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il Giornale
Luned 4 gennaio 2010

Cultura
AUGIAS & GALIMBERTI

Il duo del copia e incolla non conosce vergogna


Tullio De Mauro bacchetta il filosofo che sbaglia etimo della parola in tv Il conduttore non se n accorto. Consultare il dizionario non plagio...
I CASI

PENSATORI
A sinistra, il giornalista Corrado Augias, firma di Repubblica e conduttore su Raitre della trasmissione Le Storie. A destra, UmbertoGalimberti,psicologo e filosofo, ospite di recente da Augias [Agf]

Silenzio, si trascrive E Repubblica ripubblica


Nellaprile del 2008, il Giornale pubblica un articolodi Roberto Farneti in cui segnalatauna montagna di passi dellOspite inquietante, saggio di Umberto Galimberti edito da Feltrinelli nel 2007, prelevati di peso (senza citazione) da Il piacere e il male di Giulia Sissa, edito anchesso da Feltrinellinel1998.Dopodichesimoltiplicanolesegnalazioni di analoghi copia e incolla riguardanti libri e articoli firmati da Galimberti, collaboratore assiduodiRepubblica.AlcasodiSissasiaggiungono quelli di Alida Cresti, Salvatore Natoli, Guido Zingari.Dalfaldonedelconcorsoperilruolodiprofessore ordinario di Filosofia morale, vinto da Galimberti nel 1999, emerge che alcuni dei titoli presentati sono proprio quelli coinvolti nelle vicende delcopiaeincolla.Eppure icommissarielogiano loriginalit di Galimberti... Nel maggio del 2009, il quotidiano Libero segnala che la pagina 246dellaDisputasuDiodiCorradoAugias(cofirmato con Vito Mancuso, completamente estraneo alla faccenda, ed edito da Mondadori nel 2008) praticamente identica alla pagina 14 delledizione italiana della Creazione, saggio di Edward Wilson (il pi famoso biologo vivente, professore a Harvard) uscito pochi mesi prima per Adelphi. La pagina incriminata ospita le conclusioni di Augias sullaquestioneteologica:ilpassofondamentale del saggio. Peccato sia stato prelevato di peso da Wilson.Augias,tralaltrogiornalistadiRepubblica, si giustificato dicendo di aver fatto copia e incolla da un brano anonimo trovato in rete.

del Giornale, a causa di diversi scopiazzamenti reperiti qua e l tra le pagine dei suoi saggi che, per inciso, gli hanno procurato notevoli vantaggi accademici. Come dire, il tema della vergognaera pure azzeccatissimo, ma involontariamente.Chiconoscevaidue,quindi,hasubitopensato che fossero rimasti vittima di un innamoramento reciproco e sirilassatoinpoltronapergoderediunacommediacinicamacomunquepiacevole,inquestitempi decadenti. I non informati sui fatti, invece, hanno teso lorecchio, poich la vergogna, pure sottoNatale,hasempreun appeal suo peculiare. Einvecetuttequesteaspettative sono andate deluse. Augias e Galimberti sono stati di nuovo vittimedeltremendononchaffidabile luogo comune secondo il qualeillupoperdeilpelomanon il vizio. Per tutta la trasmissione, un susseguirsi di zero controllo dellefonti,citazioniapprossimative, svariati conformismi intellettuali. Risultato: persino Tullio DeMaurosullUnit diierihadovutomettereinguardiaspettatori e ammiratori coriacei circa la fragile base di conoscenza dei due entertainer culturali. Conduttore e ospite - scrive De Mauro-sonoscivolativersolasociologiadarrembaggioehannodetto concordi che il sentimento della vergogna va scomparendo. Ma taledenunciaeralasolitascontatafrecciatinaalcapodigovernoe alle sue spudorate squinzie, quindi arriviamo al sodo: Letimologia della parola vergogna ha dettoa un certo punto Galimberti-vereogognam,temola

GAFFE Uno fa lezione, laltro gongola felice. Peccato che infilino una serie di castronerie
trebbe continuare cos: Proprio io, Corrado Augias? Proprio io, Umberto Galimberti? Ma va. Se cero, dormivo. Se non dormivo, avr preso una svista. Oppure avrdimenticatoperunmomento - ma solo per un momento, neh - la retta via. Dio, se poi esiste, o il Signor Rettore dellUniversit, o il lettore pagante, o lo spettatore un po distratto, mi perdoneranno di certo. Poich perdonarmi,sepossorubacchiare (ancora) una battuta, il loro mestiere.Comunque,passiamoci sopra. The show must go on. Ed cos che - resi energici da uninvidiabile fede nelloblio - i suddetti Corrado Augias e Umberto Galimberti si sono dati appuntamento la vigilia di Natale su Raitre nel salotto televisivo di Augias Le storie-Diario italiano per discutere il tema del giorno: lavergogna.Argomentoavventato. Ma andiamo per gradi. Lapuntatadioggidaleccarsi i baffi! ha introdotto Augias, notato nei mesi scorsi dalle cronacheculturaliperaverscopiazzato alcune sue parti del libro a quattro mani con Vito Mancuso Disputa su Dio e dintorni da La creazione delbiologoamericano EdwardO.Wilson(hopresofrasi dal web senza controllare la provenienza, ha dichiarato Augias, come se fosse una scusa). Il filosofo Umberto Galimberti, invece, capace di unire - ha detto Augias - le pi cordiali capacit divulgative fondandole su una solida base di conoscenza, era gi celebre, e non solo tra i lettori gogna!, sottintendendo che c chinonlatemeaffatto(leggi:ilcapo del governo). Ed stato qui che si sono, ahinoi, di nuovo rotte le uova nel paniere. In latino si dice vereor - corregge De Mauro sullUnit - e non vereo.E gognanon parolalatina,maitalianamoderna.Vergogna, poi, appartiene alle parole di pi sicura etimologia ed la continuazione popolare del vocaboloverecundia,unsostantivo latino tratto da vereri. Queste sono cose che si dicono con (appunto) un po di vergogna a causa della ovviet che hanno per chiunque tenga a portata di mano,nondiciamounvocabolario etimologico, ma un qualsiasi buon vocabolario italiano. Sono cose banali e non un peccato mortale ignorarle. Ma forse unapiccolavergogna,sesiimpiega e si dissipa lautorit guadagnata in altri campi per spacciare notizie etimologiche senza fondamento. Che sia stato questo un incidente,ungraveincidentedovuto alla fretta, secondo le parole gi usate da Augias per lenire la sua precedente disavventura? Difficiledirlo.Checnellamente di questi due quando accadono tali sviste? Se avessi un libro checomprendessealpostomioscrive Kant - un direttore di coscienza che avesse coscienza al posto mio, un medico che giudicasse la mia dieta al posto mio, non dovrei compiere nessuno sforzo. Altri si assumerebbero questa fastidiosa incombenza al posto mio. Insomma, dietro questiincidentipotrebbeesserci solo banale pigrizia. Comunque molto ben pagata.

Tommy Cappellini

M
Antonio Lodetti

a chi, io?. Solotresillabeeunpuntointerrogativo per racchiudere unamoraleipertrofica,coraggiosamenteegocentrica,remunerativa e inarrivabile ai pi, che po-

Note di carta

La miglior critica musicale come un rock


rank Zappa, gran provocatore, diceva dei critici rock: Sono persone che non sanno scrivere, che intervistano gente che non sa parlare per gente che non sa leggere. E la critica americana, quella vera, lo ha preso sul serio, trasformando la scrittura rock in un genere letterario. Contro chi scrivesurivisteper consumatori e tratta il rock come puro divertimento,controgliaccademici che lo intellettualizzano spogliandolo della sua gioia e della suafuria.Unostilechefuorisintoniacon lethos di paceamore e musicadeglianni60econil parlarsiaddossodeglianni70.Lultimo caposaldo di questa tendenza la rivista Loops (appena uscitoilprimonumerodellaversione italiana). Una raccolta di

saggiincui troviamo dieciintense pagine su Nick Drake dipinto come un moderno giovane Werther, uno spaccato del blues anni 20 attraverso il collezionismo dei 78 giri, un estratto dal nuovo romanzo di Nick Cave, un racconto su Paul Simon. Esempidiunostilechediventatogenereletterarioquandomensili specializzati come Creem hanno chiamato Charles Bukowski eTruman Capotea recensireiconcertideiRollingStones. Esagerazione? Piuttosto questione di radici e cultura. Insomma rock e dintorni sono una roba terribilmente seria al di l delsuono,anchesecchisostiene che il disco trascende il bisogno di spiegazioni o analisi critiche. La scintilla del nuovo linguaggio nasce da scrittori come TomWolfe,NormanMailer,Terry Southern, lo stesso Capote,

Hunter S. Thompson che con il soprannome di Dr Gonzo lo far battezzare giornalismo gonzo. Questi autori fondevano narrazione e reportage sulle pagine di Esquire o dellHerald Tribune. La scoperta, allinizio umile, era il fatto che si poteva

STILE La rivista Loops contiene saggi profondi ma non accademici su Drake, blues e Simon
scrivere per un giornale come se si stesse scrivendo un romanzo, disse Wolfe, che cos prese a scrivere articoli sul rock, mentre Thompson pubblicava su Rolling Stone il suo romanzo Paura e disgusto a Las Vegas ispirandosi a Sulla strada di Kerouac. Alorosiaccodaronoragazziri-

belli e strafatti, proprio per questo illuminati, che cambiarono il giornalismo rock. Il pi bizzarro fu Lester Bangs (luomo che scrisse: Il rock mito. La realt non esiste e la cui biografia Firmato Lester Bangs un illuminantecaposaldodellafollialetteraria nel rock) insieme con i cosiddetti Noise Boys Richard Meltzer e Nick Tosches (insieme giocavano a interpretare il ruolo di Kerouac, Neal Cassady, William Burroughs). Poi cerano gli storici come Greg Shaw e Lenny Kaye, i superautorevoli Greil Marcus e Jon Landau. Marcus e Landau sono i pi noti ma Bangs il pi geniale. Non fu il pioniere della critica musicale - scrive DeRogatis - ma la perfezion. Tanti provarono a copiarlo senza riuscire a imitare le metafore oltraggiose, i giochi di parole, locchioaidettagliconcuimette-

va a nudo le star. Bangs si spinseallimiteemor(siautodistrusse) consumato dal rock che per lui era vita (quando la sua casa prese fuoco, scapp in mutande preoccupandosi di salvare solo un disco dei Public Image Ltd), passione,odioeamore.Unamissione per cui sacrificarsi. Anche in questo la critica rock prende le distanze da quella ufficiale. Bangsscriveva nell81:Lamusica oggi senzanima, fraudolentacomei meccanismicheavallano la bugia che tutti traggano ispirazione da essa. Non so pi cosascrivere. Il rock lunica cosa di cui mimporta ma non posso far finta di trovar avvincente la scelta tra le pappette e il fango. Un po come diceva George Orwell:Recensireunlavoroirritanteeingrato.Ilrecensoregetta alle ortiche, un po alla volta, il suo spirito immortale.

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