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Italiano
La preposizione DI
Prof. Anna
grammatica, La lingua italiana, Le preposizioni
4 febbraio 2010
Buongiorno a tutti lettori e lettrici di Intercultura blog, la preposizione di ha una
grande varietà di usi particolari, vediamoli uno per uno.
Buona lettura!
Prof. Anna
La preposizione di nella grammatica tradizionale è indicata come la preposizione
che introduce un complemento di specificazione.
1– si usa per indicare una caratteristica specifica di una persona o di una
cosa.
Questa caratteristica può riguardare:
a– l’origine o l’appartenenza:
La mia famiglia è di Napoli. (origine)
Il quaderno è di Silvia. (appartenenza)
b– il materiale di cui è fatta una cosa:
Questo tavolo è di legno.
Il mio maglione è di lana.
c– la misura o la quantità:
Abito in un palazzo di dieci piani.
Alex è un ragazzo di tredici anni.
d– la qualità:
Genova è una città di mare.
Questo è uno scherzo di cattivo gusto.
e– il nome:
La città di Milano.
Il mese di Aprile.
2– La preposizione di può avere anche un valore di moto da luogo:
Esco di casa tra cinque minuti. (ma attenzione: esco dall’ufficio; esco dal
negozio; esco dal cinema)
Insieme alla preposizione in:
Per le vacanze girerò l’Italia di città in città.
Luca non ha passato l’esame di storia, va di male in peggio.
3– Di può anche specificare un argomento, delimitandolo rispetto agli altri:
Io e i miei amici parliamo spesso di calcio.
oppure può specificare una caratteristica, delimitandola rispetto alle altre:
Natalia è una ragazza piena di talento.
Prova a costruire delle frasi usando alcune delle seguenti espressioni:
borsa di studio; carta d’identità; colpo di stato; dato di fatto; piano di lavoro;
punto di vista; gruppo di lavoro; parola d’ordine; titolo di studio; unità di misura.
4– La preposizione di può avere valore partitivo, ovvero indicare una parte
del tutto:
La maggior parte di voi parla italiano.
Luca è il più alto di tutti i miei amici.
5– Può avere valore temporale, in particolare con i nomi dei mesi, delle stagioni
e dei giorni:
D’estate mi piace andare al mare.
Lavoro solo di mattina.
Di domenica non si lavora.
6– Può avere un valore causale, ovvero specificare la causa:
Laura piange di gioia. (si può anche dire: piangere dalla gioia)
Carlo è diventato rosso di vergogna. (si può anche dire: rosso dalla vergogna)
7– Di si usa spesso dopo sopra, sotto, su, dopo, dietro, senza quando sono
seguiti da un pronome personale:
Loro abitano sopra di noi.
Non so niente su di lui.
Anna è arrivata dopo di noi.
Non posso vivere senza di te.
8– La preposizione di si usa anche con alcuni verbi:
avere voglia di qualcosa; decidere di fare qualcosa; discutere di qualcosa; fidarsi
di qualcuno; innamorarsi di qualcuno o qualcosa; occuparsi di qualcuno o
qualcosa; lamentarsi di qualcuno o qualcosa; ricordarsi/dimenticarsi di qualcuno o
qualcosa; ridere di qualcuno; soffrire di qualcosa; rendersi conto di qualcosa;
essere in grado di fare qualcosa.
Prova a costruire delle frasi con alcune di queste espressioni.
ATTENZIONE!
Di si può elidere (ma non è obbligatorio) davanti alle parole che iniziano con la i: d
’impulso; d’istinto; l’elisione è invece obbligatoria in alcune espressioni: d’amore;
d’estate; d’inverno; d’un tratto; d’accordo; pelle d’oca ecc.
Esercizio:
Scegli la risposta. Quella corretta diventerà verde.