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Il neoeletto Ministro del Lavoro e delle politiche sociali del Governo Letta purtroppo una nostra vecchia conoscenza.

. Senza temere alcuna smentita dalla stampa pubblica e privata votata alla sua acritica adulazione, alla luce dei risultati ottenuti alla guida dellISTAT, possiamo dire che la promozione del Prof. Giovannini a Ministro del Lavoro sorprendente quanto ingiustificata. Ricordiamo brevemente solo alcune delle sue pi lungimiranti scelte compiute in ISTAT: reintroduzione del precariato: la quota di precari passata dallo 0% al 25% in pochi mesi (400 lavoratori, selezionati con concorso pubblico a tempo determinato e formati per alcuni mesi, si sono visti bandire un nuovo concorso a tempo indeterminato senza avere la prospettiva di immissione in ruolo sulla semplice base della selezione appena superata per lo stesso profilo e livello); aumento delle posizioni apicali della struttura piramidale: sono aumentati il numero assoluto delle posizioni dirigenziali (nuovi Dipartimenti alla guida di Direzioni gi esistenti) e dei relativi costi (in primis il costo della propria retribuzione che sfiorava i 270 mila euro annui), alla faccia della spending review; moltiplicazione dei costi di gestione dell'Istituto: emblematica la vicenda delle numerose sedi in affitto, costose e inadeguate sul piano dell'efficienza, e in alcuni casi anche della sicurezza, a scapito del progetto di una sede unica pi economico e lasciato cadere nelloblio; utilizzo di una parte rilevante dei turnover 2009-2010 (circa 460mila) per reclutare 7 "indispensabili" dirigenti amministrativi a discapito dei pi numerosi e meno costosi vincitori del concorso per 115 CTER ancora in attesa di essere chiamati. Dirigenti amministrativi che potrebbero peraltro essere licenziati (e poi risarciti per il danno) in seguito ad una recentissima sentenza del TAR. Enrico Giovannini stato promosso per aver dimostrato di incarnare proprio quella dote necessaria a ricoprire una delle massime cariche dello Stato: la capacit di imporre una gestione privatistica della cosa pubblica. La sua evidente incapacit di pensare e realizzare una gestione politico-amministrativa orientata al futuro sviluppo dell'Istituto, viene oggi esportata al livello pi alto generalizzando all'intero Paese. In un periodo storico in cui sarebbe pi che mai necessario elaborare proposte politiche in grado di dare una prospettiva di uscita dalla crisi non basata sul mero fare cassa, il neo-ministro si presenta all'opinione pubblica con la promessa di flessibilizzare il mercato del lavoro in modo ancora pi aspro della ministra Fornero. Per noi arrivato il momento di rompere il silenzio!

Giovannini non il nostro Ministro cos come non stato il nostro Presidente!
precaristat.blogspot.it coordinamento.precari.istat@gmail.com

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