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Inserimento di sostanze nella Candidate List e nellAllegato XIV del REACH Osservazioni di Confindustria su: Acido Borico, Tetraborato

di Sodio Anidro, Eptaossido di Tetraboro e Disodio, Idrato

Confindustria, a seguito dellinclusione in Candidate List lo scorso 18 giugno 2010 di Acido Borico (EC: 233-139-2; EC: 234-343-4); Tetraborato di sodio anidro (EC: 215-540-4), Eptaossido di tetraboro e disodio, idrato (EC: 235-541-3) ritiene opportuno segnalare che, alla luce delle informazioni ad oggi disponibili, tale inclusione appare ingiustificata e ritiene inadeguato procedere, nel breve periodo, nelliter di Autorizzazione per queste sostanze. PREMESSA LECHA, Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche, in data 18 giugno 2010 ha approvato allunanimit linserimento di otto sostanze chimiche (sostanze SVHC- Substances of Very High Concern) in Candidate List tra cui: Acido Borico (EC: 233-139-2; EC: 234-343-4); Tetraborato di disodio anidro (EC: 215-540-4); Eptaossido di tetraboro e disodio, idrato (EC: 235-541-3). Tale decisione avvenuta a seguito di una consultazione pubblica terminata il 22 aprile 2010 in cui le parti interessate, tra cui alcuni settori dellindustria italiana, hanno espresso le proprie considerazioni. Secondo quanto previsto dal Regolamento REACH, il passo successivo per queste sostanze potrebbe essere la loro inclusione in Allegato XIV del Regolamento, che annovera le sostanze soggette a richiesta di Autorizzazione prima della produzione e dellimmissione sul mercato. Lassoggettamento di queste sostanze ad Autorizzazione potrebbe avere rilevanti ripercussioni su diversi settori industriali e lungo lintera filiera e potrebbe persino condurre ad una dismissione delle stesse sostanze dal mercato, a causa del considerevole onere economico inerente la procedura di autorizzazione. Inoltre, le sostanze elencate in Allegato XIV richiedono, per i produttori/importatori di articoli, precisi obblighi di comunicazione lungo la catena di approvvigionamento qualora tali sostanze siano presenti negli articoli in concentrazioni >0.1% p/p (Art. 7 comma 2 del REACH). Il presente documento riporta le osservazioni e le motivazioni tecniche sulla base delle quali Confindustria ritiene infondato, alla luce delle informazioni ad oggi disponibili, lassoggettamento di tali sostanze alla procedura di Autorizzazione, a seguito del loro inserimento nella Candidate List: Il documento articolato secondo i punti seguenti: considerazioni sullo status attuale di acido borico, tetraborato di disodio anidro e eptaossido di tetraboro e disodio, idrato nel contesto delliter di inclusione in Allegato XIV;

Confindustria, febbraio 2011

informazioni tecnico/scientifiche su acido borico, tetraborato di disodio anidro e eptaossido di tetraboro e disodio, idrato; motivazioni per cui si ritiene non opportuno considerare tali sostanze come prioritarie ai fini del loro inserimento nellAllegato XIV; effetti negativi di un eventuale bando alluso/restrizione di tali sostanze in applicazioni dinteresse dei settori e delle imprese italiane; considerazioni conclusive in merito al processo di definizione delle sostanze in Candidate List e alleventuale inserimento in Allegato XIV
STATUS DELLE SOSTANZE: ACIDO BORICO E TETRABORATO DI DISODIO ANIDRO E EPTAOSSIDO DI TETRABORO E DISODIO, IDRATO NEL CONTESTO DELLITER DI AUTORIZZAZIONE

La principale finalit del Regolamento REACH la protezione della salute umana e dell' ambiente, finalit pienamente supportata da Confindustria. Per garantire tale tutela il Regolamento prevede, oltre alla procedura di Restrizione, peraltro gi in vigore in passato tramite la Direttiva 76/769/CEE (abrogata dal REACH Allegato XVII), anche la procedura di Autorizzazione. Questultima stabilisce che le sostanze che presentano un elevato rischio per la salute umana e per l' ambiente (sostanze CMR cat. 1 e 2, PBT, vPvB e interferenti endocrini) e che verranno elencate in Allegato XIV dovranno essere munite di autorizzazione per poter essere prodotte, immesse sul mercato e utilizzate. Tale autorizzazione verr concessa per singoli possibili usi della sostanza, avr durata limitata nel tempo e sar rinnovabile, previa valutazione caso per caso. Con questa procedura il legislatore comunitario intende incoraggiare la sostituzione graduale delle sostanze considerate pi ad alto rischio. Il processo didentificazione di queste sostanze lungo ed articolato e pu riassumersi nelle seguenti fasi: a) identificazione della sostanza come SVHC Substance of Very High Concern (secondo i criteri indicati nellart. 57 del REACH); b) inclusione della sostanza in Candidate List (ai sensi dellart. 59); c) inclusione della sostanza nella lista delle sostanze prioritarie per lAutorizzazione (ai sensi dellart. 58.3 del REACH); d) inclusione della sostanza in Allegato XIV (elenco sostanze soggette ad Autorizzazione) (art. 58). Ciascuna delle fasi summenzionate prevede il coinvolgimento delle parti interessate mediante consultazione pubblica via Internet. Linclusione della sostanza in uno degli elenchi ai punti da (a) a (c) non implica necessariamente che la sostanza vada in Autorizzazione. Le sostanze sono soggette ad Autorizzazione solo ed esclusivamente se indicate in Allegato XIV. Linclusione delle sostanze nella Candidate List comporta la decisione sulleventuale assoggettamento delle stesse ad Autorizzazione e sui termini entro cui deve avvenire, tenendo conto dei seguenti aspetti: valutazione sulla necessit di prevedere unautorizzazione. individuazione di eventuali usi della sostanza che non avranno bisogno di autorizzazione (ad esempio se gi in vigore unaltra normativa che impone controlli sufficienti) determinazione della data a partire dalla quale una sostanza non potr pi essere usata senza autorizzazione. La recente classificazione di acido borico/borati come Reprotossico di Categoria 2 (o 1B) (Rif. Regolamento UE 790/2009) fa s che essi ricadano nell' ambito di applicazione delle misure di riduzione dei rischi previsti dal Regolamento REACH (procedure di Autorizzazione e Restrizioni). In particolare, l' acido borico, il tetraborato di disodio anidro e leptaossido di tetraboro e disodio, idrato rientrano nel campo di applicazione della procedura di Autorizzazione in quanto soddisfano

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uno dei criteri per le definizione di sostanze ad alto rischio (SVHC Substance of Very High Concern art. 57 (c) del REACH). Tali sostanze sono, al momento, nella seconda fase del processo di autorizzazione: essi sono infatti stati inclusi in Candidate List il 18 giugno 2010. A decorrere da tale data per i produttori/ fornitori di tali sostanze in quanto tali, in quanto componenti di miscele o articoli, ad oggi vige esclusivamente lobbligo di comunicazioni a valle di informazioni specifiche, ma non vige alcun obbligo che ne limiti/vieti la produzione/importazione o il loro utilizzo. Sebbene, allo stato attuale non vi siano elementi che facciano ipotizzare lintenzione dellECHA o della Commissione europea di voler procedere allinclusione delle suddette sostanze nellAllegato XIV del REACH, Confindustria ritiene opportuno fornire alcune informazioni e motivazioni per evitare che tali sostanze vengano considerate prioritarie tra quelle che verranno soggette, in tempi brevi, alla procedura di autorizzazione.
MOTIVAZIONI PER CUI SI RITIENE INGIUSTIFICATO CONSIDERARE TALI SOSTANZE COME PRIORITARIE AI FINI DEL LORO INSERIMENTO IN ALLEGATO XIV

Confindustria ritiene che Acido borico/Borati non debbano essere considerate come sostanze prioritarie ai fini della loro inclusione nellAllegato XIV e raccomanda unattenta valutazione delle possibili conseguenze che una decisione in tal senso potrebbe avere su diversi settori industriali. Allo stato attuale la Candidate List contiene alcune sostanze quali Acido borico/Borati, che, di fatto, destano un livello di preoccupazione sicuramente inferiore rispetto ad altre sostanze non presenti nella Lista. Ci deriva anche dal fatto che il Regolamento REACH non definisce (a parte il criterio basato sulla classificazione) altri criteri precisi secondo i quali determinate sostanze possono essere inserite in Candidate List; tale procedura di fatto arbitraria in quanto si basa su proposte affidate alla discrezionalit dei singoli Stati membri (o della Commissione europea). In particolare, la proposta dellinserimento delle sostanze in esame nella Candidate List proviene da Germania e Danimarca, sulla base di informazioni frammentarie e di dati ottenuti con strumenti di modelling piuttosto conservativi. Confindustria ritiene pertanto che sia indispensabile reperire nuove informazioni, come peraltro suggerito anche nello studio dal titolo Transitional Annex XV dossier- boric acid predisposto dallAustria 1 e ritiene, quindi, che sia prematuro un inserimento dei borati nellAllegato XIV. Si evidenzia, inoltre, che Acido borico/Borati sono gi regolamentati, direttamente o indirettamente, tramite le seguenti normative: - Regolamento 1980/2000/CE - Ecolabel - Sistema comunitario di un marchio di qualit ecologica; - Direttiva 2009/48/CE sulla sicurezza dei giocattoli; - Direttiva 76/768/CEE sui prodotti cosmetici (il Regolamento 1223/2009 sui prodotti cosmetici si applicher a partire dal 11/07/2013); - Direttiva 2002/46/CE sugli integratori alimentari; - Direttiva 2001/83/CE - Codice comunitario relativo ai medicinali per uso umano; - Direttiva 2006/12/CE relativa ai rifiuti; - Regolamento europeo 648/2004/CE sui detergenti;
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(.There is a need for better information on occupational exposure for producing/importing processing sites, downstream user and consumer applications to adequately characterize the risks to workers and consumers from boron exposure via boric acid and sodium tetraborates). Studio disponibile sul sito: http://echa.europa.eu/doc/trd_substances/boric_acid/ann_xv_trd/trd_austria_boric_acid.pdf;)

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Regolamento 689/2008/CE - Esportazione ed importazione di sostanze chimiche pericolose; Direttiva 98/8/CE - Immissione sul mercato dei biocidi; Direttiva 2000/60/CE Direttiva quadro sulle acque; Direttiva 2008/1/ CE IPPC, Prevenzione e riduzione integrate dellinquinamento; Direttiva 2000/61/ CE - Trasporto di merci pericolose su strada; Direttiva 2007/30/CE - Agenti Chimici; Direttiva 92/85/CEE - Miglioramento della sicurezza e della salute sul lavoro delle lavoratrici gestanti, puerpere o in periodo di allattamento; Direttiva 94/33/CE - Protezione dei giovani sul lavoro; Direttiva 92/58/CEE - Prescrizioni minime per la segnaletica di sicurezza e/o salute sul luogo di lavoro; Direttiva 2007/30/CE - Requisiti minimi di sicurezza e di salute per l' delle attrezzature di uso lavoro da parte dei lavoratori.

Lapplicazione di tale impianto normativo garantisce unefficace protezione dei lavoratori e dei consumatori. Inoltre, la protezione dei consumatori ulteriormente garantita dallapplicazione della voce 30 dellAllegato XVII Restrizioni- del REACH2. Infine, non va trascurato che lEFSA (Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare) e il SCCS (Scientific Committe for Consumer Safety) della Commissione europea, nel 2009 e nel 2010, dunque dopo la classificazione di tali sostanze come CMR 1B (Reg. CE 790/2009), hanno espresso pareri scientifici favorevoli sulla sicurezza duso di tali sostanze, rispettivamente nel settore alimentare come integratore alimentare e nel settore cosmetico come ingrediente cosmetico. Tali organi tecnici della Commissione ammettono luso di Acido borico/Borati a una concentrazione massima inferiore al limite specifico stabilito dal Regolamento UE 790/2009. In sintesi, la giustificazione per luso di tali sostanze legata al fatto che leffetto repro-tossico si presenta a una determinata soglia di concentrazione (5.5% per lacido borico, 4,5% per i borati); al di sotto di questa soglia le sostanze sono da ritenersi sicure.

Fatte salve le disposizioni di cui alle altre parti del presente Allegato, alle voci da 28 a 30 si applicano le norme seguenti. Non sono ammessi limmissione sul mercato o luso: come sostanze, come componenti di altre sostanze, o nelle miscele, per la vendita al pubblico quando la concentrazione singola nella sostanza o nella miscela pari o superiore: al pertinente limite di concentrazione specifico indicato nellAllegato VI, parte 3, del regolamento (CE) n. 1272/2008, o alla pertinente concentrazione specificata nella direttiva 1999/45/CE. Fatta salva lapplicazione di altre disposizioni comunitarie relative alla classificazione, allimballaggio e alletichettatura di sostanze e miscele, i fornitori devono garantire prima dellimmissione sul mercato che limballaggio di tali sostanze e miscele rechi in maniera visibile, leggibile ed indelebile la seguente dicitura: Uso ristretto agli utilizzatori professionali.

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INFORMAZIONI TECNICO/SCIENTIFICHE SU ACIDO BORICO (EC: 233-139-2; EC: 234-343-4); TETRABORATO DI SODIO ANIDRO (EC: 215-540-4); EPTAOSSIDO DI TETRABORO, DISODIO, IDRATO (EC:

235-541-3)

Manifattura Il boro non esiste nella sua forma elementare, bens presente in combinazione con ossigeno ed altri elementi sottoforma di composti come acido borico o sali inorganici generalmente indicati come borati. Tra i minerali contententi boro sono annoverabili il tinkal (tetraborato di sodio decaidrato), la colemanite (borato di calcio), lidroboracite (borato di calcio e magnesio), la kernite (borato di sodio) e lulexite (borato di sodio e di calcio). Lacido borico naturalmente presente nellambiente in misura ubiquitaria in quanto ricorre nelle acque, nella frutta, nei vegetali, nei cereali e costituisce un nutriente essenziale per le piante e per diversi organismi. In particolare, lacido borico presente come minerale sassolite, nelle acque salsoiodiche ed in corrispondenza di fonti geotermiche; in Italia rinvenibile soprattutto in Toscana nei soffioni boraciferi, getti naturali di vapore acqueo storicamente sfruttati per lestrazione di boro, che contengono disciolto circa lo 0.5% di acido borico. I depositi di borati sono relativamente rari; la riserve commercialmente pi attive sono presenti in Turchia e negli Stati Uniti, tuttavia depositi minori sono presenti in Russia, Cina e America del Sud. In particolare, negli Stati Uniti sono principalmente rinvenibili i minerali di borato di sodio mentre i borati di calcio sono presenti soprattutto in Turchia. Le attivit di manifattura avvengono allesterno dellUnione Europea e i prodotti sono importati per la vendita e la distribuzione allinterno dellUnione. Acido borico Lacido borico, H3BO3, presente come minerale. Attualmente il composto prodotto principalmente a partire da diversi borati naturali per reazione con acido solforico in soluzione acquosa. A temperatura superiore a circa 100 lacido borico perde gradualmente acqua formando prima C acido metaborico (HBO2) e per ulteriore riscaldamento forma triossido di boro (B2O3) di cui la forma cristallina fonde a 450 3; a temperature superiori a 300 si trasforma in acido tetraborico C C (anche noto come acido pyroborico, H4B4O7). Lacido borico si presenta sotto forma di cristalli lamellari incolori ovvero sotto forma di polvere bianca; caratterizzato da una bassa solubilit in acqua a temperatura ambiente, ma si dissolve rapidamente in acqua ad alte temperature, in alcool e nella glicerina. SI riportano di seguito le principali caratteristiche tecniche dellacido borico4: Nome sostanza (ESIS): boric acid Formula molecolare: BH3O3 Peso molecolare: 61,83 g/mol Stato fisico: solido bianco cristallino inodore (T=20 e 101.3 kPa) C Punto di fusione: 168-170 (Occidental Chemical Corporation Niagara Falls, NY 143020728) C Punto di ebollizione: 300 (Occidental Chemical Corporation Niagara Falls, NY 143020728); C altre fonti indicano che tale dato non risulta applicabile in quanto per temperature superiori a 100 inizia a perdere acqua formando acido metaborico ed ossido borico) C
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fonte: Ministero dellAmbiente, database DESC (Database Ecotossicologico sulle Sostanze Chimiche) fonte: Ministero dellAmbiente, database DESC (Database Ecotossicologico sulle Sostanze Chimiche)

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Densit:1.435 mg/L (T=15 C) Solubilit in acqua: 47200 mg/L a 20 (Borax Consolidated Ltd. Guilford [(8) (9) (10)]) C pH: 6,13,7 a 0,1% w/w 4,72% w/w a 20 (Borax Consolidated Ltd. Guilford [(8) (9) (10)]) C Lacido borico prettamente impiegato nellindustria chimica inorganica per la preparazione di sali di boro, borace e altri composti del boro; inoltre impiegato per la preparazione di fluoborati metallici (ai fini della placcatura galvanica), per la produzione di borace di coloranti sintetici derivanti dallantrachinone. utilizzato in molte preparazioni farmaceutiche per uso esterno per la sua blanda azione antisettica (in soluzioni acquose per colliri, lozioni; in soluzione glicerica per pennellature). Costituisce componente di pomate e polveri aspersorie. In galvanoplastica come elettrolito nei condensatori elettrolitici per apparecchiature radio. Infine impiegato nella fabbricazione di vetri speciali, di fluidi industriali per la lavorazione dei metalli, di vernici per porcellana e per smalti, vetrine per porcellana, smalti ceramici e smalti porcellanati e di gemme sintetiche, nonch in altri settori industriali. Tetraborato di disodio anidro e eptaossido di tetraboro e disodio idrato Il tetraborato di disodio anidro presenta formula chimica Na2B4O7. Quando il tetraborato di disodio decaidrato riscaldato (in uno spazio aperto) a temperatura superiore a circa 62 C, perde gradualmente acqua di cristallizzazione, formando prima il pentaidrato, Na2B4O5H2O, e con ulteriore riscaldamento, forma tetraborato di disodio anidro, Na2B4O7, il cui cristallo scioglie a 742 Le due forme idrate non fondono come tali5. C. Leptaossido di tetraboro e disodio idrato Na2B4O7xH2O forma gli stessi composti in soluzione acquosa del tetraborato di disodio anidro. La soluzione acquosa del borace ha reazione alcalina (pH della soluzione 0.1% N=9.2) e il pH varia poco con temperatura e concentrazione per cui esso costituisce un eccellente prodotto per soluzioni tampone. Il tetraborato di disodio ha varie applicazioni: nellindustria inorganica viene impiegato per la fabbricazione di acido borico raffinato se decomposto da acidi, e diversi borati di cui in particolare il perborato di sodio con H2O2, il metaborato con NaOH, il NaF con il fluoroborato. Le principali caratteristiche tecniche del tetraborato di disodio anidro sono6: Nome sostanza (ESIS): disodium tetraborate, anhydrous Formula molecolare: B4Na2O7 Peso molare: 237.25 g/mol Stato fisico: solido bianco cristallino inodore (T=20 e 101.3 kPa) C Punto di fusione: 742.5 (Borax Consolidated Ltd. Guilford [(4)]) C Punto di ebollizione: 1575 (a questa temperatura la forma anidra inizia a decomporre in C Na2O e B2O3, Borax Consolidated Ltd. Guilford [(5)]) Densit: 2.37mg/L (T=20 Borax Consolidated Ltd. Guilford) C, Solubilit in acqua: 47.1 g/L a 20 (Borax Consolidated Ltd. Guilford). C pH: 9,2 a 47,1 g/l e 20 (resta costante su un ampio range di concentrazione) C Costante di dissociazione: pKa = 9.0 a 25 per lacido borico in soluzioni diluite (B 0.025 M) C Granulometria d50=210-850 m (in forma sia granulare che in polvere)

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In agricoltura viene impiegato come insetticida ed erbicida ed anche contro la degradazione del legno. Nellindustria ceramica e del vetro per la produzione di vetri speciali e comuni, vetri soffiati, stampati o stirati, come fondente, buon solvente per coloranti, riduttore della viscosit ecc. Viene impiegato nei processi di produzione di smalti e vetrine (fondenti vetrosi facilmente fusibili). Nellindustria degli abrasivi rigidi per la produzione di mole vetrificate a legante ceramico, come basso fondente. Nellindustria delle vernici, (gommalacca) dei colori (verde di Guignet, borato di manganese, coloranti artificiali vetrificabili). Nella fabbricazione di coloranti antrachinonici. In metallurgia come fondente specialmente nei diversi tipi di saldatura e per operazioni varie (cos per facilitare le saldature forti) fra due metalli per coperture smaltate di ferro. Nellindustria tessile per candeggio, impermeabilizzazione, ignifugazione; come mordente per la stampa come neutralizzante per sgrassare la seta. Nellindustria del cuoio come decalcinante, neutralizzante per la concia, come conservativo per le pelli, come coadiuvante nella tintura e per limbianchimento del cuoio. Nellindustria degli adesivi come solvente della caseina per tempere, mastici per legno, compensato e per cartotecnica. Nellindustria del cemento come fondente per miscele, come ritardante nella presa del gesso. Si usa in ragione del 5-20% per migliorare la forza adesiva delle colle damido o destrina. Si usa altres per conferire una certa resistenza ad umido alle carte, per limitare la loro combustibilit e come anti-fermentante per carte paglia. Nellindustria fotografica per bagni di sviluppo fotografico ad azione lenta. Inoltre, come inibitore di corrosione in particolare associato a mercaptobenzotraizolo per radiatori di automobili. Leptaossido di tetraboro e disodio idrato ha le stesse applicazioni del disodio tetraborato.
SETTORI MAGGIORMENTE INTERESSATI DA EVENTUALI RESTRIZIONI ALLUSO DI ACIDO BORICO/BORATI

Colorifici ceramici - produzione di fritte I composti borici (acido borico, borato di sodio) sono comunemente impiegati per la produzione degli smalti per lindustria ceramica e delle lamiere; in particolare, per quanto riguarda lindustria ceramica i borati vengono utilizzati nella produzione di smalti per piastrelle di ceramica da pavimento e da rivestimento: considerando le diverse tipologie produttive (grs porcellanato, monocottura, bicottura clinker, ecc.) le piastrelle smaltate rappresentano il 72% della produzione nazionale e quindi, stando ai dati del 2009, circa 265 milioni di m2. Gli smalti ceramici vengono applicati sulle piastrelle sotto forma di sospensioni acquose. I composti borici non possono essere utilizzati tal quali a causa della loro elevata solubilit in acqua, ma devono essere resi insolubili. Si ricorre perci al cosiddetto frittaggio: questi composti sono fusi insieme a silice, allumina ed altri componenti per ottenere una miscela a struttura vetrosa, denominata fritta. La fusione consente di legare B2O3 alla silice formando composti praticamente insolubili o leggermente solubili in acqua e pertanto convenientemente utilizzabili nel ciclo tecnologico ceramico (le fritte macinate sono applicate sulle piastrelle utilizzando lacqua come veicolo). Dopo la fusione, i borati restano inglobati nella matrice vetrosa. Questa operazione di fusione effettuata dai colorifici ceramici che impiegano forni fusori simili a quelli utilizzati nella tecnologia vetraria. Lacido borico ed il tetraborato sono due sostanze non sostituibili nella produzione delle fritte usate nel ciclo produttivo degli smalti; infatti lo scopo delluso dei borati duplice: da un lato la sostanza permette la vetrificazione della fritta, dallaltro legandosi con la silice (nella forma cristallina di quarzo), ne abbassa notevolmente la temperatura di rammollimento e di fusione. Il quarzo fonde a 1750 mentre le fritte boriche (a seconda della loro C

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composizione) possono iniziare a rammollire gi verso gli 800 Dopo la fusione e la successiva C. applicazione degli smalti (contenenti le fritte) i borati non sono sostanzialmente disponibili. In tale applicazione il rischio di esposizione ai borati ben controllato in tutto il ciclo di vita (si lavora in ambienti prevalentemente a ciclo chiuso) e lapplicazione non sostanzialmente dispersiva. Alla luce di quanto detto, i borati o meglio i borosilicati (per altro molto pi stabili dei borati) nella produzione della ceramica sono da ritenersi intermedi. Le fritte boriche fanno parte della storia della ceramica. Tuttavia il loro impiego gradualmente aumentato negli anni in ragione della loro non tossicit, in confronto con analoghi prodotti la cui funzione fondente era data da composti del piombo. A partire dalla fine degli anni 70 la rivoluzione dei cicli rapidi di cottura (da non meno di 12 ore a non pi di 40 minuti) ha provocato una rivoluzione della concezione/formulazione degli smalti. Era necessario disporre di composti che esplicassero unenergica azione fondente, nel contempo senza iniziare a fondere troppo presto, n essere volatili alle temperature di esercizio dei forni (non meno di 1080 1100 per la produzione di piastrelle). Si fatto ricorso a fritte boriche, C opportunamente modificate e zavorrate, in quanto ritenute quelle meglio in grado di rispondere alle mutate esigenze della tecnologia produttiva. Oggi i composti del boro entrano nella composizione di quasi tutte le fritte ceramiche e per lamiera come elemento fondamentale ed insostituibile; attualmente lunica alternativa resta, infatti, il ricorso a composti di piombo che sono stati sostituiti gradualmente a causa della loro ben nota tossicit. Storicamente il boro non ha presentato problemi tossicologici legati al suo impiego in ceramica e smalteria. Pertanto una sua regolamentazione troppo restrittiva avrebbe pesanti ricadute negative su un settore manifatturiero di primaria importanza per lItalia, con il rischio di delocalizzazione degli impianti di fritte al di fuori della UE. Vetro borosilicato e fibre di vetro Lacido borico e i borati sono utilizzati nellindustria del vetro per produrre manufatti in vetro borosilicato, quali ad esempio vetri per laboratorio, vetro farmaceutico, LCD, filamento continuo, fibra di vetro, ecc. Le funzioni principali dellacido borico e dei borati sono le seguenti: Ridurre le temperature di fusione inibendo la devitrificazione nei processi di produzione del vetro Incrementare la resistenza meccanica Incrementare la resistenza agli shock termici Incrementare la resistenza chimica Ridurre la conduttivit termica Incrementare la resistenza termica

Il Regolamento REACH classifica il vetro come una sostanza e non come un preparato. Nel processo di produzione del vetro lacido borico e i borati sono aggiunti alla miscela vetrificabile e sottoposti a un processo di fusione a oltre 1500 in forni di medie e/o grandi dimensioni. Nel C processo di fusione le materie prime sono trasformate in una nuova sostanza, il vetro, nella quale i diversi elementi sono legati tra di loro mediante ponti ossigeno. Nel prodotto finito la struttura chimica del boro e le propriet chimico-fisiche dello stesso differiscono completamente da quella delle materie prime. Gli effetti tossicologici dei costituenti presenti nel vetro sono differenti da quelli prevedibili per le materie prime. Lacido borico e i borati sono a tutti gli effetti degli intermedi. Le due sostanze sono usate per produrre unaltra sostanza (vetro) e vengono loro stessi trasformati in tale nuova sostanza, nella quale partecipano come formatori. Lacido borico e i borati, essendo degli intermedi, sono da ritenere esentati dagli obblighi di autorizzazione.

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Tra i principali manufatti in vetro borosilicato si ricorda il tubo per uso farmaceutico (trasformato poi in fiale e/o ampolle), il contenitore per uso farmaceutico, il vetro Pirex da cucina (casseruole, pentole, ecc.), il vetro per lampadine alogene, la vetreria da laboratorio, gli schermi a cristalli liquidi, ecc. La presenza del boro nella matrice vetrosa in percentuali variabili tra il 5 e il 12 % (come B2O3) conferisce a questi prodotti elevata resistenza agli attacchi chimici e agli shock termici. Il vetro borosilicato presenta cessioni idrolitiche estremamente basse se non addirittura insignificanti, tali da rendere questo vetro ideale per la produzione di vetreria da laboratorio e contenitori ad uso farmaceutico. Inoltre, la capacit di resistenza agli shock termici rende questo vetro ideali per la produzione di lampadine, casalinghi, schermi, ecc. Il rischio legato alla presenza di boro nei prodotti a base di vetro borosilicato insignificante. Per quanto dato oggi a sapere la produzione di questi manufatti imprescindibile dalluso di acido borico e borati nella miscela vetrificabile. Inoltre, prove di laboratorio condotte su prodotti finiti di vetro borosilicato fino a 500 hanno fatto registrare emissioni poco significative di boro. La fibra di vetro utilizzata principalmente per la produzione di articoli coibenti per edifici e/o apparecchiature in genere. La fibra di vetro contiene generalmente tra il 5 e il 10 % di boro come B2O3. Nel prodotto finito le fibre di vetro sono legate tra di loro mediante luso di resine plastiche ottenendo un prodotto con bassissima densit specifica che presenta elevate caratteristiche termoisolanti e acustiche. In opera la fibra di vetro sempre incapsulata tra pareti e/o materiali di contenimento che riducono al massimo la possibilit di rilascio nellambiente. Luso massiccio di questi prodotti isolanti infatti consente di ridurre drasticamente le emissioni di CO2 nellambiente. Il filato di vetro viene utilizzato principalmente come materiale di supporto per materiali compositi in genere. Esso trova grande applicazione nellindustria automobilistica e aeronautica e nella produzione di pale per generatori eolici. Anche in questo caso le possibilit di cessione dalla matrice vetrosa sono praticamente insignificanti. Le materie prime sono normalmente stoccate, movimentate e alimentate al forno mediante apparecchiature chiuse, quali silos, tramogge, coclee, ecc., dotate di sistemi di aspirazione e filtrazione delle polveri. Lesposizione ai composti del boro negli ambienti di lavoro generalmente bassa e al di sotto dei limiti di legge. Le emissioni dal forno sono convogliate in appositi sistemi di filtrazione riducendo al minimo le emissioni di composti del boro. Gli impianti per la produzione di vetro borosilicato sono generalmente sottoposti a procedura AIA (autorizzazione integrata ambientale) nellambito della Direttiva IPPC. Lapplicazione delle BAT (Best Available Tecnhology) e il rispetto dei requisiti autorizzativi garantiscono il controllo delle emissioni e la riduzione dellimpatto ambientale. Settore galvanotecnico L' industria galvanica nasce in Italia nel 1800 grazie alle scoperte dellallievo di Galvani Luigi Brugnatelli e attualmente si colloca come settore al servizio dellintero comparto metalmeccanico. Pertanto esso alla base di uno dei pi importanti settori economici del nostro Paese e dellEuropa. Esso, infatti, conta nellUnione europea (27 Stati membri) 407 mila imprese di cui il 24,1% italiane (circa 98.000). Tra queste, circa 6.000 aziende galvaniche italiane contano, secondo una stima del 2006, circa 60.000 dipendenti diretti. Le progressive difficolt imposte dalla complessa normativa europea (quali IPPC e Seveso) hanno portato ad un calo delle aziende operanti in Europa e ad una delocalizzazione delle lavorazioni. A ci si aggiunge che la rarefazione

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dei servizi di finitura dei beni metallici influenzer in maniera determinante anche la localizzazione delle produzioni di beni metallici da trattare. I processi galvanotecnici sono, infatti, impiegati come operazione fondamentale in un gran numero di fabbricazioni sia industriali, sia artigianali. Lattivit del settore galvanotecnico costituita dal trattamento superficiale per la protezione e il rivestimento a scopi tecnico-funzionali, protettivi e decorativi delle superfici metalliche. Fase fondamentale del processo di lavorazione la deposizione della pellicola metallica sulla superficie da rivestire, tramite specifici bagni. La deposizione pu essere eseguita con diversi tipi di trattamento molti dei quali prevedono limpiego dellacido borico. Si elencano di seguito i principali trattamenti galvanici a scopi tecnici che prevedono i bagni contenenti boro: Ramatura: carbonato di rame, acido fluoborico (acido fluoridrico + acido borico); Nichelatura: nichel, acido borico ; Zincatura: zinco + acido borico Stagnatura: carbonato di stagno, acido fluoborico (acido fluoridrico + acido borico); In tali bagni a scopi tecnici lacido borico stato storicamente impiegato come agente tamponante e regolatore del pH nella soluzione. Al momento in questo settore non si conoscono sostanze sostitutive in grado di garantire le stesse prestazioni dellacido borico o che possano assicurare minori rischi per la salute e per lambiente; pertanto linserimento dellacido borico nellallegato XIV potrebbe avere notevoli conseguenze negative per lindustria del settore del trattamento delle superfici. Ad esempio per avere lo stesso effetto sulla regolazione del pH potrebbero essere necessari acidi ben pi forti dellacido borico che dovrebbero essere aggiunti con una frequenza intollerabile sia per le condizioni cui verrebbero sottoposti i lavoratori, sia per la stessa qualit dellelettrodeposizione. Altri agenti tamponanti potrebbero causare problemi nella fase di depurazione delle acque di lavaggio e penalizzare fortemente la durata del bagno di nichelatura, aumentando in modo considerevole la produzione di rifiuti speciali pericolosi. Inoltre, lacido borico aiuta a ridurre limpatto ambientale delle tecniche di cromatura poich viene anche impiegato per i processi con il cromo trivalente che hanno sostituito i processi con il cromo esavalente, consentendo una riduzione delle concentrazioni nei bagni da 250-350 gm/l di CrVI a 78 gm/l di CrIII. Si tratta della migliore tecnologia disponibile (BAT) mai proposta nel settore e sviluppata grazie allimpegno dellindustria galvanica italiana. Settore agricolo e dei fertilizzanti Il boro uno dei 7 micronutrienti essenziali per le piante, fondamentale per la loro crescita e il loro sviluppo. Il 5% della produzione europea di acido borico e borati trova applicazione in tale settore. Il consumo di tali sostanze come fertilizzanti in aumento. La classificazione dellacido borico e dei borati come tossici per la riproduzione cat. 2, pu pertanto comportare delle criticit per il settore dei fertilizzanti in quanto numerosi prodotti a base di boro contengono tali composti. noto che questo elemento fondamentale per tutte le piante coltivate ed particolarmente carente in molte zone in Italia e nel Mediterraneo; nei terreni italiani il boro non presente in forma costituzionale, per cui sono abbastanza importanti gli apporti tramite prodotti fogliari in particolare sulle colture frutticole. L' acido borico e i borati erano una delle forme pi economiche per poterli somministrare o per produrre altri composti borati utilizzabili per lo stesso scopo. L' impatto sicuramente importante anche dal punto di vista tecnico per gli agricoltori che avranno difficolt a somministrare questo fondamentale elemento. Per esempio, per non superare la soglia sopra la quale il prodotto considerato repro-tossico a fronte di 1 kg di fertilizzante a base di ottoborato di sodio o di acido borico, bisogner somministrare ben 9 kg di un formulato contenente 0,9% di boro. Poich questo tipo di somministrazioni avviene attraverso
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applicazioni fogliari, per limitare le quantit impiegate e migliorarne l' efficacia, sar in pratica impossibile realizzare tali applicazioni e comunque il loro costo sar enormemente superiore. Il settore dei fertilizzanti sar penalizzato pesantemente anche nelle esportazioni nei Paesi in cui il REACH non applicato. Il divieto alluso di acido borico e tetraborato di sodio comporterebbe leliminazione di un grande numero di concimi contenenti boro e avr un impatto economico sicuramente sensibile. Si stima che, a causa delle limitazioni nelluso di acido borico e borati la riduzione di fatturato per molte aziende nazionali produttrici di fertilizzanti sia intorno al 6-8%. Al momento non ci sono sostanze alternative alluso di acido Borico/Borati nel settore dei fertilizzanti, se non altri derivati del boro come il tetraborato di calcio e il boro-etanolammina (ottenuto questultima a partire comunque da acido borico). Le caratteristiche dei fertilizzanti contenenti boro sono definite dal Regolamento CE 2003/2003 (Allegato I, sezione E). Lacido borico impiegato in agricoltura anche come pesticida con funzione insetticida, fungicida ed erbicida. Fra gli insetticidi a base di acido borico alcuni agiscono come veleno nei confronti di formiche, scarafaggi, lepismi (pesciolini dargento) e termiti, mentre altri agiscono abradendo lo scheletro esterno degli insetti. Leffetto erbicida si esplica in alcuni prodotti determinando lessiccamento o linterruzione della fotosintesi nelle piante, mentre in altri distruggendo le piante in piscine e sistemi fognari. Come fungicida alcuni prodotti contenenti acido borico garantiscono la conservazione del legno controllando la decomposizione per effetto di funghi nei prodotti a base di legno, tra i quali soprattutto quelli impiegati nel settore edilizio (uso biocida). Adesivi (prevalentemente per cartotecnica) Circa l1% della produzione/importazione europea di borati trova applicazione in tale settore che solo in Italia ha un valore di 257 milioni di euro. Acido borico e borati sono utilizzati negli adesivi in concentrazione al di sotto dei loro valori soglia. I borati sono utilizzati nella produzione di adesivi per accrescere la viscosit e il potere legante delladesivo. Esistono delle alternative al loro uso (polivinil alcoli o le resine viniliche) che tuttavia, attualmente, hanno un rapporto prezzo/qualit/performance decisamente inferiore. La sostituzione dei borati in questo settore comporterebbe un aumento dei costi del prodotto finale, con conseguente perdita di competitivit per il mercato europeo e leliminazione degli adesivi a base di destrina (base vegetale) a favore delle resine aceto viniliche di sintesi. Un eventuale divieto alluso di acido borico e di tetraborato di disodio sposter linteresse dei produttori di adesivi a base destrina verso altri composti del boro. Fluidi industriali per la lavorazione dei metalli In tale settore utilizzato il 3% dei borati presenti sul mercato europeo. In particolare nei lubrorefrigeranti, lacido borico e i borati sono utilizzati come materie prime per una vasta gamma di inibitori di corrosione (comunemente per reazione con alcanolamine) o come tamponi. Nella maggior parte dei lubro-refrigeranti i borati sono presenti a una concentrazione inferiore alla soglia di classificazione. Negli additivi e in alcune tipologie di fluidi industriali lacido borico pu essere presente in quantit superiore alla soglia ed comune la presenza anche di acido borico libero. Lesposizione del lavoratore allacido borico controllata durante lapplicazione in tale settore. In questo momento non esistono alternative (sostanze e/o processi) a tali sostanze competitive dal punto di vista del prezzo e della performance.

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Abrasivi Luso di borace (sodio tetraborato decaidrato) comunemente diffuso per la produzione di abrasivi rigidi vetrificati a legante inorganico. Il borace utilizzato come basso-fondente (la sostanza ha la funzione di abbassare la temperatura di fusione del legante), consentendo un notevole risparmio energetico e conseguenti minori emissioni di CO2. Inoltre il borace e lacido borico sono sostanze utilizzate anche nelle fritte per la fabbricazione degli abrasivi rigidi, con caratteristiche analoghe a quelle riscontrate nel settore ceramica (anche in questa applicazione, dopo la fusione, i borati di fatto sono non disponibili). Detergenti L' dei composti del boro nei detersivi sia a uso domestico sia industriale in pratica limitato uso all' dellacido borico e i tetraborati (tetraborato bisodico decaidrato, "Borace") che sono utilizzati uso come stabilizzanti enzimatici per i detergenti liquidi per tessuti. Sono utilizzati solitamente in quantit inferiori ai limiti specifici di concentrazione (tipicamente al massimo il 2% in un detersivo liquido). La stabilizzazione degli enzimi necessaria poich la presenza di tensioattivi anionici tende a renderli inattivi in prodotti liquidi. Gli enzimi stabilizzati sono necessari per raggiungere elevate prestazioni di lavaggio a basse temperature e quindi di risparmiare energia e ridurre al minimo emissioni di gas a effetto serra. Dal punto di vista della pericolosit, queste sostanze sono inoltre state in passato valutate secondo HERA che ha condotto un approfondito risk assessment che ha mostrato che nei prodotti per la detergenza - a tali concentrazioni - queste sostanze sono sicure. In particolare, poich tali sostanze sono utilizzate nei detersivi liquidi per tessuti, l' eventuale contatto con l' uomo avviene solo attraverso la pelle. Non esiste in pratica nessuna esposizione per inalazione: non esistono prodotti di questo tipo venduti come aerosol o spray. HERA, attraverso valutazioni dedicate, stima che l' esposizione a tali sostanze (utilizzando questi tipi di detergenti) da parte del consumatore sia dalle 2000 alle 6000 volte inferiore a quella che avviene attraverso la normale dieta. Settore cosmetico Acido borico e tetraborati sono impiegati nella formulazione di prodotti cosmetici. Queste sostanze, attualmente sottoposte a restrizioni, quindi elencate in Allegato III, parte I, della Direttiva 76/768/CEE, sono state recentemente valutate sicure dal Comitato Scientifico per la Sicurezza dei Consumatori (SCCS)7, se utilizzate in prodotti cosmetici a concentrazioni massime inferiori alle concentrazioni specifiche indicate nel Regolamento 790/2009. Si ricorda che lAllegato III, parte I della Direttiva 76/768/CEE (e, a partire dall11 luglio 2013, del Regolamento 1223/2009) lelenco delle sostanze il cui uso vietato nei prodotti cosmetici, salvo in determinati limiti e condizioni.

Si vedano i seguenti documenti: Opinion on Boron Compounds (2009, http://ec.europa.eu/health/scientific_committees/consumer_safety/docs/sccs_o_027.pdf) e Opinion on Sodium Perborate and perboric acid (2010, http://ec.europa.eu/health/scientific_committees/consumer_safety/docs/sccs_o_031.pdf)

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Vernici intumescenti e sistemi antifiamma Le vernici intumescenti sono di fondamentale importanza per proteggere una struttura in acciaio dalleffetto del fuoco in modo da minimizzare le possibili conseguenze negative sulla resistenza strutturale e sulla rigidezza dei materiali. Nella produzione di tali vernici lacido borico usato nella miscela come datore acido. I borati sono generalmente utilizzati in sistemi antifiamma a cariche endotermiche in qualit di sinergici intumescenti. A tale scopo, la carica endotermica espleta la funzione di abbassamento della temperatura nella zona interessata dalla combustione ed i sali di boro (borato di zinco e borato di calcio) producono uno strato vetroso che limita il propagarsi della reazione di decomposizione. Il vantaggio di impiegare tali composti, anzich i sistemi ignifuganti a base di alogeni, consiste nella generazione di fumi molto pi chiari e con un livello di aggressivit nettamente inferiore. Tali sistemi antifiamma sono comunemente impiegati nel settore elettrotecnico, nella progettazione dei materiali per i cavi elettrici, in quanto lattuale tendenza dellindustria elettrotecnica per quanto riguarda la realizzazione dei cavi sia in ambito domestico che industriale sempre pi rivolta a sistemi antifiamma puliti. Infrastrutture ferroviarie In ambito ferroviario lacido borico impiegato per limpregnazione delle traverse in legno al fine di garantirne una maggiore durabilit. Infatti, sebbene le traverse in legno siano state in misura crescente sostituite dalle traverse in cemento armato precompresso (CAP) che non necessitano di trattamenti preservanti, non risulta tuttoggi possibile prescindere completamente dallutilizzo delle traverse in legno, a causa delle particolari caratteristiche meccaniche di tale materiale, che lo rende tuttora non sostituibile (per motivi tecnici legati alla sicurezza dellesercizio ferroviario) in casi specifici (es. ponti in ferro o deviatoi particolari). Per le applicazioni che richiedono tuttoggi limpiego di traverse in legno stata recentemente approvata una metodica di impregnazione che, dopo numerosi studi, si dimostrata essere lunica a garantire la durabilit del legno in conformit con quanto richiesto dalle norme tecniche internazionali in alternativa al tradizionale sistema di impregnazione mediante lolio di creosoto che presenta numerose criticit per la salute umana e per lambiente. La metodica di impregnazione sopra richiamata (basata sul prodotto WOLMANIT CX-10, della Dr. Wolman GmbH - societ del gruppo BASF) contiene, tra i propri componenti, acido borico. Ancorch la concentrazione di acido borico nella miscela impregnante risulti essere inferiore al limite del 5,5% (e, di conseguenza, non ne comporti una modifica classificatoria in senso restrittivo), le preoccupazioni derivano dalle possibili conseguenze che linserimento dellacido borico nellAllegato XIV del REACH potrebbe avere circa la disponibilit, nel futuro, di tale sostanza e, di conseguenza, delle miscele (quale limpregnante in argomento) che la contengono. Uneventuale futura indisponibilit dellimpregnante di cui sopra risulterebbe, ovviamente, estremamente critica per lapprovvigionamento di traverse in legno di adeguata durabilit, con possibili ripercussioni anche sulla sicurezza dellesercizio ferroviario.

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Settore automobilistico I composti del boro vengono impiegati come inibitori della corrosione e prodotti antigelo (mescolati con etilene glicolico) nei sistemi di raffreddamento dei motori. Nelle finiture del magnesio eseguite in questo settore, in particolare nel procedimento di colata a sabbia in cui gli stampi sono predisposti inserendo sabbia naturale attorno alla forma desiderata; lacido borico usato come inibitore chimico che, in aggiunta alla sabbia, riduce la tendenza del magnesio a reagire con lumidit. Settore metallurgico I borati sono impiegati nella produzione di acciaio e metalli, leghe, magneti rari, metalli amorfi, sigillanti nei processi di saldatura e composti per il placcaggio. Nellacciaio e metalli non ferrosi i borati agiscono come fondenti nei relativi processi, dissolvendo le impurit dovute agli ossidi metallici che vengono successivamente rimossi come scorie. Sono anche impiegati come anticorrosivi. Settore aerospaziale Nel settore aerospaziale lacido borico impiegato prevalentemente nei processi di anodizzazione che sono essenziali al fine di migliorare ladesione delle vernici e di prevenire la corrosione. Rinforzo strutturale Lacido borico impiegato come componente di una tipologia di fibre di vetro, che si inquadrano allinterno della categoria dei materiali compositi a matrice polimerica (FRP, Fiber Reinforced Polymers) utilizzati per interventi di rinforzo strutturale. I materiali compositi sono costituiti da fibre con funzione puramente resistente immerse in una matrice necessaria a proteggere e mantenere unite le fibre stesse, dando luogo a un materiale che combina elevati valori di rigidezza e resistenza con eccellenti caratteristiche di leggerezza e durabilit. In particolare, le fibre di vetro tipo E, utilizzate per impieghi generali e particolari che richiedono propriet elettriche, contengono una grande quantit di acido borico, allumina e circa 55% di silice e hanno una resistenza bassa alle sostanze alcaline. I principali vantaggi derivanti dalluso di questo tipo di fibre sono il loro basso costo ed unelevata resistenza a trazione, agli impatti e agli agenti chimici. Applicazioni nucleari Il boro impiegato come con funzione di assorbimento dei neutroni nelle acque di raffreddamento e nel cemento impiegato per il confinamento dei reattori. Altre applicazioni Si segnala, infine, che il borace viene impiegato anche nel processo di purificazione dei derivati di polimeri naturali, grazie al fatto che in ambiente neutro o basico forma, con gli ossidrili cis, degli

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zuccheri del polisaccaride, un complesso (reversibile a pH acido) che rende il prodotto insolubile in acqua. In questo modo possibile utilizzare lacqua come solvente, senza aggiunta di solventi organici, per eliminare i sottoprodotti di reazione e purificare il prodotto. Lo stesso principio di reticolazione reversibile viene sfruttato in alcune consolidate applicazioni industriali per disperdere uniformemente il prodotto in acqua prima della dissoluzione vera e propria. Questo accorgimento evita lidratazione disomogenea delle particelle di polvere, che porterebbe alla formazione di grumi rigonfiati che poi faticano a sciogliersi completamente. Il principio usato soprattutto in quelle applicazioni dove lagitazione della massa dacqua non vorticosa, sia per le dimensioni del lotto industriale, sia perch le operazioni vengono condotte in campo aperto (ad esempio nel settore petrolifero - fracturing). Altre applicazioni interessate sono la preparazione della carta e la cosmetica. Anche nel settore manifatturiero tessile simpiegano derivati boraciati disperdibili, in particolare per la stampa e la decorazione di tappeti e moquettes. In tutti questi casi la quantit di sali di boro legati con il polisaccaride inferiore all 1%.
CONCLUSIONI

Dalle considerazioni ed informazioni sopra esposte appare evidente che acido borico e borati sono al momento insostituibili in molte applicazioni e potrebbero essere sostituiti solo in pochissimi casi, senza, peraltro, evidenze di migliore performance qualitative, n di migliore tutela dellambiente e della salute. L' obbligo di autorizzare limmissione sul mercato e l' di uso acido borico, tetraborato di disodio anidro, eptaossido di tetraboro e disodio, idrato comporterebbe, invece, serie implicazioni per numerosi settori produttivi italiani e potrebbe persino portare alla cessazione della produzione in Europa di numerosi prodotti indispensabili che non comportano alcun rischio per la salute e per lambiente. Al contempo continuerebbe per lingresso, nel territorio comunitario, di miscele e articoli finiti, prodotti in Paesi extra UE, contenenti tali sostanze in concentrazioni inferiori ai limiti che ne comporterebbero la classificazione come pericolosa (art. 56.6.b). Confindustria ritiene quindi che: allo stato attuale inopportuno promuovere linclusione di tali sostanze in Allegato XIV. ogni eventuale provvedimento dovrebbe esser basato, come previsto dal REACH, su un approccio basato sui rischi effettivi necessario formalizzare i criteri per la selezione delle sostanze da includere in Candidate List, senza lasciare troppo margine discrezionale ai singoli Stati Membri. Il criterio di priorit dovrebbe essere basato sulla reale preoccupazione che le sostanze destano per luomo e per lambiente e non su motivazioni politiche. necessario prevedere un meccanismo duscita delle sostanze presenti in Candidate List ma per le quali, ad esempio, il progresso tecnico e/o lesposizione controllata fanno s che non destino particolare preoccupazione per uomo e ambiente. la classificazione di Acido borico/borati andrebbe rivista alla luce di nuovi dati scientifici ed epidemiologici disponibili. Sarebbe opportuno rivedere la classificazione di tali sostanze anche in attuazione di quanto indicato al considerando 2 del 30 ATP alla Direttiva CEE 67/548 che riportava: "si dovrebbe prestare particolare attenzione agli ulteriori risultati di studi epidemiologici sui borati interessati dalla presente direttiva compreso lo studio condotto in Cina". Si raccomanda pertanto che eventuali provvedimenti su tali sostanze siano adottati tenendo conto degli studi gi effettuati e di ogni altra nuova informazione che dovesse rendersi disponibile.

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