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Come espresso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità "un effetto biologico si verifica quando
l'esposizione alle onde elettromagnetiche provoca qualche variazione fisiologica notevole o
rilevabile in un sistema biologico", mentre "un effetto di danno alla salute si verifica quando
l'effetto biologico è al di fuori dell'intervallo in cui l'organismo può normalmente compensarlo, e
ciò porta a qualche condizione di detrimento della salute.
Gli effetti biologici e sanitari sono diversi secondo la frequenza dei campi esterni che li inducono.
L’importanza relativa di ciascun effetto cambia gradualmente all’aumentare della frequenza e in
alcune zone dello spettro elettromagnetico coesistono effetti diversi. Si possono comunque
schematicamente individuare intervalli caratterizzati da meccanismi di interazione, e quindi effetti
biologici e sanitari, specifici.
Ai fini della protezione si distinguono solitamente i seguenti tipi di campi: campi elettrici e
magnetici statici (0 Hz), campi elettrici e magnetici a frequenza intermedia (300 Hz - 10 MHz),
campi elettromagnetici a radiofrequenza e microonde (10 MHz - 300 GHz).
Gli unici effetti sanitari accertati sono di natura acuta (cioè immediati) e si verificano solo al di
sopra di determinati livelli (soglie) di esposizione. Su questi effetti si basano i limiti di esposizione
raccomandati dalle più autorevoli organizzazioni internazionali.
Sono stati anche ipotizzati effetti a lungo termine che potrebbero derivare da esposizioni croniche a
livelli di campo inferiori ai limiti, ma di questi effetti la ricerca non ha trovato indicazioni
convincenti.
Paolo Vecchia