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Associazione
Guide e Scouts
Cattolici Italiani
INDICE
INDICE .......................................................................................................................................................................................... 2
CAPO I - PRINCIPI FONDAMENTALI............................................................................................................................................... 4
Art. 1 – L’Associazione.................................................................................................................................................................. 4
Art. 2 – L’Associazione: ambiti di impegno .................................................................................................................................. 4
Art. 3 – Rapporti con associazioni scout internazionali................................................................................................................ 5
Art. 4 – Promessa e Legge ............................................................................................................................................................ 5
Art. 5 – Patto associativo ............................................................................................................................................................. 5
Art. 6 – Assenza scopo di lucro ..................................................................................................................................................... 5
Art. 7 – Gli associati ..................................................................................................................................................................... 5
Art. 8 – Soci giovani...................................................................................................................................................................... 5
Art. 9 – Soci adulti ........................................................................................................................................................................ 6
Art. 10 – I capi .............................................................................................................................................................................. 6
Art. 11 – Assistenti ecclesiastici.................................................................................................................................................... 6
Art. 12 – Rapporti con altre associazioni scout e altri enti ......................................................................................................................... 6
Art. 13 – Bandiera, emblema e uniforme dell’Associazione ........................................................................................................................ 6
CAPO II - ARTICOLAZIONE E ORGANIZZAZIONE ASSOCIATIVA ...................................................................................................... 7
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7. L’Associazione può svolgere attività diverse da quelle Il lupetto/la coccinella vive con gioia e lealtà
di interesse generale, purché secondarie e insieme al branco/cerchio.
strumentali, entro i limiti stabiliti ai sensi dell’art. 6 7. La Promessa immette nella fraternità mondiale delle
del Codice del Terzo settore. guide e degli scout.
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Art. 23 – Comitato e collegialità 3. Sono inoltre compiti dei Responsabili dei livelli:
1. Il Comitato è l’organo collegiale esecutivo del a. convocare e presiedere il Consiglio e il Comitato
livello. ove previsto;
2. Tutti i membri del collegio hanno pari dignità e b. per i livelli di Gruppo, Zona e Regione convocare
ciascuno è responsabile dell’adempimento dei l'Assemblea;
compiti assegnati al Comitato dallo Statuto e delle c. curare i rapporti con il Comitato del livello
decisioni del collegio stesso. superiore;
3. Il Comitato è convocato e presieduto dai d. curare nell'ambito del livello e in sintonia con gli
Responsabili dei livelli. altri membri del Comitato o, per il livello di
4. I Responsabili dei livelli sono eletti al ruolo; gli altri Gruppo, della Comunità capi, i rapporti con gli
membri del Comitato di Zona sono eletti al collegio, organismi civili ed ecclesiali, con le altre
quelli del Comitato regionale e nazionale sono associazioni educative, con la stampa e gli altri
eletti all’incarico. mezzi di comunicazione;
5. Sono compiti del Comitato: e. dirimere le controversie non risolte dal livello
a. attuare il programma e tutte le attività previste inferiore, sentito il Comitato;
riferendone al Consiglio e all’Assemblea; f. nominare procuratori speciali per l'esecuzione
b. curare l’ordinaria amministrazione e deliberare di singoli atti.
in merito agli atti di straordinaria 4. I Responsabili del livello nazionale, inoltre,
amministrazione; rappresentano l'Associazione a tutti gli eventi
c. curare l’informazione tra i capi e gli assistenti internazionali del guidismo e dello scautismo.
ecclesiastici; 5. I Responsabili del livello possono conferire la
d. redigere il bilancio; rappresentanza legale e la firma sociale a
e. curare i rapporti con il Comitato del livello dipendenti e/o a incaricati, mediante il rilascio di
inferiore; procure, generali o speciali, per singoli atti o
f. proporre all’autorità ecclesiastica competente categorie di atti.
la nomina dell’assistente ecclesiastico del 6. Se per dimissioni o altra causa la Responsabile o il
livello; per il solo livello nazionale tale funzione Responsabile del livello sono impossibilitati a
è esercitata congiuntamente da Capo Guida e esercitare le loro funzioni, queste sono svolte per
Capo Scout; intero fino alla successiva Assemblea da chi
g. proporre all’autorità ecclesiastica competente permane in carica, o se ambedue impossibilitati,
la nomina degli altri assistenti ecclesiastici dal componente più anziano di carica del Comitato
previsti. o, in assenza di questo e per il livello di Gruppo, da
6. I Comitati, ai vari livelli territoriali, sono un capo o una capo a ciò nominato/a dai
validamente costituiti con la presenza dei due terzi Responsabili del livello superiore. Per il livello
degli aventi diritto e deliberano con la maggioranza nazionale tale nomina è fatta dalla Capo Guida e dal
semplice dei presenti. Capo Scout.
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appartenenti alla Zona, nonché dai soci persone e. assumere i compiti del Comitato, qualora
fisiche direttamente aderenti al livello di Zona. deliberato in tal senso dall’Assemblea,
2. L'assemblea di Zona, oltre a quanto previsto affidando a membri del Consiglio stesso gli
dall'art. 21, ha i seguenti compiti: incarichi alle Branche e quelli previsti in base al
a. stabilire il numero di componenti del Comitato Progetto di Zona.
di Zona; 2. Fanno parte del Consiglio:
b. eleggere, tra i capi che hanno conseguito la a. i componenti il Comitato di Zona;
nomina dell’Associazione e sono censiti nella b. i capi Gruppo e gli assistenti ecclesiastici dei
Zona, i membri del Comitato di Zona e i Gruppi censiti nella Zona;
Consiglieri generali; c. i Consiglieri generali eletti in Zona;
c. discutere le linee di indirizzo delle Azioni d. con solo diritto di parola, gli eventuali Incaricati
prioritarie regionali previste dall’art. 37, c.1, nominati dal Comitato di Zona e i Consiglieri
lettera a, dello Statuto; generali nominati da Capo Guida e Capo Scout
d. discutere sugli orientamenti di politica censiti in Zona.
associativa del livello nazionale che
costituiranno le Strategie nazionali d’intervento Art. 34 – Comitato di Zona
e su quelli posti all'ordine del giorno del 1. Oltre a quelli previsti dall'art. 23, è compito del
Consiglio generale; Comitato di Zona autorizzare il censimento di
e. deliberare l’eventuale delega al Consiglio di Gruppi e di unità e la formazione di nuovi Gruppi e
Zona di tutte le competenze del Comitato unità.
qualora il numero dei Gruppi che compongono 2. Fanno parte del Comitato di Zona:
la Zona sia inferiore al numero minimo indicato a. una Responsabile e un Responsabile;
nel Regolamento; in questo caso l’approvazione b. un assistente ecclesiastico;
e la verifica del programma di Zona competono c. da tre a otto capi che hanno conseguito la
all’Assemblea. nomina dell’Associazione e che assumono
3. Periodicamente, in coerenza con la durata del incarichi specifici in base al Progetto di Zona e
Progetto di Zona, l’Assemblea ha il compito di: per delega, in mancanza di Incaricati
a. leggere a livello di Zona lo stato appositamente nominati dal Comitato di Zona,
dell’Associazione e la realtà giovanile; la cura delle Branche.
b. individuare e analizzare le esigenze dei capi e 3. Partecipano alle riunioni del Comitato di Zona i
degli assistenti ecclesiastici della Zona; Consiglieri generali eletti in Zona con solo diritto di
c. verificare il Progetto di Zona giunto a scadenza; parola.
d. elaborare e deliberare il Progetto di Zona 4. Il Comitato di Zona può avvalersi del supporto di
definendone anche la durata. Incaricati che nomina sotto la propria
responsabilità.
Art. 33 – Consiglio di Zona
1. Il Consiglio di Zona, oltre a quanto previsto dall'art.
22, ha i seguenti compiti: CAPO II, SEZIONE D: LIVELLO REGIONALE
a. promuovere la formazione e la crescita delle
Comunità capi attraverso la presenza e il ruolo
dei capi Gruppo; Art. 35 – Regione: definizione e scopi
b. tutelare, sostenere e valorizzare la proposta 1. La Regione è la struttura composta dai soci
educativa delle Comunità capi; appartenenti ai Gruppi delle Zone esistenti nel
c. favorire il dibattito e il confronto fra le territorio della Regione amministrativa, nonché dai
Comunità capi, il collegamento tra queste, gli soci censiti direttamente al livello di Zona e di
altri livelli territoriali e il territorio e la Regione. Eventuali eccezioni, in accordo con le
circolazione delle informazioni, operando una Regioni interessate, saranno stabilite con
sintesi del pensiero associativo emergente; deliberazioni dei rispettivi Consigli regionali e
d. approvare e verificare i programmi annuali per approvate dal Consiglio nazionale.
la realizzazione del Progetto di Zona, 2. Scopi della Regione sono:
comprensivi di tutte le attività coinvolgenti i soci a. realizzare il collegamento tra le Zone che la
giovani e i soci adulti; compongono e curare l'informazione dei capi e
degli assistenti ecclesiastici;
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b. promuovere la sintesi della lettura dello stato f. deliberare l’eventuale delega al Consiglio
dell’Associazione, della realtà giovanile e delle regionale delle competenze in merito al
esigenze dei capi e degli assistenti ecclesiastici programma regionale.
operate dalle Zone nell’elaborazione dei propri
progetti; Art. 37 – Consiglio regionale
c. contribuire alla definizione delle politiche 1. Il Consiglio regionale, oltre a quanto previsto
associative e delle Strategie nazionali dall'art. 22, ha i seguenti compiti:
d'intervento e curarne la diffusione e a. identificare le Azioni prioritarie regionali
l’attuazione; riguardanti il sostegno alle Zone per la
d. valorizzare e diffondere le esperienze realizzazione dei loro compiti;
metodologiche esistenti in Regione; b. stabilire i confini tra le Zone della Regione;
e. promuovere la conoscenza a livello nazionale c. deliberare in merito ai programmi e verificarne
delle esperienze della Regione; l’attuazione, ove a ciò specificamente delegato
f. assicurare, in collaborazione con la Formazione dall'Assemblea regionale.
capi nazionale, i momenti del percorso 2. Fanno parte del Consiglio regionale:
formativo di competenza regionale. a. i componenti il Comitato regionale;
b. i Responsabili e gli Assistenti ecclesiastici di
Art. 36 – Assemblea regionale Zona;
1. L’Assemblea regionale è composta: c. gli Incaricati regionali alle Branche;
a. da tutti i capi e gli assistenti ecclesiastici censiti d. i Consiglieri generali eletti nelle Zone;
nei Gruppi della Regione, in rappresentanza dei e. con solo diritto di parola gli Incaricati nominati
soci appartenenti alla Regione; e i Consiglieri generali nominati per un anno da
b. dai capi censiti direttamente al livello di Zona e Capo Guida e Capo Scout e censiti in Regione.
a quello regionale.
2. I capi in formazione censiti nella Regione Art. 38 – Comitato regionale
partecipano all’Assemblea regionale con solo 1. Il Comitato regionale, oltre a quanto previsto
diritto di voto ed elettorato attivo. dall'art. 23, ha i seguenti compiti:
3. L’Assemblea regionale può deliberare di adottare a. organizzare gli eventi del percorso formativo dei
la forma dell’Assemblea delegata. In tal caso, le capi previsti per il livello regionale;
modalità di partecipazione dei capi e degli b. vigilare sull’andamento gestionale e
assistenti censiti nella Regione sono deliberate dal amministrativo della Cooperativa che opera
Consiglio generale. nella Regione.
4. L'Assemblea regionale, oltre a quanto previsto 2. Fanno parte del Comitato regionale:
dall'art. 21, ha i seguenti compiti: a. una Responsabile e un Responsabile;
a. approvare il programma regionale e verificarne b. un Assistente ecclesiastico;
l’attuazione, partendo dalle Azioni prioritarie c. da tre a sei capi che assumono gli incarichi:
regionali; i. della Formazione capi;
b. stabilire la composizione del Comitato ii. dell’Organizzazione;
regionale; iii. del Coordinamento metodologico.
c. eleggere tra i capi che hanno conseguito la 3. Il Comitato regionale nomina, sotto la propria
nomina dell’Associazione censiti nella Regione, responsabilità, tra i capi che hanno conseguito la
i membri del Comitato e una Incaricata e un nomina dell’Associazione e sono censiti nella
Incaricato per ogni Branca; Regione:
d. discutere sugli orientamenti di politica a. una Incaricata o un Incaricato alla
associativa del livello nazionale che comunicazione;
costituiranno le Strategie nazionali d’intervento b. una Incaricata o un Incaricato alla protezione
e su quelli posti all'ordine del giorno del civile;
Consiglio generale; c. eventuali Incaricate o Incaricati finalizzati a
e. discutere di argomenti da inserire all'ordine del compiti specifici.
giorno del Consiglio generale; 4. Il Comitato regionale affida agli Incaricati nominati
i mandati in relazione al programma.
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5. Il Comitato regionale si riunisce in forma allargata per l’azione dei soci adulti e per la politica
agli Incaricati regionali alle Branche e, quando lo associativa di tutti i livelli;
ritiene necessario, agli Incaricati regionali b. gli Obiettivi prioritari per l’attuazione dei
nominati, almeno tre volte l'anno per gli scopi compiti assegnati dallo Statuto al livello
previsti dal Regolamento. Alle riunioni gli Incaricati nazionale.
regionali alle Branche partecipano con diritto di 2. Le Strategie nazionali d’intervento hanno durata
voto. compresa tra due e quattro anni.
CAPO II, SEZIONE E: LIVELLO NAZIONALE Art. 41 – Capo Guida e Capo Scout
1. La Capo Guida e il Capo Scout congiuntamente:
Art. 39 – Livello nazionale: definizione e scopi a. presiedono l’AGESCI;
1. Il livello nazionale è composto da tutti gli associati b. rappresentano e garantiscono l’unità
e ne assicura il riferimento unitario di dell’Associazione in Italia e all’estero;
appartenenza. c. promuovono l’attuazione dei principi contenuti
2. Sono scopi del livello nazionale: nel presente Statuto e nel Patto associativo.
a. favorire e promuovere il collegamento e i 2. Sono compiti della Capo Guida e del Capo Scout:
rapporti tra le Regioni; a. convocare il Consiglio generale, definirne
b. definire l’indirizzo politico dell’Associazione, l’ordine del giorno, presiederlo e curare la
sviluppando i contenuti del Patto associativo e il pubblicazione delle deliberazioni;
pensiero associativo, derivante dalla sintesi b. dirimere, in ultima istanza, le controversie non
delle idee degli associati; risolte negli altri livelli territoriali, fornendo, se
c. custodire il patrimonio pedagogico- necessario, l’interpretazione autentica di
metodologico dell’Associazione e curarne quanto contenuto nello Statuto, nei
l’aggiornamento; Regolamenti, nel Patto associativo e nelle
d. curare lo sviluppo qualitativo e quantitativo deliberazioni del Consiglio generale;
dell’Associazione; c. nominare i capi dell’Associazione, ai sensi
e. promuovere la formazione dei capi e degli dell’art. 10, c.2, lettera b;
assistenti ecclesiastici e curarne l’unitarietà; d. nominare, facoltativamente, annualmente e
f. curare l’informazione fra gli associati e fra le per un mandato di dodici mesi fino a cinque
strutture associative; Consiglieri generali;
g. curare l’organizzazione e l’amministrazione e. conferire le onorificenze associative;
dell’Associazione a livello nazionale e reperire f. pronunciarsi sui ricorsi presentati contro i
risorse e strumenti economici e patrimoniali a provvedimenti assunti dal Collegio giudicante
sostegno del funzionamento e delle iniziative nazionale;
dell’Associazione; g. nominare, sentito il Presidente della
h. curare i rapporti internazionali nell’ambito del Cooperativa interessata, i Responsabili regionali
guidismo e dello scautismo; di riferimento, il Consiglio nazionale e la
i. curare la conservazione e valorizzazione del Commissione economica nazionale, il collegio
patrimonio archivistico e documentale; arbitrale che dispone la revoca della
j. promuovere la ricerca, lo studio e denominazione di “Rivendita ufficiale scout”.
l’approfondimento negli ambiti di interesse 3. La Capo Guida e il Capo Scout partecipano alle
dell’Associazione al fine di elaborare contributi riunioni del Comitato nazionale senza diritto di
originali nei confronti del mondo voto.
dell’educazione, anche mediante l’attività di un 4. Se per dimissioni o per altra causa la Capo Guida o
Centro studi e ricerche nazionale. il Capo Scout non possono più esercitare le loro
funzioni, queste vengono assunte, fino al
successivo Consiglio generale, da chi permane in
Art. 40 – Strategie nazionali d’intervento
carica; se entrambi non possono esercitare le loro
1. Nell’ambito degli scopi statutari del livello
funzioni, queste vengono assunte congiuntamente
nazionale, sono identificati:
dai Responsabili del livello nazionale, fino al
a. le Strategie nazionali d’intervento che
successivo Consiglio generale, da convocarsi entro
definiscono gli ambiti e le idee di riferimento
quattro mesi.
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Art. 48 – Procedimento disciplinare nei confronti a procedimento non risulti più censita al
dei capi momento del provvedimento.
1. Possono essere sottoposti a procedimento 2. Contro il provvedimento disciplinare o di
disciplinare i soli soci adulti censiti in Associazione al archiviazione assunto, il socio adulto sanzionato,
momento dei fatti, ad eccezione degli assistenti nonché chi ha promosso l’azione, possono proporre
ecclesiastici per i quali è possibile rivolgersi alla ricorso alla Capo Guida e al Capo Scout
competente Autorità ecclesiastica. esclusivamente in tema e a garanzia del rispetto delle
2. Il procedimento viene attivato nel caso di abusi o norme procedurali previste dal Regolamento; gli
mancanze gravi nei confronti delle norme del stessi decidono definitivamente sull’eventuale
presente Statuto. riapertura del procedimento.
3. Costituiscono abusi: 3. Nel corso del procedimento, può essere assunto nei
a. i comportamenti lesivi della persona, della sua confronti del socio adulto un provvedimento di
libertà o della sua dignità; sospensione cautelare dal servizio contro cui non è
b. i comportamenti con cui, avvalendosi della possibile ricorrere. Nel caso in cui per i fatti
posizione ricoperta, ci si appropria dei beni contestati, integranti fattispecie penalmente
dell’Associazione o a essa a qualunque titolo rilevanti, il socio adulto sia stato sottoposto a misura
affidati ovvero li si utilizza per finalità in contrasto cautelare personale dall’autorità giudiziaria e
con gli scopi dell’Associazione; dall’istruttoria del procedimento disciplinare non
c. i comportamenti che, in quanto incompatibili con emergano ulteriori elementi di valutazione per la
le finalità dell’Associazione, risultino essere decisione, il Collegio giudicante nazionale, disposta la
gravemente lesivi del nome o dell’immagine sospensione del procedimento, può disporre, nei
dell’AGESCI. confronti del socio adulto, un provvedimento di
4. Costituiscono mancanze gravi: sospensione cautelare dal servizio, non impugnabile
a. i comportamenti di chi venga meno, in relazione a e prorogabile fino alla chiusura del procedimento.
quanto contenuto nel presente Statuto, ai doveri 4. Nel caso in cui il procedimento sia promosso nei
di sorveglianza, prudenza e diligenza. confronti di un adulto non più censito, il
procedimento viene archiviato e all’interessato è
dato avviso che, per un futuro censimento, qualora
Art. 49 – Provvedimenti disciplinari e cautelari nei volesse tornare a far parte dell’Associazione, dovrà
confronti dei capi preliminarmente richiedere l’attivazione di un nuovo
1. Il Collegio giudicante nazionale, all’esito del procedimento, all’esito del quale il Collegio
procedimento descritto dal Regolamento, può giudicante nazionale, espletata l’istruttoria, potrà
assumere uno dei seguenti provvedimenti: adottare, in quanto compatibili, uno dei
a. censura; provvedimenti di cui al c.1, previo eventuale
b. sospensione temporanea (da un minimo di tre censimento ovvero autorizzare il censimento senza
mesi a un massimo di due anni); applicazione di alcun provvedimento se ritiene che i
c. radiazione, ovvero inibizione a un futuro fatti contestati siano privi di rilevanza disciplinare.
censimento nel caso in cui la persona sottoposta 5. È sempre garantito il diritto alla difesa.
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Art. 56 – Sede dell’Associazione dell’art. 9 del Codice del Terzo settore, ad altri enti
1. L’AGESCI ha la sua sede nazionale in Roma. del Terzo settore individuati nella delibera di
scioglimento.
2. In caso di scioglimento di un Gruppo i beni esistenti,
Art. 57 – Regolamenti
al netto delle passività, verranno depositati presso il
1. I regolamenti sono norme emanate
Comitato di Zona competente, che li terrà a
dall’Associazione, in tutte le sue articolazioni, per
disposizione per l’eventuale ricostituzione del
disciplinare il funzionamento della vita associativa.
Gruppo stesso. Qualora al termine dei tre anni
2. I regolamenti non possono porsi in contrasto con il
associativi successivi a quello dello scioglimento non
presente Statuto.
avvenisse tale ricostituzione, i beni verranno devoluti
ai Gruppi locali AGESCI.
Art. 58 – Modifiche allo Statuto e al Patto 3. In caso di scioglimento di una Zona, i beni esistenti,
associativo al netto delle passività, verranno devoluti al livello
1. Le modifiche al presente Statuto, che costituisce lo regionale nel quale quella Zona è ricompresa.
Statuto di ogni livello territoriale, e al Patto 4. In caso di scioglimento di una Regione, i beni
associativo sono deliberate unicamente dal Consiglio esistenti, al netto delle passività, verranno devoluti al
generale con la maggioranza dei due terzi degli aventi livello nazionale.
diritto, a eccezione del presente articolo e degli artt.
1, 4, 5 e 59 dello Statuto, per i quali è richiesta la Art. 61 – Rinvio
maggioranza dei quattro quinti degli aventi diritto.
1. Per quanto non è espressamente previsto dal
presente Statuto, dagli eventuali Regolamenti interni
Art. 59 – Scioglimento dell’Associazione e dalle deliberazioni degli organi associativi, si applica
1. Lo scioglimento dell’Associazione e la conseguente quanto previsto dal Codice del Terzo settore,
destinazione dei beni sono deliberati dal Consiglio successive modifiche e dal Codice civile.
generale con la maggioranza dei quattro quinti degli
aventi diritto.
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