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Profili della disciplina sulle

banche

Lezione 1

La disciplina bancaria

Testo Unico Bancario (D. lgs. n. 385 del 1993).


Testo Unico Finanziario (D. lgs. n. 58 del 1998)

il Testo Unico Bancario:

(art. 5) Identificazione delle finalit cui preordinato il sistema di controlli e


vigilanza: le autorit creditizie esercitano i poteri di vigilanza loro attribuiti,
avendo riguardo alla sana e prudente gestione dei soggetti vigilati, alla stabilit
complessiva, allefficienza e alla competitivit del sistema finanziario

Le autorit creditizie: binomio CICr (Comitato Interministeriale per il Credito e il


risparmio) Banca dItalia - specificandosi la circostanza che spetti alla Banca
dItalia la formulazione di proposte per le deliberazioni del Comitato nelle materie
di vigilanza.

Lespressione banca adottata per indicare limpresa autorizzata allesercizio


dellattivit bancaria: raccolta del risparmio tra il pubblico ed esercizio del credito.
Si prevede poi che le banche possano svolgere, oltre allattivit bancaria, ogni
altra attivit finanziaria, secondo la disciplina propria di ciascuna, nonch attivit
connesse e strumentali.

La disciplina bancaria

Autorizzazione allesercizio dellattivit (dismessa la possibilit di fare ricorso


al criterio delle esigenze economiche di mercato) si fonda sulla verifica della
sussistenza di specifiche condizioni che siano garanzia di una sana e
prudente gestione.

Forma societaria, limitata alla societ per azioni o alla societ cooperativa
per azioni a responsabilit limitata (banche popolari e banche di credito
cooperativo).

Assunzione di partecipazioni: rilevanti nel capitale delle banche (principio


della separatezza tra la banca e lindustria) in base al quale ai soggetti che
svolgono in misura rilevante attivit dimpresa in settori non bancari n
finanziari inibita lacquisizione di partecipazioni eccedenti il 15% del capitale
di una banca
Le forme della vigilanza: vigilanza informativa, ispettiva e regolamentare.
Questultima assegna alla Banca dItalia il potere di emanare, in conformit
delle deliberazioni del CICr, disposizioni di carattere generale.

per completare il quadro


normativo
Specifiche disposizioni regolano profili di trasparenza nello

svolgimento delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari,


dettando regole concernenti pubblicit e condizioni contrattuali.

La disciplina delle crisi si articola intorno alle tradizionali procedure


dellamministrazione straordinaria e della liquidazione coatta
amministrativa; apposite disposizioni concernono lapplicazione di tali
procedure ai gruppi bancari.

Sono regolati appositi sistemi di garanzia dei depositanti, cui le


banche italiane devono aderire, che intervengono effettuando
rimborsi in caso di liquidazione coatta amministrativa di banche
autorizzate in Italia.

per completare il quadro


normativo

Con il Testo Unico Finanziario alle banche viene consentito di


svolgere tutti i servizi di investimento esercitabili dalle altre imprese
di investimento, inclusi quelli di negoziazione.

Lautorizzazione allesercizio da parte delle banche dei servizi e


dellattivit di investimento rilasciata dalla Banca dItalia.

Con la legge per la tutela del risparmio (l. 262 del 2005):
la nomina e la durata in carica, non pi illimitata, del governatore
della Banca dItalia e degli altri componenti del vertice della stessa;
la trasparenza dei contratti bancari, con il coinvolgimento, per taluni
profili, della CONSOB affianco alla Banca dItalia;
labolizione della disposizione in base alla quale lofferta al pubblico
di prodotti finanziari emessi da banche non richiedeva la
predisposizione di un prospetto informativo

Le Autorit Creditizie

Le autorit creditizie hanno il compito di controllare loperato


delle banche e degli altri intermediari finanziari, esercitando i
poteri di vigilanza loro attribuiti, avendo riguardo alla sana e
prudente gestione dei soggetti vigilati, alla stabilit complessiva,
allefficienza e alla competitivit del sistema finanziario, nonch
allosservanza delle disposizioni in materia creditizia (art. 5
TUB).

Le autorit creditizie indicate nel titolo I (art. 1-9) del Testo Unico
Bancario sono tre: il Comitato Interministeriale per il Credito e il
risparmio (CICr), il ministro dellEconomia e delle Finanze e la
Banca dItalia;

Il CICR

Ha lalta vigilanza in materia di credito e di tutela del risparmio;

Il CICr composto dal ministro dellEconomia e delle Finanze, che


lo presiede, dal ministro del Commercio internazionale, dal
ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, dal ministro
dello Sviluppo economico, dal ministro delle Infrastrutture, dal
ministro dei Trasporti e dal ministro per le Politiche comunitarie.
Alle sedute partecipa il governatore della Banca dItalia, con
funzioni di tipo consultivo.

Il CICr validamente costituito con la presenza della maggioranza


dei suoi membri e delibera con il voto favorevole della
maggioranza dei presenti. Per lesercizio delle proprie funzioni si
avvale della Banca dItalia.

Il ministro Economia e Finanze (art. 3 del TUB)

Presiede il CICr e adotta con decreto i provvedimenti di sua competenza;

Ha poteri di intervento in caso di crisi bancarie, determinando lapertura dei


procedimenti di amministrazione straordinaria e di liquidazione coatta delle
banche;

Ha poteri sanzionatori su proposta della Banca dItalia.

Definisce, mediante regolamenti propri, i requisiti di onorabilit dei soci e di


professionalit degli esponenti aziendali delle banche (art. 25, 26 TUB).

Ha facolt di sottoporre preventivamente i suoi provvedimenti al CICr, ma, in


caso di urgenza, sostituisce il CICr stesso, potendo dare notizia al comitato
interministeriale dei provvedimenti assunti in tali circostanze nella prima
riunione successiva, che deve essere convocata entro trenta giorni.

La Banca dItalia (articolo 4 del Tub)

Nellesercizio delle funzioni di vigilanza, la banca centrale:

formulale proposte per le deliberazioni di competenza del CICr previste nei titoli II
(Banche) e III (Vigilanza) e nellarticolo 107 (intermediari iscritti nellelenco speciale
tenuto dalla Banca dItalia);
emana regolamenti nei casi previsti dalla legge;
impartisce istruzioni e adotta i provvedimenti di carattere particolare di sua
competenza.

La Banca dItalia determina e rende pubblici i principi e i criteri dellattivit di


vigilanza e stabilisce i termini per provvedere, individua il responsabile del
procedimento, indica i motivi delle decisioni e pubblica i provvedimenti aventi
carattere generale nel rispetto del principio della trasparenza.
Fra i compiti della Banca dItalia vi anche la pubblicazione annuale di una
relazione sullattivit di vigilanza.
Le competenze in tema di tutela della concorrenza sono state trasferite dalla
Banca dItalia allAutorit Garante del Mercato e della Concorrenza con la
Legge n. 262 del 28 dicembre 2005, a decorrere dal gennaio 2006.

La Consob

non classificabile fra le autorit creditizie, ma ha poteri di controllo e


regolamentari nei confronti delle banche che prestano servizi
dinvestimento, intervenendo, fra laltro, nel regolamentare la prestazione
di tali servizi e nel definire gli obblighi informativi delle societ quotate.

I suoi compiti sono:


il controllo di trasparenza: esercitato in relazione ai prodotti finanziari
con lo scopo di fornire agli investitori tutti gli elementi necessari a una
scelta di investimento consapevole e chiara;
il controllo di correttezza: esercitato sugli intermediari con lo scopo di
proteggere linvestitore da comportamenti scorretti che possano
danneggiarlo;
il controllo sui mercati: finalizzato a garantire efficienza e sicurezza
nelle contrattazioni in strumenti finanziari e nella formazione dei prezzi.

CONSOB e Banca
dItalia

La vigilanza sulle banche, che esercitano servizi di


investimento spetta, secondo il principio della
distribuzione funzionale:

1.

alla CONSOB per quanto concerne il rispetto delle


regole di trasparenza e correttezza nei
comportamenti;
alla Banca dItalia per quanto riguarda la stabilit
patrimoniale e il contenimento dei rischi.

2.

I controlli allentrata nel mercato

Il Testo Unico Bancario stabilisce allarticolo 13 che le banche italiane e le


succursali di banche comunitarie con sede nel territorio della repubblica siano
iscritte a un apposito albo tenuto dalla Banca dItalia.

Lautorizzazione viene rilasciata dalla stessa Banca dItalia quando ricorrono


una serie di requisiti elencati allart. 14 comma1.

lautorizzazione deve essere negata quando, nonostante la presenza delle


condizioni indicate, non risulti garantita la sana e prudente gestione.

Lautorizzazione allesercizio dellattivit bancaria concessa a seguito della


verifica oggettiva del possesso dei requisiti richiesti

le banche italiane e comunitarie, secondo il modello della banca universale,


sono autorizzate a prestare tutti i servizi e le attivit ammesse al mutuo
riconoscimento, di cui il Testo Unico Bancario propone lelenco in regime di
libera prestazione di servizi o mediante linstaurazione di una succursale nel
Paese ospitante.

Tipologie soggettive bancarie

Societ cooperative:
regola del voto capitario: ogni socio, indipendentemente dal numero di azioni
possedute, titolare di un unico voto.
Le societ cooperative non hanno come obiettivo prioritario quello di distribuire
dividendi, ma piuttosto quello di offrire ai soci il proprio prodotto, o il proprio
servizio, a condizioni vantaggiose.

Banche Popolari:
valore nominale delle azioni non inferiore a 2 euro;
limite di partecipazione al capitale: nessuno pu detenere azioni in misura
eccedente lo 0,50% del capitale sociale, qualora si rilevi il superamento di
tale limite, le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla
contestazione;
il numero minimo dei soci non pu essere inferiore a duecento.
possibile che la banca rigetti le domande di ammissione a socio, ma tali
delibere devono essere motivate in considerazione dellinteresse della
societ, delle prescrizioni statutarie e dello spirito della forma cooperativa

Tipologie soggettive bancarie

Banche di credito cooperativo (BCC)

La denominazione deve contenere lespressione credito


cooperativo;
il valore nominale di ciascuna azione non pu essere inferiore a 25
euro, n superiore a 500 euro
Il numero minimo di soci non pu essere inferiore a duecento;
I soci devono presentare alcuni requisiti di appartenenza territoriale:
necessario che essi abbiano sede, oppure operino con carattere di
continuit, nel territorio di competenza della banca stessa.
nessun socio deve possedere azioni il cui valore nominale
complessivo superi i 50000 euro
requisito di operativit prevalente a favore dei soci, (la Banca dItalia
pu autorizzare, per periodi limitati, le singole banche a unoperativit
prevalente a favore di soggetti diversi dai soci, unicamente qualora
sussistano ragioni di stabilit).

Forme organizzative delle banche

La banca universale un soggetto giuridico unico, che svolge


contemporaneamente tutte le attivit prescelte, secondo un grado di
diversificazione proprio;
Il gruppo bancario una struttura composita di pi intermediari, con una
societ capogruppo e pi societ controllate, ciascuna delle quali svolge una
o pi attivit fra quelle prescelte, secondo un maggior un grado di
specializzazione.

Definizione di gruppo bancario o creditizio (art. 60, TUB), composto


alternativamente:

a) dalla banca italiana capogruppo e dalle societ bancarie, finanziarie e


strumentali da questa controllate;

b) dalla societ finanziaria capogruppo italiana e dalle societ bancarie,


finanziarie e strumentali da questa controllate, quando nellinsieme delle
societ da essa controllate vi sia almeno una banca e abbiano rilevanza
determinante quelle bancarie e finanziarie.

La disciplina degli assetti proprietari

1.
2.
3.

obblighi di autorizzazione per lassunzione di partecipazioni rilevanti


nel capitale delle banche;
obblighi di comunicazione a carico dei partecipanti;
poteri informativi assegnati allautorit di settore.

Obiettivo: Garantire che lassunzione di partecipazioni rilevanti nel


capitale di una banca non ne pregiudichi una gestione sana e
prudente.

Per partecipazioni devono intendersi le azioni, le quote e gli altri strumenti finanziari che
attribuiscono diritti amministrativi o comunque i diritti previsti dallarticolo 2351, ultimo comma,
del codice civile
Per partecipazioni rilevanti le partecipazioni che comportano il controllo delle societ e le
partecipazioni individuate dalla Banca dItalia che consentono di influire sulla societ in virt dei
diritti di voto e degli altri diritti che esse incorporano (valutazione caso per caso)

La disciplina degli assetti


proprietari

Devono chiedere autorizzazione alla Banca dItalia i soggetti che


intendono, da soli o di concerto con altri acquisire, direttamente o
indirettamente (attraverso societ controllate, societ fiduciarie o per
interposta persona), partecipazioni in banche che, tenuto conto di quelle
gi possedute, danno luogo:

(a) al raggiungimento o superamento della soglia del 10%, 20%, 33% e


50% del capitale sociale o dei diritti di voto;
(b) al controllo, indipendentemente dallentit della partecipazione;
(c) alla possibilit di esercitare uninfluenza notevole sulla gestione.

Assunzione del controllo di una


banca

il controllo sussiste, anche con riferimento a soggetti diversi dalle societ,


nei casi previsti dall'articolo 2359, commi 1 e 2, del codice civile e in
presenza di contratti o di clausole statutarie che abbiano per oggetto o
per effetto il potere di esercitare l'attivit di direzione e coordinamento

ART 2359, commi 1 e 2, del c.c.


Sono considerate societ controllate:
1) le societ in cui un'altra societ dispone della maggioranza dei voti
esercitabili nell'assemblea ordinaria;
2) le societ in cui un'altra societ dispone di voti sufficienti per esercitare
un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria;
3) le societ che sono sotto influenza dominante di un'altra societ in virt
di particolari vincoli contrattuali con essa.

Assunzione del controllo di una banca

Sono previste una serie di ipotesi che identificano presunzioni semplici della ricorrenza
del controllo nella forma dellinfluenza dominante:
a) lesistenza di un soggetto che, sulla base di accordi, abbia il diritto di nominare o
revocare la maggioranza degli amministratori o del consiglio di sorveglianza.
b) il possesso di partecipazioni idonee a consentire la nomina o la revoca della
maggioranza dei membri del consiglio di amministrazione o del consiglio di sorveglianza;
c) lesistenza di rapporti, anche tra soci, di carattere finanziario e organizzativo idonei a
conseguire uno dei seguenti effetti:

I) la trasmissione degli utili o delle perdite;


II) il coordinamento della gestione dellimpresa con quella di altre imprese ai fini del
perseguimento di uno scopo comune;
III) lattribuzione di poteri maggiori rispetto a quelli derivanti dalle partecipazioni possedute;
IV) lattribuzione a soggetti diversi da quelli legittimati in base alla titolarit delle
partecipazioni, di poteri nella scelta degli amministratori, dei componenti del consiglio di
sorveglianza o dei dirigenti delle imprese;

d) lassoggettamento a direzione comune, in base alla composizione degli organi


amministrativi o per altri concordanti elementi.

Rilascio
dellautorizzazione

La Banca dItalia rilascia lautorizzazione


quando ricorrono situazioni atte a garantire
una gestione sana e prudente della banca,
valutando altres che il titolare della
partecipazione sia in possesso dei requisiti
di onorabilit

la Banca dItalia pu sospendere in ogni


momento, ovvero revocare, lautorizzazione
rilasciata, qualora vengano meno i
presupposti e le condizioni in base ai quali
lautorizzazione era stata concessa.

Principio di separatezza

Con il D. legge n. 185 del 2008 stata abrogata la disposizione del


TUB che vietava ai soggetti che svolgono in misura rilevante
attivit di impresa in settori non bancari n finanziari la possibilit di
essere autorizzati ad acquisire partecipazioni, qualora la quota dei
diritti di voto complessivamente detenuta sia superiore al 15% o
quando ne consegua, comunque, il controllo della banca (cosiddetto
principio di separatezza banca-industria)

Oggi: i soggetti che, anche attraverso societ controllate, svolgono


in misura rilevante attivit dimpresa in settori non bancari n
finanziari sono sottoposti ad autorizzazione allacquisto di
partecipazioni rilevanti in banche (Art 19 del Tub) rilasciata dalla
Banca dItalia, ove ricorrano le condizioni previste

Omessa richiesta e mancato rilascio


dellautorizzazione

Lomessa richiesta o il mancato rilascio del provvedimento di


autorizzazione non incidono sulla validit n sullefficacia del
negozio di acquisizione di una partecipazione azionaria nel
capitale di una banca.

Non possono essere esercitati il diritto di voto e gli altri diritti che
consentono di influire sulla societ inerenti alle partecipazioni per
le quali le autorizzazioni non siano state ottenute, siano state
sospese o revocate

Le partecipazioni per le quali le autorizzazioni prescritte non siano


state ottenute, ovvero siano state revocate o sospese, devono
essere alienate nel termine fissato dalla Banca dItalia.

Obblighi di
comunicazione
Chiunque sia titolare di una partecipazione rilevante in una banca deve darne
comunicazione alla Banca dItalia e alla banca stessa.
Si tratta di obblighi successivi allacquisizione della partecipazione rilevante

Finalit: esigenza di mettere in condizione lautorit di vigilanza, ma anche la


stessa banca, di avere una sorta di mappatura dellassetto proprietario

Si prevede altres un regime di trasparenza, nei confronti dellautorit di


vigilanza.
Quanto ai poteri di informazione spettanti alla Banca dItalia, il TUB prevede
che questa possa richiedere, sia alle banche sia alle societ e agli enti di
qualsiasi natura che posseggano partecipazioni nelle banche stesse, di
indicare nominativamente i titolari delle partecipazioni secondo le risultanze del
libro soci, e comunicazioni ricevute e altri dati a loro disposizione.

La trasparenza delle condizioni contrattuali


titolo VI del TUB (art. 115-120) e deliberazione del CICr del 4
marzo 2003 (e relativi aggiornamenti)

Sono stabiliti standard minimi e generali di redazione dei documenti


informativi predisposti per la clientela e si introducono per gli
intermediari obblighi di natura organizzativa e di controllo

Gli obiettivi della disciplina:


1.
2.
3.

semplificazione della documentazione messa a disposizione


dellutenza;
correttezza, completezza e comprensibilit delle informazioni
prestate;
comparabilit delle offerte.

La trasparenza delle condizioni contrattuali

Destinatari della disciplina: (art. 115 comma 1 TUB) Le norme si applicano alle attivit
svolte nel territorio della Repubblica dalle banche e dagli intermediari finanziari.

Ambito di applicazione: tali norme si applicano a tutte le operazioni e a tutti i servizi


aventi natura bancaria e finanziaria offerti dagli intermediari, anche al di fuori delle
dipendenze (fuori sede) o mediante tecniche di comunicazione a distanza.

Pubblicit e informazione pre-contrattuale: in ciascun locale aperto al pubblico sono


pubblicizzati le condizioni economiche relative alle operazioni e ai servizi offerti, compresi
gli interessi di mora e le valute applicate.

Contratti: i contratti sono redatti per iscritto e un esemplare consegnato ai clienti. Nei
contratti di durata pu essere convenuta la facolt di modificare unilateralmente le
condizioni contrattuali qualora sussista un giustificato motivo.

Qualunque modifica unilaterale delle condizioni contrattuali deve essere comunicata


espressamente al cliente indicando Proposta di modifica unilaterale del contratto, con
preavviso minimo di trenta giorni, in forma scritta o mediante altro supporto durevole
preventivamente approvato dal cliente. La modifica si intende approvata ove il cliente non
receda, senza spese, dal contratto entro sessanta giorni.

La trasparenza delle condizioni contrattuali

Comunicazioni alla clientela: nei contratti di durata gli intermediari forniscono


per iscritto almeno una volta allanno, una comunicazione completa e chiara in
merito allo svolgimento del rapporto che si intende approvata trascorsi sessanta
giorni dal ricevimento.

Tecniche di comunicazione a distanza: forme di contatto con la clientela, che


non comportano la presenza fisica e simultanea del cliente e della banca
(telefono, posta, internet)

linformativa precontrattuale;
le comunicazioni non richieste;
la stipula del contratto.

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