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MUTAZIONI
Mutazioni.
Perch, se penso a mutazioni, penso ad una rete. Non so perch. O forse s e poco importa. Ma largomento mutazioni mi fa venire in mente, cos, dintuito, una rete. Evitiamo pure qualsiasi riferimento a spiderman e supereroi simili, sarebbe sterile. La mia associazione didee, apparentemente azzardata, nasconde un ragionamento pi pragmatico di quanto si possa credere. Se penso a mutazione penso a comunicazione. Se penso a comunicazione penso automaticamente a dove andremo a finire. Una rete. La rete in questione, per, non una rete che blocca, che cattura, che imbroglia. una rete fatta di risorse in comune, di mille nodi condivisi che fanno di tutti i nodi un universo. E di tutto luniverso un nodo. Una rete che riceve, che d, che ha le potenzialit di crescere allinfinito. Ora: sarebbe da chiedersi qual il nesso a monte che porta dal concetto di mutazione a quello di comunicazione. pi facile di quel che sembri capirlo, ma vi forse comunque la necessit di un breve chiarimento. Ogni azione, in un uomo, si pu ricondurre ad una mutazione: da un suo comportamento che si pu definire meccanico (vestirsi, lavarsi, radersi, parlare), fino a un comportamento intimo e psicologico (ricredersi, percepire, smontare e rimontare dando un senso alla realt, stringere rapporti con altre persone). Tutti questi comportamenti, e quasi tutti quelli che distinguono luomo dagli animali, si possono ricondurre ad una capacit non esclusiva delluomo, ma che di certo nelluomo ha raggiunto livelli di articolazione incredibile ai suoi stessi occhi: la capacit di comunicare. cos che la comunicazione, da quando esiste, muta con luomo, con il suo modo di vestire, parlare, pensare, credere e ricredersi. Quindi, che si comunichi col linguaggio delle parole, o quello delle immagini, poco importa. Bisogner fare i conti, sempre, con una mutazione. E cos, larte, comunicazione per eccellenza e prima di tutto, non pu permettersi di rimanere al palo. Anche se pare cos timida. Anche se, a volte, sembra soffrire di un complesso di inferiorit nei confronti del quotidiano, dellindifferenza che lo penetra. Anche se, altre volte, pare arroccata su un piedistallo che la esula da qualsiasi responsabilit, che la estranea e la mistifica oltre misura. Larte, invece, ora che torni tra la gente. Il coraggio ci vuole, innegabile, per cambiar pelle e accompagnare quella mutazione che sta vivendo la nostra societ tutta. Mutazione sicuramente radicalizzata e rinvigorita dalla crisi, ma che trova, allo stesso tempo, una rinnovata linfa di vita nel mezzo di comunicazione che pare rappresentarla meglio: Internet. Lo slancio vitale non sta solo nelloccasione da cogliere, nellinfinita potenzialit di risorse che lo caratterizza, ma soprattutto nel fatto che, Internet, sta cambiando il modo di concepire le relazioni tra gli uomini. Non pi uno scambio, come accadeva fino a solo un decennio fa di soldi per bene. Ma, guarda caso, una rete, di beni e di valori. Lungi da noi divinizzare e idealizzare qualcosa che -come sappiamo- ha i suoi limiti (primi di tutto la dispersione e la confusione di informazioni, quindi a volte la perdita di identit). Ci pare per importante sottolineare che la concezione delle relazioni tra gli uomini basata sulla rete, insieme ad un rinnovato sguardo rivolto alla natura e allecosostenibile, pu portare il nostro mondo verso una nuova rivoluzione industriale. Forse allora si aprir davvero unera votata al risparmio e non alla speculazione. Unera che sappia creare, mettere in rete e condividere. Che sappia basarsi sulle idee, non sui beni. Che sappia, alla fine, semplicemente mutare. Non siamo i primi ad ipotizzare il futuro in questa direzione. Di sicuro neppure i primi a pensare che in tutto ci la comunicazione, larte, e la cultura in generale, debbano avere un importanza diversa, pi radicata e radicale. Saremo i primi per, nel prossimo numero, a parlare di New Ecology. Saremo i primi a crederci. Be|Different - numero cinque.
Editor-in-chief, Art Director Lorenzo Brusadelli email: lorenzo@bedifferent.it web: www.lorenzobrusadelli.it Editor, Copywriter Francesco Perrone email: francesco@bedifferent.it web: www.lapaglia.it Editor Erica Bellomi email: ericamb@bedifferent.it Press officer, Web Marketing Matteo Pizzolla email: matteo@bedifferent.it Collaboratori Simone Galasso Stefano Mastronicola Bianca Matita
copertina pag. 2
IN QUESTO NUMERO:
Vacon
Paper Resistance
pag. 7
Paco
pag. 8 pag. 12
Vacon
Mirko Canesi
pag. 16 pag. 22
Fulvio di Piazza
James Kalinda
pag. 28
Franco Brambilla
pag. 32
Ozmo
pag. 38
Alessandro Bavari
pag. 42
Orticanoodles
pag. 46
ALE+ALE
pag. 50
El Gato Chimney
pag. 53
Ezio Vecchi
pag. 54
Simone Lucciola
pag. 55
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Paper Resistance
da diverso tempo che seguiamo Paper Resistance, intenzionati a pubblicare le sue illustrazioni. Almeno da quando vedemmo due sue tavole pubblicate su Lamette Comics (www.lamette.it). Ci piace lo stile secco, conciso, che valorizza e contrasta i contenuti, a volte provocatori, altre volte pi sofisticati, accomunati quasi sempre da una forte propensione alla critica sociale e al dissacratorio. Paper Resistance tra i fondatori del collettivo inguine.net e dell'omonima rivista InguineMAH!gazine, dove pubblica regolarmente. Nel 2005 esce 25 disegni uno split-book illustrato, diviso a met con Squaz. Sono suoi, inoltre, sono i disegni presenti nei libri Bigger than hip-hop e Con il sangue agli occhi di George Jackson, pubblicati dalla casa editrice Agenzia x. Nel 2008 pubblica la raccolta Handcuffs una escursione storica/illustrata sulle manette. Ha prodotto e curato pubblicazioni per Blu, Ericailcane, Squaz, Ratigher, Alessandro Baronciani, Dem, Rekal, Maicol e Mirco. Attualmente vive e lavora a Bologna.
Taxi-Caracas. Caracas, 1992 stampa Lambda su carta Kodak, montata con plexiglas e dbond
Paper Resistance
Geisha, 2008 illustrazione
Cecit
Arrivo Una fontana sputa rame. Un grosso, luminoso scheletro di cemento, armato fino ai denti, ti affonda nelle mani, sdruccioli via. (E ricordati: i tuoi artigli indistruttibili artigli duri tutti tesi appuntiti appigli e uncini per la carne che ti strappano i tendini e ti inchiodano i talloni al pavimento. Ecco, quegli artigli non ti aiuteranno) A guardare tutto questo scrosciare di fili di rame mi venuta fame. Il dio del t ha aiutato il mio stomaco ad accogliere la moltiplicazione di toast e tonno in scatola e vado via.
Paco
Quasi sazio ritorno alla fontana. Nessuna ragazza nuda mi aspetta, nessuna ragazza nuda mi saluta. E fili di ferro e grano ballano il boogie woogie (E cemento armato di filo spinato rapina muri dedera. Uno dei tre che partecipano alla rapina muore. Il terzo spara da pistola dacciaio proiettili doro sugli sbirri. Prende in ostaggio mia figlia. Alla fina sparare a volte pure facile e conviene) Una fontana di fili di rame, di rane di piombo e donne arrugginite. Incontro un mio amico che era l da un poi. Lui non aveva visto niente. O forse non aveva mai visto niente. Lui mi ripete sempre che, l, c solo una fontana.
Vacon
Vacon Sartirani nasce in una zona non meglio identificata tra Milano e Bergamo nel 1982. Disegnatore per elezione, negli anni della formazione abbandona la sua prima passione per dedicarsi agli studi di storia e critica del cinema presso il DAMS di Bologna. Affascinato dalle teorie di Ernst Haeckel, zoologo, artista e filosofo tedesco, studioso della branca di biologia che indaga le mostruosit (definita da lui stesso "disteleologia"), e dal Codice Illustrato di Luigi Serafini, oggi un pungente osservatore della realt che riproduce in modo caricaturale. Le sue rappresentazioni hanno come soggetti creature e status symbol, che saccheggiano l'immaginario collettivo (e dell'arte contemporanea) degli ultimi vent'anni. Che siano personaggi pubblici o sconosciuti, storici o icone classiche ed internazionali del cinema e dell'animazione, e ancora, politici o personalit religiose, nessuno immune alla metamorfosi tentacolare che il suo tratto impone. Cos identit sempre pi scomode vengono occultate dall'artista in colonie nerborute di escrescenze ipertrofiche, inclassificabili e pulsanti, che prendono il posto delle facce e, a volte, delle loro rappresentazioni ideali e mediatiche. Una buona dose d'irriverenza e la memoria di un trauma (la perdita di un dito mignolo) sono il bandolo da cui si dipana la sua attivit artistica che, per la virulenza espressiva, rimanda all'iconografia punk e in particolar modo all'opera di Raymond Pettibon come creatore delle copertine dei Black Flag.
Schoolboy, 2008 stampa digitale
Vacon
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Mirko Canesi
Mirko Canesi nasce a Milano nel 1981. Laureato all'accademia di Brera in pittura, nei suoi lavori predilige il mezzo digitale, con cui stempera tinte vivaci su sfondi scuri, un espediente che conferisce trasparenza e leggerezza ai suoi personaggi. Questi esseri poetici dall'aria trasognata e sospesa, sempre rappresentati come ragazzi o bambini, ricordano, per la vitrea fissit degli sguardi, alcune bambole o personaggi delle figurine in voga negli anni '80. A volte appaiono alieni, altre zoomorfi, ma sempre come fossero disegnati dagli elementi naturali: acqua ed aria. Immobili o riflessivi, descrivono un arco emotivo ricco ed inconsueto e, come nella migliore tradizione fiabesca e dei manga, si accompagnano a piccole creature dal sapore mitologico: piccoli spiriti con sembianze da bestiario fantastico.
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Fulvio di Piazza
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Fulvio di Piazza
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Fulvio di Piazza
La meraviglia dello sguardo di un bambino ci che affiora nello spettatore delle opere di Fulvio Di Piazza. Il lavoro dell'artista, classe '69 ed esponente della Nuova Figurazione Siciliana - come viene sempre pi spesso definita la pittura di area palermitana - concede alla visione l'eccitazione e lo stupore che possibile provare solo al cospetto di "nuovi mondi". Le giungle cariche di promesse, incontri ed esperienze sensoriali inedite, si affiancano ad un'imponente produzione di scenari fantascientifici dal sapore non puramente retr e raccolgono, in un ossessivo gioco di pieni, citazioni fumettistiche, perizia fiamminga, bizzarrie arcimboldiane e barocchismi di matrice surrealista. Una miscela inebriante di colori (vividi ed acidi), associata ad un'estrema indagine della natura, rivela un potenziale immaginifico di mutazione in grado di metterci in contatto con la scoperta dell'orrorifico (e il gusto di essa). Una nuova dimensione visiva dunque, che per la sua attitudine ad una curiosit analitica e allucinatoria, ci restituisce un'immagine meno ingenua della realt, nonostante rimanga in noi l'impressione di un novello Charlie Bucket.
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James Kalinda
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James Kalinda
James Kalinda nasce un torrido giorno in una sperduta fabbrica della pianura emiliana. I personaggi che disegna sono frutto della sua immaginazione, rielaborazioni di foto che trova in rete e sui giornali o persone realmente esistenti. Firma i suoi disegni con un fumetto nero. Cosa dicono i suoi personaggi non lo sa nessuno o forse lo sanno tutti tranne lui. Adora dipingere in luoghi abbandonati o pi generalmente in strada perch gli da una sensazione particolare, quasi di esistenza. Vorrebbe essere un uomo di Neanderthal per un giorno Capita spesso di ricevere delle presentazioni personali da parte degli artisti, che con poche parole, ci dicono molto di pi che mille elucubrazioni critiche. Che nessuno, qui, sapete bene ha intenzione di fare.
Fantoche, 2009 acrilico su muro
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Franco Brambilla
tecnica digitale Michele Brancati, fotografo originario di Reggio Calabria, che vive a Bologna dal 2000, ha una formazione che spazia dal cinema ( laureato in Storia e Critica del Cinema) alla fotografia (ha frequentato pi corsi presso lIstituto Italiano di Fotografia di Milano). Two Girls And A Crab, 2008
Le foto che ci propone fanno parte di un lavoro ancora in corso che ha come tema il mondo delle metropolitane e tutto quello che succede al di sotto del contesto urbano, in cui ci si immerge per il breve tempo di un tragitto, per poi riemergere e scoprire un mondo sopra che non ci si ricordava pi cos illuminato e vitale. Questo lavoro prende spunto da quello di un grande fotografo pur-troppo scomparso molto giovane, Marco Pesaresi.
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Franco Brambilla
Finalmente! Dopo tante discussioni in redazione si pubblica qualcosa che ci rimanda subito ad un immaginario che amiamo follemente. Lo sci-fi, i b-movies, la sottocultura cinefila e bibliofila che alcuni sprovveduti non si vergognano a chiamare cultura trash. E invece siamo orgogliosi di presentare i lavori di un milanese classe 1967, Franco Brambilla, che collabora stabilmente con le pi famose collane editoriali italiane: Urania Mondadori e la raccolta di classici sci-fi Urania Collezione. Brambilla ci propone un mix di retro-futuro, vecchie cartoline, battaglie mostruose e invasioni aliene, con un tocco personale, vintage, ma che resta fedele ad un genere mai tramontato perch mai stato di moda. Ma lattivit di Franco non finisce qui. Sempre per Mondadori realizza svariate copertine di libri per ragazzi, gialli e fantascienza. Dal 1998 lavora per lAirstudio, fondato dallo stesso Brambilla insieme a due amici nel 1998, che si occupa di progetti grafici e di illustrazione (tra i clienti, oltre a Mondadori, "Abitare", "D la Repubblica delle Donne", "Pulp", Shake Edizioni, DeAgostini Multimedia, Sole 24ore, Feltrinelli e tanti altri). Fa parte inoltre dei soci fondatori della galleria Limited No Art Gallery nata da un'idea di Giacomo Spazio.
High Noon Beach, 2008 tecnica digitale
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Ozmo
Larte di Gionata Gesi (in arte Ozmo) una via di mezzo tra la street-art e larte pubblica e murale pi classica, se in questi casi di classico si pu parlare. E cos la commistione di generi, laccostamento a volte forzato (ma mai stonato) di soggetti tanto differenti tra loro, va a formare molto spesso una composizione di respiro ampio e corale, piena di dettagli nascosti, di riferimenti solo apparentemente casuali. Lartista (Pontedera , 1975) ci concede di conoscere poco della sua vita del suo percorso artistico, sappiamo che ha iniziato, come tanti del suo ambiente, come writer puro, partecipando a manifestazioni locali e nazionali di graffiti. Ora, dopo pi di dieci anni di lavoro si sta sicuramente affermando tra gli artisti pi riconosciuti dellambiente dellarte di strada, con un gran numero di mostre personali e collettive in curriculum, ospitate sia in Italia sia allestero.
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Ozmo
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Alessandro Bavari
Alessandro Bavari, artista e fotografo che ama la contaminazione dei linguaggi e si avvale delle tecniche di eleborazione digitale pi disparate, nasce a Latina nell'aprile 1963. La sua ricerca artistica, chiara dal primo sguardo, segue le strade tortuose ed allegoriche di due citt bibliche e del mito: Sodoma e Gomorra. Fortemente influenzato dalle testimonianze della Genesi e dai pittori fiammingi del XV e XVI secolo (Bosch e Bruegel), sviluppa un suo personale cammino fantastico anche grazie alla citazione di fonti letterarie moderne. Alessandro ci parla della sua fonte di ispirazione: "Di Sodoma e Gomorra tanto si e' detto ma nessuno sa nulla. Qualcuno pensa che siano sommerse sotto le acque pesanti del Mar Morto e che, come accadde anche a Pompei, ad annientarle sia stato un cataclisma naturale. Infatti, secondo studi geologici, la zona in cui sorgevano pare essere ricchissima di zolfo, bitume e petrolio, tra l'altro non ancora individuato. Quando si dice che la moglie di Lot in fuga, sopraffatta dal seme del dubbio e del ripensamento, voltandosi si trasforma in una statua di sale, lascia intendere che fu investita da una ventata di zolfo e ceneri, proprio come i corpi pietrificati degli antichi Pompeiani. Senza dovermi scontrare con il colosso dell'archeologia ho deciso quindi di affrontare il tema, secondo un preciso itinerario, immaginando paesaggi, ritratti, ambienti ed oggetti, e ripercorrendo
un viaggio simile a quello che Italo Calvino fece trent'anni prima ne Le Citt Invisibili [1972, Einaudi Editore] dove, attraverso gli occhi di Marco Polo, visit citt apparentemente credibili: "le citt sono tutte inventate; le ho chiamate ognuna con un nome di donna: Procopia, Zenobia, Cloe, Ipazia, Zora, Fillide, etc (...). Il libro nato un pezzetto per volta, a intervalli anche lunghi (...) Ho una cartella per gli oggetti, una cartella per gli animali, una per le persone, una per i personaggi storici e un'altra per gli eroi della mitologia. ho una cartella sulle quattro stagioni e una sui cinque sensi; in una raccolgo pagine sulle citt e i paesaggi della mia vita e in un'altra citt immaginarie, fuori dallo spazio e dal tempo". (Italo Calvino) Continua Bavari: "Ho immaginato queste due citt come una specie di luna park per visionari, dove il mio "sguardo fotografico" non n biasimatore n benevolente, ma semplicemente divertito e curioso, pronto a raccogliere tutto il possibile. Un enorme freak show allestito in una razionalit geometrica e kitsch come quella dei presepi ma allo stesso tempo sofisticata, in cui perdersi e sbirciare nell'intimit di un quotidiano tanto ibrido quanto metafisico, per poi ritrovare di nuovo la strada e magari riperdersi ancora."
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Alessandro Bavari
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Orticanoodles
Pop-art, biologia, biomeccanica, cibernetica. Pensate a questi elementi, alla serialit della pubblicit, al suo immaginario e alle sue icone. Ora pensate ad una bomboletta e allEuropa intera. Ecco cosa Orticanoodles ci propone da un po di anni a questa parte. Che siano strade, fabbriche abbandonate, tele, lo stile di Orticanoodles sempre riconoscibile: preciso, inquietante, ironico, meccanico. In questo numero vi proponiamo tre tele. Vi proponiamo quindi una decontestualizzazione dello stencil dallambiente che gli pi congeniale e in cui nato: la strada. Decontestualizzazione che crea quasi un ossimoro, se pensiamo che, in queste opere, lo stencil perde anche la sua funzione principale di rapidit di esecuzione, di possibilit di ripetersi, per diventare uno studio unico su un unico soggetto. Ecco allora che il semplice mezzo diventa ricerca sul mezzo, si eleva e si sovrappone al significato della realizzazione finale. In stencil we trust il nome dellultima mostra di Orticanoodles a Milano, presso lo spazio culturale Zerologico. ne comprendiamo pian piano meglio il perch. La fede, si sa, spesso pu portare a risultati inaspettati.
Sopra: Untitled, 2006 stencil su muro A destra: Untitled 0309, 2009 stencil su tela
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Orticanoodles
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ALE + ALE
Alessandro Lecis e Alessandra Panzeri (ALE+ALE) si inseriscono in punta di piedi nello spirito del tema Mutazioni. Le loro illustrazioni, che si volgono al passato con lo sguardo malinconico di un collezionista, pongono lattenzione sulla ricercatezza formale e sullinvenzione di attraenti ibridi artistici. Lironia degli Sposi, con teste di oca e una gallina, le Scimmie beneducate ed i Cavalli con cavalieri dalla testa equina sono solo alcuni esempi della sintesi irriverente che lincontro del regno animale e quello umano danno vita nellopera degli artisti.
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El Gato Chimney
Nel lavoro di El Gato Chimney, artista di matrice street nato nel 1981 a Milano, ritroviamo tutta l'estetica cartoon, tattoo e graffito cara al movimento. Un mondo surreale, rappresentato secondo logiche anti-commerciali, ci catapulta dentro una rete di rimandi e citazioni allegoriche. I suoi soggetti meccanici, sospesi in vallate oniriche, alludono alle teiere del Cappellaio Matto (Alice nel paese delle meraviglie) e all'Uomo Di Latta (Il Mago di Oz), inglobando simbologie antiche e ritraducendole in stile futuristico. Siamo dunque di fronte ad una ingegnosa variazione sul tema del filone steampunk: la "fantascienza a vapore" acquista qui una veste graffito-aerografa. El Gato Chimney propone anche una versione digitale del suo lavoro. Nel 2008 si inserisce nella folta schiera di nomi che partecipano alla celebre iniziativa Scala Mercalli: The Creative Hearthquake of Italian Street Art.
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El Gato Chimney
Ezio Vecchi
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Simone Lucciola
Appendice degli autori: ALE+ALE www.myspace.com/aleandale Alessandro Bavari www.alessandrobavari.com Franco Brambilla www.francobrambilla.com Mirko Canesi www.mirkocanesi.eu El Gato Chimney www.steambiz.com James Kalinda www.jameskalinda.com Simone Lucciola urbancollage.wordpress.com Il prossimo numero: NEW ECOLOGY Saper parlare al mondo contemporaneo con il linguaggio pi vecchio del mondo: larte. Questa la missione di Be|Different, primo esperimento di magazine on-line e cartaceo che si presenta come una galleria darte virtuale, un catalogo delle nuove tendenze artistiche e visive. Per questo motivo invitiamo i nostri lettori a collaborare con noi, spedendoci una selezione di lavori, oppure di racconti, saggi, notizie, sempre con un occhio al tema prescelto per il numero successivo. Be|Different non si pone limiti, n di formato, n di risorse. Vuole avere la Vostra collaborazione perch sa che solo con la passione di chi si nutre darte ogni giorno, si pu davvero realizzare un prodotto onesto, reale, che rifletta e sintetizzi il contemporaneo in ununica proposta. Il tema del prossimo numero : NEW ECOLOGY. Come sempre la pertinenza al tema libera. Inviate le vostre opere: entro il 10 settembre 2009, specificando nome, cognome ed allegando una breve presentazione a materiali@bedifferent.it Specifiche per i materiali: Per immagini, disegni e fotografie, si consiglia il formato JPEG. E possibile inviarci prima i file in bassa definizione. Sar richiesto successivamente, il materiale selezionato in alta risoluzione. Per i testi, si raccomanda il formato DOC o RTF. Non previsto un limite minimo o massimo di inivii. Orticanoodles www.orticanoodles.com Ozmo www.ozmo.it Paco www.lapaglia.it Fulvio di Piazza www.mu-seum.com Paper Resistance www.paper-resistance.org Vacon www.vaconsartirani.com Ezio Vecchi www.lapaglia.it
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www.bedifferent.it
Be|Different Magazine PRINTED COPIES Be|Different Magazine is available in two formats: * POCKET (150x210mm) 4,50 each * CLASSIC (210x300mm) 8,50 each SHIPPING COST (Europe): 6,50 each (North America, South America, Asia, Africa, Oceania): 8,50 each The magazines are printed with the highest quality.
Be|Different Magazine FORMATO CARTACEO Be|Different Magazine disponibile in due formati: * TASCABILE (150x210mm) 4,50 cad. * CLASSICO (210x300mm) 8,50 cad. SPESE DI SPEDIZIONE (Italia): 3,50 per copia 7,50 per spedizione di 3 copie o pi Le riviste sono stampate in altissima qualit. Si differenziano dal magazine on-line per il piacere che si pu provare solo sfogliando una rivista, o toccandola, o annusandola.
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