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LETTERA ALLE FAMIGLIE

D E L L U N I T A PASTORALE DI

CAPEZZANO P.re - MONTEGGIORI - S. LUCIA


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N 638

5 GENNAIO 2014

OTTAVA DI NATALE - LITURGIA DELLE ORE PROPRIA

CONOSCERE CRISTO PER CONOSCERE LUOMO


Il Verbo divino si fatto carne, si fatto vero uomo in un preciso momento storico, ha preso cuore, volto, nome di uomo, Ges la grande luce che ha rischiarato le tenebre che avvolgevano il mondo: questo il cuore del messaggio che Giovanni ci dona. Eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Ges fa l'esperienza non soltanto di essere una piccola luce in un grande buio, di essere uno sconosciuto tra gli uomini in genere, ma persino di essere un estraneo tra i suoi, la sua gente, il suo popolo. In questo scena, dove si alternano luci e ombre, l'Evangelista ci vuol far capire che davanti a Ges non possiamo restare indifferenti, dobbiamo compiere delle scelte coraggiose come quanti lo hanno accolto con la certezza, tuttavia, che nella vita di ogni giorno, fatta di alti e bassi, di momenti belli e positivi, ma anche di momenti pesanti e faticosi, dobbiamo credere e affidarci a quel Dio che si fatto come noi, che ha posto la sua tenda in mezzo alle nostre case per condividere ogni cosa con gli uomini e le donne di ogni tempo. Chiediamoci: quali sono, in noi, le tenebre che non accettano o che respingono o che si contrappongono a Ges? Nelle nostre giornate sempre piene di tante cose, quanto e quale spazio troviamo per la Parola del Signore? Per accogliere la Parola, occorre coltivare il silenzio contemplativo, la capacit di rientrare nel nostro intimo, di ritrovare il centro di noi stessi, vincendo l'ansiet e la fretta che divorano e fermandoci ad ascoltare le domande vere per ricevere su di esse la luce di Dio che parla. La Chiesa, partecipe delle gioie e delle speranze, delle angosce e delle tristezze degli uomini, solidale con ogni uomo ed ogni donna, d'ogni luogo e d'ogni tempo, e porta loro la lieta notizia del Regno di Dio, che con Ges Cristo venuto e viene in mezzo a loro.

ABBIAMO VISTO LA SUA STELLA


La storia dei Magi la storia di un cammino, di una partenza lontana, di una ricerca, di un desiderio. Si fidano di una stella, trovano la loro strada tracciata nel cielo. Alzano gli occhi e come unica segnaletica del loro viaggio scrutano i cieli apparecchiati di stelle. La narrazione del Vangelo descrive benissimo il contrasto tra la dinamicit e la ricerca dei magi, e la staticit e la chiusura di Erode, dei sacerdoti e degli scribi. Loro cos vicini non hanno visto nulla e non hanno capito niente. L'avevano l, a due passi, bastava aprire gli occhi. Ma la stella era nel cielo, e loro - i potenti erano troppo preoccupati a tenersi ben stretti ai loro scranni di potere. Quanto ci assomigliano! I magi, invece, da lontano hanno visto quella luce, senza saperlo hanno realizzato la profezia di Isaia: "Cammineranno le genti alla tua luce". Hanno visto e sono partiti. Senza sapere verso dove. Partiti e basta. Come Abramo, padre della fede. Il fatto dei magi spalanca l'annuncio del Vangelo: quella luce brilla su tutti i popoli! Il Messia nato della grotta di Betlemme per tutti. Questa l'Epifania, cio la "manifestazione". Una festa per annunciare che il Messia nato nella grotta di Betlemme non un tesoro privato di Israele - popolo della promessa - ma per tutti. I Magi, che erano pagani e stranieri, giungono da oriente proprio per indicare questa direzione universale della salvezza donata da Cristo. Questa festa una rivelazione, ma anche un compito, un invio missionario per ciascuno di noi. Ogni discepolo di Ges chiamato a prolungare nella sua vita, nella sua persona questa epifania di Dio. Ogni discepolo chiamato a fare della sua vita un annuncio universale di salvezza: Ges, uomo tra gli uomini, la manifestazione ultima e definita di Dio. Allora non avere paura. Non importa da dove parti, da vicino o da lontano. Conta quanto cammini, quanto ti fidi della stella, quanto ti affidi a quella Parola che ti interpella e ti inquieta. Oggi festa per tutti: per i buoni e per i cattivi, per chi se lo merita e per chi non se lo merita, per i vicini e per i lontani. A tutti data la possibilit di fare l'esperienza di quel Dio che si fa uno di noi.

ADAMO ED EVA A BETLEMME


Tra i pastori che accorsero alla grotta di Betlemme, c'erano anche Adamo ed Eva: avevano desiderato tanto il Salvatore! Umili s'inginocchiarono fuori della grotta. Di tanto in tanto guardavano i doni sinceri che i pastori deponevano davanti al neonato Signore. Che dono gradito avrebbero essi potuto offrire a Ges Bambino? Si guardarono in faccia e, quando ci fu un po' di quiete, si alzarono e si avvicinarono all'Atteso dalle genti. Si prostrarono profanamente, come per invocare la pi grande piet. Quando Maria li invit ad alzarsi, avevano il pianto negli occhi. Fu allora che Adamo si fece coraggio: estrasse dalla sua bisaccia un frutto bellissimo gi morsicato: il frutto del bene e del male colto nel paradiso perduto. Cos preg Adamo: "Signore, perdona: non abbiamo altro da offrirti che il nostro peccato!" Fu Maria che prese dalle mani di Adamo quel dono e lo depose ai piedi del Figlio. Quando Maria accompagn Adamo ed Eva sulla soglia, erano uomini nuovi.

CALENDARIO DELLA SETTIMANA


DOMENICA 5 - GENNAIO 2014 Sante Messe ore 7 - 9 - 11 Ore 10 a Santa Lucia Ore 14 Partenza per la rassegna delle befane Ore 17 Santa Messa dellEpifania a Monteggiori LUNEDI 6 EPIFANIA DI NOSTRO SIGNORE Sante Messe ore 9 - 11 Ore 10 a Santa Lucia Ore 15 Santa Messa e processione con la statua di Ges bambino VENERDI 10 Ore 17,30 Ora di Adorazione SABATO 11 Ore 14,30 Pulizia della chiesa Ore 16,30 Confessioni Ore 18 Santa Messa festiva DOMENICA 12 - GENNAIO Sante Messe ore 7 - 9 - 11 Ore 10 a Santa Lucia, Ore 17 a Monteggiori Ore 14,30 - POMERIGGIO INSIEME
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LA STRADA PER DIO


Molti eremiti abitavano nei dintorni della sorgente. Ognuno di loro si era costruito la propria capanna e passava le giornate in profondo silenzio, meditando e pregando. Ognuno, raccolto in se stesso, invocava la presenza di Dio. Dio avrebbe voluto andare a trovarli, ma non riusciva a trovare la strada. Tutto quello che vedeva erano puntini lontani tra loro nella vastit del deserto. Poi, un giorno, per una improvvisa necessit, uno degli eremiti si rec da un altro. Sul terreno rimase una piccola traccia di quel cammino. Poco tempo dopo, l'altro eremita ricambi la visita e quella traccia si fece pi profonda. Anche gli altri eremiti incominciarono a scambiarsi visite. La cosa accadde sempre pi frequentemente. Finch, un giorno, Dio, sempre invocato dai buoni eremiti, si affacci dall'alto e vide che vi era una ragnatela di sentieri che univano tra di loro le capanne degli eremiti. Tutto felice, Dio disse: "Adesso si! Adesso ho la strada per andarli a trovare". Ma com' difficile tracciare uno di quei sentierini.

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