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l’assortimento sono adeguati alla previsione del comportamento meccanico e questi soli
parametri sono perciò sufficienti per una classificazione di queste terre, così non è per le terre
argillose. Infatti nelle terre a grana fine l’interazione tra le particelle è influenzata dal
contenuto d’acqua e queste terre.
Moti di FILTRAZIONE
differenza di carico idraulico ΔH.
v filtrazione: f(tirante idraulico e k )
K varia in funzione del mezzo considerato (da10-2 m/s per le ghiaie fino a 10-10 m/s
per le argille omogenee)
ΔH se differenza di quota del pelo libero dell’acqua che da una differenza di pressione
K coefficiente di permeabilità k
Velocità di applicazione del carico.
condizione drenata
condizione in cui, per ogni punto del volume di terreno, la variazione delle
tensioni efficaci coincide con la variazione delle tensioni totali.
sono ammesse variazioni di volume e le pressioni interstiziali rimangono
disconnessione idraulica
Nei terreni di permeabilità elevata (terreni a grana grossa) le condizioni non drenate, in
sito, non si verificano sostanzialmente mai, in quanto le variazioni delle pressioni
interstiziali indotte si dissipano istantaneamente.
Nei terreni di bassa permeabilità (terreni a grana fine) le condizioni non drenate si
verificano all’atto dell’applicazione dei carichi (t=0)
Prove in situ
-evitare alcune delle difficoltà connesse con le prove di lab, quali disturbo del
terreno, la simulazione degli sforzi esistenti in sito, la temperatura;
MODALITÀ DI ESECUZIONE
- DISCONTINUE
- CONTINUE
Prove penetrometriche
• non simula in genere il comportamento del terreno nel campo delle sollecitazioni
statiche ed i risultati possono essere quindi correlati solo empiricamente con i parametri
geotecnici;
• i risultati possono essere fortemente influenzati dalle caratteristiche dell'attrezzatura,
dalle modalità esecutive e dalla professionalità dell'operatore.
• Infine la prova SPT si è rivelata molto utile nello studio dei fenomeni di liquefazione
dei terreni non coesivi soggetti ad azione dinamiche.
Vi sono numerose correlazioni tra la resistenza alla
penetrazione (NSPT) e i parametri geotecnici dei terreni sia
granulari che coesivi
Terreni granulari (elevata k)
PREMESSE
rottura in condizioni drenate (o quasi drenate)
Molte correlazioni sono finalizzate alla stima di Dr come passo intermedio per la
stima dell’angolo di resistenza al taglio
Ottenuto il valore di Nspt questo va normalizzato in funzione del carico litostatico per
tener conto della profondità dove viene eseguita la prova; quindi attraverso grafici
empirici proposti da vari autori è possibile ricavare:
Parametri determinabili in terreni incoerenti
1) Correlazione di Gibbs-Holtz
Permette di determinare la densità relativa dei terreni granulari mediante la relazione
tra la resistenza alla penetrazione e la pressione verticale efficace.
2) Correlazione di De Mello
Permette di ricavare l’angolo di attrito in funzione dello sforzo verticale efficace.
3) Le correlazioni di Schmertmann
Pongono in relazione l’angolo di attrito efficace con la densità relativa in funzione di
differenti granulometrie, utilizzando sia i valori della densità relativa Dr elaborati con il
metodo di Gibbs-Hotz che con il metodo di Terzaghi-Pech-Skempon.
f = 28+0.14·Dr
f = 31.5+0.115·Dr
f = 34.5+0.10·Dr
f = 38+0.08·Dr
σ'v : tensione verticale efficace, espressa in
kg/cm2
Schmertmann (1977) per differenti granulometrie
3) Le correlazioni di Schmertmann
Pongono in relazione l’angolo di attrito efficace con la densità relativa in funzione di
differenti granulometrie, utilizzando sia i valori della densità relativa Dr elaborati
con il metodo di Gibbs-Hotz che con il metodo di Terzaghi-Pech-Skempton.
Correlazione di De Mello
Permette di ricavare l’angolo di attrito in funzione dello sforzo verticale
efficace
Nspt e Stima della resistenza al taglio non drenata
SANGLERAT:
• Efetti
•crateri, vulcanelli, fuoriuscite di acqua e sabbia
•grandi oscillazioni e rotture del terreno
•abbassamenti e sollevamenti del terreno
•movimenti orizzontali del terreno (lateral spreading)
•movimento di masse fluide / collasso in pendii naturali e
artificiali
•perdita di capacità portante delle fondazioni
•galleggiamento di opere sotterranee
•collasso di opere di sostegno e banchine portuali
https://ingvterremoti.com/2014/06/06/i-terremoti-dellemilia-2012-leffetto-della-
liquefazione-e-le-conoscenze-sismiche-pregresse/
https://ambiente.regione.emilia-romagna.it/it/geologia/sismica/liquefazione-gruppo-di-lavoro
Se sono verificate simultaneamente alcune condizioni che riguardano
ESEMPIO
‐ profondità dello strato potenzialmente liquefacibile < 15 ‐20 m dal p.c.
‐ profondità della falda < 5 m
‐ densità relativa Dr < 60%
‐ diametro medio 0.02 mm < D50< 2 mm
‐ frazione di fini (diametro < 0.005 mm) < 15%
•Nei depositi sabbiosi pleistocenici e olocenici sciolti con profondità della falda <
15.0 m
Metodi semplificati per valutare la suscettibilità dei
terreni alla liquefazione