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MA IL VIAGGIATORE CHE FUGGE (1991)

III SENZ'ALTRA VITA CHE IL SENTIR DEL TEMPO

Era necessario arrivare a Kho Samui sulla destra un Buddha marinaio siede sulla sua penisola isolotti alluvionali il mare costruisce il verde della giungla per mimare i solchi del sampan dimesso golfo di Siam sulla spiaggia Lamai un fallo di granito innalza quantit di uomini e di pietre corpi sono stanchezza fra due tropici vanno al torrente per brillare d'acqua nei loro occhi giace il bianco e il sorriso di animali con innocenti saziet di cocco banane polli maiali neri turisti con orecchini ad un orecchio in fuga dall'inverno del centro dell'Impero nemmeno Visa Diners Club American Express Carte Blanche forse accendini di Penang Yamahas detergenti che lavano giallo ecco qui il mondo dove Conrad navigava al di l della sua stessa intenzione di Impero navi incerte su scie senza ritorno per il piacere del mare e per la distanza sulla pelle il sudore del paradiso la pioggia nel suo destino di risaia cascata o scura nube umano il bianco riso il pesce propizio mille frutti sugli alberi falli ai morbidi angoli della nube donna di teak lontano tanto lontano da Bangkok vicina dove l'Impero svuota i suoi sfinteri indifferente qui navig Conrad per scrivere i suoi romanzi d'avventura coi quali comprendere la vita dal Nara Lodge meriterebbe un Goethe Kho Samui

ch di occhi olimpici ha bisogno il paradiso anche se la sua rovina annunciata dal bulldozer che fa a pezzi la selva per l'uomo bianco fuggiasco da un mondo fatto a pezzi pioggia d'inverno dove l'inverno marchia a ferro inventa nebbie sulla dorsale croccamte di isole dragonere fantasia di giungla irreparabile fra il riverbero del sole che tramonta riconto le mie assenze lontani siete ormai amori alienanti nostalgie o distanze questionano la violenza di ringraziare l'amore questionano le sicurezze essenziale il senso del calore e della vita ma io presagisco la morte dei miei esseri amati la fine della mia giovent sconfitta e l'inverno per il desiderio del corpo chiuso in s decresce la statura morale il suo senso risaputo fino a essere misura del granchio bianco pazzo che insegue lo straniero allunato per nascondersi nel puzzo di un'altra follia e dall'acqua raccontare favole siamesi S. Agostino passeggiava su questa spiaggia quando vide un bambino riempire d'acqua la buca aperta da un granchio bianco che fai bambino nel tuo affannoso trasportare acqua? Svuoto il mare gli rispose il nano impertinente e il santo disse inutile il tuo affanno vana la fatica ma la boria del borioso santo fu ripagata con sapere di saggio ugual chimera la tua domanda vuota sul senso di Dio e dell'Universo cieco a Kho Samui S. Agostino ex aquila di Ippona cap che doveva capire solo quanto occorre per morire senza paura ma non fu pari la mia fortuna non ci fu nessun nano e fu a Kho Samui dove io mi vidi dimenticato in fondo al mondo senz'altra vita che il sentir del tempo e il timore crescente di non vivere due volte era necessario arrivare a Kho Samui

per ignorare domande gi risposte scoprire il silenzio ristagnante nella tana delle parole gettare il grido che risponde la solitudine morale delle stelle.

Manuel Vzquez Montalbn Traduzione di Laura Branchini, febbraio/marzo 2011. provvisoria!

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