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Al via banca dati degli scomparsi

e dei cadaveri non identificati


E' la prima in Europa. Tra luglio e settembre del 2010, in Italia, sono scomparse 1.779 persone. Ne
sono state ritrovate 1.434, mentre di 345 si sono perse le tracce

Presentazione della nuova banca dati cadaveri non identificati


Milano, 1 marzo 2011 - Solo a Milano ogni anno vengono trovati dai 30 ai 40 cadaveri senza nome.
E 87 persone morte a cui, in 15 anni, nessuno ha ancora dato unidentit. E la denuncia di Cristina
Cattaneo, direttrice del Labanof, il Laboratorio di Antropologia e Odontologia Forense
dellUniversit degli Studi, che oggi con lassessore comunale ai Servizi civici, Stefano Pillitteri, ha
presentato a palazzo Marino un aggiornamento sulla Banca dati delle persone scomparse e dei
cadaveri non identificati, ad un anno dalla sua istituzione a livello nazionale, prima e unica in
Europa di questo tipo e con un analogo solo negli Stati Uniti.
Il fenomeno degli scomparsi ha registrato negli ultimi anni, unallarmante impennata - ha spiegato
Pillitteri - ma grazie allistituzione di una banca dati nazionale dei corpi non identificati
laccertamento dellidentit diviene unoperazione assai meno complessa. Un dramma per centinaia
di famiglie che ora pu essere affrontato con un database unico in Europa, uno strumento e una
metodologia finalmente adeguati alla dimensione del problema: centinaia di persone che non
vengono ritrovate, tante famiglie che vorrebbero dare almeno una sepoltura al loro caro, e dallaltra
parte cadaveri di cui non si conosce lidentit.
Nel 2010, secondo gli ultimi dati del Risc, la banca dati Ricerca Scomparsi, sono scomparse 20
persone al giorno, 16 sono state ritrovate e 4 sono ancora da ritrovare. A fronte di questo, ci sono
circa 800 cadaveri non identificati giacenti presso gli Istituti di Medicina Legale ed obitori.
Allosservazione del Labanof di Milano ce ne sono 87, dei quali con il permesso delle Autorit
Giudiziarie competenti lIstituto ha pubblicato sul suo sito internet gli identikit, in alcuni casi con
una ricostruzione facciale e in altri con la fotografia del volto del cadavere.
Sono persone che vivono ai margini della societ e della legalit - ha spiegato Cattaneo - e non c
nessuno che ne denuncia la scomparsa, ma anche queste persone hanno il diritto ad essere
identificate. Per questo stata voluta la banca dati, per cui noi a Milano abbiamo spinto tantissimo.
E a Milano abbiamo creato il sito con le ricostruzioni facciali, affinch chiunque possa accedervi,
come fanno alcuni siti americani di pubblico accesso: lunica possibilit per alcune persone di

essere identificate. A Milano, ogni anno ci sono tra i 30 e i 40 cadaveri che richiedono
accertamenti identificativi, e alla fine di ogni anno tra i 4 e i 10 cadaveri rimangono senza identit,
per non parlare degli alias. Sul sito del Labanof ci sono i 3 volti senza nome del 2010, i 4 del 2009,
fino ai 9 del 1995.
tra luglio e settembre del 2010, in Italia, sono scomparse 1.779 persone. Ne sono state ritrovate
1.434, mentre di 345 si sono perse le tracce. Praticamente ogni giorno sono 19 i soggetti che
spariscono e poco meno di 4 non vengono pi trovati, nemmeno morti. E' quanto emerge dalla
Banca dati per persone scomparse e cadaveri non identificati, la prima in Europa, istituita un anno
fa dal Ministero dell'Interno per permettere di identificare i cadaveri sconosciuti, presentata marted
mattina
in
Comune
a
Milano.
Quasi la met delle persone scomparse nel terzo trimestre dello scorso anno ha meno di 18 anni:
766
in
totale,
di
cui
214
sparite
nel
nulla.
"Molti - spiega Gabriele Schiavini, presidente dell'associazione Penelope Regione Lombardia fuggono dagli istituti minorili, altri per problemi in famiglia. Purtroppo in Italia siamo ancora in
attesa di una legge sulle persone scomparse, che giace da tre legislature sull'uscio della
commissione Affari Istituzionali in Senato". La finalit della banca dati delle persone scomparse
di permettere l'identificazione dei tanti cadaveri senza nome che vengono trovati ogni giorno: negli
obitori italiani ce ne sono circa 800, ma si tratta di una sottostima in quanto molti altri vengono
sepolti
come
"persone
sconosciute".
"Il primo grande passo - spiega Cristina Cattaneo, direttrice di Labanof (ente dell'Universit degli
Studi di Milano) e medico legale incaricata di effettuare l'autopsia sul corpo di Yara Gambirasio -
stato fatto. Ora bisogna che tutti si rimbocchino le maniche per lavorare affinch la banca si
perfezioni e funzioni. Per prima cosa bisogna coordinarsi tra medici legali, che hanno un ruolo
cardine nella gestione dei cadaveri senza identit, in strettissima collaborazione con le procure, i
Comuni e le forze dell'ordine. E' una strada in salita, ma possiamo farcela nella consapevolezza che
siamo i primi in Europa a percorrerla".
01/03/2011

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