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Se questo un uomo (P.

Levi)
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un s o per un no.
Considerate se questa una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza pi forza di ricordare
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.
Che cosa il Giorno della Memoria? Perch in Italia viene celebrato il 27 gennaio?
Molti Stati hanno istituito un "giorno della memoria". L'Italia lo ha fissato al 27 gennaio, data in
cui, nel 1945, fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. In effetti altri ebrei, dItalia e
dEuropa, vennero uccisi nelle settimane seguenti. Ma la data della liberazione di quel campo
stata giudicata pi adatta di altre a simboleggiare la Shoah e la sua fine.
Scelta analoga hanno compiuto numerosi altri paesi che hanno ritenuto opportuno optare per una
data comune a tutta lEuropa piuttosto che per una data di rilievo solo nazionale.
Che cosa significa Shoah?
Shoah un termine ebraico che significa catastrofe, distruzione totale. Con Shoah si intende la
sistematica distruzione della popolazione ebraica perpetrata tra la fine degli anni 30 ed il 1945.
Cosa significa Olocausto?
Il termine italiano olocausto deriva dalla forma greca olokauston. Questa parola indicava un
sacrificio religioso in cui la vittima animale era interamente bruciata, e non se ne conservava alcuna
parte commestibile. Successivamente essa assunse il valore metaforico di sacrificio estremo
particolarmente cruento. In anni recenti, il termine assume valore analogo a Shoah, anche se
preferibile utilizzare quest'ultimo, per eliminare qualunque idea di sacrificio religioso insita
nellespressione Olocausto.
Cosa Auschwitz?
Auschwitz un complesso di campi nella Polonia occupata dai tedeschi, costituito da un campo di
concentramento (Auschwitz 1), un campo di lavoro (Buna-Monowitz o Auschwitz 3) ed il pi
grande campo di sterminio nazista (Auschwitz 2 o Auschwitz-Birkenau). Ad Auschwitz furono
uccise tra 1,1 e 1,3 milioni di persone, delle quali il 90% erano ebrei. Auschwitz si trova a pochi
chilometri da Cracovia.
Quando si parla della Shoah, a quale periodo della storia si fa riferimento?
Il periodo a cui ci si riferisce generalmente quello che va dal 30 Gennaio 1933, quando Hitler sal

al potere diventando Cancelliere della Germania, fino alla fine della guerra in Europa, l8 Maggio
1945.
Quante furono le vittime ebree?
E' molto difficile dare una risposta precisa a questa domanda; in mancanza di dati assolutamente
precisi, ci riferiamo qui a recenti ricerche. Yisrael Gutman e Robert Rozett, nella Encyclopedia of
the Holocaust, stimano le perdite ebraiche tra i 5.59 ed i 5.86 milioni. Altri ricercatori, tra cui
Wolfgang Benz, parlano di un numero di vittime stimato tra i 5.29 e i 6 milioni. La maggior parte
degli storici generalmente accetta la cifra approssimativa di sei milioni.
Quali furono le altre popolazioni perseguitate dai nazisti?
Tra i gruppi perseguitati dai nazisti e dai loro collaboratori, vi erano zingari, serbi, testimoni di
Geova, omosessuali, tedeschi oppositori del nazismo, partigiani e Resistenti di tutte le nazionalit,
delinquenti abituali, slavi, malati di mente, disabili ed asociali, come, ad esempio, mendicanti,
vagabondi e venditori ambulanti.
Che cos' un campo di sterminio?
I campi di sterminio erano luoghi in cui i deportati erano uccisi, spesso tra atroci sofferenze, per la
fame, e le atrocit a cui erano sottoposti. I corpi delle persone morte venivano bruciati o sepolti in
fosse comuni.
E' vero che nei campi di concentramento venivano eseguiti esperimenti sulle persone?
Nel contesto della Shoah, i medici tedeschi eseguirono esperimenti pseudoscientifici utilizzando
come cavie migliaia di deportati nei campi. Molto spesso queste pratiche portavano alla morte dei
deportati dopo atroci sofferenze e mutilazioni fisiche. Tristemente famosi sono gli esperimenti cui
ad Auschwitz il dottor Josef Mengele sottoponeva i deportati, in particolare i gemelli.
Qual il significato del termine "Soluzione Finale", e qual la sua origine?
Il termine "Soluzione Finale" (Endlsung) si riferisce al piano nazista di sterminare tutti gli ebrei
d'Europa. Il termine fu usato alla Conferenza di Wannsee (Berlino, 20 Gennaio 1942) dove gli
ufficiali tedeschi ne discussero la realizzazione e ne pianificarono lorganizzazione.
Quali gruppi furono perseguitati dai nazisti in Germania per essere considerati nemici dello
stato?
Il Terzo Reich considerava nemici e quindi perseguitava Ebrei, Sinti e Rom, socialdemocratici,
comunisti, dissidenti politici, oppositori del nazismo, testimoni di Geova, criminali abituali, e
"asociali" (ad esempio mendicanti, vagabondi e venditori ambulanti), omosessuali, malati di mente
e disabili. Ogni individuo che poteva essere considerato una minaccia per il nazismo correva il
rischio di essere perseguitato. Gli ebrei, comunque, erano l'unico gruppo destinato ad un totale e
sistematico annientamento.
Chi sono i "Giusti delle Nazioni"?
Yad Vashem, lIstituto per la Memoria della Shoah che ha sede a Gerusalemme, ha conferito
onorificenze a circa 20.200 Giusti tra le Nazioni. Si tratta di non ebrei che, con le loro azioni, hanno
aiutato gli ebrei a salvarsi dalle persecuzioni.
Gli ebrei si ribellarono ai nazisti?
Molti ebrei presero parte alla resistenza armata, nonostante le difficili condizioni e la lotta impari.
La rivolta del ghetto di Varsavia, che fu condotta tra laprile ed il maggio 1943, rappresenta un
incredibile episodio di coraggio. Alcuni gruppi partigiani ebraici operarono in varie zone, in
particolare nellEuropa dellEst. La sproporzione di forze e numerica era tale, comunque, da rendere
molto difficile qualsiasi tentativo di Resistenza.
Alla fine della Guerra i criminali nazisti vennero puniti?
Al termine della Seconda Guerra Mondiale vi furono diversi processi contro i criminali di guerra
nazisti. Si svolsero a Norimberga, e videro processati i capi politici, militari ed amministrativi del
Terzo Reich che erano stati catturati. Alcuni gerarchi furono condannati, ma molti dei pi importanti

capi nazisti, come Hitler, Himmler e Gobbels, si suicidarono dopo la sconfitta, mentre numerosi
altri riuscirono a fuggire.
Un momento cruciale delle origini quello che ogni anno gli Ebrei celebrano con la festa di Pesach,
cio la Pasqua ebraica, che rievoca la conquista della libert e l'esodo, cio l'uscita dall'Egitto.
Questo racconto narrato nel secondo libro della Bibbia, detto dell'Esodo. Dopo molte vicissitudini,
gli Egizi lasciarono uscire gli Ebrei, trattenuti nel loro paese. In quella notte Dio pass sull'Egitto e
poi sul Mar Rosso, che si apr davanti alle trib guidate da Mos, in fuga verso la libert, e la terra
promessa. Per quarant'anni, narra la Bibbia, gli Ebrei vagarono per il deserto, ricevettero la
rivelazione dei comandamenti sul Sinai, e attesero di poter entrare nella terra che Dio aveva loro
assegnato. Dietro questo mito delle origini c' probabilmente la realt storica di un'ondata
migratoria verificatasi a cavallo della preistoria.
Fra i momenti della storia ebraica destinati a lasciare ancora una volta un segno nella memoria del
popolo vi l'esilio di Babilonia. All'inizio del 6 secolo a.C. il regno del Sud, che comprende i
territori delle trib di Giuda e Beniamino e ha per capitale Gerusalemme, viene conquistato da
Nabucodonosor, sovrano di Babilonia, il quale non si limita a prendere il potere, ma deporta gran
parte della popolazione. Il regno del Nord, quello che comprendeva i territori delle altre dieci trib,
era gi stato sconfitto e i suoi abitanti deportati anni addietro a opera di Salamanassar, re di Assur.
Questi eventi sono narrati nel secondo libro dei Re della Bibbia. Finisce cos l'epoca del Primo
Regno in terra d'Israele, e comincia un breve esilio: grazie all'editto di Ciro (538 a.C.), infatti, una
cinquantina d'anni dopo gli Ebrei poterono tornare alla loro terra.
Una prima svolta importante fu la predicazione di Ges: un ebreo vissuto nella Palestina di allora
che ha cambiato il volto del mondo. Il nome Palestina deriva probabilmente da quello dei Filistei,
una popolazione di stirpe fenicia che viveva sulle coste. I primi cristiani, seguaci del messaggio di
Ges, furono Ebrei che vivevano all'epoca in quella terra e in altre regioni del Mediterraneo.
L'altro evento fu la conquista della regione da parte dei Romani, che arrivarono, dopo lunghe e
travagliate successioni di potere, alla fine dell'epoca ellenistica. Conquistata la terra d'Israele, i
Romani si trovarono di fronte a una situazione molto delicata e a un popolo quello ebraico
piccolo ma estremamente difficile da domare. E soprattutto ben deciso a non prestare culto alle
divinit pagane: furono anni di lotte, rivolte, disordini, finch nel 70 d.C. l'imperatore Tito decise di
risolvere drasticamente la situazione, distruggendo il Tempio di Gerusalemme, l'unico luogo di
culto in cui gli Ebrei offrivano sacrifici e preghiere al loro Dio, mettendo a fuoco tutta la citt e
cacciando il popolo ebraico dalla sua terra. In questa data precisa inizia dunque la seconda diaspora,
che esilio e dispersione al tempo stesso: cacciati dalla loro terra, gli Ebrei si sparpagliarono per il
mondo, incominciando dalle citt dell'Impero Romano.
Diaspora e persecuzioni
Nella diaspora gli Ebrei hanno costituito delle piccole comunit: bisognava organizzare la liturgia
(con la distruzione del Tempio, unico luogo di culto a Dio, la preghiera sostitu la pratica di offerte e
sacrifici), garantire la distribuzione della carne macellata secondo le norme scritte nella Bibbia,
provvedere all'istruzione dei bambini. La comunit detta in ebraico qehillah ed come una
piccola societ con le sue regole, all'interno della societ pi grande che detiene il potere.
Quando infatti il cristianesimo comprese che per diffondersi fra le genti era necessario penetrare
nella civilt romana, abbandonando il fronte dei vinti gli Ebrei sconfitti e privati della propria
nazione per quello dei vincitori, rinneg le proprie origini e inizi a diffondere il disprezzo per la
radice ebraica.
Furono secoli di cosiddetto antigiudaismo. Per un verso questo popolo doveva sopravvivere perch
era il testimone della passione di Ges Cristo; per l'altro era considerato colpevole di un delitto
imperdonabile: la morte di Dio in croce, della quale erano invece storicamente responsabili i
Romani che allora dominavano il paese. In questo modo gli Ebrei avevano rifiutato la rivelazione.

La diaspora, la dispersione del popolo ebraico, divenne cos il marchio infamante, la dimostrazione
della loro dannazione. La teologia e la politica, la letteratura e la fede contribuirono a diffondere
questa immagine negativa degli Ebrei. Fra i tanti eventi di questa storia si possono ricordare le
Crociate, che nel Medioevo fecero molte vittime innocenti: i combattenti diretti a liberare la terra
santa dagli infedeli islamici che all'epoca la governavano, passando per l'Europa uccisero moltissimi
Ebrei e incendiarono e distrussero le loro case.
Dai ghetti all'emancipazione
Nel 1492 gli Ebrei di Spagna, una comunit molto numerosa e fiorente, furono posti di fronte
all'alternativa tra la conversione e l'esilio. Pi o meno a quell'epoca si defin la distinzione fra Ebrei
vissuti nelle aree del Mediterraneo e dell'Oriente, detti sefarditi (in ebraico Sefarad significa
"Spagna"), e quelli che abitavano nell'Europa del Nord, detti ashkenaziti (Ashkenaz significa
"Germania"), cui si deve la creazione di una lingua con la sua grande letteratura, l'yiddish. Gli Ebrei
spagnoli parlavano invece il ladino, un miscuglio di antico spagnolo ed ebraico.
Pochi anni dopo la cacciata dalla Spagna nacque in Italia il primo ghetto, a Venezia. Da molti secoli,
peraltro, gli Ebrei erano costretti ad abitare in determinati quartieri e non in altri, non potevano
possedere case n terreni, avevano un'assai limitata libert di movimento.
In molte citt dell'Europa agli Ebrei era concesso di abitare solo a patto che svolgessero una attivit
professionale all'epoca proibita dalla Chiesa. Si trattava del prestito, su pegno o a interesse,
esercitato dagli Ebrei attraverso i banchi (gli antenati delle banche). Questa attivit a cui furono per
lo pi costretti alla radice della diceria secondo cui gli Ebrei sono avari, attaccati al denaro: ma
non avevano altra scelta!
Cos vissero dunque per molti secoli, finch fra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento inizi
il lungo cammino per l'emancipazione (cio la liberazione) degli Ebrei. Un cammino fatto anche di
passi indietro e difficolt, che si complet solo nel 20 secolo. Finalmente accolti nella societ degli
altri, molti di loro si gettarono a capofitto in questa nuova esperienza, liberandosi di un passato
travagliato. Questo spiega anche la conseguente affermazione di molti Ebrei nelle scienze, nelle arti,
nella letteratura, nell'impresa e nella finanza: lo slancio di entusiasmo da parte di un popolo
sempre rifiutato, che ora vuole dimostrare a s stesso e agli altri le proprie capacit e la propria
riconoscenza per essere stato finalmente affrancato e accettato.
La Shoah e la nascita di Israele
Eccoci all'epoca contemporanea, e in particolare a quel 20 secolo carico di due eventi fondamentali
nella storia ebraica: la Shoah, cio lo sterminio di sei milioni di Ebrei a opera dei nazisti, e la
rinascita dello Stato di Israele, nel 1948. L'antisemitismo nazista stato a lungo studiato: fu insieme
una teoria della razza (fondata sull'errato presupposto che gli Ebrei siano una razza) e della
superiorit. Strascichi d'odio antigiudaico, concretizzatosi in una macchina organizzativa di
immense proporzioni. La soluzione finale progettata dai nazisti consisteva nell'eliminazione fisica
di tutti gli Ebrei dalla faccia della Terra: essa ha cambiato il volto dell'Europa e del mondo, da
allora. Lo Stato di Israele, peraltro, non rinacque solo dalle ceneri dello sterminio: il movimento
sionista era sorto gi alla fine del secolo precedente, e aveva riportato molti Ebrei alla loro terra
d'origine, allora sotto dominazione ottomana.
shoah Termine ebraico (tempesta devastante, dalla Bibbia, per es. Isaia 47, 11) col quale si suole
indicare lo sterminio del popolo ebraico durante il Secondo conflitto mondiale; vocabolo preferito
a olocausto in quanto non richiama, come questultimo, lidea di un sacrificio inevitabile.
Fra il 1939 e il 1945 circa 6 milioni di Ebrei vennero sistematicamente uccisi dai nazisti del Terzo
Reich con lobiettivo di creare un mondo pi puro e pulito (v. fig.). Alla base dello sterminio vi
fu unideologia razzista e specificamente antisemita che affondava le sue radici nel 19 sec. e che i
nazisti, a partire dal libro Mein Kampf (La mia battaglia) di A. Hitler (1925), posero a

fondamento del progetto di edificare un mondo purificato da tutto ci che non fosse ariano. Alla
soluzione finale (cos i nazisti chiamarono loperazione di sterminio) si arriv attraverso un
processo di progressiva emarginazione degli Ebrei dalla societ tedesca. Le leggi di Norimberga del
1935 legittimarono il boicottaggio economico e lesclusione sociale dei cittadini ebrei; dal 1938, e
in particolare dalla cosiddetta notte dei cristalli (8-9 novembre 1938, quando in tutta la Germania
le sinagoghe furono date alle fiamme e i negozi ebraici devastati) in poi, il processo di segregazione
e repressione sub unaccelerazione che sfoci nella decisione, presa dai vertici nazisti nella
Conferenza di Wannsee (gennaio 1942), di porre fine alla questione ebraica attraverso lo sterminio
sistematico. Lo sterminio part dalla Germania, ma si espanse via via con le conquiste del Terzo
Reich, colpendo gli Ebrei dei paesi occupati, vale a dire di quasi tutta Europa. Essi furono in una
prima fase ghettizzati, cio forzosamente concentrati in appositi quartieri delle citt (il principale
ghetto europeo, per estensione e numero di abitanti, fu quello di Varsavia), e in seguito deportati nei
campi di concentramento e di sterminio, costruiti soprattutto in Europa orientale. Ad Auschwitz,
Treblinka, Dachau, Bergen Belsen, Mauthausen (ma furono decine e decine i campi disseminati in
Europa, tasselli di un sistema pianificato nei minimi dettagli) giungevano ogni giorno convogli
carichi di persone. Dopo la selezione iniziale, che salvava temporaneamente coloro che erano in
grado di lavorare, una parte veniva inviata direttamente verso la meta cui tutti i deportati erano
infine destinati: la camera a gas. I campi di sterminio erano anche luoghi di torture, di esperimenti
pseudoscientifici su cavie umane (come quelli effettuati sui gemelli di J. Mengele), di lavori
sfiancanti e selezioni quotidiane: di tali atrocit rimasta testimonianza nelle memorie di coloro che
riuscirono a sopravvivere. Vittime dello sterminio, oltre agli Ebrei, furono anche zingari,
omosessuali, testimoni di Geova, oppositori politici.
In Italia il regime fascista aveva emanato nel 1938 le leggi razziali che, tra laltro, escludevano gli
Ebrei dalle scuole, da molte professioni, dalla vita sociale. La deportazione e lo sterminio iniziarono
dopo il settembre 1943 quando, in seguito al crollo del regime fascista e allarmistizio, i Tedeschi
occuparono lItalia settentrionale. Le autorit della Repubblica sociale italiana collaborarono alla
deportazione. Uno dei primi episodi fu il rastrellamento del ghetto di Roma il 16 ottobre 1943, nel
corso del quale furono catturate oltre 1000 persone. Il campo di Fossoli, in provincia di Modena,
divenne il luogo di transito verso i campi dellEuropa orientale, in cui trovarono la morte circa 8000
Ebrei italiani.
Oggi gli Ebrei sono nel mondo circa 13 milioni: abitano soprattutto nello Stato di Israele e negli
Stati Uniti. In Italia (dove gli Ebrei non sono mai scomparsi del tutto) esiste una comunit molto
piccola: oggi vivono qui circa 29.000 Ebrei. Molti di loro abitano in Italia da almeno cinquecento
anni e hanno qui radici profonde: si sentono Ebrei non meno che Italiani, perch l'identit per
tutti, non solo per loro non mai un fatto esclusivo.
Ma allora dire ebreo non come dire israeliano?
No, la parola ebreo indica una categoria religiosa , mentre israeliano una categoria nazionale.
Esse non sono sinonimi, n vanno per forza a braccetto, bench molti ebrei siano di fatto cittadini
israeliani ed Israele sia uno stato ebraico.
Cos lantisemitismo?
E un sentimento, una teorizzazione o un comportamento di avversione, disprezzo, discriminazione
o persecuzione contro gli ebrei. In alcuni casi violento, come nella Shoah. Lantisemitismo
sempre basato su stereotipi e pregiudizi, ossia sullassegnazione a tutti gli ebrei di caratteristiche
uguali.

Cosa c alla radice dellostilit antisemita?


Lostilit antisemita un sentimento di inimicizia, di avversione, manifesto o nascosto, verso gli
ebrei in quanto tali: tale sentimento, che pu esprimersi in forme meditate o impulsive, affonda le
sue radici nel pregiudizio. Per pregiudizio intendiamo unopinione acritica che precede e preclude il
giudizio razionale e che genera un sentimento negativo (ostilit) nei confronti di una persona che
appartiene a un certo gruppo e solo per il fatto che appartiene a questo gruppo. Nel nostro caso,
ostilit verso gli ebrei in quanto ebrei. Il meccanismo del pregiudizio incasella automaticamente le
persone in una categoria o gruppo attribuendo loro, individualmente, le caratteristiche negative
preconfezionate ritenute tipiche di quella categoria o gruppo (Tutti sanno che gli ebrei, Gli
ebrei sono tutti, ecc.) Resta aperta la questione: perch a quel particolare gruppo si attribuiscono
le caratteristiche negative che il portatore di pregiudizi proietta su tutti i suoi componenti? La
risposta sta nellesistenza degli stereotipi.
Che cos uno stereotipo?
Gli stereotipi sono linsieme delle caratteristiche preconfezionate, attribuite come tipiche, a una
categoria o gruppo sociale, sono una sorta di immaginario collettivo a cui attinge il pregiudizio
individuale. Gli stereotipi non sono quindi una creazione individuale ma vengono appresi
dallambiente; essi rappresentano la controparte sociale e la fonte di alimentazione dei pregiudizi
individuali. La creazione e larricchimento degli stereotipi riflette lesercizio nel tempo del potere
culturale, religioso e politico esercitato da un gruppo maggioritario e forte ai danni di un gruppo
minoritario e debole.
E vero che gli ebrei sono sempre stati perseguitati nella storia?
No, non vero. Nel corso dei secoli vi sono stati sia periodi di dura persecuzione sia periodi di
felice convivenza o di civile coesistenza tra la maggioranza della popolazione e la minoranza
ebraica.
Da dove arriva limmagine dellebreo usuraio e strozzino?
Limmagine dellebreo usuraio uno stereotipo molto antico. Esso deriva da una serie di eventi
storici sviluppatisi in Italia durante il Medioevo, che fecero s che molti ebrei intraprendessero i
mestieri di prestatore di denaro ed esattore delle tasse. Infatti, nel IV secolo dellera volgare, agli
ebrei, allora schiavi romani, venne vietato il possesso fondiario e spesso anche il lavoro nei settori
mercantili e artigianali. Contemporaneamente la Chiesa viet ai cristiani ogni mestiere che
implicasse il rapporto col denaro, ritenendolo peccato. Gli ebrei si trovarono cos costretti ad
intraprendere le attivit di finanzieri, banchieri, prestatori di denaro, cambiavalute, etc. Essi vennero
per ben presto accusati di essere sfruttatori della povera gente: nacque cos lo stereotipo
dellebreo strozzino, poi alimentato nel corso dei secoli da varie politiche pubbliche, avvenimenti
storici e propagande antisemite.
E quella dell avido ebreo?
I sovrani feudali in quella stessa epoca spesso utilizzavano gli ebrei come funzionari amministrativi
che rastrellavano il denaro necessario con tassazioni e confische per finanziare la politica dei
sovrani: pi i sovrani diventavano avidi, pi gli ebrei diventavano esosi.
Si sente spesso dire che gli ebrei sono molto potenti ed influenti: puoi spiegarmi perch?
Lidea della potenza ebraica e dellinfluenza che questo gruppo eserciterebbe sugli equilibri politici
ed economici mondiali fa parte dellideologia antisemita. Uno dei fattori che influirono
maggiormente sulla genesi del mito della cospirazione ebraica fu lo status acquisito dagli ebrei in

seguito allemancipazione ebraica: essi ebbero allora l'occasione di affacciarsi liberamente al


mondo del lavoro e delle economie capitalistiche e grazie ad un antico radicamento urbano, ad
unalta qualificazione professionale, allassenza della propriet fondiaria e ad una marcata
alfabetizzazione ottennero uno spazio significativo allinterno del mercato. Linserimento lavorativo
ebraico danneggi i ceti borghesi e diede talvolta vita ad invidie, discordie e competizioni. Il
relativo successo economico e finanziario, la mobilit sociale e il presunto potere conseguito da
alcuni ebrei fecero sorgere lidea che gli ebrei fossero i promotori, oltre che i principali profittatori,
dei nuovi assetti economici e politici. Essi vennero cos accusati di essere gli autori di un piano
complottistico volto a soggiogare il mondo sotto il loro dominio. La teoria cospirativista ebraica
poi divenuta oggetto di grande popolarit nei primi decenni del XX secolo, con la pubblicazione dei
Protocolli dei Savi di Sion: un pamphlet redatto dalla polizia segreta russa che contiene relazioni
totalmente false e pretende di svelare i particolari di una presunta cospirazione internazionale degli
ebrei volta alla progressiva conquista e dominio del mondo.
Ma perch ce lhan tutti con loro? Qualche colpa lavranno pure avuta
Come abbiamo visto, il popolo ebraico il popolo della diaspora, che da sempre vive sparso per il
mondo, in ogni luogo. Oggi siamo abituati a vedere diverse etnie che vivono nelle nostre citt e la
diversit non ci stupisce (bench ad alcuni infastidisca), ma una volta le migrazioni non godevano
di spostamenti cos facili e le comunit locali, non essendo abituate ad entrare in contatto con popoli
diversi e stranieri, non erano abituate alla diversit culturale: gli ebrei erano spesso gli unici
infiltrati, su cui ricadeva ogni forma di xenofobia e dunque ogni tentativo di esclusione, pi o
meno violenta. Gli ebrei sono da sempre stati gli Altri, i Diversi per eccellenza per tutti, poich
hanno sempre vissuto in contesti diasporici, venendo ad essere una minoranza quasi ovunque e
perci aggiudicandosi infiniti trattamenti denigratori e xenofobi; che hanno reso il repertorio dei
fenomeni antisemitici cos vario ed esteso. Per di pi lebreo esercita una particolare diffidenza nel
mondo occidentale e cristiano poich non facilmente distinguibile, essendo spesso simile sia
fisicamente che culturalmente ai cittadini comuni e dunque difficile da individuare ed
eventualmente isolare.
Nel mondo ci sono stati moltissimi stermini e il popolo ebraico non lunico ad aver subito
una grande perdita per colpa di una gratuita e irrazionale violenza altrui: perch allora si
parla moltissimo della Shoah mentre altre stragi quasi non vengono commemorate?
Tuttavia labbondanza di queste cerimonie non esito di un eccessivo vittimismo da parte degli
ebrei, ma piuttosto della particolare natura del genocidio antiebraico. Levento della Shoah infatti
un unicum storico, che ha avuto un impatto notevole sulla coscienza europea, costruitasi proprio
attorno a questo evento. Inoltre quello ebraico stato uno sterminio di dimensioni mondiali,
pianificato a tavolino ed avvalsosi di un avanzato grado di tecnologia, cosa che non era mai
avvenuta in precedenza. Gli ebrei non erano nemici diretti della Germania nazista, n un popolo da
sterminare per ambizioni di conquista territoriale o per una loro effettiva minaccia ai paesi che
stavano combattendo la guerra. Il loro sterminio fu programmato a freddo, per pura ideologia e con
lobiettivo di estirpare il popolo ebraico a livello mondiale, solo per puro odio. Ben pochi purtroppo
vi si opposero.

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