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...e per la lagna della malogna che non portasse unaltra volta la scalogna larciprete non volle messe e solo un tocco al sacrestano gli concesse Vinicio Capossela
volantino dinformazione del circolo montemesolino di Sinistra Ecologia Libert Tina Modotti http://traccemontemesola.blogspot. com
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Piccoli interventi ordinari che vengono spacciati per straordinari, ordinanze sindacali usate con spregiudicatezza, senza timore del ridicolo , pronti a salire sul palco quando, in assenza o forse temendo di non ottenere abbastanza consensi, si urla nello sforzo di autoincensarsi minacciando tutto e tutti in un delirio di onnipotenza quasi incontenibile. Il tutto nellassenza pi assoluta di una politica culturale fondata, magari, sulla circolazione e sul confronto delle idee, su incontri culturali e comunque sulla condivisione di iniziative che consentano ai cittadini di venir fuori dallisolamento in cui la maggior parte di essi vive. E
allora mi chiedo e chiedo ai miei (scarsi) 25 lettori. questo il paese che vogliamo? questo il mondo migliore che ci avevano promesso e che abbiamo promesso ai nostri figli ? la cultura che vogliamo siamo sicuri che quella che appiattisce le posizioni, elimina il pensiero critico e insegue lautoreferenzialit? Mi d speranza una famosa considerazione di Henry Brougham la cultura rende un popolo facile da guidare, ma difficile da trascinare; facile da governare ma impossibile a ridursi in schiavit. Dovremmo crederci tutti.
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Laspetto urbanistico montemesolino ha subito, negli ultimi tempi , un sostanziale mutamento. Alcune opere fatte da questa amministrazione in materia di lavori pubblici stanno man mano cambiando il volto del nostro paese. Non solo in ambito architettonico, pensiamo al restauro del settecentesco Palazzo Marchesale, ma anche e soprattutto in ambito urbano. Una delle opere pi importanti sicuramente quella legata ai fondi PIRP e riguardante il rifacimento dei marciapiedi della zona Palazzotti, dove si sta provvedendo al cambio della pavimentazione e al loro restringimento, consentendo cos un pi ampio spazio alla sede stradale. Anche la riapertura al traffico di Piazza IV Novembre, per poco tempo zona pedonale, sottost alla stessa logica e cio quella di facilitare il corso delle auto. Per non citare il tentativo, stoppato dalla Soprintendenza, di eliminare la discutibile fontana posta al centro di Piazza Immacolata, dove comunque si provveduto a ridurre la dimensione della stessa, sempre per consentire un transito pi facile alle auto. Opere legittime, sintende. In fondo quello di rendere agevole il traffico di pubbliche vie deve essere un obiettivo di qualsiasi amministrazione. Di certo per non dovrebbe essere il principale e soprattutto non dovrebbe rompere quegli equilibri urbanistici-architettonici che a loro volta garantiscono quelli sociali, di vivibilit. Ad esempio, come osservato dalla consigliere DErchie, la riapertura della piazza principale al traffico e il simultaneo spostamento di molte manifestazioni in altre zone, non fa altro che svuotare la Piazza del suo significato pi proprio, cio quello di centro della vita cittadina. La Piazza cos, a differenza di come intesa nel suo senso originario, non pi il luogo dellincontro, delladunanza, della riunione. Tuttal pi gli spazi pubblici e fra essi la Piazza possono essere destinati alle pi svariate cazzatelle, mentre
Castelli
DI CARTE
di Massimo Miricola
la riunione e lincontro sono potenzialmente pericolosi e da evitare, come mostra la recente ordinanza del sindaco che ha vietato qualsiasi tipo di riunione (avete capito bene!) durante lo svolgimento del mercato settimanale (per inciso, lordinanza ha suscitato lo sdegno di tutta lopinione pubblica ed anche del Prefetto che ha invitato il sindaco a - diciamo cos - ripensarla). Gli spazi pubblici sono ancora la sede delle sezioni dei partiti vero, ma questi sono semplicemente l a fare bella mostra di s, con le loro belle e roboanti bacheche che si rivolgono ai cittadini senza che sia previsto il dibattito, la critica. Nella stessa maniera si svolgono i comizi, monologhi ossessivi e deliranti, a cui non concesso il diritto n di replica n della verit. significativo in questo senso linvito rivolto dal sindaco Punzi ai propri concittadini, durante un comizio svoltosi una domenica mattina, ad ascoltare le sue parole e a meditarne a tavola intorno a un piatto di orecchiette con i propri familiari: la casa ha preso il posto della piazza. E pensare che nellantica Grecia la piazza, oltre che sede di luoghi di culto, era anche il centro economico e politico, poich l si trovavano, ironia della sorte, proprio il mercato e le assemblee dei cittadini. Su una enciclopedia online si legge a proposito dellagor: I cittadini si riunivano per discutere i problemi della comunit e decidere collegialmente sulle leggi. Era contemporaneamente il luogo del mercato e il centro economico e politico, e perci vi sorgevano gli edifici pubblici, gli uffici, i teatri. Lagor fu unautentica invenzione urbanistica, che non trov riscontro n nei centri del vicino Oriente n in quelli micenei dove tutto dipendeva dal re e non cera bisogno di un luogo
La citt ideale-Anonimo
dove tenere lassemblea. Il nostro re invece ha deciso ultimamente che non si costruir il castello fatato ma che arrivato il momento di edificare nella cosiddetta zona c1, e la cosa ha suscitato accese polemiche in paese. Polemiche nate intorno a quello che il sindaco intenderebbe per favorire i proprietari della zona. E immaginabile daltronde che la questione proprietari della zona sia solo un anello di quella grande catena arrugginita che comprende le concessioni edilizie, il danno al territorio, i lavori pubblici, la speculazione finanziaria... Quello che pi manca daltronde a tutto questo gran da farsi un progetto da seguire, unidea di base che guidi lazione amministrativa, in mancanza delle quali ogni azione diventa inutile se non controproducente. Cio in poche parole, cosa vuole farne il sindaco del Palazzo Marchesale allindomani del suo restauro? Oppure, a cosa serve la costruzione di centinaia di appartamenti se alla base non c un piano edificatorio generale? O ancora, che razza di pianificazione quella per cui si restringono marciapiedi e poi si chiede ai cittadini di eliminare le cantine visto che i marciapiedi sono stretti? Che senso ha allargare la sede stradale per consentire un pi agevole transito alle auto se poi quelle strade diventano parcheggi abusivi e cos di fatto la circolazione va peggio di prima? Tutto si tiene in piedi come castelli di carte...
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Di cosa vi beate?
di Aldo Brancone
Visto che ai nostri Amministratori piace giudicarsi da soli, incensandosi e appuntandosi medaglie a forma di crocifisso sul petto, potremmo anche rinunciare a scrivere queste poche righe. Ma insistiamo nel farlo proprio per ricordare loro che, se Dio c, sicuramente non alloggia nella loro sezione. Vediamo di che si tratta. Attualmente la nostra cittadina completamente immune al trend positivo che la regione Puglia sta portando avanti da un po di anni a questa parte. Questo perch ogni iniziativa intrapresa dai nostri amministratori concepita in maniera aleatoria, per usare un eufemismo. Partiamo dai lavori di restauro del Palazzo Marchesale. Tralasciamo la questione delle nuove volumetrie costruite con materiali di dubbia coerenza edificatoria e consideriamo invece unaltra questione altrettanto importante e cio: cosa ne sar del Palazzo Marchesale dopo il suo restauro? Corriamo il rischio di spendere denaro pubblico per ottenere alla fine una scatola vuota? A TUTTOGGI non dato conoscere alcun progetto che ponga in relazione restauro ed uso futuro del palazzo marchesale! Quindi chiediamo: in quale ottica di sviluppo viene inquadrato questo restauro? Quello che di certo possiamo constatare che nella ricorrenza dei duecento anni dalla morte di Andrea Saraceno, ultimo marchese di Montemesola, al quale si devono lattuale struttura urbanistica del nostro paese e molte opere importanti, nulla stato detto n da parte dei nostri amministratori n da altri. Un restauro si sa, muove un bel p di denaro, ed da mediocri, oltre che da superficiali, far credere ai montemesolini che per tale opera il comune non ha sborsato un solo euro (almeno cos recitava un cartello esposto davanti alla sede politica dei nostri amministratori). I soldi pubblici sono comunque sempre soldi nostri, e se a fine lavori si dovesse ottenere una scatola vuota sarebbe lennesimo atto di incuria del bene comune a danno di noi montemesolini. Abbiamo limpressione che In fondo per i nostri amministratori ci che conta far vedere che si sta lavorando, poco conta capire per cosa e perch. Questo modo di fare cos malato di populismo, d luce e fa da limo ad un sistema che sventola la bandiera del lavoro in nome delle iniziative pi inutili quando non dannose, il tutto innaffiato dalla facile retorica del fare per la crescita e lo sviluppo. Ma sempre di scatole vuote si tratta.
Veniamo adesso alla questione del nuovo piano particolareggiato c1,. La nostra classe dirigente infatti spaccia la costruzione di un nuovo lotto di appartamenti come un occasione di sviluppo del territorio. Questo stesso modo di pensare ha fatto si che le nostre coste, le nostre montagne e le nostre valli venissero invase da ecomostri e da fiumi di cemento, a discapito di meraviglie paesaggistiche delle quali tutti noi godevamo. A qualcuno di voi magari questo paragone potr sembrare esagerato, infatti la nostra fortuna quella di avere bellezze non apprezzate dagli speculatori del cemento , altrimenti avrebbero gi cominciato a cementificare anche la gravina. Ovviamente il piano particolareggiato C1 non ha niente a che vedere con il concetto di sviluppo del territorio. Al massimo possiamo parlare di espansione di qualche migliaia di metri cubi di cemento in pi. Questopera urbanistica non sar mai indice di sviluppo, essa porter solo benefici per pochi (proprietari dei suoli e signori del cemento). Ma anche in questo caso i sostenitori di tale iniziativa tirano in ballo cialtronerie di stampo populista; la creazione di nuovi posti di lavoro, la tutela degli interessi dei proprietari di quei suoli e dulcis in fundo, la possibilit di affittare alcune di queste case a qualche trasfertista di aziende come l Alenia. Cos di chiacchiera in chiacchiera, sacrificano il territorio e ammazzano il concetto stesso di bellezza. Tale concetto infatti fa a pugni con gli agglomerati di case tutte uguali che sembrano figli di uno scatolone di mattoncini della lego. La bellezza invece va a braccetto con le rovine della nostra gravina, con gli angoli del nostro centro storico, con il profumo di storia emanato dai nostri monumenti. Ci che noi intendiamo per sviluppo la conservazione e la rivalorizzazione del nostro, se pur piccolo, patrimonio storico-culturale e paesaggistico. Fa pena vedere i marciapiedi del nostro centro storico, appena rifatti, giacere ai piedi di case con prospetti fatiscenti o mattonati come linterno di un bagno! Il lavoro da fare tanto e non si ancora iniziato, magari si potrebbe venir incontro ai proprietari aiutandoli finanziariamente nella ristrutturazione esterna. Stanno o no arrivando un sacco di soldi? Costa tanto coinvolgere la popolazione in una ristrutturazione del centro storico che riguarda tutti, anche quelli che abitano in periferia? Lo stesso ragionamento andrebbe fatto a proposito della messa in sicurezza delle botole delle antiche cantine
Che senso ha il vostro costruire Dov il piano che seguite, Te lo mostreremo appena giornata, ora non possiamo
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montemesoline, sulle quali il Sindaco ha emesso unordinanza ad hoc. Ma non finisce qui: esiste un altro , a sentir loro, favoloso progetto, quello dellimpianto fotovoltaico sulle strutture di propriet comunale. Avremmo voluto collaborare, offrire idee e sostegno. Infatti , prima della pubblicazione del bando abbiamo scritto una lettera al Sindaco, esprimendo la volont di voler partecipare pi attivamente a questo progetto. Ma da parte dei nostri amministratori che si dicono a parole sempre aperti al confronto, non c stata alcuna risposta!! Probabilmente perch avrebbero dovuto spiegare le ragioni per le quali esso sembra partorito pensando solo ed esclusivamente a far cassa: se avessero trovato un pozzo di petrolio per loro sarebbe stato di certo meglio!
Cari amministratori, i progetti che si possono definire a ragion veduta favolosi sono quelli collettivi che coinvolgono i cittadini facendoli sentire protagonisti in casa propria. Basta guardare a ci che accaduto a Melpignano nel 2009 o a Castelleone in provincia di Cremona nel 2010 dove , grazie allintervento attivo dei cittadini , si sono potute realizzare iniziative di rilevante spessore pubblico. La verit che da soli o trattando i concittadini da sudditi non si va lontano,e le chiacchiere restano a zero.. Quindi di cosa vi beate?! . Don Tonino Bello diceva Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con unala soltanto: possono volare solo abbracciati.
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ULTIMORA
-Stop ai lavori di restauro del Palazzo Marchesale. La Regione Puglia, su segnalazioni di Sel e PDCI alla Sovrintendenza ed al Ministero dei beni Culturali, sospende i finanziamenti e chiede chiarimenti al Comune su molteplici irregolarit nellesecuzione dei lavori di restauro. -Stop del Prefetto allordinanza del Sindaco che proibiva ai cittadini di riunirsi liberamente nellarea di Largo Osanna tutti i venerd, durante lorario del mercato, in quanto lesiva del diritto dei cittadini di manifestare liberamente.
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Chi muore?
LOT TA
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OESIA P
Ora tocca a voi battervi giovent del mondo; siate intransigenti sul dovere di amare. Ridete di coloro che vi parleranno di prudenza, di convenienza, che vi consiglieranno di mantenere il giusto equilibrio. La pi grande disgrazia che vi possa capitare e di non essere utili a nessuno, e che la vostra vita non serva a niente
Lentamente muore chi diventa schiavo dellabitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia di vestire un colore nuovo, chi non parla a chi non conosce. Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero al bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti allerrore e ai sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi e infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per lincertezza per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati. Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi non ascolta musica, chi non trova grazia in s stesso. Muore lentamente, chi distrugge lamor proprio, chi non si lascia aiutare. Muore lentamente, chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante. Lentamente muore, chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Raoul Follerau
I Martiri della Libert I frutti della libert, di cui ora godiamo, furono coltivati sul nostro suolo con lunghi e mortali dolori. non vi un paese straniero che non fosse pieno dei nostri esuli, che non sedesse italiani accorrenti a combattere per i diritti dei popoli. In Italia non vi carcere non santificato dei patimenti degli uomini pi generosi; non vi palmo di terreno non bagnato dal sangue dei martiri della libert. I nostri in ogni tempo protestarono morendo, contro la tirannide che opprimeva la Patria e spirarono fermamente convinti che il loro sangue sarebbe stato fecondo di libera vita ai futuri. A. Vannucci
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo Paco Ignacio Taibo II di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare. Soltanto lardente pazienza porter al raggiungimento di una splendida felicit.
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