Sei sulla pagina 1di 10

MUSICA

EBRAICA
A cura della prof.ssa
Sabrina Saccomani
 Il popolo ebraico conosceva sia il canto
che gli strumenti, ed attribuiva alla musica
origini antichissime, ponendone
l'invenzione addirittura nella Genesi: il
padre di tutti i suonatori di cetra e di
flauto è Jubal, personaggio prediluviano
figlio di Caino (Gen 4,21).
 La musica strumentale ha una presenza
costante nell'Antico Testamento
Sono celebri le trombe che fecero crollare le
mura di Gerico in Gs 6,12-20; ma gli strumenti
accompagnavano in genere tutte le
manifestazioni della vita, sia nei grandi eventi
che nelle cose quotidiane.
Una potente scena musicale viene descritta
in occasione della consacrazione del tempio
di Salomone, con centinaia di sacerdoti e
leviti che cantano e suonano (in 2Cr 5); la
tromba accompagna anche le
manifestazioni di IHWH al suo popolo; Davide
suona la lira per calmare Saul (1Sam 16,14-
23).
Nell'Antico Testamento sono nominati
strumenti a fiato, a percussione e a
corda:
- il flauto diritto (ugav)
- la lira di Davide (kinnor)
- il tamburo (tof)
- il corno (shofar)
- strumenti a percussione (selselim.
L’esistenza di tali strumenti è confermata
anche da recenti ritrovamenti
archeologici
 Il canto ha certamente avuto un ruolo molto
importante nella cultura e nella tradizione
religiosa ebraica veterotestamentaria.
Molti sono i canti presenti nell'Antico
Testamento e l'intero libro dei Salmi è
dedicato a 150 componimenti che erano
sicuramente musicati e cantati, come
indicato dall'epigrafe che accompagna molti
di essi, e come indicato dallo stesso nostro
termine Salmi, in greco ψαλμοί (Psalmoi) dal
verbo ψάλλω (psallo) che significa suonare
uno strumento a corda.
 L’Antico testamento fa riferimento a quattro
principali modalità di canto: diretto (solista),
corale (di gruppo), antifonale (due gruppi
alternati) e responsoriale (solista e coro
alternati).
Breve storia del popolo ebraico
 Gli Ebrei, intorno al II millennio a.C. abbandonarono il nomadismo
stanziandosi in Palestina.
 Il periodo di maggior splendore coincide con l’Età dei Re (inizio I
millennio a. C.). In questo periodo un’accademia annessa al
Tempio garantiva la formazione di cantori e strumentisti
professionisti (i Leviti): strumenti a corda, a fiato e percussioni
costituivano complessi orchestrali che si intrecciavano con la
pratica corale (circa 300 elementi).
 Nel 586 lo stato ebraico subì l’invasione babilonese di
Nabucodonosor, il Tempio di Gerusalemme venne distrutto e gli
Ebrei vennero esiliati in terra babilonese. Questo influenzò in
maniera decisiva la religiosità del popolo ebraico: lontano da
Gerusalemme e dal culto del Tempio vennero privilegiate la
preghiera e la meditazione.
 Rientrati in Palestina nel 538 a. C., gli Ebrei ricostruirono il Tempio,
ma parallelamente sorsero le «case d’assemblea», dette
sinagoghe.
 La Palestina nel 63. a. C. divenne provincia romana: nel corso del I
secolo d. C. si verificarono scontri che sfociarono nel 70 d. C. nella
seconda distruzione del Tempio.
 Iniziò così l’età della diàspora: in segno di lutto la legge rabbinica
decretò che nessuno strumento musicale doveva più risuonare
nelle sinagoghe (ad eccezione dello shofar in particolari
occasioni).
Il contributo
dell’etnomusicologia
 Gli apporti più rilevanti per la ricostruzione
delle forme e degli stili della vocalità ebraica
antica provengono dall’etnomusicologia.
 In questo ambito risultano di fondamentale
importanza le ricerche effettuate da
Abraham Idelshon (1882-1938): egli entrò in
contatto cpn alcune comunità ebraiche
medio-orientali nomadi che non erano
rientrate in Palestina dopo la deportazione
babilonese e che conservavano pratiche
rituali e musicali assai arcaiche.
Tipi di canto della liturgia
ebraica
 La salmodia: I Salmi sono 150 componimenti poetici
contenuti nella Bibbia che in origine venivano cantati con
l’accompagnamento del kinnor . La tradizione li attribuisce
in gran parte al re Davide (I millennio a. C.). Il ritmo è dato
dal testo, che viene cantato prevalentemente sulla stessa
nota ripetuta. L’inizio, la parte centrale e quella conclusiva
di ogni versetto del salmo vengono invece evidenziati da
un gruppetto di note rapide che si muovono sulla stessa
sillaba, detta melisma. I salmi erano cantati in forma
antifonale oppure in forma responsoriale.
 La lectio biblica : si tratta della lettura dei passi in prosa
della Bibbia. La lectio era piuttosto varia e difficile e quindi
sempre eseguita da un solista, mai dal coro.
 Innodia: canto degli inni, solitamente corale e strofico (ad
ogni strofa del testo corrisponde la stessa musica).
 Canto melismatico: si caratterizzava per i ricchi vocalizzi
melodici che ornavano le sillabe di parole rituali. La
tradizione cristiana assimilò il canto melismatico e lo adattò
alla propria specificità liturgica.
Altri documenti musicali
 Alcuni tra i più antichi documenti musicali
relativi all’antica musica ebraica sono
costituiti da alcune melodie ebraiche
ritrovate recentemente in Egitto e
studiate dal prof. Israel Adler; esse
risalgono al XII secolo, quando un
monaco benedettino convertitosi
all’ebraismo trascrisse su una pergamena
melodie ascoltate in una sinagoga
utilizzando la notazione del canto
cristiano.
Ascolti fatti in classe

Baruch ha-gever («Benedetto


l’uomo») - Salmodia

Incipit dal Libro della Genesi – Lectio


biblica
Si ascoltano 6 differenti intonazioni
dello stesso testo (Bereshit bara
elohim et ha-shamaim ve-et haaretz
«In principio Dio creò il cielo e la
terra)dovute al fatto che le melodie
ebraiche, dopo la diaspora, si sono
molto differenziate, subendo
l’influenza delle culture musicali dei
paesi in cui sono nate

Potrebbero piacerti anche