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SV SAGGI VALLECCHI

SV

SAGGI VALLECCHI

VA
ANEIGEM
TRATTATO DI SAPER VIVERE
AD USO DELLE

lire

3.500

3301

GIOVANI GENERAZIONI

Finito di slampare
dal Centro Grafico Linate

Milano

per conto della Vallecchi editore Firenze


nell'agosto 1973

Titolo originile:
Triti dt sacotr-viorc l'unte Jsi
1967 Edieioo! Giillimatd

Tisduitonc rialwiu di
1973 V.lJpcchi editore

fnati gai'*tioru

RAOUL VANEIGEM
TRATTATO DI SAPER VIVERE
AD USO DELLE GIOVANI GENERAZIONI

VALLECCHI

Introduzione

questo libro, non ho intenzione di renderlo manifesto a lettori che non si apprestino in tutta coscienza a riviverlo. Attendo che si perda e si ritrovi in un

Ci che

c' di vissuto in

movimento generale

dello

che le condizioni presenti


uomini.

mondo

giacch mi accarezza l'idea


cancelleranno dalla memoria degli

spirito,
si

da rifare:

tutti gli specialisti del suo ricondizionaimpediranno. Da costoro, che io non voglio comprendere, vai meglio non esser compreso.
Quanto agli altri, sollecito la loro benevolenza con una umilt che non sfuggir loro. Avrei desiderato che un tale libro
fosse accessibile alle teste meno rotte al gergo delle idee. Spero
di non aver fallito che in seconda istanza. Da questo caos
usciranno un giorno delle formule che spareranno a bruciapelo
sui nostri nemici. Nel frattempo, che la frase da rileggere segua
il suo corso.
Il

mento non

La

lo

via verso la semplicit la pi complessa e, qui in particolare,

era utile che alle banalit


radici

che permetteranno

non fossero strappate le molteplici


un altro terreno, di

di trapiantarle in

coltivarle a nostro vantaggio.

Mai ho preteso

di rivelare alcunch di

dito sul mercato della cultura.

nuovo, di lanciare

Una minima

l'ine-

correzione dell'es-

Nuovo
senso della corrente che fa affiorare la banalit.
Dacch esistono uomini, e che leggono Lautramont, tutto
stato detto e pochi sono giunti a trarne profitto. Poich le nosenziale importa pi di cento innovazioni accessorie.

solo

il

strc conoscenze

sono

in s banali, esse

giare se non gli spiriti che

non

mondo moderno deve imparare

Il

che

attraverso una

Non

non possono avvantag-

ci che sa gii, divenire ci

immensa congiura

di ostacoli, nella prati-

sfugge alla banalit che manipolandola, immergendonel sogno, affidandola al Imi. hi piacere della soggettivit.

ca.
la

si

Tfo preso le parli della volont soggettiva, ras ebe nessuno


me ne faccia un rimprovero prima di ver valutato a fondo*
ciucilo che possono, in favore della soggettivit, le condizioni
oggettive che

mondo produce

il

ugni giorno. Tutto parte dalla

Oggi meno che mai.


corrompe estende ormai

soggettivit e nulla vi s arresta.

del soggettivo

Lai lotta

di ci che lo

rinnova c la inasprisce.
preso delia vita e un partita presa politico. Noi non
vogliamo un mondo dove la garanzia di non morire di fame
i

limili delia vecchia lotta di classe. I.a

Il partito

scambia contro il rischio di morire di noia.


della sopravvi verrai l'uomo sbriciolato nei meccanismi del potere gerarchizzatu, in una combinazione di Interferenze, in un caos di tecniche oppressive che solo attende il
suo ordine dalla paziente programmazione dei pensatori programmati.
L'uomo della sopravvivenza anche l'uomo unitario, l'uomo
del rifiuto globale. Non passa un istante senza che ciascuno
di noi viv-.i contraddittoriamente, e a rutti i livelli della realt,
si

L'uomo

il conflitto dell'oppressione e della libert;, serata che sia bizzarramente deformato e come preso insieme da due prospettive

antagoniste:

la

prospettiva del potere e

la

prospettiva del su-

peramentoall'analisi dell'una

Dedicate

che compongono

e dell'altra prospettiva, le due parti

Trattato di saper vivere meriterebbero dun


que di essere affrontare non successivamente, come esige la
lettura, ma simultaneamente, poich la descrizione de' negati-

vo fonda
la

il

il

progetto positivo e

il

negativit. L'ordine migliore di

perch"

il

lettore vi scopra

che

che

la gravit dei

il

La leggerezza sempre

al di

qua o

al di

delle parole. L'iro-

non dimenticarlo mai.


Il Trattato di saper Misere rientra in una corrente di agitazione
di cui non si finito di sentir parlare, Ci che vi esposto un
semplice contributo fra altri alla ricostruzione del movimento
rivolrcn'onario inierna2onaIe. La sua importanza non dovrebbe
nia, qui, consister nel

lo .ino.

progetto positivo conferma


un libro !; di non averne,

suo,

mancato nella scrittura riflette anche la mancanza nel lettore, in quanto lettore c pi ancora in quanto uomo.
Se la parte di noia nello scriverlo traspare in una certa parte
di noia rxl leggerlo, non ci sar in questo che un argomento di
pift per denunciare ci che manca per vivere. Per il resto,
c' di

tempi faccia perdonare

la

gravit del tono.

sfuggire a nessuno,

sue conclusioni.

perch nessuno, col tempo, sfuggir

alle

La prospettiva

del potere

I.

L'insignificante significato

Banalizzandosi, la vita quotidiana ha conquistato a poco a poco un


posto centrale fra le nostre preoccupazioni (1). Nessuna illusione, n
sacra n dissacrata (2). n collettiva n individuale, pu dissimulare pi
a lungo la povert dei gesti quotidiani (3). L'arricchimento della vita
esige, senza raggiri, l'analisi della nuova povert e il perfezionamento
delle vecchie armi del rifiuto (4).

storia presente evoca certi personaggi dei cartoni animati,


che l'impeto di una corsa folle trascina nel vuoto senza che se
ne accorgano, di modo che la forza della loro immaginazione
che li fa galleggiare a una tale altezza; ma non appena giungono
a prenderne coscienza, immediatamente precipitano.
Come gli eroi di Bosustov, il pensiero attuale ha cessato di tenersi a galla in forza del proprio miraggio. Ci che lo aveva

La

tutta velocit esso si getta incontro


elevato oggi lo abbassa.
alla realt che deve infrangerlo, alla realt quotidianamente

vissuta.

La

lucidit

che

si

annuncia di nuovo genere? Io non lo cre-

do. L'esigenza di una luce pi viva emana sempre dalla vita


quotidiana, dalla necessit, avvertita da ciascuno, di armonizzare il suo passo da turista con l'andatura del mondo. Ci sono

pi verit in ventiquattr'ore della vita di un uomo che in


Nemmeno un filosofo riesce ad ignorarlo, per

tutte le filosofie.

quanto disprezzo

si

porti; la consolazione della filosofia gli inse-

A forza di piroettare su se stesso arrampicandosi sulle proprie spalle per lanciare da pi in alto il suo
messaggio al mondo, a questo mondo, il filosofo finisce per per-

gna questo disprezzo.

cepirlo all'inverso; e ogni essere, ogni cosa

con

vanno di

traverso,

testa in gi, per convincerlo che egli sta in piedi, nella

la

Ma

centro del suo delirio; non convenirne gli rende semplicemente il delirio pi scomodo.
I moralisti dei secoli XVI e XVII regnano su un ripostiglio di
banalit, ma tanto viva in essi la sollecitudine a dissimularlo
giusta posizione.

lui resta al

erigono intorno un vero palazzo di stucco e di speculazioni. Un palazzo ideale mette al riparo e imprigiona l'esperienza vissuta. Di qui una forza di convinzione e una sincerit
che il tono sublime e la finzione dell' uomo universale vivi-

che

vi

ma

ficano,

di

un

soffio perpetuo di angoscia. L'analizzatore

si

una profondit essenziale alla sclerosi graduale dell'esistenza; e pi si astrae da se stesso esprimendosi secondo l'immaginazione dominante del suo secolo (il

sforza di sfuggire attraverso

miraggio feudale in cui si uniscono indissolubilmente Dio, il


potere monarchico e il mondo), pi la sua lucidit fotografa
la faccia nascosta della vita, pi essa inventa la quotidianit.

La

filosofia dei

Lumi

accelera la discesa verso

il

concreto nella

misura in cui, con la borghesia rivoluzionaria, il concreto in


qualche modo portato al potere. Dalle rovine di Dio, l'uomo
cade nelle rovine della sua realt. Che cosa accaduto? Press'a poco questo: ci sono diecimila persone persuase di aver
visto sollevarsi la corda di un fachiro, mentre altrettante macchine fotografiche dimostrano che non si mossa di un millimetro. L'obiettivit scientifica denuncia la mistificazione. Perfetto, ma per mostrare che? Una corda arrotolata, senza il minimo interesse. Io sono poco incline a scegliere fra il dubbio

una realnon ho presa,

piacere di essere mistificato e la noia di contemplare


t

che non mi concerne.

non
premo
Ormai

forse la vecchia
della

Una

realt sulla quale

menzogna rimessa

a nuovo, lo stadio su-

mistificazione?

pensiero sceso nella strada. La lucidit non la sua


sola arma. Esso non rischia pi di imprigionarsi, n nella falsa

2
religiose celavano l'uomo a se stesso, erano la Bache lo murava in un mondo piramidale in cui Dio fungeva da vertice e il re da altezza. Purtroppo non si trovata,
il
14 luglio, abbastanza libert sulle rovine del potere unitario
per impedire alle rovine stesse di edificarsi in prigione. Sotto
il velo lacerato delle superstizioni non apparve la nuda verit,

Le credenze
stiglia

come sognava

Meslier,

ma

invece

gionieri del potere parcellare

la

pania delle ideologie. I prialtro ricorso contro la

non hanno

tirannide che l'ombra della libert.

non un pensiero che oggi non si impigli nella


La lenta ricaduta dei minuti frammenti usciti dall'esplosione del vecchio mito diffonde ovunque
la polvere del sacro, una silicosi che mina lo spirito e la volont
di vivere. Le costrizioni sono divenute meno occulte, pi grossolane, meno efficaci, pi numerose. La docilit non emana pi
da una magia clericale, ma risulta da una folla di piccole

Non un

gesto,

rete delle

idee acquisite.

urbanismo, pubblicit, suggestioni condizionanti al servizio di ogni ordine stabilito e a venire. Gulliver, col corpo impedito da tutte le parti, naufragato sulle rive di Lilliput, che volge attorno lo sguardo attento,
risoluto a liberarsi; il minimo dettaglio, la pi minuta asperit del
ipnosi:

informazione,

cultura,

il pi piccolo movimento, non c' niente che non acquil'importanza di un indizio da cui pu dipendere la salvezza.
ci che pi familiare nascono le possibilit di libert

suolo,
sti

Da

pi sicure.

mai stato altrimenti? L'arte,

l'etica, la filosofia lo

sotto la corteccia delle parole e dei concetti, c' sempre la realt vivente dell'inadattabilit al mondo che si tiene naattestano:

Poich n gli di n le parole riescono oggi a coprirla pudicamente, questa banalit si aggira nuda nelle stazioni e nei deserti di periferia; ad ogni svolta essa
vi accosta, vi prende per la spalla, vi attira con lo sguardo; e il
dialogo incomincia. Bisogna perdersi con essa o salvarla con
scosta, pronta a scattare.

noi.

il

realt degli di

n nella

falsa realt dei tecnocrati!

Troppi cadaveri cospargono le vie dell'individualismo e del


collettivismo. Sotto due ragioni apparentemente opposte infieriva un unico brigantaggio, un'unica oppressione dell'uomo in

isolamento. La mano che soffoca Lautramont, lo si sa, anche quella che strangola Sergej Esenin. Il primo muore in
una camera ammobiliata di propriet di Jules-Francois Dupuis,
l'altro s'impicca in un albergo nazionalizzato. Ovunque si verifica la legge per cui non ce arma della tua volont individuale che, maneggiata da altri, non si ritorca subito contro di
te . Se qualcuno dice o scrive che conviene ormai fondare la
ragione pratica sui diritti dell'individuo e soltanto dell'individuo, si condanna nel suo proposito se non incita subito il suo
interlocutore a dare egli stesso il fondamento e la prova di ci
che ha appena affermato. Ora una tale prova non pu essere che
vissuta, colta dall'interno. Per questo non c' nulla nelle note
che seguono che non debba essere provato e corretto dall'esperienza immediata di ciascuno. Nulla ha tanto valore da non dover essere ripreso dall'inizio, nulla possiede abbastanza ricchezza da non dover essere incessantemente arricchito.

Come

si

un uomo pensa
realmente, cos non c' nessuno

distingue nella vita privata ci che

e dice di s da ci che egli e fa

che non abbia imparato a distinguere la fraseologia e le pretese


messianiche dei partiti dalla loro organizzazione, dai loro interessi reali; ci che essi credono di essere da ci che essi sono.
L'illusione che un uomo mantiene su di s e sugli altri non
sostanzialmente differente dall'illusione che gruppi, classi o partiti alimentano sul proprio conto e al loro interno. Esse hanno
anzi un'unica origine: le idee dominanti, che sono le idee della
classe dominante, anche nella loro forma antagonista.
Il mondo degli ismi, che avviluppa l'umanit intera e ogni
esistenza particolare, sempre soltanto un mondo svuotato della sua realt, una seduzione terribilmente reale della menzogna.

annientamento della Comune, del Movimento spar(1921) ha mostrato una volta


per tutte a quale bagno di sangue portavano tre ideologie della
Il

triplice

tachista e di Kronstadt-la-Rossa

libert:

il

liberalismo,

il

socialismo,

il

bolscevismo. Cionostan-

comprenderlo e ammetterlo universalmente, che delle forme imbastardite o miste di queste ideologie volgarizzassero la loro atrocit iniziale con delle pesanti dimostrazioni: i campi di concentramento, l'Algeria di Lacoste,
Budapest. Alle grandi illusioni (rollettive, che oggi sono esangui
a forza di aver fatto scorrere il sangue degli uomini, subentrano
migliaia di ideologie parcellari vendute dalla societ del consumo come altrettante macchine portatili da scervellamento. Ci
te, c'

10

stato bisogno, per

vorr ancora altrettanto sangue per dimostrare che centomila

punture di
di

spillo

uccidono con altrettanta certezza di

Che

cosa andrei a fare in

di lasciare in anticamera,

che sarebbero proprio


al

tre colpi

mazza?

le

gruppo in questione,

un gruppo d'azione che mi imponesse


non dico alcune idee
dal momento
mie idee che mi indurrebbero a unirmi
ma i sogni e i desideri da cui non mi

separo mai, e la volont di vivere autenticamente e senza limiti? Cambiare isolamento, cambiare monotonia, cambiare

menzogna, a che scopo! Quando

l'illusione di

un cambiamento

semplice cambiamento d'illusione diviene insopportabile. Ora, queste sono le condizioni attuali:
l'economia non conosce tregua per far consumare di pi, e
consumare senza posa significa cambiare illusione a un ritmo
reale viene denunciata,

il

accelerato che dissolve a poco a poco l'illusione del cambia-

mento. Ci si ritrova soli, immutati, congelati nel vuoto prodotto


da una cascata di gadgets, di Volskwagen e di pocket boo\s.
Gli individui senza immaginazione si stancano dell'importanza conferita al comfort, alla cultura, agli svaghi, a ci che distrugge l'immaginazione. Ci significa non che ci si stanca del
comfort, della cultura o degli svaghi, bens dell'uso che ne viene
fatto e che appunto vieta di goderne.
Lo stato di abbondanza uno stato di voyeurisme. A ognuno il
suo caleidoscopio; un leggero movimento delle dita e l'immagine si trasforma. Si vince a ogni colpo: due frigoriferi, una Dauphine, la TV, una promozione, del tempo da perdere... Poi
la monotonia delle immagini consumate prende il sopravvento,
rinvia alla monotonia del gesto che le suscita, alla leggera
rotazione che il pollice e l'indice imprimono al caleidoscopio.
Non c'era alcuna Dauphine, ma solo un'ideologia senza rapporto o quasi con la macchina automobile. Imbevuti di Johnny Walker, l'whisky dell'Elite , si stava subendo in una strana mistura l'effetto dell'alcool e della lotta di classe. Pi niente
di cui stupirsi, ecco il dramma! La monotonia dello spettacolo
ideologico rinvia ora alla passivit della vita, alla sopravvivenza.
guaine Scandale e scanAl di l degli scandali prefabbricati

Panama

appare uno scandalo positivo, quello dei gesti privati di senso a profitto di un'illusione che la sua attrattiva perduta rende ogni giorno pi odiosa. Gesti futili e
sbiaditi a forza di alimentare brillanti compensazioni immagi-

dalo di

narie, gesti depauperati

forza di arricchire alte speculazioni

11

La partecipazione impossibile
potere
o

entravano come valletti tuttofare sotto la categoria


infamante del triviale e del banale , gesti oggi in libert
ma disarmati, sempre sul punto di perdersi di nuovo, o di
soccombere sotto il peso della loro debolezza. Eccoli questi
gesti, in ognuno di voi, familiari, tristi, appena di recente
lasciati in bala della mutevole realt immediata, che il loro
ambiente spontaneo . Ed eccovi voi, sviati e impegnati in
in cui essi

un nuovo prosaicismo,

in

una prospettiva dove

il

vicino e

il

il

come somma

delle costrizioni

lon-

tano coincidono.

In una forma concreta e tattica, il concetto di lotta di classe ha


costituito la prima concentrazione dei contrasti e delle disarmonie vissuti individualmente dagli uomini; esso nato dal vortice di sofferenze che la riduzione dei rapporti umani a meccanismi di sfruttamento suscitava ovunque nelle societ industriali. nato dalla volont di trasformare il mondo e di cam-

meccanismi

sofferenza

di

(IV).

usura e
lavoro

(V),

di

distruzione: umiliazione

decompressione

(II),

isolamento

(III),

(VI).

biare la vita.

arma esigeva una correzione continua. Ora, non si


Prima Internazionale voltare le spalle agli artisti, fonesclusivamente sulle rivendicazioni operaie un pro-

Una

tale

vede

la

dando

getto di cui

Marx aveva

tuttavia mostrato

come

esso riguardasse

coloro che cercavano, nel rifiuto di essere schiavi, una vita


ricca e un'umanit totale? Lacenaire, Borei, Lassailly, Bchner,
Baudelaire, Hlderlin, non era anche questo la miseria e il suo
scusabile all'origine?
rifiuto radicale? Comunque sia, l'errore
tutti

assume delle proporzioni deliranti dal


momento in cui, meno di un secolo pi tardi, con l'assorbimento dell'economia di produzione nell'economia di consumo, lo

io

non voglio saperlo

sfruttamento della forza-lavoro viene inglobato nello sfruttamento della creativit quotidiana.

Una

stessa energia estorta al lavo-

ratore durante le sue ore di fabbrica o le sue ore di svago fa girare le turbine del potere, che i detentori della vecchia teoria
lubrificano beatamente con la loro contestazione formale.
Quelli che parlano di rivoluzione e di lotta di classe senza

ri-

ferirsi esplicitamente alla vita quotidiana, senza comprendere


ci che c' di sovversivo nellVmore e di positivo nel rifiuto
delle costrizioni, costoro si riempiono la bocca di un cadavere.

1?

13

II.

L'umiliazione

su uno scambio permanente di umiliazioni e di attitudini


aggressive, l'economia della vita quotidiana cela una tecnica di usura,
questa stessa bersaglio del dono di distruzione che contraddittoriamente suscita (1). Pi l'uomo oggetto, pi oggi sociale (2). La decolonizzazione non ancora incominciata (3). Essa si prepara a restituire
un valore nuovo al vecchio principio di sovranit (4).

Fondata

Attraversando una borgata popolosa, Rousseau fu insultato da un


campagnolo il cui brio mise la folla in allegria. Confuso, sconcertato, Rousseau che non trovava parole da opporgli se ne

scapp sotto i lazzi. Quando il suo spirito infine rasserenato


pot dar fondo a delle stoccate abbastanza acuminate per sbaragliare in un baleno lo schernitore, si era ormai a due ore dal
luogo dell'incidente.

Che

cos' il pi delle volte la trivialit quotidiana se non l'avventura derisoria di Jean-Jacques, ma un'avventura con ancor

meno

tempo
come un

spessore, diluita, sbriciolata nel

uno sguardo,

di

un pensiero,

vissuta

dolore fuggitivo pressoch inaccessibile

di

un

passo, di

piccolo choc,

un

che
spirito in pena di

alla

coscienza

non lascia se non una sorda irritazione allo


scoprirne l'origine? Impegnate in un balletto in cui

si

rincor-

rono senza fine, l'umiliazione e la sua replica imprimono alle


relazioni umane un ritmo osceno di ondeggiamenti claudicanti
e sciancati. Nel flusso e riflusso delle moltitudini stipate e aspirate dal viavai dei treni suburbani, e che invadono le strade, gli

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uffici,

le

fabbriche,

pauriti, di

non che un

seguito di ripiegamenti im-

attacchi brutali, di smancerie e di unghiate senza

il vino muta
misura che lo si gusta. Innocenza e bont delle folle,
ma andiamo! Guardate come si inalberano, minacciati da tutte
le parti, pesantemente sul terreno dell'avversario, lontano, molto lontano da loro stessi. Ecco il luogo dove, in mancanza di
coltello, imparano a giocare di gomiti e di sguardi.
Niente tempo morto, nessuna tregua fra aggressori o aggrediti.
Un flusso di segni appena percettibili assale su ogni percorso

ragione confessata. In balla degli incontri forzati,


in aceto a

solitario. Propositi, gesti, sguardi si aggrovigliano, si urtano, deviano dalla loro corsa, dileguano al modo delle palle perdute, che uccidono tanto pi sicuramente con la tensione ner-

non

vosa che provocano senza sosta. Noi non facciamo che chiudere su noi stessi delle imbarazzanti parentesi; come le dita
(scrivo questo al tavolo esterno di un caff), le dita che allontanano la moneta della mancia e le dita del cameriere che l'af-

mentre il volto dei due uomini presenti, come preoccupati di mascherare l'infamia consentita, assume l'impronta
ferrano,

della pi perfetta indifferenza.

Sotto l'incidenza della costrizione,

la

vita

quotidiana retta

da un sistema economico in cui la produzione e il consumo


dell'offesa tendono ad equilibrarsi. Il vecchio sogno dei teorici
del libero-scambio cerca cos la sua perfezione sui binari di una
democrazia rimessa a nuovo dalla mancanza d'immaginazione
che caratterizza il pensiero di sinistra. Non strano, di primo
acchito, l'accanimento dei progressisti nel denigrare l'edificio in

rovina del liberalismo,

come

se

capitalisti, suoi

demolitori qua-

a pianificarlo?
Non cos strano in effetti, perch, polarizzando l'attenzione
su delle critiche gi superate dai fatti (come se non fosse ovunque stabilito che il capitalismo lentamente portato a compilificati,

non fossero

risoluti a standardizzarlo e

mento da un'economia pianificata di cui il modello sovietico


non sar stato che un primitivismo), si intende appunto dissim&dello di questa economia
obsoleta e liquidata al ribasso che si ricostruiscono i rapporti
umani. I paesi socialisti non persistono con inquietante
perseveranza ad organizzare la vita sul metro borghese? Dappertutto il presentat'arm davanti alla famiglia, al matrimonio, al sacrificio, al lavoro, all'inautentico, mentre dei meccanismi
omeostatici semplificati e razionalizzati riducono i rapporti
umani a degli scambi equi di rispetto e umiliazione. E ben

mulare che precisamente

16

sul

presto, nell'ideale democrazia dei cibernetici,

ognuno guadagner

senza fatica apparente una parte di indegnit che avr l'agio


di distribuire secondo le migliori regole di giustizia; perch la
giustizia distributiva raggiunger allora il suo apogeo, vecchi
felici voi che vedrete quel giorno!

me

Per

e per qualche

oso credere
non c' equilibrio
nel malessere. La pianificazione non che l'antitesi del liberoscambio. Solo lo scambio stato pianificato, e con esso i mutui
sacrifici che implica. Se per bisogna mantenere un senso alla parola novit , non pu essere che identificandola al superamento, non certo al travestimento. Per fondare una realt nuova, non
c' altro principio all'uopo che il dono. Nonostante i loro errori e la loro povert, io voglio vedere nell'esperienza storica
dei consigli operai (1917, 1921, 1934, 1956) come nella patetica ricerca dell'amicizia e dell'amore una sola ed esaltante
ragione per non disperare delle evidenze attuali. Ma tutto si
altro,

accanisce a tenere segreto

il

carattere positivo di

alimentando sapientemente

tali

esperien-

dubbio sulla loro importanza


reale, sulla loro esistenza stessa. Sar un caso, ma nessuno storico si dato la pena di studiare come gli individui vivevano
ze,

durante
farla

finita

momenti
con

il

il

rivoluzionari pi estremi.

La volont

libero-scambio dei comportamenti umani

di
si

dunque spontaneamente attraverso la mediazione del


negativo. Il malessere messo in causa esplode sotto i colpi di
un malessere pi forte e pi denso.
In un senso negativo, le bombe di Ravachol o, pi vicino a
noi, l'epopea di Caraquemada dissolvono la confusione che
regna attosno al rifiuto globale
pi o meno attestato ma
attestato ovunque
delle relazioni di scambio e di compromesso. Io non dubito, per averlo provato molte volte, che
chiunque passi un'ora nella gabbia dei rapporti coatti debba provare una profonda simpatia per Pierre-Francois Lacenaire e la
rivela

passione del crimine.

Non

tratta in alcun

si

ma

modo

di fare qui

riconoscere in esso

il
gesto
pi pietoso e pi degno, suscettibile di perturbare, denunciandolo, il meccanismo autoregolatore della comunit sociale ge-

l'apologia

rarchizzata.

terrorismo,

del

di

Iscrivendosi nella logica di una societ invivibile,

l'omicidio cos concepito non

manca

di apparire

come

la

forma

negativa, dell'assenza, del dono. quest'assenza di una presenza intensamente desiderata di cui parlava Mallarm, lo stesso
che. al processo dei Trenta,
li

chiam

gli

anarchici degli ange-

di purezza .

17

La mia simpatia per l'uccisore


la tattica, ma pu essere che la

finisce dove comincia


abbia anch'essa bisogno

solitario
tattica

di esploratori spinti dalla disperazione individuale.

Comunque

Senso elargisce sotto pretesto di saggezza come altrettanti


alibi? Dovrei accontentarmi di spiegazioni che mi uccidono
quando ho tutto da guadagnare anche l dove tutto congegnato per perdermi?

che deve ora fondarsi


indissolubilmente sulla tradizione storica e sulle pratiche, cos
misconosciute e tuttavia cos diffuse, di realizzazione individuale, non saprebbe cosa farsene di quelli che ricominciassero
farsene
il gesto di Ravachol o di Bonnot. Non saprebbe cosa
ma si condannerebbe d'altra parte all'ibernazione teorica se
non seducesse collettivamente degli individui che l'isolamento
e l'avversione della menzogna collettiva hanno gi guadagnato
alla decisione razionale di uccidere e di uccidersi. N omicida,
n umanista! Il primo accetta la morte, il secondo la impone.
Fate che si incontrino dieci uomini risoluti alla violenza folgorante piuttosto che alla lunga agonia della sopravvivenza, e
istantaneamente cessa la disperazione e incomincia la tattica.
La disperazione la malattia infantile dei rivoluzionari della

convincersene, di

vita quotidiana.

manate.

L'ammirazione che da adolescente nutrivo per i fuorilegge, la


risento oggi meno carica di romanticismo stantio che rivelatrice degli alibi grazie ai quali il potere sociale impedisce che lo
si metta direttamente in causa. L'organizzazione sociale gerar-

Queste compiacenze lo sguardo le ignora. Esso misconosce lo


scambio. Messi a confronto, gli occhi si turbano come se indo-

sia, la

nuova

tattica rivoluzionaria, quella

2
stretta di mano intreccia e scioglie la trama degli incontri.
Gesto ad un tempo curioso e triviale di cui si dice molto giustamente che si scambia; non in effetti la forma pi sempli-

La

ficata

contratto

del

liberalit

ne? Che l'accordo regna, che

degli amanti.

anarcoidi

una

stretta di

il

biologo

scompaiono

Hans
agenti

gli

Selye constata che esiste, via via che


di

malattie

specifiche

(microbi,

sotto-

una proporzione crescente di individui che


muoiono di quelle che chiamiamo malattie di usura o malattie di degenerazione provocate da stiess, vale a dire dall'usura del corpo risultante da conflitti, choc, tensioni nervose,
contrariet, ritmi debuttanti... . Nessuno ormai si sottrae alla
alimentazione...),

necessit di condurre la propria inchiesta sul racket che giunge


a braccarlo fino nei suoi pensieri, fino nei suoi sogni. I mini-

mi

dettagli

un'importanza capitale. Irritazione,


protesti A chi giova? E a
risposte stereotipate che il Big Brother Buon

sono

investiti di

Non

coppiano;

sforzano

di

l'intesa sociale esiste,

finisce di intrigare questo

risentito. Talvolta l'accordo


il

si

realizza, gli occhi si ac-

bello sguardo parallelo delle coppie reali dell'arte

statuaria egiziana, lo sguardo appannato, fuso, perduto di eroti-

Pi spesso, il debole accordo suggellato da


mano, lo sguardo lo smentisce. La grande voga

energicamente reiterato
di cui l'adozione della formula shake hand dice abbastanza
l'uso commerciale
non sarebbe questa un'astuzia al livello
dei sensi, un modo di ottundere la sensibilit dello sguardo e
di adattarlo al vuoto dello spettacolo senza che esso opponga
resistenza? Il buon senso della societ del consumo ha portato
la vecchia espressione vedere le cose in faccia al suo compimento logico: non vedere di fronte a s che delle cose.
Divenire tanto insensibile e dunque tanto maneggevole quanto
dell'abbraccio, nell'accordo

sociale

un mattone

ci a cui ciascuno

fatica, insolenza, umiliazione... cui

l'organizzazione sociale.

chi giovano le

equamente

18

si

pupille che hanno di fronte il loro riflesso


svuotato e senz'anima; a malapena si sono sfiorati che gi
si
schivano e scivolano via, secondo delle linee di fuga che
vanno ad incrociarsi in un punto virtuale, tracciando un angolo la cui apertura esprime la divergenza, il disaccordo fonda-

smo

Cos,

garanzie

vinassero nelle

mentalmente

lata

Quali

che la vita in
bisogno di
credervi per abitudine, di affermarlo a forza di

societ perfetta?

un gigantesco racket la cui abilit, riveprecisamente dal terrorismo anarchico, consiste nel mettersi fuori dalla portata della violenza che suscita, e nel riuscirci
disperdendo in un gran numero di lotte equivoche o incerte le
forze vive di ciascuno. (Un potere umanizzato si vieter
ormai di ricorrere ai vecchi procedimenti di guerra e di sterminio razzista). I testimoni a carico sono poco sospetti di simpatie
chizzata assimilabile a

sociale?

mani strette a destra, a sinistra, a caso, con una


che sembra supplire a una netta assenza di convinzio-

stabilire queste

le vessazioni,

benevolmente invitato

dal-

La borghesia ha saputo ripartire pi


ha permesso che un maggior numero

19

di

uomini

nali,

in

siano sottomessi secondo delle norme razioimperativi concreti e specializzati (esigenze

vi

nome

economica,

di

sociale,

politica,

Cos

giuridica...).

frazionate,

le

hanno a loro volta disperso l'energia e l'astuzia messe comunemente a raggirarle o a demolirle. I rivoluzionari del
1793 furono grandi perch osarono distruggere l'impronta di
Dio nel governo degli uomini; i rivoluzionari proletari trassero da ci che difendevano una grandezza che l'avversario borghese sarebbe stato ben in pena di conferir loro; la loro
forza essi non l'avevano che da s soltanto.
costrizioni

Tutta un'etica fondata sul valore mercantile,


dell'utile, l'onore

del lavoro,

venza, e sul loro contrario,

il

la

gradevolezza

misurati, la sopravvi-

desideri

valore puro,

il

gratuito,

il

parassi-

tismo, la brutalit istintiva, la morte, ecco l'ignobile tino in

umane da ormai quasi due secoli. Ecco


con quali ingredienti certo migliorati i cibernetici meditano di
cucinare l'uomo futuro. Siamo proprio convinti di non aver
cui ribollono le facolt

gi raggiunto

che compiono

la

sicurezza

degli esseri

perfettamente adattati,

loro movimenti nell'incertezza e nell'incoscienza


degli insetti? Da parecchio tempo si collauda una pubblicit
i

con l'inserimento in una sequenza cinematografica


immagini autonome, di 1/24 di secondo, sensibili alla retina
ma senza giungere a una percezione cosciente. I primi slogans
presagivano perfettamente il seguito da prevedersi. Dicevano:
Guidate meno forte , Andate in chiesa! . E dunque che
cosa rappresenta un piccolo perfezionamento di questo ordine
rispetto all'immensa macchina da condizionamento ogni ingranaggio della quale, urbanismo, pubblicit, ideologia, cultura...
suscettibile di un centinaio di perfezionamenti identici? Ancora
una volta, la conoscenza della sorte^ che continuer ad essere
assegnata agli uomini, se non si prendono le proprie precauzioni, presenta meno interesse della percezione vissuta di una
tale degradazione. Il mondo nuovo di Huxley, 1984 di Orwell
e II quinto squillo di tromba di Touraine rinviano al futuro un
brivido che un semplice colpo d'occhio sul presente basterebbe
a provocare; ed il presente che porta a maturazione la coinvisibile,

di

scienza

mento

e la

volont del rifiuto. Rispetto al mio imprigionail


futuro per me senza interesse.

attuale,

La coscienza

dell'umiliazione

non

altro

che

la

coscienza di

essere oggetti. Cosi compresa, essa fonda una lucidit combattiva nella quale la critica dell'organizzazione della vita non si se-

20

para dalla messa in opera immediata del progetto di una vita


diversa. S, non c' costruzione possibile che sulla base della
disperazione individuale e sulla base del suo superamento:
gli sforzi intrapresi per camuffare questa disperazione confezionandola sotto un diverso imballaggio basterebbero a provarlo.

Qual

l'illusione che seduce lo sguardo al

gli il

disgregarsi dei valori, la rovina del

punto da dissimular-

mondo,

l'inautenticit,

credenza nella propria felicit? Molto


dubbio! Una tale credenza non resiste n all'analisi n alle
ventate d'angoscia. Io vi scopro piuttosto la credenza nella
felicit degli altri, una fonte inesauribile d'invidia e di gelosia che fa provare dal lato del negativo il sentimento di esistere. Invidio, dunque esisto. Cogliersi a partire dagli altri
cogliersi altro. E l'altro l'oggetto, sempre. Sicch la vita si
misura dal grado di umiliazione vissuta. Pi si sceglie la propria
umiliazione, pi si vive ; pi si vive della vita ben ordinata
delle cose. Ecco dunque l'astuzia della reificazione, ci che la
fa passare come l'arsenico nella marmellata.
La gentilezza prevedibile dei metodi di oppressione ha qualcosa
a che vedere con la perversione che mi impedisce, come nel racconto di Grimm, di esclamare il re nudo ogni volta che
la sovranit della mia vita quotidiana rivela la sua miseria.
Certo la brutalit poliziesca infierisce ancora, e quanto! Ovunque essa si esercita, i begli spiriti di sinistra ne denunciano
a giusto titolo l'infamia. E poi dopo? Incitano essi le masse ad
armarsi? Provocano forse delle legittime rappresaglie? Incoraggiano a una caccia al poliziotto come quella che orn gli
alberi di Budapest dei pi bei frutti dell' AVO? No, loro organizzano delle manifestazioni pacifiche; la loro polizia sindacale
tratta da provocatore chiunque resista alle sue parole d'ordine.
L la nuova polizia. Essa aspetta solo di prendere le consegne. Gli psicosociologi governeranno senza colpire col calcio
delle armi, perfino senza boria. La violenza oppressiva va convertendosi in una moltitudine di punture ragionevolmente distribuite. Coloro che denunciano dall'alto dei loro grandi sentimenti il disprezzo poliziesco esortano a vivere gi nel disprezzo polic, civilizzato.
L'umanismo addolcisce la macchina descritta da Kafka nella
Colonia penale. Meno stridori, meno grida. Il sangue impazzisce? Se non che per questo, gli uomini vivranno esangui. Il
regno della sopravvivenza promessa sar quello della morte dolce; per questa dolcezza di morire che si battono gli umanila

non-totalit?

la

21

Non

pi Guernica, non pi Auschwitz, non pi Hiroshima,


Setif. Bravi! Ma la vita impossibile, ma la mediocrit
soffocante, ma l'assenza di passioni? E questa collera invidiosa
in cui il rancore di non essere mai se stessi inventa la felicit
sti.

non pi

questo non sentirsi mai veramente nella propria


pelle? Che nessuno parli qui di dettagli, di aspetti secondari.
Non ci sono piccole vessazioni, n piccole mancanze. Nella minima scalfittura si insinua la cancrena. Le crisi che scuotono
degli altri?

il

mondo non

si

differenziano fondamentalmente dai conflitti

miei gesti e miei pensieri cozzano contro le forze ostili


che li frenano e li deviano. (In che modo ci che vale per la
mia vita quotidiana cesserebbe di valere per la storia, quando
in cui

la storia

non

trae la sua importanza, in definitiva,

che dal punto

di incidenza nel quale incontra la vita individuale?).


di frazionare le vessazioni e di moltiplicarle,
realt individuale

che

ci

il

tanta

passivit

forza
di

scontrer prima o poi, liberando im-

provvisamente un'energia nucleare che non


sotto

con l'atomo

e tetra

bene generale sempre

rassegnazione.

si

sospettava pi

Ci che produce

terribile.

3
il 1945 e il 1960, ha fornito alla
un padre provvidenziale. Le ha permesso, offrendole un
avversario della taglia del fascismo, di non definirsi a partire da

Il

colonialismo, negli anni fra

sinistra

non era niente, ma di affermarsi per rapporto ad


ha permesso di accettarsi come una cosa, in un ordine
in cui le cose sono tutto e niente.
Nessuno ha osato salutare la fine del colonialismo per paura di
vederlo sbucare da tutte le pa(ti, come un diavolo dall'ampolla
mal chiusa. Dal momento in cui il potere coloniale denunciava
affondando il colonialismo del potere esercitato sugli uomini,
problemi di colore e di razza assumevano l'importanza di
cavalli
una tenzone di parole crociate. A che cosa servivano
se stessa, che
altro; le

Ma

passato mi indifferente dal momento che non


nessuno, in nome dell'Alabama o dell'Africa del Sud, in nome di uno sfruttamento spettacolare, mi
recente.

il

lo scelgo. Io parlo oggi, e

convincer
in

a dimenticare che l'epicentro di tali torbidi si situa


e in ogni essere umiliato, beffato da tutti i riguardi di
societ che si premura di chiamare civilizzato ci che

me

una

l'evidenza dei fatti

si

ostina a tradurre poliziesco.

Io non rinuncer alla mia parte di violenza.


In materia di rapporti umani, non esiste quasi stato pi o meno
sopportabile, indegnit pi o meno ammissibile; il quantitativo
non conta. Degli epiteti ingiuriosi come macaque o bicot dovrebbero ferire pi profondamente di un richiamo
all'ordine? Chi pu sinceramente osare affermarlo? Interpellato, ammonito, consigliato da un poliziotto, un capo, un'autorit, chi non si sente senza riserve, al fondo di s e con la
lucidit delle realt passeggere, youpin, raton, chinetoque '?
Quale bell'identi-kit ci offrivano del potere i vecchi coloni profetizzando a chi giudicava indesiderabile la loro presenza la
caduta nell'animalit e nella miseria? La sicurezza prima di
tutto, dice il carceriere al prigioniero. I nemici del colonialismo di ieri umanizzano il colonialismo generalizzato del potere;
se ne fanno i cani da guardia nella maniera pi abile: abbaiando contro tutte le code della vecchia inumanit.
Prima di brigare per la carica di presidente della Martinica, Aim Csaire faceva questa celebre constatazione: La borghesia si trovata incapace di risolvere i problemi maggiori ai quali la sua esistenza ha dato origine:
il
problema coloniale e il
problema del proletariato . Egli dimenticava gi di aggiungere:
perch si tratta qui di uno stesso problema di cui ci si

condanna a non afferrare niente

dal

momento

in cui

li

si

disso-

cia .

di

battaglia

dell'antirazzismo

dell'anti-antisemitismo

caval-

buffoni della sinistra? In ultima analisi, a soffocare le


grida di negri ed ebrei tormentati, lanciate da tutti quelli
che non erano n negri n ebrei, a cominciare dagli ebrei e dai
negri stessi! Io mi guardo bene evidentemente dal mettere in
causa la parte di generosa libert che ha potuto animare i sentimenti antirazzisti nel corso di un'epoca ancora abbastanza
cati dai

22

Leggo

in

tamente

Gouy:
la

La pi

piccola offesa

al

re costava

immedia-

vita (Storia di Francia); nella Costituzione ameri-

Pouget: I re vivevano
mentre
noi crepiamo della
grassamente della loro sovranit

Corbon
mi
dice:
Il popolo riunisce
nostra
(Pre Peinard); e
cana:

'

Il

popolo sovrano

in

Appellativi razzisti del nero, l'arabo, l'ebreo,

il

cinese [n.d.t.].

23

uomini a cui ogni riguardo

oggi

la folla

cret

du peuple). In poche

degli

rifiutato (Se-

III.

L'isolamento

righe, ecco ricostruite le disavven-

ture del principio di sovranit.

La monarchia designava

col

nome

di soggetti gli oggetti del

suo arbitrio dispotico. Senza dubbio

si

sforzava con ci di

dellare e di palliare l'inumanit innata del suo

dominio

in

Para no sentirme solo

mouna

Por

los siglos

de

los siglos.

umanit di legami idillici. Il rispetto dovuto alla persona def


non in s criticabile. Esso diviene odioso perch si fonda sul diritto di umiliare subordinando. Il disprezzo ha fatto
marcire il trono dei monarchi. Ma che dire allora della regalit
re

cittadina,
la gelosia

voglio dire:

dei diritti moltiplicati

borghesi, della sovranit accordata

per

la

vanit e

come un dividendo

ad ogni individuo? Che dire del principio monarchico democraticamente suddiviso?

La Francia conta oggi ventiquattro milioni di mini-re i pi


grandi dei quali
dirigenti
non hanno per apparire tali che

grandezza del ridicolo. Il senso del rispetto decaduto al


punto da soddisfarsi umiliando. Democratizzato in funzioni
pubbliche e in ruoli, il principio monarchico galleggia con la
pancia in aria come un pesce scoppiato. Il suo aspetto pi ripugnante l'unico visibile. La sua volont di essere (senza riserve e assolutamente) superiore, questa volont scomparsa.
Non essendo in grado di fondare la propria vita sulla sovranit, si tenta oggi di fondare la propria sovranit sulla vita degli
altri. Costumi da schiavi.
la

<

24

Non c' di comunitario che l'illusione di essere insieme. E contro l'illusione dei rimedi leciti sola si erge la volont generale di rompere l'isolamento (1).
rapporti neutri sono la terra di nessuno dell'isolamento. L'isolamento una sentenza di morte firmata dall'organizzazione sociale presente e pronunciata contro di essa (2).
I

Erano come in una gabbia la cui porta fosse spalancata, senza


che potessero evadere. Niente aveva pi importanza al di fuori
di questa gabbia, perch non esisteva pi nient'altro. Se ne
restavano dunque nella gabbia, estranei a tutto ci che non era
l, senza neanche l'ombra di un desiderio di tutto ci che
era al di l delle sbarre. Sarebbe stato anormale, perfino impossibile evadere verso qualcosa che non aveva n realt n
importanza. Assolutamente impossibile. Perch all'interno di
questa gabbia in cui erano nati e in cui sarebbero morti, il solo
clima di esperienza tollerabile era il reale, e questo era semplicemente un istinto irreversibile a far in modo che le cose
avessero dell'importanza. E' solo se le cose avevano qualche
importanza che si poteva respirare, e soffrire. Sembrava che ci
fosse un accordo tra loro e i morti silenziosi perch fosse cos
poich l'abitudine di fare in modo che le cose avessero dell'importanza era divenuta un istinto umano e, si sarebbe detto, eterno. La vita era ci che aveva dell'importanza, e il reale faceva
parte dell'istinto che dava alla vita un po' di senso. L'istinto
non si prospettava ci che poteva esistere al di l del reale,

25

perch

non

c'era niente. Niente che avesse dell'imporrestava aperta e la realt della gabbia diveniva pi dolorosa, continuando ad importare in innumerevoli

e dai suoi sogni, volatilizzano l'illusione di essere insieme .


Ci si sfiora senza incontrarsi; l'isolamento si addiziona e non si

modi e per innumerevoli ragioni.


Noi non siamo mai usciti dal tempo dei

la

al

di l

La porta

tanza.

totalizza;

vuoto

il

sciando che

negrieri.

si

impadronisce degli uomini a misura che

loro densit aumenta.


al

La

folla

mi trascina fuori

posto della mia presenza vuota

si

di

me,

la-

stabiliscano

Gli individui mostrano, nei trasporti in comune che li gettano gli uni contro gli altri con un'indifferenza statistica, una
espressione insostenibile di delusione, di sussiego e di disprezzo, come per l'effetto naturale della morte su una bocca
senza denti. L'ambiente della falsa comunicazione fa di cia-

Dappertutto le insegne luminose riproducono in uno scintillio


di neon la formula di Plotino: Tutti gli esseri sono insieme
bench ciascuno di loro resti separato . Eppure sufficiente al-

scuno

si;

poliziotto dei propri incontri. L'istinto di fuga e di


aggressione pedina i cavalieri del salariato, che non hanno
pi, per assicurare il loro pietoso errare, che il metr e i treil

ni suburbani. Se gli

gono

se stessi e

si

uomini

trasformano in scorpioni che punpungono gli uni gli altri, non insomma
si

perch non successo niente e gli umani dagli occhi vuoti e


dal cervello flaccido sono divenuti misteriosamente delle
ombre di uomini e, fino a un certo punto, non sono pi degli
uomini se non di nome?

Non

c' di comunitario che l'illusione di essere insieme. Certo


l'impulso e l'avvio per una vita collettiva autentica esistono allo stato latente nel seno stesso dell'illusione
non ce illusione senza supporto reale
ma la vera comunit resta da crea-

re. Succede che la forza della menzogna cancella dalla coscienza degli uomini la dura realt del loro isolamento. Succede che

dimentichi in una strada animata la sofferenza e le separasi trovano. E poich si dimentica soltanto
per la forza della menzogna, la sofferenza e le separazioni si
si

zioni che anche vi

induriscono; e

menzogna

la

pietra angolare.

Non

ci

smessa

sono pi

si

spezza

le

ossa su una tale

illusioni sulla

misura del no-

stro smarrimento.
Il malessere mi assale proporzionalmente alla folla che mi circonda. Subito, i compromessi che sul filo delle circostanze con-

cedevo

migliaia di piccole rinunce.

la mano per toccarsi, sollevare gli occhi per incontrare tutto, per questo semplice gesto, diviene vicino e lontano,

lungare

come per

sortilegio.

Al pari della
cool possiede

folla, della
il

droga

privilegio

di

e del

sentimento amoroso,

stregare lo

spirito

l'al-

pi lucido.

Grazie ad esso, il muro di cemento dell'isolamento sembra un


muro di carta che gli attori sfondano secondo la loro fantasia,
perch l'alcool dispone tutto su un piano teatrale intimo. Illusione generosa e che uccide tanto pi sicuramente.
In un bar noioso, dove la gente si strugge e si avvilisce, un giovane uomo ubriaco spezza il suo bicchiere, afferra una bottiglia e la fracassa contro un muro. Nessuno si muove; deluso
nella sua aspettativa, egli si lascia buttar fuori. Eppure il suo
gesto era virtualmente in tutte le teste. Lui solo lo ha concretizzato, lui solo ha varcato la barriera radioattiva dell'isolamento: l'isolamento interno, questa separazione introversa
del mondo esterno e dell'io. Nessuno ha risposto a un segno
che egli aveva creduto esplicito. Egli restato solo come resta
solo il blouson noir che incendia una chiesa o ammazza un
poliziotto, in accordo con se stesso ma votato all'esilio finch gli altri vivranno esiliati dalla propria esistenza. Non
sfuggito al campo magnetico dell'isolamento, ed eccolo bloccato

nell'imponderabilit.

Tuttavia,

dal

fondo dell'indifferenza

Il grido, evoca per


un'impressione provata dieci volte al giorno. Un uomo travolto da una folla, visibile da lui soltanto, urla improvvisamente per rompere il maleficio, richiamarsi a s, rientrare nella propria pelle. Acquiescenze tacite, sorrisi imbalsamati, parole
senza vita, inerzia e umiliazione disperse sui suoi passi si

che lo accoglie, egli percepisce meglio le sfumature del suo


grido; anche se torturato da questa rivelazione, egli sa che
bisogner ricominciare su un altro tono, con maggior forza;
con maggior coerenza.
Non esister che una comune dannazione finch ogni essere
isolato rifiuter di comprendere che un gesto di libert, per
quanto debole e maldestro possa essere, sempre portatore
di una comunicazione autentica, di un messaggio personale ap-

raccolgono,

propriato.

pi

alla

sciocca

fluiscono verso di
volto. Il celebre

storditezza

me come vaghe

quadro

di

mi corrono incontro,

af-

allucinazioni di teste senza

Edward Munch,

me

26

si

riversano su di

lui, lo

espellono dai suoi desideri

La

repressione che colpisce

il

ribelle

libertario

si

27

abbatte su tutti

gli uomini. Il sangue di tutti gli uomini gronsangue dei Durruti assassinati. Dovunque la libert
arretra di un palmo, aumenta di cento volte il peso dell'or-

da con

il

dine delle cose. Esclusi dalla partecipazione autentica, i gesti


dell'uomo deviano nella fragile illusione di essere insieme o
nel suo contrario, il rifiuto brutale e assoluto del sociale. Essi
oscillano dall'uno all'altra in un movimento da bilanciere che fa

non altro che la coscienza privata, questo


individualismo intrasferibile che la brava gente
si tira dietro come sua propriet, ingombrante e cara. una
sorta di piacere-angoscia che impedisce sia di installarsi in
pianta stabile nell'illusione comunitaria che di restare bloccati
nel sottosuolo dell'isolamento.
dell'isolamento

brandello di

La

terra di nessuno dei rapporti neutri estende

tra l'accettazione delle false collettivit e

scorrere le ore sul quadrante della morte.

l'amore a sua volta ingravida l'illusione di unit. E non sono


il pi delle volte che aborti e bischerate. La paura di rifare a
due o a dieci un cammino troppo simile e troppo noto, quello

amorose

la

minaccia di

un gelido accordo. Non l'immensit del desiderio

insoddisfat-

della solitudine, fa pesare sulle sinfonie

vuoto.

Il

ma

passione nascente confrontata con il suo


desiderio inestinguibile di conoscere passionalmente

to a disperare,

la

tante fanciulle affascinanti nasce nell'angoscia e nella paura di

amare, tanto si teme di non liberarsi mai dagli incontri di oggetti. L'alba in cui si sciolgono gli abbracci simile all'alba in
cui muoiono i rivoluzionari senza rivoluzione. L'isolamento a

due non resiste all'isolamento di tutti. Il piacere si rompe prematuramente, gli amanti si ritrovano nudi nel mondo, i loro
gesti si vedono improvvisamente senza forza e ridicoli. Non c'
amore possibile in un mondo infelice.
La barca dell'amore si spezza contro la vita corrente.
Sei pronto, perch mai il tuo desiderio debba infrangersi, sei
pronto a infrangere gli scogli del vecchio mondo? Ci che fa
difetto agli amanti di amare il loro piacere con pi conseguenza e pi poesia. Il principe Shekur, si dice, conquist una citt
e

la offr alla

dunque
stanza

sua favorita pe^

il

prezzo di

in alcuni presi dal piacere di

un

sorriso. Eccoci

amare senza

appassionatamente per offrire all'amore

riserve, abbail

letto

son-

tuoso di una rivoluzione.

Adattarsi al mondo un gioco di testa o croce in cui si decide


a priori che il negativo deve essere positivo, che l'impossibilit
di vivere fonda la condizione sine qua non della vita. L'alienazione non si incrosta mai cosi bene come quando pu farsi passare per un bene inalienabile. Volta in positivit, la coscienza

28

il

suo regno

rifiuto globale della

morale del droghiere, il bisogna bene aiutarsi a


sono delle persone oneste dappertutto , non
va tutto cos male, non va tutto cos bene, basta scegliere ;
sono le buone maniere, l'arte per l'arte del malinteso.
Riconosciamolo, giacch i rapporti umani sono ci che la gerarchia sociale ne ha fatto, i rapporti neutri offrono la forma
meno faticosa del disprezzo; permettono di passare senza frizioni inutili attraverso i passaggi obbligati nella macina dei
contatti quotidiani. Non impediscono di prefigurare, tutt'altro,
delle forme di urbanit superiori, come il garbo di Lacenaire, la
vigilia della sua esecuzione, sollecitando un amico: Sopratsociet.

il

la

vicenda ,

ci

i miei ringraziamenti
al signor Scribe.
che un giorno, costretto dalla fame, mi sono recato
da lui per spillargli del denaro. Egli ha acceduto alla mia richiesta con molta deferenza; se ne ricorder, io penso. Ditegli
anche che ha fatto bene, perch io avevo in tasca, a portata
di mano, di che privare la Francia di un autore drammatico .
Ma l'inumanit dei rapporti neutri non che del tempo morto
nella lotta incessante contro l'isolamento, un punto di passaggio rapido che conduce verso la comunicazione, e molto pi
spesso, d'altra parte, verso l'illusione comunitaria. Spiegherei
quanto basta la mia ripugnanza a fermare uno sconosciuto per
domandargli l'ora, un'informazione, due parole... con questo
modo equivoco di ricercare il contatto: la gentilezza dei rapporti neutri costruisce pesantemente sulla sabbia; il tempo vuoto non mi giova mai.
L'impossibilit di vivere dappertutto garantita con un tale
cinismo che il piacere-angoscia equilibrato dei rapporti neutri
partecipa al meccanismo generale di demolizione degli uomini.
In fin dei conti sembra preferibile entrare senza esitazione nel
rifiuto radicale tatticamente elaborato che bussare gentilmente
a tutte le porte dove si scambia una sopravvivenza con un'altra.
Mi annoierebbe morire cos giovane , scriveva Jacques Vach, due anni prima di suicidarsi. Se la disperazione di soprav-

tutto, vi prego, portate

Ditegli

29

vivere non

si

mo

nuova presa di coscienza per


non resteranno che due scuse

unisce alla

re gli anni a venire,

sovverti

La sofferenza

IV.

all'uo-

la sedia a pitale dei partiti e delle sette patafisicoo la morte immediata con Umorismo. Un assassino di
sedici anni dichiarava recentemente: Ho ucciso perch mi
annoiavo . Chiunque abbia gi sentito montare in s la
forza della propria distruzione sa con quale negligente indolenza potrebbe succedergli di uccidere gli organizzatori della noia.
Un giorno. Per caso. Insomma, un individuo che rifiutasse allo
stesso modo la violenza del disadattato e il disadattamento alla
violenza del mondo, dove troverebbe la sua via? Se egli non
eleva a teoria e a pratica coerenti la sua volont di compiere la
unit con il mondo e con s, il grande silenzio degli spazi sociali
erige per lui il palazzo dei deliri solipsisti.
Dal fondo della loro prigione, i condannati alle malattie mentali
lanciano il grido di una rivolta scavata nel negativo. Che
Fourier sapientemente messo a morte in questo malato di cui
parla l'alienista Volnat!: Cominciava ad esserci in lui un'indifferenza tra il suo io e il mondo esterno. Tutto ci che accadeva nel mondo accadeva anche nel suo corpo. Egli non poteva
mettere una bottiglia fra due ripiani di un armadio, perch i
ripiani avvicinandosi potevano stritolare la bottiglia. E ci
10 opprimeva nella testa. Era come se la sua testa fosse serrata fra i ripiani dell'armadio. Non poteva chiudere una valigia perch, schiacciando gli oggetti nella valigia, ne era schiacciato nella testa come nella valigia. Se usciva per la strada
dopo aver chiuso le porte e le finestre di casa, si trovava a disagio, il suo cervello era compresso dall'aria, e doveva ritornare a casa per aprire una porta o una finestra. "Perch io fossi
a mio agio, diceva, mi ci vorrebbe dell'estensione, il campo libero. [...] Bisognerebbe che io fossi libero del mio spazio.

isolato:

religiose,

con le cose che sono attorno a me" .


Console si arrest. Lesse l'iscrizione: No se puede vivir
sin amar (Lowry, Sotto il vulcano).
11

la lotta

sofferenza dell'alienazione naturale


renza dell'alienazione sociale, mentre

La

ha

ceduto

il

posto

alla

soffe-

rimedi divenivano delle giustificazioni (1). L dove manca la giustificazione, suppliscono gli esorcismi
(2). Ma nessun sotterfugio pu pi nascondere l'esistenza di una organizzazione della sofferenza, tributaria di un'organizzazione sociale fondata sulla ripartizione delle costrizioni (3). La coscienza ridotta alla coscienza delle costrizioni l'anticamera della morte. La disperazione della
coscienza fa gli omicidi dell'ordine, la coscienza della disperazione gli
omicidi del disordine (4).
i

La

sinfonia dei gridi e delle parole conferisce alla cornice del-

le strade

una dimensione mossa. Sul basso continuo sono moduo leggeri, voci arrochite, richiami canori,
scrosci nostalgici di frasi senza fine. Al tracciato delle strade
e delle facciate si sovrappone un'architettura sonora, che comlati

dei temi gravi

pleta o corregge la nota attraente o repulsiva di un quartiere.


Tuttavia, dalla Contrescarpe agli Champs-Elyses, gli accordi

suonano dappertutto gli stessi: la loro sinistra risonan cos ben incrostata in tutte le orecchie che ha cessato
di stupire. la vita , non si cambier l'uomo , va come

di base

za

si

deve andare

una ragione , non tutti


Questo lamento, la cui trama unifica le
conversazioni pi diverse, ha cos ben pervertito la sensibilit
da passare per il tono pi comune delle disposizioni umane.
L dove non accettata, la disperazione tende il pi delle volte
a non essere pi percettibile. La gioia assente da due secoli neli

bisogna farsene

giorni carnevale

...

30
31

musica europea sembra non preoccupare nessuno, tutto dire.


Consumare, consumare: la cenere divenuta la norma del
la

fuoco.

Da dove

importanza usurpata dalla sofferenza e dai suoi riti di esorcismo? Senza dubbio dalle dure condizioni di sopravvivenza imposte ai primi uomini in una natura
ostile, percorsa da forze misteriose e brutali. Di fronte ai pericoli, la debolezza degli uomini trovava nell'agglomerato sociale non soltanto una protezione ma un modo per cooperare
con la natura, per scendere a patti con essa e anche per trasformarla. Nella lotta contro l'alienazione naturale (la morte, la
malattia, la sofferenza), l'alienazione divenuta sociale. E a
loro volta, la morte, la malattia, la sofferenza divennero
trae origine questa

sociali. Si sfuggiva ai rigori del clima, alchecch se ne pensi


la fame, ai disagi, per cadere nella trappola della schiavit: agli
di, agli uomini, al linguaggio. E tuttavia una tale schiavit
comportava una parte di vittoria; c'era della grandezza a vivere nel terrore di un dio che peraltro doveva rendere invin-

Questa mescolanza dell'umano e del disumano basterebbe certo a spiegare l'ambiguit della sofferenza, il suo
modo di apparire lungo tutto il corso della storia degli uomini
contemporaneamente come un male vergognoso e come un
male salutare, un bene, in qualche sorta. Bisogna per qui tener conto dell'ignobile tara delle religioni, soprattutto della
mitologia cristiana, che ha messo tutto il suo genio a portare
al pi alto punto di perfezione questa suggestione morbosa e
depravata: premunisciti contro la mutilazione con la mutilazio-

cibili.

ne volontaria!
Dalla venuta del Cristo, noi siamo liberati non dal male di
soffrire ma dal male di soffrire inutilmente , scrive molto giustamente il P. Charles, della Compagnia di Ges. Il problema
del potere non mai stato di sopprimersi ma di darsi una
ragione per non opprimere inutilmente . Sposando la sofferenza all'uomo, sotto il pretesto della grazia divina o della
legge naturale, il cristianesimo, questa terapeutica malata, ha
messo a segno il suo colpo da maestro . Dal principe al madal direttore spirituale allo
principio della sofferenza utile e
del sacrificio consentito quello che costituisce la base pi solida
del potere gerarchizzato. Qualunque sia la ragione che invoca,
mondo migliore, al di l, societ socialista o incantevole futunager, dal

prete

allo

specialista,

psicosociologo, sempre

ro,

32

la

sofferenza

il

accettata

sempre cristiana,

sempre.

Alla

canaglia clericale succedono oggi gli zelatori di un Cristo passato al rosso. Dappertutto le rivendicazioni ufficiali portano impressa in filigrana l'effige disgustosa dell'uomo in croce, dap-

pertutto i compagni sono pregati di inalberare la stupida


aureola del militante martire. Gli impastatoti della buona Causa preparano con il sangue versato la porcaglia del futuro:
meno carne da cannone, pi carne da princpi!

prima

borghese appariva risoluta a sloggiare


tenacia che metteva nel perseguitare
con odio le religioni. Infatuata di progresso, di comodit, di
profitto, di benessere, di ragione, essa possedeva abbastanza armi
se non armi reali, almeno quelle dell'illusione
per
convincere della propria volont di farla scientificamente finita con il male di soffrire e il male di fede. noto che essa
doveva solo inventare nuovi anestetici, nuove superstizioni.
Tolto Dio, la sofferenza divenne naturale , inerente alla
natura umana ; se ne veniva a capo, ma con altre sofferenze
compensatorie: i martiri della scienza, le vittime del progresso,
le generazioni sacrificate. Ora, in questo stesso movimento, la
nozione di sacrificio rivelava la sua radice sociale. Tolta la Natura umana, la sofferenza divenne sociale, inerente all'esserenella-societ. Ma, ben inteso, le rivoluzioni dimostrarono che
il
male sociale non era un principio metafisico; che poteva
esistere una forma di societ dalla quale il male di vivere fosse
escluso. La storia spezzava l'ontologia sociale, ma ecco che la
sofferenza, lungi dallo scomparire, trovava delle nuove ragioni
nelle esigenze della storia, improvvisamente congelata a sua
volta nel famoso senso unico. La Cina prepara
bambini alla
societ senza classi insegnando loro l'amore della patria, l'amore della famiglia e l'amore del lavoro. L'ontologia storica racvista, l'ideologia

la sofferenza

con

la stessa

catta

Dio,

la

residui di tutti

sistemi metafisici passati, tutti gli in-s,

Natura, l'Uomo,

la Societ.

Gli uomini fanno ormai la

storia contro la Storia stessa, perch la Storia divenuta l'ul-

timo baluardo ontologico del potere, l'astuzia estrema in cui


esso dissimula, con la promessa di un lungo week-end, la sua
volont di durare fino al sabato che non arriver mai. Al di l
della storia feticizzata, la sofferenza si rivela dipendente dall'organizzazione sociale gerarchizzata. E quando la volont di farla
finita con il potere gerarchico avr sufficientemente stuzzicato
la coscienza degli uomini, ognuno converr che la libert armata
e il peso delle costrizioni non hanno nulla di metafisico.

33

ai

Mentre poneva
vilt

all'ordine del giorno la felicit e la libert, la citecnica inventava Videologia della felicit e della libert.

condannava dunque a non creare che una libert di apatia,


una felicit nella passivit. L'invenzione, per quanto pervertita,
era almeno bastata per negare universalmente che ci sia una
sofferenza inerente alla condizione di essere umano, che possa
esistere eternamente una condizione inumana. Per questo il
Si

pensiero borghese fallisce nel voler consolare della sofferenza:


nessuna delle sue giustificazioni raggiunge la forza di speranza
che un tempo pot suscitare la sua scommessa fondamentale
sulla tecnica e

La

il

benessere.

peggio che possa


capitare a una civilt. meno la morte che spaventa gli uomini
del XIX secolo che l'assenza di vera vita. Ogni gesto morto,
meccanico, specializzato, sottraendo una parte di vita, cento
fraternit

manicomi,

coloro

disperata

nella

malattia

il

10 ho

alle prigioni, veri

musei di consolazione ad uso

me, che mi succede di considerare come un sollievo il maoccasionale che la concretizza, la giustifica, le offre uno sbocco lecito. Niente mi dissuader da questa convinzione: la trisa in
le

una rottura, uno scacco, un lutto non mi colcome un proiettile, ma scaturisce da me


come una sorgente che uno slittamento del terreno faccia
affiorare. Ci sono delle ferite che permettono allo spirito di
emettere un grido a lungo contenuto. La disperazione non lascia mai la sua preda; solo questa preda che vede
la disperastezza provata per

pisce

dall'esterno

zione nella fine di un amore o nella morte di un fanciullo,


l dove non vi che la proiezione della sua ombra.
11

lutto

un pretesto, un modo comodo

piccoli colpi. I pianti,

prigionati nel cuore degli uomini. Per

ma

vuoto continua a guadagnar terreno.

non pi

la fine della vita

un'assenza giunta a saturazione, precisamente quanto rischia


di dare del fascino alle apocalissi, alle distruzioni gigantesche,
agli annientamenti completi, alle morti brutali, pulite e totali.
Auschwitz e Hiroshima sono veramente il conforto del nichilismo . Basta che l'importanza a vincere la sofferenza divenga
un sentimento collettivo, e l'esigenza di soffrire e di morire pu
impadronirsi improvvisamente di una comunit. Coscientemente

maggior parte degli uomini preferisce morire piuttopermanenza l'insoddisfazione di vivere. Io


ho sempre visto nei cortei anti-atomici
se faccio eccezione
per una minoranza attiva di radicali
una maggioranza di penitenti che cercano di esorcizzare il loro proprio desiderio di
scomparire con l'umanit tutta intera. Evidentemente essi lo
negano, ma la loro mancanza di gioia
non c' vera gioia che

o no.

la

sto che provare in

rivoluzionaria

testimonia contro di loro, senza appello.


Forse per evitare che un universale desiderio di perire si impadronisca degli uomini che si organizza un vero spettacolo at-

torno

alle

miserie e

ai

dolori particolari.

Una

sorta di filantro-

pia di utilit pubblica spinge ciascuno a consolarsi delle proprie infermit allo spettacolo di quelle degli

altri.

che va dalle foto di catastrofi, dal dramma del cantante


fatto becco, dai ritornelli alla Berthe Sylva, dallo spurgo di
fogna del derisorio France-Soir , agli ospedali, agli ospizi.
Il

34

di eiaculare

il

nulla a

gridi, gli urli dell'infanzia restano im-

volte, mille volte al giorno, fino all'esaurimento dello spirito

c del corpo, fino alla fine che

di

cui timore di entrarvi fa rallegrare di non trovarcisi.


talvolta la percezione di una tale sofferenza diffusa, esteil

sempre? Anche

in te

il

Dir qualche parola ancora sugli alibi del potere. Supponiamo


che un tiranno tragga piacere dal gettare in un'angusta cella
dei prigionieri preliminarmente spellati vivi, che udire le loro
grida atroci e vedere che si battono ogni volta che si sfiorano
lo diverta assai, incitandolo insieme a meditare sulla natura

umana e sui curiosi comportamenti degli uomini. Supponiamo


che nella stessa epoca e nello stesso paese ci siano dei filosofi
e degli scienziati che spiegano al mondo della scienza e delle
arti che la sofferenza deriva dalla messa in comune degli uomini, dall'inevitabile presenza degli Altri, dalla societ in quan-

ebbene non con fondamento che si considererebbero


come cani da guardia del tiranno? Diffondendo
simili tesi, una certa concezione esistenzialista ha, di rimbalzo,
fatto doppio centro mettendo in evidenza la collusione degli
intellettuali di sinistra con il potere e l'astuzia grossolana per
cui un'organizzazione sociale inumana attribuicse alle sue vitto tale,

questi signori

time

la

proprie crudelt. Un pubblicista


Si trova ad ogni passo, nella let-

responsabilit delle

scriveva nel
teratura dei

XIX

secolo:

nostri

giorni,

la

tendenza a considerare

le

sof-

35

come un male

ferenze individuali

sociale e ad ascrivere all'or-

ganizzazione della nostra societ la responsabilit della miseria


e della degradazione dei suoi membri. Ecco un'idea profonda-

mente nuova.

smesso di prendere

Si

provenienti dalla fatalit . Una


sembra aver turbato oltre misura

propri mali

cos

novit
i

uomini
avere

esalta

le narici

l'incenso

mistificazioni

delle

otturate per

non

Bisogna

religiose.

star male.

come

Per me, non riconosco altra uguaglianza al di fuori di quella


che la mia volont di vivere secondo i miei desideri riconosce

non

nella volont di vivere degli altri. L'uguaglianza rivoluzionaria

attuale

begli spiriti trasudanti fata-

sar

indissolubilmente

individuale e collettiva.

Freud e l'istinto di morte,


lit:
tutto la differenza con
Dov'
dopo
storica.
Mao e la necessit
cos ?
fatti

uomini
sono
detto:
Gli
lo stupido
L'organizzazione sociale gerarchica paragonabile a un sistema
Sartre e l'inferno degli altri,

di

affilate. Scuoiandoci vivi, il potere si


persuaderci che siamo noi a scuoiarci gli
vero che limitarsi a scriverlo rischia di alimen-

tramogge e di lame

picca

uni

di

abilit

gli altri.

una nuova

tare

nessuno

si

fatalit;

ma

io intendo bene, scrivendolo,

che

limiti a leggerlo.

4
Nella prospettiva del potere,

ben guardare, negativo,


costruisce non si eleva

si

rovescio dell' inferno degli altri ,


questa
volta all'insegna del positivo.
la mistificazione che si d
tutte
con questo spirito da vecfinita
una
volta
per
La si faccia

L'altruismo non che

chi combattenti!

ma

Perch

il

altri

gli

di tutto che io trovi in

me

mi

interessino,

un

la forza di

bisogna

pri-

tale interesse. Bi-

sogna che quanto mi lega agli altri appaia attraverso quanto mi


lega alla parte pi ricca e pi esigente della mia volont di vivere. Non l'inverso. Negli altri, sempre me che io cerco, e il
mio arricchimento, e la mia realizzazione. Che ciascuno ne
prenda coscienza e il ciascuno per s portato alle sue ultime conseguenze sfocier sul tutti per ciascuno . La libert
dell'uno sar la libert di tutti. Una comunit che non si edifichi

partire

dalle

individuali

esigenze

dalla loro

dialet-

non pu che rafforzare la violenza oppressiva del potere.


L'Altro in cui non mi colgo non che una cosa, ed precisamente all'amore delle cose che mi invita l'altruismo. All'amore
del mio isolamento.
tica

Visto sotto l'angolatura dell'altruismo e della solidariet


sentimento di uguaglianza
il
questo altruismo di sinistra

cammina con
ai

societari

l'angoscia

la testa in gi.

isolati,

di

nella realt

umiliati,

cellule

ma

in

Che

separate,

una unit

cos' se

fottuti,

aspiranti

mistica, in

quella della nazione o quella del

non l'angoscia comune

battuti, becchi,
a

contenti,

ricongiungersi

non

una qualunque unit,

movimento operaio, poco im-

porta purch ci si senta come nelle serate di grandi bevute


tutti fratelli ? L'uguaglianza nella grande famiglia degli

36

un

solo orizzonte:

la

morte.

tanto va la vita a questa disperazione che alla fine ci si annega.


Dovunque giunge a stagnazione l'acqua viva del quotidiano, i
tratti dell'annegato rinviano il volto dei viventi, il positivo, a
il

giovane gi

il

vecchio, e ci che

della disperazione, la lucidit cieca identica alla

muore

di

non sapere,

Nel regno
menzogna. Si

oltre l'ordine delle rovine.

colpiti

scienza della morte in agguato

alle

spalle.

aumenta

la

Del

resto,

la

co-

tortura e precipita

l'agonia.

L'usura dei gesti frenati, ostacolati, proibiti, rode pi sicuramente


di un cancro, ma di un cancro che nulla generalizza quanto la
chiara coscienza di tale usura. Nulla, ne rimango persuaso, pu
salvare dall'annientamento un uomo cui si ponesse incessantemente la questione: Hai individuato la mano che, con tutti i
riguardi, ti uccide? . Valutare l'impatto di ogni angheria, stimare al pesanervi la gravit di ogni costrizione, basterebbe questo
per ridurre l'individuo pi solido a un sentimento unico e invadente, al sentimento di una debolezza atroce e di un'impotenza
totale. dal fondo dello spirito che sale la mignatta delle costrizioni, alla quale nulla di umano resiste.
Talvolta mi sembra che il potere mi renda simile a lui: una
grande forza sul punto di crollare, una rabbia impotente a infuriare, un desiderio di totalit subito disseccato. Un ordine impotente non regna che assicurando l'impotenza dei suoi schiavi; Franco e Batista, evirando i prigionieri rivoluzionari, han-

no saputo dimostrarlo con brio. I regimi amabilmente battezzati


democratici non fanno che umanizzare la castrazione: provocare l'invecchiamento precoce sembra a prima vista meno feudale della tecnica dei lacci e del coltello. A prima vista soltanto,
perch non appena uno spirito lucido abbia compreso che dallo

37

spirito veniva

ormai l'impotenza,

si

pu

gi dichiarare a cuor

leggero che la partita perduta!


Esiste una presa di coscienza ammessa dal potere perch serve i suoi disegni. Attingere la propria lucidit dalla luce del

potere rendere luminosa l'oscurit della disperazione, nutrire di menzogna la sua verit. Si definisce lo stadio estetico: o
la morte contro il potere, o la morte nel potere; Arthur Cravan

e Jacques Vach da una parte,

mento

le

SS,

il

para, l'assassino a paga-

In essi la morte una conclusione logica e


naturale, la conferma suprema di uno stato di fatto permanente, l'ultimo punto di sospensione in una linea di vita di cui
in fin dei conti niente fu scritto. Ci che non si sottrae all'attrazione quasi universale del potere cade uniformemente.
sempre il caso della stupidaggine e della confusione mentale,
dall'altra.

spesso

caso dell'in telligenza. L'incrinatura la stessa in


Jacques Rigaux, ma di segno contrario, giacch l'impotenza del primo tagliata nella sottomissione e nella servilit,
e la rivolta del secondo si infrange prematuramente sull'impossibile. La disperazione della coscienza fa gli omicidi dell'ordine, la coscienza della disperazione gli omicidi del disordine.
Alla caduta nel conformismo dei pretesi anarchici di destra corrisponde, per l'effetto di una gravitazione identica, la caduta

Drieu

il

e in

degli arcangeli dannati nei denti d'acciaio della sofferenza.

fondo

della disperazione risuona

il

ma non pu

pi respirare. L'armadio ricopre tutti

gli

uomini

e per ciascuno riceve la sua parte intrasferibile di sofferenza.


gli uomini si sforzano di sollevare l'armadio, ma non
con la stessa convinzione, con la stessa forza. Strana civilt
gemente.
Degli uomini sotto l'armadio!
I pensatori si interrogano:
Come si sono cacciati l sotto? . E tuttavia, ci si sono cacciati.
Che se poi qualcuno viene a dimostrare in nome dell'obiettivit che non si pu venire a capo di un tale fardello, ognuna
delle sue frasi, ognuna delle sue parole aumenta il peso dell'armadio, di questo oggetto che egli intende rappresentare con
l'universalit della sua coscienza obiettiva . E c' l tutto
lo spirito cristiano che si dato convegno, che accarezza la
sofferenza come un bravo cane, e diffonde la fotografia di
uomini schiacciati e sorridenti. La ragione dell'armadio
sempre la migliore , lasciano intendere migliaia di libri pubblicati ogni giorno per essere stipati nell'armadio. E tuttavia
tutti vogliono respirare e nessuno pu farlo, e molti dicono:
Respireremo pi tardi , e la maggior parte non muore, perch gi morta.
Sar ora o mai.

Tutti

Al

verso stridulo della controri-

voluzione.

La sofferenza il male delle costrizioni. Una particella di gioia


pura, per quanto minima, la tiene a bada. Rinforzare la parte
di gioia e di festa autentiche somiglia tanto da confonderli ai
preparativi di un'insurrezione generale.
Ai nostri giorni gli individui sono invitati a una gigantesca
caccia ai miti e alle idee acquisite ma, che non ci si lasci trarre in inganno, vi sono spediti senza armi o peggio, con le armi
di carta della speculazione pura, nella palude delle costrizioni
dove finiscono di affondare. Perci forse la gioia nascer dappri-

ma

dallo spingere, per primi in avanti, gli

ideologi della de-

mistificazione, affinch osservando come si traggono d'impaccio si possa trarre vantaggio dai loro atti o avanzare sui loro
corpi.

Gli uomini, come scrive Rozanov, sono schiacciati dall'armadio.


Se non si solleva l'armadio, impossibile liberare da una sofferenza eterna e insopportabile dei popoli interi. terribile
schiacciare, foss'anche

33

un

solo

uomo.

Egli vorrebbe respirare

39

V.

Decadenza

del lavoro

che si trova a discutere, cantare, bere, ballare, fare l'amore,


tenere la strada, prendere le armi, inventare una poesia nuova.
Gi si costituisce il fronte contro il lavoro forzato, gi i gesti
di rifiuto modellano la coscienza futura. Ogni appello alla prosi

duttivit, nelle condizioni volute dal capitalismo e dall'econo-

sovietizzata, un appello alla schiavit.


necessit di produrre trova cos facilmente delle giustificazioni che il primo venuto dei Fourasti ne infarcisce dieci libri

mia

La

senza fatica. Disgraziatamente per i neo-pensatori dell'economismo, queste giustificazioni sono quelle del XIX secolo, di una
epoca in cui la miseria delle classi lavoratrici fece del diritto
al lavoro il corrispettivo del diritto alla schiavit, rivendicato

tempi dai prigionieri destinati al massacro. Si trattava prima di tutto di non scomparire fisicamente, di sopravvivere. Gli imperativi di produttivit sono degli imperativi di
sopravvivenza, senonch gli individui vogliono ormai vivere,

all'alba dei

L'obbligo di produrre aliena la passione di creare. Il lavoro produttivo


nei procedimenti di mantenimento dell'ordine. Il tempo di lavoro
diminuisce proporzionalmente alla crescita dell'impero del condizionarientra

mento.

sbattuto sui treni suburbani, assordato dal fracasso


macchine, torchiato, spremuto dalle cadenze, dai gesti

sei,

delle

privati di senso,

dal controllo statistico,

rigettato

alla

fine

della giornata nelle sale di stazione, cattedrali di partenza per

l'inferno delle settimane e l'infimo paradiso degli week-ends,

quando

la folla si

Dall'adolescenza
tr'ore

si

spezzato:

comunica
all'et

nella fatica e nell'abbrutimento?

della

pensione,

cicli

di

ventiquat-

loro uniforme macinare del vetro


incrinatura del ritmo congelato, incrinatura del tem-

susseguono con

il

po-che--denaro, incrinatura della sottomissione ai capi, incrinatura della noia, incrinatura della fatica. Dalla forza viva dilacerazione sempre aperta della vecda
ogni
parte sotto i colpi del lavoro forchiaia, la vita barcolla
zato. Mai una civilt ha raggiunto un tale disprezzo della vita;
allevata nel disgusto, mai una generazione ha provato fino a
laniata brutalmente

alla

questo punto il gusto rabbioso di vivere. Coloro che si assassina lentamente nei macelli meccanizzati del lavoro sono gli stes-

40

solo sopravvivere.

uno strumento di tortura. Labor significa peVi qualche leggerezza nel dimenticare l'origine delle
parole travaglio e lavoro . I nobili conservavano almeno la memoria tanto della loro dignit quanto dell'indegnit
Il tripalium

na

In una societ industriale che confonde lavoro e produttivit,


la necessit di produrre sempre stata antagonista del desiderio di creare. Quale scintilla umana, ossia quale creativit possibile, pu restare in un essere strappato dal sonno ogni mattina
alle

non

che colpiva le loro schiavit. Il disprezzo aristocratico del lavoro rifletteva il disprezzo del signore per le classi dominate;
il
lavoro era espiazione alla quale le condannava eternamente
volute
il decreto divino che, per impenetrabili ragioni, le aveva
della
Provinferiori. Il lavoro si prescriveva, tra le sanzioni
essa
poich
su
di
videnza, come la punizione del povero, e
assupunizione
poteva
si reggeva anche la salvezza futura, tale
mere i caratteri della gioia. In fondo, il lavoro importava me-

no della sottomissione.
La borghesia non domina,
ferisce usare.

Come

si

sfrutta.

potuto

Essa sottomette poco, pre-

non vedere che

il

principio del

semplicemente al principio di
autorit feudale? Perch non si voluto comprenderlo?
forse perch il lavoro migliora le condizioni degli uomini
poveri, illusoriamente almeno, dalla dannazione etere salva
na? Senza dubbio, ma appare oggi evidente che il ricatto dei
domani migliori subentra docilmente al ricatto sulla salvezza
nell'ai di l. Nell'uno come nell'altro caso, il presente sempre
lavoro produttivo

si

sostituiva

sotto

il

peso dell'oppressione.

forse perch esso trasforma la natura? S, ma che cosa me


ne farei di una natura regolata in termini di profitto in un ordine

41

o dai disoccupati, non dagli operai massada quindici ore di fatica. Non inquietante constatare che

di cose in cui l'inflazione tecnica copre la deflazione operata

tegorie privilegiate

sull'impiego della vita? Del resto, cos come l'atto sessuale non
ha per funzione di procreare ma molto accidentalmente genera

crati

dei bambini, per sovrappi che


la superficie

dei continenti, per

il

lavoro organizzato trasforma

prolungamento e non per moti-

vazione. Lavorare per trasformare

il

mondo? Ma

via! Il

mondo

trasforma nel senso in cui esiste un lavoro forzato; ed per


questo che si trasforma cos male.
Si realizzerebbe forse l'uomo nel suo lavoro forzato? Nel XIX
secolo, sussisteva ancora nella concezione del lavoro un'infima
traccia di creativit. Zola descrive un concorso di chiodaioli nel
quale gli operai rivaleggiano in abilit per perfezionare il loro
minusolo capolavoro. L'amore del mestiere e la ricerca di una
creativit per quanto ardua permettevano incontestabilmente
si

sopportare quelle dieci o quindici ore alle quali nessuno


avrebbe potuto resistere se non vi fosse scivolata qualche forma
di piacere. Una concezione ancora artigianale nel suo principio
lasciava a ciascuno la cura di assicurarsi un qualche precario
comfort nell'inferno della fabbrica. Il taylorismo diede il colpo
di grazia a una mentalit gelosamente custodita dal capitalismo
arcaico. Inutile sperare da un lavoro alla catena foss'anche una
caricatura di creativit. L'amore del lavoro ben fatto e il gusto
della promozione nel lavoro sono oggi il contrassegno indelebile dell'avvilimento e della sottomissione pi stupida. Per questo, dovunque si esige la sottomissione, il vecchio peto ideolodi

aWArbeit macht frei dei campi


Henry Ford e di Mao Tse-tung.

gico trova la sua strada,

minio

Qual

ai

discorsi di

di ster-

dunque

tere esercitato

debolire biologicamente
strarli
tivi
nili
Il

pi gran

numero

collettivamente e di abbrutirli

alle

ideologie

meno

pregnanti e

al

di uomini, di ca-

virili,

alle

dell'officina.

fisici,

di

dalla societ di

zare efficacemente

consumo sembra

messo

essere tale da rimpiaz-

miti feudali abbattuti dalla giovane borghe-

veramente lavorato per un frigorifero, per


un'automobile, per un televisore. Molti continuano a farlo,
invitati come sono a consumare la passivit e il tempo vuoto
che la necessit di produrre offre loro).
Statistiche pubblicate nel 1938 indicano che mettendo in opera
le tecniche di produzione contemporanee, la durata delle prestazioni necessarie si sarebbe ridotta a tre ore al giorno. Non
solo, rispetto alle nostre sette ore di lavoro, siamo lontani dal
conto, ma dopo aver logorato delle generazioni di lavoratori
promettendogli il benessere che oggi vende loro a credito, la
borghesia (e la sua versione sovietizzata) prosegue la distruzione dell'uomo al di fuori del lavoro. Domani render appetibili le cinque ore richieste di usura quotidiana con un tempo
di creativit aumentato proporzionalmente alla possibilit di
riempirlo dell'impossibilit di creare (la famosa organizzazione
sia? (Della gente ha

degli svaghi).

giustamente: La Cina deve affrontare dei problemi economici giganteschi; la produttivit per essa una questione di vita o di morte . Nessuno si sogna di negarlo. Ci che mi
sembra grave non riguarda gli imperativi economici, ma il modo
Si scritto

L'Armata Rossa del 1917 costituiva un tipo nuovo di organizzazione. L'Armata Rossa del 1960 un esercito
come se ne trovano nei paesi capitalisti. Gli avvenimenti hanno
provato che la sua efficacia restava molto al di sotto delle possibilit delle milizie rivoluzionarie. Allo stesso modo, l'economia
cinese pianificata, rifiutando di accordare a dei gruppi federati
l'organizzazione autonoma del loro lavoro, si condanna a raggiungere una forma di capitalismo perfezionato, chiamato socialismo.

Ci

si presi la briga di studiare le modalit del lavoro presso i


popoli primitivi, l'importanza del gioco e della creativit, l'in-

ricet-

credibile rendimento ottenuto con dei metodi che l'apporto delle

moderne renderebbe cento volte pi efficaci? Non semOgni appello alla produttivit viene dall'alto. Senonch solo
la creativit spontaneamente ricca. Non dalla produttivit
che bisogna attendersi una vita ricca, non nella produttivit che
bisogna riporre la speranza di una risposta collettiva ed entu-

XIX secolo conta una maggioranza


uomini sfibrati dalla tortura sistematica
Le rivolte vengono dai piccoli artigani, dalle ca-

proletariato dell'inizio del

punto

delle ore lavorative interviene nel

pi se-

punto da renderli

meno

ideologie nella storia della menzogna.

di minorati

42

il

numero

in cui lo spettacolo di diverse variet ideologiche

di assolverli.

la funzione del lavoro forzato? Il mito del pocongiuntamente dal capo e da Dio traeva la sua
forza di coercizione dall'unit del sistema feudale. Infrangendo
il
mito unitario, il potere parcellare della borghesia inaugura,
sotto l'insegna della crisi, il regno delle ideologie, che mai
potranno raggiungere, n da sole n insieme, un quarto dell'efficacia del mito. La dittatura del lavoro produttivo giunge opportunamente a prendere le consegne. La sua missione di in-

l'alleggerimento del

momento

tecniche

bra.

43

siasta alla

domanda economica.

Ma

che dire di pi quando e


lavoro a

Cuba come

VI.

Decompressione e terza forza

noto con quale culto viene onorato il


di Guizot potrebCina, e con quale facilit le pagine virtuose
1

maggio?

bero ormai passare in un discorso del


cibernetica lasciano prevedere la
Via via che l'automazione e la
con degli schiavi meccamci,
lavoratori
sostituzione massiccia dei
semplicemente nei procerientrare
di
forzato mostra

il lavoro
Il potere fabbrica
dimenti barbarici di mantenimento dell'ordine.
all'assimilazione passiva dei suoi
cos la dose di fatica necessaria
lavorare ancora? L inganno e
diktat televisivi. Per quale esca
nemmeno un illusioconsumato; non c' pi niente da perdere,
l'organizzazione degli svaghi rine L'organizzazione del lavoro e

chiudono

incaricate di migliorare la
le forbici della castrazione

razza dei cani sottomessi. Si potr

un giorno vedere

lavoratori

l'automazione e la settimana di dieci


in sciopero, rivendicando
di far l'amore nelle fabbriore, scegliere, per aprire le ostilit,
Non ci sarebbero che
cultura?
che negli uffici e nelle case della
e i sociologi a
sindacali
dirigenti
i

programmatori, i managers,
stupirsene e a preoccuparsene.

ragione forse.

Dopo

tutto,

ne

Finora la tirannia non ha fatto che cambiare di mano. Nel rispetto


comune della funzione dirigente, le forze antagoniste hanno continuato ad
alimentare
germi della loro coesistenza futura. (Quando
capogioco
prende
potere di un capo, la rivoluzione muore con
rivoluzionari).
Gli antagonismi irrisolti imputridiscono celando le vere
contraddizioni.
La decomposizione
controllo permanente degli antagonisti da parte
della casta dominante. La terza forza radlcalizza le contraddizioni e le
porta al superamento, in nome della libert individuale e contro tutte
le forme di costrizione. Il potere non ha altra risorsa che quella
di soffocare o di recuperare la terza forza senza riconoscerne l'esistenza.
i

il

il

il

va della loro pelle.

Facciamo

punto. Diversi milioni di uomini vivevano in un


finestre. Innumerevoli lampade ad olio con la loro debole luce rivaleggiavano con le
tenebre che dominavano in permanenza. Com'era usanza, fin
dalla pi saggia Antichit, la loro manutenzione incombeva
ai
il

immenso fabbricato senza porte n

poveri, cosicch

il
corso dell'olio combaciava fedelmente con
corso sinuoso della rivolta e della bonaccia. Un giorno
scoppi un'insurrezione generale, la pi violenta mai conosciu-

il

da questo popolo. I capipopolo esigevano una giusta ripartizione delle spese di illuminazione; un gran numero
di rivoluzionari rivendicavano la gratuit di quello che chiamavano
un servizio di utilit pubblica; alcuni estremisti giungevano
ta

nno a reclamare la distruzione di una dimora che si sosteneva


essere insalubre e inadatta alla vita comune. Come di consueto,
i
pi ragionevoli si trovarono disarmati di fronte alla brutalit
della lotta.
le

44

Nel corso di uno scontro particolarmente vivo con


forze dell'ordine, un obice mal diretto sventr il muro di

aprendovi una breccia attraverso la quale si rivers la


del
giorno. Passato il primo momento di stupore, questo
luce
soluzione
afflusso di luce fu salutato con grida di vittoria. La
lampafu immediata: bastava ormai spianare altre brecce. Le
cinta,

de furono gettate

fra

o relegate nei musei, e il potere


finestre. I sostenitori di una distruzione

rifiuti

tocc agli apritori di


discreta
radicale furono dimenticati e la loro stessa liquidazione
numero
sul
disputava
pass, sembra, quasi inosservata. (Ci si
alla
tornarono
nomi
loro
e la disposizione delle finestre). Poi i
vedea
assuefatto
quando,
tardi,
uno o due secoli pi

sia stata opportunamente disarmata e trasformata


in duello
da operetta. Da dove viene la decompressione? Dall'accordo
di

principio implicitamente concluso tra le forze a confronto.


Il principio gerarchico, in effetti, resta comune ai
forsennati di
entrambi i campi. Non ci si affronta mai impunemente, n

innocentemente. Di fronte

al capitalismo dei Lloyd George e


erge l'anticapitalismo di Lenin e di Trockij. Lo
specchio dei padroni del presente rinvia gi l'immagine dei padroni futuri. Come scrive Henri Heine:

dei

Krupp

si

memoria,

popolo, questo eterno scontento, si


mise a sollevare stravaganti questioni. Trascinare l'esistenza
in una serra climatizzata, vita questa? domandava.
re grandi pareti vetrate,

La coscienza contemporanea ora quella

murato vivo ora

del

libert; coquella del prigioniero. L'oscillazione gli funge da


cella alla finedella
bianco
muro
dal
egli
va
condannato,
me il
nella tomba delstra sbarrata dell'evasione. Si apra un varco

speranza. Dalla speranza di

l'isolamento, e con la luce filtra la


evasione somministrata dalle prigioni dipende la docilit
prigioniero.

Viceversa,

stretto

contro un muro

del

senza uscite,

un uomo conosce soltanto la rabbia di abbatterlo o di spaccarspiacevole per una


cisi la testa, ci che non manca di essere
suicida non ha la
se
il
(anche
buona organizzazione sociale
maniera dei prinalla
nella
morte
entrare
felicit di spirito per
giudici, vescovi,
schiavi:
suoi
tutti
i
cipi orientali, immolando
generali,

poliziotti,

filosofi,

psichiatri,

managers, specialisti e

cibernetici).

Se il murato vivo ha tutto da guadagnare,


ancora perdere la speranza. La speranza
sottomissione.

Quando

rischia di esplodere,

risolvendo
c'

simile e

le

che non

di segno contrario.

muore sorridendo; perch

la tirannia

egli sa che dopo la sua


cambier soltanto di mano, e che la schiavit

senza fine. I capi differiscono


di

dominio,

ma

come differiscono i loro modi


restano dei capi, dei proprietari di un potere

esercitato a titolo privato. (La grandezza di Lenin dipende indubbiamente dal suo rifiuto romantico di assumere la funzione del signore assoluto implicata dalla sua organizzazione fortemente gerarchizzata del gruppo bolscevico; del resto a

questa grandezza che

il movimento operaio debitore di KronsBudapest 1956, e del batiusl{a Stalin).


Da quel momento, il punto in comune deve divenire punto di
decompressione. Identificare l'avversario con il Male e pavesarsi dell'aureola del Bene offre sicuramente il vantaggio stra-

tadt 1921, di

potere mette in
pressione interna.

nientamento dell'avversario. Una tale prospettiva ha di che far


i
moderati. Giacch distruggere radicalmente l'avversario spinge fin dentro al campo amico la distruzione della
parte comune degli antagonisti. La logica bolscevica doveva ottenere la testa dei capi socialdemocratici. Questi si affrettarono a tradire, e lo fecero in quanto capi. La logica anarchica doveva ottenere la liquidazione del potere bolscevico. Questo

il
il

si

tiranno

morte

tegico di garantire l'unit d'azione polarizzando l'energia dei


combattenti. Ma questa manovra esige nello stesso tempo l'an-

sue difficolt.

autorit

Il

prigioniero pu
guinzaglio della

il

azione la valvola di sicurezza, diminuisce la


fatto che adattarsi
Si dice che esso cambia; in verit non ha

Non

Luchelnd scheidet der Tyran


Denn er weiss, nach seinem Tode
Wechselt Wilkiir nur die Hnde
Und die Knechtschaft hat kein Ende.

il

veda ergere contro un autorit

Ora niente pi

pericoloso per

della lotta senza quartiere di


il principio di governo gerarchico
una rabbia di annientamento
animate
da
due forze antagoniste
del fanatismo travolge
marea
la
conflitto,
totale In un simile
la terra di nessuno, indappertutL
estende
valori pi stabili,
i
vero, tutto permesso . La
staura l'interregno del niente
esempio di lotta titanica che non
storia, vero, non offre alcun

esitare

si

co.

affrett a schiacciarli, e lo fece in

La

quanto potere gerarchistessa catena di tradimenti prevedibili gett davanti alle

canne dei
.eli

fucili

dell'unione repubblicana, socialista e stalinista,

anarchici di Durruti.

Non appena

il

direttore di

gioco

si

tramuta

in

dirigente,

il

9
46

47

principio gerarchico salva la pelle, la rivoluzione si impaluda


per presiedere al massacro dei rivoluzionari. Bisogna rammen-

glia e

il

segue

il

senza tregua: il progetto insurrezionale non appartiene


che alle masse, il regista lo rinforza, il capo lo tradisce. tra
questo organizzatore di nuovo tipo e il capo che si svolge dap-

la

tarlo

lavoro. Cos raffazzonato, il vecchio manicheismo prosuo corso. Lo spettacolo ideologico crea, per rinnovarsi
moda degli antagonismi ammortizzati: siete pr o contro Bri-

gitte Bardot,

Johnny Hallyday,

zionalizzazione, gli spaghetti,

la

CV Citroen,

vecchi,

l'ONU,

le

giovani, la na-

gonne

corte, la

prima la lotta autentica.


Per il rivoluzionario specializzato, il rapporto di forza si misura in quantit, cos come per qualunque militare il nume-

Pop

ro di uomini comandati misura l'altezza del grado. I capi di


partiti insurrezionali o pretesi tali perdono il qualitativo in no-

l'intimazione di prendere partito per


dettagli prefabbricati
che pazientemente otturano tutte le fonti della creativit quotidiana. Nelle mani del potere, questo gelido feticcio, i frammenti degli antagonismi formano un anello magnetico diretto
a confondere le bussole individuali, ad astrarre ciascuno da s

me

della chiaroveggenza quantitativa.

Avessero beneficiato di

500.000 uomini supplementari e di un armamento moderno,


non per questo i rossi avrebbero vinto la rivoluzione spagnola. Essa era morta sotto lo stivale dei commissari del popolo. I discorsi della Pasionaria suonavano gi come un'orazione
funebre;

clamori patetici soffocavano

il

linguaggio dei

fatti,

lo spirito delle collettivit aragonesi; lo spirito di una minoranza radicale risoluta a mozzare in un colpo solo tutte le

guerra termonucleare, l'autostop? Non c' nessuno


che non sia, in qualche momento della giornata, interpellato da
un manifesto, un'informazione, uno stereotipo, sottoposto alArt,

la

e deviare le linee di forza.

La decompressione non insomma che la manipolazione degli


antagonismi da parte del potere. Il conflitto a due trae il suo
senso dall'intervento di un terzo. Se non esistono che due poli,

teste dell'idra,

annullano a vicenda perch ciascuno attinge dall'altro il


proprio valore. Impossibile giudicare, si entra nel regno della

storia di esserci in ci di aiuto.

tolleranza e della relativit care alla borghesia. Come si comprende l'interesse della gerarchia apostolica e romana per la
disputa sul manicheismo e sul trinitarismo! In un confronto
senza quartiere fra Dio e Satana, che cosa sarebbe rimasto del-

non soltanto la sua testa fascista.


Mai. e non per caso, un contrasto assoluto giunto a termine.
La lotta finale non ha avuto finora che delle false partenze.
Tutto da riprendere dall'inizio. La sola giustificazione della

essi si

l'autorit ecclesiastica? Nulla, le crisi millenariste l'hanno pro-

Sottoposti alla decompressione, gli antagonismi, di primo acchito irriducibili, invecchiano fianco a fianco, si fossilizzano in una
opposizione formale, perdono la loro sostanza, si neutralizzano,
denti,
uniscono le loro muffe. Il bolscevico dal coltello fra
Mosca-la-rimbambidi
gagarinismo
riconoscerlo
nel
chi potrebbe
ta? Per grazia del miracolo ecumenico, il proletari di tutti i paei

si

cementa oggi l'unione

unitevi!

commovente. Il
potere che una
riconciliare

tratto
lotta

fratelli

comune
radicale

di tutti

dirigenti.

degli antagonismi,

Quadro

embrione

avrebbe estirpato,

rieccolo

di
a

nemici.

veramente cos semplice? No di certo. La farsa mancherebbe di mordente. Sulla scena internazionale, capitalismo e anticapitalismo senescenti danno in spettacolo l'alata conversazione

dei loro preziosi intrattenimenti, f. emano gli spettatori al pensiero di un disaccordo, scalpitino di gioia quando la pace scende
a benedire l'abbraccio dei popoli! L'interesse si indebolisce? Si

aggiunge una pietra al muro di Berlino; l'orribile Mao digrigna


patria, la famii denti, mentre un coro di piccoli cinesi celebra la

48

vato.

Per questo

per questo

il

braccio secolare esercita

roghi ardono per

mistici di

il

suo santo

Dio o

ufficio,

del diavolo, per

mettono in questione il principio del tre


padroni temporali del cristianesimo vogliono
essere abilitati a trattare la controversia che oppone il signore
del Bene al signore del Male. Essi sono
grandi intermediari
per
quali passa obbligatoriamente la scelta dell'uno o dell'ali

teologi temerari che

in

uno

Solo

tro campo; essi controllano la via della salvezza e quella della


dannazione, e questo controllo per loro pi importante della
salvezza e della dannazione stessa. In terra, essi si costituivano
giudici senza appello, poich dopo tutto avevano scelto di essere giudicati in un al di l di cui inventavano le leggi.
Il mito cristiano svent il rischio inesorabile del conflitto manicheo offrendo al credente la possibilit della salvezza individuale. Era la breccia aperta dall'Ardito di Nazareth. L'uomo
sfuggiva cos al movimento rigoroso di una contrapposizione
che comportava necessariamente la distruzione dei valori, il nichilismo. Ma insieme gli sfuggiva l'opportunit di riconquistar-

49

si

col favore di

dere
gelli.

il

un rivolgimento generale, l'opportunit

proprio posto nell'universo cacciando

Di modo che

il

movimento

di

gli

di e

di pren-

surrezioni! Si vedr allora che la vita quotidiana racchiude

loro

energia che sposta

fla-

decompressione sembra

avere la funzione essenziale di ostacolare la volont pi irriducibile dell'uomo, la volont di essere incondizionatamente
senza dividendi.
In tutti i conflitti che spingono un campo contro l'altro, entra
in gioco una parte irreprimibile di rivendicazioni individuali,
spesso imponendo le sue esigenze minacciose. Ci a tal puns,

to

da poter con fondamento parlare

di

una terza

forza starebbe alla prospettiva individuale

come

forza.

La

le

montagne

e sopprime le distanze.

La

una
lun-

ga rivoluzione si prepara a scrivere nei fatti le gesta i cui autori


anonimi o sconosciuti si confonderanno con Sade, Fourier, Babeuf, Marx, Lacenaire, Stirner, Lautramont, Lhautier, Vail-

Henry, Villa, Zapata, Makhno, i Federati, quelli di Amburgo, di Kiel, di Kronstadt, delle Asturie, quelli che non
hanno finito di giocare, con noi che cominciamo appena, il grande gioco sulla libert.
lant,

terza

la forza di de-

compressione sta alla prospettiva del potere. Complemento


spontaneo di tutte le lotte, essa radicalizza le insurrezioni,
denuncia i falsi problemi, minaccia il potere nella sua struttura
stessa. La sua radice dappertutto nella vita quotidiana.
ad essa che allude Brecht in uno dei racconti del signor Keuner:
si domandava a un proletario citato in giudizio se voleva prestare giuramento nella forma laica o in quella eccle-

Poich

siastica, egli rispose: "Io sono disoccupato" . La terza forza


prepara non il deperimento dei contrari, ma il loro superamento. Soffocata prematuramente o recuperata, essa diviene, per un movimento inverso, forza di decompressione. Cos,
la salvezza dell'anima non altro che la volont di vivere recuperata dal mito, resa mediata, svuotata del suo contenuto reale.

All'opposto,

la

rivendicazione perentoria di una vita ricca spie-

ga l'odio di cui furono oggetto certe sette gnostiche o i Fratelli del Libero Spirito. All'epoca del declino del cristianesimo,
la lotta ingaggiata fra Pascal e i Gesuiti oppone alla necessit di
realizzare Dio nel rivolgimento nichilista del mondo la dottrina
riformista della salvezza e degli

accomodamenti col cielo. Infisempre essa che anima la

ne, sbarazzata dalle scorie teologiche,

lotta babuvista contro il milione dorato, il progetto marxista


dell'uomo totale, le fantasticherie di Fourier, lo scatenamento

della

Comune,

la violenza anarchica.

Individualismo, alcoolismo, collettivismo, attivismo... la variet


delle ideologie lo attesta: ci sono cento modi di essere a fianco

Non c' che un modo di essere radicali. Il muro da


abbattere immenso, ma tante sono le brecce che l'hanno fatto
vacillare che presto baster un solo grido per vederlo crollare.
Che esca infine dalle nebbie storiche la formidabile realt deldel potere.

la

50

terza

forza,

quanto

di

passioni

individuali

c'era

nelle

in-

51

La comunicazione impossibile
o potere
come mediazione universale
il

nell'ordine del potere, la necessit falsificata in cui


rimedi leciti si erge solo la volont generale delle mediazioni, oggi accresciuta e messa in questione dalla dittatura del consumabile (VII), dal primato dello scambio sul dono (Vili), dalla cibernetizzazione (IX), dal regno del quantitativo (X).

La mediazione

tra l'illusione dei

53

VII.

L'et della felicit

Welfare State - contemporaneo corrisponde anacronisticamente algaranzie di sopravvivenza rivendicate dai diseredati della vecchia societ di produzione (1). La ricchezza di sopravvivenza implica il depauperamento della vita (2). Il potere d'acquisto la licenza di acquistare
potere, di divenire oggetto nell'ordine delle cose. Oppressi e oppressori
tendono a cadere, ma a velocit diverse, sotto una stessa dittatura del

Lo
le

consumabile

(3).

Il volto della felicit

ha cessato

di apparire in trasparenza nel-

opere dell'arte e della letteratura da quando si moltiplicato a perdita d'occhio lungo


muri e le palizzate, offrendo ad
ogni passante particolare l'immagine universale in cui invile

tato a riconoscersi.

Con Volkswagen,

niente pi problemi!
Vivete senza pensieri con Balamur!
Quest'uomo di gusto anche un saggio. Sceglie Mercedes Benz.

La felicit non un mito, esultate, Adam Smith e Bentham


Jeremy! Pi produrremo, meglio vivremo , scrive l'umanista Fourasti, mentre un altro genio, il generale Eisenhower,
risponde come un'eco: Per salvare l'economia, bisogna comprare, comprare, comprare qualsiasi cosa . Produzione e consumo sono le mammelle della societ moderna. Allattata in tal
modo, l'umanit cresce in forza e in bellezza: elevazione del

55

senza numero, divertimenti variati,


per tutti, comodit di sogno. All'orizzonte del rapporto Kruscev, l'alba radiosa e comunista si leva infine, inaugurando il suo regno con due decreti rivoluzionari: la soppressione delle imposte e i trasporti gratuiti. S, l'et dell'oro in
livello di vita, agevolazioni

cultura

vista, a

un

tiro di

sputo.

In tutto questo rivolgimento, un grande scomparso: il proletariato. forse svanito? Si dato alla macchia? Lo si pu
relegare in un museo? Sociologi disputant. Nei paesi altamente
industrializzati, il proletariato ha cessato di esistere, assicurano
certuni. Lo attesta l'accumulazione di frigoriferi, di TV, di Dauphine, di case e teatri popolari. Altri, invece, si indignano, denunciano il tiro mancino, con il dito puntato sulla frangia di
lavoratori

cui bassi salari e le cui condizioni miserabili

evocano

innegabilmente il XIX secolo. Settori ritardatari ribattono


primi, sacche in via di riassorbimento; neghereste forse che
il
senso dell'evoluzione economica muove verso la Svezia, la
Cecoslovacchia, verso lo Welfare State, e non verso l'India? .
Si alza il nero sipario: la caccia agli affamati e all'ultimo proletario aperta. Si fa a chi riuscir a vendergli la sua automobile e il suo frullatore, il suo bar e la sua biblioteca. Si fa a
chi riuscir a identificarlo al personaggio sorridente dell'insegna
pi rassicurante. Felice chi fuma Lucky Strike .
E felice, felice l'umanit che, in un futuro imminente, potr
aprire
pacchi di cui, a prezzo delle lotte che si sa, gli insorti
del XIX secolo hanno strappato gli ordini di consegna. I rivoltosi di Lione e di Fourmies sono ben fortunati, a titolo postumo. Milioni di esseri umani fucilati, torturati, imprigionati, affamati, abbrutiti, sapientemente ridicolizzati, hanno almeno la
garanzia storica, nella pace dei carnai e delle fosse comuni, di
essere morti affinch i loro discendenti, isolati nei loro appartamenti ad aria condizionata, imparino a ripetere, sull'aria dei
programmi televisivi trasmessi quotidianamente, di essere liberi e felici. I comunardi si sono fatti uccidere fino all'ultimo
perch anche tu possa acquistare un'apparecchiatura stereofonica Philips ad alta fedelt . Un bell'avvenire che avrebbe
fatto la gioia del passato, non c'e da dubitarne.
Il presente soltanto non vi trova il proprio tornaconto. Ingrata e incolta, la giovane generazione vuole tutto ignorare di
questo glorioso passato offerto in premio ad ogni consumatore
d'ideologia trozko-riformista. Essa pretende che rivendicare
rivendicare per l'immediato, E rammenta che la ragione delle
i

56

uomini che le hanno


che quello stesso presente, a dispetto delle condizioni
storiche mutate, anche il suo. In breve, ci sarebbe, a crederle,
un progetto costante che anima le correnti rivoluzionarie radicali: il progetto dell'uomo totale, una volont di vivere totalmente alla quale Marx per primo non avrebbe saputo dare una
tattica scientifica di realizzazione. Ma non sono queste che abolotte passate ancorata nel presente degli
fatte, e

minevoli teorie che

mai mancato

di

Chiese cristiane e staliniste non hanno

le

condannare con

L'aumento dei

assiduit.

dei frigoriferi, dei santi sacramenti e dei

TNP,

salari,

ecco che cosa

dovrebbe appagare la foia rivoluzionaria attuale.


Siamo noi condannati allo stato di benessere? Gli spiriti ponderati non mancheranno di dolersi della forma con cui condotta la contestazione di un programma che, da Kruscev al dottor Schweitzer, dal papa a Fidel Castro, da Aragon al fu Kennedy, fa l'unanimit.

Nel dicembre 1956, un migliaio

di giovani si scatenano nelle

strade di Stoccolma, incendiano le macchine, rompono le insegne luminose, strappano i cartelloni pubblicitari, saccheggiaMerlebach, durante uno sciopero lanno i grandi magazzini.

padronato a riportare alla superficie


corpi di sette minatori uccisi da un crollo, gli operai se la
prendono con le auto che stazionano davanti ai fabbricati. Nel
gennaio 1961. gli scioperanti di Liegi mettono a sacco la
stazione dei Guillemins e distruggono gli impianti del giornale
La Meuse . Sulle coste belga e inglese, e a conclusione di
un'operazione concertata, alcune centinaia di blousons noirs devastano gli stabilimenti balneari, nel marzo 1964. Ad Amsterciato per convincere

dam (1966
passa
dirige

),

gli

il

operai tengono

la

strada per diversi giorni.

Non

un mese senza che scoppi uno sciopero selvaggio, che


dilavoratori nello stesso tempo contro i padroni e
i

rigenti sindacali.

Welfare

State. Il quartiere di

Watts ha

risposto.

operaio di Esprance-Longdoz riassumeva come segue il suo


disaccordo con i Fourasti, Berger, Armand, Moles e altri cani
da guardia del futuro: Dal 1936 io mi sono battuto per delle
rivendicazioni salariali; mio padre, prima di me, si battuto

Un

per delle rivendicazioni salariali. Io

una Volkswagen. In
da coglione .
Con le parole o nei
lo Welfare State.

totale,

ho

la

TV, un

frigorifero,

non ho mai smesso di avere una

vita

gesti, la

nuova poesia

si

concilia

male con

57

po

2
I pi bei modelli di radio alla portata di tutti (1).
Entrate anche voi nella grande famiglia dei DAFisti (2).
Carven vi offre la qualit. Scegliete liberamente nella gamma
dei suoi prodotti (3)

Nel regno del consumo,

il

uguaglianza davanti

tica:

sumo

cittadino re.
al

Una

regalit

consumo (1), fratellanza


consumo (}). La dittatura

democranel con-

secondo il
del consumabile ha completato la liquidazione delle barriere di sangue,
di lignaggio o di razza; converrebbe rallegrarsene senza riserve se con la logica delle cose essa non avesse bandito ogni
differenziazione qualitativa, per non tollerare fra i valori e
gli uomini che delle differenze di quantit.
Tra chi possiede molto e chi possiede poco, ma sempre di pi,
la distanza non cambiata, ma i gradi intermedi si sono moltiplicati, in qualche modo avvicinando gli estremi, dirigenti
e diretti, a uno stesso centro di mediocrit. Essere ricchi si
riduce oggi a possedere un gran numero di oggetti poveri.
I beni di consumo tendono a non avere pi valore d'uso. La
loro natura di essere consumabili ad ogni prezzo. (Si conosce la recente voga negli Stati Uniti del nothing box, un oggetto perfettamente improprio a qualsiasi utilizzazione). E come
spiegava molto sinceramente il generale Dwight Eisenhower,
l'economia attuale non pu salvarsi che trasformando l'uomo in
consumatore, identificandolo alla pi grande quantit possibile
(2), libert

venire

il

bene

di

graficamente ordinate secondo la logica irrefutabile della robotizzazione. Gi la nozione di teen-ager tende a confondere l'acquirente al prodotto acquistato, a ridurre la sua variet a una

ma

tarra, blue-jeans...).

ma
si

l'et

di ci

che

diceva, denaro,

si
si

da vendere (dischi, chicuore o della pelle,


acquista. Il tempo di produzione che,
avvia a diventare, misurandosi al ritmo
si

ha pi

l'et del

di successione dei prodotti acquistati, usurati, buttati,

53

di

invecchiamento

lampante non, come pensava Marx, nel quadro dei beni necessari

alla

sopravvivenza, giacch questi, lungi dal rarefarsi,

non hanno cessato di aumentare, ma invece nella sopravvivenza stessa, sempre antagonista della vera vita. Il comfort, da
cui si sperava un arricchimento della vita gi riccamente vissuta dall'aristocrazia feudale, sar stato solo
tivit

chiare

capitalista,

un

non appena

il

figlio

il

figlio della

prematuramente destinato

produtinvec-

circuito della distribuzione l'abbia meta-

morfosato in semplice oggetto di consumo passivo. Lavorare per


sopravvivere, sopravvivere consumando e per consumare, il ciclo infernale si chiuso. Sopravvivere , nel regno dell'economismo, insieme necessario e sufficiente. la verit prima che
fonda l'era borghese. Ed vero che una tappa storica fondata
su una verit cos antiumana non pu costituire che una tappa
di transizione, un passaggio dalla vita oscuramente vissuta dei
signori feudali alla vita razionalmente e passionalmente costruita dei signori senza schiavi. Restano una trentina d'anni per impedire che l'era transitoria degli schiavi senza padrone duri
due secoli.

vidia,

per amore, dell'onesto cittadino, del ribelle, del borghese, si


appresta a sostituire all'uomo un sistema di categorie meccano-

variata

un tempo

Non

felice espressione di Stalin,

reotipo della vedette, del povero, del comunista, dell'omicida

gamma

di consunzione,

limitata di oggetti

l'uomo deve diconsumo pi apprezzato. L'immagine, lo ste-

la

consumo e

Nei riguardi della vita quotidiana, la rivoluzione borghese prende un andamento da controrivoluzione. Raramente, sul mercato dei valori umani, gli effetti di una simile svalutazione furono risentiti a tal punto. La promessa
lanciata come una sfida all'universo
di instaurare il regno della libert e del benessere rendeva ancora pi sensibile la mediocrit di una vita che
l'aristocrazia aveva saputo arricchire di passioni e di avventure
e che, infine accessibile a tutti, non era pi molto diversa da
un palazzo interamente suddiviso in stanze di domestiche.
Si doveva ormai vivere meno di odio che di disprezzo, meno
di amore che di attaccamento, meno di ridicolo che di stupidit,
meno di passioni che di sentimenti, meno di desideri che di in-

consumabili, vale a dire di non-valori o di valori


vuoti, fittizi, astratti. Dopo essere stato il capitale pi pre-

di valori

zioso , secondo

di

precoce, che l'eterna giovinezza degli alberi e delle pietre.


Il concetto di pauperizzazione trova oggi la sua dimostrazione

un tem-

meno di ragione che di calcolo, meno di gusto di vivere


che di affanno per sopravvivere. La morale del profitto, perfettamente disprezzabile, rimpiazzava la morale dell'onore, perfettamente detestabile; al misterioso potere del sangue, perfetta-

59

ridicolo, succedeva il potere del denaro, perfettamente


ubuesco. Gli eredi della notte del 4 agosto elevavano alla dignit di blasone il conto in banca e la cifra di affari, contabi-

mente

lizzavano

il

mistero.

mistero del denaro? Evidentemente nel


fatto che esso rappresenta una somma di individui e di cose appropriabili. Il blasone nobiliare esprime la scelta di Dio e
il denaro soltanto il seil potere reale esercitato dall'eletto;

In che cosa consiste

gno

di ci che

pu

il

essere comprato,

una

tratta sul potere,

una

dei feudali, base apparente dell'ordine


sociale, ne veramente il pretesto e il coronamento lussuoso.
stesso una
Il denaro, questo dio inodore dei borghesi, esso
scelta

possibile.

Il

Dio

mediazione, un contratto sociale. un dio malleabile non pi


attraverso preghiere o giuramenti, ma per mezzo di scienza e
tecnica specializzate. Il suo mistero non pi in una totalit

ma in una somma di certezze parziali in


nella qualit di signore, ma nella qualit
di esseri e di cose venali (ci che per esempio 10 milioni di
franchi mettono alla portata del loro possessore).

oscura, impenetrabile,

numero

infinito;

non

gentato dal mercato dei prodotti di consumo che diventano, rivestiti di ideologia, i veri segni del potere? La sua ultima giustificazione risieder ben presto nella quantit di oggetti e di
gadgets che esso permetter di acquistare e di consumare a rit-

mo accelerato; nella loro quantit e nella loro successione


esclusivamente, perch nello stesso tempo la distribuzione di
massa e la standardizzazione tolgono loro automaticamente l'attrattiva

della

rarit

e della

qualit.

La

facolt

di

molto e a cadenza rapida, cambiando macchina,


radio, donna, indica ormai sulla scala gerarchica

consumare

alcool,
il

casa,

grado di

quale ciascuno pu pretendere. Dalla superiorit del


potere del denaro, dalla superiorit del denaro al potere del gadget, la civilt cristiana e socialista raggiunge il suo
stadio estremo: una civilt del prosaicismo e del dettaglio volgare. Un nido per i piccoli uomini di cui parlava Nietzsche.
Il potere d'acquisto la licenza di acquistare potere. Il vec-

potere

al

sangue

al

chio proletariato vendeva la sua forza-lavoro per


sistenza;
le,

il

suo scarso tempo libero

in discussioni,

liti,

la

propria sus-

egli lo viveva,

bene o ma-

giochi di osteria e d'amore, in strada,

Nell'economia dominata dagli imperativi di produzione del capitalismo di libero-scambio, la ricchezza conferisce da sola la potenza e gli onori. Padrona degli strumenti di produzione e della
forza-lavoro, essa garantisce nello stesso tempo, con lo sviluppo

in feste e in sommosse. Il nuovo proletariato vende la sua forza-lavoro per consumare. Quando non cerca nel lavoro forzato

delle forze produttive e dei beni di consumo, la ricchezza della


sua scelta virtuale nella linea infinita del progresso. Tuttavia

agli indici della scala sociale.

misura che questo capitalismo

si

trasforma nel suo contrario,

nell'economia pianificata di tipo statale, il prestigio del capitalismo che getta sul mercato il peso della sua fortuna tende a
scomparire, e con esso, la caricatura del mercante di carne umana, sigaro in bocca e pancia traboccante. Il manager trae oggi
gi ci sono
il suo potere dalle sue facolt di organizzatore; e
le macchine calcolatrici che gli fissano, a sua derisione, un modello che non raggiunger mai. Ma del denaro che egli possiede
in proprio,
la

ricchezza

ne far sfoggio, trover piacere dal


delle

sue scelte virtuali:

fargli significare

costruire

uno Xanadu,
Povero illuso,

mantenere un harem, coltivare ^delle fille-fleurs?


dove la ricchezza sollecitata, incalzata dagli imperativi di
consumo, come se ne potrebbe conservare il valore rappresentativo? Nella dittatura del consumabile, il denaro fonde come neve al sole. La sua importanza deve decrescere a profitto
di oggetti pi rappresentativi, pi tangibili, meglio adatti allo
spettacolo dello Welfare State. Il suo impiego non gi contin-

60

una promozione gerarchica,

il

lavoratore invitato ad acqui-

ancoreranno

stare degli oggetti (auto, cravatta, cultura...) che lo

venuto

il

tempo

in cui l'ideolo-

consumo diviene consumo di ideologia. Nessuno sottoDa una parte, l'homo consumator
acquista un litro di whisky ricevendo in premio la menzogna

gia del

valuti gli scambi Est-Ovest!

che lo accompagna. Dall'altra, l'uomo comunista acquista della


ideologia ricevendo in premio un litro di vodka. Paradossalmente, i regimi sovietizzati e i regimi capitalisti si trovano su una
via comune, i primi grazie alla loro economia di produzione,
i secondi attraverso la loro economia di consumo.
In URSS, il pluslavoro dei lavoratori non arricchisce direttamente, propriamente parlando, il compagno direttore del trust.
Gli conferisce semplicemente un potere rinforzato di organizzatore e di burocrate. Il suo plusvalore un plusvalore di
potere. (Ma questo plusvalore di nuovo tipo non cessa per questo di obbedire alla caduta tendenziale del saggio di profitto.
leggi di
lidit

Marx

sulla vita

economica dimostrano oggi

nell'economia della vita). Egli lo riscuote

ma

non

la

Le

loro va-

in virt di

un'accumulazione primitiva del capitale-fiducia che un docile assorbimento di materia

un capitale-denaro,

sulla scorta di

61

ideologica gli ha fruttato.

La

gratifica dell'automobile

dacia aggiunte in ricompensa dei servigi resi alla patria,

e della
al

Vili.

Scambio e dono

pro-

Causa, lasciano ben prevedere una


il denaro scomparirebbe, facendo
posto a delle distinzioni onorifiche, a dei gradi, a un mandarinato del bicipite e del pensiero specializzato. (Si pensi ai diritti
accordati agli emuli di Stakhanov, agli eroi dello spazio ,
letariato, al

rendimento,

alla

organizzazione sociale in cui

agli strapazzatori di violini e di bilanci).

Nei paesi

capitalisti, il profitto materiale del padrone, nella


produzione come nel consumo, si distingue ancora dal profitto
ideologico che il padrone, questa volta, non pi solo a ricavare dall'organizzazione del consumo. precisamente ci che
impedisce ancora di non vedere fra il manager e l'operaio che
la differenza fra la Ford rinnovata ogni anno e la Dauphine
amorosamente conservata per cinque. Ma riconosciamo che la
pianificazione, verso la quale tutto oggi concorre confusamente,
tende a quantificare le differenze sociali secondo le possibilit
di consumare e di far consumare. Poich le gradazioni si assottigliano divenendo pi numerose, lo scarto tra ricchi e poveri
diminuisce di fatto, amalgamando l'umanit nelle sole variazioni
di povert. Il punto culminante sarebbe la societ cibernetica
composta di specialisti gerarchizzati secondo la loro attitudine a
consumare e a far consumare le dosi di potere necessarie al
funzionamento di una gigantesca macchina sociale, di cui sarebbero contemporaneamente il programma e la risposta. Una

una disuguaglianza di schiavit.


Resta il terzo mondo . Restano le vecchie forme di oppressione. Il fatto che il servo dei latifundia sia contemporaneo del
nuovo proletariato mi sembra combinarsi perfettamente alla
miscela esplosiva da cui nascer la rivoluzione totale. Chi oserebbe supporre che l'indiano delle Ande deporr le armi dopo
aver ottenuto la riforma agraria e la cucina ben attrezzata, nel
momento in cui
lavoratori meglio pagati d'Europa esigono
un cambiamento radicale del modo di vita? S, la rivolta nello
stato di benessere fissa ormai il livello di esigenze minime per
tutte le rivoluzioni del mondo. Pt coloro che la dimenticheranno, non sar che pi dura la frase di Saint-Just: Quelli
che fanno le rivoluzioni a met non fanno che scavarsi una
tomba .
societ di sfruttatori-sfruttati in

La nobilt e il proletariato concepiscono


rapporti umani sul modello
del - dono , ma il dono per il proletariato il superamento del dono
feudale. La borghesia, o classe degli scambi . la leva che permette
i

operare il rovesciamento del progetto feudale e il suo superamento


nella lunga rivoluzione (1). La storia la trasformazione permanente dell'alienazione naturale in alienazione sociale, e contraddittoriamente il
di

rafforzamento

di una contestazione che deve dissolverla, attraverso la


disalienazione. La lotta storica contro l'alienazione naturale trasforma
l'alienazione naturale in alienazione sociale, ma il movimento di disalienazione storica raggiunge quindi l'alienazione sociale stessa e ne denun-

cia la maga fondamentale. Questa maga deriva dall'appropriazione privata. Essa si esprime con il sacrificio. Il sacrificio la forma arcaica del-

scambio. La quantificazione estrema degli scambi riduce l'uomo a un


puro oggetto. Da questo punto zero pu nascere un nuovo tipo di relazione umana senza scambio n sacrificio (2).
lo

La borghesia

stabilisce un interregno precario e poco glorioso


gerarchia sacrale dei feudali e l'ordine anarchico delle
future societ senza classi. Con essa, la terra di nessuno degli

fra

la

scambi diviene il luogo inabitabile che separa il vecchio piacere


malsano del dono di s, al quale si abbandonavano gli aristocratici e il piacere di dare per amore di s, al quale si dedicano a
poco a poco le nuove generazioni di proletari.
Il niente per niente la ridondanza favorita del capitalismo e
dei suoi prolungamenti antagonisti. L'URSS offre i suoi

e i suoi tecnici, come gli USA offrono i loro


investimenti e i loro buoni uffici, come le paste Moles offrono i loro regali a sorpresa.

ospedali

62

63

senso del dono stato estirpato dalla mentalit, dai


sentimenti, dai gesti. Vien da pensare a Breton e ai suoi amici
che offrono una rosa ad ogni bella passante del boulevard
Poissonnire suscitando immediatamente la diffidenza e l'animosit del pubblico.
Che i rapporti umani marciscano sotto l'azione dello scambio
e della contropartita, qualcosa di evidentemente legato all'esiResta che

stenza della borghesia. Che lo scambio si mantenga in una parte


del mondo in cui sarebbe, si dice, realizzata la societ senza
classi, sta almeno ad attestare che l'ombra della borghesia con-

tinua a regnare

ai piedi della

bandiera rossa. Avviene allora che


industriale, il piacere di donare

dovunque vive una popolazione

delimita molto chiaramente la frontiera fra il mondo del calcolo e il mondo dell'esuberanza, della festa. Qui, il modo di donare non manca di rompere con il dono di prestigio quale veni-

va praticato dalla nobilt, irrimediabilmente prigioniera della


nozione di sacrificio. Veramente il proletariato porta il progetto della pienezza umana, della vita totale. Questo progetto,
l'aristocrazia era solo riuscita a condurlo fino al suo fallimento
pi ricco. Nondimeno, riconosciamo che un tale avvenire diviene accessibile al proletariato per la presenza storica della
borghesia, e per suo tramite. Non grazie al progresso tecnico
e alle forze produttive sviluppate dal capitalismo che il prole-

dispone a realizzare, nel progetto scientificamente elaborato di una societ nuova, i sogni egualitari, le utopie di
onnipotenza, la volont di vivere senza tempo morto? Tutto
conferma oggi la missione, o meglio la possibilit storica, del
proletariato: a lui spetta distruggere la feudalit superandola.
E lo far calpestando la borghesia, destinata a non rappresentare
che una tappa transitoria nello sviluppo dell'uomo, ma una
tariato

si

tappa transitoria senza la quale nessun superamento del progetto feudale potrebbe concepirsi, una tappa essenziale dunque,
che ha creato la leva indispensabile senza la quale il potere unitario non sarebbe mai stato abbattuto; e soprattutto non sarebbe mai stato rovesciato e corretto nel senso dell'uomo totale. Il
simonia l'invenzione di Dio,
potere unitario era gi, come
un mondo per l'uomo totale, per un uomo totale che cammina sulla testa. Non gli mancava che il rovesciamento.
Non c' liberazione possibile al di qua dell'economico; non c'
nel regno dell'economico che un'ipotetica economia di sopravvivenza. Sotto lo stimolo di queste due verit la borghesia spinge gli uomini verso un superamento dell'economico, verso un

64

al

di l della storia.

il

Aver messo

poesia nuova non sar stato

la tecnica al servizio di

suo minor merito. Mai


ghesia sar stata cos grande che scomparendo.
il

una
bor-

la

Lo scambio
stesso

allo

tuiscono

il

legato alla sopravvivenza delle orde primitive,


dell'appropriazione privata; entrambe costi-

titolo

postulato

sul

quale

si

costruita

la

storia

degli

uomini fino ad oggi.


Assicurando ai primi uomini una maggior sicurezza contro la
natura ostile, la formazione di riserve di caccia gettava le basi
di un'organizzazione sociale che non ha pi smesso di imprigionarci (cfr. Raoul e Laura Makarius, Totem ed esogamia).
L'unit dell'uomo primitivo con la natura di essenza magica.
L'uomo non si separa veramente dalla natura che trasformandola per mezzo della tecnica

trasformandola, egli la desacratecnica subordinato ad una


organizzazione sociale. La societ nasce con l'utensile. Pi ancora, l'organizzazione la prima tecnica coerente di lotta contro
la natura. L'organizzazione sociale
gerarchica perch fondata
sull'appropriazione privata
distrugge a poco a poco il legalizza.

Senonch l'impiego

e,

della

me magico

esistente fra l'uomo e la natura, ma si carica a sua


volta di magia, creando tra s e gli uomini un'unit critica ricalcata sulla partecipazione al mistero della natura. Inquadrata

nei rapporti naturali dell'uomo preistorico, essa deve lenta-

mente dissolvere questo quadro che la definisce e la imprigiona.


questo punto di vista la storia non che la trasformazione
dell'alienazione naturale in alienazione sociale: una disalienazione diviene alienazione sociale, un movimento liberatore si
frena fino a quando, prevalendo
freni, la volont di emancipa-

Da

zione

umana

investe direttamente l'insieme dei meccanismi pa-

ralizzanti, vale a dire l'organizzazione sociale

priazione privata e privante. Si vede qui


lienazione che deve disfare

la

storia,

il

fondata sull'appro-

movimento

realizzandola

di disa-

in

nuovi

modi

di vita.

In

l'avvento della borghesia al potere annuncia la


dell'uomo sulle forze naturali. Nello stesso tempo,

effetti,

toria

vitl'or-

ganizzazione sociale e gerarchica, nata dalle necessit della lotta contro la fame, la malattia, i disagi..., perde la sua giustificazione e non pu che addossarsi la responsabilit del malessere

65

uomini attribuiscono oggi

nelle civilt industriali. Gli

la

loro

natura ma alla tirannia di


una forma sociale perfettamente inadeguata, perfettamente anacronistica. Distruggendo il potere magico della feudalit, la borghesia ha condannato la maga del potere gerarchico. Il proletariato eseguir la sentenza. Ci che la borghesia ha intrapreso

non pi

miseria

con

storia

la

della storia.

si

della

all'ostilit

compir ora contro la sua concezione ristretta


dovr ancora essere una lotta storica, una lotta

di classe che realizzer la storia.

gli

esclusi
vita:

essi accettano la

il signore sacrifica miticamente la sua autorit


e il suo
potere di proprietario: egli pronto a pagare per la salvezza

comune

del suo popolo. Dio il garante dello scambio e il guardiano del mito. Punisce le trasgressioni al contratto e ricompensa conferendo il potere: un potere mitico per quelli che si sacrificano realmente, un potere reale per quelli che si sacrificano
miticamente. (I fatti storici e mitologici attestano che il sacrificio del signore

morte. Pagare

i membri di
un'orda delimitano una riserva
di caccia, dall'istante in cui se ne assicurano la propriet a titolo

privato,

pi

si

trovano a confronto con un tipo di

l'ostilit delle fiere, del clima, delle

malattia,

ma

quella dei gruppi

terreno di caccia.

umani

ostilit

che non

regioni inospitali, della

esclusi dal

godimento del

genio dell'uomo gli permetter di sottrarsi


all'alternativa del regno animale: o schiacciare il gruppo rivale
o esserne schiacciato. Il patto, il contratto, lo scambio fonda
Il

comunit primitive. La sopravvivenza dei clan anteriori alle societ agricole, e posteriori alle
orde del periodo detto della raccolta del cibo , passa necessariamente per un triplice scambio: scambio delle donne,
le probabilit di esistenza delle

scambio del cibo, scambio del sangue. Partecipe della mentalit


magica, l'operazione suppone un ordinatore superiore, un arbitro e signore degli scambi, una potenza situata al di l e al di
sotto dei contraenti. La nascita degli dei coincide con la nascita gemella del mito sacrale e del potere gerarchico.

Lo scambio

ben lungi dall'accordare

vantaggio uguale.

Non

tratta

si

neutralit degli esclusi senza


alla

riserva?

La

cole. Tenutari

gruppo

dei

tattica si

a entrambi i clan un
innanzitutto di assicurare la

mai permettere loro

prima di essere fhiavi,

possidenti non

degradato
mediazione fra

di accedere

affina allo stadio delle societ agri-

come

gli

esclusi entrano nel

proprietari

ma come

il

loro

mito famoso della Caduta originale), come

riflesso

(il

la

la terra e

suoi padroni.

Come

si

effettua la

sottomissione degli esclusi? Per il tramite dell'influsso coerennon per una volont deliberata
te di un mito che dissimula
dei signori, giacch sarebbe attribuire loro una razionalit che

66

Al proprietario, gli
una parte importante della loro
sua autorit e lavorano per lui. Ai do-

minati,

implica almeno l'eliminazione radicale di ogni gerarchia.


Dall'istante in cui

scambi, lo squilibrio dei

sacrificano realmente

principio gerarchico il principio magico che resistito alla


emancipazione degli uomini e alle lotte storiche per la libert.
Nessuna rivoluzione sar ormai degna di questo nome se non
Il

l'astuzia degli

era ancora estranea

sacrifici concessi dall'una e dall'altra parte.

principio mitico potuto giungere fino alla


prezzo dell'alienazione che egli imponeva agli
altri rinforzava peraltro il carattere divino del signore. Ma sembra che molto presto una messa a morte scenica o per sostituzione di persona dispensi il signore da una cos terribile contropartita. Il

fornisce

al

il

Dio dei

cristiani,

generazioni

di

delegando suo figlio sulla terra,


una copia conforme alla

dirigenti

quale baster loro riferirsi per autenticare il loro sacrificio).


Il sacrificio la forma arcaica dello scambio. Si tratta di uno
scambio magico, non quantificato, non razionale. Esso domina i
rapporti umani, compresi i rapporti commerciali, finch il capitalismo mercantile e il suo denaro-misura-di-tutte-le-cose assumono una tale estensione all'interno del quadro schiavista,
feudale poi borghese, da far apparire l'economia come una zona particolare, come un dominio separato dalla vita. La parte
di scambio presente nel dono feudale prevale con l'apparizione della moneta. Il dono-sacrificio, il potlatch
questo gioco

di scambio e di chi-perde-vince in cui l'ampiezza del sacrificio

il peso del prestigio


non aveva pressoch posto in
un'economia di baratto razionalizzato. Cacciato dai settori do-

accresce

minati dagli imperativi economici, esso


stito in valori

come

si

l'ospitalit, l'amicizia

trova allora reinvee l'amore, ufficial-

mente condannati

a scomparire a misura che la dittatura dello


scambio quantificato (il valore mercantile) colonizza la vita

quotidiana riducendola a mercato.


Il capitalismo mercantile e il capitalismo industriale accelerano
la quantificazione degli scambi. Il dono feudale si razionalizza

modello rigoroso degli scambi commerciali. Il gioco sullo


scambio cessa di essere un gioco, diviene calcolo. Il ludico presiedeva alla promessa romana di immolare un gallo agli dei in
cambio di un felice viaggio. La disparit delle materie scamsul

67

biate sfuggiva alla misura mercantile. Si

comprende come

esi-

Lo scambio

semi-razionale della produzione parifica implicitaridotta alla forza-lavoro e un tasso salariale


scambio semi-razionale del consumo parifica im-

stesse, in un'epoca in cui Fouquet si rovina per brillare di pi


agli occhi dei suoi contemporanei e di Luigi, il pi illustre fra
essi, una poesia che non pi conosciuta dal nostro tempo av-

mente

vezzo a prendere per modello dei rapporti umani lo scambio di


12,80 franchi contro un filetto di 750 grammi.
Per via di conseguenza, si finito per quantificare lo scambio,
razionalizzarlo, pesarlo, quotarlo in borsa. Ma che cosa diviene
la maga del sacrificio nel regno dei valori mercantili? E che
cosa diviene la maga del potere, il terrore sacro che spinge
l'impiegato modello a salutare rispettosamente il suo caposervi-

consumo) e un quoziente di potere suscettibile


consumatore nell'organigramma gerarchico. Al

zio?

In una societ

gadgcts e di ideologie tradu-

in cui la quantit di

ce la quantit di potere consumata, assunta, consunta, i rapporti magici svaporano, lasciando il potere gerarchizzato al

la creativit

Lo

orario.

plicitamente

il

condo un programma cibernetico

potrebbero chiamare delle unit sorapporti


ciometriche di potere ), lo scambio infetta tutti
pensieri. Dovunque domiumani, tutti
sentimenti, tutti
na, esso non resta che in presenza di cose; un mondo di uomini-

sufficienza del

oggetti congelati negli organigrammi del potere cibernetico in


esso conistanza di regnare; il mondo della reificazione.

Ma

tiene anche, contraddittoriamente, la possibilit di una ristrutturazione radicale dei nostri schemi di vita e di pensiero. Un

punto zero da cui tutto pu veramente cominciare.

La mentalit feudale sembrava concepire il dono come una sorta di altero rifiuto dello scambio, una volont di negare l'interIl rifiuto andava di pari passo con il disprezzo del
denaro e della comune misura. Certo, il sacrificio esclude

cambiabile.

dono puro, ma

tale fu spesso l'impero del gioco, del gradell'umano, che l'immanit, la religione, la seriet poterono passare per accessorie in preoccupazioni come la guerra,
il

tuito,

l'amore, l'amicizia,
Il

dono

tere alla

di s era

servizio di ospitalit.

il

sigillo

il

con cui la nobilt legava il suo pocosmiche e nello stesso tempo si

totalit delle forze

faceva pretendente

al

controllo della totalit sacralizzata del mi-

Scambiando Yessere contro Yavere, il potere borghese perde l'unit mitica dell'essere e del mondo; la totalit si sbriciola.
to.

68

ridotta all'attivit di
di individuare il
sacrificio del

si-

in cui l'iperrazionalit degli

scambi sopprimer il sacrificio. E l'uomo insieme! Se lo scambio puro regoler un giorno le modalit di esistenza dei cittadini-robots della democrazia cibernetica, il sacrificio cesser di esistere. Per obbedire, gli oggetti non hanno bisogno di una giustificazione. Il sacrificio escluso dal programma delle macchine come dal suo progetto antagonista, il progetto dell'uomo
totale.

si

(la vita

gnore subentra l'ultimo stadio del sacrificio, il sacrificio dello


specialista. Per consumare, lo specialista far consumare se-

centro della contestazione. La caduta dell'ultimo bastione sacro


sar la fine di un mondo o la fine del mondo. Si tratta di abbatterlo prima che trascini l'umanit nella sua caduta.
Rigorosamente quantificato (dal denaro, poi dalla quantit di
potere, da quelle che

vissuto consumabile

La rovina

dei valori

umani

presi in consegna dai meccanismi

rovina dello scambio stesso. L'inimpegna a fondare dei nuovi


rapporti umani sul dono puro. Bisogna ritrovare il piacere di
di

scambio porta con s

dono

la

aristocratico

donare; donare per eccesso di ricchezza; donare perch si possiede in sovrabbondanza. Quali magnifici potlatchs senza contropartita dovr suscitare, volente o nolente, la societ del benessere, quando l'esuberanza delle giovani generazioni scoprir il dono puro! (La passione sempre pi diffusa fra i giovani
di rubare libri, cappotti, borsette, armi e gioielli per il solo
piacere di offrirli lascia felicemente presagire l'impiego che la
volont di vivere riserva alla societ di consumo).
Ai bisogni prefabbricati si contrappone il bisogno unitario
di un nuovo stile di vita. L'arte, questa economia dei momenti
vissuti, stata assorbita dal mercato degli affari. I sogni e i
desideri lavorano per il marketing. La vita quotidiana si polverizza in una serie di istanti intercambiabili come i gadgets

che

vi

sario,

loro

corrispondono (frullatore, impianto


euforimetro, sonnifero).

Ovunque

alta fedelt . pes-

particelle

uguali

fra

agitano nella luce equamente ripartita del potere. Ugua-

si

glianza, giustizia.
c' successione

Scambio

di nulla, di limiti e di divieti.

Non

che di tempi morti.

all'imperfezione feudale, non per contiper superarla. Bisogna riallacciarsi all'armonia della
societ unitaria liberandola dal fantasma divino e dalla gerar-

Bisogna
nuarla

riallacciarsi

ma

69

La nuova innocenza non

chia sacrale.

cos lontana dalle orDio; la disuguaglianza del sangue, pi


dell'uguaglianza borghese, vicina all'uguaglianza di individui
dalie e dai

giudizi

IX.

La tecnica e

il

suo uso mediatizzate

di

liberi e irriducibili gli

uni agli

altri.

Lo

stile

forzato della no-

non che un abbozzo grossolano del grande

stile che
quale mondo tra uno
stile di vita e la maniera di sopravvivere che devasta tante esistenze contemporanee.

bilt

conosceranno

signori senza schiavi.

Ma

La tecnica desacralizza contrariamente agli interessi di coloro che ne


controllano l'impiego.
regno democratico del consumo svuota
gadgets - di ogni valore magico. Allo stesso modo
regno dell'organizzazione (una tecnica delle nuove tecniche) priva le nuove forze produttive del loro potere di rovesciamento e di seduzione. L' organizzazione
si trova cosi
denunciata come pura organizzazione dell'autorit (1). Le
mediazioni alienate indeboliscono l'uomo rendendosi indispensabili. Una
maschera sociale copre gli esseri e gli oggetti. Nella condizione attuale
dell'appropriazione privata, questa maschera trasforma ci che ricopre
in cose morte, in merci. Non c' pi una natura. Ritrovare la natura
significa reinventarla come avversario valido costruendo nuovi rapporti
sociali.
L'escrescenza dell'equipaggiamento materiale fa scoppiare la
pelle della vecchia societ gerarchica (2).
Il

il

Una uguale carenza pesa


muore ancora di fame, e

le civilt

non

dove

si

automatizzate, dove gi

si

sulle civilt

industriali,

muore di noia. Ogni paradiso artificiale. Ricca malgrado i tab e i riti, la vita di un trobriandese alla merc di una
epidemia di vaiolo; povera malgrado il comfort, la vita di uno
svedese alla merc del suicidio e del male di sopravvivere.
Rousseauismo e pastorellerie accompagnano primi fragori della macchina industriale. L'ideologia del progresso, quale la si trova in Smith o in Condorcet, emana del resto dal vecchio mito
delle quattro et. Poich l'et del ferro precede l'et dell'oro,
sembra naturale che anche il progresso si compia come una
i

ricorrenza:
alla

70

bisogna raggiungere

lo stato di

innocenza anteriore

Caduta.

71

La credenza nel potere magico dei tecnici non manca di accompagnarsi al suo contrario, il movimento di desacralizzazione. La
macchina il modello dell'intelligibile. Le sue cinghie, le sue
trasmissioni, il meccanismo dei suoi ingranaggi, niente in
essa oscuro o misterioso, tutto vi si spiega perfettamente. Ma
miracolo che deve far accedere l'umae della felicit. L'ambiguit serve
del resto i suoi padroni; la mistica dei domani migliori giustifica a diversi livelli di riferimento lo sfruttamento razionale degli uomini di oggi. Dunque non tanto la logica dissacrante che
fa vacillare la fede nel progresso, quanto l'impiego inumano del
potenziale tecnico, e la mistica stridente di questo impiego. Finche le classi lavoratrici e i popoli sottosviluppati hanno presentato lo spettacolo di una miseria materiale lentamente decrescente, l'entusiasmo per il progresso si largamente alimentato alla mangiatoia dell'ideologia liberale e del suo prolungamento, il socialismo. Ma un secolo dopo la demistificazione
spontanea degli operai di Lione sfasciando i telai, scoppia la
crisi generale, sorta questa volta dalla crisi della grande indula

macchina anche

nit al regno della

stria.

la

il

libert

regressione fascista,

all'artigianato

al

il

sogno demente

corporativismo,

l'ubuesco

un ritorno
buon selvag-

di

gio ariano.

Le promesse della vecchia

societ di produzione ripiovono oggi

come valanga di beni consumabili che nessuno rischia di attribuire alla manna celeste. Celebrare la maga dei gadgets come
si

al

celebrava

la

fallimento.

magia

delle forze produttive un'impresa votata

una letteratura ammirativa

Esiste

sul

maglio

meccanico. Non la si immagina sul frullatore. La moltiplicazione


tutti ugualmente rivoluzionari a
degli strumenti di comfort
sentire la pubblicit
ha dato al pi rustico degli uomini il
diritto di esprimere un giudizio tanto familiarmente ammirativo
quanto la mano che porta al sedere di una ragazza compia-

portante, perch, strappata ai suoi padroni, possibile che la


i
gruppi umani dal lavoro e dall'alienazione
sociale. Il progetto di Charles Fourier non nient'altro, in

cibernetica liberi

un'epoca in cui l'utopia era ancora possibile.


Detto ci. tra Fourier e i cibernetici, che controllano l'organizzazione operativa delle tecniche, c' la distanza tra la libert e la schiavit. Senza dubbio il progetto cibernetico pretende di aver gi raggiunto una perfezione sufficiente per risolvere l'insieme dei problemi posti dall'apparizione di una
nuova tecnica. Niente meno sicuro:
1. Non c' pi niente da aspettarsi dalle forze produttive in evoluzione permanente, pi niente dai beni di consumo in moltiNon pi odi ditirambiche al clirnatizza-

plicazione crescente.

tore musicale, non pi inni al nuovo forno solare! Ecco in arrivo e gi cos manifestamente presente un'apatia che rischia
di convertirsi prima o poi in critica dell'organizzazione stessa.
2. Tutta la flessibilit della sintesi cibernetica non riuscir

mai a dissimulare che essa non altro che la sintesi superiore dei diversi governi che si sono esercitati sugli uomini; e il
loro stadio ultimo. In che modo potrebbe mascherare la funzione alienante che nessun potere ha potuto salvare dalle armi
della critica e dalla critica delle armi? Il pagaiatore non sa
cosa farsene di coccodrilli pi intelligenti.
perfetto,

Fondando

il

potere

non possono che promuovere l'emulazione


rifiuto. La loro programmazione di tecniche

cibernetici

perfezione del
(dsi infranger su queste stesse tecniche, espropriate
lournes) da un'altra organizzazione. Una organizzazione ri-

la

nuove

voluzionaria.

I primi uomini che calcheranno il suolo di Marte non interromperanno una festa di ^naese.
Il collare da tiro, la macchina a vapore, l'elettricit, l'energia

cente.

nucleare nascente, bisogna ben

ammetterlo, quasi accidental-

mente perturbavano e modificavano l'infrastruttura delle societ. Sarebbe vano attendersi oggi dalle nuove forze produttive un rivolgimento dei modi di produzione. La dilatazione
delle tecniche ha visto nascere una supertecnica di sintesi, forse
altrettanto importante della comunit sociale, questa prima
sintesi

72

tecnica

fondata

all'alba

dell'umanit.

anche pi im-

2
L'organizzazione tecnocratica eleva la mediazione tecnica al suo
pi alto punto di coerenza. Da lungo tempo si sa che il signore
si appropria del mondo oggettivo con l'aiuto dello schiavo; lo
strumento aliena il lavoratore solo perch il padrone lo detiene. Allo stesso modo, nel consumo, i beni non hanno in s
niente di alienante, ma la scelta condizionata e l'ideologia che
riveste determinano l'alienazione del loro compratore. Lo
li
strumento nella produzione, la scelta condizionata nel consu-

supporti della menzogna, le mediazioni che,


incitando l'uomo, produttore e consumatore, ad agire illusoria-

mo, divengono

73

mente in una passivit reale, lo trasformano in essere essenzialmente dipendente. Le mediazioni usurpate separano l'individuo
da se stesso, dai suoi desideri, dai suoi sogni, dalla sua volonleggenda secondo la quale nessuno pu fare a meno di esse e di ci che le governa. Dove il
potere non riesce a paralizzare mediante le costrizioni, paralizza per suggestione: imponendo a ciascuno delle stampelle di cui
si assicurato il controllo e la propriet. Somma di mediazioni
alienanti, il potere attende dal battesimo cibernetico l'accesso
allo stato di totalit. Ma non esiste un potere totale, esistono
t di vivere; cos si accredita la

soltanto

con

il

poteri

Non

totalitari.

si

sacralizza

un'organizzazione

ridicolo dei suoi preti.

forza di essere esperito per mediazioni alienate (utensile, pen-

siero, bisogni falsificati),

il

mondo

oggettivo (o

la

natura,

come

vuole) ha finito per circondarsi di una sorta di schermo che


10 rende paradossalmente estraneo all'uomo a misura che l'uomo lo trasforma e si trasforma. Il velo dei rapporti umani avviluppa inestricabilmente il dominio naturale. Ci che oggi
si chiama naturale tanto artificiale quanto il fondotinta
naturale dei profumieri. Gli strumenti della prassi non apsi

partengono

in

proprio

ai

depositari e artefici della prassi,

ai

la-

scossa sismica che rester ignorata in eterno sconvolge

o burocratica fornirebbero alla lotta


morte un apporto particolarmente necessario, ma soprattutto perch il brodo di coltura in cui si sviluppano i germi di morte si nutre, con la benedizione della scienza,
scientifica contro la

nel gigantesco laboratorio della societ. (Stress, usura nervosa,

condizionamento, suggestione e soggiogamento, terapie morbose). Solo le bestie hanno ancora diritto alla morte naturale,
e anche...

Emancipandosi dall'animalit superiore attraverso la storia, gli


uomini finirebbero per rimpiangere il contatto animale con
la natura? , io credo, il senso puerile che conviene attribuire alla ricerca del naturale. Ma, arricchito e rovesciato, un
tale desiderio significa il superamento di 30.000 anni di storia.
Il compito attuale di porre una natura nuova come avversario
valido, vale a dire di risocializzarla liberando l'apparecchiatura
tecnica dalla sfera di alienazione, togliendola dalle mani dei dirigenti e degli specialisti.

para l'uomo da se stesso e dalla natura fa parte dell'uomo e del-

avversario valido che

la

natura.

La natura non

da ritrovare,

la

natura da rifare,

caccia alla vera natura, alla vita naturale opposta


brutalmente alla menzogna dell'ideologia sociale, rappresenta
una delle ingenuit pi toccanti di buona parte del proletariato rivoluzionario, degli anarchici, e di spiriti notevoli

come

11 giovane Wilhelm Reich, per esempio.


Nel regno dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, la trasformazione reale della natura passa per la trasformazione reale
della menzogna sociale. Mai, ..ella loro lotta, la natura e l'uomo
sono stati realmente faccia a faccia. La mediazione del potere

sua organizzazione dell'apparenza li


separavano. Trasformare la natura voleva dire
socializzarla, ma la si socializzata male. Non c' natura che
non sia sociale, perch la storia non ha mai conosciuto societ
sociale gerarchizzato e la

univano e

li

senza potere.

Un

74

La natura non prender il senso di


termine della disalienazione sociale,

seno a una civilt mille volte superiore in cui


dell'uomo non incontri, come primo ostacolo
espansione, l'uomo stesso.
in

la creati-

alla

sua

L'organizzazione tecnica non soccombe sotto la pressione di una


forza esterna. Il suo fallimento effetto di una putrefazione
interna. Lungi dal subire il castigo di una volont prometeica,
essa scoppia al contrario per non essersi mai emancipata dalla
dialettica del

gnassero,

signore e dello schiavo.

cibernetici governerebbero

Anche

un giorno

re-

sempre troppo vicino

al-

se

Le loro pi sfavillanti prospettive muovono gi queste


parole di un operaio nero a un padrone bianco (Prsence africaine, 1956): Quando abbiamo visto i vostri camions, i vostri
aerei, abbiamo creduto che voi foste degli dei, e poi, dopo
degli anni, abbiamo imparato a guidare i vostri camions, presto
impareremo a guidare
vostri aerei, e abbiamo capito che ci
l'orlo.

Raggiungendo

terremoto un fenomeno
li raggiunge solo nella sfera del sociale alienato. Che
un terremoto in s? Se, nel momento in cui io scrivo, una
mini,

al

vit

La pietosa

ri-

dall'anarchia capitalista

voratori, ed evidentemente perch la zona di opacit che se-

da ricostruire.

il

che cosa posso fare se non abbandonarla ai residui metafisici delle universit e dei centri del pensiero puro?
La morte stessa colpisce gli uomini socialmente. Non solo perch l'energia e la ricchezza assorbite dallo scempio militare e
lievo di Sirio,

naturale?

gli

uocosa

che vi interessava di pi era di fabbricare i camions e gli aerei


e di guadagnare dei soldi. Quello che interessa a noi di servircene. Ora, voi siete i nostri fabbri .

75

X.

Il

dell'uomo. Fin 'anche

regno del quantitativo

automobile

si

il

modesto piacere di una scorrazzata

in

comunemente in numero di chilometri


raggiunta e consumo di benzina. Al ritmo con

valuta

percorsi, velocit

cui gli imperativi economici si

delle passioni, dei bisogni,

impadroniscono dei sentimenti,


pagando in contanti la loro falsifi-

cazione, presto non rester pi all'uomo che il ricordo di essere


stato. La storia, in cui si vivr retrospettivamente, consoler
di sopravvivere. Come la vera gioia potrebbe resistere in uno

spazio-tempo misurabile e misurato? Neppure un riso franco.


Tutt'al pi l'ottusa soddisfazione di colui-che-ha-speso-bene-ilsuo-denaro, ed esiste al suo tasso. Di misurabile non c' che
l'oggetto, ed ecco perch ogni scambio reifica.

Quanto

restava di tensione passionale fra il godimento e la


sua ricerca avventurosa finisce di disgregarsi in una successioeconomici tentano di imporre all'insieme dei comportamenti umani la misura standardizzata delle merci. L'enormit quantitativa dovrebbe supplire all'assenza del qualitativo, ma la quantit stessa
contingentata, economizzata. Il mito si fonda sulla qualit, l'ideologia
sulla quantit. La saturazione ideologica un frazionamento in piccole
quantit contraddittorie, incapaci di non distruggersi o di non essere
distrutte dalla negativit qualitativa del rifiuto popolare (1). Quantitativo
e lineare sono indissociabili. Linea e misura del tempo, linea e misura
della vita definiscono la sopravvivenza; la successione di istanti intercambiabili. Queste linee rientrano nella geometria confusa del potere (2).
Gli

imperativi

ne affannosa di gesti riprodotti meccanicamente, e su un ritmo


da cui si attende vanamente che aumenti, foss'anche fino a una
parvenza di orgasmo. L'Eros quantitativo della velocit, del

cambiamento rapido, dell'amore contro

il tempo deforma dapvolto autentico del piacere.


Il qualitativo assume lentamente l'aspetto di un infinito quantitativo, di una serie senza fine e la cui fine temporanea sempre la negazione del piacere, un'insoddisfazione di base, come

pertutto

il

nel dongiovannismo. E sempre che poi la societ attuale incoraggiasse un'insoddisfazione di questo genere, che lasciasse al1

la sete

insaziabile di assoluto licenza di esercitare

suoi guasti

e la sua attrattiva delirante! Chi rifiuterebbe di accordare qual-

sistema degli scambi commerciali ha finito per governare le


relazioni quotidiane dell'uomo con se stesso e con i suoi simili.
Il

Sull'insieme della vita pubblica e privata regna


Io non so che cos' un uomo ammetteva

il

quantitativo.

mercante de
regola, io non conosco che il suo prezzo .
cui gli individui accettano e fanno esistere il

L'Eccezione e la
Nella misura in
potere, anche il potere

il

riduce alla sua misura, li standardizper


il sistema autoritario? Un punto
l'individuo
cos'
za. Che
debitamente situato nella sua prospettiva. Un punto che esso
riconosce,

gramma

certo,

ma

li

attraverso

una matematica, su un

in cui gli elementi, riportati in

dia-

ascisse e ordinate, gli

assegnano il suo posto esatto. La capacit tradotta in cifre di


produrre e di far produrre, di consumare e di far consumare,
concretizza a meraviglia questa espressione cos cara ai filosofi
misura
(e d'altronde cos rivelatrice della loro missione): la

76

che fascino alla vita di un ozioso, per poco che sia disingannato,
ma che si prende tutto il tempo di gustare quanto rende la passivit deliziosa:
riti,

droghe

serraglio di leggiadre fanciulle e di begli spi-

raffinate, cibi ricercati, liquori brutali,

un uomo, voglio

vi;

che

a cercare rifugio in ci

dire,

meno

profumi

soa-

incline a cambiare la vita

che essa offre di pi accogliente; a


non hanno che la maniera di
godere)? Macch, non c' oggi nessuno che fruisca di una tale scelta: la quantit stessa contingentata dalle societ dell'Est
come dell'Ovest. Un magnate della finanza a cui non restasse
che un mese da vivere rifiuterebbe ancora di inghiottire l'intera sua fortuna in un'immensa orgia. La morale del profitto
e dello scambio non molla la sua preda; l'economia capitalista ad uso delle famiglie si chiama parsimonia.
E nondimeno, che pacchia per la mistificazione imprigionare il

un gaudente

di

gran

stile (i porci

77

quantitativo nella pelle del qualitativo, voglio dire


molteplicit dei possibili l'illusione prestigiosa di
mondo a molte dimensioni. Ma inglobare gli scambi
sciar fiorire tutte le avventure (quella di Gille de
di Dante), precisamente

quanto

fondare un
nel dono, laRais, quella

era interdetto alla classe bor-

del commercio e delcos! Povero


condannava
si
contemporaneamente tutto e niente

ghese, quanto essa distruggeva in


l'industria. E a quale nostalgia

lasciare alla

nome

e prezioso catalizzatore
grazie al quale la societ senza classi e senza potere autori-

tario realizzer

Le

societ

unitarie

tribali

possedevano nell'atto di

fede un elemento qualitativo mitico e mistificante di imporla


tanza primaria. Appena spezzata l'unit del potere e di Dio,
che
quelle
unitario
spirito
ammantare
di
sforza
di
borghesia si
Purtropnelle sue mani sono solo parcelle e briciole di potere.
trionfa con
po, senza unit, niente qualitativo! La democrazia
del
limitato
l'atomizzazione sociale. La democrazia il potere
limitato
numero
pi gran numero e il potere del pi gran
Molto presto, le grandi ideologie abbandonano la fede per il
numero. Che cos' la patria? Oggi qualche migliaio di vecchi
combattenti. E ci che Marx ed Engels chiamavano il nostro

partito ?

Oggi

alcuni milioni di voti elettorali, qualche miglia-

io di attacchini; un partito di massa.


In effetti, l'ideologia trae la sua essenza dalla quantit, non
tempo
altro che un'idea riprodotta un gran numero di volte nel
presa
sua
spazio
(la
nello
pavloviano)
e
(il condizionamento

consegna da parte dei consumatori). L'ideologia, l'informaconzione, la cultura tendono sempre di pi a perdere il loro
tenuto per divenire del qLmtitativo puro. Meno un'informazione ha importanza, pi ripetuta, meglio allontana gli uomini
in

siamo lontani dalla menzogna colosdai loro veri problemi.


meglio di ogni altra.
sale che Goebbels dice potersi spacciare
forza di
al rialzo ideologico propaganda con la stessa

Ma

gioco
convinzione cento
Il

libri, cento polveri detersive, cento conce-

ammettere l'inzioni politiche di cui ha fatto successivamente


qualit anla
nell'ideologia,
contestabile superiorit. Anche
logorano
a forza di
si
condizionamenti
nullata dalla quantit; i
virt
del quamodo
la
in
tal
ritrovare
urtarsi. Come si potrebbe
che solleva le montagne?
approViceversa, i condizionamenti contraddittori rischiano di
dello
radicale
rifiuto
ad
un
inibizione,
dare al trauma, ad una
litativo,

scervellamento. Certo, esiste

78

un

ripiego:

lasciare

al

Da

luzionaria?

sogni della sua infanzia aristocratica.


feudali

nato la cura di giudicare qual la pi vera di due menzogne, di


porre false questioni, suscitare falsi dilemmi. Resta che la vanit di tali diversioni pesa poco rispetto al male di sopravvivere
al quale la societ di consumo espone i suoi membri.
Dalla noia pu nascere ad ogni istante il rifiuto irresistibile dell'uniformit. Gli avvenimenti di Watts, di Stoccolma e di Amsterdam hanno mostrato da quale piccolissimo pretesto poteva
scaturire il tumulto salutare. Quale quantit di menzogne reiterate non capace di annientare un solo gesto di poesia rivo-

condizio-

Villa a

tazione qualitativa,

Lumumba, da Stoccolma

quella che

radicalizza

la

a Watts, l'agimassa perch

radicalismo delle masse, corregge le frontiere della


sottomissione e dell'abbrutimento.

uscita dal

Nei regimi unitari,

il

sacro cementava la piramide sociale in

cui, dal signore al servo, ogni essere particolare

aveva un posto
conforme alla volont della Provvidenza, all'ordine del mondo e al beneplacito del re. La coesione dell'edificio, corroso
dalla critica dissolvente della giovane borghesia, ceder senza

che scompaia,

lo si sa, l'ombra della gerarchia divina. La rovina delle piramide, lungi dal sopprimere l'inumano, lo sbriciola. Si

piccoli

vedono

l'immaginazione
ci che sta in
ti,

assolutizzarsi dei piccoli esseri particolari, dei


resi disponibili dall'atomizzazione sociale;

cittadini

gonfiata

dell'egocentrismo

erige

in

un punto, del tutto simile a migliaia

universo
pun-

di altri

granelli di sabbia liberi, uguali e fraterni, che si affaccen-

dano qua e

come

piente labirinto.

punto

si

sia

sconvolto

il

sa-

un
non sono che traiettorie impazzite, che si
spezzano in un disordine apparente; perch nescessato di prestar loro

di convergenza,

intrecciano e

suno

delle formiche di cui

Da quando Dio ha

ci

mento

si

si

sbaglia:

malgrado l'anarchia concorrenziale e

individualista,

l'isola-

stringono degli interessi di classe e di


casta, strutturando una geometria rivale della geometria divina,
ma impaziente di riconquistarne la coerenza.
Ora, la coerenza del potere unitario, bench fondata sul principio divino, una coerenza sensibile, intimamente vissuta da
ciascuno. Il principio materiale del potere parcellare non autosi

paradossalmente, che una coerenza


be l'organizzazione della sopravvivenza
rizza,

astratta.

Come

economica

potreb-

sostituirsi

79

senza scosse a questo Dio immanente, dappertutto presente,


dappertutto chiamato a testimone, fin 'anche nei gesti pi
privi d'importanza (tagliare il pane, starnutire...)? Supponiamo
anche che il governo laicizzato degli uomini possa, con l'aiuto dei
cibernetici, eguagliare l'onnipotenza (d'altronde del

tutto rela-

dominio, ebbene che cosa supplir


all'ambiente mitico e poetico che avvolge la vita
e come?
delle comunit socialmente solidali e assicura loro, in qualche
sorta, una terza dimensione? La borghesia bel che presa nella
tiva) della

forma feudale

di

trappola della sua mezza rivoluzione.


Quantitativo e lineare si confondono. Il qualitativo plurivalente, il quantitativo univoco. La vita spezzata la linea di vita.

L'ascensione radiosa dell'anima verso il cielo lascia il posto al


sondaggio buffonesco del futuro. Nessun momento si irradia
pi nel tempo ciclico delle vecchie societ; il tempo un filo;
dalla nascita alla morte, dalla memoria del passato al futuro
atteso, un'eterna sopravvivenza infila stancamente la sua successione di istanti e di presenti ibridi ugualmente erosi dal temIl sentimento di vivere in
senso della simultaneit
rivelava agli antichi delle gioie che il nostro passaggio nel mondo dura gran pena ad accordarci. Che cosa resta di una tale
gioia? La vertigine di trascorrere, l'ansia di procedere al passo

po che fugge, dal tempo che viene.


simbiosi con

le

forze cosmiche

col tempo. Essere del proprio tempo,

ne fanno commercio.
Non si tratta di rimpiangere

il

tempo

come dicono

ciclico,

il

quelli che

tempo

dell'effu-

sione mistica, bens di correggerlo, di centrarlo sull'uomo, non


sull'animale divino. L'uomo non al centro del potere attuale;
ne soltanto un punto. Il tempo si compone di una successione

ognuno reso indipendente dagli altri, come un assoma come un assoluto ripetuto, riprodotto all'infinito. Si-

di punti
luto,

tuandosi su un'unica linea, tutti


stano un'importanza identica.
quantitativo

altri

il

ma

Una

totalit vissuta, e che non conosca durata. Il tempo nel


quale io duro non che il tempo del mio invecchiamento. E
tuttavia, poich bisogna anche sopravvivere per vivere, si radicano necessariamente in questo stesso tempo i momenti virtuali,
i

Federare gli istanti, farli leggeri di piacere, liberarne


promessa di vita, gi apprendere a costruire una situa-

possibili.

la

zione

Le
si
i

linee di sopravvivenza individuale


tagliano. Ciascuna assegna

progetti

fonda

la

si

incrociano,

si

urtano,

suoi limiti alla libert dell'altro,

si annullano in nome della loro autonomia. Cos


geometria del potere parcellare.

si

crede di vivere nel mondo e ci si schiera invece in una proNon pi la prospettiva simultanea dei pittori primitivi ma quella dei razionalisti del Rinascimento. Gli sguardi, i
Si

spettiva.

sfuggono a fatica all'attrazione del lontano punli ordina e


li corregge;
li situa nel suo spettacolo. Il potere il pi grande urbanista. Esso lottizza la sopravvivenza in sfere privata e pubblica, ricompra a basso prezzo
pensieri,

gesti

to di fuga che

terreni dissodati, vieta di costruire senza passare per le sue

norme. Esso stesso costruisce per espropriare ciascuno della sua


pelle. Costruisce con la pesantezza che gli invidiano le sue
scimmie edificatrici di citt, traducendo in zone dirigenziali, in
quartieri di quadri, in blocchi di lavoratori (come a Mourenx)
11
vecchio formulario magico della santa gerarchia.
Ricostruire la vita, riedificare il mondo: una stessa volont.

gesti, tutti gli istanti acqui-

il

prosaicismo. Il

regno dell'identico a se stesso.

non sono
e dunque

lutizzate

se poi almeno la profusione di perle rompesse


no. Istante per istante, il tempo scava il suo
pozzo, tutto si perde, niente si crea...
10 non desidero un seguito di istanti, ma un grande momento.

lana di ricordi!
la collana,

Le

regno del

parcelle asso-

forse intercambiabili? Dissociati gli uni dagli


gli istanti della
separati dall'uomo stesso

inseguono, come si somigliano


sopravvivenza si
specializzate
che vi corrispondono,
attitudini
le
e si inseguono
Ogni istante ha
moto.
si
fa
del
come
fa
l'amore
i ruoli. Si
frammenti
piegano
tempo
frammenti
di
e
i
stereotipo,
il suo
somigliano e

si

di

uomini verso un incorreggibile passato.

che pr infilare delle perle nella speranza di avere una

eo

col-

81

mi costringe a saltare senza sosta per raggiungere un suoche i piedi non hanno mai lasciato. E con questo balzo inutile verso di me, il presente mi trafugato; vivo la maggior
parte del tempo in sfasamento su ci che sono, al ritmo del
tempo morto.
Ci si stupisce di gran lunga troppo poco, a mio avviso, di vedere la gente valersi, in certe epoche, delle forme della metafisica dominante. La credenza in Dio e nel diavolo, per quanto balorda, fa sia dell'uno che dell'altro fantasma delle realt
viventi dall'istante in cui una collettivit li giudica abbastanza
presenti per ispirare dei testi di legge. Allo stesso modo la stupida distinzione tra causa ed effetto ha potuto reggere una societ in cui i comportamenti umani e i fenomeni in generale erale

Astrazione mediata e mediazione astratta

XI.

lo

no analizzati in termini
suno pu sottovalutare
imprigionata nella metafisica come un tempo lo era
nella visione teologica. Il modo di vedere, imposto dal potere, astrae
le mediazioni dalla loro funzione iniziale, che di prolungare nel reale
le esigenze del vissuto. Ma la mediazione non perde mai completamente il contatto con il vissuto; essa resiste all'attrazione del campo autoritario. Il punto di resistenza l'osservatorio della soggettivit. Fino ad

La realt oggi

oggi,

metafisici

di trasformarlo

non hanno

contro

di

fatto

loro

che lentamente si sgretoli


annuncia cos un crescente
fa

che organizzare

il

mondo;

si

tratta

ora

regno della sopravvivenza garantita


Il
credenza nel potere necessario (2). Si
rifiuto delle forme che ci governano, un
(1).

la

del loro principio ordinatore (3). La teoria radicale, sola garanzia


del rifiuto coerente, penetra nelle masse perch prolunga la loro creatirivoluzionaria la teoria recuperata dai
vit spontanea. L'ideologia
dirigenti. Le parole si collocano alla frontiera della volont di vivere e
della sua repressione; il loro impiego decide del loro senso; la storia
controlla le modalit di impiego. La crisi storica del linguaggio annuncia
un superamento possibile verso la poesia dei gesti, verso il grande
gioco dei segni (4).
rifiuto

<

deviazione per la quale, perseguendo la mia realizzazione, non faccio che rendere pi completa la mia perdita?
Quale schermo mi separa da me stesso col pretesto di proteg-

Qual

la

germi? Avanzo verso non so quale incertezza di non cogliermi mai. Tutto avviene come se i miei passi mi precedessero,

come

se pensieri e affetti aderissero ai contorni di

gio mentale che essi


li

si

82

modella.
iscrive

Una
nella

si

immaginano

forza assurda
razionalit

del

di

creare,

un paesag-

che in realt

tanto pi assurda in quanto


mondo e sembra incontestabi-

azione, teoria e

di causa

ed

effetto.

oggi ancora, nes-

dicotomia aberrante tra pensiero e


pratica, reale e immaginario... Il fatto che
la

queste idee sono delle forze di organizzazione. Il mondo della


menzogna un mondo reale, vi si uccide e vi si uccisi, preferibile

non dimenticarlo.

sizione della filosofia,

ha un Dell'ironizzare
filosofi contemporanei
Si

sulla
si

decompocon

ritirano

un sorriso d'intesa dietro la loro mediocrit di pensiero: essi


sanno almeno che il mondo resta una costruzione filosofica, un
grande scarico ideologico. Noi sopravviviamo in un paesaggio
metafisico. La meditazione astratta e alienante che mi allontana
da me stesso terribilmente concreta.
Parte di Dio accordata all'uomo, la Grazia sopravvissuta a Dio
stesso. Si laicizzata.

Abbandonando

sica, restata incrostata

la teologia per la metafiall'uomo individuale come una guida,

una forma di governo interiorizzata. Quando l'iconografia freudiana appende sopra la porta dell'io il mostro del Superio,
soccombe meno alla tentazione di una semplificazione abusiva
che a un rifiuto di indagare pi a fondo sull'origine sociale delle costrizioni. (Ci che Reich ha ben compreso). Se l'oppressione impera, perch gli uomini sono divisi, non solo tra di loro, ma anche in loro. Ci che indebolisce e separa da s unisce
con falsi legami al potere cos rinforzato e scelto come protet-

come padre.
La mediazione

tore,

movente
egli

non

Ma

aggiunge:
c'

dice Hegel l'uguaglianza con se-stesso-semuoversi pu essere anche perdersi. E allorch

il

momento

del

muori e del divieni

da cambiare una sola parola perch

il

senso differisca

83

radicalmente secondo la prospettiva in cui ci


potere totalitario o quella dell'uomo totale.

si

pone, quella del

che serviva
volta

la

prolungare

mano

la

umana non appena era lo strumento


mano (e la pietra umanizza a sua

dell'ominide).

Ma

se dell'utensile

si

appropria

un capo, un padrone, una commissione di planning, un'organizzazione dirigente, esso cambia senso, devia verso altri prolungamenti
gesti di chi lo usa. Ci che vero per l'utensile
i

in cui si

imboscano

frodatori del vissuto, alla

suo prolungamento pervertito, nell'istante stesso in cui il gesto spontaneo aspirato


dal controsenso e dal malinteso. Si dispone allora, per un infimo lasso di tempo, di un panorama che abbraccia contemporaneamente, nella stessa presa di coscienza, le esigenze del volervivere e ci che l'organizzazione sociale si prepara a farne;
il vissuto e il suo recupero da parte delle macchine autoritarie.
Il punto di resistenza l'osservatorio della soggettivit. Per
identiche ragioni, la mia conoscenza del mondo non esiste
in modo valido che nel momento in cui lo trasformo.
frontiera fra

Sfugga la mediazione al mio controllo, e subito la pratica che credo mia mi trascina verso l'estraneo e l'inumano. Engels mostrava giudiziosamente che una pietra, un frammento della natura
estranea all'uomo, diveniva

punto preciso
il

gesto abbozzato e

il

vale per tutte le mediazioni.

Cos come Dio regnava da consigliere delle Grazie, il magnetismo del principe governante si impadronisce del maggior

numero

possibile di

mediazioni.

Il

potere

la

somma

mediazioni alienate e alienanti. La scienza (scientia ancilla theologiae) ha operato la riconversione della menzogna divina in in-

formazione operazionale, in astrazione organizzata, rendendo alla parola il suo senso etimologico di ab-trahere, trarre fuori da.
L'energia spesa dall'individuo per realizzarsi, per prolungarsi

mondo secondo i suoi desideri e i suoi sogni, subito frenata, posta in sospeso, dirottata verso altri binari, recuperata.
La fase normale del compimento cambia di piano, abbandona
nel

vissuto, si perde nella trascendenza.


Senonch, il meccanismo di astrazione non obbedisce puramente e semplicemente al principio autoritario. Per quanto diminuito dall'esser stato defraudato della mediazione, l'uomo entra
nel labirinto del potere con le armi della volont aggressiva di
Teseo. Se accade che vi si perda, per aver prima perduto Arianna, dolce legame che lo unisce alla vita, volont di essere s. Perch solo la relazione incessante della teoria e della prassi vissuil

permette

ta

di sperare nella fine di tutte le dualit, nel

regno della totalit, nella fine del potere dell'uomo sull'uomo.


Non senza resistenza e senza lotta che il senso dell'umano
deviato verso l'inumano. Dove si situa il terreno di scontro?

Sempre

nel

Non

neit.

prolungamento immediato del vissuto, nella spontache io opponga qui alla mediazione astratta una sorta

di spontaneit bruta,

un

istintiva,

che sarebbe riprodurre

livello superiore la scelta imbecille fra la speculazione pu-

ra e l'attivismo
tattica

84

diciamo

delle

pi limitato, il divario fra teoria e pratica. La


adeguata consiste piuttosto nello sferrare l'attacco nel

La mediazione

del potere esercita un ricatto permanente sull'immediato. Certo l'idea che un gesto non possa compiersi nella totalit delle sue implicazioni riflette esattamente la realt
deficitario, di un mondo della non-totalit; ma
tempo, essa rinforza il carattere metafisico dei
fatti, la loro falsificazione ufficiale. Il senso comune ha fatto
proprie delle argomentazioni come I capi sono sempre necessari , Eliminate l'autorit e precipiterete l'umanit nella barbarie e nel caos , e via di seguito. La consuetudine, vero, ha
cos ben mutilato l'uomo che egli crede, mutilandosi, di obbedire alla legge naturale. Forse anche l'oblo della propria perdita che lo incatena meglio alla gogna della sottomissione. Ad
ogni modo entra bene nella mentalit di uno schiavo l'associare il potere alla sola forma di vita possibile, alla sopravvivenza.
Ed entra bene nei disegni del suo padrone incoraggiare tale sendi

un mondo

nello

stesso

timento.
Nella lotta della specie umana per la sopravvivenza, l'organizzazione sociale gerarchica ha segnato innegabilmente una tappa

La coesione di una collettivit attorno al suo capo ha


rappresentato a un dato momento della storia la possibilit di

decisiva.

non la sola. Ma la sopravvivenza era gauna nuova alienazione; ci che la proteggeva la imprigionava, ci che la manteneva in vita le impediva
di crescere. I regimi feudali fanno crudamente risaltare la contraddizione: dei servi, mezzo-uomini e mezzo-bestie, coesistono
vicino a un pugno di privilegiati alcuni dei quali si sforzano
salvezza pi sicura, se
rantita al prezzo di

85

di

accedere individualmente all'esuberanza e alla

potenza di

vivere.

cura poco della sopravvivenza proepidemie, i massacri cancellano


dal migliore dei mondi milioni di uomini senza commuovere

La concezione feudale
priamente detta:

si

le carestie, le

oltremisura generazioni intere di letterati e di fini goditori. Al


contrario, la borghesia trova nella sopravvivenza la materia

prima dei suoi interessi economici. Il bisogno di nutrirsi e di


sussistere materialmente motiva forzatamente il commercio e
l'industria. Tanto che non abusivo vedere nel primato della
economia, questo dogma dello spirito borghese, la fonte stessa
del suo celebre umanismo. Se i borghesi preferiscono l'uomo a
Dio, perch egli produce e consuma, acquista e fornisce. L'universo divino, che al di qua dell'economia, ha tutte le caratteristiche per dispiacere loro quanto il mondo dell'uomo totale, che
ne l'ai di l.
Saziando

la

fame della sopravvivenza, gonfiandola artificialmenconsumo suscita un nuovo appetito di vivere. Dosopravvivenza garantita come il lavoro, le vecchie

te, la societ di

vunque

ha ragione di ammettere che l'aspetto


che caratterizza i poteri parcellari di
tipo borghese o sovietico riassorbito a poco a poco in una
organizzazione imperniata maggiormente sulle mediazioni alienanti. L'irretimento ideologico sostituisce la baionetta. Questa
forma perfezionata di governo evoca discretamente gli ordinatori
della cibernetica. Pianificando e sopprimendo, secondo le pruIn forma schematica,

la

tutele si trasformano in ostacoli.

Non

solo

la

lotta per soprav-

somma

denti direttive della sinistra tecnocratica e specializzata, dei piccoli intermediari (capi spirituali, generali putschisti, stalino-fran-

assolutismo e lo stato del benessere. Ma


la sete dell'immediato si fa insaziabile, pi

l'esistenza dei dirigenti

protegge contro

tutti.

Il

Creazione

non garan-

potere non protegge pi,

si

spontanea dell'inumano per

mezzo dell'umano, esso non pi oggi che l'inumano divieto

di

creare.

poesia selvaggia delle rivoluzioni abolisce le frontiere.


al suo stadio ultimo, deve culminare nell'unione del-

potere astrae gi come ancora si


che esso illumina si ordina seghigliottina. La faccia del
metafisica
del
reale;
ed
condo una
una manna benedetta vedere i fedeli filosofi rifare la firma per rimanere al suo servizio
con un grado di tecnocrate, di sociologo, di specialista per la
l'astratto e del concreto.

86

Il

mondo

pelle.

crosi,

il

male

si

aggira nello spazio sociale

morte degli uomini.

di

sopravvivere che

si

la

il

volto di-

nevrosi prima della ne-

estende

man mano

che

al

sostituiscono delle immagini, delle forme, degli oggetti, che la mediazione alienata tramuta il vissuto in cosa, lo
madreporizza. un uomo o un albero o una pietra ... pro-

vissuto

fetizza

si

Lautramont.
lui, rende omaggio meritato alla Forma,
mezzana del potere, promossa oggi al rango d'ono-

Gombrowicz, proprio
alla vecchia

re delle istanze governanti:


Voi non avete mai saputo apprezzare come si deve, e far comprendere agli altri, quale importanza considerevole abbia la
Forma nella vostra vita. Persino nella psicologia non avete saputo assicurare alla Forma il posto che le compete. Continuiamo ancora a credere che i sentimenti, gli istinti o le idee dettano
la nostra

condotta, allorch consideriamo

un inoffensivo ornamento
Ogni volta che viene differito il compimento totale e immediato di un gesto, il potere si rinforza nella sua funzione di grande mediatore. All'opposto, la poesia spontanea l'anti-mediazione per eccellenza.

la

L'autorit,

scernibile della

Ma

suo

mediazioni, pi

ne reale corrode anzi la sopravvivenza stessa, rende precario ci


che era derisorio. Se la sopravvivenza non muta, scoppier, soffocandoci tutti nella sua pelle troppo stretta.
La protezione dei signori e padroni ha perduto la sua ragion
d'essere da quando la sollecitazione meccanica dei gadgets ha
teoricamente messo fine alla necessit dello schiavo. Ormai, il
terrore sapientemente mantenuto di un'apoteosi termonucleare l'ultima ratio dei dirigenti. Il pacifismo della coesistenza gaquella degli uomini.

il

pi questo aliena le

La forma pura che

tisce pi

Ubu), l'Argo elettronica costruisce

chisti e altri figli di

vivere impedisce di vivere ma, divenuta lotta senza rivendicazio-

rantisce la loro esistenza.

si

di costrizioni

accessorio.

la

Forma

E quando

la

tutt'al

pi

vedova, dietro

funerale del marito, piange con tenerezza, deduciamo ch'ella


piange per la perdita dolorosa. E quando un ingegnere, medico o

al

avvocato, assassina

la

moglie,

figli

o un amico, stimiamo che

stato spinto all'omicidio da istinti sanguinari e violenti.

sia

Quando

87

un politicante qualsiasi si esprime in modo tonto, meschino o ingannevole in un discorso pubblico, diciamo: sciocco perch si
esprime stupidamente. Ma, nella realt, l'affare si presenta cos: l'essere umano non si estrinseca in modo immediato e conforme alla sua natura, ma sempre attraverso una Forma definita, e questa Forma, questa maniera di essere e di reagire non
provengono unicamente da lui stesso ma gli sono imposte dal-

nem

l'esterno.

viduo, dall'essere in quanto soggetto; essa penetra nelle masse

Ed

ecco, questo stesso

uomo pu

manifestarsi

ora con sag-

gezza, ora stupidamente, ora sanguinariamente ora angelicamen-

con maturit o no, secondo la forma che gli si presenta e secondo la pressione del condizionamento [...] Quando vi opporrete coscientemente alla Forma? Quando cesserete di identificarvi a ci che vi definisce? .
te,

diziona. Ci che

armi accresce
cos

mani essa

ai

partigiani di

dirigenti
si

mo

Ma

la

radice dell'uomo l'uo-

stesso .

marinai

di

impadroniscono della

teoria,

nelle

loro

attraverso ci che vi di pi creativo in ciascuno, attraverso la


soggettivit,

attraverso la volont di

realizzazione.

Viceversa,

condizionamento ideologico l'addestramento tecnico all'inumano, al peso delle cose. Esso trasforma gli uomini in oggetti che non hanno altro senso che quello dell'Ordine in cui
si allineano. Esso li raccoglie insieme per isolarli, fa della folla
una moltiplicazione di solitari.
il

della parte di

appena d dimostrazioni ad hominem, ed essa d dimostrazioni


ad hominem non appena diviene radicale. Essere radicale si-

ai

ideologia.

contro l'uomo stesso. La teoria radicale emana dall'indi-

menzogna

verit del linguaggio;

Nella Critica della Filosofia del diritto di Hegel, Marx scrive:


La teoria diviene una forza materiale non appena penetra
nelle masse. La teoria in grado di penetrare nelle masse non

gnifica cogliere le cose alla radice.

si

Makhno. Una

trasforma in ideologia, in un argomento ad homi-

L'ideologia la
4

il
popolo non accresce pi con la forza delle
forza di quelli che lo disarmano. Il leninismo

rivoluzione spiegata a colpi di fucile

la

Kronstadt e

Quando

la

zione del

il

inumano

mondo

del linguaggio;

la

teoria radicale la

loro conflitto, che quello dell'uomo e


che egli secerne, presiede alla trasforma-

in realt

umane come

alla

sua trasmutazione in

Tutto ci che gli uomini fanno e disfanno


passa per la mediazione del linguaggio. Il campo semantico
uno dei principali campi di battaglia in cui si affrontano la vorealt metafisiche.

lont di vivere e lo spirito di sottomissione.

Le parole servono il potere meglio di quanuomini si servono di esse; lo servono pi fedelmente della maggior parte degli uomini, pi scrupolosamente delle altre
mediazioni (spazio, tempo, tecnica...). Il fatto che ogni trascendenza ha origine nel linguaggio, si elabora in un sistema di
Il

conflitto impari.

to gli

Insomma,

la teoria radicale penetra nelle masse perch innanzine l'emanazione. Depositaria di una creativit spontanea, essa ha la missione di assicurarne la forza d'urto. la

tutto

tecnica rivoluzionaria al servizio della

insurrezioni passate e presenti, che

si

poesia. Un'analisi delle

esprima

al di fuori della

volont di riprendere la lotta con pi coerenza e pi efficacia, serve fatalmente il nemico, si schiera nella cultura dominante. Non

pu parlare opportunamente

momenti

segni e di simboli (parole, danza, rito, musica, scultura, costruzione...).

Nel momento

in cui

il

gesto improvvisamente sospeso,

incompiuto, cerca di prolungarsi in una forma che prima o poi


gli permetta di compiersi, di realizzarsi
cos come un gene-

rivoluzionari senza

ratore trasforma la sua energia meccanica in energia elettrica

da vivere a breve scadenza. Semplice criterio che segna-

pensatori erranti e scampanellanti della sinistra planetaria.


Quelli che sanno por termine a una rivoluzione si trovano sem-

convogliata a chilometri di distanza fino a un albero motore dove


si riconverte in energia meccanica,
il linguaggio si impadronisce del vissuto, lo imprigiona, lo svuota della sua sostanza, lo

pre in prima

astrae.

si

offrirli
la

dei

fila

per spiegarla a quelli che l'hanno

fatta.

Essi

dispongono di ragioni altrettanto eccellenti per spiegarla che


per terminarla; il meno che si possa dire. Quando la teoria
sfugge agli artefici di una rivoluzione, essa finisce per ergersi
contro di loro.

88

Non

penetra pi in loro,

ma

li

domina

li

con-

le

per l'uso, per condannare


non-senso, ci che non entra nei loro sche-

categorie sono pronte

all'incomprensione,

al

mi, per chiamare all'esistenza-nel-potere ci che giace nel nulla,


ci che non ha ancora posto nel seno dell'Ordine. La ripetizione
dei segni riconosciuti fonda l'ideologia.

89

E nondimeno,

gli

uomini

si

servono anche di parole e

di segni

per tentare di portare a compimento i loro gesti interrotti. Ed


appunto perch lo fanno che esiste un linguaggio poetico; un
linguaggio del vissuto che, per me, si confonde con la teoria radicale, con la teoria che penetra nelle masse, che diviene forza
materiale. Anche recuperata e diretta contro il suo scopo iniziale, la
tutti

poesia riesce prima o poi a compiersi.

paesi... ,

che ha fatto

Il Proletari di

lo Stato staliniano, realizzer

un

giorno la societ senza classi. Nessun segno poetico mai accaparrato definitivamente dall'ideologia.
linguaggio che devia dalla loro realizzazione

Il

umani per

gesti radicali,

entra nell'antipoesia, definisce


funzione linguistica del potere, la sua scienza informazionale.

creativi,
la

eccellenza,

Questa informazione il modello della falsa comunicazione, della


comunicazione dell'inautentico, del non-vissuto. Un principio mi
sembra ben assodato: da che un linguaggio cessa di obbedire
alla

volont di realizzazione, esso

non comunica pi che

falsifica

la

comunicazione;
si chiama

l'abusiva promessa di verit che

menzogna. Ma questa menzogna la verit di ci


ge, mi corrompe, mi sottomette. I segni sono cos
fuga da cui divergono le prospettive antagoniste che

che mi

il

mondo

distrug-

punti di

si

dividono

e lo costruiscono: la prospettiva del potere e la prospet-

Ogni parola, ogni idea, ogni simbolo possiedono una schedatura da agente doppio giochista. Alcuni, come la parola patria o l'uniforme di gendarme, servono, il pi
delle volte, l'autorit; ma non ci si lasci trarre in inganno, l'urto delle ideologie rivali o la loro semplice usura possono fare
un buon anarchico del peggiore segno mercenario (penso qui al
bel titolo scelto da Bellegarigue per la sua pubblicazione: L'anartiva del voler-vivere.

chia, giornale dell'Ordine).

affrontano

fatti

mondo

metafisici e la realt dei fatti; voglio dire:

modo

fatti clti in

statico in

un sistema

nel loro divenire, nella prassi che

fatti clti

li

tra-

sforma.

Non

rovescer

si

il

potere

come

si

rovescia

un governo.

Il

fronte

unito contro l'autorit copre l'estensione della vita quotidiana e

impegna l'immensa maggioranza degli uomini. Saper vivere


saper non arretrare di un pollice nella propria lotta contro la
rinuncia.

Che nessuno

sottovaluti l'abilit del potere a ingozzare

suoi schiavi di parole fino a farne gli schiavi delle sue parole.

Di quali armi ciascuno dispone per


ne possono citare tre:

assicurare la sua libert? Se

L'informazione corretta nel senso della poesia: decifrando le


traducendo i termini ufficiali ( societ diviene, nella
prospettiva opposta al potere, racket o luogo del potere
gerarchico), eventualmente con glossario o enciclopedia (Diderot ne aveva perfettamente compreso l'importanza; i situa1.

notizie,

zionisti anche).
2. Il dialogo aperto,

linguaggio della dialettica;

la

chiacchierata

ed ogni forma di discussione non spettacolare.


3. Ci che Jacob Boehme chiama il linguaggio sensuale
(sensualische Sprache) perch uno specchio limpido dei
nostri sensi . E l'autore della Via verso Dio precisa: Nel linguaggio sensuale tutti gli spiriti conversano tra loro, non hanno bisogno di nessun linguaggio, perch esso il linguaggio della natura . Se ci si rapporta a ci che ho chiamato la ricreazione della natura, il linguaggio di cui parla Boehme appare netta-

mente come

il

linguaggio della spontaneit, del fare

poesia individuale e collettiva;

il

della

linguaggio imperniato sull'as-

se del progetto di realizzazione, che

di interpretazione del

conduce

il

vissuto fuori

che quello delle caste


Per il sistema semiologico dominante
dominanti
non ci sono che dei segni mercenari, e il re, dice
Humpty Dumpty, paga doppio quelli che fa lavorare di pi.
Ma in fondo, non c' mercenario che un giorno non sia lieto di
uccidere il re. Condannati come siamo alla menzogna, bisogna
imparare a farvi scivolare una parte di verit corrosiva. L'agitatore non agisce altrimenti; egli d alle sue parole e ai suoi segni un peso di realt vissuta che trascina tutti gli altri nella

dalle caverne della storia . A ci si riallaccia anche quello


che Paul Brousse e Ravachol intendevano per propaganda con

loro scia. Egli storna {dtourne).

no

In senso generale, la lotta per il linguaggio la lotta per la


bert di vivere. Per il rovesciamento di prospettiva. In essa

90

li-

si

fatti .

Esiste

una comunicazione

amanti.

silenziosa.

Essa ben conosciuta da-

questo stadio, sembra, il linguaggio perde la sua


importanza di mediazione essenziale, il pensiero cessa di distrarre (nel senso di allontanare da s), le parole e i segni so-

gli

dati in surplus, o come un lusso, un'esuberanza. Si pensi a


quelle smancerie, a quel barocco di gridi e di carezze cos sor-

prendentemente

ridicoli

per chi non partecipa all'ebbrezza de-

91

gli

amanti.

Ma

ugualmente

alla

rinvia la risposta di Lhautier, a cui

comunicazione diretta che


il

giudice

domandava

quali

compagni anarchici egli conoscesse a Parigi: gli anarchici


Per
non hanno bisogno di conoscersi per pensare la stessa cosa .
sapranno elevarsi alla pi alta coerenza teoi gruppi radicali che
talvolta questo privilegio
rica e vissuta, le parole raggiungono
e della
di giocare e di fare l'amore. Identit dell'erotico

linguaggio dell'uomo totale sar il linguaggio totale; forse


fine del vecchio linguaggio delle parole. Inventare questo linguaggio ricostruire l'uomo anche nel suo inconscio. Nel conII

la

nubio infranto dei pensieri, delle parole, dei gesti, la totalit


cerca attraverso la non-totalit. Bisogner parlare ancora fino
al momento in cui
fatti permetteranno di tacere.
si

comu-

nicazione.

Apro qui una

la stona si
superdivenuto
problema del linguaggio

parentesi. Si spesso rilevato che

faceva a rovescio; il
volta di pi. Una corfluo, del linguaggio-gioco, lo attesta una
pensiero, prendendosi gioco
rente barocca percorre la storia del
turbare
parole e dei segni con l'intenzione sovversiva di

delle
la serie di attenl'ordine semantico e l'Ordine in generale. Ora
composizioni maccheronitati contro il linguaggio, che va dalle

per le orde
che del Medioevo a Jiean-Pierre Brisset passando
La
dadaista.
iconoclaste, prende la sua vera luce dall'esplosione
corriparole
alle
volont di dar battaglia ai segni, al pensiero,
crisi della cosponde per la prima volta nel 1916 a una vera

spesso intramunicazione. La liquidazione del linguaggio, cos


storicamente.
realizzarsi
presa speculativamente tentava di
trascendenza del
Finch un'epoca serbava tutta la sua fede nella
il dubbio
trascendenza,
linguaggio e in Dio, il signore di ogni

terrorista. Quando
nutrito "circa i segni faceva parte dell'azione
tessuto unitario di
il
spezzato
la crisi dei rapporti umani ebbe
assunse il
linguaggio
il
comunicazione mitica, l'attentato contro

carattere di

una rivoluzione. Tanto che

si

quasi tentati di pre-

del linguagsumere, alla maniera di Hegel, che la decomposizione


coscienza
alla
rivelarsi
per
gio abbia scelto il movimento Dada
giocare
di
volont
stessa
degli uomini. Nel regime unitario, la
dalla
tradita
modo
qualche
in
segni rimasta senza eco,
con
i

Denunciando la comunicazione falsificata, Dada avviava


della poesia.
stadio di superamento del linguaggio, la ricerca

storia.

mito e il linguaggio dello spettacolo si arrenlinguaggio dei fatti.


il
realt che li sottende:

Il linguaggio del

dono "oggi alla


Questo linguaggio, portatore

della critica di

rutti

modi

di

Poveri sotto-dadaisti!
espressione, porta in s la propria
necessario implisuperamento
Per non aver capito niente del
nostri sono diai
che
spappagallare
cato da Dada, continuano a
fornita nello
ben
mangiatoia
loghi di sordi. Cos hanno la loro
culturale.
spettacolo della decomposizione
critica.

92

93

La realizzazione impossibile
o potere
il

come somma

di

seduzioni

La costrizione stronca gli uomini, la mediazione


inganna e
perde, la
seduzione del potere rende loro amabile la miseria. Essi rinunciano a ci
che hanno di pi ricco: 1. Per una causa che
mutila (XII); 2. Per una
unit fittizia che
smembra (XIII); 3. Per una apparenza che reifica (XIV);
4. Per dei ruoli che
spogliano del vissuto autentico (XV); 5. Per entrare
in un tempo che fluisce con loro stessi (XVI).
li

li

li

li

li

li

95

XII.

Il

sacrificio

Esiste un

riformismo del sacrificio che soltanto un sacrificio al riforL'automutilazione umanista e l'autodistruzione fascista privano
perfino della scelta della morte. Tutte le cause sono ugualmente disumane. La volont di vivere si afferma contro l'epidemia masochista dovunque appaiono dei pretesti di rivolta; sotto apparenti rivendicazioni
parcellari, essa prepara la rivoluzione senza nome, la rivoluzione della
vita quotidiana (1). Il rifiuto del sacrificio il rifiuto della contropartita;

mismo.

l'individuo

non

serbo per
presente (2).
in

il

scambia. Tre ripieghi strategici sono gi da ora tenuti


sacrificio volontario; l'arte, i grandi sentimenti umani, il

si

Dove

per stroncare e addomesticare l'uomo falliscono la forza


menzogna, ci si adopera la seduzione. Che cos' la seduzione
emanata dal potere? La costrizione interiorizzata e che si drappeggia nella buona coscienza della menzogna; il masochismo
dell'onest'uomo. Si ben dovuto chiamare dono di s ci che
non era altro che castrazione, dipingere con i colori della libert
la scelta di pi servit. Il sentimento del dovere compiuto
e

la

ciascuno l'onorevole torturatore di se stesso.


Io ho mostrato in Banalit di base ( Internationale situationniste , n. 7 e 8) come la dialettica del signore e dello schiavo implicava che il sacrificio reale dello schiavo fosse inglobato nel
fa di

sacrificio mitico del signore

questo sacrificando spiritualmensuo potere reale all'interesse generale, quello sacrificando


materialmente la sua vita reale a un potere al quale egli non
partecipa che apparentemente. La trama di apparenza generalizte

il

97

zata o,
esige

il

come si vuole, la menzogna essenziale che inizialmente


movimento di appropriazione privata e privante (appro-

priazione delle cose tramite l'appropriazione degli esseri) appartiene indissolubilmente alla dialettica del sacrificio e fonda
cos la famosa separazione. L'errore dei filosofi fu di costruire
un'ontologia e un'idea di uomo eterno di ci che era solo un

accidente sociale, una necessit contingente. La storia si sforza


di liquidare l'appropriazione privata da quando questa ha cessato di corrispondere alle condizioni che l'hanno fatta nascere,

ma

l'errore, preservato metafisicamente,

padroni, all'*

continua a fruttare

ai

del sacrificio

si

confondono con quelle del mi-

pensiero borghese ne rivela la materialit, lo desacralizatomizza; senza tuttavia liquidarlo, perch questo significherebbe per la borghesia cessare di sfruttare, vale a dire cessare di esistere. Lo spettacolo parcellare non che una fase nel
processo di decomposizione del mito; una decomposizione che
to.

Il

za, lo

la dittatura del consumabile. Allo stesso modo, il


vecchio sacrificio-dono legato alle forze cosmiche perviene definitivamente alla propria rovina in un sacrificio-scambio calcolato sulla tariffa della Previdenza Sociale e delle leggi democratiche. Del resto il sacrificio fanatizza sempre meno, come sedu-

accelera oggi

ce sempre

meno

il

pietoso

show

delle ideologie.

Non

si

rimpiaz-

grande fregola della salvezza eterna con delle piccole masturbazioni private. Non si compensa la speranza insensata dell'ai di l con un calcolo di promozione. Eroi della
patria, eroi del lavoro, eroi del frigorifero e del pensiero a rate...

za

impunemente

la

gloria dei soprammobili in pezzi.


Ci non toghe. La fine prossima di un male non mi consoler mai
di doverlo subire nell'immediato. La virt del sacrificio deburocrati ecumecantata ovunque. Ai preti rossi si uniscono
denti,
non
pi il coltello,
nici. Vodka e lacrima-Christi. Tra
miei! Per
gioia,
fratelli
Sacrificatevi
nella
ma la bava del Cristo!

La

Causa, per l'Ordine, per la Rivoluzione, per il Partito, per


l'Unit, per lo stracotto di manzo!
Si
I vecchi socialisti avevano avuto questo detto celebre:
loro
per
il
capitale
.
I
si
muore
morire
per
la
patria,
crede di
eredi vengono ora fustigati con formule analoghe: Si crede
di lottare per il proletariato, si muore per i suoi dirigenti , si
crede di costruire per l'avvenire, si entra insieme all'acciaio
la

98

manifesti, a manifestare, a strapazzare il presidente dell'assemblea regionale. Militano. Bisogna pur agire, dal momento che

pensano per loro. Il cassetto del sacrificio senza fondo.


delle Cause quella in cui ci si perde anima e cordella morte non sono che le leggi della volont di vivere negate. Prevale o la parte di morte o la parte di vita; non
gli altri

La migliore
po. Le leggi

non c' compromesso possibile al livello della


coscienza. Bisogna difendere tutto dell'uno o tutto dell'altro. I
frenetici dell'Ordine assoluto
Vandeani, Nazisti, Carristi
c' equilibrio,

eterna minoranza dominante.

Le disavventure

in un piano quinquennale . E dopo aver sparato questi slogans,


che cosa fanno i giovani turchi della sinistra in rivolta? Entrano
al servizio di una Causa; la migliore delle Cause. Il loro tempo di creativit lo passano a distribuire volantini, ad attaccare

hanno saputo provare con

bella coerenza di essere del partito

della morte.

Almeno

sbavature.

riformisti della

del Vva la muerte! netta, senza


morte a piccole dosi
i socialisti
della noia
non hanno neanche l'onore assurdo di un'estetica
della distruzione totale. Sanno solo moderare la passione di
vivere, inaridirla al punto che, ritorcendosi contro se stessa, essa
I

la linea

diviene passione di distruggere e di distruggersi. Avversari del


campo di sterminio, essi lo sono in nome della misura: in nome
del potere misurato, in nome della morte misurata.
I fautori del sacrificio assoluto allo Stato, alla Causa, al Fhrer,
questi grandi dispregiatori della vita, hanno in comune, con colo-

oppongono la loro rabbia di vivere alle diverse morali


e tecniche della rinuncia, un senso antagonista ma ugualmente
ro che

acuto della festa. Sembra infatti che

mente una

festa che, torturata da

la vita sia cos

spontanea-

un mostruoso ascetismo,

essa

mette nel concludersi di colpo tutto lo splendore di cui era


stata defraudata. La festa che conoscono nel momento di morire le legioni ascetiche,

lotta a oltranza

una

mercenari,

fanatici,

poliziotti della

macabra, congelata come davanti all'eternit di un flash fotografico, estetizzata. I para di


cui parla
Bigeard entrano nella morte attraverso l'estetica, come statue,
festa

madreporizzati, coscienti forse della loro ultima isteria. L'estetica


precisamente la festa sclerotizzata, privata di movimento, separata dalla vita

come una testa di Jivaro; la festa della morte.


parte di estetica, la parte di posa, corrisponde del resto alla
parte di morte secreta dalla vita quotidiana. Ogni apocalisse
bella di una bellezza morta. Oh canzone delle Guardie svizLa

zere, che Louis-Ferdinand Celine ci fece amare.

99

La

fine della Comune non un'apocalisse. Dai nazisti che sognavano di trascinare il mondo nella loro caduta, ai comunardi
che davano Parigi alle fiamme, c' la stessa distanza che intercorre fra la morte totale brutalmente affermata e la vita totale

suo peso morto dappertutto. Poich non facile essere s, si abdica allegramente; al primo pretesto che capita, l'amore dei figli,
della lettura, dei carciofi. Il desiderio del rimedio si eclissa die-

brutalmente negata. I primi si limitano a scatenare il processo


di annientamento logico messo in azione dagli umanisti che
insegnano la sottomissione e la rinuncia. I secondi sanno che una
vita costruita appassionatamente non pu pi tornare indietro;
che c' pi piacere a distruggerla tutta intera che a vederla mu-

Ciononostante, il riflesso di libert sa, anch'esso, aprirsi un


varco attraverso i pretesti. Nello sciopero per l'aumento dei salari, nella sommossa, non forse lo spirito della festa che si
desta e prende consistenza? Nel momento in cui io scrivo, mi-

che vai meglio sparire in un fuoco di gioia viva piuttosto


che cedere su tutta la linea cedendo di un pollice. Sbarazzato
della sua enfasi, il grido lanciato abusivamente dalla stalinista
Ibarruri: Piuttosto morire in piedi che vivere in ginocchio ,
mi sembra decidere sovranamente per un certo modo di suicidarsi, per un modo felice di prendere congedo. Ci che fu valido

bediscono

tilata;

per

la

Comune

Contro

il

le altre.

un individuo.
stanchezza, contro una rinuncia che corona

lo resta per

suicidio di

Un

zone, alla

ultimo scoppio
Ravachol.

di riso, alla

Cravan. Un'ultima can-

vita individuale celebra la sua

unione con

la

societ rigenerata. L'appello al sacrificio vi suona come una campana a morto. Quando Valls scrive: Se la vita dei rassegnati

non dura pi di quella dei

ribelli,

nome

al

di un'idea , egli resta

litante

non

tanto vale essere ribelle in

di qua del suo proposito.

Un

mi-

mai rivoluzionario che contro le idee che accetta di

Comune

dapprima il rauna lunga domenica le


eterne settimane del passato. L'ideologia la pietra sulla tomba
dell'insorto. Vuole impedirgli di resuscitare.
Quando l'insorto comincia a credere di lottare per un bene suservire. Il Valls

gazzo, poi

il

combattente per

la

baccelliere che recupera in

il principio autoritario cessa di vacillare. L'umanit non


ha mai mancato di ragioni per far rinunciare all'umano. A tal
punto che esiste in alcuni un vero riflesso di sottomissione, una
paura irragionevole della libert, un masochismo onnipresente
nella vita quotidiana. Con quale amara felicit si abbandona un
desiderio, una passione, la parte essenziale di s. Con quale passivit, quale inerzia si accetta di vivere per qualche cosa, di
agire per qualche cosa, dove la parola cosa prevale con il

periore,

100

gliaia di lavoratori incrociano le braccia

o prendono

le

armi, ob-

consegne o a un principio, e non in fondo


nient'altro che cambiare l'impiego della loro vita ci che essi perseguono appassionatamente. Trasformare il mondo e reinventare
la vita
li.

a delle

la parola d'ordine effettiva dei

La rivendicazione che nessun

essa a fondare la creazione poetica.

giorni contro

movimenti insurrezionaappunto

teorico crea perch

La rivoluzione si fa tutti i
una rivoluzione senza

rivoluzionari specializzati,

nome, come tutto ci che emana dal vissuto, preparando,

nella

clandestinit quotidiana dei _gesti e dei sogni, la sua coerenza


esplosiva.

La rivoluzione cessa dall'istante in cui bisogna sacrificarsi per


essa. Perdersi e feticizzarla. I momenti rivoluzionari sono le
feste in cui la

tro la generalit astratta del male.

Nessun problema vale per me quello che pone ad ogni istante


della giornata la difficolt di inventare una passione, di compiere un desiderio, di costruire un sogno come se ne costruiscono
nel mio spirito, la notte. I miei gesti incompiuti mi assillano,
e non l'avvenire della razza umana, n lo stato del mondo nell'anno 2000, n il futuro condizionale, n i procioni lavatori dell'astratto. Se io scrivo, non , come si dice, per gli altri , n
per esorcizzarmi con loro fantasmi! Io annodo le parole una ad
una per uscire dal pozzo dell'isolamento, da dove bisogner bene che gli altri mi tirino fuori. Io scrivo per impazienza e con
impazienza. Per vivere senza tempo morto. Degli altri non voglio
sapere che quanto prima di tutto mi concerne. Bisogna che essi
si salvino da me come io mi salvo da loro. Il nostro progetto
comune. escluso che il progetto dell'uomo totale possa mai
fondarsi su una riduzione dell'individuo. Non c' castrazione
pi o meno valida. La violenza apolitica delle giovani generai

zioni,

il

loro disprezzo per

dell'arte, dell'ideologia, lo

reparti a prezzo unico della cultura,

confermano nei

fatti: la realizzazione
individuale sar opera del ciascuno per s compreso collettivamente. E in modo radicale.
questo stadio della scrittura,

dove una volta


trovi

il

si

cercava la spiegazione, io voglio ormai che

si

regolamento di conti.

101

Il rifiuto del sacrificio il rifiuto della contropartita. Non c'


niente nell'universo delle cose monetatali o no che possa servire da equivalente all'essere umano. L'individuo irriducibile;

cambia, ma non si scambia. Un semplice colpo d'occhio sui


movimenti di riforma sociale basta a convincerne: essi infatti non
hanno mai rivendicato se non un risanamento dello scambio e del
sacrificio, mettendo il loro punto d'onore a umanizzare l'inumano e a renderlo seducente. Ogni volta che lo schiavo rende sop-

egli

portabile la sua schiavit, egli vola in soccorso del suo padrone.


pi i rapporti sordidi della reificazioil socialismo:

Via verso

ne incatenano gli uomini, pi si inasprisce la tentazione umanitaria di mutilare egualitariamente. Allorch l'incessante degradazione della virt di abnegazione e di dedizione spinge al rifiuto
radicale, compaiono oggi dei sociologi, questi poliziotti della
societ

moderna, per cercare un riparo nell'esaltazione di una

forma pi

sottile di sacrificio:

Le grandi

religioni

l'arte.

la

la

miserabile

valle di lacrime sboc-

sua concezione
cava
conferire
la gloil
privilegio
di
assume
meglio
di
Dio
borghese,
regimi
unitari
(la
All'arte-nella-vita-e-in-Dio
dei
eterna.
ria
statuaria egiziana, l'arte negra...) subentra un'arte complemensulla vita eterna in

Dio. L'arte, secondo

la

che supplisce all'assenza di Dio (IV secolo greco, Orazio, Ronsard, Malherbe, i Romantici...). Gli edificatori di cattedrali si curavano quanto Sade, cio molto poco, di
tare alla vita, un'arte

si assicuravano la salvezza in Dio conon la conservazione nei musei della stoLavoravano per uno stato supremo dell'essere, e non per

passare alla posterit. Essi

me Sade
ria.

in se stesso, e

una durata di anni e di secoli ammirativi.


La storia il paradiso terrestre della spiritualit borghese. Vi
si accede non per mezzo della merce, ma per il tramite di un'apparente gratuit, tramite

il

sacrificio dell'opera d'arte,

tramite

ci che sfugge alla necessit

immediata

opera

filantropo, opera di eroismo per

di

beneficenza per

il

di accrescere

il

capitale:
il

opera di vittoria per il militare, opera letteraria o


il poeta o lo scienziato... Ma l'espressione fare
opera d'arte essa stessa ambivalente. Essa comprende l'esperienza vissuta dell'artista e l'abbandono di questa esperienza
patriota,

scientifica per

forma

este-

momento

della

vissuta per un'astrazione dalla sostanza creatrice: la


tica.

102

Cos

del suo

nome,

al

In verit, eccetto che nell'accademismo, l'artista non soccombe


integralmente al recupero estetico. Sacrificando il vissuto immediato per la bella apparenza, l'artista, e chiunque cerca di vivere artista, obbedisce anche al desiderio di estendere la sua
parte di sogni nel mondo oggettivo degli altri uomini. In questo senso egli assegna alla cosa creata la missione di portare a
compimento la sua realizzazione individuale nella collettivit.
La creativit per essenza rivoluzionaria.

La funzione

dello spettacolo ideologico, artistico, culturale, con-

trasformare

siste nel

lupi della spontaneit in pastori del sa-

pere e della bellezza. Di

testi

d'agitazione sono lastricate le an-

i musei; la storia li conserva cos


perfettamente nel brodo della loro durata che si dimentica di
osservarli e di intenderli. Ed qui che la societ di consumo agi-

tologie, di appelli insurrezionali

avevano saputo trasformare

vita terrestre in un'attesa voluttuosa;

al ricordo imperituro
suo ingresso nella gloria funebre dei musei. Ma
non proprio la volont di fare opera durevole che gli impedisce di creare il momento immortale della vita?

creazione, alla durata di ci che egli crea,

l'artista sacrifica l'intensit vissuta,

il

sce a

un

tratto

come un

dissolvente salutare. L'arte

non

erige

oggi che delle cattedrali di plastica. Nella dittatura del consumabile, non c' pi estetica che non scompaia prima di aver
conosciuto le sue opere pi importanti. L'immaturo la legge

L'imperfezione di un'automobile ci che


suo rinnovamento rapido. La condizione per una subitanea esplosione estetica dipende solo dal rilancio momentaneo che un'opera introduce nello spettacolo della decomposizione artistica. Bernard Buffet, Georges Mathieu, Alain RobbeGrillet, Pop Art e Y-Y si acquistano ad occhi chiusi ai grandi magazzini Printemps. Puntare sulla perennit di un'opera
sarebbe tanto impensabile quanto farlo sui valori eterni della
Standard Oil.

del consumabile.

permette

il

Quando sociologi pi evoluti hanno finito per comprendere come l'oggetto d'arte divenisse un valore mercantile, per quale
i

famosa creativit dell'artista si piegava a delle


apparve loro che bisognava ritornare alla
fonte dell'arte, alla vita quotidiana, non per cambiarla, perch
non questa la loro mansione, ma per farne la materia stessa
di un'estetica nuova che, refrattaria all'impacchettamento, sfuggirebbe perci al meccanismo della compravendita. Come se
non esistesse un modo di consumare sul posto! Si conosce il risultato: socio-drammi e happenings, pretendendo di organizzavia obliqua la

norme

di rendimento,

lo^

re una partecipazione immediata degli spettatori,

revole scomparsa di certi rapporti

pano

re, l'ospitalit.

non partecidi fatto che all'estetica del nulla. Sulla frequenza dello spettacolo, solo il vuoto della vita quotidiana esprimibile. In fatto
di consumabile, che cosa c' di meglio dell'estetica del vuoto?

Man mano

che

accelera, la

si

decomposizione dei valori non

diviene forse la sola forma di distrazione possibile? La beffa consiste nel trasformare gli spettatori del vuoto culturale e ideologico nei suoi organizzatori; nel riempire l'inanit dello spettacocon la partecipazione obbligatoria dello spettatore, dell'agente

lo

passivo per eccellenza. L'happening e i suoi derivati hanno qualche probabilit di giungere a fornire alla societ di schiavi senza
padroni, che i cibernetici ci preparano, lo spettacolo senza spettatori che essa richiede. Per gli artisti, nel senso stretto del termine, la via del recupero assoluto tutta tracciata. Essi entreranno con i Lapassade e consorti nella grande corporazione degli
specialisti. Il potere sapr ricompensarli di tanto disporre del
loro talento per dipingere con nuovi e seducenti colori il vecchio condizionamento alla passivit.
Vista nella prospettiva del potere, la vita quotidiana non che
un tessuto di rinunce e di mediocrit. Essa veramente il vuoto.
Un'estetica della vita quotidiana farebbe di ciascuno l'artista organizzatore di questo vuoto. L'ultimo soprassalto dell'arte ufficiale si sforzer ora di modellare in forma terapeutica ci che
con una semplificazione sospetta Freud aveva chiamato l' istinto di

morte

. vale a dire la sottomissione gioiosa al potere. Dovolont di vivere non emana spontaneamente dalla
poesia individuale, si estende l'ombra del ranocchio crocifisso
di Nazareth. Salvare l'artista che vive in ogni essere umano non
potr farsi regredendo verso delle forme artistiche dominate

vunque

la

dallo spirito di sacrificio. Tutto da riprendere alla base.

umane

almeno, avevano compreso che il solo suun'opera che


nessuna ideologia recupera nella coerenza della sua menzogna.
noto a quale disarmo li ha docilmente condotti la loro
compiacenza verso lo spettacolo culturale. La decomposizione
contemporanea in materia d'arte e di pensiero offre, vero,
minori rischi di recupero estetico che nel corso degli anni 1930.
La congiuntura attuale non pu che rafforzare l'agitazione situaI surrealisti, certuni

dell'arte si trovava nel vissuto:

zionista.
Si

molto discusso

104

appunto dopo

surrealisti

sulla deplo-

la

c'

non

nel passato

vitaminizzare

da
fa

nozione di

idillici

sbagliarsi:

la

che obbedire
sacrificio,

come

l'amicizia, l'amonostalgia di virt pi

alla necessit

un po' troppo

futura di

contestata.

Ormai non pu pi

esserci n amicizia, n amore, n ospitalit,


n solidariet, n abnegazione. Pena il rinforzare la seduzione
dell'inumano. Brecht lo esprime alla perfezione nell'aneddoto
seguente: come esempio del nuovo modo di rendere un servizio
a degli amici, il sig. K., per il pi gran diletto dei suoi ascoltatori,
raccontava la storia seguente. Tre giovani giunsero presso un vecchio arabo e gli dissero: Nostro padre morto. Ci ha lasciato
diciassette cammelli e nel suo testamento ordina che al maggiore ne vada la met, al secondogenito un terzo e al pi giovane
un nono. Noi non riusciamo a metterci d'accordo sulla spartizione. A te prendere la decisione . L'arabo riflett e disse:
Constato che, per poter fare la spartizione vi manca un cammello. Io ho il mio, non ho che quello, ma a vostra disposi-

zione. Prendetelo, fate la spartizione e non riportatemi se non


quello che rester . Essi lo ringraziarono per questo servizio

da amico, presero il cammello e si divisero le diciotto bestie:


il
maggiore ne ricevette la met, quindi nove, il secondogenito
un terzo, quindi sei, e il pi giovane un nono, quindi due. Con
loro sorpresa quando ebbero messo da parte
loro cammelli,
si accorsero che ne restava uno. Lo resero allora al loro vecchio
amico, rinnovando ringraziamenti. Il sig. K. diceva che questo
modo di rendere un servizio di amicizia era buono, perch non
domandava sacrifici a nessuno. L'esempio pu essere esteso all'insieme della vita quotidiana con la forza di un principio
i

indiscutibile.

Non

si

tratta di scegliere l'arte del sacrificio contro

il

sacrificio

ma ben

piuttosto la fine del sacrificio come arte. Lo


sviluppo di un saper vivere, di una costruzione di situazioni vissute dappertutto presente, dappertutto snaturato dalle falsificadell'arte,

peramento valido

Non

zioni dell'umano.

sacrificio del presente sar forse l'ultimo stadio di un rito


che ha mutilato l'uomo dalle sue origini. Ogni minuto si sbriciola in frammenti di passato e di futuro. Mai, fuorch nel piacere,
noi ci diamo totalmente a ci che facciamo. Ci che ci accingiamo a fare e ci che abbiamo fatto costruisce il presente su uno
sfondo di eterna spiacevolezza. Nella storia collettiva come nella
Il

105

il culto del passato e il culto del futuro sono


ugualmente reazionari. Tutto ci che deve essere costruito si
costruisce nel presente. Una credenza popolare vuole che un
annegato riveda nel momento di morire il film di tutta la sua

storia individuale,

La separazione

XIII.

Io tengo per certo che esistano sprazzi intensi in cui la


condensa e si rifa. Avvenire, passato, docili pedine della
storia, stanno solo a coprire il sacrificio del presente. Non barattare niente, n per una cosa, n per il passato, n per il futuro. Vivere intensamente, per s, nel piacere senza fine e nella
coscienza che quanto vale radicalmente per s vale per tutti. E
sopra ogni cosa questa legge: Agisci come se non dovesse mai
esserci futuro .
vita.

vita

si

Base dell'organizzazione sociale, l'appropriazione privata tiene gli uomini separati da s e dagli altri. Dei paradisi unitari artificiali si sforzano
di dissimulare la separazione recuperando con pi o meno fortuna
sogni di unit prematuramente infranti. Invano. Dal piacere di creare al
piacere di distruggere, non c' che un'oscillazione che distrugge
i

il

potere.

Gli uomini vivono separati gli uni dagli altri, separati da ci


che essi sono negli altri, separati da loro stessi. La storia degli
uomini la storia di una separazione fondamentale che determina e condiziona tutte le altre: la distinzione sociale in padroni e schiavi. Attraverso la storia, gli uomini si sforzano di ricongiungersi a se stessi e di raggiungere l'unit. La lotta di
classe

non

l'uomo

Come

la classe

negare

pu

che una fase,

ma una

fase decisiva, della lotta per

totale.

la

fare a

lotta

dominante ha

le

di classe, cos

meno

di confondersi

mondo per
separazione non
storia della sua dissimu-

migliori ragioni del


la storia della

con la
occultamento procede non tanto da una volont deliberata quanto da una lunga lotta incerta in cui il desiderio di unit si tramuta il pi delle volte nel suo contrario.
Ci che non sopprime radicalmente la separazione la rinforza. Con
il suo avvento al potere, la borghesia
getta una luce pi viva
su ci che divide gli uomini cos essenzialmente, fa prendere
lazione.

Ma

un

tale

coscienza del carattere sociale e della materialit della separazione.

Che

106

cos'

Dio?

Il

garante e

la

quintessenza del mito in cui

si

107

dominio dell'uomo sull'uomo. La disgustosa invenzione non ha altra scusa. Via via che il mito, decomponendosi,
passa allo stadio di spettacolo, il Grande Oggetto Esteriore, come
giustifica

il

sgretola al vento dell'atomizzazione sociale,


ad
uso intimo, sorta di intonaco per malatdegenera in un Dio
tie vergognose.

dice Lautramont,

si

All'apice della crisi aperta dalla fine della filosofia e del mondo
antichi, il genio del cristianesimo subordiner la rifusione di

un nuovo sistema mitico a un principio fondamentale:


tarismo. Che cosa significa il dogma delle tre persone

il

in

trini-

Dio,

Per l'anima, l'uomo appartiene

Dio, per

corpo

al

capo tem-

porale, per lo spirito a se stesso; la sua salvezza nell'anima, la


sua libert nello spirito, la vita terrena nel corpo. L'anima av-

che senza di essa non sono niente.


Non si tratta, a osservare pi da vicino, dell'unione del signore
e dello schiavo nel principio dell'uomo considerato come creatura divina? Lo schiavo il corpo, la forza-lavoro di cui il siviluppa

gnore

si

corpo,

gli

schiavo

corpo e lo

il

si

concede
sacrifica

spirito,

principe lo spirito che, governando il


una particella della sua essenza superiore. Lo

appropria;

il

dunque tramite

corpo

il

gnore, mentre

il

suoi schiavi

re al servizio del popolo,

(il

signore

alla

potenza del

spirito alla

si sacrifica in

de Gaulle

si-

comunit dei
al

servizio del-

Francia, la lavanda dei piedi nella Chiesa...). Il primo offre la


sua vita terrena e riceve in cambio la coscienza di essere libero,
vale a dire lo spirito del signore in lui disceso. La coscienza mistificata la coscienza del mito. Il secondo offre idealmente il
suo potere di signore e padrone all'insieme di coloro che dirige;
annegando l'alienazione dei corpi nell'alienazione pi sottile
dello spirito, egli economizza sulla dose di violenza necessaria
la

a mantenere l'asservimento. Dalla parte dello spirito, lo schiavo si identifica, o almeno pu identificarsi, al signore cui ri-

mette

la

sua forza di vita;

ma

a chi si identificher

il

signore?

quanto cose possedute, in quanto corpi; piuttosto agli schiavi in quanto emanazione dello spirito del signore
in s, del signore supremo. Poich il signore particolare si
sacrifica sul piano spirituale, deve cercare nella coerenza del
mito un garante del suo sacrificio, un'idea in s di supremazia

Non

agli schiavi in

a cui partecipare e sottomettersi. Pertanto


dei signori ha creato

un Dio davanti

ritualmente per identificarsi a

108

lui.

la

al bene pubblico, e il sacrificio reale


dello
potere privato e privativo del signore. Dio il principio di ogni sottomissione, la notte che legalizza
tutti i crimini.
Il solo crimine illegale il rifiuto di
accettare il padrone. Dio
l'armonia della menzogna; una forma ideale in cui si uniscono
al

il

sacrificio volontario dello schiavo

classe contingente

quale si genuflette spiDio autentica il sacrificio

(il

Cristo),

il

sacrificio consen-

del signore (il Padre; lo schiavo il figlio del Signore)


e
loro legame indissolubile (lo Spirito Santo).
L'uomo ideale,
creatura divina, unitaria e mitica in cui l'umanit
invitata a
riconoscersi realizza lo stesso modello trinitario:
un corpo sottito

il

tomesso allo spirito che

che far scorrere tanto inchiostro e tanto sangue?


il

mitico del signore

schiavo

la

lo

guida per

la

miglior gloria

MYanima,

sintesi inglobante.

Si vede qui dunque un tipo di rapporto in cui


due termini traggono il loro senso da un principio assoluto, si commisurano

all'oscuro, alla

za (Dio,

il

norma

sangue,

inaccessibile, all'indiscutibile trascenden-

la santit, la grazia...).

Per

secoli,

innumerevoli

dualit bolliranno in pentola, come in un buon brodo, al fuoco


dell'unit mitica. Togliendo il brodo dal fuoco, la borghesia ne

conserver soltanto della nostalgia per il calore unitario e una


serie di fredde astrazioni senza sapore: corpo e spirito, essere e
coscienza, individuo e collettivit, privato e pubblico, generale e
particolare...

Paradossalmente,

la borghesia,

mossa dai suoi

in-

teressi di classe, distrugge a

suo svantaggio l'unitrio e la sua


struttura tridimensionale. L'aspirazione all'unit cos abilmente
soddisfatta dal pensiero mitico dei regimi unitari, lungi dallo
sparire con esso, al contrario si inasprisce via via che la materialit della separazione si impadronisce della coscienza. Togliendo
il
velo sui fondamenti economico-sociali della separazione, la borghesia fornisce le armi che devono assicurarne la fine.
ne della separazione implica la fine della borghesia e

Ma

la

fi-

la fine di

ogni potere gerarchico. la ragione per cui ogni classe o casta


si scopre incapace di operare la riconversione dell'unit feudale in unit reale, in partecipazione sociale autentica. Solo

dirigente

il nuovo proletariato ha il mandato di strappare agli


dei la terza forza, la creazione spontanea, la poesia, per mantenerla viva
nella vita quotidiana di tutti. L'era transitoria del potere parcel-

lare

non

sar stata che un'insonnia nel sonno, l'indispensabile

punto zero nel rovesciamento di prospettiva, il necessario


mo del piede prima del balzo di superamento.

richia-

al

La

storia testimonia della lotta condotta contro

il

principio uni-

109

realt dualista. Inizialmente condotto


mito,
linguaggio teologico, che il linguaggio ufficiale del

tario; e

in
il

un

come

confronto

traspare

si

esprime

la

in seguito in

un linguaggio ideologico, che


ctari, hussiti, calvinisti... si

quello dello spettacolo. Manichei,


Giovanni di Meun, La
avvicinano, per le loro preoccupazioni, a
Cartesio applicare iti
forse
Botie, Vanino Vanini. Non si vede
cui non sa che fare?
un'anima
di
ghiandola pineale

extremis

alla

Mentre al vertice di un mondo perfettamente intelleggibile il suo


Dio funambolo conserva un equilibrio perfettamente incomil monprensibile, il Dio di Pascal si nasconde, privando l'uomo e
contestarsi
ridotti
a
sono
essi
do di un supporto senza il quale
rapporto
l'un l'altro, ad essere giudicati soltanto l'uno in

all'al-

tro, a pesarsi al nulla.

Dalla fine del XVIII secolo, la dissociazione appare ovunque sulla


conscena, lo sgretolamento si accelera. L'era dei piccoli uomini

umani

assolutizza-

Dei brandelli di esseri


materia, spirito, coscienza, azione, universale. particolareQuale Dio raccatterebbe questa porcellana?

correnziali aperta.

si

no:

In una trascendenza, lo spirito di dominio trovava come giustiNon si immagina un Dio capitalista. Il dominio presuprapporti di sfruttamento sono
pone un sistema trinitario. Ma
ficarsi.

sono indissociabili dalla materialit dei rapporti


economici. L'economico non ha mistero; del miracolo esso non
conserva che il caso del mercato o il perfetto congegno programmatico delle ordinatrici di plannings. Il Dio razionale di Calvino
seduce molto meno del prestito a interesse che egli autorizza im-

dualisti. Inoltre

Il

sui

potere parcellare frammenta fino all'inconsistenza gli esseri


quali esso regna. E contemporaneamente si frammenta la

menzogna
grido di

visibile dappertutto:

nell'amore, nello sguardo, nella natura, nel


Il dramma della coscienza, di cui parla
Hegel, piuttosto la coscienza del dramma. Una tale coscienza
rivoluzionaria in Marx. Quando Peter Schlemihl parte alla ri-

sogno, nella

ombra

giustificazione che
della razza,
tere separa

se

ma una
il

stessa.

Non

pi la barriera

qualitativa

differenza quantitativa di denaro o di po-

padrone dal lavoratore.

il

carattere odioso del-

sfruttamento quello per cui esso si esercita fra eguali . La


tutben suo malgrado, si ha il sospetto
borghesia giustifica
illusi,
cescessano
di
essere
te le rivoluzioni. Quando i popoli
lo

sano di obbedire.

110

di essere, in effetti,

tale itinerario offre

una

sicuramente

rischi per il potere. In un riflesso di autodifesa, la borghesia inventa dei paradisi unitari artificiali recuperando
con pi o meno fortuna i disincanti e i sogni di unit prematura-

mente

infranti.

fianco delle masturbazioni collettive: ideologie, illusione di


essere insieme, etica del gregge, oppio del popolo, c' tutta la
gamma dei prodotti marginali, alla frontiera fra il lecito e l'illecito:
ideologia individuale, ossessione, monomania, passione

dunque alienante, droga e suoi sostituti (alcool, illusione della velocit e del cambiamento rapido, sensazione rara...).
vero che questo permette di perdersi totalmente fingendo di
raggiungersi, ma l'attivit dissolvente dipende soprattutto dall'uso che ne viene fatto. La passione del gioco cessa di essere alienante se colui che vi si dedica ricerca il gioco nella totalit della
unica,

vita: nell'amore, nel pensiero, nella costruzione delle situazioni.


Allo stesso modo, il desiderio di uccidere non pi una monomania se si allea alla coscienza rivoluzionaria.

l'uomo

capo mistico non diviene semplicemente il capo del lavoro.


Il signore non si trasforma in padrone. Sopprimete la superiorit misteriosa del sangue e del lignaggio, non resta che un meccanismo di sfruttamento, una corsa al profitto che non ha altra

suo corpo,

meno

Da una

Il

ombra per dimenticare

alla ricerca del

Per

totale.

realt...

cerca della sua

Munster e dei
punemente. Quanto al Dio
sotto
una forma argi,
contadini rivoluzionari del 1525, esso
societ deluna
delle
masse
verso
caica, lo slancio incontenibile
degli anabattisti di

La morte di Dio volgarizza la coscienza della


La disperazione romantica non espresse forse il
una lacerazione risentita dolorosamente? La ferita
unitaria.

separazione.

il

potere,

il pericolo dei palliativi unitari dunque duplice.


parte, essi lasciano insoddisfatti, e dall'altra sboccano

volont di costruire un'unit sociale reale. L'elevazione


mistica verso l'unit non aveva altro fine che Dio; la progressione orizzontale, nella storia, verso una problematica unit spetsulla

tacolare

un

finito infinito.

assoluto; sennonch

Essa provoca una sete insaziabile di

quantitativo in se stesso un limite. La


corsa folle non pu precipitare cos che nel qualitativo, sia per
la via negativa, sia. se si stabilisce la presa
di coscienza, attraverso la trasformazione della negativit in positivit. Per la
via
negativa, certo, non si perviene a se stessi, si affonda nella proil

pria dissoluzione. Il delirio provocato, la volont del crimine


e
il lampo convulso della perversit, sono
dei per-

della crudelt,

111

che invitano a perdersi senza riserve. Non si fa allora che


obbedire con stupefacente zelo alla gravitazione del potere che
sconvolge e distrugge. Ma il potere non durerebbe quasi se non
uccide suoi
frenasse la sua forza di decomposizione. Il generale
sapere se il
Resta
da
soltanto.
punto
soldati fino a un certo
corsi

L'organizzazione dell'apparenza

XIV.

contagocce. Il piacere limitato di distruggersi


conti il potere che
rischia fortemente di distruggere in fin dei
di Stoccolma o^ di
sommosse
nelle
visto
ben
lo limita. Lo si
totale, perch la
divenga
piacere
il
perch
soffio
Watts. Basta un
nulla

si

distilla col

non ci
violenza negativa lberi la sua positivit. Io considero che
tutti i domiin
totalmente,
saziarsi
cerchi
di
non
piacere
che
sia
immagino, l'umorini, unitariamente; Huysmans non ha avuto,
smo di pensarci quando ha scritto gravemente di un uomo in
erezione che insorge .
scatenamento del piacere senza restrizione la via pi si-

Lo

cura verso

la

rivoluzione della vita quotidiana, verso

zione dell'uomo totale.

la

costru-

L'organizzazione dell'apparenza un sistema di protezione dei fatti. Un


racket
Essa li rappresenta nella realt mediata perch non li presenti
la realt immediata. Il mito l'organizzazione dell'apparenza del
potere unitario. Lo spettacolo l'organizzazione dell'apparenza del potere
parcellare. Contestato, la coerenza del mito diviene mito della coerenza.
Storicamente aumentata, l'incoerenza dello spettacolo diviene spettacolo
dell'incoerenza (la Pop Art l'attuale putrefazione consumabile e la putrefazione del consumabile attuale) (1). La povert del dramma
come
genere letterario va di pari passo con la riconquista dello spazio sociale da parte delle forme di espressione teatrali. Il teatro si impoverisce
sulla scena e si arricchisce nella vita quotidiana, le cui condotte esso
si sforza di drammatizzare.
ruoli sono gli stampi ideologici del vissuto.
Missione degli specialisti di perfezionarli (2).
>

Si

immaginato dice Nietzsche, il mondo ideale attraversi sono tolti alla realt il suo valore, il suo

so una menzogna,

La menzogna dell'ideale stata fino ad


maledizione sospesa al di sopra della realt. L'umanit
stessa, a forza di impregnarsi di questa menzogna stata falsata
e falsificata fin dentro ai suoi istinti pi profondi, fino all'adorazione dei valori opposti a quelli che garantivano lo sviluppo, il
presente in divenire . Che cos' dunque la menzogna dell'ideale
significato, la sua veracit.

ora

se

la

non

la

verit dei padroni?

Quando

il

furto ha bisogno di corti

quando l'autorit si copre con l'interesse generale per


esercitarsi impunemente a fini privati, com' possibile volere
che la menzogna non affascini gli spiriti, non li pieghi alle sue
leggi fino a fare di questa piega come una sorta di disposizione
d'assise,

112

113

Ed vero che l'uomo mente perch in un


non gli possibile agire altrimenmenzogna
mondo retto dalla
dalla sua propria menzoincatenato
menzogna,
ti; egli stesso
controfirmare
il decreto promai
che
non
fa
comune
gna. Il senso
codificazione
E'
una
la
verit.
contro
di
tutti
nome
mulgato in
naturale dell'uomo?

volgarizzata dalla menzogna.

tuttavia,

sotto

il

nessuno resta a contorcersi ventiquattrore

peso dell'inautentico.

Come

nei

giorno

al

pensatori pi radicali

trasparire,
la menzogna delle parole porta in s la luce che la fa
infrangono,
non
si
quotidiane
che
alienazioni
cos ci sono poche
nello spazio di un secondo o di un'ora o di un sogno, sulla

loro sconfessione soggettiva.

Nessuno

completamente vittima

di

ci che lo distrugge, non pi di quanto le parole non obbediscano completamente al potere. Si tratta soltanto di estendere i

momenti
i

di verit, gli icebergs soggettivi

che coleranno

a picco

litanie della menzogna.

L'ondata di materialit trascina al largo relitti del mito che essa


ha travolto. La borghesia, che ne fu il movimento e ne ormai
soltanto la schiuma, scompare con essi. Mostrando per quale
prevedibile ripercussione il re detta al sicario gli ordini che
i

domani diventeranno esecutivi contro la sua stessa persona,


Shakespeare sembra descrivere anticipatamente la sorte riservata alla classe deicida. La macchina di morte non riconosce pi
i

suoi padroni dal

momento

in cui gli assassini dell'ordine cessa-

fede nel mito o, se si vuole, al Dio che legano di


Cos la rivoluzione la pi bella invenzione
loro
crimini.
lizza i
il
nodo scorsoio grazie al quale essa deve
borghesia,
della
presto dondolarsi sul nulla. Si capisce come il pensiero borghese,

obbedire

alla

alla corda radicale che ha intrecciato, si


forza della disperazione a tutte le soluzioni riformiste, a tutto ci che pu prolungare la durata, per quanto il
suo peso lo trascini irresistibilmente verso l'ultima convulsio-

tutto

quanto sospeso

aggrappi con

la

ne. Il fascismo in qualche sorta

il

portavoce della caduta

irri-

mediabile, esteta che sogna di precipitare l'universo nell'abisso,


logico della morte di una classe e sofista della morte universale.

Questa messa

in

scena della morte scelta e rifiutata oggi

al

cen-

che

una vana speranza

Esiste tuttavia, tra

che

la trascina.

la

L'importanza variabile assunta nelle civilda artigiani, mercanti, banchieri, spiega il permanere di un'oscillazione fra la coerenza del mito e il mito della
coerenza. Allorch invece il trionfo della borghesia, introducenza alla critica dei fatti.
t unitarie

do

la storia nell'arsenale delle

za alla storia e d

un senso

apparenze, restituisce l'apparen-

irreversibile all'evoluzione

che va

dall'incoerenza dello spettacolo allo spettacolo dell'incoerenza.


Ogni volta che la classe commerciante, poco rispettosa delle tradizioni, minaccia di dissacrare

i
valori, il mito della coerenza
coerenza del mito. Vale a dire? Ci che, fino ad
allora, era ovvio ha improvvisamente bisogno di essere riaffermato con forza, la fede spontanea cede il passo alla professione

subentra

alla

di fede, il rispetto dei grandi di questo mondo si rafforza nel principio di una monarchia autoritaria. Io vorrei che si studiasse pi
da vicino il paradosso di questi interregni del mito dove si ve-

dono gli elementi borghesi sacralizzare la loro importanza con


una nuova religione, con la nobilitazione... nel momento stesso
in cui i nobili, con un movimento inverso, si gettano nel grande gioco dell'impossibile superamento (la Fronda, ma anche la
eraclitea e Gilles de Rais). L'aristocrazia ha saputo

dialettica

volgere in battuta di spirito la sua battuta finale; la borghesia


non avr per scomparire che la gravit del suo pensiero. Per
le

forze rivoluzionarie del superamento,

non ci sarebbe da trarmorire pi che dal peso della sopravvivenza?


Scalzato dalla critica dei fatti, il mito della coerenza non ha potuto fondare una nuova coerenza mitica. L'apparenza, questo
specchio in cui gli uomini dissimulano a se stessi le proprie decisioni, si frantuma cadendo nel dominio pubblico della domanda
e dell'offerta individuali. La sua scomparsa sar quella del pore dalla leggerezza di

tere gerarchico, questa facciata dietro la quale


te .

La progressione non

lascia dubbi.

non

c' nien-

All'indomani della gran-

de rivoluzione, i surrogati di Dio si valorizzano al rilancio sul


mercato dell'invenduto, Essere supremo e concordato bonapartista

aprono

tro dello spettacolo dell'incoerenza.

dualismo,

L'organizzazione dell'apparenza si vuole, come l'ombra dell'uccello in volo, immobile. Ma la sua immobilit, legata agli sforzi della classe dominante per consolidare il suo potere, non

contare

114

di sfuggire alla storia

mito e

sua forma parcellare e dissacrata,


lo spettacolo, una differenza notevole quanto alla loro resistenil

la

serie, seguiti

socialismo,

da vicino da nazionalismo, indivi-

nazionalsocialismo,

residui individualizzati di tutte le

dai

neoismi,

senza

Weltanschauung

in

liquidazione e le migliaia di ideologie portatili che sono oggi offerte in premio ad ogni compratore di TV, di cultura, di deter-

115

sivo.

La decomposizione

dello spettacolo passa ormai per lo spet-

tacolo della decomposizione.

mo

commediante

nella logica delle cose che

l'ulti-

filmi la propria morte. Nella fattispecie, la lo-

si vende
consumandosi. La patafisica, il sotto-dadaismo, la messa in scena della povert quotidiana fiancheggeranno ormai la strada
che conduce fra le esitazioni verso gli ultimi cimiteri.

gica delle cose quella del consumabile, di ci che

ciale. La banalit consistente nell'assimilare la vita a una commedia drammatica appartiene al tipo di evidenza che sembra dispensare dall'analisi. Della confusione sapientemente mantenuta
fra il teatro e la vita, sembra bene non discutere; come se fosse

naturale che cento volte

al

giorno io cessi di essere

me

stesso

per scivolare nella pelle di personaggi dei quali non voglio assumere n le preoccupazioni n il significato. Certo, pu accadere

che mi comporti liberamente da attore, che tenga un ruolo per


gioco, per il piacere. Il ruolo di cui io parlo non sta in ci. L'atra realistica ha tutto

L'evoluzione del teatro come genere letterario non manca di

Dopo

sull'organizzazione dell'apparenza.

luminarci

tutto,

il-

non

ne appunto la forma pi semplice, l'istruzione per l'uso? In


origine confuso con essa nelle rappresentazioni sacre che rivelavano agli uomini il mistero della trascendenza, esso elabora desacralizzandosi il modello delle future costruzioni di tipo spettacolare. Tranne le macchine da guerra, le macchine antiche
trovano origine nel teatro; gru, pulegge, meccanismi idraulici appartengono al suo magazzino dell'attrezzatura prima di sovvertire
i

rapporti di produzione.

quanto lontano

si risalga,

rapporta innanzitutto

per

fatto merita di essere segnalato:

dominio della terra e degli uomini si


tecniche messe invariabilmente al ser-

il

lavoro e dell'illusione.

vizio del

La

alle

Il

nascita della tragedia restringe gi

primitivi e gli dei

il

campo su

cui gli uomini

affrontavano in un dialogo cosmico. La parsi ordina se-

si

tecipazione magica distanziata, posta in sospeso;

condo

le leggi di rifrazione dei riti iniziali,

dei, relegati a

correre

la

Quando

la

non pi secondo que-

diventa uno spectaculum, una cosa vista, dove

sti riti stessi;

poco a poco

tra gli scenari inutili,

sembrano

gli

pre-

loro eliminazione graduale da tutta la scena sociale.

desacralizzazione avr dissolto

tragedia succeder

rapporti mitici, alla

dramma. La commedia testimonia bene

il

suo spirito corrosivo attacca con il vigore delle


forze nuove un genere ormai senile. Il Don Giovanni di Molire,
la parodia di Haendel ne L'Opera dei mendicanti di John Gay

la transizione;

il

sono, a questo titolo, eloquenti.

Con

il

dramma,

Ora, se
gli altri,

il

la societ degli

teatro nel

non

ci si

XIX

deve

uomini prende

secolo

non

che

lasciar trarre in

il

posto degli dei.

un divertimento

inganno: in

fra

effetti, trava-

licando la scena tradizionale, esso riconquista tutto lo spazio so-

116

un condannato a morte in un'opemargine per restare se stesso


non

tore incaricato di interpretare

il

paradosso del buon attore?


ma se egli gode di una
evidentemente perch il cinismo dei suoi carnefici
non lo raggiunge nella carne, e invece colpisce solo l'immagine

questo

il

tale libert

stereotipata che egli incarna a forza di tecnica e di senso dram-

matico. Nella vita quotidiana,

ruoli

impegnano l'individuo,

lo

tengono lontano da ci che egli e da ci che vuole essere


autenticamente; sono l'alienazione incrostata sul vissuto. Con
ci, il gioco fatto, e ha cessato dunque di essere un gioco.
Gli stereotipi dettano a ciascuno in particolare, si potrebbe
quasi dire intimamente , ci che le ideologie impongono collettivamente.

Un condizionamento parcellare ha rimpiazzato l'ubiquit del


condizionamento divino; con una grande quantit di piccoli
condizionamenti che il potere si sforza di raggiungere la qualit
dell'antico servizio d'Ordine. Ci significa che la costrizione e

menzogna si individualizzano, che stringono pi da vicino


ogni essere particolare per meglio travasarlo in una forma astratla

ta.

Ci

significa

degli uomini,

il

anche che in un certo senso, quello del governo


progresso delle conoscenze umane perfeziona la

pi l'uomo si conosce per la via ufficiale, pi si


La scienza l'alibi della polizia. Essa insegna fino a che

alienazione;
aliena.

limite

si

pu

torturare senza provocare la morte, e insegna so-

pu divenire Yheautontimorumenos
Come divenire una cosa
osservando l'apparenza umana e in nome di una certa apparenza
umana.
Il cinema o la sua forma individualizzata, la televisione, non
prattutto fino a che punto

si

l'onorevole tormentator di se stesso.

consegue le sue pi belle vittorie sul terreno del pensiero. Esso


dirige ben poco l'opinione. La sua influenza si esercita altrimen-

117

Da un

palcoscenico teatrale, un personaggio colpisce lo spettatore con la linea generale della sua azione e con la forza di convinzione contenuta in ci che recita; sul grande o piccolo scherti.

personaggio si decompone in una successione di dettagli precisi che agiscono sull'occhio dello spettatore come altrettante sottili impressioni. una scuola dello sguardo, una lezione di arte drammatica dove una contrazione del volto, un movi-

mo,

lo stesso

della mano traducono per migliaia di spettatori il modo


adeguato di esprimere un sentimento, un desiderio ... Attraverso la tecnica ancora rudimentale dell'immagine, l'individuo apprende a modellare i suoi atteggiamenti esistenziali sugli identikits che la psicologia moderna traccia di lui. Egli entra negli
schemi del potere in virt dei suoi stessi tics e manie. La miseria della vita quotidiana giunge al culmine mettendosi in scena.

mento

Come
la

passivit del

la

consumatore una passivit

attiva, cos

passivit dello spettatore la sua funzione di assimilare dei

le norme ufficiali. Le immagini


una serie di modelli fra i quali
ciascuno invitato a prendersi un ruolo su misura. Lo spettacolo un museo delle immagini, un magazzino di ombre cinesi. Esso anche un teatro sperimentale. L'uomo-consumato-

ruoli

da sostenere poi secondo

ripetute, gli stereotipi offrono

re si lascia condizionare dagli stereotipi

quali modella

simulare

la

(aspetto passivo) sui

suoi diversi comportamenti (aspetto attivo). Dis-

passivit

rinnovando

forme

le

di partecipazione spet-

tacolare e la variet degli stereotipi precisamente ci a cui

oggi

si

adoperano

fabbricanti di happenings, di

Pop Art

e di

socio-drammi. Le macchine della societ di produzione tendono a

produzione tecnica di relazioni magiche quali la fede o l'identificazione dissolveva a conti fatti la magia. Ci, aggiunto alla
la

grandi ideologie, ha precipitato il caos dei ruoli e degli


Da cui le condizioni nuove imposte allo spettacolo.
Degli avvenimenti noi non possediamo che un copione vuoto.
fine delle

stereotipi.

Di essi ci giunge la forma, non la sostanza; e questa forma ci raggiunge con pi o meno forza, secondo il suo carattere repressivo
e il posto che occupa nella struttura dell'apparenza. Perch in
quanto sistema organizzato, l'apparenza un gigantesco classificatore in cui

re la piet,

uomini

al

mistero della divinit,

l'appoggio della tecnica.


possibilit di

partecipazione generale degli

ma

uno

stadio superiore, con

perci nello stesso

superamento che non potevano

tempo con

delle

esistere nell'anti-

chit pi remota.

tiche categorie etiche

(il

cavaliere,

le
il

fellone,

slogan,

118

la

il

fido, l'onest'uomo...).

prestabilito diretto a suscita-

disgusto, l'invidia;

un

fatto

decom-

ta

lo strangolatore,

il

principe di Galles,

Luison Bobet, Brigitte Bardot, Mauriac, divorziano, fanno l'amore, pensano e si puliscono il naso per migliaia di persone. La

promozione del dettaglio prosaico spettacolarmente riempito di


significato mette capo alla moltiplicazione dei ruoli inconsistenti.
Il

marito geloso e omicida trova posto a fianco del papa agonizJohnny Halliday si associa alla scarpa di Kru-

zante, la giacca di
il

dritto vale

il

rovescio, lo spettacolo dell'incoerenza per-

una crisi delle strutture. I temi abbondano troppo, lo spettacolo dappertutto, diluito, inconsistente. La vecchia referenza cos spesso applicata, il manicheismo, tende

Il

fatto che esiste

scomparire; lo spettacolo

al

di qua del bene e del male.

che nel 1930 salutavano il gesto di un esibizionista


illudevano sulla portata del loro elogio. Essi apportavano allo

I surrealisti

forme degenerate delle an-

spettacolo della morale l'ossigeno necessario alla sua rigenera-

peccatore, l'eroe,

La stampa a sensazione non agisce diversamente. Lo scandalo una necessit dell'informazione, allo stesso titolo dello
humour nero e del cinismo. Il vero scandalo nel rifiuto dello

santo,

il

Le immagini che

seno all'apparenza mitica agivano con la forza del qualitativo, in seno


all'apparenza spettacolare non attingono la loro forza di irradiamento che grazie alla loro riproduzione rapida e condizionante (lo
il

il

L'immagine, la foto, lo stile, costruiti e coordisecondo delle tecniche combinatorie, costituiscono una sordi distributore automatico di spiegazioni confezionate e di

sentimenti controllati:

si

Gli stereotipi non sono altro che

Uno schema

"indignazione,

nati

scev,

alla

l'insicurezza...).

manente.

teatro,

isolati, etichettati e

posto nei suoi elementi astratti, essi stessi distribuiti secondo


le categorie adeguate (la giovent, la delinquenza, la violenza,

un cervello elettronico pu essere esposto.


zione originaria del

avvenimenti sono sezionati,

diffusa dalla stampa?

divenire a pieno titolo le macchine della societ dello spettacolo;


Si ritorna alla conce-

gli

(faccende di cuore, dominio politico, settore gastronomico...). In boulevard Saint-Germain, un giovane biouson
noir assassina un passante. Che cos' per l'appunto la notizia
integrati

foto, la vedette, le parole...).

Ho

in

mostrato prima che

zione.

spettacolo, nel suo sabotaggio. Il potere

novando e ringiovanendo

le strutture

non

lo eviter

che

rin-

dell'apparenza. Potrebbe

essere questa, in ultima istanza, la funzione degli strutturalisti.

119

arricchisce la povert moltiplicandola. Lo spettacolo


sgretola il peso che
si degrada per la forza delle cose, cos si
resistenza del visforza
di
per
la
trascina alla passivit; i ruoli

Ma non

si

XV.

Il

ruolo

suto, cos la spontaneit fa scoppiare l'ascesso dell'inautentico

e della falsa attivit.

sono le immagini dominanti di un'epoca, le immagini dello


spettacolo dominante. Lo stereotipo il modello del ruolo,
ruolo un
comportamento modello. La ripetizione di un atteggiamento crea il ruolo, la ripetizione di un ruolo crea lo stereotipo. Lo stereotipo una forma oggettiva cui il ruolo incaricato di introdurre. L'abilit nel tenere
e nel trattare
ruoli determina il posto occupato nello spettacolo gerarchico. La decomposizione spettacolare moltiplica gli stereotipi e
ruoli,
ma questi cadono allora nel derisorio e vanno a sfiorare troppo da vicino la loro negazione, il gesto spontaneo (1, 2). L'identificazione la
modalit d'ingresso nel ruolo. Per la tranquillit del potere importa pi
la necessit di identificarsi che la scelta dei modelli di identificazione.
L'identificazione uno stato morboso, ma solo gli incidenti di identificazione finiscono nella categoria ufficiale chiamata della malattia mentale . Il ruolo ha la funzione di vampirizzare la volont di vivere (3).
il
ruolo rappresenta
vissuto trasformandolo in cosa, consola della vita
che impoverisce. Esso diviene cosi un piacere sostitutivo e nevrotico.
Bisogna staccarsi dai ruoli e restituirli al ludico (4). La riuscita del ruolo
assicura la promozione spettacolare, il passaggio da una categoria a
una categoria superiore; l'iniziazione, concretizzata in particolare dal
culto del nome e della fotografia. Gli specialisti sono gli iniziati maestri
d'iniziazione. La somma delle loro incoerenze definisce la coerenza del
potere che annienta annientandosi (5). La decomposizione dello spettacolo rende
ruoli intercambiabili. La moltiplicazione dei falsi cambiamenti
crea le condizioni di un cambiamento unico e reale, le condizioni di un
cambiamento radicale. Il peso dell'inautentico suscita una reazione violenta e quasi biologica del voler-vivere (6).
Gli stereotipi

il

il

nostri sforzi, le noie,

provengono
ci troviamo

120

il

fallimenti, l'assurdit dei nostri

pi delle volte dall'imperiosa

di figurare

da personaggi

necessit

in

atti

cui

ibridi, ostili ai nostri veri

121

vivere, dice
desideri con l'aria di soddisfarli. Noi vogliamo
e ci sforimmaginaria
vita
una
Pascal, nell'idea degli altri, in
imbellire
e
posa
a
senza
Lavoriamo
apparire.

ziamo Der questo di


immaginario e trascuriamo quello
a cons'ervare questo essere
secolo, in un'epoca in cui
XVII
nel
Originale
autentico.
la crisi dell'apparenza organizzata
lucidi, l'osservazione di Pascal,
dei
pi
coscienza
affiora solo alla
dei valori, non pi che una
decomposizione
della
oggi, nell'ora
per tutti. Per quale magia attribuiamo noi

l'apparire

mantiene bene e

si

banalit, un'evidenza

vivezza delle passioni

la

umane

a delle forme senza vita?

Come

avviene che soccombiamo alla seduzione di attitudini riflesse?


Che cos' il ruolo?
di diCi che spinge l'uomo a ricercare il potere forse qualcosa
riduce? Il tilo
potere
questo
quale
alla
debolezza
dalla
verso
ranno si irrita dei doveri che gli sono imposti dalla sottomissio-

primo uso limitativo che il ruolo fu una distinzione


un certo numero di eletti. Lo schiavo romano, il
servo del Medioevo, il bracciante agricolo, il proletario abbrutito da tredici ore di lavoro quotidiano non tengono alcun ruolo, o lo tengono a un livello cos rudimentale che la gente civile
vede in essi pi degli animali che degli uomini. Esiste in effetti
una miseria dell'essere al di qua della miseria dello spettacolo.
za nel suo

riservata a

Come

la

nozione di signore-schiavo

Cristo, a partire dal

operaio

si

XIX

si

era diffusa nel mito con

secolo la nozione di

buon o

il

cattivo

meno mezzi e meno imMarx abbia ritenuto bene farla oggetto di


ruolo, come il sacrificio mitico, si democra-

volgarizza. Si volgarizza con

portanza, per quanto


derisione. Cos,
tizza.

il

L'inautentico alla portata di tutti o

il

trionfo del socia-

lismo.

Un uomo

di trentacinque anni.

Ogni mattina, prende

mac-

la

ne stessa del suo popolo. La consacrazione divina della sua


miautorit sugli uomini, egli la paga con un perenne sacrificio
Dio. Abbandotico, con un'umiliazione permanente davanti a

china, entra in ufficio, ordina delle

abbandona nello stesso tempo il


allora diservizio di un popolo che immediatamente si trova
interessere
spensato dal servizio. Il vox populi, vox Dei deve

mangia una bistecca con un sottofondo di TV, si corica, fa


si addormenta. Chi riduce la vita di un uomo a una tal
pietosa serie di clichs Un giornalista, un poliziotto, un magistrato inquirente, un romanziere populista? Niente affatto.
lui stesso, l'uomo di cui parlo che si sforza di decomporre la
sua giornata in una serie di pose scelte pi o meno inconsciamente fra la gamma degli stereotipi dominanti. Trascinato a
corpo morto e a coscienza perduta in una seduzione di immagini
successive, si distoglie dal piacere autentico per ottenere, con
un'ascesi passionalmente ingiustificabile, una gioia inquinata,
troppo dimostrativa per non essere una facciata. I ruoli assunti
uno dopo l'altro gli procurano un solletico di soddisfazione
quando riesce a modellarli fedelmente sugli stereotipi. La soddisfazione del ruolo ben condotto egli la trae dal proprio impeto
ad allontanarsi da s, a negarsi, a sacrificarsi.
Onnipotenza del masochismo! Come altri erano conte di Sandomir, palatino di Smirnov, margravio di Thorn, duca di Courlande,
egli carica di una maest tutta personale le sue pose da automobilista, da impiegato, da capo, da subordinato, da collega, da
cliente, da seduttore, da amico, da filatelico, da marito, da
padre di famiglia, da telespettatore, da cittadino... eppure egli
non questo meccanismo imbecille, questo amorfo fantoccio. In

nando

il

servizio di Dio, egli

Dio vuole, il popolo lo vuole . Lo schiavo


che una briciola di
si irriterebbe ben presto di una sottomissione
ogni sottomiseffetti,
autorit in cambio non compensasse. In
potere
che al prezzo
sione d diritto a qualche potere e non c'
pretato: Ci che

di
s

ragione per cui certuni accettano cofacilmente di essere governati. Il potere si esercita dappertutto

una sottomissione;

la

parzialmente, a tutti i livelli della cascata gerarchica. In ci la


sua contestabile ubiquit.
nella rappresentaIl ruolo un consumo di potere. Esso colloca
alto,
in basso, nel
in
spettacolo;
zione gerarchica, dunque nello

mezzo, mai

al di

meccanismo

qua o

al

di l.

In quanto

tale,

esso introduce nel

culturale: iniziazione. Il ruolo

anche

la

moneta

esso eserdi scambio del sacrificio individuale; in quanto tale,


separazione,
si
della
Residuo
compensatola.
cita una funzione
sforza infine di creare un'unit del comportamento;
tale, esso fa appello all' identificazione.

in

quanto

L'espressione giocare un ruolo nella societ mostra abbastan-

122

schede,

gioca a poker, riordina delle schede, lascia

Ricard, rientra a casa, ritrova

la

il

pranza in

citt,

due
bambi-

lavoro, beve

sua donna, abbraccia

ni,

l'amore,

alcuni brevi istanti, la sua vita quotidiana Ubera un'energia che.

123

basterebbe
fosse recuperata, dispersa, sprecata nei ruoli,
dir la forza
Chi
sopravvivenza.
della
l'universo
a sovvertire
piacere di amare,
d'urto di una fantasticheria appassionata, del
se

non

di uno slancio di simpatia? Ciascuno


di vita autentica perch conmomenti
questi
estendere
cerca di
condizionamento riquistino integralmente la quotidianit, ma
per il
duce la maggior parte degli uomini a inseguirli a rovescio,
di
ragverso dell'inumano; a perderli per sempre nel momento
di

un desiderio nascente,

spettacolo innestato sulla vita quotidiana ha da gran tempo sorla Pop Art. Era prevedibile che qualcuno prendesse a

passato

della presenza effettiva del quotidiano.

I ruoli vanno a sfiorare troppo da vicino la loro negazione. Il fallito svolge il suo

ruolo mediocremente,
si

una morte degli stereotipi. La tale immagine sepoi si sgreduce, serve da modello a migliaia di ruoli individuali,
rinnovamento
consumabile,
del
legge
tola scompare secondo la
una

vita e

spettacolo i
e carattere deperibile. Dove attinge la societ dello
impedisce
che
creativit
parte
di
Nella
suoi nuovi stereotipi?
stesso
declino
(allo
in
stereotipo
allo
uniformarsi
a certi ruoli di

linguaggio si rinnova al contatto con le forme


parte
di gioco che trasforma i ruoli.
popolari), nella

modo

il

in cui

il

Nella misura in cui

il

uniforma ad uno stereotipo, tende


carattere statico del suo modello. Esso

ruolo

a fissarsi, a prendere

il

si

non ha n presente, n passato, n futuro, perch un tempo di


posa e, per cos dire, una pausa del tempo; nel tempo compresso
potere
nello spazio-tempo dissociato, che lo spazio-tempo del
nella
risiede
potere
forza
del
cui
la
logica
per
secondo
la
(sempre
falsamente).
di
unire
realmente
e
separare
di
congiunta
capacit

ha ragione di paragonarlo all'immagine cinematografica, o mepredeterminati


glio ad uno dei suoi elementi, ad uno dei gesti
che, riprodotti rapidamente e un gran numero di volte con delle
variazioni minime, danno un piano. La riproduzione qui assicu-

Man mano

disadattato lo rifiuta.

sfalda, l'organizzazione spettacolare assorbe

giungerli.

Esiste

modello
collages
rimunerativi a colpo sicuro
di sorrisi
coniugali, di bambini storpi e di geni domestici. Ci non toglie
che Io spettacolo raggiunge qui lo stadio critico, l'ultimo prima

settori

che

si

sfavoriti,

nutre dei propri residui. Cantanti afoni, artisti pietosi, lauro-

coronati miserabili, divi insipidi attraversano periodicamente il


cielo dell'informazione, con una frequenza che determina il loro
posto nella gerarchia.

Restano

gli

elaborano

irrecuperabili, quelli che rifiutano

la teoria

ruoli, quelli

e la pratica di questo rifiuto.

che

indubitabil-

mente dal disadattamento alla societ dello spettacolo che verr


una nuova poesia del vissuto, una reinvenzione della vita. Sgonfiare
ruoli precipita la decompressione del tempo spettacolare
i

a beneficio dello

spazio-tempo vissuto. Vivere intensamente


forse diverso dal dirottare (dtourner) il corso del tempo, perduto nell'apparenza?

la vita

non

forse nei suoi

momenti pi

un presente dilatato, che rifiuta il tempo accelerato del


potere, il tempo che scorre in rigagnoli di anni vuoti, il tempo
felici

dell'invecchiamento?

Si

rata dai ritmi della pubblicit e dell'informazione, dalla facolt


di far parlare del ruolo; e di conseguenza, dalla sua possibilit
di erigersi

un giorno

James Dean...).
le

di
al
la

Ma

in stereotipo (il caso

Bardot, Sagan, Buffet,

qualunque peso raggiunga

opinioni dominanti,

la

sulla bilancia del-

funzione del ruolo soprattutto quella

dell'organizzazione sociale, di integrare


mondo tranquillo delle cose. Si vedono perci le cineprese delnotoriet mimetizzarsi dappertutto, impadronirsi di esistenze
adattare alle

norme

banali, fare del cuore

un

affare di corrispondenza e dei peli su-

una questione di bellezza. Travestendo un amante abbandonato come un Tristano da strapazzo, un vecchio cadente da
simbolo del passato e una massaia da buona fata del focolare, lo
perflui

124

3
L'identificazione

conosce il principio del test di Szondi.


quarantotto fotografie di malati in
stato di crisi parossistica,
volti che gli ispirano simpatia o avversione, il paziente accorda immancabilmente la sua preferenza
agli individui che presentano una pulsione che egli accetta menInvitato a

Si

scegliere,

fra

tre respinge i portatori di una pulsione rimossa. Si definisce per


identificazioni positive e negative. Dalla scelta compiuta, lo psichiatra trae un profilo degli impulsi di cui si serve per dimet-

tere il paziente o dirigerlo verso


nata dei manicomi.

il

crematorio ad aria condizio-

Si considerino ora gli imperativi della societ di consumo, una


societ in cui l'essere dell'uomo di consumare; consumare della Coca-Cola, della letteratura, delle idee, dei sentimenti, dell'ar-

125

del potere. I prodotti di consumo, le ideocolossale test di Szonlogie, gli stereotipi sono le fotografie di un
invitato a prendere
insistentemente

di al quale ciascuno di noi

TV,

chitettura, della

con
non con una semplice scelta, ma con un impegno,
idee,
comoggetti,
smaltire
di
necessit
un'attivit pratica. La
una
portamenti-modello, implica un centro di decifrazione in cui
parte,

a rettificare le
sorta di profilo pulsionale dei consumatori serva
adattati
ai beni conmeglio
bisogni
nuovi
dei
scelte e a creare
le tecniche
mercato,
di
studi
che
gli
considerare
sumabili. Si pu
inchieste sociologiche, lo
i sondaggi d'opinione, le

motivazionali,
in
strutturalismo entrano anarchicamente e con molte debolezze
loro
un tale progetto. Coordinazione e razionalizzazione fanno
gliene ladifetto? I cibernetici aggiusteranno la cosa, se noi

sciamo

tempo.

il

prima

vista, la scelta dell'

immagine consumabile sembra

diversa,
primordiale. La massaia-che-fa-il-suo-bucato-con-Omo
massaia-che-fa-ildalla
affari,
di
volumi
questione
di
ed una
suo-bucato-con-Sunil. Allo stesso modo, l'elettore democratico
cristiano.
differisce dall'elettore repubblicano, il comunista dal

Ma

la

frontiera

sempre meno

percettibile.

incoerenza perviene a valorizzare

il

Lo

spettacolo della

grado zero dei valori. Sicch

a qualunque cosa indifferentemente, come la


indifferentemente qualunque cosa, preconsumare
necessit di
vale a poco a poco sull'importanza di essere costanti nella scelpolitico. L'essenta di una vettura, di un idolo o di un uomo
suoi desiziale non dopo tutto di rendere l'uomo estraneo ai
deri e di alloggiarlo nello spettacolo, in zona controllata? Buono
o cattivo, onesto o criminale, di sinistra o di destra, poco imporEvtuscenko, e gli
ta la forma purch ci si perda. A Kruscev il suo
uligani saranno sotto buona sorveglianza. Solo la terza forza non
ha niente a cui identificarsi, n oppositore, n capo sedicente

l'identificazione

rivoluzionario. Essa
si

riconosce e

me;

l, la

si

mia

la

forza d'identit, quella in cui ciascuno


me n in mio no-

trova. L, nessuno decide per

libert quella di tutti.

identifica

alla

Francia con la cauzione di milioni di elettori

compare un'opposizione a contestargli seriamente questa pretesa. Non si vedono con lo stesso successo Hrbiger inventare una fisica nazista; il generale Walker e Barry Goldwater
opporre l'uomo superiore, bianco, divino e capitalista, all'uomo
inferiore, nero, demoniaco e comunista; Franco raccogliersi
e domandare a Dio la saggezza per opprimere la Spagna, e ovunque nel mondo i dirigenti dimostrare in un delirio a freddo
che l'uomo una macchina da governare? L'identificazione fa la
follia, e non l'isolamento.
e

Il ruolo quella caricatura di s che si porta dappertutto,


e che
dappertutto introduce nell'assenza. Ma l'assenza ordinata,
addobbata, infiorata. Paranoici, schizofrenici, omicidi sadici il
cui ruolo non riconosciuto di utilit pubblica (non distribuito con il distintivo del potere come quello di poliziotto,
di capo, di militare) diventano utili in luoghi speciali, manicomi, prigioni, specie di musei da cui il governo trae un doppio
profitto, eliminandovi dei pericolosi concorrenti e arricchendo

lo spettacolo di stereotipi negativi.

I cattivi

esempi e

la

loro

punizione esemplare rendono un po' pi piccante lo spettacolo,


e lo proteggono. Basta semplicemente incoraggiare l'identificazione accentuando l'isolamento per distruggere la falsa distinzione

mentale e l'alienazione sociale.


All'altro polo dell'identificazione assoluta, esiste un modo di
mettere fra s e il ruolo una distanza, una zona ludica che un
vero nido di attitudini ribelli all'ordine spettacolare. Non ci
fra l'alienazione

si

perde mai completamente

in

un ruolo. Anche

invertita, la

volont di vivere conserva un potenziale di violenza sempre


pronto a deviare dai cammini che le sono tracciati. Il servo
fedele che si identifica al padrone pu anche sgozzarlo a tempo

opportuno. Viene un momento in cui il suo privilegio di mordere come un cane eccita il suo desiderio di colpire come un
uomo. Diderot l'ha mostrato assai bene ne II nipote di Kameau,
e le sorelle Papin meglio ancora. Il fatto che l'identificazione,
come ogni disumanit, trova origine nell'umano. La vita inau-

che non pu n governare n ucci-

alimenta di desideri provati autenticamente. E l'idenmediante il ruolo fa doppio bottino: recupera il


gioco delle metamorfosi, il piacere di mascherarsi e di trovarsi
dappertutto sotto tutte le forme del mondo; fa propria la vec-

monomaniaci del ruolo.


si trovano gli estremisti e
trovano anche quelli che se ne ridono dei ruoli o li rifiutano. L'isolamento il criterio che li condanna. Un generale si

chia passione labirintica di perdersi per meglio ritrovarsi, il gioco di deriva e di metamorfosi. Essa recupera anche il riflesso
d'identit, la volont di trovare negli altri uomini la parte pi

tentica

La malattia mentale non


sistemarvi

potere

126

si

tener lontani

taccia di follia quelli

dere. Vi

Vi

esiste.
gli

una comoda categoria per

incidenti

di

identificazione.

Il

si

tificazione

127

gioco cessa allora di essere un


gioco, si mummifica, perde la scelta delle proprie regole. La
ricerca dell'identit diviene identificazione.
Ma rovesciamo la prospettiva. Uno psichiatra ha potuto scrivere: Il riconoscimento da parte della societ induce l'indi-

tanto si guadagna in grado di potere quanto si perde in


volont
di realizzazione autentica. Si guadagna in apparire quanto
si perde in essere e in dover-essere.

sue pulsioni sessuali per un fine culturale,


essa . Tradotto,
il mezzo migliore di difendersi contro di
di assorbire
missione
ruolo
la
assegna
al
ci significa che si
per subliusandola
erotica
forza
di
ridurre
la
l'energia vitale,

laddove

ricca e pi

viduo
che

autentica di s.

spendere

Il

le

ha realt erotica pi ci sono forWilhelm Reich dispettacolo.


Il ruolo
sessualizzate
nello
me
garantisce l'impotenza a godere. Conrebbe la corazza

mazione permanente.

Meno

si

traddittoriamente,

il

piacere,

la

gioia di

vivere,

il

godimento

spezzano la corazza, infrangono il ruolo. Se l'individuo volesse considerare il mondo non pi nella prospettiva
sfrenato

punto di partenza, avrebbe presto fatto a scoprire gli atti che lo liberano
veramente, i momenti pi autenticamente vissuti, che sono codel potere

me
i

gli

ma

in

una prospettiva

di cui egli sia

spiragli di luce nella grigia

il

trama dei ruoli. Osservare

ruoli alla luce del vissuto autentico, radiografarli se

si

vuole,

permetterebbe di dirottare (dtourner) l'energia che vi


vestita, di cavare la verit dalla menzogna. Lavoro insieme
dividuale e collettivo.

Ugualmente

alienanti,

ruoli

non

inin-

offro-

no per questo la stessa resistenza. Ci si salva pi facilmente da


un ruolo di seduttore che da un ruolo di poliziotto, di dirigente, di prete. quanto a ciascuno conviene studiare molto da
vicino.

sempre

vissuto ad offrire la materia prima del contratto


paga il dazio d'entrata. esso ad essere sacrificato,
compensazione risiede allora in brillanti combinazio-

il

sociale; cos
la

ni dell'apparenza.

pi

la

vita

acuisce l'attrattiva dell'inautentico.

quotidiana povera, pi si
E pi l'illusione prevale, pi

la vita quotidiana si impoverisce. Sloggiata dall'essenziale


a forza di divieti, di costrizioni e di menzogne, la realt vissuta
appare tanto meno degna d'interesse in quanto le vie dell'apparen-

za

accaparrano tutte le attenzioni. Si vive il proprio ruolo


meglio della propria vita. La compensazione conferisce, in questo stato di cose,
a

uno

stato di

sufficienza di

il

privilegio di pesare di pi.

Il

ruolo supplisce

mancanza: ora all'insufficienza di vita ora

un

altro ruolo.

Il

tale operaio

dissimula

all'in-

suo
povert stessa di
questo ruolo sotto l'apparenza incomparabilmente superiore di
proprietario di una 403. Ma ogni ruolo si paga in mutilazioni
(sovraccarico di lavoro, alienazione del comfort, sopravvivenza).
Ogni ruolo imbottisce come una stoppa inconsistente il vuoto
lasciato dall'espulsione dell'io e della vera vita. Si
tolga brutalmente l'ovatta e resta una piaga aperta. Il ruolo era contemporaneamente minaccia e protezione. Ma la minaccia percepita solo nel negativo, ufficialmente non esiste. Ufficialmente
si d minaccia quando si rischia di perdere il ruolo
o di svalorizzarlo, quando si perde l'onore o la dignit, quando, seconsfinimento

sotto

titolo

il

di O.S.2,

il

la

do l'espressione

cos

amabilmente precisa,

si

perde

la

faccia.

La compensazione Perch gli uomini accordano ai ruoli


un prezzo talvolta superiore a quello che accordano alla propria
vita? In verit perch la loro vita non ha prezzo, dove l'espressione significa qui nella sua ambiguit che la vita al di l di
ogni stima pubblica, di ogni campionatura; e anche che tale ricchezza , secondo lo spettacolo e i suoi criteri, una povert insostenibile. Per la societ di consumo, la povert ci che
sfugge al consumabile. Ridurre l'uomo al consumatore passa

dunque per un arricchimento, dal punto

di vista spettacolare.
Pi cose e ruoli si hanno, pi si ; cos ha deciso l'organizzadal punto di vista della realt vissuta,
zione dell'apparenza.

Ma

128

questa ambiguit del ruolo spiega a mio avviso perch gli


individui vi si aggrappano, perch si incolla la pelle, perch vi
si impegna la propria vita:
impoverendo l'esperienza vissuta,
esso la protegge contro la rivelazione della sua insopportabile
miseria.

Un

cos brutale.
to, della

individuo isolato non sopravvive a una rivelazione


E il ruolo partecipa all'organizzazione dell'isolamen-

separazione, della falsa unit.

l'alcool, fornisce

doping necessario

La compensazione, come

realizzazione del poter-essere inautentico. Esiste un'ebbrezza dell'identificazione.


il

alla

La sopravvivenza

e le sue illusioni protettrici formano un


tutto indissolubile. I ruoli, evidentemente, si estinguono quando
cessa la sopravvivenza, per quanto certi morti possano legare il

loro

nome ad uno

una morte

civile.

La sopravvivenza senza ruoli


siamo condannati alla sopravvivenza,

stereotipo.

Come

129

cos siamo condannati a

L'armatura impedisce

la

fare

nell'inautentico.

bella figura

libert

dei

gesti

attutisce

corazza tutto vulnerabile. Resta dunque


ludica del fare come se ; giocare d'astuzia con

Sotto

la

la
i

colpi.

soluzione
ruoli.

Conviene adottare il suggerimento di Rozanov: Esteriormente, io sono declinabile. Soggettivamente, sono assolutamensorte indeclinabile. Non mi accordo. Un avverbio in qualche
sul
modellarsi
deve
mondo
che
istanza,

il
ta . In ultima
esso.
accordi
con
mi
affinch
io
con
me
accordarsi
soggettivo;
ruoli come un pacco di abiti sporchi sarebbe coRespingere
i

negare una separazione e cadere nella mistica o nel solipsismo. Io sono nel nemico e il nemico in me. Bisogna che egli
non mi uccida, e perci mi rifugio nel guscio dei ruoli. E lavo-

me

ro, e

consumo, e so mostrarmi

gentile, e

non compio

oltraggi

mordere e abbaiare potessero dare coscienza della canea dei


ruoli, destare a un tratto all'importanza di s...
Fortunatamente, lo spettacolo dell'incoerenza introduce forzatamente nel gioco dei ruoli. La morale de il rovescio vale il
dritto dissolve lo spirito di seriet. L'attitudine ludica lascia
fluttuare i ruoli nell'indifferenza. la ragione per cui la rior-

ganizzazione dell'apparenza

si sforza, con cos poca fortuna, di


parte di gioco (concorsi Intercitt, Lascia o Raddoppia...), di mettere la disinvoltura al servizio del consumabile. Il distanziamento si afferma con la decomposizione dell'apparire. Certi ruoli sono dubbi, ambigui, contengono la propria

aumentare

la

critica.

Niente pu ormai impedire

tacolo

in

con

un gioco

di

la riconversione dello spet-

cui la

vita quotidiana crei


suoi propri mezzi le condizioni di espansione permanente.

bisogna per anche distruggere un mondo talmente fittizio, ed ecco perch le persone accorte lasciano
che i ruoli se la giochino fra di loro. Passare per un irresponsabile il miglior modo di essere responsabile per s. Tutti

buoni costumi.

ai

collettivo

Ma

mestieri sono sporchi, facciamoli sporcamente,

smentiscano!

sono menzogne, lasciamo che si


perbia di Jacques Vach che scrive:

Io

tutti

amo

ruoli
la

su-

Porto a spasso tra ro-

vine e villaggi il mio monocolo di Crystal e una inquietante


teoria di pittura. Sono stato successivamente un letterato cinto d'alloro, un noto disegnatore pornografo e uno scandaloso

L'iniziazione

Proteggendo la miseria della sopravvivenza e


protestando contro di essa, il movimento di compensazione distribuisce ad ogni individuo un certo numero di possibilit formali di partecipazione allo spettacolo, sorta di lasciapassare che
autorizzano la rappresentazione scenica di uno o diversi brani

o privata, poco importa. Cos come Dio con-

di vita, pubblica

ne resto a casa e lascio agli altri la


cura di spiegare e di discutere la mia personalit fra quante
indicate . Mi basta essere totalmente vero con quelli della

feriva la grazia a tutti gli uomini, lasciando a ciascuno la libert di salvezza o dannazione, l'organizzazione sociale d a ciascuno il diritto di riuscire o fallire il proprio ingresso nei gironi

mia sponda, con i difensori della vita autentica.


Pi ci si distacca dal ruolo, meglio lo si manipola contro l'avversario. Meglio ci si sottrae al peso delle cose, pi si conquista la leggerezza di movimento. Gli amici non si impacciano quasi di forme, polemizzano allo scoperto, sapendo di non
potersi ferire. Dove la comunicazione si vuole reale, il malinteso non un crimine. Ma se tu mi affronti armato da capo a
piedi, imponendomi una lotta per cercare un accordo che somigli a una vittoria, non troverai in me che una posa evasiva,
un silenzio elegante per notificarti la fine del dialogo. La con-

di questo

istante ogni interesse alla di-

mantici, e

pittore cubista.

Ora,

me

tesa dei ruoli toglie fin dal

scussione. Solo

il

primo

nemico cerca l'incontro

sul terreno dei ruoli,

sull'arena dello spettacolo. Non gi abbastanza tenere a bada


senza che delle sediceni suoi fantasmi lungo tutta la giornata,
amicizie vengano per giunta a costringervici ancora? Passi se
ti

130

mondo.

Ma

mentre Dio alienava globalmente

gettivit, la borghesia la sbriciola in

un insieme di
soggettivit, che non

la sog-

alienazioni

parziali. Almeno in un senso, la


era niente,
diviene qualche cosa, assume la sua verit, il suo mistero, le
sue passioni, la sua ragione, i suoi diritti. Il suo riconoscimento ufficiale passa per la sua divisione in elementi tarati e

omologati secondo le norme del potere. Il soggettivo entra nelle


forme oggettive che sono gli stereotipi mediante l'identificazione.

cato in

Vi entra

modo
il

in briciole,

in

frammenti

assolutizzati,

scorti-

trattamento grottesco dell'io nei rosuo contravveleno, l'umorismo).


ridicolo

(il

Essere significa possedere dei titoli di rappresentanza e di rappresentazione del potere. Per essere qualcuno, l'individuo deve,
come si dice, /aire la part des cboses, tenere conto delle cose e
sorvegliare

propri ruoli, raffinarli, rimetterli in forma, iniziarsi

131

Ma

promozione spettacolare. Le
il condizionamento di ogni
bambino, l'adolescente,
il

ca.

l'adulto a guadagnarsi un posto nella grande famiglia dei consumatori.


Esistono dei gradini d'iniziazione. Non tutti i gruppi social-

un

mente riconosciuti dispongono della stessa dose di potere, e


questa dose non ripartita uniformemente fra i loro membri.

cogliere

Fra il presidente e i suoi mihtanti, il cantante e i suoi fans,


vie della promozioil deputato e i suoi elettori, si estendono le
ne. Certi gruppi sono solidamente strutturati, altri hanno dei

dei ruoli per conservarne meglio uno


suo potere invece di disperderlo, ridurre la
sua vita all'unilineare. Diviene allora un manager. Disgrazia
vuole che la cerchia in cui si esercita la sua autorit sia sempre troppo stretta, troppo parcellare. Si trova nella situazione
nel gastroenterologo che guarisce le malattie che prende in considerazione e avvelena il resto del corpo. Certo l'importanza del
gruppo in cui imperversa pu lasciargli l'illusione del suo po-

progressivamente fino a meritare

la

fabbriche scolastiche, la pubblicit,


Ordine aiutano con sollecitudine

contorni molto elastici; tuttavia, tutti si costruiscono grazie al


sentimento illusorio di partecipazione condiviso dai loro mem-

alimentano con delle riunioni, dei distinCoerenza


tivi, delle attivit spicciole, delle responsabilit...
spaventoso
questo
sono,
in
friabile.
Ci
menzognera e spesso
livelli, degli stereotipi locali: martiri, eroi,
scoutismo a tutti

bri,

sentimenti che

si

modelli, genio, pensatore, affezionato al servizio e grand'uomo


Bridi successo. Per esempio: Danielle Casanova, Cienfuegos,

veterano delle societ bocciofida s i gruppi relativi.


le
La collettivizzazione dei ruoli potr rimpiazzare il vecchio potere decaduto delle grandi ideologie? Non si pu dimenticare

gitte Bardot,

e Wilson.

Mathieu, Axelos,

il

Il lettore ricostituir

che il potere legato alla sua organizzazione dell'apparenza. La


ricaduta del mito in frammenti ideologici si ripercuote oggi depositandosi in polvere di ruoli. Ci significa anche che, per
dissimularsi, alla miseria del potere non rimasta che la mivedette,
seria della sua menzogna in briciole. Il prestigio di una

un padre di famiglia o di un capo di Stato non vale neanche


pi una scoreggia di disprezzo. Niente sfugge alla decomposizione nichilista, se non il suo superamento. Anche una vittoria

di

tecnocratica,

precludendo questo superamento, esporrebbe

gli

uomini a un'attivit vuota, a un rito iniziato senza oggetto, a


un sacrificio puro, a un arruolamento senza ruolo, a una specializzazione di principio.

In effetti, lo specialista prefigura questo essere fantomatico,


questa rotella di un ingranaggio, questa cosa meccanica inserita
pernella razionalit di un'organizzazione sociale, nell'ordine
politifetto dei morti viventi. Lo si incontra dappertutto, nella
specializzazione

come neW'hold-up. In un certo senso, la


un tempo
la scienza del ruolo, che d all'apparire il lustro che
conto
in banil
gli conferivano la nobilt, lo spirito, il lusso o
ca

132

altri;

di

lo specialista fa di pi. Egli si arruola

per arruolare

gli

l'anello di congiunzione fra la tecnica di produzione e

consumo

la

tecnica della rappresentazione spettacolare,

anello isolato, una

monade

di qualche sorta.

impegna

ma

Conoscendo

il

produrre
e a consumare nei limiti di questa parte in modo da ractutto

un'infima

di

parte,

egli

gli

altri

un plusvalore di potere e aumentare la propria parte di


rappresentanza nella gerarchia. Egli sa, all'occorrenza, rinun-

ciare

alla

molteplicit

solo,

condensare

tere,

ma

il

l'anarchia tale, e gli interessi parcellari cos contrad-

che finisce per prendere coscienza della


sua impotenza. Cos come si paralizzano reciprocamente i capi di Stato detentori della forza nucleare, allo stesso modo gli
specialisti, con le loro interferenze, elaborano e azionano in

dittori e concorrenziali

ultima analisi una gigantesca macchina

il

potere, l'organizza-

con pi o meche li
no riguardi, a seconda della loro posizione negli ingranaggi. La
elaborano e l'azionano ciecamente perch essa l'insieme delle
loro interferenze. Bisogna dunque attendersi dalla maggior
parte degli specialisti che l'improvvisa coscienza di una passivit
cos disastrosa, e per la quale essi si danno cos ostinatamente
da fare, li rigetti con altrettanta foga verso la volont di vivere
autenticamente. Cos come prevedibile che un certo numero
di loro, esposti pi a lungo e con pi intensit alle radiazioni
della passivit autoritaria, debbano, alla maniera dell'ufficiale
della Colonia penale di Kafka, morire con la macchina, torturati dai suoi ultimi sussulti. Le interferenze degli uomini del
potere, degli specialisti, fanno e disfanno ogni giorno la vacillante maest del potere. Si conoscono i risultati. Si immagina
ora a quale gelido incubo ci condannerebbe un'organizzazione
razionale, un pool di cibernetici che riuscissero ad eliminare le
fauinterferenze o almeno a controllarle. Non resterebbero che
disputar
loro
il
premio
Nobel.
termonucleare
per
tori del suicidio
zione sociale

domina

tutti e

li

stritola

L'uso pi comune del

nome

e della foto,

quale stato diffuso

133

dai documenti curiosamente chiamati d' identit , mostra abbastanza bene la loro collusione con l'organizzazione poliziesca

Non

delle societ contemporanee.

soltanto con

bassa polizia,

la

quella delle perquisizioni, dei pedinamenti, dei pestaggi, degli


assassinii metodici,

ma

anche con

le forze

pi segrete dell'ordi-

passaggio ripetuto di un nome, di una foto nella rete


dell'informazione scritta o orale indica a quale livello gerarchine.

Il

si situa l'individuo. Va da s che il nome


pronunciato pi spesso in un quartiere, una citt, un paese, nel
mondo, esercita un potere magnetico. Uno studio statistico
condotto su questa base in uno spazio-tempo determinato traccerebbe uno sorta di carta in rilievo del potere.
Tuttavia, il deterioramento del ruolo procede storicamente di

che e categoriale

pari passo

nome

con l'insignificanza del nome. Per

l'aristocratico,

il

mistero della nascita e della


razza. Nelle societ di consumo, la messa in evidenza pubblicitaria del nome di Bernard Buffet trasforma in pittore celebre un
mediocre disegnatore. La manipolazione del nome serve a fabcontiene in condensato

il

come fa vendere una lozione per capelche poi significa che un nome celebre non appartiene pi a
colui che lo porta. Sotto l'etichetta Buffet, non c' che una
cosa in una calza di seta. Un brandello di potere.
Non comico sentir protestare gli umanisti contro la riduzione degli uomini a dei numeri, a delle matricole? Come se la
bricare dei dirigenti cos
li.

Il

distruzione dell'uomo sotto la marcia originalit del


se meglio dell'inumanit di
la

lotta

confusa fra

una

serie di cifre.

Ho

cosiddetti progressisti e

nome

fos-

gi detto che

reazionari gira

questione: bisogna stroncare l'uomo a colpi di randello o a colpi di ricompense? una bella ricompensa avere

attorno

alla

un nome conosciuto.
Ma tanto vanno i nomi

alle

cose che

gli

uomini

li

perdono. Ro-

mi piace prendere coscienza del fatto


che nessun nome esaurisce n comprende ci che sono. Il mio
piacere non ha nome. I troppo rari momenti in cui mi costruisco non offrono alcuna presa per cui li si possa manipolare dall'esterno. Solo lo spossessamene di s si impiglia nei nomi
vesciando

la

prospettiva,

delle cose che ci soffocano. Io vorrei

che

si

comprendesse anche

solo nel semplice rifiuto del controllo po-

questo senso, e non


il
gesto di Albert Libertad di bruciare i suoi documenti d'identit, cessando di avere un nome per sceglierne
mille, gesto ripreso nel 1959 dai lavoratori neri di Johannesin

liziesco,

burg.

134

Ammirevole

dialettica

del

cambiamento

di

prospettiva:

poich
sia

lo

stato delle cose

come per

mi

vieta

di

portare un

nome che

feudali l'emanazione della mia forza, allora rinuncio ad ogni appellativo; e per ci stesso, ritrovo sotto l'ini

nominabile

la ricchezza del vissuto, la poesia indicibile, la condizione del superamento; entro nella foresta senza nome dove
la cerbiatta di Lewis Carroll spiega ad Alice:
Immagina che
la maestra di scuola voglia interrogarti. Scomparso il nome,

dovrebbe allora gridare ehi! oh!, ma nessuno si chiama cos,


nessuno deve dunque rispondere . Felice foresta della soggettivit radicale.

Giorgio de Chirico mi sembra incrociare con bella conseguenza


la strada che porta alla foresta di Alice. Ci che vero per il
nome resta valido per la rappresentazione del volto. La fotografia esprime essenzialmente il ruolo, la posa. L'anima vi
imprigionata, sottomessa all'interpretazione: la ragione per
cui una fotografia ha sempre l'aria triste. La si esamina come
si esamina un oggetto. E del resto,
non un farsi oggetto
identificarsi a una gamma di espressioni, per quanto variate esse siano?

Dio

almeno evitare questo scode Chirico. Pressoch contemporaneo di


Libertad (se fosse uomo, il potere non si complimenterebbe mai
abbastanza degli incontri che ha saputo impedire), i suoi personaggi a testa vuota stendono bene il bilancio accusatore dell'inumanit. Le piazze deserte, il paesaggio pietrificato mostrano
l'uomo disumanizzato dalle cose che egli ha creato e che, paralizzate in un urbanismo in cui si condensa la forza oppressiva
delle ideologie, lo svuotano della sua sostanza, lo vampirizzano;
non so pi chi parla, a proposito di un dipinto, di un paesaggio
vampiresco
forse Breton. L'assenza di tratti invoca peraltro
dal fondo del suo vuoto la presenza di un volto nuovo, una presenza che umanizzerebbe le pietre stesse. Questo volto per
me quello della creazione collettiva. Dal momento che non ha
il volto di nessuno, il personaggio di de Chirico ha il volto di
glio.

Ma

Il

ritorno

dei mistici sapeva


a

tutti.

Allorch la cultura contemporanea si d molta pena per dichiarare il suo nulla, trae una semiologia dalla propria nullit, ecco una pittura in cui l'assenza si apre in modo esplicito verso
la poesia dei fatti, verso la realizzazione dell'arte, della filosofia, dell'uomo. Traccia di un mondo reificato, lo spazio bianco,
introdotto nella tela nel punto essenziale, indica anche che il
volto ha abbandonato il luogo delle rappresentazioni e delle
immagini, che deve ora integrarsi alla prassi quotidiana.

135

periodo 1910-20 riveler un giorno la sua incomparabile


gericchezza. Per la prima volta, con molta incoerenza e molto
dire che
Oso
e
la
vita.
l'arte
ponte
fra
un
progettato
nio, stato

Il

non

surrealista, nel peesiste nient'altro, eccettuata l'avventura

riodo che va da questa avanguardia del superamento all'attuale


progetto situazionista. Il disincanto della vecchia generazione
dell'arche segna il passo da quarantanni, che sia nel dominio
movimento
Il
smentir.
te o in quello della rivoluzione, non mi
bianco di Malvitch, Ulisse, le tele di de

Dada,

il

quadrato

l'assenza
Chirico fecondano, con la presenza dell'uomo totale,
non
totale
l'uomo
dell'uomo ridotto allo stato di cosa. E
maggioranza
stragrande
oggi nient'altro che il progetto che la

nome

degli uomini elabora in

della creativit preclusa.

6
In un mondo unitario, sotto lo sguardo immobile degli dei, l'avventura e il pellegrinaggio definiscono il cambiamento all'interno dell'immutabile. Non c' niente da scoprire, perch il
mondo dato dall'eternit, ma la rivelazione attende il pellegrino,

il

cavaliere, l'errante al

battute. In
il

mondo,

verit

la si

la

cerca

punto

rivelazione

in s, la si

in

di incrocio delle strade

ciascuno:

percorrendo

cerca lontano ed essa

prorompe

improvvisamente, fonte miracolosa che la purezza di un gesto fa


scaturire nel luogo stesso in cui il cercatore disgraziato non
avrebbe presagito nulla. La sorgente e il castello dominano l'immaginazione creativa del Medioevo. Il loro simbolismo chia-

movimento, trovare l'immutabile; sotto l'immutabimovimento.


Che cosa fa la grandezza di Eliogabalo, di Tamerlano, di Gilsotto

ro:
le,

il

trovare

sulla

trasformazione

propria trasformazione.

del

mondo ma

rifiuta

la

sua

un movimento che vuole sfuggire

al

movimento. Nel regime unitario, l'immagine dell'immutabile


conteneva il movimento. Nel regime parcellare, il movimento
dovr poi sforzarsi di riprodurre l'immutabile. (Ci saranno sempre delle guerre, dei poveri, degli schiavi). La borghesia al
potere tollera il cambiamento solo se vuoto, astratto, scisso dalla totalit. Deve essere un cambiamento parziale e un cambiamento di parti. Ma l'abitudine del cambiamento nel suo
stesso principio carica di sovversione. Ora, il cambiamento
l'imperativo che domina la societ di consumo. Bisogna che la
gente cambi macchine, moda, idee. Bisogna che sia cos perch
un cambiamento radicale non venga a mettere un termine a una
forma di autorit che per esercitarsi ancora non ha pi altra
soluzione che quella di offrirsi in consumo, di consumarsi consumando ciascuno. Per disgrazia, in questa fuga in avanti
verso la morte, in questa corsa che non vuol finire, non c'
avvenire reale, non c' che un passato frettolosamente rivestito a nuovo e gettato nel futuro. Da quasi un quarto di secolo, le stesse novit si avvicendano sul mercato del gadget e
delle idee, con a malapena il trucco del giorno prima. Lo stesso
sul mercato dei ruoli. Come potremmo noi disporre di una
variet tale da compensare la vecchia qualit del ruolo secondo
la concezione feudale? Laddove:
1.
il quantitativo in s un limite e postula la riconversione
in

qualitativo;

menzogna del rinnovamento traspare

nella povert delGli arruolamenti successivi logorano i travestiti.


La moltiplicazione dei cambiamenti di dettaglio acutizza il
desiderio di cambiare senza mai soddisfarlo. Precipitando il
2.

la

lo spettacolo.

il

ritirano vinti in

un

de Rais, di Tristano, di Parsifal? Essi si


la loro
si identificano al demiurgo, abbandonano
maschera
sotto
la
umanit insoddisfatta per vivere e morire
Dio
del divino spavento. Questa morte degli uomini, che il

les

Dio vivente;

dell'immutabile, lascia la vita fiorire all'ombra della sua falce.


vecchio Dio vivente;
Il Dio morto grava pi pesantemente del
sbarazzati
da Dio, ha solo proha
in verit la borghesia non ci
l'odore di Dio puromanticismo

fumato il suo cadavere. Il


davanti alle condidisgusto
di
il
naso
l'arricciare
trescente,

zioni di sopravvivenza.

fonda
Classe lacerata dalle contraddizioni, la borghesia

136

dominio

il

suo

cambiamento di illusioni, il potere non pu sfuggire


del cambiamento radicale.

Non

soltanto

valenti,

ma

la

moltiplicazione dei ruoli tende a renderli equi-

oltrerutto

li

frammenta,

tificazione della

soggettivit ha

colari per

pi prosaici o

modo

gesti

alla realt

di sorridere,

li

rende derisori. La quan-

creato

delle

categorie

spetta-

le disposizioni pi

comuni: un

un

taglio di ca-

una circonferenza

di torace,

Ci sono sempre meno grandi ruoli, sempre pi comparse. Anche gli Ubus-Stalin, Hitler, Mussolini non hanno pi
che dei pallidi discendenti. La maggior parte della gente conosce bene il malessere di entrare in un gruppo e di prendere contatto, l'angoscia dell'attore, la paura di sostenere mapelli...

137

proprio ruolo. Bisogna aspettarsi dalla polverizzazione degli atteggiamenti e delle pose ufficialmente controllabili la
possibilit per questa angoscia di riscoprire la sua fonte: non
la goffaggine nel ruolo ma la perdita di s nello spettacolo,
le

il

nell'ordine delle cose.

Nel suo libro Medicina e uomo

totale,

il

dottor Soli constata a proposito della spaventosa estensione


delle malattie nervose: Non esiste malattia in s, cos come
non esiste malato in s, c' solo un essere-nel-mondo auten-

o inautentico

tico

La riconversione dell'energia estorta

dal-

vivere autenticamente si iscrive nella


dialettica dell'apparenza. Scatenando una reazione di difesa quale possibilit
si biologica, il rifiuto dell'inautentico ha tutte
l'apparire in volont di

annientare nella sua violenza coloro che non hanno smesso di organizzare lo spettacolo dell'alienazione. Quelli che oggi
di

fanno una gloria di essere idoli, artisti, sociologi, pensatori,


specialisti di ogni sorta di messa in scena dovrebbero rifletterci.
Le esplosioni di collera popolare non sono degli accidenti allo
stesso titolo dell'eruzione del Krakatoa.
si

il
senso della festa che nei momenti rivoluzionari si danno
libero sfogo ne offrono numerosi esempi. Quando la gioia occu-

pa il cuore del popolo, non c' capo o messa in scena che possano impadronirsene. Solo affamando la loro gioia ci si rende
padroni delle masse rivoluzionarie; impedendo loro di andare
pi lontano e di estendere le loro conquiste. Nell'immediato, un

gruppo d'azione teorica e pratica come quello che costituiscono


situazionisti gi capace di entrare in quanto sovversione
i

nello spettacolo politico-culturale.

Individualmente, e dunque in modo transitorio, bisogna saper


alimentare i propri ruoli senza mai ingrassarli a proprie spese.
Proteggersi per loro mezzo proteggendosi contro
di essi; recuperare l'energia che assorbono, il potere che danno
illusoriamente. Giocare il gioco di Jacques Vach.
Se il tuo ruolo incute agli altri rispetto, divieni il potere che

non
una

sei,

e lasci errare

lotta

dispute,

le

filosofo cinese ha detto: La confluenza l'approssimarsi


del nulla. Nella confluenza totale, la presenza vacilla . L'alie-

nazione

si

l'estremo

estende a tutte

ma,

nello

le attivit

stesso

dell'uomo dissociandole

tempo dissociandosi

essa

al-

stessa,

diviene ovunque pi vulnerabile. Nella disgregazione dello spettacolo, , come scriveva Marx, La vita nuova che prende coscienza di s, che rovina ci che era in rovina, e rigetta ci che
era rigettato . Sotto la dissociazione c' l'unit; sotto l'usura

polverizzazione di s la
Ma
non basta voler rifare
qualitativo.

concentrazione di energia; sotto

la

soggettivit radicale. Il

la

l'amore con la donna che si ama.


che
ha la funzione di inaridire la vita quoPi si esaurisce ci
vita prevale sul potere del ruolo. Cos
potenza
di
tidiana, pi la
rovesciamento
di prospettiva. Appunto a
mette
in
moto
il
si
il

mondo come

si

fa

questo livello la nuova teoria rivoluzionaria deve concentrarsi


per aprire la breccia del superamento. All'era del calcolo e all'era del sospetto inaugurate dal capitalismo e dallo stalinismo
tattica Vera
si oppone e si costruisce in una fase clandestina di
del gioco.

suo fantasma.

non

Si

affaticare.

ti

discussioni oziose,

soccombe sempre in
con le vane

Finirla

foro, i colloqui, le settimane


bisogner colpire per liberarsi
veramente, colpisci per uccidere! Le parole non uccidono.
Degli individui ti attorniano, vogliono discutere. Ti ammirano?

del pensiero marxista!

Un

il

di prestigio,

Sputagli in faccia.

il

Quando

Ridono

di

te?

Aiutali a ritrovarsi nel loro

ruolo porta in s il ridicolo. Non ci sono che dei ruoli


attorno a te? Gettavi la tua disinvoltura, il tuo umorismo, il
tuo distacco; gioca con essi come il gatto col topo; pu darsi
che a questo trattamento l'uno o l'altro di quelli che ti stanno
riso. Il

vicino

si

svegli

Ugualmente

se stesso, scopra le condizioni del

non

dialogo.

sono poi ugualmente disprezzabili. Nel campionario delle condotte formalizzate, alcune
riescono a malapena a celare il vissuto e le sue esigenze alienate.
Dalle alleanze temporanee con certe attitudini, con certe immagini rivoluzionarie, sono, mi sembra, permesse nella misura
in cui contengano attraverso l'ideologia che presuppongono,
una promessa di radicalit. Penso in particolare al culto di Lumumba fra
giovani rivoluzionari congolesi. Chi ha sempre
presente che il solo trattamento valido per gli altri e per s
l'accrescimento della dose di radicalit non pu n sbagliarsi
n perdersi.
alienanti,

tutti

ruoli

stato di degradazione dello spettacolo, le esperienze individuali, le manifestazioni collettive di rifiuto devono precisare
nei fatti il modo di maneggiare tatticamente il ruolo. Collettiva-

Lo

mente, possibile sopprimere

138

ruoli.

La

creativit spontanea

139

XVI.

La mala del tempo

svegliarsi; incastrati fra

ritorno

al

vissuto.

il

loro stato nevrotico e

Tuttavia,

questa l'epoca

il

trauma di un
in

cui

la

so-

pravvivenza sotto anestesia esige delle dosi che, saturando l'organismo, devono presto scatenare ci che nell'operazione magica si chiama uno choc di ritorno . Sono l'imminenza e
la natura di questo sconvolgimento che permettono di parlare
del condizionamento degli uomini come di un gigantesco sortilegio.

gante

Per un gigantesco sortilegio , la credenza nel tempo del consumo


fonda la realt del consumo del tempo. Il tempo l'usura dell'adattamento cui l'uomo deve risolversi ogni volta che tallisce nella trasformazione del mondo. L'et un ruolo, un'accelerazione del tempo vissuto sul piano dell'apparenza, un attaccamento alle cose.

farsi

L'aumento del malessere nella civilt inclina oggi le terapie


nella direzione di una nuova demonologia. Come l'invocazione, il sortilegio, la possessione, l'esorcismo, l'orgia sabbatica,

presuppone l'esistenza di
oggetti pi lontani grazie ad

sortilegio

una rete spaziale colleuna simpatia diretta da


leggi specifiche, analogia formale, coesistenza organica, simmetria funzionale, alleanza di simboli... Le corrispondenze si stabiliscono associando un numero incalcolabile di volte un comportamento e l'apparizione di un segnale. Si tratta insomma di
un condizionamento generalizzato. Ci si pu ora domandare se
la moda oggi molto diffusa di denunciare un certo condizionamento, propaganda, pubblicit, mass media, non agisca come
un esorcismo parziale che mantiene in vigore e al riparo da
ogni sospetto un sortilegio pi vasto, pi essenziale. facile
Il

gli

beffe dell'oltranzismo di France-Soir per cadere nella

menzogna distinta di Le Monde . L'informazione, il


gio, il tempo non sono le gigantesche tenaglie con
il

potere travaglia l'umanit e

la

linguag-

quali
costringe nella sua prospetle

talismano possedevano l'ambiguo privilegio


sempre pi indubconsolazione dell'uomo oppresso (medicina,

Un soggiogamento maldestro, vero, ma la cui forza


tanto pi pregnante in quanto gli uomini non hanno coscienza
di sapervi resistere e spesso ignorano in quale misura gli re-

ideologia, compensazione

del ruolo, gadgets confortevoli, metodi di trasformazione del mondo...) nutra essa stessa l'oppressione. Esiste un ordine delle cose morboso, ecco ci che i diri-

sistono gi spontaneamente.
I grandi processi staliniani hanno dimostrato che bastava un po'
di pazienza e di ostinazione per far s che un uomo si accusi di

Wilhelm Reich spiecome perdell'orgasmo


funzione
ga in una bella pagina de La
psicoanalitico
a guarire
trattamento
venne dopo lunghi mesi di
depressione
una
soffriva
di
viennese,
che
una giovane operaia
dovuta alle sue condizioni di vita e di lavoro. Guarita, Reich
si suila rimand nel suo ambiente. Quindici giorni dopo ella
condovevano
Reich
l'onest
di
lucidit
e
che
la
cidava. Si sa

qualsiasi

la

metamorfosi,

di guarire

il

di far soffrire, cosi avviene oggi,

biamente, che

la

genti vogliono nascondere ad ogni costo.

dannarlo all'esclusione dai circoli psicoanalitici, all'isolamento,


doppiezza
al delirio e alla morte; non si svela impunemente la
dei demonologi.
Coloro che organizzano il mondo organizzano la sofferenza e
degli indivila sua anestesia, ben noto. La maggior parte
dui vivono da sonnambuli, divisi fra il timore e il desiderio di

140

tiva?

crimine e per spedirlo in pubblico ad implorare la


propria messa a morte. Coscienti oggi di una tale tecnica e messi in guardia contro di essa, come si potrebbe ignorare che
l'insieme dei meccanismi che
insidiosa persuasione,

ma con

ci

dirigono decreta con

la

pi mezzi e pi costanza:

stessa

Tu

debole, tu devi invecchiare, tu devi morire ? Obbedisce la


coscienza, poi anche il corpo. Mi piace comprendere in senso
materialista la frase di Antonin Artaud: Non si muore persei

ch bisogna morire;
quale si costretta

tempo fa .
Su un terreno non

si

la

muore perch questa una piega alla


coscienza un giorno, non cos tanto

propizio,

una pianta muore. L'animale si


La morte non dun-

adatta all'ambiente, l'uomo lo trasforma.

141

una pianta, di un animale o di un


uomo, un fenomeno identico. Su terreno favorevole, la pianta
que, secondo che

Ma

trova nelle condizioni dell'animale, pu adattarsi. Nella misura in cui l'uomo fallisce nella trasformazione del suo ambiente, si trova anch'egli nelle condizioni dell'animale. L'adatta-

soffre.
che cosa accadr quando la vita quotidiana, a forza
di guarigioni parziali, si trover colpita nel suo insieme dal
malessere dell'inautentico? Quando l'esorcismo e il sortilegio
avranno rivelato a tutti il loro concorso alla societ del malessere?

mento la legge del mondo animale.


La sindrome generale di adattamento,

Non

si tratti

di

si

rico dello Stress, passa per tre fasi:

dice

Hans

Selye,

il

teo-

la reazione d'allarme, lo

stadio di resistenza, lo stadio di esaurimento. Sul piano dell'apparire,

l'uomo ha saputo lottare per

l'eternit

ma,

sul piano

della vita autentica, rimasto all'adattamento animale: reazione


spontanea dell'infanzia, consolidamento dell'et adulta, esauri-

pi oggi egli vuole apparire, pi il


carattere effimero e incoerente dello spettacolo gli mostra e
rimostra che vive come un cane e muore come un ciuffo di erba
secca. Perch insomma, ci si decider presto ad ammettere che
l'organizzazione sociale che l'uomo si creata per trasformare

mento

il

della vecchiaia.

mondo

tarlo,

meglio dei suoi desideri ha ormai cessato di aiu-

al

non essendo pi che

l'interdizione

entrata

nell'uso

di

si

pone

la

ferirsi al potere.

Non

domanda Che
Gi

la

et avete? senza subito ridata punto di riferimento costringe a

misura forse il tempo a partire da una maniadozione di un Dio, di un messia, di


un capo, di una citt conquistatrice? Nello spirito aristocratico,
il tempo accumulato del resto
un pegno di autorit: la vecchiaia, ma anche la serie degli antenati, accrescono la prepotenza
farlo.

si

stazione di autorit:

del nobile. Morendo, l'aristocratico tramanda ai suoi discendenti una vitalit tonificata dal passato. Al contrario, la borghesia non ha passato; e nemmeno lo riconosce, il suo potere
in briciole non obbedendo pi all'eredit. Essa ripercorre parodisticamente il cammino della nobilt: l'identificazione al li-

gnaggio

si

cerca nostalgicamente nell'identificazione alle fotodi famiglia; l'identificazione al tempo ci-

regole di un'organizzazione superiore


ancora da creare, le tecniche di liberazione o di realizzazione individuali che egli si forgiato attraverso la storia dell'appro-

clico, al tempo dell'eterno ritorno, si soddisfa nell'identificazione cieca a dei frammenti di tempo lineare, a dei passaggi

priazione privata, dello sfruttamento dell'uomo sull'uomo, del

successivi e rapidi.

impiegare,

secondo

le

potere gerarchico?
in

un

introduce qualitativamente nella sopravvivenza. L'adattamento


democratizzato, reso pi facile per tutti, e a questo prezzo
si perde l'essenziale, che di adattare il mondo all'umano.

Certo esiste una lotta contro la morte, ma essa si inserisce all'interno stesso della sindrome di adattamento; il che non fa mescolare la morte al rimedio. d'altra parte significativo che le
ricerche terapeutiche vertano soprattutto sullo stadio di esaurimento, come se si volesse prolungare fino alla vecchiaia lo stadio di resistenza. Si applica il trattamento d'urto quando la de-

bolezza e l'impotenza hanno gi compiuto la loro opera; un


trattamento d'urto diretto ad impedire il logorio di adattamen-

implicherebbe troppo sicuramente, come aveva compreso


Reich, che fosse investita direttamente l'organizzazione sociale,
ci che impedisce di superare lo stadio di adattamento. Si preto

feriscono

142

le

dell'album

rapporto dell'et con l'indice di partenza del tempo misunon la sola allusione indiscreta al potere. Io sostengo
che l'et misurata non nient'altro che un ruolo, un'accelerazione del tempo vissuto sul metro del non-vissuto, dunque
sul piano dell'apparenza e secondo le leggi dell'adattamento.
Il

sistema chiuso, soffocante. Quello


che si guadagna da una parte si riperde dall'altra. Quantitativamente vinta dai progressi in materia sanitaria, la morte si

Noi viviamo ormai

grafie

guarigioni parziali, cosi almeno l'insieme

non ne

rabile

Acquistando del potere,

si acquista dell'et. Un tempo, solo le


persone anziane, cio di antica nobilt o di vecchia esperienza,
esercitavano il potere. Oggi si estende ai giovani il dubbio
privilegio di invecchiare. La societ di consumo porta all'invecchiamento precoce; non ha forse trovato sotto l'etichetta
teen-agers un nuovo gruppo da convertire in consumatori? Chi
consuma si consuma in inautentico; alimenta l'apparire a profitto dello spettacolo e a spese della vera vita. Dove si attacca
muore perch si attacca a delle cose morte; a delle merci, a dei

ruoli.

Tutto ci che possiedi

ti possiede di rimando. Tutto ci che


rende proprietario ti adatta alla natura delle cose; ti invecchia. i7 tempo che scorre ci che riempie lo spazio lasciato
vuoto dall'assenza dell'io. Se tu corri dietro al tempo, il tempo
ti

1^3

corre ancora pi forte;

la legge del consumabile.

Vuoi

tu

prentrattenerlo? Ti sfiata e ti invecchia ugualmente. Bisogna


costruire.
presente
da

derlo sul fatto, nel presente; ma il


Noi eravamo nati per non invecchiare mai, per non morire mai.
avremo che la coscienza di essere venuti troppo presto; e

La sopravvivenza
la sua falsa contestazione

Non

un certo disprezzo del futuro che

ci

assicura gi

una

bella por-

zione di vita.

La sopravvivenza la
venza oggi, dunque,

dono

vita ridotta agli

imperativi economici. La sopravviconsumabile (XVII).


fatti risponprima che
sedicenti rivoluzionari

la vita ridotta al

questione del superamento


abbiano avuto idea di porla. Ci che non viene superato si decompone, ci che si decompone incita al superamento. Ignorando sia
l'uno che l'altro movimento,
rifiuto in bilico accelera la decomposizione
e vi si integra, favorendo
superamento, cosi come si dice talvolta di
un assassinato che ha favorito
compito del suo assassino. La sopravvivenza
non-superamento divenuto invivibile. Il semplice rifiuto della
sopravvivenza condanna all'impotenza. Bisogna ormai riattivare
nucleo
di esigenze radicali abbandonato dai movimenti inizialmente rivoluzionari
alla

attuali

il

il

il

il

il

144

145

XVII.

Il

male

di

sopravvivere

capitalismo ha demistificato la sopravvivenza. Ha reso insopportabile


povert della vita quotidiana confrontata con l'arricchimento delle
possibilit tecniche. La sopravvivenza divenuta un'economia della vita.
La civilt della sopravvivenza collettiva moltiplica
tempi morti della
vita individuale, tanto che la parte di morte rischia di prevalere sulla
sopravvivenza collettiva stessa. A meno che la rabbia di distruggere non
si riconverta in rabbia di vivere.
Il

la

Finora gli uomini non hanno fatto che adattarsi a un sistema


di trasformazione del mondo. Si tratta ora di adattare il sistema alla trasformazione del mondo.
L'organizzazione delle societ umane ha cambiato il mondo, e
il mondo, cambiando, ha
sconvolto l'organizzazione delle societ

umane.

Ma

mentre l'organizzazione gerarchica

nisce della natura e

si

impadro-

trasforma nella lotta, la parte di libert e di creativit riservata agli individui si trova ad essere
si

assorbita dalla necessit di adattarsi alle

loro variazioni; per lo

meno

norme sociali e alle


momenti rivoluzio-

in assenza di

nari generalizzati.
Il tempo dell'individuo nella storia in massima parte del
tempo corto. Il fatto che questo ci sia divenuto insopportabile

una presa di coscienza abbastanza recente. Da una parborghesia prova con la sua rivoluzione che gli uomini
possono accelerare la trasformazione del mondo, che possono
risale a
te,

la

individualmente migliorare la loro vita, dove il miglioramento


qui concepito come un accesso alla classe dominante, alla
ricchezza, al successo capitalista. Dall'altra, essa annulla per

147

aumenta i tempi morti


produrre,
di consumare, di
nella vita quotidiana (necessit di
aleatorie
del mercato,
alle
leggi
calcolare), si inchina davanti
di
loro
assortimento
con
il
cicliche
davanti alle inevitabili crisi
(non
buon
senso
barriere
del
alle
davanti
guerre e di miseria,
interferenza la libert degli individui,

si

pu cambiare l'uomo,

ci

saranno sempre dei poveri...)- La

una
una macchina in corsa con l'acceleratore bloccato al massimo. Pi l'accelerazione aumenta, pi i
colpi di freno sono bruschi, pericolosi e inefficaci. La velocit

politica della borghesia, e delle sue appendici socialiste,


politica di colpi di freno in

consumabile la velocit di disgregazione del potere; e


contemporaneamente, l'imminenza della formazione di un mondo nuovo, di una nuova dimensione, di un universo parallelo
nato dall'affondamento del Vecchio Mondo.
Il passaggio dal sistema di adattamento aristocratico al sistema di adattamento democratico approfondisce lo scarto esidel

stente fra la passivit della sottomissione individuale e il dinamismo sociale che trasforma la natura, tra l'impotenza de-

potenza delle tecniche nuove. L'attitudine conperfettamente al mito feudale, a un


mondo quasi immobile tempestato di di eterni. Ma come potrebbe lo spirito di sottomissione accordarsi alla visione dinamica dei mercanti, dei manifatturieri, dei banchieri, dei cacciatori di ricchezza, di coloro che conoscono, non la rivelazione
dell'immutabile, ma quella del movimento economico, la legge insaziabile del profitto, il bisogno di un rinnovamento pergli

uomini e

templativa

la

si

addice

manente? Tuttavia, dovunque volgarizza e valorizza il passeggero, il transitorio, la speranza, la borghesia in quanto potere
si sforza di incatenarvi gli uomini reali. Essa sostituisce all'immobilismo teologico una metafisica del movimento; entrambe queste rappresentazioni ostacolano la realt in movimento, ma la prima con pi fortuna e armonia della seconda;
con pi coerenza e pi unit. L'ideologia del progresso e del
cambiamento messa al servizio dell'immutabile, questo il
paradosso che niente pu ormai nascondere alla coscienza, n
giustificare davanti ad essa. In questo universo in espansione
della tecnica e del comfort, si vedono gli individui ripiegarsi su
se stessi, inaridirsi, vivere piccinamente, morire per dei dettagli. Alla promessa di una libert totale l'incubo offre un metro cubo di autonomia individuale, rigorosamente controllata

dai vicini.
basso.

148

Uno

spazio-tempo della meschinit e del pensiero

La morte

di un Dio vivente dava alla vita quotidiana sotto


Ancien Regime una dimensione illusoria che raggiungeva la
ricchezza di una realt molteplice. Diciamo che mai ci si
meglio realizzati nell'inautentico. Ma che dire della vita sotto
un Dio morto, sotto il Dio in putrefazione che il potere parcellare? La borghesia ha fatto l'economia di un Dio economizzando sulla vita degli uomini. Essa ha anche fatto dell'economico un imperativo sacro e della vita un sistema economico.
Questo schema, programmatori del futuro si apprestano a ral'

zionalizzarlo,

pianificarlo,

ci si rassicuri, la

umanizzarlo, e cosa ancora.

programmazione cibernetica avr

l'irresponsa-

cadavere di Dio.
Kierkegaard esprime bene il male di sopravvivere quando scrive: Lasciamo che gli altri gemano sulla malvagit dell'epoca. Quanto a me, io mi lamento della sua meschinit; perch
essa senza passione... La mia vita -si risolve in un solo colore . La sopravvivenza la vita ridotta all'essenziale, alla
forma astratta, al fermento necessario perch l'uomo partecipi
alla produzione e al consumo. Per lo schiavo romano, il riposo
e il nutrimento; per i beneficiari dei Diritti dell'Uomo, di che
nutrirsi e coltivarsi, coscienza quanto basta per sostenere un
ruolo, e iniziativa per ricavarne del potere, e passivit per issarne le insegne. La libert di adattarsi in modo superiormente
bilit del

animale.

La sopravvivenza una
plica

tali

rizzata

spese! Essa ha la

dall'informazione:

L'apparire imintima
ampiamente
volgasua igiene

vita

al

rallentatore.

evitare le emozioni violente,

sorve-

mangiare poco, bere ragionevolmente, sopravvivere in buona salute per meglio vivere il proprio
ruolo. Il surmenage, malattia dei dirigenti, titolava Le Monde in una delle sue rubriche. Bisogna tener da conto la sopravvivenza, perch essa logoramento; bisogna viverla poco,
perch appartiene gi alla morte. Un tempo si moriva nella
morte fatta vita, in Dio. Oggi il rispetto della vita impedisce

gliare lo stato di tensione,

di toccarla, di svegliarla, di farla uscire dal letargo. Si

muore

per inerzia, quando la quantit di morte che si porta in s raggiunge il punto di saturazione. Quale accademia delle scienze
riveler il tasso di radiazioni mortali che uccidono i nostri
gesti quotidiani? A forza di identificarsi a ci che non si ,
di passare da un ruolo all'altro, da un potere all'altro, da una
et all'altra, come non essere infine il passaggio eterno che
la decomposizione?

149

La presenza, nel seno

una morte misteriosa


Freud al punto da in-

della vita stessa, di

e tangibile, ha potuto trarre in inganno

durlo a riconoscervi una maledizione ontologica, un preteso


istinto di morte. Gi annunciato da Reich, l'errore di Freud
affiora oggi, chiarificato dal fenomeno del consumo. I tre

elementi dell'istinto di morte, nirvana, tendenza alla ripetizione,


masochismo, non fanno che tradurre i tre stili di soggiogamento del potere: la costrizione assunta passivamente, la se-

duzione consuetudinaria,
legge ineluttabile.

mediazione percepita come una

la

Lo si sa, il consumo di beni


che nel regime attuale sempre
un consumo di potere porta in s la sua propria distruzione
e le condizioni del suo superamento. La soddisfazione del consumatore non pu n deve mai essere raggiunta; la logica del
consumabile esige che siano creati nuovi bisogni, ma anche
vero che l'accumulazione di questi bisogni falsificati accentua
il
malessere dell'uomo mantenuto, sempre pi faticosamente,
nello stato esclusivo di consumatore. Inoltre, la ricchezza di
beni di consumo impoverisce il vissuto autentico. Lo impoverisce doppiamente: innanzitutto dandogli una contropartita in
cose; e quindi perch, anche volendolo, impossibile avere dell'attaccamento per queste cose dal momento che bisogna consumarle, cio distruggerle. Di qui un vuoto di vita sempre pi
esigente, un'insoddisfazione che divora se stessa. Ora questo bisogno di vivere ambivalente; un punto di rovesciamento di
prospettiva.
Nell'ottica orientata del consumatore, nella sua visione condi-

come una carenza di consumo


potere e di consumo di s per il potere. All'assenza di vera
vita offerto il palliativo di una morte a rate. Un mondo che
condanna a morire esangui deve ben essere forzato a diffondere
il gusto del sangue. Dove regna il male di sopravvivere, il desi-

zionata, la carenza di vita appare


di

derio prende spontaneamente


tuito, sadismo...

Se

si

le

distrugge

in questa perdita infinita di s a cui tutto Io inchioda? Il

essere
rinti.

un

Egli

un

labirinto privo di centro,

si

trascina in

un mondo

suo

labirinto fatto di labi-

di equivalenze. Uccidersi?

Per uccidersi, bisogna sentire una resistenza, possedere in s un


valore da distruggere. Se non vi niente, gli stessi gesti di distruzione si sfaldano, cadono in pezzi. Non si getta del vuoto
nel vuoto. Se una pietra cadendo mi uccidesse, sarebbe un
espediente , scrive Kierkegaard. Io credo che non ci sia oggi
nessuno che non abbia provato lo spavento di un pensiero simile. Ci che uccide tanto pi sicuramente l'inerzia, inerzia
di quelli che scelgono

il

rimbambimento

a diciott'anni,

no per otto ore

al

giorno in un lavoro abbrutente,

Parallelamente,

la

rabbia di vivere

si tuffa-

nutrono di
ideologie. Sotto i pietosi lustrini dello spettacolo, non ci sono
che degli esseri scarnificati, che si augurano e temono l'espediente di Kierkegaard per non dover mai pi desiderare ci
che temono, per non dover mai pi temere ci che desiderano.
si

presenta

si

come

un'esigen-

za biologica, rovescio della rabbia di distruggere e di lasciarsi


distruggere. Fintantoch non saremo giunti a sopprimere nes-

suna delle cause della disperazione umana, non avremo il diritto di cercare di sopprimere i mezzi con
quali l'uomo cerca
di sbarazzarsi della disperazione . Il fatto che l'uomo dispone nello stesso tempo dei mezzi per sopprimere le cause della disperazione e della forza che capace di sviluppare per sbarazzarsene. Nessuno ha il diritto di ignorare che l'influenza del
condizionamento abitua a sopravvivere su un centesimo delle
proprie possibilit di vivere. Vi troppa unit nel male di sopravvivere perch il vissuto reso pi compatto non unisca a sua
volta la stragrande maggioranza degli uomini nella volont di
vivere. Perch il rifiuto della disperazione non divenga la costruzione di una vita nuova. Perch l'economia della vita non si
apra sulla morte dell'economia al di l della sopravvivenza.
i

armi della morte: omicidio grala

passione, essa rinasce

come

passione di distruggere. Nessuno, a queste condizioni, sopravviver all'era della sopravvivenza. E gi la disperazione attuale raggiunge un punto tale che molti possono riprendere per

conto proprio le parole di Antonin Artaud: Sono stigmatizzato da una morte incalzante mentre la morte vera per me
senza terrore .
L'uomo della sopravvivenza l'uomo del piacere-angoscia, dell'incompiuto, della mutilazione. Dove mai potrebbe ritrovarsi

150

151

XVIII.

Il

rifiuto

in

Dio, di un re, di un capo, di una classe, di una organizzazione. Quale imbecille ha parlato di un'ontologia della rivolta?
Trasformando l'alienazione naturale in alienazione sociale, il

bilico

uomini il tirocinio della libert


contemporaneamente
la rivolta e la
nella schiavit, insegna loro
rivolta che
bisogno
di
hanno
pi
sottomissione. I metafisici
millenni,
di un
attestata
da
L'esistenza,
la rivolta di metafisica.

movimento

storico fa fare agli

spiegare

la

una contestazione, e della repressione che

la

gerarchico

potere

permanenza

di

perfettamente

sufficiente

soffoca.
Il

rovesciamento del feudalesimo e

la realizzazione del signore

senza schiavi costituiscono uno stesso e unico progetto. Il parziale fallimento di questo progetto, al momento della rivoluzione francese, non ha evitato di renderlo sempre pi familiare e pi desiderabile via via che altre rivoluzioni abortite

Esiste un momento del superamento, un momento storicamente definito


dalla forza e dalla debolezza del potere; dalla decomposizione dell'individuo fino all'atomo soggettivo; dalla familiarit che la vita quotidiana
intrattiene con ci che l'annienta. Il superamento sar generale, unitario
e soggettivo-costruito (1). Abbandonando la radicalit, gli elementi inizialmente rivoluzionari si condannano al riformismo. Oggi, l'abbandono
quasi generale dello spirito rivoluzionario definisce le riforme di sopravnuclei
vivenza. Un'organizzazione rivoluzionaria nuova deve isolare
di superamento dei grandi movimenti del passato, deve in particolare
riprendere e realizzare: il progetto della libert individuale, pervertito
dal liberalismo; il progetto della libert collettiva, pervertito dal socialismo; il progetto di ritrovamento della natura, pervertito dal fascismo;
il
progetto dell'uomo totale, pervertito dalle ideologie marxiste, progetto
che anima, sotto il linguaggio teologico del tempo, le grandi eresie del
i

la loro rabbia anticlericale cosi opportunamente riesumata


dal nostro secolo, in cui i chierici si chiamano specialisti (2). L'uomo
del risentimento il perfetto sopravvivente, l'uomo privato della coscienza del superamento possibile, l'uomo della decomposizione (3). Quando
l'uomo del risentimento prende coscienza della decomposizione spettacolare, diviene nichilista. Il nichilismo attivo prerivoluzionario. Non
c' coscienza del superamento necessario senza coscienza della decomposizione. I blousons noirs sono gli eredi legittimi di Dada (4).

Medioevo e

a titoli diversi, la

Le

filosofie della storia

152

e la rivoluzione bolscevica

lo pre-

compimento.
hanno tutte fatto lega con questa sconil

coscienza

della

storia

oggi indissociabile

superamento necessario.
punto di superamento sempre meglio individuabile sullo
schermo sociale. Perch? La questione del superamento una

dalla coscienza del


Il

questione di

tattica.

Nelle sue grandi linee,

si

presenta

come

segue:
il
potere lo rende pi forte, ma ci
indebolisce
a sua volta.
uccide
lo
potere
non
che
Pi gli imperativi di consumo inglobano gli imperativi di
produzione, pi il governo per costrizione cede il passo al

Ci che non uccide

1.

il

governo per seduzione.


Democraticamente ripartito, il privilegio di consumare estende alla grande maggioranza degli uomini il privilegio di auto-

rit

Il rifiuto molteplice, il suLa questione del superamento


peramento uno. Messa a confronto con l'insoddisfazione contemporanea e da questa chiamata a testimoniare, la storia umana si confonde con la storia di un rifiuto radicale sempre portatore del superamento, sempre portato verso la propria negazione; un rifiuto i cui molteplici aspetti non nascondono mai
quanto vi di essenzialmente comune fra la dittatura di un

cosicch la

fitta,

Comune

cisavano e ne differivano

(a gradi diversi, beninteso).

Gli uomini

si

indeboliscono, e

il

loro rifiuto

si

anemizza,

cedono oggi alla seduzione dell'Autorit. Il potere dunque si rinforza ma, ridotto peraltro allo stato di consumabile, anche si consuma, si logora, diviene vulnerabile per
appena

essi

necessit.

superamento un momento in questa dialettica della forza e della debolezza. Se pertiene senza dubbio alla critica radicale localizzarlo e rinforzarlo tatticamente, in comIl

punto

penso
le.

Il

di

fatti sono dappertutto per suscitare la critica radicasuperamento cavalca la contraddizione che travaglia il
i

153

mondo

attuale, fornisce l'alimento dell'informazione quotidiana

e caratterizza
a.

il

b.

il

la

rifiuto inetto, vale a dire

il

riformismo;
il nichilismo (in cui

rifiuto stravagante, vale a dire

bi-

forma passiva dalla forma attiva).


2.
Parcellizzandosi, il potere gerarchico guadagna in ubiquit
e perde in forza di irretimento, pi diminuisce la massa di coloro che vivono in margine alla societ, vagabondando, e meno
sono quelli che si mostrano rispettosi di un padrone, di un principe, di un dirigente, di un ruolo; pi aumenta la massa di coloro che sopravvivono nella societ e pi aumenta quella che
sogna distinguere

la

vota l'organizzazione sociale all'esecrazione. Ognuno, nella sua


vita quotidiana, al centro del conflitto. Da ci una duplice
conseguenza:
a.
Vittima dell'atomizzazione sociale, l'individuo anche
vittima del potere parcellare. Messa in evidenza e minacciata,
la soggettivit diviene la rivendicazione essenziale. Per elaborare
una collettivit armoniosa, la teoria rivoluzionaria dovr fondarsi non pi sulla base del comunitario, ma sulla soggettivit,
sul caso specifico, sul vissuto particolare.
b.

Frazionato all'estremo,

il

rifiuto ricrea contraddittoriamen-

te le condizioni del rifiuto globale.

Come

si

creer ora la

nuova

Per esplosione a catena, da soggettivit a soggettivit. La costruzione di una comunit di individui integralmente tali avvier il rovesciamento di prospettiva
senza il quale non c' superamento possibile.
3.
Infine, la nozione stessa del rovesciamento di prospettiva si
volgarizza. Ognuno procede rasentando troppo da vicino la procollettivit rivoluzionaria?

pria negazione. Il vivente

si ribella.

L'incanto delle lontananze

scompare quando l'occhio si avvicina troppo; la prospettiva anche. Imprigionando gli uomini nel suo scenario di cose, introducendosi maldestramente in essi, il potere diffonde ogni sorta
di torbidi e di malessere.

no,

valori

si

Lo sguardo e

offuscano, le forme

si

il

pensiero

si

imbroglia-

diluiscono, le immagini

si

deformano e diventano inquietanti, come quando si tiene il


naso incollato a un quadro. Il cambiamento di prospettiva in
pittura
Uccello, Kandinsky
del resto contemporaneo a
un cambiamento di prospettiva nella societ. Il ritmo del consu-

mo precipita lo spirito in questo interregno, in cui vicino e lontano coincidono. con l'appoggio dei fatti stessi che la maggioranza degli uomini dovr ormai sperimentare lo stato di libert al quale aspiravano, ma senza i mezzi per realizzarlo, gli

154

Svevia nel 1270: Dicevano di esser saliti pi in alto


toccando il sommo della divinit, di aver abbandonato Dio; spesso, assicura Cohn, l'adepto, o l'adepta, affermava
di non avere pi alcun bisogno di Dio (I Fanatici dell'Apo-

eretici di

di

maggior parte dei comportamenti:

Dio

e,

calisse).

Abbandono
movimento

della miseria e miseria dell'abbandono

rivoluzionario che

cambiamento

totale,

non ce

non

Non

c'

un
non

porti in s la volont di

n' alcuno fino ad oggi che

abbia fatto la sua vittoria di un cambiamento di dettaglio. Dal


in cui il popolo in armi rinuncia alla sua volont per
seguire quella dei suoi consiglieri, perde l'impiego della sua
libert e incorona, con l'ambiguo titolo di dirigenti rivoluziona-

momento

ri, i

suoi oppressori di domani. In ci consiste, in qualche sorta,

l' astuzia

del potere parcellare: esso genera delle rivoluzioni


rovesciamento di prospettiva, separate dal-

parcellari, scisse dal

paradossalmente dissociate dal proletariato che le


potrebbe la totalit delle libert rivendicate accontentarsi di qualche briciola delle libert conquistate senza fare subito le spese di un regime totalitario? Si creduto di vedervi
una maledizione: la rivoluzione che divora i suoi figli: come se
la sconfitta di Makhno, l'annientamento di Kronstadt, l'assassinio di Durruti non fossero gi stati implicati dalla struttura
dei nuclei bolscevichi iniziali, forse anche dai modi autoritari
la

totalit;

fa.

Come

Marx nella Prima Internazionale. Necessit storica e ragione di Stato non sono che necessit e ragione dei dirigenti
chiamati ad avallare il loro abbandono del progetto rivoluzionadi

il loro abbandono della radicalit.


L'abbandono il non-superamento. E la contestazione

rio,

parcella-

sono precisamente ci che preclude il superamento. La peggiore disumanit non mai altro che una volont di emancipazione che
cede ai compromessi e che si fossilizza sotto gli strati delle sue
rinunce successive. Liberalismo, socialismo, bolscevismo core,

il

rifiuto parziale, la rivendicazione in briciole

truiscono delle nuove prigioni all'insegna della libert.


nistra

ha

la

lotta

povera

per un

abilit di farlo in

diera rossa e dei pi bei


e riesumata sotto

La

comfort accresciuto nell'alienazione,

nome

momenti

forma di

si-

ma

delle barricate, della ban-

rivoluzionari.

Mummificata

esca, la radicalit originaria dop-

155

piamente tradita, due volte abbandonata. Preti-operai, pretiblousons nors, generali comunisti, principi rossi, dirigenti rivoluzionari , l'eleganza radicale si porta bene, si armonizza al
gusto di una societ che sa vendere un rossetto con lo slogan
Rivoluzione in rosso, rivoluzione con Redflex . La manovra
non priva di rischi. A forza di essere messa in caricatura sen-

norme della pubblicit, la volont pi autenticamente rivoluzionaria finisce per ravvedersi, per purificarsi.
Le allusioni non vanno mai perdute!
La nuova ondata insurrezionale riunisce oggi dei giovani che
za fine secondo le

sono tenuti lontani dalla politica specializzata, che sia di sio di destra, o che vi sono passati rapidamente, il tempo
di un errore di giudizio o di un'ignoranza scusabili. Nel maremoto nichilista, tutti fiumi si confondono. Ci che importa
si

nistra

solo

l'ai

di

quotidiana

questa confusione. La rivoluzione della vita


sar la rivoluzione di quelli che, ritrovando con
l di

maggiore o minore

facilit

germi di realizzazione totale conser-

vati, contrastati, nascosti nelle ideologie di

no per

Anche

mai uno

spirito di rivolta in seno al cristiane-

simo, io nego il diritto e la capacit di comprenderlo ad un


uomo che continui ad affibbiarsi il nome di cristiano. Non ci

sono pi

eretici oggi. Il linguaggio teologico nel

quale

si

espres-

marchio di un'epoca,
ormai tradurre. E la traduzione ovvia. Tenuto conto del mio tempo, e dell'aiuto oggettivo che mi apporta, che cosa nel XX secolo ho
sero tanti ammirevoli sollevamenti fu
il

il

solo linguaggio possibile, nient'altro. Bisogna

detto di pi di quei Fratelli del Libero Spirito che dichiarava-

Dio da non poter pecIo appartengo alla libert della


Natura e tutto ci che la mia natura desidera soddisfo. L'uomo
libero ha perfettamente ragione di fare tutto ci che gli d piacere. Che il mondo intero sia distrutto e perisca totalmente piuttosto che un uomo libero si astenga da un atto a cui lo spinga
no nel XIII:

Si

pu essere

cos uniti a

care, qualsiasi cosa si faccia.

sua

la

natura ?

come non

salutare

ogni genere, avran-

ci stesso cessato di essere mistificati e mistificatori.


se esistette

cose che Dio ha creato sono comuni a tutti. Ci che l'occhio


vede e brama, la mano l'afferri ?
i Pifles di Arnold, puri
al punto da non poter peccare qualunque cosa facessero (1157)?
Questi diamanti del cristianesimo hanno sempre brillato di una
luce troppo viva per gli occhi cisposi dei cristiani. Quando
l'anarchico Pauwels, il 15 marzo 1894, depone una bomba
nella chiesa della Madeleine, quando il giovane Robert Burger sgozza un prete l'il agosto 1963, la grande tradizione
eretica che si perpetua poveramente ma degnamente nel loro
gesto. Il prete Meslier e il prete Jacques Roux, fomentando
jacqueries e sommosse, hanno mostrato, a mio avviso, l'ultima
riconversione possibile del prete sinceramente attaccato ai fondamenti rivoluzionari della religione. Ma ci che non hanno
capito gli accoliti dell'ecumenismo contemporaneo che va da
Roma a Mosca, dalla canaglia cibernetica alle creature dell'Opus
Dei. Sull'immagine di questo nuovo clero, si intuisce senza
fatica ci che sar il superamento delle eresie.
le

Johann

Hartmann:

Nessuno contesta al liberalismo la gloria di aver diffuso il fermento di libert ai quattro angoli della Terra. In un determinato senso, la libert di stampa, di pensiero, di creazione, ha il
vantaggio di denunciare la truffa del liberalismo; e non
in fondo la sua pi bella orazione funebre? Il sistema abile,
imprigiona
individui
cia

dove

la libert

si

in

nome

finisce la libert dell'altro.

principio sono distrutti con

sono distrutti con

il

L'autonomia degli
dell'uno cominColoro che rifiutano tale

della libert.

annulla per interferenza,


ferro,

la libert

coloro che lo accettano

Nessuno ha
mannaia della

le mani sporche: si
preme un pulsante, cade la
polizia e dell'intervento statale, ed ben spiacevole. Lo Stato la cattiva coscienza del liberale, lo strumento di una repressione necessaria
che in fondo al cuore egli sconfessa. Per gli affari correnti, la
libert del capitalista si incarica di rammentare i suoi limiti
alla libert del lavoratore. qui che entra in scena il buon sociala giustizia.

Usta a denunciare l'ipocrisia.

Che

cos'

il

socialismo?

Un modo

per far uscire

il

liberalismo

libero re e signore di tutte le creature.

dalla sua contraddizione, cio dalla salvaguardia e dall'annien-

Tutte le cose gli appartengono, ed egli ha il diritto di usare


ci che gli piace. Se qualcuno cerca di ostacolarlo, l'uomo libero
ancora, un Giopu ucciderlo e prendergli i beni ?

tamento simultanei della libert individuale. Impedire che gli


individui si neghino per interferenza, tale la sua lodevole
risoluzione; sennonch la soluzione cui il socialismo perviene
tutt'altra. Esso sopprime le interferenze senza liberare l'individuo; pi ancora, fonda la volont individuale sulla mediocri-

L'uomo veramente

vanni di Brno che


brigantaggio e

156

la

si

giustificava di aver praticato

rapina a

il

raggiro,

mano armata decidendo che

il

tutte

157

t collettiva.

vero che solo

il

settore

economico oggetto

liberalismo della vita


quotidiana si adatta discretamente a una pianificazione burocratica che controlla l'insieme delle attivit, promozione del
della sua riforma, cosicch l'arrivismo,

militante,

rivalit di

dirigenti...

il

presa,

ma

le

il

fascismo,

si

la corsa al

produzione e i liberali del consumo!


L'ambiguit del socialismo, la radicalit e il suo abbandono, appare perfettamente in questi due interventi riportati entrambi
nel resoconto dei dibattiti della Prima Internazionale. Nel
1867, Chmal ricorda che il prodotto si scambia contro un
prodotto di uguale valore, altrimenti vi inganno, truffa, furto . Si tratta dunque, secondo Chmal, di razionalizzare lo
scambio, di renderlo equo. Il socialismo corregge il capitalismo,
lo rende umano, lo pianifica, lo svuota della sua sostanza (il
liberali della

Dappertutto

dono

dere la liberazione della libert contenuta nel socialismo senza


lottare con tutte le sue forze contro il socialismo?

ancora necessario discutere sull'abbandono, da parte di tutle variet di marxismo attuale, del progetto di Marx?

la Cina, Cuba, che cos'hanno in comune con la costruzione dell'uomo totale? Poich la miseria da cui si alimentava la volont rivoluzionaria di un superamento e di un cam-

L'URSS,

si attenuata, venuta una nuova miseria,


rinunce e di compromessi. Abbandono della miseria e
miseria dell'abbandono. Non il sentimento di aver lasciato
che il proprio progetto iniziale si frammentasse e si realizzasse
per frammenti che giustifica la disingannata battuta di Marx:

biamento radicale
fatta di

a me, io non sono marxista ?


anche l'immondo fascismo una volont di vivere negata,
distorta, la carne di un'unghia incarnata. Una volont di vivere divenuta volont di potenza, una volont di potenza divenuta volont di obbedienza passiva, una volont di obbedienza
passiva divenuta volont di morte; perch cedere di un punto

Quanto

158

fiamma abbracci
i

tutte
loro servi-

abbandonata o spinta all'abbanisolato abbandona la sua

L'uomo

volont individuale, la sua soggettivit, per infrangere

vita; tale la

la stessa

l'isola-

mento: in tal modo guadagna l'illusione comunitaria e un gusto pi acuto della morte. L'abbandono il primo passo verso
il recupero nei meccanismi del potere.
Non una tecnica, non un pensiero il cui primo movimento non
obbedisca alla volont di vivere; non una tecnica, non un pensiero
ufficialmente accreditato che non inciti a morire. Le tracce dell'abbandono sono i segni di una storia che gli uomini conoscono
ancora molto male. Studiarli gi forgiare le armi del superamento totale. Dove si trova il nucleo radicale, il qualitativo? Tale
la questione che deve dissolvere le abitudini di pensiero e di
mento,

che

la forza poetica

dalla forza delle cose.

contemporaneo a questo socialismo, ne esiste un altro. Al congresso di Ginevra della stessa Associazione Internazionale dei
Lavoratori, nel 1866, Varlin, il futuro comunardo, dichiara:
Fintanto che un impedimento si opporr all'impiego di se
stessi, la libert non esister . Chi oserebbe oggi intrapren-

te

ma

tori.

profitto); e chi approfitta della fine del capitalismo? Tuttavia,

sia,

ideologie, tutte le ideologie senza eccezioni, e

Si impedisce l'interferenza in

elimina la concorrenza economica e la libera imconsumo di potere resta la sola forma di


libert autorizzata. una ben divertente polemica quella in
cui si affrontano i campioni di una libert autolimitativa, i

un campo,

sul qualitativo significa cedere sulla totalit del qualitativo.

Bruciare

questione che

sulla costruzione di

si

innesta sulla strategia del supera-

nuove trame di

radicalit.

Ci vale per

l'ontologia tradisce l'abbandono dell'essere in divenire. Per la psicoanalisi: tecnica di liberazione, essa libera
la

filosofia:

soprattutto dal bisogno di aggredire l'organizzazione sociale. Per


sogni e i desideri strappati, violentati, falsificati dal condizio-

namento. Per la radicalit degli atti spontanei di un uomo, e


che il pi delle volte contraddice ci che egli pensa di s e del
mondo. Per il gioco: distribuito in categorie di giochi leciti
dalla roulette alla, guerra, passando per il linciaggio
esso
dispensa dal giocare autenticamente con i momenti della vita
quotidiana. Per l'amore, inseparabile dalla rivoluzione e cos
povero da quando si disamorato del piacere di dare...
Togliete il qualitativo, resta la disperazione; tutte le forme di
disperazione disponibili per un'organizzazione della morte, per

potere gerarchico: riformismo, fascismo, apoliticit cretina,


mediocrazia, attivismo e passivit, scoutismo e masturbazione
ideologica. Un amico di Joyce raccontava: Non mi ricordo
il

di una sola
una parola

volta, in tutti questi anni, in cui Joyce abbia detto

degli avvenimenti pubblici, pronunciato

il

nome

di

Poincar, di Roosevelt, di Valera, di Stalin, espresso un'allusione a Ginevra o a Locamo, all'Abissinia, alla Spagna, alla Cina,
al Giappone, all'affare Prince, a Violette Nozire... .
dire
il
vero, che cosa poteva aggiungere a Ulisse, a Finnegan's

159

Wa{e? Dopo

della creativit individuale, ci che


Bloom del mondo intero si unis-

Das Kapital

il

contava era che

Leopold

offrire

siva

il

minimo

proclamando l'escluha fatto dell'invidia piena

di superficie vulnerabile,

legittimit delle riforme, essa

sero per disfarsi della loro povera sopravvivenza, e per introdurre nella realt vissuta della loro esistenza la ricchezza e la
faceva
variet del loro monologo interiore. Joyce non
fianco
dea
trovato
n
era
non
si
Durruti,
alle fucilate insieme a

di cautele e del risentimento l'ordito abituale delle sue rivolu-

aveva
gli asturiani, n a fianco degli operai viennesi; almeno
anocui
al
informazioni,
delle
commentare
la decenza di non
cultura,
di
monumento
questo
Ulisse
abbandonava
nimato

alla poesia degli agitatori

come

ha detto

un

critico

della

soggettivit

totale.

abbandonandosi,
Sull'ignavia

del

lui,

Joyce, l'uomo
testimonia

letterato

contro l'ignavia dell'abbandono testimonia sempre


dimenticato . Cos rivoluzioni e
radicale
il
controrivoluzioni si succedono nello spazio di ventiquattro ore,
nel giro di un giorno, foss'anche il pi povero di avvenimenti.
l'Ulisse.

momento

La coscienza del gesto

radicale e del suo

abbandono

si

affina

e si estende senza tregua. Come potrebbe avvenire diversameninvite? La sopravvivenza oggi il non-superamento divenuto
vibile.

zioni parcellari.

Ho

gi detto che a

L'uomo

del risentimento

Pi

il

potere

si

dispensa in framsopravviven-

riduce l'ambito della

menti consumabili, pi
questo mondo di reptazione in cui il piacere, lo sforzo di liberazione e l'agonia si esprimono nello stesso sussulto.
Il pensiero basso e la vista corta hanno da lungo tempo contrassegnato l'appartenenza della borghesia a una civilt di troglodiscopre oggi
ti in progresso, a una civilt della sopravvivenza che
grandezla sua finalit nel comfort dei rifugi antiatomici. La sua
si

za; fino a

za fu una grandezza d'accatto, conquistata a contatto del nemico pi che su di esso; un'ombra della virt feudale, di Dio,
della Natura... Appena rimossi questi ostacoli al suo ascenden-

ridotta a doversi contestare sui


dettagli; a tirarsi dei colpi che non mettono in pericolo la sua
esistenza. Flaubert, che sfotte il borghese, lo chiama alle armi
te

immediato,

contro

la

la

borghesia

si

Comune.

borghesia aggressiva, il proletariato la


riduce su posizioni di difesa. Che cos' per essa il proletariato?
Nemmeno un avversario, tutt'al pi una cattiva coscienza, che
essa si sforza di dissimulare. Ripiegata su se stessa, cercando d'

La

160

nobilt rendeva

la

giudizio nessuna insurrezione era par-

che lo diveniva non appena


e direttori di gioco si sostituiva l'autorit dei dirigenti. L'uomo del risentimento la versione ufficiale del rivoluzionario: un uomo privato della coscienza del
superamento possibile; un uomo a cui sfugge la necessit di un
rovesciamento di prospettiva e che, roso dall'invidia, dall'odio
e dalla disperazione, si accanisce a distruggere per invidia,
per odio e per disperazione un mondo cos ben congegnato per

Un uomo

umiliarlo.

isolato.

Un

riformista intrappolato fra

tando
tale

la

gerarchia per dispetto di

uomo

non

esserci

installato,

un

veramente pronto per servire nella sua rivolta

disegni dei suoi padroni improvvisati. Il potere


gno migliore dell'arrivismo deluso; per questo
i

il

Rifiu-

rifiuto globale del potere e la sua accettazione assoluta.

consolare

mio

cellare nella sua volont iniziale,

vinti della corsa agli onori, d loro

non ha
si

soste-

adopera a

suoi privilegiati

da odiare.
Al di qua del rovesciamento di prospettiva, dunque, l'odio del
potere ancora un modo di riconoscergli la supremazia. Chi passa sotto una scala per provare il suo disprezzo delle superstizioni fa loro troppo onore, subordinando ad esse la sua libert
d'azione. L'odio ossessivo e la sete insaziabile di cariche autoperritarie logorano e impoveriscono se non identicamente
nel
prostich c' pi umanit nel lottare contro il potere che

tuirvisi

almeno

C' un mondo intero fra il


non morire. Le rivolte della
norme della morte. questa

in egual misura.

lottare per vivere e

il

lottare per

sopravvivenza sono tarate sulle


ragione per cui esigono prima di tutto l'abnegazione dei militanti, la loro rinuncia a priori al voler-vivere, per il quale non

la

c'

nessuno che non

lotti di fatto.

senza altro orizzonte che il muro delle costrizioni rischia di rompercisi la testa o di difenderlo un giorno con imbecille ostinazione. Perch apprendersi nella prospettiva delle
Il ribelle

costrizioni ancora guardare nel senso voluto dal potere, che lo


si

respinga o lo

vermi,

come

si

accetti.

Ecco l'uomo

al

punto zero, coperto di


si chiude

dice Rozanov. Limitato da ogni parte, egli

ad ogni intrusione, veglia su di

s,

gelosamente, senza accor-

161

una sorta

gersi di essere diventato sterile,

di cimitero. Introverte

la propria inesistenza. Fa propria l'impotenza del lottare per lotquesto prezzo,


tare contro di esso. Spinge il fair play a tanto.
purezza.
Come gli ingli costa poco essere puro, giocare alla

dividui pi dediti ai compromessi si fanno sempre


incommensurabile di essere rimasti integri su uno o
precisi!

rifiuto di

Il

uno

volantini in

un grado
un

sciopero,

monizzano sempre con

il

una gloria
due punti

nell'esercito, la distribuzione di

alterco

con

poliziotti...

si

ar-

militantismo pi ottuso nei partiti co-

templare

il

mondo

dal buco della serratura!

ni grossolane

come

quelle dell'ebreo ignobile, del negro ladro,

delle duecento famiglie.

colpo

ancora, l'uomo al punto zero

ha bisogno di uno spazio

che lo inglobi.
il

per esempio.

il

mondo da conquiuna rovina pi vasta


confonde rapidamente con

scopre un

potere si
potere si appropria,

Il rifiuto del

rifiuto di ci di cui

ribelle

si

vitale, di

A furia

di definirsi in

il

modo

proprio io di

antagonista alle

menzogne, avviene che le costrizioni e le menzogne entrino nello spirito come una parte caricaturale di rivolta e, il pi delle volte, non c' pi l'ironia ad arieggiare un

costrizioni e alle

po'.

Nessun legame pi

difficile

da

spezzare di quello a cui

l'individuo incatena se stesso con l'obnubilamento del rifiuto.

Se

egli

si

serve della forza della libert a profitto della non-li-

con il suo sforzo congiunto la forza della nonche lo rende schiavo. Ora non c' forse niente che somigli
alla non-libert quanto lo sforzo verso la libert; ma la nonlibert ha questo di particolare, che una volta acquistata, non
ha pi valore, per quanto la si paghi cara come la libert.
bert, accresce
libert,

Il nemico aveva un volto e in un sol


lineamenti deUa folla si modellavano sul volto, ammirevole questo, del difensore, del capo, del leader.
i

L'uomo

del risentimento disponibile, ma l'impiego di questa


disponibilit, vale a dire la fine della disponibilit, passa obbli-

gatoriamente per una presa di coscienza larvata: l'uomo del risentimento diviene nichilista. Se non uccide gli organizzatori
della sua noia, coloro che gli appaiono tali in tutto rilievo, dirigenti, specialisti, propagatori di ideologie..., uccider in nome
di un'autorit, di una ragione di stato, del consumo ideologico. E

non incita alla violenza e all'esplosione brucontinuer nella monotona contorsione del malcontento a
dibattersi fra i ruoli, a diffondere il suo conformismo a zigzag,
applaudendo indifferentemente la rivolta e la repressione, sense lo stato delle cose

tale,

sibile all'unica e incurabile

confusione.

La contrazione
gii

uomini

si

dei muri rende l'atmosfera irrespirabile; e pi


sforzano di respirare in queste condizioni, pi l'aria

Che cos' il nichilismo? Rozanov risponde perfettamente alla questione quando scrive: La rappresentazione
finita. Il pubblico si alza. ora di infilarsi il cappotto e di

irrespirabile. L'ambiguit dei segni di vita e di libert, passando dal positivo al negativo secondo le determinazioni necessarie
dell'oppressione globale, generalizza la confusione in cui si dista
con una mano ci che si fa con l'altra. L'incapacit di cogliere se

// nichilista

stessi incita a cogliere gli altri a partire dalle loro rappresenta-

Dal momento

zioni negative, dai loro ruoli; a soppesarli

Le

zitelle,

come

degli oggetti.

burocrati, e tutti quelli che sono riusciti nella soprav-

vivenza non conoscono sentimentalmente altre ragioni di esistere. Bisogna dirlo, il potere fonda le migliori speranze di recu-

pero su questo malessere diffuso. E pi


e grande, pi il recupero agevole.

la

confusione mentale

La miopia e il voyeurisme definiscono inseparabilmente l'adattamento di un uomo alla meschinit sociale della nostra epoca. Con-

162

ci a cui lo spe-

munisti e loro propaggini.


stare,

l'uomo del risentimento si diletta. In


mancanza di ruoli di primo piano, egli reclama posti in prima
fila allo spettacolo. Ha bisogno di evidenze minuscole da mettere sotto i denti; che i politici sono dei farabutti, che de Gaulle un grand'uomo e la Cina la patria dei lavoratori. Vuole un
avversario vivo da sbranare, delle mani di dignitario da riverire;
non un sistema. Come si comprende il successo di rappresentaziocialista invita, e in cui

rientrare a casa. Ci

con
il

la

realt

modo

mondo,

si

volta:

niente pi cappotto n casa .

un sistema mitico entra in contraddizione


economico-sociale, si apre uno spazio vuoto tra
in cui

di vivere degli individui e la spiegazione


tutt'a

un

dominante del

tratto inadeguata, rimasta indietro, lontano.

Nel vortice che viene a scavarsi,

valori tradizionali sono in-

ghiottiti e stritolati. Privata dei pretesti e delle giustificazioni,

debolezza degli uomini appare


poich il mito, che protegge e nasconde
debolezza, anche causa di questa impotenza, la sua

spogliata di ogni

nuda, disarmata.

una

tale

illusione, la

Ma

163

La sua

esplosione apre una via nuova alla sfera dei possibili.

scomparsa

lascia

libero alla creativit e all'energia che

campo

trascendenza e l'astrazione avevano a lungo deviato dall'autenticit vissuta. Tra la fine della filosofia antica e l'istituzione

la

del mito cristiano,

periodo

il

interregno conosce una

di

tura straordinaria di pensieri e di azioni tutti

Recuperando

l'altro.

Roma

davere che
colo,

il

sia di

uni, soffocando

gli

porr

Ma

un punto: dopo

il

1789,

uno

altre,

sul loro ca-

pi tardi, nel

crollo del mito cristiano scatener di

esperimenti e di ricerche.

volta su

sua pietra.

la

le

fiori-

pi ricco del-

XVI

nuovo una

se-

frene-

l'analogia differisce questa

la ricostituzione di

un mito

divenuta rigorosamente impossibile.


Se il cristianesimo disarm il nichilismo di certe sette agnostiche e se ne fece un rivestimento di protezione, il nichilismo
nato dalla rivoluzione borghese , invece, un nichilismo di fatto.
La realt dello scambio, come ho mostrato, domina ogni tentativo di dissimulazione, tutti gli artifici dell'illusione, Fino
alla

sua abolizione, lo spettacolo

del nichilismo.

La vanit

del

sar mai che lo spettacolo

non

mondo

di cui

il

Pascal dei Pensieri

maggior gloria di Dio,


infine diffusa dalla realt storica; e in assenza di Dio, vittima
appunto dell'esplosione del mito. Il nichilismo ha vinto tutto,
sperava di diffondere

coscienza per

la

compreso Dio.
Da un secolo e mezzo,

parte pi lucida dell'arte e della vita

gione passionale di Sade,


Nietzsche,

la

campo

La

dei valori aboliti.

ra-

sarcasmo di Kierkegaard, l'ironia vaviolenza di Maldoror, la freddezza di


il

futuristi,

vallo lasciato da questa sfasatura


passivi, che spiana
si

in

nome

con

il

sfila

folla dei

la

peso della sua deficienza

liquidatori

valori stes-

dei quali manifesta. Burocrati comunisti, bruti fascisti,

ideologi, politici loschi, scrittori sotto-joyciani, pensatori

neo-

grande Niente
in nome dell'ordine familiare, amministrativo, morale, razionale,
cibernetico rivoluzionario (!). Finch la storia non era avanzata abbastanza, forse il nichilismo non poteva assumere il carattere di una verit generale, di una banalit di base. Oggi, la stodadaisti, preti del parcellare, rutti lavorano per

ria

avanzata.

Il

nichilismo esso stesso

la

il

propria materia,

la

La reificazione imprime il vuoto


nella realt quotidiana. Alimentando sotto la vecchia etichetta
del moderno la fabbricazione intensiva di valori consumabili e
via del fuoco verso la cenere.

il passato degli antichi valori oggi in rovina ci


respinge inevitabilmente verso un presente da costruire, vale a
dire verso il superamento del nichilismo. Nella coscienza di-

futurizzati ,

sperata della giovane generazione,


il

movimento

Il

sar

il

movimento dissolvente

si riconciliano lentamente.
ricongiungono, e il supera-

realizzante della storia

nichilismo e

il

superamento

dunque

totale.

si

questa senza alcun dubbio la sola

ricchezza della societ dell'abbondanza.

Quando l'uomo

del risentimento prende coscienza dell'inestin-

guibile passivo della sopravvivenza, egli diviene nichilista. Coglie l'impossibilt di

Mallarm, l'umorismo di Jarry, il negativismo di Dada, queste


sono le forze che si sono espresse senza limiti per introdurre nella
coscienza degli uomini un po' della muffa dei valori marcescenti. E con essa, la speranza di un superamento totale, di un rove-

venza

sciamento

attivo.

di prospettiva.

Maiakovsky e dadaisti.
La coscienza della marea avanzante del nichilismo e la coscienza
del divenire storico sembrano stranamente sfasate. Nell'inter-

mento
la

frutto di indagini libere nel

cillante di

la

sistematicamente l'importanza della vita quotidiana,

vivere a un grado mortale per

la

sopravvi-

L'angoscia nichilista invisibile; il vuoto assoluto disintegra. Il vortice passato-futuro mette il presente al
punto zero. da questo punto morto che partono le due vie
del nichilismo, che chiamer nichilismo passivo e nichilismo
stessa.

Paradosso.

Ai grandi propagatori del nichilismo mancata un'arma


essenziale: il senso della realt storica, di una realt che era

La

quella della decomposizione, dello sgretolamento, del parcellare.

spesso interessata, di questo o di quello di

1.

2.

La coscienza acuta del movimento dissolvente della


sempre crudelmente fatto difetto

nell'epoca borghese ha

gliori pratici della storia.

ticismo e

164

il

fenomeno

Marx

rinuncia ad analizzare

artistico in generale.

il

storia
ai

mi-

Roman-

Lenin ignora quasi

passivit nichilista unisce all'insegna del

compromesso

e del-

l'indifferenza la coscienza dei valori aboliti e la scelta deliberata,

che essa
tamente

si

tali

valori fuori corso,

propone di difendere verso e contro tutto, gratuiper l'Arte. Niente vero, dunque alcuni gesti sono

onorevoli. Maurassiani balordi, patafisici, nazionalisti, esteti dell'atto gratuito, informatori,

OAS,

pop-artisti, tutto questo bel

165

modo il credo quia absurdum: non ci si


ugualmente, si finisce per prenderci gusto. Il nichilismo passivo un salto verso il conformismo.
Del resto il nichilismo non mai che un passaggio, un luogo di
ambiguit, un'oscillazione di cui un polo porta alla sottomissione servile e un altro all'insurrezione permanente. Tra i due,
la terra di nessuno, il deserto, la periferia del suicida o dell'omicida solitario, del criminale di cui Bettina dice molto giustamente che egli il crimine dello Stato. Jack lo Squartatore eternamente inafferrabile. Inafferrabile dai meccanismi del potere
gerarchico, inafferrabile dalla volont rivoluzionaria. Un in s in
mondo

applica a suo

crede, lo

certo

fa

si

modo! Egli gravita attorno

struzione,

potere,

un punto zero

in cui la di-

distruzione

operata dal

cessando di prolungare

piuttosto

la

previene,

la

scavalca,

la

l'accelera

e,

per

ballare per s.

Ma

prie esigenze,

non abbandonare

bisogna

altres

andare fino in fondo

alle pro-

prima svolta.
cui si condanna la

la radicalit alla

rinnovamento affannoso delle motivazioni a


al consumabile trae abilmente profitto dall'insolito, dal
bizzarro, dall'urtante. L'atroce e l'humour nero entrano nelIl

corsa

Un

l'insalata pubblicitaria.

conformismo

fa

certo

anch'esso parte

modo

di volteggiare nel non-

dei valori dominanti.

La

co-

scienza della putrefazione dei valori trova posto nella strategia


della vendita.

La decomposizione

getti.

Quanto

alla saliera

un valore mercantile. La nulsi tratti di idee o di og-

compra,
Kennedy, con i

affermata rumorosamente

lit

si

fori nei punti

d'impatto

delle pallottole fatali, essa dimostrerebbe, se ce ne fosse bisogno,

con quale
la gioia di

uno scherzo che al suo tempo avrebbe fatto


Emile Pouget e del suo Pre Peinard possa essere

facilit

un buon investimento.
movimento Dada ha spinto la coscienza della decomposizione
suo massimo grado. Dada conteneva veramente i germi del su-

eccesso di precipitazione, fa volare in pezzi la macchina della


Colonia penale. L'essere maldororiano porta al parossismo la
funzione dissolvente dell'organizzazione sociale; fino all'auto-

oggi

distruzione. L'assoluto rifiuto del sociale da parte dell'individuo


ribatte qui ali assoluto rifiuto dell'individuo da parte del so-

peramento del nichUismo, ma ha lasciato che si decomponessero a loro volta. Tutto l'equivoco surrealista viene da una
giusta critica enunciata inopportunamente. Sarebbe a dire? Questo: il surrealismo critica a buon diritto il superamento mancato da Dada, ma quando esso si prova a superare Dada, lo

Non

qui che si trova il momento


rovesciamento di prospettiva,

il punto di equiluogo preciso in cui


non esiste il movimento, n la dialettica, n il tempo? Mezzogiorno ed eternit del grande rifiuto. Al di qua, pogrom; al di l,
la nuova innocenza. Il sangue degli ebrei o il sangue dei poli-

ciale.

librio del

fisso,

il

ziotti.

Il
il

nichilismo attivo aggiunge alla coscienza della disgregazione

Il disordine

fomentato non che

gnante nel mondo.

Il

il

riflesso del

il

movimento.

disordine re-

nichilismo attivo prerivoluzionario;

nichilismo passivo controrivoluzionario.

il

avviene spesso che

l'uomo comune si senta trascinato verso entrambi gli atteggiamenti da una perpetua oscillazione, in un valzer di incertezze
insieme buffonesco e drammatico. Come quel soldato rosso
forse

Ma

al

fa senza ripartire dal nichilismo originale, senza appoggiarsi su

Dada-anti-Dada, senza saldarlo alla storia. E come la storia


stata l'incubo da cui surrealisti non si svegliarono mai, essi,
disarmati davanti al partito comunista, colti di sorpresa dalla
guerra di Spagna, sempre brontolando ma seguendo la sinistra
i

desiderio di denunciarne le cause precipitando

di

Il

non so quale autore sovietico, Victor Sklovskij


che non caricava mai senza gridare Viva lo Zar! .

cui parla

bisogna bene che prima o poi

avallo,

chiudendo

le

improvvisamente

circostanze diano
la

barriera

mentre

il

loro
ci

si

trova dall'una o dall'altra parte.

come

Un

cani fedeli!

Marx e ad
che l'arte, vale a dire il polso della cultura e della societ, rivela per primo lo stato di decomposizione dei valori. Un secolo pi tardi, mentre
certo romanticismo aveva gi provato, senza che a

Engels passasse per

la testa di inquietarsene,

Lenin giudicava frivola la questione, i dadaisti vedevano nell'ascesso artistico il sintomo di un cancro generalizzato, di una malattia della societ tutta intera.

che

sempre

166

sul contropiede

dell'aria

ufficiale

che

si

impara a

spiacevole nell'arte

non

ri-

l'arte del dispiacere istituita

liferano oggi sul letame del

Lo

dappertutto come legge


del potere. quanto i dadaisti del 1916 avevano chiaramente
stabilito. L'ai di l di una tale analisi rinviava direttamente
alla lotta armata. Le larve neo-dadaiste della Pop Art che proflette

da

consumo hanno trovato

di meglio

fare!

167

Lavorando, con insomma pi conseguenza di Freud, a guarirsi


e a guarire i loro contemporanei dal dispiacere di vivere, i dadaisti hanno costruito il primo laboratorio di bonifica della vita
quotidiana. Il gesto andava ben al di l del pensiero. Ci che
contava ha detto il pittore Grosz, era di lavorare per cos
dire nell'oscurit pi profonda. Noi non sapevamo ci che facevamo . Il gruppo Dada era l'imbuto in cui si riversavano le
infinite banalit, la notevole quantit di importanza zero del
mondo. Dall'altro lato, tutto usciva trasformato, originale, nuovo. Gli individui e gli oggetti restavano gli stessi, e tuttavia tutto cambiava di segno e di senso. Il rovesciamento di prospettiva
traeva impulso dalla magia del vissuto ritrovato. Il d tournement, che la tattica del rovesciamento di prospettiva, sovvertiva
il quadro immutabile del
vecchio mondo, ha poesia fatta da
tutti assumeva in questo sconvolgimento il suo vero senso, ben
lontano dallo spirito letterario

al

quale

surrealisti finirono pie-

tosamente per soccombere.


La debolezza iniziale di Dada, conviene cercarla nella sua incredibile umilt. Pagliaccio serio come un papa, lo Tzara che,
ogni mattina, si dice, ripeteva la frase di Cartesio Non voglio
neanche sapere che ci furono degli uomini prima di me , questo Tzara ben quello che, disdegnando degli uomini come Ravachol, Bonnot e i compagni di Makhno, confluiva pi tardi
nel gregge di Stalin. Se il movimento Dada si sfasciato davanti
all'impossibile superamento, perch

gli

manc

l'istinto di cer-

superamento possiprendono in mano il

care nella storia le diverse esperienze di


bile,

momenti

in cui le

masse in rivolta

proprio destino.
Il

primo abbandono sempre

terribile.

Dal surrealismo

al

neo-

dadaismo, l'errore iniziale si moltiplica e si ripercuote senza


fine. Il surrealismo fa appello al passato, ma in che modo? La
sua volont di correzione rende l'errore ancora pi allarmante
quando, operando una scelta di individualit perfettamente am-

stazioni dei blousons noirs. Stesso disprezzo dell'arte e dei valori borghesi,

stesso

delle

rifiuto

volont di

ideologie, stessa

vivere. Stessa ignoranza della storia, stessa rivolta rudimentale,


stessa assenza di tattica.

Al

nichilista,

manca

nichilismo degli

la coscienza del

temporanea; manca

nichilismo degli

si

al

si

cui

si

dispera di progredire anche

discende da tutti

la storia,

il

iscrive

possibile. Tuttavia questa sopravvivenza in

di progresso perch

altri;

ormai nella realt storica connichilismo la coscienza del superamento

altri

Oso

gli

parla tanto
il

frutto del-

abbandoni dell'umano che pun-

la storia della sopravvivenza


prepara a disfare la storia. Perch
la chiara coscienza della sopravvivenza e delle sue insopportabili
condizioni si fonde con la coscienza degli abbandoni successivi,
e di conseguenza con il vero desiderio di riprendere il movimento di superamento, ovunque nello spazio e nel tempo, l dove
stato prematuramente interrotto. Il superamento, cio la
rivoluzione della vita quotidiana, dovr ora consistere nel riprendere i nuclei di radicalit abbandonati e nel valorizzarli con
l'inaudita violenza del risentimento. L'esplosione a catena della
creativit clandestina deve rovesciare la prospettiva del potere.
I nichilisti sono, in ultima istanza, i nostri soli alleati. Essi vivono nella disgregazione del non-superamento? Una teoria coerente pu, dimostrando loro la falsit del loro orizzonte, mettere

teggiano

il

secoli.

movimento

al servizio della

dire che

attivo che

si

loro volont di vivere

dei loro rancori accumulati.

il

Con queste due

potenziale energetico

nozioni fondamentali

l'abbandono della radicalit e coscienza storica della decomposizione non c' chi non possa condurre a buon fine la lota

ta

per

la vita

Nichilisti,

quotidiana e

la

trasformazione radicale del mondo.

avrebbe detto Sade, ancora uno sforzo se volete

es-

sere rivoluzionari!

mirevoli (Sade, Fourier, Lautramont...), ne scrive tanto e cos


bene da ottenere per i suoi protetti una menzione onorevole nel
pantheon dei programmi scolastici. Una promozione letteraria,
simile alla promozione che
neo-dadaisti ottengono per
loro
i

antesignani nell'attuale spettacolo della decomposizione.

Se esiste oggi un fenomeno internazionale abbastanza simile al


movimento Dada, bisogna riconoscerlo nelle pi belle manife-

168

169

II.

Il

rovesciamento

di

prospettiva

XIX.

rovesciamento

Il

prospettiva

di

La luce del potere

ottenebra. Gli echi dell'illusione comunitaria sono


della maschera a cui non si adattano gli occhi della soggettivit
individuale. Bisogna che il punto di vista individuale prevalga sul punto
di vista della falsa partecipazione collettiva. In uno spirito di totalit,
affrontare il sociale con le armi della soggettivit, ricostruire tutto a
partire da s. Il rovesciamento di prospettiva la positivit del negatii

fori

vo,

il

frutto

che deve

far

scoppiare

il

guscio del Vecchio

Mondo

(1,

2).

domandava al signor Kenner che cosa bisognava


esattamente per rovesciamento di prospettiva ,
raccont l'aneddoto seguente: due fratelli molto legati

Siccome

si

intendere
egli

una mania curiosa. Essi indicavano con


avvenimenti della giornata, una pietra bianca per
i momenti felici,
una pietra nera per gli istanti di infelicit e
dispiaceri. Ora, scesa la sera, quando confrontavano il contenuto del loro orcio, l'uno non trovava che pietre bianche, l'altro che pietre nere. Incuriositi da una tale costanza nel modo
di vivere differentemente la stessa sorte, furono d'accordo di
chiedere consiglio a un uomo reputato per la saggezza delle sue
parole. Voi non vi parlate abbastanza disse il saggio. Che
ciascuno spieghi le ragioni della sua scelta, che ne ricerchi le cause . Cos essi fecero da quel momento. Come constatarono presto, il primo restava fedele alle pietre bianche e il secondo alle
pietre nere, ma, in entrambi gli orci, il numero delle pietre era
diminuito. Invece di una trentina, se ne contavano appena sette
l'uno all'altro avevano

una pietra

gli

173

o otto. Poco tempo era trascorso che

il

saggio vide ritornare

una grande tristezza. Non


due
molto tempo fa disse l'uno, il mio orcio si riempiva di sassi
color della notte, la disperazione mi abitava in permanenza, e
vi depongo
io ero ridotto, lo confesso, a vivere per inerzia. Ora,
fratelli. I

loro volti esprimevano

ma

raramente pi di otto pietre,

ci che rappresentano questi

otto segni di miseria mi intollerabile a tal punto che ormai


non posso vivere in un simile stato . E l'altro: Quanto a me,
conio ammucchiavo ogni giorno delle pietre bianche. Oggi ne

queste mi affascinano tanto che non


mi succede mai di rievocare quegli istanti felici senza subito
desiderare di riviverli pi intensamente e, per dire tutto, eternamente. Questo desiderio mi tormenta . Il saggio sorrideva
to soltanto sette

otto,

ma

ascoltandoli. Suvvia, va tutto bene, le cose prendono forma.


Perseverate. Ancora una parola. All'occasione, ponetevi la do-

gioco dell'orcio e delle pietre ci appassiona in


tal modo? . Quando i due fratelli incontrarono di nuovo il saggio, fu per dichiarare: Ci siamo posti la questione; nessuna

manda: perch

il

risposta. Allora l'abbiamo posta a tutto

il

villaggio.

Vedi l'anima-

zione che vi regna. La sera, accovacciati davanti alle loro case,


delle famiglie intere discutono di pietre bianche e di pietre nere.
Solo i capi e i notabili si tengono in disparte. Nera o bianca,

una

pietra

sfottendo

. Il

una pietra e tutte si equivalgono, essi dicono


vecchio non nascondeva la sua soddisfazione. La

faccenda segue il suo corso


Ben presto la questione non

come

previsto.

Non

vi inquietate.

porr pi; essa divenuta senza


importanza, e forse un giorno dubiterete di averla posta . Poco
dopo, le previsioni del vecchio furono confermate nel modo seguente: una grande gioia si era impadronita della gente del
villaggio; all'alba di

si

una notte agitata, il sole sole illumin, conuna palizzata, le teste tagliate di fresco

ficcate sui pali affilati di

dei notabili e dei capi.

sempre stato una geometria. Sotto quale angolazione


e in quale prospettiva gli uomini devono vedersi, parlarsi, rappresentarsi ci che dapprima gli di delle epoche unitarie hanno deciso sovranamente. Poi, gli uomini, gli uomini della borghesia, hanno giocato loro questo brutto tiro: li hanno messi in
Il

mondo

174

prospettiva,

scevano,

si

hanno

li

orientati in

un ambiente

storico in cui na-

sviluppavano, morivano. La storia stata

il

crepu-

scolo degli di.

Dio

Storicizzato,
rialit,

con

confonde con

si

dialettica del

la

la dialettica della

sua mate-

signore e dello schiavo; la storia

della lotta di classe, la storia del potere sociale gerarchizzato.

In questo senso, dunque,


di prospettiva,

Soppresso Dio,
il

cielo vuoto.

ma
le

la

borghesia avvia un rovesciamento

per limitarlo immediatamente all'apparenza.


sue travi di sostegno

E come

si

ergono ancora verso

se l'esplosione nella cattedrale del sa-

onde d'urto, lo sgretolamento


compie oggi, quasi due secoli dopo
l'attentato, nello sbriciolamento dello spettacolo. La borghesia
non che una fase nell'opera di innesco di Dio, di questo Dio
cro

si

propagasse

dell'intonaco

in

mistico

lentissime
si

che ora pronto a disintegrarsi radicalmente, a sparire cancellando anche le tracce delle sue origini materiali: il dominio
dell'uomo sull'uomo.
I

meccanismi economici, di cui

mente
tere,

il

controllo e

la

la

borghesia possedeva parzial-

forza, rivelavano la

rendendolo esente dal fantasma divino.

Mentre Dio offriva

materialit del po-

Ma

a quale prezzo?

grande negazione dell'umano una


sorta di rifugio in cui gli uomini di fede, opponendo il potere
assoluto di Dio al potere usurpato dei preti e dei capi, avevano paradossalmente licenza di affermarsi contro l'autorit
temporale, come spesso fecero
mistici, oggi il potere che si
avvicina agli uomini, li corteggia, si rende consumabile. Esso grava sempre pi pesantemente, riduce lo spazio della vita alla semnella sua

sopravvivenza, comprime il tempo in uno spessore di


ruolo .
Ricorrendo a uno schematismo facile, si potrebbe paragonare il potere a un angolo. Un angolo acuto all'origine, con il
vertice perduto nelle profondit celesti, che poi lentamente si
allarga mentre il vertice si abbassa, diviene visibile, discende
ancora fino ad appiattirsi, fino a distendere i suoi lati in una
linea retta e a confondersi con una successione di punti equivalenti e senza forza. Al di l di questa linea, che quella del nichilismo, comincia una prospettiva nuova, non il riflesso della
vecchia, non la sua involuzione. Piuttosto un insieme di prospettive individuali armonizzate che non entrano mai in conflitto,
ma costruiscono il mondo secondo i principi di coerenza e collettivit. La totalit di questi angoli, tutti diversi, si apre purplice

175

tuttavia nella stessa direzione, giacch

la

volont individuale

si

confonde ormai con la volont collettiva.


di spostare ciaIl condizionamento ha la funzione di collocare e
scuno lungo la scala gerarchica. Il rovesciamento di prospettiva
implica una sorta di anticondizionamento, non un condizionamento di tipo nuovo, ma una tattica ludica: la riconversione
(dloumement).
la
Il rovesciamento di prospettiva sostituisce la conoscenza con
volont
prassi, l'esperienza con la libert, la mediazione con la
dell'immediato. Sancisce il trionfo di un insieme di relazioni

umane fondate
comunicazione,

inseparabili:

su tre poli

la

partecipazione, la

la realizzazione.

Rovesciare la prospettiva cessare di vedere con gli occhi della


comunit, dell'ideologia, della famiglia, degli altri. prendere
solidamente possesso di s, scegliersi come punto di partenza e

alle regole e alle leggi che reggono la nostra societ. un gioco di chi-perde-vince: ci che taciuto pi importante di
ci che detto, ci che vissuto pi importante di ci che
rappresentato sul piano delle apparenze. questo un gioco che
bisogna giocare fino in fondo. Colui che ha sentito l'oppressione al punto che le sue ossa non la sopportano pi, come non
potrebbe gettarsi verso la volont di vivere senza riserve come
verso la sua ultima risorsa? Guai a chi abbandona per via la sua
violenza e le sue esigenze radicali. Le verit uccise diventano
velenose, ha detto Nietzsche. Se non rovesciamo la prospettiva,
la prospettiva del potere che finir per rivolgerci definitivamente contro noi stessi. Il fascismo tedesco nato nel sangue di
Spartakus. In ogni rinuncia quotidiana, la reazione non fa
che preparare la nostra morte totale.

centro. Fondare tutto sulla soggettivit e scoprire la propria volont soggettiva di essere tutto. Nella linea di mira del
mio insaziabile desiderio di vivere, la totalit del potere non

come

che un bersaglio particolare


di forze

valuto

pericolo, studio

creativit

un orizzonte pi

non mi ostruisce

gamento
il

in

le

vasto. Il suo spie-

la vista, io la

individuo, ne

Per povera che sia, la mia


tutte le conoscenze acquisite per

difese.

mi guida pi sicura

di

costrizione. Nella notte del potere,

il

suo debole chiarore tiene

condizionamento culturale, specializinevitabilmente totaWeltanschauungen


ogni genere,

a distanza le forze ostili:


zazioni di

detiene cos l'arma assoluta. Ma bisogna anche,


avviene per certi tipi di fascino, servirsene scientemente.
prenda per il verso della menzogna e dell'oppressione, al

litarie.

come
La

si

Ognuno

una farsa pietosa: una consagesti che


distruggono
il potere e
che
crazione artistica. I gesti
gli
stessi,
ma diindividuale
sono
volont
costruiscono la libera
delpreparazione
strategia,
la
portata;
come
in
versa la loro
contrario, ed essa

non

sar pi che

difensiva differisce, ovvio, dalla preparazione dell'offensiva.


Noi non abbiamo scelto il rovesciamento di prospettiva per non

la

ha scelto. Impegnati come


siamo nella fase storica del NIENTE, il passo successivo non
pu essere che un cambiamento del TUTTO. La coscienza di una
rivoluzione totale, della sua necessit, il nostro ultimo modo
per essere storici, la nostra ultima possibilit di disfare la storia in certe condizioni. Il gioco in cui entriamo il gioco
della nostra creativit. Le sue regole si oppongono radicalmente
so quale volontarismo; esso che

176

ci

177

XX.

Creativit, spontaneit e poesia

di

cambiare sfruttatore coincide

dell'organizzazione statale. Tutti

altres

con un rinnovamento

governi del

mondo

industrializ-

zato o in procinto di esserlo tendono a modellarsi, a livelli diversi di evoluzione, su una forma comune, che razionalizzi i vecchi

meccanismi di dominio, in certo

modo

automatizzandoli.

ci costituisce la prima grande occasione per la libert.


crazie borghesi

hanno mostrato

duali nella misura in cui queste

di

tollerare le

Le demo-

libert

indivi-

limitavano e si elidevano reprova, divenuto impossibile per un


si

ciprocamente; fattane la
governo, per quanto perfezionato, agitare la muleta della libert
senza che ciascuno scorga la lama che vi nascosta. Senza che,
per contraccolpo, la libert non ritrovi la sua radice, la creativit
individuale, e

messo,

il

si

lecito,

rifiuti
il

violentemente di non essere che

tollerabile,

il

il

per-

sorriso dell'autorit.

La seconda grande occasione per


Gli

uomini vivono

stato di creativit ventiquattrore


decifrato, l'uso combinatorio che

in

su ventiquattro.

luce e
meccanismi di
dominio fanno della libert rinvia per contraccolpo alla concezione di
una libert vissuta, indissociabile dalla creativit individuale. L'invito
a produrre, a consumare, ad organizzare, fallisce ormai nell'impresa di
recuperare la passione di creare, nella quale si dissolver ormai la
coscienza delle costrizioni (1). La spontaneit il modo d'essere della
creativit, non una condizione isolata, ma l'esperienza immediata della
soggettivit. La spontaneit concretizza la passione creativa, abbozza
la sua realizzazione pratica, rende dunque possibile la poesia, la volont
di cambiare il mondo secondo la soggettivit radicale (2). Il qualitativo
l'attestazione di presenza della spontaneit creativa, una comunicazione diretta dell'essenziale, la grande opportunit offerta alla poesia.
un condensato di possibili, un moltiplicatore di conoscenze e di efficacia, il modo d'impiego dell'intelligenza; il suo criterio proprio. La
forza d'urto del qualitativo provoca una reazione a catena osservabile
momenti rivoluzionari; bisogna suscitare una tale reazione per
in tutti
mezzo dello scandalo positivo della creativit libera e totale (3). La poesia l'organizzazione della spontaneit creativa in quanto suo prolungamento nel mondo. La poesia l'atto che genera delle realt nuove.
il compimento della teoria radicale, il gesto rivoluzionario per eccellenza (4).
Portato

alla

la libert infine ricondotta alla


sua autenticit creativa, deriva dai meccanismi stessi del potere.
evidente che i sistemi astratti di sfruttamento e di dominio

sono delle creazioni umane, che traggono la loro esistenza e


loro perfezionamenti da una creativit deviata, recuperata.
Della creativit, l'autorit non pu e non vuole conoscere che
le diverse forme recuperabili dallo spettacolo. Ma ci che gli
individui fanno ufficialmente non niente a paragone di ci
che fanno nascondendosi. Si parla di creativit a proposito di
un'opera d'arte. Ma che cosa rappresenta questo a paragone
dell'energia creativa che agita un uomo mille volte al giorno,
ribollimento di desideri insoddisfatti, fantasticherie che si cercano attraverso il reale, sensazioni confuse e nondimeno luminosamente precise, idee e gesti portatori di sconvolgimenti senza nome. Il tutto votato all'anonimato e alla povert dei mezzi,
intrappolato nella sopravvivenza o costretto a perdere la sua ricchezza qualitativa per esprimersi nelle categorie dello spettacolo.
i

Si pensi al palazzo del

postino Cheval, al geniale sistema di Fouall'universo illustrato dal doganiere Rousseau. Che ciascuno
pensi, pi precisamente, all'incredibile diversit dei suoi sogni,
rier,

In questo

mondo

frazionario di cui

nel corso della storia,

il

il

potere gerarchico stato,

denominatore comune, non

c'

mai stata

che una libert che fosse tollerata, una sola: il cambiamento di


numeratore, la scelta immutabile di darsi un padrone. Un simile
uso della libert ha finito per esasperare tanto pi rapidamente in
quanto i peggiori Stati totalitari dell'Est e dell'Ovest non cessano di richiamarcisi. Ora, il rifiuto, attualmente generalizzato,

178

paesaggi ben altrimenti colorati delle pi belle tele di Van Gogh.


Che pensi al mondo ideale costruito senza posa sotto uno sguardo interiore, mentre i suoi gesti ripercorrono le vie della banalit.

Non

c' alcuno, per quanto alienato, che non possieda e non si


riconosca una parte irriducibile di creativit, una camera oscura
protetta contro ogni intrusione della menzogna e delle costri-

179

che

giorno in cui l'organizzazione sociale estender il suo


controllo a questa parte dell'uomo, non regner pi che su
due robots o dei cadaveri. Ed nel senso stesso per cui la
coscienza della creativit aumenta in rapporto contraddittorio con
la moltiplicazione dei tentativi di recupero ai quali la societ

la sua creativit nei musei e nelle


pi una tale cultura sar popolare,
pi ci significher che il potere ha vinto. Ma le possibilit

consumo si affida.
Argo cieco davanti

uomo

zioni.

Il

di

minaccia pi vicina. Nel regno del


non ha esistenza legalmente riconosciuta. precisamente ci che lo preserva e lo mantiene. Del
fatto che il perseguimento sfrenato del quantitativo sviluppi
contraddittoriamente, per l'insoddisfazione che alimenta, un desiderio assoluto di qualitativo, ho avuto occasione di parlare
prima. Pi la costrizione si esercita in nome della libert di consumare, pi il malessere di una tale contraddizione ingenera la
sete di una libert totale. La crisi della societ di produzione ha
rivelato la creativit oppressa che si nascondeva sotto l'energia
esplicata dal lavoratore. Marx ha denunciato una volta per tutte
l'alienazione della creativit nel lavoro forzato, nello sfruttamento del produttore. Via via che il sistema capitalista e le sue appendici (anche antagoniste) cedono sul fronte della produzione,
essi si sforzano di trovare un compenso con il ripiego del consumo. Secondo le loro direttive, bisogna che l'uomo, liberandosi
dalle sue funzioni di produttore, si vada a invischiare in una
nuova funzione, quella di consumatore. Offrendo alla creativit,
permessa infine dalla diminuzione delle ore di lavoro, il terreno
incolto e la zona franca degli svaghi, i buoni apostoli dell'umanismo non fanno in effetti che arruolare un esercito addestrato
a fare evoluzioni sul campo di manovra dell'economia di consumo. Ora che l'alienazione del consumatore messa a nudo dalla

quantitativo,

il

alla

qualitativo

dialettica stessa del consumabile, quale prigione


la

troppo sovversiva creativit individuale?

Ho

si

prepara per

gi detto che

l'ultima risorsa dei dirigenti era di fare di ciascuno l'organizzatore della propria passivit.

fa professione di

vetrine

di

esporre

cultura.

della

in tal modo gli uomini d'oggi sono mispera veramente, sul versante dei cibernetici, che un

culturizzare

nime.

Si

accetti di sperimentare liberamente entro limiti fissati


autoritariamente? Si crede veramente che degli uomini infine

coscienti della loro forza creativa possano poi spennellare


ri

della loro prigione e fermarsi qui?

Che

mu-

cosa impedirebbe lo-

ro di sperimentare anche con le armi, i desideri, i sogni, le


tecniche di realizzazione? Tanto pi che gli agitatori sono gi
sparsi nella folla. Le armi dell'ultimo recupero possibile della
creativit

l'organizzazione

della

passivit artistica

sono

scariche.

Io cerco scriveva Paul Klee


della

creazione,

dove presagisco

unica per l'uomo, l'animale,

che nella

pianta,

il

fuoco, l'acqua,

Lontano, un

l'aria

punto non
prospettiva menzognera del potere. Di fatto

e tutte le forze che


lo

la

un punto lontano, all'origine


l'esistenza di una formula

ci

circondano

tale

l'origine di ogni creazione risiede nella creativit individuale;


l

che tutto

poetica.

non

si

Punto

ordina,

gli

grande
nuova prospettiva, per

esseri e le cose, nella

di partenza della

libert
la

qua-

nessuno che non lotti con tutte le sue forze ed a


ogni istante della sua esistenza. La soggettivit il solo
vero (Kierkegaard).
La vera creativit irrecuperabile per il potere. A Bruxelles,
nel 1869 la polizia credette di mettere le mani sul famoso
tesoro dell'Internazionale, che tanto preoccupava
capitalisti.
Sequestr un'enorme e solida cassa, nascosta in un luogo oscuro. Apertala, essa non conteneva che del carbone. La polizia
ignorava che, toccato da mani nemiche, l'oro puro dell'Internazionale si tramuta in carbone.
Nei laboratori della creativit individuale, una alchimia rivoluzionaria converte in oro
metalli pi vili della quotidianit.
Si tratta prima di tutto di dissolvere la coscienza delle costrizioni, vale a dire il sentimento di impotenza, nell'esercizio attrattivo della creativit; di fonderli nello slancio della potenza creativa, nell'affermazione serena del suo genio. La megalomania,
peraltro sterile sul piano del prestigio e dello spettacolo, rappresenta qui una tappa importante nella lotta che oppone l'io
alle forze coalizzate del condizionamento. Nella notte del nichilismo oggi trionfante, la scintilla creativa, che la scintilla
le

c'

Dewitt Peters spiega, con commovente candore, che se semplicemente si mettesse a disposizione di coloro che ne fossero
divertiti dei colori, dei pennelli e delle tele, potrebbe uscirne
qualcosa di curioso . Finch si applicher questa politica per
una decina di domini ben controllati come il teatro, la pittura,
la

musica,

tamente
agli

180

la

e in generale per dei settori accuraconserver una possibilit di riuscire a dare

scrittura...

isolati, si

individui una coscienza d'artista, la coscienza di un

uomo

181

con maggior fulgore. E mentre il progetuna miglior organizzazione della sopravvivenza abortisce,
vi , nella moltiplicazione di queste scintille che si fondono a
poco a poco in un'unica luce, la promessa di una nuova orgadella vera vita, brilla
to di

nizzazione

soggettivit

la
il

radicale

sull'armonia

volta

questa

fondata

delle

volont

crocevia in cui
incontra la possibilit di trasformare

individuali. Il divenire storico ci

mondo. Questo momento

ha condotti

privilegiato

il

al

rovesciamento

di

di

La spontaneit

il

modo

d'essere della crea-

suo primo scaturire, ancora senza macn minacciato di recupero. Se


la creativit la cosa al mondo meglio distribuita, la spontaneit sembra al contrario dipendere da un privilegio. La detengono solo quelli che una lunga resistenza al potere ha dotivit

individuale.

chia:

n corrotto

il

alla fonte,

tato della coscienza del proprio valore individuale:

la stragran-

de maggioranza degli uomini nei momenti rivoluzionari, e pi


di quanto non si creda in un tempo in cui la rivoluzione si
costruisce

tutti

giorni.

Ovunque

esiste ancora, la spontaneit

L'artista nuovo
dipinge pi, ma

il

chiarore della creativit

non perde

sue speranze.

le

protesta scriveva Tzara nel 1919, egli non


crea direttamente . L'immediatezza certa-

rivendicazione pi sommaria,

ma

anche la pi radiartisti
che
saranno i costrutdefinire
i
nuovi
cale, che deve
tori di situazioni da vivere. Sommaria, perch dopotutto non
conviene lasciarsi abbagliare dalla parola spontaneit. spontaneo solo ci che non deriva da una costrizione interiorizzata
fino al subconscio, e che sfugge per giunta all'influsso della
astrazione alienante, al recupero spettacolare. Si vede bene

mente

la

la spontaneit una conquista pi che


turazione dell'individuo deve passare per

che

un dato. La ristrutuna ristrutturazione

dell'inconscio (cfr. la costruzione dei sogni).

Ci che finora mancato

alla

creativit

spontanea

la

chiara

coscienza della sua poesia. Il senso comune ha sempre voluto


descriverla come uno stato primario, uno stadio anteriore al

quale doveva succedere una correzione teorica, un transfert sull'astratto. Ci voleva dire isolare la spontaneit, farne un in
s, e dunque riconoscerla solo quando era falsificata nelle

182

prolungamento adeguato. Essa detiene la sua propria poesia.


Per me, la spontaneit costituisce un'esperienza immediata, una
coscienza del vissuto, vissuto assediato da tutte le parti, minacciato da ogni sorta d'interdetti e tuttavia non ancora alienato, non ancora ridotto all'inautentico. al centro dell'esperienza vissuta che ciascuno si trova pi vicino a se stesso. In
questo spazio-tempo privilegiato, lo sento bene, essere reale mi
dispensa dall'essere necessario. Ed sempre la coscienza di
una necessit che aliena. Mi si era insegnato a perseguirmi, secondo l'espressione giuridica, in contumacia; la coscienza

prospettiva.

La spontaneit

categorie spettacolari, n'alto del dipingere, per esempio. Sennonch la creativit spontanea porta in s le condizioni del suo

un momento

di vita autentica

sopprime

gli

alibi,

l'assenza

di futuro va a raggiungere nello stesso nulla l'assenza di passato.

suta

mi

La coscienza del presente si armonizza all'esperienza viscome una sorta d'improvvisazione. Io non posso impedir-

di assimilare questo piacere,

perch gi

povero perch ancora

isolato,

verso l'identico piacere degli altri, al


piacere del jazz. Lo stile d'improvvisazione nella vita quotidiana
nei suoi momenti migliori collima con ci che Dauer scrive del
jazz: La concezione africana del ritmo differisce dalla nostra
ricco

teso

che noi lo percepiamo auditivamente mentre gli afripercepiscono attraverso il movimento del corpo. La
loro tecnica consiste essenzialmente nell'introduzione della
discontinuit in seno all'equilibrio statico imposto dal ritmo e
in questo,

cani

dal

lo

metro musicale

allo

scorrere del

tempo. Questa disconti-

nuit risultante dalla presenza di centri di gravit estatici in

contrattempo, dall'accentuazione propria al ritmo e al metro


crea costantemente delle tensioni fra gli accenti statici e gli
accenti estatici che sono loro imposti .
Il momento della spontaneit creatrice il grado pi basso della
presenza del rovesciamento di prospettiva. un momento
unitario, vale a dire uno e molteplice. L'esplosione del piacere
vissuto fa s che, perdendomi, io mi trovi; dimenticando chi
sono, mi realizzi.

La coscienza

dell'esperienza immediata

non

nient'altro che questo jazz, questo swing. Al contrario, il


pensiero che si applica al vissuto a scopo analitico ne resta separato: il caso di tutti gli studi sulla vita quotidiana e, in
ci perch io mi
un certo senso dunque, anche di questo
sforzo di includervi ad ogni istante la sua propria critica, per

paura che esso non sia, come molti, facilmente recuperabile. Il


viaggiatore che fissa il pensiero sulla lunghezza del cammino

183

da percorrere si stanca di pi del suo compagno che lascia errare l'immaginazione dove lo porta il cammino; allo stesso
modo la riflessione attenta all'andamento del vissuto lo intralcia, lo astrae, lo

riduce a dei futuri ricordi.

mi appare

za dell'io inseparabile dal

spontaneit.

la

mondo

La pi

alta coscien-

dall'io.

orme

tavia essa esiste.


tutti

gli

la

le

soggettivit

uomini obbediscano

una

della spontaneit

radicale:

la

coscienza che

stessa volont di realizza-

zione autentica, e che la loro soggettivit si rinforza di questa


coscienza soggettiva percepita negli altri. Questo modo di
partire da s e di irradiarsi,

non tanto verso

gli altri

quanto

ver-

scopre di s in loro, d alla spontaneit creativa


un'importanza strategica paragonabile a quella di una base di
lancio. Le astrazioni, le nozioni che ci dirigono, conviene ormai
ricondurle alla loro fonte, all'esperienza vissuta, non per giustificarle ma per correggerle al contrario, per invertirle, renderso ci che

le al

si

vissuto da cui sono scaturite e da cui non avrebbero mai

dovuto

uscire!

riconosceranno che

questa condizione che presto

la

loro creativit individuale

gue dalla creativit universale.

Non

spirituale, tutt'a

Croce,

gli

non

si

uomini
distin-

c' autorit al di fuori della

esperienza vissuta; ci che ciascuno deve provare a

rutti.

moderno che

presenza dell'infamia divina

cos

un

si

il qualitativo?
tradiva con la soavit

tratto conferita agli zotici

Claudel, questo cretino,

come

come alle natua Giovanni della

un gesto, un atteggiamento, una parola

attesta la presenza inequivocabile della

talvolta

grande possibilit

offerta alla poesia, vale a dire alla costruzione totale della vita quotidiana, al rovesciamento globale di prospettiva, alla rivoluzio-

ne. Il qualitativo

che le
civilt industriali hanno reso selvaggia. Non facile riprendere
la vita dal verso buono. L'esperienza individuale una preda
per la follia, un pretesto. Le condizioni sono quelle di cui parla Kierkegaard: Se vero che porto una cintura, nondimeno,
non vedo la pertica che deve sorreggermi. un'orribile maniera di fare delle esperienze . Certo, la pertica esiste, e forse ciascuno potrebbe afferrarla, ma cos lentamente vero che
molti moriranno d'angoscia prima di ammettere che esiste. TutTuttavia, bisogna ritrovare

la

re pi fini

Perch si fondi veramente sul vissuto, bisogna che il pensiero sia libero. Basta pensare altro nel senso dello stesso. Mentre tu ti fai, sogna di un altro te stesso che, un giorno, ti far
a sua volta. Cos

insegna di questo stato di grazia

Come

un

riassunto,

un condensato, una comuni-

cazione diretta dell'essenziale.

Kagame

ud un giorno una vecchia donna del Rwanda, che non


sapeva n leggere n scrivere, dire: Veramente bianchi sono
di un'ingenuit disarmante! Non hanno intelligenza! . Poich
i

egli le replicava:

Come

si

pu

sa? Avete potuto voi inventare

dire una stupidaggine cos groscome loro tante meraviglie che

superano la nostra immaginazione? , ella rispose con un sorriso di compatimento: Stammi ben a sentire, ragazzo mio!
Essi hanno imparato tutto questo, ma non hanno intelligenza!
Non capiscono niente! . Di fatto, la maledizione della civilt
della tecnica, dello scambio quantificato e della conoscenza
scientifica, di non aver creato niente che incoraggi e liberi direttamente la creativit spontanea degli uomini, al contrario, e nemmeno che permetta loro di comprendere immediatamente il mondo. Ci che esprimeva la vecchia donna rwandese
questo essere che l'amniinistratore bianco, dall'alto della
sua spiritualit belga, doveva considerare come un animale selvaggio
appariva carico di colpevolezza e di cattiva coscienza, cio inficiato da una bestialit ignobile, nel vecchio discorso
Ho molto studiato ed per questo che non so niente . Perch falso, innanzitutto, che uno studio non ci faccia imparare

nulla, se esso non abbandona il punto di vista della


Ci che fu chiamato niente erano le fasi successive del

totalit.

qualita-

tivo; ci che, a livelli diversi, restava nella linea del qualitativo.

Mi

si

permetta un'immagine. Supponiamo che diverse stanze

siano situate esattamente ie une sopra le altre, che siano colle3

Ho detto che

la creativit, ugualmente ripartita


esprimeva direttamente, spontaneamente, che col favore di certi momenti privilegiati. Questi stati
prerivoluzionari, da cui si irradia la poesia che cambia
la vita e trasforma il mondo, non si ha ragione di porli alla

II qualitativo

fra tutti gli individui,

184

non

si

gate da un ascensore che le attraversa al centro e comunichino


con l'esterno grazie a delle rampe di scale a chiocciola. Fra chi
abita le varie stanze il legame diretto, ma come possono comunicare con quelli che si trovano impegnati all'esterno, nella
i
detentori del qualitativo e i detentori della conoscenza a cremagliera non c' dialogo. In maggioranza incapaci
di leggere il Manifesto di Marx ed Engels, gli operai del 1848

scala? Fra

185

possedevano in s

questo

l'essenziale di

sto che la teoria marxista era radicale.

testo.

poi in que-

La condizione operaia

sue implicazioni, che il Manifesto esprimeva teoricamente al


piano superiore, permettevano ai pi ignoranti dei proletari di
accedere immediatamente, giunto il momento, alla comprensione
le

Marx. L'uomo colto e che usa la sua cultura come un lanciafiamme fatto per intendersi con l'uomo incolto ma che pro-

di

va nella realt vissuta quotidianamente ci che l'altro esprime


dottamente. Bisogna bene che le armi della critica si congiungano alla critica delle armi.
Solo il qualitativo permette di passare d'un balzo al piano superiore. la pedagogia del gruppo in pericolo, la pedagogia
della barricata. Ma allo stesso modo, il gradualismo del potete gerarchico non concepisce che una gerarchia di conoscenze
graduali; sulla scala, specializzati sulla natura e
gradini,

no,

degli

individui

insultano.

si

si

incontrano,

si

la

quantit dei

incrociano,

Che importanza ha? In basso

si

urta-

l'autodidatta in-

buon senso, in alto l'intellettuale che colleziona le


che rinviano l'immagine invertita dello stesso ridicolo.
Miguel de Unamuno e l'ignobile Millan Astray, il salariato del
pensiero e il suo dispregiatore, si affrontano invano: fuori dal
qualitativo, l'intelligenza non che uno scacciapensieri per imfarcito di

idee

becilli.

Gli alchimisti chiamavano materia prima


sabili alla

Grande Opera. Ci che ne

perfettamente

gli

elementi indispen-

scrive Paracelso

si

applica

manifesto che i poveri ne


hanno di pi dei ricchi. Gli uomini ne sciupano la parte buona e ne trattengono solo la cattiva. Essa visibile e invisibile,
e con essa i bambini giocano nella strada. Ma gli ignoranti
la calpestano quotidianamente . Ora la coscienza di questa materia

al

qualitativo:

prima qualitativa, man mano che cedono

bastioni

del

pensiero specializzato e della conoscenza graduale, deve inces-

santemente

affinarsi

proletarizzazione

pedisce

di

creare,

gli

di creare e coloro la cui professione


artisti

lavoratori.

questa

186

esemplarmente

cui

si

in

una

aspettano

quei

giovani

conferma

che
della

loro radicalit.

Riorientate

nel

verse creano

senso

del

qualitativo,

le

un campo magnetico capace

conoscenze pi

di-

di sollevare le pi pe-

si moltiplica per la potenza esponensemplice creativit spontanea. Con dei mezzi di fortuna e per un prezzo irrisorio, un ingegnere tedesco ha messo
a punto un apparecchio che esegue le stesse operazioni di
un ciclotrone. Se la creativit individuale, cos mediocremente
stimolata, giunge a simili risultati, che cosa non bisogna sperare

santi tradizioni. Il sapere


ziale della

dall'esplosione

qualitativa,

reazioni a catena con cui


mantenuto vivo negli individui
riapparirebbe collettivamente per celebrare, nel fuoco della gioia e nella rottura degli interdetti, la grande festa sociale?
Non si tratta pi, per un gruppo rivoluzionario coerente, di
creare un condizionamento di tipo nuovo ma, al contrario, di
assicurare delle zone di protezione dove l'intensit del condizionamento tende verso zero. Rendere ciascuno cosciente del suo
potenziale di creativit un tentativo votato al fallimento se
per il risveglio non ricorre alla scossa qualitativa. Non c' pi
niente da aspettarsi dai partiti di massa e dai gruppi fondati
sul reclutamento quantitativo. Invece, una microsociet i cui
membri si fossero riconosciuti sulla base di un atto o di un
pensiero radicale, e che un vaglio teorico serrato mantenesse
in una condizione di pratica efficace permanente, un tale nucleo, dunque, avrebbe in s tutte le possibilit di raggiungere
una forza di irradiamento sufficiente per poter un giorno liberare la creativit del pi gran numero di uomini. Bisogna tramutare in speranza la disperazione dei terroristi anarchici; correggere nel senso di una strategia moderna la loro tattica da
guerrieri medioevali.
Io

spirito di libert che

im-

al consumabile, al servizio della vera creativit. Cos il


sabotaggio dei meccanismi del consumo economico e culturale

pati

da

dalle

si

pro-

il suo rifiuto, cio con


forme recuperate della creativit, si compie in
un tale ingombro di beni culturali
dischi, film, libri, tascabili
che senza indugio questi passeranno ora, una volta strap-

rifiuto delle

illustrarsi

libri

maggioranza degli individui. La


ormai allo stesso nichilismo coloro

letarizzazione che va di pari passo con


il

di

nella

spinge

che fanno professione

ha modo
rubano i

La poesia

Che cos' la poesia? La poesia l'organizzazione


spontaneit creativa, lo sfruttamento del qualitativo secondo le sue intrinseche leggi di coerenza; ci che i greci chiamavano poiein, che il fare restituito qui alla purezza della
sua fonte originaria e, in una parola, alla totalit.
della

Dove manca

il

qualitativo, nessuna poesia possibile.

Nel vuo

187

to lasciato dalla poesia

ne,

programma

il

si

installa

transitorio,

la

il

suo contrario: l'informaziospecializzazione,

riforma;

la

in breve, il parcellare nelle sue diverse forme. Tuttavia, la


presenza del qualitativo non implica fatalmente un prolungamento poetico. Pu succedere che una grande ricchezza di segni e di possibili si perda nella confusione, si svii per mancanza
di coerenza, si annulli per interferenze. Ora il criterio di effi-

cacia

predomina sempre. La poesia perci la teoria radicale


il coronamento della
tattica e della strate-

digerita degli atti;


gia

rivoluzionaria;

l'apogeo

del

grande gioco sulla vita quo-

tidiana.

Che

cos' la poesia?

Nel 1895, durante uno sciopero mal iniziaal fallimento, un militante del Sinda-

to e, sembrava, destinato

cato nazionale delle ferrovie prese la parola facendo allusione


a un mezzo ingegnoso e poco costoso: Con due soldi di una
certa materia usata a ragion veduta egli dichiar, noi pos-

siamo mettere una locomotiva nell'impossibilit di funzionare .


Gli ambienti governativi e capitalisti cedettero immediatamente.
La poesia qui nettamente l'atto che genera delle realt nuove,
rovesciamento di prospettiva. La materia prima alla
Sono poeti coloro che ne conoscono l'impiego,
che sanno usarla efficacemente. E che dire di una materia da
due soldi quando l'esistenza quotidiana offre a profusione
un'energia disponibile senza pari: volont di vivere, desiderio
sfrenato, passione dell'amore, amore delle passioni, forza della
paura e dell'angoscia, gonfiarsi dell'odio e ricadere della rabbia
l'atto del

portata di tutti.

Quali sommovimenti poetici non si ha ragione


di sperare da sentimenti provati tanto universalmente quanto
quelli della morte, dell'et, della malattia? da questa coscienza ancora marginale che deve partire la lunga rivoluzione della
vita quotidiana, la sola poesia fatta da tutti, non da uno.
Che cos' la poesia? domandano gli esteti. E allora bisogna
ricordar loro questa evidenza: la poesia raramente divenuta
componimento poetico. La maggior parte delle opere d'arte tradiscono la poesia. Come potrebbe essere altrimenti, dato che
la poesia e il potere sono inconciliabili? Nel migliore dei casi,
la creativit dell'artista si d una prigione, si chiude in convento attendendo la sua ora con un'opera che non ha detto la
sua ultima parola; ma per quanto a lungo l'autore possa aspettarla, essa non pronuncer mai quest'ultima parola
quella
che precede la comunicazione perfetta
finch la rivolta della
di distruggere?

creativit

188

non avr portato

l'arte alla sua realizzazione.

L'opera d'arte africana, che si tratti di poesia o di musica, di


una scultura o di una maschera, considerata compiuta solo
quando verbo creatore, parola agente: solo quando essa
funziona. Ora questo non vale soltanto per l'arte africana. Non
c' arte al mondo che non si sforzi di funzionare; e di funzionare, anche al livello dei recuperi ulteriori, come una sola e unica volont iniziale: una volont di vivere nell'esuberanza del
momento creativo. Si comprende perch le migliori opere non
hanno fine? Esse non fanno che esigere su tutti i toni il diritto

mondo del vissuto. La decomposizione dell'arte attuale l'arco teso idealmente per questa freccia.
Niente salver il passato della cultura dalla cultura del passato
a realizzarsi, a entrare nel

se non i quadri, gli scritti, le architetture musicali o liriche dove il qualitativo ci raggiunge, liberato dalla sua forma oggi
contaminata dal deperimento di tutte le forme dell'arte. Sade,
Lautramont, ma anche Villon, Lucrezio, Rabelais, Pascal, Fourier, Bosch, Dante, Bach, Swift, Shakespeare, Uccello... si spogliano del loro involucro culturale, escono dai musei in cui la
storia li aveva relegati ed entrano come della mitraglia micidiale nelle marmitte a rovesciamento dei realizzatori dell'arte. Da
che cosa si giudica il valore di un'antica opera? Dalla parte di
teoria radicale che essa contiene, dal nocciolo di spontaneit
creativa che i nuovi creatori si accingono a liberare per e con

una poesia

La

inedita.

teoria radicale eccelle nel differire l'atto esploso dalla spon-

taneit creativa senza alterarlo n deviarne la corsa. Allo stesso

modo,

momenti migliori, il processo artistico tenta di


il movimento di una soggettivit sempre
sempre assetata di creare e di crearsi. Ma mentre

nei suoi

imprimere

al

tentacolare,

mondo

che si
che trasformiamo, l'arte intraprende un identico
cammino con un rischio molto pi grande di perdersi e di corrompersi. Solo l'arte armata contro se stessa, contro quanto ha
di pi debole
di pi estetico
resiste al recupero.
la teoria radicale aderisce alla realt poetica, alla realt
al

fa.

mondo

noto,

la

societ di

consumo riduce

l'arte a

una variet

di pro-

dotto consumabile. E pi questa riduzione si volgarizza, pi la


decomposizione si accelera, pi aumentano le possibilit di un
superamento. La comunicazione cos imperiosamente desiderata
dall'artista interrotta e bandita dai pi semplici rapporti della
vita quotidiana; cosicch la ricerca di nuovi modi di comunicare,

oggi

lungi

uno

dall'essere

riservata

ai

pittori

ai

poeti,

impegna

sforzo collettivo. Cos finisce la vecchia specializzazione

189

Non

sono pi

perch

sono. L'opera
d'arte a venire la costruzione di una vita appassionante.
dell'arte.

ci

artisti

La creazione importa meno del processo

tutti lo

XXI.

signori senza schiavi

di generazione dell'ope-

Ci che fa l'artista lo stato di creativit,


e non il museo. Disgraziatamente, raro che l'artista si riconosca
come creatore. Per la maggior parte del tempo, egli posa davanti
a un pubblico, d a vedere. L'attitudine contemplativa davanti
all'opera d'arte stata la prima pietra gettata sul creatore. Egli
stesso l'ha provocata e ora essa lo uccide da quando, ridotta al
bisogno di consumare, rientra negli imperativi economici pi
grossolani. Per questo non c' pi opera d'arte nel senso classico
del termine. Non pu pi esserci opera d'arte, e va molto bene
che sia cos. La poesia altrove, nei fatti, nell'avvenimento
che si crea. La poesia dei fatti, che da sempre stata trattata marginalmente, ritorna al centro di tutti gli interessi, nella vita quotidiana che a dire il vero non aveva maTasciato.
La vera poesia si fa beffe della poesia. Mallarm, in cerca del
Libro, non desidera niente quanto abolire il poema, e come
abolire una poesia se non realizzandola? Ora, di questa nuova
poesia alcuni contemporanei di Mallarm fanno un uso esplosivo.
Quando li chiam degli angeli di purezza , prese coscienza
l'autore di Erodiade che gli agitatori anarchici offrivano al poeta una chiave che, murata nel suo linguaggio, egli non poteva
usare?
La poesia sempre da qualche parte. Se giunge a disertare le
arti, allora si vede meglio che essa risiede nei gesti, in uno stile di vita, in una ricerca di questo stile. Dappertutto repressa,
questa poesia fiorisce dappertutto. Brutalmente soffocata, riappare nella violenza. Essa consacra le sommosse, sposa la rivolta,
anima le grandi feste sociali molto prima che i burocrati le
ra, dell'atto di creare.

Il
potere l'organizzazione sociale per mezzo della quale signori e
padroni mantengono le condizioni di schiavit. Dio, lo Stato, l'Organizzazione: queste tre parole mostrano a sufficienza l'autonomia e il determinismo storico che vi sono nel potere. Tre principi hanno successivamente esercitato una preminenza: il principio di dominio (potere feudale), il principio di sfruttamento (potere borghese), il
principio di organizzazione (potere cibernetico) (2), L'organizzazione sociale gerarchica
si perfezionata desacralizzandosi e meccanizzandosi, ma le sue contraddizioni sono aumentate. Essa si umanizzata svuotando progressivamente gli uomini della loro sostanza umana. Ha guadagnato in autonomia a spese dei signori (i dirigenti tengono
comandi, ma sono le
leve che li governano). Gli addetti al potere perpetuano oggi la razza
degli schiavi sottomessi, di coloro di cui Teognide dice che nascono
con la nuca inclinata. Essi hanno perduto fin'anche il piacere malsano
di dominare. Di fronte ai signori-schiavi si ergono gli uomini del rifiuto,
nuovo proletariato, ricco delle sue tradizioni rivoluzionarie. Da qui
usciranno
signori senza schiavi e un tipo di societ superiore in cui
si realizzeranno il progetto vissuto dell'infanzia e il progetto storico dei
grandi aristocratici (1) (3).
i

il

assegnino una residenza nella cultura agiografica.


La poesia vissuta ha saputo provare nel corso della storia, anche
nella rivolta parcellare, anche nel crimine
questa rivolta di

uno

come

Coeurderoy

che essa proteggeva sopra


la spontaneit
creativa. La volont di creare l'unit dell'uomo e del sociale,
non sulla base della finzione comunitaria, ma partire dalla soggettivit, ecco ci che fa della poesia nuova un'arma che ciascuno deve imparare a maneggiare da se stesso. L'esperienza
poetica ormai in ascesa al centro di ogni domanda. L'organizzazione della spontaneit sar opera della spontaneit stessa.
solo,

dice

ogni cosa ci che vi di irriducibile nell'uomo:

Platone scrive nel Teagete: Ciascuno di noi vorrebbe essere


se possibile signore di tutti gli uomini, o meglio ancora Dio .
Ambizione mediocre se riferita alla debolezza dei signori e degli
di, perch infine, se la piccolezza degli schiavi proviene dal
loro

infeudarsi a dei governanti, la piccolezza dei capi e di


stesso deriva dalla natura deficitaria dei governati. Il signore conosce l'alienazione nel suo polo positivo, lo schiavo nel
suo polo negativo; la signoria totale ugualmente negata ad

Dio

entrambi.

190

191

Come

feudale in questa dialettica del signore e


e sidello schiavo? Schiavo di Dio e signore di uomini
del
esigenze
Dio,
secondo
le
gnore di uomini perch schiavo di
si

comporta

il

condannato a combinare intimamente l'esecrazione e il rispetto interessato che porta a Dio, perch a Dio
che egli deve obbedienza ed da lui che attinge il suo potere
mito,

egli

insomma fra s e Dio il tipo di rape il re. Che cos' un re? Un eletto

sugli uomini. Egli riproduce

porti esistenti fra

nobili

e la cui successione si presenta il pi delle volte


come un gioco in cui gli eguali rivaleggiano. I feudali servono
Cosi essi
il re, ma lo servono come i suoi eguali in potenza.
si sottomettono a Dio, ma da rivali, da concorrenti.
tra gli eletti,

comprende

Si

l'insoddisfazione

dei

signori

antichi.

Tramite

Dio, essi entrano nel polo negativo dell'alienazione; tramite


coloro che opprimono, nel suo polo positivo. Che desiderio
potrebbero avere di essere Dio, dal momento che conoscono la

noia dell'alienazione positiva?

nello stesso tempo,

come

po-

trebbero non desiderare di farla finita con Dio, loro tiranno? Il


to he or not to he dei Grandi si sempre tradotto nella questione, insolvibile per l'epoca, di negare e conservare Dio, os-

due

storia attesta di

quello

dei mistici

Eckhart dichiarava:

tentativi pratici di tale

quello

Prego

superamento,

monaco
Il
Dio che mi dispensi da Dio .

dei

grandi

negatori.

Svevia dicevano nel 1270 di essersi elevati al di sopra di Dio e che, avendo raggiunto il grado pi elevato della perfezione divina, avevano abbandonato

Analogamente

gli

eretici

Dio. Per un'altra via,

di

la via

negativa, certe forti individualit,

Eliogabalo, Gilles de Rais, Erszebet Bathory, si sforzano,


lo si vede bene, di pervenire alla signoria totale sul mondo
liquidando gli intermediari, coloro che li alienano positivamente,

come

loro schiavi. Essi

vanno obliquamente verso l'uomo

totale per

disumanit totale. Alla rovescia. Di modo


che la passione di regnare senza limiti e il rifiuto assoluto delle
costrizioni formano un unico cammino, un itinerario ascendente e discendente in cui Caligola e Spartacus, Gilles de Rais e
Dosza Gyorgy si fiancheggiano, insieme e separati. Ma non
la via traversa della

basta dire che

la

rivolta integrale degli

schiavi

la

rivolta

integrale, insisto, e non le sue forme ridotte, cristiana, borgheincontra la rivolta estrema dei signori antichi.
se e socialista
Infatti, la volont di abolire la schiavit e tutte le sue appendici (il proletario, l'esecutore, l'uomo sottomesso e passivo)

192

limite

altro

tura

sempre

totale.

Il

la

lotta

per l'emancipazione umana, per l'uomo


che veramente cambia

rifiuto di essere schiavo ci

il mondo.
Qual dunque il fine della storia? Essa fatta in certe condizioni (Marx) dagli schiavi e contro la schiavit, e non pu
dunque che perseguire uno scopo: la distruzione dei padroni.
Da parte sua, il signore non ha tregua che sfuggendo alla storia,

rifiutandola nel massacro di quelli che la fanno, e che la fandi lui.

no contro

Ed

ecco

i
paradossi:
L'aspetto pi umano dei signori antichi sta nel loro pretendere alla signoria assoluta. Un tale progetto implica l'assoluto
blocco della storia, dunque il rifiuto pi estremo del movimento

emancipazione, vale a dire l'inumanit totale.


La volont di sfuggire alla storia rende vulnerabili. Nel
fuggirla ci si scopre davanti ad essa, si cade tanto pi sicuramente sotto i suoi colpi; il partito preso dell'immobilismo non
resiste alle ondate d'assalto delle realt vissute, non pi che alla
di
2.

sia di superarlo, di realizzarlo.

La

mondo senza
che quello della natura infine reinventata, della
resistenza opposta dagli oggetti alla loro trasformazione.
Questa opportunit si iscrive nel divenire storico. La storia esiste perch esistono degli oppressi. La lotta contro la natura, poi
contro le diverse organizzazioni sociali di lotta contro la naoffre un'occasione unica alla volont di regnare sul

dialettica delle forze produttive. I signori

sono i sacrificati della


secondo quello che la contemplazione
di tremila anni di storia presenta, dall'alto della piramide del
presente, come un vero planning, un programma rigoroso, una
linea di forza che induce a parlare di un Senso della Storia ( fine
ne sono

storia;

stritolati

mondo schiavista, del mondo feudale, del mondo borghese).


Proprio sforzandosi di sfuggirvi, i signori si dispongono in ordine utile nei cassetti della storia, entrano nell'evoluzione temporale lineare malgrado tutto il dispetto che possano averne.
Al contrario, coloro che fanno la storia
i
rivoluzionari, gli
schiavi ebbri di una libert totale
sembrano agire sub specie

del

aeternitatis,

all'insegna dell 'intemporale,

stinguibile di

traverso le
fica di

una

spinti dalla sete ine-

perseguendo il loro scopo atdiverse condizioni storiche. Forse la nozione filosovita intensa e

eternit legata ai tentativi storici di emancipazione, for-

se questa nozione
losofia,

della

dovr essere un giorno realizzata, come la fida coloro che portano in s la libert totale e la fine

storia

tradizionale?

193

3.

del polo negativo dell'alienazione sul polo

La superiorit

positivo consiste

rende possibile
lotta per

il

nel fatto che solo la sua rivolta integrale


progetto di signoria assoluta. Gli schiavi in

soppressione delle costrizioni vanno dipanando


padroni
il quale la storia elimina i

la

movimento

attraverso

un nuovo

oltre la storia, essi incontrano la possibilit di

derio di cambiare radicalmente la vita quotidiana potr ormai


eludere n i grandi negatori del potere, n i signori antichi che

seppero sentirsi troppo

il

e,

pote-

un potere che non si appropria pi degli oggetti


appropriandosi degli uomini. Ma nel corso stesso della storia
lentamente elaborata, forzatamente avvenuto che i signori,
invece di scomparire, siano degenerati, che non ci siano pi dei
re sulle cose,

ma

signori

soltanto degli schiavi-consumatori di potere, in dipotere conil grado e la quantit del

vergenza fra loro per

sumato.

Era fatale che la trasformazione del mondo da parte delle forze produttive dovesse realizzare lentamente, passando dappri-

ma

per la fase borghese, le condizioni materiali di una emancipazione totale. Oggi che l'automazione e la cibernetica applicate
nel senso dell'umano permetterebbero la costruzione del sogno
dei signori antichi e degli schiavi di tutti i tempi, non c'
pi che un magma socialmente informe in cui si mescolano confusamente, in ogni essere particolare, dei frammenti derisori del
signore e dello schiavo. tuttavia da questo regno delle equivalenze che devono uscire i nuovi signori, i signori senza
schiavi.

Voglio

di

passaggio salutare Sade. Egli

privilegiata a

straordinaria

una

svolta

lucidit,

della

l'ultimo

storia

dei

per

cos

grandi

la

sua apparizione
la sua

come per
signori

ribelli.

In

siche modo i
gnoria assoluta? Essi massacrano tutti i loro servitori, accedendo con questo gesto ad una eternit di delizie. il soggetto

signori del castello di Selling

si

assicurano

Sodoma.
Marchese e sanculotto, D.A.F. de Sade unisce

la

delle Centoventi giornate di

la

perfetta lo-

gica edonista del gran signore malvagio alla volont rivoluzionaria di godere senza limiti di una soggettivit infine svincolata

dal quadro gerarchico.


abolire

il

Lo

polo positivo e

sforzo disperato che egli tenta per


polo negativo dell'alienazione lo

il

annovera per ci stesso fra i teorici pi importanti dell'uomo


totale. tempo che i rivoluzionari leggano Sade con altrettanta cura di quanta ne mettono nel leggere Marx. (Di Marx,
vero, gli specialisti della rivoluzione conoscono soprattutto ci
che

egli

ha

scritto

sotto lo

pseudonimo

migliore di Lenin o di Trockij).

Ad

di Stalin,

potenza che Dio accordava.

stretti nella

nel caso

ogni modo, nessun desi-

Il

potere borghese

il

si cibato delle briciole del potere feudale.


potere feudale in briciole. Rsa dalla critica rivoluziona-

calpestata e fatta a pezzi


senza che questa liquidazione
raggiungesse mai le sue ultime conseguenze: la fine del potere

ria,

gerarchico,
parodistica,

l'autorit aristocratica sopravvive in

una forma

come una smorfia

d'agonia, alla morte dell'aristocrazia. Intabarrati nel loro potere parcellare, facendo della loro
parcella una totalit (e il totalitario non nient'altro), i dirigenti borghesi erano condannati a vedere il loro prestigio cadere
a brandelli, riempito di cancrena dalla decomposizione dello
spettacolo. Non appena vennero a mancare la seriet del mito

e la fede nell'autorit, non ci furono pi, in guisa di governo,


che il terrore buffonesco e le asinerie democratiche. Ah, i bei
discendenti di Bonaparte! Luigi-Filippo, Napoleone III, Thiers,
Alfonso XIII, Hitler, Mussolini, Stalin, Franco, Salazar, Nasser,
Mao, de Gaulle ... Ubu prolifici che partoriscono ai quattro
angoli della Terra degli aborti sempre pi imbelli. Dopo aver
brandito ieri, come fulmini di Zeus, i loro fiammiferi di autorit, le scimmie del potere non raccolgono pi oggi sulla scena
che dei successi di stima. Non ci sono pi per loro che dei ruoli di secondo piano. Certo, il ridicolo di Franco uccide ancora
nessuno si sogna di dimenticarlo
ma si sappia anche questo: presto la deficienza del potere uccider pi sicuramente

della deficienza al potere.

Lo

spettacolo la macchina da scervellamento della nostra co-

lonia penale. I signori-schiavi di oggi sono

comparse e

suoi fedeli servi-

Chi vorr giudicarli? Essi si


dichiareranno non colpevoli. In effetti, essi non sono colpevoli.
Non hanno tanto bisogno di cinismo quanto di confessioni
spontanee, non di terrore quanto di vittime consenzienti, non di
forza quanto di greggi masochiste. L'alibi dei governanti sta
nella vigliaccheria dei governati. Ma ecco appunto che tutti sono
governati, manipolati come cose da un potere astratto, da un'ortori,

direttori di scena.

ganizzazione in s le cui leggi


genti.

Non

si

si

giudicano delle cose,

impongono
si

ai

presunti diri-

impedisce loro di nuocere.

195
194

il
signor Fourasti, interrogandosi sul capo
domani, pervenne alle seguenti conclusioni: Il capo ha
perduto il suo potere quasi magico; egli e sar un uomo ca-

mani gelide del condizionamento generalizzato

Nell'ottobre 1963,

alle

di

la societ

provocare delle azioni. Infine, per preparare le decisioni si svilupper il regno dei gruppi di lavoro. Il capo sar un
presidente di commissione, ma che sapr concludere e decidere
(sottolineato da me). Si ritrovano qui le tre fasi storiche che
pace

di

caratterizzano l'evoluzione del signore:

principio di dominio, legato alla societ feudale;

1.

Il

2.

Il

principio di sfruttamento, legato alla societ borghese;

3.

Il

principio di organizzazione, legato alla societ cibernetiz-

zata.

elementi sono indissociabili; non si domina senza


sfruttare e organizzare contemporaneamente; ma la loro importanza varia secondo le epoche. Via via che si passa da una fase

In realt,

tre

l'autonomia e

riducono, si assottigliano. L'umanit del signore tende verso zero mentre la


inumanit del potere disincarnato tende all'infinito.
Secondo il principio di dominio, il signore rifiuta agli schiavi
un'esistenza che limiterebbe la sua. Nel principio di sfruttamenall'altra,

to,

il

cresce

padrone accorda
la

sua.

Il

stenze individuali

parte del signore

la

ai

si

lavoratori un'esistenza che nutre e ac-

principio di organizzazione classifica le esi-

come

delle frazioni,

secondo

il

coefficiente

o esecutiva che contengono (un caporeparto sarebbe per esempio definito in termini di lunghi calcoli
sul suo rendimento, la sua rappresentativit, etc, per un 56%
capacit dirigente

di

4%

funzione dirigente, 40% di funzione esecutiva e


ambiguo, come direbbe Fourier).

di

Il

dominio un

diritto, lo

nizzazione un ordine di cose.

volont di potenza,

il

di

sfruttamento un contratto, l'orgaIl tiranno domina secondo la sua

capitalista

profitto, l'organizzatore pianifica

sfrutta

ed

vuole arbitrario, il secondo giusto,


tivo. L'inumanit del principe

il

secondo

pianificato.

le
Il

leggi

del

primo

si

terzo razionale e obbiet-

un'umanit

che

l'inumanit dello sfruttatore tenta di sdoganarsi con

si

la

cerca;

sedu-

zione che esercitano sull'umano i progressi tecnici, le comodit, la lotta contro la fame e la malattia; l'inumanit del cibernetico una inumanit che si accetta. Cos, l'inumanit del
signore divenuta sempre

meno umana. Perch

pi atrocit in un campo di sterminio sistematico che nel furore omicida dei feudali che si muovono una guerra senza causa. E quale
lirismo c' ancora nei massacri di Auschwitz se li si paragona

196

vi

tese verso

futura e cos prossima, dall'organizzazione tecnocra-

Mi si comprenda bene, non si tratta di


P umanit di una lettre de cachet e l' umanit di un lavaggio del cervello. Tanto varrebbe scegliere tra la
forca e la ghigliottina! Io voglio dire semplicemente che il dubbio piacere di dominare e reprimere tende a scomparire. Il capitalismo ha inaugurato la necessit di sfruttare gli uomini senza
trarne un godimento passionale. Senza sadismo, senza la sorta
di gioia negativa di esistere che consiste nel far soffrire, senza
nemmeno una perversione dell'umano, senza nemmeno l'umanit alla rovescia. Si compie il regno delle cose. Rinunciando
tica

dei cibernetici!

scegliere fra

principio edonista,

al

signori

Correggere questo abbandono

hanno rinunciato
ci che spetta

ai

alla

signoria.

signori senza

schiavi.

dittatura del consumabile porta a termine oggi ci che la

La

societ di produzione aveva avviato. Il principio di organizza-

zione viene a rendere completa la reale supremazia dell'oggetto


morto sull'uomo. La parte di potere che restava ai possessori

scompare dal momento in cui le macai proprietari, passano sotto il controllo dei tecnici che ne organizzano l'impiego. Ci mentre gli
organizzatori stessi sono lentamente diretti dagli schemi e dai
programmi che essi stessi hanno elaborato. La macchina semdei mezzi di produzione

chine, sfuggendo di

mano

plice sar stata l'ultima giustificazione del capo, l'ultimo sup-

porto della sua ultima traccia di umanit. L'organizzazione cibernetica della produzione e del consumo passa obbligatoriamente per il controllo, la pianificazione, la razionalizzazione delvita quotidiana.
Gli specialisti sono questi signori in briciole, questi signorischiavi che proliferano sul terreno della vita quotidiana. Le loro
la

avvenire, si pu starne certi, sono nulle. Gi


Congresso di Basilea, Francau, della Prima Internazionale, dichiarava: Per troppo tempo noi siamo stati al
rimorchio dei marchesi del diploma e dei principi della scienza.
Regoliamo nostri affari da noi stessi e, per quanto inabili possiamo essere, non lo faremo mai peggio di quanto non lo si sia
probabilit di
nel

1867,

al

fatto in nostro
si

rafforza con

nome
la

Parole piene di saggezza, e

il

cui senso

proliferazione degli specialisti e la loro incro-

La linea di demarcazione netche obbediscono all'attrazione magnetica esercitata dalla grande macchina kafkiana della cibernestazione nella vita quotidiana.

tamente tracciata

fra coloro

197

tica e

coloro che, obbedendo

propri impulsi,

ai

si

sforzano di

Costoro sono depositari della totalit dell'umano,


giacch nessuno pu ormai avere la pretesa di aspirarvi nel
vecchio clan dei padroni. Non ci sono pi, da una parte, che
delle cose che cadono alla stessa velocit nel vuoto, e dall'altra
che il vecchio progetto degli schiavi ebbri di una libert totale.
sottrarvisi.

3
II signore senza schiavi o

stocrazia

Il

signore

si

come un Golem

Egli crolla

superamento aristocratico

il

dell'ari-

perduto per gli stessi sentieri di Dio.


dal

momento

in cui cessa di

amare

uomini, dal momento in cui cessa, dunque, di amare il piacere che si offre opprimendoli. Dal momento in cui abbandona
gli

il

principio edonista.

Non

vi

molto piacere nello spostare degli

manipolare degli esseri passivi e insensibili come


mattoni. Nella sua raffinatezza, Dio cerca delle creature vive,
della buona carne palpitante, delle anime frementi di terrore
e di rispetto. Per provare la sua grandezza, egli ha bisogno di
sentire la presenza di soggetti ardenti nella preghiera, nella conoggetti, nel

testazione,

nella

furbizia, nell'insulto

stesso.

se ne intende di prestiti di vera libert,

ma

Il
al

Dio

cattolico

modo

dei pre-

pegno. Gli uomini, egli li lascia andare, come il gatto il topo, fino al giorno del giudizio finale in cui li far schiattare. Poi, verso la fine del Medioevo, con l'entrata in scena della
borghesia, eccolo che lentamente si umanizza, paradossalmente,
perch diviene oggetto, e gli uomini pure divengono oggetti.
Condannando gli uomini alla predestinazione, il Dio di Calvino
statori su

perde

il

non pi libero di abbattere chi


Dio delle transazioni commerciali,
freddo come un tasso di sconto, ha

piacere dell'arbitrio,

vuole, n

quando

lo vuole.

senza fantasia, misura bile e

nasconde. Deus absconditus. Il dialogo rotto.


Pascal dispera. Dell'anima improvvisamente senza aggancio,
Kierketroppo tardi
Cartesio non sa che fare. Pi tardi
risuscitando
la
gaard si sforzer di risuscitare il dio soggettivo
rianimare
un
Dio
uomini.
Ma
niente
pu
pi
soggettivit degli
divenuto nello spirito degli uomini il grande oggetto esteriore ; egli morto definitivamente, trasformato in pietra,
madreporizzato. D'altro canto, stretti nel riparo del suo ultimo
abbraccio (la Forma gerarchizzata del potere), gli uomini sembrano votati alla reificazione, alla morte dell'umano. La provergogna,

si

198

spettiva del potere offre alla contemplazione soltanto delle coframmenti della grande pietra divina. Non secondo

se, dei

questa prospettiva che la sociologia, la psicologia, l'economia e


cos preoccupate di osservare
le scienze cosiddette umane
puntano il loro microscopio?
oggettivamente

Per quale ragione il


genza edonista? Che
mento totale, se non
suo partito preso di

signore costretto ad abbandonare l'esigli impedisce di raggiungere il godi-

cosa

sua condizione di signore, il


superiorit gerarchica? E l'abbandono si
estende via via che la gerarchia si decompone, che i signori si
moltiplicano rimpicciolendosi, che la storia democratizza il potere. Il godimento imperfetto dei signori divenuto godimento

appunto

la

signori borghesi plebei


i
da birreria con la festa fu-

dei signori imperfetti. Si sono visti

ubueschi, coronare la loro rivolta

Ma non ci sar pi festa nei signori-schiavi,


uomini
gerarchizzati; soltanto la tristezza delle
negli ultimi
malessere del ruolo, la coscienuna
lugubre
serenit,
il
cose,
nebre del fascismo.

za

dell' essere

Che

niente .

cosa accadr di queste cose che

ci

governano? Bisogner

distruggerle? In caso affermativo, i meglio preparati a liquidare gli schiavi al potere sono coloro che da sempre lottano contro la schiavit. La creativit popolare, che n l'autorit dei
signori aristocratici n quella dei padroni borghesi hanno spezzato, non si infeuder mai a delle necessit programmatiche,

a dei planning* di tecnocrati. Si dir che, nella liquidazione di


una forma astratta e di un sistema, ci sono meno entusiasmo
e meno passioni in opera che nella messa a morte di signori
il problema nel cattivo senalla borghesia, il proContrariamente
so, nel senso del potere.
avversario di classuo
per
rapporto
al
letariato non si definisce

detestati:

ci significa configurare

ma

portatore della fine della distinzione in classi e della


fine della gerarchia. Il ruolo della borghesia fu unicamente negativo. Saint-Just lo ricorda superbamente: Ci che costituisce una repubblica la distruzione totale di ci che le oppose,

sto .

Se

la

borghesia

si

accontenta di forgiare

contrario contiene in s
la

poesia

il

momentaneamente

armi

le

feudalit, e di conseguenza contro se stessa,

il

contro

la

proletariato al

suo superamento possibile. Esso


alienata dalla classe

dominante o

dall'organizzazione tecnocratica, ma sempre sul punto di esplodere. Unico depositario della volont di vivere, perch ha conosciuto fino al parossismo il carattere insopportabile della

199

sola sopravvivenza,

proletariato abbatter

il

muro

il

delle co-

suo piacere e con il respiro della violenza


spontanea della sua creativit. Tutta la gioia da cogliere, tutto
il riso da offrirsi, esso li detiene gi. da se stesso che esso
trae la sua forza e la sua passione. Ci che si accinge a costruire
distrugger per soprammercato ci che vi si oppone, come, su
un nastro magnetico, una registrazione ne cancella un'altra. La
strizioni sull'onda del

forza delle cose,

il

proletariato, abolendosi per ci stesso

come

con un gesto di lusso, una sorta di noncuranza, una grazia che sa arrogarsi chi prova con essa la sua
proletariato, l'abolir

Dal nuovo proletariato usciranno


signori senza
schiavi, non i condizionati dell'umanismo di cui sognano gli
onanisti della sinistra sedicente rivoluzionaria. La violenza insurrezionale delle masse non che un aspetto della creativit del
superiorit.

sentenza che

la

la

come impaziente

sopravvivenza

di

pronuncia contro

se stessa.

Mi

piace distinguere
distinzione speciosa
tre passioni precipue nella distruzione dell'ordine reificato. La passione delia
potenza assoluta, una passione esercitantesi sugli oggetti messi

immediatamente al servizio degli uomini; senza la mediazione


uomini stessi. La distruzione, dunque, di coloro che si tengono aggrappati all'ordine delle cose, degli schiavi detentori di
potere in briciole. Poich non ne sopportiamo pi l'aspetto,
noi sopprimiamo gli schiavi (Nietzsche).
La passione di distruggere le costrizioni, di spezzare le catene.
ci che dice Sade: Le gioie permesse possono essere paragonate alle gioie che uniscono a delle attrattive ben pi
degli

piccanti quelle inestimabili della rottura dei freni sociali e del


rovesciamento di tutte le leggi? .

La passione

di correggere un passato infelice, di ritornare sulle


speranze deluse, tanto nella vita individuale che nella storia
delle rivoluzioni soffocate. Cos

come

fu legittimo punire Luigi

XVI

dei crimini dei suoi predecessori, non mancano ragioni


appassionanti, poich non c' vendetta possibile su delle cose,
per cancellare dalla memoria il ricordo, doloroso per ogni spiri-

to
del

libero,

dei

fucilati

dalla

Comune,

dei contadini

torturati

1525, degli operai assassinati, dei rivoluzionari braccati e

massacrati,

di

civilt

miserie passate che

il

annientate dal colonialismo, di tante


presente non ha mai abolito. divenuto

appassionante, perch possibile, correggere la storia; annegare


il sangue di Babeuf, di Lacenaire, di Ravachol, di Bonnot, nel

200

no un posto preponderante. Nel

momento

di

un

hanno
schiavi
ciascu-

rivoluzionario, ogni

invitato a fare egli stesso la sua propria storia. La causa della libert di realizzazione , cessando per ci stesso di essere una causa, sposa sempre la soggettivit. Solo una tale pro-

uomo

spettiva permette l'ebbrezza dei possibili, la vertigine di tutte le

proletariato, la sua impazienza a negarsi,

eseguire

sangue degli oscuri discendenti di coloro che, schiavi


ordine fondato sul profitto e sui meccanismi economici,
potuto frenare crudelmente l'emancipazione umana.
Il piacere di demolire il potere, di essere signore senza
e di correggere il passato conferisce alla soggettivit di

messe

gioie

Evitare che
demolitori.

alla

il

portata di

tutti.

vecchio ordine di cose

La valanga

crolli sulla testa dei suoi

del consumabile

rischia

di

travolgerci

nessuno bada ad assicurare dei rifugi


collettivi contro il condizionamento, lo spettacolo, l'organizzazione gerarchica; dei rifugi da cui partiranno le future offensive. Le microsociet attualmente in gestione muovono alla reaverso

la

caduta

finale, se

lizzazione del progetto dei signori antichi liberandolo dalle sue


scorie gerarchiche. Il superamento del gran signore malva-

gio applicher alla lettera


to ci che

nostri

figli

pu

il

mirabile principio di Keats: Tut-

essere annientato deve essere annientato perch

possano

essere salvi dalla schiavit .

mento deve prodursi simultaneamente su


1.

2.
3.

Questo supera-

tre punti:

superamento dell'organizzazione patriarcale;


superamento del potere gerarchico;
superamento dell'arbitrio soggettivo, del capriccio autori-

tario.
1.

Il

lignaggio

contiene

la

forza

magica

dell'aristocrazia,

l'energia trasmessa di generazione in generazione. Scalzando la

signoria feudale, la borghesia condotta, suo malgrado, a scal-

non agisce altrimenti verso l'organizzaQuesta negativit, come ho detto, rappresenta sicuramente il suo aspetto pi ricco, pi positivo . Ma
ci che manca alla borghesia la possibilit di superamento.
Che cosa sar il superamento della famiglia di tipo aristocratico?
zare la famiglia. Essa

zione sociale...

Bisogna rispondere:

la

creativit individuale

costituzione di gruppi coerenti in cui la

si

trovi totalmente investita nella creati-

da essa; in cui l'immediatezza del


presente vissuto assuma su di s il potenziale energetico che,
nei feudali, proveniva dal passato. L'impotenza relativa del
signore immobilizzato dal suo sistema gerarchico non manca
vit

collettiva,

rafforzata

201

di

ricordare

la

debolezza del bambino mantenuto nel quadro

della famiglia borghese.


Il

bambino compie un'esperienza soggettiva

nosciuta ad ogni specie animale,

ma

della libert, sco-

resta nella dipendenza og-

gettiva dai genitori; ha bisogno delle loro cure, della loro solil bambino dall'animale dipende
bambino possiede il senso della trasformazione
mondo, vale a dire la poesia, a un grado illimitato. Nello

Ci che differenzia

lecitudine.

dal fatto che

del

il

stesso tempo, gli

si

vieta l'accesso a delle tecniche che gli adulti

impiegano il pi delle volte contro


bambini, condizionandoli.

contro

dono

infine alle tecniche, essi

per esempio
bambini accehanno ormai, sotto il peso delle
tale poesia, e

E quando

fortemente coerente. Si tratta dunque di passare


per una dittatura che si nega essa stessa, come il partito la
cui vittoria deve essere anche la perdita , come il proletariato
stesso. Il proletariato deve, con la sua dittatura, mettere immediatamente la sua negazione all'ordine del giorno. Non c' altra
tanto
salvezza che nel liquidare in un breve lasso di tempo
sanguinoso e tanto poco sanguinoso quanto lo esigono le circocoloro che intralciano il suo progetto di liberazione
stanze
totale, coloro che si oppongono alla sua fine in quanto proletariato. Esso deve distruggerli totalmente, come si distrugge una
specie di parassiti particolarmente prolifica. E anche in ogni
di repressione

della loro infanzia. L'universo dei signori antichi cade sotto la

individuo esso deve distruggere anche le minime velleit di


prestigio, le minime pretese gerarchiche, suscitando contro di
esse, cio contro i ruoli, un sereno impulso verso la vita au-

stessa maledizione dell'universo dei bambini:

tentica.

costrizioni,

perduto nella maturit ci che faceva

alle tecniche di liberazione. Perci,

la

superiorit

non avere accesso

esso condannato a sognare


e a vivere secondo le leggi

una trasformazione del mondo


dell 'adattamento al mondo. A partire dal momento in cui la
borghesia sviluppa a un grado molto elevato le tecniche di trasformazione del mondo, l'organizzazione gerarchica
che si
di

ha diritto

di ritenere

il

tipo migliore di concentrazione di ener-

un mondo
macchine

non ha il prezioso apappare come un arcaismo, come


un freno allo sviluppo della potenza umana sul mondo. Il
sistema gerarchico, il potere dell'uomo sull'uomo, vieta il riconoscimento di avversari validi, impedisce la trasformazione
reale dell'ambiente circostante, per imbrigliarlo nelle necessit
di adattamento a questo ambiente e di integrazione allo stato
di cose. per questa ragione che:
2.
Al fine di lacerare lo schermo sociale che aliena il nostro
sguardo sul mondo, preme porre come postulato il rifiuto
gia sociale in

poggio

delle

in cui l'energia

assoluto di ogni gerarchia all'interno del gruppo. La nozione


stessa di dittatura del proletariato merita una messa a punto.

La dittatura del proletariato divenuta il pi delle volte una


dittatura sul proletariato, divenuta un'istituzione. Ora, come
scriveva Lenin, la dittatura del proletariato una lotta accanita, sanguinosa e non sanguinosa, violenta e pacifica, militare
ed economica, pedagogica ed amministrativa contro le forze
e le tradizioni del Vecchio Mondo . Il proletariato non pu instaurare un dominio duraturo, non pu esercitare una dittatura
accettata. D'altra parte, la necessit imperativa di distruggere
l'avversario lo obbliga a concentrare nelle sue mani un potere

202

3.
La fine dei ruoli implica il trionfo della soggettivit. E
questa soggettivit infine riconosciuta, e posta al centro delle
preoccupazioni, fa apparire contraddittoriamente una nuova og-

gettivit.

Un nuovo mondo

degli oggetti

una nuova natura,

se

ormai a partire dalle esigenze della


soggettivit individuale. Anche qui, si stabilisce un rapporto
si

vuole

si

ricostituir

fra la prospettiva dell'infanzia e quella dei signori feudali. Nel-

l'uno

come

nell'altro caso,

bench

in

forma diversa,

possibili

sono mascherati dallo schermo dell'alienazione sociale.


Chi non se ne ricorda? Le solitudini infantili si aprivano sulle
immensit primitive, tutte le bacchette erano magiche. Poi ci si
dovuti adattare, divenire sociali e socievoli.

La

solitudine

si

spopolata, i bambini hanno scelto loro malgrado di invecchiare, l'immensit si rinchiusa come un libro di favole. Nessuno in questo mondo esce definitivamente dalle cloache della
pubert. E l'infanzia stessa lentamente colonizzata dalla societ di consumo. I minori di dieci anni dovranno forse raggiungere ora i teen-agers nella grande famiglia dei consumatori,

dovranno invecchiare pi

in

fretta

bile ? Impossibile a questo stadio

in

un'infanzia consuma-

non

sentire quanto vi di

simile nella decadenza storica dei signori antichi e nella deca-

denza avanzante del regno dell'infanzia. Mai la corruzione dell'uomo ha raggiunto un tale parossismo. Mai siamo stati cosi
lontanamente vicini all'uomo totale.
Il capriccio del padrone antico, del principe, ha sul capriccio
del bambino, l'odiosa inferiorit di esigere l'oppressione degli
altri uomini. La parte di soggettivit contenuta nell'arbitrio

203

feudale

mio piacimento,

do

ti

la

ricchezza

la

morte

imbrigliata e sciupata nella miseria della sua realizzazione.


soggettivit del signore
soggettivit

degli

altri,

realizza

si

in

effetti

dunque coprendosi

solo

essa

negando

stessa

di

La

bambino non ha questo

un

sol

colpo che

egli

perde

il

diritto alla soggettivit pura.

in

Lo

comportarsi come una persona grande. E ognuno diventa grande, ricacciando la sua infanzia fino a che il rimbambimento e l'agonia lo persuadono che
riuscito a vivere da adulto.
Il gioco del bambino come il gioco del gran signore ha bisogno
di essere Liberato, rimesso in onore. Oggi, il momento
storicamente favorevole. Si tratta di salvare l'infanzia realizzando il progetto dei signori antichi; l'infanzia e la sua soggettivit sovrana, l'infanzia e il riso che come lo stormire della
spontaneit, l'infanzia e quel modo di immettersi sulla propria
corrente per illuminare il mondo, e questo modo di illuminare
gli oggetti di una luce stranamente familiare.
Noi abbiamo perduto la bellezza delle cose, il loro modo di esistere, lasciandole morire tra le mani del potere e degli di.
Invano il genio fantastico del surrealismo si sforzava di rianimarle con un'irradiazione poetica: la potenza dell'immaginazione non basta per spezzare la ganga di alienazione sociale che
imprigiona le cose; non riesce a renderle al libero gioco della
si

taccia di puerilit, lo

si

incita a

soggettivit. Visti dall'angolatura del potere,

bero,

un

frullatore,

un

una

pietra,

un

al-

ciclotrone sono degli oggetti morti, delle

croci piantate nella volont di vederli diversi e di trasformarli.

nondimeno, al di l di ci che si fa loro significare, io so


che li ritrover esaltanti. So della passione che pu suscitare
una macchina dall'istante in cui messa al servizio del gioco,
della fantasia, della libert. In un mondo in cui tutto vivente,
compresi gli alberi e le pietre, non ci sono pi dei segni contemplati passivamente. Tutto parla di gioia. Il trionfo della soge che le cose morte dominino oggi insopportabilmente la soggettivit, non questa
in fondo la migliore opportunit storica per arrivare a uno stato
gettivit restituir la vita alle cose;

di vita superiore?

Di che cosa

si tratta

infine?

Di

realizzare nel linguaggio attuale,

un eretico dichiarava a Ruysbroeck: Dio non pu sapere, desiderare o fare niente senza di
me. Con Dio io mi sono creato e ho creato tutte le cose, ed
vale a dire nella prassi, ci che

204

Bisogna riscoprire

hanno

privilegio dell'imperfezione.

la

terra e tutte le creature.

la

ca-

tene; incatenandosi incatenando gli altri.


Il

la mia mano che sostiene il cielo,


Senza di me, niente esiste .

cessato, se

altri

non

limiti.

Quelli dell'alienazione

di tenerci prigionieri,

sociale

almeno di

trarci

inganno. Per secoli interi, gli uomini sono restati davanti a


una porta tarlata, aprendovi degli spiragli a forza di spillo
con una facilit crescente. Basta oggi un colpo di spalla per
in

abbatterla, e

proletariato

al

di l soltanto tutto comincia. Il

non pi

di

prendere

il

definitivamente. Dall'altro lato del

vengono incontro.

potere,

mondo

ma

di

problema del
mettervi fine

gerarchizzato,

pos-

primato della vita sulla sopravvivenza sar il movimento storico che disfer la storia. I nostri
avversari validi sono ancora da inventare; a noi di cercare il
sibili ci

contatto; di trovarli sotto

vedranno

uomini

Il

il

puerile rovescio delle cose.

con il cosmico un dialogo abbastanza simile a quello che dovettero conoscere i primi abitanti della terra, ma riallacciarlo questa volta al piano superiore, ad un piano a strapiombo sulla preistoria, senza il rispettoso tremore dei primitivi disarmati di fronte al suo mistero?
Si

gli

Imporre insomma

al

riallacciare

cosmo un

rimpiazzare vantaggiosamente
caricato

all'alba

quest'altro

dei

il

significato

umano che giunga

significato divino di cui si era

tempi.

infinito che l'uomo, questo corpo,

questi in-

questo lavoro dei muscoli, questo errare dei sogni, possibile che egli non li governi un giorno? possibile
che la volont individuale infine liberata dalla volont collettiva
non superi in prodezze il controllo gi sinistramente superbo
che il condizionamento poliziesco sa imporre all'essere umano? Di un uomo si fa un cane, un mattone, un para, e non
se ne saprebbe fare un uomo?
Noi non ci siamo mai abbastanza considerati come infallibili.
Abbiamo lasciato questa pretesa
per orgoglio forse
a delle
forme imbalsamate, a delle grandi rughe: il potere, Dio, il papa,
il capo, gli altri. E tuttavia, ogni volta che ci riferivamo alla Societ, a Dio, alla Giustizia onnipotente, del nostro potere che
noi parlavamo, ma cos male, vero, cos indirettamente. Eccoci ora un piano al di sopra della preistoria. Un'altra organizzazione umana si annuncia, un'organizzazione sociale in cui la
creativit individuale dovr dare libero corso alla sua energia,
imprimere al mondo
contorni sognati da ciascuno e armonizzati da tutti.
flussi nervosi,

205

Utopia? Ma andiamo! Che cos' questo storcere il naso di


condiscendenza? Io non conosco un solo uomo che non si aggrappi a quel mondo l come a ci che ha di pi caro. E senza
dubbio, molti, lasciando la presa, mettono nel cadere tanto ardore disperato quanto ne mettevano nell'abbarbicarcisi. Ciascuno vuol far trionfare la propria soggettivit: bisogna dunque
fondare l'unione degli uomini su questo desiderio comune. Nessuno pu rafforzare la sua soggettivit senza l'aiuto degli altri,
senza l'aiuto di un gruppo che divenga esso stesso un centro di

Lo spazio-tempo del vissuto

XXII.

la

correzione del passato

un riflesso fedele delle soggettivit dei suoi memL'Internazionale situazionista finora il solo gruppo che

soggettivit,
bri.
sia

deciso a difendere la soggettivit radicale.

La dialettica della putrefazione e del superamento la dialettica dello


spazio-tempo dissociato e dello spazio-tempo unitario (1).
nuovo proletariato porta in s la realizzazione dell'infanzia,
suo spazio-tempo
(2). La storia delle separazioni si risolve lentamente nella fine della storia storicizzante (3). Tempo ciclico e tempo lineare. Lo spazio-tempo
vissuto lo spazio-tempo della trasformazione, e lo spazio-tempo del
ruolo quello dell'adattamento. Qual la funzione del passato e la sua
proiezione nel futuro? Impedire
presente. L'ideologia storica lo
schermo che si frappone fra la volont di realizzazione individuale e la
volont di costruire la storia; ci che impedisce loro di fraternizzare
e di confondersi (4).
presente lo spazio-tempo da costruire; esso
implica la correzione del passato (5).
Il

il

il

Il

Mentre

gli specialisti

vanno organizzando

sopravvivenza del-

la

specie e lasciano a dei sapienti schemi la cura di

la

programma-

cambiare la vita cambiando il mondo


cresce dappertutto nel popolo. Tanto che ogni essere particolare si vede confrontato, allo stesso titolo dell'umanit tutta
re la storia, la volont di

intera,
c'

una disperazione unanime

che l'annientamento o

al

di

superamento.

della quale

non

questa l'epoca
in cui l'evoluzione storica e la storia di un individuo tendono
a confondersi perch muovono verso un esito comune: lo stato
di cose e il suo rifiuto. E si direbbe che la storia della specie
e le miriadi di storie individuali confluiscano per morire insieil

o per insieme ricominciare TUTTO. Il passato rifluisce versuoi germi di morte e i suoi fermenti di vita.
i
la nostra infanzia si trova anch'essa all'appuntamento, minac-

me

so di noi con

ciata dal

206

male

di Lot.

207

Dal pericolo sospeso sopra

l'infanzia verr, voglio crederlo,

soprassalto di rivolta contro

il

raccapricciante invecchiamento

il

quale condanna il consumo forzato di ideologie e di gadgets.


caro sottolineare l'analogia dei sogni e dei desideri che
indila volont feudale e la volont soggettiva dei bambini
realizzescutibilmente presentano. Realizzando l'infanzia, non
al

Mi

remo noi ora


l'et

il

progetto dei signori antichi, noi

tecnocratica, ricchi di ci che

manca

ai

gli adulti del-

bambini, forti di

ci che fece difetto ai pi grandi conquistatori?

Non

ci accin-

tico.

non

Se tarda a riaversi, il passato si richiuder dietro di lui;


ritorner pi su quello che stato fatto, nemmeno per ri-

Molte cose lo separano dai bambini ai quali ancora ieri


mescolava. entrato nella trivialit del mercato, accettando
di scambiare contro la propria rappresentazione nella societ
dello spettacolo la poesia, la libert, la ricchezza soggettiva delfarlo.

si

E tuttavia, se torna in s, se esce dall'incubo, quale


troveranno a dover affrontare le forze dell'ordine? Lo
vedr difendere i diritti della sua infanzia con le armi pi te-

l'infanzia.

nemico
si

si

giamo a identificare la storia e il


quanto non osarono immaginarlo le fantasie pi a briglia sciolta di Tamerlano e di Eliogabalo?
Il primato della vita sulla sopravvivenza il movimento sto-

mibili della tecnocrazia senile. noto con quali prodigi, malgrado il loro equipaggiamento irrisorio, si resero illustri i giovani Simba della rivoluzione lumumbista; che cosa non bisogna

rico che disfer la storia. Costruire la vita quotidiana, realizzare


la storia, queste due parole d'ordine ne fanno ormai una sola.

collera,

ma

cosa sar la costruzione congiunta della vita e della socienuova,


che cosa sar la rivoluzione della vita quotidiana?
t
Nient'altro che il superamento che prende il posto del deperimento via via che la coscienza del deperimento effettivo alimen-

Perch

tutti

destino individuale meglio di

Che

ta

la

coscienza del superamento necessario.

Per quanto lontano risalgano nella storia, i tentativi di superamento convergono nell'attuale poesia del rovesciamento di
prospettiva. Vi entrano immediatamente, superando le barriere del tempo e dello spazio, sfondandole anche. A colpo sicuro, la fine delle separazioni comincia con la fine di una separazione, quella dello spazio e del tempo. E da ci che precede,
emerge che la ricostituzione di questa unit primordiale passa

dunque

aspettarsi da

una giovane generazione ugualmente in


armata pi adeguatamente, e lanciata su un teatro
d'operazioni che copre tutti gli aspetti della vita quotidiana?
gli

aspetti della vita quotidiana

sono

in

qualche

sorta vissuti in gestazione nell'infanzia. L'accumulazione di avvenimenti vissuti in pochi giorni, in poche ore, impedisce al

tempo

di scorrere. Due mesi di vacanze sono un'eternit. Due


mesi, per il vecchio, stanno in un pugno di minuti. Le giornate
del bambino sfuggono al tempo degli adulti, sono del tempo
gonfiato dalla soggettivit, dalla passione, dal sogno abitato di
reale.

Fuori,

mano, che

gli

educatori

vigilano,

attendono, orologio

alla

bambino entri nella danza delle ore. Essi hanno il


tempo. E il bambino sente dapprima come un'intrusione estranea l'imposizione da parte degli adulti del tempo loro proprio;
il

poi finisce per soccombervi, acconsente ad invecchiare. Igno-

per l'analisi critica dello spazio-tempo dell'infanzia, dello spazio-tempo delle societ unitarie e dello spazio-tempo delle societ parcellari portatrici della decomposizione e del supera-

rando tutto dei metodi di condizionamento, si lascia prendere


in trappola, come un giovane animale. Quando, detentore delle
armi della critica, vorr puntarle contro il tempo, gli anni

mento

l'avranno trascinato lontano dal bersaglio. Porter l'infanzia nel

infine possibile.

cuore come una ferita sempre aperta.


Cos, ci troviamo ossessionati dall'infanzia mentre l'organizzazione sociale, scientificamente, la distrugge. Gli psicosociologi
sono in agguato, gi ricercatori di mercato esclamano: Guardate tutti questi gentili piccoli dollari (citato da Vance Packi

provvede, il male di sopravvivere far ben presto di un giovane uomo un vegliardo


faustiano saturo di rimpianti, aspirante a una giovinezza che
egli ha attraversato senza riconoscerla. Il teen-ager porta le prime rughe del consumatore. Poche cose lo separano dal sessantenne; egli consuma sempre pi rapidamente, guadagnando una
vecchiaia precoce al ritmo dei suoi compromessi con l'inauten-

Se non

208

si

sta in guardia e

nessuno

vi

ard). Un nuovo sistema decimale.


Nelle strade, i bambini giocano. Uno di essi improvvisamente si
stacca dal gruppo, viene verso di me, portatore dei pi bei sogni
a mia memoria. Egli mi insegna
perch solo la mia ignoranza
su questo punto stata causa della mia perdita
ci che distrugge la nozione di et: la possibilit di vivere molti avveni-

209

menti; non di vederli sfilare, ma di viverli, di ricrearli senza


fine. E ora, a questo stadio in cui tutto mi sfugge, in cui tutto
mi rivelato, come potrebbe non sorgere sotto tanti desideri

una sorta

di istinto selvaggio di totalit,

una

puerilit resa temi-

bile dalle lezioni della storia e della lotta di classe? Della rea-

lizzazione dell'infanzia nel

mondo

vo proletariato non esserne il


Noi siamo gli scopritori di un

adulto,

come potrebbe

il

nuo-

pi puro detentore?

mondo nuovo

e tuttavia cono-

quale manca l'unit del tempo e dello spazio; un monsciuto,


do ancora impregnato di separazioni, ancora smembrato. La
semi-barbarie del nostro corpo, dei nostri bisogni, della nostra
al

spontaneit (questa infanzia arricchita della coscienza)

ci

pro-

cura degli accessi segreti che sono sempre stati ignorati dai
secoli aristocratici, e che la borghesia non ha mai sospettato.
Essi ci fanno penetrare nel labirinto delle civilt incompiute, e
di tutti
superamenti allo stadio fetale che la storia ha concepito nascondendosi. I desideri ritrovati dell'infanzia ritrovano
i

un passato
emana una nuova

l'infanzia dei desideri. Dalle profondit selvagge di

che

ci

vicinissimo e

come ancora

irrealizzato

geografia delle passioni.

In

l'uomo pu

effetti,

salire

o scendere, elevarsi socialmente

o cadere,

assicurarsi la salvezza o rischiare la dannazione.

spazio

la

presenza

dell'uomo,

luogo della

il

sua

Lo

relativa

quando invece

il
tempo lo tiene prigioniero nella sua
che cos' il Giudizio universale se non Dio che
riconduce a s il tempo, il centro che aspira la circonferenza
raccogliendo nel suo punto immateriale la totalit dello spazio
assegnato alle sue creature. Annichilire la materia umana (la
sua occupazione dello spazio), ben questo il progetto di un
signore impotente a possedere completamente il suo schiavo, dunque incapace di non lasciarsi in parte possedere da lui.
La durata il guinzaglio dello spazio; essa trascina verso la
morte, essa erode lo spazio della vita. Tuttavia, la distinzione
non appare cos chiaramente nel corso della storia. Allo stesso

libert,

circonferenza.

titolo delle societ borghesi, le societ feudali

delle

societ

sono anch'esse

di

separazioni, dato che la separazione dipende


dall'appropriazione privata, ma esse hanno sulle prime il van-

taggio

una stupefacente forza

di

di

dissimulazione.

La potenza

del mito riunisce gli elementi separati, fa vivere unitariamente, nella forma dell'inautentico, certo, ma in un mondo

Uno e ammesso unanimemente da una


comunit coerente (trib, clan, regno). Dio l'immagine, il
simbolo del superamento dello spazio e del tempo dissociati.
Tutti coloro che vivono in Dio partecipano di questo superamento. I pi vi partecipano mediamente, vale a dire che
si uniformano, nello spazio della loro vita quotidiana, agli orin cui l'inautentico

Mobile nell'immobile, il tempo delle societ unitarie ciclico.


le cose seguono il loro corso spostandosi lungo una
circonferenza il cui centro Dio. Questo Dio-perno, immutabile bench dappertutto e in nessun luogo, misura la durata di
un potere eterno. Egli la sua propria norma e la norma di ci
che, gravitando a uguale distanza da lui, si svolge e ritorna
senza mai trascorrere definitivamente, senza di fatto evolvere
e risolversi mai. La tredicesima ritorna, ancora la prima .

Gli esseri e

Lo

spazio delle societ unitarie

si

organizza

in funzione del

tempo. Siccome non c' altro tempo che quello di Dio, sembra
che non esista altro spazio che quello controllato da Dio. Questo spazio si estende dal centro alla circonferenza, dal cielo alla
terra, dall'Uno al molteplice. A prima vista, il tempo non cambia nulla alla faccenda, non allontana e non avvicina a Dio. Invece, lo spazio la via verso Dio: il percorso ascendente dell'elevazione spirituale e della promozione gerarchica. Il tempo
appartiene in proprio a Dio mentre lo spazio concesso agli uomini conserva un carattere specificamente umano, irriducibile.

210

ganizzatori

spazio

dello

debitamente gerarchizzato, dal semIn premio della loro sot-

plice mortale a Dio, ai preti, ai capi.

tomissione

messa

di

essi

ricevono l'offerta

una durata senza

di

una durata

eterna, la pro-

spazio, l'assicurazione di

una pura

temporalit in Dio.

fanno poco caso a tale scambio. Essi hanno sognato di


pervenire al presente eterno che la signoria assoluta sul mondo
Altri

conferisce.

Non

si

finisce di essere colpiti dall'analogia

fra lo

spazio-tempo puntuale dei bambini e la volont di unit dei


grandi mistici. Cos Gregorio di Palamas (1341) pu descrivere l'Illuminazione
dell'unit:

La

come una

sorta di coscienza immateriale

luce esiste al di fuori dello spazio e del tem-

[...] Colui che partecipa dell'energia divina diviene in


qualche sorta Luce egli stesso; unito alla Luce e, con la Luce,
vede in piena coscienza tutto quello che resta nascosto a coloro che non hanno avuto questa grazia .

po...

211

Questa speranza confusa, che non poteva essere che indecisa,


e nello stesso tempo indicibile, stata ora volgarizzata e precisata

dall'era

dando

di

transizione

borghese. Essa

l'ha

concretizzata

distintivo al polso.
del rendimento,
il

tempo

nella fine delle separazioni.

trasforma

L'illusione unitaria feudale

si

in-

carna a poco a poco nell'unit libertaria della vita da costruire,


in un al di l della sopravvivenza materialmente garantita.

il

tempo

Lo

tempo

il

lavoro, del progresso,

del

consumo, di planning;
un bacio, il tempo di era
money). Il tempo-merce.

di produzione, di
il

tempo

tempo per ogni cosa (lime

clich,
Il

Ecco

tempo

dello spettacolo,

colpo di grazia all'aristocrazia e alla sua spiritualit,


spingendo all'estremo la sua propria decomposizione. La storia delle separazioni si risolve lentamente
il

l'ha resa possibile

il

di
is

della sopravvivenza.

spazio un punto nella linea del tempo, nella macchina che

suto

ma

il

futuro in passato.

Il

tempo

controlla lo spazio vis-

lo controlla dall'esterno, facendolo passare,

transitorio. Tuttavia, lo spazio della vita individuale

rendendolo
non uno

spazio puro, e il tempo che lo determina non a sua volta una


pura temporalit. Vale la pena esaminare la questione pi da
4

vicino.

Ogni punto
Einstein che specula sullo spazio e sul

suo che Dio morto.

Non appena

il

tempo ricorda

modo

mito cessa di inglobarlo,

tempo getta la coscienza in


un malessere che fa i bei giorni del Romanticismo (attrattiva dei
paesi lontani, rimpianto del tempo che fugge...).
Secondo lo spirito borghese, che cos' il tempo? Non pi il
tempo di Dio, ma il tempo del potere, il tempo del potere parcellare. Un tempo in briciole la cui unit di misura l'istante
questo istante che cerca di ricordarsi del tempo ciclico.
Non pi una circonferenza ma una linea retta finita e infinita;
non pi un sincronismo che regola ogni uomo sull'ora di Dio,
ma una successione di stati in cui ciascuno si insegue senza ragla

dissociazione dello spazio e del

giungersi,

a non

come

inaccessibile,

spazio

se la maledizione del Divenire lo condannasse


mai se non di spalle, mentre resta sconosciuta,
eternamente futura, la faccia umana; non pi uno

cogliersi

circolare

abbracciato

dall'occhio

centrale dell'Onnipoapparenza autonomi, e che in


realt si integrano, secondo un certo ritmo di successione, nella linea tracciata ogni volta che uno si aggiunge all'altro.
tente,

ma una

serie di punti in

Nella clessidra del Medioevo, il tempo scorre, ma la stessa


sabbia che passa e ripassa da una parte all'altra. Sul quadrante
circolare degli orologi, il tempo si sgrana, non ritorna mai.
Ironia delle forme: lo spirito nuovo mutuava la propria da una

morta, e non che la morte del tempo, la morte del


suo tempo che la borghesia rivestiva in tal modo, dal braccialetto-orologio alla paccottiglia delle sue fantasticherie umaniste, di un'apparenza ciclica.
Ma niente da fare, eccoci al tempo degli orologi. L'imperativo
economico converte ogni uomo in cronometro vivente, segno
realt

212

a cui mette capo la linea del

tempo

unico, parti-

aggiunge il punto seguente, esso


perder
nella
linea
uniforme,
digerito da un passato che ne
si
visti
tanti.
Impossibile
distinguerli.
Ogni punto fa dunque
ha
progredire la linea che lo fa scomparire.
su questo modello, annullando e sostituendo, che il potere ascolare, e tuttavia, se solo vi

sicura la sua durata,

ma

si

contemporaneamente,

gli

uomini

inci-

potere lo annullano e lo rinnovano durando. Se il potere distrugge tutto, si distrugge; se non distrugge
niente, distrutto. Esso non ha durata che fra i due poli di
questa contraddizione che la dittatura del consumabile rende
ogni giorno pi acuta. E la sua durata subordinata alla semplice durata degli uomini, cio alla permanenza della loro sotati

consumare

il

pravvivenza.

Ecco quindi perch il problema dello spazio-tempo dissociato si


pone oggi in termini rivoluzionari.
Lo spazio vissuto ha un bel essere un universo di sogni, di desideri, di prodigiosa creativit, esso soltanto, nell'ordine della

un punto che succede a un altro punto, che fluisce


secondo un senso preciso, quello della propria distruzione. Appare, si ingrandisce, scompare nella linea anonima del passato
in cui il suo cadavere d materia ai salti di memoria e agli
durata,

storici.

vantaggio del punto di spazio vissuto di sfuggire in parte al


sistema del condizionamento generalizzato; il suo inconveniente,
di non essere niente per se stesso. Lo spazio della vita quotidiana storna (dtourne) un po' di tempo a suo favore, lo catIl

tura e lo fa suo. Per contropartita, il tempo dello stillicidio penetra nello spazio vissuto e introverte il sentimento di passaggio, di distruzione, di morte. Mi spiego.

213

Lo

spazio puntuale della vita quotidiana carpisce una particella


, grazie al quale si crea un piccolo spazio-

tempo esterno
tempo unitario:
di

spazio-tempo dei momenti, della creativit, del piacere, dell'orgasmo. Il luogo in cui avviene una tale
alchimia infinitesimale, ma l'intensit vissuta tale da esercitare sulla maggior parte degli individui un fascino senza pari.
Visto con gli occhi del potere, osservato dall'esterno, il momento appassionato non che un punto derisorio, un istante
drenato dal futuro al passato. Del presente come presenza soggettiva immediata, la linea del tempo oggettivo non sa niente
e non vuol saper niente. E a sua volta, la vita soggettiva raclo

un punto
la gioia,
piacere, le fantanon saper nulla del tempo dello stillicidio,
del tempo lineare, del tempo delle cose. Al contrario, essa desidera imparare tutto sul proprio presente, poich dopo tutto
essa non che un presente.
Lo spazio vissuto sottrae dunque al tempo che lo determina
un frammento di cui fa il suo presente, di cui tenta di fare il
suo presente, perch il presente resta sempre da costruire. lo
chiusa nello spazio di
sticherie

vorrebbe

spazio-tempo unitario
della comunicazione...
parte,

il

tempo

lineare,

il

dell'amore,

il

della poesia, del piacere,


vissuto senza tempi morti. D'altra
tempo oggettivo, il tempo dello stilli-

il

cidio penetra a sua volta nello spazio assegnato alla vita quotidiana. Vi si introduce come tempo negativo, come tempo morto,
lo,

come riflesso
il
tempo che

del

tempo

di distruzione.

il

tempo del ruo-

all'interno stesso della vita incita a disincarnarsi, a ripudiare lo spazio autenticamente vissuto,
a ridurlo e
a preferirgli l'apparire, la funzione spettacolare. Lo spazio-tem-

po creato da questo matrimonio ibrido non altro che


spazio-tempo della sopravvivenza.

Che

lo

cos' la vita privata?

L'amalgama, in un istante, in un
punto trascinato verso l'annullamento lungo la linea di sopravvivenza, di uno spazio-tempo reale (il momento) e di uno spazio-tempo falsificato (il ruolo). Beninteso, la struttura della vita
privata non obbedisce a una tale dicotomia. Esiste un'interazione permanente. Cos i divieti che circondano il vissuto da tutte le parti, e lo comprimono in uno spazio troppo esiguo,
lo
incitano a mutarsi in ruolo, a entrare come merce nel tempo
dello stillicidio, a diventare del puro ripetitivo e a creare,
come tempo accelerato, lo spazio fittizio dell'apparire. Mentre

contemporaneamente,

il malessere nato dall'inautentico, spazio


falsamente vissuto, rinvia alla ricerca di un tempo reale, del

214

tempo

Di modo che

della soggettivit, del presente.

la vita pri-

vata dialetticamente: uno spazio reale vissuto -f- un


fittizio spettacolare -+- uno spazio fittizio spettacolare

tempo

tempo
un

reale vssuto.

si combina con lo spazio fittizio che esso


incammina verso lo stato di cose, verso il puro
valore di scambio. Pi lo spazio del vissuto autentico si combina con il tempo realmente vissuto, pi la supremazia dell'uomo
si afferma. Lo spazio-tempo unitariamente vissuto il primo

Pi

il

tempo

fittizio

crea, pi ci si

focolaio

guerriglia,

di

che avviluppa ancora

Non

dunque,

solo,

il

la

scintilla del

qualitativo nella

notte

rivoluzione della vita quotidiana.


tempo oggettivo si accanisce ad annullare
la

puntuale precipitandolo nel passato, ma anche lo rode internamente introducendovi la sorta di ritmo accelerato che
10 spazio

crea l'opaco
risulta

come
vita).

in

spessore del

effetti

la ripetizione di
Il

ruolo

(lo

spazio

dalla ripetizione rapida di

fittizio

del

ruolo

un atteggiamento,

un'immagine filmica da un'apparenza

ruolo introduce nella

coscienza

soggettiva

il

di

tempo

dello stillicidio, dell'invecchiamento, della morte. Ecco la piaga alla quale si costretta la coscienza di cui parla Antonin

Artaud. Dominata all'esterno dal tempo lineare e all'interno dal


tempo del ruolo, la soggettivit non ha pi che da diventare
una cosa, una merce preziosa. Del resto il processo si accelera
storicamente. In effetti, il ruolo ormai un consumo di tempo

una societ in cui il tempo riconosciuto il tempo del consumo. E una volta di pi, l'unit dell'oppressione fa l'unit della contestazione. Che cos' oggi la morte? L'assenza di soggettiin

vit e l'assenza di presente.

La volont

sempre unitariamente. La maggior


dedicano a un vero stornamento (d-

di vivere reagisce

parte degli individui si


toitrnement) del tempo a favore dello spazio vissuto. Se i loro
sforzi per rinforzare l'intensit del vissuto, per accrescere lo
spazio-tempo dell'autenticit non si perdessero nella confu-

frammentassero nell'isolamento, chi sa se il


tempo oggettivo, il tempo della morte, non si spezzerebbe?
giovinezza?
11 momento rivoluzionario non forse un'eterna
sione

non

si

progetto di arricchimento dello spazio-tempo vissuto passa


per l'analisi di ci che lo impoverisce. Il tempo lineare non
ha presa sugli uomini se non nella misura in cui vieta loro di
trasformare il mondo, nella misura in cui li costringe dunque ad
Il

adattarsi.

Per

il

potere,

il

nemico numero

UNO

la creativit

215

individuale che

si

irradia liberamente. In che

modo

il

potere

sforza di spezzare l'unit dello spazio-tempo vissuto?

mando

si

Trasfor-

vissuto in merce, gettandolo sul mercato dello spettacolo secondo la domanda e l'offerta dei ruoli e degli stereotipi.
quanto ho studiato nelle pagine dedicate al ruolo (paragrafo XV). Ricorrendo a una forma particolare di identificazione:
il

l'attrazione congiunta del passato e del futuro, che annienta il


presente. Infine, tentando di recuperare in un'ideologia della
storia la volont di costruire lo spazio-tempo unitario del
vissuto (detto altrimenti, di costruire delle situazioni da vivere).

Esaminer questi due ultimi punti.

Dal punto

di vista del potere, non ci sono dei momenti vissuti


non ha nome), ma solamente degli istanti che si succedono, tutti uguali nella linea del passato. Tutto un sistema
di condizionamento volgarizza questo modo di vedere, tutta una
(il

vissuto

persuasione clandestina lo introietta. Il risultato davanti a


tutti. Dov' questo presente di cui si parla? In quale angolo
perduto dell'esistenza quotidiana?

Tutto memoria e anticipazione.


to a venire

Il

fantasma dell'appuntamen-

associa per ossessionarmi al fantasma dell'appuntamento passato. Ogni secondo mi trasporta dall'istante che
si

fu all'istante che sar.

non

c'

Ogni secondo mi

astrae da

mai un adesso. Un'agitazione vuota punta

efficacia nel rendere passeggeri, nel far passare

il

me

stesso;

struire.

Ma

il

pi delle volte, bisogna pure ammetterlo, la dan-

za del ricordo e dell'anticipazione

impedisce

del presente, e precipita la corsa folle del

l'attesa

tempo morto

il

senso

e degli

istanti vuoti.

Nel cannocchiale del potere, non c' futuro che non sia passato
reiterato. Ci che si chiama l'immaginazione futuribile non il
propellente che di una dose di inautentico gi noto in un tempo che essa riempie in anticipo della sua perfetta vacuit. I soli
ricordi sono quelli dei ruoli che ci sono tenuti, il solo futuro
un eterno remake. La memoria degli uomini non deve far altro che obbedire alla volont del potere di affermarsi nel tempo come una costante memorizzazione della sua presenza. Un
nihil novi sub sole volgarmente tradotto in: ci dovranno sempre essere dei dirigenti .
L'avvenire proposto sotto l'etichetta di tempo diverso corrisponde degnamente allo spazio diverso in cui mi si invita ad
espandermi. Cambiare tempo, cambiare pelle, cambiare ora,

cambiare ruolo; solo l'alienazione non cambia. Ogni volta che


10 un altro, esso va e viene dal passato al futuro. I ruoli non
hanno mai presente. Come pensare che
ruoli possano mantenersi bene? Se manco il mio presente
qui essendo sempre
altrove
posso forse trovarmi circondato da un passato e da
i

un futuro gradevoli?

tutta la sua

tempo, come

L'identificazione

al

il suo coronamento nel


avanzare sulla testa la vo-

passato-futuro trova

dice cos umoristicamente, e anche nel far passare il tempo


nell'uomo, da parte a parte. Quando Schopenhauer scrive:
Prima di Kant, noi eravamo nel tempo; dopo Kant, il tem-

colpo dell'ideologia storica, che

po che

temente un'invenzione dell'uomo ma un rapporto dialettico


con la realt esterna, e di conseguenza una relazione subordinata all'alienazione e alla lotta degli uomini in e contro questa

si

traduce bene l'irrigazione della coscienza operata dal tempo dell'invecchiamento e della decrepitezza.
Ma non entra nello spirito di Schopenhauer comprendere come
in noi , egli

squartamento dell'uomo, sul cavalletto del tempo ridotto alla


divergenza apparente di futuro e passato, sia la ragione che
lo spinge, in quanto filosofo, a edificare la sua mistica della
lo

disperazione.

che disperazione, che vertigine non quella di un'esistenza


due istanti che essa insegue a zig-zag. senza mai raggiungerli, senza cogliersi mai. Passi se si trattasse dell'attesa

fa

lont individuale e collettiva di dominare la storia.


11

tempo

una forma

di percezione dello spirito,

non eviden-

alienazione.

Assolutamente sottomesso all'adattamento, l'animale non possiede la coscienza del tempo. L'uomo, invece, rifiuta l'adattamento, e pretende di trasformare il mondo. Ogni volta che incorre in un fallimento nella sua volont di demiurgo, conosce

tesa fra

l'angoscia di adattarsi, l'angoscia di sentirsi ridotto alla passivit


dell'animale. La coscienza dell'adattamento necessario la co-

appassionata:

scienza del

state subendo il fascino di un momento passato,


un momento d'amore per esempio, e la donna amata deve

giungere, voi
tesa

216

la immaginate, presagite le sue carezze... L'atappassionata insomma l'ombra della situazione da co-

passa. Per questo il tempo legato all'anpi la necessit di adattarsi alle circostanze prevale sul desiderio e la possibilit di cambiarle, pi la coscienza del tempo prende l'uomo alla gola. Il male di soprav-

tempo che

goscia umana.

217

vivere forse qualcosa di diverso dalla coscien2a acuta del


trascorrere nel tempo e nello spazio dell'altro, dalla coscienza
dell'alienazione? Rifiutare la coscienza dell'invecchiamento e
le condizioni oggettive dell'invecchiamento della coscienza im-

movimenti
cessato di darsi come un gioco

Da

quasi un secolo,

pittorici significativi

o piuttosto

non hanno

come uno scherzo

plica

tutti.

spazio vissuto.

La

smo (penso agli inizi dell'impressionismo, al divisionismo, al


fauvismo, al cubismo, ai collages dadaisti, ai primi astrattisti) la
sensazione che l'arte non forniva pressoch pi soluzioni valide?
Il malessere, percepibile dapprima nell'artista, ha contagiato,

una pi grande esigenza di voler fare la storia, con una


maggior conseguenza e secondo i desideri della soggettivit di
sola ragione di una ideologia storica di impedire agli uogini di fare la storia. Come distrarre gli uomini dal loro pre-

sente se non attirandoli nelle zone di stillicidio del tempo?


Questo ruolo tocca allo storico. Lo storico organizza il passato, lo segmenta secondo la linea ufficiale del tempo, quindi

avvenimenti nelle categorie ad hoc. Queste categorie, di facile impiego, mettono l'avvenimento in quarantena.
classifica gli

Delle

solide

parentesi lo isolano, lo contengono,

scono di prendere

vita,

di

impedi-

I ricordi

di

Vietato avvicinarlo, rifarlo, perfezionarlo, portarlo verso


suo superamento. Esso l eternamente sospeso per l'ammi-

lato.
il

razione degli esteti. Una leggera inversione di coefficiente ed


eccolo trasferito dal passato al futuro. L'avvenire non che

una perpetua ridondanza in bocca agli


essi annunciano un collage di ricordi,

di loro ricordi. Volga-

rizzata dai pensatori stalinisti, la celebre

nozione del senso della

storici.

Il

futuro che

Storia ha finito per svuotare di ogni umanit tanto l'avvenire


quanto il passato.
Sollecitato a identificarsi a

un altro tempo e a un altro personaggio, l'individuo contemporaneo riuscito a farsi rubare il


suo presente sotto il patrocinio dello storicismo. Egli perde in
uno spazio- tempo spettacolare ( Voi entrate nella Storia, compagni! ) il gusto di vivere autenticamente. Del resto, per coloro che rifiutano l'eroismo dell'impegno storico, si apre la micomplementare del settore psicologico. Le due categorie si spalleggiano, si fondono in tutta la miseria del recupero. Si sceglie la storia o la piccola vita tranquilla.
Storici o no, tutti
ruoli imputridiscono. La crisi della storia
e la crisi della vita quotidiana si confondono. La miscela sar
esplosiva. Si tratta ormai di riorientare (dtourner) la storia a
fini soggettivi; con l'appoggio di tutti gli uomini. Marx, in
definitiva, non ha voluto nient'altro.
stificazione

decomponeva,

non per mezzo

la

coscienza di

dell'umori-

un numero

abbandonate veramente in modo sconsiderato.


qui sono ricordi di ferite mortali. Ci che non si conclude imputridisce. Del passato si fatto l'irrimediabile e, per
colmo dell'ironia, quelli che ne parlano come di un dato definiartistico,

dilagare

si

tradurre se

crescente di individui. Costruire un'arte di vivere oggi una


rivendicazione popolare. Bisogna concretizzare in uno spaziotempo passionalmente vissuto le ricerche di tutto un passato

nuovo

di

E come

via via che l'arte

L'avvenimento conge-

risuscitare,

nelle strade della nostra quotidianit.

gli

sullo spazio. Niente meglio della creativit artistica poteva


esprimere la ricerca inquieta e appassionata di un nuovo

di rimasticarlo, di falsificarlo, di arrangiarlo al


gusto del giorno alla maniera del povero Winston che riscrive,
nel 1984 di Orwell, degli articoli di vecchi giornali ufficiali,

tivo

non cessano

contraddetti dall'evoluzione posteriore degli avvenimenti.


Esiste un solo tipo di dimenticanza ammissibile, quella che

passato realizzandolo. Quella che salva dalla decomil superamento. I fatti, per quanto lontani possano essere, non hanno mai detto la loro ultima parola. Basta che
intervenga un cambiamento radicale nel presente perch essi
cancella

il

posizione con

scendano dai loro

scaffali e

cadano

ai

nostri piedi. Sulla cor-

rezione del passato, io non conosco forse testimonianza pi


toccante di quella riportata da Victor Serge in Ville conquise.

Io non voglio conoscerne di pi esemplari.


Alla conclusione di una conferenza sulla Comune di Parigi, tenuta nell'infuriare della rivoluzione bolscevica, un soldato si
alza pesantemente dalla sua poltrona di cuoio, in fondo alla sala.
[ Lo si intese benissimo mormorare con un tono di comando:
"Raccontate l'esecuzione del dottor Millire".
In piedi, massiccio, la fronte chinata in modo che del suo
viso non si vedevano che le grosse guance pelose, le labbra im-

somigliava a
bronciate, la fronte gibbosa e solcata di rughe
racconto:
ascolt
questo
Beethoven,
egli
certe maschere di

218

219

il

dottor Millire, in redingote blu scuro e cappello a cilindro,


la pioggia attraverso le strade di Parigi
fatto

condotto sotto

inginocchiare a forza sui gradini del Panthon,

"Viva l'umanit!"

che grida:

e la frase della sentinella versagliese appoggiata alla cancellata qualche passo pi lontano: "Adesso ti

fottiamo noi, con l'umanit!".


Nella notte buia della strada senza luci il brav'uomo di campagna raggiunse il conferenziere. [...] Aveva un segreto a fior

suo mutismo di un istante fu carico.


"Io sono anche stato nel governo di Perm, l'anno scorso,
quando kulaki si sono sollevati. [...] Io avevo letto per strada l'opuscolo di Arnould: I Morti della Comune. Un bel libro.
Io pensavo a Millire. E io ho vendicato Millire, cittadino!
stato un bel giorno nella mia vita che non ne ha molti. Punto
per punto, io i'ho vendicato. E cos ho fucilato, sulla soglia
di labbra. Il

pi grosso proprietario del luogo; io non so


e me ne fotto..."
E aggiunse dopo un breve silenzio:
"Ma sono stato io che ho gridato: Viva l'umanit!" .
Le vecchie rivolte assumono nel mio presente una dimensione
nuova, quella di una realt immanente da costruire senza indugio. I viali del Lussemburgo, il giardino della Torre SaintJacques risuonano ancora delle fucilate e delle grida della Comune soffocata. Ma altre fucilate verranno, e altri carnai eclisseranno anche il ricordo del primo. Per lavare il muro dei Federati con il sangue dei loro fucilatori, i rivoluzionari di tutti
i
tempi raggiungeranno un giorno o l'altro i rivoluzionari
della chiesa,

pi

il

suo

di tutti

Costruire

il

nome

paesi.
il

da Spartaco a Pancho Villa, da Lucrezia a Lautramont,


non c' che il tempo della mia volont di vivere.
L'aspettativa del domani turba le nostre feste. L'avvenire peggio dell'Oceano; non contiene niente. Pianificazione, avvenirismo, piani a lunga scadenza... tanto vale speculare sul tetto
listi,

costruisci

Non mi

quando non
bene

che in me in me, tutto ci che in me al di fuori


di me, tutto ci che in me dappertutto intorno a me, tutto
ci che in me mi appartiene e dappertutto io vedo soltanto
ci che in me . Perch non vi qui che il giusto trionfo
della soggettivit, quale la storia lo permette oggi; per poco che
si abbattano le Bastiglie del futuro, per poco che si ristrutturi
il passato, per poco che si viva ogni secondo come se, in virt di
un eterno ritorno, esso dovesse ripetersi esattamente in cicli
senza fine.

Non

c'

che

presente che possa essere totale.

il

Un punto

di

tempo, a
vivere la passione permanente dell'esperienza immediata. Un
campione di tennis ha raccontato come, nel corso di un incontro fortemente disputato, avesse ricevuto una palla molto difficile da raccogliere. A un tratto, se la vide venire incontro al
rallentatore, tanto lentamente da avere il tempo di valutare la
situazione, di prendere una decisione adeguata e di battere un
colpo di grande maestria. Nello spazio della creazione, il tempo si dilata. Nell'inautenticit, il tempo si accelera. A colui che
incredibile densit. Bisogna imparare

possieder

la

poetica

del

presente

rallentare

capiter

il

l'avventura

del

innamorato della Regina dei Mari. Egli part


alla sua ricerca sul fondo degli oceani. Quando ritorn sulla
terra, un uomo vecchissimo che tagliava delle rose gli disse:
Mio nonno mi ha parlato di un fanciullo scomparso in mare,
che portava precisamente il vostro nome .
piccolo

cinese

La puntualit la riserva del tempo , dice la tradizione esoQuanto a questa frase della Pislis Sophia: Un giorno
di luce un migliaio di anni del mondo , essa si tradotta
esattamente, nel bagno rivelatore della storia, con la constata

presente correggere il passato, cambiare i lineamenti del paesaggio, liberare dal loro guscio i sogni e i desideri inappagati, lasciare che le passioni individuali si armonizzino nel collettivo. Dagli insorti del 1525 ai ribelli mule-

della casa

spazio degli estranei all'immediatezza dell'esperienza quotidiana. Concretizzare la formula di Schwester Katrei: Tutto ci

il

esiste

presente,

il

il

primo piano.

tuttavia, se tu

resto verr in sovrappi.

interessa che il vivo del presente, la sua molteplicit.


Io voglio, ad onta di ogni interdetto, circondarmi fin da oggi
come di una grande luce; ricondurre il tempo estraneo e lo

terica.

zione di Lenin che

gono

ci

sono delle giornate rivoluzionarie che

val-

dei secoli.

sempre di risolvere
non fermarsi a met strada,

Si tratta

le

di

contraddizioni del presente, di

non

lasciarsi

distrarre ,

di

andare verso il superamento. Opera collettiva, opera di passione, opera di poesia, opera dei gioco (l'eternit il mondo
del gioco, dice Boehme). Per quanto povero possa essere, il
presente contiene sempre la vera ricchezza, quella della costruzione possibile. Ma di questa opera poetica ininterrotta di cui
gioisco, voi sapete abbastanza
voi vivete abbastanza
tutto
ci che me la strappa dalle mani.

220
221

Soccombere al vortice dei tempi morti, invecchiare, logorarsi fino al vuoto del corpo e dello spirito? Piuttosto scomparire
come una sfida alla durata. Il cittadino Anquetil riferisce nel

La triade unitaria:
realizzazione - comunicazione

XXIII.

partecipazione

suo Compendio della storia universale, apparso a Parigi nell'anno VII della Repubblica, che un principe persiano ferito dalla
vanit del mondo, si ritir in un castello, accompagnato da
quaranta cortigiane, tra le pi belle e letterate del reame. Vi
mor in capo a un mese, nell'eccesso dei piaceri. Ma che cos'
la morte in confronto a questa eternit? Se bisogna che io
muoia che sia almeno come mi successo di amare.

L'unit

repressiva del

potere nella sua triplice funzione di costrizione,


mediazione non che la forma, capovolta e pervertita
di
dissociazione, di un triplice progetto unitario. La
societ nuova, quale si elabora confusamente nella clandestinit, tende
a definirsi praticamente come una trasparenza di rapporti umani che

seduzione e
dalle tecniche
di

favorisce

di

partecipazione reale

di tutti alla realizzazione di ciascuno.


passione dell'amore e la passione del
gioco stanno alla vita come il bisogno di nutrirsi e il bisogno di proteggersi stanno alla sopravvivenza (1). La passione di creare fonda il
progetto di realizzazione (2), la passione di amare fonda il progetto di
comunicazione (4). la passione di giocare fonda il progetto di partecipazione (6). Dissociati, questi tre progetti rinforzano l'unit repressiva del
potere. La soggettivit radicale la presenza, attualmente reperibile
nella maggioranza degli uomini, di una stessa volont di costruirsi una
vita appassionante (3). L'erotico la coerenza spontanea che trasmette
la sua unit pratica all'arricchimento del vissuto (5).
la

La passione della creazione,

La costruzione

1.

della

la

vita

quotidiana

realizza

al

pi alto

grado l'unit del razionale e del passionale. Il mistero da sempre alimentato sulla vita fa parte dell'oscurantismo con cui si
la trivialit della sopravvivenza. Di fatto, la volont di
vivere inseparabile da una certa volont di organizzazione.

occulta

L'attrattiva che esercita su ogni individuo la promessa di una


vita ricca e molteplice prende il carattere di un progetto sotto-

messo

in

tutto o in parte

nerlo. Cos
a

un

come

triplice

al

potere sociale incaricato di conte-

governo degli uomini ricorre essenzialmente


modo di oppressione: la costrizione, la mediazione
il

alienante e la seduzione magica; parimenti, la volont di vivere


attinge la sua forza e coerenza nell'unit di tre progetti indissociabili:

222

la

realizzazione, la comunicazione, la partecipazione.

223

In una storia umana che non si riducesse


pravvivenza, senza peraltro dissociarsene,
sto triplice progetto, alleata alla

renderebbe conto della

una

sola

storia della so-

alla

la dialettica di quedialettica delle forze produttive,

Non

maggior parte dei comportamenti.

sommossa, non una

che non rivita esuberante, di una


rivoluzione

sola

una
umani e di un modo collettivo di
trasformazione del mondo. Tanto che, al di qua dell'evoluzione storica, sembra di poter individuare tre passioni fondamenveli

la

ricerca

trasparenza

tali,

nei

che stanno

appassionata di
rapporti

alla vita

come

il

teggersi stanno alla sopravvivenza.

bisogno

di nutrirsi e di pro-

La passione della creazione,

passione dell'amore, la passione del gioco agiscono in interazione con il bisogno di nutrirsi e di proteggersi, cos come la
la

volont di vivere interferisce senza posa con la necessit di


sopravvivere. Ben inteso, questi elementi non assumono una
importanza che nel quadro storico, ma precisamente la storia
della loro dissociazione ci

che qui

in causa, in

nome

mento

di tutti nella folla, crea la tirannia dell'illusione

comu-

nitaria.

Separata dalle altre, ogni passione si integra in una visione metafisica che l'assolutizza e la rende, in quanto tale, inaccessibile.

Gli uomini di pensiero non mancano di umorismo: prima


gli elementi del circuito e poi annunciano che la cor-

dissociano

rente non passer. Essi possono allora affermare, senza rete, che
la realizzazione totale un miraggio, la trasparenza una chimera,
l'armonia sociale un'ubbia. Dove regna la separazione, ciascu-

no veramente tenuto all'impossibile. La mania cartesiana di


scomporre e progredire per gradi garantisce sempre che tutto
resti incompiuto e mutilato. Gli eserciti dell'Ordine non reclutano che degli invalidi.

della

loro totalit sempre rivendicata.


Lo Welfare State tende a inglobare la questione della sopravvivenza in una problematica della vita. L'ho mostrato sopra.

In questa congiuntura storica in cui l'economia della vita assorbe a poco a poco l'economia di sopravvivenza, la dissociazione dei tre progetti, e delle passioni che li sottendono, appare distintamente come un prolungamento della distinzione aberrante fra vita e sopravvivenza. Fra la separazione, che il
feudo del potere, e l'unit, che il dominio della rivoluzione,
il

segni che essi rivestono di una


apparenza umana. La volont di partecipazione organizza l'isolaoggetti, fornisce ai semiologi

pi delle volte all'esistenza resta solo l'ambiguit per espriparler dunque separatamente e unitamente di ciascun

mersi:

progetto.

2.

Il

progetto di realizzazione

La garanzia di un'esistenza assicurata lascia senza impiego


una grande quantit di energia un tempo assorbita dalla necessit di sopravvivere. La volont di potenza tenta di recuperare, a profitto della schiavit gerarchizzata, questa energia
disponibile per la libera espansione della vita individuale (1).
17 condizionamento dell'oppressione generalizzata provoca nel-

maggior parte degli uomini un ripiegamento strategico verso


sentono in se stessi irriducibile: la loro soggettivit. La rivoluzione della vita quotidiana deve concretizzare la
Difensiva che il centro soggettivo lancia cento volte al giorno

la

ci che essi

in direzione del

progetto di realizzazione nasce dalla passione di creare, nei


in cui la soggettivit in piena vuol regnare dappertutto. Il progetto di comunicazione nasce dalla passione del-

mondo

oggettivo (2).

Il

momento

l'amore, ogni volta che degli esseri

umani scoprono

in s

una

identica volont di conquista. Il progetto di partecipazione nasce dalla

passione del gioco, quando

il

gruppo concorre

alla

La

mo

fase storica dell'appropriazione privata


di

essere

il

ha impedito

Dio creatore che ha dovuto

allora

all'uo-

risolversi

uni-

a creare idealmente per sancire il proprio fallimento. Il desiderio di essere Dio nel cuore di ogni uomo, ma questo desiderio si finora esercitato contro l'uomo stesso. Ho mostrato
come l'organizzazione gerarchizzata costruisce il mondo distrug-

verso di costrizioni e di illusioni. La volont di comunicazione


si
ribalta in menzogna oggettiva; fondata su dei rapporti di

gendo gli uomini, come il perfezionamento della sua rete e del


suo meccanismo la fa funzionare come un cervello elettronico

realizzazione di ciascuno.
Isolate, le tre passioni degenerano. Dissociati,
falsificano.

tre progetti si

La volont di realizzazione diviene volont

tenza; sacrificata al prestigio e al ruolo, essa regna in

224

di

un

po-

225

gigantesco

cui

programmatori sono

essi

stessi

programmati,

pi freddo dei nostri freddi trova il suo compimento nel progetto dello Stato cibernetizzato.
In queste condizioni, la lotta per il pane quotidiano e contro

come

il

infine

disagio,

il

la

ricerca

di

un impiego

stabile

e di

un'esistenza

dannata a far girare


za.

Prestigio

campo

di

sacrifica

stanco,

manovra della volont di potenza. L'eroe colui che


promozione del ruolo e del muscolo. Quando

si

uniforma

dino.

che lentamente ma infallibilmente assumono l'andamento


di scontri di retroguardia (ci detto senza sottovalutarne l'importanza). La necessit di sopravvivere assorbiva e continua

Quante rinunce

di energia e di creativit che lo stato

ad assorbire una dose


di benessere avr presto in eredit come una muta di lupi inferociti. Nella dittatura del consumabile, a dispetto dei falsi
impegni e delle attivit illusorie, l'energia creatrice stimolata
senza posa non si dissolve pi abbastanza rapidamente. Che cosa avverr di questa esuberanza resasi tutt'a un tratto disponibile, di questo surplus di vigore e di virilit che n le costrizioni

menzogna riescono
consumo artistico e

la

recuperata dal
ideologico

la creativit si

a logorare veramente? Non


dallo spettacolo
culturale

rivolge spontaneamente contro le

condizioni e le garanzie di sopravvivenza.

Gli uomini della contestazione non hanno da perdere che la


loro sopravvivenza. Per essi possono perderla in due modi:

sopravvivenza una

perdendo la vita o costruendola. Poich la


sorta di morte lenta, esiste una tentazione, non priva di ragioni
passionali, di precipitare il movimento e di morire prima, un
po' come si preme sull'acceleratore di una macchina sportiva,
vive allora in negativo la negazione della sopravvivenza.
Oppure, al contrario, ci si pu sforzare di sopravvivere come
antisopravviventi, concentrando ogni energia sull'arricchimen-

si

to della propria vita quotidiana.

Si

nega

la

sopravvivenza

ma

inglobandola in una festa costruttivista. Si riconoscer in queste due tendenze la via Una e contraddittoria della putrefazio-

ne

e del

progetto di

realizzazione

questa creativit selvaggia e cos facilmendomata dall'ordine delle cose, la volont di potenza.

rifiuto acquiescente,
te

progetto di realizzazione falsificato,


scisso dalla partecipazione e dalla comunicazione. la passione
di creare e di crearsi imprigionata nel sistema gerarchico, con-

La volont

226

di

potenza

la

al consiglio di

Voltaire, coltiva

il

suo

giar-

mediocrit serve ancora da modello, nella sua for-

rustica, al

comune
alla

dei mortali.

volont di vivere nell'eroe, nel dirigente,

nella

vedette, nel play-boy, nello specialista... Quanti sacrifici


per imporre a degli individui
siano due o milioni
che
si considerano dei perfetti imbecilli, a meno di esserlo loro stes-

si,

la

propria fotografia,

il

proprio nome, una verniciatura di

rispetto!

Ciononostante,

volont di potenza contiene, sotto l'involucro


di volont di vivere. Penso alla
virt del condottiero, all'esuberanza dei giganti del Rinascimento. Ma ai giorni nostri, non ci sono pi condottieri. Tut-

di protezione,

la

una certa dose

pi dei capitani d'industria, dei truffatori, dei mercanti di


e di cultura, dei mercenari. L'avventuriero e l'esploratore si chiamano Tintin e Schweitzer. Ed con questa gente
che Zarathustra medita di popolare le alture di Sils-Maria,
t'al

cannoni

in

questi aborti che egli pretende di scoprire

segni di una

nuova. In verit, Nietzsche l'ultimo signore, crocifisso dalla sua propria illusione. La sua morte rif, in pi piccante,
in pi spiritoso, la commedia del Golgotha. Essa d un senso
alla scomparsa dei signori, come il Cristo dava un senso alla
scomparsa di Dio. Nietzsche ha un bel essere sensibile al disgurazza

sto, l'odore ignobile del cristianesimo

spirare a pieni polmoni.

comprendere che

dal

non

trattiene dal re-

lo

momento che

egli finge di

non

grande dispregiatore della


volont di potenza, ne il miglior protettore, il suo racketer
pi fedele, giacch impedisce l'apparizione dei signori senza
il

cristianesimo,

permanenza di un mondo gerarsi condanna a non essere


volont di potenza. La formula Dioniso il

schiavi, Nietzsche consacra la

superamento.

inseparabile dal superamento.


Il rifiuto disperato, per quanto suo malgrado, resta prigioniero
del dilemma autoritario: la sopravvivenza o la morte. Questo
Il

ma

macine della repressione e dell'apparenautorit e sottomissione, ecco il

alla

assicurata sono, sul fronte sociale, altrettante incursioni offensive

le

umiliazione,

il

chizzato, in cui la volont di vivere

mai

altro che la

Crocifisso , con cui egli firma

suoi ultimi

scritti,

tradisce

bene l'umilt di colui che non ha fatto che cercare un padrone


per la sua esuberanza mutilata. Non ci si accosta impunemente
allo stregone di Betlemme.
Il nazismo la logica nietzschiana richiamata all'ordine dalla
storia. La questione era: che cosa pu diventare l'ultimo dei
signori in una societ in cui
veri signori sono scomparsi? La
i

227

risposta fu: un supervalletto. Anche l'idea di superuomo, per


che noi sappiamo dei lacch che diressero il III Reich. Un solo
povera che sia in Nietzsche, contrasta violentemente con ci
superuomo per il fascismo, lo Stato.
Il superuomo statale la forza dei deboli. Per questo le rivendicazioni dell'individuo isolato si conciliano sempre con un ruolo tenuto impeccabilmente nello spettacolo ufficiale. La volont di potenza una volont spettacolare. L'uomo solo detesta gli altri, disprezza gli uomini pur essendo egli stesso l'uomo della folla, l'uomo disprezzabile per eccellenza. La sua
aggressivit si compiace di fare affidamento sull'illusione comunitaria pi grossolana, la sua combattivit si esplica nella caccia alle promozioni.
Il manager, il capo, il duro, il ras ha dovuto sgobbare, incassare, tener duro. La sua morale quella dei pionieri, degli
scouts, degli eserciti, dei gruppi d'assalto del conformismo.
Ci che io ho fatto nessuna bestia al mondo l'avrebbe fatto.... Una volont di apparire in mancanza di essere, un modo di ignorare il vuoto della propria esistenza affermando rabbiosamente di esistere, questo quanto definisce il ras. Solo
servi si inorgogliscono dei loro sacrifici. L'ordine delle cose
qui sovrano: ora l'artificio del ruolo, ora l'autenticit dell'animale. Fa la bestia ci che l'uomo rifiuta di compiere. Gli
eroi che sfilano, musica in testa. Armata Rossa, SS, para, sono
gli stessi che torturarono a Budapest, a Varsavia, ad Algeri. Il
furore dei marmittoni fa la disciplina degli eserciti. La canea poliziesca sa quando tempo di mordere e quando tempo di
i

e dei mercenari passare dalla parte dei

scegliendo

golesi,

spingendo
la

il

partito

gusto del gioco fino

il

rottura

cos

di

gli

tutti

interdetti

ribelli

algerini o con-

dell'insurrezione
e

aperta

sue ultime conseguenze:

alle
il

postulato

della

libert

totale.

Penso anche ai blousons noirs. La loro puerile volont di potenza ha spesso saputo preservare quasi intatta una volont di
vivere. Certo, il recupero minaccia il blouson noir, prima di
tutto

come consumatore, perch

finisce

egli

per desiderare

gli

non ha mezzi di acquistare, e in seguito come produttore, quando invecchia; ma il gioco mantiene in seno ai
gruppi un fascino cos vivo che egli ha qualche probabilit di
approdare un giorno a una coscienza rivoluzionaria. Se la vio-

oggetti che

lenza insita nei gruppi di giovani teppisti cessasse di disperdersi

in attentati spettacolari e spesso derisori per raggiungere la

poesia delle sommosse,

il gioco divenuto insurrezionale provocherebbe senza dubbio una reazione a catena, un'onda d'urto
qualitativa. La maggior parte degli individui infatti gi sensi-

bilizzata

al

desiderio di vivere autenticamente, a rifiuto delle

costrizioni e dei ruoli.

sufficiente

una

scintilla, e

una

tattica

blousons noirs dovessero mai giungere a una coscienza rivoluzionaria attraverso la semplice analisi di ci che
sono gi e la semplice esigenza di essere di pi, essi costituirebbero verosimilmente l'epicentro del rovesciamento di prospettiva. Federare i loro gruppi sarebbe l'atto che nello stesso tempo manifesterebbe questa coscienza e la permetterebbe.
adeguata. Se

strisciare.

La volont di potenza un premio alla schiavit. Essa anche un odio della schiavit. Mai le grandi individualit del passato si sono identificate a una Causa. Esse hanno preferito assimilare la Causa al loro proprio desiderio di potenza. Scomparse,
polverizzate le grandi cause, le grandi individualit si sono decomposte anch'esse. Ciononostante il gioco resta. Gli uomini
adottano una Causa perch non hanno potuto adottarsi, loro
e i loro desideri; ma attraverso la Causa e il sacrificio riscosso, essi non fanno che inseguire a ritroso la loro volont di
vivere.

senso della libert e del gioco si desta negli irrePenso a Giuliano, prima del suo recupero
da parte dei proprietari terrieri, a Billy the Kid , a dei
gangsters a tratti vicini ai terroristi. Si sono visti dei legionari
Talvolta

il

golari dell'Ordine.

228

Finora

il

centro sempre stato tutto tranne che l'uomo, e la

creativit rimasta marginale, suburbana.

L'urbanismo

riflette

bene le peripezie dell'asse attorno al quale si organizza la vita


da millenni. Le citt antiche si ergono attorno ad una piazzaforte o ad un luogo sacro, tempio o chiesa, punto di congiunzione fra la terra e il cielo.
operai circondano la fabbrica o
amministrativi controllano dei

Le
il

tristi

strade dei quartieri

kombinat, mentre

viali

senz'anima.

centri

Infine,

le

nuove citt come Sarcelles o Mourenx, non hanno pi centro.


Questo semplifica le cose: il punto di riferimento che queste
citt propongono dappertutto altrove. In questi labirinti in
cui

permesso soltanto perdersi, l'interdizione

di giocare, di in-

229

contrarsi, di vivere,

nasconde dietro chilometri


cima

si

trate, nella rete delle arterie a scacchiera, in

cemento

Non

di pareti vea blocchi di

abitabili.

pi un centro di oppressione perch l'oppressione


dappertutto. Positivit di una tale disgregazione: ciascuno prende coscienza, nell'isolamento estremo, della necessit di salvarsi

c'

come prima

cosa, di scegliersi

partire dal soggettivo

tutto
Il

a casa
del

posta

al

Finch

sociale.

centro, di costruire a

possa essere dapper-

si

ritorno

il

la

alla

fonte degli

altri,

alla

creativit

individuale

non

sar

centro dell'organizzazione della societ, non ci saranuomini che quelie di distruggere e di

altre libert per gli

essere distrutti.

Se

tu

pensi per

Colui che pensa per te


ma, ti istupidisce, perch
te.

canza di intelligenza,

con

come
in cui

propria.

ritorno lucido a s

fonte

no

un mondo

ti

la

gli

altri,

giudica,

ti

non nasce da una man-

stupidit

come credono

penseranno per

essi

riduce alla propria nor-

gli

imbecilli,

ma

comincia

con l'abbandono di s. Pertanto, chiunque ti


chiede ragione ed esige dei conti, trattalo da giudice, cio da
la

rinuncia,

nemico.
Io voglio degli eredi, io voglio dei
discepoli, io voglio

parlano

intossicati

gli

di Pechino.

la

io

La

soggettivit

disinvoltura al

l'aiuto degli altri

bambini, io voglio dei

non voglio me

uomini.

tale

mi

punto da

Non

si

spirito,

non

ci

Roma o
sono che

troppo cara perch io


sollecitare

o da rifiutare

tratta di perdersi negli altri,

n tanto meno di perdersi in se stessi. Chiunque sappia di dover


tener conto della collettivit deve innanzitutto trovare se stesso, senza di che non caver dagli altri che la propria negazione.
Il rafforzamento del centro soggettivo presenta una carattere
cos particolare da far essere non agevole il parlarne. Il cuore
di ogni essere umano nasconde una stanza segreta, una camera
oscura. Solo lo spirito e i sogni vi hanno accesso. Cerchio magico in cui l'io e il mondo si congiungono, non c' un desiderio, non c' una speranza che non vi siano immediatamente
esauditi. Qui crescono le passioni, bei fiori velenosi che prendono l'aria del tempo. Simile a un Dio fantastico e tirannico,
io mi creo un universo e regno su degli esseri che non vivranno mai se non per me. L'umorista James Thurber ha mostrato
in alcune pagine piene di fascino come il placido Walter Mitty
si illustrasse volta a volta quale intrepido capitano, eminente

230

il
tutto guidansua vecchia Buick e comprando dei biscotti per il cane.
L'importanza del centro soggettivo pu facilmente essere valu-

do

la

tata dal discredito

che pesa su di esso.

Si

ama vedervi

un'oasi

compensazione, un ripiegamento meditativo, una sottoprefettura poetica, il segno dell'interiorit. Le fantasticherie, si


dice, sono senza conseguenze. Eppure, non a partire dai
fantasmi e dalle rappresentazioni capricciose dello spirito che
sono stati fomentati i pi bei attentati contro la morale, l'auto-

di

linguaggio,

il

fonte di ogni creativit,

la

il

La ricchezza soggettiva non

sortilegio?

rit,

il

laboratorio dell'esperienza im-

ponte incuneata nel Vecchio Mondo, e da


prossime invasioni?
Per chi sa raccogliere lucidamente le visioni, i messaggi lasciati dal centro soggettivo, il mondo si ordina diversamente,
i
valori cambiano, le cose perdono la loro aureola, divengono dei semplici strumenti. Nella magia dell'immaginario, tutte
esiste solo per essere a mio piacimento manipolato, accarezzato, stritolato, ricreato, modificato. Il primato della soggettivit riconosciuta libera dal maleficio delle cose. Partendo damediata,
cui

la

testa di

partiranno

le

persegue senza raggiungersi mai, si ripetono gli


Partendo da s, al contrario, i gesti
non sono ripetuti ma ripresi, corretti, idealmente realizzati.
L'onirismo latente secerne un'energia che non domanda di meglio che di far girare le circostanze come delle turbine. Cos come rende l'utopia impossibile, l'alto grado di tecnicit raggiunto
gli

stesso , cos

dal cristianesimo, siano essi di

Dovunque regna un

miserie e nevrosi.

spinga

un padre,

chirurgo, disinvolto assassino, eroe di trincea;

altri,

ci

si

stessi gesti privi di senso,

dall'epoca attuale sopprime


i

il

carattere fiabesco dei sogni. Tutti

miei desideri sono realizzabili dal

materiale contemporanea

si

mette

momento
al

in cui l'attrezzatura

loro servizio.

nell'immediato, anche privata di queste tecniche, avviene mai


che la soggettivit si inganni? Ci che ho sognato di essere, non

mi impossibile oggettivarlo. Ad ogni individuo riuscita almeno una volta nella vita l'operazione di Lassailly o di Neciaiev; il primo, facendosi passare per l'autore di un libro, non
scritto, finisce per diventare un vero scrittore, il padre delle
Roueries eie Tralph; il secondo, estorcendo del denaro a Bakunin in nome di una organizzazione terrorista inesistente, giunge a dirigere un autentico gruppo di nichilisti. Bisogna bene
che un giorno o l'altro io sia come ho voluto che mi si creda;
bisogna bene che l'immagine privilegiata nello spettacolo dal
mio voler-essere pervenga all'autenticit. La soggettivit rove-

231

scia

(dtoume)

tacolare,

cos a suo vantaggio

reinveste l'apparenza nel

il

ruolo e

la

menzogna

spet-

reale.

processo puramente spirituale dell'immaginazione soggettiva


cerca sempre la sua realizzazione pratica. Non c' dubbio che
l'attrazione dello spettacolo artistico
soprattutto quello che
racconta storie
giochi su questa tendenza della soggettivit
Il

a realizzarsi,

ma

di fatto la capta, la travasa nelle turbine del-

l'identificazione passiva.

ci

che Debord sottolinea giusta-

mente

nel suo film d'agitazione Critica della separazione: Generalmente, gli avvenimenti che si producono nell'esistenza individuale cos come essa organizzata, quelli che ci concernono

ed esigono la nostra adesione, sono precisamente


che non meritano niente di pi del trovarci spettatori
distanti e annoiati, indifferenti. Al contrario, la situazione che
viene vista attraverso una qualunque trasposizione artistica
abbastanza spesso ci che attira, ci che meriterebbe il divenire
attori, partecipanti. Ecco un paradosso da rovesciare, da rimettere sui piedi .
Bisogna dissolvere le forze dello spettacolo artistico per trasferire le sue attrezzature ad armamento dei sogni soggettivi. Quando
saranno cos armati, non si rischier pi di trattarli come fantasmi. Il problema di realizzare l'arte non si pone in termini diversi.
lealmente,
quelli

il
pi delle volte alla volont di cambiarli
centro soggettivo registra simultaneamente il tra-

ne, essi sfuggono

realmente. Il
mutarsi della realt in immaginario e il riflusso dei fatti che ripristina il corso incontrollabile delle cose. Donde la necessit
di gettare un ponte tra la costruzione immaginaria e il mondo
oggettivo. Solo una teoria radicale
dei

diritti

teoria

La soggettivit radicale

uomini

alla

le

radice e

all'individuo

circostanze.
la

La

radice degli

questa zona irriducibile che esuomini la loro soggettivit


si possiedono in comune.
Non ci si salva da soli, non ci si realizza isolatamente. possibile che raggiungendo una qualche lucidit su di s e sul mondo, un individuo non rilevi in quelli che lo circondano una
volont identica alla sua. una stessa ricerca a partire dallo stesso punto d'appoggio?
Come tutte le forme di potere gerarchico differiscono fra di
loro e sono tuttavia identiche nelle loro funzioni oppressive,
allo stesso modo tutte le soggettivit differiscono fra loro e
tuttavia sono identiche nella loro volont di realizzazione integrale. a questo titolo che conviene parlare di una vera soggettivit radicale .

uniche e irriducibili hanno una radice covolont di realizzarsi trasformando il mondo, la volont di vivere tutte le sensazioni, tutte le esperienze, tutte le
gradi diversi di coscienza e di decisione, essa
possibilit.

Tutte

mune:
3.

radicale coglie gli

pu conferire

sull'ambiente

imprescrittibili

le soggettivit
la

mune, di creare un fronte unito delia soggettivit. Il progetto


una societ nuova non pu perdere di vista

presente in ogni uomo. La sua efficacia dipender evidentemente dall'unit collettiva che sapr raggiungere senza perdere la
sua molteplicit. La coscienza di questa unit necessaria nasce
da una sorta di riflesso di identit, movimento inverso della
identificazione. Con l'identificazione, si perde la propria unici-

questa duplice esigenza:

Tutte le soggettivit differiscono tra di loro bench tutte obbediscano ad un'identica volont di realizzazione. Si tratta di
mettere la loro variet al servizio di questa inclinazione codi costruzione di

la

realizzazione della soggettivit in-

non
combatte per
che ama: questo si chiama parlare in buona fede. Combattere per tutti non che la conseguenza (Saint-just).
dividuale sar collettiva o

sar; e ciascuno

ci

nella pluralit dei

fosza

la

ruoli;

con

il

di

riflesso

soggettivit

si

nutre di avvenimenti. Degli avvenimenti pi

una sommossa, una pena d'amore, un incontro, un ricordo, un mal di denti. L'urto delle onde che compongono la
realt in divenire si ripercuote nelle caverne del soggettivo. La
vibrazione dei fatti mi contagia mio malgrado; non tutti mi
diversi,

impressionano ugualmente, ma la loro contraddizione mi colpisce ogni volta, perch ha un bel impadronirsene l'immaginazio-

rin-

rate.
Il

riflesso di identit

fonda

la

Lo sguardo
Quando ero in

soggettivit radicale.

che viene dal cercarsi ovunque negli


missione nello Stato di Tehou dice Confucio, vidi dei
piccoli maiali che poppavano la madre morta. Dopo poco trasalirono e se ne andarono. Sentivano che essa non li vedeva pi
e che non era pi simile a loro. Ci che essi amavano nella
loro madre non era il suo corpo, ma ci che lo rendeva vivo .
Allo stesso modo, ci che io cerco negli
ricca di

232

si

propria plurivalenza nell'unit delle soggettivit fede-

altri.

La

identit,

me

che

essi

mantengono

altri

la

in loro stessi. Potr

parte pi
il

riflesso

233

di

identit diffondersi

Non una cosa che


condizioni storiche attuali ne creano la

Nessuno ha mai messo in dubbio l'interesse che gli uomini


mettono nell'essere nutriti, alloggiati, curati, protetti dalla intemperie e dalle disgrazie. Il compimento di questo anelito

sviluppa liberamente senza diffondere la libert nel mondo.


il proposito di Coeurderoy: Io
aspiro ad essere me, a rinnovarmi senza ostacoli, ad affermarmi solo
nella mia libert. Che ciascuno faccia come me. E non tormentatevi pi allora per la salvezza della rivoluzione; essa si trover
meglio nelle mani di tutti che nelle mani dei partiti . Niente

comune

mi autorizza

vada da

s.

Tuttavia

ineluttabilmente?

le

predisposizione.

stato ritardato dalle imperfezioni della tecnica, molto presto trasformate in imperfezioni sociali. Oggi. l'economia
pianificata lascia prevedere la soluzione finale dei problemi di

sopravvivenza.

punto

Ora che

bisogni di

sopravvivenza sono sul


quanto meno nei paesi industrializsono anche delle passioni di vita da

di venire soddisfatti,

zati, ci si

accorge che

soddisfare, che

ci

soddisfazione di queste passioni riguarda l'insieme degli uomini e, pi ancora, che un insuccesso in questo
settore rimetterebbe in causa tutte le acquisizioni della sopravla

problemi di sopravvivenza, lentamente ma immancabilmente risolti, sempre pi si distinguono dai problemi della
vita, lentamente e immancabilmente sacrificati agli imperativi
della sopravvivenza. Questa separazione facilita le cose: la
vivenza.

si

Io faccio mio senza riserve

si

oppone ormai all'armonizzazione

so-

ciale.

La soggettivit

radicale

il

fronte

comune

dell'identit

ritro-

vata. Quelli che

sono incapaci di riconoscere la loro presenza


negli altri si condannano ad essere sempre estranei a se stessi.
Io non posso niente per gli altri se gli altri non possono niente
per loro stessi. in questa ottica che vanno riviste delle nozioni come quelle di conoscenze e di riconoscimento
,

stesso,

trasparenza pu rafforzare

4.

Il

partecipazione autentica.

la

municazione rischia appunto di corromperla. La reificazione la


minaccia. Bisogna vigilare perch la prassi amorosa non divenga
un incontro di oggetti, bisogna evitare che la seduzione non entri nei comportamenti spettacolari. Fuori della via rivoluzionaria,

non

la

ma

queste conoscen-

non sono

nulla senza lo stile di realizzazione. Come i primi


anni dell'Internazionale situazionista hanno mostrato, i nemici
principali di un gruppo rivoluzionario coerente sono i pi vicini per l conoscenza e i pi distanti quanto al vissuto e al senso
che ne danno. Allo stesso modo, i simpatizzanti si identificano al
gruppo e, per ci stesso, lo ostacolano. Essi comprendono tutto,
tranne l'essenziale, tranne la radicalit. Essi rivendicano la conoscenza perch sono incapaci di rivendicarsi loro stessi.

Appropriandomi di me stesso, esproprio gli altri della loro presa su di me, permetto dunque che si riconoscano in me. Nessuno

amore

plice progetto di

zione,

conoscenze molteplici,

c'

felice.

Ugualmente importanti,

La conoscenza non ha valore che se sfocia sul riconoscimento


di un progetto comune; sul riflesso d'identit. Lo stile di realizzazione implica

progetto di comunicazione

La passione dell'amore offre il modello pi puro e pi diffuso


di comunicazione autentica. Accentuandosi, la crisi della co-

di simpatico e di simpatizzante .

234

me

pianificazione socialista

ze

nome

degli altri, perch io non sono


e nondimeno, io sono costantemente dominato da questo pensiero, che la mia storia non
soltanto una storia personale, ma che io servo gli interessi di
innumerevoli uomini vivendo come vivo e sforzandomi di vivere pi intensamente, pi Uberamente. Ciascuno dei miei amici
una collettivit che ha smesso di ignorarsi, ciascuno di noi sa
di agire per gli altri agendo per s. Solo in queste condizioni di
a parlare in

delegato che di

re,

le

tre

passioni che sottendono

il

tri-

realizzazione, di comunicazione, di partecipa-

non sono per ugualmente represse. Mentre il gioco e


passione creativa incorrono in divieti e falsificazioni, l'amopur senza sfuggire all'oppressione, resta nondimeno l'espe-

rienza pi diffusa e pi accessibile a tutti.

La pi democratica,

insomma.

La passione dell'amore porta


zione perfetta:
sa ,

in s

il

modello

di

una comunica-

l'orgasmo, l'accordo dei partners nell'acme. Es-

nell'oscurit

della

sopravvivenza quotidiana,

intermittente del qualitativo. L'intensit vissuta,

la

lo

sprazzo

specificit,

il gusto del cambiamento e della variet, tutto predispone la passione dell'amore al compito di riappassionare
deserti del Vecchio Mondo.
Da una sopravvivenza senza passione non pu nascere che la
passione di una vita una e molteplice. I gesti dell'amore riassu-

l'esaltazione dei sensi, la mobilit degli affetti,

235

mono

condensano

il

desiderio e la realt di una

tale

vita.

L'universo che i veri amanti edificano di sogni e di abbracci


un universo di trasparenza; gli amanti vogliono essere dappertutto a casa loro.

Meglio delle altre passioni, l'amore ha saputo preservare la sua


dose di libert. La creazione e il gioco hanno sempre beneficiato di una rappresentazione ufficiale, di un riconoscimento
spettacolare che li alienava, per cos dire, alla fonte. L'amore
non mai andato disgiunto da una certa clandestinit, battezzata intimit. Si trovato protetto dalla nozione di vita privata, espulso dal giorno (riservato al lavoro e al consumo) e
ricacciato nei recessi della notte, nelle luci attenuate. Cos in

parte sfuggito al grande recupero delle attivit diurne.

pu

dire altrettanto del progetto di comunicazione.

della passione

amorosa scompare sotto

La

Non

si

scintilla

le ceneri della falsa co-

non vedere che degli oggetti attorno a s, il proprietario ha


bisogno di servitori oggettivi e oggettivati. Gli specialisti della comunicazione organizzano la menzogna a beneficio dei guara

diani di cadaveri. Solo la verit soggettiva, armata dalle condizioni storiche, pu loro resistere. Bisogna partire dall'esperienza immediata se

si vogliono spezzare le punte pi avanzate delpenetrazione delle forze oppressive.

la

La borghesia non ha conosciuto


degradarli tutti.

Non

le bastato

altro piacere che quello di


imprigionare la libert di ama-

re nella sordida appropriazione di


farla uscire

ad ore

un contratto

di

matrimonio, e

fisse per i bisogni dell'adulterio;

non

si

accontentata della gelosia e della menzogna per avvelenare la


passione; essa riuscita a separare gli amanti nell'abbraccio
stesso dei loro gesti.

municazione. Accentuandosi sotto il peso del consumabile, la


falsificazione rischia oggi di raggiungere i pi semplici gesti

La

dell'amore.

non incontrarsi mai; di cogliersi


reciprocamente come oggetti. Gi le concezioni igieniste della
socialdemocrazia svedese hanno popolarizzato questa caricatura
nell'amplesso, essi rischiano di

Coloro che parlano di comunicazione quando non ci sono che


dei rapporti di cose diffondono la menzogna e il malinteso
che reificano ulteriormente. Intesa, comprensione, accordo...
Che cosa significano queste parole quando io non vedo intorno
a me che sfruttatori e sfruttati, dirigenti ed esecutori, attori e
spettatori, tutti individui manipolati come granaglie dalle macchine del potere?

Non

le cose non esprimano niente. Se si attribuisce a un


propria soggettivit, l'oggetto diviene umano. Ma in
mondo retto dall'appropriazione privata, la sola funzione

che

oggetto

un

la

dell'oggetto di giustificare

il

proprietario. Se la

vit s'impadronisce di ci che la circonda, se

il

mia soggettimio sguardo

suo un paesaggio, non pu essere che idealmente, senza conseguenze materiali n giuridiche. Nella prospettiva del potere,
gli esseri umani, le idee e le cose non esistono per il mio piacere, ma per servire un padrone; niente realmente, tutto in
funzione di un ordine di appartenenza.
Non c' comunicazione autentica in un mondo in cui i feticci
governano la maggior parte dei comportamenti. Fra le cose e le
esistenze, c' lo spazio controllato dalle mediazioni alienanti.
Via via che il potere diviene una funzione astratta, la confusione e la moltiplicazione dei suoi segni ha bisogno di scribi,
semiologi e mitologi, che se ne facciano gli interpreti. Allevato
fa

236

disperazione amorosa non deriva dal fatto che gli amanti non
possono ottenersi, ma invece piuttosto dal fatto che, allacciati

dove l'amore manipolato come un gioco di carte.


La nausea che sorge da un mondo spossessato della sua autenticit rianima il desiderio insaziabile di contatti umani. Che
felice combinazione del caso l'amore! Talvolta mi succede
di pensare che non esiste altra realt immediata, altra umanit
tangibile che la carezza di un corpo femminile, dolce morbidezza della pelle, tepore del sesso. Che non esiste nient'altro,
per quanto questo niente si apra su una totalit che una vita
della libert di amare,

eterna non esaurirebbe.

Poi succede, nel

momento

pi intimo della passione, che

sa inerte degli oggetti eserciti un'attrazione occulta.


vit di

uno dei partners tronca improvvisamente

la

La

mas-

passi-

legami che
interrompe senza essere veramente cominciato. Il dialogo dell'amore si congela, non ci sono pi
fianco a fianco, che delle figure giacenti. Non ci sono pi che dei

si

intrecciavano,

il

dialogo

si

rapporti di oggetti.

Bench l'amore nasca sempre dalla e nella soggettivit


una
donna bella perch mi piace,
il mio desiderio non pu im-

pedirsi di oggettivare ci che brama. Il desiderio oggettiva sem-

pre

mi

la

persona amata. Se ora lascio che


amato in oggetto, non son

l'essere

il

mio desiderio trasforcondannato ad

io allora

237

urtarmi a questo oggetto

e,

con

concorso dell'abitudine,

il

distaccarmi da esso?

Che cosa

assicura la perfetta comunicazione

amorosa ? L'unio-

rante del suo oggetto;

pi mi allontano dal mio desiderio in quanto oggetto, e


pi do all'oggetto dei mio desiderio una forza oggettiva, pi
il mio desiderio trae la sua giustificazione dall'essere amato.
Sul piano sociale, questo gioco di attitudini potrebbe tradursi
nel cambiamento di partners e nel contemporaneo attaccamento
a un partner che fa da perno. E tutti questi incontri impliche-

rebbero questo dialogo, il quale non che un unico proposito


provato in comune, alla cui realizzazione io non ho mai cessato di aspirare: Io so che tu non mi ami, perch tu non
ami nessuno fuorch te stesso. Io sono come te. Amami!

amore

c'

Bisogna

finirla

vero seduttore

il

sere desiderato di essere

ne di questi contrari:
pi mi allontano dall'oggetto del mio desiderio e pi do al
mio desiderio una forza oggettiva, pi sono un desiderio incu-

Non

Oggi,

possibile al di fuori della soggettivit radicale.

con l'amore

cristiano, l'amore sacrificio, l'amore

militante. Attraverso gli altri

non amare che

s,

essere amati

si devono. Questo insegna la passione dell'amore, questo esigono le condizioni di comunicazione autentica.

dagli altri attraverso l'amore che essi

il sadico, colui che non perdona all'esun oggetto. Al contrario, l'uomo sedu-

cente contiene in s la pienezza del desiderio, respinge il ruolo,


cosicch la sua seduzione nasce da questo rifiuto. Dolmanc,

Madame de

Eugenia,

Saint-Ange. Per l'essere desiderato,


non ha esistenza che se egli pu riconoscere in chi la incarna la sua propria volont di vivere. La
vera seduzione non ha che la propria verit per sedurre. Non
tuttavia, questa pienezza

merita d'essere sedotto chi lo vuole. in questo senso che parlano le Beghine di Schweidnitz e i loro compagni (sec. XIII)
quando affermano che ogni resistenza a delle avances sessuali
indice di uno spirito grossolano. I Fratelli del Libero Spirito

esprimono

stessa idea:

la

porta

10 abita

in

il

Ogni uomo che conosca

proprio

cielo.

il Dio che
Invece, l'ignoranza della

propria divinit costituisce un peccato mortale in verit. Tale


il
significato dell'inferno che parimenti si trasporta con s

nella vita di

L'inferno

il

quaggi .
vuoto lasciato dalla separazione, l'angoscia de-

amanti di essere fianco a fianco senza essere insieme. La


non-comunicazione sempre un po' paragonabile alla sconfitta
di un movimento rivoluzionario. La volont di morte si installa
gli

dove

la

volont di vivere

fallisce.

Bisogna sbarazzare l'amore dai suoi miti, dalle sue immagini,


delle sue categorie spettacolari; rafforzare la sua autenticit,

spettacolare significa condannarsi fin dal primo istante a dei rap-

contro

l'amore anche un'avventura, un approccio attraverso l'inautentico. Abbordare una donna attraverso la mediazione dello

il play-boy uno speciaseduzione spettacolare


le chiacchiere per darla ad intendere
e la seduzione del qualitativo
l'essere seducenti perch non ci si preoccupa di se-

porti di oggetti.
lista.

La vera

appunto

scelta

ci in cui

posta fra

la

durre.

piaceri.

238

nell'altro,

se

non

l'eco

dei loro

propri

sua spontaneit.

Non

c' altro

modo

di

lottare

suo recupero nello spettacolo e contro la sua oggettivazione. L'amore non sopporta n l'isolamento n la rateazione;
esso trabocca sulla volont di trasformare l'insieme delle conil

dotte umane, sulla necessit di costruire una societ

amanti

La

Sade analizza questi due comportamenti possibili: i libertini


delle Centoventi giornate di Sodoma non godono realmente che
mettendo a morte, con atroci torture, l'oggetto della loro seduzione (e quale omaggio pi piacevole per un oggetto che quello di farlo soffrire?). I libertini della Filosofia nel boudoir,
amabili e giocosi, si fanno una festa di aumentare all'estremo
le loro gioie reciproche. I primi sono i signori antichi, vibranti di odio e di
rivolta; i secondi,
signori senza schiavi che

non scoprono, l'uno

restituirlo alla

ti
11

si

sentano dappertutto

nascita e la dissoluzione del

in

in

cui gli

libert.

momento

dell'amore sono lega-

ricordo e del desiderio. In statu nascendi,


desiderio e l'evocazione dei primi desideri appagati (la nonalla dialettica del

resistenza agli approcci)

mento propriamente

si

detto,

rinforzano reciprocamente. Nel moricordo e desiderio coincidono. Il

momento

dell'amore uno spazio-tempo di vissuto autentico,


in cui si condensano il ricordo del passato e l'arco
del desiderio teso verso l'avvenire. Nella fase di rottura, il ri-

un presente

cordo prolunga il momento appassionante ma il desiderio a poco a poco decresce. Il presente si decompone, il ricordo si volge nostalgicamente verso la felicit passata mentre il deside-

239

teme

rio

ne

il

malessere a venire. Nella dissoluzione,

effettiva.

la

separazio-

ricordo portatore del fallimento del passa-

Il

to recente e finisce di indebolire

Nel dialogo come nell'amore,


progetto di comunicazione,

il

il

desiderio.

nella passione di

problema

amare come nel

sta nell 'evitare la

fase

questo fine, si pu prospettare:


di estendere il momento dell'amore a tutti i suoi prolungamenti, detto altrimenti di non dissociarlo n dalle altre passioni n dagli altri progetti, e di elevarlo dallo stato di momento
a una vera costruzione di situazioni;
di favorire le esperienze collettive di realizzazione individuale, e di moltiplicare cos gli incontri amorosi riunendo una
grande variet di partners validi;
di tener costantemente saldo il principio del piacere, che
preserva il carattere appassionante dei progetti di realizzazione, di comunicazione e di partecipazione. Il piacere il principio di unificazione. L'amore la passione di unit in un
momento comune; l'amicizia, la passione di unit in un progetdi rottura.

to

L'angoscia del piacere inappagato ostacola

momento, di dargli un'estensione


sfugge a ci che Reich chiama la stasi . Il
mondo dell'incompiuto e del deficitario il mondo della crisi permanente. Che cosa sar dunque una societ senza nevrosi? Una festa permanente. Non c' altra guida che il piacere.
sforza di prolungare questo
sociale,

non

si

Tutto donna

cere . Sennonch
L'erotico o dialettica del piacere

confini. Il piacere

con

cilia

Non

che non sia alla ricerca della sua coerenza. La


sua interruzione, il suo inappagamento provocano un turbamento analogo alla stasi di cui parla Reicb. I meccanismi oppressivi del potere mantengono il comportamento degli uomini in
uno stato di crisi permanente. Il piacere e l'angoscia che nasce dalla sua assenza hanno dunque essenzialmente una funzione
sociale. L'erotico il movimento delle passioni divenute unitac' piacere

rie, un gioco sull'unit e sul molteplice, senza il quale non c'


coerenza rivoluzionaria ( la noia sempre controrivoluziona-

ria , I.S. n. 3).

Wilhelm Reich
comportamento

la maggior parte dei disturbi del


turbe dell'orgasmo, a ci che egli chiama
l' impotenza orgastica . Secondo lui, l'angoscia nasce da un
orgasmo incompleto, da una scarica in cui non sarebbe stato
totalmente liquidato l'insieme di eccitazioni, carezze, giochi

attribuisce

alle

che hanno preparato e reso possibile l'unione sessuale. La teoria reichiana ritiene che l'energia accumulata e non
spesa divenga fluttuante e si converta in pulsione d'angoscia.
erotici...

240

il

che

in ci

ro dell'amore non

5.

impeti orgastici

Ora il problema delle tensioni e della loro liquidazione non si


pone soltanto sul piano della sessualit, ma caratterizza tutti
rapporti umani. Per quanto Reich l'abbia presagito, egli non
mostra a sufficienza che la crisi sociale attuale anche una crisi
di tipo orgastico. Se la fonte d'energia della nevrosi si trova
nel margine che separa l'accumulazione e la scarica dell'energia
sessuale , mi sembra che la fonte d'energia delle nevrosi si trovi anche nel margine che separa l'accumulazione e la scarica
dell'energia in atto nei rapporti umani. Il godimento totale
ancora possibile nel momento dell'amore, ma non appena ci si

comune.

gli

futuri.

si

riconosce

ama

dice

altri

La Mettrie, l'impe-

confini che quelli

del

pia-

non vuole riconoscere dei


che non aumenta scompare. Esso non si conil

piacere stesso

parcellare,

il

ripetitivo lo uccide.

Il

principio del

piacere inseparabile dalla totalit.

L'erotico

il

delle passioni

la sua coerenza. il movimento


divenute comunicanti, inseparabili, unitarie. Si

piacere che cerca

ricreare nella vita sociale le stesse condizioni del go-

tratta di

nel momento dell'amore. Condizioni che congioco sull'unit e sul molteplice, vale a dire la libera
partecipazione al compimento di s nella trasparenza.
Freud definisce lo scopo di Eros: l'unificazione o la ricerca

dimento perfetto
sentano

il

Ma quando egli pretende che la paura di essere


separato ed espulso dal gruppo proviene dall'angoscia di castrazione, la sua tesi deve essere rovesciata. l'angoscia di castrazione che proviene dalla paura di essere esclusi, e non l'inverso. Questa angoscia si accentua man mano che si accentua l'isolamento degli individui nell'illusione comunitaria.
Pur ricercando l'unificazione. Eros essenzialmente narcisidell'unione.

Desidera un universo da amare come


rileva la contraddizione in
Eros e Thanatos. In che modo, egli si domanda, un orientamento narcisistico potrebbe condurre all'unione con tutti gli essestico,

egli

innamorato di

ama

se stesso.

s.

Norman Brown

241

mondo? E

risponde: L'antinomia astratta dell'Io e


nell'amore pu essere vinta se ci rifacciamo alla
realt concreta del piacere e alla definizione essenziale della
sessualit come attivit piacevole del corpo, e se consideriamo
del

ri

dell'Altro

bene compiere sovvertendo una volta per tutte uno dei pi vecchi e ridicoli tab. Si potrebbe parlare di sorellizzazione.

sposa-sorella

le

amiche siano mie spose e mie

cui

non c' altra perversione che la negazione del piache la sua falsificazione in piacere-angoscia. Che cosa
importa la fonte purch l'acqua scorra. I cinesi dicono: immoNell'erotico,

l'amore come il rapporto tra l'Io e le fonti del piacere . Ma


bisogna ancora precisare: la fonte del piacere sta, pi che nel
corpo, in una possibilit di espansione nel mondo. La realt

cere,

concreta del piacere dipende dalla libert di unirsi a tutti

Infine, la ricerca del piacere

gli

che rendono possibile unirsi a se stessi. La realizzazione


del piacere passa per il piacere della realizzazione, il piacere della comunicazione per la comunicazione del piacere, la parteciesseri

pazione

al

piacere per

piacere della partecipazione.

il

Appun-

bili

uno

nell'altro,

Essa salvaguarda
tro

sacrificio,

il

piacere

il

la

sul

tivit

piacere

aumenta

di

intensit,

pi rivendica

la

totalit

mondo. la ragione per cui mi piace salutare come uno


slogan rivoluzionario l'esortazione di Breton: Amanti, fatevi
del

sempre pi godere! .
La civilt occidentale una civilt
gene: L'amore l'occupazione

dei

scomparsa del lavoro forzato, l'amore


re

il

terreno perduto.

ci

nascente;

cere?

pigri .

tarsi

che

il

capriccio il gioco del desiderio


il
gioco della passione nascente. E il gioco
sua coerenza nella poesia rivoluzionaria.
la ricerca del

piuttosto di

piacere esclude

reinventarlo.

un piacere n un dispiacere,
irrita

Una

ancora

di pi.

Che

cilecca nel gioco del

Il

il

ma un modo

cos' allora

dispia-

piacere-angoscia

il

di grat-

dispiacere au-

desiderio o della passione;

chiamato a riconquista-

non senza pericolo per

tutte le

il pi delle volte confinato nella clandestinit, l'amore in


una camera, la creativit nel sottoscala della cultura, l'alcool
e la droga all'ombra delle leggi...
T a morale della sopravvivenza stata la condanna della diver-

le

la

protegge con-

differenti gradi

un dispiacere positivo, teso tanto pi appassionatamente verso


un altro piacere da costruire.

6.

come

desiderio,

tratta

non

forme di autorit. Proprio perch l'erotico unitario esso


anche la libert del molteplice. Non c' miglior propaganda per
la libert che la serena libert di godere. Per questo il piacere

sit dei piaceri cos

il

Si

tentico?

come dice DioCon la graduale

del lavoro e,

la
I

mondo. Cos,

Ci vuol forse dire che


il

menzogna.

di intensit del piacere contrassegnano l'influenza della sogget-

della passione trova la

Pi

migliore garanzia del ludico.

la

costrizione, la

la

ciali.

il

trascina.

ci

partecipazione autentica,

narcisismo proiettato verso l'esterno, di cui


parla Brown, implica un rivolgimento totale delle strutture soto in questo

Una

sorelle.

condanna

della molteplicit uni-

Il

progetto di

partecipazione

Del gioco, l'organizzazione della sopravvivenza non

Ma

tollera che

spettacolo fa s
che, braccata da ogni parte, la passione del gioco risorga dappertutto. Essa assume ormai il volto del sovvertimento sociale,
falsificazioni spettacolari.

la

crisi dello

e fonda, al di l della sua negativit,

pazione

reale.

La

prassi ludica implica

una societ di
il

rifiuto

parteci-

del capo,

il

rifiuto del ruolo, la libert di realizza-

taria a

rifiuto del sacrificio,

bio la coppia-perno o fulcrante. I due partners vivono le loro


esperienze nella trasparenza e nella libert pi completa possibile. Questa complicit irradiante ha il fascino delle relazioni incestuose. La molteplicit delle esperienze vissute in comu-

zione individuale, la trasparenza dei rapporti sociali (1). La


tattica la fase polemica del gioco. La creativit individuale
ha bisogno di un'organizzazione che la concentri e che le conferisca pi forza. La tattica inseparabile da un certo calcolo
edonista. Ogni azione parziale deve avere per fine la distruzione totale del nemico. Bisogna estendere alle societ indu-

favore del ripetitivo. Se il piacere-angoscia si soddisfa


del ripetitivo, il vero piacere si accontenta soltanto della diversit nell'unit. Il modello pi semplice dell'erotico senza dub-

ne fonda fra i partners un legame di fratello e sorella. I grandi amori hanno sempre qualcosa di incestuoso; da qui a dedurfratelli e le sorelle partono avvantaggiati,
re che gli amori tra
e dovrebbero essere favoriti, non c' che un passo che sarebbe
i

242

il

forme adeguate di guerriglia (2). Il salvataggio


per trasferimento (dtournement) il solo uso rivoluzionario
strializzate le

dei valori spirituali e materiali distribuiti dalla societ di consumo; l'arma assoluta del superamento (3).

243

te

costituisce

appunto questo dominio

disprezzato, del non-redditizio.

Le necessit dell'economia si conciliano male con il ludico.


Nelle transazioni finanziarie, tutto seriet: non si scherza con
il

denaro. La parte di gioco ancora inclusa nell'economia feu-

dale stata a poco a poco espulsa dalla razionalit degli scambi

sorge dappertutto.
Nello strato di interdizioni

apre una falla nel punto


il gioco si mantenuto pi

e l'attuale dittatura del consumabile prova a sufficienza


che esso ha giurato di imporli dappertutto, a tutti i livelli della

gioco, che era stato

Il

tili,

vita.

Medioevo,

Nell'alto

una certa

di

rapporti

idillici

inclinavano

nel

senso

imperativi puramente economici della

libert gli

zione

si

che ricopre

meno

negli

ascoltatori

sfera

nella
si

sono

smo, l'avventura
riero diventare

del

viste

le

in

tramutarsi

in

finire

strategia

Ne

riserva

l'uso

di gusto...

all'infanzia,

per inciso, essa propone con


di giocattoli-gadgets, veri

turi-

missione scientifica, il gioco gueril gusto del cambiamento


il

gioco

sia

detto

In generale, l'organizzazione sociale attuale preclude


autentico.

in

operativa,

un cambiamento

soddisfarsi di

qualche decina

rendimento. Cos,
gioie dell'evasione

alla

quale,

Il

premi

alla passivit.

Quanto

all'adul-

diritto

sacro scende a patti con

stimoni
li.

non ha

il

gioco profano e dissacrante: teoscene delle cattedra-

capitelli irriverenti, le sculture

La Chiesa assorbe senza bisogno

di nasconderli

il

riso nega-

suo mangioco demoniaco salvo. Invece, il potere borghese


mette il gioco in quarantena, lo isola in un settore particolare
come se volesse preservare da esso le altre attivit umane. L'artore, la fantasia caustica, la critica nichilista. Sotto

tello,

244

il

Hugo

Ball.

del

Sulla china

e della burla, l'arte doveva trascinare nella


sua caduta l'edificio che lo spirito di seriet aveva eretto a
gloria della borghesia. Di modo che il gioco assume oggi il
volto dell'insurrezione. Il gioco totale e la rivoluzione della
Cacciata

ormai

si

confondono.

dall'organizzazione

sociale

una

gerarchizzata,

presumere

di ipotecare

societ della partecipazione reale. Senza

presenti

le

passione del gioco,

ci

passione

nuovo, una

ci che sar un'organizzazione di rapporti


riserve alla

la

societ di tipo

si

umani aperta senza

pu aspettare che

essa

caratteristiche seguenti:

rifiuto del

capo e

di

ogni gerarchia;

rifiuto del sacrificio;


rifiuto del

ruolo;

libert di realizzazione autentica;

trasparenza dei rapporti

sociali.

insistenza crescente delle specie

che a delle forme falsificate e recuperate:


competizioni, giochi televisivi, elezioni, casin... Va da s che
la povert di questi espedienti non soffoca veramente la ricchezza spontanea della passione del gioco, soprattutto in un'epoca
in cui il ludico ha tutte le opportunit di trovare storicamente
riunite le condizioni pi favorevoli di espansione.
to, egli

, dice

fatale dello scherzo

del gioco, abbattendola, fonda

perarla

si

zona in cui

primitivo-irrazionale

l'istinto

sommerso

quasi totalit della vita quotidiana nella battaglia


della produzione e del consumo, il capitalismo reprime la propensione al ludico, mentre si sforza nello stesso tempo di recud'anni,

resistente,

nella

chiama Dada. Le rappresentazioni dadaiste fecero

risuonare

vita quotidiana

la

ludica,

l'attivit

di
ri-

a lungo, nel settore artistico. L'eru-

organizzazione feudale delle campagne; spesso era il ludico a


presiedere alle corves, ai giudizi, ai regolamenti dei conti. Precipitando

e un po'
quando l'im-

privilegiato,

rester fino a

perialismo economico lo converta a sua volta in fabbrica


consumo. Ormai braccata da ogni parte, la passione del gioco

gioco negli scambi permetteva in effetti di barattare dei prodotti, se non senza misura comune, almeno non
rigorosamente tarati. Ma nessuna fantasia sar tollerata dal
momento in cui il capitalismo impone suoi rapporti mercan-

monetari.

Lo

il

Il gioco non pu essere concepito n senza regole n senza giobambini. Essi conoscono le regole
co sulle regole. Guardate
del gioco, se ne ricordano benissimo, ma barano continuamente, inventano o immaginano degli imbrogli. Tuttavia, per loro,
barare non ha il senso che gli attribuiscono gli adulti. L'imbroglio fa parte del loro gioco, essi giocano a barare, complici
anche nelle loro dispute. Cos essi ricercano un gioco nuovo.
E talvolta questo riesce: si crea e si sviluppa un nuovo gioco.
Senza interruzione, essi ravvivano la loro coscienza ludica.
Non appena un'autorit si fissa rigidamente, diviene irrevocabile, si fregia di un'attivit magica, il gioco cessa. Peraltro, la
leggerezza ludica non va mai disgiunta da uno spirito di organizzazione, con ci che questo implica per disciplina. Ma anche se occorre un direttore di gioco investito di un potere di
i

245

decisione, questo potere

non

mai dissociato dai poteri

di cui

ogni individuo dispone in modo autonomo, anzi il punto di


concentrazione di tutte le volont individuali, il duplicato collettivo di ogni esigenza particolare. Il progetto di partecipazione implica dunque una coerenza tale che le decisioni di ciascuno siano le decisioni di tutti. Sono evidentemente i gruppi

numericamente deboli,

le

microsociet, quelli

migliori garanzie di sperimentazione. In essi,

il

che offrono le
gioco regoler

sovranamente

i
meccanismi di vita in comune, l'armonizzazione dei capricci, dei desideri, delle passioni. Tanto pi che questo gioco corrisponder al gioco insurrezionale condotto dal

gruppo e reso necessario dalla volont di vivere fuori dalle


norme ufficiali.
La passione del gioco esclude il ricorso al sacrificio. Si pu perdere, pagare, subire la legge, passare un brutto quarto d'ora,
la logica del gioco, non la logica di una Causa, non la logica del

gioco

si

sacrificio.

Quando appare

la nozione di sacrificio, il
diventano dei riti. Nel gioco,
modo di cambiarle e di giocare

sacralizza, le sue regole

regole sono date insieme al


con esse.
Nel sacro, al contrario, il rituale non si lascia giocare, bisogna spezzarlo, trasgredire la proibizione (ma profanare una
ostia ancora un modo di rendere omaggio alla Chiesa). Solo
il gioco desacralizza, solo esso si apre su una
libert senza limiti. Esso il principio del rovesciamento (dtournement), la libert di cambiare il senso di tutto ci che serve il potere; la
libert, per esempio, di trasformare la cattedrale di Chartres in
lunapark, il labirinto, in poligono di tiro, in paesaggio onirico...
In un gruppo imperniato sulla passione del gioco, la corves e
lavori noiosi potranno per esempio essere ripartiti come penalit, in conseguenza di un errore o di una sconfitta ludica.
O, pi semplicemente, riempiranno i tempi morti,
riposi passionali che prenderebbero per contrasto un valore di eccitante
e renderebbero pi piccanti
momenti a venire. La costruzione di situazioni dovr necessariamente fondarsi sulla dialettile

ca della presenza e dell'assenza, della ricchezza e della povert,


del piacere e del dispiacere,
l'intensit

dove

perdono molta

strumentale
creativit

246

infatti

oppressa

della

un ambiente

alienante,
II
Il

ruolo

spettacolare

esige

un'adesione;

il

ruolo

ludico,

al

contrario, postula una distanza, una prospettiva dalla quale

ci

apprende liberi e in gioco, alla maniera degli attori consumati


che, fra due tirate drammatiche, si scambiano delle battute
scherzose. L'organizzazione spettacolare non resiste a questo tipo di comportamento. I Marx Brothers hanno mostrato che
cosa diventava un ruolo quando il ludico se ne impadroniva, e
non questo che un esempio ancora recuperato, al limite, dal
cinema. Che cosa sar di un gioco sui ruoli che abbia il suo
si

epicentro nella vita reale?

Se c' chi entra nel gioco con un ruolo fisso, un ruolo serio,
costui perduto, o corrompe il gioco. il caso del provocatore. Il provocatore uno specialista del gioco collettivo. Ne
possiede la tecnica ma non la dialettica. Forse potrebbe anche
essere in grado di tradurre le aspirazioni del gruppo in materia offensiva
se,
il provocatore spinge sempre all'attacco
tenuto per il suo tormento a non difendere mai che il suo ruolo, la sua missione, egli non fosse per questo stesso fatto incapace di rappresentare l'interesse difensivo del gruppo. Questa
incoerenza fra l'offensivo e il difensivo prima o poi denuncia il

provocatore, causa della sua triste fine. Qual il miglior provocatore? Il direttore di gioco divenuto dirigente.
Solo la passione del gioco tale da poter fondare una comunit
1

cui interessi

si

identifichino a quelli dell'individuo.

diffe-

un
gruppo rivoluzionario. Egli appare ogni volta che la passione
del gioco scomparsa c che, al tempo stessa, il progetto di partecipazione stato falsificato. Il traditore un uomo che, non
riuscendo a realizzarsi autenticamente nella forma di partecipazione che gli proposta, decide di giocare contro una
tale partecipazione, non per correggerla, ma per distruggerla.
renza del provocatore,

II

traditore

bandono

la

il

traditore sorge

spontaneamente

in

malattia senile dei gruppi rivoluzionari. L'ab-

del ludico

il

tradimento che

li

autorizza rutti.

un tono stimola

Infine, portando la coscienza della soggettivit radicale,

di sacrificio e di

getto di partecipazione accresce la trasparenza dei rapporti umani. II gioco insurrezionale inseparabile dalla comunicazione.

l'intensit di

dell'altro.

D'altra parte, le tecniche usate in


costrizione

Solo l'attrazione ludica garantisce un lavoro non


un lavoro produttivo.
ruolo nel gioco non pu concepirsi senza un gioco sul ruolo.

oppressive.

loro efficacia.

Il

loro

il

pro-

valore

doppiato da una funzione repressiva; e la


diminuisce il rendimento delle macchine

247

La

tattica

La

polemica del gioco. Tra la poegioco) e l'organizzazione della spon-

tattica la fase

nascente

allo stato

sia

(il

taneit (la poesia), la tattica assicura la continuit necessaria.

Essenzialmente tecnica, essa impedisce che la spontaneit si


disperda, che si perda nella confusione. noto quanto abbia
crudelmente fatto difetto alla maggior parte delle insurrezioni
popolari. noto anche con quale disinvoltura lo storico tratta
le rivoluzioni spontanee. Non uno studio serio, non un'analisi
metodica, niente che richiami da vicino o da lontano il libro
di Clausewitz sulla guerra. Si vada a credere che
rivoluzionari mettono tanta applicazione ad ignorare le battaglie di
Makhno quanta un generale a conoscere quelle di Napoleone.
Alcune osservazioni, in mancanza di analisi pi approfondite.
i

Un

ben gerarchizzato pu vincere una guerra, non una


non consegue la vittoria n

esercito

rivoluzione; un'orda indisciplinata

nella guerra n nella rivoluzione. Si tratta di organizzare senza

gerarchizzare, in altre parole di vigilare perch

non divenga un capo. Lo

jen

contro la sclerosi autoritaria. Niente resiste

zia

il

tneneur de

spirito ludico la migliore garan-

creativit

alla

armata. Si sono viste le truppe villiste e Makhnoviste battere i


corpi d'armata pi agguerriti. Se al contrario il gioco si blocca,

La rivoluzione perisce perch il leader


Perch Villa fallisce a Celava? Perch ha trascurato di rinnovare il proprio gioco strategico e tattico. Sul
piano tecnico del combattimento, inebriato dal ricordo di Ciumuri e avanzando cos di casa in
dad Tuarez dove, forando
casa, aveva attaccato il nemico alle spalle e lo aveva annientato.
Villa disdegna le innovazioni militari della guerra 1914-18,
nidi di mitragliatrici, mortai, trincee. Sul piano politico, una
certa ristrettezza di vedute lo ha tenuto lontano dal proletariato industriale. significativo che l'esercito di Obregon, che
sgomin
Dorados di Villa, comprendesse delle milizie opela

centinaia

di mulelisti, convinti della propria invincibilit, si


fanno massacrare lanciandosi su un ponte controllato da due
mitragliatrici. Son tuttavia gli stessi che si impadronirono dei
camions e delle armi dell'ANC scavando nelle strade trappole da elefanti.
L'organizzazione gerarchizzata occupa con il suo contrario, l'indisciplina e l'incoerenza, il luogo comime dell'inefficacia. In
una guerra classica, l'inefficacia di un campo prevale sull'inefficacia dell'altro grazie ad una inflazione tecnica; nella guerra

rivoluzionaria,

armi e

raie

e dei consiglieri militari tedeschi.


creativit

spesso che

fa

la

forza

degli

eserciti

Avviene
dal primo

rivoluzionari.

movimenti insurrezionali riportino

fin

momento delle brillanti vittorie perch rompono le regole del


gioco osservate dall'avversario; perch inventano un gioco nuovo; perch ogni combattente partecipa a tutti gli effetti all'elaborazione ludica. Ma se la creativit non si rinnova, se essa
tende verso il ripetitivo, se l'esercito rivoluzionario assume la

la

poetica

tempo di

il

degli

all'avversario

toglie

insorti

servirsene, privandolo cosi della

le

sua sola

superiorit possibile. Se l'azione dei guerriglieri cade nel ripetitivo,

nemico impara

il

a giocare

secondo

regole del com-

le

momento, bisogna temere che


non a distruggere, almeno a con-

battente rivoluzionario; da quel


la

controguerriglia riesca, se

infallibile.

248

battaglia perduta.

sia

La

forma di un esercito regolare, si vedono a poco a poco l'entusiasmo e l'isteria supplire vanamente alla debolezza combattiva, e il ricordo delle vecchie vittorie preparare delle terribili
disfatte. La magia della Causa e del capo prende il sopravvento sull'unit cosciente della volont di vivere e della volont
di vincere. Dopo aver tenuto in scacco
principi per due anni,
quali il fanatismo religioso fa le veci
40.000 contadini per
della tattica, si lasciano fare a pezzi a Frankenhaussen nel 1525;
l'esercito feudale perde tre uomini. Nel 1964, a Stanleyville,

tenere

Come

mantenere,
a un capo,

mente

me

creativit popolare gi frenata.

la

evitare

eserciti

la

in
la

una truppa che

mancanza

rivoluzionari

al

Il

pi delle volte, gli

non fanno che cadere da


a

una Causa

alla

rinuncia

passando dall'infeudamento
del piacere, o l'inverso.
L'appello

coesione?

di

obbedire servilcombattimento? Co-

rifiuta di

disciplina necessaria al

sacrificio

alla

Cariddi

Scilla a

ricerca incoerente

fonda, in

nome

della

una schiavit futura. D'altra parte, la festa prematura


ricerca del piacere parcellare precedono sempre di poco

libert,

e la
la

repressione e le settimane di sangue dell'ordine.

Il

principio

del piacere deve conferire coesione al gioco e disciplinarlo. La


ricerca del massimo piacere include il rischio del dispiacere:
il

segreto della sua forza.

dataglia dell'Ancien
citt

e,

dieci

Nell'attesa

volte

Dove

attingeva

il

Regime quando andava


respinta,

appassionata

della

dieci volte
festa

suo ardore
all'assalto

riprendeva
nella

la

la

sol-

di

una

lotta?

fattispecie,

del

249

saccheggio e dell'orgia, di un piacere tanto pi vivo in quanto


si prepara lentamente. La migliore tattica sa fare tutt'uno con
il calcolo edonista. La volont di vivere, brutale, slrenata,
per il combattente l'arma segreta pi micidiale. Una tale arma
per disi ritorce contro quelli che la mettono in pericolo:

questo paradosso: bisogna, sulla base di azioni parziali, distruggere totalmente il potere. La lotta per la sola emancipazione
economica ha reso la sopravvivenza possibile per tutti imponendo la sopravvivenza a tutti. Ora, certo che le masse lottavano per un obiettivo pi largo, per il cambiamento globale

sparare

delle condizioni di vita. D'altra parte, la volont di cambiare

fendere

sua pelle,

la

il

soldato ha

tutto l'interesse a

per le stesse ragioni, gli eserciti rivoluzionari guadagnano molto dal fare di ogni uomo un abile tattico,
sui suoi superiori;

comandante di se stesso; qualcuno che sappia costruire


suo piacere con conseguenza.
Nelle lotte a venire, la volont di vivere intensamente dovr

in

un

sol

colpo la totalit del

ro magico. Per questo

arbitro e

mismo. La

il

duali

prendere

posto della vecchia motivazione del saccheggio.


confonder allora con la scienza del piacere, tanto vero che la ricerca del piacere gi il piacere stesso.
questa una tattica che si impara tutti i giorni. Il gioco con le
armi non differisce essenzialmente dalla libert del gioco, quella
che gli uomini perseguono pi o meno coscientemente in ogni
istante della loro vita quotidiana. Chi non disdegna di imparare nella semplice quotidianit ci che lo uccide e ci che lo
rende pi forte come individuo libero conquista lentamente
il suo
brevetto di tattico.
Comunque, non esiste tattico isolato. La volont di distruggere
la vecchia societ implica una federazione di tattici della vita
quotidiana. Una federazione di questo tipo quella che l'Internazionale situazionista si propone fin da questo momento di

La

il

tattica si

attrezzare tecnicamente.
il

La

strategia costruisce collettivamente


tattica della vita

piano inclinato della rivoluzione sulla

quo-

tidiana individuale.

L'ambigua nozione di umanit provoca talvolta un certo ondeggiamento nelle rivoluzioni spontanee. Troppo spesso il desiderio di porre l'uomo al centro delle rivendicazioni fa fare
la parte del leone ad un umanismo paralizzante. Quante volte
il

partito della

rivoluzione

ha

risparmiato

suoi

fucilatori,

quante volte ha accettato una tregua da cui il


ne attingeva nuove forze? L'ideologia dell'umano un'arma per
la reazione, quella che serve a giustificare tutte le disumapartito dell'ordi-

nit

Non

(i

para belgi a Stanley ville).

nemici della libert,


accomodamento possibile con
nessuna umanit che tenga per gli oppressori degli uomini. L'annientamento dei controrivoluzionari il solo gesto umanitario
che prevenga la crudelt dell'umanismo burocratizzato.
Infine, uno dei problemi dell'insurrezione spontanea verte su

250

c'

si

mondo

fa

ancora parte del pensie-

ribalta cos facilmente nel piatto rifor-

tattica apocalittica e quella delle rivendicazioni gra-

uniscono prima o poi nel matrimonio degli antagonismi


riconciliati. I partiti falsamente rivoluzionari non hanno forse
finito per identificare tattica e compromesso?
Il piano inclinato della rivoluzione diffida allo stesso modo della conquista parziale e dell'attacco frontale. La guerra di guerriglia una guerra totale. Appunto in questa via si impegna
l'Internazionale situazionista, con un'azione di disturbo calcolato, un martellamento su tutti
culturale, politico,
fronti
economico, sociale. Il terreno della vita quotidiana assicura la
si

unit della lotta.


//

dtournement
Nel senso largo del termine, il dtourne una rimessa in gioco globale. il gesto con il quale

ment

l'unit ludica

si

impadronisce degli individui

un ordine di parcelle gerarchizzate.


Ci capitato una volta, sul far della sera,

e delle

cose conge-

lati in

amici ed

io,

nel Palazzo di Giustizia di

di penetrare,

miei

Bruxelles. Si conosce

questo mastodonte che schiaccia con la sua mole i quartieri


poveri sottostanti, proteggendo la ricca avenue Louise di cui
noi faremo un giorno o l'altro un 'appassionante area da costruzione. Sul filo di una lunga deriva in un dedalo di corridoi, di
scalinate, di stanze in infilata, calcolavamo le situazioni possibili del

vamo

luogo,

in

un terreno da
le

occupavamo

il

territorio conquistato, trasforma-

virt dell'immaginazione
fiera fantastica, in

pi piccanti avventure non

si

questo posto patibolare

un palazzo

dei piaceri,

sarebbero opposte

Insomma,

al

in

dove

privile-

dtournement la
manifestazione pi elementare della creativit. Le fantasticherie
soggettive criticano (dtournent) il mondo. Gli individui plagiano (dtournent), come Monsieur Tourdain e James Joyce facevano l'uno della prosa e l'altro Ulisse; vale a dire spontaneamente e con molta riflessione.
Nel 1955, Debord, colpito dall'impiego sistematico del dtotir-

gio di essere realmente vissute.

il

? r,l

nement

in Lautramont, attirava l'attenzione sulla ricchezza di


una tecnica di cui Jorn doveva scrivere nel 1960: Il dtournement un gioco dovuto alla capacit di s valorizzazione. Tutti gli elementi del passato culturale devono essere reinvestiti oppure scomparire . Infine, nella rivista Internationale Situationniste (n. 3), Debord, ritornando sull'argomento, precisava: Le due leggi fondamentali del dtoiirnement sono la diminuzione d'importanza, fino alla perdita del primo senso, di ogni
elemento autonomo dtourn; e nello stesso tempo, l'organizzazione di un altro insieme significante, che conferisce ad ogni
elemento la sua nuova portata . Le condizioni storiche attuali
vengono ad apportare la loro cauzione ai rilievi succitati.
ormai evidente che:
ovunque si estende la palude della decomposizione, il d-

tournement prolifera spontaneamente. L'era dei


bili rinforza

singolarmente

la possibilit di

valori

consuma-

organizzare dei nuo-

a suo vantaggio ci che venduto per essere manipolato con-

La crisi dello spettacolo dovr ora precipitare le


menzogna nel campo della verit vissuta. L'arte di
rivolgere contro il nemico le armi che le necessit commerciali
gli impongono di distribuire la questione dominante dei protro di essa.

forze della

blemi di tattica e di strategia. Bisogna diffondere


metodi di
dtournement come Tabe del consumatore che vorrebbe cesi

sare di esserlo.
Il

dtournement, che quando era

prime armi ha fatto tiromaneggio di tutte le

sommovimenti

armi. Apparso inizialmente nei

1910-1925,

turale degli anni


toccati

settori

dominio

dalla

si

della crisi cul-

via via esteso all'insieme dei

decomposizione. Ci non esclude che

dell'arte offra ancora alle tecniche di

il

dtournement un

campo

valido di sperimentazione; che occorra saper trarre lezione dal suo passato. Cos, l'operazione di reinvestimento pre-

maturo

vi insiemi significanti;

alle

cinio nell'arte, ora divenuto l'arte del

cui

in

cimentarono

si

surrealisti,

inglobando

un

in

settore privilegiato. L'arte


il settore culturale non pi un
del dtournement si estende a tutti i gesti di rifiuto attestati

contesto perfettamente valido

dalla vita quotidiana;

struire a partire

zero, mostra bene che il tentativo di coda elementi mal svalorizzati conduce sempre
al recupero da parte dei meccanismi dominanti dell'organizzazione sociale. La tendenza combinatoria degli attuali ci-

la

dittatura del parcellare fa del

ca

al

servizio della totalit. Il

dlournement la sola tecnidlournement il gesto rivolu-

tamente

ridotti

gli

antivalori dadaisti

imperfet-

zionario pi coerente, pi popolare e pi adatto alla pratica inla passione


surrezionale. Per una sorta di movimento naturale

bernetici a proposito dell'arte va fino alla fiera accumulazione

esso trascina verso l'estrema radicalizzazione.


Nella decomposizione che colpisce l'insieme delle condotte spidecomposizione legata agli imperativi della
rituali e materiali
la fase di svalorizzazione del dtournesociet di consumo

alcun

del gioco

ment
se ne

assicurata dalle condizioni storiche, che in certo

incaricano.

La

negativit

incrostata

nella

modo

realt

dei

tende cos ad assimilare il dtournement a una tattica di


superamento, a un atto essenzialmente positivo.
Se l'abbondanza di beni di consumo salutata dappertutto come una felice evoluzione, noto che l'impiego sociale di questi beni ne corrompe il buon uso. appunto perch il gadget
prima di tutto un pretesto a profitto del capitalismo e dei
regimi burocratici che esso deve essere inutilizzabile ad altri
fini. L'ideologia del consumabile agisce come un difetto di fabfatti

bricazione, sabota la

merce

di cui

il

rivestimento; introduce

nell'apparato materiale della felicit una nuova schiavit. In questo contesto, il dtournement volgarizza un diverso modo d'impiego, inventa un uso superiore in cui

252

la

soggettivit manipoler

insignificante

modo

di

elementi qualunque, che non sono stati in


Pop Art e Jean-Luc Godard, ovvero

svalorizzati.

spazzatura.
L'espressione artistica permette in pari tempo di cercare, a
l'apologetica della

ta-

nuove forme di agitazione e di


propaganda. In questo ordine di idee, le composizioni di Michle Bernstein nel 1963 (calchi in gesso in cui si incastrano
delle miniature del tipo soldatini di piombo, automobili, carri
armati ...) incitano, con dei titoli come Vittoria della Banda
Bonnot , Vittorio della Comune di Parigi , Vittoria dei
Consigli operai di Budapest , a correggere per il meglio certi
stoni e prudentemente, delle

avvenimenti

paralizzati

artificialmente

passato;

nel

rifa-

tempo,

re la storia del movimento operaio e, nello


a realizzare l'arte. Per quanto limitata sia, per quanto specula-

stesso

tiva rimanga,

una

creativa di tutti,

ticolarmente

guaggio,
creativit

il

tale agitazione apre la

non

fosse che provando, in

falsificato,

che

il

limiti,

il

un

dtournement

solo gesto che porti in

non ha

via alla spontaneit

la

settore paril

solo

propria critica.

dtournement non ha

lin-

La

fine.

253

L'intermondo e

XXIV.

nuova innocenza

la

rigettato?

subconscio ci che trapela delle premesse della

Il

mia volont

ma

non so molto bene chi vi regna,


me, ma del fiotto delle volont avverse che, non so perch, pensa in me e non ha mai avuto
interiore,

e credo che non

si tratti

io

di

preoccupazioni al mondo e altra idea che quella di prendere il mio posto, a me, nel mio corpo e nel mio io. Ma nel
preconscio in cui sono malmenato dalle loro tentazioni, io rivealtre

do

tutte queste cattive volont,

armato per questa volta di


mia coscienza, e che importa se esse irrompono contro
dal momento che ora io mi sento l presente... Io avr

tutta la
di

me

dunque

sentito che bisognava rimontare la corrente e dilatarmi

mia precoscienza fino al punto in cui mi vedr evolvere


e desiderare . E Artaud dir pi lontano: Il peyote mi ci
ha portato .
L'avventura del solitario di Rodez suona come un avvertimento.
La sua rottura con il movimento surrealista significativa. Egli
rimprovera al gruppo di assimilarsi al bolscevismo; di mettersi al servizio di una rivoluzione
che, sia detto di passata, si
porta dietro
fucilati di Kronstadt
invece di mettere la rivoluzione al suo servizio. Artaud ha mille volte ragione
di prendersela con l'incapacit del movimento di fondare la
propria coerenza rivoluzionaria su quanto esso conteneva di pi
ricco, il primato della soggettivit. Ma, appena consumata la
sua rottura con il surrealismo. Io si vede smarrirsi nel delirio
nella

L'intermondo il terreno incolto della soggettivit, il luogo in cui


potere e la sua erosione si mescolano alla volont di vivemostri dell'interiorit, proietta la
nuova innocenza libera
violenza torbida dell'intermondo contio il vecchio ordine di cose che ne
i

residui del
re (1). La

causa

la

(2).

Esiste una frangia di soggettivit impaurita, rosa dal male del

potere.

si

agitano

gli

odi

indefettibili,

tirannia dell'invidia, gli esorcismi

detta,

la

strata.

una

gli

della

dei

di

ven-

volont fru-

corruzione marginale che minaccia da tutte

le

par-

un intermondo.

ti;

L'intermondo

il

terreno incolto della soggettivit. Esso con-

tiene la crudelt essenziale, quella del poliziotto e quella dell'in-

sorto, quella dell'oppressione e quella della poesia della rivolta.


mezza strada fra il recupero spettacolare e il suo uso insurre-

super-spazio-tempo del sognatore si elabora mostruole norme della volont individuale e nella prospettiva del potere. Il crescente impoverimento della vita quotidiana ha finito per farne un dominio pubblico aperto a tutte

zionale,

il

samente secondo

di lotta in campo scoperto fra la


sua corruzione. Da buon esploratore
dello spirito, Artaud rende perfettamente conto di questo
conflitto incerto: L'inconscio non mi appartiene, tranne che
le

investigazioni,

un centro

spontaneit creativa e

la

sogno, e poi, tutto ci che io vedo in esso e che trascina


forse una forma destinata a nascere o l'immondezza che ho
in

254

solipsista e
tiva

nel pensiero magico. Realizzare la volont sogget-

trasformando

il

mondo

ormai fuori questione. Invece

di esteriorizzare l'interiorit nei fatti, egli la sacralizzer, sco-

prendo nel mondo congelato delle analogie la permanenza di un


mito fondamentale, alla rivelazione del quale hanno accesso
solo le vie dell'impotenza. Coloro che esitano a gettare al di
fuori l'incendio che li divora non hanno che la scelta di bruciare, di consumarsi, secondo le leggi del consumabile, nella tunica di Nesso delle ideologie
che sia l'ideolc^ia della droga,
dell'arte, della psicoanalisi, della teosofia o della rivoluzione, ecco precisamente ci che non cambia nulla alla storia.

L'immaginario la scienza esatta delle soluzioni possibili. Non


un mondo parallelo lasciato allo spirito per risarcirlo delle
sue sconfitte nella realt esterna. al contrario una forza destinata a riempire il fossato che separa l'interiorit dall'esteriorit. una prassi condannata all'inazione.
Con le sue ossessioni, suoi rovelli, le sue vampate d'odio, il
i

255

suo sadismo, l'intermondo sembra un nascondiglio di belve


inferocite dalla loro segregazione. Ciascuno libero di discendervi col favore del sogno, della droga, dell'alcool, del delirio
dei sensi. Vi l una violenza che chiede solo di essere liberata,
un clima in cui bene immergersi, non fosse che per raggiungere quella coscienza che danza e uccide, e che Norman Brown ha
chiamato la coscienza dionisiaca.

ha tutta

lera

di voler somigliare a un'insurrezione gene-

l'aria

rale.

Tremila anni di ottenebramento non resisteranno a dieci giorni

La ricostruzione sociale muove parimenti alla ricostruzione dell'inconscio individuale di tutti.

di violenza rivoluzionaria.

La rivoluzione

della vita quotidiana liquider le nozioni di giu-

stizia, di castigo, di supplizio,

se della notte.
le citt

Le

sommosse non

dissolve le creature mostruo-

veste solo di luce e di fuoco, le diffonde per

La nuova innocenza il sogno malefico


La soggettivit non pu costruirsi senza

e le campagne.

che diviene realt.


annientare i suoi ostacoli; essa attinge nell'intermondo la
violenza necessaria a questo fine, la nuova innocenza la costruzione lucida di un annientamento.
L'uomo pi tranquillo carico di fantasie sanguinose. Giacch
difficile trattare con riguardo coloro che non si possono abbattere sul campo, disarmare con la gentilezza quelli che inopportuno disarmare con la forza. A coloro che mancato poco
mi governassero io devo certo molto odio. Come liquidare l'odio
senza liquidare la sua causa? Le barbarie delle insurrezioni, gli
incendi, la ferocia popolare, gli eccessi bollati dagli storici borghesi sono precisamente il vaccino contro la fredda atrocit
delle

forze

dell'ordine

dell'oppressione

gerarchizzata.

Con

la nuova innocenza, l'intermondo, straripando improvvisamente, sommerge le strutture oppressive. Il gioco della violenza pura fa parte della pura violenza del gioco rivoluzionario.
La scossa della libert fa miracoli. Nulla le resiste, n le malattie dello spirito, n i rimorsi, n la colpevolezza, n il senso
d'impotenza, n l'abbrutimento creato dal mondo del potere.
Quando nel laboratorio di Pavlov scoppi una conduttura
d'acqua, nessuno dei cani che sopravvissero all'inondazione
conserv la minima traccia del suo lungo condizionamento. La
marea dei grandi rivolgimenti sociali dovrebbe avere meno effetto sugli uomini che un'inondazione su dei cani? Reich rac-

comanda

di

favorire

nei

nevrotici

affettivamente

muscolarmente ipertonici delle esplosioni di


che questo tipo di nevrosi
il male di sopravvivere. E

256

sia
la

nozioni subordinate allo scambio

Noi non vogliamo essere

dei signori senza schiavi che ritrovano,

L'alba rossa delle

parcellare.

al

collera.

bloccati

dei

giustizieri,

ma

di l della distru-

al

zione della schiavit, una nuova innocenza, una grazia di vivere. Si tratta di distruggere il nemico, non di giudicarlo. Nei vil-

sua colonna, Durruti radunava

laggi liberati dalla

domandava loro di segnalare


po. La prossima rivoluzione

fascisti

ripercorrer

li

lo

contadini,

camcammino.

fucilava sul
stesso

Serenamente. Noi sappiamo che non ci sar pi nessuno per giudicarci, che
giudici saranno assenti per sempre, perch li si sai

r mangiati.

La nuova innocenza implica la distruzione di un ordine di


se che non ha fatto che ostacolare in ogni tempo l'arte

codi

minaccia anche l'ultimo resto di autenticit vissuta. Io non ho nessun bisogno di ragioni per difendere
la mia libert. Il potere mi pone ad ogni istante in posizione di
legittima difesa. In questo breve dialogo fra l'anarchico Duval
e il poliziotto incaricato di arrestarlo, la nuova innocenza pu
riconoscere la sua giurisprudenza spontanea:
Duval, io vi arresto in nome della Legge.
vivere,

che

oggi

E io ti sopprimo in nome della Libert.


Gli oggetti non sanguinano. Coloro che pesano del peso morto
delle cose moriranno come delle cose. Come quelle porcellane
che

rivoluzionari

glielo

si

mandavano

rimprover ed

essi

in pezzi, al sacco

Razumovsko

risposero, riferisce Victor Ser-

Noi romperemo tutte le porcellane del mondo per trala vita. Voi amate troppo le cose e non abbastanza gli
uomini... Voi amate troppo gli uomini come cose e non abbastanza l'uomo . Ci che non necessario distruggere merita
di essere salvato: la forma pi succinta del nostro futuro coge:

sformare

dice

penale.

Mi sembra

oggi particolarmente diffuso;


pi coerente esplosione di col-

257

XXV.

Seguito a Voi ve ne fottete di noi?


Voi non ve ne fotterete molto a lungo

oggettivazione non alienante:

ne di una
di
dei

(Inarizzo
alla

Sanculotti

Convenzione,

rue

della
il

Mouffetard

dicembre

1972)

due

tivit

tale

realizzazione dell'arte e della

la

filosofia nel vissuto individuale.

La linea

poli sotto tensione.

che attinge nel

la scintilla

totalitarismo

sive la volont di essere tutto, e


la
I

di forza e di espansio-

razionalit scaturisce dall'incontro

storia colpisce

il

il

che scocca

delle

non casuale
fra la sogget-

condizioni

oppres-

deperimento che attraverso

sistema generalizzato della merce.

conflitti esistenziali

non

si

differenziano qualitativamente dai

conflitti inerenti all'insieme degli

uomini. Pertanto gli uomini


le leggi che dominano la
loro storia generale se non controllando nello stesso tempo la
loro storia individuale. Coloro che si accostano alla rivoluzione allontanandosi da se stessi
tutti i militanti
la fanno
dietro le proprie spalle, all'indietro. Contro il volontarismo e
contro la mistica di una rivoluzione storicamente fatale, bisogna diffondere l'idea di un piano d'accesso, di una costruzione insieme razionale e passionale in cui si uniscano dialettica-

non possono sperare

di controllare

Los Angeles, Praga, Stoccolma, Stanleyville, Torino, Mieres,


San Domingo, Amsterdam, dovunque i gesti e la coscienza
del

rifiuto

suscitano delle lotte appassionanti

nelle

fabbriche

quotidiana in
marcia. La contestazione si arricchisce via via che la miseria
si universalizza. Ci che costitu per lungo tempo la ragione di

di

larivoluzione della vita

illusioni collettive,

scontri particolari, la fame, la costrizione, la noia, la malattia,


l'angoscia, l'isolamento,
nalit

fondamentale,

astrazione

la

la sua

terribilmente

menzogna, svela oggi la sua razioforma vuota e avviluppante, la sua

oppressiva.

contro

il

mondo

del

potere gerarchico, dello Stato, del sacrificio, dello scambio, del


quantitativo
contro la merce come volont e come rappre-

mondo

che si avventano le forze attive di


una societ interamente nuova, ancora da inventare e tuttavia
gi presente. Non c' pi una sola regione del globo in cui la
sentazione del

non agisca ormai come rivelatore, rovenegativo in positivo, illuminando nell'incendio delle
insurrezioni la faccia nascosta della terra, tracciando la carta

prassi rivoluzionaria

sciando

il

della sua conquista.

Solo

la

prassi

rivoluzionaria

una presa d'armi

la

reale

apporta

alle

precisione senza la quale

le

istruzioni

per

migliori pro-

poste restano contingenti e parziali. Ma la stessa prassi mostra


anche d'essere estremamente corruttibile a partire dal momento
una razionalit
in cui rompe con la sua propria razionalit

non pi

astratta

universale

258

della

ma

concreta,

merce

superamento della forma vuota e


quale soltanto permette una
la

mente

esigenze soggettive immediate e

le

tive

contemporanee. Nella

lit,

il

dialettica del

piatto inclinato della rivoluzione

le

condizioni ogget-

parziale e della

tota-

progetto di costruilotta contro la forma

il

quotidiana nella lotta e con la


modo che ogni stadio particolare della rivoluzione rappresenti il suo risultato finale. N programma massimo,
n programma minimo, n programma transitorio, ma una strare la vita

mercantile, di

tegia d'insieme fondata sui caratteri

del sistema da
segno
primi colpi.
Nel momento insurrezionale, e dunque anche fin d'ora,
gruppi rivoluzionari dovranno porre globalmente
problemi

distruggere, e contro

essenziali

quali andranno a

imposti dalla diversit delle circostanze, cos

come

il

proleta-

globalmente disfandosene. Citiamo fra l'altro: come superare concretamente il lavoro, la sua divisione,
l'opposizione lavoro-svaghi (problema della ricostruzione dei
rapporti umani per mezzo di una prassi passionale e cosciente
riato

li

risolver

riguardante tutti gli aspetti della vita sociale ecc.)? Come superare concretamente Io scambio (problema della svalorizzazione del denaro, inclusa la sovversione mediante falsa moneta,
delle relazioni che aboliscono la vecchia economia, della liquidazione dei settori parassitari ecc.)?' Come superare concretamente lo stato ed ogni forma di comunit alienante (problema
della costruzione di situazioni, delle assemblee di autogestione,
di un diritto positivo che garantisca tutte le libert e permetta
di sopprimere i settori
in
ritardo ecc.)? Come organizzare

259

l'estensione

movimento

del

partire

da zone-chiave

al

fine

Indice

di rivoluzionare l'insieme delle condizioni in atto dappertutto


(autodifesa, rapporti con le regioni non liberate, volgarizza-

zione dell'uso e della fabbricazione di armi ecc.)?


Tra la vecchia societ in disorganizzazione e la societ nuova
da organizzare, l'Internazionale situazionista offre un esempio
di gruppo alla ricerca della sua coerenza rivoluzionaria. La sua
importanza, come quella di ogni gruppo portatore della poesia,

da modello alla
dunque impedire che

consiste nel fatto che essa dovr servire

nuova organizzazione

sociale.

Bisogna

l'oppressione esterna (gerarchia, burocratizzazione...)

si

ripro-

duca all'interno del movimento. In che modo? Esigendo che la


partecipazione sia subordinata al mantenimento dell'uguaglianmembri, non come un diritto metafisico ma
za reale fra tutti
invece come la norma da raggiungere. Precisamente per evitare
i

l'autoritarismo e

la

passivit

(i

dirigenti e

militanti),

il

grup-

po deve sanzionare senza esitazione ogni abbassamento del


vello

teorico,

abbandono

ogni

autorizza a tollerare degli

pratico,

ogni

individui che

Niente
minante pu tollerare benissimo. L'esclusione e
le sole difese della coerenza in pericolo.
Allo stesso modo,

il

progetto di centralizzare

la

Introduzione

compromesso.
il

la

sistema do-

o di

movimento inizialmente

poesia sparsa im-

suscitare dei gruppi

ranno

ricevuto.

situazionisti

riconosce-

loro sul criterio delle coerenza rivoluzionaria.


ci indirizza verso l'edificazione di

La lunga rivoluzione

una

opposta alla societ dominante e in procinto di sostituirla; o meglio, verso la costituzione di microsociet coalizzate, veri focolai di gueriglia in lotta per Vautosociet

parallela,

gestione generalizzata. La radicalit effettiva autorizza tutte le


varianti, la garanzia di tutte le libert. I situazionisti non si
presentano dunque di fronte al mondo con un nuovo tipo di

ecco l'organizzazione ideale, in ginocchio! Essi mostrano soltanto, lottando per se stessi, e con la pi alta coscienza
di questa lotta, perch gli individui si battono veramente, e

societ:

perch

la

1963-1965

260

LA PROSPETTIVA DEL POTERE


I.

funzione assiale: essere dappertutto come un asse che l'agitazione popolare fa girare e che propaga a sua volta, moltiplicandolo,
il

I.

rottura sono

autonomi
rivoluzionari, di radicalizzarli, di federarli senza assumerne mai
la direzione. La funzione dell'Internazionale situazionista una
plica la facolt di riconoscere

li-

coscienza di una tale battaglia deve essere acquisita.

L'insignificante significato

La partecipazione impossibile o
come somma delle costrizioni

il

potere
13

L'umiliazione
III. L'isolamento
IV. La sofferenza

15

II.

25
31

V. Decadenza del lavoro

VI. Decompressione

terza

La comunicazione impossibile o

come mediazione

forza
il

potere

universale

5J

VII. L'et della felicit


Vili. Scambio e dono
IX. La tecnica e il suo uso mediatizzate
X. Il regno del quantitativo
XI. Astrazione mediata e mediazione usi ratta

La realizzazione impossibile o

come somma

40
45

il

55
6
71

76

82

potere

di seduzioni

XII. Il sacrificio
XIII. La separazione

XIV. L'organizzazione dell'apparenza


XV. Il ruolo
XVI. La mala del tempo

95

97

107
113
121

140

261

La sopravvivenza e la sua falsa contestazione


XVII. II male dj sopravvivere
XVIII. Il rifiuto in bilico
IL

II.

ROVESCIAMENTO

XIX.
XX.
XXI.

Il

rovesciamento

DI

145
147
152

PROSPETTIVA

di prospettiva

Creativit, spontaneit e poesia

273
178

senza schiavi

191

I signori

XXII. Lo spazio-tempo del


XXIII. La triade unitaria:

vissuto e

la

correzione del passato 207

realizzazione, comunicazione, partecipazione

XXIV. L'intermondo

XXV.

202

nuova innocenza
Seguito a Voi ve ne fottete di noi?
Voi non ve ne fotteretc molto a lungo
e la

223
254

2.58

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