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essere identificate. A Milano, ogni anno ci sono tra i 30 e i 40 cadaveri che richiedono
accertamenti identificativi, e alla fine di ogni anno tra i 4 e i 10 cadaveri rimangono senza identit,
per non parlare degli alias. Sul sito del Labanof ci sono i 3 volti senza nome del 2010, i 4 del 2009,
fino ai 9 del 1995.
tra luglio e settembre del 2010, in Italia, sono scomparse 1.779 persone. Ne sono state ritrovate
1.434, mentre di 345 si sono perse le tracce. Praticamente ogni giorno sono 19 i soggetti che
spariscono e poco meno di 4 non vengono pi trovati, nemmeno morti. E' quanto emerge dalla
Banca dati per persone scomparse e cadaveri non identificati, la prima in Europa, istituita un anno
fa dal Ministero dell'Interno per permettere di identificare i cadaveri sconosciuti, presentata marted
mattina
in
Comune
a
Milano.
Quasi la met delle persone scomparse nel terzo trimestre dello scorso anno ha meno di 18 anni:
766
in
totale,
di
cui
214
sparite
nel
nulla.
"Molti - spiega Gabriele Schiavini, presidente dell'associazione Penelope Regione Lombardia fuggono dagli istituti minorili, altri per problemi in famiglia. Purtroppo in Italia siamo ancora in
attesa di una legge sulle persone scomparse, che giace da tre legislature sull'uscio della
commissione Affari Istituzionali in Senato". La finalit della banca dati delle persone scomparse
di permettere l'identificazione dei tanti cadaveri senza nome che vengono trovati ogni giorno: negli
obitori italiani ce ne sono circa 800, ma si tratta di una sottostima in quanto molti altri vengono
sepolti
come
"persone
sconosciute".
"Il primo grande passo - spiega Cristina Cattaneo, direttrice di Labanof (ente dell'Universit degli
Studi di Milano) e medico legale incaricata di effettuare l'autopsia sul corpo di Yara Gambirasio -
stato fatto. Ora bisogna che tutti si rimbocchino le maniche per lavorare affinch la banca si
perfezioni e funzioni. Per prima cosa bisogna coordinarsi tra medici legali, che hanno un ruolo
cardine nella gestione dei cadaveri senza identit, in strettissima collaborazione con le procure, i
Comuni e le forze dell'ordine. E' una strada in salita, ma possiamo farcela nella consapevolezza che
siamo i primi in Europa a percorrerla".
01/03/2011