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Periodico informativo della Missione dei PP. Barnabiti in Albania SOTTO IL SEGNO DELLA PROVVIDENZA
Il calendario liturgico permette alla nostra vita cristiana di scandire i vari momenti del nostro cammino di fede con la celebrazione dei misteri della vita di Cristo. La vergine Maria sempre presente in questo nostro desiderio di essere contemplativi e testimoni dellamore del Padre. Come afferma il Papa nel messaggio per la giornata missionaria mondiale la Chiesa ci invita ad imparare da Maria, mediante la preghiera del Santo Rosario, a contemplare il progetto damore del Padre sullumanit, per amarla come Lui la ama. Non forse questo anche il senso della missione? Essere missionari vuol dire amare questa nostra umanit, segnata s dalla debolezza e dalla precariet della vita di ogni giorno, ma redenta e riscattata da Ges Cristo. Vogliamo vivere il nostro impegno missionario sotto il segno della Provvidenza che ci richiama ad un abbandono totale al Signore e ad un impegno concreto della nostra fede. La gioia della fede non pu essere trattenuta dentro il cuore, ma per sua natura esige di essere comunicata e vissuta. L'impegno missionario nasce dal fatto stesso di essere cristiani. Maria Madre della Divina Provvidenza ci aiuti a rinnovare il nostro s a Cristo nella fedelt alla nostra chiamata e alla nostra missione. Dicembre 2010 Anno I numero 3
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Anno I numero 3
In questo numero
Campo estivo 2010. Partenza per un viaggio nel profondo pg.3 Speciale Andrea Ruotolo Andrea: amico e fratello Andrea: dono di Dio Notizie: Nuovo centro di accoglienza Una biblioteca in parrocchia Progetti: Biblioteca per il Centro Agor pg.7 Integrazione dei bambini Aiuti alle famiglie bisognose Adotta una borsa di studio Esperienze: Unesperienza a Milot Chiesa locale: 150 anniversario del seminario pontificio albanese pg.10 pg.9 pg.8 pg.8 pg.9 pg.6 pg.7 pg.4 pg.4
adotta un bambino sostieni una borsa di studio per uno studente adotta un progetto della missione
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Parti con me
Anche questanno presso la parrocchia San Nicola in Milot si svolto il tradizionale campo estivo (kampi veror) per i bambini della comunit. Le attivit, iniziate il 2 di agosto e terminate il 13, hanno coinvolto allincirca una trentina di persone tra animatori albanesi e volontari italiani. Il tema di questo campo stato la storia de Il mago di Oz, racconto per linfanzia di Frank Baum. Attraverso le peripezie della piccola Dorothy, dello Spaventapasseri, dellOmino di ferro e del codardo Leone, gli animatori hanno guidato i bambini in un viaggio alla scoperta di se stessi, delle proprie qualit e del modo di impegnarle con efficacia al servizio degli amici e della Comunit. Ci che la storia ha voluto trasmettere stato il desiderio di camminare con intelligenza, cuore e coraggio (le doti ricercate dai personaggi del racconto) nel cammino della vita, quel viaggio che ogni persona compie, insieme a chi gli accanto, per tornare a Casa; non a caso, il titolo scelto per questo campo estivo stato Nisu me mua, parti con me. A scandire le giornate sono stati il racconto quotidiano della storia, il momento di lavoro e meditazione per gruppi, le gare a squadre seguite da un momento di giochi libe-
Nella nostra comunit di Milot, con linizio del nuovo anno pastorale c stato un cambiamento. Il P. Luiz Carlos, dopo tre anni di servizio nella nostra missione tornato nella provincia del Brasile Nord. Alla fine di agosto arrivato il P. Domingo Pinilla di nazionalit argentina, dopo quattro anni di servizio nella nostra comunit del Messico. Esprimiamo la nostra riconoscenza a P. Luiz Carlos per il prezioso servizio svolto in questi anni e auguriamo un bevenido e buon travaco a p. Domingo!
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Andrea Ruotolo
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Signore ha voluto chiamarlo a s e la sua giovane scomparsa non rappresenta solo una tragedia umana, ma un dolore profondo, come la perdita di un fratello o anche di un figlio. Cresciuto fra laltare e il campetto del nostro oratorio, non ha mai interrotto il suo servizio di ministrante, anzi, a guida di una numerosa schiera di giovani al servizio dellaltare, ha prestato servizio di cerimoniere nella nostra chiesa, preparando e guidando, senza retorica, delle liturgie da far invidia alle grandi basiliche della cristianit. Profondamente legato alla liturgia, ma mai bigotto, anzi cosciente della centralit del mistero eucaristico e del servizio che prestava, rimaneva sempre e comunque un ragazzo pieno di vita, desideroso di condividere le amicizie e lallegria, come anche limpegno nello studio che lo ha portato. Lo scorso dicembre, alla laurea in ingegneria elettronica. Nellintroduzione alla sua tesi di laurea non ha fatto mancare il suo ringraziamento a quella che lui descrive come la sua altra famiglia, composta dai Padri della nostra comunit e dai giovani del Movimento Giovanile Zaccariano. Fu tra i primi, infatti, ad aderire al progetto del Movimento, quando nel 2003 fu presentato ai giovani a noi vicini e appartiene al primo gruppo di giovani che, con una liturgia celebrata nel 2005, ader ad esso ufficialmente e ha ricoperto al suo interno, fino alla morte il servizio di segretario. Il MGZ ha, adesso, un suo primo membro in Cielo. La sua generosit e premura per gli altri si manifestava nel vivere fra gli amici e nella disponibilit verso la comunit parrocchiale e ormai da quattro anni si esprimeva nel servizio ai bambini della nostra missione di Milot, la cui prima esperienza fu nel 2007 e dove questanno ha terminato i suoi giorni. E inutile sottolineare quanto fosse amato e stimato sia dai giovani animatori albanesi, sia dai bambini. Grazie al suo sorriso, alla sua allegria e alla sua generosit e bont danimo era davvero amato da tutti. La sua vita di fede era ineccepibile sia per la fedelt ai sacramenti, sia per lintegrit
morale e specialmente per la sua profondit di preghiera, con una spiccata devozione alla Madonna e al nostro SantAntonio M. Zaccaria che lui chiamava suo Fondatore. Questo prezioso dono, chiamato Andrea, tornato a Colui che per breve tempo ci ha fatto godere della sua presenza, forse per farne un dono pi grande per tutti. Tutto successo il 2 agosto scorso, durante lesperienza di servizio nella nostra parrocchia di Milot (Albania), lo scorso agosto. Al termine della prima giornata di campo coi ragazzi, ci siamo recati per rilassarci al fiume vicino alla nostra cittadina, ma dalle acque di quel fiume Andrea risalito senza respiro, sotto gli occhi sgomenti degli amici e i miei tentativi inutili di rianimarlo. Nato nella festa della Madonna del Carmelo e morto nella memoria della Madonna degli Angeli, vogliamo vederlo felice fra le sue attenzioni materne. Averlo avuto presente in modo stretto negli ultimi anni della mia vita, nella collaborazione pastorale e nellaffetto, il grande dono che Dio ha fatto a me e non mi stancher di benedire questo figlio davanti a Dio e davanti agli uomini, perch la sua vita stata per molti una benedizione. A Tonino e Angelina Ruotolo va il pi sincero ringraziamento per averci dato un dono cos prezioso e la pi profonda vicinanza nel dolore. P. Giovanni Nitti
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un portico, creando cos uno spazio interno e riservato che potr favorire il silenzio e la preghiera.
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Unesperienza a Milot
Fino alla fine del mese di maggio 2010 l'Albania e Milot erano per me un Paese ed una localit conosciuta solo geograficamente e niente pi. E' vero che, specie nel Nord Italia, gli albanesi sono tanti e non sempre godono, da parte nostra, ottima fama per le notizie di cronaca trasmessa dai Media e dalla TV, ma non mancano neppure in Italia, specie negli ultimi tempi. Da quando sono arrivato qui a Milot le cose si vedono con un altro occhio. La povert ci che ti colpisce di pi, l'indifferenza religiosa, ancora molta superstizione regna in questo Paese cos vicino all'Italia ma anche cos lontano dai nostri usi e costumi e dal nostro benessere europeo. Per me abituato ad andare in Africa ho trovato molte attinenze che li possono rendere simili. Le difficolt nelle vie di comunicazione, soprattutto nei villaggi sia di montagna che di pianura, le condizioni di vita quotidiana molte precarie. Pur non avendo visto molto di questa regione mentre scrivo, credo di aver avuto un'idea di come si viva anche nel resto del territorio. Certo
Pagina 10 che anche qui convivono molte contraddizioni, per esempio, si vede un certo risveglio nelle costruzioni, le macchine di grossa cilindrata guidate soprattutto dai giovani e provenienti dalla Germania ed ancora dall'Italia, ma soprattutto ci che colpisce di pi sono i volti delle persone anziane, volti scavati, rugosi, vorrei dire volti marcati, volti che portano i segni della lunga sofferenza e delle privazioni che non possono non lasciare i segni nel fisico ma anche nell'animo. Sembra di vedere quei film italiani girati subito dopo la seconda guerra mondiale. Pur tuttavia si nota un desiderio di cambiamento, di voltar pagina, di guardare al futuro, dimenticando velocemente il passato. Tutto questo lo noti guardando ai giovani che per, come da noi, vorrebbero tutto e subito senza fare troppa fatica. In tutte queste realt c' la presenza
Anno I numero 3 dei Padri Barnabiti che dal 1996 danno il loro contributo molto significativo non solo nella parrocchia di Milot dove hanno riportato alle origini la vecchia chiesa trasformata dal regime comunista in un teatro, tentando di cancellare ogni traccia ed ogni simbolo religioso, ma rendendo la zona unoasi di pace, di cultura e di preghiera. Io ho lasciato non solo il cuore in questa terra ma anche un figlioccio essendo stato padrino di un ragazzo 17enne, Antonio Maria, durante il suo battesimo. Sarebbe il caso di dire "coraggio Missionari e Missionarie seminate perch verr il tempo che tornerete con i covoni" come recita il salmo. Coraggio anche al Paese Albania perch la Vergine Maria aspetta con trepidazione la vostra conversione. Giorgio Sisti
II CAMPO-SCUOLA VOCAZIONALE
Dal 30 giugno al 3 Luglio si svolto presso la Parrocchia di Gurz il secondo campo-scuola vocazionale diocesano. Dando seguito ad uniniziativa partita a livello del nostro decanato, il campo-scuola diocesano si svolto in un bel clima di preghiera e di gioia da parte degli organizzatori e dei 20 adolescenti provenienti dalle diverse zone della diocesi TiranaDurazzo. Dalla nostra parrocchia di Milot hanno partecipato Kastriot Preni, Ardit Preni e Roland Kola. I nostri tre ragazzi gi avevano partecipato al primo campo e agli incontri che si organizzano a livello decanale.
I tre ragazzi partecipanti al campo scuola vocazionale
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Fidae nel 1834. In quel tempo i giovani cattolici albanesi che desideravano diventare sacerdoti andavano a studiare a Roma al Collegio Greco Cattolico, o a Loreto nel Collegio Urbano, o a Fermo nel Collegio Illirico, o a Napoli nel Collegio della Santa Famiglia, poi diventato Istituto Orientale. Nellanno 1847 arrivano a Scutari due Gesuiti provenendo dalla Sicilia. Ben presto si aggiunsero altri Gesuiti, tra cui P. Claudio Neri, dal Veneto e il progetto del Seminario inizia a concretizzarsi. La decisione di costruire un Seminario Pontificio a Scutari fu presa di comune accordo tra Propaganda Fide e i Vescovi Albanesi nel 1854. La costruzione portata a termine nel 1859 e il 2 agosto dello stesso anno inizia l anno scolastico con 11 seminaristi: P. Claudio Neri il primo Rettore. Nel 1861 nominato Rettore P. Antonio Voltolina, il quale continuer fino al 1868. Nel 1910 viene nominato nel Catalogo Fratel Gjon Pantalina, nipote di Madre Teresa, il quale dar il via alla tipografia in Scutari e la chiamer Tipografia dellImmacolata in cui verranno stampate molte opere in albanese. Nellanno 1927 nominato Rettore P. Giovanni Della Pietra, il quale in data 19 marzo 1927 viene consacrato Vescovo, come Delegato Apostolico a Scutari. P. Giovanni Fausti, gi da qualche anno professore di Filosofia al Seminario, viene nominato Rettore in luglio 1942 e continuer fino ad ottobre 1943. Nel settembre 1945 Rettore del Seminario P. Daniel Dajani. Il vortice partigiano di fine guerra mette in moto molte contestazioni dentro e fuori il Seminario. In data 31 dicembre 1945, dopo avere recitato il Te Deum, P. Daniel Dajani insieme con P. Giovanni Fausti e il seminarista Mark uni, viene arrestato. Dopo un processo popolare avvenuto in febbraio, in data 4 marzo 1946 alle 5 del mattino P.Danjel Dajani, P.Giovanni Fausti, il francescano Gjon Shllaku, il seminarista Mark uni e due laici vengono fucilati dietro il cimitero cattolico. Il 7 marzo 1946 viene decisa la chiusura del Seminario Pontifico e del Collegio Saveriano. Per 47 anni il Seminario Pontificio Albanese resta chiuso.
EPPUR.QUALCOSA
SI MUOVE!!!!
Anche la nostra comunit dei PP. Barnabiti di Milot impegnata nella pastorale vocazionale, che si sviluppa soprattutto attraverso il dialogo e la cura spirituale dei ragazzi e giovani che ci avvicinano. Da qualche tempo, per, ci sono anche due giovani kosovari che hanno chiesto di fare unesperienza con noi e conoscere la nostra spiritualit. Un primo giovane gi stato con noi nel periodo estivo, ma risiede in kosovo dove sta terminando la scuola superiore, mentre un altro da qualche tempo presente nella nostra comunit di Milot per unesperienza.
Negli ultimi mesi del 1991 avviene la caduta del regime comunista e le singole fedi religiose si riorganizzano. Su decisione della Santa Sede, posta la riapertura del Seminario. Il due febbraio 1992 si apre il Seminario che trova la sua sede provvisoria nel palazzo arcivescovile, restaurato espressamente per questo scopo. E prende il nome di Seminario Interdiocesano AlbaneseMater Boni Consilii.
Nellanno scolastico 199495 si apre il Corso di Filosofia e nel 199697 i Corso di Teologia: nel 2000, anno giubilare, abbiamo avuto le prime sei ordinazioni sacerdotali di tre diocesani e tre religiosi francescani. Nel 2006 per decisione della Conferenza Episcopale Albanese si chiude il Seminario Minore Interdiocesano e inizia con maggiore responsabilit la promozione vocazionale nelle singole diocesi. Il Seminario Interdiocesano ha tre livelli di formazione: lAnno Propedeutico, il Seminario Maggiore con lo studio di Filosofia e Teologia in 5 anni e il Sesto Anno o Anno di Pastorale in preparazione al Diaconato. p. Giovanni Peragine