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Potenza dei Numeri e delle Poltrone

Come dipendenti precari dellIstat, da anni in lotta per la stabilizzazione del nostro rapporto di lavoro, ci fa
piacere che si parli dellimportanza delle statistiche pubbliche, anche se ci piacerebbe se ne parlasse pi spesso
e soprattutto in maniera svincolata dagli interessi dei singoli dirigenti del nostro Istituto.
Dei nodi del processo di riorganizzazione dellIstat o di quelli della misurazione del Benessere si dovrebbe
discutere non facendone lo strumento che alimenta una faida interna a fazioni contrapposte di Dirigenti dello
Stato, ma piuttosto tenendo sempre a mente il valore di uninformazione statistica completa e indipendente.
Lesigenza di un nuovo assetto produttivo e organizzativo dellIstat ha origine in molteplici fattori, in primis il
regime di austerit fiscale che indispone i Governi (tutti) a sostenere costi elevati per linformazione statistica.
In questi anni alcune importanti quanto scomode informazioni sono gi state vittima di questa indiretta guerra
alla trasparenza (ne citiamo solo tre: lindagine sugli scioperi, quella sui suicidi, quella sulle misure alternative
dei detenuti). Saremo disattenti, ma non ci pare che le voci che oggi si levano convintamente in difesa della
Dott.ssa Sabbadini abbiano versato una sola lacrima quando si trattava di difendere quelle informazioni.
La strategia adottata negli anni dallIstat, e sostenuta in prima persona dalla direttrice del Dipartimento delle
Statistiche Sociali e Ambientali di cui oggi si denuncia la defenestrazione, stata spesso di scaricare sugli anelli
pi deboli della catena il problema della contraddizione tra risorse esistenti e informazioni da produrre. Lo
dimostra la scelta di esternalizzare la rete di rilevazione per lIndagine sulle Forze di Lavoro e quella pi recente
di appaltare le rilevazione telefoniche per diverse indagini a intervistatrici (quasi tutte donne, ma qui la
differenza di genere non interessa a nessuno) che lavorano per meno di mille euro al mese.
Le statistiche di cui si teme laffossamento a seguito della mancata conferma della Dott.ssa Sabbadini le
produciamo Noi, dipendenti dellIstat precari e di ruolo. Lavoratori e lavoratrici che da anni subiscono i tagli
alle risorse destinate al ricambio generazionale, al rinnovo dei contratti e alla valorizzazione professionale. La
scarsit di risorse con cui si scontra con lattivit ordinaria dellIstituto non ha pesato sulla qualit delle
statistiche prodotte grazie alla consapevolezza del valore istituzionale che attribuiamo al nostro lavoro.
Ci preme sottolineare che tra le reali problematiche di questo Istituto, c quella dei 344 dipendenti a termine
e per la cui stabilizzazione la Dott.ssa Sabbadini non ha mai speso una sola parola, spingendo invece per
lintroduzione in Istituto di forme para-contrattuali ancora pi ricattabili quali gli assegni di ricerca e le borse di
studio.
Troviamo gravissimo, infine, che le burocrazie politiche e sindacali di ogni colore che in queste ore
intervengono scandalizzate per quella che dovrebbe essere considerata un usuale avvicendamento di pubblici
dirigenti, non abbiano alcuna reazione quando sono in gioco le reali problematiche che investono lIstat.
Come lavoratori e lavoratrici pensiamo che il futuro della statistica pubblica non si sovrapponga a quello dei
singoli dirigenti, ma che lindipendenza e il ruolo del nostro Istituto necessitino evidentemente di essere
sostenuti attraverso il consolidamento della sua dotazione organica e quindi con limmissione in ruolo di tutti i
precari e lo stanziamento di risorse aggiuntive al fondo ordinario che consentano di garantire gli standard
produttivi attuali e limplementazione delle principali innovazioni, in primo luogo luso integrato di dati
amministrativi e campionari e il censimento permanente.

mail: coordinamento.precari.istat@gmail.com
facebook: Precari ISTAT gi idonei
blog: precaristat.blogspot.it

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