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STORIA ECONOMICA
Dispensa di storia economica

Gabriele Frontini 19/10/2013

SOMMARIO
1
1.1 1.2 1.3 1.4 1.5 1.6 1.7 1.8

8.4.2 8.4.3

Controllo qualitativo della produzione Politica antimonopolistica

- 22 - 22 -

La domanda
La popolazione Bisogni e desideri Domanda effettiva Tipi di domanda Domanda privata Domanda pubblica Domanda della Chiesa Domanda estera

-1-1-1-1-2-2-3-4-4-

9
9.1 9.2 9.3 9.4 9.5 9.6

Redditi, produzione e consumi: 1000-1500


Lespansione nel periodo 1000-1300 La tendenza economica nel periodo 1300-1500 Europa sottosviluppata o Europa sviluppata? LEuropa e i suoi rapporti con il resto del mondo La Rivoluzione scientifica La crisi del legno

- 23 - 23 - 25 - 27 - 27 - 28 - 28 - 29 - 29 - 29 - 30 - 31 -

9.7 Il ribaltamento degli equilibri economici allinterno dellEuropa: 1500-1700 9.8 9.9 9.10 9.11 Il declino economico della Spagna Il declino economico dellItalia Il miracolo olandese Lo sviluppo dellInghilterra

2
2.1 2.2 2.3

I fattori produttivi
Fattori di produzione (introduzione) Lavoro Capitale 2.3.1 2.3.2 2.4 2.5 2.5.1 2.5.2 Capitale fisso Capitale circolante Risorse naturali Organizzazione produttiva Settore agricolo Settore manifatturiero

-5-5-5-7-7-8-8-9-9-

10

La fine del mondo che fu


10.1 10.2 La continuit del mondo agricolo La Rivoluzione industriale

- 34 - 34 - 34 -

11 12

Appendice 1: Fiere e mercati Appendice 2: let delle scoperte


12.1 Introduzione Una visione dinsieme

- 35 - 37 - 37 - 37 -

-912.2

3
3.1 3.2 3.3

Produttivit e produzione
Produttivit Produzione positiva Produzione negativa

- 11 - 11 -

13

I nuovi velieri: caravella e galeone


13.1 La caravella Il galeone

- 39 - 39 - 40 -

- 11 13.2 - 11 -

4
4.1

La rivoluzione urbana
Origini e caratteri delle citt dellEuropa medievale

- 12 - 12 -

14

Oceano Atlantico (14191507)


14.1 14.2 Esplorazione portoghese Esplorazione spagnola Il Trattato di Tordesillas (1494)

- 42 - 43 - 44 - 45 -

5
5.1 5.2 5.3

La popolazione
Popolazione totale Nuzialit e fertilit Mortalit

- 14 - 14 - 14 -

14.3

15

Oceano indiano (14971513)


15.1 Vasco da Gama e la rotta per le Indie Le isole delle spezie e la cina

- 46 - 46 - 46 -

- 14 15.2

6
6.1 6.2

La storia della tecnologia


Lo sviluppo tecnologico: 1000-1700 La diffusione delle tecniche

- 15 - 15 -

16

Oceano Pacifico (1513 1519)


16.1 Prima circumnavigazione Le esplorazioni verso ovest e verso est si incontrano

- 47 - 47 - 47 -

- 16 16.2

7
7.1 7.2

Imprese, credito e moneta


Imprese e credito La moneta

- 17 - 17 -

17

I Conquistadores spagnoli (15191532)


17.1 I conquistadores spagnoli dellentroterra Il Messico e lImpero Azteco (Corts) Il Peru e lImpero Inca (Pizarro)

- 48 - 48 - 48 - 48 -

- 17 17.2

8
8.1 8.2

La politica economica
Introduzione Promozione di uneconomia equilibrata 8.2.1 8.2.2 8.2.3 8.3 8.3.1 8.3.2 8.4 8.4.1

- 20 - 20 - 20 -

17.3

18

Nuove rotte commerciali (15421565)


18.1 Gli interessi nord-europei (1595 17secolo) Lesplorazione del Nord-America LAustralia olandese e la Nuova Zelanda

- 49 - 49 - 49 - 49 -

Approvvigionamento dei beni di prima necessit - 20 18.2 Stabilizzazione dei prezzi Controllo dellofferta dei metalli preziosi Incremento della produzione Agricoltura Manifattura e commercio - 20 18.3 - 21 - 21 - 21 - 21 -

19

Impatto globale
19.1 Impatto economico in Europa

- 50 - 50 -

20 21 22

la Rivoluzione industriale Delimitazione temporale e spaziale Fattori determinanti Storia e Origini

- 51 - 52 - 53 - 53 -

Miglioramento dei meccanismi di regolazione del mercato - 21 Controllo del consumo - 21 -

23

23.1.1 23.1.2 23.2 23.2.1 23.2.2 23.2.3

Punto di vista economico Punto di vista tecnologico Perch in Inghilterra Stabilit politica Agricoltura Crescita demografica

- 53 - 53 - 54 - 54 - 54 - 55 -

28.2.8 28.3 28.4

Declino della Gran Bretagna Stati Uniti Giappone

- 67 - 69 - 70 -

29

Seconda rivoluzione industriale


29.1.1 29.1.2 Tecnologia e cambiamenti socioeconomici Demografia

- 71 - 71 - 71 -

24

Rivoluzione tecnica
24.1 24.1.1 24.1.2 24.2 Settore tessile Tessitura Filatura Settore metallurgico ed estrattivo

- 56 - 56 - 56 - 56 - 56 -

30

Economia internazionale ed affermazione del Gold Standard - 72 30.1 30.2 30.3 Mobilit dei beni e fattori Gold Standard Effetti del colonialismo sui paesi dorigine - 72 - 72 - 73 -

25

Rivoluzione dei trasporti


25.1.1 25.1.2 25.1.3 25.1.4 Rete stradale Canali Ferrovie Ponti

- 58 - 58 - 58 - 58 - 58 -

31 La prima guerra mondiale: conseguenze sociali ed economiche


31.1 31.2 Riorganizzazione territoriale dellEuropa Le riparazioni tedesche

- 74 - 74 - 74 -

32

Le difficolt degli anni Venti


32.1 32.2 32.3 32.4 Germania: dalliperinflazione alla crisi

- 76 - 76 -

26

Rivoluzione finanziaria
26.1.1 26.1.2 26.1.3 Stabilit monetaria Creazione del debito pubblico Sistema bancario inglese

- 59 - 59 - 59 - 59 -

Gran Bretagna: primato della sterlina a qualunque costo - 76 Francia: stabilizzazione monetaria realistica Italia: dalla democrazia alla dittatura - 76 - 76 -

27

Rivoluzione sociale
27.1 27.1.1 27.1.2 27.2 27.2.1 27.2.2 27.2.3 27.2.4 27.3 27.3.1 27.3.2 Tenore di vita Alimenti e nutrizione Abitazioni Condizioni di lavoro Struttura sociale e condizioni di lavoro Industrie ed urbanizzazione Lavoro minorile Organizzazioni dei lavoratori Mutamento delle citt Struttura delle citt industriali La nascita dell'Urbanistica

- 60 - 60 - 60 - 60 - 61 - 61 - 61 - 61 - 61 - 62 - 62 - 62 -

33

La creazione dellUnione Sovietica


33.1 33.2 33.3 33.4 La rivoluzione dottobre. La NEP La pianificazione sovietica

- 78 - 78 - 78 - 79 -

La vittoria nella seconda guerra mondiale e conseguenze - 79 -

34

La grande crisi
34.1 34.2 34.3 Fatti ed interpretazioni Le ripercussioni finanziarie Assenza di cooperazione internazionale

- 80 - 80 - 80 - 80 -

35

Ripresa economica e riarmo negli anni Trenta


35.1 35.2 35.3 35.4 Gran Bretagna: abbandono del gold standard Germania: Hitler ed il riarmo Italia: limperialismo straccione Francia: dalla crisi alla disfatta

- 81 - 81 - 81 - 81 - 81 -

28

Industrializzazione oltre la Gran Bretagna


28.1 28.1.1 28.1.2 28.1.3 28.1.4 28.1.5 28.2 28.2.1 28.2.2 28.2.3 28.2.4 28.2.5 28.2.6 28.2.7 Modelli di imitazione del caso inglese I motivi dellimitazione Imitazione senza differenze Imitazione con differenze Teoria della istituzioni e la path dependance Ruolo dello Stato in campo economico Europa continentale Belgio Francia Germania Italia Spagna Impero dAustria Russia

- 63 - 63 - 63 - 63 -

Seconda guerra mondiale: conseguenze sociali ed economiche e ricostruzione - 82 35.5 Principali vicende economiche degli anni di guerra La presenza americana in Europa e il Piano Marshall Il Piano Marshall e lintegrazione europea Creazione di organismi economici internazionali Ricostruzione nei quattro principali paesi europei - 82 - 82 - 83 - 83 - 83 -

- 63 35.6 - 63 35.7 - 64 35.8 - 64 35.9 - 64 - 64 - 65 - 66 - 66 - 66 - 67 -

36 Let delloro dello sviluppo e il processo di integrazione europea - 85 36.1 Miracoli economici: fatti ed interpretazioni - 85 - 85 -

36.2 Miracoli istituzionali: affermazione del processo di integrazione europea

TESTI DI RIFERIMENTO
Carlo M. Cipolla Storia economica dellet pre-industriale (Il Mulino, 2002) Vera Zamagni Dalla rivoluzione industriale allintegrazione europea (Il Mulino, 1999) Alberto Grohmann Fiere e mercati nellEuropa occidentale (Mondadori, 2011)

Dispensa di Storia Economica

a cura di Gabriele Frontini

1 LA DOMANDA
1.1 LA POPOLAZIONE
La crescita della popolazione lenta, con alcuni periodi in diminuzione: esso dovuto a periodi ciclici di crescita e recessione dell'economia che si possono riassumere in questo schema: a) il sistema economico garantiva la mera sussistenza e in anni particolari di buon raccolto si assisteva ad una moderata crescita della popolazione ((+) cibo (+) possibilit di sopravvivenza) - il cosiddetto ciclo positivo; b) la crescita della popolazione portava ad un aumento della domanda di beni primari (cibo, abbigliamento, casa) che l'economia non riusciva a sostenere: a questo punto si assisteva ad una recessione perch il sistema non era in grado di tollerare un aumento cos brusco e repentino della domanda (che a sua volta aumentava i prezzi) adeguando la sua offerta - il ciclo negativo; c) dopo qualche anno di crisi si ripresentavano delle stagioni di buon raccolto che facevano crescere ancora la popolazione e cos via: ad ogni crescita corrisponde un punto di decrescita Era un'economia caratterizzata da un alto tasso di mortalit e un alto tasso di natalit: il primo per le frequenti carestie, epidemie e guerre; il secondo per compensare il tasso di mortalit e connesso al sistema produttivo che era basato sul lavoro manuale (e quindi al binomio tanti figli=tante braccia).

1.2 BISOGNI E DESIDERI


I bisogni delle persone variano in base al sesso, et, clima, tipo di lavoro. La quantit e la qualit dei bisogni varia: a) b) c) d) dal totale della popolazione, dalla struttura della popolazione (et, sesso, professione), da fattori geofisici, da fattori socio-culturali.

Beni voluttuari: tutto ci che non si vorrebbe che gli altri consumassero. Bisogno: mancanza di qualcosa. Si distinguono bisogni-desideri e bisogni-necessit. I bisogni sono illimitati mentre le risorse sono limitate bisogna ordinarli in base alla priorit secondo elementi politici, religiosi, etici, sociali, di costume.

1.3 DOMANDA EFFETTIVA


E ci che la popolazione consuma realmente in base al proprio potere dacquisto. Il livello e la struttura della domanda effettiva sono determinati da: a) livello del reddito corrente e cumulato, b) distribuzione del reddito, c) livello e struttura dei prezzi. Si partecipa alla produzione: a) con il lavoro intellettuale, b) con il lavoro organizzato, c) con liniziativa e lassunzione del rischio dimpresa,
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d) fornendo capitali o risorse naturali. La massa di redditi distinta in: a) salari, b) profitti e interessi, c) rendite I bisogni della popolazione attiva serve a tradurre in domanda effettiva i bisogni della popolazione totale. Il reddito della massa della popolazione era rappresentato da un salario molto basso dovuto alla scarsa produttivit. Il 10% della popolazione controllava pi del 50% della ricchezza. I poveri non godevano di alcun reddito e vivevano grazie alle opere di generosit altrui. I trasferimenti che hanno consentito la redistribuzione del reddito si dividono in: a) volontari: 1. carit (Chiesa, privati, principi, amministrazioni pubbliche). Grazie alla carit furono istituiti ospedali, brefotrofi, orfanotrofi e ospedali per mendicanti, 2. donazione: per ingraziarsi un personaggio o per ostentazione, 3. gioco, 4. dote di matrimonio. b) coatti: 1. imposizione fiscale, 2. saccheggio, 3. bottino di guerra, 4. riscatto, 5. latrocinio

1.4 TIPI DI DOMANDA


La domanda effettiva pu essere distinta in: a) domanda di beni di consumo, b) domanda di servizi, c) domanda di beni capitali. Pu essere distinta anche in: a) domanda interna privata, b) domanda interna pubblica, c) domanda estera.

1.5 DOMANDA PRIVATA


Domanda interna di beni di consumo. Legge di Engel: la percentuale spesa per lalimentazione aumenta quando il reddito diminuisce e diminuisce quando il reddito aumenta. La massa della popolazione spendeva il 70-80% per lalimentazione e non aveva la possibilit di risparmio. Inoltre i prezzi variavano molto a causa dei fattori che incidevano sullagricoltura. Comprarsi un abito era un lusso che ci si poteva permettere solo poche volte nellintera vita valore simbolico cos come la lunghezza stessa dellabito.
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La parte restante del reddito serviva per pagare laffitto e il riscaldamento. Nelle famiglie delle campagne laddensamento era molto alto. Per i ricchi il reddito era di molto superiore al necessario. Spendevano molto in vestiti, oltre alle spese per il riscaldamento, le candele, il mobilio, la servit, labitazione. La percentuale del reddito spesa non superava il 65-75%. A causa del basso reddito la massa della popolazione poteva soddisfare essenzialmente bisogni: a) di vitto, b) di alloggio, c) di vestiario. Per quanto riguarda i servizi le spese erano dovute: a) b) c) d) e) servizi legali e notarili, istruzione per i figli, servizi religiosi, manutenzione e abbellimento dellabitazione, servizi medici.

Il risparmio funzione: a) di elementi psicologici e socio-culturali, b) livello del reddito, c) distribuzione del reddito. Bisognerebbe garantire che il risparmio si tramuti in investimento. I risparmi raramente si tramutavano in investimenti poich mancavano istituzioni adeguate tesoreggiamento (perdita o fuga di capitali). Saccheggi e latrocini servivano a costituire nuovi tesori o rimetterli in circolazione. A livello della produzione: a) il capitale fattore indispensabile della produzione, b) ci che si consuma non disponibile per linvestimento. Il buon funzionamento delleconomia richiede: a) sufficiente formazione di risparmio, b) che il risparmio non rimanga tesoreggiato ma sia tradotto in beni capitali.

1.6 DOMANDA PUBBLICA


Il livello e la struttura della domanda pubblica dipende: a) dal reddito del potere pubblico (con limposizione fiscale), b) dai bisogni-desideri della comunit, c) dalla struttura dei prezzi. Il reddito del potere pubblico pu derivare: a) dallimposizione fiscale, b) mediante prestito di debito pubblico (invenzione delle citt-stato del medioevo),
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c) dallo sfruttamento del patrimonio statale (nelle monarchie coincideva con il patrimonio del re), d) dal signoraggio (prelievo sulla monetazione). La Chiesa e la nobilt avevano immunit fiscale. Lintroduzione del debito pubblico fu necessario dal XVI secolo, ovvero da quando lo stato divenne pi complesso e i costi della burocrazia elevati. I bisogni pubblici erano determinati da: a) b) c) d) guerra e difesa (esercito), amministrazione civile, vita di corte, festivit (scopi pratici e di valore simbolico).

Alcuni comuni istituirono servizi gratuiti di assistenza medica e di istruzione. Linsegnamento privato rimase soprattutto per i figli dei nobili. Nonostante i maestri fossero pagati male, la spesa pubblica per listruzione rappresentava un investimento in capitale umano. La spesa pubblica non riguardava solo beni di consumo ma anche in domanda di beni capitali, ovvero investimenti di carattere militare (mura, fortezze, castelli, cannoni, navi da guerra) o civile (palazzi comunali, reggia). Il pubblico si adoperava per il rifornimento annonario per ragioni umanitarie e per garantire una stabilit politica oltre alla buona amministrazione. Alcune amministrazioni pubbliche avanzate fecero investimenti a scopo produttivo (canali, bonifica, acquisto di macchinari ceduti ad artigiani emigranti).

1.7 DOMANDA DELLA CHIESA


Nel 1530 il reddito dei monasteri inglesi era quasi il doppio di quello della Corona grazie ai continui trasferimenti in suo favore: a) trasferimenti volontari (donazioni, carit), b) trasferimenti coatti (decima: tassa del 10% sui frutti del terreno), c) la distribuzione della ricchezza allinterno della Chiesa rifletteva lineguale distribuzione nellintera societ.

1.8 DOMANDA ESTERA


Ogni sistema economico ha una rete di scambi che possono riguardare: a) beni e servizi, b) trasferimenti gratuiti di ricchezza, c) movimento di capitali e metalli preziosi. Si distinguono le esportazioni che riflettono la domanda estera e le importazioni determinate dalla domanda interna.

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2 I FATTORI PRODUTTIVI
2.1 FATTORI DI PRODUZIONE (INTRODUZIONE)
I fattori produttivi sono divisi in tre categorie: a) terra proprietari fondiari rendita, b) capitale capitalisti interesse e profitto, c) lavoro massa lavoratrice salario. Si pu distinguere il lavoro specializzato da quello non specializzato. La categoria lavoro comprende lattivit imprenditoriale, ovvero di coloro che si assumono il compito di organizzare i fattori produttivi e il rischio dellimpresa. Vi era la bottega, il mercante con la funzione di commerciante ma a volte anche di imprenditore manifatturiero/banchiere e si occupava di tessuti, di spezie, di granaglie.

2.2 LAVORO
La popolazione importante per determinare: a) la popolazione attiva (producono e consumano), b) la popolazione dipendente (consumano), c) il rapporto di dipendenza tra le due La popolazione pre-industriale pu essere raffigurata come una piramide a base stretta e appuntita: a) b) c) d) alta natalit, alta mortalit, alta fertilit, alta mortalit infantile.

La popolazione attiva lavorava per molte ore al giorno, in presenza di luce naturale, nonostante vi fossero parecchie feste. Anche i fanciulli e le donne furono largamente impiegati nel lavoro, questultime nei servizi domestici ma anche nei campi. Successivamente anche nelle manifatture di filatura e tessitura. Con lo sviluppo delle realt urbane (X, XI secolo) le produzioni manifatturiere si sciolgono dal vincolo con lagricoltura, diventano mestieri, si diversificano e specializzano. A volte gli artigiani erano collegati, con il commercio a media e lunga distanza, ai beni di lusso (tessitori, orafi, ceramisti, lanai, speziali, pellicciai non di rado sulla base del lavoro a domicilio: il mercante imprenditore affidava il materiale grezzo e raccoglieva il prodotto per la vendita o per altri stadi di lavorazione. Bottega artigiana come luogo del produrre e dell'apprendere (per imitazione e correzione). Bisogna tenere conto poi anche delle nutrici e delle balie. La nutrice vendeva al tempo stesso un bene (latte materno) e un servizio (cura del neonato). La popolazione attiva pu essere analizzata per settore lavorativo: a) primario: attivit agricole, pesca, estrazione, b) secondario: attivit manifatturiere,
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c) terziario: trasporti, banca, assicurazioni, commercio, distribuzione, insegnamento, professioni. Nella sola agricoltura la popolazione impiegata era tra il 65 e il 90% a causa della bassa produttivit. I paesi situati in posizioni strategiche favorevoli potevano rifornirsi di granaglie dallestero facendo diminuire i valori percentuali, ma comunque difficilmente sotto il 50%. Per lunghi periodi dellanno i contadini non lavoravano, mentre non valeva la stessa cosa per gli artigiani. I contadini e le loro mogli si riversavano nel lavoro a domicilio, in attivit di tessitura o a servizi come domestiche e nutrici. Struttura della domanda struttura dei prezzi struttura della produzione. I ricchi contribuivano alla domanda di servizio, tanto che il personale di servizio domestico rappresentava anche il 10% della popolazione totale. Le figlie furono indirizzate alla monacazione, mentre i figli agli ordini religiosi e militari. Gli ecclesiastici, poich forniscono un servizio, erano da considerarsi popolazione attiva. Vi erano poi i professionisti (notai, giuristi, medici) che alimentavano la domanda di vestiario, belle case, terre, libri, servizi scolastici. Ossia: il mestiere definisce chi acquisisce competenze attraverso lapprendistato presso persone gi abili nella mansione; le professioni erano appannaggio di coloro che avevano conseguito un titolo di studio ed esercitavano appunto una professione (avvocati, notai, medici). Attivit molto diffusa era, allora come oggi, quella delle prostitute. Governi e principi si diedero da fare per attirare artigiani e tecnici e per impedirne lemigrazione offrendo vantaggi: a) b) c) d) uso gratuito di strutture pubbliche, mutui senza interessi, esenzione fiscale per 15 anni, concessione della cittadinanza.

Il caso di Bologna quello pi interessante: a) per lepoca (1230), b) per lentit (150 artigiani), c) per la documentazione rimasta. Il numero di persone in un attivit produttiva e la qualit del lavoro dipendeva: a) b) c) d) dal numero di giorni effettivamente lavorati dal numero di ore lavorate per giornata condizioni fisiche e psicologiche dei lavoratori grado di istruzione e preparazione tecnica

Le festivit erano molte. Le fluttuazioni dovute alle condizioni meteo influivano sulloccupazione agricola. Sulle condizioni fisico-psicologiche influivano la malnutrizione e la sporcizia, facilitando lo sviluppo di epidemie e malattie. Vi erano poi anche le malattie professionali dovute alle scarse condizioni igieniche in cui operavano ad esempio i chirurghi.

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Con la rivoluzione dei comuni (XI-XIII sec.) furono istituite scuole pubbliche poich un artigiano doveva saper scrivere, leggere e far di conto. A fine 600 gli analfabeti erano meno del 50% nelle maggiori citt. Le universit si diffusero nel XIII-XV secolo. Listruzione era un investimento in capitale umano. Si sosteneva: a) un costo diretto: libri, insegnanti, edificio, b) un costo alternativo: una persona che studia non produce, ma un reddito mancato. Tali costi avrebbero avuto un vantaggio in vista di redditi futuri. La preparazione professionale avveniva mediante lapprendistato. Nelle botteghe vi erano i garzoni. Prima del XIII secolo la gente cercava protezione e difesa dei propri interessi nel feudalesimo, che era un rapporto di subordinazione con i potenti. Dalla fine del XII secolo si cominci a cercare unassociazione tra pari, (corporazioni), aventi diversi compiti: a) b) c) d) regolamentare e ridurre la concorrenza tra i propri membri, controllo sulla qualit della produzione, controllo sulla formazione di nuovi addetti, assistere e provvedere allistruzione dei figli dei propri membri.

Le corporazioni (specialmente quelle mercantili) ebbero un ruolo importante per leconomia poich determinando i prezzi delle merci, incidevano sulla domanda e sullofferta.

2.3 CAPITALE
Attualmente il termine capitale finanziario significa potere dacquisto in forma liquida. Un tempo per capitale fisico sintendevano beni reali (impianti, macchinari, miniere ecc) che luomo usa nelle attivit economiche. Si parla di capitale riproducibile quando si tratta di beni prodotti e producibili dalluomo. Il capitale riproducibile si pu dividere in: a) capitale fisso: beni utilizzati ripetutamente dalluomo in cicli produttivi, b) capitale circolante: beni utilizzati e consumati in una sola volta. 2.3.1 Capitale fisso Prima del X secolo il capitale fisso era trascurabile ed era distribuito in modo ineguale. DallXI secolo aument di importanza e vi facevano parte: a) b) c) d) e) f) mulini ad acqua e vento, cascinali, edifici di maggiore dimensione, attrezzi migliorati, canali dirrigazione, bestiame usato per lavorare la terra (ovini per lindustria laniera, equini e bovini per i trasporti)

Suini e pollame erano capitale circolante Dal poco bestiame, si aveva poco concime che conseguiva uninadeguata produzione di alimenti. Il bestiame poi:
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a) comporta una riduzione delle risorse alimentari disponibili per lalimentazione umana, b) implica costi di mantenimento, c) vulnerabile alle epidemie. Nel settore dei trasporti vi era: a) la barca, il battello o la nave, b) carri e carrozze, c) impianti per il pompaggio dellacqua nelle miniere, per il sollevamento e il trasporto del minerale Per i settori produttivi vi erano: a) mulini, b) attrezzi e macchinari da lavoro, c) edifici. Ponti e strade erano pochi e inadeguati. Si preferiva impiegare risorse per spese militari. Riassumendo il capitale fisso segue la gerarchia: a) costruzioni (edifici civili, pubblici, magazzini, chiese, ospedali ecc...), b) bestiame, c) impianti e macchinari. 2.3.2 Capitale circolante E essenzialmente costituito da scorte di materie prime, semilavorati e prodotti finiti. Le scorte fanno da cuscinetto tra la produzione e la domanda. Ne faceva parte anche il bestiame se lo considera come elemento di consumo e quindi materia prima. Let pre-industriale fu sempre caratterizzata da: a) violente fluttuazioni dei raccolti, b) insicurezza dei trasporti, c) alto costo dei trasporti Per quanto riguarda la struttura delle scorte, la gente tendeva ad accumularle appena poteva, soprattutto quelle alimentari (investimento della paura). Vi era poi anche la formazione di scorte da parte dei poteri pubblici. Gli uomini di affari costituivano ampie scorte di materie prime e prodotti finiti. Le scorte per comportano costi di stoccaggio e di deterioramento perci si minimizzavano.

2.4 RISORSE NATURALI


Le risorse naturali principali erano: a) terra (terreno coltivabile), b) giacimenti e miniere (argento, mercurio, allume, stagno, zolfo, rame, ferro), c) energia inanimata: acqua e vento (mulini ad acqua e a vento). Il carbon fossile era gi usato anche nel medioevo ma era visto con diffidenza perch sporcava e puzzava, perci si utilizzava solo quando indispensabile. Si considerano non riproducibili quelle risorse che una volta esaurite non pi possibile ripristinare (miniere). Il bosco ad esempio se curato pu essere considerato una risorsa riproducibile.
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Dove la domanda di legname fu molto elevata, la fine del bosco fu segnata e questo fenomeno contribu alla diffusione di epidemie di malaria.

2.5 ORGANIZZAZIONE
PRODUTTIVA 2.5.1 Settore agricolo Per attuare la produzione occorre combinare capitali, lavoro e risorse naturali. Nel settore agricolo la forma prevalente di organizzazione era il sistema curtense. Le curtes erano vaste propriet terriere suddivise in varie unit. Lunit centrale era la pars dominica ed era la parte migliore e la pi vasta, controllata direttamente dal dominus (signore della terra e proprietario della curtes). Prevaleva una coltura estensiva (bosco e pascolo), ovvero la produzione poteva essere bassa ma il profitto assicurato dalla vastit dei terreni messi a coltura. Le unit periferiche (mansi) erano ridotte e affidate ai servi. La coltura era di tipo intensivo e bisognava fornire tributi periodici in natura e prestazioni lavorative (corves). Vi erano poi le terre comuni adibite a pascolo. La curtes rappresentava un microcosmo delleconomia a direzione centralizzata, largamente autosufficiente tanto che gli scambi con lesterno erano ridotti al minimo. Sul piano economico la curtes ci che sul piano politico-militare il feudalesimo. Dalla met del XII secolo leconomia curtense cominci a dare segni di cedimento con il venire meno delle corves, convertite in quote di raccolto o canoni monetari. Ci implico la progressiva scomparsa della servit. Il riattivarsi dei commerci fece venir meno lesigenza di sussistenza che era la caratteristica fondamentale del sistema curtense. Al posto della curtes si sostituirono la mezzadria e grosse affittanze (forme proto capitaliste di gestione dellagricoltura poich occorrevano, infatti, grandi capitali per poter affittare i terreni e per assumere centinaia di persone). 2.5.2 Settore manifatturiero Lorganizzazione della produzione sincentrava su: a) bottega dellartigiano con le seguenti caratteristiche: a. concentrazione di capitale e di lavoro minima; b. orario di lavoro maggiore e pi flessibile in relazione ad un operaio moderno; c. lavoro quasi esclusivamente su commessa (no magazzino poich rischioso economicamente); b) fondachi dei mercanti: a. fornivano la commessa; b. fornitura di materie prime e capitale alle botteghe artigiane;
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c. stoccaggio di prodotti finiti nei fondachi e magazzini; d. controllo tecnico sulle lavorazioni; e. collocamento dei prodotti sul mercato. Lartigiano divenne quasi un lavorante a domicilio e qualora vi fossero difficolt nel piazzare i prodotti, le ripercussioni cadevano sugli artigiani. Altri settori di notevole importanza sono il settore minerario e quello delle costruzioni navali, sia per concentrazione di lavoro che di capitali.

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3 PRODUTTIVIT E PRODUZIONE
3.1 PRODUTTIVIT
Il progresso economico un problema di scelte da parte dei consumatori e dei produttori. Leconomia la scienza delle scelte e la produzione il risultato di tutte le scelte individuali e pubbliche. I fattori di produzione sono lavoro, capitale e risorse naturali. Dalla loro combinazione si ottiene la produzione (output). La produttivit invece il rapporto che determina la quantit e qualit del prodotto data la quantit e qualit degli input. La formazione di nuovo capitale indispensabile per lapplicazione di nuove tecnologie. La produttivit dei seguenti fattori fu influenzata negativamente da: a) Lavoro: a. deficiente disponibilit qualitativa e quantitativa di capitale, b. bassi livelli di istruzione della massa lavoratrice. b) Capitale: a. bassi livelli tecnologici, b. limitata disponibilit delle fonti di energia (animale e vegetale). c) Risorse naturali: a. limitazione al fattore terra che aveva una redditivit molto bassa a causa di deficienza di concimazione, conoscenze e attrezzature.

3.2 PRODUZIONE POSITIVA


(+) concentrazione della ricchezza (+) stoccaggio dei capitali (scorte) investimenti di carattere militare (torri, bastioni, castelli), religioso (cattedrali, chiese, monasteri) e di lusso (palazzi, opere darte). La maggior parte della produzione pre-industriale si concentrava nei settori: alimentare, tessile, materiali da costruzione e servizi domestici. Vi erano alcuni centri specializzati (Lucca: panni di seta, Fabriano: carta, Venezia: vetro e sapone).

3.3 PRODUZIONE NEGATIVA


Ve ne sono due tipi: a) distruzione volontaria di uomini e ricchezza (guerra): durante le guerre gli eserciti di passaggio uccidevano o sequestravano il bestiame, prelevavano scorte e distruggevano il capitale fisso. La guerra era peggiore della peste in quanto la peste colpiva solo gli uomini. b) inquinamento e distruzione dellambiente , in particolare: a. distruzione delle risorse naturali, b. inquinamento con rifiuti del consumo, c. danni alla salute degli addetti alla produzione. La scomparsa dei boschi e le epidemie si combinavano con lelevata sporcizia e leccessivo popolamento di aree ristrette riparate da mura. Gli impianti igienici erano pressoch inesistenti ed ai rifiuti organici umani si aggiungevano quelli animali.

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4 LA RIVOLUZIONE URBANA
4.1 ORIGINI E CARATTERI DELLE CITT DELLEUROPA MEDIEVALE
Il risorgere delle citt europee si riconduce ai secoli XI-XIII. La decadenza dellimpero romani segn la decadenza delle citt e le invasioni barbariche ne determinarono la fine. Ai tempi di Roma si distingueva tra: a) il mondo mediterraneo b) il mondo nordico NellAlto Medioevo il mondo mediterraneo si divise tra: a) la parte occidentale che si lega con lEuropa settentrionale, b) la parte orientale, culturalmente pi avanzate, che mantiene molte caratteristiche dellimpero romano, quindi fu pi prospera dal punto di vista economico. Cause del decadimento delle citt nellAlto Medioevo: a) mancanza di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, b) mancanza di approvvigionamento di beni di consumo primario dalle campagne, c) ricerca di protezione presso i feudatari di campagna microcosmo economico autosufficiente (curtes) come conseguenza della decadenza del commercio. Considerazioni sulla sopravvivenza o meno delle citt nellEuropa dellAlto Medioevo: a) nellarea meridionale (Italia, Provenza e Catalogna) le citt continuarono ad esistere seppure ridimensionate; b) nellarea centrale (Svizzera, Germania meridionale, Austria) e settentrionale (Inghilterra, Paesi Bassi e Francia settentrionale) scomparvero. Nel IX secolo vi fu una seconda ondata di invasioni da parte di: a) Saraceni da sud, b) Vichinghi da nord, c) Ungari da est, Dal X secolo, complice la fine delle suddette invasioni, si assistette: a) alla rinascita delle citt sopravvissute come centri religiosi, b) alla nascita di citt completamente nuove (Germania settentrionale, Scandinavia) Contemporaneamente ci fu: a) uno sviluppo dellagricoltura (+) produzione, passaggio dalle corves (sessioni di lavoro gratuito dovute al feudatario) a pagamenti in natura per i contadini, b) una ripresa degli scambi commerciali fine del sistema curtense a favore dei liberi mercati sviluppo delle realt urbane Alla base del fenomeno cittadino vi fu un massiccio fenomeno migratorio dalle campagne dovuto a ragioni: a) demografiche: eccedenza di popolazione che non poteva essere completamente assorbita dal settore agricolo, b) politico-sociale: chi si recava in citt, automaticamente perdeva lo stato di servo e in seguito poteva diventare cittadino.
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Le nuove citt erano in contrasto con il mondo circostante e le mura: a) segnavano il confine tra le due, b) segnavano lesistenza di due territori giuridicamente diversi. Esistono diversit da area ad area: Area Caratteristiche Tedesca Resistenza della nobilt nelle aree rurali Francese Legame fra citt e potere centrale regio Inglese Minore contrapposizione tra citt e campagna (citt senza mura) Europa orientale Sottomissione delle citt alla nobilt rurale (Drang nach Osten) Italiana Sottomissione della nobilt rurale alla citt (controllo del contado) Lamministrazione cittadina solitamente era nelle mani del vescovo, in seguito i borghesi acquisirono ricchezze tali da poter mettere fuori gioco i nobili e impadronirsi dellamministrazione. Nelle citt fin per trionfare: a) unorganizzazione sociale di tipo orizzontale a differenza del sistema feudale e delle campagne in cui lorganizzazione era di tipo verticale, b) la corporazione, c) la confraternita, d) luniversit. Al di sopra di tutte queste vi era il Comune.

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5 LA POPOLAZIONE
5.1 POPOLAZIONE TOTALE
Intorno allXI secolo la popolazione europea era di 30-35 milioni di persone. Nei secoli seguenti alcuni stati triplicarono la propria popolazione, altri la raddoppiarono. Prima dello scoppio della peste del 1348 la popolazione era di 80 milioni e in seguito a questa si ridusse di 25 milioni. Nel 1600 si arriv a 105 milioni e nel 1700 a 115 milioni. La popolazione europea era giovane e avvert la necessit di unirsi per cooperare. Era caratterizzata da: a) alta fertilit, b) alta mortalit.

5.2 NUZIALIT E FERTILIT


Una percentuale non trascurabile della popolazione non si sposava o lo facevano in et relativamente tarda. I ceti nobiliari avevano linteresse di non disperdere il patrimonio familiare oltre al primogenito (legge del maggiorascato) le figlie erano mandate in convento per evitare troppe costituzione di doti mentre ai figli cadetti simponeva la carriera religiosa o comunque il celibato. Era frequente che le ragazze si sposassero tra i 20-25 anni, limitando la probabilit di fecondit legittima.

5.3 MORTALIT
Mortalit ordinaria: mortalit infantile (entro il primo anno) e da quella degli adolescenti (entro i dieci anni): indici di povert della popolazione e di dure condizioni di vita. Mortalit catastrofica: guerre epidemie e carestie riduzione capitale fisso. Elemento pi rilevante della mortalit catastrofica fu lepidemia di peste del 1348 che uccise 25 milioni di persone sul totale di 80 milioni. Essendo la popolazione scarsa e sparsa per le campagne, gli scambi rimasero ridotti e cos anche le possibilit di contagio. In aggiunta, lacqua dei pozzi non era sempre potabile e gli impianti igienico-sanitari erano pressoch inesistenti. La gente si lavava poco e con i viaggiatori, i mercanti e le merci viaggiavano anche i microbi. La peste una malattia tipica dei roditori, trasmessa alluomo dalla pulce. Durante unepidemia non solo aumentavano le morti, ma diminuivano anche le nascite. Le epidemie colpivano pi le citt che le campagne a causa anche delladdensamento eccessivo. Per sopravvivere, le citt pre-industriali avevano bisogno di un continuo apporto di popolazione dallesterno. Riassumendo la popolazione incontr due categorie di fattori negativi: a) alta mortalit ordinaria e frequente mortalit catastrofica (epidemie, carestie, guerre), b) limitata fertilit (celibato, alta et di matrimonio, astinenza, primitive forme contraccettive).

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6 LA STORIA DELLA TECNOLOGIA


6.1 LO SVILUPPO TECNOLOGICO: 1000-1700
Dal VI sec: mulino ad acqua. Dal VII sec: aratro pesante (prima in Europa orientale, poi nella pianura padana ed Europa settentrionale): aveva ruote per controllare la profondit dell'aratura, coltro per fendere il terreno e versoio (in ferro) per rivoltarlo solchi profondi e regolari e non necessitava una seconda aratura trasversale. Pi pesante quattro buoi, successivamente cavalli. Dal VIII sec: rotazione triennale delle colture. Terreno diviso in tre parti: una lasciata a riposo, una grano (semina autunnale) e nell'altra avena e legumi (semina primaverile). Facendo ruotare ogni anno le colture sul terreno (seminando cio grano dove il terreno era a riposo, legumi e avena dove l'anno prima c'era il grano e lasciando incolta una parte), i contadini riportavano in tre anni il terreno alla situazione di partenza aumento della produzione. Dal IX sec: ferro di cavallo (riadattato), basto per cavallo, attracco a tandem, carriola, mulini a vento, clessidra. Occorre precisare che: a) le invenzioni furono riadattamenti di cose gi note, b) tutte le innovazioni si riferivano in primo luogo allattivit agricola dato che leconomia dipendeva essenzialmente dallagricoltura, c) alcune innovazioni permisero un pi efficiente sfruttamento energetico del cavallo, che ben presto sostitu il bue. Il cavallo costava di pi ma era pi robusto e veloce. Prima dellXI secolo la quantit di ferro impiegata negli strumenti era limitata (costosi ma pi efficienti) e solo dopo il XII se ne testimonia una presenza pi forte. Fino al X secolo il mulino ad acqua fu impiegato solo per la macinazione del grano, come fonte di energia inanimata, poi fabbricazione dei panni: pulitura filatura tessitura follatura cardatura tintura. Furono impiegati anche per preparare il malto necessario per produrre la birra e per la lavorazione della carta. Dal XVI secolo si usarono mulini a vento (origine persiana) per filare la seta, per stampare nastri, per follare il panno, per pressare le olive, per produrre polvere da sparo (origine cinese) e lavorazioni metallurgiche. Nella prima met del XIII secolo la navigazione mediterranea fu rivoluzionata: a) b) c) d) e) perfezionamento della bussola magnetica (origine araba), clessidra e meridiana, carte nautiche (portolani), timone di poppa, quadrante per calcolare la latitudine.

Comparvero poi: ruota per filare, occhiali, primi orologi, armi da fuoco, chiuse per canali. Nel XV secolo fu sviluppato il galeone: a) la vela latina triangolare: aveva il vantaggio di far muovere la nave anche quando il vento non fosse favorevole, ad esempio procedendo a zig-zag maggiore maneggevolezza,
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b) la vela nordica rettangolare o quadrata: essendo molto grande, imprimeva una grande forza e permetteva di andare a velocit maggiori, c) progettato per compiere i lunghi viaggi oceanici, d) scafo allungato (+) stabilit in acqua (-) resistenza al vento, e) grande vano di carico, a) economicit di costruzione Conseguenze immediate furono: a) lincremento della portata, b) maggior rapidit dei trasporti, c) diminuzione dei costi relativi. Altra invenzione importantissima fu la stampa a caratteri mobili (Johann Gutenberg, 1455) che port nuove opportunit nel campo dellistruzione e della cultura. Il progresso tecnologico del medioevo e del rinascimento fu fatto di continui, umili miglioramenti e successivi perfezionamenti. Da questi ci fu un aumento di produttivit (ferro e libri). Alla base delle innovazioni vi era la necessit di sfruttare in modo sempre pi efficiente le scarse risorse disponibilit di energia.

6.2 LA DIFFUSIONE DELLE TECNICHE


La diffusione delle nuove tecniche avveniva tramite libri, ma il pi delle volte attraverso la migrazione di tecnici, cio di capitale umano: gli Ugonotti francesi e i Protestanti fiamminghi sfuggendo alle persecuzioni religiose emigrarono in Inghilterra, Olanda, Svezia e Svizzera portando tecnologie avanzate e nuovi tipi di produzione. La mobilit del lavoro nellEuropa pre-industriale era causata da spinte (fame, peste, guerra, tasse, difficolt di impiego, intolleranza politica e/o religiosa) ed attrazioni (opportunit di lavoro, pace, tolleranza religiosa).

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7 IMPRESE, CREDITO E MONETA


7.1 IMPRESE E CREDITO
Tra lXI e il XIV secolo si svilupparono molto le tecniche daffari: a) b) c) d) e) f) g) Fiere, lettera di cambio, manuali di mercatura, strumenti di trasferimento di denaro: chque e girata, assicurazioni, nuovi tipi di societ: commenda o colleganza, compagnie monopolistiche di commercio, Borsa e Banca Centrale.

I risparmi tesoreggiati avevano effetti depressivi, ma dal mondo comunale, nuove tecniche daffari resero possibile la raccolta e lattivazione del risparmio a scopi produttivi: a) prestito marittimo, b) contratto di commenda (della durata di un singolo viaggio) Esempio di commenda: A presta una certa somma a B che impiega nel commercio doltremare. Tornato dal viaggio, se vi profitto i spettano ad A oltre a restituire la somma iniziale. 1. I mercanti che si preparavano ai viaggi avevano bisogno di mezzi liquidi per acquistare le merci da rivendere in altri mercati. Coinvolgendo pi individui: a. il rischio era ripartito in pi parti, b. il capitale iniziale era maggiore. 2. Il notaio (in Italia) con il contratto di commenda inseriva gli individui che finanziavano il mercante / uomo daffari. Il contratto di commenda aveva anche un aspetto etico: onest e comunit integrata. Dalla fine del XIII secolo al posto il contratto di commenda fu sostituito dalla compagnia che fu una forma primitiva di societ per azioni non pi della durata di un singolo viaggio. Inizialmente la compagnia era costituita dai membri di una famiglia in cui prevalse la responsabilit sociale e illimitata dei soci. I primi problemi furono dovuti alle eredit e con lampliarsi degli affari, risolti introducendo prima i parenti meno stretti, poi gli estranei e infine anche lafflusso di capitali di partecipazione (carati) e di deposito. La compagnia familiare operava essenzialmente nei commerci e in un secondo momento assunse una fisionomia mista bancaria, commerciale e industriale. In seguito si formarono compagnie costituite da pochi grandi uomini daffari. NellEuropa settentrionale durante il Medioevo, larea commercialmente pi dinamica fu quella della Hansa germanica, inferiore tuttavia allItalia per tecniche commerciali, finanziarie e contabili. La lettera di cambio era uno strumento per trasferire denaro aumentando la liquidit internazionale. Dal XVI secolo la leadership delle innovazioni tecniche daffari fu conquistata dai paesi del Mare del Nord (Inghilterra e Paesi Bassi settentrionali) arrivando ad avere il monopolio del commercio oceanico.

7.2 LA MONETA
LEuropa medievale e rinascimentale conobbe solamente la moneta metallica i cui parametri erano:
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a) il peso: determinato in relazione al numero di pezzi battuti da un dato peso di metallo, b) la lega (in carati): numero di parti di metallo puro sul totale. Il fino il valore intrinseco della moneta, mentre il valore estrinseco il valore nominale, ovvero il valore di scambio. (Fino = peso x lega). Fino e valore nominale non coincidevano e la differenza era data: a) dai costi di produzione, b) dal sixccgnoraggio: imposta sulla coniazione. Riforma monetaria di Carlo Magno (fine VIII secolo): monometallismo argenteo (denaro dargento puro a 950/1000 carati. Da una libbra di argento si ricavavano 240 denari, quindi ogni pezzo pesava 1,76 grammi). Un sistema monetario senza multipli e sottomultipli primitivo. La sempre crescente domanda di moneta fece sorgere nuove zecche in tutta Europa. In Inghilterra il peso e la lega era stabilito dal re e questo fece in modo che la moltiplicazione delle zecche non comport un frazionamento della monetazione. In Italia e Germania circolavano invece monete di diversi moduli. Le zecche dovevano rispettare i moduli dettati dalle autorit, ma il volume era determinato dal mercato, ovvero dalla quantit di metallo che i privati portavano alla zecca per ottenere monete: M = P + (C+S) M: ammontare di moneta coniata col metallo portato in zecca, P: prezzo di mercato della moneta, C: costi di produzione, S: costi di signoraggio. Con il passare del tempo la moneta si svalutava per due motivi: a) fiscale: per incrementare le entrate dello Stato, b) monetario: incrementare il volume della circolazione monetaria interna, adeguamento rapporto di mercato oro-argento ecc Inoltre vi era una svalutazione involontaria dovuta allusura e lopera di tosatura. Qualche caso nazionale: a) Inghilterra: stabilit monetaria poich le zecche erano sotto lo stretto controllo della corona. b) Francia: dal 1290 al 1438 la moneta fu caratterizzata da svalutazioni e rivalutazioni violentissime, anche a causa della Guerra dei CentAnni. c) Italia: la moneta fu svilita come se non pi di quella francese, ma in maniera pi omogenea. Avendo pi monete sul mercato, esse avevano meno valore. Per far fronte alla svalutazione la pratica era quella di adeguare le nuove emissioni al circolante usurato emettendo una moneta contenente una minor quantit di fino (moneta svalutata). Fu per merito dei crociati (dotati di grandi quantit di denaro per poter pagare il passaggio sulle navi genovesi e veneziane) che si batterono multipli di monete dargento (grossi) e quando Firenze e Genova nel 1252 emisero una moneta doro pesante, il monometallismo argenteo fu sostituito da un sistema bimetallico. Prima di quella data solo in Sicilia e nella Penisola Iberica vi erano circolazioni auree per merito degli Arabi (dinars). Verso la met del 400 i navigatori portoghesi scoprono oro in Guinea e Costa dOro mentre esplorano la costa occidentale dellAfrica in cerca di un passaggio alternativo per le indie.
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Dopo mezzo secolo dalla scoperta dellAmerica, gli spagnoli fecero arrivare in Europa grandi quantitativi di oro e argento dalle Americhe. A differenza della Cina non si conobbe la moneta cartacea, ma quella metallica venne integrata con la moneta bancaria: i depositi. La moneta definita con il termine di deposito si basa solo su una frazione della moneta effettiva depositata in banca. Il grosso dei depositi moneta immateriale che esiste solo in quanto appare nei libri contabili.
Operazione 1. Tizio deposita 100 fiorini presso la Banca Medici 2. La Banca Medici presta il 25% del deposito di Tizio a Caio 3. Caio paga il fornitore Sempronio 4. Sempronio versa i 25 fiorini presso la Banca Capponi Tizio Banca Medici Caio Sempronio Banca Capponi

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25 -25 25

-25

25

Situazione iniziale: 100 fiorini. Situazione finale: 125 fiorini (100 depositati presso la banca Medici di propriet di Tizio e 25 depositati presso la banca Capponi di propriet di Sempronio). Moneta bancaria creata: 125 - 100 = 25 fiorini (25%). Con i termini banca e banchiere dal XII-XIII secolo ci si riferiva ai cambiavalute e agli intermediari tra il pubblico e le zecche. Essi cominciarono a raccogliere depositi e a compiere pagamenti per conto dei depositanti. Loperazione della girata era condotta in presenza delle parti. Esempio: A dichiarava a B la somma da accreditargli e il banchiere annotava la transazione, senza che vi sia uno scambio di denaro fisico. La banca doveva sempre disporre di una certa massa di contante (riserva) per far fronte alla restituzione del contante a chi lo richiedesse. I banchieri aumentarono la liquidit del mercato favorendo la trasformazione del risparmio in investimenti. La creazione di moneta bancaria comportava anche inconvenienti: i rischi erano elevati e se i mercanti non portavano a termine i loro affari, gli effetti si riflettevano sui banchieri che avevano prestato loro dei capitali. Da situazioni di panico, tutti si rivolgevano a chiedere la restituzione dei risparmi, cosa non possibile e per questo molte banche fallirono (Peruzzi e bardi su tutti).

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8 LA POLITICA ECONOMICA
8.1 INTRODUZIONE
Obiettivi principali della politica economica: 1. promozione di uneconomia equilibrata: a. approvvigionamento dei beni di prima necessit [8.2.1] b. stabilizzazione dei prezzi [8.2.2] c. controllo dellofferta di metalli preziosi [8.2.3] 2. incremento della produzione: a. agricoltura [8.3.1] b. manifattura e commercio [8.3.2] 3. miglioramento dei meccanismi di regolazione del mercato: a. controllo del consumo [8.4.1] b. controllo qualitativo della produzione [8.4.2] c. politica antimonopolistica [8.4.3] Dopo il X secolo le politiche economiche furono dettate dalle amministrazioni cittadine e dalle corporazioni. Dal XV secolo dalle amministrazioni centrali.

8.2 PROMOZIONE DI UNECONOMIA EQUILIBRATA


8.2.1 Approvvigionamento dei beni di prima necessit Per far fronte al pericolo di carestie i governi accumulavano scorte di grano, vino, olio, carne, pesce, paglia, candele, cera, legna, materiali da costruzione. Vi erano: a) misure prese solo al verificarsi di situazioni di emergenza (es. acquisto grano dallestero), b) misure preventive attuate permanentemente (aspirazione di raggiungere lautosufficienza). Dal XV secolo si fece sempre pi ricorso: a) allaccumulo di scorte pubbliche (granai pubblici), b) a sistemi di vigilanza sul commercio Era fortemente limitata lesportazione dei generi di prima necessit, mentre sincoraggiava limportazione con agevolazioni fiscali e facilitazioni amministrative. 8.2.2 Stabilizzazione dei prezzi I prezzi erano assoggettati a tariffe, in particolare per i generi alimentari. Per i principali beni di consumo erano fissati prezzi massimi. Il controllo dei salari era di pertinenza delle corporazioni. I governi si attuarono per: a) prevenire e sciogliere monopoli, b) migliorare la distribuzione e la commercializzazione dei beni di prima necessit Chi simpegnava a vendere il prodotto al prezzo pi bassa otteneva il monopolio per un certo numero di anni.

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8.2.3 Controllo dellofferta dei metalli preziosi Anche per i metalli preziosi si limit lesportazione e sincoraggi limportazione. Le societ medievali rimasero comunque esposte alla minaccia di scarsit di moneta.

8.3 INCREMENTO DELLA PRODUZIONE


Dal XIII secolo si cerc di: a) impedire le esportazioni di materie prime necessarie alle industrie locali, b) proibire limportazione di merci che potessero entrare in concorrenza con la produzione locale. Si crearono ponti, porti, strade, regolamenti per favorire la produzione agricola e manifatturiera oltre ai traffici commerciali. 8.3.1 Agricoltura Nelleconomia pre-industriale evidente una predominanza delle attivit agricole sugli altri settori produttivi. La politica agraria si basava su: a) Obbligatoriet della coltivazione del suolo. b) Promozione di una razionale distribuzione della terra, anche attraverso aggiustamenti dei confini degli appezzamenti, combattendo allo stesso tempo il latifondo. c) Conservazione delle foreste. d) Rapporto tra seminativo e pascolo. Tra XVII e XVIII secolo in Olanda e in Inghilterra fu adottata la rotazione continua che permise di accrescere notevolmente la produttivit e di ovviare al problema di conciliare lagricoltura con la pastorizia. 8.3.2 Manifattura e commercio La politica commerciale consisteva: a) nella stipulazione di trattati commerciali, b) nellistituzione di consolati esteri, c) nellottenimento di garanzie e privilegi fiscali. Sino alla fine del XIII secolo il ceto mercantile domin la scena, non la manifattura. Con linizio del XIV secolo le cose si capovolsero e in molti centri i mutamenti organizzativi fecero s che al mercante si sostitu limprenditore industriale che aveva tratti tipici del capitalismo. (+) concorrenza misure protezionistiche (dazi e barriere doganali). (+) offerta dei fattori di produzione (manodopera, capitale e materie prime): (-) dazi di importazione (+) importazioni e (+) dazi di esportazione (-) esportazioni.

8.4 MIGLIORAMENTO DEI MECCANISMI DI REGOLAZIONE DEL MERCATO


8.4.1 Controllo del consumo Dalla fine del XIII secolo (+) reddito di larghi settori della popolazione urbana (+) spesa privata per generi di lusso politica di controllo dei consumi per evitare la sottrazione di capitali alle attivit produttive. Ad esempio le leggi suntuarie cercarono di limitare i consumi di abitati e di tessuti. Si limitavano anche le spese per abbellire le abitazioni private. La situazione generale dellepoca era caratterizzata da: a) scarsit di capitali,
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b) insufficienza del risparmio, c) alti tassi di interesse. 8.4.2 Controllo qualitativo della produzione Statuti urbani e rurali regolamentavano minuziosamente le varie lavorazioni al fine di garantire la buona qualit dei prodotti. Per garantire losservanza di tali precetti e per proteggere dalle truffe esistevano ordinanze e disposizioni sulla vendita dei prodotti. 8.4.3 Politica antimonopolistica I primi esempi di lotta ai monopoli risalgono tra lXI e il XIII secolo nellItalia centro settentrionale. Le corporazioni organizzavano la produzione cercando di limitare la concorrenza, controllo della qualit dei prodotti finiti, di facilitare gli accordi tra i membri di una stessa associazione, di valorizzare e inquadrare i giovani apprendisti, assistenza e mutualit. In questo circolo chiuso si arriva anche a casi di endogamia. Le pi comuni misure antimonopolistiche possono essere raggruppate nel modo seguente: 1) proibizioni generiche di monopoli e pratiche restrittive, 2) proibizioni a imprenditori e lavoratori di determinati settori di associarsi in corporazioni, 3) principio di libert del lavoro: a. libera ammissione alle corporazioni, b. libero esercizio del mestiere anche non appartenendo ad alcuna corporazione, 4) proibizione ai membri delle corporazioni di fissare i prezzi e di controllare lofferta, 5) singole misure contro specifici monopoli o cartelli. Si tendeva a prevenire azioni collettive da parte di lavoratori in tema di salari e di impedire a imprenditori di sottrarre manodopera ad un altro con la promessa di salari pi alti.

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9 REDDITI, PRODUZIONE E CONSUMI: 1000-1500


9.1 LESPANSIONE NEL PERIODO 1000-1300
Il nuovo ambiente creatosi aveva le seguenti caratteristiche: a. b. c. d. spirito ottimistico e associativo, divisione del lavoro, aumento del grado di monetizzazione, mobilizzazione del risparmio.

Lo sviluppo per fu direttamente proporzionale alla disponibilit di terra da coltivare (+) espansione territoriale, con relativa densit di popolamento, fino alla met del XIII secolo. Le nuove terre erano qualitativamente dello stesso tipo se non migliori di quelle gi abitate (precedentemente la scelta non era stata circa la qualit dei terreni, quanto la difendibilit degli stessi). Leffetto dellespansione della frontiera fu duplice: a) a occidente si svilupp la Reconquista (XI XII secolo) della penisola iberica a danno dei musulmani; verso sud i Normanni posero fine alla dominazione araba in Sicilia (1061 - 1091); con le Crociate furono conquistati alcuni territori del Medio Oriente, b) a oriente si svilupp lespansione tedesca nei territori slavi (Drang nach Osten) fino alla sconfitta nella battaglia di Tannenberg (1410). In particolare la penetrazione teutonica nellEuropa nordorientale, con le sue tecnologie proprie (aratro e ascia pesante) posero le basi per: i. formazione di un surplus agricolo, ii. sviluppo economico del Baltico, iii. sviluppo della Lega anseatica, iv. sviluppo di attivit minerarie e metallurgiche nellEuropa orientale. La tendenza espansiva vide aumentare i profitti, i salari e la rendita. Fino alla rivoluzione industriale lagricoltura rimase il settore di base di tutta leconomia europea ma tra il 1000 e il 1300 furono le citt a spingere la grande ripresa. Nuove citt sorsero in ogni angolo dEuropa e le citt esistenti dovettero espandersi allargando le cinte murarie. I settori guida dello sviluppo dopo il XI secolo furono: a) b) c) d) commerciale (in particolare il commercio internazionale di prodotti alimentari, tessili e spezie), manifatturiero (tessile), edile finanziario.

Le regioni allavanguardia dello sviluppo medievale furono lItalia centro-settentrionale (per la tradizione classica di vita cittadina e la vicinanza con gli imperi bizantino e arabo, fino al XII secolo pi sviluppati dellEuropa) e i Paesi Bassi meridionali (che capitalizzarono sullo sviluppo economico che la regione aveva sperimentato durante la rinascita carolingia). Entrambi sfruttarono favorevolmente le proprie posizioni geografiche: a) lItalia come ponte tra lEuropa, il Nord Africa e lOriente, b) i Paesi Bassi meridionali come punto di passaggio delle rotte tra il Mare del Nord e le coste della Francia e della Spagna.

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Nelle Fiandre (Gand, Bruges, Ypres, ecc) si svilupp la manifattura dei pannilana grazie alla vicinanza con lInghilterra. In Italia lo sviluppo fu equilibratamente distribuito tra attivit commerciali, manifatturiere e finanziarie. Punti di forza furono allinizio le repubbliche marinare (Venezia, Genova e Pisa) e talune citt situate su snodi stradali importanti (Asti, Piacenza, Verona e Siena). Il luogo principe dincontro e di scambio per i mercanti furono le fiere di Champagne (Troyes, Bar, Provins e Lagny) che funzionavano come centri di raccolta, di scambi e da stanza di compensazione soprattutto nel XIII secolo. Lasse Paesi Bassi meridionali Italia settentrionale convogliava il maggior complesso di flussi commerciali nei secoli XII e XIII. Il mulino ad acqua nella follatura del panno e ladozione della filatura a ruota caratterizzarono lindustria tessile europea tra il XII e il XIII secolo diffusione di tessuti di lana pi grossolani (meno costosi) dei panni fiamminghi, questi ultimi diffusi in tutta Europa allepoca. I fiorentini iniziarono a importare pannilana grezzi sviluppando tecniche di tintura e affinamento strappando ai Fiamminghi parte del valore aggiunto del prodotto finito (Arte di Calimala: corporazione che raggruppava i commercianti di panni fiamminghi e quelli che si occupavano anche dellaffinamento). I mercanti fiorentini divennero anche importanti banchieri in Inghilterra, riscuotevano anche lobolo di San Pietro che consent alla Santa Sede di disporre di sedi ingentissime e in cambio ricevevano interessi e licenze di esportazione della materia prima. Sorsero nuovi commerci e produzioni di seta e cotone e lItalia fu allavanguardia. Lindustria cotoniera italiana differiva da quella islamica per il fatto di essere fondata sullimpresa privata e non su un sistema statale. La seta fu inizialmente oggetto soprattutto di commercio (Genova e Lucca). Grazie alla migrazione di artigiani esperti da Lucca in altre citt, ci fu la diffusione dellindustria serica in Italia. In Catalogna si svilupparono commercio marittimo (grano, spezie) e attivit bancaria ma non attivit manifatturiere, a causa della concorrenza della vicina Francia. Nel XIII secolo si formarono associazioni chiamate Hanse e lunione di queste (70) diedero vita alla Lega anseatica. La tecnologia marittima non permetteva ancora la circumnavigazione della penisola danese per cui gli scambi tra il Baltico e il Mare del Nord avvenivano via terra. Le merci dal Mare del Nord erano scaricate ad Amburgo, trasportate via terra a Lubecca e imbarcate di nuovo su navi per arrivare al Baltico orientale. In Inghilterra nel XIII secolo la follatura dei pannilana fu progressivamente meccanizzata grazie al mulino che sostitu lenergia umana.

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9.2 LA TENDENZA ECONOMICA NEL PERIODO 1300-1500


(+) popolazione (-)di terre produttive (+) rendite e (-) salari. Firenze fu colpita da: a) grave crisi finanziaria a causa anche delle guerre in cui si trov coinvolta per alimentare la liquidit venne consentito la negoziabilit dei titoli di debito pubblico crollo dei titoli di debito pubblico e prelievo dei depositi del re di Napoli presso i banchieri fiorentini. b) Guerra dei CentAnni tra Inghilterra e Francia (dal 1337) impossibilit di ripagare il debito da parte dellInghilterra fallimento dei banchieri Bardi e Peruzzi. Ad aggravare la situazione gi compromessa contribu la peste nera (1348) che uccise 25 milioni di persone su una popolazione di 80. In definitiva Firenze entr in rovina a causa: a) della bancarotta inglese, b) dei prelievi napoletani, c) del crollo dei titoli di debito pubblico. La bancarotta nel sistema finanziario comport anche una crisi profonda nel settore delle manifatture e nelle attivit mercantili le nazioni che si rifornivano di lana dallItalia iniziarono a rivolgersi dal mercato inglese, che trovava difficolt a reperire materia prima poich era in gran parte acquistata da mercanti inglese e tedeschi le manifatture inglesi incontrarono sempre maggior difficolt a reperire la materia prima. Con la fine del XIII secolo la rotta terrestre Italia Fiandre venne soppiantata da quella marittima tra Italia e Mare del Nord attraverso lo stretto di Gibilterra + conquista della Contea di Champagne da parte del regno di Francia decadimento delle fiere di Champagne. Bancarotta dei banchieri catalani nella prima met del XV secolo e successiva guerra civile (1462). Guerra dei Cento Anni (1337 1453): tra Inghilterra e Francia. Guerra in Castiglia (1350 1390) che port alla indipendenza del regno del Portogallo (1385). Disastri in Toscana, Fiandre, Francia, Catalogna e Castiglia, ma alcune aree videro un profondo sviluppo, prime tra tutte la Lega anseatica, la Lombardia, il Portogallo che inizi unespansione economica e geografica. Migliorarono anche le condizioni dei ceti che da sempre erano sfruttati. Effetti della peste nera (1348): a) nel settore agricolo le terre marginali furono abbandonate in seguito alla diminuzione della popolazione (Lost Villages inglesi e Wstungen tedesche) aumento della produttivit del lavoro e redistribuzione del reddito, b) nel settore manifatturiero prima della peste (+) lavoro (-) salario; dopo la peste le posizioni risultarono invertite: (+) salari (+) condizioni di vita. Rivolte contadine e artigiane dopo la peste: a) b) c) d) Francia: jacquerie (1358) Italia: Ciompi (1378) Catalogna: peones (1380) Inghilterra: peasant (1381)
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e) Fiandre: rivolta guidata da van Artevelde (1382). Disastri e sconquassi si esaurirono verso la met del XV secolo. Il Portogallo riusc a superare il Capo di Buona Speranza (1497) arrivando alle Indie orientali per via mare. In Germania meridionale le enormi disponibilit di argento e rame (Tirolo e Boemia/Sassonia) permisero unattivit bancaria oltre a quelle eccellenti del commercio e dellindustria. I tedeschi che svilupparono molto lattivit bancaria (Fugger) operavano sui maggiori mercati europei: a) Anversa: prodotti inglesi (lana, pannilana, stagno) + pepe, oro e spezie portati dai mercanti portoghesi, b) Milano: tessuti di lana, seta, armi, armature, c) Venezia: cotone, spezie e altri prodotti orientali. In cambio offrivano rame, argento, cannoni di bronzo, orologi, speciali tessuti (fustagni) e giocattoli.

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Il ribaltamento dellequilibrio mondiale e intra-europeo: 1500-1700

9.3 EUROPA SOTTOSVILUPPATA O EUROPA SVILUPPATA?


Prima del X secolo i Bizantini consideravano lEuropa occidentale un paese di barbari, per gli Arabi era terra di nessun interesse. Gli stessi europei erano consapevoli della loro inferiorit culturale, economica e tecnologica. Nel XVI secolo le cose erano profondamente cambiate tanto da divenire larea pi sviluppata dellepoca. Il galeone armato fu lespressione della superiorit tecnologico-economica.

9.4 LEUROPA E I SUOI RAPPORTI CON IL RESTO DEL MONDO


Tra lXI e il XV secolo, lEuropa si mostr aggressiva sul piano economico, ma era incapace dal punto di vista militare. Lavanzata turca continuava inesorabile: nel 1453 cadde Costantinopoli, poi la Serbia, la Bosnia, lAlbania. Quando i turchi sembravano prossimi a colpire il cuore dellEuropa si verific un cambiamento improvviso e rivoluzionario. Alcuni paesi si lanciarono alloffensiva attaccando dal mare e in poco pi di un secolo portoghesi e spagnoli prima, olandesi e inglesi poi gettarono le basi della supremazia europea sul mondo intero. Il galeone armato fu lelemento che permise di raggiungere la supremazia, tanto che in meno di dieci anni i portoghesi distrussero completamente la navigazione araba nellOceano Indiano. Nel frattempo la Russia aveva iniziato lespansione verso Oriente. Conseguenze delle espansioni transoceaniche fu in primo luogo la scoperta di giacimenti dargento ricchi nel Per e in Messico. Lestrazione del metallo pi efficiente fu resa possibile adottando il mercurio nel processo produttivo, consentendo una riduzione dei costi e di sfruttare anche i giacimenti poveri. Per garantire manodopera alle miniere, i villaggi indigeni furono costretti a fornire lavoratori. In questo periodo arrivarono in Spagna oltre duemila tonnellate di argento ogni anno, il 25% andava alla Corona e il resto si rivers in Europa come domanda effettiva di beni di consumo, e servizi (+) domanda (+) popolazione europea (+) produzione (+) prezzi (il periodo 1500-1620 viene denominato periodo della rivoluzione dei prezzi) e (-) tassi di interesse. Oro e argento erano accettati in tutto il mondo come mezzi di pagamento nelle transazioni internazionali. (+) disponibilit di liquidit internazionale (+) sviluppo degli scambi: gli europei trovarono in Oriente prodotti che ebbero grande successo, mentre nessun prodotto europeo trov la stessa fama in Oriente. Gli europei sostituendosi ai mercanti tradizionali monopolizzarono le rotte marittime riuscendo a realizzare notevoli profitti, ma il bilancio commerciale tra Europa ed estremo Oriente doveva essere colmato con largento americano. Solo verso la fine del XVIII secolo, gli europei trovarono la soluzione nelloppio indiano. Le esplorazioni geografiche e lespansione transoceanica arricch lEuropa di conoscenze e di prodotti non usati prima. Nelle Americhe gli europei conobbero il tabacco, il cacao, il pomodoro, il mais e la patata. DallOriente successivamente si aggiunsero importazioni di caff, il th e la porcellana. La storia della produzione dello zucchero (prodotto originario del corno dAfrica) nelle Americhe si riconduce alle grandi piantagioni che crearono una forte domanda di schiavi che gli europei acquistavano dallAfrica in cambio di tessili, armi da fuoco, polvere da sparo e alcolici.
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Lafflusso di metalli preziosi e di prodotti esotici hanno avuto conseguenze: a) tecnologiche: la navigazione oceanica richiedeva nuovi strumenti e nuove tecniche: a) cartografia nautica sviluppata, b) artiglieria navale, c) luso della vela, d) sestante di origine araba per calcolare la latitudine, e) cronometro marittimo di origine europea per calcolare la longitudine. b) economiche: a) tecniche di affari (grosse compagnie come la East India Company o Vereenigde Oostendische Compagnie), b) assicurazioni marittime (Lloyds), c) accumulazione di ricchezza: il commercio transoceanico comport grandi rischi e grosse perdite, ma soprattutto grossi profitti. c) demografiche: formazione di un prezioso e robusto capitale umano (mentalit di spirito e capacit imprenditoriali). Queste ultime sono meno rilevanti delle precedenti, in quanto lespansione europea fu essenzialmente unavventura commerciale.

9.5 LA RIVOLUZIONE SCIENTIFICA


Dal XVI secolo gli europei iniziarono a guardare sempre pi al progresso e a ricercare il nuovo. Nel XVII secolo si svolse una battaglia intellettuale tra: a) antichi che sostenevano lonniscienza dei classici, b) moderni che mettevano in rilievo gli errori e le assurdit degli antichi. Si cercarono di misurare fenomeni delleconomia, della demografia, dellamministrazione pubblica. La rivoluzione scientifica non consistette solo nelladozione sistematica del metodo sperimentale, ma anche nel rinnovamento radicale della problematica. Il protestantesimo fu un poderoso fattore di diffusione dellalfabetismo.

9.6 LA CRISI DEL LEGNO


Da sempre il legname era impiegato: a) b) c) d) come combustibile per eccellenza, per le costruzioni edili, per la costruzione navale, per la fabbricazione di mobili, attrezzi, macchine

Dal XII secolo nellarea mediterranea il legname inizi a scarseggiare e nel campo edile lo si sostitu con il mattone, la pietra o il marmo. Nel XVI secolo laumento della popolazione, le costruzioni navali, sviluppo della metallurgia (consumo di carbone di legna) fecero accelerare il consumo di legname: scomparvero boschi e foreste. Nel XVII secolo lItalia entr in un periodo di declino economico e la domanda di legname ristagn, ma non nel nord Europa. (+) costi di trasporto + (-) presenza di foreste lInghilterra decise di comprare cannoni dalla Svezia bench li ritenessero qualitativamente peggiori dei propri. La crisi serv a spingere pi avanti lEuropa nord-occidentale verso la Rivoluzione industriale.
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9.7 IL RIBALTAMENTO DEGLI EQUILIBRI ECONOMICI ALLINTERNO DELLEUROPA: 1500-1700


Il XVI secolo fu per la Spagna un secolo doro. Non fu lo stesso per lItalia, i Paesi Bassi meridionali, la Germania. Nuovi paesi conobbero sviluppo e prosperit: Olanda, Inghilterra, Svezia. Alla fine del XV secolo larea pi sviluppata dellEuropa era quella mediterranea, mentre alla fine del XVII era una zona arretrata. Il baricentro delleconomia si era spostato sul Mare del Nord. Il ribaltamento di questi equilibri fu determinato dal fatto che il Mediterraneo non era pi al centro degli scambi economici Europei, sostituito prima dallOceano Atlantico, poi dal Mare del Nord e dal Mar Baltico.

9.8 IL DECLINO ECONOMICO DELLA SPAGNA


Lafflusso doro e dargento dalle Americhe e lespansione della domanda conseguente fu un fattore determinante per larricchimento della Spagna. Il fallimento fu dovuto alle strozzature nellapparato produttivo. (+) domanda (+) offerta ma non bast contrabbando e importazioni sviluppo di Olanda, Inghilterra e di altri paesi europei. Inoltre lamministrazione spagnola spendeva male i proventi dellimposizione fiscale e i tesori delle indie prestiti da banchieri: tedeschi (fino al 1557) genovesi (fino al 1630) ebrei portoghesi. Nel XVII secolo lafflusso di oro e argento dalle Americhe diminu e le ragioni sono: a) un possibile ristagno nella produzione mineraria nelle colonie americane, b) maggior indipendenza delle colonie che iniziarono a prodursi ci di cui avevano bisogno, c) successo della pirateria olandese, francese, inglese che devi il carico delle navi cariche di tesori. (+) prosperit (+) migrazione dalle campagne alle citt sviluppo delle scuole (che producevano elementi inetti al lavoro manuale, gli hidalgos) + sviluppo burocrazia amministrativa.

9.9 IL DECLINO ECONOMICO DELLITALIA


Dal XIV secolo linstaurarsi delle signorie port al deterioramento della vita sociale. Le attivit artigianali e mercantili avevano iniziato a essere considerate volgari e di basso livello. Per tutta la prima met del XVI secolo lItalia divenne un campo di battaglia di conflitti internazionali tra spagnoli, francesi e tedeschi che portarono carestie, epidemie, distruzioni e interruzione dei traffici. Successivamente la ricostruzione vide il crescere di molte corporazioni artigiane, pesando gravemente sulla competitivit delle manifatture e dei servizi italiani sui mercati internazionali. Poich lItalia non disponeva di materie prime, la prosperit dipendeva dalla capacit di esportare i prodotti delle manifatture. Tra il 1620 e il 1630 una serie di fattori negativi capovolsero la situazione economica internazionale: a) b) c) d) guerra dei Trentanni (1618 1648), guerra turco persiana (1623 1638), crollo del mercato spagnolo, tedesco e turco, contrazione della liquidit.

I manufatti e i servizi inglesi, olandesi e francesi erano offerti a prezzi pi bassi i prodotti italiani furono eliminati sia sui mercati stranieri che nella penisola stessa crollo della produzione + disinvestimento nel settore manifatturiero e dei servizi.

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I prodotti italiani erano di migliore qualit e di conseguenza pi costosi poich lo erano anche i costi di produzione per diversi fattori: a) eccessiva interferenza delle corporazioni resistenza alle innovazioni tecnologiche e organizzative, b) pressione fiscale troppo alta, c) costo del lavoro troppo elevato rispetto ai livelli salariali dei paesi concorrenti. Le conseguenze di queste circostanze furono: a) declino delle esportazioni, b) disinvestimento nei settori manifatturieri, armatoriali e bancari, c) spostamento manifattura dai grossi centri urbani ai piccoli centri rurali per diversi motivi: a) costo del lavoro pi basso nei centri minori, b) possibilit di sfuggire ai controlli degli organi fiscali, ma soprattutto dalle corporazioni. Questi tentativi per fallirono, cos come i tentativi di chi cerc di introdurre innovazioni. Nel Regno di Napoli il declino fu essenzialmente fiscale. Nel 1630 lItalia centro-settentrionale fu devastata dalla peste ed ebbe leffetto di alzare i salari e la ripresa fu abbastanza rapida. Alla fine del XVII secolo lItalia importava manufatti da Inghilterra, Francia e Olanda esportando solo materie prime o semilavorate come olio, grano, vino, lana, seta.

9.10 IL MIRACOLO OLANDESE


I Paesi Bassi si distinguono in: a) meridionali (Fiandre): protagonisti di uno sviluppo economico e civile eccezionale: Bruges prima, Anversa poi, b) settentrionali: sviluppo fondato su attivit agricole e di allevamento, pesca e commercio con il Baltico. Alcune citt entrarono far parte della Lega anseatica anche se questa cerc di escluderle. Linterscambio col Baltico consisteva di merci poco ingombranti e di alto valore: a) da ovest a est: sale, pesce, vini, b) da est a ovest: pellicce, cera, miele. Le merci arrivavano ad Amburgo, venivano trasportate a Lubecca via terra e reimbarcate per essere trasportate a destinazione. Quando si riusc a circumnavigare la penisola dello Jutland (odierna Danimarca) sinizi a scambiare anche merci ingombranti e poco costose come lino, canapa, legname, grano. Le navi passando dallo stretto del Sund (tra Danimarca e Svezia) dovevano pagare dazi. A met del XVI secolo questa la situazione: a) Anversa (Paesi Bassi meridionali): centro internazionale della finanza e del commercio di merci pregiate (spezie, pannilana inglesi, seterie italiane, argento e rame tedeschi), b) Amsterdam (Paesi Bassi settentrionali): centro principale per il commercio internazionale di granaglie e legnami. Tecniche avanzate di canalizzazione, irrigazione e rotazione dei raccolti resa agricola due o tre volte maggiore alla media del resto dEuropa. La rivolta contro la Spagna port la rovina dei Paesi Bassi meridionali: i mulini di follatura di Ath e Ninove furono distrutti (1571), Anversa fu saccheggiata pesantemente (1585). Gli olandesi rimasero padroni del mare, ritardando la ripresa dei fiamminghi passati sotto il controllo della Spagna.
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Il danno maggiore causato dagli spagnoli fu lemigrazione di capitale umano prima ancora delle distruzioni di ricchezza e capitale fisico i valloni dalle province del sud importarono capacit artigianali, conoscenze commerciali e spirito imprenditoriale alle province del nord: introduzione mulini per la follatura dei pannilana a Leida (1585) e Rotterdam (1591) Dal 1609 Paesi Bassi settentrionali Province Unite. Tra la fine del XVI e la prima met del XVII secolo si ha il miracolo olandese in quanto fu un trionfo politico, militare ed economico (Compagnia delle Indie Orientali, 1602 e Compagnia delle Indie Occidentali, 1621). Ad Amsterdam si trovavano merci di ogni angolo del mondo tanto che le quotazioni delle merci vennero adottate anche sui mercati stranieri. Nacque la Borsa. Gli olandesi furono grandi nellindustria, nella navigazione, nel commercio, nella pittura (Rubens, Rembrabdt, Vermeer), nella filosofia (Spinoza), nellosservazione scientifica. Spesso importavano materie prime che riesportavano sotto forma di prodotti finiti. Importavano canna da zucchero dalle Americhe e lo esportavano in tutta Europa. Con il rame giapponese (quando il Giappone si chiuse allOccidente fece eccezione solo per gli olandesi) si producevano cannoni di bronzo venduti in buona parte allestero. Per far fronte alla grande richiesta di energia, in mancanza di legname rivolsero lattenzione a due fonti di energia inanimata: la torba e il vento. Sui mari sfruttarono lenergia eolica attraverso le vele. Lenergia dei mulini a vento consentiva di lavorare il ferro, di macinare il grano, di preparare la pasta per la carta o il malto nella lavorazione della birra, il cuoio e il tabacco. Basso costo del denaro + tecniche avanzate costi di produzione bassi / riduzione della qualit prezzi competitivi diffusione globale dei commerci Nel settore laniero produssero panni di qualit inferiore ma dai colori vivaci che piacquero molto al mercato, nei trasporti marittimi risparmiarono sullo spazio destinato allalloggio dei marinai.

9.11 LO SVILUPPO DELLINGHILTERRA


Alla fine del XV secolo lInghilterra era un paese sottosviluppato, quasi la met del commercio era controllato dai mercanti stranieri (italiani e anseatici). Producendo la migliore lana, il prodotto maggiormente esportato fu il pannolana. Allinizio del XVI secolo, quando i fornitori italiani (Milano, Brescia, Bergamo) non furono pi in grado di soddisfare le richieste dei mercanti tedeschi (per le guerre e carestie), la domanda di questi ultimi si rivers sui pannilana inglesi disponibili ad Anversa aumento delle esportazioni inglesi sviluppo della manifattura tessile nelle campagne. Leconomia inglese si stava differenziando e produzioni come quella del ferro, di piombo, di armi, di vetro, di seta, di nuovi tipi di pannilana crebbero molto. Verso la fine del XVI secolo ci furono importanti sviluppi che riguardarono: a) il commercio oceanico: scoperta di giacimenti di argento nelle Americhe; dallOriente arrivavano spezie, seta, porcellane cinesi, oro e avorio africani diffusione della pirateria (dal 1570), sconfitta dellInvincibile Armada spagnola (1588) capitale usato per la fondazione di East India Company e colonie in America, b) la politica economica del governo, di tipo mercantilistico-protettivistica. Limmigrazione non fu ostacolata e furono imposti dazi sulle importazioni colpendo lintroduzione di prodotti delle manifatture straniere.
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Importanti furono i successivi Atti di Navigazione (diretti contro il commercio marittimo olandese). Con il primo (1651) si ordinava che il trasporto di tutte le merci da e per lInghilterra dovesse essere effettuato soltanto su navi inglesi 1 guerra navale con lOlanda. Con il secondo (1660) si limitava luso di navi costruite fuori dallInghilterra e di navi di propriet di stranieri. Il settore delle costruzioni navali raggiunse il quarto posto dopo lagricoltura, la fabbricazione dei pannilana e lattivit edile. c) lapporto di immigranti: le persecuzioni francesi e le devastazioni nei Paesi Bassi meridionali spinsero molti a trovar pace in Inghilterra sviluppo della new drapery (produzione e tessitura di lana di medio-bassa qualit) fu opera degli immigrati valloni, industria del vetro, orologi e della seta grazie agli immigrati francesi. I tratti della societ inglese che colpiscono sono: a) capacit di ricezione culturale, b) capacit di reagire con decisione alle difficolt del momento (spunti sviluppi vantaggi). Le esportazioni laniere incontrarono la concorrenza di altri stati, cos si lanciarono alla conquista dei mercati del Nord Africa e del Medio Oriente. Lartiglieria era prevalentemente di bronzo e lInghilterra non mancava di rame. Si adottarono nuove tecniche per la fusione del ferro impiegata nella creazione di cannoni che erano molto meno costosi anche se di qualit inferiore di quelli svedesi. I cannoni di ferro permisero larmamento delle navi in abbondanza, perch pi leggeri di quelli di bronzo. Il patrimonio boschivo si ridusse rapidamente per diversi motivi: a) espansione dellattivit edilizia riscaldamento, b) incremento delle costruzioni navali, c) produzione del carbone da legna utilizzato nella fusione del ferro. La crisi del legname colp anche lInghilterra che reag in due modi: a) potenziando la navigazione e il commercio con la Scandinavia, b) ricorrendo alluso del carbone che esisteva in abbondanza. Dal XVII secolo, il carbone fu usato non solo per il riscaldamento, ma anche per la produzione della birra, del vetro, per la raffinazione dello zucchero, per lessicazione di tegole e mattoni, per fondere il ferro. Tutto ci avvio lInghilterra verso la rivoluzione industriale. Un altro aspetto fu laumento delle dimensioni delle imprese e la concentrazione di manodopera e di capitale in prototipi delle fabbriche industriali (protofabbriche). Le risorse interne che consentirono di sviluppare i commerci furono: a) b) c) d) e) il capitale umano (marinai) e una classe mercantile capace e disposta al rischio, il capitale fisso sotto forma di navi, cannoni, attrezzature portuali, il capitale circolante, un capitale organizzativo (creditizio, commerciale, assicurativo), un governo sensibile e favorevole alle aspirazioni della classe mercantile.

Lo sviluppo del commercio internazionale: a) contribu alla crescita della domanda di prodotti della manifattura inglese, b) consent di accedere alle materie prime che ampliarono la gamma facendone diminuire i prezzi,

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c) consent ai paesi sottosviluppati di accumulare il potere dacquisto necessario per comprare merci inglesi, d) permise una cumulazione di capitale che and anche a favore dello sviluppo dellagricoltura e del settore manifatturiero, e) comport stimoli per lo sviluppo di attivit assicurative e di trasporto, f) favor lo sviluppo delle grandi citt.

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10 LA FINE DEL MONDO CHE FU


10.1 LA CONTINUIT DEL MONDO AGRICOLO
Tra il 1780 e il 1850 lInghilterra vide mutamenti radicali: la rivoluzione industriale. Con essa luomo acquis il dominio di nuove fonti di energia erano il carbone, il petrolio, lelettricit, latomo.

10.2 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE


Alla fine del XVII secolo Gran Bretagna e Province Unite erano i due paesi dalleconomia pi moderna e dinamica, con le seguenti caratteristiche materiali: a) b) c) d) e) straordinaria espansione nei settori manifatturiero e mercantilistico, un ceto mercantile con notevoli capacit imprenditoriali e di influenza sociale e politica, scorta di manodopera artigiana qualificata, alta diffusione dellalfabetismo, abbondanza di capitale.

Questi i tratti di pensiero e idee: a) indirizzo utilitaristico e meccanicistico, b) inclinazione verso la misurazione e la sperimentazione. Nel corso del XVIII secolo le Province Unite andarono incontro al loro declino in quanto sprovviste di carbone. Dal 1820 la macchina a vapore di Watt fu largamente impiegata nel trasporto ferroviario e marittimo oltre che in molti processi produttivi indipendenza dai giacimenti di carbone Il precoce sviluppo del Belgio legato alla presenza di notevoli giacimenti di carbone. La rivoluzione industriale fu anche un fatto socio-culturale, perch la sola disponibilit di carbone non preclude nulla; in questi paesi il tasso di analfabeti era molto basso e le culture erano simili. Durante la prima met del XIX secolo la rivoluzione era penetrata in Belgio, Francia, Germania, Svizzera e Stati Uniti, dal XX secolo anche in Svezia, Italia, Russia, Giappone e Argentina. (+) produzione agricola, (+) comunicazioni internazionali, (+) popolazione (non per aumento della natalit, ma per diminuzione di mortalit) fu inferiore allaumento della produzione (+) reddito pro capite.

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11 APPENDICE 1: FIERE E MERCATI


Mercato dimensione cittadina Fiera dimensione extracittadina, organizzata in un determinato luogo ed in una determinata data. Appoggiate dai signori/stati per sottrarre potere ai feudatari locali, creazione di una forte burocrazia, sottrarre entrate fiscali ai feudi in favore delle citt. Impero carolingiomonete dargento fortuna di Amalfi (950 1050): tavole amalfitane Ottone I sconfigge gli ungari (955) Reno, Mosa e Schelda. Rivoluzione commerciale (dal XIII secolo) in particolare Italia centro settentrionale (Comuni). Fiera: scambio non al minuto fra compratori e venditori (tipico dei mercati cittadini), ma allingrosso fra mercante e mercante. Citt come consumatrici, non produttrici, di beni primari, esse non possono esistere senza un mercato. Tre fasi del commercio medievale: sviluppo, decadenza e ristagno delleconomia e della geografia urbana: 1. i mercanti si assicurano un reddito in costante aumento, grazie ai profitti ottenuti con lattivit di mediazione + profitti usurai derivanti dal commercio di denaro reinvestimento sviluppo dei mercati ove essi operano (Fiandre, Champagne, Italia centro settentrionale) afflusso positivo di immigrazione verso le citt per migliorare i redditi e lo status sociale + flusso generato dallobsoleto sistema feudale (fuga dalle campagne) aumento dei bisogni da parte di una popolazione non agricola miglioramento della produzione agricola + specializzazione del lavoro. 2. Con nuovi spazi aumenta anche la concorrenza caduta dei saggi di profitto per i mercanti diversificazione delle fonti di reddito allargamento del paniere merceologico, poi maggiore attenzione verso la produzione artigiana esigenza di dotare le citt di strutture utili alla produzione (tessile, cuoio, legno, metalli, ceramica, vetro) incremento e sfruttamento dei produttori interni alla citt che diventano operai salariati, venendo a perdere la propriet dei mezzi di produzione. Aziende mercantili + produzione: da moneta-merce-moneta si passa a materie prime-prodotti-moneta aziende aumentano di dimensioni, hanno magazzini per il stoccaggio, si razionalizza la contabilit. 3. I profitti continuano a cadere a causa della concorrenza sempre maggiore (Fiandre, Brabante, Inghilterra) i mercanti italiani si interessano sempre pi allattivit creditizia e cercano nuovi territori, in un primo tempo considerati marginali capitali distolti dal commercio e produzione banca, terre e si immobilizzano i capitali (investimento bancario e fondiario) perch rendita > profitto. Caratteristiche proprie delle fiere: a) raduno importante di mercanti, organizzato, basato sul credito, il potere decide i luoghi, le date, garantisce protezione, vieta lusura, garantisce la franchigia risulta appetibile a molti operatori commerciali; b) pagamento non in contanti ma dilazionato alla prossima fiera (per evitare lutilizzo della gi scarsa moneta) i mercanti si coalizzano con altri provenienti dalla stessa zona per la sicurezza nei viaggi nascono sentimenti nazionali in nuce, dettati solamente da spirito imprenditoriale.
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Riconquista bizantina di Creta (960)

Vittorie della cristianit sui saraceni (973)

Fortuna di Genova, Pisa e Venezia

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(Ri)nascita e sviluppo dei porti (desinenze di molte citt: port in Inghilterra e poort nei Paesi Bassi). Champagne (Troyes, Provins, Bar-sur-Aube, Lagny) dal XII secolo e Fiandre (Lille, Messines, Ypres, Thournout e Bruges) sono punti di arrivo di materie e prodotti settentrionali (lana, pellicce, cuoio, lino) che vengono poi scambiate con materie prime orientali (spezie, zucchero, tessuti, vino). Fiere strutturate in tre momenti: esposizione, contrattazione, pagamento. Luoghi fortunati non per posizione geografica ma per volont dei poteri forti che supportano la presenza di fiere. Inizio XIV secolo le fiere vanno in crisi per maggiore importanza del commercio marittimo, sviluppo industria tessile (Toscana e Lombardia a scapito di quella fiamminga), viene meno la franchigia, guerra tra Fiandre e Francia (1296 1320), apertura valichi alpini del Gottardo e Brennero che spostano il percorso tra Italia e Fiandre pi a est e non si passa pi per la Champagne, crisi totale con la Guerra dei Cento Anni.

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12 APPENDICE 2: LET DELLE SCOPERTE


12.1 INTRODUZIONE
LEt delle Scoperte (nota anche come l'et delle esplorazioni) il periodo che va dalla met del XV secolo fino a tutto il XVII secolo. Durante questo periodo gli europei esplorarono l'Africa, le Americhe, lAsia e scoprirono lOceania. La caduta di Costantinopoli nel 1453 di fatto recise in maniera drammatica i legami commerciali tra Europa e Asia attraverso il Medio Oriente, per questa ragione si rese necessario cercare vie alternative per raggiungere lAsia e le sue ricchezze: da ci part una campagna di esplorazioni che port allEt delle Scoperte. Gli storici fanno spesso riferimento a tale et storica in relazione ai lunghi viaggi marittimi pioneristici di spagnoli e portoghesi alla ricerca di una via alternativa per le indie orientali, mossi dal commercio di metalli preziosi e spezie. Let delle Scoperte pu essere vista come un ponte tra il Medioevo e l'Et Moderna, affiancata dal nascente movimento rinascimentale, che innesca la scintilla dellEt Moderna e la nascita e affermazione degli stati nazionali. Lespansione europea oltreoceano port alla nascita degli imperi coloniali, con il contatto tra il Vecchio ed il Nuovo mondo che port al cosiddetto scambio colombiano: un ampio trasferimento di piante, animali, cibo, popolazioni umane (schiavi inclusi), malattie infettive e cultura fra lemisfero orientale e quello occidentale, in uno degli eventi pi significativi su scala globale riguardanti l'ecologia, l'agricoltura e la cultura mai avuti nella storia. Le esplorazioni europee hanno permesso la mappatura globale del mondo, risultante in una nuova visione del mondo e ponendo in contatto civilt culturalmente, geograficamente e storicamente distanti tra loro, raggiungendo i confini pi remoti pi tardi.

12.2 UNA VISIONE DINSIEME


I portoghesi cominciarono ad esplorare sistematicamente la costa atlantica dell'Africa sin dal 1418, sotto il patrocinio del principe Enrico il Navigatore. Nel 1488 Bartolomeo Diaz raggiunse l'Oceano Indiano per questa via. Nel 1492 i sovrani della neonata corona spagnola finanziarono il progetto di Cristoforo Colombo che prevedeva di salpare verso ovest per raggiungere le Indie attraversando l'Atlantico. Egli arriv invece su di un continente inesplorato, ma che credeva si trattasse effettivamente delle Indie (da l lappellativo di indiani agli abitanti indigeni). Solo agli inizi del XVI secolo il navigatore italiano Amerigo Vespucci realizz che quello sul quale Colombo era approdato non era lAsia ma un nuovo continente visto dagli europei come un nuovo mondo, dal suo nome appunto America. Per evitare conflitti tra il Portogallo e la Spagna, il Trattato di Tordesillas (1494) fu firmato appunto per suddividere il globo in due distinte aree di esplorazione, nella quale ognuno aveva diritti esclusivi a rivendicare per s le eventuali nuove terre scoperte. Alle restanti nazioni europee che conducevano esplorazioni, come Francia, Inghilterra, e Paesi Bassi venne esplicitamente negato l'accesso alle nuove terre, lasciando loro unicamente opzioni come la pirateria, fino a quando (come fecero in seguito) non rigettarono l'autorit papale sulla divisione delle terre non ancora scoperte.
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Nel 1498, una spedizione portoghese comandata da Vasco Da Gama raggiunse l'India circumnavigando l'Africa, aprendo la via del commercio diretto con l'Asia, e risolvendo il problema del blocco ai commerci dellImpero Ottomano. Ben presto, i portoghesi si spinsero pi a est, per le preziose isole delle spezie (isole Molucche, in Indonesia), poi lo sbarco in Cina. Oriente ed Occidente si congiunsero poi nel 1522, quando il navigatore portoghese Ferdinando Magellano, viaggiando verso ovest, comp la prima circumnavigazione del globo, mentre i conquistadores spagnoli esploravano lentroterra delle Americhe, e successivamente alcune isole del Pacifico meridionale pi tardi, alcune delle isole del Sud Pacifico. Dal 1495, francesi ed inglesi e, molto pi tardi, gli olandesi, si inserirono nella corsa alle esplorazioni dopo aver appreso delle eccezionali scoperte di quei tempi, sfidando il monopolio iberico sul commercio marittimo cercando nuove rotte, prima a nord e attraverso lOceano Pacifico in America meridionale, ma alla fine, seguendo lesempio portoghese, nellOceano Indiano passando attorno allAfrica; furono scoperte lAustralia (1606), Nuova Zelanda (1642), le Hawaii (1778). Nel frattempo, dal 1580 al 1640 circa, i russi esplorarono e conquistarono quasi tutta la regione siberiana.

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13 I NUOVI VELIERI: CARAVELLA E GALEONE


13.1 LA CARAVELLA
Fino al XV secolo, gli europei si limitarono alla navigazione di cabotaggio costiero utilizzando le chiatte o comunque altri grossi barconi da carico da 50 a 200 tonnellate di carico circa. Erano molto fragili, dotate di un solo albero con vele quadre fisse che non poterono mai superare le difficolt di navigazione oceanica in prossimit dellEquatore, dato che i venti forti, le secche e le correnti non le rendevano pi manovrabili. La caravella fu sviluppata attorno alla met del XV secolo, basandosi su barche da pesca pre-esistenti, sotto il patrocinio del principe Enrico il Navigatore del Portogallo, e presto divenne il vascello preferito dagli esploratori portoghesi. Erano agili e pi facili da manovrare, con una stazza di circa 160 tonnellate e da 1 a 3 alberi, con vele triangolari latine che permettono la navigazione a zig-zag. Essendo pi piccole e con una chiglia poco profonda, le caravelle potevano navigare controcorrente in acque costiere poco profonde. Con le vele latine montate, erano molto maneggevoli e potevano sfruttare tutto il vento disponibile, mentre con la velatura quadrata potevano incrementare considerevolmente la loro velocit. La sua economicit, velocit, agilit e potenza la resero subito il miglior veliero del suo tempo. Gli unici punti deboli furono le limitate capacit di carico e di equipaggio, che comunque non ne impedirono il successo.

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13.2 IL GALEONE

Il galeone un poderoso veliero da guerra progettato per affrontare la navigazione oceanica, molto diffuso nel XVI e XVII secolo. Nacque nel corso del XVI secolo come evoluzione della galea, allo scopo di unire la grande maneggevolezza di quest'ultima a doti di robustezza necessarie alla navigazione oceanica. Rispetto alla caracca (veliero con tre o quattro alberi che venne sviluppato nel Mediterraneo durante il XV secolo probabilmente dai Genovesi, una delle tali fu la Santa Maria di Cristoforo Colombo), il galeone aveva dimensioni maggiori, lunghezza tripla rispetto alla larghezza, la quale era doppia rispetto all'altezza. Il galeone era specificatamente progettato per compiere i lunghi viaggi oceanici. Le modifiche principali erano costituite da un castello di prua pi basso, un castello di poppa di forma squadrata e uno scafo allungato. Questa ultima innovazione apportava una maggiore stabilit in acqua allo scafo e ne diminuiva la resistenza al vento. Ne risult un vascello pi veloce e manovrabile dei tipi precedenti. Il rostro di prua, detto bompresso, perdeva la funzione offensiva che aveva acquisito con la galea, diventando il supporto dell'albero di bompresso, l'albero diagonale rispetto alla linea dello scafo ed ospitante solitamente una sola vela, detta civada, oppure una seconda vela sistemata su un prolungamento verticale dell'albero, detta controcivada. L'arma principale del galeone era la colubrina, perfezionata negli anni. La prima batteria era formata da una ventina di pezzi da 18libbre (calibro 133 mm, lunghezza 3,50 m). Sul ponte di coperta una seconda batteria ospitava semicolubrine da 10 o 9 libbre. Il cassero ed il castello potevano avere pezzi minori, eventualmente brandeggiabili. L'equipaggio era composto da trecento uomini che mangiavano e dormivano sui ponti di batteria, mentre gli ufficiali alloggiavano a poppa. Il galeone era una nave adottata sia dalla marina militare sia dalla marina mercantile e come tale altrettanto armato. Verso la met del XVII secolo, per far fronte alle nuove esigenze della guerra sul mare evolse nel vascello di linea. Il galeone nacque in effetti per l'esigenza di creare una unit pi grande della caracca, ma pi agile e veloce. Fu anche ridotto il numero dei fanti di marina a bordo, riducendo di conseguenza le sovrastrutture adatte ad ospitarli. Tali strutture, massicce e pesanti, costituivano un ostacolo alla propulsione eolica. Tra gli altri vantaggi del galeone va evidenziata la sua maggiore economicit di costruzione rispetto agli altri tipi di navi. Con il costo della realizzazione di 3 caracche si potevano realizzare 5 galeoni, fattore questo che li rendeva un buon investimento per le flotte militari dell'epoca.

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Un altro miglioramento che fu necessario introdurre fu la realizzazione di un sistema di manovre che permettesse di governare la nave anche con un equipaggio ridotto. Infatti a causa dei lunghi periodi passati in mare e delle scarse condizioni igieniche e di sicurezza nelle quali si trovavano ad operare, molti membri dell'equipaggio perivano durante la navigazione. All'inizio l'Inghilterra non fu all'avanguardia, per qualit tecniche e nautiche, preceduta dalla perizia degli olandesi prima e dei francesi poi. I galeoni rimasero il tipo di nave principale fino alla met del XVIII secolo quando vennero sostituiti dal vascello e nel campo commerciale, nel XIX secolo dal clipper.

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14 OCEANO ATLANTICO (14191507)


DallVIII fino al XV secolo, la Repubblica di Venezia e le altre repubbliche marinare deteneva il monopolio del commercio europeo con il Medio Oriente. La seta ed il commercio delle spezie, che coinvolgeva spezie, aromi, erbe medicinali, farmaci e oppio, resero queste citt-stato mediterranee straordinariamente ricche. Le spezie sono state tra i prodotti pi costosi e richiesti del Medioevo, utilizzati nella medicina medievale, nei rituali religiosi, nella cosmesi e profumeria, cos come additivi e conservanti alimentari. Quasi sempre importare dall'Asia e Africa. I mercanti musulmani, principalmente discendenti di marinai arabi provenienti da Yemen e Oman, dominavano le rotte commerciali in tutto l'Oceano Indiano, toccando le regioni delle fonti in Estremo Oriente e spedendo i loro carichi negli empori commerciali dellIndia. Da l, itinerari terrestri portavano alle coste del Mediterraneo. I mercanti veneziani distribuivano poi le merci attraverso tutta Europa fino allavvento dell'Impero Ottomano, che alla fine port alla caduta di Costantinopoli nel 1453, tagliando fuori gli europei da quelle vitali vie commerciali combinate terra-mare. Costretti a ridurre le loro attivit nel Mar Nero, ed in guerra con Venezia, i genovesi si rivolsero al commercio di grano, olio di oliva nel Nord Africa e ad una ricerca di argento e oro. In Europa vi era un deficit costante di metalli preziosi, dato che le monete non circolavano, ma avevano un unico senso di direzione: in uscita, spese per il commercio orientale che oramai era stato tagliato fuori. Diverse miniere europee si esaurirono, la mancanza di lingotti port allo sviluppo di un sistema bancario complesso per gestire i rischi nel commercio (la prima banca di stato, il Banco di San Giorgio, fu fondata nel 1407 a Genova). Veleggiando anche nei porti di Bruges (Fiandre) e in Inghilterra, le comunit genovesi si stabilirono poi in Portogallo, che approfitt delle loro competenze imprenditoriali e finanziarie. La navigazione europea si era fino a quel tempo basata grosso modo sul cabotaggio (navigazione costiera fra porti non eccessivamente distanti luno dallaltro), guidata dai portolani. Queste carte nautiche mostravano le rotte marittime costali guidate punti di riferimento costieri: i marinai partivano da un punto noto, seguivano la direzione tramite bussole, cercando di identificare la posizione tramite i riferimenti noti. Per la prima esplorazione oceanica gli Europei occidentali utilizzarono la bussola e progressi scientifico/tecnologici nella cartografia e astronomia. Strumenti di navigazione araba come l'astrolabio e il quadrante furono utilizzati per la navigazione celeste.

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14.1 ESPLORAZIONE PORTOGHESE

Come popolo pi occidentale d'Europa, i portoghesi furono i principali esploratori durante il Medioevo. Le coste molto sviluppate sull'Oceano Atlantico ed i porti situati sulle coste e lungo i fiumi che si riversavano in esso fecero s che il paese si trov ad avere una grande marineria. Poich lo sviluppo dei commerci via terra era molto difficile per l'interposizione dei regni di Castiglia e Aragona, spesso ostili, venne naturale cercare di sviluppare i commerci per le vie del mare. Iniziarono quindi a commerciare con l'Inghilterra, le Fiandre e le citt della Lega Anseatica. Fu il genio del principe Enrico il Navigatore, che coordin ed utilizz tutte queste risorse verso l'espansione. Egli pose a disposizione dei suoi capitani grandi risorse finanziarie ed il suo fine fu quello di controllare la navigazione del golfo di Guinea, da dove partiva la rotta Trans-Sahariana di commercio di oro e schiavi, sino al Mediterraneo. Un altro ambizioso obiettivo fu quello di raggiungere direttamente le Indie via mare, la sorgente del lucrativo commercio delle spezie, senza dover passare per intermediari. Bartolomeu Dias doppi il Capo di Buona Speranza nel 1488, dando cos prova che l'Oceano Indiano era raggiungibile via mare. Dopo il 1492 la scoperta delle Indie Occidentali da parte di Cristoforo Colombo rese necessaria una suddivisione delle sfere di influenza di Spagna e Portogallo. Questa si raggiunse attraverso il Trattato di Tordesillas, firmato il 7 giugno 1495. Il trattato fu molto importante per i portoghesi come riconoscimento del prestigio da loro acquisito. Questo prestigio venne ingigantito quando fra il 1497 ed 1499 Vasco da Gama complet il viaggio in India.

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14.2 ESPLORAZIONE SPAGNOLA

I vicini rivali del Portogallo, il Regno di Castiglia, inizi a stabilire il proprio controllo sulle isole Canarie, ad occidente della costa africana, nel 1402, ma subito dopo fu distratta dalle vicende interne di politica iberica e dalla Reconquista contro gli arabi per praticamente tutto il XV secolo. Solo alla fine del secolo, con la nascita del Regno di Spagna dallunione di quello di Castiglia e di Aragona e dal completamento della Reconquista, il nuovo regno si preoccup di cercare nuove rotte commerciali. Nel 1492 i nuovi governanti incamerarono le ricchezze dellassimilato Regno saraceno di Granada, quindi poterono permettersi di finanziare la spedizione di Cristoforo Colombo nella speranza di bypassare il monopolio portoghese nelle rotte africane occidentali, per raggiungere le indie (Asia meridionale e orientale) navigando verso occidente. Gi due volte Colombo aveva proposto il suo progetto al re del Portogallo, ma con esiti negativi. Il 12 Ottobre 1492 Colombo chiam San Salvador la terra su cui sbarc (le Bahamas) pensando di aver avuto successo ed essere giunto nelle Indie Occidentali. Colombo procedette anche allesplorazione della costa nord-orientale di Cuba e Hispaniola, Haiti. Colombo ed altri esploratori spagnoli furono inizialmente delusi dalle loro scoperte, al contrario di Africa o Asia, le isole caraibiche non avevano molte materie da commerciare con la Spagna; solo quando si cominci ad esplorare lentroterra del continente ci si rese conto della loro ricchezza.

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14.3 IL TRATTATO DI TORDESILLAS (1494)

Subito dopo che Colombo arriv nelle Indie Occidentali, si rese necessaria una divisione di sfere di influenza tra Spagna e Portogallo. Nel 1493 I monarchi cattolici ricevettero una bolla papale da Alessandro VI (la bolla Inter Caetera) nella quale si dichiarava che alla Spagna sarebbero state garantite tutte le terre ad ovest di un determinato meridiano (passante a 100 leghe ad ovest delle isole di Capo Verde e Azzorre), al Portogallo quelle ad est. Ci furono ulteriori accordi fra i regnanti di Spagna e Portogallo per una revisione di tale trattato e laccordo fu raggiunto nel 1494, con il Trattato di Tordesillas che divise il mondo in due potenze. Ora il Portogallo ricevette tutto ci fuori dallEuropa ad est di un meridiano passante a 370 leghe ad ovest di Capo Verde, oltre al controllo di Africa, Asia e lAmerica del sud (Brasile). Gli spagnoli ricevettero tutto ci che si fosse trovato ad occidente di tale meridiano, territori ancora inesplorati, quindi quasi tutto il nuovo continente e le isole dellOceano Pacifico.

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15 OCEANO INDIANO (14971513)


15.1 VASCO DA GAMA E LA ROTTA PER LE INDIE
Protetti dalla diretta competizione spagnola dal Trattato di Tordesillas, I Portoghesi continuarono lesplorazione verso est. Le imprese di Bartolomeu Dias (Capo di Buona Speranza, 1487) e Pro da Covilh (Etiopia) dimostrarono che lOceano Indiano era accessibile via mare dallAtlantico. Nel 1498 Vasco da Gama arriv a Calcutta (India), nel 1500 Pedro Cabral in Brasile. NellAsia continentale le prime basi commerciali furono quelle di Kochi e Calcutta (1501) e Goa (1510).

15.2 LE ISOLE DELLE SPEZIE E LA CINA


Nel 1511, Alfonso de Albuquerque conquist Malacca per il Portogallo, allora il centro del commercio asiatico; a est di Malacca invi diverse ambascerie la prima delle quali raggiunse il Regno del Siam (odierna Thailandia). Per arrivare a conoscere lesatta locazione delle isole delle spezie (le Molucche, in Indonesia, allora le uniche zone di produzione al mondo di noce moscata e chiodi di garofano, scopo principale dei viaggi nellOceano Indiano) mand una spedizione nel 1512 ed in seguito ottenne il permesso di far edificare una fortezza che segn linizio della presenza portoghese nellarcipelago. Nel 1513 un altro ambasciatore raggiunse la Cina, nel 1557 i portoghesi occuparono Macao. Per intensificare il monopolio portoghese nellOceano Indiano, Alfonso de Albuquerque si impadron di Hormuz nel Golfo Persico nel 1507 e 1515, ed entr in relazioni diplomatiche con la Persia. Nel 1521 fu conquistato il Bahrain, Massawa (nel Mar Rosso) fu il punto pi settentrionale frequentato dai Portoghesi (1541).

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16 OCEANO PACIFICO (1513 1519)


Nel 1513, lo spagnolo Vasco Nuez de Balboa dopo aver appreso informazioni casuali circa lesistenza di un altro mare ricco doro, intraprese una spedizione nellistmo di Panama e dopo una lunga marcia nellentroterra, raggiunse laltro mare e chiam le isole che trov Arcipelago delle Perle (nome conservato a tuttoggi) delle quali la pi grande Isola Ricca.

16.1 PRIMA CIRCUMNAVIGAZIONE


Al 1516 Ferdinando Magellano (portoghese, ma che ora prestava I suoi servigi alla corona spagnola) svilupp la teoria che le isole Molucche fossero da ritenersi allinterno dellarea di influenza spagnola, in accordo al Trattato di Tordesillas. Consapevole degli sforzi degli spagnoli di trovare una via daccesso alle Indie viaggiando verso ovest, Magellano present il suo progetto al nuovo monarca di Spagna, Carlo I. Nel 1519 egli salp da Siviglia con cinque navi in direzione delle Molucche ma viaggiando verso ovest, cercando di reclamare tali isole sotto la sfera di influenza politica ed economica della Spagna. Passando a sud dellArgentina, per quello che da lui verr battezzato Stretto di Magellano, arriv nellOceano Pacifico e fu proprio lui a chiamarlo cos, per via della sua calma apparente. Lo stesso Magellano fu ucciso durante un attacco di indigeni nelle Filippine, ma la spedizione continu e nel 1521 raggiunse le Molucche per ritornare in Spagna lanno seguente. Sebbene la missione di Magellano non abbia dato risultati utili, (la sua rotta era infinitamente pi lunga ed economicamente sconveniente di quella portoghese attorno allAfrica) le sue scoperte contribuirono a dotare la Spagna delle conoscenze geografiche per sviluppare successivamente i commerci attraverso Guam (Messico) e Manila (Filippine).

16.2 LE ESPLORAZIONI VERSO OVEST E VERSO EST SI INCONTRANO


Subito dopo la spedizione di Magellano, I Portoghesi edificarono il forte a Ternate. Dato che non fu possibile identificare un limite orientale alla linea di demarcazione del Trattato di Tordesillas, entrambi i regni organizzarono riunioni per risolvere la questione. Solamente nel 1529, dopo lunghissime trattative, con la firma del Trattato di Saragozza, fu stipulato che le isole Molucche sarebbero state attribuite al Portogallo e le Filippine alla Spagna.

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17 I CONQUISTADORES SPAGNOLI (15191532)


17.1 I CONQUISTADORES SPAGNOLI DELLENTROTERRA
Voci di isole inesplorate a nord di Hispaniola raggiunsero la Spagna nel 1511 e re Ferdinando II di Aragona si dimostr interessato a finanziare ulteriori spedizioni. Mentre i Portoghesi stavano ricavando ingenti profitti nellOceano Indiano, gli Spagnoli investirono nelle esplorazioni dellentroterra alla ricerca di oro e risorse di valore. I membri di queste spedizioni, i "conquistadores", venivano da una variet di backgrounds e includevano artigiani, mercanti, clero, nobili minori e schiavi liberati. Di solito si procuravano il proprio equipaggiamento in cambio di una quota dei profitti, non avendo una connessione diretta con lesercito reale, e spesso nessuna esperienza o addestramento militare. Nelle Americhe gli Spagnoli trovarono un certo numero di imperi grandi quanto quelli in Europa. Tuttavia, piccoli gruppi di conquistadores, con grossi gruppi di indigeni amerindi, riuscirono a conquistare queste terre. Durante questo periodo, pandemie malattie europee come il vaiolo devastarono le popolazioni indigene. Una volta che si fu stabilita la sovranit spagnola, essi si concentrarono sullestrazione e lesportazione di oro e argento. Nel 1512, gli spagnoli esplorarono Porto Rico, la Florida (1513) e casualmente incapparono per la prima volta nella corrente del Golfo (del Messico), che in seguito diventer la rotta principale di ritorno dalle Indie allEuropa.

17.2 IL MESSICO E LIMPERO AZTECO (CORTS)


Nel 1519 Hernan Corts, allora governatore di Cuba, part alla conquista della penisola dello Yucatan. L incontr la sua futura moglie, una nativa che parlava la lingua degli aztechi e gli diede molte informazioni circa quel potente impero. Allora Corts chiese di incontrare limperatore degli Aztechi, Montezuma II, che per rifiut insistentemente. Per instillare la paura sugli Aztechi, gli Spagnoli massacrarono migliaia di membri della nobilt locale disarmati, che si erano riuniti nella piazza centrale e diedero parzialmente fuoco alla citt. Arrivato a Tenochtitlan (la capital dellimpero Azteco), con uno stratagemma prese in ostaggio limperatore e domand un riscatto a nome dellImperatore Carlo V; alla caduta dellImperzo Azteco, reclam la citt per la Spagna e la ribattezz Citt del Messico.

17.3 IL PERU E LIMPERO INCA (PIZARRO)


Un primo tentativo di esplorare lAmerica sud-occidentale fu nel 1522 dove si apprese dai locali di un territorio ricco di oro lungo il fiume Pir che fu confuso con la mitica El Dorado. Questa notizia, come i diari delle spedizioni di Hernn Corts, catturarono lattenzione di Pizarro. Francisco Pizarro aveva accompagnato Balboa durante lattraversamento dellistmo di Panama. Nel 1533 cattur lantica capitale inca Cuzco e nel 1535 fond Lima.

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18 NUOVE ROTTE COMMERCIALI (15421565)


Nel 1543 tre commercianti portoghesi furono, casualmente, i primi occidentali a raggiungere e commerciare con il Giappone. La conquista spagnola delle Filippine fu ordinata da Filippo II di Spagna (1564). Fu instaurata una nuova rotta attraverso il Messico e le Filippine.

18.1 GLI INTERESSI NORD-EUROPEI (1595 17SECOLO)


Le nazioni non iberiche rifiutarono di riconoscere il Trattato di Tordesillas che le aveva lasciate fuori dai commerci oceanici. Francia, Paesi Bassi e Inghilterra ciascuno con una tradizione marinara, si diedero alla pirateria. Nel 1568 gli olandesi si ribellarono contro il dominio di Filippo II di Spagna, che port alla Guerra degli Ottanta anni. Le truppe di Filippo II conquistarono le citt di Bruges e Ghent, Anversa cadde nel 1585. La popolazione protestante fu costretta a fuggire, molti si diressero ad Amsterdam (artigiani specializzati, ricchi mercanti e perseguitati per motivi religiosi, in particolare ebrei da Spagna e Portogallo e ugonotti dalla Francia). Da piccolo porto Amsterdam divenne uno dei centri commerciali pi importanti del mondo. Dopo la sconfitta della flotta spagnola nel 1588 ci fu uneccezionale sviluppo dei commerci marittimi. Fondazione delle compagnie commerciali inglese (1600) ed olandese (1602). Olandesi, francesi ed inglesi ruppero il monopolio portoghese, concentrato prevalentemente nelle aree costiere.

18.2 LESPLORAZIONE DEL NORD-AMERICA


1497: spedizione inglese guidata da Giovanni Caboto per lesplorazione del Nord America per trovare un passaggio a Nord Ovest verso le rotte asiatiche. 1524: litaliano Giovanni da Verrazzano esplor la costa atlantica del Nord America per I francesi di Francesco I. Dal 1534 al 1536 lesploratore francese Jacques Cartier si spinse fin nellinterno dellAmerica del Nord reclamando il Canada per Francesco I di Francia. Nel 1542 Joo Rodrigues Cabrilho, un navigatore portoghese al servizio della Spagna reclam la California per la Spagna. 1579: durante le sue missioni corsare contro la flotta spagnola, linglese Francis Drake esplor la parte subito a nord di quella esplorata da Cabrilho e reclam i territori per lInghilterra (Nuova Albione). 1609: Henry Hudson esplor la foce del fiume che oggi porta il suo nome e premise alla Compagnia olandese delle Indie Occidentale di fondare New Amsterdam (oggi New York). Poi prosegu risalendo il fiume fino alla Baia di Hudson (1611).

18.3 LAUSTRALIA OLANDESE E LA NUOVA ZELANDA


Il navigatore e governatore olandese Willem Janszoon fu il primo europeo a mettere piede in Australia nel 1606. Nel 1642 Abel Tasman raggiunse le Isole della Terra di Van Diemen (oggi Tasmania), la Nuova Zelanda e ad intravvedere le Isole Figi, come fece nel 1643.

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19 IMPATTO GLOBALE
Lespansione europea oltremare port al contatto tra Vecchio e Nuovo mondo producendo il cosiddetto scambio colombiano, chiamato cos in onore di Cristoforo Colombo. Rappresent il trasferimento di merci uniche da un emisfero allaltro. Gli Europei portarono bestiame, cavalli e pecore nel Nuovo mondo in cambio di tabacco, patate e mais. Altri fattori importanti nello scambio globale furono la canna da zucchero e il cotone dalle Americhe non solo in Europa ma in tutto il Vecchio mondo. I nuovo collegamenti transoceanici ed il loro controllo da parte delle potenze europee port allEt dellImperialismo, dove le potenze coloniali europee arrivarono a controllare la maggior parte del pianeta. L'appetito europeo per il commercio, le materie prime, impero e schiavi influenz fortemente molte altre aree del mondo. La Spagna si preoccup di distruggere gli imperi ostili in America, solamente per sostituirvisi e importarvi a forza il Cristianesimo. Il modello di aggressione territoriale fu poi ripreso da altre potenze europee, in particolare dagli olandesi, russi, francesi e inglesi. Il Cristianesimo sostitu i riti pagani locali, cos come le nuove lingue europee, idee e costume, ed in qualche zona, come in Nord America, Australia, Nuova Zelanda e Argentina, la popolazione indigena fu scacciata dai propri territori, venendo ridotta a piccola minoranze. Similarmente, nellAfrica costiera, gli stati locali alimentarono la fame europea nel commercio degli schiavi. Popolazioni indigeni vivevano nellAmerica del Nord allora come oggi. Ci furono diversi conflitti fra europei e nativi. Gli Europei ebbero sempre molti vantaggi sui nativi. Le malattie portate dagli europei, alle quali non erano biologicamente preparati, falcidiarono dal 50 all80% della popolazione indigena.

19.1 IMPATTO ECONOMICO IN EUROPA


Come le nuove mercanzie entrarono in Europa, il commercio dei prodotti locali stagn, le rotte atlantiche soppiantarono le potenze italiane e tedesche che si erano basate sui contatti baltici, russi e islamici. Vi furono cambiamenti sociali e di gusto in quanto lo zucchero, spezie, seta e le porcellane cinesi diventarono sinonimi di lusso nei mercati europei. Il centro economico del commercio europeo si post dal Mediterraneo allAtlantico, la citt di Anversa e parte del Ducato di Brabante divennero i centri delleconomia internazionale. Sebbene le iniziali ostilit, nel 1557 i portoghesi ottennero dallimperatore cinese una loro colonia (Macao) Lincremento di benessere della Spagna coincise con un ciclo inflazionario sia in Spagna che in Europa (rivoluzione dei prezzi).

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20 LA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE
La rivoluzione industriale, un processo di evoluzione economica o industrializzazione della societ che da sistema agricolo-artigianale-commerciale conduce ad un sistema industriale moderno caratterizzato dall'uso generalizzato di macchine azionate da energia meccanica e dall'utilizzo di nuove fonti energetiche inanimate (come ad esempio i combustibili fossili), il tutto favorito da una forte componente di innovazione tecnologica e accompagnato da fenomeni di crescita, sviluppo economico e profonde modificazioni socioculturali. Spesso si distingue fra prima e seconda rivoluzione industriale: la prima riguarda prevalentemente il settore tessile-metallurgico con l'introduzione della spoletta volante e della macchina a vapore nell'arco cronologico solitamente compreso tra il 1780 e il 1830; la seconda rivoluzione industriale viene fatta convenzionalmente partire dal 1870 con l'introduzione dell'elettricit, dei prodotti chimici e del petrolio; talvolta ci si riferisce agli effetti dell'introduzione massiccia dell'elettronica, delle telecomunicazioni e dell'informatica nell'industria come alla terza rivoluzione industriale, che viene fatta partire dal 1970.

La rivoluzione industriale comporta una profonda ed irreversibile trasformazione che parte dal sistema produttivo fino a coinvolgere il sistema economico nel suo insieme e l'intero sistema sociale. L'apparizione della fabbrica e della macchina modifica i rapporti fra gli attori produttivi. Nasce cos la classe operaia che riceve, in cambio del proprio lavoro e del tempo messo a disposizione per il lavoro in fabbrica, un salario. Sorge anche il capitalista industriale, imprenditore proprietario della fabbrica e dei mezzi di produzione, che mira a incrementare il profitto della propria attivit.

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21 DELIMITAZIONE TEMPORALE E SPAZIALE

In Inghilterra questo processo ha avuto luogo nella sua prima fase fra il 1760 (anno d'inizio del regno di Giorgio III) e il 1830 (anno d'inizio del regno di Guglielmo IV). Questa prima rivoluzione industriale prende avvio nel settore tessile (cotone), metallurgico (ferro) ed estrattivo (carbon fossile). Il periodo vittoriano (1831-1901), nel quale avviene la seconda rivoluzione industriale (1850 circa), sar per l'Inghilterra quello dello sviluppo e dell'apogeo della propria economia, archetipo del sistema capitalistaindustrializzato. La rivoluzione industriale si poi estesa ad altri Stati, in particolare: Francia, Belgio, Stati Uniti e Giappone fino a coinvolgere l'intero Occidente e, nel XX secolo, parte di altre regioni del mondo, prime fra tutte l'Asia. Ogni paese ha seguito un suo percorso verso la propria rivoluzione industriale e la stessa si realizzata in modo differenziato. Cos se in Inghilterra il processo prese avvio nel settore tessile, in altri paesi la rivoluzione industriale fu letteralmente trainata dall'introduzione della locomotiva a vapore (Thompson). Anche il ruolo dello Stato varia da paese a paese: se in Inghilterra la rivoluzione industriale sorta spontaneamente ed stata alimentata dall'iniziativa privata (pur sostenuta e favorita da atti legislativi emanati dal Parlamento, come quelli relativi alle recinzioni e alle strade), in altri paesi lo Stato ha dato contributi maggiori e spesso determinanti. A livello filosofico alcuni considerano le rivoluzioni industriali come effetto di un cambiamento culturale innescato a partire dalla rivoluzione scientifica e dalla fiducia ottimistica nella scienza con ricadute sulla tecnica gi con l'empirismo prima e col positivismo poi.

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22 FATTORI DETERMINANTI
Per dichiarare che un paese stia compiendo un processo di industrializzazione deve esserci: 1. crescita del PIL pi rapido dellincremento demografico (deve essere positivo, ma non eccessivo); 2. crescita della popolazione industriale deve essere maggiore rispetto a quella degli altri settori (agricoltura e servizi); 3. rapporto tra il numero di lavoratori e la quantit di prodotto in crescita (aumento della produttivit); 4. sviluppo del commercio con lo scopo di accumulare capitali per lapertura di nuove industrie; 5. rivoluzione agricola, ovvero la trasformazione della propriet agraria consentendo lespulsione della forza-lavoro dalla campagna con trasferimento in citt (a lavorare nelle industrie). Lincremento demografico un altro fattore utile per laumento della manodopera industriale (mantenuto sempre sotto la soglia del PIL). Questi ultimi due fattori, aumentando la forza-lavoro permettono un abbassamento dei prezzi, favorendo l'offerta.

23 STORIA E ORIGINI
Come accade in molti processi storici, per la rivoluzione industriale non esiste una data di inizio certa, anche se l'invenzione cardine quella del motore a vapore. Ogni mutamento profondo dell'economia per influenzato dalle trasformazioni precedenti e cos la Rivoluzione industriale viene considerata da alcuni studiosi come l'ultimo momento di una serie di cambiamenti che hanno trasformato l'Europa da terra povera, sottosviluppata e poco popolata all'inizio del Medioevo, nella zona pi ricca e sviluppata del mondo nel corso dell'Ottocento. L'accumulo di capitale incamerato in seguito ai commerci e la disponibilit di ingenti quantit di acciaio e carbone nei paesi del Nord, facilmente trasportabili attraverso una fitta rete di canali navigabili, resero possibili gli investimenti necessari alla creazione delle prime fabbriche. 23.1.1 Punto di vista economico L'elemento che caratterizza la Rivoluzione industriale il salto di qualit nella capacit di produrre beni, cui si assiste in Gran Bretagna, a partire dalla seconda met del Settecento. Pi precisamente la crescita dell'economia inglese nel periodo 1760 - 1830 la pi alta registrata fino a quel momento. In altri paesi il processo di industrializzazione analogamente origine, in epoche successive, di elevati tassi di crescita dell'economia. Sostanzialmente, la Rivoluzione industriale ha costituito l'approdo a cui ha portato l'aumento di conoscenze scientifiche sul mondo naturale, e sulle sue caratteristiche, derivante dalla Rivoluzione scientifica. Fu infatti il nuovo metodo scientifico iniziato dall'italiano Galileo Galilei a portare ad un sensibile (e senza precedenti) aumento delle conoscenze che gli Europei avevano sulla natura, ed in particolar modo sui materiali e le loro propriet. Condizioni particolarmente favorevoli nell'Inghilterra dell'epoca consentirono poi a tali conoscenze scientifiche di tramutarsi in conoscenze tecniche e tecnologiche, finch esse cominciarono ad essere applicate nelle prime fabbriche tessili e nell'industria siderurgica per una produzione di ferro e acciaio che non ebbe paragoni nella precedente storia dell'umanit. 23.1.2 Punto di vista tecnologico La Rivoluzione industriale si caratterizza per l'introduzione della macchina a vapore. Nella storia dell'umanit il maggior vincolo alla crescita della produzione di beni infatti quello energetico. Per molti secoli l'umanit si trova a disporre soltanto dell'energia meccanica muscolare offerta dal lavoro di uomini e animali, e questo oltre a tutti i problemi che ne derivavano non dava la possibilit di incrementare la
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produzione essendo legati al lavoro manuale. La progressiva introduzione, a partire dal Medioevo, del mulino ad acqua e del mulino a vento rappresenta la prima innovazione di rilievo. L'energia abbondantemente offerta dalla macchina a vapore viene applicata alle lavorazioni tessili, rendendo possibile una pi efficiente organizzazione della produzione grazie alla divisione del lavoro e allo spostamento delle lavorazioni all'interno di fabbriche appositamente costruite, nonch alle estrazioni minerarie e ai trasporti. Le attivit minerarie beneficiano della forza della macchina a vapore nella fase di estrazione dell'acqua dalle miniere, permettendo di scavare a maggiore profondit, come anche nel trasporto del minerale estratto (i primi vagoni su rotaia servono a portar fuori dalle miniere il minerale, poi a portarlo a destinazione). Solo in un secondo tempo il trasporto su rotaia si converte nel trasporto di passeggeri.) La rivoluzione industriale ha prodotto effetti non solo in campo economico e tecnologico, ma anche un aumento dei consumi e della quota del reddito, dei rapporti di classe, della cultura, della politica, delle condizioni generali di vita, con effetti espansivi sul livello demografico.

23.2 PERCH IN INGHILTERRA


I tre fattori pi importanti che posero le basi per lo sviluppo della Rivoluzione industriale in Inghilterra furono: 23.2.1 Stabilit politica Gi sotto il regno di Elisabetta I (1558 1603) ricevettero un impulso le attivit artigianali e manifatturiere, a cui dettero un prezioso apporto i profughi politici e religiosi provenienti dai Paesi Bassi meridionali (valloni) e dalla Francia (ugonotti). In tal modo poterono essere create le basi per un'industria nazionale del vetro, della ceramica, della carta, della seta e pot essere potenziata l'esportazione dei manufatti di lana, che andava a sostituire quella di lana grezza; la borsa di Londra, istituita in questo periodo, divenne in brevissimo tempo la pi importante al mondo. Durante il suo regno si vide rafforzare la potenza della flotta militare e mercantile del paese: grazie alla collaborazione di corsari come Sir Francis Drake, mapp la geografia delle colonie spagnole, oltre ad accumulare grosse ricchezze minando l'egemonia spagnola, poi del tutto superata dopo la sconfitta dell'Invincibile Armata nel 1588. Costitu infine la Compagnia Britannica delle Indie Orientali. Altro passo importante fu la Rivoluzione gloriosa (Glorious Revolution) che si verific nel 1688 ai vertici della monarchia inglese senza alcun tipo di coinvolgimento delle masse popolari, ma anche senza spargimento di sangue (al contrario di quella puritana di Oliver Cromwell nel 1649) con la quale lInghilterra pass dallessere una monarchia assoluta (sulla falsariga della Francia di Luigi XIV) ad una monarchia costituzionale controllata dal Parlamento a sua volta composto dall'aristocrazia, dalla gentry (piccola nobilt di campagna) e dalla borghesia. Il primo atto a suggello della neonata monarchia costituzionale mirava a ribadire le prerogative del Parlamento e quelle del Sovrano, per evitare il ripetersi di tentativi di accentramento del potere: questo atto prese il nome di Bill of Rights (dichiarazione dei diritti). Secondo questa dichiarazione il sovrano non poteva imporre tributi a favore della Corona senza l'approvazione del Parlamento, non poteva mantenere nel regno un esercito stabile in tempo di pace senza il consenso del Parlamento, i membri del parlamento dovevano essere eletti liberamente, in parlamento vi era la libert di parola. 23.2.2 Agricoltura L'aumento della dimensione del singolo appezzamento di terreno e la loro recinzione permisero un incremento della produttivit agricola attraverso l'introduzione di nuove tecniche come:
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1. 2. 3. 4. 5.

l'abbandono progressivo del maggese e l'introduzione di una rotazione continua delle terre; l'introduzione e l'estensione di nuove colture; il miglioramento degli utensili tradizionali e l'introduzione di nuovi; la selezione delle sementi e dei riproduttori animali; l'estensione e il miglioramento delle terre arabili (drenaggio del suolo e spargimento di concime animale); 6. l'estensione dell'uso dei cavalli nei lavori agricoli. 23.2.3 Crescita demografica Come conseguenza del punto precedente, la popolazione inglese inizi attorno al 1750 a crescere sempre pi rapidamente, effetto spiegato dall'effetto forbice: riduzione del tasso di mortalit e aumento del tasso di natalit determinati da fattori economici (miglioramento alimentare apportato dalla rivoluzione agricola). L'aumento del tasso di fecondit va per anche ascritto ai matrimoni pi precoci e alle nascite illegittime che accompagnarono lo sviluppo urbano e la vita di fabbrica. Lo sviluppo demografico non per un fattore sufficiente per dare avvio all'industrializzazione. Al contrario, potrebbe essere causa di povert se la produzione economica non riesce a progredire con lo stesso ritmo. Determinante allora l'apporto delle innovazioni tecniche che permettono di incrementare sostanzialmente la capacit produttiva dell'Inghilterra.
Prodotti agricoli a bassso costo, manodopera

AGRICOLTURA

INDUSTRIA

Meccanizzazione, chimica

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24 RIVOLUZIONE TECNICA
La Rivoluzione industriale inglese si mosse essenzialmente lungo due settori principali:

24.1 SETTORE TESSILE


Il settore tessile inglese del XVIII secolo era costituito da mercanti-manifatturieri che si servivano di lavoratori a domicilio, i quali erano anche attivi nell'agricoltura, per la cardatura, la filatura e la tessitura dei tessuti fornendo loro la materia prima e riacquistando da loro il prodotto finito (putting-out-system). Fino alla rivoluzione industriale, il settore tessile inglese era dominato dalla lana i cui tessuti venivano pure esportati. Progressi tecnici avvengono nella: 24.1.1 Tessitura Nel 1733 fu inventata la navetta volante (flying shuttle) da John Kay. Questa invenzione determin un aumento nella velocit di tessitura incrementando per il disequilibrio nei confronti della filatura che non riusciva a produrre altrettanto velocemente. Successivamente fu la volta della prima macchina automatica per tessere di Edmund Cartwright (1785), inizialmente mossa da cavalli e dal 1789 dalla macchina a vapore. 24.1.2 Filatura James Hargreaves (spinning jenny, 1764), Richard Arkwright (filatoio idraulico in fabbriche costruite ai bordi di fiumi per sfruttare l'energia motrice dell'acqua 1767), sia Samuel Crompton (che fuse le due tecnologie precedenti per creare la Mula, 1774-79) che William Kelly (Mula automatica, 1790) brevettarono macchine per filare il cotone riducendo il disequilibrio con la velocit di tessitura. Le nuove tecniche di filatura e tessitura rimpiazzarono il lavoro a domicilio basato su tecniche manuali e portarono alla costruzione di fabbriche nelle quali i nuovi macchinari venivano messi in funzione e verso le quali converge la forza lavoro. Nasce cos il capitalismo industriale. La produzione di tessuti in cotone aumenta vertiginosamente, cos come la richiesta di cotone greggio che viene sempre pi importato. La loro qualit permette di sostituire i prodotti cotonieri importati, fino a quel momento, dall'India. Anche le caratteristiche fisiche della materia prima del cotone, rispetto alla lana e al lino, hanno permesso una rapida introduzione di processi lavorativi meccanizzati. L'industria cotoniera fu il settore trainante principale che aliment la rivoluzione industriale, la sua espansione avvenne principalmente nella regione attorno a Manchester.

24.2 SETTORE METALLURGICO ED ESTRATTIVO


Il legno era stata la principale fonte di energia in Inghilterra, usato come combustibile nelle case e nelle piccole industrie. Ma al pari della crescita della popolazione, cos fece la domanda di legname. Per quanto furono abbattute intere foreste (crisi del legno), il legno doveva poi comunque essere trasportato ulteriormente per raggiungere le citt con costi spesso proibitivi. Luso del carbone nel riscaldamento e nella cucina risaliva in Inghilterra a unepoca anteriore alla rivoluzione industriale ed era stato stimolato dal progressivo esaurimento delle risorse forestali anche per la crescente richiesta di legno per le costruzioni navali. Il carbone una fonte di energia molto pi performante (a parit di quantit) della legna, fornendo fino a tre volte pi energia e lInghilterra ne era piena nel sottosuolo; inoltre essa ebbe lindiscusso vantaggio di avere le sue miniere quasi tutte situate in prossimit delle coste, e laddove non lo erano, fu realizzata allo scopo una complessa rete di canali navigabili affinch potesse raggiungere, a buon mercato, il suo mercato pi importante, Londra.
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Abraham Darby trova fra il 1709 e il 1710 il modo di utilizzare il carbon fossile sotto forma di carbone coke per produrre la ghisa. Per quello che riguarda la metallurgia, il ferro prodotto in Inghilterra fino alla prima met del XVIII secolo non era di alta qualit poich conteneva elevati quantitativi di carbonio (oltre il 2%) ed altri elementi indesiderati, in pratica si trattava di ghisa. Successivamente il problema fu risolto con la tecnica della puddellazione (puddling) che consisteva nel caricare i getti di ghisa in speciali contenitori posti in forni a riverbero, usando carbone come combustibile. In questo modo si arriv a produrre acciaio allo stato pastoso, semi-fuso, che poteva essere separato dalle impurit e solidificato. La domanda di carbone aumentava sotto la pressione dello sviluppo della metallurgia mentre il macchinismo permetteva di migliorare i metodi e le condizioni di lavoro nelle miniere. La macchina a vapore, quale nuova fonte di energia, permise la costruzione di macchine in ferro sempre pi grandi creando un effetto di traino sull'industria metallurgica. L'industria metallurgica durante la rivoluzione industriale inglese si concentr in varie zone, ma principalmente attorno a Birmingham, Sheffield, Cardiff, Newcastle e Whitehaven, tutte citt in prossimit di importanti giacimenti di carbon fossile. La macchina a vapore si svilupp con le costruzioni di Savery e di Thomas Newcomen per la costruzione di pompe a vapore utilizzate per evacuare l'acqua dalle miniere di carbone e di rame. Matthew Boulton possedeva una officina meccanica a Birmingham. Insieme, lui e James Watt, uno scienziato scozzese autodidatta, cominciarono a produrre motori a vapore pi efficienti sino ad arrivare al primo vero modello di macchina a vapore (1765). Boulton & Watt divenne la pi importante societ di ingegneria meccanica del paese, incontrando una notevole domanda. Inizialmente questa domanda provenne in larga parte dai proprietari di miniere della Cornovaglia, ma poi fu estesa alla produzione di carta, farina, cotone e mulini in ferro, cos come distillerie, canali e acquedotti. La macchina a vapore di Watt divenne il simbolo della rivoluzione industriale, migliorando quella di Newcomen. Nel 1785, una prima macchina a vapore venne installata per la filatura. La macchina a vapore pot cos sostituire altre forze energetiche, prime fra tutte l'acqua, per azionare i macchinari tessili (principalmente per la filatura) dando un contributo importante all'aumento della produttivit nel settore permettendo allo stesso tempo la diffusione di fabbriche tessili in luoghi abbondanti di carbon fossile. La macchina a vapore venne poi applicata anche alla tessitura. L'applicazione della macchina a vapore ai mezzi di trasporto su rotaia ebbe un ruolo importante per lo sviluppo della ferrovia in Inghilterra come in altri Stati.

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25 RIVOLUZIONE DEI TRASPORTI


All'inizio del XVIII secolo, le vie di comunicazione inglesi erano in ritardo rispetto a quelle di altri Paesi europei, fra i quali la Francia. Nella seconda met del XVIII secolo, in Inghilterra si assistette alla costruzione di strade e canali fornendo un contributo determinante per lo sviluppo degli scambi commerciali e per la formazione del mercato interno. Tutte le attivit economiche poterono trarre beneficio dal sostanziale miglioramento delle vie di comunicazione che ne risultava. 25.1.1 Rete stradale Fra il 1760 e il 1774, il Parlamento inglese, con l'intento di consentire uno spostamento rapido delle proprie truppe in ogni stagione dell'anno, eman una serie di atti legislativi per migliorare le strade esistenti e per costruirne di nuove attraverso il sistema del pedaggio (turnpike roads) che incoraggi l'iniziativa privata. L'assembramento e la redistribuzione delle terre agricole realizzato grazie alle recinzioni favor la costruzioni di strade, in quanto si poteva pi facilmente identificare e stabilire il tracciato della strada da costruire. 25.1.2 Canali I primi canali vennero costruiti per il trasporto di carbone ad uso industriale o domestico. Ispirandosi a quanto realizzato dai francesi, il Duca di Bridgewater, che possedeva miniere di carbone a Worsley, fece costruire fra il 1759 e il 1761 un canale il primo in Inghilterra per trasportare il carbone verso le fabbriche di Manchester. L'importante riduzione del costo di trasporto permise di ridurre il prezzo di vendita del carbone incentivando altre iniziative simili, tale da determinare negli ultimi decenni del XVIII una sorta di febbre dei canali sostenuta da iniziative private. 25.1.3 Ferrovie Contrariamente ad altri paesi, come gli Stati Uniti e il Giappone, la costruzione di reti ferroviarie non fu un elemento principale della rivoluzione industriale inglese. La ferrovia e la relativa locomotiva a vapore pot espandersi solo con l'introduzione della macchina a vapore che non avvenne prima del 1830. 25.1.4 Ponti Nel corso del XVIII secolo furono introdotte numerose innovazioni nella progettazione di ponti elemento cruciale per lo sviluppo della rete stradale. Le tipologie strutturali furono diverse. Tra le prime sperimentazioni l'Iron Bridge di Coalbrookdale, del 1779, il primo ponte per il quale furono utilizzati archi di ghisa.

Innovazioni (canali, strade, ferrovie)

TRASPORTI

INDUSTRIA

Meccanizzazione (ferrovie, vascelli in metallo)

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26 RIVOLUZIONE FINANZIARIA
Tre elementi compongono la rivoluzione finanziaria che caratterizz l'Inghilterra durante il XVIII e il XIX secolo. 26.1.1 Stabilit monetaria La lira sterlina, nel periodo 1560-1914, attravers e super due crisi importanti senza che questo abbia intaccato la sua parit: 1. la prima nel 1694: provocata da cattivi raccolti e dai pagamenti della guerra contro la Francia; 2. la seconda (1797-1815) determinata essenzialmente dalle difficolt finanziarie provocate dall'uscita di oro e di argento utilizzati per pagare i costi della guerra contro la Francia di Napoleone. Negli anni 1809-1810 si assistette allo sviluppo dell'inflazione: la moneta perse quindi potere d'acquisto. Questa crisi venne risolta, su consigli di David Ricardo, con una politica di rivalutazione, le cui conseguenze in termini di aumento dei prezzi dei beni d'esportazione furono bene sopportate da un'industria e un commercio molto solidi. Il periodo critico si concluse nel 1816 con la reintroduzione della parit aurea. 26.1.2 Creazione del debito pubblico L'Inghilterra adott una politica coerente delle finanze pubbliche basata, da una parte, sul prelevamento diretto delle imposte attraverso le Regie sbarazzandosi cos degli intermediari fiscali e, dall'altra parte, realizzando una politica d'indebitamento sul lungo termine con tassi d'interesse elevati ma garantiti dalle imposte. Gli interessi vennero pagati con le entrate fiscali, mentre alla scadenza del prestito il capitale venne rinnovato con l'emissione di nuovi titoli di debito. Infine, venne creato un mercato finanziario sul quale si poterono scambiare i titoli del debito pubblico assicurandone la loro liquidit. L'indebitamento pubblico aument senza per questo provocare, contrariamente a quanto sostenuto da molti in quel periodo, difficolt economiche particolari. 26.1.3 Sistema bancario inglese La Banca d'Inghilterra, fondata nel 1694, assunse un ruolo centrale per l'intero sistema bancario inglese. La moneta della Banca d'Inghilterra venne utilizzata per i pagamenti interbancari, mentre a partire dal 1770 la moneta cartacea sostitu la moneta metallica. Anche la borsa di Londra si svilupp, restando per seconda al mercato finanziario di Parigi. Il mercato finanziario londinese sarebbe diventata la capitale finanziaria, sorpassando quindi la borsa di Parigi, solo nel 1870.

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27 RIVOLUZIONE SOCIALE
La rivoluzione industriale comport un generale stravolgimento delle strutture sociali dell'epoca, attraverso una impressionante accelerazione di mutamenti che port nel giro di pochi decenni alla trasformazione radicale delle abitudini di vita, dei rapporti fra le classi sociali, e anche dell'aspetto delle citt, soprattutto le pi grandi.

27.1 TENORE DI VITA


La storia del cambiamento delle condizioni di vita durante la rivoluzione industriale stata molto controversa, ed stato il tema che dal 1950 al 1980 ha causato pi acceso dibattito tra gli storici economici e sociali. E ormai accademicamente accettata la tesi che la maggior parte della popolazione, appartenente alla base della scala sociale (operai salariati, proletari), sub gravi riduzioni del tenore di vita. Durante il periodo 1813-1913, vi fu un significativo aumento del salario operaio. 27.1.1 Alimenti e nutrizione Fame cronica e malnutrizione furono la norma per la maggior parte della popolazione del mondo, tra cui quella di Gran Bretagna e Francia, fino alla seconda met del XIX secolo. Fino a circa il 1750, in gran parte dovuta a malnutrizione, l'aspettativa di vita in Francia era di circa 35 anni, e solo leggermente pi alta in Gran Bretagna. La popolazione degli Stati Uniti del tempo fu invece adeguatamente alimentata, per cui gli individui risultarono essere molto pi alti e con unaspettativa di vita di 45-50 anni. In Gran Bretagna e Paesi Bassi l'approvvigionamento di cibo fu in costante aumento ed i prezzi in diminuzione prima della rivoluzione industriale grazie alle migliori pratiche agricole; tuttavia, anche la popolazione aument, come osservato da Thomas Malthus. Prima alla rivoluzione industriale, i progressi nel settore dell'agricoltura o della tecnologia portarono presto ad un aumento della popolazione, che ancora una volta si accaparr cibo e altre risorse, limitando gli aumenti del reddito pro capite. Questa condizione chiamata trappola malthusiana, finalmente superata dallindustrializzazione. Miglioramenti di trasporto, come ad esempio canali e miglioramento delle strade, contribuirono allabbassamento dei costi degli alimenti. Le ferrovie furono introdotte verso la fine della prima Rivoluzione industriale. 27.1.2 Abitazioni Le condizioni di vita durante la Rivoluzione industriale variava dallo splendore delle case dei proprietari allo lo squallore della vita dei lavoratori. Nella Condizione della classe operaia in Inghilterra del 1844 Friedrich Engels descrisse aree della citt di Manchester e di altre citt dove la gente viveva nelle baracche, alcune non completamente rivestite, alcune con pavimenti luridi, passaggi strettissimi tra i lotti e le abitazioni di forma irregolare. I servizi igienici erano inesistenti, la densit di popolazione estremamente elevata. Era comune per i gruppi di lavoratori estranei condividere camere in alloggi di qualit molto bassa, dove otto o dieci persone potevano occupare una camera singola, che spesso non aveva mobilio, per dormire su un mucchio di paglia o segatura. Queste abitazioni condividevano (quando esistevano) i servizi igienici, avevano fogne aperte ed erano sotto costante rischio di epidemie. Le malattie spesso dilagavano da contenitori di acqua imputridita. Le condizioni migliorarono durante il XIX secolo quando leggi di sanit pubblica furono introdotte su fognature, igiene e sulla suddivisione e confini delle nuove costruzioni. Non tutti vivevano in queste condizioni. La Rivoluzione industriale aveva creato unampia classe media di professionisti come avvocati e medici. La fame che aveva perseguitato le classi rurali non si present nelle aree industrializzate. Comunque, la popolazione urbana, specialmente i bambini piccoli, moriva a causa delle infezioni e malattie
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causate dalle condizioni di vita soffocanti: tubercolosi (da promiscuit), malattie respiratorie dalle miniere, colera dalle acqua contaminate e tifo erano molto comuni.

27.2 CONDIZIONI DI LAVORO


27.2.1 Struttura sociale e condizioni di lavoro In termini di struttura sociale, la Rivoluzione industriale vide il trionfo di una classe media di industriali e uomini d'affari su una classe terriera di nobilt e piccoli proprietari. Comuni lavoratori ebbero maggiori opportunit di occupazione nelle nuove officine e fabbriche, ma si trovarono sovente sotto condizioni di lavoro severe, con lunghi orari di lavoro dominate da un ritmo dettato dalle macchine. 27.2.2 Industrie ed urbanizzazione L'industrializzazione port alla creazione delle fabbriche. Probabilmente il primo esempio fu la filanda alimentata ad acqua di John Lombe a Derby, operativa dal 1721. Tuttavia, l'aumento del numero delle fabbriche si verific successivamente alla meccanizzazione della filatura del cotone. Il sistema di fabbrica fu in gran parte responsabile della nascita delle citt moderne, dato che un gran numero di lavoratori migrarono verso le citt in cerca di lavoro nelle fabbriche. Per gran parte del XIX secolo, la produzione fu realizzata in piccole officine, in genere alimentate ad acqua e costruite per soddisfare le esigenze locali. Successivamente ogni fabbrica avr la propria macchina a vapore e un camino. La transizione verso l'industrializzazione non fu senza difficolt (luddismo: protesta contro l'industrializzazione e le fabbriche.) In altri settori il passaggio alla produzione di fabbrica non fu cos traumatico: alcuni industriali cercarono di migliorare le condizioni di vita in fabbrica per i propri lavoratori. Uno dei primi tali riformatori fu Robert Owen, spesso considerato come uno dei pensatori chiave del movimento socialista. 27.2.3 Lavoro minorile La Rivoluzione industriale port ad un aumento della popolazione, ma le probabilit di sopravvivenza dei bambini non migliorarono, (sebbene la mortalit infantile diminu sensibilmente). Leducazione era un lusso per pochissimi, ed i bambini erano tenuti a lavorare. I datori di lavoro potevano permettersi di pagare un bambino meno di un lavoratore adulto anche se la produttivit alle volte era la medesima; non cera bisogno di forza fisica per operare una macchina industriale, e visto che il sistema industriale era di fatto nuovo, non vi erano lavoratori adulti, esperti. Questo fece del lavoro minorile la soluzione preferita nelle manifatture nella prima fase della Rivoluzione, tra il XVIII ed il XIX secolo. Il lavoro minorile non era una novit, ma con lincremento della popolazione e delleducazione, divenne pi visibile. Percosse e lunghi turni erano nella quotidianit. Alcuni bambini impiegati nelle filande meccanizzate si infilavano allinterno di esse e recuperavano il cotone caduto, lavorando 14 ore al giorno, per sei giorni la settimana. Alcuni persero dita o membra, altri vennero schiacciati sotto le machine e altri ancora vennero decapitati. 27.2.4 Organizzazioni dei lavoratori La Rivoluzione industriale concentr il lavoro in mulini, fabbriche e miniere, facilitando cos l'aggregazione d organizzazione di lavoratori (sindacati) per migliorare le condizioni di vita e gli interessi degli stessi. I datori di lavoro dovevano tenere conto di queste associazioni di lavoratori e decidere tra laccontentare le richieste o meno, in entrambi i casi con un costo. Il metodo principale utilizzato dai sindacati per reclamare le proprie rivendicazioni fu (da allora) lo sciopero.
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27.3 MUTAMENTO DELLE CITT


Nel 1815, nei primi anni della seconda rivoluzione industriale lunica citt con pi di un milione di abitanti era Londra che aveva gi vissuto la prima rivoluzione industriale; seguivano tre citt con circa 500.000 abitanti: Parigi, Napoli e Istanbul. Con lindustrializzazione laspetto della citt cambia notevolmente: vengono abbattute le mura per far spazio alla nuova borghesia industriale ma soprattutto alle fabbriche e a tutte quelle persone che si trasferiscono dalla campagna alla citt come lavoratori nelle fabbriche; poi con linvenzione della locomozione a vapore la ferrovia diventa un'infrastruttura fondamentale. Gli elementi che favorivano lindustrializzazione erano la presenza di rotte commerciali, di materie prime e di legislazioni favorevoli. Per questo motivo non erano sempre le grandi citt di un tempo che poi si trasformavano in citt industriali, ma a volte si valorizzavano dei paesi rurali che anche se non grandi favorivano lo sviluppo. In Inghilterra gli esempi sono Manchester, Birmingham e Leeds, che sono passati da piccole cittadine a grandi agglomerati urbani. 27.3.1 Struttura delle citt industriali La citt industriale ha pi o meno una struttura corrente formata da: centro: composto da centro storico, la parte pi antica della citt e che un tempo stava dentro le mura ora demolite, e case borghesi, create con larrivo della borghesia capitalista, ovvero i quartieri residenziali, e uffici e negozi; periferia, assai pi ampia del centro, composta da fabbriche e case popolari, nei quartieri popolari;

Cerano molte differenze tra centro e periferia; se nei quartieri residenziali comincia a nascere un'architettura, lurbanistica, che cerca di dare una pianta precisa alla citt e un aspetto esteticamente gradevole, nella periferia le case sorgono tutte ammassate, di solito case a schiera, piccole e troppo vicino alle fabbriche: il principio di costruzione non era la funzionalit, ma piuttosto leconomia degli spazi e del denaro, e non ci si occupava di dare dei servizi obbligatori come le fognature e l'acqua corrente. 27.3.2 La nascita dell'Urbanistica Con la nascita dell'Urbanistica, specie nel periodo della seconda rivoluzione industriale si iniziano anche delle operazioni di riammodernamento dei centri urbani. Negli ultimi decenni del XIX secolo le amministrazioni delle grandi citt iniziarono infatti a pianificare interventi di ristrutturazione urbanistica su larga scala, come ad esempio la grande trasformazione operata a Parigi durante il Secondo Impero, che prevedevano talvolta anche l'abbattimento di interi quartieri fra i pi vecchi e fatiscenti, per far posto a zone ricostruite secondo schemi urbanistici pi razionali, rispondenti a canoni pi moderni e funzionali. Fu proprio per la necessit di mettere ordine e poter controllare queste enormi caotiche aree urbane che si inizi in tutti i paesi industrializzati ad introdurre sistematicamente i numeri civici nelle abitazioni e a regolamentare in modo pi rigoroso lo sviluppo delle reti stradali, fognarie e dei servizi pubblici in generale.

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28 INDUSTRIALIZZAZIONE OLTRE LA GRAN BRETAGNA


28.1 MODELLI DI IMITAZIONE DEL CASO INGLESE
28.1.1 I motivi dellimitazione Tre sono i motivi che hanno determinato un processo di imitazione della Rivoluzione industriale inglese da parte di molti paesi europei: 1. Condivisione di molti elementi che portarono alla prima rivoluzione industriale inglese; 2. Passaggio rapido delle informazioni (effetto di dimostrazione); 3. Spirito di competizione (balance of power). 28.1.2 Imitazione senza differenze Il Paese che industrialmente pi sviluppato mostra a quelli che sono indietro limmagine del proprio futuro. Punto di vista di imitazione senza varianti, teoria a stadi del processo di trasformazione di una societ da agricola a industriale, espressa da W. W. Rostow (1960): 1. Societ tradizionale: lenta progressione delle risorse naturali del suolo, aumento della popolazione ed eventi naturali catastrofici (peste e carestie); 2. Transizione: innovazioni portano a figure imprenditoriali, accumulo di capitali e attivit nuove; 3. Decollo (take-off): nuovi investimenti assumono dimensioni consistenti dal punto di vista macroeconomico, accelerazione con accumulo di capitali, (+) produttivit prima in settori guida (leading sectors) generando crescita settoriale squilibrata. Importante la compressione dei consumi per far posto ai grandi investimenti. 4. Maturit: quando il sistema si modernizzato, rallentamento della crescita per restringimento delle opportunit di investimento e creazione di nuove tecnologie. Investimenti ristagnano (+) risorse per i consumi; 5. Et dei consumi di massa: si allarga il mercato dei beni di consumo. 28.1.3 Imitazione con differenze La teoria di A. Gerschenkron si focalizza solo su due degli stadi della teoria di Rostow (transizione e decollo) per cercare di comprendere i meccanismi che portarono i late comers a competere con i first comers: a) Arretratezza relativa: i paesi late comers possono recuperare il divario con i paesi first comers tramite fattori sostitutivi (Stato, banche, capitale straniero) degli originali prerequisiti inglesi mancanti. b) Vantaggi dellarretratezza: i paesi imitatori non devono inventare nulla ma solo copiare ed adattare le innovazioni tecniche/tecnologiche di chi si trova ad uno stadio pi avanzato di industrializzazione, producendo un balzo verso lalto (big spurt) di produttivit molto pi rapido dei paesi leader, capace di affiancarli se non di superarli. c) Aggancio (catching up) al paese leader di riferimento. Ulteriori perfezionamenti a questa teoria arrivarono da S. Pollard (1981): 1. Non si tratta di una nazione, ma una regione che decolla industrialmente. 2. Fattori di interferenza: alcuni eventi di risonanza internazionale possono interferire con i sentieri delle decisioni dei singoli paesi in politica economica. 28.1.4 Teoria della istituzioni e la path dependance Secondo D. North i balzi in avanti della storia economica sono il risultato di cambiamenti istituzionali, da ci si deduce che per lInghilterra non furono le nuove tecnologie a generare la Rivoluzione industriale, quanto
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il miglioramento dei diritti di propriet organizzazione di fabbrica nuova tecnologia e specializzazione del lavoro. Secondo P. David la spiegazione di molte configurazioni tecnologiche ed istituzionali rinvenibile solo in un determinato percorso storico (path dependance) e non in leggi economiche razionali di validit universale. 28.1.5 Ruolo dello Stato in campo economico A riguardo della quantit e qualit della presenza dello Stato si identificano tre tipologie: 1. Lo stato minimale. Fornisce regole di mercato, amministrazione della giustizia, beni pubblici (moneta e posta). 2. Lo stato ad economia mista. Come sopra, ma vengono forniti anche istruzione, welfare, infrastrutture e assume ruolo attivo tramite le imprese pubbliche in settori strategici (a volte con monopoli). 3. Lo stato massimale. Lo stato assume tutte le responsabilit produttive. Nega le radici del capitalismo, elimina sia il mercato che la libert dimpresa.

28.2 EUROPA CONTINENTALE


La Rivoluzione industriale in Europa continentale si svilupp pi tardi. In molti settori, ci comport l'applicazione delle tecnologie sviluppate in Gran Bretagna. I governi tedesco, russo e belga fornirono finanziamenti statali per le nuove industrie. In alcuni casi (ad esempio ferro), la diversa disponibilit di risorse locali rese necessaria una parziale importazione delle tecniche e tecnologie inglesi. 28.2.1 Belgio Il Belgio fu il secondo paese, dopo lInghilterra, in cui la rivoluzione industriale ebbe luogo e il primo dellEuropa continentale. La Vallonia (la parte francofona nel sud del Belgio) fu la prima regione a seguire con successo il modello inglese. A partire dalla met del 1820, e soprattutto dopo lindipendenza dal Regno dei Paesi Bassi nel 1830, troviamo: a) b) c) d) e) Lana (a Verviers dallinizio del 700); Miniere di carbone con macchine a vapore; Industrie filatorie (Liegi e Charleroi tramite William Cockerill, un trapiantato inglese); Industrie cotoniere (Gand); Industria chimica (Solvay a Brussels)

Fu creata nel 1822 la Socit Gnrale de Belgique, una banca di investimento industriale che possedeva azioni di svariate aziende e contribu a crearne di nuove. Dopo lindipendenza il nuovo governo finanzi la costruzione della rete ferroviaria e nel 1840 il Belgio era lo Stato pi industrializzato del continente. 28.2.2 Francia La Francia aveva diversi prerequisiti simili a quelli inglesi che avrebbero potuto permetterle una industrializzazione pi o meno nello stesso periodo di quello dellInghilterra: 1. popolazione maggiore di quella inglese; 2. mercato interno florido ed unificato; 3. agricoltura prospera. Tuttavia vi furono anche fattori istituzionali meno favorevoli di quelli inglesi, quali:
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1. livelli di diffusione dellistruzione pi bassi; 2. distribuzione del reddito pi polarizzata; 3. aristocrazia meno orientata agli affari e monarchia pi assolutistica. Sebbene non rispondente agli stadi di sviluppo di Rostow n di Gerschenkron, la Francia ebbe una sua particolare industrializzazione nei seguenti settori: 1. 2. 3. 4. 5. seta (Lione); abbigliamento/moda (Parigi); cotone; siderurgia (Le Creusot); successivamente vennero introdotte: illuminazione a gas, elettricit, industrie automobilistiche (Peugeot, Renault).

Industria pi diversificata, pi dispersa nelle campagne, di dimensioni pi ridotte, risorsa energetica principale: energia idroelettrica. Tra il 1852 ed il 1870 furono creati diversi istituti finanziari, il pi famoso la Socit gnrale de crdit mobilier, pensato come uno dei grandi istituti belgi, ma fall nel 1867; successivamente fu fondata la PARIBAS nel 1872. Stato meno interventista rispetto al periodo rivoluzionario: a) b) c) d) infrastrutture (ferrovie in particolare), protezionismo, scuole superiori tecnico-professionali: la pi famosa Ecole polytrchnique (1794), colonialismo meno significativo di quello inglese.

28.2.3 Germania Dopo la Restaurazione (1815) la Germania si ritrov frammentata in 39 piccoli stati e quindi non pot industrializzarsi subito, sebbene vi fossero importanti bacini carboniferi (Ruhr). Zollverein (1833): unit doganale fra gli stati tedeschi iniziata ad opera della Prussia tramite abbassamento e semplificazione dei dazi doganali gi dal 1818. Costruzione di ferrovie (1840): tronconi collegavano le principali citt; ogni stato tedesco fu responsabile per le linee all'interno dei suoi confini. Dopo lunificazione (1871), il nuovo Stato si impegn a sostenere la massiccia industrializzazione di cui il Paese aveva bisogno (a differenza della Francia) in questi settori: 1. 2. 3. 4. acciaio (Krupp e Thyssen); elettricit (Siemens e AEG); chimica (Basf, Bayer, Hoechst per coloranti chimici, farmaceutici ed esplosivi); meccanica.

Questi quattro settori furono poi facilmente convertiti ad usi militari. Appoggio delle banche miste: banche commerciali (credito a breve termine) e industriali (credito a lungo termine) allo stesso tempo fattore sostitutivo delle merchants banks inglesi o finanza familiare. La Germania fu la prima nazione europea ad introdurre un sistema di previdenza sociale gestita dallo stato e generalizzata a tutti i lavoratori (infortuni sul lavoro, invalidit, vecchiaia) basata per non sulla cittadinanza ma sul rapporto di lavoro.
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Scuole tecniche superiori efficienti, meno teoriche e pi pratiche rispetto a quelle francesi, per formare ingegneri. 28.2.4 Italia Dal 600 e per tutto il 700 lItalia visse un periodo di enorme crisi economico-politico-sociale per: 1. frammentazione politica e conflittualit endemica; 2. insistenza su manifatture di lusso ad alto prezzo; 3. spostamento dellasse dei traffici dal Mediterraneo allAtlantico. Con il Congresso di Vienna (1815), lItalia risult divisa in sette stati, dei quali solo il Regno di Sardegna si dimostr attivo ed intraprendente, e sotto la sua spinta avvenne lunificazione del paese (1861). Il nuovo governo (la Destra Storica di stampo cavouriano) introdusse: 1. legislazione commerciale liberista (politica economica di complementariet con le potenze europee, non di competizione produzione di seta e generi alimentari); 2. fisco allineato ai pi avanzati sistemi europei; 3. legge sullistruzione (Casati); 4. moneta unica legata al gold standard. Tuttavia dopo il 1876, quando sal al potere la Sinistra Storica, sotto la spinta di un nazionalismo che voleva fare dellItalia una potenza imperialistica e moderna, part un programma di industrializzazione pesante vero e proprio (dopo il 1895) in particolare nei seguenti settori: 1. idroelettricit (per affrancare lItalia dallutilizzo del carbone); 2. meccanica (FIAT 1899); 3. gomma (Pirelli); che alla vigilia della Grande Guerra port lItalia al 50% del PIL della Gran Bretagna. Probabilmente le cause di questo risultato scadente furono: 1. il non aver sfruttato appieno i vantaggi dellarretratezza; 2. avere al proprio interno una situazione troppo frammentata (a parte il triangolo industriale formato da Milano, Torino e Genova e qualche sporadico caso nel centro-nord, tutto il sud rimane pressoch immobile economicamente parlando). 28.2.5 Spagna Passato ricco e glorioso, ma scelte politiche e socio-economiche fallimentari portarono ad un declino gi dal XVIII secolo e nel 1824 a perdere tutte le sue colonie. a) Agricoltura arretrata, a parte esportazioni si sherry dallAndalusia; b) istruzione gravemente carente. Paesi baschi: industrie siderurgiche grazie alle miniere di ferro della zona, Catalogna (industria cotoniera gi dal 700), poi meccanica, trasporti, elettrica e servizi pubblici. Situazione economica peggiore di quella italiana, perfino meno dinamica. Cause (probabili): protezionismo troppo elevato (aumento dazi nel 1906) e/o non aver aderito al gold standard. Alti e ribassi (crisi degli anni 20, guerra civile 1936 1939 e primi due decenni di dittatura franchista). 28.2.6 Impero dAustria NellOttocento lImpero Asburgico presentava le seguenti caratteristiche strutturali: 1. territorio non favorevole allagricoltura (2/3 del territorio montuoso/collinare);
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2. un solo sbocco sul mare Adriatico (Trieste); 3. dotazioni di carbone poco abbondanti e sparpagliate. Oltre a ci, presentava le seguenti anomalie politiche: 1. 2. 3. 4. tarda abolizione della servit della gleba (dopo il 1848); tarda abolizione dei dazi interni; politica protezionistica; accentramento amministrativo.

Lo sviluppo industriale che si realizz privilegi i seguenti settori: 1. 2. 3. 4. 5. alimentare (in Ungheria); tessile (lana e cotone); metalmeccanico; elettrico; trasporti.

I risultati alla vigilia della Prima guerra mondiale furono comunque mediocri per lincapacit (volont?) politica di far fare alle aree pi arretrate il necessario salto di qualit. 28.2.7 Russia Alla vigilia della Grande guerra la Russia molto arretrata per: 1. politica assolutistica di stampo orientale: solo con Pietro il Grande (1696 1725) si apr alle tecnologie occidentali; 2. tarda abolizione della servit della gleba (1861) a seguito della disfatta della Guerra di Crimea (1855), ma le terre furono privatizzate solo nel 1907. Industrializzazione massiccia (Mosca, San Pietroburgo, Ucraina) alla fine del XIX secolo tramite: 1. 2. 3. 4. 5. 6. ferrovie; riorganizzazione delle banche; industria pesante (carbone, acciaio, macchine); armamenti; industria tessile; industria alimentare.

La crescita si interruppe allinizio del XX secolo con la guerra (persa) col Giappone (1905) e la conseguente rivoluzione (1906) riforma agraria (1907). Il fattore sostitutivo dei canali privati di investimento inglesi fu lo Stato (ferrovie, gold standard, dazi, ordin armamenti, sussidi agli imprenditori stranieri alla vigilia della Grande guerra il capitale straniero finanzi met del debito pubblico il 40% del capitale di tutte le societ per azioni. 28.2.8 Declino della Gran Bretagna Declino economico, non politico-militare catching up da parte degli Stati Uniti prima della Grande Guerra e, dopo la seconda guerra mondiale, da parte di tutti i paesi europei pi avanzati, compresa Italia e Giappone. Cause: 1. inizio precoce (early start): vantaggi nel momento in cui si i soli a competere, quando vi concorrenza con altri paesi diventa un fattore negativo per i vantaggi dellarretratezza dei paesi late comers;
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2. rigidit istituzionali: non seppe cogliere ispirazione dalle innovazioni istituzionali che si realizzavano nellOttocento nei paesi competitori, con particolare riferimento a: a. finanza: la Borsa (no trasparenza verso il pubblico) e le banche industriali (merchant banks troppo legate al finanziamento di attivit internazionali per interessarsi di quello nazionale) rimasero inefficienti. Non vennero mai prese in considerazioni le banche daffari alla francese e quelle miste alla tedesca industrie senza supporto finanziario; b. istruzione: introduzione tardiva del sistema pubblico di istruzione non privilegiando comunque listruzione tecnica scarsi risultati nella seconda rivoluzione industriale che richiedeva unistruzione tecnica media e superiore diffusa; c. la grande impresa: le fabbriche erano gestite alla maniera maestro/apprendista, piuttosto che secondo principi tayloristici e con una precisa gerarchia funzionale produttivit non competitiva con quella americana e tedesca; d. lo Stato: non si assunse maggiori responsabilit nei confronti dello sviluppo del paese, impegnando le risorse nel colonialismo. 3. il peso della leadership: impone dei pesi: a. le colonie: costi amministrativi e militari, eccessivo impegno in mercati poco sofisticati (overcommitment); b. il sostegno del gold standard: la banca centrale amministrava le sue politiche monetarie pi pensando allequilibrio internazionale che alla congiuntura interna; c. predominio della City: interessi della City (finanza) pi importanti di quelli dellindustria (produzione) investitori e merchant banks investirono allestero pi che allinterno; d. poliziotto del mondo: si venne coinvolti in molte guerre allo scopo di mantenere il bilanciamento dei poteri in Europa eccessivi investimenti militari e perdite.

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28.3 STATI UNITI


Il modello di industrializzazione discende da quello europeo, tuttavia presenta differenze nel contesto in cui si inserisce: 1. maggioranza della forza lavoro era impiegata in agricoltura; 2. abbondanza di terra + remunerazione elevata elevata produttivit nellagricoltura; 3. scarsa manodopera alti salari + meccanizzazione forzata sviluppo della grande impresa (corporation). Fattori di sviluppo della grande impresa: 1. rapporto risorse-popolazione: area immensa, ricca di risorse e scarsamente popolata problema di come sfruttare le risorse invece di come sottrarle a qualcun altro (come in Europa); 2. popolazione di emigranti, pronto a migliorare la propria condizione (self-made man), pronti a trovare un terreno di convivenza provenendo da molte regioni differenti (melting pot) che annull le lotte e divisioni etniche (come in Europa); 3. assenza di regimi politici preesistenti coi quali venire a compromessi, con coerenza verso efficienza e produttivit maggiori che in Europa; 4. urbanistica delle nuove citt era pi adatta alle nuove realt industriali; Si svilupparono: 1. 2. 3. 4. 5. 6. ferrovie telegrafi e telefoni: Western Union e AT&T; petrolio: Rockefeller e la Standard Oil; elettricit: General Electric e Westinghouse; automobile: Ford e la catena di montaggio completa (1913): commercio: Woolworth (grandi magazzini, dal 1879).

Centralit dellimpresa in quanto espressione diretta del popolo sovrano, managerializzata: per garantirle stabilit e continuit. Caratteristiche che aiutarono lo sviluppo e la diffusione delle imprese americane: 1. legislazione antitrust: per proteggersi da conseguenze perverse di cartelli fusioni (merger movement) (1895 1905): piccole imprese con poca quota di mercato si fusero con aziende simili per formare istituzioni grandi e potenti con posizione predominante sullo specifico mercato (fusioni orizzontali) fusioni verticali (acquisizioni anche di aziende produttrici di materie prime e distribuzione dei prodotti realizzati) per orientarsi meglio su economie di scala (1916 1929). 2. banche mantenute piccole a livello statale (a differenza con lEuropa) per evitare che diventando grandi rivaleggiassero con esse; 3. rafforzamento della Borsa, al servizio delle imprese; 4. richiesto protezionismo allo Stato dopo il 1895.

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28.4 GIAPPONE
Storia lunga e complessa, di influenza culturale cinese. Sistema politico incentrato sulla figura dellimperatore (simbolica) e su una suddivisione territoriale simile al sistema feudale europeo (shogun e daimyo). Si distinguono due periodi importanti della storia economica giapponese: a) periodo Tokugawa (1603 1867): crescita economica, ordine sociale rigoroso, politica di isolazionismo, sviluppo di arte e cultura. Il riso era la base delleconomia. Durante questo periodo i giapponesi studiarono progressivamente le scienze e tecniche occidentali (rangaku) grazie alle informazioni e libri ricevuti tramite i mercanti olandesi a Dejima. Nel 1854, dopo che lammiraglio Matthew Perry forz la firma del Trattato di Kanagawa (trattato ineguale assai penalizzante per il paese) il Giappone cominci a realizzare che avrebbe dovuto modernizzare il suo apparato militare per prevenire ulteriori intimidazioni da parte delle potenze occidentali. b) periodo Meiji (1868 1912): dopo il 1854, lo shogunato dei Tokugawa fu rovesciato e fu fondato il governo Meiji ed il Giappone si apr alloccidentalizzazione completamente dal 1868, con i seguenti effetti: i. sviluppo del settore serico tramite manifatture casalinghe nelle aree rurali: verso il 1890, i prodotti tessili giapponesi dominarono i mercati ed entrarono in competizione con i prodotti inglesi in Cina e India; ii. fine del sistema feudale, abolizione delle caste e sviluppo di amministrazione centralizzata (su stile francese) sviluppo dellistruzione (vennero mandati in occidente i giovani preparati per studiare le istituzioni)sviluppo dellindustrializzazione e della finanza (su modelli americano e tedesco) sviluppo dei settori militari (esercito su stile prussiano, flotta su stile inglese) iii. lo Stato si impegn largamente nella costruzione di infrastrutture (strade e ferrovie) fabbriche e cantieri navali che vennero poi rivenduti ai privati; iv. nascita di imprese che agiscono in sinergia (zaibatsu) con legami di tipo familiare (Mitsubishi, Mitsui, Sumitomo).

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29 SECONDA RIVOLUZIONE INDUSTRIALE


La seconda rivoluzione industriale, (rivoluzione tecnologica) una fase della grande rivoluzione industriale corrispondente alla seconda met del XIX secolo fino alla Grande guerra soprattutto in Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti, ma anche in Francia, Paesi Bassi e Giappone. I settori chiave furono: siderurgico (ferro e acciaio), trasporti (ferrovie, navigazione, automobile, bicicletta), elettrificazione, macchine utensili, petrolio, chimica (gomma, fertilizzanti), telecomunicazioni. 29.1.1 Tecnologia e cambiamenti socioeconomici a) Livello di istruzione elevato: le innovazioni richiedono un livello di cultura e istruzione pi elevato sia per crearle che per utilizzarle diffusione sistematica dellistruzione tecnica media; b) necessit di grandi capitali: le imprese nascevano pi grandi necessit di trovare nuovi canali di finanziamento + aumentare le dimensioni dei volumi di produzione economia di scala grande impresa (Stati Uniti, Germania) accentramento della popolazione in grandi centri urbani + formazione di potenti sindacati. 29.1.2 Demografia Abbassamento dei tassi di mortalit che si abbassa pi velocemente del tasso di natalit (transizione demografica) innalzamento della speranza di vita. Cause dellabbassamento del tasso di mortalit: miglioramenti della scienza medica, migliore nutrizione, migliore igiene vengono debellate le epidemie (peste, colera, tifo, vaiolo: i paesi sottosviluppati di oggi hanno deficit di alimentazione, tuttavia vivono in unera tecnologicamente avanzata, quindi hanno una speranza di vita migliore di quelli oggi sviluppati prima della Rivoluzione industriale). Effetti dellinnalzamento della vita media: a) riduzione del dispendio di energie per laccrescimento della prole maggior impiego in produzione; b) curricula di studi pi lunghi ed avanzatielevamento delle capacit tecnologiche; c) progettualit di pi lungo periodo; d) accumularsi di popolazione in enormi centri urbani disoccupazione; e) invecchiamento della popolazione maggiori costi di assistenza; f) famiglie pi piccola (mononucleare). Nascita della grande impresa Ferrovia e navigazione a vapore (-) costi di trasporto informazioni pi efficaci (telegrafo e telefono) + economie di scala.

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30 ECONOMIA INTERNAZIONALE ED AFFERMAZIONE DEL GOLD STANDARD


I pi importanti mutamenti economico-finanziari tra XIX e XX secolo furono: 1. aumento della mobilit di beni e fattori (lavoro e capitale); 2. affermazione del Gold Standard; 3. colonialismo.

30.1 MOBILIT DEI BENI E FATTORI


Sviluppo del commercio internazionale, dovuto allindustrializzazione che di fatto aveva eliminato i seguenti ostacoli: 1. costi di trasporto proibitivi, 2. basso potere di acquisto dei consumatori, 3. scarsa diversificazione dei prodotti. Gli effetti furono: 1. effetti sul PIL tanto pi quanto un paese era piccolo e poteva specializzarsi solo su una gamma ristretta di prodotti, 2. multilateralizzazione dei commerci (non era necessario bilanciare importazioni ed esportazioni con ogni singolo partner commerciale) maggiore flessibilit di uso delle risorse; 3. aumento della produttivit globale pi efficiente lutilizzo delle risorse; 4. modernizzazione: importazioni di materie prime strategiche e macchinari avanzati. La prescrizione degli economisti sempre stata quella di lasciare il commercio libero di esprimere tutta la sua forza (free trade), teoria recepita specialmente dai piccoli paesi pi dipendenti dal commercio internazionale (Olanda, Danimarca), per gli altri vi sono sempre stati forti politiche protezionistiche. Per quanto riguarda la mobilit del lavoro, lemigrazione era sempre esistita ma per tutto il XIX e la prima decade del XX secolo si registr unesplosione (Spagna, Russia, Italia, Irlanda) convergenza dei salari e redditi fra paesi demigrazione e paesi dimmigrazione. Per i movimenti di capitale, la Gran Bretagna rimase (fino alla Grande Guerra) il maggior investitore mondiale, seguita dalla Francia. Allargamento dei mercati internazionali di beni, lavoro e finanza economia internazionale ogni paese deve prestare attenzione alla propria bilancia dei pagamenti: verso lestero (importazioni, lavoro straniero da remunerare, capitali da mandare allestero) e verso linterno (esportazioni, rimesse degli emigranti, capitali investiti). Bilancia in deficit non si riceve abbastanza valuta dallestero per effettuare i propri pagamenti allestero.

30.2 GOLD STANDARD


Sistema di monometallismo aureo, per cui la circolazione composta di monete doro e di biglietti di banca pienamente convertibili in monete doro e viceversa, e vige libert di coniazione e di fusione nonch di importazione e di esportazione del metallo. Un sistema del genere ha regolato le relazioni economiche internazionali dal 1870 alla Prima guerra mondiale. La dichiarazione di un prezzo fisso (la parit) di ciascuna valuta rispetto alloro determinava: a) rapporti interni: legame di proporzionalit tra la quantit di moneta in circolazione e il totale doro posseduto dalla banca centrale;
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b) rapporti esterni: sistema di tassi di cambio praticamente fissi, in quanto le oscillazioni di essi erano contenute tra i cosiddetti punti delloro o punti metallici Dopo la Prima guerra mondiale, molti paesi, a causa delleccessiva emissione di denaro per le spese belliche e della scarsit delloro, si trovarono in difficolt nel garantire la diretta corrispondenza tra quantit doro detenuta e banconote in circolazione. Questo sistema fu di conseguenza abbandonato a favore del gold bullion standard o del gold exchange standard.

30.3 EFFETTI DEL COLONIALISMO SUI PAESI DORIGINE


Si pu parlare solamente della Gran Bretagna perch: a) era il Paese che aveva pi colonie fino alla Grande Guerra; b) esiste un paragone fra la sua situazione prima e dopo lindustrializzazione; c) si dispongono di dati quantitativi. Parlando del colonialismo bisogna considerare che: 1) esso va analizzato sul lungo periodo; 2) il commercio lindicatore che meglio esprime il legame della madrepatria verso le colonie. Per la Gran Bretagna, al netto delle spese di mantenimento e gestione, vi furono vantaggi fino agli anni Ottanta dellOttocento, soprattutto perch molte imprese inglesi vi operavano in condizione di monopolio, (+) disponibilit di mercato per produzioni della prima rivoluzione industriale (tessili, acciaio, ferrovie) insistenza dellindustria inglese (overcommitment) verso tali produzioni superate tecnologicamente

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31 LA PRIMA GUERRA MONDIALE: CONSEGUENZE SOCIALI ED ECONOMICHE


Cause scatenanti di natura economica: 1) 2) 3) 4) dissenso franco-tedesco sul possesso dellAlsazia e della Lorena (miniere di ferro, zinco e carbone); successo delle imprese tedesche visto con preoccupazione negli ambienti nazionalisti italiani; contrasti economici nei Balcani; dissenso tra Germania e Russia (allora confinanti) sul protezionismo.

Gli effetti economici furono: 1) 2) 3) 4) 5) inflazione a causa dellaumento della carta moneta per far fronte alle spese militari; uscita di alcuni paesi con successivo rientro nel gold standard; reinserimento dei militari non deceduti in attivit talora assunte dalle donne; conversione delle industrie dalle produzioni di guerra a quelle di pace; riparazione dei danni materiali.

31.1 RIORGANIZZAZIONE TERRITORIALE DELLEUROPA


Alla Germania fu tolto il 13% del suo territorio (Alsazia e Lorena alla Francia) e accorpando le regioni polacche al resto della Polonia ristabilita come nazione. Dalle ceneri dellimpero Asburgico vennero formate 10 nuove nazioni. Conseguenze: 1) 2) 3) 4) 5) pi frontiere; monete in circolazione; pi banche centrali; nuovi sistemi fiscali; problemi per le nuove nazioni ad iniziare una propria vita economica.

I problemi cui i nuovo stati dovettero affrontare furono: 1) riforma agraria: i latifondi presenti ancora in queste aree andavano ridimensionati, con politiche economiche adeguate; 2) ridimensionamento del commercio: riorganizzazione dei commerci sia interni che esteri; 3) ricompattamento e ridimensionamento delle infrastrutture: la Yugoslavia e Polonia avevano al loro interno ferrovie con tre standard differenti; 4) promozione dellindustria: a parte la Cecoslovacchia e Austria le altre nazioni non erano industrializzate.

31.2 LE RIPARAZIONI TEDESCHE


Durante la Conferenza di pace di Parigi (1919) il presidente degli Stati Uniti, Wilson, come gi di fronte al senato del proprio paese lanno precedente in un discorso di quattordici punti, ritenendo la Germania responsabile della guerra, chiese ed ottenne che avesse dovuto pagare una somma riparatrice per i danni subiti agli alleati, al contrario leconomista inglese Keynes sugger invece di cancellare tali riparazioni perch queste avrebbero destabilizzato l'equilibrio economico esistente L'inflazione diventa iperinflazione e il sistema monetario tedesco viene distrutto. Nel 1924 entra in funzione un piano per il pagamento della riparazioni (piano Dawes): pagamento di rate annuali che aumentavano con il migliorare dell'economia tedesca senza fissare un orizzonte temporale.
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Nel 1929 arriv un ulteriore piano di pagamenti (piano Young) che abbass la rata annuale e previse il pagamento in 37 anni. Gli Stati Uniti si dimostrarono inflessibili nel pretendere il pagamento dei crediti concessi agli alleati, i quali fecero rivalsa sulla Germania

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32 LE DIFFICOLT DEGLI ANNI VENTI


32.1 GERMANIA: DALLIPERINFLAZIONE ALLA CRISI
In Germania la sconfitta fu drammatica e venne proclamata la repubblica di Weimar. Le perdite furono: 1) 2 milioni di soldati uccisi; 2) 13% del proprio territorio (75% delle miniere di ferro, 68% di quelle di zinco, 26% di quelle di carbone); 3) tutte le colonie; 4) marina militare e tutto il materiale bellico; 5) navi mercantili di stazza superiore a 1600 tonnellate, della flotta di pescherecci, camion, locomotive; 6) invii in natura agli alleati fino al 1923. Inflazione superinflazione nuova moneta + Piano Dawes (1924) stabilit altalenante fino alla crisi del 1929.

32.2 GRAN BRETAGNA: PRIMATO DELLA STERLINA A QUALUNQUE COSTO


Caratteristiche della Gran Bretagna post bellica: 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) senza il predominio economico e politico (ora agli Stati Uniti); difficolt nelle esportazioni; aumento della disoccupazione; crescita dei sindacati e della sinistra; dazi per difendere la produzione industriale nazionale; finanziamenti alle industrie; non svalut la sterlina.

32.3 FRANCIA: STABILIZZAZIONE MONETARIA REALISTICA


Caratteristiche della Francia post bellica: 1. sebbene avesse preteso i mezzi per la ricostruzione, data la lentezza con i quali questi venivano elargiti, utilizz le proprie risorse; 2. instabilit politica fino allavvento del governo Poincar (1926); 3. procedette alla svalutazione del franco.

32.4 ITALIA: DALLA DEMOCRAZIA ALLA DITTATURA


Caratteristiche dellItalia post bellica: 1) difficile riconversione delle industrie dalla produzione di guerra a quella di pace fallimenti di imprese e banche; 2) disoccupazione + inflazione conflitto sociale occupazione delle terre e fabbriche nel biennio rosso (1919-20); 3) creazione del Partito Popolare (1919) e susseguirsi di governi di scarsa rappresentativit ed autorevolezza; 4) nascita del movimento fascista (1919) 5) atteggiamento scarsamente garantista del re.

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Mussolini prese il potere nel 1922, nomin ministro delle finanze De Stefani che arriv al pareggio di bilancio; a De Stefani successe Volpi che riusc a farsi condonare quasi per intero i debiti di guerra con Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel 1926 si decise di non svalutare la lira. In generale gli anni 20 per leconomia italiana furono positivi, in particolare nel settore chimico (Montecatini e Snia Viscosa).

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33 LA CREAZIONE DELLUNIONE SOVIETICA


33.1 LA RIVOLUZIONE DOTTOBRE.
Gennaio 1917: rivoluzione borghese che dopo aver deposto lo zar Nicola istitu il parlamento (Duma), il quale form un nuovo governo guidato da Kerenskij. Tale governo continu a mantenere la Russia in guerra. Ottobre 1917: Lenin attacc il governo borghese assieme ai suoi consigli rivoluzionari (soviet). Seguirono quattro anni di guerra civile durante i quali leconomia si trov in un regime di comunismo di guerra: 1) 2) 3) 4) 5) 6) moneta eliminata; commercio privato abolito: lavoratori militarizzati e remunerati in natura a livello di sussistenza; produzione agricola requisita; industrie nazionalizzate; servizi essenziali (posta, abitazioni, gas, elettricit, trasporti pubblici) forniti gratuitamente in un ammontare minimo.

Tutto questo provoc un crollo della produzione industriale, mentre il commercio scomparve.

33.2 LA NEP
Nel 1921 Lenin var la NEP (Nuova Politica Economica) che: 1) pose fine al razionamento e alle requisizioni; 2) reintrodusse la moneta; 3) commercio e industria vennero liberalizzati (per imprese piccole con meno di 20 dipendenti): le imprese industriali venivano lasciate libere perfino di formare gruppi (trust), pagando allo stato imposte sul reddito e sul patrimonio. 4) ;liberalizz lagricoltura. La NEP fu un esperimento di economia mista: stato come programmatore e gestore delle imprese nazionalizzate, il mercato di uneconomia monetizzata svolgeva tutto il resto ripresa delleconomia. Fattori negativi della NEP: 1) crisi delle forbici: prezzi alti dei prodotti manifatturieri disincentivo alla commercializzazione dei prodotti agricoli rialzi dei prezzi agricoli; 2) no controllo macroeconomico inflazione e disoccupazione; 3) inimicizia verso agricoltori e commercianti, nemici del popolo; 4) lentezza del sistema di mercato nel raggiungere le mete prefissate. Queste contraddizioni scoppiarono dopo la morte di Lenin (1922), facendo emergere tre visioni alternative: 1) ala sinistra: grande balzo nellindustria pesante a scapito dellagricoltura; 2) destra estrema: ritorno alle tradizioni agrarie della Russia accrescimento dei risparmi e costi bassi dei prodotti alimentari crescita dellindustria senza inflazione; 3) ala destra: continuazione di una crescita bilanciata sul tipo della NEP. Il successore di Lenin, Stalin (dal 1922 al 1953) in un primo tempo si alline con le posizioni dellala destra del partito, ma poi per problemi interni di disponibilit di cereali si decise di adottare la strategia dellala sinistra, massiccia industrializzazione pesante a scapito dellagricoltura.
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33.3 LA PIANIFICAZIONE SOVIETICA


Nel 1928 Stalin var il primo piano quinquennale, ossia uno strumento di politica economica che individuava determinati obiettivi (definita quantit fisica di beni da produrre) da raggiungere in un periodo di cinque anni nei vari settori dell'economia. L'organo principale responsabile della pianificazione economica quinquennale era il Gosplan (Commissione Statale per la Pianificazione). Il primo piano quinquennale sovietico favor un enorme sviluppo dell'industria pesante, mentre sfavor la produzione dei beni di consumo e il settore agricolo. Gli svantaggi di una economia pianificata sono: 1. difficolt organizzative ad essa consequenziali, in quanto tanto pi estesa e articolata l'economia, tanto pi impegnativo il compito di raccogliere e utilizzare le informazioni necessarie alla pianificazione, e quindi tanto pi complessa sar la definizione del piano. Piani complicati sono costosi da amministrare e richiedono una burocrazia mastodontica; 2. in presenza di prezzi fissati dallo Stato, la pianificazione pu comportare un uso inefficiente delle risorse; infatti difficile valutare l'efficienza relativa di due tecniche produttive che utilizzano input diversi se non c' alcun modo di determinare il valore di tali input. Ad esempio, risulta difficile decidere razionalmente se produrre un bene A o un bene B, nel caso in cui il loro prezzo non rifletta la loro scarsit effettiva; 3. difficile definire gli incentivi appropriati per incoraggiare i lavoratori e i dirigenti di azienda ad essere pi produttivi senza compromettere la qualit della produzione; 4. il controllo pubblico sull'allocazione delle risorse comporta una notevole diminuzione della libert individuale: i consumatori non possono scegliere cosa comprare, n i lavoratori dove lavorare. Tuttavia: 1. reddito nazionale crebbe ad un ritmo sostenuto (quasi 5%); 2. requisizioni forzate lagricoltura sub una profonda crisi produttiva.

33.4 LA VITTORIA NELLA SECONDA GUERRA MONDIALE E CONSEGUENZE


Le cause che portarono lUnione Sovietica a sconfiggere i ben pi avanzati tedeschi nella Seconda Guerra mondiale furono: 1. miglioramento delle infrastrutture + aumentata capacit produttiva in campo militare mobilitazione bellica pi efficace; 2. controllo completo dellagricoltura evit la disorganizzazione annonaria; 3. vastit del territorio e la numerosit della popolazione (fattori gi sperimentati da Napoleone); 4. aiuti economici da parte degli Stati Uniti in armamenti, cibo e apparati di comunicazione

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34 LA GRANDE CRISI
Alla fine degli anni 20 il sistema capitalistico sub una crisi senza precedenti, sebbene si sostenga che il sistema stesso abbia un andamento ciclico, vi sono tre scuole di pensiero circa landamento dei cicli stessi: 1. scuola dellinstabilit (Malthus, Marx e Keynes): il sistema capitalistico intrinsecamente instabile, per contraddizioni interne al sistema dovute allanarchia del mercato (Marx) e al sottoconsumo cronico (Malthus). Servono interventi stabilizzatori da parte dello stato per contrastare cadute di domanda effettiva; 2. scuola della stabilit (economisti di matrice neoclassica): il mercato si autoregolamenta, in grado di digerire gli shock cui sottoposto , riportando il sistema in equilibrio; 3. scuola dei cicli (Schumpeter): il ciclo al centro della teorizzazione.

34.1 FATTI ED INTERPRETAZIONI


Tradizionalmente si fa cominciare la crisi dalla caduta della borsa di New York il 24 Ottobre 1929; ma gi la Germania era entrata in crisi dallanno precedente. Furono colpite in particolare la produzione industriale ed il commercio internazionale (per la caduta dei prezzi) ed il welfare state, ancora in nuce. Le possibili cause furono: 1. mutamenti strutturali degli anni 20 che resero il mercato dei prodotti (+ monopolio) sia quello dei fattori (lavoro in particolare) molto meno flessibili di prima; 2. sistema monetario internazionale degli anni 20 aveva reintrodotto il gold standard a condizioni molto squilibrate; 3. politica monetaria americana (e tedesca) molto restrittiva che produsse fallimenti, deflazione; 4. la crisi si propag tramite il gold standard, mancanza di coordinamento, caduta dei prezzi, mal interpretata ortodossia fiscale, crescente protezionismo.

34.2 LE RIPERCUSSIONI FINANZIARIE


Collasso bancario: dal 1931 (Austria Ungheria Germania resto dEuropa). La Gran Bretagna abbandon il gold standard. In Italia furono creati lIMI (istituto mobiliare italiano) un istituto di credito industriale a lungo termine pubblico, per finanziare le industrie al posto delle banche, e sollevando le banche miste attraverso lIRI (istituto di ricostruzione industriale), in un secondo tempo furono vietate del tutto le banche miste e quelle che cerano vennero convertite in commerciali e inglobate dallIRI. La Francia non sub conseguenze grazie alla sua grande riserva di oro.

34.3 ASSENZA DI COOPERAZIONE INTERNAZIONALE


Nel 1930 fu fondata a Zurigo la Banca dei regolamenti internazionali che doveva supervisionare il pagamento delle riparazioni.

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35 RIPRESA ECONOMICA E RIARMO NEGLI ANNI TRENTA


35.1 GRAN BRETAGNA: ABBANDONO DEL GOLD STANDARD
1. Abbandono del gold standard (1931) svalutazione della sterlina del 30% sul dollaro e franco francese, tassi dinteresse bassi (+) investimenti (costruzioni) sviluppo edilizia e industria. 2. (-) disoccupazione. 3. Politica di riarmo (1938) con la fiducia che gli Stati Uniti avessero aiutato la Bran Bretagna a sconfiggere la Germania. 4. Protezionismo (1931) con particolari condizioni di favore ai paesi del Commonwealth isolazionismo positivo verso le colonie e paesi del Commonwealth e negativo verso il resto dEuropa.

35.2 GERMANIA: HITLER ED IL RIARMO


1. 2. 3. 4. (+) imposte e tassi di interesse. (-) afflusso di capitali stranieri (1928) per il pagamento delle riparazioni; cancellamento/sospensione delle riparazioni; non fu possibile svalutare il marco (a causa delle condizioni imposte dal trattato della pace di Versailles); 5. inflessibilit dei salari (a causa del potere dei sindacati) impedimento dellefficacia delle politiche fiscali; 6. non vi furono elaborazioni di politica economica. Questi fattori spianarono la strada alla presa di potere di Hitler (Gennaio 1933) il quale si preoccup di: 1. riavviare gli investimenti nei settori edilizio e dei trasporti (Volkswagen) restaurazione delloccupazione; 2. riarmare la Germania (1936); 3. sviluppare strette relazioni commerciali con Austria e Cecoslovacchia. Il nazismo us larma economica per i suoi scopi militari.

35.3 ITALIA: LIMPERIALISMO STRACCIONE


Attraverso la fondazione di IMI (1931) e IRI (1933) lo stato italiano possedeva il 21,5% di tutto il capitale delle societ per azioni italiane, ma ne controllava ben il 42% (in particolare: armi, compagnie di navigazione, compagnie aeree, telefoni e le ex banche miste COMIT e CREDIT). La lira venne svalutata nel 1936. Vennero formulati due interventi: 1. bonifica integrale; 2. introduzione delle corporazioni (1934): supervisione dei cartelli (i consorzi), decisioni circa gli investimenti, i prezzi ed i contratti di lavoro. Riarmo e campagne di conquista (dal 1934) in Etiopia sanzioni da parte della Lega delle Nazioni, aumento dei commerci con la Germania, autarchia produttiva (con risultati apprezzabili nel dopoguerra)

35.4 FRANCIA: DALLA CRISI ALLA DISFATTA


Il franco francese fu svalutato solo nel 1936
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Governo Blum (1936 1938): aumento dei salari e diminuzione dellorario di lavoro esportazione di capitali svalutazione del franco. Governo Daladier (1938 1940): incentivi agli investimenti, orario di lavoro normale, promozione della ricerca, raccolta di statistiche, riarmo miglioramento della produzione industriale, ma troppo tardi per poter sopportare linvasione tedesca nel 1940. Governo Ptain (1940 1944): miglioramento dei metodi di produzione industriale, ammodernamento degli impianti, migliore raccolta di dati statistici aumento della produttivit.

SECONDA GUERRA MONDIALE: CONSEGUENZE SOCIALI ED ECONOMICHE E


RICOSTRUZIONE
35.5 PRINCIPALI VICENDE ECONOMICHE DEGLI ANNI DI GUERRA
Escalation della Germania, Unione Sovietica (dal 1942) e degli Stati Uniti (dal 1943): per lUnione Sovietica aiuti dagli Stati Uniti, per la Germania dai paesi occupati. Nuovo ordine teorizzato dalla Germania in caso di vittoria della guerra: 1. 2. 3. 4. stato corporativo di stampo fascista programmazione da economia mista con forte presenza dello stato; autarchia; spazio vitale o egemonia tedesca sulleconomia europea, che al momento veniva favorito da: 1. Francia occupata (governo collaborazionista di Vichy) per la produzione di beni destinati al mercato civile, liberando la Germania per gli armamenti; 2. Norvegia, per le materie prime; 3. Italia (durante loccupazione) per i pagamenti delle indennit di guerra; 4. Belgio e Olanda, per le capacit produttive.

La Gran Bretagna si rivolse agli Stati Uniti per gli aiuti di guerra, nel 1941 Keynes sottoscrisse la Carta atlantica (principio del multilateralismo, assetto mondiale cooperativo per espandere produzione, occupazione e scambi, riducendo le barriere al libero commercio) Mutual Aid Agreement (1942) fondi e armi alla Gran Bretagna. Gli Stati Uniti entrarono in guerra nel 1942 e contribuirono enormemente alle sorti della stessa.

35.6 LA PRESENZA AMERICANA IN EUROPA E IL PIANO MARSHALL


UNRRA (1943): piano di aiuti americano per la popolazione civile in Europa. Vi erano i seguenti problemi da risolvere: espansionismo sovietico, ridisegnare lEuropa con una maggiore continuit (a differenza della pace di Versailles) European Recovery Program (ERP) o Piano Marshall (1947) per la ricostruzione che si basava su fondi per far ripartire i processi produttivi senza eccessiva inflazione. Si basava su: 1. trasferimento diretto dei beni richiesti; 2. supervisione totale da parte degli americani su tutte le operazioni.

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35.7 IL PIANO MARSHALL E LINTEGRAZIONE EUROPEA


1947: fondazione dellOECE (Organizzazione per la Cooperazione Economica Europea) con lo scopo di effettuare studi tecnici per permettere a ciascun paese di formalizzare il proprio piano quadriennale di aiuti del Piano Marshall. 1951: fondazione della CECA (Comunit Europea del Carbone e Acciaio) organismo sovranazionale con potere decisionale per il controllo dei settori del carbone e dellacciaio, alla quale aderirono Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda e Lussemburgo; 1950 fondazione dellUEP (Unione Europea dei Pagamenti): per finanziare deficit temporanei delle bilance dei pagamenti (primo esperimento di cooperazione monetaria).

35.8 CREAZIONE DI ORGANISMI ECONOMICI INTERNAZIONALI


1948: fondazione del GATT (General Agreement on Tariffs and Trade) secondo i seguenti criteri: 1. applicazione generalizzata della clausola NPF (nazione pi favorita); vennero permessi accordi preesistenti (come il Commonwealth); 1. eliminazione delle restrizioni quantitative; 2. reciprocit, concessione delle stesse condizioni fra tutti i partner. Nel 1995 divenne il WTO (World Trade Organization). 1947 entrano in funzione il FMI (Fondo Monetario Internazionale) come reintroduzione del gold standard con i compiti di: 1. supervisione del nuovo sistema di cambi fissi; 2. interventi di sostegno finanziario a paesi temporaneamente in difficolt; Banca Mondiale come banca per lo sviluppo dei paesi arretrati. UN o ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite): organizzazione politica ed il suo braccio militare NATO (North Atlantic Treaty Organization).

35.9 RICOSTRUZIONE NEI QUATTRO PRINCIPALI PAESI EUROPEI


Non vi furono mancanze di capacit produttiva ma un contesto internazionale favorevole alla ripresa produttiva. Per quanto riguarda la Gran Bretagna: 1. scarsa attenzione verso un aumento di investimenti e allaggiornamento delle tecnologie; 2. mancata partecipazione alla CECA; 3. National Insurance Act che introduceva il servizio sanitario nazionale, il pagamento degli assegni familiari e delle pensioni di vecchiaia; 4. nazionalizzazioni dei settori del carbone acciaio, elettricit, gas, trasporti aerei, ferroviari e su gomma, telefoni da parte dei governi laburisti per ideologia pi che per ragioni economiche. Per quanto riguarda la Germania: 1. riforma monetaria del 1948 sviluppo economia di mercato + attivit industriale; 2. economia sociale di mercato; 3. cooperazione tra capitale e lavoro grazie a rappresentanti sindacali nel consiglio di supervisione delle imprese.
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Per quello che riguarda la Francia: 1. istituzione di un commissariato per la programmazione attorno alla produzione di acciaio, carbone, elettricit, cemento, macchine agricole e ferrovie) con la formulazione di un primo piano quinquennale. Per quello che riguarda lItalia: 1. scelte produttivistiche ed europeiste da parte del partito di governo di centro (Democrazia Cristiana) che amministr il Piano Marshall in maniera sapiente; 2. recepimento da parte dellimprenditoria italiana dei metodi di quella americana per le grandi imprese, mostr creativit ed organizzazione nel mondo dellartigianato e piccola impresa boom economico.

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36 LET DELLORO DELLO SVILUPPO E IL PROCESSO DI INTEGRAZIONE


EUROPEA
36.1 MIRACOLI ECONOMICI: FATTI ED INTERPRETAZIONI
NellEuropa orientale i paesi sotto il blocco sovietico vennero ad avere rapporti economici esclusivamente con lUnione Sovietica allinterno di unorganizzazione di scambi chiamata COMECON (analoga della Comunit Europea). In Europa occidentale si notato, almeno fino alla met degli anni 70: 1. 2. 3. 4. 5. grande balzo produttivo i paesi con la crescita maggiore sono quelli con livelli iniziali pi bassi (Italia, Irlanda, Austria); creazione di istituzioni nuove; esistenza di una vasta riserva di forza lavoro sotto-occupata, pronta per lutilizzo in industria; liberalizzazione progressiva del commercio internazionale specializzazione del lavoro + aumento competizione )+) efficienza nelluso delle risorse; 6. bassa crescita dei prezzi delle materie prime; 7. bassi livelli speculativi finanziari + forte incentivo allinvestimento estero; 8. politiche economiche interne espansive. Successivamente si sono avuti eventi positivi come: la fine dellUnione Sovietica e lapertura del blocco orientale; decolonizzazione e globalizzazione delleconomia crescita di numerosi paesi (Thailandia, Indonesia, Brasile, Cina, India, Corea del sud).

36.2 MIRACOLI ISTITUZIONALI: AFFERMAZIONE DEL PROCESSO DI INTEGRAZIONE EUROPEA


1950: istituzione della CED (Comunit Economica della Difesa) che si rivel subito un fallimento; 1957: nascono la CEE (Comunit Economica Europea) con il libero commercio interno europeo grazie allabolizione dei dazi doganali, lEURATOM (Comunit Europea dellEnergia Atomica) e la BEI (Banca Europea degli Investimenti) come agenzia di finanziamento dello sviluppo; 1993: la CEE si trasforma in Unione Europea; 1995: entra in vigore la Convenzione di Shengen: abolizione dei controlli doganali sulle persone alle frontiere fra sette paesi della UE (Benelux, Francia, Germania, Spagna e Portogallo); 1998: nasce la BCE (Banca Centrale Europea); 2000: viene sciolto lUEO (Unione dellEuropa Occidentale) organizzazione militare europea che, istituita nel 1948, non era mai entrata in funzione. Viene sostituita dalla PESC (Politica Estera di Sicurezza Comune europea); a Nizza viene firmata la Carta dei diritti fondamentali (costituzione dellEuropa unita politicamente); 2002: entra in vigore lutilizzo delleuro () la moneta dellUnione Europea.

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