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Padova, Dicembre 2009 numero 8-

PENSIERI SENZA TETTO


LA VOCE DELLASILO NOTTURNO

Dalla Polonia Dalla Polonia con amore? con amore?


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Una tela per Natale


Scopri liniz iativa Pag.8

Vorrei scrivere un romanzo

Quando essere socialmente pericolosi diventa uno stigma

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E POI LA MIA VITA DI STRADA


Ciao, sono Marco, vorrei raccontare la mia storia. Sono un ragazzo padovano nato in una famiglia numerosa, composta da dieci fratelli: sette femmine e tre maschi. Ho cominciato a lavorare molto presto in unimpresa edile, allet di tredici anni, in quanto per motivi di bisogno economico ho dovuto contribuire fin da subito a dare il mio sostegno. Questa prima esperienza lavorativa, durata fino alla mia partenza per il servizio militare, che coincise anche con la morte di mia madre. Ho prestato servizio presso il gruppo paracadutisti a PISA, un anno duro e intenso ma che ha lasciato in me un bel ricordo. Anche il calcio ha rappresentato un momento di soddisfazione personale; ho giocato per molti anni nelle giovanili del Calcio Padova arrivando poi al Cittadella Calcio nel campionato Eccellenza. Nel 1986 decido di mettermi in proprio aprendo una mia attivit dimbianchino, che prosegue a lungo in modo redditizio. Il fatto di avere raggiunto una posizione stabile e proficua, suscit in me il meccanismo di voler continuare ad accrescermi economicamente, accettando proposte di guadagno illegali, che mi hanno spinto a diventare un corriere della droga.Fu proprio in una di queste occasioni, che durante un viaggio a Chioggia, Fui coinvolto in un incidente stradale, che ha provocato la morte del mio migliore amico e socio in affari.Lui stava con me nella moto che usavamo per queste consegne. Questo fatto mi ha segnato parecchio lasciando anche nel mio fisico i segni di quella tremenda giornata. A seguito di questo fatto ho trascorso due anni in sedia a rotelle, in quanto ho riportato gravi lesioni, oltre ad una devianza ad un occhio. Lattivit illecita, ha portato a numerose perdite di denaro a seguito di perquisizioni e sequestri, sono cominciate cos le rapine in istituti di credito e quantaltro. Il tutto prosegue tra guadagni, bella vita, e tutto quello che circonda questo mondo ovattato di felicit, quantomeno presunta, per circa sette anni. Nel 1993 avviene un fatto, che diventer poi lo spartiacque di una vita fatta di stenti, indecisioni e mille difficolt . Dopo un viaggio fatto per rendere un favore ad un amico, vengo arrestato per possesso di droga e armi. Una volta in carcere, decido ,su consiglio di altre persone, di dichiararmi tossicodipendente (assumendo sostanze), sperando di ottenere uno sconto di pena. In futuro capir invece, che questa scelta diventer il mio calvario per il resto della vita sino ad oggi. In carcere riesco a lavorare, e a conseguire una licenza di scuola media, e un diploma di geometra. La mia permanenza allinterno dello stesso dura sei anni senza per grosse difficolt, riesco infatti a sostenere tutte le mie spese legali e non, senza essere di peso alla mia famiglia la quale per mantiene in questo lungo periodo un, anche se piccolo, legame con me .Nel 1998 per viene a mancare mio padre, e mi reco al suo funerale ammanettato in quanto non avevo ancora scontato interamente la mia pena. Nel 1999 esco e cerco di ricostruire la mia vita, concentrando tutto me stesso nel lavoro. Mi sono specializzato attraverso dei corsi come pittore decoratore, ma nonostante la volont e limpegno, nel 2000 cado ancora in una situazione poco felice che mi porta ancora in carcere a seguito di unintercettazione telefonica per motivi di droga. Sconto i miei due anni di pena, e nel 2002 una volta uscito decido di intraprendere un percorso presso una comunit di Verona. Porto a termine limpegno preso per poi forse, per lincapacit di riprendere in mano la mia vita e di rimettere insieme i pezzi per ricominciare, sono scivolato in una situazione di difficolt e confusione, che ha dato il via allinizio della mia vita di strada! -Marco-

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Su due ruote e meg lio !


Padova. Una delle citt italiane, ma forse possiamo spingerci anche oltre oceano, dove, sai quando compri una bici e puoi immaginare pi o meno quando la ricomprerai. Perch prima o poi succeder. Qualcuno ti ruber la bicicletta. Da corsa, classica G r a zi e l l a , r o s sa , ve r d e, arrugginita, nuova o sullorlo della decadenza non importante .Ogni singola parte della tua bicicletta pu diventare un succolento bottino. E a quel punto non c catena che tenga. E la Caritas questa volta fa centro. Massimo ci racconta come funziona , come si organizza la sua quotidianit , ora che lavora tutti i giorni ,Lunedi escluso , ci precisa, in una piccola, ma efficiente rimessa di biciclette. Semplice ma ben organizzata. Circa una volta al mese, Massimo ed i suoi colleghi , si recano alla ricerca di biciclette inutilizzate al Comando della Polizia Municipale di Padova.Bici sequestrate e non piu reclamate dai rispettivi padroni che, di ritrovare la loro bici, hanno ormai perso la speranza. Le portano nella lor o piccola rimessa, in Via Carducci presso il Velodromo , e a quel punto comincia il loro lavoro: Le sistemiamo, smontiamo i pezzi che possono servirci per accomodare altre biciclette, le oliamo, sostituiamo le parti usurate e ,con un po di buon lavoro, le bici sono come nuove . E poi? E poi vengono vendute a chiunque ne abbia bisogno!I prezzi variano chiaramente a seconda della qualit della bicicletta che si sceglie e vanno dai 30 ai 50 euro circa! Possiamo assicurare una vasta gamma di scelta.E se vogliamo semplicemente aggiustare la nostra bicicletta? Cambiarle i copertoni piuttosto che oliare i freni o sistemare i faretti? Massimo ed i suoi colleghi sono attrezzati anche per questo!Hanno seguito un corso apposta per imparare il mestiere, osservando e mettendosi alla prova per circa 6 mesi sotto la guida ed i consigli di chi, al mestiere di aggiustare le biciclette, ci ha dedicato

tutta la sua vita. Questa attivit, seppure ancora agli inizi, scandisce la quotidianit di alcune persone senza fissa dimora che, non solo stanno imparando un mestiere, ma mettono in gioco le loro capacit, scoprono abilit che mai pensavano di avere e, soprattutto, si sentono facenti parte di qualcosa di importante. E per Massimo stato importante. Gli ha dato uno scopo, un obiettivo per provare a cambiare direzione alla sua vita e ritrovare quella persona che da troppo tempo forse si era offuscata. Ora Massimo orgoglioso del percorso che sta facendo ma soprattutto notiamo una luce particolare quando ci apre la porta della rimessa e ci svela i trucchi del mestiere; una luce che pare farlo sentire ancora vivo o orgoglioso delle sue scelte. Forse come non gli succedeva da tempo. -con la partecipazione di Massimo-

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VORREI SCRIVERE UN ROMANZO


Da molto tempo ho per la mente una strana idea. Vorrei tanto scrivere un romanzo di quelli che ho sempre e solo letto, quelli che appassionano al punto di farti piangere oppure ridere da solo, di quelli che parlano di sesso, droga e via dicendo. Mi piacerebbe scrivere un thriller di quelli che ti prendono, di quelli che ti fanno accapponare la pelle, di quelli alla Stephen King, tanto per capirci. Oppure desidererei avere la mente di Harold Robbins, per poter descrivere come lui certe atmosfere inquietanti, parlare di mafia, di omicidi, di belle donne, di furti inverosimili, di spionaggio. E vorrei che al lettore sembrasse tutto vero. Vorrei che il mio libro diventasse un best seller per farmi guadagnare un sacco di soldi che mi consentirebbero di scrivere altri best sellers per guadagnarne ancora di piu. Vorrei Ma non posso, perche non ne ho i mezzi, non ne ho il tempo, non ho la cosiddetta ispirazione, non so da che parte si comincia a scrivere un romanzo. Mi piacerebbe tanto seguire uno di quei corsi di scrittura per dilettanti, avere un mio computer ed avere tanto tempo a disposizione per buttare giu le mie idee. Scriverei qualcosa, per esempio, su di un hacker, di Internet, tanto per intenderci; un hacker che ruba tutti i soldi che vuole dai conti correnti dei ricchi standosene a casa sua, oppure che entra senza troppi complimenti nei data base della C.I.A. o dello F.B.I. scoprendo intrighi che non si possono svelare all opinione pubblica, per poi ricattare il presidente degli Stati Uniti. Le idee e gli spunti non mi mancherebbero e potrei diventare un discreto scrittore, ma poi chi pubblicherebbe i miei romanzi, avrei bisogno di un buon agente letterario che facesse conoscere agli editori le mie opere; mi piacerebbe che questa mia fantasia si avverasse al piu presto per poter lasciare questa gabbia di matti che mi deprime sempre di piu. Un giorno, tempo fa, mi venne in mente di scrivere un romanzo epico, di quelli di cappa e spada per intenderci, con delle belle eroine un pochino scollacciate, uno spadaccino imbattibile e svariati altri personaggi, inseriti in uno scenario bellissimo. Poi, mi stancai e non ne feci niente. Ancora, pensai di scrivere un romanzo di fantascienza, ed anche qui partii con un certo entusiasmo, ma poi, anche gli extraterrestri mi annoiarono. Ad un certo momento, pensai ad un romanzo pornografico, con bellissime modelle nude che ne facevano di tutti i colori, ma alla fine, anche le donne nude mi stancarono. Forse non riesco a scrivere per la maledetta pigrizia che mi porto dietro da quando sono nato, ed allora, ho lasciato perdere tutto. Ad un tratto mi viene data questa opportunita ed io mi ci tuffo con il solito entusiasmo e scrivo qualcosa di piu breve, questo articoletto dove dico che VORREI SCRIVERE UN ROMANZO.

Lorenzo

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DALLA POLONIA CON AMORE ?


Graziella una signora polacca di mezza et dallo sguardo fisso e penetrante. Parla un italiano stentato, quanto basta per farsi capire. Vuole raccontarmi la sua storia, ma inizialmente abbiamo qualche difficolt a comprenderci. Non conoscendo nulla di lei, non saprei nemmeno da dove cominciare e mi trovo in imbarazzo. Per questo le pongo le domande pi scontate: Da quanto tempo sei in Italia? Che cosa fai? Perch ti trovi qui?. Dopo questo breve interrogatorio, pare che abbiamo rotto il ghiaccio ed lei a raccontarmi ci che pi le sta a cuore, sfortunatamente si limita a riportarmi fatti ed avvenimenti, non riuscendo a comunicare a parole gli stati d'animo che comunque traspaiono chiari dai suoi occhi. originaria di Bydgoszcz, una citt che si trova a met strada tra Poznan e Danzica. In Polonia lavorava come infermiera, dapprima in un ospedale pediatrico e poi in un ospedale psichiatrico. La sua vita cambi radicalmente quando il figlio primogenito decise di togliersi la vita impiccandosi. Da allora non si diede pace, cadde in depressione e le divenne impossibile continuare la sua normale attivit lavorativa. A causa della sua condizione lo stato polacco cominci ad erogarle una pensione d'invalidit psichica. In questo periodo rimase in Polonia, ma di l a qualche anno le sua esistenza fu stravolta da unaltra tragedia: l'altro figlio maschio, Thomas, fece un incidente stradale rimanendo paralizzato dalla vita in gi. Quest'evento la spinse a cercare lavoro all'estero; non poteva pi sopportare la vita in Polonia e doveva far fronte alle spese di mantenimento di suo figlio che, pur essendo stato dichiarato invalido al 100%, non ha mai ricevuto alcuna pensione dal momento che lo stato polacco prevede che la pensione venga erogata solo se si ha lavorato per almeno due anni prima dell'incidente: Thomas era uno studente di vent'anni all'epoca. Il marito l'aveva abbandonata per darsi all'alcol ed alla frequentazione di altre donne. Decise cos d'affidare il figlio alle cure dell'altra figlia ed and in Germania, dove rimase per cinque anni, lavorando come badante in circa una dozzina di citt tedesche (Mannheim, Stoccarda, ecc.). Dopo di che, su consiglio di un'amica, si diresse in Italia, giunse ad Ancona dove la sorte volle che durante una pausa in un bar, tutti i suoi bagagli venissero rubati e si trovasse cos senza un soldo, in un paese in cui non aveva mai messo piede. Si rivolse dunque alla Caritas che, dopo averle fornito un viatico, l'indirizz alla provincia di Ferrara, a Massa Fiscaglia per la precisione, dove continu ad assistere gli anziani, finch non ripieg su Padova.Vive a Padova da circa un anno e mezzo, ha assistito quattro anziani da quando arrivata, uno dei quali soffriva di Alzheimer, mentre un'altra aveva il morbo di Parkinson e non dormiva la notte. I lavori le vengono suggeriti dall'ospedale che la contatta quando in una casa richiesta la presenza stabile di una badante. A questo punto la domanda sorge spontanea:Vorresti tornare in

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Polonia?. La risposta un no secco che non lascia spazio a dubbi; la vita in Polonia le risulterebbe un inferno. Devio cos il discorso chiedendole scherzosamente se abbia preferito la Germania o l'Italia. Confesso la mia vergogna nel riportare la sua risposta: Il lavoro qui non diverso dal lavoro in Germania, certo , che la vita in Germania, era migliore...L mi pagavano sempre i contributi, qui non ho mai lavorato regolarmente! Durante tutta la conversazione Graziella sempre stata impassibile, si soffermata sui dettagli tecnici, descrivendomi tutta la scansione temporale delle ultime persone che ha assistito, senza mai far trapelare il minimo coinvolgimento emotivo: sono stato profondamente colpito da quest'imperturbabilit, segno inconfondibile dell'immane sofferenza di una donna consumata da un dolore cos lacerante da aver privato le sue parole di quel colore di umanit che in genere caratterizza il racconto di una madre che parla dei suoi figli, umanit che tuttavia non sfugge allo sguardo attento di chi la fissa negli occhi.

-Con la partecipazione di Graziella-

Lassociazione Noi sulla strada festeggia il suo primo Natale in compagnia delle persone senza fissa dimora il 22 Dicembre alle ore 20.00 presso la Palestra comunale Giotto in Via Fra Paolo Sarpi, Padova. Sono invitati tutti gli ospiti dellAsilo Notturno e tutte le persone che ogni settimana vengono a richiedere beni di prima necessita allunita di strada Balu.Sono attese circa un centinaio di persone, a cui lassociazione offrira un pasto caldo completo. Liniziativa , come molte altre promosse dallassociazione, ha lobbiettivo di creare un momento di convivialita, di socializzazione soprattutto alle porte delle festivita natalizie, per dare lopportunita anche alle persone senza fissa dimora di festeggiare l avvento del Natale al di fuori del contesto di strada quodiano a cui sono abituati .Lorganizzazione della cena natalizia vede coinvolti tutti i volontari dellassociazione che anche grazie a numerose e consistenti donazioni, stanno organizzando una cena di Natale con i

fiocchi!Per chiunque voglia partecipare alliniziativa in prima persona, donando beni di prima necessita , aiutando i volontari nellorganizazzione della festa natalizia , o dando un contributo economico ,conttatate pure il n.3471240552 oppure associazione@noisullastrada.it. Saremo lieti di darvi tutte le informazioni necessarie! Noi sulla strada ringrazia lapporto di tutte le persone che si sono prodigate per liniziativa, soci compresi, e augura a tutti un Buon Natale !!

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Quando essere socialmente pericolosidiventa uno stigma


Tutto quello che avete sempre ignorato sulle Case di Lavoro e che ora iniziamo pacificamente a farvi conoscere. Lanticostituzionalit ed il continuare a privare della libert personale, persone che hanno commesso errori nella propria vita ma che li hanno pagati con anni di reclusione e come dice una certa legge: Si presuppone che siano pericolosi. Pericolosi!? Dopo essere stati puntati con il dito per gran parte della loro vita? Dopo essersi ricostruiti con fatica unattivit lavorativa?Una famiglia? Pericolosi socialmente perch non trovano una casa per poter ricostruire un futuro con la persona che gli sta accanto? Molte sono le domande e poche le risposte. Risposta che noi pacificamente aspettiamo e nel frattempo cerchiamo di crederci ancora, con fatica, ma proviamo. Noi non ci consideriamo lo scarto, perch sappiamo, come sapete anche voi, che siamo uomini, con un bagaglio pesante da portare per tutta la vita. Ma siamo uomini come tanti altri. Quando il nostro fine pena? -Alberto (nome fittizio),internato Casa di Lavoro-

La teoria: Cosa dice la legge?


L'articolo 215 del Codice penale annovera tra le misure amministrative di sicurezza detentive, l'assegnazione ad una casa di lavoro, accanto all'assegnazione ad una colonia agricola, al ricovero in una casa di cura e di custodia, al ricovero in un manicomio giudiziario ed al ricovero in un riformatorio giudiziario. Secondo l'articolo 216 vengono assegnati ad una colonia agricola o ad una casa di lavoro coloro che sono stati dichiarati "delinquenti abituali", delinquenti professionali o delinquenti per tendenza:; coloro che essendo stati dichiarati delinquenti abituali, professionali o per tendenza, e non essendo pi sottoposti a misura di sicurezza, commettono un nuovo delitto, non colposo, che sia nuova manifestazione della abitualit, della professionalit o della tendenza a delinquere; infine le persone condannate o prosciolte negli altri casi indicati espressamente nella legge. L'assegnazione ad una casa di lavoro ha la durata minima di un anno. Per i delinquenti abituali, la durata minima di due anni, per i delinquenti professionali di tre anni, ed di quattro anni per i delinquenti per tendenza. Le misure di sicurezza non possono essere revocate se le persone ad esse sottoposte non hanno cessato di essere socialmente pericolose. Va ricordato che una persona viene definita socialmente pericolosa se, pur non essendo imputabile o non punibile, ha commesso dei fatti considerati dalla legge come reato e quando probabile che commetta nuovamente tali fatti. Decorso il periodo minimo di durata, stabilito dalla legge per ciascuna misura di sicurezza, il giudice riprende in esame le condizioni della persona che vi sottoposta, per stabilire se essa ancora socialmente p er i co l osa. Q u al or a la persona risulti ancora pericolosa, il giudice fissa un nuovo termine per un esame ulteriore.

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La pratica: E meglio il carcere? Solo alcuni dati su cui ragionare La cella stanza della casa lavoro dovrebbe ospitare un massimo di 4 persone, in base agli spazi e alle esigenze a cui la struttura pu fare fronte.7.E il numero delle persone presenti in ogni stanza cella.Possiamo parlare di sovraffollamento!? Casa lavoro, cosa vi fa venire in mente? A noi un posto dove , a prescindere da chi ci vive, ci si occupa di attivit lavorative. E invece qui ci sbagliamo. La casa lavoro dovrebbe, il condizionale dobbligo, offrire una occupazione lavorativa e una conseguente retribuzione per facilitare linserimento delle persone presenti nel tessuto sociale, in realt i detenuti o ,meglio, gli internati, non lavorano affatto.Per loro non ci sono possibilit per impegnarsi in mansioni lavorative, tenere occupata la giornata e provvedere al loro sostentamento quotidiano.E dunque, cosa fanno gli internati in Casa

UNA TELA PER NATALE


Cosa e quel piccolo numeretto che vedete a pie di pagina 12?Il numero che e stato assegnato alla copia del vostro Pensieri senza tetto vi permettera di partecipare allassegnazione, per estrazione, di una tela dipinta a mano dai nostri artisti che per ora albergano al civico n.4 di Via del Torresino. Qualcuno di voi li avra visti allopera in strada durante la distribuzione di Pensieri senza tetto, qualcuno non avra avuto il piacere di conoscerli, ma avra comunque lopportunita di vincere una delle tele da loro dipinte. Nelle giornate del 12,13,15,17,20,21 Dicembre verranno estratti alcuni numeri dellottava tiratura del giornale e i piu fortunati verranno contattati tramite mail o via telefono, a seconda dei recapiti che avete lasciato al distributore da cui avete comperato il giornale.E se non avete avuto la possibilita di lasciare un vostro recapito?Nessun problema!

Lavoro? nessuna attivit in specifico e nessuna in generale, a parte guardare lo scorrere del tempo fuori dalle sbarre della finestra, dormire e mangiare. Nullaltro. Allora, ricapitoliamo:Nessuna attivit educativa, nessuno spazio di aggregazione, nessuna attivit di sostegno psicologico, niente lavoro, nessun corso per imparare un mestiere o mettere alla prova le proprie abilit dunque? Meglio il carcere? A voi la risposta. E allora ci chiediamo: ,ma che utilit hanno queste Case lavoro? Tutelare la cittadinanza dai soggetti socialmente pericolosi?Come suona bene questa parola .socialmente pericolosi quasi quasi ci crediamo!Dopo aver scontato la loro pena e aver pagato il loro debito con la giustizia , per qualcuno, la lunga strada della redenzione non finita : ed ecco che arriva letichetta di internato! Ed ecco che inizia un percorso a cui non si sa bene quando potrai porre la parola fine.Un detenuto infatti , finito di pagare il suo debito con la giustizia di nuovo a piede libero, indipendentemente dalle sue intenzioni e dalle possibilit di reinserimento che gli si prospettano a livello abitativo e/o lavorativo. Per un internato la situazione ben diversa. Se allorizzonte non si prospettano casa e lavoro, il magistrato aggiunge alla pena altri 6 mesi, e poi ancora altri 6 mesi e poi ancora altri 6 . Qualcuno ti dice che sei un pericolo per la societ e a quel punto direttissima per lergastolo bianco, come lo chiamano, direttissima per una delle quattro case lavoro presenti in Italia, dove dovrai dimostrare a tutto lo zoccolo di essere un bravo ragazzo. Ma un dubbio ci assale: come pu una persona dimostrare di esser cambiata e di essere pronta a rientrare nel mondo dei normali se lunica possibilit che gli si prospetta durante il giorno guardare il soffitto, diciamo cos, a tempo indeterminato? Non sappiamo darci risposta. E voi?

I risultati dellestrazione verranno pubblicati il giorno dopo la data di ogni estrazione su www.noisullastrada.it! Buona fortuna a tutti i lettori !

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I L MIO CANTO LIBERO ...


Cara Francesca, per prima cosa, grazie per questa possibilit. Cercher di spiegare un po la mia storia anche se per me molto difficile parlare, perci non so cosa ne verr fuori. Quando avevo 9 mesi ho perso mia mamma, colpa di un medico inesperto , una cura sbagliata. Non chiedermi cosa aveva, perch non l ho mai saputo con esattezza, nessuno si mai fermato a spiegarmelo. Quando morta mia mamma, mia nonna chiese a mio padre se poteva prendersi cura lei di me e lui acconsent perch con la scusa del lavoro non poteva crescermi, poi mia nonna, la madre di mio padre ,era alcolizzata, motivo in pi per tenere una bambina lontana da casa sua... .Mia nonna era una persona speciale: mi ha fatto da madre, da padre, da tutto e non mi ha mai fatto mancare nulla. A 18 anni ho cominciato a fumare mariyuana e a prendere psicofarmaci in quantit eccessive. Poi le pastiglie di ecstasy, la cocaina e qualche anno dopo leroina. Ho iniziato per curiosit, mi attirava il mondo delle sostanze, anche se forse, in fondo in fondo, c stato qualche altro motivo per cui ho inizato, forse perch mi sono sempre sentita inadeguata, sola nel profondo, con lidea fissa, quasi ossessiva, di aver perso lopportunit di conoscere mia madre; solo a sentirne il nome piangevo. Scoperto il mio uso/abuso di sostanze ,mia zia mi cacci dalla casa di mia nonna e mi mand da mio padre, il quale si era ricostruito una vita e aveva una nuova compagna, la quale, non mi voleva in casa; anche lei aveva una figlia tossicodipendente. Cos mi hanno portato al Sert e poi in Comunit. Feci dentro e fuori dalla CT e poi vi rimasi per un anno di fila. Disintossicata e decisa a riprendere in mano la mia vita, decisi di tornare a casa di mio padre, ma la sua donna per la seconda volta non mi volle in casa . A questo punto scelsi la strada. Io e Andrea, il mio attuale compagno, ci conosciamo da quando eravamo bambini, eravamo vicini di casa. Dopo aver condiviso la discesa nella droga e la vita di strada siamo anche entrati in Ct insieme; ma la cosa non ha funzionato. In Ct entrata abusivamente della droga e noi ci siamo ricaduti senza esitazione. Cos ci divisero, io a Verona, lui a Vicenza. E stato difficile, io non sono riuscita a finire il programma perch nel frattempo Andrea aveva deciso di lasciarmi e questa fu lennesima delusione. Abbandonai la CT. Poi incontratici fuori, ci siamo rimessi insieme, lui era tornato a casa, ma per starmi vicino scelse la strada. In strada per lennesima volta . E non sai Francesca, che male mi ha fatto questo, come mi sono sentita in colpa. Da quella volta le cose sono precipitate. Dormivamo sui treni, sotto i portici, sempre in strada, freddo, caldo, non era importante. Ci sono ancora volte in cui mi chiedo come abbiamo fatto a sopravvivere. Senza mangiare, senza poterci lavare, dentro e fuori dallospedale; una vita di merda. Di notte raccontavo ai clienti la storia della giovane Stefania che aveva perso iL lavoro e che in qualche modo doveva tirare avanti . Per circa 10 ore ogni interminabile notte. Andavo con un cliente, mi pagava , andavo da Andrea e facevamo il possibile per combattere lastinenza e poi via, ancora, sempre la stessa storia . Tutte le sere. Forse, se fossi stato io un uomo, non avrei mai permesso che la mia donna si prostituisse. Per 20 euro o poco pi. Non costavo tanto, giusto la dose per coprire i tremori per un paio dore. Ho avuto paura, molte volte. La mia dignit? Non sapevo cosa era .Ogni tanto mi vengono dei flash, delle fotografie di attimi terribilmente indimenticabili . ...

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C O N T I N U A ...
Poi una sera ho rischiato la vita , ho preso talmente paura che ho smesso. Non sai quanto vergogna provo a parlare di questo. Abbiamo sempre sognato di formare una famiglia, di avere dei figli, di stare tranquilli , di avere una nostra casa, una casa tutta per noi . Come le vere famiglie. Ma questo sogno non si mai realizzato. E ora sono di nuovo sola, ancora fino ad Agosto quando riabbraccer Andrea. Spero questa sia la volta buona per riuscire ad uscire da questa situazione, ho bisogno di tranquillit, di serenit, di essere felice, almeno un pochino... .Ti scriverei allinfinito, ma di tante cose difficile parlare, forse quando avremo pi confidenza trover il coraggio di raccontarti anche altro. Molte volte ho pensato di farla finita, ma non ne ho mai avuto il coraggio. Scusami se quando ti ho conosciuto avevo un po il muso lungo ed ero di poche parole ma con le persone che non conosco , di solito ho queste reazioni. Stefania

ACCADE A ...

vendita di berretti, il cui ricavato sar impiegato nella ricerca di case per le persone senza tetto;ormai oltre 65.000 nel territorio Canadese. Italia,Latina, Dicembre 2009 Il dormitorio c ma molti senza tetto preferiscono continuare a dormire per strada.Eppure i senza tetto sono oltre cento come conferma il monitoraggio effettuato dagli Angeli custodi della Prefettura.Insomma il freddo ancora spaventa i senza tetto che , evidentemente affezionati ai loro rifugi, preferiscono evitare il dormitorio. Eppure l ,avrebbero un letto caldo,farmaci, servizi igienici e colazione mattutina. Non possono credere ai loro occhi i City Angels di Latina. Come dire che a volte le buone intenzioni e limpegno non bastano per fare funzionare le cose. Non basta attrezzare alcuni padiglioni di un ex consorzio agrario per pensare di creare un posto fisico dove poter accogliere le persone che, chi per mesi, chi per anni, hanno costruito la loro identit e la loro quotidianit relazionale per strada.Rumeni ubriachi,baracche di clandestini magrebini,immigrati messicani.Cos descrivono la situazione di emergenza i City Angels.Ma forse, al di l delle generiche classificazioni etniche e sociali, il dormitorio di latina potrebbe crescere e decollare se la situazione di emergenza lasciasse un piccolo spazio per poter osservare pi da vicino lumanit e la peculiarit di chi, prima di essere senza tetto, una persona.

Stati Uniti:Christams in the heart Natale nel cuore. E dal momento che, come si suol dire, a Natale siamo tutti piu buoni, Bob Dylan non si sottrae alle buone abitudini e regala ai suoi fan un nuovo album; un cover di canzoni tradizionali natalizie. Lintero ricavato sar devoluto a numerose associazioni che si occupano dei senza tetto e degli affamati negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in 80 paesi poveri nel mondo. Dylan preferisce rivolgersi a queste associazioni dal momento che,come riporta il cantautore in una intervista rilasciata a The Big Issue, il giornale di strada per eccellenza in Gran Bretagna;in questo modo si ha la certezza che il denaro sar dato a chi ne ha realmente bisogno senza dover passare per intermediari. Canada: Un berretto in cambio di una casa. Il miliardario Richard Branson, fondatore della Virgin, ha partecipato al lancio della campagna per aiutare i giovani senza tetto

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i nt o cc a R di a d ra rte 2 S t Pa

IL FREDDO RUMORE DI UNOMBRA


Agosto 2002 C.T Airone La vita, bella o brutta, infelice o gioisa, sempre e comunque una grande fregatura! Meditavo su questo pensiero qualche tempo addietro ancor prima della prefazione, quando lurida e sudata per lo strepitoso caldo, rientravo al tramonto dopo una giornata di ricerca pietosa,a pochi metri dallagognata entrata di quella vecchia casa abbandonata. Prendete il fenomeno delle droghe, le pesanti intendo, coca ed eroina ad esempio, che per tutti leniscono dolore ed infelicit. Ebbene, come ci ricordava gi a cavallo tra 800 e 900 Baudelaire nei Paradisi Artificiali, erano spesso operai e minatori ,lavoratori che si rompevano la schiena dalla fatica, a riversarsi il fine settimana tra le bancarelle per aquistare le pastiglie di oppio pi accessibili dellalcool. Allo stesso modo oggi, i migliori clienti del narcotraffico li troviamo fra lumanit varia che si ammazza

di fatica, si delimita il cervello con il filo spinato dellalienazione per otto o dieci o quattordici ore al giorno; individui per i quali il dopolavoro loccasione per unautentica e vana fuga, un salto a piedi uniti dalla brutturie di una realt di costrizione e di svilimento verso un mondo di sogno e dormiveglia, l dove la schiuma calda e dolce dellinsensibilit ricopre ogni sensazione. Fino a qui, tutto bene, forse normale, la cosa pare rientrare in un ordine logico. Ma oltre alla manovalanza subumana, anche molti sfaccendati e studenti ricorrono a similie espedienti ammontandoli di alibi pi sofisticati. E delle, cosiddette classi agiate, che dire? Coloro che fanno tuttaltro che ammazzarsi di fatica per campare e sopravvivere nei liquami dei bassifondi dellesistenza; coloro che se lavorano lo fanno da padroni, da capitani di industria o avanguardie della specualzione e se non lavorano proprio, hanno in ogni modo la possibilit di vievere secondo i pi capricciosi o nobili desideri; di piegare lesistenza ad ogni volont. Ebbene, anche questi cherubini tante volte cadono per noia o per lussuriosa depressione nelle beneamate droghe...di quel sonno pi forte della vita anzi ho detto male. Poveracci o miliardari che siano, molti

soggetti, hanno bisogno di affondare in quel potente sonno che si annida e si confonde e ,a volte, la vita stessa! Tanto gli incolti che stanno ai lavori forzati, i rematori delle galere che altro non conosceranno nella loro vita che il remo ed il pezzetto di mare intravisto dal pertugio che dal remo stesso passa, che i diseredati delle periferie e delle province, tanto gli studenti nullafacenti che la piccola e grande borghesia, che i musicisti o che gli artisti malati di decadenza, tutti si imbottiscono volentieri dei loro narcotici, ipnotici, stimolanti, con tante differenti ritualit che si incontrano con il fine comune di esorcizzare la vita stessa! Come se la vita fosse un male, un dolore, sempre e in ogni modo, che la si sconti tra le polveri metalliche di una acciaieria o allaria salmastra del golfo persico solcandone le onde con il proprio tre alberi o vagabondando per Ii sentieri. Nellipotesi che queste pagine avessero lindulgenza di qualche lettore, sento levarsi un coro di voci minacciose che m accusa, randelli alla mano, di superficiale e magari patetico intellettualismo piccolo borghese da dandy di provincia che certo non sono. -Eko-

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CERCA LAVORO ...


Ragazzo ventitreenne del Ghana, in possesso di regolare permesso di soggiorno, cerca lavoro come saldatore e/o muratore. Precedenti esperienze nel settore. Adams 3277366882 Italiano cinquantaseienne cerca lavoro come assistente per anziani o cameriere. Precedenti esperienze come assistente anziani. Roberto 3345429943

Algerino cinquantenne, in possesso di regolare permesso di soggiorno, cerca lavoro come magazziniere e/o come aiuto pizzaiolo (in possesso di attestato di qualifica). Precedenti esperienze. Buona conoscenza della lingua italiana. Nasser 3271880898

Signora polacca cinquantaseienne cerca lavoro come badante per anziani autosufficienti e non in Padova o comuni limitrofi. Numerose precedenti esperienze. Graziella 3466901812

Iraniano trentaquattrenne, in possesso di regolare permesso di soggiorno, cerca lavoro come tagliatore di pelle, saldatore a filo (con qualifica) o autista con patente B. Precedenti esperienze in tutti i settori. Buona conoscenza della lingua italiana. Magid 3338543735

Cinquantaduenne marocchino, in possesso di regolare permesso di soggiorno, cerca lavoro come operaio generico. Precedenti esperienze nel settore. Buona conoscenza della lingua italiana. Mohamed 3891035303

Nigeriano ventisettenne, in possesso di regolare permesso di soggiorno, cerca impiego generico in Padova o comuni limitrofi. Prince 3285607172 Italiano trentaseienne cerca lavoro come imbianchino o addetto al montaggio di cartongesso. Precedenti esperienze nel settore. Costantino 3270936048 Hanno partecipato a questo numero: Antonia, Marco, Lorenzo, Mohamed, Francesca, Simone, Elena, Luigi, Eko, Stefania, Grazina, Cesare, Alessandro, P., Massimo, Cherkaft, Costantino.

Signora italiana cinquantaquattrenne cerca lavoro come addetta alle pulizie. Gabriella 3345429943

Per chiarimenti,commenti, critiche,idee,contattateci a: associazione@noisullastrada.it Oppure scrivete a; Asilo Notturno Via del Torresino,4 Padova

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