Sei sulla pagina 1di 1

la Repubblica @ PER SAPERNE DI PIÙ

DOMENICA 20 LUGLIO 2008 CRONACA www.porta-nuova.com


www.isolagaribaldi.it
www.isolagaribaldi.net
MILANO ■ VII

L’inchiesta Viaggio nei quartieri che cambiano: tra i residenti timori


e disagi. “Speriamo che almeno si finisca in fretta”
Le facce
CHIARA
FERRARIO
«Abbiamo già
due fermate
del metrò,
GABBIA non capisco a
Gru al lavoro cosa serva
all’interno dei farne una
giardini di via terza qui. E
Confalonieri, non a piazzale
dove nascerà Accursio, per
il «bosco dire, dove il
verticale» metrò non
progettato da c’è ancora»
Boeri. Il
progetto Porta
Nuova si ALESSANDRO
estende per SAIBENE
340mila mq, «Qui abito e
con 160mila lavoro come
mq di verde e restauratore.
2 km di piste Siamo passati
ciclabili dalla sporcizia
della Stecca
a quella dei
cantieri. Non
mi piace il
progetto,
l’originale però
era peggio»

“La nostra Isola che non c’è più”


PAOLA
CAVALLINA
«Lavoro qui,
gli uffici sono
di fronte alla
nuova
Regione:
siamo
ingabbiati ma

Gru e monconi di grattacieli al posto delle antiche botteghe per me i disagi


sono relativi. E
mi pare che
stiano facendo
in fretta, no?»

MASSIMO PISA TAPPE coli negozi. Hanno tolto la Stecca, ma è la


FORZATE quiete prima della tempesta. Temo lo sna- MARCO ZANNI
ISOLA che c’era. Botteghe, corti, turamento». Che poi, nemmeno sulla Stec-

L’
Il complesso «Ho un cane,
mercati affollati come le osterie, della nuova ca, sugli abusivi e gli spacciatori sgombera- un lupotto, e
l’ombra sinistra ma lontana delle Regione, dove ti di forza due anni fa, l’orientamento è co- non ho più lo
Varesine, la Stecca, i giardinetti. L’Isola che saranno mune. Chi ci vive davanti, come Benedetta, spazio per
c’è. Il budello di via Confalonieri, il cratere trasferiti gli 56 anni, casalinga con casa di ringhiera in portarlo a
di via Volturno, le gru e i caterpillar, la uffici via Confalonieri, sospira: «Era uno schifo. passeggio.
ghiaia e le sbancate. L’Isola che verrà. Un attualmente al Risse e fuochi la notte. I rumori dei bonghi, Una parte
plastico visitabile due ore al giorno all’in- Pirellone, è in le bottiglie. Non si viveva più». Chi gestisce dei giardini
terno della Fondazione Catella, le anima- fase avanzata. un locale, come il signor Silverio dell’Oste- potevano
zioni Flash sul sito e le eleganti brochure I lavori ria ex Mauri, qui da tre anni, la Stecca qua- lasciarla
firmate Porta Nuova. Recapitate casa per dovrebbero si la rimpiange. «I clienti arrivavano, veni- aperta, visto il
casa per convincere che dopo i rumori, i di- terminare vano a mangiare, poi andavano a comprar- grave ritardo
sagi, i ritardi, il quartiere vivrà magnifiche entro il 2009, ci qualcosa. Ora ne vengono di meno. E non dei lavori»
sorti e progressive di verde e vetrocemen- compresa la si trova un parcheggio». In via Volturno, ol-
to, di design e piste ciclabili. nuova torre tre ai parcheggi, non c’è più la strada. Par-
È la nuova Isola, ancora in embrione. alta 171 metri lare, per i rumori, è impossibile. L’unico JULIE CORTES
sguardo compassionevole è di Giuseppe, «Ero venuta a
75 anni, ex muratore. «Ero capo cantiere, studiarci anni
“Il parere ce l’hanno conosco quella fatica. E dico che questi la- fa, nel
vori sono necessari». La signora Ada, dal- quartiere, e
chiesto solo a cose fatte l’altra parte del marciapiede, ferma per un sono tornata
e intanto hanno attimo il suo slalom: «Necessari? Però il pa- per lavoro.
rere ce l’hanno chiesto a cose fatte. Chi ha Sapevo che ci
distrutto due giardini” bambini, li può portare al giardino della sarebbe stata
fondazione Catella, solo che ne hanno un
chiusi due. La verità è che eravamo venuti cambiamento,
Difficile che gente come la signora Giusti- e chi ci sarà allora? E la metro, arriva fin qui conto di quanto l’Italia sia indietro». All’I- all’Isola 18 anni fa per stare lontano dai non me
na, 85 anni, che l’Isola la vive da 45, la capi- o no? Io spero di no». sola ci è tornato da 6 anni, studi ed espe- grattacieli. E ce li troviamo sotto al naso». l’aspettavo
sca. «Prima — racconta mentre spazza l’ac- Quiete stravolta, come il profilo che rienze all’estero, ritorno nell’angolo più Si abitueranno. Come hanno fatto dal- così grande»
qua dal marciapiede, di fronte ai lucchetti verrà. Nel recintone tra via De Castillia e via bohémien di Milano. Almeno allora lo sem- l’altra parte, tra via Restelli e via Algarotto,
che blindano il giardino di via De Castillia Confalonieri, l’inizio di via Borsieri e la fine brava. «E aveva prezzi da prima periferia, sotto il grattacielo della Regione che galop-
— scendevo in giardino e davo da mangia- di via Sassetti le gru iniziano il loro concer- semipopolari. Ora sono da centro di Lon- pa, che cresce, che sarà finito a fine 2009. SALVATORE
re alle bestie. Sì, pure ai piccioni, sono be- to la mattina presto. C’è solo un grande bu- dra. E non sappiamo ancora cosa ne verrà Dove il signor Delo, 87 anni, rimpiange DI STEFANO
stie pure quelle, come le mucche che avevo co, fondamenta che non arrivano ancora al fuori adesso». «quel faggio là, una meraviglia, lo stanno «Cambierò
da ragazza al paese, Ottone, nel piacenti- suolo, polvere, tanta. Dietro vicolo De Ca- Dal terrazzo di Chiara, 32 anni, inse- facendo morire». Dove Giacomo, uno dei casa, ma
no». Niente briciole di pane per i gatti, ades- stillia, dove uno striscione su un prefabbri- gnante in cerca di nuovo mestiere, si domi- fondatori del comitato Bosco di Gioia, ora resterò
so. Niente giardini e nemmeno il resto di cato in legno ricorda la vecchia Stecca degli nano i lavori: «Quando abbiamo preso ca- gongola, «perché la zona era depressa e ora all’Isola. Con i
quella vita da paese a un passo dal centro di artigiani, intravedi appena i cingolati che sa qui ci avevano detto che non ci avrebbe- si rivaluta. Se voglio il verde, mi compro un lavori il
Milano, blindata da oltre un anno dai lavo- quasi nuotano su quel mare di sterpaglie. ro costruito nulla davanti. Giardini e basta. casale in Toscana». Dove Sandra, Micheli- quartiere si sta
ri. «Era comodo, in un attimo andavo in via «Dobbiamo sperare nell’Expo — sospira Poi sono arrivati i nuovi progetti e la sor- na e Giampiero, nella trincea di via Bellani rivalutando.
Volturno a fare la spesa. Ora me la porta mia Sebastiano, 36 anni, tecnico audio — che si presa». Il bosco verticale di Boeri. Volendo, 3, condominio circondato per tre lati dai la- Certo, anche i
figlia, non ci arrivo. Ho pure smesso di an- diano una mossa e tutto sia finito per il sempre di verde si tratta. L’osservazione vori, alla fine ti dicono che sì, «il peggio è prezzi, ma non
dare a messa». Vorrebbe andarsene, Giu- 2015. Altrimenti, chissà, forse potrebbero non vince lo scetticismo. «Questo è un passato, l’anno scorso con gli scavi era peg- c’è più il
stina, dalla sua Isola che non c’è. «Se potes- andare avanti fino al 2030. Guardi che disa- quartiere fornitissimo — continua Chiara, gio. Magari, adesso, la sera avremo due bar caos della
si… i lavori dicono che finiranno nel 2011, stro, tutto a rilento, se vai all’estero ti rendi di mestiere insegnante — ed è fatto di pic- dove andare». Stecca»

■ SEGUE DALLA PRIMA DI MILANO


IL VOLTO DI MILANO È SFIGURATO, MA NESSUNO PROTESTA
JACOPO GARDELLA
LCUNI cantieri aperti, cimento sarebbe stato supe- ferma della maleducazione passivi e abulici, di vivere e la-

A poi, sarebbe auspica-


bile che venissero fer-
mati, chiusi definitivamente,
riore all’utile dell’intera ope-
razione immobiliare, e quin-
di la sospensione dei lavori
che i nostri amministratori
dimostrano verso cittadini
sani ed onesti.
vorare in un ambiente giunto
ad un tale grado di sfacelo.
Ma non è forse il male stori-
e mai più inseriti tra quelli da sarebbe diventata quasi au- Oltre alle disfunzioni urba- co del nostro popolo quello di
realizzare. spicabile e desiderata. nistiche, i cantieri rimasti in non sapersi o di non volersi ri-
In molti casi, il maggior La forte probabilità di ritro- sospeso mettono in luce un bellare a soprusi, ingiustizie,
ostacolo al proseguimento vare resti archeologici e l’ele- triste degrado morale: indif- prepotenze? È un male di cui
dei lavori è rappresentato vato risarcimento previsto ferenza della popolazione; si fa conoscenza a scuola, leg-
dalla presenza nel sottosuolo dal Comune sono stati consi- apatia; noncuranza; accetta- gendo le odi dei grandi poeti
di preziosi resti archeologici. derati, da tre coraggiosi avvo- zione passiva di fatti palese- italiani, addolorati e indigna-
Per effetto di tale presenza, cati impegnati in difesa dei mente intollerabili. Il volto di ti per la pavida acquiescenza
del resto facilmente immagi- cittadini, validi motivi per an- Milano è sfigurato, ma nessu- del paese di fronte alle ripetu-
nabile, e in previsione di una nullare il contratto, giudicato no protesta. Sarebbe possibi- te dominazioni straniere.
eventuale sospensione dei la- palesemente nocivo per la le ripristinarlo e ridargli un Anche a Milano lo sconcio
vori imposta dalla Soprinten- città e smaccatamente van- aspetto decoroso, ma nessu- dei cantieri inconclusi, che
denza, il Comune aveva già taggioso per i privati costrut- no agisce. È ovvio che le mag- deturpano i luoghi più vivi
previsto, nel contratto con i tori. Il documento compilato giori responsabilità di questo della città, va considerata una
costruttori, un cospicuo ri- dagli avvocati, e depositato in triste spettacolo sono da at- forma di dominazione, vio-
sarcimento a loro protezione Comune il giorno 27 febbraio tribuire all’aministrazione lenta e iniqua; un sopruso in-
e vantaggio. Tanto cospicuo 2008 sotto forma di lettera in- comunale. Ma una quota di flitto con prepotenza a una
da far candidamente confes- dirizzata al sindaco, è rimasto responsabilità ricade anche popolazione imbelle, apatica
sare a uno di loro che il risar- senza risposta; ulteriore con- sui cittadini che accettano, e vilmente rassegnata.

Potrebbero piacerti anche