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Giorgio Gaber - La Famiglia

E si nasce in famiglia Ma arriva quasi all’improvviso


voluti o non voluti come un miracolo inatteso
nel migliore dei casi quando ti senti più tranquillo
da genitori innamorati il lieto evento di un fratello

E si forma un gruppo chiuso Per nascondere lo smarrimento


dove siamo più protetti per reprimere le gelosie
col possesso un po’ geloso sei costretto ad inventar
degli amori e degli affetti le prime ipocrisie

All’inizio tutti emozionati La famiglia è il grande sogno


sopraffatti dalla meraviglia di ogni coppia innamorata
ci si abitua poco a poco e ti lascia dentro un segno
a vivere in famiglia. che ti resta per la vita

E si cresce in famiglia E si soffre in famiglia


tra i baci e le carezze col tempo aumentano i veleni
che ti cullano il sonno le normali frustrazioni
e le prime tue certezze. e anche gli inganni più meschini

Nella quiete di una vita Si impazzisce in famiglia


racchiusa in poche stanze fingendo di essere felici
si definiscono pian piano si sprofonda e si affoga
le prime fragili alleanze. tra gli egoismi più feroci

E il timore di equilibri incerti Per sfuggire a una realtà grottesca


ti consiglia come comportarti metti in tasca una fotografia
e c’è già l’ambiguità e sei pronto a abbandonare tutto
del gioco delle parti. e andare via

La famiglia è un espediente La famiglia tanto amata


per amare e farsi amare è una morbida coperta
ti lascia certe impronte che ti lascia una ferita
che non puoi più cancellare che rimane sempre aperta

E si vive in famiglia Ma all’improvviso gli occhi di una donna


in cerca di un’intesa e ritrovi quella meraviglia
e con l’intima certezza che ti invoglia giustamente
di essere il centro della casa. a farti una famiglia.

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