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Indice
Elenco delle Figure
1 I muscoli
1.1 Classificazione dei muscoli . . . . . . . . . . . . . . . .
1.1.1 Sulla base della posizione . . . . . . . . . . . . .
1.1.2 Sulla base alle strutture di inserzione . . . . . .
1.1.3 Sulla base al metodo inserzione . . . . . . . . .
1.1.4 Sulla base della forma del tendine di inserzione .
1.1.5 Sulla base del numero di capi di origine . . . . .
1.1.6 Sulla base del numero tendini di inserzione . . .
1.2 Funzionamento dei muscoli . . . . . . . . . . . . . . . .
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2 La gamba
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2.1 Introduzione . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2.2 La struttura ossea della Tibia . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 10
2.3 La struttura ossea della Perone o Fibula . . . . . . . . . . . . . . . . . . 12
3 Muscoli della gamba
3.1 Fascia muscolare e logge della gamba . . . . . . . .
3.2 Loggia anteriore . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.2.1 Muscolo tibiale anteriore . . . . . . . . . . .
3.2.2 Muscolo estensore lungo dellalluce . . . . .
3.2.3 Muscolo estensore lungo delle dita del piede
3.2.4 Muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3 ) . .
3.3 Loggia laterale . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
3.3.1 Muscolo peroneo lungo . . . . . . . . . . . .
3.3.2 Muscolo peroneo breve . . . . . . . . . . . .
3.4 Loggia posteriore superficiale . . . . . . . . . . . . .
3.4.1 Muscolo tricipite della sura . . . . . . . . .
3.4.2 Muscolo plantare . . . . . . . . . . . . . . .
3.5 Loggia posteriore profonda . . . . . . . . . . . . . .
3.5.1 Muscolo popliteo . . . . . . . . . . . . . . .
3.5.2 Muscolo flessore lungo dellalluce . . . . . .
3.5.3 Muscolo tibiale posteriore . . . . . . . . . .
3.5.4 Muscolo flessore lungo delle dita del piede .
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Indice
3.6
3.7
Fossa poplitea . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Legamenti del collo del piede . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
4 Immagini
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1 I muscoli
1.1 Classificazione dei muscoli
1.1.1 Sulla base della posizione
In base alla posizione, i muscoli si dividono in
muscoli superificiali o pelliciai, che si trovano appena sotto la pelle e si attaccano
con almeno una etremit`a alla fascia profonda del derma. Esempoio sono i muscoli
della faccia, della testa, del collo, del palmo della mano
muscoli profondi o sottofasciali
appiattito
lungo
breve
larghe membrane (aponeurosi dinserzione)
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inserzione superiore
inserzione inferiore
o anche
inserzione prossimale
inserzione distale
o anche
inserzione di origine o origine
inserzione terminale o inserzione
In questultimo caso si intende, di solito, come origine la potenza della leva e come
inserzione la resistenza.
[Da completare]
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2 La gamba
2.1 Introduzione
La gamba `e una regione anatomica del corpo umano che costituisce un segmento dellarto
` la porzione compresa fra il ginocchio e il collo del piede. Il suo scheletro
inferiore. E
`e costituito dalla tibia, collocata anteromedialmente, e dalla fibula o perone, collocata
lateralmente.
La tibia `e costituita dalla diafisi e dalle due epifisi superiore (prossimale) e inferiore
(distale). Lepifisi superiore, pi`
u voluminosa contrae rapporto articolare con i condili
del femore. Lepifisi inferiore si articola con lastragalo nellarticolazione tibioperoneo
astragalica.
Lestremit`a inferiore della tibia presenta medialmente una robusta apofisi ossea che
prende il nome di malleolo mediale.
pi`
La fibula `e situata lateralmente alla tibia e decorre parallelamente a questa. E
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Scendendo lungo la diafisi, nel terzo superiore posteriore si individua la linea del muscolo
soleo, inserzione del muscolo soleo che con il muscolo gastrocnemio va a formare la
maggior parte della struttura muscolare posteriore della gamba, sono sovente definiti
muscoli gemelli.
Lestremit`a inferiore, meno sviluppata di quella superiore, presenta una superficie basale
articolare concava, divisa in due versanti da una cresta sagittale che corrisponde alla
troclea dellastragalo.
Medialmente lestremit`a inferiore si espande in una sporgenza quadrilatera e robusta, il
malleolo mediale. La faccia mediale del malleolo e solcata per il passaggio dei tendini
dei muscoli flessori; quella laterale presenta una faccetta articolare.
Sulla faccia laterale dellestremit`a distale della tibia si trova una superficie articolare per
la fibula detta incisura fibulare
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La loggia laterale ha una forma rettangolare i cui bordi sono formati antero-medialmente
dal setto intermuscolare anteriore che la divide dalla loggia anteriore, medialmente dalla
faccia laterale della fibula, posteriormente dal setto intermuscolare posteriore che la
divide dalla loggia posteriore superficiale e lateralmente dalla sezione di taglio della
fascia crurale.
La loggia posteriore superficiale ha una forma di mezzaluna calante con la faccia posteriore formata dalla sezione di taglio della fascia crurale e la faccia anteriore formata dal
setto intermuscolare trasverso che la divide dalla loggia posteriore profonda e dal setto
intermuscolare posteriore che la divide dalla loggia laterale.
La loggia posteriore profonda ha la forma di una semisfera il cui bordo posteriore curvo
rappresenta il setto intermuscolare trasverso che la divide dalla loggia posteriore superficiale, il bordo anteriore `e formato, spostandosi mediolateralmente dalla faccia posteriore
della tibia, dalla membrana interossea e dalla faccia mediale della fibula.
Linterno delle loggie (fig. 4.6) `e riempito da muscoli, arterie, vene e nervi. In particolare,
per i muscoli, vi `e la seguente suddivisione in logge
loggia anteriore ove, spostandosi mediolateralmente, si trovano
muscolo tibiale anteriore
muscolo estensore lungo dellalluce.
muscolo estensore lungo delle dita del piede.
muscolo peroneo anteriore (o peroneo 3 ).
loggia laterale
muscolo peroneo lungo.
muscolo peroneo breve.
oggia posteriore superficiale
muscolo tricipite della sura.
muscolo plantare.
loggia posteriore profonda ove, spostandosi lateromedialmente, si trovano
muscolo popliteo.
muscolo flessore lungo dellalluce.
muscolo tibiale posteriore.
muscolo flessore lungo delle dita del piede.
A livello dellarticolazione tibiotarsica si trovano dispositivi legamentosi di contenzione
dei tendini che prendono il nome di retinacoli. Si distinguono retinacoli dei musco-
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li estensori, dei muscoli peronieri e dei muscoli flessori. Li vedremo alla fine, nella
sezione 3.7.
Analizziamo ora ogni muscolo e, per ognuno, identifichiamo
forma
origine
decorso
inserzione
rapporto
funzione
innervatura
Forma
Presenta una forma triangolare prismatica con una faccia mediale di origine sulla
tibia, una anteriore e una posteriore. Il lungo tendine dinserzione si porta al
margine mediale del piede. Vedi fig. 4.9 e fig. 4.10.
Origine
Origina dalla met`a superiore della faccia laterale della tibia, dalla porzione superomediale della membrana interossea della gamba, dalla fascia crurale che avvolge
tutti i muscoli della gamba e dal vicino setto intermuscolare. Vedi fig. 4.7.
Decorso
I suoi fasci si portano verticalmente in basso e, giunti nella porzione inferiore della gamba, continuano nel tendine dinserzione Nel piede, il tendine dinserzione
passa profondamente sotto al retinacolo superiore ed inferiore dei muscoli estensori che lo separano dalla cute, sormonta larticolazione tibiotarsica e si dirige poi
medialmente. Vedi fig. 4.9 e fig. 4.10
Inserzione
Si fissa medialmente allosso cuneiforme mediale e, sempre medialmente, alla base
del primo osso metatarsale. Vedi fig. 4.8, fig. 4.23 e fig. 4.24
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Rapporti
Il muscolo tibiale anteriore, nella gamba, ha rapporto superficialmente con la fascia crurale, profondamente con la membrana interossea; medialmente `e applicato
contro la tibia e lateralmente ha i muscoli estensori delle dita e dellalluce.
Funzione
Flette dorsalmente e lo supina. A piede fisso, avvicina la faccia anteriore della
gamba al dorso del piede.
Innervatura
` innervato dal nervo perionero profondo (L4-S1)
E
::::::::::::::::::::::::::
` interessante osservare come questo muscolo, nelluomo, sia la fusione di due muscoli
E
distinti presenti nelle scimmie, il tibiale anteriore propriamente detto che sinserisce sul
cuneiforme mediale e il muscolo lungo abduttore dellalluce che si inserisce sul primo
metatarsale.
Forma
Ha sezione triangolare con base posteriore e tendine dinserzione appiattitop.
Origine
Origina dal terzo medio della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente
porzione della membrana interossea. Vedi fig. 4.7.
Decorso
Si porta in basso, proseguendo nel tendine appiattito dinserzione a livello del terzo
inferiore della fibula. Questo tendine passa in profondit`a sotto ai retinacoli. Nel
piede, il tendine dinserzione `e ricoperto dalla fascia
dorsale e passa sullastragalo,
:::::::::::::
sullo scafoide, sul osso cuneiforme mediale e sul 1 osso metatarsale. Vedi fig. 4.7
e fig. 4.11.
Inserzione
Va a inserirsi sulla faccia dorsale della falange distale dellalluce. Vedi fig. 4.7.
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Rapporti
Nella sua parte superiore il muscolo occupa una situazione profonda, tra il muscolo
tibiale anteriore e il muscolo estensore lungo delle dita che lo coprono durante il
decorso prossimale. Nella parte inferiore della gamba si fa superficiale ed `e ricoperto
dalla fascia crurale.
Funzione
Estende lalluce e partecipa ai movimenti di flessione dorsale e di supinazione del
piede. A piede fisso, avvicina la tibia al dorso del piede come quando si cammina
in salita.
Innervatura
` innervato dal nervo peroneo profondo (L4-S1);
E
Forma
Origine
Origina dal condilo laterale della tibia, dalla testa e dai 2/3 superiori della faccia
mediale della fibula, dalla porzione laterale della membrana interossea, dalla fascia
crurale e dai setti intermuscolari circostanti. Vedi fig. 4.7 e fig. 4.9
Decorso
I fasci muscolari volgono in basso e continuano con un robusto tendine che, passato sotto ai retinacoli dei muscoli estensori, si divide in quattro tendini secondari
(fig. 4.9 e fig. 4.10). Ciascuno di essi, destinato a ognuna delle quattro ultime dita,
si suddivide, a livello dellarticolazione
metatarso-falangea, in tre linguette.
:::::::::::::::::::::::::::::::::
Inserzione
La linguetta intermedia termina sulla faccia dorsale della base della falange media,
mentre quella laterale e quella mediale si riuniscono per fissarsi alla base della
falange distale. Vedi fig. 4.7.
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Rapporti
Nella gamba il muscolo corrisponde superficialmente alla fascia crurale e profondamente alla membrana interossea e alla fibula; lateralmente `e affiancato dai muscoli
peronieri e medialmente dai muscoli tibiale anteriore ed estensore lungo dellalluce.
Nel piede i tendini sono separati dalla cute mediante la fascia dorsale superficiale
e, profondamente, sono in rapporto con il muscolo estensore breve delle dita.
Funzione
Contraendosi, estende le ultime quattro dita e contribuisce alla flessione dorsale e
alla pronazione del piede.
Innervatura
` innervato dal nervo peroniero profondo (L4-S1).
E
Forma
Origine
Origina dal terzo inferiore della faccia mediale della fibula e dalla corrispondente
porzione della membrana interossea. Vedi fig. 4.7, fig. 4.9 e fig. 4.10.
Decorso
Il suo tendine passa al di sotto dei retinacoli dei muscoli estensori. Vedi fig. 4.9 e
fig. 4.10.
Inserzione
Si inserisce sulla superficie dorsale della base del 5 osso metatarsale. Vedi fig. 4.7
e fig. 4.9.
Rapporti
Il muscolo peroneo 3 , nella gamba, `e in rapporto anteriormente con la fascia crurale, posteriormente con la fibula, lateralmente con il muscolo peroneo breve e
medialmente con lestensore lungo delle dita. Il suo tendine dinserzione decorre,
nel piede, al di sopra del muscolo estensore breve delle dita.
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Funzione
Flette dorsalmente e partecipa alla pronazione del piede.
Innervatura
` innervato dal nervo peroneo profondo (L4-S1).
E
Forma
Origine
Origina dalla porzione Antero-laterale della testa della fibula, dal terzo superiore
della faccia e del margine laterale dello stesso osso. Vedi fig. 4.7.
Decorso
I fasci muscolari si portano verticalmente in basso (fig. 4.13 e fig. 4.14); continuano in un lungo tendine dinserzione che passa dietro al malleolo laterale, lo
circonda da dietro in avanti, passa in profondit`a al retinacolo superiore dei muscoli
estensori
o peronieri???, si piega in avanti passando in profondit`a al retinacolo infe:::::::::::::::::::::::
riore (fig. 4.22)e si porta sulla faccia plantare del piede che attraversa in direzione
antero-mediale attraverso un solco che si trova anteriormente alla tuberosit`a del
cuboide (vedi fig. 4.4 e fig. 4.24).
Inserzione
Va a terminare sulla tuberosit`a del 1 osso metatarsale, sul 1 osso cuneiforme
mediale. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.24.
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Rapporti
Nella gamba `e in rapporto anteriormente con i muscoli estensore lungo delle dita e
peroneo anteriore; posteriormente corrisponde al muscolo soleo e al muscolo flessore
lungo dellalluce. Nel collo del piede ricopre il muscolo peronismo breve, con il quale
`e contenuto in una guaina fibrosa (retinacoli dei muscoli peroneo) inizialmente unica
ma che successivamente, a livello del calcagno, si sdoppia in due guaine distinte
entro le quali i tendini possono scorrere grazie alla presenza di una guaina mucosa.
Nella pianta del piede il tendine del peroneo lungo, ricoperto dal legamento calcaneocuboideo, percorre il solco dellosso cuboide dove `e circondato da una seconda
guaina mucosa.
Funzione
Esegue una forte azione pronatoria del piede. Agisce anche sulla volta plantare
accentuandone la curvatura.
Innervatura
` innervato dal nervo peroneo superficiale (L4-S1).
E
::::::::::::::::::::::::::
Forma
Robusto muscolo appiattito.
Origine
Origina dal 3 medio della faccia laterale della fibula nonche dai circostanti setti
intramuscolari. Vedi fig. 4.7 e fig. 4.8.
Decorso
I fasci decorrono verticali in basso, continuando in un tendine che passa dietro al
malleolo laterale, lo circonda in basso e in avanti. Dalla faccia laterale del calcagno,
il tendine raggiunge il margine laterale del piede. Vedi fig. 4.13, fig. 4.14 e fig. 4.22.
Inserzione
Va a fissarsi alla parte dorsale della base del 5 osso metatarsale. Vedi fig. 4.8 e
fig. 4.22.
Rapporti
` ricoperto dal muscolo peroneo lungo e medialmente `e in rapporto con la fibula.
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Funzione
Assieme al peroniero lungo, contribuisce alla pronazione del piede.
Innervatura
` innervato dal nervo peroneo superficiale (L5-S1).
E
Forma
` formato da due muscoli, il gastrocnemio e il soleo. Il muscolo gastrocnemio `e
E
formato da due ventri muscolari, i gemelli della gamba detti anche capo mediale
e capo laterale. Il soleo `e invece (fig. 4.19) sito profondamente al muscolo gastrocnemio. Ambedue questi muscoli convergono distalmente, allaltezza del terzo
inferiore della fibula, su un unico grosso tendine dinserzione, il tendine calcaneale
detto anche tendine di Achille (fig. 4.16).
Origine
Il gastocnemio origina dal femore (fig. 4.8). Il gemello mediale si stacca
dall:::::::::::
epicondilo :::::::::
mediale e dalla superficie posteriore del condilo. Il gastrocnemio
laterale origina, trasversalmente, lievemente pi`
u in basso di quello mediale, dal solo
condilo
laterale per la presenza, superiormente dellorigine del muscolo plantare
::::::::::::::::
(fig. 4.15) . Ambedue i capi originano anche dalla porzione posteriore della capsula
articolare del ginocchio.
Il muscolo soleo origina della testa e della faccia posteriore della fibula (fig. 4.8),
dalla linea obliqua del muscolo soleo e da unarcata fibrosa tesa fra testa della fibula
e linea obliqua della tibia, larcata del muscolo soleo (fig. 4.15).
Decorso
I tre capi muscolari del gastrocnemio laterale, del mediale e del soleo, si uniscono
nel tendine calcaneale. Vedi fig. 4.15 e fig. 4.14.
Inserzione
Si inserisce sul terzo medio della faccia posteriore del calcagno, sulla sua tuberosit`a
posteriore. Vedi fig. 4.8, fig. 4.15 e fig. 4.16.
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Rapporti
A livello del ginocchio, il margine mediale del gemello laterale e il margine laterale
del gemello mediale sono separati da uno spazio angolare aperto in alto e rappresentano i limiti inferiori della fossa poplitea. Il gemello laterale `e incrociato dal tendine
del muscolo bicipite e dal nervo peroneo comune; il gemello mediale corrisponde ai
muscoli semimembranoso e semitendinoso.
Profondamente i due gemelli sono a contatto con la capsula articolare. Tra essi
decorre il fascio vascolonervoso della gamba costituito, dalla superficie in profondit`a
e latero-medialmente, dal nervo tibiale, dalla vena e dallarteria poplitea. Pi`
u
in basso i gemelli sono in rapporto superficialmente con la fascia crurale, con il
sottocutaneo e quindi con la cute, profondamente con il muscolo soleo.
Il muscolo soleo corrisponde posteriormente al muscolo gastrocnemio e al muscolo
plantare; anteriormente `e in rapporto con i muscoli flessore lungo dellalluce, flessore
lungo delle dita e tibiale posteriore, nonche con larteria e la vena tibiale posteriore
e con il nervo tibiale.
Il tendine calcaneale corrisponde superficialmente alla cute, mentre risulta separato anteriormente dallarticolazione tibiotarsica mediante un piano adiposo e dalla
faccia posteriore dal calcagno mediante una borsa mucosa.
Funzione
Contraendosi, flette plantarmente il piede e lo supina; concorre, con il muscolo
gastrocnemio, alla flessione della gamba sulla coscia. Facendo perno sullavampiede,
il tricipite estende la gamba sul piede (muscolo antigravitario).
Innervatura
` innervato dal nervo tibiale (L4-S1).
E
Forma
Origine
Origina dal condilo laterale del femore, della linea aspra del femore e dalla faccia
posteriore della capsula articolare del ginocchio. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.15.
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Decorso
Il breve corpo muscolare `e seguito da un tendine lungo e sottile che decorre tra
il gastrocnemio e il soleo inizialmente e quindi sul margine mediale del tendine
calcaneale. Vedi fig. 4.15 e fig. 4.19.
Inserzione
Termina sulla faccia mediale del calcagno. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.19.
Rapporti
Funzione
Ha unazione simile a quella del tricipite della sura, anche se meno potente; flette
plantarmente il piede e lo supina; concorre, con il muscolo gastrocnemio, alla flessione della gamba sulla coscia. Facendo perno sullavampiede, il tricipite estende
la gamba sul piede (muscolo antigravitario).
Innervatura
` innervato dal nervo tibiale (L4-S1).
E
Forma
` un muscolo appiattito a sezione coronale triangolare.
E
Origine
Origina dalla faccia esterna dellepicondilo laterale del femore e dalla corrispondente
porzione della capsula articolare del ginocchio. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.20.
Decorso
Decorre quasi trasversalmente in direzione lateromediale (fig. 4.20 e fig. 4.21)
allargandosi a formare un triangolo il cui vertice `e lorigine.
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Inserzione
Sinserisce sul labbro superiore della linea obliqua e sulla faccia posteriore della
tibia, al di sopra di tale linea. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.20.
Rapporti
` in rapporto anteriormente con il condilo laterale del femore, con larticolazione
E
del ginocchio e con la parte alta della faccia posteriore della tibia; posteriormente
gli si pongono i muscoli plantare e gastrocnemio, i vasi poplitei e il nervo tibiale.
Funzione
Con la sua azione flette e ruota allinterno la gamba.
Innervatura
` innervato dal nervo tibiale (L4-S1).
E
Forma
Origine
Origina dai 2/3 inferiori della faccia posteriore e del margine laterale della fibula,
dalla membrana interossea e dal setto intermuscolare posteriore. Vedi fig. 4.8,
fig. 4.20 e fig. 4.21.
Decorso
I fasci si portano in basso e finiscono su un lungo tendine (fig. 4.20 e fig. 4.21)
che, passato sotto al malleolo mediale (fig. 4.25), decorre dapprima in un solco
della faccia posteriore dellastragalo formato dal tubercolo laterale e mediale del
processo posteriore dellastragalo (vedi fig. 4.24) e quindi della faccia mediale del
calcagno, profondamente al retinacolo dei muscoli flessori.
Giunto nella regione plantare (fig. 4.20), il tendine dinserzione si porta in avanti e
medialmente e incrocia il tendine del muscolo flessore lungo delle dita del piede.
Inserzione
Va a fissarsi alla base della falange distale dellalluce. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.24.
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Rapporti
Funzione
Con la sua azione, flette lalluce e concorre alla flessione delle altre dita e alla flessione plantare del piede. Concorre anche alla supinazione del piede Allincrocio tra i
tendini del muscolo flessore lungo delle dita e del muscolo flessore lungo dellalluce
si trova una lacinia
fibrosa di connessione; pertanto, la contrazione del muscolo
::::::::::::::::::::::::::::::
flessore lungo dellalluce determina una flessione delle altre quattro dita.
Innervatura
` innervato dal nervo tibiale (L5-S1).
E
Forma
Origine
Origina dal labbro inferiore della linea obliqua e dalla faccia posteriore della tibia,
dalla parte superiore della membrana interossea, dalla faccia mediale della fibula e
dai setti intermuscolari circostanti. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.20.
Decorso
Continua quindi in un tendine dinserzione (fig. 4.20 e fig. 4.21) che passa dietro al
malleolo tibiale (fig. 4.25 e fig. 4.24).
Inserzione
Va a terminare sul tubercolo dellosso scafoide o navicolare tarsale, sulla superficie
plantare delle tre ossa cuneiformi e dellestremit`a prossimale del 2 , 3 e 4 osso
metatarsale. Vedi fig. 4.8 e fig. 4.24.
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Rapporti
` in rapporto anteriormente con le facce posteriori della fibula e della tibia e corE
risponde alla membrana interossea; posteriormente `e ricoperto dai muscoli soleo,
flessore lungo delle dita del piede e flessore lungo dellalluce ed entra in rapporto
con larteria e la vena tibiale posteriore e con il nervo tibiale. Nel collo del piede, il tendine del tibiale posteriore scorre in una doccia osteofibrosa formata dal
retinacolo dei muscoli flessori.
Funzione
Agisce flettendo plantarmente il piede e partecipa ai movimenti di supinazione del
piede.
Innervatura
` innervato dal nervo tibiale (L5-S1).
E
Forma
Origine
Origina dalla linea obliqua e dal terzo medio della faccia posteriore della tibia. Vedi
fig. 4.8 e fig. 4.20.
Decorso
I fasci muscolari si portano in basso e, in corrispondenza del terzo inferiore della
gamba, proseguono in un lungo tendine (fig. 4.20 e fig. 4.21). Questo circonda in
dietro il malleolo mediale e viene mantenuto vincolato contro la faccia mediale dal
retinacolo dei tendini dei muscoli flessori (fig. 4.25).
Attraversa quindi la regione plantare del piede obliquamente in avanti e lateralmente, incrocia il tendine del muscolo flessore lungo dellalluce e infine si divide nei
quattro tendini terminali (fig. 4.20) a livello dello scafoide. Ogni tendine entra poi
in un canale osteofibroso formato dalle guaine fibrose.
Inserzione
I quattro tendini terminali si fissano alla base della falange distale delle ultime
quattro dita (fig. 4.8) attraversando un occhiello formato dai rispettivi tendini del
muscolo flessore breve delle dita (fig. 4.24).
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Rapporti
Il muscolo flessore lungo delle dita `e in rapporto anteriormente con la tibia e con
il muscolo tibiale posteriore, posteriormente con il muscolo soleo. Nella pianta del
piede il tendine dinserzione decorre tra labduttore dellalluce e il flessore breve delle dita che gli stanno inferiormente ed entra in rapporto con ladduttore dellalluce
e il flessore lungo dellalluce che gli stanno superiormente.
Funzione
Insieme al muscolo della pianta del piede, flette le ultime quattro dita e concorre
alla flessione plantare del piede e alla sua supinazione.
Innervatura
` innervato dal nervo tibiale (L5-S1).
E
100 110 .
Per evitare lo spostamento di tali tendini dalla loro sede durante la flessione dorsale del
piede questi scorrono, a livello dellarticolazione tibio-tarsica, allinterno di dispositivi
legamentosi di contenzione dei tendini che prendono il nome di retinacoli.
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I legamenti sono robuste strutture fibrose passive (non sono cio`e in grado di contrarsi) che
collegano tra loro due ossa o due parti dello stesso osso. Il loro contenuto di collagene
(prevalentemente di tipo I) ed elastina varia, influenzandone la capacit`a di resistere
alla tensione. I legamenti con unalta percentuale di elastina sono pi`
u elastici. Essi si
comportano plasticamente se sottoposti a tensione prolungata, non essendo pi`
u in grado
di recuperare la loro forma originaria.
Essi svolgono essenzialmente una funzione stabilizzatrice, impedendo cio`e che particolari
movimenti o forze esterne alterino la posizione delle strutture ai quali sono collegati,
senza provocare allentamenti delle fibre.
Si distinguono
retinacoli dei muscoli estensori o legamenti anteriori del collo del piede in posizione
ventrale,
retinacoli dei muscoli peronieri in posizione laterale,
retinacoli dei muscoli flessori.o legamento laciniato in posizione mediale.
inferiore
superficiale
m. estensori
superiore
profondo
m. peronieri
superiore
inferiore
inferiore
lamina
superficiale
superiore
lamina
profonda
retinacoli
n. flessori
2 setti
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4 Immagini
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Figura 4.3: Tibia e fibula gamba destra con legamenti - Veduta anteriore
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Figura 4.13: I soli muscoli laterali della gamba in visione laterale e posteriore.
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Figura 4.15: I soli muscoli posteriori superficiali della gamba in visione posteriore e
laterale.
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Figura 4.20: I soli muscoli posteriori profondi della gamba in visione posteriore con
origini.
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Figura 4.26: Visione arto inferiore - Esposizione fossa poplitea a fascia crurale
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1. abduzione Il termine abduzione indica, in anatomia funzionale, un movimento che
allontana un membro dalla linea mediana (il piano sagittale) del corpo. Nel caso
del piede `e sinonimo di rotazione esterna del piede. 57, 58
2. adduzione Ladduzione `e uno dei movimenti che sono permessi da unarticolazione.
Si tratta del movimento che porta un arto pi`
u vicino alla linea mediana del corpo.
Nel caso del piede `e sinonimo di rotazione interna del piede. 57, 58
3. apofisi Punto di attacco dei legamenti o punti che si inseriscono nella struttura di
unarticolazione. 10, 57
4. aponeurosi Membrana fibrosa che ricopre i muscoli. 8, 57
5. concavo Superficie curva verso linterno. 11, 57
6. condilo Sporgenza ossea di forma rotondeggiante o elissoidale appartenente ad unarticolazione e la cui funzione `e di permettere i movimenti dellosso con cui si articola.
57
7. convesso Superficie curva verso lesterno. 11, 57
8. diafisi La parte centrale delle ossa lunghe. 10, 57
9. dorsale La faccia superiore del piede o quella opposta al palmo nella mano. 17, 57
10. eminenza Nome comune a numerose sporgenze o protuberanze di varie ossa, organi
e tessuti. 57
11. epifisi Lestremit`a tondeggiante delle ossa lunghe. 10, 57
12. estensione Il movimento di unarticolazione per cui lestremit`a distale di un segmento corporeo si allontana dallestremit`a prossimale del segmento corporeo contiguo di solito da una posizione raccolta a una allungata. 57
` una rotazione con asse quello sagittale e piano di rotazione
13. eversione del piede E
quello sagittale.Esporre la pianta del piede verso lesterno ossia alzare la parte
laterale del piede. 57, 58
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