeva dire quella frase, gir sui suoi passi ed abbandon il salone, scalciando un paio di sedie nella sua strada. Gli alunni si erano immersi in un spesso silenzio che non si dissolse neanche quando Harry era sparito facendo sbattere la porta. Ron, preoccupato e sorpreso contemporaneamente, fece un gesto di andare dietro lui, ma la voce di Vitious lo ferm. - No, Weasley. Lascialo. Deve riflettere da solo -disse, pi calmo di quello che Hermione avrebbe supposto, soprattutto dopo che uno studente gli avesse gridato in quella maniera. Ma la cosa pi probabile che Vitioussapesse tutto quello che era successo, e che la reazione di Harry non era molto differente da quella che i professori avevano gi previsto -Sig.na Granger... Desidererebbe cominciare lei con la pratica? Hermione assent, nervosa, fissando lo sguardo sulla porta di legno. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/ La brezza gelata locolp fortemente sul viso uscendo dallaula, ma non ferm il passo fino a che arriv ai giardini. Senza sapere esattamente dovestesse andando fin per inerzia in quell'albero sul bordo del lago, posto che , condivideva con Hermione e Ron quando cercavano di scappare dal caldo nei giorni pi asfissianti dell'estate. Ma non era un giorno caldo, non era estate e, certamente, non desiderava la compagnia di nessuno. Si sedette negligentemente sul prato congelato, appoggi la sua schiena sul tronco ed inspir profondo. Non aveva esagerato mai cos con un professore; bh, gli successe varie volte nella classe della Umbridge, ma almeno lei se lo meritava. Vitious, tuttavia, era stato sempre gentile e comprensivo con lui. Perch avrebbe dovutourlargli controin quella maniera? In fondo non avrebbe voluto, ma uno spiacevole nodo di nervi gli stringeva la gola e aveva bisogno di sfogarsi. Non era stato completamente cosciente, ma pens che sarebbe stato meglio andare a scusarsi al termine della lezione. Allora un sorriso triste si affacci nelle sue labbra: se fosse stato Piton,avrebbe gridato il doppio, e senza pentimenti. Seduto l, quieto dopo tanto disordine, il suo mal di testa divent pi evidente. Gli ronzavano anche i timpani. Doveva calmarsi, doveva pensare ad un'altra cosa... o il dolore l'avrebbe obbligato, presto o tardi, asfogarsi col primo che capita. Quasi aveva perso le staffe con Hermione... sarebbe stato capace di colpirla? Lo stomaco gli si contorse solo a pensarci. No, doveva calmarsi... Era passato gi per cose peggiori, progressivamente pi instabili di questa. Doveva ristabilirsi ed ignorarlo. S, proprio quello. Pratico e semplice. Il suo nome, il suo viso, la sua voce... tutto quello che si riferiva a lei lo tormentava ad ogni secondo, ricordandogli il suo errore e la sua maledetta fortuna, mettendolo di un umore insopportabile, obbligandolo a litigare con chi meno desiderava farlo... Ma, se riusciva a calmarsi e concentrarsi, forse potrebbe bloccare quell'episodio della sua vita, come tante volte aveva voluto farlo con la morte di Sirius... Dimenticarli? Neanche per sogno. Stella e Sirius erano entrati nella sua vita troppo a fondo per confinarli fuori dalla sua memoria... bench, bh, il ricordo di Sirius era indelebile, almeno fino a che fosse arrivato il giorno di saldare i conti con una disgraziata donna di nome Bellatrix Black Lestrange. Ma Stella... il suo ricordo era eliminabile. Doveva esserlo, o almeno ci avrebbe provato. Arriv nella sua vita tanto in fretta... e con la stessa velocit lavrebbe strappata dalla sua testa. Era la cosa pi sana che poteva fare, e lo sapeva. Hermione aveva detto che Stella moriva dalla voglia di parlare con lui, ma... che cosa avrebbe potutosentirsi dire? Mi dispiacedi averti illuso, Harry, ma non mi mischio con gli inferiori...." Al diavolo, non era disposto ad ascoltare simili offese. Ne aveva passate gi abbastanza. Aveva perso le persone pi importanti della sua esistenza: i suoi genitori, Sirius... e dopo il dolore che era significato per lui comprendere che non avrebbe mai avuto una famiglia, non era disposto a continuare a soffrire. Era stufo; da 16 anni la sua mente ed il suo cuore non avevano riposo. Prima solo la sua cicatrice era la causa dei suoi mali e sventure, ma perfino la sua condizione di umano cominciava ora a disturbarlo. Era pi di quello che poteva sopportare e, per la prima volta, avrebbe cercato di prendere la strada pi facile. Alti Elfi... bah. Per lui non erano pi affascinanti dei centauri o degli schiopodi. Se sono tanto poderosi come dicono, potrebbero fare il lavoro da soli. Potrebbero lottare da soli contro Voldemort quando si fosse degnato di apparire, e cos lui avrebbe un fardello in meno di cui preoccuparsi. Ecco, avrebbe optato per questa soluzione. Non era la loro filosofia? I maghi da un lato, e gli ultra-maestosi-elfi-padroni-di-un-bel-niente dall'altro, e cos tutti felici. Niente pi intrecci, n incomprensioni, n appuntamenti disastrosi o illusioni spezzate. Niente di niente. Amaramente soddisfatto con le sue conclusioni, Harry mise una delle sue mani nella tasca della divisa. Da l estrasse un nastro di seta, soave, brillante e vistosa... quella che apparteneva al pigiama di Stella. Il suo

travestimento" condann duramente, mentre intrecciava il nastro nelle sue dita. Allora guard verso il lago e non ci pens un secondo di pi; stringendola nel pugno come una pietra, la lanci nel lago con tutte le sue forze. Appena si ascolt un debole "pluf", ma alcuni secondi dopo alcune bolle salirono alla superficie. Dolente, sperava che il calamaro se la fosse divorata. Poi fece peralzarsi, dimenticando la rabbia e seguire con la sua vita, se cos si poteva chiamare la sua, ma ebbe la brutta idea di girarsi verso il castello per vedere se le lezionierano finite. L, nel corridoio del terzo piano, ala ovest, vide il tranquillo camminare di due snelle figure, una di esse tristemente familiare. Stella ed un'altra ragazza, indubbiamente elfa, si erano trattenute in uno dei finestroni e guardavano i giardini con malinconia. Harry deglut, contrariato. Ancora quando non poteva perdonarla per quello che aveva fatto, quando voleva odiarla con tutte le sue forze, la sua sola presenza lo faceva scuotere, offuscando la sua ira, desiderando di abbracciarla... Si prese la testa con entrambe le mani e l'agit violentemente. Dove erano rimasti i suoi propositi? Li aveva dimenticati tanto facilmente? Doveva calmarsi, concentrarsi... - Brillanti creature esibizioniste, no Potter?. Scommetto che ne vorresti una per te. Il viso appuntito di Draco Malfoy si contrasse in una smorfia dispregiativa, alzando le sopracciglia verso dove stavano Elener e la sua damigella. Il suo indesiderabile gruppo di amici rise per la cosa appena detta, riguardandosi dietro i loro mantelli. Harry cont lentamente fino a dieci, calmo, cercando di dominare quella voce in fondo alla sua testa che lo sollecitava a picchiare qualcuno... - Ma non lo sai ancora, Draco? -cominci a dire Tiger, in un tono di assurda innocenza-Potter gi nei guai. Ne baci una, e se gli elfi arrivano a saperlo, l'ammazzeranno disse,soffocando una risata. - C-chi te lha detto...? -domand Harry, shockato e atterrito. Aveva abbandonato il prato con un salto. - La prossima volta che baci qualcuno nella tua sala comune, allonta nati dalla finestra, ok?. Pu sempre capitare che qualcuno con lo stomaco delicato stia osservando-rispose Draco, sarcastico, alludendo senza dubbio alla notte di Capodanno. Harry si vergogn lievemente, ma la sua angoscia lo faceva dissimulare. - Andiamocene, Draco. Se litighiamo con Potter, lei verr a difenderlo... - disse Pansy, guardando verso l'alto. Draco osserv le Elfe un momento, assorto -... e non voglio scontrarmi con nessuno di quelli fenomeni... - Neanche noi-pensarono Tiger e Goyle all'unisono, facendo un gesto di repulsione. Draco not appena i commenti. Era troppo concentrato su una ragazza dagli occhi lillae non poteva prestare attenzione ad altro. Che cosa aveva Erendil per attrarlo in quel modo...? Era una Elfa, una creatura distante e sconosciuta, appartenente ad un mondo tanto detestabile quanto quello deiBabbani... - Draco!! -lo chiamo Pansy, visibilmente irritata. Era la quarta volta che lo faceva, ma Draco non dava segni di ascoltare. Approfittando del momento, Harry gli si avvicin e gli batt la spalla, senza molta forza in realt. Se non fosse andato contro la sua eterna posizione di ostilit, Pansy gli avrebbe detto "grazie" - Draco, andiamo!! Il ragazzo platinato ritard alcuni secondi a reagire. Guard Harry come se appena notasse la sua presenza, spaesato, intontito... fino a che ricord dove stava, con chi, e in quale circostanza... - Ci vediamo, Potter-salut Draco, sardonico, bench non troppo con vinto, mentre Pansy lo tirava dalla tunica. Harry lo segu con lo sguardo fino a che entrarono nel castello. Aveva notato la sua espressione mentre osservava Stella e l'altra ragazza. Che cosa stava architettando? Come un repentino attacco di acidit, qualcosa di caldo gli rimescol lo stomaco e si piazz nella sua gola. Strinse i pugni. Non voleva ammetterlo, ma non c'era alcun dubbio: era geloso. Torn a girare lo sguardo verso il terzo piano, ma le Elfe erano sparite. Stella aveva giocato anche con Malfoy? Il solo fatto di pensarci gli faceva bollire il sangue. Che debba sposarsi gi il sufficientemente orribile, ma Malfoy... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/ Spruzz la met della sua tazza di t nel tappeto del corridoio. La porta sbattuta non era stata solo repentina, ma anchemoltorumorosa. Coi nervi a fior di pelle, Peter Minus si affrett all'entrata. Il Padrone era gi arrivato? Ma era impossibile; era uscito solo un paio di ore prima... Si trov con Bellatrix al piedi della scala. Impaziente, cercava di togliersi un lungo mantello nero, e dopo poco ce la fece, lo lanci verso l'attaccapanni insieme alla sua maschera. Questa fece un rumore di senatura, ma non sembr importargli. - Ehm.. il Padrone non c... - So gi che non qui! -gli grid rapidamente Bellatrix, infuriata - Credi che avrei avuto l'audacia di presentarmi qui se avessi solo brutte notizie?! Codaliscia un le mani all'altezza del petto, sospettoso. - B-brutte notizie?

Bellatrix desider avere taciuto. Maledisse s stessa per la sua imprudenza, e senza almeno dirigergli lo sguardo, attravers la sala da pranzo, si ferm nella sala e si sedette, rozza e rumorosamente, ad un lato del camino. Aveva la sua bacchetta fortemente stretta al pugno, come se aspettasse la minore provocazione per scaricare la sua rabbia. Minusdeglut; non sarebbe stato luia dargliene motivo. - E Macnair, Avery, Rookwood...? - domand lei improvvisamente, allarmando il calvo e tracagnotto Codaliscia. Lui agit la testa. - Non lo so. Sono giorni che non si fanno vedere... Il Padrone era molto preoccupato che le cose non stessero riuscendo bene... Bellatrix abbass lo sguardo e raggrinz il viso. Minus indovin la sua espressione: era paura. - Il Padrone ti ha menzionato qualcosa sulla mia missione? -torn a domandare, molto nervosa. Codaliscia neg. - Niente. Suppongo che si fida troppo di te come per credere che stai fallendo... - Fallendo?! -esclam, alzandosicon un salto. Punt la sua bacchetta verso lui - Chi ha detto che sto fallendo?! Minusfece un paio di passi indietro, difendendosi goffamente con la sua mano magica. - Lhai d-d-etto tu... "B-b-brutte not-t-tizie"... Bellatrix l'osserv un momento, dubbiosa. Arricci il naso in un gesto di schifo, devi lo sguardo ed estese con furia il suo braccio verso il camino. Un getto di luce rossiccia scapp dalla punta della sua bacchetta, sbatt contro la legna ed elev tanto le fiamme che Codaliscia pens che la sua mano si sarebbe distrutta. - Il disgraziato deve stare ridendo a crepapelle in questo momento... era tanto vicino... -ella disse finalmente, battendo leggermente il sof pi vicino con le nocche. - Non l'acchiappi ancora? -osserv, alzando un sopracciglio. E lei gli diresse un sguardo di odio. - All'opinione il tuo amichetto sapeva molto bene dove nascondersi... -rispose, distorta-Quella casa maledetta. Codaliscia tossicchi, facendosi l'offeso. - Lui non il mio amico-corresse, ma Bellatrix non diede segno di prenderlo in considerazione. Quindi abbass lo sguardo, cercando di non ammettere il suo interesse - D-di che casaparli? - Una capanna gigante alla periferia di Hogsmeade. solo un mucchio di legno, ma diventato un incubo. Minus si mosse agilmente tra le ombre, pensando alla migliore forma di dissimulare la sua avidit per linformazione. Come chi commenta il tempo atmosferico, si mantenne in un tono casuale. - Bh, sai gi che quello dei fantasmi deve essere un mito paesano che... - Non posso entrarci! Capisci? -gli grid, incapace di lasciare che il povero Minus finisse almeno una frase-non importa quello che faccia, non posso toccare neanche una sola fenditura... I Dissennatorisono disperati, sentendolo tanto vicino, senza riuscire ad avvicinarsi... - Hai provato qualche contro-incantesimo? -sugger, innocente. Il suo piccolo cervello aveva cominciato gi ad unire alcuni pezzi. Bellatrix sbuff impazientemente. - Con chi credi che stai parlando? -l'affront, in un spiacevole tono di superiorit-ho tentato centinaia di scongiuri, alcuni imparati direttamente dal Maestro, ma niente. Lo stupido di mio cugino stato il mio naso settimane fa, e non posso stringere ancora il suo collo... -Apr e chiuse il suo pugno nell'aria, furiosa-Se il Padrone arrivasse a sapere... ma no, trover la maniera, costi quel che costi... Peter Minus non disse niente. Un sorriso malizioso si scorse nel suo viso, ma si gir quanto basta affinch Bellatrix non lo notasse. Sapeva che, dopo tutto, occultare alcune cose sul suo passato gli sarebbe stato di gran aiuto in un determinato momento. Secondo quello che pot capire, per Bellatrix ed il resto dei Mangiamorte, la Stamberga Strillante non era pi che una costruzione in rovine, protetta, quello s, da un scudo invisibile che non potevano schivare. Lei ed i Dissennatori avevano passato settimane cercando di rompere l'entrata, ma era un sforzo vano, e Minus lo sapeva bene. Stavano perdendo il tempo ma, chi sarebbe mai passato per la mente di domandare al pi inservibile e piccolo dei seguaci del Signore Oscuro? Lasci scappare una risatina di entusiasmo, ma la dissimul presto con un starnuto forzato, chinandosi vicino ad una poltrona per scuotere il tappeto. Nessuno contava su di lui; nessuno crederebbe che lui avesse la risposta per un problema di importanza vitale. Nessuno prendeva in considerazione al grassottello Codaliscia, neanche il proprio Padrone delle Tenebre che doveva al suo umile servitore gran parte del meritoper il suo ritorno dalla

morte. Ma no, nessuno sembrava ricordarlo o apprezzarlo, nonostante la sua mano metallica non era un'immagine facile da dimenticare. Minus si era trasformato nel domestico di turno, ridotto e mai reclutato nella lista dei Mangiamorte, perch apparentemente non era degno del posto. Serviva solo il t; puliva la casa, invia e va riceveva messaggi, custodiva il rifugio... e serviva altro t. Ma oramai non pi; questa era la sua opportunit di emergere, di fare qualcosa di grande, eroico, all'altezza di qualunque Mangiamorte. L dove Bellatrix aveva fallito, lui possedeva un grande vantaggio, ed era il momento di approfittarne. Tutti sapevano della sua precedente amicizia con Remus Lupin, Sirius Black e James Potter, chiaro; la storia della sua rottura dell'Incanto Fidelius per consegnare il piccolo Harry era giunta all'orecchio di tutti i seguaci del SignoreOscuro, ma nessuno, nessuno conosceva le sue avventure unavolta al mese in quella casa sulla collina, antico rifugio di un lupo, un cane, un cervo ed un topo. Nessuno sapeva, neanche il maestro, sulla cosa vantaggiosa che poteva essere la condizione di Animagus... Bellatrix avanz tanto rapido verso la scala che obblig Codaliscia ad abbandonare violentemente i suoi pensieri, rompendo uno dei candelabri a causa del soprassalto. - Witched sta sopra? -domand a voce alta dal primo scalino, ripensando alla sua furia. Minus non mosse un piede. - La civetta? S, deve essere nella stanza del Padrone, se Nagini non l'ha divorata ancora... Facendo finta di niente al tentativo umoristico di Codaliscia, Bellatrix sal rapidamente i gradini, facendo rimbalzare l'eco dei suoi stivali consunti nei muri di pietra. Ma Minus si sentiva bene, molto pi animato che alcune ore prima. Il suo limitato cervello era sovreccitato per le possibilit che si aprivano nel suo orizzonte immediato. Lui poteva prendere all'indesiderabile, sapeva come entrare, e lo avrebbe preso con le proprie mani. Senza intermediari, senza termini. Il Padrone l'insignirebbe, era sicuro. Era il suo giorno di fortuna. Aveva accantonato gi a Sirius Black una volta. Ripeterlo sarebbe un gioco da ragazzi. -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/ Albus Silente non aveva visto mai ardere tanta furia negli occhi di Molly. Conosceva per fonte diretta il suo ostinato carattere, la sua protezione materna innanzitutto ed i suoi nervi a prova di pallottole, ma osservarla in piena battaglia visuale con qualcuno cui non dovrebbe neanche rivolgere lo sguardo(non si possono disturbare gli Elfi) era una novit, non troppo azzeccata, ma sorprendente. - Molly, tesoro, mi sembra che non sia il caso di discutere... -concluse Arthur, sebbene pi calmo di sua moglie, corrugava il cipiglio in segno di disturbo. - che, Arthur... Questo ridicolo! -esclam, alzando uno dei suoi pugni. Silente rimanevo impavido - Abbiamo diritto a parlare con lei! - Nessun Istari ha diritto su Elener-si affrett a calcare Amthles, tagliente, senza muovere pi muscoli dei necessari- la prego affinch smetta di insistere. - Sei tu che non hai diritto! -gli grid, praticamente fuori di s, avvicinandosi a lei - Ohtar la lasci a nostro carico, lei sotto la nostra responsabilit! Lei ... ... come fosse mia figlia! Gli occhi di Amthles si aprirono al massimo, offesa. - Ma che arroganza! -grugn, in un tono tra sorpresa e fastidio- da 15 anni che spieghiamo loro tutto questo... dovr ripeterlo? Ogni volta mi sorprendono pi le limitazioni della vostra razza! - Senza insulti, Amthles, fammi il favore-parl Silente, calmo-Sei nel mio territorio, non lo dimenticare. Questa agit i sui lungo capelli biondi, mostrando la sua disapprovazione. - Non lo dimentico, Silente. Ad eccezione dei tuoi amici presenti, la mia memoria eccellente-obiett, alzando il mento in segno di superiorit. Molly grugn tra i denti qualcosa di inintelligibile. - Possiamo lasciargli un messaggio, almeno? -chiese Arthur, in un tono duro ma senza perdere le staffe. Amthles neg con la testa - non puoi negarci anche questo! - Come tutrice di Elener, posso fare quello che secondo me pi giusto - la rettific, stringendo le labbra. Silentepens che Molly si sarebbelanciata in una nuova discussione in qualunque secondo, quindi si alz dalla sua scrivania, appoggiando la sua mano sulla sua spalla. - Ti prego, Amthles, che non ignori la stretta relazione tra Elener e la famiglia Weasley. Bench il tuo paese gli dia le spalle, Ohtar gliela affid in custodia nascendo. Lui era suo padre, e la sua parola valida anche se morto da anni. - Ohtar non nessuno-pronunci, altezzosa e schifata, curvando le sue labbra in un sorriso dispregiativo -Perse il rispetto della nostra stirpe il giorno che si un a voi, all'Ordine della Fenice. Glielo dicemmo, lo avvertimmo... Avere unnemico comune non significa doverci mescolare...

- Come puoi parlare cos di lui! -si sorprese Molly, iraconda - Era tuo fratello! - Era un traditore-corresse Amthles, senza sotterfugi -... un disertore ed un illuso. Quando lui fu il nostro leader quasi ci port allo sterminio. Ci volt la spalle per perseguire una causa persa. Se non fosse per Ingolmo, non saremmo sopravvissuti... -afferm, evadendo lo sguardo di odio di Molly-La parola di Ohtar non significa oramai niente per noi. Doveva pensarci due volte prima di mischiarsi col mondo Istari... o prima di consegnare sua figlia ad un paio di... di... -prima di dire qualcosa di spregiativo, ci pens due volte -... di sconosciuti. - Non lo permetto! -esclam Molly, indignata, mentre Arthur la tratteneva per un braccio-Arthur, ci ha chiamato "sconosciuti!" Ricorda, odiosa presuntuosa, che nessuno conobbe ad Ohtar meglio di noi... eravamo i suoi amici... - Come mi hai chiamato? - l'interruppe Amthles, offesa, ma Molly non diede segni di ascoltarla. -... ed avrei fatto qualunque cosa per il suo paese, quello che sia! Ma salvare ad Elener era la sua priorit, e se confid la sua vita a noi e non a voi, deve essere per qualcosa. Cosicch, ascoltami bene, tu... tu... -la guard, avvicinandosi, contenendosi per non cominciare a graffiarla-Esigo di vedere Stella in questo preciso momento. Sono la sua madrina e ho pi diritto di chiunque altro! - Il suo nome Elener! -esclam l'Elfa, e bench il suo viso lottava per rimanere impavido, i suoi occhi irradiavano ira-Questo inconcepibile! Me ne vado, Silente, ne ho avuto abbastanza. Credei che quella notte, 15 anni fa, avevamo lasciato le cose ben stabilite. Il nostro Aranel fuori dalla giurisdizione Istari, e non c' nient'altro da dire-concluse, elevando la voce-Inoltre, non fu lei che port la commissione Tareldar fino in Inghilterra... - Siamo coscienti di ci-si affrett a dire Silente, prima che Molly potesse intervenire con qualche accaldato commento- Siete qui per il nostro nemico in comune, e saremo sempre grati della vostra gentilezza per aver accettato di venire ad aiutarci... - Se fosse statauna mia decisione, non saremmo ritornati mai in queste terre-parl, ancora con quell'aria offesa ... ma era Ingolmo che doveva discernere e me non rimane altro che rispettare la sua idea Si gir verso Molly, sicura, e la guard -Potranno condividere il nostro tavolo, le nostre tattiche... unire forze in battaglia, ma ad Elener mai, non la toccheranno mai. Lacrime di impotenza cominciarono a scivolare sulle guance di Molly, ma non volle spendere le sue forze in una nuova discussione. Arthur la copr soavemente con le sue braccia, al tempo che Silente faceva un gesto ad Amthles per scortarla fino all'uscita dell'ufficio. Ma non poterono avanzare molto. Appena si girarono verso la scala, le porte di legno si aprirono con strepito, e dietro di queste, un agitato Lupin si fece largo. - Remus-lo ferm Arthur, giusto nel momento in che Lupin notava l'inusuale riunione nell'ufficio del Direttore. Tossicchi un paio di volte, si lisci improvvisamente la sua tunica e fece una breve riverenza davanti ad Amthles che neanche si abbass a guardarlo. Portava il capello spettinato, fango nelle scarpe e polvere nelle spalle, ma brillava un ampio sorriso. - Mi scusi, professorSilente. Non sapevo che era occupato-si scus, pi allegro che angosciato -... ma dovevo venire. Mi urge darle la notizia! Albus Silente si separ lentamente dalla parte di Amthles e sollecit a Remus con lo sguardo. In una scintil a di l intendimento, Arthur cred di indovinare, avvicinandosi a Lupin con nervosismo. Molly aveva smesso di piangere. - Sirius-pronunci Silente, forte e chiaro, in un tono promettente. Gli occhi di Remus brillavano in un gesto di affermazione. - Pi vivo che mai aggiunse, quasi sull'orlo della risata nervosa. Molly si afferr al braccio di suo marito, stupefatta, al tempo che Silente univa le sue mani in segno di trionfo. L'Ordine era al completo. Sarebbe rinato.

Cap.

XX: Dietro il Velo di Hades

Si alz come pot e cominci a correre. La visibilit era quasi nulla: laForesta Proibita in una notte di inverno poteva arrivare ad essere realmente terrificante. Ma quello che meno preoccupava Harry in quel momento erano gli insondabili misteri dei paraggi oscuri di Hogwarts... Se non si affrettava i Dissennatori sarebbero riuscitinel loro intento, e se cos fosse non se lo sarebbe mai perdonato. Un ramo spezzato rimbalz sul suo braccio e gli graffi il viso, ma non ebbe tempo per lamentarsi. Caramell aveva dato gi l'avviso in un disperato tentativo per imporre la legge: i guardiani di Azkaban avevano il permesso per baciare Black appena lavessero trovato. Ma non potevano farlo, lui non glielo avrebbe lasciato fare. Sirius era la sua famiglia, la sua unica famiglia; solo alcune ore fa prima era venuto a sapere della sua innocenza, e lo avrebbe protetto con la sua stessa vita... Sperava solo di produrre un Patronus sufficientemente potenteda mantenere a bada una decina di orripilanti creature. Ma per riuscirci aveva bisogno di un ricordo felice, Lupin glielo aveva ricordato. Vivr col mio padrino, lascer i Dursley" cominci a ripetere nella sua testa, mentre si restringeva la distanza che lo separava dal lago. In lontananza si ascolt l'ululato spento di un lupo... Harry sperava che Lupin si sentisse bene, ovunque fosse andato. La luce di luna piena cominciava gi a trapelare tra gli alberi... Solo alcuni metri, alcuni metri in pi... Il bordo meridionale del lago di Hogwarts era completamente deserto. Harry si trattenne a pochi centimetri dell'acqua. Che cosa stava succedendo? Dove stavano tutti? Avrebbe giurato che Hermione glistava accanto. Ron non avrebbe potuto alzarsi ed allontanarsi dal Platano Picchiatore, poich la sua gamba rotta si era aggravata quando Minus cerc di scappare. Di Piton, neanche a parlarne; seguiva incosciente, galleggiando sul prato e con un rivolo di sangue che colava dalla sua testa. Ma Sirius... allora corse fino a quel pezzo di terra, doveva stare l, circondato da Dissennatori, che cercavano di ucciderlo... Confuso, si prese la testa con le mani e la sua cicatrice cominci ad ardere. Soffoc un grido di dolore, lasci cadere la sua bacchetta nel foraggio bagnato e cominci a camminare ad inciampi. Avrebbe circondato chilometri di costa se fosse stato necessario. Sirius doveva stare in qualche posto, non molto lontano, implorando aiuto... Allora si gir. Un lieve movimento nella superficie del lago richiam la sua attenzione. Da quella posizione era impossibile delucidare che cosa fosse, quindi si avvicin il pi che pot, cauto... Era una sagoma non molto grande, ma la notte non gli permetteva di scoprire ulteriori dettagli. Al principio pens che si trattasse del calamaro gigante, ma quell'ombra acquosa era troppo piccola per paragonarla con esso. Una repentina curiosit lo sequestr, e senza pensare attentamente alle sue azioni, fece un passo avanti, affondando le scarpe nell'acqua gelata. Doveva sapere che cosa era, doveva raggiungerlo... Un minuto dopo l'acqua arrivava alla vita. La sua tunica inzuppata divent un peso enorme avanzando, per questo cerc di togliersela mentre le mani gli tremavano, livide per il freddo. A poco a poco quellasagoma prese forma, perfino colori. Ora quello che sembrava prima una massa ambigua, si separava in tratti, estremit. Braccia? S, poteva essere; non sarebbe stato sicuro fino a toccarlo. Allung la mano, fece lo sforzo... fino a che urt con qualcosa di spugnoso, aggrovigliato in fibre rossicce. - Sirius? - parl, quasi senza suono, rovesciando con nervosismo il corpo inerte che galleggiava d fronte a lui. Ma i non scopr Sirius, n a nessun uomo che gli fossi sembrato; era una bambina, una bambina d capello lungo ed ai occhi colore cielo, gelida, morta... - NOOOOOOOOO!! Sobbalznel letto mentre ancora sentiva il grido disperato nella sua mente, ma non si era ancora svegliato completamente fino a che sent alcuni colpi sulla sua guancia. Aveva il pigiama inzuppato di sudore, lo stomaco attorcigliato ed una cicatrice a forma di saetta ardendo con intensit ad un lato della fronte. Senza almeno prendere i suoi occhiali, corse fino ai bagni, barcollando. Si inginocchi giusto in tempo davanti alla prima latrina per vomitare tutto quello che aveva mangiato nella cena anteriore. Sent alcuni passi dietro lui, ma era troppo nauseato per girarsi. - Harry... Harry, stai bene? - gli domand una voce, ma lui non rispose. Non aveva neanche le forze per alzarsi Andiamo, lascia che ti aiuti... Vedeva solo un'immagine torbida, ombre e luci disperse, ma mentre cercava di mettere a fuoco, sent alcune mani che lo prendevano per le spalle e lo rimisero in piedi. Quella voce gli era molto familiare... - Professor Carpatius? - parl Harry, sbattendo le palpebre per accertarsi che fosse lui - Che cosa sta facendo qui...? LibertusCarpatius sorrise amichevolmente in risposta, passandogli i suoi occhiali, ma Harry si girproprio in quel momento per sommergere la testa sotto il rubinetto con lacqua fredda. Il professore aspett vari minuti fino a che non si fosse rimesso e, mentre si sfregava il capello con un asciugamano, prese grato i suoi occhiali. Facendo come se cercasse di metterseli contro il riflesso della finestra, Harry approfitt del momento per dare un'occhiata al lago. Sembrava tanto quieto come sempre, ma quel fatto lo faceva soltanto preoccupare di pi.

- Altri incubi, oso indovinare - cominci a dire Carpatius, prendendolo la spalla destra. Harry si gir verso di lui Ammiro come lo sopporti senza darlo a vedere, ma non credere che abbia smesso di essere una preoccupazione per l'Ordine. E molto che lavoriamo sulla soluzione per... - Non venuto qui alle tre della mattina solo per dirmi questo, vero? - l'affront Harry, in un tono pi aspro di quel che avrebbe desiderato. Non gli piaceva il fatto che qualcuno presenziasse ai suoi peggiori momenti di debolezza, ma meglio di niente, doveva uscire di corsa da l al pi presto possibile, pur di accertarsi che il suo incubo fosse soloe soltanto quello: un sogno. - No, Harry, in realt no - rispose il professore, tranquillo. Se arriv a disturbarsi per il tono di Harry, lo dissimul molto bene - Venivo a cercarti. Ho bisogno che mi accompagni - spieg, calcando l'ultima frase con un pizzico di nervosismo. Harry alz un sopracciglio, reticente. - Ora? Cio, come pu vedere non mi sento molto bene e muoio di sonno... - ment, sfiorando soavemente la sua cicatrice con la punta delle dita. Un'altra volta diresse lo sguardo verso la finestra, fugace, e Carpatius segu il suo movimento, curioso. Senza sperare che Harry gli spiegasse il perch delle sue azioni, tossicchi e riprese il punto. - Harry, molto importante che mi accompagni - ripet, questa volta abbastanza serio e profondo, cosa che lasci a Harry con i sentimenti contrari - Andiamo, vatti a cambiare. Ti aspetter nella Sala Comune. E cos senza dire altro, usc dai bagni. Harry non ebbe tempo per domandare niente, ma l'insistenza del professore aveva stuzzicato la sua curiosit. Che cosa potrebbe rendere necessario la sua presenza a questora della notte? Senza voler perdere altro tempo - soprattutto per il fatto di dovere correre ai giardini con urgenza - and fino al suo baule, tir fuori la sua uniforme e si vest senza respirare. Alcuni minuti dopo si trov con Carpatius, appoggiato malinconicamente sul camino della Sala Comune. Senza una parola cominciarono a camminare. Il ritratto della Signora Grassa si chiuse silenziosamente dietro i loro passi, e senza avere la minima idea di dove si dirigevano, Harry si limit a seguire il movimento delmantello del suo professore. Attraversarono vari corridoi, svenderono per un paio di scale, e in quello che sembrava essere l'ultimo corridoio, Harry non trattenne la voglia da fare un commento. - Perch andiamo all'infermeria? - domand, riconoscendo il corridoio pieno di arazzi di antichi "sanatori" del mondo magico, o quellidelle infermiere che occuparono il posto ad Hogwarts prima di MadamaChips. Carpatius non rispose, ma per la prima volta nella notte, disegno un sorriso tiepido nelle sue labbra, seguito da un gran sospiro di nervosismo. Era successo qualcosa a Ron o Hermione? O magari... Sent una punzecchiatura nel petto. S-Stella? L'avevano gi trovata? Allora... allora il suo sogno era stato una vera visione, come tante altre volte... Era per quello? Carpatius l'avrebbe alzato alle tre della mattina per comunicargli la notizia, affinch riconoscesse il corpo? No, era impossibile, non poteva essere. Non era stata una completa visione... Il suo sogno era cominciato col ricordo dei Dissennatori in terzo anno, quando perseguirono a Sirius e quasi gli diedero il bacio della morte. Il resto doveva essere solo un delirio. Quello, s, era stato un incubo comune. Doveva esserl , ma... o Per quale motivo, allora, il suo professore di Difesa lo portava fino a l? A solo alcuni passi dell'entrata, Harry pot distinguere alcuni mormorii. All'opinione c'era molta gentel dentro. Per quale motivo si erano riuniti? Allung il braccio per prendere la maniglia, ma Carpatius si intromise. Una lucentezza misteriosa illuminava i suoi occhi. - Sicuro che stai bene, Harry? - gli domand, urgente. Harry assent - ti suggerisco di rimanere il pi tranquillo che puoi, ok?. Harry non rispose. Non sapeva minimamente a cosa si riferisse Carpatius, ma prima che potesse domandare, Libertus spinse la porta di legno e lasci intravedere la grande stanza quadrata dell'Infermeria, piena di numerosi letti incassati nelle pareti, paraventi verdi in alcuni angoli, ed illuminato per la luce tenue di vari candelabri levitando a una certa distanze. Indubbiamente - come pot notare nel millesimo di secondo che dur il suo rapido sguardo per il posto - non si trattava di una notte qualunquee di un paio di studenti con mal di stomaco. Quasi alla fine della sala, un gran gruppo di persone si riuniva intorno ad una barella, bench dall'entrata fosse impossibile sapere chi l'occupava. Ma non ritard troppo a scoprire l'identit del resto: appena coperto dagli altri, il viso calmo ma allegro di Albus Silente emergeva alla luce di una candela vicina. Vicino a lui, Remus Lupin, Arthur Weasley, Dedalus Lux e Kingsley Shackelbolt occupavano la parte anteriore del letto, mentre ai lati si facevano spazio Molly, Tonks ed Emmeline... Cera persino Bill, il maggiore dei fratelli Weasley a chi non vedeva dall'anno passato. Rapidamente fece i conti: era l'Ordine della Fenice al completo, ma... Perch?. In quello momento - Harry ancora non aveva ceduto neanche un passo dentro l'infermeria gruppo esplose in una -il risata. Sorpreso, vide come Carpatius faceva eco di questa, e distinse le voci... salvo una. Una di esse, profonda ed entusiasta, si alzava in volume sulle altre e mantenne perfino il tono sorridente dopo che gli altri tacquero. Fu allora chelo seppe, congelandogli il sangue sotto la pelle. No... non poteva essere, era impossibile. Era... era lui? Stava sognando ancora? Chiss delirava. Perch no, lui non... lui era morto...

Carpatius chiuse le porte dell'infermeria dietrodi s, colpo che fece il gruppo in un istante. Tutti trattennero il respiro vedendo Harry, attonito, dritto sotto la soglia senza poter muovere un muscolo. - Chi ? -domand quella misteriosa voce, ed subito Tonks e Molly si fecero da una parte affinch potesse vedere. Stava semi reclinato su un paio di cuscinetti, portava i capelli neri raccolti all'altezza della nuca, alcuni segni di ferite nella sua guancia ed una grossa bendasulla sua mano destra. Vedendo a Harry rimase assorto alcuni secondi, ma subito sorrise, commosso -... finalmente. Che fai ancora l! Vieni qua e dammi un abbraccio. Harry sent che la forza abbandonava improvvisamente il suo corpo. Non si sentiva capace di fare n il pi minimo movimento. Era paralizzato, troppo shockato per dire qualcosa o reagire. Era un sogno? Se fosse cos, era il pi crudele che aveva avuto mai. Lui stava l, pi vicino che mai, sorridendogli, circondato dai suoi amici e colleghi... Potrebbe essere vero? Potrebbe essere che, per qualche strana ragione, per qualche miracolo sconosciuto, Sirius sia ritornato dalla morte?... Ancora dibattendo internamente sulla veracit della scena di fronte a s, LibertusCarpatius appoggi una mano sulla sua spalla, sollecitandolo a camminare. IL suo tocco era troppo forte, era troppo reale per ignorarlo... per quello che, senza sapere come, fece avanti un passo, e subito lo segu l'altro piede. Di l a poco affrett la marcia, e quelli che due secondi prima erano stati alcuni piccoli passi timidi, ora erano grandi falcate. Qualunque cosa pur di arrivare pi presto possibile fino a lui, toccarlo, convincersi che era certo... Senza misurare la goffaggine dei suoi atti, pass ad un lato di Tonks, si appoggi sulla barella ed abbracci a Sirius con tutte le sue forze. Lui rispose istantaneamente all'abbraccio, con gli occhi pieni di lacrime. A Harry non gli importava dovere perdere la sua posizione di adolescente-quasi-adulto lanciandosiin quella maniera sul suo padrino: era un atto di affetto, di disperazione, di angoscia, ed lunica cosa che voleva fare. Molly si lasci scappare un singhiozzo. - Harry... -balbett, con un nodo nella gola - Harry... anche a me fa piacere vederti, ma smette di stringermi o mi rompi l'unica costola sana che mi rimasta -scherz, in un sorriso nervoso, mentre Arthur e Kingsley ridevano da dietro. Silente sorrise, commosso,dietro la sua barba. Harry fece caso alla richiesta di Sirius ed allent l'abbraccio, guardandolo poinegli occhi. Aveva le lenti appannate. - C-C-come...? - riusc a dire, con un filo di voce ed il polso accelerato. Sirius mosse la testa, ancora sorridendo. - Dopo-rispose, tentando di tranquillizzarlo. Gli spettin ancora di pi il suo capello ribelle e gli diede qualche buffettosulla guancia. I suoi occhi trasmettevano emozione e fretta-Parleremo dopo di quello. - Domani, sarebbe mieglio -pens all'improvviso Molly, asciugando la sua guancia con un fazzoletto-Devi riposare, Sirius. Non hai fattoaltro che casino da quando sei arrivato. - che mi piacciono le riunioni festive-disse, strizzando un occhio a Harry. E lui, seduto al suo fianco nella barella, non riusciva ancora a processare bene tutto quello successo. - Molly ha ragione-parl Silente da dietro, in un tono profondo e rasserenante. Dedalus si fece ad un lato affinch lei si avvicinasse-mi sembra che ti abbiamo spossato molto per oggi. Domani avremo modo di continuare a conversare... ma, se lo desideri, e credo che sia cos, posso permettere che Harry rimanga per farti compagnia. Sirius si gir verso Harry prima di rispondere. Lui assent, ancora senza poter credere alla visione della persona di fronte a s, e dopo Sirius sorrise verso il Preside. Questo cap subito, ma al tempo che faceva un gesto al resto dell'Ordine per abbandonare la sala, due donne irruppero in scena. Era Hestia Jones, accompagna da vicino da ta Madama Chips che si vedeva abbastanza agitata. Silente alz un sopracciglio. - Tutto bene, Poppy? -domand, preoccupato, al tempo che l'infermiera assentiva lievemente, evitando lo sguardo di Sirius. - Gli ho spiegato gi tutto, Albus. pi tranquilla ora-spieg Hestia, accarezzando la schiena di Poppy. Che torn ad annuire. - Chiedo mille scuse per il mio comportamento, Albus-parl finalmente, lasciando vedere il suo viso teso ed imbarazzato-non sapevo che... cio, non mi diceste mai che il Sig. Black... - Va bene, Poppy, tutto apposto -intervenne Lupin, calmato Avremmo dovuto raccontarti la verit gi da molto. Ma non importa oramai. Come tu l'appena hai fatto, tutto il mondo verr a sapere dell'innocenza di Sirius entro domani... - Ci conto ricalc lui, mentre Remus gli sorrideva con speranza. Subito prese la mano di Harry che sembrava quasi ignorato dagli adulti, e lo sent tremare. I loro occhi si incrociarono, e cos potrendersi conto del caos che il suo ritorno aveva causato nella sua mente. Stava per chiedere a Silente che li lasciassero soli, ma nuovamente li interruppe una visita. I suoi passi si

ascoltarono dal corridoio, e quando tutti si girarono, lei stava gi ad alcuni metri dal gruppo. Era alta, magra, di carnagione molto pallida e naso appuntito. Portava un cappuccio da viaggio, che si tirsubito via lasciando intravedere il suo lungo capello platinato. Harry la conosceva gi; l'aveva vista una volta, allaCoppa del Mondo di Quidditch, ma la sua espressione era tanto distinta ora che le fece praticamente irriconoscibile. La sua bocca non si curvava oramai in un'eterna smorfia di schifo, come quando la conobbe, ma ora, nervosa, sorrideva con calore e camminava con scioltezza. Per la prima volta si rese conto di quanto era bella. - Bh, ora s che una festa-pens Sirius, sorridente, giusto in tempo per riceverla tra le braccia. Harry alz un sopracciglio, confuso, mentre Molly e Tonks facevano gesti di dispiacere alle sue spalle. - Quando Remus me lo ha detto non riuscivo a crederlo -parl, tra le lacrime, mentre lo scioglieva dell'abbraccioSono venuta appena ho potuto. Molly diresse a Lupin un sguardo di odio, ma lui si strinse nelle spalle. "Ho dovuto chiamarla si scus a voce bassa, ma Tonks incroci le braccia e praticamente usc indignata dal salone. Non gli piaceva molto la visita della sorella di sua madre. - Narcissa, stai correndo un rischio molto grande... disse Sirius. Harry la guardava imbambolato. - Va tutto bene, ne valsa la pena. Dovevo assicurarmi con i miei occhi... -disse, accarezzandogli la guancia. Molly fece un altro sbuffo di disturbo. - Come sta il mio vecchio amico Piton? - domand Sirius, pronunciando "Piton" come se stesse dicendo"cacca" Non ti ha dato problemi, suppongo-continu, e Narcissa gli diresse un sguardo di rimprovero, bench sorridesse. Silente si mantenne attento. - Sai gi come ... Sopporta il dolore in silenzio. Ma credo che abbia passato gi il peggio. Ci rimane ancora abbastanza pozione insomnia, ma non so quanto altro riuscir a resistere, o quanto io riesca a mantenere la cosa nascosta... -pronunci, un po spaventata -gli ho detto di ripensarci, ma non ho potuto persuaderlo... Sirius e Lupin si scambiarono sguardi eloquenti. - Se tu non puoi, non so chi altro potrebbe - pens questultimo, sorridendo-Ma se questa la sua decisione, lascialo fare. Ad ogni modo sta facendo un gran lavoro per noi -concluse, mentre Silente annuiva. - Severus lo sa, per quel motivo non si lamentato... - Bh... Qualcosa di riscattabile doveva avere il povero uomo, no?. - Sirius! -lo rimprover Narcissa, scherzosa ma non troppo -non parlare cos. Si mostr molto interessato a sapere del tuo ritorno... - Chiaro, per impiccarmi di notte finch nessuno lo vede-torn a scherzare, ma questa volta Narcissa gli diresse un sguardo severo. Allora sospir- Va bene, Va bene. Il tipo ha i suoipregi, ma non mi chiedere che lo tratti come il mio migliore amico, ok? Non credo che lo meriti... senza sottovalutare i tuoi gusti, cugina-sorrise finalmente. - Mi sembra che sia tempo di abbandonare vecchi dissapori, Sirius-pens Silente, tranquillo- sono passati quasi 30 anni e sembra ancora una lite di collegiali. - stata sempre una lite da bambini- ripet Sirius, serio -... ma tutto al suo tempo. Per adesso ho cose migliori a cui pensare... Allora si gir verso Harry. Suo figlioccio non aveva fatto pi che ascoltare le conversazioni degli altri, sbalordito, stordito. Nessuno aveva pensato a lui e alla sua confusione, e questo fece sentire a Sirius una profonda pena. Gli sorrise, e Harry cerc di sorridergli di rimando. - Non pretendo di essere maleducato n niente, ma... Potreste lasciarci soli? Harry ed io abbiamo una lunga notte davanti-spieg, e lo segu un assenso collettivo. Narcissa si alz lentamente dal letto, non senza prima baciarlo nella guancia, e fu la prima ad abbandonare l'infermeria insieme a Remus. Ci vediamo, amico" gli aveva detto uscendo, mentre Sirius alzava il pugno, allegro. Molly, Arthur ed il resto usc gradualmente, fino a che rimasero solo Madama Chips e Silente. - Poppy rimarr nel suo ufficio in casovi serva qualcosa-spieg il direttore, e Sirius ringrazi lo ringrazio con uno sguardo. L'infermiera gir sui tacchi ed entr in una porticina laterale, lasciando tutto in silenzio. Silentetorn a sorridere a Sirius e si gir verso l'uscita, ma la voce di Harry lo ferm. - Ehhh... ProfessorSilente, Signore? -lo chiam Harry, insicuro sulla sua capacit di comunicare con naturalezza. Dopo tutto, il fatto che la maggioranza degli adulti lavesse ignorato per un buon tratto di tempo gli era servito per calmarsi e a capire qualcosa della situazione. Ma, vedendo al direttore allontanarsi, ricord qualcosa di importante, che gli strinse lo stomaco a causa dei nervi-Professor Silente... Sa qualcosa degli Elfi? Ehm... cio, se

stannodormendo tutti, o... bh... Silente inchiod con naturalezza lo sguardo su Harry. Lui sapeva che il Preside poteva sentire la sua ansiet, la sua voglia di sapere qualcosa in specifico, ma non faceva niente per evidenziarlo. - Sono andati gi a dormire, s. Poco fa sono stato alla loro ultima riunione-disse, in un tono neutrale. Harry assent, non molto convinto. - Ma, sicuro che... cio... TUTTI sono nelle proprie stanze? - incalz, e Sirius alz un sopracciglio, sospettoso. Silente non mosse un muscolo. - Tutti quanti, Harry, sono sicuro. Sono appena stato nell'ala ovest. Ma se ti preoccupa qualcosa posso andare ad accertarmene si offr, tanto sottile ed incolume che era impossibile distinguere se sentiva curiosit o no per le strane domande di Harry. - No, non necessario. Va tutto bene, grazie-rispose, cercando di non sembrare troppo preoccupato. Silente annu leggermente, diresse un ultimo sguardo a Sirius e spar a passo lento dietro le porte di legno. Sirius fece una smorfia di pseudo disturbo, divertente. - C' qualcosa su qualche elfo addomestico che io debbo sapere?. Harry sorrise amaramente. - Non esattamente su elfi domestici, ma una storia lunga. Dopo te la racconter-disse, senza guardarlo direttamente negli occhi. Gli costava ancora tantocredere che Sirius era l, vivo, che gli sorrideva... - Ti odio a volte, sai? - Lo so, ma sono un tipo fastidioso, non posso evitarlo-sorrise, tornando a spettinargli i capelli, con fare paterno - So che sei confuso, ma non tanto complicato come sembra -cominci a dire, appoggiandosi meglio sui cuscini. Anche Harry si accomod. - Quando sei caduto dietro il velo... cio, attraverso quell'arco, sono corso a cercarti, ma Remus si intromesso. Mi disse che tutto era perso, che non c'era oramai niente che potessi fare... ma... ma... stai qui-balbett, come se non desse credito alle sue parole-Sei vivo... - E senza impegno-scherz, ma vedendo il viso serio e perturbato di Harry, prefer abbandonare per un m omento il suo spirito festivo e si fece serio. Toss un paio di volte, torn ad appoggiare la sua nuca sullo schienale del letto e sospir, disposto a raccontare una lunga storia. Harry fece un gesto di attenzione-Io non sono stato mai lo studioso del gruppo ma, bench non lo creda, c'erano materie che io dominavo perfino m eglio di Remus. Quando tuo padre, Peter ed io decidemmo di trasformarci in Animagus per fargli compagnia, dovemmo passare molte ore studiando i procedimenti nella Sezione Proibita della Biblioteca-cominci a dire, abbassando lo sguardo come se quello l'aiutasse a portarsi alla memoria quei ricordi -... e non so come ma, quando entrai dietro al Salone della Morte quel giorno, per salvarti dai Mangiamorte, qualcosa di quegli studi venne nella mia mente quando riconobbi l'Arco... chiamato "Velo di Hades." Perch gi l'avevo visto, Harry, varie volte, nello stesso libro... Harry strinse le labbra, timido, ma os parlare. - Non capisco a-ancora... - Calma, calma, arrivando subito alla parte interessante-disse, facendo un gesto con le sue mani - Ricordi che quando ci conoscemmo ti parlai diquanto pericoloso ed intricato fosse diventare un Animagus? Bh, se alla fine riesci a diventarlo, tutte le difficolt che affronti ti sono retribuite... tutto ha i suoi pro ed i suoi contro... -pens a voce alta, ma prima che Harry tornasse a protestare per un'informazione pi chiara, riprese la parola -Trasformarsi in Animagus ha solo due uscite: o il successo, o la morte. Se non segui bene le istruzioni, al momento di fare l'ultimo passo ti aspetta una morte imminente e dolorosa, ma se il procedimento stato quello corretto, acquisire la condizione di Animagus ti da dirittoad una specie di dono-spieg, conservando saliva per quello che avrebbe detto di seguito -... la Pre-immortalit. Harry sgran gli occhi pi che pot. - E-e-sei immortale?! Ma c-come...? Sirius quasi ricominci a ridere. - No, no... nessuno capace di dominare la morte, tanto meno io, te l'assicuro-disse, ma vedendo che Harry era molto confuso, continu -... ti ho parlato di Pre-immortalit, cio, l'abilit di sorteggiare certi rischi di morte. L'Animagia ti regala questo, Harry, e fu proprio questo che mi salv. Harry assent lievemente, unendo in silenzio i pezzi nella sua testa. - Allora... non sei mortoi perch sei un Animagus... Sirius agit la testa. - Non esattamente-rispose, e Harry lo sollecit con lo sguardo-Vedi, come gi ti ho detto, nessuno invincibile,

neanche il nostro camerata Voldemort... Come mi vedi sono tanto o pi vulnerabile di chiunque, e posso morire per mille cause distinte, da una forte influenza fino ad una stoccata abile nel cuore... ma, mentre sono quel gran cane nero che conosci gi, non possiedo le stesse debolezze degli umani, e quello il mio vantaggio. Ricordi che, quella volta nella Stamberga Strillante, dovemmo obbligare Peter affinch si trasformasse di nuovo in umano per affrontarlo? Dovevamo farlo perch in forma di topo sarebbe stato molto difficile sconfiggerlo, e lui lo sapeva. Non mantenne solo 14 anni la sua copertura di Crosta per paura di uscire alla luce, bens perch sapeva che stare in quello stato le sue possibilit di morire erano pi remote... - Ma, Sirius... -l'interruppe, col suo cervello lavorando a cento allora -... quando sei caduto dietro il velo avevi la tua apparenza naturale, non hai avuto il tempo di trasformarti... - Questo quelloche crederono tutti-disse, strizzandogli un occhio-La caduta attraverso il Velo di Hades lenta e silenziosa, come se stessi galleggiando, e quando stai ad alcuni centimetri del suolo perdi la conoscenza e non sai oramai di nient'altro. Ma, siccome io sapevo gi come funzionava il velo, mi trasformai appena alcuni secondi prima di svenire... - Come hai saputo questa cosa del Velo...? - Te lho detto, dal libro principale di conversione. Nelle prime duecento pagine si incarica di illustrarti debitamente su tutti i pericoli, atrocit e disgrazie che soffrirai se cerchi di trasformarti in un Animagus, ma nelle dieci ultime fanno un'interessante allusione ad un paio di vantaggi... tra esse, l'immunit davanti al Velo di Hades. - Ma che c l? Cio... Perch muori attraversandolo? -domand, avido per curiosit. - una buona domanda-pens, portando una mano al suo mento libro di Animagia ti dice solo che un posto -Il dove si aspetta la morte, al che non devi avvicinarti per nessun motivo... ma non d altre spiegazioni. Per questo si trova nel Dipartimento di Misteri-disse, perspicace -... ma poich ebbi la fortuna di stare l per alcuni secondi, potei guardami intorno prima di perdere conoscenza... e ci ho pensato molto prima di giungere ad una conclusione... - Quale ? Voglio saperlo -lo sollecit Harry, e Sirius non seppe come negarsi. - Non sono sicuro, ma mi sembr che fosse qualcosa che i babbani chiamano "Purgatorio." una specie di posto intermedio dove risiedono le anime prima di andare al cielo, o dove voglia che vadano... Il Velo, all ra, o funzionerebbe come protezione e prigione contemporaneamente, e poich riceve solo morti, se qualche vivo cade l per equivoco il Velo l'assimiler come tale e non lo lascer uscire... Semplice. Harry immagazzin i dettagli con eccitazione. Capire le cose gli dava una pace ineguagliabile, e per la prima volta nella notte sent davverola voglia di sorridere. - E che cosa successe allora? Come sei riuscito a scappare? - Qualcosa mi trascin verso fuori quando voi eravate andati via gi. Suppongo che fu lo stesso Velo, perch dubito che accetti animali sotto il suo soffitto-pens, e, anche per la prima volta, Harry sorrise davanti allo scherzo. Quello fece sospirare Sirius di tranquillit-Per allora ero molto debole e smunto... Il Velo non mi ammazz, ma ag in me come se avesse attivato un sistema di decomposizione. Come un cadavere errante, persi molta temperatura, perfino alcuni chili; le mie mani si sgualcirono, i miei occhi affondarono e quasi non avev le o forze per camminare. Ma il fatto di essere sopravvissuto mi dava nuove speranze, per quello che strisciai fino al corridoio del ministero e, credendo che facevo la cosa corretta, attraversai il primo ritratto che trovai, sperando di apparire in qualche posto sicuro dove rifugiarmi... bench, sfortunatamente, arrivai nel peggiore posto e nel peggiore dei momenti... - Azkaban? -cerc di indovinare Harry, ma Sirius neg con la testa. - Peggio. Un posto affollato di babbani -rispose, corrugando il cipiglio come se quel ricordo gli facesse male - Come spieghi ad un babbano che sei appena uscito da un quadro? Ho pensato che mi avrebbero arrestato e poi internato in un manicomio, ma per fortuna pensai a qualcosa di rapido ed uscii dal contrattempo... Maledetto sia lo stregone che ha venduto quel ritratto ad una famiglia babbana -grugn, ma non ferm la spiegazione Sono apparso nella stanza di alcuni bambini chi si atterrirono vedendomi, ma siccome la pittura stava molto vicino alla finestra, inventai che ero entrato per di l che mi avevano assalito e che stavo male, ferito e che eroentrato nella casa a chiedere disperatamente aiuto. Grazie al cielo, ed alla loro ingenuit, si divorarono il racconto e mi riceverono... ma era tanta la mia fatica che rimasi quasi incosciente per una settimana. Quindi recuperai un po di conoscenza, e mi accorsi che mi trovavo ancora in quella casa... - Unabella fortuna.. -comment Harry, ma Sirius fece un gesto di impazienza. - Fortuna? Grazia divina, io direi. Bench non ci sia niente di peggiore che cadere tra le mani di un paio di Babbani... -brontol, con lo sguardo perso-dopo un paio di settimane stava diventando gi pazzo con tutte le domande che mi fecero sulla mia esistenza o il mio destino, per questo preferii rimettermi pi in fretta possibile per poi scappare. Indubbiamente, prima di quello, ebbi la geniale idea di inviare un messaggio... -ironizz, e Harry

diede un salto. - Il messaggio dell'uccello nero! -ricord, e Sirius assent. - Non trovai niente di meglio per il viaggio. Inoltre, io potevo appena reggermi in piede, chiesi al padrone di casa che scrivesse il messaggio per me. Immaginerai gi il suo viso quando lo dettai "sono libero", "quattro zampe" o "non mi cercare" Sono sicuro che avrebbe voluto richiamare la polizia... - Nessuno ha creduto che quello messaggio fosse realmente tuo... solo io-disse Harry, soddisfatto per avere avuto ragione in quell'occasione, dopo tutto. - Non li incolpo. Il messaggio era scritto da unaltro, in carta altrui ed inviato con un corvo. Aveva tutte le caratteristiche di un falso, ma avevo bisogno di comunicare con te, e non mi fu successa un'altra maniera -confess, stringendosi nelle spalle. - BH... Io ho conservato sempre la segreta speranza che qualche giorno ti avrei ritrovato vivo -sorrise, caldo, sentendo come la commozione tornava a sequestrarlo. - Per questo motivo il sei mio figlioccio preferito- rispose, allegro, guardandolo negli occhi. - Sirius, sono il tuo unico figlioccio-corresse Harry, divertente. - S, s... lo dimentico sempre-scherz, condividendo una risata, e poi riprese la sua storia- Sul resto non c' molto da dire. noioso, in realt. Deambulai per molti giorni, senza cibo, con soffitti provvisori e con un minimo senso dell'orientazione... fino a che notai che qualcuno mi seguiva. Non so come, ma Bellatrix ed un altro paio di Mangiamorte mi stavano alle calcagna... L'allegria di Harry svan per alcuni secondi, mutando in qualcosa di ira. - Bellatrix! E che cosa hai fatto..?! - Cane alla riscossa -rispose, sereno -mi trasformai, e bench Bellatrix sappia che forma acquisisco, ero tanto debole e tanto malconcio che, ero ben lontano da sembrare quell'imponente cane nero di sempre, ero diventato solo uno sbiadito cane abbandonato. Cos, pass sotto il mio naso varie volte, e non mi prese mai. Riuscii ad arrivare fino alla strada, ho scroccato un passaggio -sorrise eloquentemente dietro l'ultima frase -... ed approdai a Hogsmeade giusto in tempo per scoprire che non avevo deriso del tutto la mia cara cugina... Ma non ha fatto i conti con la mia astuzia-torn a sorridere -... n con la Stamberga Strillante. - Non capisco... Ti sei nascosto l? - S-rispose, entusiasmato -... e c' qui un altro sorprendente vantaggio dell'Animagia: le case incantate. - Ci fu un breve silenzio dietro la cosa detta, sperando che Harry processasse l'informazione -Quando Silentecre quella casa per Remus, non colloc solo il Platano Picchiatoresull'entrata per ostacolare l'irruzione di intrusi, ma la copr anche con un incantesimo anti-umani. Cio, solo gli animali sono capaci di attraversare la porta... dettaglio che, un'altra volta, mi salv la vita. - E menomale -pens una voce dalla porta, in un tono colloquiale. Dopo alcuni passi, le luci delle candele distinsero la sagoma di Lupin che sorrideva ampiamente Scusate se interrompo, ma credevo che volessi sapere che tutto in ordine, Sirius. Ci sono due di noi che custodiscono Peter. - Peter Minus? -domand Harry, sorpreso. Lupin assent - Che gli succeder? Sirius sorrise come se stesse per contare una barzelletta eccellente. - Bellatrix mi spi insieme a due Dissennatori per vari giorni, ma finch stavo dentro la casa, sapeva che non sarebbe successo niente. Lei non avrebbe mai scoperto come entrare. Ma, appena alcune ore fa, successo qualcosa di abbastanza inusuale: un topo grasso riuscito a passare attraverso una fenditura... - Grasso e calvo -delimit Lupin, divertente, e Sirius fece eco della sua risata. - Sicuramente voleva fareleroe ed venuto a cercarmi per conto suo... Era l'unico nelle fila di Voldemort che sapeva come entrare nella casa. Indubbiamente, innocentemente, non pens mai che lavrei riconosciuto tanto facile. Come quella volta che lo hai trasformarsi di fronte a noi! E cos stato come lho preso prima, mentre correva per il corridoio del secondo piano. Era passato per il Platanoaprendo cos la porta dallesterno, dandomi la possibilit di scappare verso il castello. Si mise a squittire come un pazzo quando lo presi per la coda... - Ed ancora sta frignando, ma nessuno l'ascolta-torn ad intervenire Lupin. - Dove lavete messo? -domand Harry, visibilmente interessato. - Il nostro amico Codaliscia ha trovato finalmente il modo di rendersi utile-scherz amaramente-l'abbiamo legato ben stretto nella Stamberga Strillante, e gentilmente ha preso il mio posto. Come ti ho detto, un paio di

Dissennatori accompagnavano Bellatrix, ed loropossono annusare la presenza umana. Finch Peter sta nella casa, Bellatrix creder che io stia ancora seduto sotto il tavolo della sala da pranzo... -sorrise, come Lupin. Un silenzio spesso li circond per alcuni secondi, ed allora Sirius abbass lo sguardo, sospir profondo e mosse le mani nervosamente basso le lenzuola, come se all'improvviso avesse ricordato qualcosa di somma importanza. Dubbioso, alz gli occhi verso Harry, mentre Remus si avvicinava a loro, curioso Silente ti menzion tempo fa che qualche giorno ti rallegreresti di avere salvato la vita allo stupido di Peter. Perch bene, quel giorno arrivato, Harry-afferm, in un tono che mescolava speranza ed attesa Lui ora non sta coprendo solo le mie spalle, non stato solo la chiave della mia liberazione, se non inoltre, contribuir dentro molto poco in un favore che ci dar un'allegria molto grande, Harry... Ad ambedue. Tanto Remus come Harry alzarono contemporaneamente il sopracciglio destro. - Di che cosa parli? -domand Lupin, e Harry mosse la testa facendo capire che voleva domandare la stessa cosa. Sirius gir a sospirare, nervoso. - Quello giorno nel Dipartimento di Misteri, in quei secondi dietro il Velo di Hades, scoprii qualcosa pi che un paio di anime erranti... -disse, soffocando la sua disperazione per quello che avrebbe dettoin seguito. Le fiamme delle candele cominciarono a tremolare-Ho il sospetto... la speranza, per meglio dire, che come io sono riuscito a scappare dall'arco della morte, qualcunaltro potr farlo. Codaliscia, il nostro caro Codaliscia, avr l'onore di servirci da esca per un antico conoscente... -I suoi occhi brillarono, emozionati verso Harry -... per riportare James, tuo padre, in vita.

Cap.

XXI: Conti in Sospeso

Hermione portava costantemente una mano alla sua bocca, stupefatta, coincidendo coi momenti incui Harry prendeva fiatoper proseguire. Vicino a loro, Ron e Ginny mostravano le stesse faccesorprese, ma non osavano emettere suono fino a che Harry avesse detto l'ultima parola. Ogni tanto facevano una pausa per accertarsi che nessuno li stesse ascoltando; nonostante fossero protetti nell'angolo pi appartato della Biblioteca, non potevano essere mai troppo sicuri. Dovettero scappare l senza pi alternativa dopo aver trovato la sala da pranzo, durante la mattina, nel suo eterno ed insopportabile stato di affollamento, proprio quando Harry aveva bisogno della maggiore intimit possibile. In quel panorama, neanche ci pensavaa nominare Sirius... bench le sue possibilit diminuissero. Inopportunamente, la McGranitt apparve nel corridoio per ordinargli di correre nelle loro rispettiveaule. Non avevano scuse per negarsi, pertanto, Harry dovette trattenere la sua gioiadurante tutte le lezioni che seguirono fino al pranzo, dove, vicino a Hermione, finalmente pot tornare a riunirsi con Ginny e Ron, che dovette correre parecchio per raggiungerli. Senza trattenersi a sbuffare per il suo odio verso la Divinazione, si sedette vicino a Harry alla fine del tavolo. Secondo le poche cose che aveva detto, quello che Harry doveva raccontargli era una questione di vita o di morte. Era ansioso, esaltato, e neanche cerc di mangiare qualcosa, e i suoi amici fecero eco della sua preoccupazione e lo seguirono su per le scale, diretti verso la Biblioteca. In appena un paio di minuti, praticamente Harry sput tutta l'informazione che si accalcava nella sua testa. Dovette misurare molto bene i suoi movimenti per non saltare o gridare o ridere esageratamente, ma in pi di un'occasione non pot evitare di dimostrare i suoi sentimenti. Sirius era vivo, a Hogwarts... vicino a lui. Tutto si riassumeva in quella frase, per, questo s, bad a non rivelare un prezioso dettaglio: la questione che riguardava suo padre. In un principio aveva sentito che stava sul punto di infuriarsi. Riportare suo padre... in vita? In altre parole, "resuscitarlo?" Ricord che tanto lui come Lupin saltarono contemporaneamente. Sirius era diventato pazzo, era sicuro; tanti dispiaceri l'avevano colpito alla psiche. Era quasi assurdo, ma il secondo seguente lo bombardarono con domande inquisitorie, ancora quando lui si difese dicendo che non poteva darloro altre informazioniperch stava ancora studiando il sistema, ma che credeva importante dire che esisteva la possibilit di riuscirci. Nonostante, chiaro, li avvert che non lo rivelasseroa nessuno, perch poteva prodursi un disordine di proporzioni catastrofiche. Come no! In ogni caso, Harry non aveva intenzione di divulgarlo. Gi che gli era difficile pensarci. Tutta una vita senza genitori... ed ora, dal niente, si apriva la speranza di vedere, per la prima volta, il viso di uno di loro che lo faceva solo sorridere, segretamente ansioso... - Vivo... -balbett Ron, in un filo di voce, con lo sguardo attonito-Sirius vivo... Harry sorrise un'altra volta. Non aveva avuto tempo di dormire, ma nel suo viso non si rifletteva insonnia, bens allegria pura. Ginny asciug le lacrime sulla sua guancia con la manica della sua tunica, badando a non lasciare cadere il grosso libro che aveva tra le mani. - E- una storia sorprendente... -riusc a dire Hermione, senza trattenersi a dissimulare l'emozione delle sue

parole. Non os guardarlo negli occhi-Ehmmm io... Harry... mi dispiace di aver dubitato su quel messaggio... Harry strinse le labbra, annuendo lievemente. - Non importa oramai. Sirius mi ha detto che avevate ragione a diffidare... Hermione fece un mezzo sorriso sentendoglielo dire, con gli occhi appannati. Dove lhanno portato? -domand, e gli altri elevarono il viso, interessati - Perch, suppongo, non avranno commesso l'imprudenza di tenerlo nell'Infermeria... Harry si strinse nelle spalle, un po imbarazzato. - Ehmmm... bh, se non mi sbaglio sta ancora l. - Ma possono scoprirlo! - esclam Ron, spaventato - Chiunque di noi pu andare l per un semplice mal di stomaco, ed allora... - No, no, non vi preoccupate -si affrett a dire Harry, cercando di calmarli - Il professor Silenteci ha gi pensato. Al meno per oggi, l'Infermeria chiusa, e secondo quello che dice l'insegna all'entrata del corridoio, perch stanno facendo l'inventario percontrollare le medicine che mancano-spieg, ma mentre Ron rilassava le spalle, Hermione rimaneva sospettosa -Nessuno pu entrare, salvo l'Ordine. - Anche cos molto pericoloso-reclam Hermione, incurvando le sopracciglia, ma Harry non aveva coraggio per discutere. - Se vuoi, puoi persuaderlo tu stessa. Sono sicuro che sar felice di vederti... Tanto Ron come Ginny sorrisero all'unisono, permentre fecero il gesto di avanzare verso l'uscita, Ginny prese la mano di Hermione, fermandola. Non gli disse niente, ma il suo sguardo era sufficientemente ansioso per confermare ogni sospetto. - Ehmmm... Ragazzi? -li chiam Hermione, prima che Ron e Harry si allontanassero troppo tra i tavoli-Ginny ed io vi raggiungeremo tra poco... Non c'aspettate. Harry non aveva tempo da perdere a svelare misteri. Si strinse nelle spalle, fece un gesto verso il suo amico ed ambedue abbandonarono il posto. Allora, lentamente, Hermione si gir, preoccupata. - Perch non vuoi andare a vedere a Sirius....? Ginny neg con la testa, sospirando. - No, non per quello... -cominci a dire, mentre la trascinava fino all'angolo della libreria. L apr il libro che aveva sotto braccio da parecchi minuti: "Creature Ancestrali e la Creazione del Mondo", testo obbligatorio ordinato dal professor Ruff per il sesto anno - Volevo solo dirti che sono stata... bh, che sto investigando... su... -sospir di nuovo, perdendo la battaglia cercando di ricordare la pronuncia di quel nome -... su lei. Hermione soffoc improvvisamente il suo commento sul fatto che Ginny maneggiasse libri che non erano del suo anno. Non lavrebbe mai sperato. Si appoggi sul cornicione del finestrone, denotando tranquillit. - Va bene... Puoi chiamarla Stella se vuoi-sorrise, ma Ginny alz un sopracciglio, non molto convinta Sono sicura che hai trovato un capitolo sui nomi Elfici in quello libro, no?. Ti sarai resa conto che lorodanno pi importanza al significato che alle lettere. E infatti, tanto "Elener" quanto "Stella Maris" si riferiscono esattamente alla stessa cosa... - "Stella marina"-sussurr Ginny, pensando a voce alta, e Hermione annu.. - Lei stessa me lo spieg il primo giorno che sono andata a trovarla. In teoria, finch mantieni il significato del suo nome, puoi chiamarla come ti pare. Nessun elfo potrebbe opporsi. Raccogliendo all'indietro il suo capello, Ginny sent la necessit di sorridere, bench non dur molto. - Harry dovrebbe saperlo-pens, stringendo le labbra. - Lo sapr gi... -rispose Hermione, senza dargli troppa importanza-ha avuto questo libro sotto il naso tutto l'anno. Abbiamo fatto anche vari compiti in classe sullargomento, e n lui n Ron se nerano resi conto. Bastava leggere solo un paio di capitoli, o chiss solo ascoltare la prima lezione di Ruff con attenzione per comprendere chi Stella era. Ma ovviamente, nessuno prende sul serio Storia della Magia... - Hermione-l'interruppe Ginny, reticente-non sto qui per parlare di Ruff... inoltre, sono gi in ritardo per la lezione, ma... Devo sapere... capire alcuni cose- spieg, mentre Hermione si corrug la fronte, attenta Questo fatto degli Elfi abbastanza complicato... Ci sono molti tipi distinti, molte razze, abitudini, lignaggi... uff. Hermione neg lievemente, con un po di tristezza. - Deplorevolmente, Ginny, il tempo, il loro isolamento e le guerre finirono per sterminare la maggioranza di essi. Rimangono solo i Tareldar e... bh, apparentemente c

ancora un gruppo Calaquendi nei confini del mondo... Ma loro sono gli ultimi, la sua razza si praticamente estinta... - Per quel motivo si sposa? Perch non c' pi nessuno? Hermione sbuff, chiudendo gli occhi. - In parte, s. Dicono che l'unica forma di preservare la sua stirpe, che la cultura lfica non muoia... -spieg, per dopo appoggiare la testa contro il vetro -... e Stella, bench non sia daccordo, ha la responsabilit del suo lignaggio. Non ha scelta. Sta soffrendo molto, per Harry, per tutti... e questa cosa non mi ha lasciato dormire. Bench... b-bh... tutto finir a breve... Ginny spalanc gli occhi, mentre la voglia di piangere la colse - Il termine... -... si compier oggi-balbett Hermione, finendo amaramente la frase. La pi piccola dei Weasley abbass lo sguardo e chiuse il libro di fronte a s. Sospir profondo, come se volesse soffocare un pianto stridente. - Desidererei salutarla... magari abbracciarla... mormor finalmente, senza staccare la vista del suolo, e una lacrima solitaria cadde su una delle sue scarpe. - Sono sicura che muore dalla voglia di vederti ma non possiamo avvicinarci... Ci ho provato mille volte. Ma ancora non trovo un modo per eludere la sorveglianza n a chi ricorrere. Neanche il professor Silente ha la facolt , per darci il permesso. in trappola... come noi-concluse, deglutendo con forza. Dopo un secondo di silenzio, Ginny alz il viso, come se qualcuno l'avesse svegliata improvvisamente. Lasci scappare allora una minima risata. - Ogni gabbia, per pi impenetrabile che sembri, ha una piccolafessura... -comment, pensando a cento allora, trattenendosi ad alcuni centimetri da Hermione con lo sguardo perso. - Che cosa stai tramando...? -domand Hermione, alzandosi. Senza aspettare replica, il suo cervello cominciava gi a lavorare. In un barlume di speranza, le sue labbra si curvarono in un sorriso tiepido, entusiasmato. - difficile... certamente complicato, qualcosa di vergognoso... -cominci a dire, esteriorizzando i suoi pensieri come venivano -... quasi impossibile a prima vista, ma non costa niente provarci... - C' qualcuno... qualcuno checonosce gli elfi che pu aiutarci? prov ad indovinare, alzando un sopracciglio. Ginny assent sorridendo, sospetta, asciugando il resto delle sue lacrime. -... E povero lui se prova a rifiutarsi. Non ha idea di contro chi si sta mettendo -concluse, vivace, macchinando la maniera di convincerlo. - Piton? -pens a voce alta Hermione, entusiasta, ma Ginny neg - McGranitt? Hagrid? Lupin, Ruff...? ... Harry? torn a suggerire, tentativo, ma Ginny continu a negare, con un ampio sorris nel viso. o - Ancora pi improbabile-disse, socchiudendo gli occhi. Dato il contesto, pronunciare quel nome poteva sembrare una barzelletta -Malfoy, Hermione. Draco Malfoy. /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ - Dovrai spiegarmelo di nuovo, perch non ho capito ancora... -chiese Ron, confuso, grattandosi la testa con la mano destra. Seduti a met di una delle scale mobili, aspettando che questa si fermasse per potere avanzare Che cosa faceva qui la madre di Malfoy? Da quel che sapevamo, lei stava con i Mangiamorte... - Lo so, lo so... neanche io riesco a capire, Ron... -si scus Harry, stringendosi nelle spalle-Ma l stava. La cosa pi strana di tutte che Piton sta con lei, e Sirius sembrava molto allegro di vederla. Tua madre e Tonks, invece, non smettevano di sbuffare... - Non difficile da immaginare -comment, facendo una strana smorfia- Qualcuno deve chiarircelo. Lunica cosa che manca che appaia Bellatrix con un biglietto di auguri... Lo scherzo era divertente, ma Harry non poteva sorridere quando cera il nome di quella donna di mezzo. Si limit solo a guardare davanti, impavido, mentre Ron combatteva ancora con i suoi pensieri. - Edi Piton... si sa che cosa fa esattamente? -torn a domandare, ma Harry non si gir -Spero che non ritorni per molto tempo... niente pi Pozioni... - Non so neanche questo, bench Lupin ha detto che stava facendo un gran lavoro per l'Ordine... - Ed proprio cos -rispose una voce dietro di loro, allarmandoli.

Remus Lupin, avvolto in un semplice ma curatomantello azzurro, sorrideva loro con naturalezza. All'opinione, il ritorno di Sirius aveva agito in lui da come un ottimo rivitalizzante. Il colore cenerino dei sui capelli accentuava la sua et, ma il suo viso non aveva rughe, come neanche le sue mani. Silente aveva ragione: con Sirius, l'Ordine sarebbe rinato. - Non ti abbiamo sentito arrivare -parl Harry, tranquillo. Ron sembrava un po pi scomodo, per essersi fatto sentire a parlare male di PitonVai a trovare Sirius? - Mmmm... No-rispose, perdendo in parte il suo sorriso Cercavo te. Harry alz un sopracciglio, perspicace. Non ricordava avere qualche questione pendente col suo vecchio professore di Difesa. Ron, invece, sembr capire rapidamente l'allusione. - Ehmmm... Harry, io comincio ad andare in Infermeria. Ci vediamo l, ok? Dirigendo a Remus un sguardo sconcertato, si gir e cominci a correre per il corridoio. In quel momento, Harry sent il nervosismo del suo interlocutore. Non si notava troppo, ma muoveva insistentemente in avanti e indietro il mantello, guardando per terra... - C' qualcosa su Sirius che dovrei sapere? -domand improvvisamente, ansioso per conoscere la risposta. Remus non lo fermava mai a met del corridoio senza una buona ragione. - No... Sirius sta bene, questo non su lui-corresse, lasciando a Harry con pi dubbi. Prese aria, tossicchi lievemente e gir lo sguardo, in attesa- In realt voleva parlarti... di Stella. Harry trem ascoltando quel nome. Non si sarebbe mai aspettato che Lupin lo fermasse per parlare di una cosa del genere, e bench sentisse molta curiosit, non glielo fece notare. Sospir, cercando di sembrare pi serio possibile. - Non conosco nessuna Stella. - Harry... -sbuff Remus, cominciando a spazientirsi. Dopo, incrociando le braccia all'altezza del petto, gli diresse un sguardo tanto severo che Harry non seppe che cosa fare. - Che c? - disse finalmente, come se la faccenda lo disturbasse - Che cosa succede con lei...? Remus sospir. In qualche modo, sapeva che si sarebbe trovato con un atteggiamento simile. - Volevo solo sapere se hai parlato con lei... - No-rispose, tagliente-e non intendo farlo. - Harry... non possibile che... - Di che cosa si tratta tutto questo? Ti ha assunto come intermediario o qualcosa del genere? -grugn, abbastanza pi acido di quello che Remus si era aspettato. - Ti prego di non parlarmi in questo tono, Harry. Non ricordo di averti insultato-lo rimprover, tanto serio e calmo che fece svanire la sicurezza di Harry in un millesimo di secondo. in pi: lo fece arrossire, vergognandosi del suo comportamento. Allora abbass lo sguardo, bench non troppo, e si impegn a scusarsi. - Scusa. Remus agit la testa, comprensivo. - Non a me che devi delle scuse -disse, accentuando superfluamente il carattere eloquente della frase Se ne andr via tra qualche ora ... lo sapevi?. Harry alz lo sguardo con sorpresa. Lupin pot sentire il suo interesse, ma Harry reag sufficientemente rapido come per dissimulare. - No, non lo sapevo -confess, in un tono forzatamente spensierato. Remus sorrise lievemente -... ma, sai? Non credo che questa conversazione ci porti da qualche parte. Se ora vuoi scusarmi, stavo andando a vedere come sta Sirius e... - Lei pi importante di quello che pensi lo corresse immediatamente Lupin, interrompendolo Ha rischiato la sua vita per stare qui, bench tu ti impegni a fare il finto sordo. Merita che l'ascolti. Non vuoi dirle addio? Harry deglut. Sentivain lui come un'ira mischiata con la peggiore delle tristezze. Senza perdere la posizione, guard Lupin negli occhi. - Ha di meglio a cui pensare che ad una conversazione con me. Voglio solo vivere in pace, va bene?.Non credo che

stia chiedendo molto. Inoltre, da come ho capito, gli Elfi non si relazionano con i Maghi, n tantomeno le principesse. Non posso fare niente per cambiarele regali leggi... -concluse, con un'ironia irriconoscibile in ogni frase. - Andiamo, sai molto bene che lei non ostenta quello che... - Io non so niente l'interruppe lui questa volta, facendo capire che voleva troncare di netto questargomento -Niente. Non so che cosa devo credere e no. Ho sofferto abbastanza... non gli basta? E lho gi detto: voglio vivere in pace. Remus chiuse gli occhi un momento, tornando a sospirare. Sembrava come se all'improvviso si fosse immerso in un duro discorso con s stesso. Dopo appena un paio di secondi, inchiod il suo sguardo nell'ultimo punto luminoso del corridoio. - Oh, Harry... -mormor, in un tono di tale delusione che scosse profondamente l'adolescente dallinterno Nuovamente mi sorprendi, ma dispiaccio che questa volta non sia una gradita sensazione. Non volevo credere alle dicerie, ma stai qui, confermandole tu stesso-disse, mostrandosi irritato per la prima volta - Hai fatto pi cose per noi diquelle avrei potuto immaginare, hai affrontato pericoli e situazioni tanto scabrose che non avrei mai previsto ne uscissi indenne... ma questo... questo , se mi permetti, praticamente un insulto per tutta la tempra che ci hai dimostrato di possedere. Hai provato di essere ed agire come una persona matura ogni volta che ce n stato bisogno, ma... Perch quando le cose hanno a che vedere con te solo con te, ti impegni a sembrare un inetto? , disse, tanto chiaro e provocatorio che Harry quasi non poteva crederci - Perch sei un adulto in battaglia, ed un bambino quando stai solo? Ascoltare quelle parole di bocca di Lupin era pi di quello che poteva sopportare. N in un milione di anni avrebbe immaginato che sarebbe stato proprio lui a fargli questo genere di sermoni. Aveva avuto la sfacciataggine di chiamare la cosa "immatura", dopo tutto quello che aveva fatto per Hogwarts e l'Ordine? ... - So io che cosa fare con la mia vita privata, molte grazie-rispose Harry, irritato, stringendo i denti. Non voleva essere aggressivo con Remus, ma il suo assurdo discorso sui valori laveva disorientato completamente. - Senza dubbio-disse Lupin, amaramente. Senza nessuna intenzione di continuare la discussione, gli fece un gesto con lo sguardo, e dopo col suo braccio destro- Vada Sirius. Magari lui ti capisce meglio di me. Salutando a met, solo per cortesia, Remus gir sui tacchi e scese per la prima scala, lasciando Harry da solo nell'oscuro corridoio dell'Infermeria. Rimuginando decine di frasi in sua difesa, cercava di allontanare l'aspro sapore che avevano lasciato in lui le parole di uno dei migliori amici di suo padre. Remus non l'aveva trattato mai cos; era abituato a ricevere rimproveri dalla McGranitt, da Hermione, perfino da Sirius, ma... Lupin?. Non erano state solo le sue parole, ma anche la sorpresa del momento, che,in qualche modo, aveva incrementato il dolore. Davvero pensava questo di lui? Che era un inetto, che non era capace di risolvere la sua vita... Ho "solo 16 anni!" pens infuriato, difendendosi nella sua giovent al momento degli errori. Ma... era sufficiente? Era una vera scusa? ... Leisarebbe andata via. Sarebbe andata via per sempre. "Meglio... sar meglio cos" pens, tentando di dimostrare assoluta sicurezza, ma appenafatti alcuni passi tutto precipit, sentendosi- come era ormai quasi abitualedolorosamente abbattuto. Chiudendo gli occhi ed appoggiandosi sul muro, sospir profondamente. Poteva urlare e sbraitare quanto volesse, poteva evitare largomento, poteva ingannaretutti, ma, per quanto c iprovasse, non poteva convincere lui stesso. Le sue convinzioni lo tormentavano. Leisarebbe andata via, senza avergli parlato, senza averla salutata... ed in fondo, lui non voleva questo. Voleva vederla per lultima volta, ascoltare dalla sua bocca che non tutto sarebbe andatoperduto... Non molto lontano, denot la voce esaltata di Ron che ascoltava, per lennesima volta, il racconto avventuroso di Sirius. Lottando per non fare caso al suo istinto, fece un paio di passi, dove le voci diventavano pi udibili... Fino a che si trattenne. Sospir profondamente un'altra volta, deglut e strinse i pugni. Tanto l'aveva evitato... aveva passato tante ore convincendosi che ignorarla era la sua migliore risorsa. ed ora, come un stupido, il passare dei .. minuti gli stringeva il petto. Sarebbe andata via. Leisarebbe andata via. Temendo di non doversene pentire, si gir e cominci a correre verso il lato ovest. Se si affrettava- e se avesse avuto un pi di fortuna del solito - forse lavrebbe vista uscire dal castello con la delegazione. Perfino, se la forza glielavesse permesso, sarebbe riuscito a scrivergli una lettera. Bench non lavrebbe mai letta. - Non tanto rapido, Sig. Potter. La tiepida luce dellambiente accentuava la sua tozza sagoma. Cornelius Caramell, il tormentato Ministro di Magia, in testa ad un gruppo composto da una mezza dozzina di guardie della squadra speciale del Ministero della Magia, avanzava a passo rapido tra leluci dei muri, ostacolando il corridoio. Indossava un lungo abito verdognolo, il suo mantello nero strusciava sul suolo e portava il suo cappello stretto nel pugno. Tendeva i muscoli del suo viso come se cercasse di contenerela rabbia, e, come cera di aspettarsi, Harry si imbatt faccia a faccia con lui, desiderando un momento dopodi essersiincamminato verso il lato opposto. - Sig. Ministro... che sorpresa- pronunci Harry immediato, nervoso, facendo lavorare velocemente il suo cervello.

Non poteva supporre perch fosse venutoa Hogwarts, propriooggi e con la squadra speciale... ma non ritard molto a tirare le somme. Dietro una delle guardie, il corpo snello di Remus Lupin si lasci intravedere. Era anche lui sorpreso di vedere quel gruppo, e non dissimulava il suo nervosismo. All'improvviso, Harry sent una punzecchiatura nella tempia, gli si secc la gola e sent il sudore appiccicarsisul collo della sua camicia. Sirius. Hanno scoperto Sirius. - Ha l'onore di accompagnarci, Sig. Potter- pronunci Caramell con perfidia, senza muoversi. Fece un gesto al guardia al suo fianco affinch si avvicinasse a Harry-non mi far scappare nuovamente Black... quindi tratterremo anche lui per adesso. - Ma che cosa dice, Ministro Caramell! -esclam Remus, visibilmente infastidito. La guardia non smetteva di guardarlo di traverso - Stiamo dalla stessaparte... l'ha dimenticato?. - Quello che non ho potuto dimenticare, Sig. Lupin-cominci a dire, girandosi lentamente verso di lui. Harry not come impugnava ancora pi stretto il suo cappello, accentuando le marche di insonnia nel suo viso -... come il Sig. Potter, con risorse che ignoro, aiut a far evadere Black la notte che lo catturammo... - Non hai mai avuto la prova di ci, Cornelius... Harry alz lo sguardosopra le guardie e fiss la scala. Vestito di un bianco splendente, come sempre, Albus Silente faceva la sua apparizione. Vicino a lui, Kingsley Shackelbolt tossicchi, avvicinandosi alle guardie con una faccia poco amichevole. - Silente -parl Caramell tra i denti, fulminandolo con lo sguardo. Il Preside fece un lieve gesto con la sua testa. - Credevo di averti chiesto che mi aspettassi nel mio ufficio, Cornelius. Caramell soffoc un suono di disprezzo. - Questa non unafaccenda che ti riguarda, Silente... non ho tempo da perdere. Sto per catturare il latitante pi ricercato dalla giustizia... - Credevo che i pi cercati dalla giustizia fossero i Mangiamorte -si affrett ad inquisire Remus, provocatorio. Caramelldeglut. - Credo anche di ricordare-continu Silente, come se non avesse ascoltato neanche una parola detta dalMinistro. In un millesimo di secondo, incroci lo sguardo supplicante di Harry -... che, quando ti ho chiesto che venissi, era solamente per chiarire la faccenda di Sirius, e non che te lo portassi via. - Lo ha chiamato lei?! -domandarono Harry e Remus all'unisono, sorpresi. Silente assent. - Se vogliamo aiutare Sirius, dobbiamo farlo per la via pi breve possibile. Se no, il calvario potrebbe essere eterno... -pens Kingsley, inchiodando lo sguardo sul Ministro. - Non vi preoccupate -l'interruppe Caramell, abbozzando un piccolo sorriso trionfante-Sar pi rapido di quello che credete. - E ci che mi aspetto -rispose Silente, senza la minima alterazione. Remus-essendosi liberato dell'assedio di quella guardia - si affrett e si mise in testa al gruppo, sollecitando Harry affinch cominciasse a camminare. Dietro di lorosi piazzaronoCaramell e i suoi, e per ultimi, Silente e Kingsley, assicurandosi che non accadesse niente di insolito. Man mano che la distanza con Sirius si restringeva, Harry non pot evitare di portare alla sua mente tutto quello che era successo l'anno anteriore; la sua udienza a Londra, le dicerie false su di lui sulla Gazzetta del Profeta e la campagna per far passare il Preside di Hogwarts come un vecchio demente di fronte alla cittadinanza. Tutto quello, in qualche modo, comandato da Caramell... quell'uomo dallarespirazione agitata che ora gli stava col fiato dietro al collo. E bench non ricevesse mai scuse pubbliche per tutti i brutti momenti, almeno dopo l'ultimo incontro con Voldemort le cose erano tornateper quanto fosse possibile - alla normalit. Il Profeta aveva finito con le ingiurie e tanto il suo nome come quello di Silente si erano ripuliti. Ma... ancora dopo quello, ancora dopo le evidenze, Caramell sembrava mantenere quell'alone di rancore e risentimento... di rabbia, di atteggiamento difensivo, di costante allerta. In fondo(molto in fondo) Harry poteva comprenderlo. Da quando il Ministero dovette cambiare la sua "versione ufficiale" dei fatti, ammettendo che Lord Voldemort era ritornato, la sua reputazione non solo scese considerevolmente, ma tutta l'istituzione cal in una profonda crisi. Inoltre, per il colmo dei mali, la fuga massiccia da Azkaban e la diserzione volontaria dei Dissennatori avevano lasciato una crepa amministrativa difficile da riparare. Secondo le poche cose che il Sig. Weasley poteva raccontare ai suoi figli, l'ambiente nel suo dipartimento ogni giorno era pi teso. Molti avevano abbandonato i propri posti di lavoro, alcuni per lincapacit di sopportare le pressioni, altri per l'indignazione di sapere che erano stati ingannati, per tutto quel tempo, con la questione del SignoreOscure. Invece di passare le giornate dietro le scrivanie, preferivano restare con le proprie famiglie ed

amici perch, come ormai tutti sapevano, Voldemort stava riunendo sostenitori, e quelli che dovevano occuparsene, non potevano rimanere indietro. Indubbiamente, come organismo statale, Il Profeta aveva annunciato poco e niente diquel caos. Caramell non si denuncerebbe mai... non ammetterebbe si essersi sbagliato, niente affatto che ha bisogno di aiuto. Forse per quel motivo come Harry supponeva- Silente aveva preso la decisione di cominciare la resistenza per conto suo. Se avesse aspettatoche Caramell desse il calcio dinizio, avrebbero perso tempo prezioso e le forze di Voldemort li avrebbero schiacciati. Perch non potevano fidarsi di niente... di nessuno, almeno per adesso. E cos ed anche per le stesse cause - la cattura di Sirius si trasformava in un piano cruciale a questi sbagli. Se Caramell riusciva a restituirlo ad Azkaban, dopo tanto tempo in fuga, qualcosa della sua malriuscita reputazione si risolleverebbe, per cos riprendere, a testa alta, i lavori di magistrato. Interrompendo i suoi pensieri, Remus apr rumorosamente le porte dell'infermeria, senza ostacoli, passando vicinoa Harry e fermandosi un paio di secondi. Appena li videall'entrata, Sirius ferm il suo racconto e sorrise loro bench, senza pi ritardo che alcuni millesimi di secondo, la gioia svan dal suo viso come se l'avessero picchiato con violenza. Ron impallid; salt gi dalletto e retrocedette di alcuni passi. - Tranquillo lo rassicur Remus, facendo un gesto con la sua mano verso Ron. Quindi guard a Sirius che faceva un tentativo per alzarsi-Hey, non ci pensare. Non sei in condizioni. Sirius corrug il cipiglio a causa del dolore delle sue costole. Torn ad appoggiarsi, non molto convinto, ma era certo: non poteva tenersi ancora in piedi. - Proprio cos, non si alzi, Sig. Black. Render il mio lavoro pi facile. Cornelius Caramell trattenne il respiro attraversando la soglia. L, di fronte ai suoi occhi, Sirius Black si trovava completamente indifeso, concedendo il migliore scenario per imprigionarlo. Dopo tanto tempo... finalmente. Dopo un altro sorriso vincitore, guard due delle sue guardie e li invi verso l'unicoletto occupato del salone. - La violenza non necessaria, Cornelius. Sirius non andr da nessunaparte -afferm durante il tragitto Silente, frapponendosi tra lui e le guardie. Caramell, senza spegnere il sorriso, incroci le braccia. - Sono pronto, SIlente. Convincimi con una delle tue storie. - Non c' storia questa volta-chiar, sereno -... e non ti ho chiamato per convincerti di niente. Tu stesso ti renderai conto della verit. - Niente mi far cambiare opinione, perdi il tuo tempo-chiar, aspramente sicuro. - Neanche unaprova evidente? Caramell elimin l'ultimo resto di soddisfazione del suo viso. - Prova? - ripet, incredulo. Quindi fece una smorfia di dispiacere - da 16 anni che ho tutta l'evidenza che necessito! Dubito che possieda qualcosa di realmente buono sotto la manica questa volta, Silente. Non creder niente che metta in dubbio la sua colpevolezza. - Non pu rifiutarsi di valutare una prova evidente! -esclam Harry, irato. Remus si affrett a mettere una mano sulla sua spalla, tranquillizzandolo. - Harry ha ragione-intervenne Sirius, pi calmo possibile-Ho qualcosa che mi scagiona... qualcosa di ineludibile, palpabile che dimostra la mia innocenza. - Risparmia le tue parole, Black. Non sei pi che un assassino per me. - Ma mio amico-disse Silente, assaggiando l'effetto di quelle parole sulMinistro. Dichiararsi "amico" di un assassino colpevole non aumentava di certo le sue credenziali -... e come tale, mio diritto e dovere far conoscere l'evidenza che pulisce il suo nome. - Non potete ingannarmi! -grugn Caramell, con aria di superiorit, desideroso di saltare addosso a Sirius e strangolarlo con le proprie mani- a meno che riviva Peter Minus e lo convinciate a dichiararsi colpevole, ma temo che non c' maniera che possa riconsiderare la peggiore delle condanne per... - Oh, invece pare proprio che abbiamo questa fortuna -sorrise Silente, contento, unendo le sue mani sotto la sua tunica. Con appena uno sguardo nella direzione corretta, il Preside fece si che tutti sigirassero verso l'entrata. L, un paio di secondi dopo, sarebbe apparso quello che avrebbe lasciatoCaramell col sangue congelato nelle vene. Fortemente legato dalla testa ai piedi con una magra fune evidentemente incantata, e debitamente custodito da Elphias Doge, Sturgis Podmore e Dedalus Lux, un tracagnotto personaggio lottava per liberarsi, galleggiando ad alcuni centimetri dal suolo. I tre lo conducevano con la punta della bacchetta perch, apparentemente, portarlo di quella maniera era abbastanza pi facile che trascinarloper le scale.

- Oh, per Dio-fu la cosa unica che Caramellriusc a dire, stupefatto davanti alla scena. Ad alcuni metri da lui, tanto Harry quanto Ron sospirarono di sollievo - P-P-Peter...? Minus si agit freneticamente dietro le funi. I suoi eccitati occhi azzurri, la sua calvizie pronunciata e lapiccola statura erano segni probatori della sua identit. Aveva varie gocce di sudore sulla fronte, ela sua mano metallica, legata con pi cura, non smetteva di fare strani rumori di sfregatura. Appena lo lasciarono vicino a Silente, Elphias chiuse le porte a chiave. - Come vedrai, Cornelius... -cominci a dire Silente, senza muovere pi muscoli dei necessari -... Peter ha voluto onorarci della sua presenzaquestoggi per chiarire il malinteso. - C-che trucco e-e- questo?! -balbett Caramell, quasi spaventato, retrocedendo di un paio di passi. Senza essere assolutamente cosciente, si pass una mano sulla sua fronte sudata - non possibile, lui morto! -grid, guardandolo. Ed allora si gir verso Sirius, col polso tremulo - Tu l'hai ammazzato! - Evidentemente non fu cos-intervenne Kingsley, col suo profondo tono di sempre. - Ma... ma... -balbett, razionando l'aria nei suoi polmoni-ci sono testimoni... tutti lo videro... e trovarono solo il suo... il suo dito-fin di dire, bench appena l'ultima parola quasi non si sent. I suoi occhi viaggiarono direttamente verso la mano metallica di Codaliscia. - Non videro, crederono di vedere-corresse Sirius, raddrizzandosi pi possibile sul cuscino -Peter era la spia, il suddito di Voldemort che non riuscimmo mai a scoprire. Lui consegn i Potter, ammazz i Babbani di quella strada e, cercando di incolparmi, finse la propria morte... - raccont, fugace, strozzandosi con le parole. La sua disperazione per raccontare d'un colpo la sua verit una volta per tutte stava tradendo la sua calma -non c' miglior prova di questa. Se Peter vivo, io sono innocente. Anche Harry sent di dover dire qualcosa. Ho scoperto io Peter la prima volta, lo ricorda? Ma non volle credermi. Ora, suppongo, non potr evitare visto che sta l, di fronte a lei. Caramell inghiott nuovamente saliva, molestato per la pressione. - Deve esserci un errore... chiss... chiss Peter scapp spaventato, minacciato da Black, e non trovammo mai il suo corpo per quel motivo ... Tra intelligibili suoni gutturali dopo un incantesimo silenziante, Minus cercava di dire "S, s!", ma Elphias gli diresse un sguardo tanto penetrante che lo fece tacere. - Temo che non fu cos, Cornelius, ma non ti preoccupare. Sono sicuro che Peter vorr gentilment raccontarti e tutti i dettagli che ignoriamo. Cos allora, spero, il vero assassinoverr processato. Le guardie del Ministero si scambiarono gesti tanto confusi che Caramell non seppe come difendersi questa volta. Peter Minus stava l... non poteva evitare una prova tangibile, ma tutto era successo tanto rapidamente che non riusciva a processare l'informazione. Sirius era un assassino... cos era stato da sempre. Perch cambiarlo ora?. - Va bene, Silente... va bene-disse finalmente, curvando le labbra come se all'improvviso avesse sentito voglia di vomitare-Ascolter a... a... a P-Peter. Ma non finita ancora. Deve esserci un malinteso... ho fede in ci. - Stiamo in presenza di un malinteso, s, certamente-conferm Silente, in un tono neutrale-Se hai la gentilezza, Cornelius... Kingsley ti accompagner al mio ufficio. Arriver in un minuto. Ed ah, non necessariolasciarenessuna delle tue guardie. Come hai potuto notare, Sirius non sta in condizioni di scappare. Ed io, se mi permetti, risponder da ora in poi per la sua condotta. Sirius sorrise, e a Caramell gli sembr che era il gesto pi orrendo che aveva mai visto. Dando quel dettaglio per scontato, il Preside fece un gesto col suo braccio, sollecitando Caramell ad avanzare verso l'uscita. Elphias corse ad aprire nuovamente le porte, mentre Dedalus e Sturgis alzavano le loro bacchette per condurre Peter che, per stanchezza o un'altra ragione, aveva smesso gi di dibattersi. Kingsley si piazz opportunamente ad un lato di Caramell che non pot evitare di esprimere il suo disturbo. Guard intorno a lui con attenzione, chiss cercando qualche indizio che gli dicesse che tutto era stato un incubo... ma, gonfiando il petto in segno di orgoglio, fece un passo avanti e segu l'ombra del corpo galleggiante di Peter per il corridoio. - Remus! -esclam Sirius, supplicante, bench in un tono basso affinch gli altri non lo sentisse. Si guardarono fissamente un secondo, fino a che Lupin sembr capire. Bench dubitasse, assent . - Me ne incaricher io -disse, e fece un gesto di uscire dietro il ministro. - Aspetta un momento, Remus-chiese Silente, lasciando intravedere nel suo tono un pizzico di preoccupazione - Harry, Sig. Weasley... mi sembra che siate gi in ritardo per la sua lezione di Incantesimi. Harry, pensando agilmente all'allusione, non mosse un muscolo. - Se ha a che vedere con l'Ordine, credo che dovrei rimanere.

- Anche io-aggiunse Ron. Albus Silente, impavido come ogni volta che succedevano questo tipo di situazioni, mosse sottilmente la sua barba aprendo la bocca. - Sono di accordo, sono di accordo. Tuttavia, e dato il tuo comportamento, non credo sia prudente che perda una lezione del professor Vitious, Harry... -spieg, condividendo con lui un sguardo eloquente. Harry inghiott saliva - vi suggerisco che vi dirigiate immediatamente nelle vostre classi. Se succede qualcosa di importante, riunir l'Esercito, va bene?. Non c'era altro da dire al riguardo. Cortesemente, li stavano invitando ad uscire dalla stanza. E se Remus l'aveva chiamato un "bambino" pochi minuti fa, questo era proprio il massimo. I due amici si guardarono con disturbo e delusione ma, incapaci di contraddire il Preside, assentirono lievemente, salutarono Sirius e si persero dietro le porte, chiudendole con forza. Una volta fuori, Harry rimase quieto, come se desiderasse vedere attraverso il muro. - Muori di curiosit, no? - parl Ron, a voce bassa. Harry annu - Anche io voglio sapere. Guardando in tutte le direzioni, assicurandosi che non fossero visti, mise la mano in una delle sue tasche ed estrasse due articoli conosciuti da Harry: Orecchie Estensibili. - Da dove le...? - Ginny. Ma facciamo in fretta, o perderemo il filo... In un paio di secondi, i due erano gi incollati al muro, in silenzio. Raggrinzendo la fronte in segno di concentrazione, Harry distinse la voce di Remus. -... e mi sono gi incaricato di mettere a Sirius al corrente. Entrer in servizio appena si rimette. - Sto gi meglio... non esagerare disse Sirius. Silente tossicchi. - Me ne rallegro dunque, deplorevolmente, il giorno che temevamo si avvicinato... e non risparmier alcuna risorsa. Un silenzio funebre li circond per vari secondi. Quindi irruppe un interrotto suono di molle, quello che avvisava che Sirius era appena saltato sul suo letto. - Voldemort...? Non si ascolt niente, ma Harry present che il Direttore assentiva. Mutang-pronunci, ora tra preoccupazione e nervosismo-Myer Mutang morto questa mattina. - Dio-esclam Remus, sorpreso - Fred e George! Abbiamoloro notizie? - Stanno con i genitori-chiar rapidamente, come se quella non fosse la cosa pi importante- Hanno trovato loro il corpo alla periferia di Hogsmeade. Maledizione Cruciatus, secondo le nostre perizie. E sanno gi cosa significa... - Maledetto bastardo! -esclam Sirius, battendo un tavolo vicino col suo pugno Avr confessato tutto! - Grazie agli sforzi di Severus, almeno non l'informazione pi importante, Sirius... -spieg rapidamente Silente -Ma non possiamo fidarci. Dobbiamo stare pi vigili che mai. - Ingolmo lo sa...? - S, lhoavvisato, e gi sono pronti. La domanda ... noi lo siamo? Remus sospir. - Richiamer tutti. Ci riuniremo questa notte. - Ma, Silente... -parl Sirius, ancora molto preoccupato - non lasceranno che Stella perda la cerimonia, e correr pi pericolo se... - Non posso immischiarmi -spieg Silente, con un lasci di impazienza -... ma ho detto loro di aggiornarla fino a che ne abbiamo la possibilit, se non la certezza almeno il sospetto palpabile, che Voldemort ignora ancora la sua destinazione. Intanto, ci rimane solo da sperare che tutto vada bene.. - Se io fossi stato qui... - cominci a dire, irritato, come se pensasse a voce alta -... non avrei mai lasciato che si fidassero di Mutang. Non importa quali buone intenzioni avesse... Era un Mangiamorte, e lo sono fino alla morte. Non c' redenzione per loro.

- Ma non eri qui, Sirius-si affrett a direSilente, serio -... e per allora la possibilit di contare sui Tareldar era pi importante di qualunque cosa. In ogni caso, Severus sta per arrivare... Lui ci dir quello che dobbiamo sapere. Senza trattenersi a pensare se la conversazione era finita o no, Harry fece alcuni passi indietro. Senza che lo avesse deciso, quasi per causalit, cominciava a capire alcune cose bench, contemporaneamente, sorgevano sempre di pi grandi dubbi. Ma, per adesso, tutto si riassumeva in due domande: Perch Voldemort vorrebbe sapere la destinazione di Stella? Che connessione aveva Myer Mutang con gli Alti Elfi? Era un Mangiamorte, e Fred e George si erano invischiati con lui... Che cosa diavolo stava succedendo? ... - Harry, filiamo via di qui. Stanno uscendo gi... Ron tir Harry per la tunica e l'obblig a correre per il corridoio. E l, mentre stavano per prendere la prima scala, si imbatterono faccia a faccia con Hermione chearrivava correndo dall'angolo opposto. - Hermione! Non sai quello che successo, abbiamo molte cose daraccontarti e... - Dopo, Ron, dopo-l'interruppe lei, ansimando. Si appoggi un momento sulla ringhiera, cercando di riprendere fiato -Dovete venire con me... -spieg, e prima che Harry potesse domandare perch, lei sorrise, anche se con un po di tristezza-Stella vuole salutarti. Subito, Ron fece eco di quel sorriso, poi si gir verso il suo amico. Harry abbass lo sguardo, chiuse gli occhi e pens un momento. - Venite con me...? Ron si strinse nelle spalle, mentre Hermione annuiva. - Ed anche Ginny. Ci sta aspettando. Harry non rispose, ma mise un piede, nervoso, sul primo scalino. Bene, era deciso. Era il momento di provare la sua tempra... e vedere quanto "bambino" poteva essere.

Cap.

XXII: Fragilit e Profezie

Nessuno cerc di menzionare il nome di Stella in tutta la strada, e se lidea gli fosse anche passata per la testa fu immediatamente rimossa. Il viso di Harry non dava spazio a fare commenti. Respirava agitatamente, contraeva e rilassava i suoi pugni ogni secondo, e nessuno staccava lo sguardo dall'orizzonte. Oppresso e contrariato, ripassava nella sua mente centinaia di frasi da dire ma, per quanto si sforzasse, nessuna sembrava adatta. Che cosa gli avrebbe detto quando si sarebbe trovato davanti il suo viso... davanti i suoi occhi? Il solo fatto di immaginarlo gli faceva gelare il sangue nelle vene, pi che nervoso era spaventato... Ogni qualche istante Ron raccontava a Hermione i punti pi importanti sulla conversazione di Silente nell'infermeria, ma non si dilungavano troppo. Lei si limitava ad annuire e pensare a silenzio, guardando di traverso Harry. Per qualche strana ragione, l'ultimo corridoio verso l'ala ovest diventava incomprensibilmentepi lungo... -... allora, stata unidea di Ginny?. Hermione mosse la testa. - S, perch a quanto pareha trovato la maniera di eluderela guardia del corpopermanente che... che... b-bh che sorvegliano lasua stanza -spieg, ancora un po' nervosa, attenta alla reazione di Harry. - E come far? - domand Ron. - Non lo so ancora. Mi ha detto solo incontrarci l e cos pot... - AUCH! Con tanta rapidit che fu impossibile notarlo, qualcuno sbatt con violenza contro Ron mentre giravano l'angolo in sensi opposti, sbattendoli a terra. Harry non ebbe il tempo di reagire, poi rimase immobile al vedere chi era cascato insieme al suo amico. Ron intanto, un po stordito ed accarezzandosi la spalla, stava per dire "Scusami"

quando... - Tu sei! -grid Ron, vedendoil viso fastidioso di Draco Malfoy-E pensare che stavoper scusarmi... - Guarda dove cammini, Weasley-grugn Draco, alzandosi in un secondo e scuotendo i suoi pantaloni -... e migliora i tuoi riflessi, o resterai per sempre il mediocre portiere che sei... Ron corrug il cipiglio con ira e stava per scagliarsi contro Malfoy ma prontamente Ginny, correndogli incontro e con l'aiuto di Hermione, si intromise tra loro. - Ragazzi, ragazzi, calmatevi... -sugger Hermione, prendendo il braccio di Ron -Siamo qui per una causa in comune... - In comune? Era la prima volta che Harry apriva la bocca in tutti quei minuti. Guard Hermione con sfiducia, alzando un sopracciglio, deviandopoi lo sguardo verso Malfoy che non sembrava molto contento della compagnia. - S-rispose Ginny, allontanandosi un po' da Draco vedendo che oramai non si sarebbero messi a litigare-Draco c'aiuta a vedere a Stella. Senza che potesse evitarlo, Harry ricord, fugace, quel giorno nei giardini, come l'ira lo sequestr vedendo Draco che guardava Stella con un inusuale interesse... e quell'ira, allora lontana, cominciava ad attaccarlo di nuovo... - Come che sai il modo di entrare nella sua stanza...? - E da quando ti dedichi alla carit? - domand immediatamente Ron dietro Harry, condividendo il suo profondo disturbo. Draco sorrise con flemma. - Non lo faccio per la mia devozione verso te, se a quello ti riferisci... -disse, superfluamente burlesco-Credimi che, se per me fosse, occuperei il mio tempo libero in qualcosa di pi gradevole... - Draco, ti avviso -parl Ginny, impaziente, incrociando le braccia-Niente pi insulti. Fa' quello che sei venuto a fare e potrai liberarti di noi. Draco non rispose ma, dopo aver fatto una smorfia di disgusto verso Ron, annu malvolentieri. Ron sciolse una risata ironica. - Incredibile ma vero. Ora Ginny ti d gli ordini? Aspetta che lo sappiano nella Sala Comune! Draco chiuse i pugni con forza e fece alcuni passi verso Ron. Te ne pentirai, Weasley... - Draco, Ron, per favore-chiese Hermione, guardando con angoscia verso il corridoio dove s tava la stanza di Stella. - Ron, calmati-continu Ginny, avvicinandosi a lui -non devo darti spiegazioni sulle cose che faccio o lascio fare. Inoltre, Draco ha le sue ragioni per stare qui, non cos? -gli domand, quasi provocatoria. Luitorn ad assentire, senza staccare lo sguardo di odio verso Ron, cosa che non gli facevanotare l'ira negli occhi di Harry - Allora, ci aiuti o che?. Rimuginandoqualche insulto per Ron, fece alcuni passi fino ad arrivare alla scala che li avrebbe portati al corridoio dell'ala ovest. Incerto seaiutarli o no, si pass istintivamente una mano in mezzo ai capelli, mettendosi poile mani in tasca in segno di spensieratezza. Poi fece un gesto secco verso Ginny chi non ritard ad arrivare fino a lui. Non molto lontano, Hermione, Harry e Ron si avvicinavano, sospettosi, attenti ai passi di Malfoy. - Ora, ascoltami bene perch non torner a ripeterlo-disse, tanto duro e dispregiativo che Harry avrebbe voluto azzittirlo con uno schiaffo. Si appoggi sulla ringhiera della scala e guard verso la sua destra - Vedi quel corridoio? Ci sono solo quattro porte. Come sai gi, la stanza del fenomeno... cio, di lei-si affrett a correggere, bench non molto convinto-... la terza. Non provate neanche ad entrare nella prima, intesi?. Lunica cosa che devi fare andare fino alla seconda porta, dare tre tocchi forti e due piano... e qualcuno uscir. ... una ragazza, un'elfa. Si chiama Erendil-spieg, arrossendo lievemente pronunciando quel nome. Facendo finta di niente, diede loro la schiena e continu a parlare-Quando esce, ti domander "che cosa cerchi?" Allora devi dirgli che vuoi parlare con la sua principessa. probabile che dir di no, ma devi ricordargli solo che stanno nel nostro territorio, pertanto, non hanno la reale giurisdizione. Cos non avraltro rimedio che lasciarvi passare-concluse, girandosi per osservare il viso di Ginny. Lei sorrideva. - Draco, non avrei mai pensato di dirti questo, ma... grazie-parl Ginny, raggrinzendo la fronte per quanto quella scena fosse strana. Quindi lui si gir, in attesa, verso dove stavano Hermione, Ron e Harry. - Non spererai che corra ad abbracciarti, o s? -parl Harry, in un tono poco amichevole. Draco gli restitu un gesto

di odio. - Spero che ti serva, Weasley... perch non ritorner-parl verso Ginny, e lei assent in silenzio, senza trattenersi a protestare. Hermione e Ron non dissero niente. Il solo fatto che Draco Malfoy avesse accettato di aiutarli in una questione cos importante, era sufficientemente strano per trattenersi a discuterne. Allora, e senza voler passare pi tempo vicino ai suoi eterni odiosi antagonisti, il biondo di Serpeverde gir sui tacchi diretto alla sua Sala Comune. - Grazie! - torn a gridargli Ginny. Draco n si gir n rispose, ma alz fugacemente una mano sopra la spalla. Perfino Hermione si sorprese. Quando si perse di vista, Ron os parlare. - Bene, sto aspettando - disse, incrociando le braccia davanti a Ginny. - Che cosa? -domand lei, con laria innocente. - Devi dirci come sei riuscita a convincere Malfoy a venire fino a qua! -esclam Harry, pi che interessato. Hermione mosse la testa, come dicendo che anche lei voleva ascoltare la stessa informazione. La pi piccola dei Weasley si strinse nelle spalle, pensierosa. - Bh... in verit ... ho dovuto ricattarlo -confess, arricciando il naso casualmente sono venuta a sapere qualcosa su di lui... qualcosa di cui la sua famiglia si vergognerebbe molto, specialmente suo padre, e Draco non vuole che lo venga a sapere - spieg, girandosi verso il desiderato corridoio-Inoltre, in quell'occasione sono venuta a sapere che conosceva un modo per deridere il guardaspalle degli elfi... e fu allora quando andai a parlargli. - Uhm, deve trattarsi di qualcosa di molto interessante- parl Ron, entusiasmato-Sono tuttorecchie. Ginny lo guard come se fosse pazzo. - Dimenticalo, Ron... non ti dir niente-condann, tagliente, mentre saliva le scale. Hermione, apparentemente daccordo con la sua amica, sal dietro di lei. - Che cosa? Non puoi farmi questo! -gli grid Ron, sorpreso, salendo gli scalini due alla volta - non puoi lasciarmi con la curiosit! Forza, raccontaci... Devessere un pettegolezzo eccellente! - Ron, ascoltami-sospir Ginny, impaziente, girandosi verso di lui -gli ho detto che avrei sparso il suo segreto per tutta la scuola se non mi aiutava... ma lo ha fatto, non cos? Quindi, io rispetter il patto. Malvolentieri, Ronstava perinsistere, ma Harry lo prese per un braccio. Non valeva la pena continuare a discutere... In fondo, Ginny aveva ragione. - Non giusto-brontol Ron tra denti. Ginny era troppo occupataa scrutinare il corridoio per ascoltarlo, ma Hermione si girrapida, visibilmente infastidita. - Ron, per favore-sospir, evitando il suo sguardo-non hai bisogno di una diceria per mettere Draco in cattiva luce, e lo sai. Quindi, se non ti dispiace, abbiamo qualcosa di pi importante di cui preoccuparci ora... Ron congel i suoi movimenti. Ascolt male, o Hermione gli aveva fatto un complimento? Ancora confuso sul reale significato di quelle parole, sorrise, seguendola fino al muro. - S, mamma-rispose, senza potere togliere il sorriso dalle sue labbra. Ginny e Harry, nel frattempo, attaccavano le spalle alla parete, facendo spuntare solole loro teste. - Bene, deserto. Ora o mai pi -parl Ginny, sicura-voi rimanete qui. Se riesco ad entrare, vi far un segno, intesi?. Tutti assentirono. Augurandogli buona fortuna, la videro fuggire tra le colonne di pietra, furtiva, curando ogni passo. Tornando ad assicurarsi che nessuno l'osservava, sospir profondo, mosse la testa con determinazione e si mise dritta, nervosa, di fronte alla seconda porta, come Draco gli aveva detto... - Tre tocchi forti e due piano... -ripet a voce bassa Ginny, alzando il pugno sulla porta di legno. - E cosa faremo se un trucco? -sussurr Harry a Hermione, incredulo, mentre Ron annuiva come se il suo amico gli avesse tolto le parole di bocca D quello che vuoi, ma io non mi fider mai di Malfoy... - Io neanche-confess Hermione, attenta ai movimenti di Ginny -... ma non abbiamo alternativa, o no?. Harry non ebbe tempo di discutere. I cinque colpi che Ginny doveva dare rimbombavano gi nei lampioni di bronzo. Sospirando un'altra volta, si allontan un paio di passi per osservare per vedere bene chi sarebbe uscito dalla porta... ma chiunque doveva essere, ci stava mettendo troppo, e non faceva pi che incrementare il nervosismo dei quattro Grifondoro. Cominciando a perdere la pazienza, ed anche un po' di fede, Ginny rilass un po' la sua posizione, girandosi verso Hermione con occhi supplicanti.

Hermione pens rapido. - Prova di nuovo! -gli sugger, insicura, pi piano che pot. Ginny si fece coraggio. Avanz alcuni centimetri, buss tre volte forte e due piano... e torn a retrocedere. E poi aspett...aspett... Dopo un paio di minuti, Ronsi spostda dietro il muro, un po esasperato. - Ginny, vieni via di l ora. Te lo avevo detto... lho detto a tutti. Malfoy ci sta prendendo in giro! - No, non pu essere-si difese Ginny, anche un po' scocciata. Si gir nuovamente verso la porta, come se volesse aprirla solo col potere della sua mente... fino a che cap. Abbass lo sguardo, prendendo il suo mento, fissando lo sguardo versoil silenzioso corridoio... - Ginny-la chiam Hermione, delusa, ma la rossa non si mosse - Ginny? - Chiaro... sicuramente cos -mormor, come se parlasse con s stessa-non che i tocchi non funzionino... che non c' nessuno l dentro. - Come dici? - domand Harry, confuso, al tempo che la vedeva correre verso la porta e girare la maniglia. - Ginny, no! -grid Hermione, ma era gi tardi. Ginny stava gi a met della stanza. Reticenti, e facendo piccoli passi come se stessero pestando biscotti, Ron e Hermione entrarono dietro Ginny. Solamente Harry, dubbioso, si ferm nella soglia. - Non c' oramai nessuno... nessuno-torn a dire Ginny, bench questa volta con visibile amarezza. Ed era certo: la sala era vuota. Le poltrone di velluto erano intatte, ma in due dei tavoli disposti nei bordi, rimanevano ancora i resti di un pranzo. I piatti erano stati lasciati a met, cos come i bicchieri... Era come se fossero dovuti uscire allimprovviso... scappando... - Sono andati via? Ma, q-q-quando... c-come? -sussurr Hermione, che ancora non credeva ai suoi occhi, mentre scrutava avidamente il posto alla ricerca di risposte. Harry non si trattenne a pensare. Deciso, cammin fino alla terza porta, diede un gran sospiro e gir la maniglia di fronte a s. Contenne la respirazione un momento, sospettando chiss che si sarebbe trovatofaccia a faccia con Stella... ma- purtroppo o fortunatamente - non fu cos. La stanza era deserta. Il letto era disfatto; il baldacchino di tulle arancioni scivolava soavemente per la brezza, le finestre erano aperte entrambe e nel camino ardevano ancora deboli scintille, resti di quello che era stato un fuoco ardente fino a qualche minuto prima. La luce dell'imbrunire illuminava le pareti. - Non c nessuno neanche nelle altre due stanze. Lei... sono andati via-afferm Ginny, senza sapere come doveva guardare Harry. Ron e Hermione entrarono dopo di lei. - E so gi perch-comment Ron, abbattuto, guardando il letto vuoto di Elener. Il resto lo circond in un paio di secondi - Ricordi quello che disse Sirius? Che Stella era in pericolo per causa di Mutang... per la sua morte. Inoltre, Silente assicur che aveva gi avvisato Ingolmo, l'anziano che sta con loro. A me sembra che dovessero fuggire... - E morto Myer Mutang...? Come lo sanno? -domand Ginny, confusa dopo le parole di Ron. Hermione fece un gesto di voler rispondergli, ma giusto in quel momento vari passi si ascoltarono dietro di loro. Qualcuno, o pi di qualcuno, si avvicinava alla stanza. - Nascondiamoci! -esclam Harry, nervoso, ma non riusc nemmeno a camminare. - Fred! George! -grid Ginny vedendoli, correndo verso di loro. Fred Weasley ricev Ginny all'altezza del petto, abbracciandola. Suo fratello George, intanto, esamin un secondo la stanza. Malgrado i gemelli vestissero molto eleganti, quasi rilucenti, nessuno sembrava molto felice. Nei loro visi si rifletteva la stanchezza probabilmente causata dallinsonnia. - Certo che sono rapidi questi Elfi, no?. - Sapevi che sarebbero andati via? -inquis Harry, ansioso. Fred assent, sospirando, mentre George si avvicinava al resto. - Era abbastanza ovvio in realt. Con Mutang morto, non potevano correre il rischio di rimanere... Siamo venuti per salutare Stella, ma il professor Silente ci ha anticipato. Cha appena detto che i Tareldar sono andati via appena hanno potuto... - E visto che ci siete... -cominci a dire Ron, incrociandole braccia - ci spiegate una buona volta il gran mistero? Vi sarei gratose iniziastea fidarvi di noi... abbiamo gi let per capire, non importa quello che sia.

I gemelli si guardarono un lungo secondo, dubbiosi. Allora Fred parl. - che... non capisci, Ron. Non nelle nostre mani. Non so se siamo autorizzati per raccontare dettagli... - Rischierebbe la nostra permanenza nell'Ordine... -aggiunse George, non molto convinto. Ron sospir di impazienza. - Non vi preoccupate, sappiamo gi quasi tutto... Abbiamo sentito molte conversazioniment, sperando che Hermione non osasse contraddirlo Ci serve solo... riempire alcuni spazi, questo tutto. - Inoltre, avete inventato voi le Orecchie Estendibili... quindi non vi lamentate adesso -intervenne Ginny. I gemelli girarono a guardarsi. Si inclinarono uno verso l'altro, parlarono a voce bassa di qualcosa, e dopo si girarono verso il gruppo, sorridendo debolmente per la prima volta. - Promettetedi non raccontarlo a nessuno... a meno che sia per infastidire ad un paio di Mangiamorte? Salvo Harry, tutti sorrisero. - Questo lo spirito Weasley-parl Ginny, pi rilassata. - Ma usciamo di qui-sugger Fred, facendo un gesto di nervosismo-Questo posto non sicuro. Senza protestare, Hermione, Ginny e Ron abbandonarono rapidamente la stanza, seguiti dei gemelli. Harry, da parte sua, osserv tuttavia un'altra volta la stanza, senza sentire il desiderio di andare via. Cammin lentamente fino al letto, accarezzando, tremulo, una striscia di tessuto... fino a che riflett su un gran disegno in mezzo al copriletto. Sembrava come un blasone o qualcosa del genere. Non poteva leggere quello che diceva; era scritto in un linguaggio strano e di tratti inintelligibili, ma il disegno gli era molto familiare... Sembrava una galante farfalla, bench, se si guardava con attenzione, piuttosto sembrava una gran libellula... una libellula come quella che vide intagliata, tempo fa, sulla copertina di un libro... - Vieni? Hermione ritorn sui suoi passi appena si accorse che Harry non li stava seguendo. Guard la stanza con molta tristezza, ma fissando losguardosu Harry, si fece rapidamente seria. - S, in un momento-rispose Harry, ancora assorto nelle lenzuola rivolte sul copriletto... Hermione sospir. - Non mi dire che ti dispiace della sua partenza... o s?. Harry si gir verso di lei come se gli avesse appena parlato in giapponese. Inghiott saliva, evit il suo sguardo e si vergogn lievemente. - E se cos fosse...? Lei n si alter, appoggiata nel cornicione della porta. - Allora penserei che stai scherzando. - Che cosa? - disse Harry, cercando di capire se ci fosse un doppio senso nelle parole di Hermione. - Starai scherzando, non vedo un'altra ragione per... - Hermione-l'interruppe Harry, sorpreso ed addolorato-non scherzerei mai su una cosa del genere. - Sul serio? difficile da credere, in realt rispose lei, evidenziando ora il suo disturbo senza camuffamenti. A quanto pare, stava covando la voglia di affrontarlo da tempo Te la sei cercata tu! Lei stata qui, in questa stessa stanza, per pi di un mese... esolo ora ti rendi conto che ti manca? - esclam, spiacente, avvicinandosi di alcuni passi E stata chiusa tra queste quattro pareti per pi tempo che chiunque di noi avrebbe potuto sopportare, morendo per vederti, per sapere di te, per ascoltare un tua parola... e solo ora ti rendi solo conto che ti manca?! Harry fu incapace di muoversi o pensare a qualcosa di ragionevole. Sebben aveva presenziato gi all'ira della sua e amica in altre opportunit, vederla cos, realmente furiosa con lui e debitamente mischiata con la sua tristezza, era uno scenario completamente differente. - Hermione, i-io... - Sai che c? Ti sta bene. Fa' quello che vuoi... non un mio problema, ma... a volte, credo che non la meriti. Gli occhi di Hermione brillarono per le lacrime che lottava per contenere. Ma senza voler farsi vedere in quello stato, gir sui tacchi e cammin rapidamente per il corridoio alla ricerca degli altri, lasciando Harry da solo con la sua confusione. Abbattuto, si lasci cadere nel letto, prendendo la sua testa con le mani. Era abbastanza. Chi altro verrebbe a

ricordarglielo...? Chi altro verrebbe a ricordargli quanto stupido, quanto "infantile" era stato? E se cercava rifugio in Sirius... Lo avrebbe rimproverato come gli altri? Per un momento, Harry si sent angosciato... solo. Solo e disperato, come una certa principessa Tareldar, che piangeva a centinaia di chilometri di distanza... -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/Leo, vuoi stare zitto e buono? Sto cercando di concentrarmi! La decisione fu unanime. Se si trattava di parlare segretamente, uno dei posti per eccellenza era la Guferia. Ma sempre di notte, perch col disordine dei gufi postini in pieno orario di lavoro, sarebbe impossibile ascoltare con chiarezza l'interlocutore. Indubbiamente, in quelle circostanze, non avevano opzione. Rimanevano ancora un paio di ore di luce, e quindiavrebbero dovuto sopportare l'andare e venire di un paio di civette... senza menzionare il caldo ricevimento di Leo chi non smetteva di volteggiare sulla testa di Ron. Una volta che si era calmato, lo rinchiuse nel suo pugno e cominci ad accarezzarlo, i gemelli si sentirono in libert per parlare. Si sedettero in circolo su un mucchio di paglia ammucchiata nell'angolo, Harry si mise di fronte a Hermione. Nessuno dei due disse una parola durante tutta la conversazione, ed ogni tanto lei gli dirigeva uno sguardo fugace, un po pentita di avergli gridato. Ma Harry non si girava, ancora spiacente. -... Per quel motivo erano tanto misteriosi! -esclam Ginny, entusiasta di capire-Mutang era un ex-mangiamorte, e mamma vi avrebbe ammazzato se sapeva... - Esattamente-conferm Fred, corrugandola fronte all'immaginare il viso di sua madre ci stava offrendo un buon affare... e come sai, il tempo galeoni... - Ma come loavete conosciuto...? - L comincia la storia-parl George, come se volesse illuminare il suo viso per raccontare una storia di terrore - Tutto successo dopo della fuga massiccia da Azkaban... - Diagon Alley bolliva in buoni pettegolezzi... ed in panico, se si pu dire. Alle quattro del pomeriggio non cera oramai nessuno per strade, neanche a Nocturn Alley. Ma in quello momento non c'importava, perch ancora stavamo decorando e preparando il negozio per la sua prossima apertura in alcun giorni... i - Allora ascoltammo pap quando parlava con Malocchio, verso la met dell'estate. Che i Dissennatori avevano disertato... che i Mangiamorte appena catturati erano tornati liberi, e che insieme ad essi vari prigionieri approfittarono del buon momento. Tra questi, Myer Mutang... - Non poterono provare mai che era un Mangiamorte, ma l'Ordine aveva forti sospetti al riguardo... -continu Fred, inusualmente serio Per Malocchio lo rinchiuse quando cercava di arrivare da Londra... -... ma non lasci che lo riportassero ad Azkaban. Gli chiese piet... atteggiamento che come saprete non rammollirebbe mai a Alastor Moody... ma, nel peggiore dei suoi deliri, promise all'Ordine un informazione confidenziale... informazione che neanche il SignoreOscuro conosceva, e che sarebbe cruciale per una prossima battaglia... Immediatamente li circond un pesante silenzio, fino a che Hermione lasci scappare un suono acuto, aprendo parzialmente la bocca, sorpresa. - Chiaro! L'ubicazione degli Alti Elfi! Fred e George assentirono contemporaneamente, mentre R on, Ginny e Harry, stupefatti, tiravano le somme. - Trovarli era di somma rilevanza per lui, perch farebbe la differenza, dato il momento, tra perdenti e trionfatori... - Voldemort voleva che si unissero a lui...? Fred corrug la fronte - Voldemort li voleva morti, Ron -corresse duramente, come se quello fosse praticamente ovvio-Sapeva che ne rimanevano molto pochi, che erano quasi estinti... ed egualmente, sapeva che non si sarebbero mai uniti a lui... Supponiamo che cercava solo di accertarsi che non si contattassero con noi, che non accettassero mai di lottare... - Bh, questo quello che pensavamo... prima-chiar George, un po scomodo. - Prima? -ripet Harry, curioso. I gemelli assentirono, sequestrati all'improvviso da uno strano nervosismo. - Mutang aveva la missione di trovare gli Elfi, affinch Voldemort potesse disfarsi di loro... ma non era solo quello. Cercava... cercava qualcuno in particolare.

- Stella-continu Fred, prima che Ginny dicesse lo sapevamogi. - Ohhh bene -parl Ron, incrociando le braccia e guardando i suoi fratelli con disturbo Non solo Hermione sapeva gi su Stella... ora anche voi e non ci avete mai detto niente! - Calmati, Ron, non come credi-si scus George, prendendolo per un braccio lunica cosa che sapevamo era che Voldemort andava dietro la principessa degli Alti Elfi... ma mai, n in un milione di anni, avremmo pensato che era Stella... Ha mangiato e dormito nella nostra casa per settimane... ti rendi conto di questo? - George-l'interruppe Fred, dirigendogli un sguardo di avvertenza. Lui annu. - Ma non capisco ancora cosa centra unlocale babbano in tutta questa storia... -disse Hermione, confusa, ansiosa per sapere. - molto facile. In cambio dell'informazione, Silente opt per liberare Mutang... indubbiamente qualcuno dell'Ordine l'avrebbe tenuto in costante vigilanza. Sapevamo che possedeva una buona quantit di galeoni alla Gringotts, e che voleva emendare la sua vita... -abbass lo sguardo e sorrise per s, come suo fratello - E quindi, tu sai che le nostre anime caritatevoli stanno sempre al servizio del bisognoso... - Ma che ambiziosi! -li rimprover Hermione, esaltata e disturbata -non importa il beneficio monetario che poteva portarvi... Avete fatto affari con un Mangiamorte! Questo tradimento! - Oh, Hermione, per favore-grugn George, togliendo gravit al tema, ancora quando Fred sembrava un po scomodo con la situazione-realmente il tipo sembrava pentito delle sue azioni passate... ed il primo a suggerircidi dargli un'altra opportunit stato il professor Silente. Noi non abbiamo fatto altro che seguire alla lettera il suo consiglio... Fred alz le sopracciglia, cercando di rilassarsi. - I babbanisono rimastiinnamoratidella nostra burrobirra... Non era facile rimproverare qualcosa ai gemelli, ma Hermione non abbandon la sua posizione di colera, come l neanche Ginny che si sentiva un po' delusa per quello che aveva appena ascoltato. Per Ron, invece, non c'era di che preoccuparsi. - Io credo che abbiate fatto bene. Gli affari sono affari... e quello non vuole dire che stavate cominciando a schierarvi per Voldemort o qualcosa di simile... - Nella manierapi assoluta, ovviamente-confermarono Fred e George all'unisono, dirigendo i loro sguardi verso Hermione. Lei si vergogn. - Ed ora...? -cominci a dire Harry, intervenendo per la seconda volta in tutta la conversazione - Dove stanno ora gli Elfi? Fred si strinse nelle spalle. - Neanche Silente lo sa spieg-Mutang morto... morto per la maledizione Cruciatus... - Se lo torturarono, molto possibile che abbia rivelato molte cose... informazioni che solo noi sapevamo... - Ma non tutto-neg immediatamente Ron, pensando a voce alta Lo ha detto il professor SIlente: Mutang non aveva potuto confessare la cosa pi importante, perch Piton aveva fatto qualcosa al riguardo... - Piton? -domand Ginny, alzando un sopracciglio. Harry e Hermione assentirono. - Non abbiamo idea di che cosa il vecchio professore di pozioni stia facendo-confess George, cercando di spiegare la situazione a Ginny-non ce lhanno voluto mai dire... ma non importa quello che sia, ha ostacolato che Voldemort sapesse che gli Elfi stavano a Hogwarts, e ha dato loro tempo per scappare... Harry abbass lo sguardo un momento, pensando a voce alta. - Ricordate quando mi sono sentito molto male, durante la partita di Quidditch? Hanno tirato fuori Piton delle gradinate, incosciente, praticamente contemporaneamente... -disse, segnando il tono eloquente - Avr qualcosa a che vedere con tutto questo? - Chiss-parl Fred, stringendosi nelle spalle-Sei qui da sei anni, Harry... Dovresti sapere che, con la magia si mezzo, qualunque cosa possibile... Harry assent. Qualunque cosa era possibile...? Qualunque cosa... Perfino riportare Stella da lui...? Fred e George si alzarono con unbalzo, scuotendo la segatura deiloro mantelli Era gi notte e Molly li avrebbe . rimproverati molto se non arrivavano presto a casa. - Sai... sai che si sposa, v-vero? -sussurr Ginny all'orecchio di Fred, elui assent, dirigendo un amaro sguardo fugace verso Harry. Lui cerc di dissimulare. Era gi sufficientemente abbattuto affinch i gemelli l'opprimessero con domande del tipo

"Che si sente a baciare un'elfa?" Non voleva neanche pensarlo. Ma apparentemente nessuno di loro aveva intenzione di svergognare Harry; non gli sarebbe piaciuto stare nei suoi panni. Per non richiamare troppo l'attenzione, uscirono uno ad uno dalla Guferia. Quando rimasero solo Harry e Hermione, lei lo ferm, prendendolo per un braccio. Lui si gir subito. - Hermione, se continui a dirmi quanto sono stato stupido, tutto il tempo che ho perso e non ho sfruttato, ti prego di... - No, non quello- neg, sottile. La sua voce strisciava per una gran pena interiore -volevosolo darti questo. Lentamente, mosse la sua mano verso lui, depositando nella sua palma estesa un delicato pezzo rettangolare di carta che lui conosceva molto bene. Era di colore rosa pallido, e in uno dei suoi estremi, si apprezzava una farfalla arcuata in origami lho trovata in una delle stanza. Ho pensato che forse... che forse volevi conservarla. Harry non seppe che cosa dire, ma strinse il segnalibro contro il suo pugno ed a nnu lievemente, senza dirigergli lo sguardo. Subito si gir e scese le scale a passo lento, pensando. Deglut per bloccare la pena che saliva per la sua gola... Ma allora lo cap. Si trattenne, brusco, a met dello scalino; osserv attentamente il segnalibro, pens al disegno del copriletto, e dopo si diede un colpo sulla fronte, impaziente. Come potnon ricordarlo prima! Non ci pens due volte e corse a gran velocit. Deve stare l... doveva stare l. Il libro deve stare l. Lui lo lasci, quello giorno di capodanno, appoggiato sulla finestra. Deve stare ancora in qualche angolo della sala comune... quel libro tanto strano, prima tanto estraneo, ma che ora, secondo la sua logica, sembrava contenere tutte le risposte... -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- Albus...? Senza aspettare replica e dietro un paio di colpi alla porta, Minerva McGranitt era entrata all'ufficio del Preside. Era nervosa; le cose non erano andate del tutto benenegli ultimi giorni, e se il Preside aveva urgenza di vederla, doveva essere per qualcosa di molto importante. Dando un paio di passi nella stanza, lo vide, tranquillo, seduto dietro la sua scrivania come tante altre volte. Corrugando la fronte, denotando la sua concentrazione, sfogliava le pagine di un libro. Fanny, al suo fianco, si inclinava ogni tanto sulla spalla del suo padrone, muovendo le sue lunghe ciglia in segno di curiosit. - Mi hai chiamata, Albus? - torn a domandare lei, avvicinandosi al Preside. Luialz lo sguardo dietro i suoi occhiali a mezza luna. - S, Minerva, s. Per favore, siediti. La McGranittprese una sedia di fronte al direttore e si sedette, in attesa. Silente si mosse appena dal suo posto. - Si sa qualcosa dei Tareldar? Abbiamo avuto notizie? - si affrett a dire, nervosa davanti alla possibile risposta. Silente sospir. - No, purtroppo no... ma le avremo presto -rispose, rasserenante come sempre. Abbozzando un sorriso tiepido, chiuse il libro di fronte a s, rovesciandolo per mostrarlo all'insegnante di Trasfigurazione- lo riconosci? Minerva sistem la posizione dei suoi occhiali quadrati e si inclin davanti al libro, ma non ritard molto a reagire. Diede un piccolo salto nella sua sedia, emozionata. - Per la barba di Merlino! -esclam, sfiorando il coperchio con dita tremule - Il diario di Ohtar! Silente annu leggermente, tornando ad aprirlo di fronte ai suoi occhi - Ma c-come...? - Dobby, il nostro inquieto elfo domestico, me lo port alcuni minuti fa. Dice che lo trov nella Sala Comune di Grifondoro, e che immediatamente riconobbe l'incisione. Ingenuamente, immagin che io lavreiconsegnato ad Ingolmo appena fosse ritornato... Minerva sorrise eloquentemente, gesto che Silente condivise immediatamente. - E come arrivato fin l...? - Stella deve averlo trovato... in qualche posto del mondo e con molta fortuna. Ma una pena che sia stato invano. Deve essere stato molto duro per lei averlo a portata di mano, ma senza poterlo leggere... - Invano? -domand l'insegnante, confusa. Silente assent, Abbastanza animato. - Solo Arthur ed io possiamo aprirlo... Ricordi? Minerva fece un gesto di intendimento, estasiata. Sorrise nuovamente ve rso il Direttore ma, rapida come un fulmine, un'idea attravers la sua mente in un secondo. Sgran gli occhi, inchiod lo sguardo nel suo amico e

port una mano alla sua bocca. - Dio, Albus-pronunci appena, come se gli mancasse l'aria-La profezia... Il Presagio. Il Direttore sorrise ampiamente. - Cominciavo a credere che l'avessi dimenticato-parl, incurvando le sopracciglia ... pur essendo stata tu stessaa scoprire la serie di coincidenze... Minerva lo sollecit, angosciata, muovendosi nervosamente nella sua sedia. - E? Dimmelo, per Dio, non mi tenere sulle spine. L'hai letto? Lhai trovato? E... come lui stesso disse? C la trascrizione esatta? - Silente ritard alcuni secondi a rispondere, assorto nelle pagine gialle del libro tra le sue mani. Senza emettere suono, torn ad a nnuire. Allora lei salt nuovamente nella sua sedia, sull'orlo di un attacco di nervi - Per la barba di Merlino, Albus! Che cosa dice?! Silente prese i suoi occhiali con la sua mano destra e li deposit soavemente sulla sua scrivania. Sospirando di nuovo, i suoi occhi brillanti tradussero un sentimento di trionfo impossibile da nascondere. - Dice, con virgole e punti, che non fallimmo mai dopo tutto... che la morte dei Potter non fu il fallimento che credemmo sempre... - afferm, alzando il mento, ricordando con orgoglio tutti quelli che un giorno appartennero all'Ordine della Fenice, e che caddero in battaglia-cosicch, sai gi che cosa fare-disse, al tempo che lei univa le sue mani in silenzio, chiudendo gli occhi, sorridendo con emozione C bisogno che invii una civetta rapida, cara Minerva. Dobbiamo ostacolare un matrimonio!

Cap.

XXIII: A Distanza

Appena Madama Chips fin di cambiare il bendaggio a Sirius, e dopo essersi assicurata che prendesse fino all'ultima goccia di una strana pozione giallognola, Hermione affacci la sua testa alla porta. Si rimprover per essere tanto sentimentale, ma non poteva evitare di emozionarsi ogni volta che lo vedeva. Non riusciva a credere che stava l, di fronte a lei... quel tipo che attravers dietro un strano velo, e che nessuno era tornato a vedere da allora... - Hermione - sorrise Sirius, accomodandosi coi cuscini che aveva in mano. Bench protestasse fino a pi non posso, il professor Silente lo persuase affinch rimanesse a riposo un paio di giorni. Ancora non era in condizioni di alzarsi... n di mostrarsi liberamente, almeno per adesso. Cornelius Caramell aveva brillato per la sua assenza, deliberando chiss il difficile dei suoi casi. Fino ad ora nessuno sapeva che cosa era successo con la dichiarazione di Peter Minus(semprese ce fosse stata una) ma nessuno era troppo preoccupato. Bisognava solo aspettare, dicevano, e intanto che il giorno della sua redenzione fosse arrivato, l'Ordine consider l'ala ovest del castello Hogwarts come il migliore rifugio. Nessuno andava l; la met della scuola pensava ancora che gli Alti Elfi risiedevano nei suoi corridoi, e siccome il passo era proibito per qualunque umano curioso, non ci sarebbe di che cosa preoccuparsi. La stanza scelta fu quella che apparteneva ad Erendil, l'elfa dagli occhi lilla. Per qualche strana ragione, Remus chiese che non usassero quella di Stella, e bench vari fecero una faccia di interrogazione, nessuno cerc di contraddirlo. Sirius, da parte sua, non aveva voglia di discutere. Sarebbe andato dove meglio credevano, pur di riposare un altro paio di giorni e fuggire cos dalla vista pubblica... - Hai portato quello che ti ho chiesto, non cos? -domand, con gli occhi brillanti per l'attesa. Hermione assent in silenzio, chiudendo la porta dietro di s. Non era sicura di fare la cosa corretta, ma non ebbe cuore per negarsi. Sirius era incarognito di riuscire nel suo obiettivo, ad approfondire fino dove fosse stato possibile... James Potter, il suo amico, suo fratello... poteva ritornare. A causa delle pi fatue delle esperienze, un'alternativa per riportarlo in vita era sorta, e se era tanto certa come la sua fede in ci, non si sarebbe fermato davanti a niente. - Sirius... -cominci a dire Hermione, sospirando lentamente. Si sedette delicatamente ai piedi del letto, guardandolo con timidezza -... ti rendi conto di quello in cui ti stai invischiando, vero?.

- Hermione, per favore. Prima Remus... ora tu. E tanto orribile che voglia il mio amico di nuovo qui? - parl, esausto E tanto bruttoche voglia... che Harry abbracci suo padre? Lo stomaco di Hermione diede un brusco rovesciamento. Un po arrossita, gir lo sguardo verso le sue scarpe. - Non quello... e lo sai. Nessuno pi che noi desidererebbe dare a Harry questa felicit, ma... - Ma? -inquis Sirius, un po provocatorio, ma non tanto da spaventarla. Hermione torn a sospirare. - Sirius, il procedimento molto difficile. come cercare lago in un pagliaio. Abbiamo solo una chance tra milioni! Non lo vedi? Il viso dell'ultimo dei Black si adombr per pochi secondi, nei quali non stacc lo sguardo da Hermione. - E non credi che, quella minima opportunit, vale qualunque rischio...? Sei una Gr ifondoro esemplare. Suppongo che non hai perso il coraggio... Hermione abbass le spalle in segno di inquietudine. Non sarebbe riuscita a fargli cambiare opinione, ora era sicura. Mordendosi il labbro inferiore, e cercando di evitare lo sguardo inquisitorio di Sirius, cerc nel suo zaino ed estrasse, non senza sforzo, un pesante e vecchio libro dallepagine rosacee. Nel coperchio, imponente, si incrociavano le sagome di un drago, un cavallo ed un elefante. - Eccolo qui -disse improvvisamente, aprendo il libro di fronte a lui in una pagina marcata. Lui si inclin con avida curiosit-All'opinione nessuno aveva preso questo libro in ann i... l'Animagia non molto conosciuta tra la scolaresca. Mi costato tre notti trovarlo, ma valso la pena... suppongo. Sirius alz un sopracciglio, ma Hermione non aggiunse nient'altro. Non voleva continuare protestando. Lhai trovato? Cio... mi confermi il... il requisito? Per un lungo secondo, appena Hermione si mosse. Dopo, e quasi indescrivibilmente, agit la sua testa in segno positivo. Sirius alz il pugno, felice. - Lo stupido di Peter calza con la descrizione, lo sapevo! Lo sapevo! - Sirius, Sirius... -cominci a dire Hermione, con una voce allarmata. Non sentiva voglia di sorridere-te l'ho gi detto allinizio... pi pericoloso di quello che pensi! Che cosa succederebbe se Peter sa come eludere il Velo? anche lui un Animagus, non possiamo fidarci... - Oh, andiamo-esclam, quasi spensierato-stai dimenticando chi gli insegn tutto quello che sa di Animagia... e lasciami dire che non gli ho mai parlato del Velo di Hades. Perch allora non lo credevo importante... Hermione si alz tempestivamente dal letto, raggiungendo in un paio di falcate il finestrone spalancato. Si ascoltava ancora il mormorio delle conversazioni nel giardino centrale. - che... che... -Non sapeva come incominciare, che cosa dirgli -... non sono sicura, questo tutto. Sirius fece un gesto di compassione. Per un momento cap che, per quanto condividessero la sua voglia di vedere un'altra volta a James, non l'aiuterebbero mai nel suo tentativo se non credessero che al cento per cento plausibile. Un po pi tranquillo, tossicchi. - Ripassiamo, vuoi? -offr, candido, cercando di menomare la pressione-Remus non ha fatto pi che evitarmi... e tu sei la pi intelligente del gruppo. Se non riesco a convincere te, non avr nessuna opportunit con gli altri... Hermione gli diresse uno sguardo di rimprovero. Osservando un'altra volta la finestra, ritorn sui suoi passi e torn a sedersi. Sirius si accomod i capelli, prese il libro tra le sue mani e fece un gesto di attenzione. - Va bene... ti ascolto-concluse, bench malvolentieri. Sirius si accontent con quello, per adesso. - Bene... -Tir fuori un altro libro da sotto il suo cuscino. Era pi piccolo, con le paginestropicciate ed in toni azzurri, e nel suo fianco poteva leggersi "Pericolosi e Proibiti: Maledizioni Innominabili" Senza maggiori preamboli,

e senza che Hermione gli domandasse come l'aveva ottenuto(era un titolo vietato nella maggioranza delle biblioteche magiche dell'Inghilterra) lo colloc sul libro anteriore- Sai gi che, se avessi detto questo a Harry, sarebbe stato un shock molto grande per lui... ma cos come andata. Ho visto James, come a molti altri conoscenti, nei pochi secondi che sono stato dietro il velo. Lo vidi in lontananza, correndo verso me come se avesse intuito il mio arrivo... ma non fu nient'altro che quello. Bench, ovviamente, fu sufficiente per sospettare che non sarebbe stata l'ultima volta che ci saremmo visti... Hermione evit il suo sguardo, prendendo il suo mento. - E quando scappavi da Bellatrix, cercavi contemporaneamente di spremere la tua memoria fotografica, a vedere che cosa ricordavi del libro di Animagia... continu, impaziente. Lui non si alter. - Esatto. Per questo motivo sono corsoin Biblioteca appena misi piede nel castello. Dovevo accertarmi... convincere me stesso che non mi sbagliavo, che era possibile... Hermione non os contraddirlo, ma non sopport la voglia di seminare il dubbio. - E... possibile? Sirius sospir, abbozzando un sorriso tiepido. Quindi guard i libri. - Quando ho parlato con Remus e Harry, la notte del mio ritorno, dissi loro che il posto dietro il velo sembrava quello che i Babbani chiama 'Purgatorio'. Bh, non era cos, ma neanche era tanto lontano da esserlo... -tese il libro piccolo verso Hermione, segnando una pagina-L'Arco non riceve qualunque anima errante... Riceve solo ad alcune, quelle che condividono un dettaglio in questione... Hermione, acuta nel suo ragionamento, si inclin sulla pagina e lesse in pochi secondi. - Avada Kedavra-mormor, in un filo di voce, sorpresa. Sirius assent. - Per quel motivo cerano tanti visi familiari... molti di loro appartennero all'Ordine della Fenice! Torturati, morti per mano dei Mangiamorte... ti rendi conto? Solo chi mortoa causa di quella maledizione finito dietro il velo, sono sicuro... l'unica risposta. come se non fossero morti, dopo tutto... Lei inghiott saliva, ancora combattendo coi suoi pensieri. - Ma... che cosa fanno l? Quale la funzione del velo? Non abbiamo trovato ancora quella risposta in nessun libro... - Deve avere una ragione importante affinch stia nel Dipartimento di Misteri, non credi? Hermione arross lievemente, ma non cambi il tono. - Va bene... Quello non lo sappiamo, ma per il momento non importa molto. Quello che realmente importa ... ... si mise una mano sulla fronte, raggrinzendo il naso- Dio, Sirius... stai sfidando la morte... -... e la vita-aggiunse, serio-non credere che non l'abbia pensato... che non cho riflettuto sopra centinaia di volte, sapendo l'audacia che commetto tentando qualcosa di questo tipo... Ma voglio provarci, devo provarci... -i suoi occhi brillarono in segno di supplica-d'altra parte, non dubito che Peter sar incantato di dare la vita per James. Non si trattava di quello, per caso, l'incantesimo Fidelio che lui stesso ruppe? Hermione sospir, finita. Sirius sarebbe arrivato fino in fondo con questa faccenda, non sarebbe mai riuscita a fargli cambiare idea ... - Niente c'assicura che avremo successo... - Ma non avremo mai un'opportunit come questa, e di questo possiamo essere sicuri... Hermione fece un gesto di rinuncia, prendendo il libro vecchio che aveva portato. Sirius prese il suo. - Hai letto bene lo scongiuro? Hai tutto quello che serve? Sirius sorrise come un bambino, scrutinando le foglie. - Sono solo tre cose. Per aprire l'Arco, si deve pronunciare un scongiuro... scritto qui. Inoltre, abbiamo bisogno di un volontario... sai gi, il nostro amico Codaliscia. Dice che deve essere vivo, non si accettano cadaveri, e che deve compi re il requisito... -alz la vista-Tu lhai trovato. e Che cos? - Quello che supponevi-rispose, seria-Il volontario deve aver utilizzato almeno una volta lo scongiuro di morte...

Sirius fece una smorfia amara. - Bh il nostro l'us... vediamo... venti volte? S. Credo che fossero venti babbani quella notte... Hermione alz la sua mano per interromperlo. - Ma aspetta... Come pretendi di obbligare Peter? - Facile-rispose, curvando le labbra-Quando Caramell finir con lui, non sapr dove metterlo. Azkaban distrutta... Le guardie provvisorie che ha disposto nelle entrate ed uscite non sono capaci di contenerli tutti. La maggior parte di quelli che non scapparono sono in uno stato deplorevole... per questosono riusciti a trattenerli. Ma Peter... lui in grado di usare i suoi poteri. Avrebbe mille forme di scappare. Pertanto, quando Caramell non sapr che cosa fare... gli chieder un piccolo favore - Hermione alz un sopracciglio in segno di sfiducia-Hey, non mi guardare cos. Gli sto facendo davvero un favore. Gli dir solo che lo consegni all'Ordine. Noi siamo stati i pi coinvolti in tutto questo... E con tutti i problemi che ha il nostro caro ministro, dubito che si rifiuti di cooperare. - E credi che te lo consegner cos... o che Peter ti lascer fare quello che vuoi con lui? Sirius strinse le spalle. - Quello che il topo penser non mi preoccupa. Non avr il fegato per affrontarmi. Caramell, d'altra parte, non ci dar problemi. Vorr disfarsi quanto prima di lui, e se io l'aiuto... Hermione non pot evitare una sbuffata, infastidita. La fai sempre facile tu... Non sei cambiato per niente! Sirius lo prese come un complimento. - Lo so, sono un incanto... -disse, stringendo le labbra in un sorriso eloquente-Allora... mi aiuti? Hermione si morse il labbro inferiore, dubbiosa. - Ancora non mi dici qual l'ultimo ingrediente... lultima cosa che ti serve. Sirius oscur il suo sguardo, come se all'improvviso quell'altezzosa sicurezza fosse svanita. - Bh... la parte pi difficile, bench non impossibile. Hermione si avvicin a lui con curiosit - Che cos? Corrug la fronte, appoggiandosi nei cuscini. - L'idea dello scongiuro un scambio... di anime, per cos dire. L'Arco ne lascer uscire una se ne riceve un'altra in retribuzione. Per quello ci serve Peter. Ma, d'altra parte, James non uscir comunque... bisogna... chiamarlo. Gridare il suo nome. - Non difficile da supporre-intervenne Hermione, impavida-Per questo stiamo trattando col libro "Scongiuri Innominabili"... Sirius gli diresse un sguardo di impazienza. Non necessitava che gli ricordasse quanto scrupolosa fosse in quanto a materie accademiche. - Quello che cerco di dirti, Hermione, che bisogna dire il suo nome affinch possa uscire... ma non pu farlouna persona qualunque. Questa la parte difficile. - Non puoi farlo tu? Sirius neg. - Questo libro non lo specifica, ma dice che... -mise il suo dito in una linea, e cerc di leggere - "... solo chi ha visto il viso della morte, pu tornare ad invocarla, e chiedergli redenzione. Solo chi l'abbia visto cadere, potr tendere la sua mano, ed alzarlo." Ci fu un momento di silenzio in cui Hermione non diede segni di respirazione. Quindi irruppe la sua voce, sicura. - Quello significa... significa che l'unica persona che pu fermarsi di fronte al Velo e dire quello nome, chi ha visto quella persona morire... non cos? Allora, se vuoi riportare il padre di Harry... -... solo Harry potr chiamarlo-aggiunse Sirius, finendo la frase-Solo Harry vide i suoi genitori morire. Nessuno altro era l. Ed a meno che il nostro camerata Voldemort voglia farci questopiacere, Harry la nostra unica ed ultima opportunit. - Ma, Sirius... Harry era molto piccolo allora...

- Quello non importa. probabile che non ricordi niente di quella notte, ma lui stette l, ed l unica cosa che serve. Hermione assent in silenzio. Le tende del finestrone ballarono tempestivamente all'unisono del vento, mentre lei losservava, quieta. - Sei sicuro che quello che Harry vuole? Sirius aggrott la fronte, confuso. - Non gli ho domandato la sua opinione, se a quello ti riferisci... Ma credo che neanche dovremmo porci questo dubbio . suo padre, per Dio. E sicuro che vorr farlo... -pens, ma Hermione non disse niente, evitando il suo sguardo. Poi Sirius vedendola ancora dubbiosa parl - Tu... tu credi che non vorrebbe? Ella sospir. - Sirius, capiscimi. Stai giocando con qualcosa di molto delicato. Il Velo di Hades, lo scongiuro per aprirlo... sono cose fuori dalla normale. Non c' nessuno vivo che labbia fatto ed abbia potuto raccontarlo. Non possiamo sapere se stiamo facendo la cosa corretta... -cominci a spiegare, quasi angosciata, cercando di non perdere la calma -non ho dubbi che Harry farebbe qualsiasi cosa anche per passare un solo secondo con suo padre, ma... Che cosa succeder se non ci riusciamo? Che cosa succederebbe se nessuno esce dal velo...? Fare tutto questosignificher per Harry riaprire una ferita che ancora non guarisce, solo per una speranza di cui non abbiamo certezze... e se non riesce a vederlo? Potrebbe finire molto peggio! Dopo l'ultima parola detta, Sirius non disse niente. Abbass lo sguardo, giocando un momento con una delle pagine del libro piccolo. Non l'aveva pensato... Aveva speso tante energie a pensare come portare il suo amico in vita che non pensalla persona pi importante in questo: Harry. Non pens mai che Harry si rifiuterebbe di tentarlo... ma ora non era tanto sicuro. Chiss, con tutto quello che era successo, non era pi disposto a soffrire per un castello nell'aria... per una possibilit che non gli dava garanzie. Elui, il suo padrino, non poteva permettere che continuasse a soffrire... bench, in fondo, questo lo faceva per Harry... - Come sta? -domand improvvisamente, allarmando Hermione-cio... sta bene? Come ha preso la partenza di Stella? Hermione sorrise con debolezza. - Sta meglio... suppongo. E passato dallessere un completo energumeno ad un completo immedesimato. Non fa altro che camminare solo per i giardini o sedersi per ore di fronte al camino, con lo sguardo perso. Sta mormorando sempre su un libro di Stella... credo che lo ha perso o qualcosa. Ma mi preoccupa, perch credo che si sta divorando tutto quello che sente, come sempre, e pu fargli male-concluse, malinconica. Quindi alz il suo braccio verso Sirius-Se c' qualcuno in questo mondo a cui confiderebbe i suoi pensieri, quello sei tu. I suoi ciuffi di capellineri sfiorarono la sua guancia alzando lo sguardo, annuendo. - Lo so, ma neanche ha voluto parlarmi al riguardo-rispose, profondo, stringendosinelle spalle. Quindi sospir - Vedremo che cosa accadr... non mi affretter. La cosa importante sapere se ha voglia... se disposto. Chi deve decidere Harry... senza lui non possiamo fare niente. Hermione sorrise. Per il momento, quello era tutto ci che desiderava ascoltare dunque, come lui aveva detto, solo Harry doveva dare l'ultima parola. Ma, sarebbe sufficiente? Valeva la pena accrescere la sua speranza, per qualcosa che nessuno poteva assicurare...? /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ -/-/- /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ Harry sorprese tutti con la sua passivit nel resto della settimana, quando ancora gli eventi che seguirono l'avrebbero dovuto lasciare col peggiore degli umori. Ma non fu cos... e Ron cominci a pensare che stava diventando pazzo. Non era tornato a gridare a nessuno, chiese le rispettive scuse al professore Vitious e studiava interi pomeriggi nella Biblioteca, quando ancora non si avvicinava nessun esame importante. All'opinione, preferiva stare solo; solo con la sua pena ed il suo cuore, divenuto un gomitolo ingarbugliato. Nessuno sapeva niente di Stella, n di nessuno degli elfi. Hermione aveva cercato di comunicar gli, ma le civette ritornavano con le lettere intatte. Era ancora in pericolo? Preferivano pensare di no, bench, per Harry, la sua maggiore angoscia andava in un altro senso. Si sarebbe gi sposata, pensando erroneamente che lui l'avrebbe odiataper tutta la vita...? Ma Harry non poteva emettere commento, ne tanto meno lamentarsi, perch la colpa era sua. Lasci che il tempo gli mettesse la fune al collo, e stava pagandoper il suo errore. Allora, tentando di ammazzare l'incertezza, riempiva la sua agenda di cose da fare, ancora quando finiva sempre nello stesso posto, nello stesso pensiero... nello stesso sogno di una farfalla ed un cervo...

Tuttavia, la Primavera si incaric di portargli un paio di distrazioni. Per la seconda ronda della stagione di Quidditch, SerpeverdebattTassorosso per una differenza travolgente, senza contare che Draco Malfoy torn a prendere ilboccino quando la moltitudine meno se l'aspettava. Durante la partita, Harry aveva scelto un sedile lontano dai suoi amici, e tir fuori dal suo baule i binocoli magici che conservava dal Mondiale di Quidditch. Voleva osservare molto da vicino i movimenti del suo rivale, anticipare e retrocedere le giocate pur di trovare qualche strategia, al tempo che sentiva di fondo le grida euforiche dei suoi ammiratori. Al termine della partita, sospirando, si diede conto: Draco si era trasformato in un giocatore abbastanza bravo, ed aveva tutte le risorse per vincere. Inoltre, col miglioramento nel suo gioco, Serpeverde condivideva il favoritismo di Grifondoro per vincere laCoppa... bench sarebbe durato solo fino al luned seguente. Attraverso gli ultimi giorni grigi dell'inverno, la squadra che dirigeva Angelina Johnson per il secondo anno, perse davanti a Corvonero con un margine minimo. E tutto perch, sincronizzati, mentre Harry prendeva il boccino, il capitano delle Aquile segnava, cosa che li lasciava sopra di dieci punti. Fortuna da cani, ma nessuno disse niente; non si sentivano sconfitti. I fratelli Canon avevano fatto un gioco eccezionale, Ron si era districato molto bene e finalmente Harry era riuscito ad acchiappare la palla dorata, anche se non erano riusciti a vincere. Stranamente, dopo che MadamaBumb alzasse le braccia chiudendo la partita, Angelina strinse con calma la mano di Roger Davies, e si avvi agli spogliatoi non diede segni di isterismo. La seriet del suo viso dimostrava la sua frustrazione, ma-e secondo i calcoli di Harry, per la prima volta - abbandon il campo col sentimento di aver giocato una buona partita. E Harry lo condivideva. Per qualche insolita ragione, il Quidditch, per lui, aveva smesso di essere una battaglia tra buoni e cattivi, soprattutto dopo aver capito che, se Draco lo vinceva, era perch si era allenato quanto basta per dargli del filo da torcere. E non che godesse dell'allegria della squadra di Serpeverde, ma, per un secondo, mentre vedeva ad entrambe le squadre sorvolare le proprie tifoserie, cap che finch giocava bene la sua carta, poteva sentire la soddisfazione del trionfo, anche se la partita non era andata a buon fine. Cos si sentiva ora. Se si ritirava con il boccino tra le dita, poteva dormire tranquillo. Al meno per lui, niente era pi importante. Sorprendendosi davanti a tale conclusione, lo sequestr un inusuale sentimento di pace. Di maturi ? Impossibile t dirlo. Il Quidditch era il suo sport favorito, la sua distrazione pi attraente... ma, almeno durante i cinque anni anteriori, la maggior soddisfazione supponeva che la squadra rivale mangiasse la polvere dell'altra. Bench, se si guardava dal lato pratico, quello andava bene; la dura competizione fa che l'altro dia ilmeglio di s... ma Harry sentiva-sbagliato o no-che aveva dimenticato la cosa pi importante: Divertirsi. Il Quidditch lo faceva sentire bene, lo rendeva felice. Quando fu l'ultima volta che pens a quello? Angelina li congratul a tutti e li incoraggi per la prossima partita, perch avevano ancora possibilit di raggiungere un buon posto nella classifica. Inoltre, avendo stabilito un record, MadamaBumb lod Dennis e Colin come i migliori battitori che aveva visto in molti anni di gioco. Cos, la squadra increment la fiducia; Grifondoro non aveva vinto, ma aveva conferito stelle, qualcosa che nessuna altra squadra poteva vantarsi di avere. Le settimane che seguirono sarebbero state, fino al momento, le pi agitate dell'anno, dato che, con le ferie di Pasqua, ogni alunno aveva decine di compiti da consegnare. Avevano accumulato gi due prove per Ruff, una per la McGranitt ed un altra per Vitious, questultima sopra le precauzioni ed attenzioni per la Materializzazione. Inoltre, Ron doveva fare dei compiti extra per la Cooman, poich non aveva ottenuto delle buone qualificazioni, cosa che accresceva il suo turbamento. Hermione, da parte sua, e nonostante avesse ancora pi compiti per aver lasciato indietro Rune Antiche ed Aritmanzia, glieli sistemava come sempre per consegnare tutto con eccellenza, e nei termini stabiliti. Senza contare che passava molte notti nella Biblioteca o nella stanza di Sirius, soprintendendo che il tema di James Potter non gli fosse scappato dalle mani. Non aveva detto a nessuno di quelle visite, ma per adesso era la cosa migliore. Solo Harry not le continue assenze della sua amica, per quello pens che forse stava usando un'altra volta il Giratempo, bench non gli prestasse troppa attenzione. Intanto Harry continu a non parlare a nessuno dei suoi pensieri. Il silenzio che l'aveva circondato settimane fa lo faceva sentire pi tranquillo che scomodo. Aveva molto a cui pensare, molto da sistemare, ma da solo... Bench la solitudine non durasse troppo. Tutti i pomeriggi, e fino a tarda notte, le Sale Comuni di ogni casa non davano spazio a un po di tranquillit , e perfino, nel caso di Corvonero, dovevano alternarsi le poltrone di fronte al camino. Al meno questo ci che diceva Cho Chang, scocciata, durante le ultime lezioni di pratica dell'AD. - Hai provato la Guferia? -pens Owen, mentre ognuno tornava al proprio posto. Stavano provando l'incantesimo Stupeficium. Al suo fianco, Susan e Hannah aiutavano a Neville col suo Expelliarmus, mentre Ginny osservava dall'altro angolo, impaziente, il sorriso tonto di Owen parlando con Chang. - S, lho fatto. E indovina? Almeno dieci persone cercavano di accomodarsi tra i nidi! Non avevomai visto tanto movimento come ora... Comunque... uno, due, tre... Stupeficium!

Owen si chin in tempo per non ricevere il colpo in pieno petto, ma Cho cheancora pensava al a mancanza di un l adeguato posto per studiare, appena riusc a reagire. Con molta fortuna, la palla rossiccia le sfior la testa. - Quasi ti mando in infermeria! -esclam Owen, paonazzo, grattandosi la testa in segno di scusa. - Che peccato -ironizz Ginny, incrociando le braccia. Pi infastiditache mai, lasci il suo posto vicino a Luna e corse da Harry che gli dava le spalle in quel momento -Ehi, Harry! Credo che sia gi tempo di cambiare le coppie, no? - domand, ma lui non diede segni di vita. Ginny alz un sopracciglio - Harry? Nuovamente non rispose, ma prima che Ginny cominciasse ad alterarsi e lo prendesse dalla spalla affinch si girasse verso di lei, fece attenzione a quello che attraeva la sua attenzione. Mentre il resto del gruppo praticava gli incantesimi che lui stesso aveva comandato loro (ed alcuni che il professorCarpatius aveva suggerito loro) si dedicava a scrutinare le librerie. Concentratissimo, andava libro per libro, cercando sempre qualcosa nella facciata. Ed ancora col suo viso di semi delusione, tornava a cercare, uno alla volta... - Ancora non trovi il libro, vero? -domand Lavanda, avvicinandosi da dietro. Cal e Padma la seguivano da vicino. Harry si gir di scatto, sospirando - E sei sicuro che non labbia lei? - Molto sicuro-rispose, sistemandosigli occhiali -lo ha dimenticato nella Sala Comune, lho visto. Dietro Padma, spuntavano le teste di Seamus, Dean e Terry, interessati dalla conversazione. La maggioranza aveva abbandonato la pratica. - Bh, non abbiamo quello libro, ma abbiamo trovato qualcosa che pu interessarti... -parl Terry, cercando di sorridere. Harry apr gli occhi, in attesa. Seamus si affrett, piazzandosi di fronte al gruppo. - Ricordi che quella volta, quando siamo venuti a conoscenza di chi Stella, ti ho insegnato alcune cose sugli Elfi? Bh, il fatto che mio padre un fanatico di loro. Ha molti libri al riguardo, sa molte storie e leggende... e mi sono ricordato qualcosa che forse ti dar coraggio. Harry incurv le sopracciglia, tra arrossito e diffidente. Tutti gli sguardi confluivano su di lui. - Che cosa ? Seamus strinse le labbra, mentre il resto sprofondava in un profondo silenzio. - Pap mi raccont una volta, quando ero pi piccolo, che nonostante le razze elfiche mantengano la purezza della loro specie per legge, non sempre tutti seguirono le regole. In realt, quasi mille anni fa, due elfi, uomo e donna, confessarono il proprio fascino per il mondo magico, piuttosto per una maga ed un stregone, in realt, e come siccomevenne considerato un orribile disonore, li cacciarono. E non ebberoaltro rimedio che abbandonare le loro terre per vivere in una citt comune, e l si mischiarono con i maghi. Secondo mio padre, furono molto felici; ebbero persino figli e tutto. E bh, quello che voglio dire, Harry, che forse voi avete un'opportunit dopo tutto... Katie si affrett prima che Harry aprisse la bocca. - Con tutto quello che hai fatto per Hogwarts, ci hai dimostrato che niente impossibile. Vedrai che presto avremo sue notizie... Harry process i fatti pi rapido che pot. Dopo, con lo sguardo fisso, osserv l'Esercito. Tutti gli sorridevano, salvo Cho, che sembrava non volersi trovare col suo sguardo. Lui sospir, senza perdere il rossore sulle guance. - G-grazie, lo terr in conto. No... Non mi aspettavo che vi sareste interessati tanto... Le sorelle Patil si scambiaronoun sguardo di rimprovero. Ma come non c'interessa? Andiamo, Harry. Si suppone che gli amici facciano questo... - Non siamo solo amici-intervenne Justin, mentre Ernie assentiva al suo fianco-Siamo un gruppo, come una fratellanza... Se uno di noi ha bisogno di aiuto, non mancheremo mai di darglielo... - Se non ci credi, domanda a Theresa-parl Hermione, sorridendo-Sacrific tutto un pomeriggio del suo studio per spiegare a Ginny e Luna come fare una buona lettera astrale. Theresa sorrise debolmente, mentre Ginny e Luna gli strizzavano un occhio. Anche una Serpeverde pu venire in tuo aiuto quando meno te laspetti disse lei, eloquente, mirando verso il blasone della sua uniforme.

- Draco ci ha detto come entrare al corridoio dell'ala ovest, ricordate? - disse Ginny. Ronsbuff. - Chiaro, ma solo perch lhai ricattato. Bella generosit... - Non essere risentito, Ron -lo rimprover Dean Al meno vi ha aiutato, non cos? Per il momento basta questo... -Dopo l'ultima parola, si gir verso Harry, mantenendo il sorriso-ti abbiamo visto molto solo ultimamente... e va bene, se quello quello che vuoi. Ma puoi contare su di noi in qualsiasi momento... - Inoltre-intervenne Hannah -... spremeremo la memoria di Seamus per trovare pi dettagli incoraggianti... La maggioranza sciolse una risata, e bench Harry non ridesse, si sentiva profondamente commosso. - Grazie- mormor di nuovo. Ricev come risposta vari pollici in alto, strizzate d'occhio, sorrisi e gesti. - Bene... basta sentimentalismi-disse improvvisamente Zacharias, nel suo usuale tono indolente. Harry lo prese come qualcosa di divertente-non so voi, ma io ho molti compiti da finire. Hermione fu la prima ad appoggiare la mozione. Senza proteste, la sala si svuot poco a poco, mentre dal fondo del corridoio tornava ad ascoltarsi la voce di Cho, isterica. "S, certo, studiare. E qualcuno pu dirmi dove lo far?. Nonostante tutto il carico accademico, durante il resto del mese la vita trascorse con normali nei corridoi di t Hogwarts. La Primavera aveva liberato i giardini da quella bianchiccia rugiada, non c'erano quasi pi foglie gialle nei sentieri, gli alberi cominciavano a mostrare i loro germogli, godevano del sole pi tiepido di mattina, e non avevano bisogno oramai di tanta legna nelle Sale Comuni. Harry si era abituato gi ad usare il piccolo riposo prima di Cura delle Creature Magiche per camminare per di l... ascoltare la brezza e sentirla nel suo viso. La solitudine non l'angosciava; lo rilassava, gli dava pace, ma in fondo sapeva che sarebbe stata una cosa passeggera. Che lo preparava solo per qualcosaltro, per quello che sarebbe venuto. Inoltre, Sirius gli inviava continue lettere di saluto(poich non poteva apparire alla vista e pazienza di tutti) e trovava sempre qualche membro dell'ESche lo convinceva a giocare una partita a spara schiocco, o di scacchi, o semplicemente integrarsi ad un'animata chiacchierata sugli ultimi risultati del Quidditch internazionale o sulle difficolt della Materializzazione. La classe di Vitious(insieme a quella di LibertusCarpatius che gli stava insegnando nuovi incantesimi di disarmo pi poderosi) era diventata improvvisamente popolare, soprattutto per quelli del sesto chi vedevano sempre di pi vicino l'esame di fronte alla commissione speciale di magia. Si ripeterebbe la stessa tensione pre-gufo? ... Ancora cos, l'unica materia che aveva sofferto un cambiamento radicale era Pozioni. Il professorPitonormai era un mese che non si presentava, ma apparentemente aveva lasciato tutto ben pianificato in caso di assenza. Lasci compiti specifici per ogni classe senza lui, e alla fine dell'ora, appariva MadamaChips per portarsi i piccoli campionari di vetro e cos mettere il voto. L'ambiente del salone era quasi sempre silenzioso, ma senza la sbuffata compassionevole del professore sulle loro teste, tutto diventava pi gradevole. Da allora, il rendimento di tutti-soprattutto di Neville-era accresciuto. A poco a poco l'infermiera pass ad essere pi che un'esattrice di lavori, e di passare solo alcuni minuti ogni classe, alla settimana seguente rimase mezz'ora (Solo in casoaveste qualche dubbio") poi un'ora completa (" che vorrei spiegarvi un piccolo dettaglio sul compito della volta scorsa... "), e dopo tutta la lezione ("Preferisco soprintendere l'elaborazione completa del lavoro. Non vi importa se rimango, vero?). Senza che nessuno glielo chiedesse anche se qualcuno ci stava gi pensando da tempo tempestivamente prese le redini del corso, chiarendo ad ogni momento che si trattava di una semplice "sostituzione", e che non voleva togliere l'impiego a nessuno. Tutti assentivano, in nocenti, trovandologiusto, ma se avesse chiesto una votazione ad alzata di mano, era probabile che pi della met del salone avrebbe scelto di rinunciare al professor Piton. Ma, tutto al suo tempo. Arriveril momento di parlare di ci. Per la distensione che provocava in ogni classe, la maggioranza degli alunni non sentiva rimorsi di criticare di fronte a Madama Chips il professor Piton. Lei ascoltava sempre le opinioni, distintamente silenziosa, e malgrado non perdesse momento per difendere la qualit ac cademica ed istruttiva del professore Piton, corrugava il cipiglio con dispiacere ogni volta che qualcuno si lamentava per i suoi brutti trattamenti. Inoltre, durante le classi tornava a spiegare alcune istruzioni nel caso in cui qualcuno non avesse compreso, ed aiutava ai pi distratti, bench solitamente in un tono di sgridata. Nonostante questo, non c'erano oramai pi ronde ingiuntive tra i paioli o scherzi satirici contro i pi deboli; lei era sempre disposta a cooperare se era necessario. La cosa impor tante che imparate" diceva a voce bassa, provocando pi di un sorriso di alito. Ma non si trasform in un angelo n niente che gli somigli; tutti conoscevano l'infermiera da molto, e sapevano che il suo carattere era tanto o pi esplosivo di quello dello stesso Piton. Tuttavia, il suo metodo di insegnamento distava molto da quello che applicava il vecchio dai capelli grassi, e bench fosse molto severa ed esigeva lavori impeccabili ed esatti, metteva voti molto alti se lo meritavano. In realt, Neville non aveva avuto mai una media tanto elevata in Pozioni come ora. Chiss

cosa direbbe la nonna nel saperlo! Durante quelli giorni, e sfruttando che il tema comune in tutti i corridoi era l'irruzione di MadamaChips nella classe di Pozioni, Harry, Hermione e Ron aspettavano con ansia la consegna della Gazzettadel Profeta tutte le mattine. Cercando di dissimulare, prendevano il giornale, un paio di biscotti e correvano a leggerlo nella Sala Comune, portandolo dopo a Sirius affinch venisse a sapere le notizie lui stesso. Era abbastanza tempo che non si sapeva niente di Minus. Che cosa era successo con lui? Caramell avrebbe corroborato la versione di Sirius? Ma le pagine non gli davano questa informazione. Non c'era niente sul "Pericoloso Fuggitivo Sirius Black" o qualcosa che a lui si riferisse. Un'altra volta, ed incrociando le dita affinch l'inferno di Felpato finisse, non rimaneva loro pi che sperare. Una di quelle mattine, tutti e tre seduti davanti al giornale, sentirono il ritratto della Signora Grassa aprirsi con strepito. In realt, l'ascoltarono esclamare: Ecco, ecco, bambina! Che prepotenza! ", ed in pochi secondi, scorsero il capello di Ginny. Hermione fu la prima a saltare dalla sedia. Esuccesso qualcosa di brutto? Ginny si appoggi su una delle poltrone per riprendere fiato. Allora sorrise. Non ci crederete... Anche Ron e Harry si raddrizzarono, curiosi. Lo sguardo sorridente di Ginny and fino agli occhi di Harry che si sent improvvisamente coinvolto. - E successo qualcosa a Sirius? Ginny sbuff, divertita. - No... lui sta molto bene. - Allora che cosa c! Non ci tenere col dubbio... - chiese Ron, un po nervoso. Lei alz un sopracciglio. - Lasciami parlare, ok? -gli disse, mutando dopo in un nuovo sorriso - non potete immaginare chi c ora nell'ufficio del professor Silente! Il cervello di Harry, rapido, si trattenne nella sua idea pi urgente. Ripeteva solo un nome. Che sia lei, per favore, che sia lei... - Stella? Silente sta con Stella? Ginny god del tono di Harry pronunciando quel nome, ma non ebbe altro rimedio che negare sottilmente con la testa. Harry abbass lo sguardo, scoraggiato, e questo la fece saltare. - No, Harry, aspetta! Non Stella, ma qualcuno che pu portarci fino a lei... - Chi? -si affrett a domandare Hermione, inquieta. - Quella ragazza che andava sempre con lei... Erad... Arino... - Erendil! -corresse Hermione, animata- la sua dama di compagnia... - Chi? -disse Ron, confuso. Harry gli fece un gesto. - Io lho vista un paio di volte... non si staccava mai dal suo fianco -disse Harry, abbassando lo sguardo per ricordare. Ginny assent. - Ed ora sta qui... venuta senza la delegazione. Luna lha vista salire nell'ufficio del Preside alcuni minuti fa, e sono corsa subito ad avvisarti! Ron si gratt la testa, diffidente. - Luna? - S, Luna-ripet Ginny, sprezzante -Io mi fido di lei. Se tu non lo fai, non importa. Nessuno ti ha invitato a venire... - Ad andare? Dove?

Hermione socchiuse gli occhi, impaziente. - A vedere Erendil, che altro! -esclam, prendendo Harry per un braccio-non perdiamo altro tempo... non avremo mai un'altra opportunit come questa! Harry annu, e bench lo stomaco gli si fosse annodato dai nervi, cammin, deciso, fino al ritratto della Signora Grassa. Il resto lo segu senza dire niente... senza pensare se quell'elfa gli avrebbe dato buone o brutte notizie. La cosa migliore era non affrettarsi. O non illudersi.

Cap.

XXIV: Attesa e Conto alla Rovescia

Ginny fu la prima a girare l'angolo verso il Gargoyle. Il corridoio era vuoto, ma da lontano potevano ascoltarsi i passi e le conversazioni della scolaresca, diretti alla Sala Grande per il pranzo. Ma nessuno dei quattro Grifondoro aveva fame. Il nervosismo aveva impedito loro di parlare, imbattendosi con vari compagni circondati d un silenzio a sospettoso. Harry aveva ripassato nella sua testa le frasi esatte che avrebbe detto, cos come tutte le alternative plausibili, perfino la pi estrema (per adesso) aveva una soluzione. "Se non troviamo Erendil", pensava, affrettandosi dietro Ginny, "... non importa. Sicuramente il professorSilente sa come comunicare con gli Elfi. Gli spiegher il mio problema... non si negher a..." La mano di Hermione sulla sua spalla lo riport a terra. Alz lo sguardo, rapido, ed allora lo vide. Due persone, circondate da un strano splendore, si allontanavano a gran velocit dalla porta vicino al Gargoyle. - Hey, aspettate! -grid Ron, correndo dietro Ginny. Questi si girarono. Portavano un mantello da viaggio azzurrino che li copriva dalla testa ai piedi, spiccando dai loro vestiti impeccabilmente bianchi. Uno era un uomo dallo sguardo rasserenante, capelli oscuri e mani grandi. Quando li vide avvicinarsi, invece di retrocedere o sorprendersi, sorrise loro con cortesia. Lei, d'altra parte, fece una smorfia di reticenza. Appena spuntavano un paio di ciuffi del suo lungo capello, ma la cosa pi imponente erano i suoi occhi, vistosamente lilla. Ronrimase a bocca aperta, estasiato,fermandosi alcuni centimetri di fronte a lei, bench torn subito in s ricevendo una gomitata di Hermione nelle costole. Sbuff, infastidita, e poi torn a guardare l'Elfa. All'opinione anche Harry era rimasto senza parole. Erendil torn a fare un gesto di distanza, cercando qualche indizio su che cosa fare nello sguardo d suo el accompagnatore. Lui assent lievemente verso il gruppo, fece un piccolo inchino con la testa verso l'elfa e ritorn alla sua strada. Hermione trem, come se quell'imponente elfo avesse voluto trasmettergli qualche tipo di sentimento di pace. Appena spardai loro occhi , i quattro sguardi confluirono su di lei. - Dobbiamo parlare con te... -preg Ginny, affrettandosi. Sfior una delle sue braccia, a l'elfa si allarm. Ginny, paonazza, fece due passi indietro. - Non mi permesso di parlare con gli Istaris-spieg, tranquilla. Gir lo sguardo verso dove Hyarion era sparito. - Non ti toglieremo molto tempo, lo promettiamo-si affrett a chiarire Hermione, nervosa. Non gli piaceva lo sguardo di Erendil... le faceva sentire come un topo di laboratorio. - Vogliamo solo sapere su Elen... su Elener-balbett Ginny, repentina. Gli costava un sforzo enorme dover pronunciare quel nome. Il resto assent. - Non abbiamo avuto il tempo per salutarla -spieg Ron, tentando di guadagnare terreno. Lei si strinse appena nelle spalle. - Se solo questo, gli far arrivare i vostri saluti appena ritorno... Il muro psicologico che costruiva secondo a secondo era sempre pi alto, ma non abbastanza da essere scalato... Vedendo che nessuno pronunciava parola, l'Elfa diede il tema per concluso. Sorridendo a met, si gir verso la scala. - In realt... -cominci a dire Harry, in un tono profondo. Lei si gir per la sorpresa, come gli altri -... vogliamo

salutarla noi stessi... se non ti dispiace. In un secondo che divent eterno per tutti, gli occhi di Erendil sembrarono riempirsi di comprensione. Mosse leggermente la sua testa, avanz un passo verso il gruppo e corrug la fronte, curiosa, scrutinando il viso di chi aveva parlato. Ginny not che il suo mantellonon faceva neanche un rumore sfiorando il suolo. - Sei tu Harry Potter, non cos? Harry sgran gli occhi, inghiottendo saliva. Senza sapere se faceva la cosa corretta, assent. Hermione sopport la respirazione, come Ginny, ma subito accadde una cosa inaspettata. Dietro la risposta di Harry, Erendil sospir. Rilass le spalle, abbass lo sguardo in segno riflessivo ed un le sue mani, stringendo con pi forza il rotolo di pergamena tra le sue dita. - Avete idea del pericolo che sto correndo per parlare con voi? -disse, abbassando il tono di voce. Senza dissimulare, guard in tutte le direzioni prima di pronunciare la seguente frase-Il consiglio mi espellerebbe, ed il mio Aranel rimarrebbe completamente senza protezione... -spieg, e prima che chiunque dei Grifondoro cercasse di delucidare che cosa era quello che questa tentava di dire, torn ad ascoltare la sua voce- Mi permesso di parlare solo con Albus Silente, e siccome non si trova nel castello, devo ritornare immediatamente... - Ritornare? E dove...? -domand Hermione, precipitando le parole. Erendil alz un sopracciglio- Va bene, non devi dirci l'ubicazione esatta... Solo... Vogliamo solo parlare con lei, questo tutto. Come se quelle parole fossero provenute dalla parete, gli occhi di Erendil ignorarono Hermione e tornarono a posarsi su Harry. Lui, pensando a cosa dire, non separ lo sguardo. - Si spos gi, vero? -domand, tentando di dissimulare la sua angoscia - cio, la cerimonia... E stata gi effettuata la cerimonia? Ella sospir un'altra volta. - No, Almi Wilwarin stato rimandato. La sicurezza del mio Aranel viene prima di tutto -rispose, quasi complice. Harry si impegn a reprimere un sorriso -... ma non sar per molto tempo. Ci sono gi nuova data e posto, molto presto... Ginny chi aveva sorriso dopo la notizia, cambi umore appena dopo alcuni secondi. - Questo vuole dire... bh, vuole dire che abbiamo ancora tempo... per parlare con lei, mi riferisco-balbett, scambiando un sguardo di approvazione col resto. Harry assent veementemente. - Vogliamo solo chiacchierare con lei un momento... -chiar Ron, in tono di supplica. Nuovamente, gli occhi di Erendil facevano sentire al gruppo come se l'unico presente fosse un giovane dai capelli neri e begli occhi verdi dietro un paio di lenti. - Una luce molto speciale deve coprire Harry Potter affinch il mio Aranel lo menzioni nei suoi sogni... -disse improvvisamente, e lo stomaco di Harry si strinse con forza. Lei dubitava, era troppo notorio, ma qualcosa diceva loro che cercava di cedere - Solo... vogliono salutare? Tutti assentirono all'unisono. - Solo quello-parl Hermione, rappresentando il gruppo-Se puoi darci una direzione, o una civetta orientata da voi, chiss riusciremmo ad inviare... - Ehm... c' qualcosa di meglio, e pi rapido che la posta Istari- l'interruppe, dimostrando ora una profonda pena. Chiuse gli occhi, prese aria e torn a parlare- non dovrei oppormi ai propositi del consiglio, ma Elener sta soffrendo e... se parlare con voi rialza il suo spirito... - Parlare con lei? ripet Ginny, animata - Vuoi dire che potremmo vederla... stare con lei? Erendil assent, stringendo le labbra. Si nascose ancora di pi sotto il suo cappuccio. - Sapete come usare il Narasto? Harry, Ginny e Ronalzarono esattamente in contemporanea il sopracciglio destro. Mentre, Hermione si batteva la tempia col pollice. "Narasto, Narasto..." ripet, tentando di ricordare... e giusto prima che l'elfa perdesse la pazienza, Hermione fece un salto. -" Polvere di Fuoco!" - grid, girandosi verso i suoi amici affinch riuscissero a capire E cos? Stai parlando della PolvereVolante! Ginny e Ruonsospirarono di sollievo, sorridendo con nervosismo. Erendil, da parte sua, non sembrava molto contenta ascoltando la spiegazione di Hermione. - L'arroganza Istari non smetter di sorprendermi... Polvere Volante! Che delusione. Quello che hai menzionato con tanta semplicit, appartiene al lascito millenario del mio ancestros verso voi, umani. Il Narasto fu un regalo al mondo Istari, molto tempo fa, per aiuto concesso... E hanno commesso l'audacia di malversare il suo nome!

Hermione fece un paio di passi indietro, notoriamente imbarazzata. Il resto deglut. Ci dispiace molto... n-noi non... non sapevamo che... Arrogante, elev il mento dietro un sguardo di dispiacere. - S, l'ho ascoltato gi. Solitamente i giovani Istaris non sanno niente... Ma non questo il nostro problema -pens, trattenendosi alcuni secondi dopo avere ammorbidito il suo gesto di disturbo- Sapete usare il Narasto, s o no? Tutti assentirono, incapaci di contraddirla. Fisicamente, era esattamente come loro, approssimativamente della stessa et, ma la forza ed altezzosit delle sue parole le facevano sembrare abbastanza grande. - Allora... abbiamo bisogno di un camino... -cominci a dire Hermione, come se volesse rimediare la sua audacia Qualunque camino? Lei sbuff, impaziente. - Indubbiamente no! Non dicesti che sapevi usarlo? -inquis, e senza aspettare risposta, continu la frase-c' Solo un camino in questo castello che capace di collegarsi coi nostri terreni... Questa volta, fu Ginny che si affrett. - Quello della stanza di Stella... -afferm, sicura, ma notando che Erendil corrugava il cipiglio con quasi ira, tossicchi- V-voglio dire, la stanza di Elener... L'elfa assent, bench reticente. - Quando arrivammo, Ingolmo, il nostro leader, abilit il Narasto nella sua stanza in caso succedeva all'improvviso qualcosa. E visto che successo, dovemmo scappare prima, e nessuno ha sciolto l'incantesimo. Se non mi sbaglio, il canale ancora aperto... Harry scambi con Ron un sguardo fomentato. Quindi sospir. - Quel camino... collega con la sua stanza... l dove siete voi? Lei neg. - Collega con la sala principale... -corresse, per dopo evitare il suo sguardo, mordendosi il labbro inferiore-Sar molto rischioso... ci sono sempre molte persone che la frequentano... e se notano che un Istari sta usando il Narasto, le conseguenze possono essere fatali... Per la prima volta dopo molto tempo, Harry sent la voglia di correre qualunque rischio. - Va bene, lo capiamo... e se qualcosa ci succede, tu non avrai responsabilit alcuna-disse, forte e chiaro. Ginny e Hermione sorrisero davanti al suo gesto-Hai la mia parola. L'Elfa torn ad esaminarlo da sopra a sotto, dubitativa. Sospir, e dopo fece a capofitto un lieve inchino. - Se il mio Aranel si fida di te, io non ho ragioni per non farlo. Harry sorrise, caldo. - Allora... Come faremo per eludere tutte quelle persone? Erendil fece un gesto rapido, facendo che il gruppo attaccasse le teste per sentire meglio. Lei, ci nonostante, si mantenne ad una distanza prudente. - La cerimonia sar il 4 di aprile. Secondo le nostre tradizioni, il mio Aranel deve passare senza compagnia l'ultima ora prima dell'evento. Io stessa la porter fino alla sala. Quindi, dovetearrivare alle nove in punto... altrimenti, non avrete un'altra opportunit. Tutti assentirono, nervosi. - durante le ferie di Pasqua -parl Ron -Al meno non dovremo preoccuparci di Gazza. Harry sospir; aveva un nodo nella gola. Grazie-gli disse, in attesa. Lei sorrise forzatamente. - Non lo faccio per voi... lo faccio per Elener-specific, tagliente. Nessuno mosse n un muscolo - Ha sofferto gi quanto basta per la nostra gente... Mi rifiuto di vederla soffrire per un paio di Istaris. Va bene, era comprensibile. Nessuno fece commento, perch non valeva la pena. Sospirando di nuovo, sistem il suo cappuccio fino a che appena si affacciasse il suo naso. - Buon viaggio-disse Hermione, non molto convinta. Erendil la guard fissamente, un secondo prima di darloro la schiena e sp arire dietro l'angolo. - Nove in punto-ripet, inchiodando lo sguardo su Harry - non lo dimenticate. -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ La prima cosa che fece Harry ritornando alla sua stanza fu scagliarsi sul suo baule e frugare tra le sue cose alla ricerca del suo "Promemoria di Doveri", quel peculiare regalo di Hermione per un Natale passato. Ma non aveva nessun compito o prova che segnare, bens una data molto pi importante: Appuntamento con Stella, Quattro aprile. In fondo, non aveva perch segnarlo; sapeva che non lo avrebbe mai dimenticato. La cosa importante

era... che cosa gli direbbe? Come incomincerebbe? ... Durante quella settimana il suo stomaco fu pi sensibile del normale. Aveva perso gi praticamente l'appetito. Bench non sapesse bene perch; non doveva presentarsiallesame dei M.A.G.O oad un appello nel Ministero di Magia. Era solo un quasi appuntamento con una ragazza... Va bene, non era una ragazza qualcunque, ma tanto nervosismo era assurdo. Lavrebbe vista un paio di minuti dove dovrebbe condensare, con prudenza e tatto, mesi e mesi di riflessione. Sospir. Lunica cosa che doveva fare era augurargli buona fortuna. Dirgli che, nonostante tutto quello che era successo e tutta la rabbia che aveva sentito, era riuscito a capire perch fece quello che fece. Che avrebbe sempre un amico all'altro lato del mondo... E cos, senza altro da fare, lasciarla andare. Lasciarla andare. Poteva farlo in realt...? - Harry... Terra chiama Harry Potter... Vuoi stare attento? Confuso, Harry si trov con lo sguardo impaziente di Lavanda Brown dopo alcuni secondi. Aveva perso completamente la nozione del tempo, ingarbugliato nei suoi pensieri... Scusandosi goffamente, prese il suo recipiente vuoto e and a riempirlo allo stagno. La sua lezione di oggi era stata, letteralmente, immergersi in una pozzanghera di fango ed acchiappare ad un Piare, una specie di maiale in miniatura che non aveva nessuna qualit speciale... salvo sputare una strana sostanza appiccicosa. Dovevano acchiapparlo e pulirlo, cosa che provoc una smorfia di schifo generale quando Hagrid pronunci le istruzioni. Come quasi tutte le creature che il Guardaboschi normalmente gli presentavaad ogni opportunit, quel Piare provoc un rifiuto immediato nella scolaresca, ed ancora quando vari di essi accett arono il compito senza altra logica dell'obbedienza accademica, Hagrid non faceva altro che chiacchierare sulla bont ed efficienza dei suoi nuovi oggetti di classe. Secondo la sua storia, i Piare erano capaci di trovare le direzioni corrette tanto o pi accuratamentedei Thestral, ma il loro vantaggio radicava in che, essendo tanto piccoli, potevano nascondersi nel cappello, in una borsetta comune o sotto il mantello, trasformandosi in favolose bussole a portata di mano. In altre parole, completamente inutili" sussurr come sempre Draco al suo gruppo, e questi soffocarono una risata. Indubbiamente chi rise alcuni minuti dopo furono vari Grifondoro, poich Goyle spruzz di fango la camicia di Draco cercando di prendere uno dei maiali. Hagrid li aveva avvertiti di usare l'equipaggiamento di sicurezza che aveva portato per tutti, ma il biondo, per variare, si era rifiutato di usarlo. "Lui" se l cercata disse Ron al semigigante, al tempo che questo cominciava a camminare verso il gruppo di Serpeverde. Ma non riusc ad arrivare fino a l. La figura di Harry devi presto la sua attenzione, come l'aveva fatto durante gran parte della lezione. Aveva percepito il suo raccoglimento per vari minuti, ma non volle avvicinarsi. Inoltre, n Ron n Hermione potevano parlare per lui; secondo la sua percezione, non era solo la faccenda di Stella che l'aveva ridotto in quello stato. E non stavano molto lontano: in realt, era tutto, tutto quello che successe tanto rapido. L'arrivo degli Alti Elfi, la vera identit di Stella, il ritorno di Siri us, la possibilit di portare suo padre di nuovo in vita... Erano molte cose per processarletutte insieme, specie per un giovane che ha passato gi pi penurie e sventure che chiunque dei suoi congeneri. Mentre vedeva il cadere dall'acqua che rimbalzava in fondo del recipiente, ascolt la voce di Hagrid a nnunciare il termine della lezione. Era l'ultima della giornata, per quello che il campo fu prontamente deserto; l'aroma della cena, un delizioso stufato di pollo, arrivava fino ai giardini. Ogni gruppo lasci il suo Piare in un piccolo recinto e corsero alla sala da pranzo. Harry, da parte sua, non sent la necessit di affrettarsi. Con ogni tranquillit, si tolse il grembiule contro le macchie, si liber di quella schifosa bava appiccicosa, simile ad una ragnatela, (Diffindo!) la quale era aderita ai suoi guanti di cuoio di drago, e pul i suoi occhiali con la camicia. Quindi guard verso il cielo; era molto che non cera un imbrunire tanto caldo come quello. - Tutto bene, Harry? Prima della voce di Hagrid, sent le impronte di un conosciuto cane. Mentre si girava, mise la sua bacchetta nella tasca della sua tunica, si inclin un po' e accarezz le orecchie di Thor, dopo alz gli occhi verso il semigigante. Sorrideva, bench preoccupato. - S, tutto bene, Hagrid... Lui assent, mentre guardava di traverso l'entrata del castello. - Non vorresti accompagnarmi un momento? Stavo per fare un po' di t... Harry strinse le spalle, ma Hagrid sospir, animato. Thor si affrett alcuni metri, apr la porta della capanna e si gett nello zerbino. Harry avvicin le mani al camino. - Sento che vuoi parlarmi specialmente di qualcosa... - cominci a dire, lasciando Hagrid di stucco. Non avrebbe aspettato una domanda tanto diretta. - Ehhmmm... in realt no, Harry. ma... molto che non mi venite a trovare e che non chiacchieriamo... e volevo solo accertarmi che stessi bene.

Per innocenza o qualcosa di sopore, Harry volle credergli. - Io sto bene, te lho detto... ma poich lo menzioni... E molto che non ti vediamo. Certo che siamo venuti a trovarti, ma non ci sei mai. Non continui a tentare di convincere i giganti, vero? - Hagrid strinse le labbra, evadendo il suo sguardo, incapace di rispondere - Hagrid! - Non quello che credi, Harry... lascia che ti spieghi... -balbett, un po nervoso. Lasci la teiera sul tavolo, liberando una piccola stele di vapore al suo passo-non sono ritornato alle montagne. Mi ordinarono di abbandonare la missione. Tuttavia... qualcuno ha preso il mio posto. - Madame Maxim? disse, quasi certo di indovinare. Hagrid neg. - Io non l'avrei pensato mai... se me l'avessero dettovari mesi fa li avrei presi per pazzi! Ma, date le circostanze, e per tutti i cambiamenti che ha avuto... io... io ho pensato che chiss potesse funzionare. Harry contenne la respirazione. - Non mi dire che... -Hagrid evit il suo sguardo, assurdamente sbalordito nella sua tazza di t-Hagrid, hai mandato Grop sulle montagne! quasi un suicidio! - Lo so, lo so! -esclam, facendo un gesto di tranquillit- Anche io ho pensato che era assurdo... ma lo stesso Grop si offerto, e Silente si fida di lui. Stupito per la rapidit in cui il mezzo fratello di Hagrid aveva imparato la lingua, port una mano al suo mento. - E hai avuto sue notizie, almeno? Sei sicuro che ancora in vita? Dietro la spessa barba del semigigante si affacci un sorriso di soddisfazione. - Pi che quello... molto pi che quello... Il cervello di Harry cominci a funzionare senza che il suo padrone glielo chiedesse. Corrug la fronte, ricordando. - Non avr a che vedere con un certo episodio di questo inverno... con un rumore da brivido, l'incidente dell'insegnante McGranitt ed un gruppo di bambini atterriti nella mia Sala Comune? Questa volta, il sorriso di Hagrid era superfluamente eloquente. - Non posso dirtelo... ma posso avvisartisi non entrare per un po' nella Foresta Proibita. Ti avviser quando le cose si calmeranno. E che Gropy sta facendo un lavoro eccellente, sai? Sono molto orgoglioso... - Ma, Hagrid... -disse Harry, sorpreso - Che diavolo stava facendo Grop per provocare tale rumore...? - Mi dispiace, Harry-disse il guardaboschi, cercando di dimostrare seriet-Sono questioni confidenziali. Dell'Ordine, sai gi. Non posso commentare niente. - Io sono parte dell'Ordine! - grugn lui, affrontandolo. Hagrid inghiott saliva. - Calma, Harry... Saprai gi. Non sta nelle mie mani spargere i segreti. Se il professorSilente confid alcune cose a Hermione, deve avere avuto le sue buone ragioni per... - Che il professor Silente fece che cosa...? Hagrid deposit violentemente la sua tazza sul tavolo, concentrandosi nella sua immagine. Sospir, nervoso. - Non avrei dovuto dirlo, non averi dovuto dirlo... - Ma lo hai gi fatto -condann Harry, abbattuto, lasciandosi cadere sulla sedia -Tutti sanno tutto... meno io. Ultimamente sono stato il meno informato della realt... Fino a quando vogliono continuare cos? Quando impareranno che occultarmi la verit mi fa pi male che niente? ... -Abbass lo sguardo in segno di stanchezza, per dopo parlare in tono depresso Anche tu sapevi gi su Stella, vero? Hagrid non seppe come negarsi. - Il professorSilente lo disse a tutti i professori all'inizio dell'anno. Ma ci fece promettere che non lo avremmo detto a nessuno, perch poteva essere molto dannoso per lei ed allora... - S, s... almeno quella storia la conosco gi-concluse, alzandosi. Lasci la sua tazza di t intatta sul piattello-ci vediamo, Hagrid... Questa volta non si inclin per accarezzare Thor. Con lo sguardo perso nell'orizzonte, prese la maniglia della porta e la gir per uscire. Una brezza calda entr per la fenditura. - Harry... -lo chiam Hagrid, seguendo col suo tono di preoccupazione. Harry si trattenne nella soglia, girandosi a met- ..non l'incolpare, ok? una brava ragazza. Perse suo padre quando era molto piccola, come t e... neanche ricorda il suo viso, ecome se questo non bastasse, ha dovuto vagare la sua vita intera pur di sopravvivere... Non l'ha passata bene, per niente bene. Ha sofferto... tanto quanto te, ma tu hai un gran vantaggio... -disse, guardandolo direttamente questa volta-Tu puoi scegliere. Puoi decidere che cosa fare con la tua vita. Lei no.

Harry non seppe che cosa rispondere. All'improvviso la sua gola era tanto secca che gli costava pronunciare su ono. Indovin solo ad assentire lievemente, evitare lo sguardo del suo amico e chiudere la porta oltre a s. Appoggiato nel legno, sospir profondamente. Non dovevano ricordar glielo ad ogni secondo, lo sapeva gi. Stella non poteva prendere le redini della propria vita... ha una responsabilit da compiere e questo implica autoannularsi. Rimanere alla grazia di altri, compiere aspettative altrui, sposarsi tanto giovane e senza nemmeno conoscere il fidanzato... Harry strinse i pugni, impotente davanti alla situazione, davanti ad una nuova prova nella sua strada Forse, nel . suo appuntamento aPasqua, gli direbbe qualcosa pi che solo "addio"... - Harry, qui stai! Attraverso gli ultimi tratti di luce del tramonto, scorse Hermione correndo tra l'orto di zucche di Hagrid. Sospirando di nuovo, fece un gesto di disturbo. - Harry, ti ho cercato dappertutto... Remus vuole parlare con noi- spieg, facendo un gesto affinch si avvicinasse. Harry non si mosse, statico nella soglia della capanna, per quello che Hermione alz un sopracciglio -Va... Va bene tutto? Lui non rispose. Solamente incroci le braccia, scese la scalinata ed intraprese la rotta verso il castello. Hermione, confusa, dovette tornare a correre per raggiungerlo. - Harry, aspetta! -grid, prendendolo dopo per una spalla affinch si girasse - Che cosa ti succede? E successi qualcosa di brutto? - Bh, divertente - disse, in tono ironico- la prima volta che non sai quello che succede. Per caso... il professor Silenteha smesso di raccontarti i suoi segreti? Hermione trattenne il respiro. Per un spesso secondo incrociarono uno sguardo provocatorio, ma Harry non lo sopport troppo e riprese la sua strada. Lei non ebbe intenzione di chiamarlo n seguirlo; i suoi occhi erano pieni di lacrime, lacrime che lui non riusc a notare. L'aveva ferita col suo commento? Chiss, ma non volle pensareci. Hermione normalmente oltrepassava qualunque laccio affettivo pur di invischiarsi in questioni segrete, misteriose. Forse era la sua forma di sentirsi superiore, chi lo sa, ma non sarebbe stato lui a sviscerare il caso. Aveva gi sufficienti cose da risolvere. Se lei voleva-e, ugualmente, capiva la collera di Harry-avrebbero avuto tempo di parlare pi avanti. Indubbiamente, quando arriv all'entrata principale, not un certo dettaglio importante: non aveva idea di dove dirigersi. Hermione dovrebbe essere stata la sua guida, ma doveva essere abbastanza lontan da lui in quel a momento. In che posto voleva che si riunissero Remus? - Harry... finalmente. Dove sta Hermione? Remus Lupin sorrideva ampiamente sotto la luce tenue di uno dei candelabri dell'entrata. Portava un grossomantello da viaggio, una sciarpa grigia al collo ed un paio di pergamene nella sua mano. Vicino a lui, Minerva McGranitt, Ron e Ginny aspettavano. Harry si avvicin, un po' nervoso. - Non lo so... Mi ha detto che volevi vedermi e poi sparita. Ora verr. Remus assent, bench desse la sensazione che presentiva qualche tipo di problema. Ancora cos, sugger al gruppo che chiudesse il circolo per non doveralzare la voce. - Vengo solo per alcuni minuti... devo ritornare a Grimmauld Piace immediatamente, ma credevo che vi interessasse sapere le buone notizie. Senza sapere di che cosa si trattasse, i suoi quattro interlocutori sorrisero all'unisono. Era gi tempo che non ascoltavano una notizia gratificante, di qualsiasi cosa fosse, bench Harry avesse un impulso... - su Sirius? -domand, e Remus annu immediatamente, poggiando la sua mano libera sulla spalla di Harry. - Arthur mi appena ha avvisato. Il consiglio dei Crimini Violenti valut le prove... e ha determinato la sua innocenza! -esclam, tanto animato che sembrava irriconoscibile. La McGranitt un le mani all'altezza del petto, emozionata, mentre Ginny e Ron emettevano suoni di entusiasmo. Harry non riusciva nemmeno a parlare -Secondo quello che mi ha raccontato tuo padre, Ron, la sola presenza di Peter nel ministero ha fatto drizzare i capelli a parecchie persone. Dice che si rifiut moltissimo di dare la sua dichiarazione e che giurava la sua innocenza ad ogni secondo, ma l'apparizione di Severus stata cruciale per... - Piton? -parl Harry, interrompendolo, disperdendo in parte il sorriso delle sue labbra - Che cosa faceva l Piton? - Professor Piton -corresse Remus, abbastanza serio- Lui, come gi sai, non un semplice maestro di Pozioni, bens un esperto nella materia. Giusto in tempo, apparso negli uffici del consiglio con una buona porzione di Veritaserum... I dettagli della dichiarazione di Peter sono confidenziali, solo Caramell ed i giudici conoscono ogni

parola che uscita dalla sua bocca, ma almeno sappiamo che confess la retata contro i Potter, il massacro di Babbani e linnocenza di Sirius... -continu spiegando, tanto rapido ed estasiato che ten deva ad impigliarsi col discorso- Felpato libero. ufficiale, e non mi sorprenderei che lo insigniscano per servizi resi al ministero... rise, mentre il resto faceva eco di ci. - Dovranno annunciarlo con una edizione specialedella Gazzetta del Profeta, spero... disse la McGranitt, allegra. Remus annu. - Cos suppongo. Sar la notizia del momento. - E che cosa succeder con Peter? -domand Ron - Andr ad Azkaban? Remus neg, preoccupato. - No... non possono portarlo l. La prigione in rovina... Le guardie provvisorie non sono ben allenate, non sanno realmente a che cosa si affrontano... Gli ostaggi staranno in stati deplorevoli, ma senza i Dissennatori possono recuperare leforze e provocare una nuova fuga. No, sarebbe molto pericoloso. non .. c' spazio l per un uomo completamente saggio. Potrebbe trasformarsi in un buon leader per uninsurrezione... pens, agitando la sua testa. Non voleva neanche pensarci - Caramell non correr il rischio di perderlo. Come ho capito... -mormor, come se non fosse sicuro di quello che stava per dire -...porteranno Peter nella prigione di Hogwarts. - Qui?! -esclamarono contemporaneamente Harry, Ron e Ginny. Remus e Minerva assentirono. - il posto pi sicuro... per adesso. Qualcuno dell'ordine lo vigiler 24 ore su 24. - Ma anche cos molto pericoloso! -pens Ginny, sorpresa-non sappiamo di cosa capace Minus... - Non c' da preoccuparsi, fidati di me. Star in buone mani... Ancora non molto convinta, Ginny annu. Ron, da parte sua, sembrava tranquillodalla risposta di Remus. Si fidava ciecamente della condotta dell'Ordine. - Il ministro non deve essere molto felice, non cos? -pens. La McGranittanticip Lupin. - Cornelius Caramell, per come stanno le cose, ha molto pi da perdere se prende una posizione difensiva. Ha le prove... non poteva resistere troppo. Speriamo che non appaia con qualche sorpresa spiacevole... - Non lo far-condann Remus, sicuro-Arthur non me lo ha chiarito bene, ma ha detto che, dopo la risoluzione del consiglio, andato lui stesso negli uffici della Gazzetta del Profeta. Forse ha preso, finalmente, la strada corretta... In realt, tutti quei particolari stanno qui-disse, mostrando le pergamene nella sua mano, debitamente bollati con ceralacca ed il logotipo del ministero-dovevo darli immediatamente al professor Silente, ma non sapevo che era gi partito... - un viaggio lungo... non aveva tempo da perdere-intervenne Minerva, in attesa. Harry alz un sopracciglio. - Earen... Cio, lo cercavamo anche noi questa mattina e non lo abbiamo trovato -parl Harry, balbettando, a un passo dal confessare quello che non doveva E dov andato? Sempre se posso saperlo, chiaro... - Bhdirei di no, non pu saperlo, Sig. Potter-chiar la McGranitt, con la sua usuale smorfia di rispetto intransigente Le questioni del Preside sono questioni del Preside. Ma non vi preoccupate, ritorner presto... -...e in buona compagnia, speriamo-aggiunse Remus, condividendo con l'insegnante di Trasfigurazione uno sguardo complice. Ambedue sorrisero, senza notare gli sguardi interroganti dei tre Grifondoro vicino a loro. Infastidita per sentirsi esclusa dalla conversazione, Ginny parl forte. - Sa gi Sirius della sua nuova condizione di eroe? Remus torn bruscamente a terra ed annu. - S, sono appena stato da lui... -rispose, ed allora i suoi occhi andarono a verso Harry per inerzia. Sospirando, si diresse al resto- Bene... questo tutto quello che dovevodirvi. Non vedevo lora di spargere la notizia quanto prima, bench, non necessario dirviche non la commentiate con nessuno fino a domani, va bene?. Tutti si mostrarono daccordo. Un secondo dopo, la McGranitt prese Ginny e Ronper le spalle. - Forza... correte alla sala da pranzo o rimarrete senza cena. Ron non ci pens due volte. - Ottimo, il mio stomaco sta borbottando. Vieni, Harry? - Harry verrtra un momento-disse Remus, al tempo che Harry l'inchiodava con lo sguardo, curioso. Ron e Ginny capirono l'allusione senza pi spiegazioni, per quello che sorrisero solo, girarono sui tacchi e corsero

alla sala da pranzo. Minerva, ugualmente, fece un gesto di allontanarsi. - Buona fortuna, Remus-gli disse, stringendogli la mano con affetto- Rimarremo in contatto. Remus fece un movimento di cortesia col suo mantello verso di lei, al tempo che l'insegnante seguiva i passi dei due Weasley. Poisi gir verso Harry con premura. - Ascoltami, Harry, non ho molto tempo... -disse, stringendo la sua sciarpa e conservando le pergamene nella tasca interna del mantello -Sirius si aspetta sopra, deve parlare con te. Bh... voleva parlare con tutti e due, ma devo fare qualcosa di molto importante e non posso rimanere, mi dispiace -si scus, ma senza dare a Harry tempo per domandare il tema della conversazione, Remus prosegu- in ogni caso, Sirius mi haraccontato gi tutto... e, se mi permetti di dirlo, non sono completamente daccordo con quello che vuole fare... - Di che cosa parli? Sirius non mi ha detto di niente che... - su James, Harry... e la maniera di riportarlo in vita-chiar, diretto, attraverso il gesto perplesso del suo giovane interlocutore- So che non dovrei pensarci due volte, ma mi rifiuto di depositare fede cieca in un procedimento del quale non abbiamo nessuna garanzia... Indubbiamente, date le circostanze, sei tu che devi decidere. Io non sono daccordo, ma se decidi di correre il rischio... se vuoi approfittare dell'opportunit, ti appogger senza titubanze. quello che tuo padre avrebbe fatto per me. Harry assent, inghiottendo saliva con difficolt. Sent all'improvviso uno spiacevole nodo nella gola, fatto di nervi ed aspettative. Quello che era stato prima un mero commento, ora stava divenendo una realt concreta, vicina... Remus sospir, preparandosi per uscire. - Solo una cosa... -disse, con una mano sulla grande porta di legno- c' qualcosa mi preoccupa gi da parecchi giorni... che, e non so se sarai daccordo con me, sento che tutto questo stato molto facile. Praticamente Peter si lasciato acchiappare... non credi? E l'idea che tutto sia una trappola mi sta facendo impazzire. Solo... diglielo soltanto, va bene? importante che Sirius lo tenga in conto, perch c' successo gi; avere il SignoreOscurosotto i nostri nasi senza rendercene conto... sospir- ad ogni modo, quando lo porteranno a Hogwarts lo sottometteremo al nostro stile di interrogazione... Harry annu. La cosa certa che non si era trattenuto a pensare a quanto facile era stata la cattura di Codaliscia, n nella possibilit di un escamotage. In quell'occasione, l'aveva attribuito solo alla sua goffaggine, ma le parole di Remus potevano acquisire fino ad un certo punto gran coerenza... Avrebbe lasciato che Sirius si occupasse di questa cosa. Nel frattempo, gli interessava solo quello che avesse a che vedere con suo padre. Avrebbe potuto, realmente, abbracciarlo per la prima volta? Era un'idea, bench terrificante, incoraggiantemente meravigliosa, ma la questione di Remus lo faceva dubitare. Deve avere e sue l ragioni per contraddire Sirius... Avrebbe avuto tempo per rifletterci. Lo salut con un gesto della mano. Aveva fame, ma sentiva che la cena poteva aspettare. Suo padre, no.

Cap.

XXV: Legami di Sangue

Sospir, abbattuto. Le danzanti fiamme del camino portarono Stella alla sua mente per inerzia, ma cerc di allontanarla quanto prima. L'urgeva riflettere in qualcosa di pi immediato... pi, chiss, trascendentale. Qualcosa che per anni era appartenuto alle sue fantasie, e che ora lottava per uscire alla superficie, alla luce. Qualcosa di tanto seducente, ma contemporaneamente, tanto paralizzante... Si tolse gli occhiali e si stropicci gli occhi con forza. Qualcosa nel suo interno l'avvisava che non aveva pianto ancora neanche la met delle lacrime che il destino gli avrebbe procurato... Sirius, rigirandosi ogni certi secondi nel sof rosso, aspettava... scomodo, silenzioso. Non era stato facile, ma come se avesse progettato un discorso specifico per l'occasione, le parole uscirono sole dalla sua bocca... bench, rapide ed acute, mille voci negli spazi della sua coscienza si dibattevano in apprezzamenti al riguardo, stordendolo. "Hai parlato moltoveloce, forse non ha capito bene...", dovesti raccontargli pi dettagli sull'Arco, pu essere che non sia convinto...", lo hai pressato troppo, ora creder che deve accettare solo per non contraddirti...", non accetter mai. Non vorr ammazzare Peter, gli ha graziato gi una volta la vita..." - Perch non mia madre? L'irruzione della voce di Harry in un silenzio di tale densit fece s che i pensieri di Sirius esplodessero. Ancora

stordito, agit la testa, si mise pi comodo ed inchiod gli occhi sul suo figlioccio. - Scusa, Harry... Che cosa hai detto? - Ti domandavo... cio, io... voglio solo sapere... Perch non far tornare mia madre, invece di mio padre...? Di tutta l'infinit di domande possibili che Sirius espose e ripropose nella sua testa prima di parlare con lui, precisamente quell'era la pi dolorosa... la pi confusa. E Sirius non doveva dibattere solo con la verit, coi fatti, bens con s stesso. Gli cost abbastanza giungere a quella conclusione, cerc di mantenersi al margine, ma non sarebbe riuscito ad ingannare nessuno... Lui voleva vedere James, il suo amico, il suo compagno, suo fratello. Sentiva la sua mancanza pi di qualunque altra cosa... salvo quello che riguardava Harry, chiaro, poich lui stesso, essendola viva immagine di suo padre, gli ricordava ogni istante quel legame che neanche la morte pot rompere. James era stato il suo pilastro, la sua unica famiglia per quasi trenta anni... Non bastava quello, per caso, per scendere a patti col Diavolo se era necessario, pur di portarlo in vita? La sua acrobatica fuga dagli artigli della morte grazie all'Animagia gli aveva dato non solo una nuova opportunit di vita, bens di restituirla ad altri. L'Arco si era pronunciato sulle sue debolezze, cosciente o no, e bisognava utilizzare la risorsa... Ma, perch James, e non Lily? Sirius si mise una mano sulla fronte, nervoso. Il suo cuore voleva una cosa, quell'era sicuro, ma bench cedesse passo ad una possibilit alternativa, i fatti lo riportavano al suo pensiero fisso... Harry conosceva in anticipo l'estenuante situazione nella quale aveva messo il suo padrino. Lo sapeva, fino all'ultima delle implicazioni, ma non si pentiva di avere agito. Doveva saperlo... doveva saperlo, bench credesse si sapere la risposta. Il fatto che in una questione di secondi pass dell'assoluto entusiasmo al completo dolore. Solo un'anima per un'altra. Sirius gli parlava esclusivamente di James, ma quello che realmente voleva dire che potevano tirare fuori solo uno dei due... Solo uno. Ma, perch solo uno? E se cos fosse, irrimediabilmente... Quale doveva scegliere? Senza badare alle preferenze del suo padrino, che Harry conosceva tanto bene, la decisione lo stava ammazzando. Come scegliere, se tanto uno come l'altro si erano convertiti in una chimera? Come scegliere, se desiderava con la stessa intensit vedere entrambi i visi? ... - Harry... -cominci a dire Sirius, ora un po addolorato. Appoggiando i suoi gomiti sulle ginocchia, il fuoco si riflett, statico, nella lucentezza dei suoi occhi. Harry non alz lo sguardo- tanto... non sai quanto... le probabilit di... -balbett, chiarendo dopo la sua gola - cio, non volevo arrivare a questo, ma sono stato un ignorante credendo che non me lo avresti domandato... - Non importa oramai... puoi non rispondere, se vuoi. Non ci vuole molto per sapere che tu pref... - Lei non l-condann, secco, senza aspettare che Harry finisse la frase. Sapeva perfettamente quello che suo figlioccio direbbe, e non voleva ascoltarlo. L'aveva sentito gi della sua testa troppe volte... Harry lo guard negli occhi questa volta, sperando chiss che stesse scherzando. Ma il viso di Sirius si adombr quanto basta come per sgombrare qualunque dubbio. - Lei... Lei nonsta l? Sirius neg con la testa, sospirando profondamente. Con attenzione, si alz dalla poltrona, cammin un paio di passi e si sedette vicino a Harry di fronte al camino. - Harry, qualcosa che devi capire. Non stiamo ancora neanche vicini a svelare il mistero del Velo di Hades... disse, facendo un gesto col suo pollice ed annullare, lasciando un minimo spazio tra essi - non esistono testimoni che abbiano fatto qualcosa di simile a quello che noi faremo, e niente affatto esistono i libri sufficienti per attenerci alle sue azioni o i suoi propositi. E bench abbiamo una sfaccendata idea di chi c dietro l'arco... cio, bench tanto James come Lily condividano la stessa caratteristica, ancora quando i due morirono per la stessamaledizione, per qualche ragione... - Perch gli costava tanto dirlo? -Insisto... sul velo non sappiamo niente, ma, per qualche ragione, Lily non stava l... Harry ritard ad annuire, e facendolo fu tanto debole che Sirius non riusc a percepire la sua risposta. - Sei... sicuro? Sirius alz il suo sopracciglio destro, paterno, ed andava a rispondergli con un monosillabo quando cap il reale significato dietro le parole di Harry. Lui lo guardava, fisso, quasi provocatorio... come se non gli credesse del tutto... - Per caso pensi, Harry... -cominci a dire, aggravando la sua voce -... che sarei capace di ingannarti in qualcosa di tanto delicato come questo? ... - No, non quello... ma... Sistem all'indietro i sui capelli e si impegn a non perdere il controllo. - Temevo che mi fraintendessi. Sai che tutto quello che ha a che vedere con tuo padre molto importante per me... e quello si aggiunge direttamente spieg, tentando di sgombrare le sue idee per parlare con chiarezza. In fondo, era logico che Harry pensasse che

Lily, comparata con James, non significava niente per lui -... ma Lily fu una gran amica ed una gran alleata. Non dimenticher mai tutto quello che fece per me e per James. tua madre, e tanto lei come tuo padre avrebbero lo stesso diritto di uscire dall'Arco ed ammirare loro stessi nel gran ragazzo nel quale ti sei convertito... come io lo faccio ora... La sua voce tese a rovinarsi quando pronunci le ultime parole. Allung il suo braccio-non senza temere che lui lo respingesse -e gli sfior la guancia col dorso della mano. Harry trem; attraverso le sue proprie pupille appannate, riusc a vedere nello sguardo del suo padrino la stessa lucentezza di quella volta, in quella fotografia, posando vicino ai suoi genitori in una delle foto del suo matrimonio... Allora l'abbracci. Rimasero cos un paio di secondi, e quando si allontanarono, Sirius gli diresse un sorriso tiepido, malinconico, rimescolandogli dopo il capello. - Non volevometterti a disagio... - Hai fatto bene... Era molto importante che sgombrassimo quel dubbio, soprattutto perch sei tu che devi decidere. Io ti offro solo una possibilit... Harry torn a dirigere lo sguardo verso il camino, cercando pace. Il suo cuore si sbrigava solo di pensare di stringere la mano di suo padre... ma dopo si rattrappiva, atterrito, pensando che tutto lo sforzo potesse risultare vano... - Sono stanco di essere solo, sai...? -mormor, con lo sguardo perso nelle fiamme. Sirius apr la bocca per protestare, ma dopo ci pens due volte. Sospir sono contento che stai qui... - E bench non lo fossi... -cominci a dire, senza perdere il tono paterno -... non sarai mai solo, Harry... - Non sto parlando del professor Silente, o dei miei amici o dell'Ordine, io non... - So perfettamente a che cosa ti riferisci, per quel motivo ti ho detto quel che ho detto disse, sereno. Harry si gir verso il suo padrino-So quello che non avere una famiglia, Harry... ricorda che ho abbandonato la mia molto giovane. Conosco il sentimento di solitudine pi di quello che tu possa immaginare, e per quello, posso assicurarti che nessuno sar mai completamente solo... Harry mantenne il gesto di confusione. - Ho qualche parente che non ho conosciuto ancora...? Sirius strinse le labbra, muovendo la testa. - Temodi no, Harry... ma credo che non mi hai capito. Vediamo se con questo mi spiego meglio. Ti sei chiesto qualche volta perch il tuo Patronus acquisisce la forma di tuo padre? Harry strinse le spalle, pensando. - Perch mi protegge lui? Sirius sorrise. - Esatto. Non hai mai conosciuto tuo padre, non sapevi della sua condizione di Animagus, ed nonostante questo il tuo Patronus prende quella forma... perch James vive in te-lo guard, soavemente, senza perdere il contatto visuale-non si riflette solo nella tua straordinaria somiglianza con lui, ma anche nelle tue azioni e pensieri. Luiti protegge e cammina con te, come tua madre, come i tuoi nonni, perch le persone che amiamo non vanno mai via del tutto... un legame molto poderoso, impossibile da rompere, ed basato in un sentimento che pu abbagliare ed atterrire contemporaneamente... Quello che, quel giorno davanti la fontana dei magici fratellial Ministero, ti salv la vita... Harry viaggi istantaneamente indietro di quasi un anno, ad un salone oscuro e freddo, non molto lontano dal Velo di Hades... I mormorii di alcuni dell'Ordine e vari mangiamorte, spenti tra il suono scintillante di ogni incantesimo, precedevano la sagoma del Direttore cheli lasciava di muovere, lento, ad alcuni passi di lui... mentre Lord Voldemort, come una squamosa creatura, cercava di possederlo e cos, senza pi uscita, obbligare Silente ad ammazzarlo... Il dolore era insopportabile, innominabile. Harry non eramai passato per qualcosa di simile, ed ancora quando dovesse morire, desiderava che finisse... perch avrebbe potuto vedere un'altra volta a Sirius... - Come sai quello che successe? -domand, ritornando a terra. Sirius torn a sorridere. - Me lo ha detto Remus. E pu suonare ridicolo, perfino un po pacchiano, ma Silente fu necessario dicendotelo: il tuo cuore fu quello che ti salv. Il fatto che possa arrischiare la tua vita per i tuoi amici, per chiami... che senti il dovere di proteggere i pi deboli o di lottare per quello che credi pi giusto, oggi, davanti a Voldemort, il tuo maggior vantaggio. qualcosa che lui non possieder mai... e lo sa. Ma sottovaluta il suo valore, e quello pu beneficarci solo, perch quando arriver il giorno della battaglia, pu segnare la differenza tra perdere o vincere... - Lo fai suonare come qualcosa di grandioso, ma non ha fatto pi che portarmi mal di testa... in ogni senso... Non lo diceva solo per lui, era sicuro. Credendo che il suo padrino stava essendo torturato, affrett le cose, viaggi solo a Londra, arrischi la vita dei suoi amici e condusse Sirius alla morte... o almeno quell'aveva creduto. Ma non si riferiva solo a quello. A che cosa gli era servito fino ad ora il suo cuore? A che cosa serve amare quando non possono corrisponderti...?

- So quello che stai pensando, ed anche tutto quello che ho appena detto, si riferisceanche a lei... -parl Sirius, facendo che Harry si allarmasse. Alz un sopracciglio, complice-deve sposarsi, certo, ma secondo il mio modo di vedere, non si tratta pi che di un semplice contratto. Lei non sparir, Harry... perch ha creato un legame con te che non possono rompere nemmeno gli Alti Elfi... Come Lord Voldemort non pot disfare mai quello che Lily sigill avendoti nelle sue braccia, il giorno che mor per te, proteggendoti... Sapeva quanto era doloroso per Harry rivivere quel nefasto momento, ma non aveva altra scelta. Suo figlioccio era cresciuto quanto basta per capire che le battaglie non sono solo un lotta di forza, se non di centinaia di altri a fattori - Allora.. -cominci a dire, nervoso, sospirando. Il dubbio lo stava ammazzando... - Credi... credi che valga la pena tentarlo? Harry mantenne lo sguardo, sentendo come il suo cuore si sbrigava un'al ra volta - Starai l... con me? t - Sempre. Torn a sospirare, deciso. Loro rischiarono tutto per me ... io lo farei tutto per loro -disse, con un tremito di emozione nella sua voce. Quindi sorrise- Va bene... Facciamolo. Sirius fece presto eco del suo sorriso. Non poteva negarlo; aveva avuto i suoi dubbi. Per un secondo, pens che Harry non avrebbe resistito alla paura di una nuova illusione senza solidit, e sarebbe andato via dalla stanza, se non addolorato, infastidito. Ma, come tante altre volte, Harry l'aveva sorpreso, riempiendolo di orgoglio. - Per Peter non ti devi preoccupare - gli disse, mentre Harry si alzava, scuotendo i suoi pantaloni-non devi sporcarti le mani con lui. ... una questione personale, se mi capisci-spieg, alzando le sopracciglia. Harry assent in silenzio-Io lo lancer nel Velo. No... non credo che sia necessario, ancora, che porti il peso di una morte sulle tue spalle... Harry si scomod abbastanza con quella frase, ma non disse n dimostr niente. Che cosa voleva dire con quello? Non si fidava della sua capacit... nella sua tempra? - Quando lo faremo? -domand, prima di uscire. Sirius si era avvicinato alla finestra, lasciando che entrasse la brezza notturna. - Presto. Ci sono altre cose... pi urgenti da risolvere. Primo devo aspettare che Caramell lasci Peter nelle mie mani... senza dirgli esattamente cosa far con lui, ovviamente... - Ma lo porteranno a Hogwarts, un fatto... Remus ce lo disse un'ora fa. - Lo so, ma che stia imprigionato nei sotterranei molto diversodalpotergli mettere le mie mani al collo, capisci? Harry assent. Non indagherebbe pi nel tema; ha detto che se ne incaricherebbe lui. Ma in quello, ed ancora con le nocche attaccate alla porta, retrocedette un paio di centimetri. Non sapeva come avrebbe presoil suo padrino una domanda del genere, ma doveva provare... - Sirius...? Lui si gir, sorpreso che Harry fosse ancora sulla soglia. Lo guard, sollecitandolo a parlare, mentre chiudeva il finestrone. La brezza cominciava a raffreddarsi - Non ti sei mai sposato... Se Sirius stesse bevendo qualcosa, di sicuro l'avrebbe sputato. E che la sentenza di Harry che piuttosto suon a domanda, spiazz in gran parte l'ultimo dei Black. Non sapeva se ridere a crepapelle o mettersi a piangere. - No, non mi sono mai sposato... Perch lo domandi? Harry si sent un po imbarazzato davanti alla reazione del suo padrino, ed indovin sol a stringersi nelle spalle. o - Semplice curiosit... -rispose, evitando il suo sguardo- che... Ricordi quando stetti nel ricordo del professore Piton, e li vidi a te e pap prendendo i vostri GUFO? Due ragazzevicino a te sembravano molto interessatea te... ed io... bh, mi sono sempre domandato perch non hai formato una famiglia... Il viso di Sirius si fece serioin un momento. Abbass la testa in segno riflessivo, sedendosi sul letto. - Tuo padre era la mia famiglia... quello bastava per me. Ma se ti riferisci ad una relazione... suppongo che non fui mai pronto per mettere giudizio, per compromettermi... -parl, come se pensasse a voce alta-Sono troppo libero come per legarmi ad un solo posto... e questa non una cosa che capisce la maggioranza delle donne... Harry assent. Fino ad un certo punto era sensato, ma dopo dell'ultima parola, delucid nel gesto di Sirius pi autocompassione che sicurezza. Sentendo che chiss aveva un po esagerato usc silenzioso dalla stanza. , - Tu sei la mia famiglia-mormor Sirius, con la vocecarica di emozione, un secondo prima che Harry chiudesse la porta dietro lui.

Si sorrisero. la cosa unica che gli bastava sapere. / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - / - /--/ - / - / - / - Dove sta, Hermione? -domand Ron, mentre decideva quale fetta biscottata sembrava pi appetitosa. Harry si strinsenelle spalle, ma guard, preoccupato, verso le porte della sala da pranzo. N cera traccia di Hermione - on meglio che si affretti, o si perder la festa... Ginny gli diede una bottasulla spalla con eloquenza, assicurandosi che gli studenti intorno a loro fossero ancora imbottigliati nelle proprie conversazioni.. - Taci! -esclam, con un filo di voce - non possiamo dire niente, o te lo sei dimenticato? Ron fece una smorfia di dispiacere, manipolando il suo braccio. - Non ti alterare... Si suppone che i gufi dovrebbero stare gi per... Eccoli! Harry alz istantaneamente lo sguardo. In complesso il suono di centinaia di battiti di ala era l'ineludibile presenza dei gufi postini, volteggiando e dirigendo i loro voli tra le colonne, porte e studenti. Ma nessuno sembrava molto concentrato su di loro, salvo Harry, Ron e Ginny, chi condivisero un sguardo dattesa. In pochi minuti, Il Profeta sarebbe statonelle mani della maggioranza dei presenti, e fossero o no lettori abituali, verrebbero a sapere della notizia... Leotordo perse altezza al principio del tavolo dei Grifondoro, per quello che Ron dovette alzarsi a raccoglierlo. Il peso del giornale era troppo per lui. Per quando ritorn al suo posto, Errol e Edvige erano stati gi liberati dei loro rispettivi incarichi, ed ognuno beccava nel piatto di cereali del suo padrone. Molto vicina, un po disorientata, una civetta bruna cercava il destinatario. - Deve essere il giornale di Hermione... -comment Ginny che prese la civetta, sleg il suo carico e le lasci andare. Il secondo seguente, ognuno si inclin avidamente sul suo pezzo di carta. Paranoico, Harry avrebbe giurato che la sala da pranzo sprofond in un spesso silenzio... La facciata era sufficientemente chiarificatrice. Con un sorriso malizioso di trionfo, Cornelius Caramell sottometteva la bacchetta che portava legato, con una fune invisibile, Peter Minus. Dove stavano sembrava quella sala di pietra, da brivido ed intimidante, nella quale, non molto tempo fa, Harry dovette difendere l'uso del suo Patronus in piena estate... Acchiappato assassino e spia pi ricercata dal Ministero PETER MINUS: COLPEVOLE -... pi ricercato dal ministero? -parl Ginny, tra confusione e sorpresa - Ma non era Sirius quello che...? - Ssscchhh... -la fece tacere Ron, obbligandola a ritornare alla lettura. Ginny non obiett. "Co un'intervista esclusiva proporzionata da uno dei nostri inviati speciali per lo stesso Ministro di Magia, Cornelius Caramell, ha risolto ieri pomeriggio uno dei misteri pi grandi della storia dell'istituzione. Peter Minus, anticamente insignito per servizi onorifici alla difesa dell'integrit nei giorni di terrore di Colui-che-non-deve-essere-nominato, stato smascherato dopo 16 anni come una delle sue spie pi fedeli, dopo di comprovare la sua partecipazione nella morte di un gruppo di babbani a quel tempo, di fingere la sua propria morte e incolpare dei suoi crimini al conoscente fuggitivo Sirius Black, oggi gi esonerato da tutti i crimini. <Lo sapemmo sempre, ma non potevamo dire niente fino a che avessimo a Peter nelle nostre mani> chiar il Ministro, orgoglioso del suo lavoro. In quei tempi il comitato di Auror acchiappava chiunque in atteggiamento sospettoso, ed in una di quelle retate cadde Sirius Black per equivoco. E bench sapessi sempre che Peter Minus era il vero assassino, non potei provare niente perch spar. Ma ora l'ho risolto. L'ho acchiappato con le mie proprie mani, dopo anni di ricerca instancabile, e ci ha confessato tutto, come lo predissi>. Bench preferisse non dare dettagli delle perizie che conclusero nella cattura di Minus, il Ministro fece appoggio nel

importanza che la cittadinanza si invischi nel chiarimento dei crimini ed infrazioni dei tempi di Colui-che-non-deve-essere-nominato affinch non tornino a succedere malintesi come questo. <Non posso dire come acchiappai a Peter, o che cosa succeder ora con lui che ha confessato tutti i crimini, ma la sua cattura servita perch la gente si renda conto del lavoro cosciente che si porta a capo nel Ministero, della nostra assoluta disponibilit per chiarire e risolvere problemi, della fedelt che ci professa ancora tutto il mondo magico, e del mio insuperabile adempimento nell'alto comando>. Per terminare, il ministro Caramell reiter a tutti i posti magicidi tutta l'Inghilterra che la ricerca e ricompensa per la testa di Sirius Black si cancellata, chiedendo che si avvicinino alla cattura di altri criminali. Inoltre, si fatta una chiamata a Black affinch esca dal suo nascondiglio e compaia negli uffici dei Crimini Irrimediabili nella sede di Londra, dove dovere firmare un semplice documento che accrediti la sua libert." L'articolo finiva l, ma seguivano piccole rassegne, come "La Sofferenza della Madre di Peter, pagina 7", "La Confessione di un Assassino, pagina 12" o "Le Altre Spie, pagina 20", ma a nessuno gli interessava continuare a leggere. - inconcepibile! -esclam Ron, quasi lanciando il giornale sulla testa di Harry - l'hanno descritto come un semplice malinteso! Malinteso, chiaro... Povero Sirius! 13 anni nella prigione, tre anni latitante, e neanche gli chiedono scuse! Ginny grugn, infastidita, allontanando il giornale dalla sua vista. - E quello che peggio, Caramell si preso tutto il merito. Lho sempre saputo... Bah... Certo che no! - E stato Sirius ad acciuffare Peter... come minimo avrebbero dovuto ringrazialo! Harry chi non aveva fatto nessun commento, pieg Il Profeta con attenzione e lo m ise nella sua tunica. Hermione avrebbe voluto vederlo dopo. - Sapete? Ormai non importa molto. Se Caramell vuole prendersi il merito, che lo faccia. La cosa importante che Sirius libero, non l'incolpano pi di niente, e pu camminare dove vuole senza paura... Ron e Ginny si guardarono un po imbarazzati, ma non ebbero tempo di misurare quale dei due era pi arrossito. Dall'angolo opposto del tavolo, Neville arrivavadi corsa sbattendo la Gazzetta nella sua mano. - Harry! -esclam, sedendosi al suo fianco con strepito. Alcuni si girarono a vedere - Black, Harry, Sirius Black! Non era questo il nome del tuo padrino... quello che oltrepass quello strano velo? Harry sent un scomodo solleticamento dietro il collo della sua camicia. Nervoso, alz lo sguardo per trovarsi con la met di Hogwarts girata nella sua direzione. Alcuni ragazze soffocarono un grido, altri ritornavano con lo sguardo verso il giornale per leggere con pi attenzione, sperando chiss che il nome di Harry apparisse in qualche lato, ma la maggioranza condivideva sguardi di stupore. Tanto fu cos che si alz dalla sua sedialo stessoSilente, disposto ad intervenire. Era stato attento alle reazioni della scolaresca da quando sent arrivare la prima civetta... - Cosicch Black il tuo padrino, no, Potter? Ora si chiariscono molte cose... Tale palo, tale scheggia. La tua famiglia un nido di fenomeni... Non avrai qualche Troll o un Dissennatore tra i tuoi zii vicini? Sempre l'indesiderabile gruppo di Serpeverde esplose in risate. Draco aveva abbandonato il suo posto, stringendo Il Profeta contro il suo pugno, e non aveva perso un momento per fare i suoi acuti commenti. Il resto dei presenti non disse niente, trasmettendo tra sorpresa, avversione o indifferenza. - Lascialo in pace... -cominci a dire Neville, coi pugni stretti, alzandosi anche. Si sentiva colpevole; era stato lui chi aveva messo Harry in evidenza col suo intervento abbastanza udibile. - Impara a leggere, Malfoy, e cos saprai che Sirius Black non oramai un latitante... L'hanno scagionato da ogni crimine -disse Ron, arrabbiato, alzandosiin un secondo dietro Neville. Intanto, Lavanda, Ginny, Luna e Padma adottarono la stessa posizione difensiva, alzandosi dai loro posti in segno di appoggio verso Harry. Draco si alter appena, curvando le sue labbra in un sorriso ironico. - Prima era l'Elfa... ora hai quattro fidanzate che ti difendono? - Ed anche un paio di fidanzati, se non ti importa, chiaro...

Dennis, Colin, Ernie, Owen, Seamus, Dean, Justin, Terry, e perfino Zacharias che ebbe l'audacia di parlare, si unirono al resto, alzando le loro teste. Pansy, Goyle e Tiger, si alzarono anche loro per appoggiare Draco, bench luineanche gli dirigesse lo sguardo in segno di gratitudine. - Non ho bisogno di che nessuno mi difenda, Malfoy-rispose Harry, indignato. Quindi fece un gesto con la mano, sorridendo tiepidamente a quelli che erano pi vicini -Io non ho chiamato nessuno, ma sono tutti qui... I miei amici. Hai qualche obiezione contro di ci? - Oh, no, nessuna... -rispose, altezzoso, senza modificare il suo viso di compiacenza- Mi domandavo solo se tenevi nascosto il tuo caro padrino-assassino-reo sotto il mantello... - Temo si no, Sig. Malfoy, ma se vuole pu cercare sotto il mio... La voce grave e profonda del Preside di Hogwarts rimbomb in ogni piatto di cereali. Tiger e Goyle ritornarono ai loro posti in un millesimo di secondo, quasi atterriti, ma nessuno degli altri si mosse di un centimetro. - Come tutti avranno gi saputo -cominci a dire l'anziano, attirando l'attenzione di tutta la sala da pranzo. Le insegnanti McGranitt e Sprite lo guardavano con ammirazione -...il prima latitante Sirius Black stato assolto daogni crimine che gli era stato imputato. Pertanto, se decide di entrare in questo castello e venire a trovare Harry, o nascondersi sotto il mantello di chiunque, non sar ad ostacolarlo... Ron e Ginny condivisero un ampio sorriso, e poi si girarono verso Malfoy, provocatori. Draco si limit solo a rispondergli con un gesto di profondo disprezzo, curvando le sopracciglia e raggrinzendo il naso, lo stesso che normalmente metteva Piton ogni volta che si nominava a Sirius nella sua presenza... Harry si mantenne assorto alcuni secondi, quieto davanti al viso di Malfoy. Batt ciglio. Quel gesto... uguale a Piton. Troppo simile. Il suo cuore si sbrig, ed in questione di secondi, il suo cervello cominci a bombardarlo con idee, fatti, argomenti... come se finalmente un antico ingranaggio trovasse la maniera di funzionare. Oh, Dio. Come non lo not prima? Il trattamento speciale di Malfoy in Pozioni, dove casualmente ostenta la migliore media di voti, Piton nascosto a casa di Narcissa... lo stesso tono spiacevole, dispregiativo... i due Serpeverde... No, non pu essere... ma, chiss, non era tanto strampalato... Remus avevadetto che sarebbe venuto a trovare Sirius in mattinata, forse lui potrebbe chiarire... - Harry? Tirandolo fuori bruscamente dalle sue conclusioni mentali, Cal lo prese per la spalla. Vicino a lei, sua sorella Padma, Justin, Dennis, Colin, Angelina, Dean, Seamus, Cho e Theresa lo guardavano con interesse. Harry deglut. - vero? -domand Angelina dopo alcuni minuti, dopo aver notato che nessuno osava emettere un suono - vero... che Sirius Black il tuo padrino? Il silenzio si approfond ancora pi. Tutti lo guardavano. Allora Harry annu, rilassando le spalle. - S. Era il migliore amico dei miei genitori... Justin fece un gesto di reticenza, come Seamus, ma il resto cercava di capire. - Combatte per l'Ordine, io lho visto! -esclam Neville, uscendo in riscatto di Harry- un eccellente mago... molto abile... Ignorando le sue parole, Zacharias spost Neville e si fece passo fino a Harry. - E tutti questi anni scappando... lo vedesti? Parlasti con lui? - Ha davvero cicatrici e marchi come un latitante? Ed il numero di cella... tatuato nel suo braccio? - molto terribile la prigione di Azkaban? Mamma dice che quelli che cientrano non si rimettono mai del tutto... - Hey, hey... ascoltate -intervenne Ron, alzando le mani, sentendo il suo amico pi che intossicato Lha gi detto il giornale... si sono sbagliati rinchiudendo Black. innocente, libero, ed molto vicino a Harry. E questo ci che conta, va bene? Zacharias ed Alicia fecero un gesto di impazienza, come un paio di Corvonero pi dietro, ma non insisterono. Harry strinse le labbra, mostrandosi daccordo con la determinazione di Ron. Non aveva problemia gridare ai quattro venti chi Sirius era ed tutto quello che significa per lui, ma non in questo modo, come un fenomeno dabaraccone... A poco a poco si andarono disperdendo, mentre Harry prometteva loro che nella prossima riunione dellESgli avrebbe raccontato tutti i dettagli. Intanto, dal suo posto privilegiato nel tavolo dei professori, Albus Silenteannuiva lievemente. - Credo che andr a cercare Hermione- parl Harry, alzandosi, desideroso di abbandonare pi presto possibile la

Sala Grande. - Lho vista qualche minuto fa -comment Luna, mentre passava al suo fianco cercando i biscotti di zenzero che ormai non rimanevano pi nel tavolo di Corvonero. - Ah, s? Dove? - Qui in giro disse, con la vista fissa nei vassoi di argento -...nella scala che porta alle cucine. Senza trattenersi a domandare che cosa faceva l, disse "grazie" ed usc dal posto. Indubbiamente, prima di arrivare almeno fino alla porta, dovette ignorare e schivare decine di sguardi inquisitori, come altrettanto di domande sull'avvenimento dell'anno, ma il pronto intervento di Sir Nicholas (distraendo la moltitudine con una delle sue tante rievocazioni della sua quasi-decapitazione) gli diede tempo per sfuggire e sparire. Sarebbe stato il tema principale per il resto dell'anno, era sicuro. Non se li sarebbe potuti togliere di dosso, come successe quando credevano che era lui che pietrificava gli studenti in secondo anno, o quando credevano che era l'erede di Serpeverde, o quando la gazzetta del profetalanno scorso stava dicendo tutte quelle bugie su di lui e il professor Silente. Sirius starebbe in bocca di tutti... bench, pensandoci bene, non era poi tanto male. Era tempo di uscire alla luce, rivendicarsi... Cos potrebbe parlare della gran persona che senza restrizioni, senza nascondersi, senza dovere usare stupidi nomini fuorvianti... - Hermione? Come Lunaaveva detto, trov la sua amica ai piedi della scala contigua alla Sala da pranzo. Era seduta in silenzio, con le ginocchiaunite, la testa accasciata e con qualcosa di indescrivibile stretto tra le mani. Preoccupato per il suo aspetto, Harry la chiam prima di avvicinarsi, e di seguito quello che vide gli offr senza preamboli un dettagliato panorama di quello che succedeva. Il viso di Hermione era coperto di lacrime, ed i suoi occhi, appannati, guardarono Harry come se fosse l'ultima persona che desiderava vedere. Strinse con ancora pi forza il fazzoletto rugoso nella sua mano destra, ed poi lasci vedere, alzandolo di alcuni centimetri, quello che afferrava nella sua mano sinistra. Secondo il rapido ragionamento di Harry, somigliava a quei berretti di lana per elfi domestici... quelli che Hermione stava facendo instancabilmente da gi tre anni. Oh, oh. Berretto per elfi? - Sto sempre al corrente di tutti i segreti... non cos? Harry inghiott saliva, nervoso, mentre Hermione gli mostrava quel capo d'abbigliamento attraverso un amaro sorriso ironico. Era stato un duro colpo nello stomaco. Rimprover duramente s stesso per averlo dimenticato, ma gli ultimi avvenimenti avevano relegato la questione del CREPAnel posto pi recondito della sua memoria. Avrebbe dovuto supporre che Hermione, presto o tardi, sarebbe venuta a sapere tutto... - H-Hermione... mi dispiace. Volevo dirtelo, lo giuro, ma con tutto quello che successo... Lei annu debolmente, senza convinzione. Sentendosi pi impacciato che mai, raggiunse a tentoni lo scalino di Hermione, sedendosi al suo fianco. Lei fece un gesto di allontanarsi, ma finalmente si contenne. - Perch... perch hai permesso che continuassi con questo? -domand, tra piccoli singhiozzi, bench cercasse di mantenere la tempra- Scommetto che tu e Ronvi divertivate moltissimo mentre mi vedevate perdere tempo... - No, certo che no! -si affrett a dire Harry, angosciato per la situazione-Solo io... solo io lo sapevo, Ron non ha niente a che vedere con questa cosa... Ma non mi sono mai divertito, come puoi pensare una cosa simile... spieg, ma lo sguardo di Hermione gli lasci capire che pensava veramente che si prendevano gioco di lei Hermione, per favore! Lho solo dimenticato, va bene? Nessuno ha voluto farti danno... e b-bh, alla fine... come lhai saputo? Hermione sospir, ancora senza dirigere lo sguardo al suo amico. - Ieri sera mi sonoaddormentata nella Sala Comune, sopra i miei compiti di Rune Antiche... poi ho sentito un lieve mormorio e mi sono svegliata, spaventata. Qualcuno tentava di frugare nel mio zaino, e prima di domandare chi era, la testa di Dobby si affacci dietro la poltrona... -raccont, tra fastidiosa e sorpresa-Portava... portava sulla sua testa due dei miei berretti, guanti, sciarpe, calzini... praticamente tutto quello che io avevo fatto! -esclam, portando una mano alla sua fronte-...e nonostante tutto voleva tirare fuori del mio zaino gli ultimi capi d'abbigliamento che avevo tessuto... quando mi vide, sorrise come se niente fosse... E mia ha perfino ringraziato per aver riempito il suo guardaroba! Volevo... volevo... -la sua voce trem, come le sue mani - Volevo morire! Harry corrug la fronte. - M-ma... He-Hermione... Te lo abbiamo detto molte volte, ricordi? Ti abbiamo avvertito che i tuoi sforzi erano vani che gli elfi domestici non vogliono essere liberati... ma sei tanto ostinata... Hermione si gir per la prima volta verso di lui, impaziente. - Non la miglior maniera di incoraggiarmi, sai?

Harry sorrise goffamente. Mi dispiace disse -...ed anche per quello di ieri. Lei ritorn a guardare le sue scarpe, ma non tard a sorridere, asciugandosi le lacrime.. Harry si rilass. - Anche a me dispiace... Devo essere stata proprio ridicola con questa faccenda del CREPA no? - B-bh... - Harry! - lo rimprover lei, quasi indignata, ma poi torn a sorridere. - Scusa, scusa... guarda -si accomod per guardarla negli occhi, cercando di calmarla-S, ho sempre creduto che quella delCREPA fosse una brutta idea, ma questo non vuole dire che le tue intenzioni non siano state buone. Tutti labbiamo stimato, te l'assicuro. Inoltre, sono di accordo con te nella tua motivazione: gli elfi domestici meritano un migliore trattamento, non ho dubbi su quello, ma di l a che vogliano libert... - Finalmente, state qui! Ron apparve dietro la parete abbastanza animato, mangiando un pasticcinoalla crema mentre ne teneva altri due nel suo grembo. Si avvicin ai suoi amici con scioltezza, ma il suo viso cambi immediatamente vedendo quello di Hermione. Deglut velocemente e si avvicin a lei. - Hermione... perch piangi? Che cosa succede? Vedendo che lei non rispondeva, cerc risposta da Harry, ma lui si strinse solo nelle spalle, incapace di raccontargli la situazione se lei non l'autorizzava. - Sto bene, Ron... -disse, alzandosi lentamente. Harry fece la stessa cosa. - No, indubbiamente no... Stai piangendo! Hai persoqualcosa? Qualcuno ti sta disturbando? Perch posso dargli un paio di schiaffi se vuoi... perfino a Harry... Harry alz un sopracciglio come dicendo "molto spiritoso", ma Hermione sorrise, pi tranquilla. - No, non necessario... a meno che non voglia menare a Dobby... - Dobby? Che cosa ha fatto questa volta? Lei sospir. E una lunga storia... - Ma puoi raccontarmela, se vuoi... si offr, caldo, e lei lo ringrazio con uno sguardo. Arrossendo lievemente(per adesso) Ron gli sorrise di rimando -Andiamo... ritorniamo alla Sala Comune e ti racconter quello che successo col giornale... Tutti stanno parlando di Sirius... Un altro paio di giorni e sar una celebrit... -scherz, mentre camminavano verso la scala dell'entrata- E ah, prendi questipasticcini. Scommetto a che non hai mangiato niente... Harry sorrise vedendoli allontanarsi. Non lo disturbava nella maniera pi assoluta che improvvisamente si erano dimenticati di lui... era contento di vederli senza litigare. Magaria breve si sarebbero decisi a concretizzare qualcosa... Allora una sagoma lo distrasse. All'estremo opposto dell'entrata, qualcuno scendeva rapidamente le scale in direzione dell'uscita. Portava il viso coperto da un cappuccio, ma nei pochi secondi in cui tocc la luce, Harry distinse i suoi lineamenti. Reag tanto rapido come pot, correndogli incontro. - Remus! -grid, facendo che si trattenesse proprio mentre attraversava la soglia. Lui si gir, quasi spaventato, ma rilass i muscoli vedendo che era Harry. - Oh, Ciao Harry... ehmmmscusami ma, non posso parlare ora, mi stanno aspettando... - Ci vorr solo un secondo! -preg, veemente - per favore? Remus fece un gesto di reticenza, ma fin per cedere. - Va bene, ma solo un minuto. La colazione sta per finire e non voglio che centinaia di studenti mi vedano... Non posso passeggiare liberamente qui, sai? Possono cominciare ogni tipo di dicerie... Harry assent, dandogli la ragione, trascinandolo fino a dietro la grassoccia statua di Helga Tassorosso. Sospir. - So che dirai che sono pazzo che sto avendo delle allucinazioni... ma c' qualcosa che mi sta passando per la testa da quando... bh, dalla notte in cui Sirius ritorn... Remus incurv le sopracciglia, curioso. - Ti ascolto.

- Bene... -Non aveva idea di come dirlo senza che suonasse una stupidit, cosicch cerc d andare al sodo-Pu i darsi che mi sbagli o che stia vedendo cose che non sono, ma... quando Sirius disse che Piton... cio che il professor Piton stava nascosto in casa della madre di Malfoy, e che lei lo stava curando... e-e-e oggi, osservando Draco, ho pensato di riconoscere... -Il viso di Remus era sufficientemente eloquente. Sapeva perfettamente dove voleva arrivare Harry - Quale esattamente la relazione tra il professorPiton e Draco Malfoy? Remus abbass lo sguardo, stringendo le labbra, per dopo dirigersi verso la sala da pranzo. Assicurandosi che nessuno li ascoltava, ritorn a guardare Harry. - Non tanto... tanto assurdo quello che credi, dopo tutto, Harry... e sono stato un stupido se ho pensato che non me lavresti chiesto... Gi lho sentito prima" pens Harry, ricordando la conversazione con Sirius, ma il suo cuore acceler sentendo che Remus, in qualche modo, stava convalidando i suoi sospetti. Fece un gesto di attenzione, sollecitandolo a parlare. - Allora... allora, vero? Sono relazionati... familiarmente? Temeva di dire esattamente quello che pensava, ma Remus era sufficientemente astuto per capire. - So a che cosa ti riferisci, Harry, e bench non sia nessuno per parlare della vita privata del professor Piton, suppongo che, comunque, qualche giorno lavresti saputo... Harry salt. - certo, lo sapevo! Piton il padre di Draco! - Harry, per favore... -chiese Remus, facendogli un gesto affinch abbassasse la voce. Harry si contenne -non quello che credi... lasciami spiegare... - Prendendolo per la spalla, si allontanarono un po di pi per non essere visti. Allora si inclin leggermente verso lui, col proposito di parlare nel tono pi basso possibile-No, Harry. Lucius il padre di Draco, ma sono sicuro che chi pi si dispiace di questo proprio Severus... Harry si gratt la testa, confuso. - Non capisco niente. Remus sospir. - Come ti dissi, non ho diritto di commentare la vita di nessuno, ma... affinch tu possa capire... Pens un momento, portando i ricordi alla sua mente- Piton e Narcissa furono fidanzati per vari anni, ma sai gi come erano i Black ... il tema familiare e di razza erano predominanti... - Ma se Piton un purosangue! - S, s, ma quello non era sufficiente... Severus proveniva da una famiglia molto burrascosa. Suo padre abbandon lui e sua madre quando era ancora piccolo... non seppi mai molto bene la storia... B h, la cosa importante che, nonostante fosse purosangue, proveniva da una casa molto umile,cosa che lo metteva in cattiva luce di fronte ai Black... - Non l'accettavano? Remus neg. - Non conosco i dettagli, ma so che Lucius apparve nel momento indicato. Purosangue, con molto denaro, proveniente da una famiglia molto influente... non pass molto tempo prima che gli dessero la man di o Narcissa in matrimonio... - L'obbligarono a sposarsi con lui? -domand Harry, stupefatto. I matrimoni sistemati sembravano essere abbastanza comuni nel mondo magico... - Non lo so, ma lo suppongo. Era una brava ragazza, ma le circostanze fecero il loro corso. Il peso del suo cognome stato sufficiente a farla cedere. Cos fu come acquis la sua orrenda reputazione, insieme a Malfoy e , non che ora sia cambiato, ma almeno sta dal nostro lato... - Ho sempre creduto che lavorasse per Voldemort... - Anche noi, ma l'anno scorso venuta da noi con uninformazione di elevata importanza. Vari si rifiutarono di credergli, ma il primo ad accoglierla statoSilente... e Severus, ovviamente. Siccome lui era stato gi scoperto come nostra spia, tutto l'aiuto che Narcissa potesse offrirci era di somma importanza... - Ma, perch cambiare partito? Che cosa la spingeva? Remus non rispose immediatamente, impegnato(secondo Harry)in un dibattito interno su se doveva parlare o no. Mosse la testa, sistemando il suo cappuccio. - Ascolta... Non ho diritto ad intromettermi, capisci? Neanche voglio giudicare... Severus ha le sue ragioni per proteggere la sua vita privata, ed io sono daccordo. E se lui ha avuto qualcosa a che vedere nella decisione di Narcissa... bh, quello un loro problema, non credi?

Bench morisse dalla voglia di sapere, Harry annu. Sarebbe venuto a sapere del resto prima o poi... - Va bene, capisco. Non devi raccontarmelo... e scusami per averti domandato tutto questo. Ma... per un secondo ho creduto che fosse possibile... la cosa di Draco e Piton. A volte condividono gesti molto simili, ed il professore lo privilegia molto in classe... quasi spiacevole... Molti mormorii irruppero nell'entrata. La maggioranza degli alunni sarebbe uscita a momenti dalla sala da pranzo. Remus fece in fretta un gesto, bench tornasse a parlare. - Harry, qualcosa che devi capire. La vita stata molto dura per il professorPiton, e se senti che ha un trattamento speciale con Draco... bh, almeno gi sai perch. E non il primo che fa qualcosa di simile, perch sicuramente, (bench senza propormelo, chiaro) anche io ti ho riservato un trattamento speciale mentre ero il tuo professore... -ricord, sorridendo a met-... Perch, a volte, pu sorgere in due persone un legameanche pi forte che quello di Padre e Figlio: quello di chi avrebbe voluto essere padre, e di quello che avrebbe potuto essere suo figlio... Poche volte aveva ascoltato qualcosa di tanto dolce, e tanto certo. E il rapporto che Sirius aveva con lui, e da un po di tempo, anche Remus... Condivisero un sguardo eloquente per alcuni secondi, e ad Harry gli sembr che Remus si vergognasse... bench non avesse molto tempo per comprovarlo. Salutando con alcune tiepide pacche sulla spalla, gir sui tacchi e spar dietro le porte dal castello. Per la seconda volta nella sua vita, Harry sent pena per Piton. Ricord quel giorno nel Pensatoio... l'immagine di lui quando da bambino, raggomitolato in un freddo angolo mentre unacoppia gridava e discuteva... Dovevano essere i suoi genitori, senza dubbio. Ma la cosa non giustificava l'odiosit di persona nella quale si era convertito, certo... ma non aveva pensato mai alla possibilit che qualcuno, in qualche angolo di questo mondo, l'avesse amato tanto. O pensare(peggio ancora) che Piton potesse sentire affetto per Draco... solo per essere il figlio di Narcissa. Chi lo capisce questo mondo di pazzi? Dracoconoscer la storia di Piton con sua madre? Poteva dubitarne ma, e di quell'era sicuro, non sarebbe corso a raccontarlo come un buon pettegolezzo. Era qualcosa di grave... importante. Si tratta della sua famiglia... e lui va sapeva bene quello che quello significava. Poteva odiare la sua presenza, odiare Draco per essere come , ma non sentiva voglia di fare un cattivo uso dell'informazione che aveva appena ricevuto. Non era una cosa con la quale si potesse giocare. Allora sorrise, commosso. I suoi genitori erano andati via, ma avevano lasciato a Sirius e Remus in sostituzione. Come genitori e fratelli contemporaneamente... i migliori che avrebbe potuto desiderare.

Cap.

XXVI: Appuntamento nel Camino

Scelsero una fredda alba di aprile per internare Peter Minus nei terreni di Hogwarts. La cosa brutta che solitamente gli studenti non abbandonavano mai la scuola nelle vacanze di Pasqua, e cos, col castello strapieno di gente, chiunque dei professori avrebbe preso le dovute precauzioni prima di introdurre un traditore nelle sue prigioni sotterranee. Indubbiamente, visto che il clima di rilassatezza permetteva agli alunni di staccarsi dal mondo, approfittavano per fare mini feste nelle sale comuni fino a molto tardi. Ed a quell'ora - cinque e mezza della mattina, secondo l'orologio di tasca di Remus-di sicuro nessuno starebbe girovagando nei corridoi. La maggioranza doveva essere gi a letto, stanchi, e quelli che no, ancora si starebbero divertendo con scacchi magici o a giocare a spara schiocco in mezzo alle loro camere da letto. Di alcuna o un'altra forma, la strada si presentava abbastanza libera... finch Peter non dava problemi. Cornelius Caramell, col suo collo cilindrico fortemente protetto da una sciarpa verde petrolio, fece un gesto secco ad una delle sue guardie. Facendo il minimo rumore possibile, apr la portiera della carrozza, da dove uscirono altre due guardie, afferrando Peter ognuno per un braccio. Questo, contrariamente a quello che si potesse pensare, non aveva intenzione di dibattersi. In realt, la sua passivit aveva mantenuto inquieto tanto a Remus come a Libertus per tutta la strada. Codaliscia sembrava incantato di viaggiare fino a Hogwarts, e quell'aveva fatto solo che Lupin si agitasse nel suo sedile, scomodo, tentando di indovinare quale fosse il perch... Sospettosamente silenzioso, Peter si lasci guidare con docilit fino alle porte del castello. Comunicando solo mediante gesti, Libertus cap l'ordine di Remus ed entr nel castello quasi in punta di piedi. Guard in tutte le direzioni; osserv la quiete dellaSala Grande, la tranquillit delle statue negli angoli e l'umido silenzio che cedeva

passo alle cucine(al fianco sinistro) ed ugualmente, verso le prigioni sotterranee. Non c'era traccia di movimento. Affrettandosi, si affacci alla porta di rovere e mosse affermativamente la testa. Caramell annu, sollecitando le guardie ad entrare prima di lui. Li segu Remus, e lui prefer andare per ultimo, accertandosi che nessuno li seguisse. - Remus... professorCarpatius! Era ora! Credevo che vi eravate persi o qualcosa... -esclam Hagrid, alleviato, spuntando da dietro la statua di Godric Grifondoro. - Hagrid, per favore! -esclam Libertus nel tono pi basso che pot, facendo una faccia poco amichevole - Vuoi svegliare tutti? Hagrid deglut e mosse il collo in direzione della scala principale, capendo il messaggio. Caramell, negando con la testa come chi disapprova la presenza di un mostro, si fece largo tra loro per prendere la strada verso i sotterranei per conto suo. - Ministro, signore! -disse Hagrid, questa volta curando un po' pi il suo volume-Credo che io dovrei entrare in primo luogo, solo in caso che... Caramell, abbastanza distante, sembr ricordare perch stava l. - Ah, s... chiaro. Vedi in primo luogo... e quando entri alla cella, legalo bene. Non lascer che quella bestia mi tocchi. Remus non ricordava di avermai visto Hagrid tanto arrabbiato. Strinse i pugni sull'orlo della furia, strinse i denti e cerc nella sua mente la miglior frase da dire, ma Libertuslo prese per un braccio, tentando di tranquillizzarlo. Brontolando, abbass lo sguardo per posarlosu Remus. Lui neg. - Va bene... -disse finalmente il Guardaboschi-andiamo. Mentre Caramell torn a dare istruzioni alle sue guardie, Hagrid gli lanci un sguardo di odio, attraversando in due falcate il gran spazio tra l'entrata e la scala verso le prigioni sotterranee. Libertus dovette correre per raggiungerlo. - Hagrid, non gli dare la soddisfazione... Lui non si gir fino a che le luci dei lampioni si fecero terrificantemente tenui, il corridoio si restringeva e, senza pi guida che la bacchetta accesa di Remus, si addentravano in quelli che sembravano essere i corridoi pi oscuri di Hogwarts. - Mi ha guardato sempre con disprezzo, sai? -cominci a dire Hagrid, riservato, camminando vicino a Remus. Caramellaffrett il passo per non rimanere al buio - E posso sopportarlo, l'ho fatto sempre... Ma con mio fratello... che non si metta con mio fratello... Come praticamente una forma di scaricare la sua rabbia, colp la porta gigante di ottone e ferro di fronte a s. L'eco rimbalz in ogni pietra ammuffita, accentuando il carattere sinistro del posto nel quale nessuno osava entrare. Era come unaula, ma molto oscuro, umido e lugubre. Hagrid sorrise forzatamente da sopra la spalla; desiderava che Caramell prendesse l'iniziativa. - Avanti, Sig. Ministro... vedr che la cella impenetrabile, ideale per i villani-disse, in un tono selvatico. Ed aggiunse, infastidito -Ah! E non si preoccupi: la bestia non lo toccher. Dall'angolo nord di quella cella massimizzata, un enorme corpo barcollante si sollev tra la penombra, come se si stesse sgranchendo. Produsse suoni intelligibili, tra grugniti gutturali e nasali, mentreHagrid sorrideva. Caramelle le sue guardie (trascinando Peter con essi) saltarono all'indietro, mentre Remus e Libertus rimanevano sulla soglia, tranquilli. Hagrid, un po nervoso, si affrett vari passi. - Grop, sono io! -disse lui con voce familiare, alzando le braccia - Hagrid! Siamo arrivati, come ti avevo promesso... No, non camminare, rimani dove stai... Cos,bravo, rimani buono... - Hagrid... Mi dice di una buona volta chi... o che cosa... sar il guardiano della cella di Minus? -domand Caramell con stanchezza, obbligando Remus di illuminare un po' pi l'interno della sala, pur di potere vedere pi chiaramente la creatura. Indubbiamente, per quelle cose della vita, Remus puntava la sua bacchetta verso qualunque estremo, meno l'indicato... - Importa in realt? -comment Hagrid, tentando di suonare imparziale-Peter rimarr qui finch lei decide che cosa fare con lui... e posso assicurargli che non scapper. Caramell alz un sopracciglio, reticente. - Non posso depositare tutta la mia fiducia in un semigigante, come saprai... - Allora ha la Mia parola-si affrett a dire Libertus, prima che Hagrid cercasse di inveire nuovamente contro il ministro. Anche Remus avrebbe voluto parlare in difesa del Guardaboschi, ma la sua condizione di Licantropo non

l'aiutava troppo. Scambi uno sguardo eloquente coi suoi amici, si lisci nuovamente all'indietro i sui capellimezzi impomatati, e sospir-Io mi far carico della responsabilit. Peter non scapper... mi fido ciecamente della sua guardia. Si fider di me, dunque? Caramell fece un gesto di antipatia, come se si fosse appenaaccertato di aver realizzato il loro desiderio. - S, Libertus... confider in lei. una pena che abbia lasciato i nostri uffici per venire a... insegnare. Non si pentito? Posso ridarleil suo posto quando vuole... Carpatius tossicchi, denotando lo sguardo inquisitivo di Remus per dopo abbassare la testa. Non gli piaceva conversare su quel tema con tanti spettatori. - Sto molto bene qui, grazie Sig. Ministro-si limit a dire, tagliente. Si avvicin alle guardie con decisione, cercando chiss di chiudere il discorso -Entrate, e lasciatelo in una sedia che sta a pochi metri. Non avanzate pi in l, ed uscite quanto prima. I due uomini, infoderati in impeccabili uniformi azzurre col blasone del ministero, erano abbastanza corpulenti, ma davanti alle istruzioni di Libertus cederono ad un brivido. Senza volerprolungare ulteriormente l'attesa, tornarono a stringere forte braccia di Peter, camminarono con lui fino alla sala, e si addentrarono nell'oscurit. Caramell si avvicin a guardare, bench la scintilla della sua bacchetta non illuminasse neanche un paio di metri. I corpi delle sue guardie non si vedevano ormai, e l'eco dei loro passi si sentiva sempre di pi debole. Un lieve grugnito risuon in lontananza, e dietro di lui, la voce di Hagrid. - Lo lasci l... Molto bene, non si avvicinino pi. Quello ... l. Ora escano. Dieci secondi dopo, le due guardie di Caramell attraversarono la porta di ottone con trepidazione. In realt, lo stessoMinistro dovette fermarli affinch non corressero su dalle scale. - Chi ? Che cosa ? -domand Caramell, avido. Le guardie si guardarono, incapaci di rispondere, e senza aspettare che il Ministro desse loro alcun ordine, intrapresero il ritorno tra l'oscurit. Cornelius Caramell sbuff, impaziente. - Ritornate qui! -grid, ma l'eco della sua voce rimbalz, vuoto, nelle pareti di pietra. Nervoso, si gir verso Libertus che lo guardava tra il sorpreso e il divertito -mi ha dato la sua parola, Carpatius -lo avvert, in tono provocatorio-non mi deluda. Sistemando la sua sciarpa e controllando l'ora nel suo orologio dorato, diede un ultimo sguardo curioso verso la cella e poi segu il cammino delle sue guardie. Quando il rumore dei suoi passi fu abbastanza lontano Remus , sospir. - Hagrid, stai bene? -domand, affacciando la testa dalla soglia della sala. Torn ad ascoltare un grugnito. - S... -rispose l'eco, dall'angolo pi lontano. Si sent il trascinare come di un sacco di patate nel suolo polveroso, una cosa pesante cadere ed una scossa di mani- Allora... Mi hai capito no? Vero Gropy?. Una rumorosa sbuffata provoc una lieve brezza che usc fino al corridoio. - T-t-tr-r-ra-a-a-d-di-i-i-t-to-tor-r-r-ee... -balbett una voce, bench sembrasse piun grugnito inintelligibile. - S, s... un traditore-rispose Hagrid, stanco. Quindi si ascoltarono alcuni lievi colpi secchi. Secondo Remus, Hagrid cercava di dare a Grop alcuni manate fraterne sulla schiena- Tu devi fare la guardia al traditore. Questa ora la tua missione, ok? Io mi occuper dell'altro problema... Faiilbravo ragazzo, eh, Gropy? Un mormorio grave e rozzo dava la sensazione di un "s." Pochi secondi dopo, Hagrid apparve sotto la luce della bacchetta di Remus, chiudendo la porta di ottone con un suono stridente. Tir fuori una gran chiave ossidata dalla tasca della sua giacca di pelliccia, l'introdusse nella chiusura e gir alla destra. Libertuslo prese per un braccio. - Non ti affliggere, Hagrid... stai facendo la cosa corretta. - Nessuno potrebbe fare meglio di Grop questo lavoro-pens Remus, alzando ancora di pi la sua bacchetta per riuscire a vedere i visi. Hagrid dovette inclinarsi un po' per diventare visibile. - Lo so... ma non mi piace lasciarlo rinchiuso. Specialmente con quel... con quel... - Hagrid-torn a dire Libertus, riuscendo a fargli rilassare i pugni-non possiamo lasciare che vigili Peter da fuori. Se anche solo uno degli studenti lo vedefinirebbe molto male. Inoltre, Grop sembr capire perfettamente le condizioni della sua nuova missione, non cos? Per la prima volta, Hagrid fece un lieve sorriso. - Ha fatto incredibili progressi con la lingua... Fa gi frasi complete

e tutto. Sono molto orgoglioso di lui... - Come noi-gli assicur Remus, sorridendo anche lui. I tre si avviarono verso le scale. - Qual stata la sentenza di Caramell? Che cosa accadr con Peter? Remus fece una smorfia eloquente, ma cerc di dissimulare. - Finch non ritorna in strada, possiamo fare qualunque cosa con lui. Mantenerlo rinchiuso tutta la vita, torturarlo... ammazzarlo... non fa differenza. Il Ministro non vuole pi saperne di lui. Le parole di Lupin cederono il passo ad un aspro silenzio che non si dissolse fino a che ritornarono all'en trata. L, ognuno prese la sua strada. - stato un onore cavalieri.. -cominci a dire Libertus, alzando il mento -...devo cambiarmi quanto prima. Gli studenti saranno pure in ferie, ma la docenza non riposa... Hagrid e Remus fecero solo un gesto con la testa. Per allora, poteva sentirsi gi un certo movimento nella Sala Grande... gli elfi domesticistavano sicuramente preparandolaper la colazione. - Vai a prendere Sirius? Torner con te a Grimmauld Place? Remus assent. Oggi, nella notte. Non vuole allontanarsi da Harry, ma molto pericoloso mantenerlo qui. Assolto o no, non puoi spiegare ad un mucchio di bambini perch il fuggiasco pi cercato del mondo magico vi eva nella v tua scuola... - Certo, certo... -mormor Hagrid da sotto la barba, alzando lo sguardo verso le scale principali. Quindi si gir verso l'uscita-Bh, devo andare via. Devo dare da mangiare aimiei Piare... Remus l'accompagn fino ai giardini. La temperatura si era alzata un po' ed il sole cominciava ad apparire dietro una delle torri di Hogwarts. Si potevanovedere alcune civette volteggiaresui tetti, litigando chiss per una nuova preda per la colazione... routine che, grazie a Dio, nessuno degli studenti doveva fare per proprio conto. Alle otto in punto la sala da pranzo era gi affollata di gente, e, tanto per cambiare, i biscotti di zenzero non soddisfacevano la domanda. Di quello, e di un altro tipo di trivialit, conversavano Ron e Hermione mentre camminavano verso il loro albero prediletto sul bordo del lago, approfittando dei raggi di sole che tingevano gi gran parte dei terreni del castello. Harry, da parte sua, si limitava solo ad ascoltarli. Non aveva lumore per parlare di leggerezze. Oggi era il giorno... quattro aprile. Il giorno temuto, atteso. Oggi avrebbe dovuto affrontare la realt con la maggiore dignit possibile. Non sapeva ancora che cosa gli avrebbe detto quando lavrebbe vista... A volte pensava che la cosa migliore era lasciare che le cose fluissero, ma temeva di rimanere senza parole e, chiss, sprecare l'ultima opportunit di vederla... -... la cosa importante che spargiamo la voce il pi possibile. Non molto quello che possiamo fare per gli elfi domestici della scuola, ma molti hanno elfi nelle loro case. Se li convincessimo dei benefici che porterebbe loro un migliore trattamento... - Questo quello che voglio... solo questo-rispose Hermione, felice di vedere che finalmente qualcuno l'appoggiava sulle sue idee rivoluzionarie'-Che li trattino degnamente. Suppongo che questo sia il massimo a cui possono aspirare... - Sono sicuro che questo gli baster intervenne Harry senza dirigergli lo sguardo, un secondo prima di sedersi sul prato, appoggiando la sua schiena sul tronco pi vicino. Ron lasci al suo fianco un mucchio di pergamene e libri di Hermioneche, gentilmente, si era offerto di portare-Vogliono rispetto, e nessuno potr negare che lo meritano... - Proprio cos -afferm Hermione, sorridente-Ron, mi puoi passare la prova per MadamaChips per favore? Ron ammir un momento l'insieme di carte, confuso. Qual tra tutte queste? - Le sette prime pagine, giusto sotto al mio libro di Aritmanzia... - Sette pagine?! -esclam Ron, precedendo l'esclamazione di Harry per una millesimo di secondo - non credi che stai esagerando? Hermione lo guard come se stesse scherzando. - Indubbiamente no. Il compito era di scrivere sulle pozioni curative necessarie in casi di estrema gravit, e non posso parlare di quello se prima non espongo i grandi Guaritori della storia ed i loro contributi in materia... o, ugualmente, non posso evitare di menzionare una lista sui casi che realmente dovrebbero considerarsi gravi, ed i momenti specifici in cui qualche mago utilizz determinate pozioni, e per quale motivo... i suoi usi in...

- S, s, ho gi capito -parl Ron tra i denti, in tono stanco-ti preferisco quando parli degli elfi domestici... comment, mentre apriva il suo libro di Storia della Magia con svogliatezza. Non aveva voglia di studiare durante le vacanze, ma la cosa certa che gli rimanevano ancora molti compiti da finire ed avevano il tempo per farlo. Hermione, da parte sua, arross esageratamente, ma Ron non sembr notarlo- Allora, come vi dicevo... possiamo mettere un piccolo opuscolo sulla bacheca della Sala Comune, spiegando la situazione. Potrebbe essere di gran aiuto... Anche Harry parl, bench ancora con lo sguardo perso n lago. - Inoltre, potremmo chiedere ad alcuni che lo el leggessero specialmente nel momento in cui la Sala Comune pi affollata... cos lo facciamo sembrare come qualcosa di molto interessante-disse, cercando l'approvazione del suo amico. Egli assent. - E davvero unottima idea, Harry-calc Hermione, impaziente, tra il suono panoramico della sua piuma tracciando la sua pergamena. Harry forz un sorriso. - Certo, certo... Roncontinu con le sue riflessioni. - In realt, le esche potrebbero essere alcuni dell'ES. Dovremmo chiederglielo. Nessuno si negher se glielo chiedi tu, Harry. Si sono intromessi tutti, perfino Silente, in tuo aiuto per il fatto di Sirius. Se gli chiedi questa sciocchezza, sicuramente la maggior parte si offrir volontariamente... Hermione alz istantaneamente la sua piuma, lasciando cadere una goccia dinchiostro a met di un paragrafo. - Che cosa hai detto? Ron arricci il naso. - Ehhh... bh, ho detto che se Harry chiede ad alcuni dell'ESdi leggere il tuo opuscolo... - No, no, non quello... Che cosa hai detto sul professor Silente? Dici che stava l... a colazione, il giorno che arrivata la notizia di Peter? Harry e Ron assentirono all'unisono, tentando di decifrare nel gesto di Hermione cosa ci fosse di tanto sorprendente. - Hermione, il Preside di questa scuola normalmente appare alcuni minuti nella sala da pranzo per fare colazione con noi... Dopo tanti anni credevo che te ne fossi resa conto... - Ron, non fare lo stupido -rispose, quasi indifferente. Ron non ebbe tempo di sentirsi aggredito-mi riferisco al fatto che stesse l...quel giorno in particolare. ... molto strano... non dovrebbe essere... - Non capisco. A che cosa ti riferisci? Hermione abbass lo sguardo, concentrata a riunire le sue idee. Quindi prese aria. - Bh, io non ero con voi ma... Non mi avevi detto, Ron, che la notte in cui Remus vi ha annunciato la liberazione di Sirius, che stava cercandoil Presidema era in viaggio? ... Harry si riaccomod dalla sua posizione, pensando. - vero... e quello stesso giorno di mattina avevamo parlato con Erendil, e anche lei cercava Silente... ma non era nel suo ufficio... - Esatto- conferm Hermione, ora un po pi preoccupata- Il professorSilente non eraa Hogwarts. Si messo in viaggio gi varie settimane fa... Come possibile che sia stato con voi, quel giorno a colazione? Ron e Harry si guardarono, confusi. Non avrebbero mai pensato a quel dettaglio. - Forse dovuto ritornare per qualcosa di urgente, e poi ripartito... - Forse... -ripet Hermione, non molto convinta, assorta nei suoi pensieri. - Hai un'altra teoria? chiese Harry, curioso. Lei neg. - No... -disse, girando lo sguardo verso la sua pergamena, dissimulando il suo interesse- non dev essere niente di strano, probabile che Ron abbia ragione... forse tornato solo per alcune ore e poi ripartito. Sicuramente cos... Ron si sorprese della rapidit con cui Hermione gli diede ciecamente ragione . Ma prefer non indagare ulteriormente, tantomeno contraddirla. Sorrise a met, cerc la pagina indicata nel suo libro di Storia della Magia e ci si immerse. Harry, intanto, che si era estraniato immediatamentedalla conversazione, si appoggi nuovamente sul tronco dell'albero e chiuse gli occhi. Non gliinteressava quello che il Preside facesse o smettesse di fare. Aveva qualcosa di meglioa cui cosa pensare. Perch il giorno sarebbe diventato eterno, era sicuro... un'eterna attesa fino all'ora indicata, il momento preciso... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/

La pioggia frustava forte contro i finestroni della tana. Il clima in quei giorni era stato abbastanza crudo, e le circostanze lo trasformavano in un nemico in pi... uno in pi tra quelli che conoscevano gi ed ignoravano. Molly Weasley tir indietro i suoi abbondanti capelli rossicci e si affacci in un fatuo tentativo di vedere verso la strada. Niente. La notte oscura e la pioggia incessante non le lasciavano apprezzare pi di alcuni metri. E quello le faceva tremare. Di paura, di angoscia... di disperazione. Erano passate gi parecchie ore senza notizie di Arthur. L'ultima chiamata dell'Ordine era stata decisiva... e terrificante: qualcuno aveva svelato il nascondiglio dei Potter. La spia aveva agito, mostrando la sua crudelt quando meno se l'aspettavano. Le forze della Fenice si sarebbero unite per andare alla ricerca del traditore... e lei, non potendo far nulla, dovette abbassare la testa e lasciare che si allontanassero, includendo Arthur. Se gli fosse successo qualcosa... Molly chiuse gli occhi e tent di tranquillizzarsi. Respir profondo... ma non pot allontanare dalla sua mente la paura di una fatalit. Che cosa farebbe da sola con sette figli, tutti molto piccoli, senza nessuno a cui chiedere aiuto...? Sapeva che le regole dell'Ordine presumevano questo sacrificio, sacrificare tutto per raggiungere la pace... ma sentiva la nausea solo a pensare che Arthur sarebbe potuto non ritornare. Mai. Si gir lentamente, asciug le lacrime sulle sue guance e si chin su una piccola culla di vimini, ovattata con cuscini rosacei. Un beb di appena alcuni mesi dormiva placidamente tra le lenzuola... estraneo al dolore di sua madre e all'angoscia dell'attesa. Molly gli accarezz soavemente la schiena, lo copr meglio e gli diede un bacio nella fronte, facendogli salire nuovamente la voglia di piangere. - Riposa, Ginny... tuo padre non tarder a ritornare... sono sicura... Girandosi un'altra volta verso la finestra, usc a tentoni dalla stanza. Ma appena chiuse la porta oltre a s, affin l'udito. Pens di avere ascoltato alcuni passi. Incapace di decidere da che posto della casa provenissero, prefer cominciare a controllare dal solito posto: la mansarda. And fino all'estremo del corridoio, afferr la sua bacchetta ed imit un paio di colpi nel soffitto. - Bill... Charlie... state bene? Il rumore sordo di vari tuoni accompagn la domanda di Molly, quindipens che probabilmente i suoi figli non l'avessero sentita bene. Afferr nuovamente la sua bacchetta, la punt verso il soffitto e, un secondo prima di battere, la porta scivolosa si apr senza ostacoli. Da l, spuntava con un gesto di paura, un ragazzo di circa quindici anni che inchiod gli occhi su sua madre. Cera anche un secondo bambino che si vedeva appena, abbracciato a suo fratello,con la testa nascosta sotto il suomantello. Molly trattenne il respiro. - Bill, stai bene?! Vi successo qualcosa..? -esclam, col cuore nella gola, ma Bill neg. Tutto quello che poteva vedere di Charlie era il suo capello rosso furioso, stretto contro la spalla di suo fratello Che cosa succede? Dimmi, per Dio! - Pap... -mormor Bill, parola che apparentemente gli era costato un gran sforzo-Pap v-v-viene per il ssentiero... e-e-e... e-trascina-a-a ad un u-u-uo-uo-mo-o-o-... Molly si port le mani sulla bocca. Da una parte, non era suo marito che era ferito, o morto, ma d'altra parte... - Bill, ascoltami molto bene! - disse, col collo indolenzito per lo sforzo di guardare verso l'alto. Bill apr gli occhi, spaventato, ma cercando di mettere attenzione- Voglio che scendi e svegli Percy, Fred e George. E tutti vi nasconderete nella mansarda, senza fare il bench minimo rumore... mi hai capito? -Bill annu, deglutendo. Gli occhi di Molly erano appannati, guardando nervosamente verso il primo piano -Prende i tuoi fratelli e nascondili... se succede qualcosa, sai gi che cosa fare... Bill torn ad annuire. Molly cerc di sorridergli, affettuosa, ma poi lo sollecit ad andare dai suoi fratelli. Lei, intanto, ritorn sui suoi passi verso la sua stanza, si inclin sulla culla di Ginny e la prese tra le braccia. Stringendola fortemente contro il suo petto, sospir di nervi e scese a gran velocit le scale. Arrivando all'entrata, i suoi muscoli si paralizzarono di tale maniera che ritard vari secondi a reagire come avrebbe voluto. Apr parzialmente la bocca di stupore, strinse di pi Ginny tra le sue braccia e lasci scappare il resto delle lacrime che si accalcavano nei suoi occhi. - D-Dio mio... Arthur... Arthur Weasley alz lo sguardo. Era completamente inzuppato. La sua tunica era strappata in varieparti, aveva un brutto tagliosulla guancia ed i suoi occhi erano rossi e gonfi, come se avesse pianto per tutto il pomeriggio. Ma non fu quello che impression Molly. Altrettanto inzuppato, poggiato a terra senza dare segni di vita, un altro membro dell'Ordine della Fenice, un uomo snello dai capelli neri, che reggeva nel suo petto un fagotto. Da questo si poteva vedere una piccola testa, anche questa dai capelliscuri... apparentemente, una bambina... e per terra, dalla porta, la pioggia spargeva una nitida orma di sangue, desolante... Senza trattenersi a trarre pi conclusioni, Molly lasci Ginny in una soffice poltrona della sala, ritorn fino

all'entrata e si avvicin con premura da suo marito. I Weasley si guardaronodritto negli occhi per un momento, emozionati per tornare a vedersi. E bench Molly avrebbe dato quello che fosse per abbracciare suo marito un'ora intera, c'era qualcosa di pi urgente di cui preoccuparsi. Con un nodo nella gola, si inclin sul ferito, come Arthur. - Ohtar... Dio mio... Ohtar, mi senti?! Ohtar! L'elfo sbatt le palpebre un paio di volte, seguito da un'acuta smorfia di dolore. Quando riusc a mettere a fuoco e guard chi aveva attorno, a Molly sembr che sorridesse, bench dur solo un secondo. - Molly... Arthur... l'imboscata... io non... - Ohtar, per favore... devi riposare, ti curer io, ok? Poi ci racconterai tutto... -singhiozz, facendo attenzione ora al fagotto che portava. Corrugando il cipiglio, lo prese con attenzione, ed Ohtar torn a sorridere mentre glielo consegnava. - Elnear... Molly cap immediatamente. - Perch... Perch l'hai portata fino a qui? -domand, temendo la risposta. Scoprendo il mantello che la copriva, apparve il viso terso di una bella bambina di un anno che dormiva - Arthur, perch Elnear qui?! Arthur mosse la testa, mettendosi una mano sulla fronte. Lho trovato mentre si dirigeva qui... gi era ferito. Non sapevocosaltro fare tranne che portarlo a casa. Ci siamo incontratia... a Godrics Hollow... per... per... All'improvviso la sua voce trem, le sue labbra si curvarono in un gesto di profonda tristezza ed i suoi occhi si appannarono, abbassando lo sguardo -Oh, Molly... Non doveva dirlo. Molly poteva intuirlo. Sent la nausea. - No, non pu essere... Loro non... non James e Lily... Arthur annu, senza riuscire a guardarla negli occhi. Contenne come pot un profondo singhiozzo, prendendo la testa di Ohtar per appoggiarla sul suo grembo. Molly, intanto, abbracci la piccola con forza, ma dopo un secondo sobbalz. - Harry! Che cosa gli successo?! Dove sta'?! - Harry sta bene... -chiar Ohtar con un filo di voce Lui sta bene, ma non finita qui... - Molly sent un po' di sollievo, per quanto poco fosse possibile in tali circostanze. Una ferita profonda ad un fianco del suo corpo stava debilitandolo, spegnendolo... -Arthur, Molly... -balbett, prendendo le sue mani. Cerc di sorridere-Elnear... vostra adesso. Non lasciate... loro mai... non devono trovarla... entrambe iWeasley si guardarono, stupefatti, e non indovinarono pi che ad assentire. Ci prenderemo cura di lei... come una Weasley in pi... - gemette Molly, oppressa dai fatti. I Potter erano morti, ed Ohtar, in qualunque minuto, avrebbe seguito la loro strada... - Come una Weasley in pi... ripet lui, in un barlume di speranza. Estese il suo braccio con molto sforzo, lo pos sulla testa di sua figlia, e chiuse gli occhi. Tra le sue dita, uno splendore bianchiccio percorse tutto quello che toccava, ed ora quello che era prima un brillante capello nero, appariva di un rossiccio bello, meravigliosamente simile al colore di Molly. Allora si gir verso Arthur, eloquente-non c-confido in nessun altro. Il mio diario... il Presagio... tutti devono sapere... - Il Presagio? -ricord Arthur, sorpreso. Inghiott saliva - Vuoi che prenda il tuo libro e legga il Presagio? Ohtar, non possiamo... il tuo paese ti condanner... - Ma non star qui per osservarlo... -intervenne, con voce stanca. Le sue palpebre cominciavano a cadere come , trascinateda un peso insopportabile-Tutti devono sapere... Non tutto perduto, Arthur... Non smettete di lottare. La morte di Lily... non stata in vana... - Una lacrima solitaria percorse la sua guancia sporca per la battaglia. Inchiod gli occhi su sua figlia, accarezzandola per lultima volta-Elnear... deve sopravvivere. Non lasciate che loro gliela portino. La... stella... guida... Non potproseguire. La sua voce si era persa in qualche angolo della sua gola. - Ohtar... no, per favore... guardami... resta con noi... -implor Molly, annegando nel suo proprio pianto - Che connessione ha Lily con Elnear? Ha a che vedere col Presagio? ... Ohtar! Non rispose. La mano che pochi secondi prima aveva accarezzato sua figlia, cadde inerte ad un lato del suo corpo, mentre l'altra rimase stretta contro quella di Arthur. Non c'era niente da fare... se nera andato. Molly cerc le braccia di suo marito un minuto, ancora fortemente stretta ad Elnear. Che cosa sarebbe successo ora? Perch la sua sopravvivenza era tanto importante? Ma non ebbero tempo di scambiare parole... neanche di abbracciare il suo amico e dargli l'ultimo addio. La porta di legno sbatt contro la parete, cedendo il passo a cinque sconosciuti... bench, dopo alcuni secondi in cui Arthur scrut ogni viso, non gli sembrarono oramai tanto sconosciuti'...

- Consegnamela-pronunci uno di loro... una donna. Aveva il capello biondo, lungo fino alla vita. Gli altri guardarono di traverso il corpo di Ohtar, ma non dimostrarono nessun sentimento al riguardo -Consegnaci Elnear. Molly si alz senza lasciarsi intimorire. Tra le lacrime riusc a fare una smorfia di profondo disprezzo, contraendo la piccola contro il suo petto. Arthur la segu, acquisendo la stessa posizione difensiva. - Andatevene di qui... non siete i benvenuti-parl Arthur, teso. Si avvicin a Molly pi che pot, coprendo Elnear con la coperta-il vostro Aranel non qui. L'elfa fece un gesto ibrido, tra impazienza ed ironia. - Credete che un semplice cambiamento di capelli pu dissuaderci? Ohtar stato sempre tanto pronosticabile... -Alz il suo braccio, allung la palma della sua mano e la punt verso Molly - Colien laps Aranel! Qualcosa di indescrivibile circond il corpo della bambina... qualcosa fatto di fuoco e ghiaccio contemporaneamente. E bench Molly cercasse di sopportare il dolore e non cedere, non pot mantenere la presa per molto tempo. Elnear si alz alcuni centimetri, levitando attraverso lo sguardo attonito di Arthur, e viagg in i aria fino alle braccia dell'elfa. Lei l'osserv un momento, e dopo sorrise, trionfante. - Amthles, per favore... -preg Molly, avvicinandosi- Ohtar lasci la bambina con noi... aveva le sue ragioni... - Mi disse che c'era un traditore tra voi... -intervenne Arthur, sull'orlo della disperazione -... dovete trovarlo! Intanto, noi possiamo badare ad Elnear... - Mai! -grid Amthles, iraconda-Nessun Istari ha potere su uno di noi... - Pass Elnear ad un uomo alla sua destra, e dopo inchiod gli occhi sul corpo di Ohtar, inerte ad alcuni passi da Molly-Ohtar non pu decidere oramai... lo faremo noi per lui. Decine di tuoni tornarono ad avvolgere la tana, ed il lampo che i segu, accentu le sagome dei Tareldar sulla soglia. Arthur chiuse i pugni, impotente, disposto a rischiare tutto per recuperare ad Elnear... ma Amthles era pi rapido... In un battito di ciglia, lei e la sua gente stavano gi a parecchi metri dalla casa, senza che la pioggia toccasse le loro tuniche... e lui corse, corse verso diloro... gli grid di fermarsi, ma le sue gambe non rispondevano... voleva correre, ma faceva solo passi lenti, come se all'improvviso avesse perso tutte le sue forze... ma continu ad andare... doveva raggiungerli... - Arthur? Arthur, svegliati! Arthur apr gli occhi, atterrito. Era seduto nella sua poltrona favorita, di fronte al finestrone della sala. Che cosa faceva l? Si erano portati via Elnear, doveva raggiungerli! Ma... La casa era in ordine. Si era gi fatto giorno, ma non pioveva n si ascoltavano tuoni. Non c'erano pozzanghere di acqua sul pavimento... n tracce di sangue fino al corpo di Ohtar... corpo che non esisteva. Allora si gir verso Molly che lo guardava molto preoccupata. I suoicapelli eranopi corti, il suo colore era diventato un po canuto e la sua pelle non era oramai tanto tersa come prima... ma aveva gli stessi occhi, la stessa espressione di affetto e gentilezza. Sospir. Era stato solo un sogno. Bench un sogno molto reale... un ricordo nefasto che aveva chiuso nel cassetto pi nascosto della sua memoria, ma che affiorava ogni certo periodo di tempo, innocuo, per ricordargli che il futuro era pi vicino di quello che potesse pensare... - Arthur, caro... stai bene? Ti sei addormentato... - S, s... sto bene, Molly. Era solo un incubo-ment, riaccomodandosinella poltrona. Non aveva voglia di rivivere con sua moglie qualcosa di tanto doloroso, tanto perturbatore, successo quindici anni fa - Che cosa ti serve? E successo qualcosa? - Remus ci ha mandato un messaggio alcuni minuti fa... -disse, con un lieve sorriso- c'aspettano a Hogwarts. Arthur corrug il cipiglio, ma prima di domandare "perch", si rispose da solo. Sorrise ampiamente, facendo eco del gesto di Molly, e con unbalzo si diresse alla scala. Tutto lo schifo che gli aveva lasciato quel ricordo, si trasform improvvisamentenella pi luminosa delle speranze. Quindici anni fa gliela avevano strappata delle braccia, certo, ma era sicuro che, qualche giorno, il destino si sarebbe incaricato di portarla di nuovo nel suo cammino, cos come ora, per emendare l'errore... /-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/- /-/-/ -/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/-/ - Nessuno? - Nessuno... -rispose Ginny-Il corridoio deserto. - Andiamo allora.

- Non dovremmo controllareprima ogni stanza? -pens Hermione, abbassando il tono di voce-non lo dico per Sirius, ma solo per essere sicuri che non ci troveremo davanti a nessuna sorpresa spiacevole... Harry ferm il suo passo per guardarla negli occhi. - Hermione, mancano dieci minuti alle nove. Non abbiamo tempo! Hermione prefer non discutere. Vicino a lei, Ron, Ginny e Harry erano arrivati dall'Ala Ovest alcuni minuti fa, accertandosi ogni certo periodo di tempo che nessuno li seguisse. Harry non aveva detto una parola, nervoso ed ansioso contemporaneamente, ma il resto aveva immaginato gi tale comportamento, quindi non lo pressarono per niente. Senza molti preamboli, entrarono nella vecchia stanza di Stella, bench sempre attenti ai paraggi. Ronchiuse la porta, e al vedersi tutti riuniti andarono dritti al punto. L'ora esatta si avvicinava. Il camino era spento, rimanevano solo delle tracce di un fal. - Incendio! -esclam Hermione, creando grosse fiamme che si sollevarono in pochi secondi. Quindi mise una mano nella tasca della sua tunica, tirando fuori un sacchetto di cuoio- Tieni, Harry. E polvere volante. Harry si avvicin e prese il sacco con mani tremule. Ginny gli sorrise. - Ti auguriamo buona fortuna... Ron gli diede una pacca sulla spalla. - Ci vediamo tra quindici minuti, ok? I tre Grifondorosi girarono e camminarono fino all'uscita, lasciando Harry di stucco. - Hey, aspettate! Dove andate? Credevo che anche voi volevate salutarla... Hermione strinse le labbra, precedendo gli altri. - Bh... abbiamo deciso che ci parlerai prima tu. Hai la priorit su di noi. E... comunque, abbiamo immaginato che volgiate stare soli -spieg, mentre Harry arrossiva lievemente-ti daremo quindici minuti. Poi ritorneremo. Harry annu. Li ringrazi con uno sguardo, e dopo li vide uscire. Il silenzio che si produsse non gli piacque per niente; accresceva solo il suo nervosismo, ma si impegn a rasserenarsi. Non aveva tempo da perdere. Insicuro, si avvicin al camino fino a che sent le fiamme scaldare il suo viso. Gli ardevano le guance, ma il caldo lo faceva reagire... gli dava coraggio. Si inginocchi, sempre di fronte al fuoco. Prese fiato, mosse il collo e torn a sospirare. Non sapeva quanto tempo fosse passato, ma qualcosa gli diceva che era gi ora. Con le dita tremule, tolse il nastro dal sacchetto, infil la mano ed impugn una buona quantit di polver Si accomod meglio che e. pot, bench sapesse che presto o tardi le sue ginocchia avrebbero cominciato a dolere, chiuse gli occhi e si concentr. L'immagin, nitida, seduta tra un mucchio di gente. Triste, ma bella dopo tutto... ed al suo fianco, Erendil, dicendogli qualcosa allorecchio. Allora Stella sorrideva, guardava in tutte le direzioni ed usciva di l con premura. Erendil la seguiva. All'improvviso appariva in una stanza con colonne e drappi di seta nelle pareti, ed al centro, un camino di grandi dimensioni. L'immagin inginocchiarsi, aprire gli occhi al massimo, in attesa, allegro... Harry sorrise. Come se le immagini nella sua mente fossero realt, tese il pugno, lanci le polveri nel fuoco ed esclam: "Stella Maris!" Allora sent un estraneo ma conosciuto solleticamento nella nuca, di qualcosa che lo trascinava verso il fuoco come un aspirapolvere gigante... Cominci a dolergli la testa, sentiva che il suo collo si staccava delle sue spalle e che tutto giravaattorno a lui, come un mulinello, tra vento e grida... Fino a che tutto si ferm. La stessa forza che incominci a trascinarlo, ora l'espelleva con ripudio, lanciandolo lontano... Ansimante, Harry apr gli occhi per accertarsi di quello che era successo. Stava l, reclinato nella maiolica del camino , in quella stanza dell'ala Ovest di Hogwarts. Non si era mosso. Non lo fece mai. Agit la testa, confuso. Perch non aveva funzionato? Che cosa aveva sbagliato? Rapido, oppresso dai minuti che passavano senza piet, sprem il suo cervello alla ricerca di una risposta. Gir lo sguardo verso le fiamme, quasi come se chiedesse una spiegazione, fino a che cap. - Sono un idiota! - rimprover se stesso, bench pi allegro che mai, per aver trovato la soluzione- sto contattandogli Elfi, non posso dire "Stella"... Col polso agitato, torn ad introdurre la sua mano nel sacco di cuoio ed impugn una nuova dose di polverevolante. Si inginocchi come la prima volta, si avvicin alle fiamme pi che pot, e grid "Elnear!" Mentre l'effetto dell'incantesimo cominciava a prendere il via, pens che forsenon sarebbe andato a buon fine neanche questa volta, perch non sapeva il suo cognome o il suo secondo nome, per fare del contatto qualcosa di pi effettivo. Ma l'aveva fatto... ora doveva solo aspettare. Sent la stessa cosa di prima. I giri repentini, il mulinello nei suoi capelli, la forza che sembrava allungare la sua testa fino a staccarla dal resto del corpo... fino a che si ferm. Nervoso, temendo fallire, apr a met gli occhi. Ma non ritard ad aprirli del tutto. Aveva ai suoi lati le fiamme del camino, ma non lo bruciavano. Era arrivato a destinazione. Senza pensare cominci a scrutare il posto. Era un salone abbastanza grande, con varie poltrone di velluto negli angoli e drappi di tessuto penzolanti dal soffitto. In un tavolo vicino c'erano vari bicchieri di vino ed altreportate... ma di presenze umane, niente. Cominci a pensare che era arrivato in anticipo all'appuntamento e che lei sarebbe arrivata a momenti... ma i secondi passavano e non c'erano segni di lei. Allora lo rap la preoccupazione...

l'angoscia. Ripass nella sua mente tutti i dettagli: il giorno corretto, l'ora corretta, il posto corretto... dire il nome corretto. Tutto era in ordine. Che cosa stava succedendo? Un minuto dopo le idee nefaste non tardarono ad ammucchiare la sua mente. Chiss Erendil li aveva ingannat... i Non disse mai a Stella dell'appuntamento nel camino, e gli aveva fatto credere che lavrebbero vista solo affinch la smettessero di disturbarla. Harry acceler la sua respirazione, innervosito. S, doveva essere cos... Erendil gli aveva mentito... ma dopo, osservando nuovamente il posto, si sofferm su quel tavolo di lato. Il vino, il cibo... resti di una celebrazione. Allora il suo stomaco si contorse. L'idea che Erendil li avesse ingannati era la cosa pi facile da pensare... e la meno dolorosa perch, secondo le nuove conclusioni di Harry, il fallimento del suo appuntamento si doveva piuttosto ad un altro motivo: la cerimonia era gi stata celebrata . Sent un nodo amaro nella gola. Dio, cos . Avevano anticipato la cerimonia. Immagin Stella ore prima, nella stessa posizione in cui era lui adesso, pregando che qualcuno di loro apparisse e la trovasse davanti le fiamme... come lui l'aspettava ora. E cos, l'immagin allontanarsi, triste, distanziandosi per sempre... Non volle torturarsi ulteriormente. Tir indietro la sua schiena come se all'improvviso avesse perso tutte le sue forze, ed improvvisamente, lanciato contro una poltrona vicina, Harry torn a Hogwarts. La testa gli girava. Il suo stomaco era ancora contorto, sentiva la bocca secca e le sue nocche erano diventate bianche per la pressione dei suoi pugni. Era finito tutto. Non lavrebbe pi rivista. La fortuna non volle che la potesse salutare... ed in fondo, per quanto crudele suonasse, forse era la cosa migliore. Non si sarebbero dovuti tormentare per il resto della vita con limmagine di quelladdio. Era andata via per sempre, e doveva lasciarlo cos. Doveva accettarlo. Si prese la testa tra le mani. Come gli era successo gi tante volte, aveva investito le sue energie per niente. Non era servito a niente... Uno scricchiolio lento l'avvis che qualcuno cercava di aprire la porta, ma neanche si gir. Non voleva affrontare i suoi amici... dire loro che tutto era finito... - Lho persa, Ron... -balbett Harry con lo sguardo basso, rompendo la voce lho persa per sempre... - Oh, no, indubbiamente no... Il suo petto si strinse con nervosismo. Quella voce... Si gir istantaneamente. Una figura snella, infoderata in una tunica nera da viaggio, si avvicin alcuni passi verso lui, e fermandosi si tir indietro il cappuccio. I ciuffi di capello rossiccio caddero docili sulle sue spalle, e nei suoi occhi celesti pot apprezzare la commozione... il nervosismo e l'allegria. Stava sorridendo. Harry si alz a poco a poco, come se credesse che quella di fronte ai suoi occhi era solo un sogno.Ma era troppo reale... troppo presente. Poteva sentire il suo calore quando ancora li separavano vari metri... Tardivo, ma sincero, anche lui sorrise. La sua mente era vuota... incapace di pensare a che cosa fare o dire. Poteva rimanere cos per sempre, guardandola... - Stai qui... -balbett, immobile, senza trattenersi a pensare quanto stupido era suonato il suo commento. - Sono appena arrivata -rispose Stella, timida, deviando il suo sguardo un momento. Harry si sent un po scomodo; non voleva farlo, ma glielo doveva domandare prima o poi... - Gi... gi c stata la cerimonia? A Harry gli sembr che non avesse visto mai un sorriso tanto bello nella sua vita. Ti pareche brillo come una fidanzata? Harry non rispose, non era necessario. Si guardarono fissamente durante un altro minuto che divent eterno, fino a che lei evit i suoi occhi. - Posso domandarti perch... perch sei ritornata? Il suo viso si fece serio, ma non perse il tono di tenerezza ed emozione. - Per quello che tu sei... e per quello che io sono-disse, solenne, sospirando profondamente. Harry non ebbe tempo di chiedere spiegazioni Il professorSilente c'aspetta in Sala Grande... sono tutti riuniti l. Io... io verr tra un momento. Voglio cambiarmi. Bene. Quell'era un sottile invito affinch abbandonasse la stanza, ma Harry lo cap perfettamente. Annuendo, devi il suo sguardo e cammin rapidamente fino alla porta, tentando di non pensare che lei sarebbe stata solo ad alcuni centimetri da lui. Passando vicino alla sua spalla, ambedue sentirono un brivido. Nervoso, Harry si affrett a prendere la maniglia della porta. - Io... so-sono contento che... che tu sia qui - disse, balbuziente, guardandola di traverso mentre attraversava la soglia. Lei torn a sorridere, bench lui non potesse vederla. - Anche io -rispose Stella, giusto prima di vederlo sparire dietro la porta.

Harry si mantenne cos alcuni secondi, aggrappato alla maniglia della porta chiusa nel corridoio. Era come se quello gli confermasse che non era un miraggio... che lei stava l. Che aveva parlato con lui... che non si era sposata. Allora sorrise, chiudendo gli occhi, appoggiando la sua fronte sul legno... mentre, esattamente contemporaneamente, seguendo i suoi movimenti con perfetta sincronizzazione, Stella appoggiava la sua fronte dall'altro lato della porta, sorridendo...

Cap.

XXVII: La Stella Guida

Senza sapere se doveva toccare o nola porta, Harry spinsele maniglie di rovere con discrezione. Non gli piaceva per niente il tono della conversazione che, almeno da alcuni minuti, ascoltava distintamente dietro il legno. Due voci forti e gravi discutevano qualcosa, apparentemente, molto importante, e gi senza potere sopportare la curiosit, entr, domandandosi che cosa avrebbe trovato... Al centro della stanza, quasi come due uragani a confronto, Silente parlava faccia a faccia con un altro anziano, molto simile a lui, separati solo dai loro rispettivi posti in un gran tavolo ovale... e bench Harry ritard alcuni secondi, cred riconoscerlo: era il capo degli Alti Elfi. Aveva la barba bianca e lunga, come il Preside, e salvo la sorprendente lucentezza che staccava nei suoi movimenti, si potrebbe dire che erano praticamente uguali. Ino ltre, riuniti intorno a loro, il resto delle sedie erano occupate da visi molto familiari... - Harry... Entra per favore. Sebbene Sirius cerc di parlare piano per non interrompere la discussione, subito tutte le persone presenti si girarono verso Harry. E non erano poche; divisi come se fossero gli spettatori di un importante partita di Quidditch, la maggioranza dei membri dell'Ordine della Fenice si accomodavano nei posti annessi a Silente, mentre, giusto all'altro lato del tavolo, la comitiva degli Elfi emergeva, se non per il suo numero, almeno per la sua magnificenza. Harry pens che, se fosse scoppiata una lite, la battaglia sarebbe per lo meno tre contro uno a beneficio dell'Ordine... ma, pensandoci bene, un solo incantesimo lanciato da un elfo colpirebbe cinque maghi alla volta... - Che cosa fai qui? -domand Harry al suo padrino, un po arrossito per tutti quegli sguardi, mentre chiudeva la porta. Sirius alz un sopracciglio. - Remus volevamandarmi a Grimmauld Piace, ma non mi sarei certo perso questo... -spieg, entusiasmato come un bambino. Quando Harry si era avvicinato quanto basta, sorrise - Gi... gi lhai vista? Harry non ebbe tempo di rispondere con pi eloquenza, perch cap in un millesimo di secondo che il suo gesto, probabilmente, non sarebbe stato ben accetto dagli Elfi. Allora, facendo un gesto di saluto, avanz fino a Silente, che lo sollecitava a sedersi vicino a lui. L'altro vecchio sembr prendere uno slancio. - Tu! -lo indic Ingolmo, alterato, trasparendo ira nei suoi occhi - non lascer che la mia razza muoia per colpa tua! Harry fece un passo indietro, sorpreso per la prepotenza. Vari dell'Ordine si allarmarono, abbandonando le loro sedie e tirando fuori le bacchette, al tempo che anche un altro paio di elfi acquis, in un paio di secondi, unimmediata posizione di attacco. Agile, Silente alz le braccia, corrugando la fronte. - Basta cos. Cerchiamo di civilizzare questa conversazione... Harry non sa neanche per cosa colpevole! - Colpevole? - ripet lui, confuso. Un paio di elfi gli diressero sguardi riprovatori - Di che cosa? Silente si gir verso di lui, reticente. - Di essere nato... se la guardiamo da un certo lato -rispose il Preside, cosciente di quello che avrebbe provocato in Harry-per favore... siediti. Ti spiegher tutto quello che devi sapere... come lho spiegato a Stella durante il tragitto verso qua. - Il suo nome Elnear! -esclam Amthles da un estremo, emergendo tra il suo gruppo. Molly salt dal suo sedile, contraendo i muscoli del viso. - Stella, Elnear... Significano la stessa cosa, no? Possiamo chiamarla in entrambe i modi... Bench credo che sia

lei a dover decidere quale preferisce... - Preferisco "Stella", Molly. Grazie per averlo chiesto... Tutti i visi confluirono verso l'entrata. Stella aveva appena aperto la porta. Portava un semplice vestito azzurro con sfumature grigie nelle maniche e piccole lucentezze nella scollatura, cosa che non la faceva sembrare elegante, ma pi che altro solenne per l'occasione. La maggioranza dei presenti si inchinarono istantaneamente, e malgrado lei li salutasse con lo stesso rispetto, non ritard ad avanzare fino ad un certo gruppo. - Oh, no, per favore... -li preg, evitando che facessero la tradizionale riverenza. Arthur e Molly si raddrizzarono, sorridendolo affettuosamente. Lei gli restitu il sorriso, e dopo tocc la spalla di chi stava al suo fianco Tu sei Sirius Black, non cos? - Sirius assent, confuso- un piacere rivederti... Sirius raggrinz la fronte in segno di concentrazione. - Ci siamo gi conosciuti? - Te lo spiegher pi tardi-gli sussurr Remus ad un metro di distanza, quasi divertito. Silente tossicchi, cercando di prendere la parola.. - Prima le cose importanti, Remus... Mi sembra che a chi dobbiamo pi spiegazioni Harry... - No, le devi a noi! -intervenne Ingolmo, esasperato, senza perdere la sua posizione difensiva. Quelli che stavano vicino a lui assentirono con veemenza Entrasti nei nostri terreni senza autorizzazione, c'obbligasti a sospendere una cerimonia ancestrale senza motivi concreti... Quelie anna linyenwa! Esigo una risposta! Il mormorio di eccitazione tra la comitiva Tareldar cominci a salire, al tempo che Harry capiva che non era necessario conoscere la loro lingua per captare l'eloquenza dei suoi toni. E se ne accorse dopo alcuni secondi bench gli sguardi inquisitori fossero prima solo per lui, ora li ripartivano anche verso Stella che non fece altro che tentare di ignorarli, sedendosi in un posto quasi al centro tra i due gruppi. Da l poteva apprezzare tutti i presenti con maggiore precisione... sebbene i pi inquieti erano gli Alti Elfi. I membri dell'Ordine, invece, osservavano la situazione con pi prudenza, abbastanza intimoriti, forse, dallindisposto atteggiamento di Ingolmo che rifletteva il disturbo di tutto il gruppo. - Calma, per favore... Cos non riusciremo mai a capirci... -parl Kingsley, alzando le mani. Ingolmo gli diresse un gesto di disprezzo, per dopo girarsi verso la sua gente. - Oman confino khil er... -disse loro, riuscendo cos a riappacificare un po' gli animi. Quando restarono quasi in completo silenzio, Silente gir a parlare. - Vi spiegher perch ho interrotto la cerimonia... mio dovere farlo, e non dubitate che lo far dettagliatamente. Ma, prima di questo, mi sembra che il principale incluso deve venire a sapere tutto... Non siete daccordo?. Ingolmo non rispose, bench nel suo viso potesse delucidarsi che non era molto soddisfatto della decisione del Preside. Tuttavia, diede segni di voler accettareanche quando tutti si sarebbero opposti, ma non appena stava per aprire bocca, le porte di rovere tornarono a scricchiolare. Qualcuno entrava nel salone. - Scusate il ritardo... -parl Minerva McGranitt, camminando a passo rapido fino a situarsi alla sinistra di Silente. Scambiando un sguardo significativo, lasci nelle mani del Preside un rustico libro con la copertina intagliata. - Ai Ainur! -esclam Ingolmo, spalancando i suoi occhi al massimo. La maggioranza degli Elfi si allarm, tornando a scambiare commenti, tra sorpresi e spaventati. Amthles port una mano alla sua bocca, mentre, dall'altro latoo, Stella si rigirava nella sua sedia, emozionata - Parma Wilwarin! - S... -disse Silente, sereno, facendo capire che non lo stupiva la reazione dei Tareldar. Alz il libro affinch tutti lo vedessero-Vedo che l'avete riconosciuto... - Ma... ma... -cominci a dire Ingolmo, visibilmente impressionato, estendendo il suo braccio verso Silente come se volesse raggiungere il libro anche con tanti metri di distanza-Parma Wilwarin spar dalle nostre librerie 15 anni fa... - Non serve dirlo... lo sappiamo molto bene-intervenne Arthur, evidenziando un profondo fastidio accumulato. Remus lo prese per un braccio, obbligandolo a calmarsi, mentre il suo sguardo si posava, provocatorio, nel viso stupefatto di Amthles. - Dove lo avete trovato? - domand, nervosa - Quello c'appartiene! - I-io... -cominci a dire Harry, senza essere troppo sicuro sedoveva aggiungersi alla conversazione -... io lho trovato, mesi fa, in un negozio di Diagon Alley.

- Tu? -lo guard Amthles, incredula. Quindi grugn - In un negozio Istari? Ma certo! Tutto questo si tratta di una cospirazione! E cercano di farci credere che non sapevi niente sul Presagio...? - Credere che cosa...? No, io non... Stella si alz rapidamente dalla sua sedia, dirigendo un sguardo aspro verso Amthles. Quindi si gir verso Harry. - Parma Wilwarin il diario di mio padre... Ohtar. il registro del passo della mia dinastia al comando della razza Tareldar. E se deve appartenere a qualcuno... -disse, girandosi nuovamente verso Amthles, con ira -... a me. Silente si mostr di accordo, muovendo la testa. -... e star nelle tue mani quando tutto questo finir, ma ho bisogno di lui per il momento, per chiarire le cose... - S, capisco rispose lei -ma, prima di tutto, devo sapere... Come riuscito ad aprirlo? Ci ho provato per un paio di settimane e ho tentato limpossibile... Silente assent, come se leggesse il suo pensiero. - Ohtar, anticipando le conseguenze della sua morte, lo chiuse con un incantesimo che solo io conoscevo... - Ed io aggiunse Arthur, aprendo passo alla sua voce tra Molly ed Emmeline. I suoi occhi brillavano. Stella corrug la fronte, senza sapere se sorridere o dubitare, ma prima che potesse domandargli qualunque cosa, Silente prosegu. - Ti assicuro che avrai le risposte che vuoi, ma, insisto, prima di tutto... -... Harry deve sapere concluse Stella, sospirando, trovandosi con gli occhi di Harry per un breve momento. Lui odiava trovarsiin quella situazione. "Tutti sappiamo tutto, meno tu." Era nato e cresciuto sommerso in quel pozzo dincertezze, e nemmeno dopo di sei anni nel mondo magico poteva allontanare quello stigma. Neanche dopo tutti gli ostacoli che aveva superato, e tutti i pericoli che aveva corso... Cera sempre stato qualcosa di nascosto, qualcosa di sconosciuto per lui, per qualunque circostanza... Tolse un ciuffo di capelli neridalla fronte e il suo viso si fece serio, tanto che perfino Sirius e Remus si sorpresero. Rifiutandosi di sedersi, rimase in piedi ad un lato di Silente, di fronte alla commissione Tareldar. Era deciso ad allontanare la sua immagine da bambino viziato, al quale bisogna occultargli tutto per non ferirlo... - Potete cominciare dicendomi di che cosa sono colpevole- disse, evadendo un secondo lo sguardo di Stella, nascondendo la sua furia dietro alcune parole gravi e dirette. La McGranitt batt ciglio: Harry non gli era sembrato mai tanto adulto come ora. Ingolmo diede segno di voler parlare ma, istantaneamente, Silente alz il suo braccio, obbligandolo a mantenersi al margine... per il momento. - Harry-cominci a dire il Preside, girandosi lentamente verso lui-Nessuno pu incolparti di niente, non hai scelto tu la responsabilit che ti tocc portare... quella di essere, quando arriver il giorno, Vittima o Eroe... Harry apr gli occhi con sorpresa. Non era sicuro di avere ascoltato bene. Quella nefasta sentenza, contenuta in una profezia di vetro, era di conoscenza limitata... per lo meno da quel che sapeva. Solo il professorSilenteelui sapevano quella cosa... Perch allora i membri dell'Ordine annuivano con tanta veemenza? ... - Lo sapete gi? -domand Harry, tra l'indignazione e la desolazione - Tutti voi sapete... sulla profezia? Si guardarono tra loro, scomodi, cercando chi avrebbe detto la prima parola. Ma poich nessuno sembrava averne la forza, Sirius si avvicindi alcuni passi. - Non stata mai una sorpresa per noi, Harry. Sapendo o no il contenuto della profezia, comunque intuivamo che saresti stato tu, e non uno di noi a doversi battere con Voldemort nella battaglia finale... - La tua sicurezza ed integrit hanno avuto sempre la priorit sui problemi dell'Ordine-continu Remus, situandosi vicino a Sirius-da quando sei nato sei la nostra responsabilit... e continuerai ad esserlo finch l'Ordine vivr... - Inoltre, lo sappiamo solo noi-aggiunse Tonks, nel suo usuale tono spensierato-Solo l'Ordine... e, bh, anche i Tareldar... -li guard, con un viso meno gentile del solito -la cosa importante , Harry, che se decidi di farlo sapere a qualcun altro una tua scelta. Noi rispetteremo il tuo segreto con la nostra lealt... uno dei principali statuti dell'Ordine della Fenice. Dietro Tonks, Dedalus, Kingsley, Elphias e Moody annuivano, quasi cerimoniali. A Harry gli sembr che parlassero sufficientemente sul serio.

- Va bene, questo posso capirlo... e vi ringrazio per la preoccupazione. Ma... si gir lentamente, trovandosi con lo sguardo di Ingolmo - perch devono saperlo loro? Che cosa hanno a che vedere con me? - Questo ci che devo spiegarti, Harry... -parl Silente, chiedendogli per lennesima volta che si sedesse. Lui, stanco di tanti rigiri, prefer obbedire e prese un posto vicino a Kingsley. Tutti rimasero in silenzio -... che cosa ha a che vedere Ohtar in tutto questo. Per, una storia lunga... A Harry gli suon come una scusa. - Ho tempo-rispose, secco. Silente annu, muovendosi appena dietro la sua barba. Ingolmo e la sua gente si mantenevano attent ai i movimenti del Preside. - Ohtar, come gi sai, era il padre di Stella, ed statoa capo dei Tareldar per molti anni... risaltando, soprattutto, nei tempi di terrore di Voldemort. Cos come devi sapere, Voldemort temeva il potere degli Elfi, per quello che decise di eliminare le distinte razze una per una. E, fino ad un certo punto, ci riusc, indubbiamente non si sarebbe mai aspettato che uno di loro si sarebbe alleato a noi, per combattere insieme... - Era un uomo straordinario... di gran valore e buonsenso-continu Arthur, denotando una grande emozione nella sua voce. Amthles lo guard con disprezzo -...e bench le sue leggi gli impedissero di avvicinarsi a noi, fece un'eccezione data le circostanze, lottandofianco a fianco ad Auror, Streghe e Maghi... - Bench sempre mantenendo una lieve ma necessaria distanza - delimit Silente, serio, tentando di evitare gli sguardi sgradevoli della commissione Tareldar -...perch era il capo e doveva dare l'esempio... Ma ancora cos sollecit il suo paese a lottare contro la tirannia di Voldemort, e bench molti si opposero, la maggioranza fin a combattere per un fine comune... ma ognuno dal suo lato... - Indubbiamente... -cominci a dire Moody, aprendo bocca per la prima volta -...un giorno, mentre ci preparavamo per il prossimo attacco, Ohtar venne a trovarci... con intenzioni... bh, con intenzioni pi specifiche... - Con l'intenzione di tradirci! -esclam Amthles, interrompendo Malocchio. Sicuramente avrebbe continuato a parlare, se non fosse per Ingolmo che l'obblig a tacere. Non era il momento per quel tipo di spropositi. Moody si alter appena, ma il suo occhio girevole si gir verso lei e sbatt le palpebre freneticamente, furioso, come se volesse bruciarla con un raggio laser. Un paio di sedie alla sua destra, Arthur acutizzava il suo gesto di disturbo. E, d'altra parte, Harry si sentiva sempre di pi scomodo, stretto come una sardina in una scatola di alluminio. - Venne adavvisarci, a dirci che la nostra missione non si trattava semplicemente di difendere il nostro mondo dalla forza oscura... e che voleva aiutare. Silente un le sue mani sotto le maniche dalla sua tunica, prendendo fiato. - Voleva, in poche parole, unirsi all'Ordine della Fenice. Harry apr parzialmente la bocca. Ora poteva capire, in parte, perch gli Elfi avevano tanto rancore. - Un Elfo tra voi? -disse, ancora senza crederlo totalmente-Ma... Non va contro le sue leggi? Non considerato... quasi... insolenza? Il viso di Amthles poteva rispondere molto bene a quella domanda, ma fu Arthur che parl. - S, cos era, ma la sua motivazione era sufficientemente forte dainfrangere qualunque legge... Era necessario, e lui lo sapeva... - Ohtar si un a noi -continu Silente, serio e tranquillo -...nel momento in cui ricevette un Presagio. Ma non unoqualsiasi: questo includeva Lily, il giorno in cui sei nato. Per un esteso secondo, Harry ovvi tutti i suoni che cerano intorno. Nessuno dell'Ordine emise un fiato, guardandosi, in attesa. Dal loro lato, i Tareldar tornarono ad agitarsi, cercando nel loro leader un chiarimento all'audacia che avevano appena ascoltato. No, era impossibile... Ma per il piccolo Grifondoro, quella frase aveva svegliato milioni di domande nella sua testa, bench tutte confluissero in una. - Che cosa un Presagio? Anche se apparentemente Silente voleva rispondere, subito il suo sguardo si pos su Ingolmo che aveva acquisito uno strano sguardo da quando si era menzionata una connessione tra Ohtar ed una Istari. Sapevano del Presagio, Silenteglielo aveva accennato pochi minuti prima, ma non aveva detto niente su un umano. La prima cosa che voleva fareera chiedere spiegazioni, ma, al contrario di quello che il Presidesi era aspettato, Ci pens un momento. Inghiott saliva, e cerc di calmare gli animi dei suoi accompagnatori e si diresse a Harry, senza essere

assolutamente convinto. - Gli Elfi sonodivisi in varie razze distinte, e quelle razze, a loro volta, si suddividono in Dinastie. Noi, i Tareldar, abbiamo tre dinastie predominanti, ma stata Wilwarin quella che ci ha governati da centinaia di anni... Ugualmente, ogni razza fu benedetta con unpotere differente. Il concetto sorge perch madre natura tende all'equilibrio, all'Isostasia, e finch i Poteri Generatori sono ripartiti con equit, il mondo manterrebbe l'armonia, e non si arrender davanti al caos... - Noi Tareldar fummo benedetti col potere del Presagio-continu Amthles, alzando il mento per segnalare l'orgoglio che quello significava per essi. Il resto della commissione assent lievemente-Una derivazione di quello che voi chiamano "Divinazione." Indubbiamente, nel suo senso pristino, quello che gli Istaris fa nno non potrmai avvicinarsi al vero potere... Harry fece un sforzo per tirare le somme. - Allora... Avere un Presagio vedere il futuro? come... una profezia? Il mormorio sgradevole tra i Tareldar rispose alla sua domanda. - Certo che no! Nessuno pu vedere il futuro! Limitato Istaris... -grugn Amthles, con aria offesa. Sirius lo prese come qualcosa di personale, ma Remus neg con la testa, ostacolando che facesse qualche commento. Nervoso, l'ultimo dei Black si mosse scomodo nel suo sedile, mentre Harry cercava di non fare caso al suo rossore. Ingolmo, per il suo lato, mosse la testa, riprendendo quello che stava per dire. - Il Presagio consiste in una visione delle strade a seguire, dei segni della vita. Ci d un panorama di quello che verr, ma non evidenzia mai i fatti esatti che ci procurano. Ci d solo una pista, un consiglio... Ma, la cosa pi importante per chi arriva ad avere un Presagio che non pu n deve dirlo. la legge. Noi Tareldar non abbiamo il potere per cambiare il futuro, ma s per incanalarlo. I benedetti dai Presagi si trasformano in consiglieri delle Dinastie, ma non rivelano mai i loro contenuti... Qualcuno tocc la spalla di Ingolmo, chiedendo permesso per parlare. Egli assent, aprendo gli