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marzo 2010

TR A C C E “perchè sia il male, basta


che gente di bene si taccia”
Edmund Burke

volantino d’informazione di Sinistra Ecologia e Libertà - sezione di Montemesola


http://traccemontemesola.blogspot.
com/
c o m u n i ta ’
Dobbiamo Siamo giunti a poche settimane dal voto per l’elezione del nuovo Consiglio e della nuova
vincere Giunta comunale di Montemesola e l’atmosfera che si respira nel nostro bel paese è la stessa che ha
fatto la ‘storiella’ del Mezzogiorno d’Italia – da Giolitti fino ai giorni nostri – con l’aggiunta di vel-
noi stessi leità che definirei da nouvelle epoque berlusconiana. Anche questa volta strani figuri si aggirano
• per le vie del paese, adocchiando l’elettore con smorfie atroci – accentuate a volte dalla naturale
bruttezza dei lineamenti del volto – e segnando l’aria con le mani come a dire: stè parlat??!!?? spesso
Sconfiggere frutto di intenso e lungo lavoro fatto di promesse, insistenze, piccole attenzioni e favori promessi o
la paura concessi durante le precedenti ‘legislature’.
• E poi c’è la presentazione di ben 4 liste in un paesello che ...nà...se conta più di 20/30 persone real-
mente interessate alla politica attiva. Situazione questa che si pone ai limiti dell’assurdo, e che
Abolire la noia porta ogni singola lista a candidare chiunque, tanto – si dice – tutto ruota intorno ai soliti ‘figuri’. E
di Daniele Fornaro gli elettori lì, ad attendere la promessa di un posto di lavoro, oppure l’arrivo di una qualche com-
ponente messianica che risolva i soliti problemi legati al sottosviluppo, il tutto tristemente condito
da quel pessimismo che fonda il crescente disprezzo della popolozione verso il proprio Comune di
Le cose buone sono gli errori che non si ripetono, sono le volontà che si esprimono libere dai ricatti, dalle
appartenenze, sono le forze interiori sopite che illuminano la passione quando si esprimono e realizzano i
sogni, quei sogni fatti con gli occhi aperti e la coscienza della loro fattibilità.
È la forza di metterci la faccia.
residenza. Quante volte abbiamo sentito frasi come queste: «Ti voto perchè mi hai fatto un favore...
to elet-
rontam nno da quei rit spettano quei
lvibili. rdi sia i singoli

ti voto perchè mi fai lavorare... tanto Montemesola fa schifo!!!»


È evidente che tale situazione è stata creata ad arte e mantenuta ormai nei secoli da un certo modo
on disag rciali che ricev n’offesa ai citta iodo del manda

di fare politica e di amministrare la vita pubblica, con il NON dichiarato intento di spegnere nella
gente la Speranza, e così di consentire alle categorie dei ‘soliti noti’ la conservazione del potere sulla
a
a

vita dei singoli e delle famiglie: «Tu lavori se io te lo permetto!!! Tu sei se io lo voglio!!!»
dini che

Io credo, tuttavia, che sia giunto il momento di cambiare rotta (e quando altrimenti?!?). I risultati
ottenuti dal governo regionale contro Riva o nella recente assunzione di migliaia di precari del
r
ltimo pe

pubblico, contro ogni previsione di chi temeva di perdere il posto di lavoro, è un esempio che, di
ente riso

per sè, dovrebbe spingere tutti ad una riflessione sulla paura...quella paura che da sempre ha fatto
da
ti a conv do sia gli eserciz ttorale è un in el paese nell’u

del Mezzogiorno d’Italia un vile serbatoio/collettore di voti per le politiche pensate e studiate uni-
ono un

camente a vantaggio di pochi, e a discapito anche della sola possibilità di ridurre il costante divario
tra il nord ed il sud della penisola.
u
sulto ed

Le cose buone sono gli errori che non si ripetono, sono le volontà che si esprimono libere dai ricatti,
ebbero p

dalle appartenenze e persino dai legami di parentela, sono i talenti che vincono la paura e si at-
in

tivano per rendere l’esistenza interessante, sono le forze interiori sopite che illuminano la passione
ci lavor

i che sar

quando si esprimono e realizzano i sogni, quei sogni fatti con gli occhi aperti e la coscienza della loro
fattibilità. È la forza di metterci la faccia.
a anni, m teressi di cam eguire i pubbli

e
i comm

È in questa ottica di cambiamento che il Movimento per la Sinistra – insieme alla Federazione per
la Sinistra – ha dato vita alla lista unitaria per le comunali: “Sinistra Unita – per Montemesola”,
le

vera e propria officina di idee per il territorio e per la comunità tutta.


pagna e

r anni c

“Sinistra Unita – per Montemesola” ha tra le sue fila candidati molto giovani - studenti,
s

lavoratori e professionisti – che hanno sempre creduto nei valori della partecipazione e della
arsi ad e

valorizzazione dei beni e delle risorse publiche, in tutti quei valori che negli ultimi anni sono stati
ivere pe

costantemente vilipesi, con una crescente volgarità, dalla destra ‘di quelli che a volte ritornano’.
torale p ubbio che limit

Il Movimento per la Sinistra vuole valorizzare le naturali vocazioni agricole e di accoglienza del
ortifican

nostro paese, soprattutto mediante la tutela del paesaggio, delle produzioni agricole e l’incremento
i in

delle aree verdi; vuole dare un forte impulso allo sviluppo delle energie alternative, con partico-
er pales

lare attenzione al fotovoltaico; vuole valorizzare i luoghi della storia e della memoria, non da ul-
i costret

timo il Palazzo Marchesale; vuole dare impulso a progetti creativi i più vari possibili e non solo nel
id

tradizionale ambito musicale. Sognando la partecipazione dei cittadini, di coloro che avvertono il
È fuor d

lavori d
cittadin

bisogno di esprimersi per il bene di tutti.


Con l’obiettivo indifferibile di favorire tutti coloro che a Montemesola, mi sia cosentito dirlo,
vorrebbero abolire lo stato di cose presente, per se stessi, ed ancor più per l’avvenire delle
future generazioni.
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I Salvatori Ogni generazione è chiamata a interrogarsi sulla dignità che intende riconoscere a ogni
uomo. La nostra lo può fare solo se prende atto dei danni provocati da un liberismo cieco che
del paese ha portato a distruggere le istituzioni economiche e finanziarie, indebolire i sistemi di welfare,
affidare alla beneficenza intere fasce sociali. Ripartire dalla ”eguale dignità” è porre al centro
ovvero la rimozione delle cause di disuguaglianza a cui richiama la Costituzione, attraverso la redis-
Se invece tribuzione della ricchezza, la pubblica discussione sul modello di sviluppo, di riconoscimento
di chiedermi delle diversità che ci connotano come persone. Sulla scia di Tangentopoli, si affermava la le-
galità come valore regolativo della convivenza. Oggi sempre di più abbiamo leggi che sono
il voto legali nella forma ma non nella sostanza, che prefigurano una giustizia forte coi deboli e de-
mi spiegassi bole coi forti. Oggi le culture della paura e dell’insicurezza stanno zittendo ogni ragionamento
cosa intendi fare, articolato, restringono lo spazio psichico delle persone, che sono disposte ad ascoltare solo analisi
non esisterebbe semplificate, dirette alla pancia. Siamo nell’epoca del “pensiero sbrigativo”. I fenomeni sociali
vanno repressi in modo brutale, dalla tossicodipendenza alla prostituzione, o perlomeno rimossi
il voto di scambio. dalla vista, allontanati dallo sguardo. Per continuare a saldare accoglienza e speranza, non ci
di Giuseppe Miricola resta che scrivere. La speranza oggi non nasce da prospettive stratosferiche: viene dal “noi”, dalla
relazione con gli altri.

Il cambiamento comunque è in atto e capirlo significa starci dentro proseguendo il nostro


cammino verso i due obiettivi che da sempre ci stanno a cuore: la storia delle persone e la giusti-
zia sociale. Anche per queste ragioni il “sociale” deve accollarsi, più di prima, un ruolo indiretto
di rappresentanza politica. Se oggi il “sociale” non è più sufficientemente rappresentato, tocca al
“sociale” far sentire la sua presenza e la sua voce. Gli strumenti restano quelli di sempre, stret-
tamente connessi: accoglienza, lavoro, sensibilizzazione culturale. Ben vengano le proposte da
parte della nostra società, attraverso i partiti politici o schieramenti civici, a fare di meglio, ad
impegnarsi per il bene del paese. Chiunque essi siano. Per questo è importante superare anche il
pronome “noi”, col quale spesso si definisce uno schieramento politico o un gruppo, grande o pic-
colo che sia: “ora che andremo NOI sul Comune…” oppure “NOI possediamo la verità…”. Come
se il “NOI” riunisse in se solo una parte di persone e tutti gli altri fossero NESSUNO. E se questa
è, purtroppo, l’accezione del NOI, allora sarebbe utile utilizzare lo stesso pronome NOI ma segui-
to dall’aggettivo TUTTI: NOI TUTTI. Suonano sicuramente meglio, quindi, le frasi: “Ora che an-
dremo NOI TUTTI sul Comune……” oppure “NOI TUTTI possediamo la verità………”.
Quindi, a mio avviso, è fondamentale spiegare a NOI TUTTI ‘chi’ vuole fare ‘cosa’, proponendosi

Il cambiamento comunque è in atto e capirlo significa starci dentro proseguendo il nostro cammino
verso i due obiettivi che da sempre ci stanno a cuore: la storia delle persone e la giustizia sociale.

per esempio al governo del nostro piccolo paese. Questo è possibile attraverso un programma
preventivamente elaborato dalla “squadra” che lo ha prodotto e poi sottoposto alla valutazione
dei cittadini che sceglieranno quello più consono per loro. Il programma è quindi frutto di un
pensiero strategico comune dell’intera squadra, di tutta la squadra. Solo successivamente si può
proporre un capolista utile al coordinamento del lavoro comune. In effetti da noi sembra che
si proceda esattamente al contrario: spuntano fuori o vengono fatti spuntare, talvolta con arro-
ganza e prepotenza, capolista di ogni genere e casta e pronti a sfidare l’altro o a competere contro
l’altro fino all’ultimo grido e senza esclusione di colpi. Poi, ma solo poi si pensa al programma.
Il contenuto, quindi, invece di essere sostanziale è diventato superfluo, vedasi l’importanza che
si attribuisce alla verifica del programma quando si conclude il mandato istituzionale ricevuto,
per giunta quasi sempre interamente disatteso. Il superfluo, invece, che ovviamente è diventato
il punto cardine, attribuendogli ogni magnificenza e prodigi individuali, è pronto a chiederci il
voto perché Salvatore di NOI TUTTI.

il banditore
È stato pubblicato il bando che prevede la con- nel territorio della Regione Puglia. Inoltre nuova due persone, un contributo fino a 25.000 € e un anno
cessione al singolo soggetto di un contributo di edizione di Principi Attivi. È rivolto ai giovani sotto di tempo per realizzare le attività proposte.
€. 25.000 a fondo perduto per inserirsi/reinserirsi i 32 anni ed ha come obiettivo l’innovazione e la Maggiori informazioni sul blog di tracce
nel mercato del lavoro, attraverso la realizzazione valorizzazione del territorio ma la ricetta resta la http://traccemontemesola.blogspot.com/
di attività di autoimpiego o creazione d’impresa stessa dello scorso anno: una buona idea, minimo e su www.regione.puglia.it
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2 TRACCE
REGIONALI Ora ci sono da fare alcune considerazioni: perimetro del parco.
era davvero necessario cercare alleanze con Tale norma, oltre a rappresentare un com-
Cronaca di una forze che, nonostante 5 anni fa fossero unite promesso per ottenere la necessaria maggio-
al centro-destra, hanno comunque subito ranza in Consiglio Regionale per approvare
candidatura annunciata una clamorosa sconfitta? la legge, avrebbe dovuto consentire, a fron-
la Sezione E lo era tanto più che a livello nazionale, dove te dello sviluppo dell’attività di promozione
Un tentativo, seppur discutibile, di allar- tale alleanza era stata cercata con più forza, delle opportunità, anche economiche, in-
gare la coalizione che regge la sua giunta si erano create alleanze così variabili da far dotte dal parco, di avvicinare ulteriormente
regionale, il presidente Vendola lo aveva vergognare chi le faceva e chi le accettava? il mondo agricolo alla tutela del territorio e
già fatto nell’estate, quando con il rimpasto Tanto che, all’indomani della vittoria di Ven- della sua specificità, utilizzata come volano
della giunta, voleva aprire quel dialogo con dola alle primarie l’UDC, ormai spiazzata da per la qualificazione delle produzioni agro-
le forze centriste quali l’UDC e IO-SUD, da quella candidatura,, aveva cercato di trovare zootecniche di qualità.
molti, nel centro-sinistra, ritenuto essenziale un’intesa col PDL sul nome della Poli Bor- Purtroppo, le domande di “uscita” dal parco,
per dare forza alla costruzione di un nuovo tone, intesa non raggiunta solo per la presa di pervenute alla Regione, si sono contate a cen-
progetto politico. posizione di Fitto, che aveva assicurato pieno tinaia, per una superficie interessata enorme-
D’altronde, già 5 anni fa la Puglia aveva rap- sostegno al suo uomo di fiducia, Palese. Era mente estesa, mentre le domande di inclusione
presentato, agli occhi dell’opinione pubblica, necessario tutto questo col rischio, seriamente hanno riguardato solo pochissime aziende.
il laboratorio nel quale si sperimentavano corso, di spaccare il centro-sinistra in Puglia? L’orientamento della Regione è quello di riget-
nuovi assetti per la sinistra italiana; in realtà tare le domande di uscita che ricadono in aree
niente di così rivoluzionario: l’unione della di pregio poste all’interno dei confini del Parco,
TERRITORIO favorire l’uscita dal parco delle zone evidente-
sinistra e una figura carismatica che parlasse
il linguaggio della sinistra. Questi semplici Parco delle Gravine: mente incluse senza averne titolo e attenuare il
regime vincolistico per le parti, eminentemente
ingredienti erano serviti a portare al governo a che punto è? agricole, poste lungo i confini, con la quasi certa
di una regione tendenzialmente immobilista
e conservatrice un uomo, Vendola, per molti di Franco Zerruso (Legambiente TA) estensione di tale attenuazione dei vincoli alle
aspetti, estremo. Si era detto che la Puglia era altre aree agricole.
riuscita a sorprendere prima di tutto sé stessa. Il Parco regionale della Terra delle Gravine Comunque, in termini politici, al di là dei
Similmente in questo ultimo anno, si è pen- è stato istituito il 20 dicembre 2005 con L.R. n. numeri e delle strategie per mitigare la
sato che nella stessa Puglia dovesse prendere 18. Si estende sul territorio di 13 Comuni della “grande fuga”, risulta evidente il fallimento
avvio quel progetto politico capace di allar- Provincia di Taranto (Ginosa, Laterza, Castel- di un progetto di coinvolgimento di parte
gare la base elettorale comprendendo i fuori- laneta, Mottola, Massafra, Palagiano, Pala- del mondo agricolo, che sarebbe dovuto pas-
usciti del centrodestra. Di questo ne era con- gianello, Statte, Crispiano, Martina Franca, sare attraverso un’opera di sensibilizzazione
vinto lo stesso Vendola, come detto, anche Montemesola, Grottaglie, San Marzano) e di diretta, di coinvolgimento attivo delle popo-
contro buona parte della sua base che non un Comune della Provincia di Brindisi (Villa lazioni che vivono e lavorano all’interno del
vedeva di buon occhio una tale alleanza. Castelli), per un totale di circa 28.000 ettari. La Parco e di una seria politica di sostegno alle
Ma questo percorso comune doveva avere gestione del Parco e delle mille problematiche produzioni tipiche di qualità.
agli occhi di Vendola un presupposto impre- ed opportunità che rappresenta è attual- Tutti i soggetti in campo – le Amministrazioni
scindibile, la propria candidatura obbligata. mente delegata alla Provincia di Taranto, pubbliche, le organizzazioni del mondo agri-
Su questo però l’UDC era inamovibile: il nelle more della costituzione dell’Ente di colo e – facendo una necessaria autocritica – le
nome di Vendola non andava bene. Un Gestione previsto dalla legge. associazioni ambientaliste - hanno, sì, realiz-
uomo della sinistra che avrebbe potuto ap- Fin dalla sua nascita, il Parco ha dovuto zato una lunga serie di iniziative di sensi-
poggiare l’UDC era Emiliano, sindaco di scontare una serie di difficoltà, in parte co- bilizzazione, ma non sono riuscite ad inci-
Bari, l’unico considerato capace, dallo stesso muni a tutte le aree protette di nuova is- dere nella percezione delle comunità locali
centro-sinistra, di tenere insieme una così tituzione, incentrate sulla diffusa ostilità dell’importanza dello strumento di protezione
larga maggioranza. C’è da dire che lo stesso manifestata da alcune amministrazioni co- dell’ambiente naturale e delle valenze – as-
Emiliano, così come molta base democratica, munali e sulle resistenze di pezzi del mondo solutamente straordinarie – di tipo storico-
pensava che la candidatura di Vendola fosse agricolo e di quello venatorio ai vincoli con- artistico presenti nell’habitat delle Gravine.
obbligata, in quanto prodotto di cinque anni nessi alla sua istituzione, in parte derivanti Speriamo che il 2010 segni una svolta e che
di governo di cui lo stesso Vendola doveva da un articolo della norma istitutiva, che pre- il Parco, il più importante ambito di sviluppo
rispondere. Ma tant’è Emiliano si era tro- vedeva la possibilità per le aziende agricole, eco-compatibile del nostro territorio, possa fi-
vato, suo malgrado, ad essere candidato alla entro un anno dall’entrata in vigore della nalmente assumere il ruolo che merita.
guida della regione, e questo aveva creato legge, di fare richiesta di uscita/entrata nel
forti tensioni all’interno del suo partito, visto
anche che Vendola non mollava la sua can-
didatura, disposto al massimo a confrontarsi
nelle primarie, e comunque pronto a scon-
trarsi con lui alle regionali.. A questo punto,
la marcia indietro di Emiliano e contempo-
raneamente l’accettazione da parte del PD
delle primarie con proprio candidato Boc-
cia, già battuto cinque anni prima, facevano
tornare il sereno nel centro-sinistra. foto: F.Zerruso

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Solo attraverso la conoscenza del nostro territorio, che non viene se non dopo un attestato d’amore per esso,
si può sperare di comprendere meglio le varie strutture che lo governano. Questa è la nostra convinzione.
territorio Questo spazio vuole essere un piccolo contributo.

La masseria: dalla storia del paesaggio agrario alla storia dell’uomo


di Vincenzo Antonio Greco (perieghesis.it)

Ambivalenza del termine masseria foto: F.Zerruso


ad una morte da asfissia da funzioni. La mas- ed in questo modo con l’intero bacino del
La masseria è molto più di quanto mostri seria ha finito col rappresentare il simbolo mediterraneo. Ciò accadeva grazie al con-
all’osservatore, anche il più attento: è di quell’assetto socioeconomico che aveva tinuo flusso di merci prodotte, in gran parte,
l’espressione dai molteplici significati di un costretto l’intero Mezzogiorno, pure meta ap- proprio all’interno delle masserie comprese
modello, insieme economico, sociale ed eco- petita di voyages pittoresques da parte della nel suo vasto hinterland, che dall’alto jonio
logico, che ha accomunato tutta la società intellighenzia di mezza Europa, ai margini calabrese abbracciava l’alta Murgia barese,
d’Antico Regime nel suo modo di concepire lo non solo fisici dell’Europa. e che, attraverso carovane di muli ed asini,
spazio, la ricchezza, i rapporti fra gli uomini e Dopo l’ubriacatura (colpa, o piuttosto carri trainati da buoi o piccole imbarcazioni
l’ecosistema (naturale ed addomesticato). Gli merito, il risveglio dal sogno-sonno del di cabotaggio giungeva nel terminale jonico,
ultimi secoli hanno, invece, visto accelerare riscatto industrialista), si è nuovamente ove erano poi imbarcate verso i più importan-
un lungo processo di deriva del significato tornati a guardare verso queste emergenze ti mercati italiani o centro-europei: il grano
che, nell’assimilare la funzione alla struttura, territoriali. Le motivazioni appaiono varie, tutto all’ingorda metropoli Napoli, l’olio ver-
ha in realtà racchiuso il senso richiamato da ma tutte forse riconducibili ad un comune so Genova, Marsiglia, l’Inghilterra e l’Olanda,
tale modello funzionale (facere maxariam, substrato ideale, che è al tempo stesso un In tale prospettiva la masseria ha costituito
come si intendeva) all’interno delle in- auspicio: che, cioè, proprio dalla riscoperta lo strumento privilegiato della mercantiliz-
frastrutture architettoniche necessarie al loro di storia e cultura proprie questa terra possa zazione dell’agricoltura mediterranea che
svolgimento. Nel senso che il significato del ricostruire un’identità avvilita se non an- sperimentava metodi o idee che avrebbe-
termine masseria è andato via via a ridursi nichilita ed avviarne la rinascita. ro di lì a poco dato vita alla Rivoluzione
fino a coincidere con l’edificio masseria, di- industriale ed al Capitalismo.
menticando i suoi diversi aspetti. La masseria centro economico nel
E’ un apparente paradosso il fatto che pro- cuore del Mediterraneo La masseria e l’ambiente
prio l’800 abbia assistito, nello stesso tempo, Col termine masseria intendiamo un’azienda Le masserie costituivano anche potenti stru-
al massimo fiorire edilizio delle masserie ed agricola di grandezza medio-grande che è menti di trasformazione dell’ecosistema. Al
all’emergere dei motivi di una crisi che, nel al tempo stesso centro di produzione ed or- grano infatti, la più importante coltura prati-
giro di alcuni decenni, avrebbe condotto al ganizzazione del lavoro agricolo inserito cata al loro interno, venivano sacrificate vaste

responsabile: Massiimo Miricola • progetto grafico: Mara Beccafarri


collasso della loro struttura organizzativa ed nel sistema della grande proprietà dell’Età plaghe conquistate ai boschi ed alla macchia
all’obsolescenza del loro primitivo significato. Moderna, ma anche potente polarizzatrice mediterranea, aggravando i precari equilibri
Trascorsa la loro Età dell’oro, coincidente con dei destini (economici, sociali, urbanistici, idrogeologici e contribuendo al manteni-
il pieno Settecento, accompagnato il mesto infrastrutturali) del territorio prescelto per il mento, se non la diffusione ulteriore, della
crepuscolo borbonico, fu infatti l’apertura suo insediamento. Essa rappresenta perciò piaga della malaria.
post-unitaria del Mezzogiorno ai mercati in- un nodo gordiano della Conoscenza, croce- Anche le aree non coltivabili perché declivi
dustriali a privare, nello stravolgimento di via multidisciplinare ove convergono la sto- o con roccia affiorante, tradizionalmente
consolidati rapporti fra città e campagna, fra ria, l’architettura, l’urbanistica e molte altre destinate al pascolo, andavano con il trascor-
galantuomini e cafoni, queste strutture della discipline legate al contesto territoriale in rere del tempo, incontro ad un progressivo
loro principale ragion d’essere: fungere da cui essa ha agito. degrado ecologico per l’eccessiva pressione
punto di raccordo e di equilibrio delle poten- La masseria ha costituito, in primo luogo, la esercitata dal bestiame, mediato anche dal
zialità produttive del territorio con la visione principale base economica delle classi sociali rituale periodico incendio della macchia. Ma
della società d’Antico Regime. egemoni (i grandi feudatari ed i nobili prima, anche questo incontro-scontro fra Natura e
Il colpo di grazia definitivo è stato loro infer- i borghesi-galantuomini poi) che si con- Cultura si è rivelato creativo: se, infatti, ha da
to dalla politica, in particolare da iniziative tendevano (a seconda delle epoche e dei con- un lato condotto alla formazione delle vaste
come la Riforma Fondiaria, e l’invenzione di testi politici) ora il prestigio ora il predominio pseudosteppe che rivestono tanta parte delle
una inedita vocazione industriale per il Mez- della città o dei principali centri del contado. Murge tarantine, ha dall’altro dato vita ad
zogiorno. Quest’ultima, in particolar modo, Ma in essa è scritta, altresì, anche la storia un nuovo ed inedito habitat, talmente ricco
ha determinato, nello schiacciamento del individuale di gran parte della popolazione di biodiversità che l’Unione Europea lo ha
più genuino ed originale modello mediter- minuta (il popolo) tarantina e dei casali che compreso (con la denominazione di Thero-
raneo del vivere il territorio, l’affermazione la circondavano. Brachypodietea) fra i Siti di Interesse Comu-
di istanze, ideologie e progettualità econo- Le masserie venivano ad occupare quei nitario (SIC), quindi meritevoli di tutela (…)
miche innovative, che hanno periferizzato particolari snodi che mettevano in comuni-
il sistema-masserie, condannandolo, di fatto, cazione il territorio circostante con Taranto Fine prima parte.

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