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Angela Peghetti
EVIDENCE: Un manuale per l’EBP
"Dalla ricerca delle evidenze alla loro
implementazione nella pratica professionale"
Background ....................................................................................................................................................... 9
Acronimi.......................................................................................................................................................... 10
Glossario ......................................................................................................................................................... 10
CAPITOLO 1 - DEFINIZIONE DI RICERCA E DIFFERENZA TRA LE DIVERSE TIPOLOGIE DI LETTERATURA .......... 13
1.1 – Definizione di ricerca.......................................................................................................................... 13
1.2 – Differenza tra le diverse tipologie di letteratura................................................................................ 15
1.3 – Ricerca quantitativa e ricerca qualitativa ........................................................................................... 16
CAPITOLO 2 - STORIA E DEFINIZIONE DELL’EVIDENCE BASED PRACTICE ........................................................ 24
2.1 – Quando è arrivata l’EBP in Italia? ....................................................................................................... 28
2.2 – Il processo dell’EBP ............................................................................................................................ 32
2.3 - Limiti dell’EBP ..................................................................................................................................... 35
CAPITOLO 3 - LA COSTRUZIONE DEL QUESITO................................................................................................ 42
3.1 – Quesiti di background e quesiti di foreground................................................................................... 44
3.1.1 – Quesiti di background ................................................................................................................. 44
3.1.2 – Quesiti di foreground .................................................................................................................. 45
3.2 La piramide delle evidenze ................................................................................................................... 49
CAPITOLO 4 - LA CONSULTAZIONE DELLE PRINCIPALI BANCHE DATI BIOMEDICHE ....................................... 58
4.1 La ricerca bibliografica. ......................................................................................................................... 58
4.2 PUBMED ................................................................................................................................................ 59
4.2.1 - La ricerca con i descrittori MESH (Medical Subject Headings)..................................................... 61
4.2.2 - Il nesting....................................................................................................................................... 67
4.2.3 - Ricerca con parole libere ............................................................................................................. 68
4.2.4 - Ricerca semplice per argomento ................................................................................................. 68
4.2.5 - Ricerca avanzata .......................................................................................................................... 69
4.2.6 - I Filtri ............................................................................................................................................ 70
4.2.7 - Clinical queries ............................................................................................................................. 71
4.2.8 - Ricerca mirate o ricerche esaustive? ........................................................................................... 72
4.2.9 - Gestione dei risultati .................................................................................................................... 73
4.3 - CINAHL ................................................................................................................................................ 73
4.3.1 - Ricerca di base e avanzata con termini liberi ............................................................................... 74
4.3.2 - Ricerca con descrittori ................................................................................................................. 75
3
Glossario
Allocation concealment – Corrisponde all’occultamento della randomizzazione, viene attuata
quando ad esempio in uno studio sperimentale, la randomizzazione è gestita esternamente e non
dai ricercatori, per esempio, attraverso l’uso di buste numerate, opache, sigillate.
Bias - Qualsiasi deviazione dei risultati o inferenze dalla verità o processi che portano a tale
deviazione. La distorsione può derivare da diverse fonti: variazioni unilaterali o sistematiche nella
misurazione dal valore reale (errore sistematico); difetti nella progettazione dello
studio; deviazione di inferenze, interpretazioni o analisi basate su dati o raccolte di dati errati; ecc.
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11
Obiettivi di apprendimento
I professionisti della salute sono chiamati fornire prestazioni di massima qualità ai cittadini in
generale e ai pazienti in particolare.1 Per fare ciò è necessario in primis rimanere al passo con le
nuove informazioni derivate dalla ricerca e uscire dalla propria "zona di comfort" andando oltre al
leitmotiv che ancora oggi guida le scelte professionali e che porta tanti ad affermare “abbiamo
sempre fatto così”. Questo obiettivo rappresenta una sfida a tutti i livelli: per professionisti “sul
campo” che si trovano quotidianamente ad assistere, riabilitare o gestire i pazienti/cittadini;
per il middle management che deve coordinare/gestire l’organizzazione di unità operative e/o
strutture più o meno complesse; per il top management che deve programmare le scelte e
l’organizzazione con metodi innovativi che facciano la differenza per lo stato di salute dei cittadini.
Questa sfida può essere affrontata al meglio solo integrando i risultati della ricerca con le proprie
conoscenze utilizzando il paradigma dell’Evidence Based Practice (EBP) e dell’Evidence Based
Health Care (EBHC) che verranno illustrate successivamente.
1
Laine, Christine, Darren B. Taichman, and Cynthia Mulrow. "Trustworthy clinical guidelines." Annals of internal
medicine 154.11 (2011): 774-775.
2
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/MeSH/?term=research
13
3 Unity of Science as a social problem, in International Encyclopedia of Unified Science, University of Chicago Press, 1938
14
4
Agency for Healthcare Research and Quality (2017). "Translating Research Into Practice". www.ahrq.gov
5
Akarowhe K (2018) Translational Research: Definitions and Relevance. J Biol Med Res Vol.2 No.2:13
6
Cohrs RJ, Martin T, Ghahramani P, Bidaut L, Higgins PJ, Shahzad A (2014). "Translational Medicine definition by the
European Society for Translational Medicine". New Horizons in Translational Medicine. 2 (3): 86–
88. doi:10.1016/j.nhtm.2014.12.002
7
Woolf SH (January 2008). "The meaning of translational research and why it matters". JAMA. 299 (2): 211–
3. doi:10.1001/jama.2007.26. PMID 18182604.
8
Austin C. P. (2018). Translating translation. Nature reviews. Drug discovery, 17(7), 455–456.
https://doi.org/10.1038/nrd.2018.27
15
9
Farace, Dominic J. and Schöpfel, Joachim, "Grey Literature in Library and Information Studies" (2010). Copyright, Fair
Use, Scholarly Communication, etc. 162. https://digitalcommons.unl.edu/scholcom/162
16
La ricerca quantitativa, si sviluppa quando il ricercatore formula una ipotesi e verifica, attraverso la
raccolta di dati numerici, se questa ipotesi viene confermata oppure no analizzando i risultati con
specifici calcoli statistici. I dati quantitativi quindi si basano sulla misura della quantità, i
processi/osservazioni sono descritte in termini di una o più quantità. I dati derivati dalla ricerca sono
un insieme di numeri statistici o analisi matematiche che sono spesso presentati in tabelle e/o grafici.
Le indagini quantitative possono derivare da diverse tipologie di studi:
• Osservazionali.
• Sperimentali.
Gli studi osservazionali sono quelli in cui il ricercatore si limita ad osservare un fenomeno senza
intervenire in alcun modo. Esempio, studiare la correlazione tra fumo di sigaretta e cancro al polmone,
verificare la sopravvivenza dopo la diagnosi di una patologia oncologica, studiare i fattori di rischio
ambientali, ergonomici ecc. per i professionisti che lavorano in laboratorio, radiologia ecc.
Gli studi sperimentali sono quelli in cui il ricercatore introduce un intervento (in termini tecnici
“manipola una variabile”), andando a modificare i fenomeni oggetto di studio. Esempio utilizzo di
scarpe da lavoro chiuse di tipo A invece di scarpe da lavoro chiuse di tipo B nella prevenzione degli
infortuni durante il lavoro in sanità.
A questo punto da entrambe le tipologie di studi (osservazionali/sperimentali), possiamo ricavare 2
tipologie di risultati:
• L’ipotesi del ricercatore non viene confermata e in questo caso siamo di fronte all’“ipotesi nulla”,
cioè non esiste alcuna connessione tra quanto da lui supposto e quanto evidenziato dallo studio
condotto.
• L’”ipotesi nulla” viene confutata dai risultati i quali confermano l’ipotesi del ricercatore che in
questo caso viene definita come “ipotesi alternativa”, cioè i risultati evidenziano che l’ipotesi del
ricercatore era giusta.
I vantaggi derivanti dalla ricerca quantitativa riguardano la riproducibilità della ricerca condotta e
delle procedure utilizzate nella conduzione dello studio, ovviamente in ragione del rigore
metodologico applicato dal ricercatore. Di conseguenza, i risultati rappresentano un riscontro
oggettivo di quanto osservato, che dopo essere stato misurato diventa riproducibile e replicabile
anche da chi non ha partecipato direttamente alla raccolta dei dati.
In alcuni casi, però, il ricercatore può orientare i risultati ottenuti attraverso il metodo
quantitativo al fine di ottenere delle conferme su quanto ipotizzato in partenza (ipotesi di ricerca)
o per convinzione personale o in alcuni casi perché la ricerca è sponsorizzata e lo sponsor effettua
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La ricerca qualitativa viene scelta dal ricercatore se la domanda che si pone, riguarda la comprensione
di un'esperienza personale come, ad esempio, il vissuto del dolore, della speranza o di un lutto. Il
significato di un'esperienza si basa sull'idea che il significato varia tra persona e persona, tra un
retroterra culturale e un altro e che sia molto soggettivo. Anche il contesto dell'esperienza gioca un
ruolo nella ricerca qualitativa. Ad esempio, l'esperienza della perdita a seguito di un aborto spontaneo
può essere diversa dall'esperienza di una perdita a seguito di un aborto terapeutico piuttosto che
dall’esperienza della perdita di un amico o di un genitore.
La ricerca qualitativa è generalmente condotta in contesti naturali e utilizza dati che sono parole o
testi piuttosto che i numeri per descrivere le esperienze studiate. Gli studi qualitativi sono guidati da
domande di ricerca e i dati sono raccolti da un numero ridotto di soggetti, consentendo un'analisi
approfondita delle esperienze che questi ultimi hanno vissuto.
In generale la ricerca qualitativa presenta il vantaggio di essere meno rigida di
quella quantitativa, per questo può permettere di individuare le sfumature di un determinato
comportamento, sentimento o vissuto che non potrebbero essere colti diversamente.
Parallelamente, i limiti della ricerca qualitativa, possono essere l’estrema individualità e
soggettività con cui si raccolgono le esperienze soprattutto se il ricercatore “pilota” le interviste.
Per questo motivo, spesso, risulta difficile replicare il processo inferenziale che induce alla
generalizzazione del dato alla popolazione generale anche se, oggi, a differenza del passato,
alcuni network producono letteratura secondaria di buona qualità metodologica ricavandola da
ricerche qualitative.
La differenza principale tra studi quantitativi e studi qualitativi è che uno studio qualitativo cerca di
interpretare il significato e i fenomeni, mentre la ricerca quantitativa cerca di verificare un'ipotesi o di
rispondere a domande di ricerca utilizzando metodi statistici.
Esiste poi il modello di ricerca definito triangolazione o mixed method (modello misto) in cui il
ricercatore combina nello stesso studio sia componenti quantitative e che componenti qualitative.
Questa tipologia di approccio permette di acquisire informazioni e conoscenze che non sarebbero
accessibili utilizzando un solo tipo di ricerca. Questa tipologia di ricerca viene scelta in ragione
dell’importanza di integrare la forza e l’inequivocabilità dei numeri con la profondità e il mare di
informazioni derivate dell'esperienza delle persone e permettere così al ricercatore di fornire una
18
10
Adattata da: Corbetta, P. (1999). Metodologia e tecniche della ricerca sociale. Il Mulino
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14
15
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Soluzione
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Effects of an mHealth
5 Intervention for Pulmonary
Tuberculosis Self-
Management Based on the
Integrated Theory of Health
Behavior Change:
Randomized Controlled Trial
Grounded Theory and Social
6 Psychology Approach to Investigating
the Formation of Construction
Workers' Unsafe Behaviour
Human-Centered Design of a Digital
7 Health Tool to Promote Effective Self-
care in Patients With Heart Failure:
Mixed Methods Study
The effect of a pharmacist
8 consultation on pregnant
women’s quality of life with a
special focus on nausea and
vomiting: an intervention
study
Lower mortality in distal
9 femoral fractures in the
presence of a knee
arthroplasty: an observational
study on 2,725 fractures from
the Swedish Fracture Register
The lived experiences of
10 women exploring a healthy
lifestyle, gestational weight
gain and physical activity
throughout pregnancy
Management in the care of
11 people with HIV in primary
health care in times of the
new coronavirus
Effects of a SMART Goal
12 Setting and 12-Week Core
Strength Training Intervention
on Physical Fitness and
Exercise Attitudes in
Adolescents: A Randomized
Controlled Trial
Cancer risk in persons with
13 new-onset anaemia: a
population-based cohort
study in Denmark
Understanding no-show
14 behaviour for cervical cancer
screening appointments
among hard-to-reach women
in Bogotá, Colombia: A mixed-
methods approach
Prospective observational
15 study to evaluate the clinical
and biological safety profile of
22
23
Obiettivi di apprendimento
Al termine di questo capitolo, il professionista sarà in grado di:
• Fornire la definizione di Evidence-Based Medicine
• Fornire la definizione di Evidence-Based Nursing
• Fornire la definizione di Evidence-Based Practice
• Fornire la definizione di Evidence-Based Health Care
• Descrivere le tappe temporali dello sviluppo del movimento dell’Evidence-Based Practice
• Descrivere il processo dell’Evidence-Based Practice
Sebbene la pratica basata sull'evidenza (EBP) sia sempre più riconosciuta come il paradigma di
riferimento per l'attuazione del processo decisionale clinico/assistenziale, al fine di erogare un
approccio professionale di alta qualità, ancora oggi, solo una piccola percentuale di professionisti
sanitari utilizza questo metodo nel proprio lavoro quotidiano.
Diversi studi di riferimento, indicano ancora oggi, ad oltre trent’anni dalla prima definizione di “evidence
based medicine” (EBM), che il passaggio ad un approccio evidencebased, è ancora difficoltoso e
misconosciuto. Ciò è attribuibile a molteplici fattori, i professionisti generalmente ne indicano alcuni
quali ad esempio la mancanza di tempo, la mancanza di un supporto metodologico e una inadeguata
capacità di ricerca e valutazione critica della letteratura. Un altro grande ostacolo è insito nel fatto che
gli educatori continuano molto spesso ad insegnare nel modo tradizionale focalizzandosi principalmente
ad esempio sulle strategie necessarie per generare nuove evidenze invece di condurre il ragionamento
dei discenti lungo la strada che dalle evidenze stesse porta alla modifica dei comportamenti attraverso
l’uso di appropriate strategie di implementazione. Per fare questo è necessario indurre i professionisti
ad interrogarsi sul proprio operato, utilizzando uno spirito di autocritica e di dubbio rispetto il proprio
agire. Solo in questo modo sarà possibile ottenere la svolta verso la pratica professionale di alta qualità
citata in apertura del paragrafo.
Il professionista sanitario, antesignano del movimento per la pratica sanitaria basata sulle evidenze è
Archibald (Archie) Leman Cochrane, un medico scozzese noto per aver dato il nome alla Cochrane
Library11 per il suo libro “Effectiveness and Efficiency: Random Reflections on Health Services”
pubblicato all’inizio degli anni ‘70.12 Il suo testo, sosteneva che i risultati della ricerca avevano un
impatto molto limitato sulla pratica clinica affermando che: "È causa di grande preoccupazione
11
https://www.cochranelibrary.com/
12
Cochrane, Archie (1972). "Effectiveness and Efficiency: Random Reflections on Health Services". The Nuffield
Provincial Hospital Trust. Retrieved 1 February 2014. https://www.nuffieldtrust.org.uk/files/2017-01/effectiveness-
and-efficiency-web-final.pdf
24
13
https://www.gimbe.org/eb/cronologia.html
14
Cochrane AJ. Sickness in Salonika: my first, worst and most successful clinical trial. Br Med J. 1984;289:22–9.
15
Atuhaire LK, Campbell MJ, Cochrane AL, Jones M, Moore F. Specific causes of death in miners and ex-miners of the
Rhondda Fach 1950–80. Br J Ind Med. 1986;43:497–9.
16
Cochrane AL, Moore F, Baker IA, Haley TJ. Mortality in two random samples of women aged 55–64 followed up for 20
years. Br Med J. 1980;280:1131–3.
17
Chalmers I, Archie Cochrane (1909-1988), in J R Soc Med, vol. 101, n. 1, Royal Society of Medicine Press, 01/2008,
pp. 41-44
18
Stavrou A, Challoumas D, Dimitrakakis G, Archibald Cochrane (1909-1988): the father of evidence-based medicine,
in Interact Cardiovasc Thorac Surg, vol. 18, n. 1
19
Smith, R., & Rennie, D. (2014). Evidence-based medicine--an oral history. JAMA, 311(4), 365–367.
https://doi.org/10.1001/jama.2013.286182
20
How to read clinical journals: 1. Why to read them and how to start reading them critically. (1981). Canadian Medical
Association journal, 124(5), 555–558.
25
21
Guyatt GH. Evidence-based medicine. ACP J Club 1991;114(2):A-16
22
Evidence-Based Medicine Working Group (1992). Evidence-based medicine. A new approach to teaching the practice
of medicine. JAMA, 268(17), 2420–2425. https://doi.org/10.1001/jama.1992.03490170092032
23
Shah HM, Chung KC. Archie Cochrane and his vision for evidence-based medicine. Plast Reconstr Surg. 2009
Sep;124(3):982-988. doi: 10.1097/PRS.0b013e3181b03928. PMID: 19730323; PMCID: PMC2746659.
24
I. Chalmers and D. G. Altman (eds), Book Review: Systematic Review BMJ Publishing Group, London, 1995.
25
Sackett D L, Rosenberg W M C, Gray J A M, Haynes R B, Richardson W S. Evidence based medicine: what it is and what
it isn't BMJ 1996; 312 :71 https://doi:10.1136/bmj.312.7023.71
26
Haynes, R. B., Sackett, D. L., Gray, J. M. A., Cook, D. J., & Guyatt, G. H. (1996). Transferring evidence from research
into practice: 1. The role of clinical care research evidence in clinical decisions. BMJ Evidence-Based Medicine, 1(7), 196.
26
27
Cullum, N., DiCenso, A., & Ciliska, D. (1997). Evidence-based nursing: an introduction. Nursing standard (Royal College
of Nursing (Great Britain): 1987), 11(28), 32–33. https://doi.org/10.7748/ns.11.28.32.s46
28
Gray, J. A., and Larry W. Chambers. "Evidence-based healthcare: how to make health policy & management
decisions." Canadian Medical Association. Journal 157.11 (1997): 1598.
29
https://www.gimbe.org/eb/ebhc.html
27
30
Carr, Katherine Camacho. "Developing an evidence-based practice protocol: Implications for midwifery practice." The
Journal of Midwifery & Women’s Health 45.6 (2000): 544-551.
31
Barnard, Sue, and Rose Wiles. "Evidence-based physiotherapy: physiotherapists' attitudes and experiences in the
Wessex area." Physiotherapy 87.3 (2001): 115-124.
32
Dawes, M., Summerskill, W., Glasziou, P., Cartabellotta, A., Martin, J., Hopayian, K., Porzsolt, F., Burls, A., Osborne, J.,
& Second International Conference of Evidence-Based Health Care Teachers and Developers (2005). Sicily statement on
evidence-based practice. BMC medical education, 5(1), 1. https://doi.org/10.1186/1472-6920-5-1
33
“Norme per la razionalizzazione del Servizio sanitario nazionale, a norma dell’articolo 1 della legge 30 novembre 1998, n.
419” – Decreto Legislativo 19 giugno 1999, n. 229
28
Nello specifico, le diverse componenti dell’EBP possono essere descritte come indicato di seguito:
• Evidenze derivate dalla ricerca - La traduzione letterale dall’inglese del termine evidence
può essere fuorviante in quanto la parola italiana evidenza, nel linguaggio comune è intesa
come qualcosa di chiaramente visibile, manifesto, esposto alla vista di tutti, lampante, e
quindi fortemente correlato alla percezione del singolo, senza la necessità di essere
sostenuto da ulteriori prove o dimostrazioni. Lo stesso termine nel suo utilizzo nella lingua
inglese, invece, indica “prove di efficacia”, cioè risultati di studi capaci di dimostrare, con una
certezza scientifica misurabile, condivisibile e confermabile da altri studi, che è utile eseguire
un determinato intervento in una specifica situazione clinica. Le prove di efficacia derivano
da studi sperimentali od osservazionali per quanto attiene la ricerca quantitativa e da studi
34
https://www.gimbe.org/
35
Adattato da Haynes RB, Devereaux PJ, Guyatt GH. Clinical expertise in the era of evidence-based medicine and patient
choice. ACP J Club. 2002;136:A11-14. https://hslmcmaster.libguides.com/c.php?g=570518&p=3932127
29
31
36
Melnyk, Bernadette Mazurek PhD, RN, CPNP/PMHNP, FNAP, FAAN; Fineout-Overholt, Ellen PhD, RN, FNAP, FAAN;
Stillwell, Susan B. DNP, RN, CNE; Williamson, Kathleen M. PhD, RN. Evidence-Based Practice: Step by Step: The Seven
Steps of Evidence-Based Practice. AJN, American Journal of Nursing: January 2010 - Volume 110 - Issue 1 - p 51-53
https://doi10.1097/01.NAJ.0000366056.06605.d2
37 Fonte https://libguides.umsl.edu/ebp/process
32
33
Un'altra limitazione è correlata alla rapida modifica di situazioni organizzative e cliniche, questo
limita la pertinenza e l'applicabilità delle prove scientifiche ed esperienziali che sono state generate
in un contesto organizzativo diverso da quello odierno. In quei casi non si può far altro che trattare
la nostra organizzazione come un prototipo: valutare sistematicamente l'esito delle decisioni che
vengono prese attraverso un processo di sperimentazione costante, scandito da una riflessione
critica su come e quali scelte funzionano e quali no.39
Un'altra grave limitazione, ancora molto presente nel contesto italiano, è che i professionisti
devono sviluppare nuove abilità nella ricerca e nella valutazione delle prove, il che richiede tempo
38
https://cebma.org/faq/limitations-evidence-based-practice/
39
Pfeffer, Jeffrey; Sutton, Robert I. Treat Your Organization as a Prototype: The Essence of Evidence-Based
Management. Design Management Review, 2006, 17.3: 10-14.
35
40
https://www.gimbe.org/eb/limiti.html
36
37
40
Obiettivi di apprendimento
Il pensiero critico è una componente essenziale sia della pratica che della responsabilità
professionale. Chi applica il pensiero critico evidenzia spiccate abitudini mentali quali ad esempio
prospettiva, visione, creatività, flessibilità, curiosità, integrità intellettuale, curiosità intellettuale,
coraggio, umiltà, intuizione, apertura mentale, perseveranza e riflessione in quanto possiede le
abilità cognitive di analizzare, applicare gli standard, discriminare tra le diverse situazioni, cercare
informazioni, utilizzare la logica, prevedere e trasformare la conoscenza.38
Il pensiero critico è alla base del processo in quanto include la formulazione delle domande/quesiti,
analisi, sintesi, interpretazione, inferenza, ragionamento induttivo e deduttivo, intuizione,
applicazione e creatività.41 Questo processo implica l'applicazione della conoscenza e
dell'esperienza per identificare i problemi e per orientare il giudizio clinico e le azioni per far sì che
si traducano in esiti (outcome) positivi per il paziente.
Dall’applicazione del pensiero critico, è possibile identificare i problemi o i dubbi che insorgono
nella pratica, andando oltre alla frase che rappresenta il leitmotiv più utilizzato nelle corsie, nei
territori, negli ambulatori, e in tutti i setting che si occupano di salute: “abbiamo sempre fatto così”
… aver sempre fatto così non presuppone che si sia sempre fatto bene e con questo presupposto
è possibile riempire diverse pagini di esempi, la letteratura ci fornisce i dati incontrovertibili che
diversi approcci ampiamente utilizzati in passato non solo non erano utili, ma addirittura dannosi.
Ecco alcuni esempi:
• L’uso della calcitonina nella prevenzione dell’osteoporosi: l’Agenzia Italiana del Farmaco
(AIFA) ha pubblicato una Nota Informativa concordata con l’Agenzia Europea dei Medicinali
(EMA) che riguarda l’associazione tra la calcitonina e il rischio di neoplasie maligne. Infatti,
dalla recente revisione dei benefici e dei rischi della calcitonina, condotta dall’EMA, è emersa
l’evidenza di un aumentato rischio di neoplasie con l'utilizzo a lungo termine di calcitonina.
41
Hughes RG, editor. Patient Safety and Quality: An Evidence-Based Handbook for Nurses. Rockville (MD): Agency for
Healthcare Research and Quality (US); 2008 Apr.
42
Uno studio condotto in Australia in diversi setting di cura, che ha coinvolto oltre 1.000 pazienti, ha
valutato l’appropriatezza degli interventi di presa in carico, evidenziando dati molto disomogenei
e in diversi casi abbastanza sconfortanti come evincibile dalla successiva figura 6.44 Lo studio è
stato condotto tramite interviste telefoniche e revisione retrospettiva delle cartelle cliniche di un
campione di almeno 1000 adulti australiani per misurare la conformità con 522 indicatori relativi
all’erogazione di un’assistenza appropriata in 22 condizioni cliniche comuni. I partecipanti sono
stati selezionati tra le famiglie nelle aree dell'Australia Meridionale e del Nuovo Galles del Sud
scelte per essere rappresentative del profilo socioeconomico degli australiani. Le pratiche relative
agli indicatori erano di tipo multiprofessionale.
42
Maxwell DJ, McIntosh KA, Pulver LK, Easton KL. Empiric management of community-acquired pneumonia in Australian
emergency departments. Med J Aust 2005; 183: 520–524.
43
Williams CM, Maher CG, Hancock MJ, et al. Low back pain and best practice care: a survey of general practice
physicians. Arch Intern Med 2010; 170: 271–277. 20142573
44
Runciman, W. B., Hunt, T. D., Hannaford, N. A., Hibbert, P. D., Westbrook, J. I., Coiera, E. W., Day, R. O., Hindmarsh,
D. M., McGlynn, E. A., & Braithwaite, J. (2012). CareTrack: assessing the appropriateness of health care delivery in
Australia. The Medical journal of Australia, 197(2), 100–105. https://doi.org/10.5694/mja12.10510
43
Le molte aree grigie evidenziate da questo studio, indicano bassi livelli di appropriatezza in diversi
ambiti e questo può essere correlato ad una scarsa autocritica/riflessione sul proprio operato da
parte dei professionisti.
44
45
Alcuni esempi di costruzione del quesito che ricomprendono le prime quattro lettere dell’acronimo
sono disponibili nella successiva tabella 2, la lettera M sarà descritta dettagliatamente a seguire.
45
Lai N. Evidence based medicine series: asking focused answerable clinical questions. Malays Fam Physician. 2009 Apr
30;4(1):23-5. PMID: 25606154; PMCID: PMC4170378.
46
Methley, A. M., Campbell, S., Chew-Graham, C., McNally, R., & Cheraghi-Sohi, S. (2014). PICO, PICOS and SPIDER: a
comparison study of specificity and sensitivity in three search tools for qualitative systematic reviews. BMC health
services research, 14, 579. https://doi.org/10.1186/s12913-014-0579-0
46
1 P I C O
Quesito relativo Paziente Utilizzo da parte del Utilizzo da parte del Cadute
all’eziologia /
ricoverato in paziente di ciabatte paziente di pantofole
fattori di rischio
geriatria aperte chiuse
2a P I C O
Quesito relativo a Persona di 60 Fumo di dieci Non fumatore Insorgenza di cancro
/ prognosi
anni sigarette/die al polmone
2b P I C* O
Quesito relativo a Persona di 60 Fumo di dieci // Insorgenza di cancro
fattori di rischio /
anni sigarette/die al polmone
prognosi
3 P I C O
Quesito relativo al Donna Utilizzo della Nessun trattamento Dolore
trattamento
partoriente comunicazione non farmacologico
ipnotica durante il
parto
4 P I C O
Quesito relativo Paziente con Test molecolare Test antigenico Sensibilità e
alla diagnosi
sospetto covid specificità della
diagnosi
*In questo caso, non esiste confronto in quanto il quesito è semplicemente quello di conoscere attraverso la lettura
degli studi, quale sia l’incidenza di cancro al polmone nelle persone che fumano 10 sigarette al giorno.
In definitiva, per applicare una strategia evidence based, occorre porre una domanda clinica mirata
e ben strutturata utilizzando l’acronimo PICO e rispondendo alle seguenti quattro domande:
1. Qual è la popolazione che mi interessa?
2. Qual è l'intervento che mi interessa?
3. Con cosa verrà confrontato questo intervento? (Attenzione: a seconda del disegno dello studio,
o del tipo di quesito, questo passaggio può o non può essere applicato nel senso che nel quesito
può anche essere omesso il confronto).
4. Come faccio a sapere se l'intervento migliora o peggiora la condizione, identificando così un
risultato misurabile?
Una volta inquadrata la domanda clinica (quesito), è basilare assegnare la domanda a una specifica
categoria di studio, identificata nella la lettera M di PICOM. Queste categorie consentono di
cercare il tipo di studio appropriato per rispondere alla domanda clinica.
Nella successiva tabella 4, vengono ripresi i quesiti precedentemente presentati integrati dalle M,
cioè del tipo di studio corretto per il tipo di quesito.
1 P I C O M
Quesito relativo Paziente Utilizzo da Utilizzo da parte Cadute Studi di coorte,
all’eziologia /
ricoverato in parte del del paziente di caso controllo e
fattori di rischio
geriatria paziente di pantofole chiuse revisioni
ciabatte sistematiche
2a P I C O
Quesito relativo Persona di Fumo di dieci Non fumatore Insorgenza di Studi
a fattori di
60 anni sigarette/die cancro al longitudinali di
rischio /
prognosi polmone coorte
Revisioni
sistematiche
48
3 P I C O
Quesito relativo Donna Utilizzo Nessun Dolore RCT
al trattamento
partoriente dell’ipnosi trattamento Revisioni
durante il parto sistematiche
4 P I C O
Quesito relativo Paziente Test molecolare Test antigenico Sensibilità e Studi cross
alla diagnosi
con specificità della sectional
sospetto diagnosi Revisioni
covid sistematiche
47
The periodic health examination. Canadian Task Force on the Periodic Health Examination. Can Med Assoc J. 1979
Nov 3;121(9):1193-254. PMID: 115569; PMCID: PMC1704686.
49
In tempi più recenti è stata sviluppata una nuova versione della piramide delle evidenze, definita
sistema delle 6S che categorizza la gerarchia delle prove derivate principalmente dalla letteratura
secondaria.
48
La piramide delle prove di Wagoner et al. (2004) – reperita su https://guides.downstate.edu/ebm in data 10/08/2022
49
Haynes RB. Of studies, syntheses, synopses, and systems: the "4S" evolution of services for finding current best
evidence. ACP J Club. 2001;134:A11-3
50
Di Censo A, Bayley L, Haynes RB (2009). Accessing pre-appraised evidence: fine-tuning the 5S model into a 6S
model. Evidence-Based Nursing, 12(4),99-101.
50
51
52
1. In Pronto soccorso ginecologico arriva una donna con forti perdite ematiche e dolori lancinanti al basso
ventre, devi posizionare un catetere venoso periferico ma la signora riferisce di essere allergica allo
iodopovidone, quale antisettico è più appropriato utilizzare?
1 P I C O M
Quesito
relativo
a…
2. Viene ricoverata una ragazzina anoressica iponutrita ed è necessario identificare il regime dietetico
più appropriato.
2 P I C O M
Quesito
relativo
a…
3. L’allenamento all’esercizio fisico è indicato nei pazienti sottoposti ad intervento di by pass coronarico
nel post infarto miocardico?
3 P I C O M
Quesito
relativo
a…
4. I cromosomi sessuali e gli ormoni sessuali influenzano la regolazione della pressione sanguigna?
4 P I C O M
Quesito
relativo
a…
5. L’uso dei disegni può migliorare la diagnosi di dolore nelle donne con dismenorrea?
5 P I C O M
Quesito
relativo
a…
6. Qual è la sopravvivenza a 10 anni negli uomini con diagnosi di cancro alla prostata sottoposti a
prostatectomia?
6 P I C O M
Quesito
relativo
a…
53
8. La carenza di vitamina D nelle donne incinte può essere correlata con il basso peso del bambino
alla nascita.
8 P I C O M
Quesito
relativo
a…
9. Quali strategie possono essere utilizzate per ridurre le misure coercitive negli ospedali psichiatrici?
9 P I C O M
Quesito
relativo
a…
10. Qual è il migliore metodo di pulizia intestinale nei pazienti che si preparano alla colonscopia?
10 P I C O M
Quesito
relativo
a…
11. Il fumo è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e la cessazione del fumo riduce
questo rischio. Le sigarette elettroniche sono molto utilizzate per smettere di fumare, ma ci si chiede se
ci sono prove sul loro effetto sulla salute cardiovascolare.
11 P I C O M
Quesito
relativo
a…
12. Nei pazienti con lesioni da pressione di I° stadio qual è la medicazione più efficace tra idrocolloidi e
pellicole di poliuretano?
12 P I C O M
Quesito
relativo
a…
Soluzioni:
54
2. Viene ricoverata una ragazzina anoressica iponutrita ed è necessario identificare il regime dietetico più
appropriato.
2 P I C O M
Quesito Ragazza Nutrizione Integratori Miglioramento RCT
relativo a anoressica parenterale totale proteici stato nutrizionale
trattamento
iponutrita
3. L’allenamento all’esercizio fisico è indicato nei pazienti sottoposti ad intervento di by pass coronarico
nel post infarto miocardico?
3 P I C O M
Quesito Pazienti Esercizio fisico Nessun esercizio Ischemia cardiaca RCT
relativo a sottoposti ad Tachicardia
trattamento
intervento di by Ipertensione
pass coronarico
nel post infarto
miocardico
4. I cromosomi sessuali e gli ormoni sessuali influenzano la regolazione della pressione sanguigna?
4 P I C O M
Quesito Popolazione Dosaggio degli Ipertensione Studio di coorte
//
relativo generale ormoni sessuali e prospettico
a fattori
mappatura dei
di rischio
cromosomi
5. L’uso dei disegni può migliorare la diagnosi di dolore nelle donne con dismenorrea?
5 P I C O M
Quesito Donne con Uso dei disegni di Uso delle scale di Sensibilità e Studio cross
relativo dismenorrea dolore valutazione del specificità sectional
a
dolore
diagnosi
6. Qual è la sopravvivenza a 10 anni negli uomini con diagnosi di cancro alla prostata sottoposti a
prostatectomia?
6 P I C O M
Quesito Uomini con Prostatectomia Sopravvivenza Studio di coorte
//
relativo diagnosi di cancro prospettico /
a
alla prostata retrospettivo
prognosi
55
7 P I C O M
Quesito Anziani che Programma di Nessun Cadute all’aperto RCT
relativo a vivono in educazione intervento
trattamento
comunità
8. La carenza di vitamina D nelle donne incinte può essere correlata con il basso peso del bambino
alla nascita.
8 P I C O M
Quesito Donne incinte Dosaggio della // Peso del cambino Studio di coorte
relativo vitamina D alla nascita prospettico /
a fattori
retrospettivo
di rischio
9. Quali strategie possono essere utilizzate per ridurre le misure coercitive negli ospedali psichiatrici?
9 P I C O M
Quesito Pazienti agitati Isolamento del Sedativi, Riduzione dell’uso RCT
relativo a ricoverati in paziente interventi delle stanze di
trattamento
ospedali educazionali isolamento
psichiatrici
10. Qual è il migliore metodo di pulizia intestinale nei pazienti che si preparano alla colonscopia?
10 P I C O M
Quesito Pazienti che si Volumi ridotti di Preparazione Pulizia efficace RCT
relativo a preparano alla acido standard valutata
trattamento
colonscopia polietilenglicole- utilizzando la
ascorbico (PEG- scala di
Asc) preparazione
intestinale di
Boston (BBPS)
11. Il fumo è un importante fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e la cessazione del fumo riduce
questo rischio. Le sigarette elettroniche sono molto utilizzate per smettere di fumare, ma ci si chiede se
ci sono prove sul loro effetto sulla salute cardiovascolare.
11 P I C O M
Quesito Persone che Sigarette Sigarette Pressione Studio di coorte
relativo smettono di elettroniche con elettroniche senza arteriosa prospettico /
a
fumare 18 mg/ml di nicotina Doppler vascolare retrospettivo
prognosi
nicotina
56
57
Obiettivi di apprendimento
P (Patient, paziente/popolazione).
58
In letteratura sono disponibili numerose varianti del format originario nate nell’ambito delle diverse
discipline dell’area sanitaria e sociosanitaria:
PICOS
Proposto da C. Counsell nel 1997.51 La variabile S (study design) aggiunge la definizione del tipo del
disegno di studio che si vuole ricercare.
PICOT
Proposto Fineout-Overholt e collaboratori52 nel 2005 il quinto elemento, opzionale, è T (time frame),
ovvero l’arco temporale come, per esempio, la durata della somministrazione dell’intervento o il
momento in cui l’esito dovrebbe essere misurato.
PICOC
Proposto da Petticrew e Roberts53 nel 2005. Il quinto elemento opzionale è C (context) contesto
ovvero in quale contesto/circostanze/organizzazione si attua l’intervento.
EPICOT+
Proposto nel 2006 da Brown P. et al.54 Al format originario si aggiunge la E (Evidence) cioè le prove
disponibili in quel momento e di cui bisognerebbe tenere conto e la T (Time stamp): la data in cui è
stata effettuata la ricerca bibliografica. Inserisce, inoltre, altri fattori, identificati dal “+”, che
potrebbero essere presi in considerazione: carico di malattia della condizione affrontata (burden of
disease); alcune specifiche temporali come, ad esempio, la durata del follow-up, la durata
dell'intervento e il tipo di studio più appropriato per rispondere al quesito.
4.2 PUBMED
51
Counsell C (1997) Formulating questions and locating primary studies for inclusion in systematic reviews. Annals of
Internal Medicine, 127, 380-387.
52
Fineout-Overholt E, Johnson L (2005) Teaching EBP: asking searchable, answerable clinical questions.
53
Petticrew M, Roberts H (2005) Systematic reviews in the social sciences: a practical guide. Ed. Blackwell Publishing,
Malden. http://goo.gl/FP1lAu
54
Brown P, Brunnhuber K, Chalkidou K et al. (2006) How to formulate research recommendation. British Medical Journal,
333, 804-806.
59
55
https://PubMed.ncbi.nlm.nih.gov/
56
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/
57
https://www.nlm.nih.gov/
58
https://www.nlm.nih.gov/medline/medline_overview.html
59
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/
60
Lo strumento con cui tradizionalmente le banche dati bibliografiche affrontano la variabilità del
linguaggio è l’adozione di un Thesaurus ovvero un vocabolario strutturato di termini. Il Thesaurus è
vocabolario controllato e strutturato in cui i concetti sono rappresentati da termini organizzati in modo
da rendere esplicite le relazioni tra concetti e i termini preferiti sono accompagnati da sinonimi o
60
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books
61
https://PubMed.ncbi.nlm.nih.gov/help/
62
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/feed/rss.cgi?ChanKey=PubMedNews
63
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/MeSH/
61
64
https://lhncbc.nlm.nih.gov/ii/tools/MTI.html
62
Per effettuare una ricerca attraverso i descrittori MeSH è necessario collegarsi al database MeSH
presente nell’home page di PubMed, da cui è possibile:
a. Individuare e selezionare un termine MeSH;
b. Trovare la sua definizione ed altre informazioni;
c. Visualizzarlo all’interno della struttura gerarchica;
d. Costruire una strategia di ricerca utilizzando diverse opzioni.
Vediamo nel dettaglio tutti i passaggi:
a. Individuare e selezionare un termine MeSH
Nella ricerca di un descrittore il sistema ci indirizza verso quello corretto da utilizzare ovvero il termine
autorizzato ad esprimere quel concetto anche se è stato inserito un suo sinonimo (o quasi sinonimo).
Ad esempio, digitando disphagia il sistema ci propone deglutition disorders ovvero il descrittore che
corrisponde al concetto ricercato. Ciò è possibile perché nella pagina di ogni MeSH sono presenti gli
Entry terms ovvero i sinonimi o sinonimi parziali, che se digitati nel box di ricerca condurranno al
descrittore corretto (Fig. 10).
63
64
Figura 12 – Descriptors
- Applicare al descrittore selezionato una subheading, ovvero una categoria, un aspetto specifico su
cui si può focalizzare la ricerca. Ci sono in totale 83 subheadings di cui si può vedere la descrizione
dettagliata dal link Subheadings. Ogni MeSH è accompagnato solo dai subheadings pertinenti con
il suo concetto, ad esempio, quelle che accompagnano un descrittore come Otitis media che è una
condizione patologica, sono diversi ad esempio da Personnel Management. (Fig.13)
65
Gli operatori booleani AND, OR e NOT, (o operatori logici) permettono di combinare in vario modo
più concetti all’interno della stessa ricerca, stabilendo quindi una particolare relazione tra i termini.
66
4.2.2 - Il nesting
Per costruire strategie di ricerca più complesse è necessario costruire stringhe che prevedono l’uso di
più operatori. Il Nesting (accorpamento di termini) permette al sistema di interpretare correttamente
67
68
Per effettuare una ricerca per frase esatta è necessario mettere l’espressione tra virgolette, ad
esempio “kidney allograft”, senza virgolette il sistema inserisce l’operatore AND tra i due termini.
Un altro accorgimento importante nella ricerca con parole libere è il troncamento, un metodo di
ricerca in cui i simboli vengono utilizzati al posto di lettere o parole per ampliare la ricerca. In PubMed,
l'asterisco (*) rappresenta qualsiasi gruppo di caratteri, incluso nessun carattere. In questo modo
vengono ricercate tutte le varianti che iniziano con la stessa radice. Ad esempio, toxic* recupera: toxic,
toxicity, toxicology, ecc. È possibile utilizzare l’asterisco anche nella ricerca per frase esatta tra
virgolette. Sia il troncamento con l’asterisco che l’uso di virgolette inibiscono la mappatura
automatica.
4.2.6 - I Filtri
Permettono di raffinare una ricerca utilizzando in base a diversi parametri come, ad esempio, il tipo di
articolo, la lingua l’età ecc. Dopo aver effettuato una ricerca, nella pagina di visualizzazione dei risultati,
sul lato sinistro dello schermo è possibile sezionare una serie di filtri. Ulteriori filtri sono visualizzabili
70
Figura 20 - Filters
71
72
Per utilizzare queste ultime opzione è necessario creare un account in MyNCBI, uno spazio
personale che consente di creare avvisi e-mail, salvare ricerche e record, filtrare i risultati per
argomento, verificare l’attività in PubMed degli ultimi 6 mesi.
Figura 23 - MY NCBI
4.3 - CINAHL65
65
https://www.ebsco.com/products/research-databases/cinahl-database
73
74
75
4.4 - EMBASE66
Embase (Excerpta Medica Database) è una delle principali fonti bibliografiche per la ricerca biomedica,
particolarmente importante anche per la sua copertura in ambito farmaceutico, farmacologico,
tossicologico e dei dispositivi medici. Contiene oltre 32 milioni di record bibliografici a partire dal
1974 con citazioni, abstract e indicizzazione derivati da articoli biomedici di riviste peer review ed offre
una copertura di oltre 8.500 riviste pubblicate in tutto il mondo. I record sono indicizzati secondo
EMTREE un vocabolario controllato ordinato gerarchicamente di oltre 80.000 termini di cui circa
33.000 sono farmaci e prodotti chimici, collegati numeri di registro CAS. Emtree è stato utilizzato
per indicizzare tutto il contenuto di Embase a partire dal 1947 e viene aggiornato tre volte l’anno.
Perché usare Embase:
- Per condurre una ricerca esaustiva come nel caso di una revisione sistematica. Anche se c'è una
certa sovrapposizione tra i diversi database, la grammatica di indicizzazione e ricerca è diversa,
quindi è probabile che si ottengano risultati diversi.
- Per cercare argomenti relativi a farmacologia, e farmaci, ampiamente rappresentati in Embase.
- Per cercare argomenti molto recenti: emtree viene aggiornato più frequentemente dei termini
MeSH.
- Per cercare articoli pubblicati al di fuori degli Stati Uniti.
66
https://www.embase.com/landing?status=grey
76
77
Figura 28 - Emtree1
Explode your search include tutti i termini più specifici nella query di ricerca, quindi non è necessario
inserirli singolarmente. As major focus limita la ricerca ai record in cui i termini rappresentano
l’argomento principale dell'articolo. (Fig. 29)
Figura 29 - Emtree2
78
67
https://www.cochranelibrary.com/cdsr/about-cdsr
68
https://www.cochranelibrary.com/central/about-central
79
69
https://clinicaltrials.gov/
70
https://www.who.int/clinical-trials-registry-platform
71
https://www.who.int/
80
81
82
La prima definizione di linee guida risale al lontano 1992 e definisce che esse sono “Raccomandazioni
di comportamento clinico, prodotte attraverso un processo sistematico di revisione della letteratura,
per assistere medici e pazienti nel decidere le modalità di assistenza più appropriate in specifiche
circostanze cliniche” (Institute of Medicine, 1992). Le definizioni più aggiornate, che ricalcano la prima
definizione, verranno riportate nel capitolo dedicato alle linee guida. Sono prodotte principalmente
da organizzazioni sanitarie locali/nazionali/internazionali o da società scientifiche.
Il recupero di questa tipologia di documento è più complesso: le linee guida prodotte da enti
governativi si trovano spesso solo nei loro siti web Istituzionali (NICE, SIGN); quelle prodotte da società
scientifiche o organismi professionali, possono essere sia pubblicate nelle riviste ed in questo caso
sono ricercabili nelle banche dati con il filtro adeguato (practice guidelines o guidelines), sia sul sito
della società stessa.
Di seguito si fornisce un elenco non esaustivo di siti web internazionali per la ricerca di linee guida:
CGP INFOBASE: https://joulecma.ca/cpg/homepage
CISMEF: https://www.cismef.org/cismef/
ECRI Guidelines Trust: https://www.ecri.org/solutions/ecri-guidelines-trust
GIN, Guidelines International Network: https://g-i-n.net/
HAS, Haute Autorité de Santé: https://www.has-sante.fr/
NICE, National Institute for Health and Care Excellence: https://www.nice.org.uk/
SIGN, Scottish Intercollegiate Guidelines Network: https://www.sign.ac.uk/
U.S. Preventive Services Task Force: https://www.uspreventiveservicestaskforce.org/uspstf/
83
(3 ore)
85
Obiettivi di apprendimento
Premessa
Come descritto precedentemente, la ricerca quantitativa, si divide in due macrocategorie: ricerca
sperimentale e ricerca osservazionale, definite anche ricerca interventistica e ricerca non
interventistica. Lo scopo della ricerca sperimentale è quella di esaminare e fornire risultati
incontrovertibili sulle relazioni tra causa ed effetto, dove la causa corrisponde all’intervento del
ricercatore e l’effetto è rappresentato dagli outcome rilevati dal ricercatore.
In relazione al livello di evidenza, gli studi sperimentali, quando ben condotti, sono gli studi primari
che si collocano al vertice della prima piramide delle evidenze in quanto rappresentano, in ragione
del disegno di studio e del miglior controllo dei bias (errori) il miglior riferimento per il
professionista.
5.1 - Studi sperimentali
Nella ricerca di tipo sperimentale interventistica, il ricercatore generalmente interviene su un
gruppo di pazienti definito gruppo sperimentale e confronta gli esiti (outcome) con il gruppo di
confronto definito gruppo di controllo al fine di misurare in termini quantitativi (analisi statistiche)
se si produce una differenza prodotta correlata al suo intervento.
L’intervento del ricercatore si chiama applicazione di una variabile indipendente. È importante
specificare che in questo tipo di ricerca, la variabile indipendente è chiaramente e
inequivocabilmente misurabile (questo nella ricerca sperimentale di qualità, vedremo nel
prossimo capitolo relativo alla valutazione della qualità metodologica degli studi sperimentali,
come questo in alcuni studi non sia attuato/attuabile). La variabile dipendente, negli studi
sperimentali, corrisponde alla risposta, al comportamento o al risultato già previsto e misurato sia
nella pratica corrente che in studi già condotti. Nella ricerca interventistica, le modifiche della
variabile dipendente sono verosimilmente correlate ed effetto della variabile indipendente.
Gli studi che verranno descritti in questo capitolo sono gli studi sperimentali e gli studi quasi
sperimentali.
87
Non essendoci un gruppo di controllo, i risultati di questi studi vengono presentati riportando
l’efficacia del trattamento in termini assoluti (ad es. il 75% dei pazienti con lesioni da pressione
trattati con la medicazione X ha riportato come outcome la guarigione della lesione).
Questa tipologia di studio presenta un alto rischio di bias (effetto placebo, variabili prognostiche
ecc.) perché non prevede il controllo dei fattori di confondimento: i fattori di confondimento
o confounders sono fattori che intervengono a "confondere" l'associazione fra trattamento ed
esito, questo fa sì che i trial non controllati vengono annoverati tra gli studi quasi sperimentali.
Dati i limiti metodologici, il loro utilizzo viene accettato soltanto in determinate condizioni, quali
ad esempio:
• Trattamento di patologie rare.
• Trial di fase II dei farmaci (al fine di stabilire il dosaggio terapeutico).
• Quando non ci sono trattamenti alternativi.
88
72
Fisher RA. The Design of Experiments. Edinburgh, Scotland: Oliver & Boyd; 1935.
73
West SG, Duan N, Pequegnat W, Gaist P, Des Jarlais DC, Holtgrave D, Szapocznik J, Fishbein M, Rapkin B, Clatts M,
Mullen PD. Alternatives to the randomized controlled trial. Am J Public Health. 2008 Aug;98(8):1359-66. doi:
10.2105/AJPH.2007.124446. Epub 2008 Jun 12. PMID: 18556609; PMCID: PMC2446460.
89
Gli RCT sono considerati il “gold standard” per gli studi di trattamento, in quanto richiedono
l’applicazione di un alto livello di rigore metodologico e rappresentano quindi il metodo più
rigoroso per determinare se esiste una relazione di causa-effetto tra l'intervento e l'esito.74
Possono essere soggetti a diverse forme di classificazione, nella successiva tabella 5 vengono
riportate le principali caratteristiche che inducono la classificazione stessa.
74
Sibbald B, Roland M. Understanding controlled trials. Why are randomised controlled trials important? BMJ. 1998 Jan
17;316(7126):201. doi: 10.1136/bmj.316.7126.201. PMID: 9468688; PMCID: PMC2665449.
90
Sempre in relazione all’obiettivo dello studio, gli studi si possono distinguere in: trial di superiorità,
trial di equivalenza e trial di non inferiorità, a seconda che l’obiettivo dello studio sia quello di
dimostrare che l’intervento sperimentale sia più efficace, abbia pari efficacia o un’efficacia non
inferiore al placebo o al trattamento standard.
Per quanto concerne la sperimentazione farmacologica, i trials vengono suddivisi in fasi identificate
con un numero, avremo così la fase I, II, III, IV, a seconda dell’obiettivo del ricercatore. Le
caratteristiche delle varie fasi, molto sinteticamente, sono:
• Fase I: testare la sicurezza del farmaco dopo la sperimentazione sugli animali (fase preclinica).
Si tratta di studi condotti in pochi centri selezionati e su un campione di volontari sani. Non
c’è un gruppo di controllo.
75
A.Cartabellotta. Trial controllato randomizzato: un disegno, numerose varianti. GIMBE news. Vol. 3, n. 5 Settembre -
Ottobre 2010
91
In relazione a chi è a conoscenza del trattamento i trial vengono suddivisi in: aperto o in cieco.
Nel trial in aperto nessuno dei partecipanti è cieco, ossi tutti conoscono il trattamento: questo è
accettabile quando non è possibile mascherarlo, pensiamo ad es. al confronto tra tecnica
laparotomica Vs laparoscopica. Quando invece è prevista la cecità dei partecipanti, parliamo di
trial in cieco che a seconda di quanti sono i soggetti in cieco (es. paziente, medici, infermieri,
statistici) si distingue in singolo cieco, doppio e triplo. Questa terminologia è tuttavia superata ma
questo aspetto verrà approfondito nel successivo capitolo quando parleremo di valutazione della
qualità metodologica degli RCT e di conseguenza dei bias.
In relazione al numero dei centri partecipanti allo studio gli RCT vengono classificati in
monocentrici (un solo centro partecipante), multicentrici (due o più centri partecipanti).
Un’altra classificazione che è importante riportare è quella relativa alle modalità di assegnazione
dei partecipanti all’intervento: trial con disegno parallelo, trial con disegno crossover, trial con
disegno fattoriale.
92
Nel trial con disegno cross-over entrambi i gruppi ricevono sia il trattamento sperimentale che il
trattamento standard/placebo, quello che cambia è la sequenza, ad es. il gruppo sperimentale
riceve prima il trattamento sperimentale e poi quello standard; invece, il gruppo di controllo riceve
prima il trattamento standard e poi quello sperimentale. Considerando che il primo trattamento
ricevuto potrebbe influenzare il secondo, generalmente tra un trattamento e l’altro è previsto un
periodo di wash-out, cioè di astensione dall’assunzione dei principi attivi oggetto dello studio fino
a quando vengono smaltiti tutti gli effetti farmacologici (Fig. 38).
76
Fonte: https://toolbox.eupati.eu/
93
94
Figura 40 – Campionamento
77
Kendall JM. Designing a research project: randomised controlled trials and their principles. Emerg Med J. 2003
Mar;20(2):164-8. doi: 10.1136/emj.20.2.164. PMID: 12642531; PMCID: PMC1726034.
95
78
Schulz KF, Altman DG, Moher D. CONSORT 2010 statement: Updated guidelines for reporting parallel group
randomised trials. J Pharmacol Pharmacother. 2010 Jul;1(2):100-7. doi: 10.4103/0976-500X.72352. PMID: 21350618;
79
https://www.gimbe.org/pagine/574/it/consort
96
La randomizzazione con restrizioni può essere di due tipologie: per blocchi o stratificata.
Nel primo caso viene generata una sequenza di randomizzazione (il blocco), che contiene il
medesimo numero di pazienti da assegnare al gruppo sperimentale o al gruppo/i gruppi di
controllo. Ad esempio, in caso di due soli gruppi (uno sperimentale S ed uno di controllo C) un
blocco di 6 produce 3 sequenze e ciascuna di esse assegna tre pazienti al gruppo S, 3 pazienti al
gruppo C: SCCSCC, CSCSCS, SSSCCC.
Questo tipo di randomizzazione viene utilizzata per bilanciare l’eventuale asimmetria quantitativa
dei pazienti arruolati e garantisce un numero analogo di pazienti nei due gruppi.81
La randomizzazione stratificata, invece, prevede la stratificazione del campione prima della
assegnazione. Questo viene fatto quando si ritiene che un fattore prognostico possa influenzare
l’outcome, ad esempio è noto come il tabagismo impatti su diversi outcome clinici quindi è bene
che i fumatori siano equamente distribuiti nei vari gruppi. Quindi prima della randomizzazione,
vengono creati due strati, fumatori e non fumatori e la scelta avverrà in maniera bilanciata al fine
di bilanciare la presenza dei fumatori nei vari bracci dello studio. Come è facile desumere da quanto
appena detto, non è di facile applicazione perché i fattori prognostici da considerare potrebbero
essere più di uno.
80
Dettori J. The random allocation process: two things you need to know. Evid Based Spine Care J. 2010 Dec;1(3):7-9.
doi: 10.1055/s-0030-1267062. PMID: 22956922; PMCID: PMC3427961.
81
A. Cartabellotta. Evidence - Randomizzazione: quando decide il caso. Gli strumenti per prevenire il bias di selezione
nei trial clinici. Gimbe news Vol. 2, n. 1 Gennaio 2009.
97
Riepilogando quanto detto in questo capitolo, gli elementi chiave di un RCT sono quindi:
1. La presenza di un gruppo sperimentale e di uno o più gruppi di controllo.
2. L’arruolamento.
3. La randomizzazione.
4. La cecità.
5. La rilevanza clinica, definita attraverso la valutazione delle misure statistiche descritte
successivamente.
98
5. Quale di questi studi è considerato il gold standard per gli studi di trattamento:
a) Trial randomizzato e controllato (RCT)
b) Trial controllato non randomizzato (CCTS)
c) Trial non controllato (NCCTS)
d) Tutte le precedenti
9. Un bias è:
a) Un errore casuale
b) Un errore sistematico
c) Un errore causale
d) Nessuna delle precedenti
100
15. Quale delle seguenti misure consente di ridurre il rischio di performance bias:
a) Blinding
b) Intention to treat
c) Randomizzazione
d) Nessuna delle precedenti
16. Quale delle seguenti misure consente di ridurre il rischio di attrition bias:
a) Blinding
b) Intention to treat
c) Randomizzazione
d) Nessuna delle precedenti
17. Quale dei seguenti strumenti può essere utilizzato per valutare il rischio di bias negli RCT:
a) Cochrane Risk of bias tool
b) AGREE II
101
18. In relazione alla rilevanza clinica, gli outcome/endpoint possono essere classificati in:
a) Clinicamente rilevanti e surrogati
b) Clinicamente rilevanti e clinicamente irrilevanti
c) Diretti e indiretti
d) Nessuna delle precedenti
102
Obiettivi di apprendimento
Al termine di questo capitolo, il professionista sarà in grado di:
• Classificare i bias degli RCT
• Descrivere i bias degli RCT: selection bias, performance bias, detection bias, attrition bias,
reporting bias
• Descrivere le modalità per minimizzare il rischio di bias
• Descrivere le dimensioni della valutazione critica di un RCT
• Eseguire la valutazione critica di un RCT
Premessa
Come descritto nel capitolo precedente, gli RCT rappresentano il gold standard degli studi
sperimentali o di trattamento e abbiamo sottolineato l’importanza del rigore metodologico nella
loro conduzione al fine di limitare il rischio di bias che possono compromettere la validità dei
risultati (validità interna) e la generalizzabilità degli stessi (validità esterna).
Ma cos’è un bias? Un bias è un errore sistematico che compromette o distorce la correlazione tra
un intervento e l’esito. Se consideriamo che l’obiettivo di uno studio sperimentale è proprio quello
di determinare tale correlazione, possiamo dedurre facilmente che la presenza di bias
compromette i risultati della ricerca stessa, motivo per cui occorre adottare una serie di interventi
metodologici per minimizzarne la presenza.
Chi applica il processo dell’EBP, deve (dopo aver condotto il processo di individuazione della
letteratura che risponde al proprio quesito), verificare che questa sia recepibile e
implementabile/applicabile nel proprio setting lavorativo, attraverso la valutazione critica della
stessa. La valutazione critica o critical appraisal, consiste nell’utilizzare una serie di check list (in
letteratura sono disponibili diverse check list), per identificare se il ricercatore che ha pubblicato
l’articolo, ha commesso degli errori nella conduzione dello studio.
Prima di applicare le check list precedentemente citate, comunque, ogni articolo deve essere
sottoposto ad una valutazione preliminare leggendo esclusivamente titolo ed abstract (riassunto
dello studio).
Questa valutazione preliminare deve rilevare se dalla lettura di titolo e/o abstract, è possibile
ricavare in maniera inequivocabile il PICO(M) e, parallelamente, per rilevare la M del PICOM,
verificare la coerenza del quesito con il disegno di studio utilizzato nell’articolo che stiamo
leggendo con il disegno di studio che rappresenta il gold standard per quel tipo di quesito. Per
maggiore semplificazione del processo, si riporta la tabella 3 precedentemente descritta.
103
82
Higgins JPT, Altman DG, Gøtzsche PC, Jüni P, Moher D, Oxman AD, et al. The Cochrane Collaboration's tool for assessing
risk of bias in randomised trials. BMJ. 2011;343:d5928.
104
83
Savović J, Jones H, Altman D, Harris R, Jűni P, Pildal J, Als-Nielsen B, Balk E, Gluud C, Gluud L, Ioannidis J, Schulz K,
Beynon R, Welton N, Wood L, Moher D, Deeks J, Sterne J. Influence of reported study design characteristics on
intervention effect estimates from randomised controlled trials: combined analysis of meta-epidemiological studies.
Health Technol Assess. 2012 Sep;16(35):1-82. doi: 10.3310/hta16350. PMID: 22989478.
84
A. Cartabellotta. Blinding: chi ha gli occhi coperti? L’ambiguità terminologica di singolo, doppio e triplo cieco.
GIMBEnews 2009;2:2-3
105
85
Hróbjartsson A, Thomsen AS, Emanuelsson F, Tendal B, Hilden J, Boutron I, Ravaud P, Brorson S. Observer bias in
randomised clinical trials with binary outcomes: systematic review of trials with both blinded and non-blinded outcome
assessors. BMJ. 2012 Feb 27;344:e1119. doi: 10.1136/bmj.e1119. PMID: 22371859.
106
107
L’outcome reporting bias è un bias dovuto alla selezione da parte dei ricercatori degli esiti da
pubblicare. In sostanza i ricercatori potrebbero essere tentati di non pubblicare i risultati che
hanno presentato risultati non statisticamente significativi (vedi capitolo analisi statistiche) per
l'esito primario definito dal protocollo. Questo tipo di bias determina uno spreco per la ricerca89
perché magari altri ricercatori non essendo a conoscenza degli esiti dello studio, potrebbero
riproporre la stessa ricerca. È inoltre eticamente inaccettabile perché potrebbe sottoporre i
86
Al-Marzouki S, Roberts I, Marshall T, Evans S. The effect of scientific misconduct on the results of clinical trials: a Delphi
survey. Contemp Clin Trials. 2005 Jun;26(3):331-7. doi: 10.1016/j.cct.2005.01.011. PMID: 15911467.
87
Higgins & Green. Definitions of some types of reporting biases. Cochrane Handbook for Systematic Reviews of
Interventions, v5.1.0. 2011.
88
Richards GR, Onakpoya IJ. Catalogue of Bias: Reporting biases. In: Catalog Of Bias 2019:
www.catalogueofbiases.org/reportingbiases
89
Kirkham JJ, Altman DG, Chan AW, Gamble C, Dwan KM, Williamson PR. Outcome reporting bias in trials: a
methodological approach for assessment and adjustment in systematic reviews. BMJ. 2018 Sep 28;362:k3802. doi:
10.1136/bmj.k3802. PMID: 30266736; PMCID: PMC6161807.
108
90
Jones CW, Keil LG, Holland WC, Caughey MC, Platts-Mills TF. Comparison of registered and published outcomes in
randomized controlled trials: a systematic review. BMC Med. 2015 Nov 18;13:282. doi: 10.1186/s12916-015-0520-3.
PMID: 26581191; PMCID: PMC4650202.
91
Hopewell S, Clarke M, Stewart L, Tierney J. Time to publication for results of clinical trials. Cochrane Database Syst
Rev. 2007 Apr 18;2007(2):MR000011. doi: 10.1002/14651858.MR000011.pub2. PMID: 17443632; PMCID:
PMC7437393.
109
92
ICRTP Registry Network (who.int) (ultima consultazione 12.10.2022)
93
Chan et al. Association of trial registration with reporting of primary outcomes in protocols and publications. JAMA
2017; 318:17, 1709-1711.
94
Organizzazione Mondiale della Sanità. Rendere pubblici i risultati dei trial clinici: lo statement dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità Evidence 2016;8(2): e1000134
95
GIMBE - CONSORT (ultima consultazione 12.10.2022)
110
96
Sterne JAC, Savović J, Page MJ, Elbers RG, Blencowe NS, Boutron I, Cates CJ, Cheng H-Y, Corbett MS, Eldridge SM,
Hernán MA, Hopewell S, Hróbjartsson A, Junqueira DR, Jüni P, Kirkham JJ, Lasserson T, Li T, McAleenan A, Reeves BC,
Shepperd S, Shrier I, Stewart LA, Tilling K, White IR, Whiting PF, Higgins JPT. RoB 2: a revised tool for assessing risk of
bias in randomised trials. BMJ 2019; 366: l4898.
111
97
Strumenti_val_qualità_studi (iss.it) (ultima consultazione il 14/10/22)
98
Jadad AR, Moore A, Carroll D, et al. Assessing the quality of reports of randomized clinical trials: is blinding necessary?
Control Clin Trials 1996; 17(1): 1-12.
112
113
99
Strumenti di rischio di distorsione - Versione corrente di RoB 2 )(ultima consultazione 14/10/22)
114
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123
Le risposte sottolineate in verde sono potenziali indicatori di un basso rischio di bias, mentre quelle in rosso sono potenziali
indicatori di un alto rischio di bias.
Y = Yes (Si)
PY = Probably Yes (probabilmente si)
PN =Probably no, (probabilmente no)
N = No
NI = No information (non ci sono informazioni)
124
1.1 La sequenza di Rispondere "Sì" se il processo di generazione della sequenza di assegnazione è stato Y / PY / PN / N / NI
assegnazione era casuale? casuale. Ad es. è stato utilizzato un software o una una tabella di numeri casuali, il lancio
di una moneta, il mescolamento di carte o buste, il lancio di dadi o il sorteggio ecc.
Rispondere "No" se non è stato utilizzato alcun elemento casuale per generare la
sequenza di assegnazione o se la sequenza è prevedibile.
125
Questo livello di dettaglio è raramente fornito nei rapporti e può essere necessario un
giudizio per giustificare una risposta di "Probabilmente sì" o "Probabilmente no".
Rispondere "No" se c'è motivo di sospettare che lo sperimentatore o il partecipante
fossero a conoscenza dell'imminente assegnazione.
1.3 Le differenze al basale tra i Rispondere "No" se non sono evidenti differenze o se tali differenze sono compatibili con il caso. Y / PY / PN / N / NI
gruppi di intervento hanno Rispondere "Sì" se ci sono differenze che indicano problemi con il processo di randomizzazione, tra cui:
evidenziato un problema nel (1) differenze sostanziali tra le dimensioni dei gruppi di intervento, rispetto al rapporto di allocazione
processo di randomizzazione? previsto;
(2) un eccesso sostanziale di differenze statisticamente significative nelle caratteristiche di base tra i gruppi
di intervento, al di là di quanto previsto dal caso; oppure
(3) sbilanciamento in uno o più fattori prognostici chiave, o misure basali di variabili di esito, che è molto
improbabile sia dovuto al caso e per il quale la differenza tra i gruppi è sufficientemente grande da
determinare un bias nella stima dell'effetto dell'intervento.
Rispondere "Nessuna informazione" quando non sono disponibili informazioni di base utili (ad esempio,
abstract o studi che hanno riportato solo le caratteristiche di base dei partecipanti nell'analisi finale).
NB: La risposta a questa domanda non deve influenzare le risposte alle domande 1.1 e 1.2. Ad esempio, se
lo studio presenta ampi squilibri al basale, ma gli autori riportano metodi di randomizzazione adeguati, le
domande 1.1 e 1.2 non dovrebbero influenzare le risposte.
La domanda 1.2 deve essere risolta sulla base dei metodi adeguati riportati, e qualsiasi preoccupazione
sullo squilibrio deve essere sollevata nella risposta alla domanda 1.3 e riflessa nel giudizio sul rischio di
distorsione a livello di dominio.
Gli sperimentatori possono intraprendere analisi che tentano di far fronte a una randomizzazione errata
controllando gli squilibri dei fattori prognostici al basale. Per eliminare il rischio di bias causato da problemi
nel processo di randomizzazione, sarebbe necessario conoscere e misurare tutti i fattori prognostici che
erano sbilanciati al basale. È improbabile che tutti i fattori prognostici importanti siano noti e misurati,
quindi tali analisi ridurranno al massimo il rischio di bias.
126
Facoltativo: Qual è la direzione Se è possibile prevedere la probabile direzione del bias, è utile dichiararlo. La direzione può essere NA / Favorevole allo sperimentale /
prevista del bias derivante dal caratterizzata come verso (o lontano da) l'ipotesi nulla, o come a favore di uno degli interventi Favorevole al comparatore / Verso il
processo di randomizzazione? nullo / Lontano dal nullo / Imprevedibile
127
2.2. Gli assistenti e le persone Se gli assistenti o le persone che erogano gli interventi sono a conoscenza Y / PY / PN / N / NI
che erogano gli interventi dell'intervento assegnato, la sua attuazione o la somministrazione di interventi
erano a conoscenza non previsti dal protocollo possono differire tra i gruppi di intervento. La cecità
dell'intervento assegnato ai può evitare tali differenze. Se i partecipanti hanno sperimentato effetti collaterali
partecipanti durante lo o tossicità che gli assistenti o le persone che hanno somministrato gli interventi
studio? sapevano essere specifici di uno degli interventi, rispondere alla domanda "Sì" o
"Probabilmente sì".
2.3. Se S/PY/NI a 2.1 o 2.2: Ci Per quanto riguarda l'effetto dell'assegnazione all'intervento, questo dominio NA / Y / PY / PN / N / NI
sono state deviazioni valuta i problemi che sorgono quando i cambiamenti rispetto all'intervento
dall'intervento previsto assegnato, che non sono coerenti con il protocollo dello studio, sono dovuti al
dovute al contesto dello contesto dello studio. Viene utilizzato il termine “contesto dello studio” in
studio? riferimento agli effetti delle attività di reclutamento e coinvolgimento dei
129
Rispondere "Sì" o "Probabilmente sì" solo se ci sono prove, o forti ragioni per
credere, che il contesto dello studio abbia portato alla mancata attuazione degli
interventi previsti dal protocollo o all'attuazione di interventi non consentiti dal
protocollo.
130
2.4 Se Y/PY a 2.3: è probabile I cambiamenti rispetto all'intervento assegnato che sono incoerenti con il NA / Y / PY / PN / N / NI
che queste deviazioni protocollo dello studio e che sono sorti a causa del contesto dello studio avranno
abbiano influenzato il un impatto sulla stima dell'effetto dell'intervento se influenzano l'esito, ma non
risultato? altrimenti.
2.5. Se S/PY/NI a 2.4: Queste I cambiamenti rispetto all'intervento assegnato, che non sono coerenti con il NA / Y / PY / PN / N / NI
deviazioni dall'intervento protocollo dello studio e che si sono verificati a causa del contesto dello studio,
previsto sono state bilanciate hanno maggiori probabilità di incidere sulla stima dell'effetto dell'intervento se
tra i gruppi? non sono bilanciati tra i gruppi di intervento.
2.6 È stata utilizzata Devono essere considerate appropriate sia le analisi per intention-to-treat (ITT) Y / PY / PN / N / NI
un'analisi appropriata per sia le analisi intention-to-treat modificate (mITT) che escludono i partecipanti con
stimare l'effetto dati di esito mancanti. Sia le analisi “per-protocol" (che escludono i partecipanti
dell'assegnazione allo studio che non hanno ricevuto l'intervento assegnato) sia le analisi "come
all'intervento? trattati" (in cui i partecipanti allo studio sono raggruppati in base all'intervento
che hanno ricevuto, piuttosto che in base all'intervento assegnato) devono essere
considerate inappropriate.
Giudizio sul rischio di bias Vedere l'algoritmo. (Fig. 46) Basso / Alto / Qualche
preoccupazione
Facoltativo: Qual è la Se è possibile prevedere la probabile direzione del bias, è utile dichiararlo. La NA / Favorevole allo
direzione prevista del bias direzione può essere caratterizzata come verso (o lontano da) l'ipotesi nulla, o sperimentale / Favorevole al
dovuto alle deviazioni dagli come a favore di uno degli interventi. comparatore / Verso il nullo /
interventi previsti? Lontano dal nullo /
Imprevedibile
132
133
135
2.1. I partecipanti erano a conoscenza Se i partecipanti sono a conoscenza dell'intervento loro assegnato, è più probabile che i comportamenti legati alla Y / PY / PN / N / NI
dell'intervento loro assegnato durante salute differiscano tra i gruppi di intervento. La cecità dei partecipanti, più comunemente attraverso l'uso di un
lo studio? placebo o di un intervento sham, può evitare tali differenze. Se i partecipanti hanno sperimentato effetti collaterali
o tossicità che sapevano essere specifici di uno degli interventi, rispondere a questa domanda "Sì" o
"Probabilmente sì".
2.2. Gli assistenti e i professionisti che Se gli assistenti o i professionisti che erogano gli interventi sono a conoscenza dell'intervento assegnato, la sua Y / PY / PN / N / NI
erogano gli interventi erano a attuazione o la somministrazione di interventi non previsti dal protocollo possono differire tra i gruppi di
conoscenza dell'intervento assegnato intervento. La cecità può evitare tali differenze. Se i partecipanti hanno sperimentato effetti collaterali o tossicità
ai partecipanti durante lo studio? che gli assistenti o le persone che hanno somministrato gli interventi sapevano essere specifici di uno degli
interventi, rispondere "Sì" o "Probabilmente sì".
Se l'assegnazione randomizzata non è stata nascosta, è probabile che gli assistenti e i responsabili degli interventi
fossero a conoscenza dell'intervento assegnato ai partecipanti durante lo studio
2.3. [Se S/PY/NI al punto 2.1 o 2.2: Gli Questa domanda viene posta solo se le considerazioni preliminari specificano che la valutazione affronterà lo NA / Y / PY / PN / N / NI
interventi importanti non previsti dal squilibrio di importanti interventi non previsti dal protocollo tra i gruppi di intervento. Per interventi importanti
protocollo sono stati bilanciati tra i non previsti dal protocollo si intendono gli interventi o le esposizioni aggiuntive che: (1) non sono coerenti con il
gruppi di intervento? protocollo dello studio; (2) i partecipanti allo studio potrebbero ricevere con o dopo l'inizio dell'intervento
assegnato; e (3) sono prognostici per l'esito. Il rischio di bias sarà più elevato se c'è uno squilibrio in questi
interventi tra i gruppi di intervento.
2.4. [Ci sono state carenze Questa domanda viene posta solo se le considerazioni preliminari specificano che la valutazione riguarderà le NA / Y / PY / PN / N / NI
nell'attuazione dell'intervento che carenze nell'attuazione dell'intervento che potrebbero aver influenzato l'esito. Il rischio di distorsione sarà
potrebbero aver influenzato il maggiore se l'intervento non è stato attuato come previsto, ad esempio, dagli operatori sanitari che hanno
risultato? prestato le cure. Rispondere "No" o "Probabilmente no" se l'attuazione dell'intervento ha avuto successo per la
maggior parte dei partecipanti.
136
Rispondere "No" per gli studi su interventi che vengono somministrati una sola volta, in modo che non sia possibile
un'aderenza imperfetta, e tutti o la maggior parte dei partecipanti hanno ricevuto l'intervento assegnato.
2.6. Se N/PN/NI al punto 2.3, o S/PY/NI L’analisi "per-protocollo" (che esclude i partecipanti allo studio che non hanno ricevuto l'intervento assegnato) è NA / Y / PY / PN / N / NI
ai punti 2.4 o 2.5: è stata utilizzata solitamente inappropriata per stimare l'effetto dell'adesione all'intervento. Tuttavia, è possibile utilizzare i dati di
un'analisi appropriata per stimare uno studio randomizzato per ottenere una stima imparziale dell'effetto dell'adesione all'intervento. Esempi di
l'effetto dell'adesione all'intervento? metodi appropriati sono: (1) analisi delle variabili strumentali per stimare l'effetto dell'aver ricevuto l'intervento
assegnato in studi in cui un singolo intervento, somministrato solo al basale e con un'adesione totale o nulla, viene
confrontato con le cure standard; e (2) ponderazione inversa della probabilità per aggiustare la censura dei
partecipanti che cessano di aderire all'intervento assegnato, in studi su strategie di trattamento prolungato. Questi
metodi dipendono da forti assunzioni, che dovrebbero essere appropriate e giustificate se la risposta a questa
domanda è "Sì" o "Probabilmente sì".
È possibile che un articolo riporti un'analisi basata su tali metodi senza riportare informazioni sulle deviazioni
dall'intervento previsto, ma sarebbe difficile giudicare appropriata tale analisi in assenza di tali informazioni.
Se un importante intervento fuori protocollo è stato somministrato a tutti i partecipanti di un gruppo di intervento,
non è possibile apportare modifiche per ovviare a questo problema.
Alcuni esempi di strategie di analisi che non sarebbero appropriate per stimare l'effetto dell'adesione all'intervento
sono (i) "analisi dell'intenzione di trattare (ITT)", (ii) "analisi per protocollo", (iii) "analisi as-treated",
(iv) "analisi per trattamento ricevuto".
Giudizio sul rischio di bias Vedere algoritmo (Fig. 22) Basso / Alto / Qualche
preoccupazione
Facoltativo: Qual è la direzione Se è possibile prevedere la probabile direzione del bias, è utile dichiararlo. La direzione può essere caratterizzata NA / Favorevole allo
prevista del bias dovuto alle deviazioni come verso (o lontano da) l'ipotesi nulla, o come a favore di uno degli interventi sperimentale / Favorevole al
dagli interventi previsti? comparatore / Verso il nullo /
Lontano dal nullo /
Imprevedibile
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138
140
3.1 I dati per questo outcome erano La popolazione di studio appropriata per un'analisi dell'effetto intention to treat è costituita da tutti Y / PY / PN / N / NI
disponibili per tutti, o quasi, i partecipanti i partecipanti randomizzati.
randomizzati?
Per gli esiti continui, la disponibilità dei dati del 95% dei partecipanti è spesso sufficiente. Per gli esiti
dicotomici, la proporzione richiesta è direttamente collegata al rischio dell'evento. Se il numero di
eventi osservati è molto maggiore del numero di partecipanti con dati di esito mancanti, il bias sarà
necessariamente piccolo.
3.2 Se N/PN/NI a 3.1: Ci sono prove che il La prova che il risultato non è stato falsato dai dati mancanti sull'esito può derivare da: (1) metodi di NA / Y / PY / PN / N
risultato non sia stato falsato da dati di analisi che correggono il bias; o (2) analisi di sensibilità che dimostrano che i risultati sono poco
esito mancanti? modificati sotto una serie di ipotesi plausibili sulla relazione tra la mancanza dell'esito e il suo valore
reale. Tuttavia, non si deve presumere che l'imputazione della variabile di esito, attraverso metodi
come "l'ultima osservazione riportata" o l'imputazione multipla basata solo sul gruppo di intervento,
corregga i bias dovuti alla mancanza di dati di esito.
3.3 Se N/PN a 3.2: La mancanza nell'esito Se la perdita al follow-up o il ritiro dallo studio possono essere correlati allo stato di salute dei NA / Y / PY / PN / N / NI
potrebbe dipendere dal suo valore reale? partecipanti, è possibile che la mancanza di dati sull'esito sia stata influenzata dal suo valore reale.
Tuttavia, se tutti i dati mancanti sull'esito si sono verificati per motivi documentati e non correlati
all'esito, il rischio di bias dovuto alla mancanza di dati sull'esito sarà basso (per esempio, il
malfunzionamento di un dispositivo di misurazione o le interruzioni della raccolta dati di routine).
141
Rispondere "No" se l'analisi ha tenuto conto delle caratteristiche dei partecipanti che probabilmente
spiegano la relazione tra la mancanza dell'esito e il suo valore reale
Giudizio sul rischio di bias Vedere l’algoritmo (Fig.23) Basso / Alto / Qualche preoccupazione
Facoltativo: Qual è la direzione prevista Se è possibile prevedere la probabile direzione del bias, è utile dichiararlo. La direzione può essere NA / Favorevole allo sperimentale /
del bias dovuto ai dati mancanti sugli caratterizzata come verso (o lontano da) l'ipotesi nulla, o come a favore di uno degli interventi. Favorevole al comparatore / Verso il
outcome? nullo / Lontano dal nullo /
Imprevedibile
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143
145
4.2 La misurazione o l'accertamento Metodi comparabili di misurazione degli esiti (raccolta dei dati) implicano gli stessi metodi di misurazione e le Y / PY / PN / N / NI
dell'esito differivano tra i gruppi di stesse soglie, utilizzati in punti temporali comparabili. Le differenze tra i gruppi di intervento possono derivare
intervento? da un "bias di rilevamento diagnostico" nel contesto della raccolta passiva dei dati sugli esiti, o se un
intervento comporta visite aggiuntive a un operatore sanitario, con conseguenti ulteriori opportunità di
identificare eventi di esito.
4.3 Se N/PN/NI a 4.1 e 4.2: I Rispondere "No" se i valutatori dell'esito erano in cieco rispetto allo stato dell'intervento. Per gli esiti riferiti NA / Y / PY / PN / N / NI
valutatori dell'esito erano a dai partecipanti, il valutatore dell'esito è il partecipante allo studio.
conoscenza dell'intervento ricevuto
dai partecipanti allo studio?
4.4 Se S/PY/NI al punto 4.3: La La conoscenza dell'intervento assegnato potrebbe influenzare gli esiti riferiti dai partecipanti (come il livello NA / Y / PY / PN / N / NI
valutazione dell'esito può essere di dolore), gli esiti riferiti dagli osservatori che comportano una certa capacità di giudizio e gli esiti delle
stata influenzata dalla conoscenza decisioni dell'erogatore dell'intervento. È improbabile che influenzino gli esiti riferiti dall'osservatore che non
dell'intervento ricevuto? implicano un giudizio, ad esempio la mortalità per tutte le cause
4.5 Se S/PY/NI a 4.4: È probabile che Questa domanda distingue le situazioni in cui (i) la conoscenza dello stato dell'intervento avrebbe potuto NA / Y / PY / PN / N / NI
la valutazione dell'esito sia stata influenzare la valutazione dell'esito, ma non c'è motivo di credere che lo abbia fatto (valutata come "Qualche
influenzata dalla conoscenza preoccupazione") da quelle in cui (ii) è probabile che la conoscenza dello stato dell'intervento abbia
dell'intervento ricevuto? influenzato la valutazione dell'esito (valutata come "Alta"). Quando ci sono forti livelli di convinzione sugli
effetti benefici o dannosi dell'intervento, è più probabile che l'esito sia stato influenzato dalla conoscenza
dell'intervento ricevuto. Esempi possono essere i sintomi riferiti dal paziente negli studi sull'omeopatia o le
valutazioni del recupero della funzionalità da parte del fisioterapista che ha erogato l'intervento.
Giudizio sul rischio di bias Vedere algoritmo (Fig. 23) Basso / Alto / Qualche
preoccupazione
146
Figura 49 – Algoritmo per va la valutazione del rischio di bias nella misurazione dell’esito
147
149
150
151
152
Figura 50 – Algoritmo per la valutazione del rischio di bias nella selezione degli outcome riportati
153
100
Epstein RS, Sherwood LM. From outcomes research to disease management: a guide for the perplexed. Ann Intern Med
1996;124:832-7
155
101
A. Cartabellotta. La rilevanza clinica dei trial. AMD 2012;15:101-104
156
6.5 - Applicabilità
L’applicabilità è definita anche generalizzabilità o validità esterna ed esprime il grado con cui i risultati
della ricerca (validi e clinicamente rilevanti) possono essere applicati al singolo paziente. Essa è
influenzata principalmente da:
• criteri di selezione del campione di soggetti utilizzati nello studio;
• setting organizzativo/assistenziale assistenziale/professionale in cui è stato condotto lo studio.
La domanda quindi che ci poniamo è: i risultati di questo studio, sono applicabili al mio paziente/mio
contesto? Come decritto nel paragrafo relativo alle tipologie di RCT in relazione agli obiettivi, i trial
vengono suddivisi in pragmatici e esplicativi.
Quelli esplicativi, essendo condotti in contesti sperimentali con rigidi criteri di selezione, personale
formato e motivato, variabili organizzate controllate, hanno una più alta validità interna per via
dell’alto rigore metodologico, ma una applicabilità inferiore; al contrario quelli pragmatici, essendo
condotti nel real world con criteri di selezione più ampi e condizioni di contesto della “vita reale”
hanno una maggiore applicabilità, permettendone quindi la generalizzabilità dei risultati in contesti
differenti.
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Obiettivi di apprendimento
Gli studi primari osservazionali corrispondono alle ricerche in cui vengono osservate diverse variabili
che caratterizzano specifiche popolazioni o individui, e gli eventi che li coinvolgono. Come
precedentemente descritto, in questo tipo di studi, i ricercatori si limitano ad osservare i fenomeni
senza interferire in alcun modo con l’ambiente/popolazione/situazione indagati. A seconda della
direzione della raccolta dati possono essere di tipo prospettico, retrospettivo o trasversale, in
quest’ultimo caso i dati vengono raccolti in un momento X (questo tipo di raccolta dati rientra
comunque nella raccolta dati prospettica).
Negli studi retrospettivi, il ricercatore reperisce le informazioni quando gli eventi si sono già verificati,
questo significa che vengono rilevati dati attraverso la consultazione di banche dati di pazienti (es.
registri), della documentazione sanitaria o intervistando i soggetti indagati. La direzione della
raccolta dati parte quindi oggi e va indietro nel tempo
START RICERCA:
DIREZIONE RACCOLTA DATI
OGGI
Negi studi prospettici, invece, il ricercatore raccoglie i dati nel tempo, man mano che i
fenomeni si manifestano, per cui generalmente le informazioni raccolte sono molto più
precise ed affidabili.
185
Gli studi osservazionali descrittivi in alcuni casi vengono definiti anche come studi ecologici,
evidenziano la frequenza e la distribuzione di eventi sanitari nelle popolazioni o in gruppi di
individui, forniscono informazioni sui fattori di rischio e sulle possibili correlazioni con la
malattia (ricerca epidemiologica).
Nel dettaglio, gli studi ecologici, valutano la relazione temporale e/o spaziale fra misura di
occorrenza (incidenza) e determinante, non a livello di singoli individui ma a livello ambientale
(eco/ambiente), ad esempio a livello regionale, di ASL, di singole città.
Ad esempio, a Napoli e a Barcellona, in passato, si sono osservate delle “epidemie” di
attacchi d’asma, quando veniva scaricata la soia dalle navi attraccate in porto, dalle
osservazioni effettuate, si è evidenziata l’esistenza di una relazione temporale tra
concentrazione di inquinanti atmosferici e ospedalizzazione per malattie respiratorie.103
102
Levin KA. Study design III: Cross-sectional studies. Evidence-based dentistry 2006;7:24-5
103
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Mooney, K., Straker, L., Galvão, D. A., & Cavalheri, V. (2022). Sedentary Behaviour, Physical Activity, and Their
Associations with Health Outcomes at the Time of Diagnosis in People with Inoperable Lung Cancer. Journal of clinical
medicine, 11(19), 5870. https://doi.org/10.3390/jcm11195870
187
*A seconda della presenza o meno del gruppo di confronto, gli studi trasversali possono far parte sia del
gruppo degli studi osservazionali descrittivi che del gruppo degli studi osservazionali analitici.
107
Modificato da GIMBE news, 2010, num. 3, pp 15-16
188
108
Grimes, D. A., & Schulz, K. F. (2002). Descriptive studies: what they can and cannot do. Lancet (London,
England), 359(9301), 145–149. https://doi.org/10.1016/S0140-6736(02)07373-7
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PMID: 10328074
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192
Gli studi di coorte possono essere utilizzati sia per rispondere a quesiti di eziologia/rischio che a
quesiti di prognosi. In entrambi i casi, accanto alla coorte di soggetti esposti al fattore
eziologico/fattore di rischio viene osservata una coorte parallela di soggetti non esposti
(concurrent cohort).
La coorte è selezionata identificando un gruppo di individui o pazienti che presentano una o più
caratteristiche in comune quali, ad esempio, età, sesso, tipo di occupazione, stile di vita, tipo di
alimentazione ecc. e viene scelta in relazione all’ipotesi che si vuole verificare. Ad esempio, la
correlazione tra dieta mediterranea, stile di vita e insorgenza di patologie cardiovascolari è stata
ed è tutt’oggi oggetto di uno studio di coorte che ha coinvolto l’intera popolazione di una cittadina
dell’Emilia-Romagna (Brisighella).121 Studi come questo sono pertanto studi prospettici che,
partendo dall’esposizione o meno al/i fattore/i di rischio, verificano se insorge l’esito, in questo
caso le malattie cardiovascolari, l’ipertensione, il diabete ecc. Gli studi di coorte prospettici hanno
il vantaggio di essere personalizzati e permettono di raccogliere dati molto più specifici e completi
e di giungere, in alcuni casi, a correlazioni che in partenza non erano state ipotizzate dai ricercatori,
121
Descovich GC. The Brisighella Heart Study: an interim report. Eur Heart J 1990; 11 (Suppl.): S32–37.
193
194
195
196
197
Obiettivi di apprendimento
Premessa
Prima di recepire i risultati descritti/analizzati in uno studio osservazionale, è necessario sottoporre
l’articolo ad un processo di valutazione della qualità metodologica al fine di rilevare i bias
eventualmente presenti nella ricerca ed evitare di giungere a conclusioni errate e di conseguenza
identificare come fattori di rischio/fattori prognostici, eventi che non lo sono.
Nei capitoli precedenti abbiamo descritto gli RCT, specificando che rappresentano il gold standard
degli studi sperimentali o di trattamento e abbiamo sottolineato l’importanza del rigore
metodologico nella loro conduzione al fine di limitare il rischio di bias che possono compromettere
la validità dei risultati (validità interna) e la generalizzabilità degli stessi (validità esterna): lo stesso
identico processo vale anche per gli studi osservazionali.
Il lavoro di chi applica l’EBP, quindi, consiste (dopo aver condotto il processo di individuazione della
letteratura che risponde al proprio quesito), nel verificare che questa sia recepibile e
implementabile/applicabile nel proprio setting lavorativo, attraverso la valutazione critica della
stessa. La valutazione critica o critical appraisal, consiste nell’utilizzare una serie di check list (in
letteratura sono disponibili diverse check list), per identificare se il ricercatore che ha pubblicato
l’articolo, ha commesso degli errori nella conduzione dello studio.
Prima di applicare le check list precedentemente citate, comunque, ogni articolo deve essere
sottoposto ad una valutazione preliminare leggendo esclusivamente titolo ed abstract (riassunto
dello studio).
Questa valutazione preliminare deve rilevare se dalla lettura di titolo e/o abstract, è possibile
ricavare in maniera inequivocabile il PICO(M) e, parallelamente, per rilevare la M del PICOM,
verificare la coerenza del quesito con il disegno di studio utilizzato nell’articolo che stiamo
leggendo con il disegno di studio che rappresenta il gold standard per quel tipo di quesito. Per
maggiore semplificazione del processo, si riporta la tabella 3 precedentemente descritta.
198
Al fine di aiutare i professionisti in questo processo, sono disponibili diverse check list di valutazione,
per gli studi osservazionali, sono state individuate sia quelle raccomandate dal Sistema Nazionale
Linee Guida (SNLG) che quelle del Joanna Briggs Institute122 (per gli studi per i quali non erano
indicate specifiche check list sul SNLG).
8.1 – Valutazione critica degli studi trasversali analitici
Gli studi trasversali analitici sono studi osservazionali che prevedono l’arruolamento di una
popolazione o di un campione di partecipanti sia esposti ad uno o più fattori di rischio che non esposti
agli stessi. Negli studi trasversali di prevalenza, l'esposizione e l'esito sono misurati nello stesso
momento. Di conseguenza, la direzione dell'associazione tra esposizione ed outcome può essere
difficile da determinare.
122
https://jbi.global/
123
Moola S, Munn Z, Tufanaru C, Aromataris E, Sears K, Sfetcu R, Currie M, Lisy K, Qureshi R, Mattis P, Mu P. Chapter 7:
Systematic reviews of etiology and risk. In: Aromataris E, Munn Z (Editors). JBI Manual for Evidence Synthesis. JBI, 2020.
Available from https://synthesismanual.jbi.global. https://doi.org/10.46658/JBIMES-20-08
199
4. Sono stati utilizzati criteri oggettivi e standard per la misurazione della condizione?
È utile determinare se i pazienti sono stati inclusi nello studio sulla base di una specifica diagnosi o
di specifici criteri. È più probabile che questo riduca il rischio di bias. Le caratteristiche sono un
altro approccio utile per confrontare i gruppi di pazienti arruolati, gli studi che non hanno utilizzato
200
201
124
Franco F, Di Napoli A. Il bias: un’insidia per la validità di uno studio. G Clin Nefrol Dial [Internet]. 21 novembre 2018
30(2):147-9. Available at: https://journals.aboutscience.eu/index.php/gcnd/article/view/583
202
125
Xie B, Zhang G, t al Body mass index and incidence of nonaggressive and aggressive prostate cancer: a dose-response
meta-analysis of cohort studies. Oncotarget 8(57): 97584–97592.
203
204
126
Eckmanns T, et al. Compliance with antiseptic hand rub use in intensive care units: the Hawthorne effect. Infect
Control Hosp Epidemiol. 2006 Sep;27(9):931-4
127
McCarney R, Warner J, Iliffe S, van Haselen R, Griffin M, Fisher P. The Hawthorne Effect: a randomised, controlled
trial. BMC Med Res Methodol. 2007 Jul 3;7:30.
128
McCambridge J et al. Systematic review of the Hawthorne effect: new concepts are needed to study research
participation effects. J Clin Epidemiol 2014;67:267–77
205
Il fattore confondente rende l'esposizione più probabile e in qualche modo modifica in modo
indipendente l'esito, facendo sembrare che vi sia un'associazione tra l'esposizione e l'esito quando
non ce n'è, o mascherando una vera associazione.
Altri confronti all'interno di uno studio possono fornire informazioni sul potenziale ruolo dei fattori
confondenti. Ad esempio, in uno studio di coorte retrospettivo condotto raccogliendo i dati dai
registri di 848.786 donne in gravidanza, in 4.183 donne è stata riscontrata un'apparente
associazione tra l'uso di inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) durante la
gravidanza e un aumento del rischio di alcuni difetti congeniti. Tuttavia, le analisi statistiche hanno
evidenziato una ridotta significatività dell’associazione; inoltre, c'erano rischi simili in un gruppo di
donne che avevano interrotto l'assunzione di SSRI durante la gravidanza, questo ha indicato che
l'apparente associazione fosse dovuta a un confondente non identificato dallo studio.129
Poiché gli studi osservazionali non sono randomizzati per garantire gruppi equivalenti per il
confronto (o per eliminare gli squilibri dovuti al caso), si possono adottare alcune strategie in fase
di reclutamento:
129
Jimenez-Solem E et al. Exposure to selective serotonin reuptake inhibitors and the risk of congenital malformations: a
nationwide cohort study. BMJ Open 2012; 2(3). pii: e001148.
206
– Check List per la valutazione della qualità metodologica degli studi di coorte e degli studi caso-
controllo
207
130
Wells GA, Shea B, O'Connell D, et al. The Newcastle-Ottawa Scale (NOS) for Assessing the Quality of Nonrandomised
Studies in Meta-analyses. Ottawa: Ottawa Hospital Research Institute. Available at
http://www.ohri.ca/programs/clinical_epidemiology/oxford.asp
131
https://bal.lazio.it/wp-content/uploads/2014/06/New-Castle-Ottawa-Scale.pdf
132
Deeks JJ, Dinnes J, D'Amico R, Sowden AJ, Sakarovitch C, Song F, et al. (2003). "Evaluating non-randomised
intervention studies". Health Technology Assessment. 7 (27): 27. doi:10.3310/hta7270.
133
Rotenstein, Lisa S.; Ramos, Marco A.; Torre, Matthew; Segal, J. Bradley; Peluso, Michael J.; Guille, Constance; Sen,
Srijan; Mata, Douglas A. (2016-12-06). "Prevalence of Depression, Depressive Symptoms, and Suicidal Ideation Among
Medical Students: A Systematic Review and Meta-Analysis". JAMA. 316 (21): 2214–
2236. doi:10.1001/jama.2016.17324. ISSN 1538-3598 PMC 5613659. PMID 27923088
134
https://www.ohri.ca//programs/clinical_epidemiology/oxford.asp
208
COMPARABILITÀ
5. Confrontabilità delle coorti
A - adeguato: aggiustamento per importanti fattori prognostici
I - inadeguato: aggiustamento non effettuato
RISULTATI
6. Rilevazione misure di risultato
A - adeguato: valutazione indipendente e in cieco rispetto all’esposizione; misure oggettive
I - inadeguato: valutazione non indipendente e dati self report
N - non chiaro: non descrizione della modalità di rilevazione
8. Completezza follow up
A - adeguato: follow up completo per tutti i soggetti arruolati; persi al follow up ≤10%
I - inadeguato: persi al follow up < 15 %
209
SELEZIONE
Rappresentatività della coorte esposta
Questo item sta valutando la rappresentatività degli individui esposti nella comunità, non la
rappresentatività del campione di donne di una certa popolazione generale. Ad esempio, è
probabile che i soggetti derivati da gruppi che contengano donne della classe media, più istruite e
orientate alla salute siano rappresentative delle consumatrici di estrogeni nel periodo post
menopausa mentre non sono rappresentative di tutte le donne (ad es. i membri di
un'organizzazione di mantenimento della salute (Health Maintenance Organisation - HMO)
saranno un campione rappresentativo di consumatori di estrogeni. Sebbene l'HMO possa avere
una sottorappresentanza di gruppi etnici, poveri e scarsamente istruiti, questi gruppi esclusi non
sono i consumatori predominanti di estrogeni).
Assegnazione delle stelle come da scheda di valutazione
Accertamento dell'Esposizione
Assegnazione delle stelle come da scheda di valutazione
Dimostrazione che il risultato di interesse non era presente all'inizio dello studio
Nel caso degli studi sulla mortalità, l'esito di interesse è ancora la presenza di una
malattia/incidente, piuttosto che la morte. Vale a dire che una dichiarazione senza storia di
malattia o incidente guadagna una stella.
COMPARABILITÀ
Comparabilità delle coorti sulla base del disegno o dell'analisi
In questa categoria possono essere assegnate al massimo 2 stelle
Sia gli individui esposti che quelli non esposti devono essere abbinati nel progetto e/o i confondenti
devono essere corretti nell'analisi. Le affermazioni sull'assenza di differenze tra i gruppi o sulle
differenze non statisticamente significative non sono sufficienti per stabilire la comparabilità.
Nota: se il rischio relativo per l'esposizione degli interessi è corretto per i fattori di confondimento
elencati, i gruppi saranno considerati comparabili su ciascuna variabile utilizzata
nell'aggiustamento.
210
RISULTATI
Valutazione del risultato
Per alcuni esiti (es. frattura dell'anca), il riferimento alla cartella clinica è sufficiente per soddisfare
il requisito di conferma della frattura. Ciò non sarebbe adeguato agli esiti di fratture vertebrali in
cui sarebbe richiesto il riferimento ai raggi X.
A - Valutazione indipendente o cieca indicata nel documento, o conferma dell'esito mediante
riferimento a documentazione sicura (radiografie, cartelle cliniche, ecc.)
A - Collegamento di record (ad es. identificato tramite codici ICD sui record di database)
I - Autovalutazione (ovvero nessun riferimento a cartelle cliniche o radiografie originali per
confermare l'esito)
N - Nessuna descrizione.
211
SELEZIONE
1. Definizione dei casi
A - adeguata: con validazione indipendente o record linkage o self report
N - non chiaro: non descritto
COMPARABILITÀ
5. Confrontabilità dei casi e dei controlli sulla base del disegno di studio o dell’analisi
A - adeguato: rilevati i principali fattori
A - adeguato: aggiustamento per importanti fattori prognostici
I - inadeguato: aggiustamento non effettuato
ESPOSIZIONE
6. Accertamento dell’esposizione
A - adeguato: cartelle cliniche, interviste strutturate in cieco rispetto allo stato di caso o
controllo
I - inadeguato: intervista non in cieco; dati self report scritti
N - non chiaro: non descrizione della modalità di accertamento dell’esposizione
ESPOSIZIONE
Accertamento dell'Esposizione
Assegnazione delle stelle come da scheda di valutazione
214
215
Soluzioni
216
*
2. Selezione della coorte A - adeguato: // I - inadeguato: N - non chiaro: non
di non esposti estratto dalla estratto da una descrizione della
stessa popolazione popolazione diversa popolazione di
degli esposti provenienza da cui
*
il campione è stato
selezionato
*
4. Dimostrazione che A - adeguato: sì // I - inadeguato: no //
*
l’outcome non era
presente all’inizio
dello studio
217
*
6. Rilevazione misure di A - adeguato: // I – inadeguato: N – non chiaro: non
risultato valutazione valutazione non descrizione della
indipendente e in indipendente e dati modalità di
cieco rispetto self report rilevazione
*
all’esposizione;
misure oggettive
*
sufficientemente
lungo da consentire il
verificarsi degli esiti
8. Completezza follow A - adeguato: // I - inadeguato: persi N - non chiaro: non Non applicabile, studio retrospettivo
up follow up completo al follow up < 15 % descrizione della
per tutti i soggetti percentuale di persi
arruolati; persi al
follow up ≤10%
219
221
222
223
224
Soluzioni
Studio Valutazione: inserire un asterisco per ogni item selezionato Commenti
1. Definizione dei casi A - adeguata: con // N - non chiaro: non
validazione indipendente descritto
o record linkage o self
report
2. Rappresentatività dei casi A - adeguato: casi I - inadeguato: rischio di N - non chiaro: non
consecutivi o serie di casi bias di selezione descrizione della modalità
chiaramente di selezione dei casi
rappresentativi
225
226
14. Accertamento dell’esposizione A - adeguato: cartelle I - inadeguato: intervista N - non chiaro: non
cliniche, interviste non in cieco; dati self descrizione della
strutturate in cieco report scritti modalità di
rispetto allo stato di caso accertamento
o controllo dell’esposizione
227
228
229
230
231
135
Liu L, Nagar G, Diarra O, Shosanya S, Sharma G, Afesumeh D, Krishna A. Epidemiology for public health practice: The
application of spatial epidemiology. World J Diabetes. 2022 Jul 15;13(7):584-586. doi: 10.4239/wjd.v13.i7.584. PMID:
36051429; PMCID: PMC9329838.
232
Questi calcoli vengono condotti dallo statistico, ma i criteri precedentemente descritti, devono
essere dichiarati nella sezione materiali e metodi dello studio come esemplificato nella figura a
seguire.
136
Beeckman D, Serraes B, Anrys C, Van Tiggelen H, Van Hecke A, Verhaeghe S. A multicentre prospective randomised
controlled clinical trial comparing the effectiveness and cost of a static air mattress and alternating air pressure mattress
to prevent pressure ulcers in nursing home residents. Int J Nurs Stud. 2019 Sep;97:105-113. doi:
10.1016/j.ijnurstu.2019.05.015. Epub 2019 Jun 8. PMID: 31234104.
234
L’FDA (Food and Drug Administration, ente regolatorio statunitense per l’uso dei farmaci e dei
dispositivi medici), ha da tantissimi anni introdotto una serie di regole/criteri per l’introduzione di
nuovi farmaci, dispositivi e tecnologie. La loro introduzione è subordinata alla conduzione di Trial
Clinici che vengono valutati dall’FDA in termini di qualità metodologica e applicabilità. In relazione
a questo processo, ha definito i criteri per misurare i risultati degli studi clinici.
Questi risultati possono essere definiti in vari modi: outcome, variabili, end point o misure di esito:
queste definizioni possono essere considerate come sinonimi.
Gli outcome sono classificati dall’FDA, in relazione alla modalità di rilevazione, in quattro
macrocategorie:137
• Outcome rilevati da professionisti sanitari, definiti misurazioni basate su una rilevazione
effettuata da un operatore sanitario qualificato dopo l'osservazione delle condizioni di salute di
un paziente.
La maggior parte di queste misure implica un giudizio clinico/assistenziale/riabilitativo o
un'interpretazione dei segni osservabili, dei comportamenti o di altre manifestazioni correlate a
una malattia o condizione. In questo contesto, non possono essere valutati direttamente i
sintomi noti solo al paziente. Questi outcome includono:
o Segnalazioni di particolari reperti clinici (ad es., presenza di una lesione cutanea o
ingrossamento dei linfonodi) o eventi clinici (ictus, infarto, morte, ricovero per una causa
particolare), che possono essere basati su osservazioni cliniche insieme a dati di
137
https://www.fda.gov/about-fda/clinical-outcome-assessment-coa-frequently-asked-questions#COADefinition
235
236
Quando uno studio valuta l'efficacia di un nuovo prodotto medico o un nuovo utilizzo per un
prodotto precedentemente approvato, i ricercatori possono scegliere endpoint che misurano
direttamente l'esito clinico che desiderano studiare. In alternativa, possono scegliere un esito clinico
che sia un sostituto, o "surrogato", per il risultato che vogliono studiare, nei paragrafi successivi
verranno descritte le differenze tra le due tipologie di outcome.
138
Epstein RS, Sherwood LM. From outcomes research to disease management: a guide for the perplexed. Ann Intern
Med. 1996 May 1;124(9):832-7. doi: 10.7326/0003-4819-124-9-199605010-00008. PMID: 8610953.
237
139
https://www.fda.gov/drugs/development-resources/surrogate-endpoint-resources-drug-and-biologic-development
238
140
Sharples LD, Todd CJ, Caine N, Tait S. Measurement properties of the Nottingham Health Profile and Short
Form 36 health status measures in a population sample of elderly people living at home: Results from ELPHS. Br
J Health Psychol. 2000. 5; 3: 217-233.
141
Giglio, M., Preziosa, A., Mele, R., Brienza, N., Grasso, S., & Puntillo, F. (2022). Effects of an Intrathecal Drug
Delivery System Connected to a Subcutaneous Port on Pain, Mood and Quality of Life in End Stage Cancer
Patients: An Observational Study. Cancer control: journal of the Moffitt Cancer Center, 29, 10732748221133752.
https://doi.org/10.1177/10732748221133752
239
Quando invece il numero di misurazioni è dispari, la mediana corrisponde al valore centrale dei
numeri ordinati in ordine crescente, come descritto nella successiva figura 38.
240
Dopo aver tabellato i risultati dello studio che stiamo valutando, attraverso l’applicazione di due
semplici formule vengono calcolati i tassi di incidenza degli eventi nei due gruppi (event rate): 142,143
• Experimental Event Rate (EER): incidenza dell’evento nel gruppo dei trattati (EER= a/a+b).
• Control Event Rate (CER): incidenza dell’evento nel gruppo di controllo (CER= c/c+d).
Dalle diverse combinazioni di EER e CER derivano tutte le misure di associazione che vengono
suddivise in:
• Relative - RRR, RR, OR
• Assolute - ARR, NNT
Queste misure possono poi essere ulteriormente suddivise in dirette e indirette, come descritto
nella tabella successiva.
142
Antonino Cartabellotta RRR, RR, OR, ARR, NNT: che confusione! Istruzioni per l’uso delle misure di efficacia utilizzate
dai trial GIMBE news 2009;8:2-3
143
Feng C, Wang H, Wang B, Lu X, Sun H, Tu XM. Relationships among three popular measures of differential risks:
relative risk, risk difference, and odds ratio. Shanghai Arch Psychiatry. 2016 Feb 25;28(1):56-60. doi:
10.11919/j.issn.1002-0829.216031. PMID: 27688647; PMCID: PMC4984606.
243
L’obiettivo della descrizione delle misure di associazione di seguito riportate, non è quello di
addentrarsi nei meandri di complessi calcoli statistici, ma quello di permettere a coloro che leggono
gli studi clinici, di interpretare in maniera corretta i risultati presentati in ogni caso, le modalità di
calcolo sono le medesime sia per gli studi sperimentali che per gli studi osservazionali analitici.
• Relative Risk Reduction (RRR): corrisponde alla riduzione relativa del rischio esprime la
riduzione proporzionale del rischio dell’evento nel gruppo dei trattati/esposti rispetto ai
controlli; viene espressa in valore percentuale.
• Relative Risk (RR): il rischio relativo misura il rischio che si verifichi l’evento nel gruppo dei
trattati rispetto al gruppo dei controlli; viene espresso in valori decimali.
La RRR e il RR sono misure complementari in quanto se ad esempio una RRR del 80% ci informa che
nel gruppo dei pazienti trattati/esposti la riduzione proporzionale del rischio dell’evento, rispetto ai
controlli, è del 80%. Il corrispondente RR è 0.20: questo valore quantifica il rischio residuale
dell’evento nel gruppo dei pazienti trattati/esposti. In altri termini, se RRR risponde alla domanda di
qual è la riduzione proporzionale dell’evento nei pazienti trattati/esposti, RR risponde alla domanda
di qual è il rischio dell’evento nel gruppo dei pazienti trattati/esposti. Il limite comune delle misure
relative di efficacia, in particolare della RRR che comunica una riduzione del rischio, è la tendenza a
sovrastimare l’efficacia di un trattamento/esposizione, specialmente quando il valore di CER è molto
basso.
Per interpretare i risultati riportati negli studi, è necessario specificare che se le condizioni di
intervento/esposizione confrontate con il gruppo di controllo sviluppano in termini statistici lo
stesso effetto (outcome), allora (supponendo che i gruppi siano comparabili sotto tutti gli altri
aspetti) il rischio dell'evento (es. la morte) sarà lo stesso in entrambi i gruppi e il RR sarà uguale a
1,0. Se il rischio di morte è ridotto nel gruppo di intervento/esposti rispetto al gruppo di controllo,
il RR sarà <1,0. Se, tuttavia, l'intervento è dannoso, il RR sarà >1,0. Più il RR è lontano da 1, maggiore
è la forza dell'associazione tra intervento e risultato e maggiore è ai fini interpretativi, il livello di
significatività. Per cui tutti i risultati uguali a 1 confermeranno l’ipotesi nulla, mentre tutti i risultati
che si discostano da 1 confermeranno l’ipotesi alternativa che potrà essere a favore o contro
l’ipotesi del ricercatore. Ovviamente più il risultato si discosta dall’1 più forte sarà l’associazione
dimostrata.
244
Per vari motivi statistici, alcuni studi esprimono l'esito come probabilità dell'evento (a/b) piuttosto
che come rischio dell'evento (a/a+b). L'odds ratio (OR) è la quota dell'evento nel gruppo di
intervento (a/b) divisa per la quota dell'evento nel gruppo di controllo (c/d).
Come per il RR, un OR di 1,0 significa che non vi è alcuna differenza tra i gruppi (ipotesi nulla), mentre
un OR <1,0 significa che l'evento è meno probabile nel gruppo di intervento/esposti rispetto al
gruppo di controllo. Per le situazioni di valori superiori e/o inferiori a 1 valgono le stesse modalità di
interpretazione utilizzate per descrivere il RR.
Quando l'evento misurato è piuttosto raro, OR e RR sono numericamente simili perché i valori di a
e c sono insignificanti.
Come descritto precedentemente, RR e OR, sono misure della forza dell'associazione tra un
intervento/esposizione e un risultato. Tuttavia, non ci dicono molto sull'impatto o sul significato
clinico dell'intervento/esposizione stessi e quindi se nella pratica quotidiana, vale la pena di
considerarli come importanti al fine di modificare la pratica stessa.
È importante ricordare che il RR, nelle sperimentazioni, indica il beneficio relativo di un trattamento,
non il beneficio effettivo; cioè, non tiene conto del numero di persone che avrebbero comunque
sviluppato il risultato, questo valore è catturato dalla differenza di rischio assoluta, nota
come riduzione assoluta del rischio (ARR) quando il rischio è ridotto.
• Absolute Risk Reduction (ARR): Esprime la riduzione assoluta del rischio dell’evento nel
gruppo dei trattati/esposti rispetto ai controlli. Poiché deriva dalla formula CER-EER l’ARR
viene anche denominata risk difference ed è generalmente espressa in valori decimali. ARR
è una misura difficile da interpretare e da trasferire alle decisioni cliniche, anche perché il
valore quantitativo è talmente piccolo da sottostimare l’efficacia del trattamento.
Oltre che dagli end-point misurati, la rilevanza clinica di un RCT è influenzata dai numeri che stimano
quantitativamente benefici e rischi derivati dagli interventi sanitari: NNT, NNH e relativi limiti di
confidenza.
Per interpretare i valori di NNT e NNH, va indicato che al diminuire del NNT aumenta l’efficacia del
trattamento (vedi figura 41), per cui il valore di NNT pari a 1, rappresenta il valore ideale in quanto
se ci riferiamo ad esempio all’esito guarigione, significa che ciascun paziente trattato è guarito.
Il NNT rispetto alle altre misure di efficacia utilizzate nei trial quali RRR, RR, OR, ARR, è moto semplice
da comprendere e, misurando i benefici assoluti, permette facilmente di confrontare l’efficacia del
trattamento su outcome differenti.
Il calcolo del NNT però, presenta anche dei limiti in quanto se da un lato è molto semplice per gli
outcome dicotomici, è molto complesso per quelli continui.
Il NNH corrisponde al numero di pazienti da trattare per osservare un effetto avverso del
trattamento. Al contrario del NNT, all’aumentare del NNH si riduce la probabilità di eventi avversi e
aumenta la sicurezza del trattamento (figura 41), per cui il NNH ideale dovrebbe tendere all’infinito,
documentando in questo caso l’assenza di eventi avversi.
Nella figura successiva, vengono riportate le misure relative ed assolute con le formule per il calcolo
delle stesse.
Figura 67 – Calcolo misure di associazione
246
Questo trial randomizzato e controllato ha rilevato come outcome primario la guarigione definita
come chiusura della ferita del piede diabetico, applicando come intervento sperimentale un
dispositivo definito Terapia a Pressione Negativa (Negative Pressure Wound Therapy -NPWT) vs il
trattamento convenzionale costituito da medicazioni avanzate (Standard Moist Wound Care -
SMWC).
144
Seidel D, Storck M, Lawall H, Wozniak G, Mauckner P, Hochlenert D, Wetzel-Roth W, Sondern K, Hahn M,
Rothenaicher G, Krönert T, Zink K, Neugebauer E. Negative pressure wound therapy compared with standard moist
wound care on diabetic foot ulcers in real-life clinical practice: results of the German DiaFu-RCT. BMJ Open. 2020 Mar
24;10(3):e026345. doi: 10.1136/bmjopen-2018-026345. PMID: 32209619; PMCID: PMC7202734.
247
Dai risultati precedentemente esposti, possiamo stabilire che il trattamento sperimentale, la NPWT
produce una guarigione in più rispetto il gruppo di controllo, ogni 39 pazienti trattati, per raffinare
ulteriormente questa stima, e capire se il trattamento è veramente efficace, è necessario effettuare
un’ulteriore verifica calcolando l’intervallo di confidenza (Confidence Interval - CI).
I risultati di un RCT vengono definiti “stima puntiforme”, perché ottenuti da un campione di pazienti
e non dall’intera popolazione. I limiti (o intervallo) di confidenza delimitano il range di valori che
contiene il valore reale per l’intera popolazione, con una probabilità del 95% quando il ricercatore
ha dichiarato di accettare un errore alfa al 5%. In altre parole, ripetendo lo studio 100 volte su
campioni di popolazione differenti, i risultati, 95 volte su 100, pur non essendo sempre gli stessi,
sarebbero contenuti all’interno dell’intervallo di confidenza che per definizione è il range entro cui
si distribuisce la maggior parte dei risultati e la cui ampiezza stima i livelli di precisione/incertezza
dei risultati dello studio.
Se tracciassimo i risultati di questi studi su un grafico, questo assumerebbe una forma curva (cioè la
descrizione della distribuzione dei risultati), definita curva gaussiana, che, generalmente, una forma
normale, cioè una forma di una campana come esemplificato nella figura 50. La curva gaussiana
è simmetrica, nel senso che si può dividere in due parti, specularmente uguali, tracciando una linea
verticale in corrispondenza del valore di massima frequenza.
Figura 75 – Curva di Gauss
248
249
Ritornando all’esempio dello studio utilizzato per descrivere RR, OR, ARR e NNT, a seguire viene
descritto il risultato della sima dell’intervallo di confidenza al 95%:145
In questo caso, il range dell’intervallo di confidenza, attraversa l’ipotesi nulla, per cui in definitiva,
anche se le misure precedenti indicavano una maggiore tendenza alla guarigione nel gruppo
sperimentale, ripetendo 100 volte lo stesso studio su campioni diversi, si evidenzierebbe che non
c’è nessuna differenza in termini di guarigione tra i pazienti con piede diabetico trattati con NPWT
e pazienti trattati con SMWC. L’ipotesi nulla corrisponde sempre alla linea centrale della curva
gaussiana, come dimostrato nella successiva figura 52.
145
https://www.medcalc.org/calc/relative_risk.php calcolatore utilizzato per la stima dell’IC
250
251
Obiettivi di apprendimento
La ricerca in ambito sanitario per anni è stata dominata dai paradigmi della corrente del positivismo,
secondo i quali la natura e i fenomeni che la caratterizzano, si verificano a prescindere
dall’osservazione dell’uomo.
Tuttavia, negli ultimi anni, all’interno della ricerca sanitaria, sta assumendo un ruolo sempre più
importante il paradigma che si oppone al positivismo: il costruttivismo.
I ricercatori che aderiscono al pensiero costruttivista ritengono che la realtà non sia unica, bensì
frutto delle differenti osservazioni e interpretazioni date dalla mente di coloro i quali partecipano
alla ricerca. Pertanto, obiettivo della ricerca costruttivista è cogliere le differenti interpretazioni che
le persone danno ai fenomeni, al fine di giungere alla comprensione degli stessi.146
Tali due differenti paradigmi coincidono con i differenti metodi mediante i quali le evidenze
vengono sviluppate. Se la ricerca quantitativa maggiormente si rifà al paradigma positivista, quella
qualitativa affonda le sue basi in quello costruttivista.
Chiaro è come gli aspetti peculiari della ricerca qualitativa abbiano assunto, in un contesto quale
quello attuale, un significato particolare sia per la ricerca sanitaria che per le politiche sanitarie. Non
a caso, l’ultimo decennio è stato caratterizzato da un notevole incremento delle pubblicazioni di
studi di ricerca qualitativa.
146
Adattato da Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education pp 9-16
253
147
Cohen D, Crabtree B. "Qualitative Research Guidelines Project." July 2006. http://www.qualres.org/HomeWhat-
3513.html
148
Pope C, Mays N. Reaching the parts other methods cannot reach: an introduction to qualitative methods in health
and health services research. BMJ. 1995 Jul 1;311(6996):42-5. doi: 10.1136/bmj.311.6996.42. PMID: 7613329
149
Holloway, I. (1997). Basic Concepts for Qualitative Research. Oxford. Blackwell Science
150
Malterud, K. (2001). The art and science of clinical knowledge: Evidence beyond measures and numbers. The
Lancet. 358: 397-400.
151
Mortari L, Zannini L. La ricerca qualitativa in ambito sanitario, Roma, Carocci Editore, 2017 1° edizione p 49
152
Pope C, Mays N. Reaching the parts other methods cannot reach: an introduction to qualitative methods in health
and health services research. BMJ. 1995 Jul 1;311(6996):42-5. doi: 10.1136/bmj.311.6996.42. PMID: 7613329
254
153
Mortari L, Zannini L. La ricerca qualitativa in ambito sanitario, Roma, Carocci Editore, 2017 1° edizione p 14
154
Adattato da: Mortari L, Zannini L. La ricerca qualitativa in ambito sanitario, Roma, Carocci Editore, 2017 1° edizione
155
Mortari L, Zannini L. La ricerca qualitativa in ambito sanitario, Roma, Carocci Editore, 2017 1° edizione pp 22-25
255
156
Adattato da Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education pp 58-59
256
257
157
Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education p. 306
158
Patton MQ. Qualitative research and evaluation methods. 3rd Sage Publications; Thousand Oaks, CA: 2002.
159
Cresswell JW, Plano Clark VL. Designing and conducting mixed method research. 2nd Sage; Thousand Oaks, CA: 2011.
160
Bernard HR. Research methods in anthropology: Qualitative and quantitative approaches. 3rd Alta Mira Press;
Walnut Creek, CA: 2002.
161
Spradley JP. The ethnographic interview. Holt, Rinehart & Winston; New York: 1979.
162
Glaser, B. & Strauss, A. (1967). The Discovery of Grounded Theory: Strategies for Qualitative Research. Chicago:
Aldine.
163
Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education p 308
258
164
Sandelowski, M. (1995). "Sample size in qualitative research." Research in Nursing and Health. 18, 179-183.
165
Trinchero R. (2002) Manuale di ricerca educativa. Milano: Franco Angeli.
259
L’osservazione
L’osservazione è un approccio sistematico alla raccolta dei dati e prevede l’utilizzo da parte del
ricercatore di tutti i suoi sensi al fine di comprendere i comportamenti e le esperienze delle persone
all’atto del loro svolgersi nell’ambito di un contesto naturalistico e sociale.
L’osservazione permetterà di vedere il mondo così come lo vedono i partecipanti allo studio, di
acquisire una vasta conoscenza e comprensione del fenomeno d’interesse e di cogliere peculiarità
legate alla variabilità culturale.166
A seconda del grado di coinvolgimento e di partecipazione del ricercatore alla vita delle persone che
vengono studiate, l’osservazione si distingue, rispettivamente, in osservazione partecipante e
osservazione non partecipante.
In particolare: l’osservazione partecipante combina la partecipazione alla vita delle persone
studiate con il mantenimento di una distanza professionale che consente un'adeguata osservazione
e registrazione dei dati.167
L’osservazione non partecipante è un'osservazione con un'interazione limitata con le persone che
si studiano, pertanto, la visione significato del contesto sociale analizzato potrebbe essere parziale.
Se la comprensione del contesto fosse importante, potrebbe essere necessaria l'osservazione
partecipante.149
Questa modalità di raccolta dati trova ampio impiego in caso di necessità di comprendere: il
comportamento delle persone all’interno del proprio contesto di vita, il significato che viene assunto
dall’ambiente di vita; quando è probabile che i dati auto-riportati (chiedendo alle persone cosa
fanno) siano diversi dal comportamento effettivo (ciò che le persone fanno realmente); quando un
166
Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education p 314
167
Fetterman, DM. (1998). Ethnography Step by Step (2nd Edition). Thousand Oaks, CA: Sage Publications.
260
10.5.1 - Fenomenologia
La tradizione fenomenologica trae origine dagli studi di Husserl e Heidegger. Attraverso tale
approccio si vuole giungere alla conoscenza e alla descrizione dell’essenza e del significato di un
fenomeno o di un’esperienza vissuta.169
All’interno della fenomenologia si distinguono due principali scuole di pensiero:
• fenomenologia descrittiva (dagli studi di Husserl): ha come obiettivo la descrizione
dettagliata dell’esperienza umana. A tal fine, i fenomenologici suggeriscono la rigida
applicazione del principio del bracketing: la “sospensione del giudizio”, ovvero la messa “tra
parentesi” del proprio pensiero e dei propri pregiudizi al fine di giungere ad una descrizione
pura del fenomeno senza che sia influenzata da esperienze pre-esistenti. I ricercatori,
pertanto, sono soliti tenere un diario dove poter annotare i propri sentimenti, emozioni e
valori.
• fenomenologia interpretativa (o ermeneutica dagli studi di Heiddeger): in tal caso,
l’obiettivo non è limitato solo alla descrizione ma anche all’interpretazione e alla
comprensione della realtà e dei fenomeni. Chiaro è come non venga richiesto al ricercatore
la sospensione del giudizio ma anzi le sue conoscenze e il punto di vista assumono un
significato essenziale.171
La ricerca fenomenologica prevede, pertanto, come oggetti principali della ricerca la descrizione
delle esperienze umane e delle percezioni attraverso le quali le persone vivono dette esperienze
(come il malato con infarto vive l’esperienza del ricovero in terapia intensiva? Come vengono
percepite le cure palliative dal familiare della persona con tumore di pertinenza ematologica?).
10.5.2 - Grounded Theory
Trae le sue origini dai sociologici Glaser e Strauss che per la prima volta articolarono un approccio
empirico per lo sviluppo di una teoria. All'epoca, gran parte dello sviluppo delle teorie veniva
effettuato a priori, prima di raccogliere e analizzare i dati. L’approccio in questione era invece
168
Jorgensen, DL. (1989). Participant Observation: A Methodology for Human Studies. Newbury Park, CA: Sage
Publications.
169
Adattato da: Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education pp 291-
292
261
170
Glaser, B. & Strauss, A. (1967). The Discovery of Grounded Theory: Strategies for Qualitative Research. Chicago:
Aldine.
171
Corbin, J. & Strauss, A. (1990). Grounded theory method: Procedures, canons, and evaluative criteria. Qualitative
Sociology, 13, 3-21.
172
Fetterman, DM. (1998). Ethnography: Step by Step. Applied Social Research Methods Series, Volume 17. Thousand
Oaks: Sage Publications.
262
173
Malinowski, B. (1922). Argonauts of the Western Pacific. London: Routledge & Kegan Paul.
174
Atkinson, P. & Hammersley, M. (1994). "Ethnography and participant observation." In NK Denzin and YS Lincoln
(Eds.) Handbook of Qualitative Research (pp. 248-261). Thousand Oaks: Sage Publications. P 248
175
Adattato da: Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education pp 290-
291
263
Obiettivi di apprendimento
176
Adattato da: Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education p 344
177
Lincoln, YS. & Guba, EG. (1985). Naturalistic Inquiry. Newbury Park, CA: Sage Publications.
264
178
Nowell SN, Morris JM, White DE, Moules NJ. Thematic Analysis: striving to meet trustworthiness criteria.
International Journal of Qualitative Methods, 2017, 16:1-13 https://doi.org/10.1177/1609406917733847
179
Tobin GA, Begley CM. Methodological rigour within a qualitative framework. Journal of Advanced Nursing, 2004 48,
388–396. doi:10.1111/j.1365-2648.2004.03207.
265
180
Adattato da: Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education p 345
181
Koch T. Establishing rigour in qualitative research: The decision trail. Journal of Advanced Nursing,1994, 19, 976–986.
doi:10.1111/j.1365-2648.1994.tb01177.
182
Tobin GA, Begley CM. Methodological rigour within a qualitative framework. Journal of Advanced Nursing, 2004 48,
388–396. doi:10.1111/j.1365-2648.2004.03207
183
https://uta.pressbooks.pub/foundationsofsocialworkresearch/chapter/9-6-analyzing-qualitative-
data/#:~:text=Authenticity%20refers%20to%20the%20degree,and%20systems%20during%20their%20analysis.
266
184
Polit DF, Beck CT. Fondamenti di Ricerca Infermieristica 2014, Milano: McGraw-Hill Education p 347
185
Denzin, NK. (1978). Sociological Methods. New York: McGraw-Hill.
186
Patton, MQ. (2001). Qualitative Evaluation and Research Methods (2nd Edition). Thousand oaks, CA: Sage
Publications.
267
187
Birt L, Scott S, Cavers D, Campbell C, Walter F. Member Checking: A Tool to Enhance Trustworthiness or Merely a
Nod to Validation? Qualitative Health Research. 2016;26(13):1802-1811. doi:10.1177/1049732316654870
188
Sandelowski, M. (1993). "Rigor or rigor mortis: The problem of rigor in qualitative research revisited." Advances in
Nursing Science. 16(2), pp1-8.
189
Holloway, I. (1997). Basic Concepts for Qualitative Research. London: Blackwell Science.
268
190
https://medicine.unimelb.edu.au/school-structure/medical-education/research/qualitative-
journey/themes/reflexivity#:~:text=Reflexivity%20is%20about%20acknowledging%20your,will%20influence%20the%2
0research%20process.
191
Malterud, K. (2001). "Qualitative research: Standards, challenges and guidelines." The Lancet. 358: pp. 483-488.
192
O’Brien, B.C. Harris, I.B., Beckman, T.J., Reed, D.A., Cook, D.A (2014). “Standards for Reporting Qualitative
Research: A Synthesis of Recommendations”. Acad Med; 89(9):1245-51.
193
Lingard, L., Kennedy, T.J. (2010). “Qualitative research in medical education”. In: Swanwick, T., ed. Understanding
Medical Education: Evidence, Theory and Practice. Oxford, UK: WileyBlackwell: 323–335.
194
Barbour, R.S. (2001). “Checklists for improving rigour in qualitative research: A case of the tail wagging the dog?”
BMJ; 322:1115–1117.
269
195
Tong, A., Sainsbury, P., Craig, J. (2007). “Consolidated criteria for reporting qualitative research (COREQ): A 32-item
checklist for interviews and focus groups”. Int J Qual Health Care; 19:349–357.
196
Sofaer, S. (2002). “Qualitative research methods”. Int J Qual Health Care vol. 14 (pg. 329-36).
197
Knafl, K.A., Howard, N.J. (1984). “Interpreting and reporting qualitative research”. Res Nurs Health; vol. 7 (pg. 7-14).
270
271
272
Presenza dell’informazione
nell’articolo
Item Descrittore/domanda guida SI NO Non Riportato a Note
applicabile pag.
Dominio 1: team di ricerca e
riflessività
Caratteristiche personali
1. Identità dei Quale/i autore/i ha/hanno
ricercatori/facilitatori condotto l’intervista o il
focus group?
2. Qualifiche Quali sono le qualifiche dei
ricercatori?
3. Occupazioni Quale era la loro
occupazione al momento
dello studio?
4. Genere Lo sperimentatore è uomo o
donna?
5. Esperienza e Qual è l’esperienza o la
formazione formazione del/i
ricercatore/i?
Relazioni con i partecipanti
6. Relazione stabilita Era stata stabilita una
relazione prima dell’inizio
dello studio?
273
274
275
Esercitazione: valutare la qualità metodologica dello studio del Barrio, M., Lacunza, M.M., Armendariz, A.C., Margall, M.A., Asiain, M.A. (2004).
Liver transplant patients: their experience in the intensive care unit. A phenomenological study. J Clin Nur; 13(8):967-76. doi: 10.1111/j.1365-
2702.2004.01002.x. (tempo 90 minuti).
Studio: del Barrio, M., Lacunza, M.M., Armendariz, A.C., Margall, M.A., Asiain, M.A. (2004). Liver transplant patients: their experience in the intensive
care unit. A phenomenological study. J Clin Nur; 13(8):967-76. doi: 10.1111/j.1365-2702.2004.01002.x.
Presenza dell’informazione
nell’articolo
Item Descrittore/domanda guida SI NO Non Riportato a Note
applicabile pag.
Dominio 1: team di ricerca e
riflessività
Caratteristiche personali
26. Identità dei Quale/i autore/i ha/hanno I nomi degli autori sono specificati nella sezione
ricercatori/facilitatori condotto l’intervista o il X 967 introduttiva: del Barrio, M., Lacunza, M.M.,
focus group? Armendariz, A.C., Margall, M.A., Asiain, M.A.
276
278
280
281
282
Obiettivi di apprendimento
Al termine di questo capitolo, il professionista sarà in grado di:
• Definire le generalità di una revisione sistematica
• Distinguere le varie parti di cui è composto il protocollo di una revisione sistematica
• Conoscere le caratteristiche delle componenti di una revisione sistematica
• Definire cos’è una meta-analisi
• Declinare il concetto di eterogeneità e conoscere i principali test statistici ad essa legati
Premessa
Le revisioni sistematiche appartengono a quella parte di letteratura scientifica definita secondaria,
che utilizza cioè studi primari per creare evidenze in quanto vengono sintetizzati i risultati degli studi
primari creando così nuova letteratura scientifica. Esistono attualmente varie tipologie di revisioni,
alcune con minime differenze, altre anche molto diverse tra loro, ma in generale è possibile fare due
macro-distinzioni tra revisioni narrative e revisioni sistematiche.
Le revisioni narrative (o tradizionali) hanno solitamente un obiettivo ampio, talvolta generico, e
hanno lo scopo principale di effettuare una prima panoramica rispetto ad un determinato
argomento e ciò che è già stato pubblicato a riguardo nelle principali banche dati. Le revisioni
narrative non dichiarano la metodologia utilizzata per creare la revisione, non comprendono tutta
la letteratura disponibile (ad esempio la letteratura grigia) e la scelta degli studi dipende dalla
soggettività di chi svolge la ricerca (ad esempio perché interessato a un determinato setting clinico
o a fonti maggiormente applicabili al proprio contesto di lavoro). Nelle revisioni narrative, inoltre,
non vengono considerate le differenze di qualità metodologica tra i diversi studi selezionati, non
attuando quindi alcuna revisione critica delle fonti (vedi tabella 11).
283
Non vengono considerate le differenze di qualità Gli studi vengono valutati per il rischio di presenza
tra i diversi studi di bias
Sulla base dei criteri precedentemente descritti, le revisioni narrative rientrano nei criteri della
letteratura terziaria.
Le revisioni sistematiche si differenziano dalle revisioni narrative perché si pongono un obiettivo
preciso che non è solo quello di riassumere i risultati di altri studi che possono essere di trattamento,
diagnostici, osservazionali ma valutano anche, e soprattutto, la qualità delle fonti selezionate
secondo una altrettanto precisa metodologia resa esplicita dalla presenza di un protocollo
metodologico. Anche se le revisioni sistematiche molto spesso rispondono a quesiti relativi
all’efficacia di un trattamento, esse possono trattare quesiti di eziologia, di prognosi o diagnostici,
accorpando tutti gli studi primari che rispondono alle medesime domande. In questo senso le
revisioni sistematiche tentano di identificare, valutare e sintetizzare tutti i dati empirici che
soddisfano determinati criteri di ammissibilità pre-specificati per rispondere a una precisa domanda
di ricerca. I ricercatori che conducono revisioni sistematiche utilizzano infatti metodi espliciti e
sistematici con l'obiettivo di ridurre al minimo i pregiudizi, per produrre risultati più affidabili che
permettano di influenzare correttamente il processo decisionale dei professionisti.198
Ad ulteriore garanzia dell’inclusione di tutte le fonti bibliografiche presenti in un determinato
momento sul quesito di ricerca definito dagli autori, le revisioni sistematiche tengono conto anche
della letteratura grigia. Con letteratura grigia si intende infatti tutto quel materiale bibliografico che
non è stato pubblicato, che non è stato ancora sottoposto ad un processo di peer-reviewing di una
rivista come ad esempio: atti di un convegno, tesi di laurea, studi che rispetto al quesito di partenza
mostrano risultati non a favore del trattamento proposto e articoli non pubblicati su riviste
indicizzate. Risulta particolarmente importante includere anche queste fonti all’interno di una
revisione sistematica perché potrebbero influenzare in maniera talvolta determinante l’analisi finale
dei risultati.
Se si prende in considerazione la piramide delle evidenze, riportata in figura 79, si nota come le
revisioni sistematiche sono poste in una posizione di superiorità: avendo infatti un metodo di
revisione sistematico e preciso, sono sempre riproducibili e trasparenti e rappresentano quindi lo
strumento di riferimento per guidare le decisioni in ambito sanitario, assieme a caratteristiche del
paziente, giudizio del professionista e risorse a disposizione (processo dell’EBP).
198
Cumpston M, Chandler J. Chapter II: Planning a Cochrane Review. In: Higgins JPT, Thomas J, Chandler J, Cumpston
M, Li T, Page MJ, Welch VA (editors). Cochrane Handbook for Systematic Reviews of Interventions - version
6.3 (updated February 2022). Cochrane. 2022. Available from www.training.cochrane.org/handbook.
284
199
Desai VS, Camp CL, Krych AJ. What Is the Hierarchy of Clinical Evidence?. Basic Methods Handbook for Clinical Orthopaedic
Research. 2019. Springer, Berlin. https://doi.org/10.1007/978-3-662-58254-1_2
285
200
Per approfondimenti: https://www.crd.york.ac.uk/prospero/
201
Tawfik GM, Giang, HTN, Ghozy, S et al. Protocol registration issues of systematic review and meta-analysis studies:
a survey of global researchers. BMC Med Res Methodol. 2020. https://doi.org/10.1186/s12874-020-01094-9
202
Page MJ, McKenzie JE, Bossuyt PM et al. The PRISMA statement: an updated guideline for reporting systematic
reviews. BMJ. 2021;372:n71 http://dx.doi.org/10.1136/bmj.n71
286
203
Sothornwit J, Kaewrudee S, Lumbiganon P, Pattanittum P, Averbach SH.Immediate versus delayed postpartum
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Art. No.: CD011913.DOI: 10.1002/14651858.CD011913.pub3
287
Figura 81 – Esempio di strategia di ricerca degli studi di una revisione sistematica Cochrane186
204
Higgins JPT, Thomas J, Chandler J, Cumpston M, Li T, Page MJ, Welch VA (editors). Cochrane Handbook for Systematic
Reviews of Interventions version 6.3 (updated February 2022). Cochrane, 2022. Available from
www.training.cochrane.org/handbook
205
Lefebvre C, Glanville J, Briscoe S, Featherstone R, Littlewood A, Marshall C, Metzendorf M-I, Noel-Storr A, Paynter R,
Rader T, Thomas J, Wieland LS. Chapter 4: Searching for and selecting studies. In: Higgins JPT, Thomas J, Chandler J,
Cumpston M, Li T, Page MJ, Welch VA (editors). Cochrane Handbook for Systematic Reviews of Interventions version
6.3 (updated February 2022). Cochrane, 2022.
288
206
Dickersin K, Min YI. Publication bias: the problem that won't go away. Ann N Y Acad Sci. 1993. doi: 10.1111/j.1749-
6632.1993.tb26343
289
Figura 82 – Esempio di descrizione degli studi da includere di una revisione sistematica Cochrane186
Si sottolinea inoltre l’importanza che tutti questi criteri di inclusione ed esclusione siano sempre
coerenti con gli obiettivi della revisione sistematica e in generale con il protocollo della revisione.
Una volta stabiliti i limiti e i criteri attraverso cui includere gli studi nella revisione, si procede dunque
verso il vero e proprio processo di selezione degli studi stessi che deve sempre essere eseguito da
più di un ricercatore per ridurre la probabilità di scartare fonti bibliografiche che potrebbero essere
rilevanti e per garantire quindi una maggiore oggettività nel processo di valutazione critica.
Nell’ottica di fornire un’ampia documentazione di tutto il percorso di selezione, è importante che
nel protocollo della revisione sia espresso chiaramente come si intende risolvere un eventuale
disaccordo tra i ricercatori che selezionano gli studi rilevanti e quali possono essere le cause. Per
290
Una volta selezionati in maniera precisa gli studi che si vogliono includere nella revisione è
necessario procedere alla valutazione critica dei singoli studi, che può essere definita come un
processo sistematico che identifica punti di forza e di debolezza degli studi inclusi nella revisione
sistematica e l’applicabilità dei risultati in essi riportati. La fase di valutazione critica degli studi è
particolarmente importante nel processo di realizzazione di una revisione sistematica solida e
affidabile perché le fonti prese in considerazione possono essere diverse tra loro come qualità e
rispetto al rischio di sviluppare bias. Inoltre, i risultati dei singoli studi potrebbero dipendere da come
è stato condotto lo studio e non dalla reale efficacia dell’intervento. La fase di valutazione critica è
principalmente finalizzata ad indagare specifici bias quali selection bias, performance bias, detection
bias, reporting bias (a cui appartiene il bias di pubblicazione) e attrition bias (vedi tabella 12).
Bias Descrizione
291
Figura 84 – Esempio di valutazione del rischio di bias di una revisione sistematica Cochrane186
A questo proposito occorre distinguere il processo valutativo del risk of bias dalla valutazione della
qualità metodologica. Mentre il primo implica un giudizio, è riferito agli outcome degli studi e
dipende anche dal reporting, la valutazione metodologica, pur dipendendo anch’essa dal reporting,
si riferisce a degli standard ottimali di riferimento e pone il focus specifico sulla tipologia di studio
scelta. Al fine di consentire ai lettori di una revisione di comprendere le modalità con cui è stata
compiuta la valutazione critica degli studi possono essere riportate delle griglie, delle checklist o
delle scale che sono state utilizzate nella conduzione della valutazione. Anche in questo caso
l’approccio utilizzato per svolgere la valutazione va esplicitato a priori in fase di creazione del
protocollo della revisione.
292
12.3 - Meta-analisi
Viene definita meta-analisi una tecnica clinico-statistica quantitativa che permette di combinare i
dati relativi ai risultati statistici di più studi condotti su un medesimo argomento, generando un
unico risultato conclusivo per rispondere ad uno specifico quesito clinico. Eseguire una meta-analisi
è utile perché fornisce omogeneità a risultati non simili di studi clinici, incrementa la potenza
statistica del confronto tra campioni con numerosità campionaria bassa, migliora la precisione della
stima dell’efficacia di una terapia, permette di studiare sottogruppi di pazienti nell’ambito di diversi
studi ed infine può fornire indicazioni su nuovi possibili studi. Va detto tuttavia che la presenza di
meta-analisi non garantisce in maniera assoluta l’accuratezza dei risultati che essa propone. La
validità della meta-analisi dipende infatti da quella degli studi inclusi, i risultati presentati possono
comunque essere inconcludenti rispetto al quesito e l’applicabilità sul campo di quanto emerso può
rappresentare un problema per i clinici.
Esistono diversi metodi attraverso cui i risultati di studi individuali possono essere combinati nel
corso di una meta-analisi: per gli esiti misurati con variabili discrete (per esempio: morte o numero
di re-interventi) si possono utilizzare misure d’efficacia come odds ratio, il rischio relativo e la
riduzione assoluta del rischio, mentre per gli esiti misurati su una scala continua (per esempio:
temperatura corporea o variazioni di peso) solitamente viene utilizzata la differenza media
ponderata.
I risultati di una meta-analisi sono solitamente rappresentati graficamente per permettere ai lettori
di una revisione sistematica di interpretare più agilmente i dati riportati. Questa rappresentazione
grafica, denominata forest plot, permette inoltre un confronto visivo dei risultati dei singoli studi,
riportando i dati riguardanti tutti gli studi eleggibili dal protocollo e, se possibile, l’esito della meta-
analisi.
293
A titolo esemplificativo si riporta una meta-analisi (figura 85) tratta dalla revisione della Cochrane
Library di Lewis et al. 207 relativa all’utilizzo dell’ossigenoterapia con cannule nasali ad alto flusso
(High Flow Nasal Cannula – HFNC) per il supporto respiratorio dei pazienti adulti in terapia intensiva.
Tutte le informazioni relative al tipo di confronto impostato e agli outcome di interesse si trovano
esplicitate nella didascalia nella parte superiore della figura 85, 86.
207
Lewis SR, Baker PE, Parker R, Smith AF. High-flow nasal cannulae for respiratory support in adult intensive care
patients. Cochrane Database of Systematic Reviews. 2021, Issue 3. Art. No.: CD010172. DOI:
10.1002/14651858.CD010172.pub3.
294
Il forest plot sulla destra è diviso in due da una linea verticale, detta di non-significatività statistica
o di effetto nullo (vedi spiegazione dell’intervallo di confidenza nel capitolo relativo alle analisi
statistiche), che indica l’assenza di differenze rilevabili negli effetti dei trattamenti confrontati. Gli
studi le cui stime di effetto favoriscono il trattamento sperimentale cadono, per convenzione, alla
sinistra di questa linea, mentre quelli le cui stime favoriscono il trattamento standard sono riportate
alla sua destra. Guardando da che parte del grafico si trovano i risultati di uno studio è possibile
quindi intuirne gli esiti, stante che ogni studio è rappresentato da una linea orizzontale (intervallo di
confidenza), con un quadratino al centro: la collocazione del quadratino indica la stima puntuale di
effetto, mentre la sua grandezza è proporzionale al peso che lo studio ha nella meta-analisi, a sua
volta dipendente dalla numerosità campionaria del singolo studio e dal numero di esiti che si sono
verificati. La linea orizzontale indica invece l’intervallo di confidenza al 95%, ovvero il grado di
incertezza di ogni studio. Tanto più ampia è questa linea tanto più i risultati sono incerti:
potenzialmente attribuibili, cioè, al solo effetto del caso. Se l’intervallo di confidenza attraversa la
linea verticale, i risultati dello studio vanno considerati come non statisticamente significativi
(p=>0.05).208 All’aumentare del numero dei partecipanti allo studio l’intervallo di confidenza si
riduce (figura 88, 89): ciò rende maggiormente chiaro come per poter considerare i risultati di piccoli
studi è assolutamente necessario accorparli ad altri nel contesto di una meta-analisi, così da
raggiungere un numero più elevato di pazienti. Gli studi con un elevato numero di pazienti, indicati
da quadratini di grandi dimensioni, incidono maggiormente sul risultato complessivo della meta-
analisi.
208
Sala V, Moja L, Moschetti I et al. Revisioni sistematiche – Breve guida all’uso. Centro Cochrane Italiano. 2006.
295
296
209
Deeks JJ, Higgins JPT, Altman DG. Chapter 10: Analysing data and undertaking meta-analyses. In: Higgins JPT, Thomas
J, Chandler J, Cumpston M, Li T, Page MJ, Welch VA (editors). Cochrane Handbook for Systematic Reviews of
Interventions - version 6.3 (updated February 2022). Cochrane. 2022. Available
from www.training.cochrane.org/handbook.
297
Va infine precisato che i termini revisione sistematica e metanalisi, possono essere considerati come
sinonimi, quello che varia è il sistema di reporting. Nelle revisioni sistematiche, i risultati vengono
riportati in forma descrittiva, nelle meta-analisi, in forma statistica, però la metodologia che deve
essere utilizzata per arrivare ai risultati, è assolutamente la stessa. È quindi opportuno precisare che
malgrado documenti di questo tipo siano disponibili in letteratura, le meta-analisi condotte su un
solo studio non devono essere accettate in quanto rappresentano l’escamotage di alcuni autori per
trasformare il singolo studio (che quindi appartiene al mondo della letteratura primaria), in uno
studio di letteratura secondaria.
210
Chaimani A, Caldwell DM, Li T, Higgins JPT, Salanti G. Chapter 11: Undertaking network meta-analyses. In: Higgins
JPT, Thomas J, Chandler J, Cumpston M, Li T, Page MJ, Welch VA (editors). Cochrane Handbook for Systematic Reviews
of Interventions version 6.3 (updated February 2022). Cochrane, 2022. Available
from www.training.cochrane.org/handbook.
298
Figura 92 - Esempio di diagramma a rete con quattro interventi concorrenti e informazioni sulla
presenza di trial randomizzati multi-braccio
211
Chaimani A, Higgins JPT, Mavridis D, Spyridonos P, Salanti G. Graphical tools for network meta-analysis in STATA. PloS
One 2013; 8: e76654.
299
212
Cooper NJ, Peters J, Lai MC, Jüni P, Wandel S, Palmer S, Paulden M, Conti S, Welton NJ, Abrams KR, Bujkiewicz S,
Spiegelhalter D, Sutton AJ. How valuable are multiple treatment comparison methods in evidence-based health-care
evaluation? Value in Health 2011; 14: 371–380.
213
Caldwell DM, Dias S, Welton NJ. Extending treatment networks in health technology assessment: how far should we
go? Value in Health 2015; 18: 673–681.
300
In situazioni diverse, quando sono disponibili quattro o più interventi concorrenti, le stime
indirette possono essere derivate attraverso percorsi multipli. L'unico requisito è che due
interventi siano "connessi" non necessariamente attraverso un unico comparatore comune. Un
esempio di questa situazione è fornito nella successiva figura 94. In questo caso, si inserisce un
ulteriore confronto, quello relativo ai consigli forniti dal farmacista, identificato con la lettera D.
Nel caso relativo all’immagine, sono stati condotti studi che hanno confrontato direttamente gi
esiti occorsi tra farmacista e infermiere, tra farmacista e fisioterapista ma nessun confronto tra
farmacista e medico.
Figura 94 - Esempio della stima indiretta dell'efficacia dell’intervento del medico B vs farmacista
D
301
303
Obiettivi di apprendimento
Al termine di questo capitolo, il professionista sarà in grado di:
• Definire le quattro dimensioni da considerare in fase di valutazione critica
• Distinguere gli aspetti fondamentali di una revisione sistematica
• Descrivere le varie sezioni di uno strumento di valutazione
214
https://www.gimbe.org/eb/valutazione.html
304
Al fine di attuare una valutazione critica delle quattro dimensioni precedentemente descritte, sono
stati elaborati differenti strumenti in grado di analizzare in dettaglio le caratteristiche principali delle
revisioni sistematiche. Essi indagano principalmente i medesimi ambiti, in particolar modo nello
specifico:
- La tipologia di pazienti analizzata, i criteri di inclusione adottati, gli interventi valutati, le
misure di esito da ricercare e i disegni di studio;
- La strategia di ricerca adottata;
- La modalità di estrazione dei dati dagli studi presi in considerazione;
- La valutazione degli studi da inserire all’interno della revisione sistematica;
- La modalità di interpretare e analizzare i dati della revisione stessa.
Di seguito vengono riportati in modo approfondito gli aspetti che i ricercatori della Cochrane
considerano fondamentali in fase di valutazione al fine di poter identificare una buona revisione
sistematica.215
215
www.cochrane.it/sites/cochrane.it/files/uploads/guidausorevisioni.pdf
305
Stabilire un quesito di ricerca chiaro è importante tanto per il gruppo di ricerca, quanto per i lettori
al fine di definire se la revisione sistematica risponde agli obiettivi della ricerca. Idealmente il quesito
di ricerca dovrebbe essere esplicitato in un protocollo precedentemente pubblicato.
I revisori devono essere in grado di distinguere queste tipologie di eterogeneità e di operare delle
scelte in merito nel caso queste siano presenti. In questi casi può essere attuata una analisi di
sensitività, come spiegato nel capitolo precedente. Questa, infatti, verifica la consistenza dei risultati
al variare dei parametri di inclusione e li descrive, poi, come robusti (non variabili) o sensibili
(variabili) rispetto ad ogni parametro. Una buona revisione include, in genere, questo tipo di analisi
e ne commenta, inoltre, i risultati. L’aspetto fondamentale è esplicitare questa fase al fine di
garantire la trasparenza del processo.
216
Abalos E, Carroli G, Mackey ME, Bergel E. Critical appraisal of systematic reviews: The WHO Reproductive Health
Library, No 4, Geneva, The World Health Organization, 2001 (WHO/RHR/01.6).
307
217
The Joanna Briggs Institute, Best Practice Systematic Reviews, vol. 1, n.1, 2000.
308
218
Shea BJ, Reeves BC, Wells G, Thuku M, Hamel C, et al. (2017) AMSTAR 2: a critical appraisal tool for systematic reviews
that include randomised or non-randomised studies of healthcare interventions, or both. The BMJ
358j4008. https://doi.org/10.1136/bmj.j4008
219
https://www.gimbe.org/pagine/1241/it/amstar-2
309
12. Se è stata condotta una meta-analisi, gli autori analizzano il potenziale impatto del rischio di
bias dei singoli studi nei risultati della meta-analisi o nelle altre sintesi delle evidenze?
Tale item è volto ad identificare se l’inclusione/esclusione di alcuni studi considerati ad alto
rischio di bias possa impattare sui risultati della revisione.
13. Gli autori tengono in considerazione il rischio di bias nei singoli studi quando
interpretano/discutono i risultati della revisione?
Gli autori dovrebbero specificare se sono stati inclusi all’interno degli studi con
basso/moderato (alto rischio di bias). Questo aspetto è molto importante in quanto studi
con basso rischio di bias potrebbero non impattare sulla qualità dei risultati finali, viceversa
un elevato rischio di bias potrebbe influenzare la rilevanza dei risultati della revisione.
14. Gli autori spiegano e discutono in maniera soddisfacente ogni eterogeneità osservata nei
risultati della revisione?
Se questa è presente, è fondamentale giustificarne le cause ed eventualmente l’impatto sui
risultati della revisione. È importante identificare le eventuali cause di eterogeneità
relativamente al PICO, disegno di studio e outcome.
15. Se è stata effettuata una meta-analisi, gli autori hanno esplorato adeguatamente il bias di
pubblicazione e discusso il potenziale impatto sui risultati della revisione?
Il punto fondamentale è verificare se gli autori della revisione hanno fatto del loro meglio
per identificare il bias di pubblicazione tramite ricerche bibliografiche più approfondite e
analitiche. Tale bias rappresenta una possibile distorsione dovuta alla tendenza a pubblicare
con più facilità gli studi che presentano risultati statisticamente significativi rispetto a quelli
con risultati non significativi a parità di qualità del lavoro sperimentale svolto. Il bias di
pubblicazione è un problema rilevante, ma per gli autori può essere difficile annullarne
completamente l’impatto. Infatti, i test statistici o le rappresentazioni grafiche non hanno
una elevata sensibilità, per cui se positivi indicano la presenza del bias di pubblicazione, ma
se negativi non ne garantiscono l’assenza.
311
312
Liu J, Fang S, Wang Y, Gao L, Xin T, Liu Y. The effectiveness of massage interventions on procedural
pain in neonates: A systematic review and meta-analysis. Medicine (Baltimore).
2022;101(41):e30939. doi:10.1097/MD.0000000000030939
1. I quesiti di ricerca e i criteri di inclusione della revisione comprendono gli elementi del
PICO?
313
☒SI £NO
Per rispondere Sì, la revisione deve motivare uno dei Nella sezione “Methods” tra i criteri di
seguenti criteri: inclusione si prevede unicamente di
☒ l’inclusione solo di RCT, oppure considerare RCT.
£ l’inclusione solo di NRSI, oppure
£ l’inclusione sia di RCT che NRSI
4. Gli autori hanno effettuato una ricerca sistematica della letteratura?
☒SI £NO
Per rispondere Sì, deve essere presente uno tra i Dalla sezione “Methods” (“2.3. Study
seguenti metodi: selection and data extraction”) si evince
☒almeno due revisori indipendenti erano concordi che due autori indipendenti erano
sulla selezione degli studi eleggibili da includere concordi sulla selezione degli studi
oppure eleggibili da includere.
314
☒SI £NO
Per rispondere Sì, deve essere riportato uno tra i Dalla sezione “Methods” (“2.3. Study
seguenti metodi: selection and data extraction”) si evince
☒almeno due revisori hanno raggiunto l’accordo su che I due revisori selezionati hanno
quali dati estrarre dagli studi inclusi oppure raggiunto il consenso relativamente
£due revisori hanno estratto i dati da un campione all’estrazione dei dati. Sono stati
degli studi eleggibili, raggiungendo l’accordo per consultati altri revisori solo per alcune
almeno l’80% degli stessi, mentre i rimanenti sono opinioni risultate discordanti.
stati selezionati da un terzo revisore
7. Gli autori forniscono l’elenco degli studi esclusi giustificando le motivazioni?
315
12. Se è stata condotta una meta-analisi, gli autori analizzano il potenziale impatto del
rischio di bias dei singoli studi nei risultati della meta-analisi o nelle altre sintesi delle
evidenze?
£SI ☒ NO £La meta-analisi non è stata condotta Non viene analizzato il possibile impatto
Per rispondere Sì: del rischio di bias nelle stime cumulative
£sono stati inclusi solo RCT a basso rischio di bias, dell’effetto.
oppure
£se le stime aggregate sono basate su RCT e/o NRSI
a rischio di bias variabile, è stato analizzato il
possibile impatto del rischio di bias nelle stime
cumulative dell’effetto
13. Gli autori tengono in considerazione il rischio di bias nei singoli studi quando
interpretano/discutono i risultati della revisione?
£SI ☒ NO
Per rispondere Sì:
£sono stati inclusi solo RCT a basso rischio di bias,
oppure
£se sono stati inclusi RCT o NRSI con moderato o
alto rischio di bias, la revisione include una
discussione del potenziale impatto sui risultati
14. Gli autori spiegano e discutono in maniera soddisfacente ogni eterogeneità osservata
nei risultati della revisione?
☒ SI £NO
Per rispondere Sì: Nel paragrafo 4. Discussion viene discusse
£nessuna eterogeneità significativa nei risultati, l’eterogeneità e in particolar modo si fa
oppure riferimento alle possibili cause (“the
quality of evidence was not relatively
317
318
Obiettivi di apprendimento
Premessa
In passato, l'Institute of Medicine (IOM), ha definito le linee guida per la pratica clinica come
"Dichiarazioni che includono raccomandazioni, intese a ottimizzare la cura del paziente, che sono
generate da una revisione sistematica delle prove e da una valutazione dei benefici e dei danni delle
opzioni di cure alternative".220 Questa definizione è stata aggiornata conseguentemente al fatto che la
letteratura che valuta i migliori metodi per lo sviluppo delle linee guida si è evoluta notevolmente nei 20 anni
trascorsi dal primo rapporto dell'IOM sull'argomento: “Clinical Practice Guidelines: Directions for a New
Program”, alla luce del fatto che si è ravvisata la necessità di aggiornare questa definizione e di riflettere
meglio l'attuale consenso della comunità scientifica su ciò che costituisce un linea guida, compresi gli aspetti
che il comitato IOM che si occupa dello sviluppo delle linee guida ritiene siano caratteristiche
determinanti. La nuova definizione è la seguente: “Le linee guida per la pratica clinica sono affermazioni che
includono raccomandazioni intese a ottimizzare l'assistenza ai pazienti che sono generate da una revisione
sistematica delle prove e da una valutazione da parte degli esperti dei benefici e dei danni derivati dalle
alternative opzioni di cura”.221
Sulla base di questa definizione, si comprende che le linee guida sono composte da due parti:
• La prima parte che è anche la base fondamentale per la costruzione delle raccomandazioni è
rappresentata da una revisione sistematica delle evidenze della ricerca relative a un quesito
clinico. Questa revisione si focalizza sul livello delle evidenze derivate dal processo di revisione
sistematica e su cui si baserà il processo decisionale per la formulazione delle raccomandazioni.
220
Consensus report, Institute of Medicine. Clinical practice guidelines we can trust. March 23, 2011.
http://www.iom.edu/Reports/2011/Clinical-Practice-Guidelines-We-Can-Trust.aspx
221
Institute of Medicine (US) Committee on Standards for Developing Trustworthy Clinical Practice Guidelines; Graham
R, Mancher M, Miller Wolman D, et al., editors. Clinical Practice Guidelines We Can Trust. Washington (DC): National
Academies Press (US); 2011. Summary. Available from: https://www.ncbi.nlm.nih.gov/books/NBK209538/
319
222
SISTEMA NAZIONALE LINEE GUIDA (SNLG) https://snlg.iss.it/ (ultima consultazione in data 13/11/2022)
223
Guyatt GH, Oxman AD, Kunz R, Vist GE, Falck-Ytter Y, Schunemann HJ. What is "quality of evidence" and why is it
important to clinicians? BMJ (Clinical research ed). 2008;336(7651):995-8.
224
Peterson, P. N., & Rumsfeld, J. S. (2011). The evolving story of guidelines and health care: does being NICE
help?. Annals of internal medicine, 155(4), 269–271. https://doi.org/10.7326/0003-4819-155-4-201108160-00013
225
https://snlg.iss.it/wp-content/uploads/2021/08/MM_v1.3.2_apr_2019.pdf
320
Molti sviluppatori di linee guida hanno rivisto i loro processi sulla base di questi criteri al fine di
garantire la trasparenza della linea guida e divulgare i metodi utilizzati in tutte le sue fasi di sviluppo;
tuttavia, la complessità e la scarsa praticità degli standard ne rende difficile la loro applicazione.
321
322
226
Brook RH. Practice guidelines: to be or not to be. Lancet. 1996 Oct 12;348(9033):1005-6. PMID: 8855863.
227
Montori, V. M., Brito, J. P., & Murad, M. H. (2013). The optimal practice of evidence-based medicine: incorporating
patient preferences in practice guidelines. JAMA, 310(23), 2503–2504. https://doi.org/10.1001/jama.2013.281422
323
Figura 96 – Esempi di possibili simboli per rappresentare la qualità delle evidenze e la forza delle
raccomandazioni228
228
Holger J. Schünemann et al. Letters, numbers, symbols and words: how to communicate grades of evidence and
recommendations. CMAJ • SEPT. 30, 2003; 169 (7) - https://www.cmaj.ca/content/169/7/677/tab-figures-data
324
229
http://www.gradeworkinggroup.org/
230
CNEC. Manuale metodologico per la produzione di linee guida di pratica clinica. 2019 MM_v1.3.2_apr_2019.pdf
(iss.it)
325
Per quanto riguarda la rilevanza dell’outcome, aspetto su cui il GRADE focalizza l’attenzione, viene
chiesto di individuare gli outcome clinicamente rilevanti.
In questa fase il metodo GRADE prevede che gli outcome vengano votati dal PANEL, assegnandogli
un punteggio che va da 1 a 9. Una volta che ogni singolo membro del PANEL ha assegnato il proprio
voto, per ogni outcome viene calcolato il valore medio/mediano ed infine vengono posti su una scala
gradata da 1 a 9. In questo modo vengono individuati tre gruppi di outcome: critici per il decision
making, importanti ma non essenziali per il decision making, non importanti per il decision making.
Come previsto dal manuale metodologico del Centro Nazionale per l’Eccellenza clinica, la Qualità e
la Sicurezza delle cure (CNEC), al termine di questo processo gli outcome ritenuti non importanti
vengono esclusi dalla LG, inoltre gli outcome importanti vengono inclusi nella valutazione della
qualità delle evidenze ma esclusi dalle raccomandazioni; soltanto quelli critici vengono inclusi nelle
raccomandazioni. (Fig. 94).
326
Figura 98 - Processo logico per l’attribuzione del livello di qualità delle prove230
231
COMET Initiative | Home (comet-initiative.org) (Ultima consultazione in data 17/11/2022)
327
Il metodo GRADE non può essere implementato meccanicamente: c'è necessariamente l’intervento
della soggettività in ogni decisione. Due persone che valutano lo stesso corpus di prove potrebbero
ragionevolmente giungere a conclusioni diverse sulla sua certezza. Ciò che il metodo GRADE fornisce
è un quadro riproducibile e trasparente per classificare la certezza nelle prove252 stante che la
classificazione è strettamente correlata al rischio di bias.
Per ciascuno dei rischi di bias, imprecisione, incoerenza, indirectness e bias di pubblicazione, gli
autori hanno la possibilità di ridurre il livello di certezza di uno o due livelli (per esempio da alto a
moderato).
Il bias si verifica quando i risultati di uno studio non rappresentano la verità a causa di limitazioni
intrinseche nella progettazione o conduzione dello studio stesso. In pratica, è difficile sapere fino a
che punto potenziali distorsioni generate dai bias influenzano i risultati e quindi quanto la certezza
nell'effetto stimato sia inferiore se gli studi potrebbero essere distorti a causa dei bias.
Sono disponibili diversi strumenti per valutare il rischio di bias nei singoli studi randomizzati e negli
studi osservazionali, come indicato nei precedenti capitoli dedicati alla valutazione della qualità
metodologica degli studi stessi.
Gli autori devono, quindi, esprimere un giudizio sul fatto che il rischio di bias nei singoli studi sia
sufficientemente ampio da ridurre la loro fiducia nell'effetto del trattamento stimato.
L'approccio del metodo GRADE alla valutazione del bias correlato all’imprecisione si concentra
sull'intervallo di confidenza del 95% attorno alla migliore stima dell'effetto assoluto. La certezza
dell’affidabilità dei risultati è inferiore se è probabile che la decisione clinica possa essere diversa se
il vero effetto era alla sua massima espressione rispetto al limite inferiore dell'intervallo di
confidenza. Gli autori possono anche scegliere di valutare l'imprecisione se la stima dell'effetto
proviene solo da uno o due piccoli studi o se ci sono stati pochi eventi/outcome.
La certezza/sicurezza dei risultati estrapolati dalle prove è massima quando ci sono diversi studi che
mostrano effetti coerenti. Quando si valuta la coerenza, gli autori dovrebbero esaminare la
somiglianza delle stime puntuali dei risultati e la sovrapposizione dei loro intervalli di confidenza,
329
Oltre alla qualità delle evidenze, il metodo GRADE consente di assegnare un grading alla forza
(forte/debole) e alla direzione delle raccomandazioni (a favore/contro).
330
È più probabile che le raccomandazioni siano deboli piuttosto che forti quando la certezza nelle
evidenze è bassa, quando c'è uno stretto equilibrio tra conseguenze desiderabili e indesiderabili,
quando c'è una variazione sostanziale o incertezza nei valori e nelle preferenze del paziente e
quando gli interventi richiedono risorse considerevoli.232
Come anticipato, la forza di una raccomandazione riflette la misura in cui possiamo essere fiduciosi
che nel gruppo di pazienti cui è destinata la raccomandazione stessa, gli effetti desiderabili di un
intervento superino gli effetti indesiderati. Gli effetti desiderabili di un intervento comprendono la
riduzione della morbilità e della mortalità, il miglioramento della qualità della vita, la riduzione dei
costi correlati al trattamento (come dover assumere farmaci o l'inconveniente di sottoporsi a esami
del sangue o doversi recare in ospedale per il monitoraggio) e riduzione dei costi per l’acquisto delle
risorse. Le conseguenze indesiderabili includono effetti avversi che possono avere un impatto
232
Guyatt GH, Oxman AD, Kunz R, Falck-Ytter Y, Vist GE, Liberati A, Schünemann HJ; GRADE Working Group. Going from
evidence to recommendations. BMJ. 2008 May 10;336(7652):1049-51. doi: 10.1136/bmj.39493.646875.AE. Erratum in:
BMJ. 2008 Jun 21;336(7658): doi:10.1136/bmj.a402. PMID: 18467413; PMCID: PMC2376019.
331
233
Fleisher, L. A., Bass, E. B., McKeown, P., & American College of Chest Physicians (2005). Methodological approach:
American College of Chest Physicians guidelines for the prevention and management of postoperative atrial fibrillation
after cardiac surgery. Chest, 128(2 Suppl), 17S–23S. https://doi.org/10.1378/chest.128.2_suppl.17s
234
Teisberg E, Wallace S, O'Hara S. Defining and Implementing Value-Based Health Care: A Strategic Framework. Acad
Med. 2020 May;95(5):682-685. doi: 10.1097/ACM.0000000000003122. PMID: 31833857; PMCID: PMC7185050.
235
Consensus report, Institute of Medicine. Clinical practice guidelines we can trust. March 23, 2011.
http://www.iom.edu/Reports/2011/Clinical-Practice-Guidelines-We-Can-Trust.aspx
236
Schünemann HJ, Al-Ansary LA, Forland F, Kersten S, Komulainen J, Kopp IB, Macbeth F, Phillips SM, Robbins C, van
der Wees P, Qaseem A; Board of Trustees of the Guidelines International Network. Guidelines International Network:
Principles for Disclosure of Interests and Management of Conflicts in Guidelines. Ann Intern Med. 2015 Oct 6;163(7):548-
53. doi: 10.7326/M14-1885. PMID: 26436619.
332
333
334
Obiettivi di apprendimento
Premessa
Come descritto nei paragrafi precedenti, le LG rappresentano uno strumento di governo per definire
gli standard assistenziali con cui valutare le performance di professionisti e organizzazioni sanitarie;
motivo per cui, considerando che i benefici potenziali delle LG sono proporzionali alla loro qualità,
è fondamentale disporre di uno strumento di valutazione standardizzato.
Per rispondere a questa necessità, nel 2003, è stato pubblicato dall’AGREE Collaboration, un gruppo
di ricercatori e sviluppatori internazionale, lo strumento AGREE237 (Appraisal of Guidelines for
Research & Evaluation), con l’obiettivo di sviluppare uno strumento per valutare la qualità delle LG.
Tale strumento è diventato negli anni il riferimento mondiale per la valutazione della qualità delle
LG.
Questo strumento, nel 2009, è stato aggiornato con la pubblicazione dell’AGREE II238 con il fine di
migliorare sia la capacità di misurazione, sia la facilità d’uso.
AGREE e AGREE II sono strumenti generici principalmente finalizzati ad assistere chi elabora linee
guida e chi le utilizza, nella valutazione della loro qualità metodologica.
15.1 – AGREE II
Lo strumento AGREE II è costituito da una checklist con 23 item, raggruppati in 6 dimensioni,
accompagnata dal nuovo manuale d’uso interamente ridisegnato per fornire informazioni chiare per
ciascuno degli item contenuti. Di seguito viene riportata parzialmente la traduzione ufficiale in
lingua italiana dello strumento, realizzata dalla fondazione GIMBE e disponibile gratuitamente sul
loro sito.239
Cosa è possibile valutare con AGREE II?
Al pari della versione precedente, AGREE II può essere utilizzato per la valutazione delle LG
sviluppate a livello locale, regionale, nazionale, internazionale, applicabile a LG che riguardano tutte
237
AGREE Rsearch Trust. AGREE History - AGREE Enterprise website (agreetrust.org) (Ultima consultazione in data
14/11/2022)
238
AGREE research Trust – AGREE II AGREE II - AGREE Enterprise website (agreetrust.org) (ultima consultazione in data
14/11/2022)
239
Fondazione GIMBE. GIMBE - AGREE (Ultima consultazione in data 14/11/2022)
335
Figura 100 - Confronto tra gli item dello strumento AGREE originale e quelli di AGREE II241
240
A. Cartabellotta. AGREE II: come valutare la qualità delle linee-guida. Recenti Prog Med 2011; 102: 217-219
241
AGREE Next Step Consortium. AGREE II. Checklist per valutare la qualità delle linee guida. Fondazione GIMBE:
Bologna, luglio2019. Disponibile a: www.gimbe.org/agree. (ultima consultazione in data 15/11/2022)
336
Per quanto riguarda il numero di valutatori, ogni LG deve essere valutata da almeno 2 valutatori,
preferibilmente 4; questo per poter incrementare l’affidabilità della valutazione.
Per ogni item il punteggio viene assegnato utilizzando una scala a 7 punti, dove 1 sta per disaccordo
totale, da assegnare quando mancano informazioni relative all’item, oppure se il concetto è trattato
in modo molto superficiale, 7 per accordo totale, da assegnare quando la qualità delle informazioni
338
339
340
341
342
346
347
348
11.Nella formulazione delle Nella formulazione delle raccomandazioni Per una descrizione delle Il contenuto dell’item comprende i
raccomandazioni sono stati dovrebbero essere considerati benefici e evidenze, della loro seguenti CRITERI:
presi in considerazione rischi conseguenti alla loro interpretazione e della loro • Analisi dei benefici, con relativi dati
benefici e rischi applicazione. Ad esempio, una LG sulla traduzione in a supporto
conseguenti alla loro gestione del carcinoma mammario può raccomandazioni cliniche,
applicazione descrivere gli effetti complessivi sui vari esaminare le sezioni che
descrivono il processo di
349
350
351
355
357
358
359
Per giungere infine alla valutazione complessiva della LG, sulla base della valutazione dei singoli
item.
Figura 103 - Valutazione complessiva241
242
Linea Guida AIOM “Terapia del dolore in oncologia”. Ed. 2021. Pubblicata su SNLG nel 2022. https://snlg.iss.it/wp-
content/uploads/2022/06/LG-484-AIOM_Dolore.pdf (Ultima consultazione in data 16/11/2022)
360
361
Obiettivi di apprendimento
Premessa
Oggigiorno la sostenibilità dei servizi sanitari riveste particolare importanza e pandemia prima,
guerra e crisi energetica poi, hanno rimesso prepotentemente al centro del dibattito pubblico e
delle agende dei vari governi, il tema della sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN), degli
investimenti e dell’accessibilità alle cure.
Questo scenario contemporaneo va ad inserirsi in un contesto caratterizzato da: variazioni delle
condizioni sociodemografiche, aumento delle aspettative degli utenti, proliferazione delle
tecnologie sanitarie.
Dal punto di vista degli investimenti in sanità, infatti, uno degli aspetti più rilevanti è sicuramente
quello legato alla tecnologia ed il relativo processo della loro introduzione è in continuo mutamento
e soggetto a modifiche della regolamentazione normativa.
In un mondo in cui il progresso tecnologico viaggia rapidamente ed in cui lo sviluppo di nuove
tecnologie sanitarie rappresenta il motore principale del miglioramento dei processi di cura243 un
servizio sanitario incapace di reggere la sfida, di introdurre le nuove tecnologie che il progresso
tecnologico e le nuove conoscenze mettono a disposizione, non solo demoralizza i professionisti
sanitari ma impedisce il soddisfacimento dei bisogni di salute dei cittadini.
La capacità quindi di gestire il processo di introduzione di nuove tecnologie, impatta in primis sulla
governance delle aziende sanitarie. Queste ultime, infatti, sono costrette a rivedere i propri percorsi,
la propria struttura ed i propri meccanismi di funzionamento e coordinamento per ricercare un
equilibrio tra struttura e processi innovativi collegati alla nuova tecnologia introdotta.244
243
V.K Omanchonu, Einsprunch N.G. (2010), Innovation in health care delivery systems: a conceptual framework, in
The innovation Journal: The public Secotor Innovation Journal, 15(1):1-20
244
D. Croce – Health Technology Assessment. Governance tecnologica per la sanità. Guerini Next Ed, 2019
362
“Ma cosa si intende per tecnologie sanitarie? Spesso siamo indotti a pensare che per
tecnologia si faccia riferimento alle sole apparecchiature ma questa è un’interpretazione
errata. Quando parliamo di tecnologie sanitarie, facciamo infatti riferimento all’insieme di
farmaci, dispositivi e presidi sanitari, procedure mediche, chirurgiche e di laboratorio, ma
anche ai sistemi organizzativi e di supporto attraverso i quali viene fornita l’assistenza”.246
Le tecnologie sanitarie possono essere classificate per: tipologia, obiettivo, stadio di sviluppo.
In relazione alla tipologia, le tecnologie sanitarie (TS) possono essere suddivise in:
• Dispositivi, attrezzature, presidi (es. Pacemaker, ecocardiografo, guanti ecc.)
• Tecnologie diagnostiche (es. Tac, oppure test di laboratorio).
• Tecnologie terapeutiche (farmacologiche, non farmacologiche e chirurgiche es.
Farmaci, psicoterapia, interventi chirurgici).
• Sistemi di supporto (es. Cartella clinica informatizzata, telemedicina ecc.).
• Modalità organizzative gestionali (es. Modello organizzativo dell’assistenza, day
surgery, PDTA ecc.).
Da questa prima classificazione possiamo facilmente desumere come l’HTA non preveda la sola
valutazione delle attrezzature ma di un paniere più ampio di strumenti.
In relazione all’obiettivo correlato al loro impiego, le tecnologie sanitarie possono esser di:
• Prevenzione (es. vaccini, screening).
• Diagnosi.
• Trattamento.
• Riabilitazione.
• Cure palliative.
• Organizzazione dei servizi.
Infine, le TS possono essere classificate in relazione allo stadio di sviluppo. Sebbene le TS non
maturino sempre attraverso una sequenza lineare, è possibile identificare cinque stadi:247
245
HTA Health Technology Assessment - AGENAS (ultima consultazione in data 03/11/2022)
246
Office of Technology Assessment (1976) Development of medical technology, opportunities for assessment.
Government Printing Office, Washington DC
247
N. Cartabellotta. Health Technology Assessment. Istruzioni per l’uso. Vol. 3, n. 4 luglio - Agosto 2010
363
Le TS, tuttavia, possono anche essere distinte in base al ciclo vitale (Fig. X).
Ogni nuova tecnologia introdotta, ovviamente passa per la fase di scoperta, fase in cui l’azienda
produttrice realizza una nuova idea che si pensa possa essere utile ed efficace. A questa fase segue
la fase di sviluppo, in cui l’azienda investe risorse per la realizzazione della tecnologia, per la
conduzione di test per valutarne l’efficacia e tutto quanto possa portare alla commercializzazione
del prodotto.
La terza fase è quella della promozione, in cui l’azienda investe risorse per promuovere il proprio
prodotto (es. gadget, brochure, informatori ecc.).
Se il prodotto è valido e magari supportato anche da report di HTA, si giunge alla fase di adozione
della tecnologia. Dopo questa fase, la TS giunge ad un bivio: una strada porta all’incremento
364
248
Everett M. Rogers, Diffusion of Innovations, 4th ed., Free Press, New York, 1995.
249
Everett M. Rogers, Diffusion of innovations, 5th Edition (New York: Free press, 2003), p. 281.
365
250
Goldberg. Laggards in disguise: Resistance to adopt and the leapfrogging effect. October 2007. Technological
Forecasting and Social Change 74(8):1272-1281
251
Stevens A, Milne R, Lilford R, Gabbay J. Keeping pace with new technologies: systems needed to identify and evaluate
them. BMJ. 1999;319(7220):1291. doi:10.1136/bmj.319.7220.1291
252
Joppi R, Demattè L, Menti AM, Pase D, Poggiani C, Mezzalira L; Italian Horizon Scanning Project Group. The Italian
Horizon Scanning Project. Eur J Clin Pharmacol. 2009 Aug;65(8):775-81.
366
Figura 106 – Variabili che hanno determinato l’incremento della spesa sanitaria
Proprio per presidiare questa dimensione e quindi per conciliare aspetti sociali, etici, economici,
clinici, L’Health Technology Assessment, comincia ad assumere un ruolo sempre più centrale in un
contesto caratterizzato da scarsità di risorse; questo al fine di allocare le risorse stesse su quelle
tecnologie sanitarie a più alto valore aggiunto, garantendo quindi un equilibrio tra servizi di qualità,
efficienza, efficacia e spesa economica.
Gli strumenti normativi ed organizzativi introdotti in passato per governare la spesa sanitaria
(aziendalizzazione, controllo di gestione), non hanno infatti sortito gli effetti attesi, rendendo
pertanto necessario un cambio di paradigma, concretizzatosi con l’introduzione di strumenti di
Clinical Governance (GC), tra i quali l’HTA (Fig. 104).
253
M. Bonfanti, L. Ferrario, E. Foglia. Storia e fondamenti di valutazione delle tecnologie sanitarie, in D. Croce – Health
Technology Assessment. Governance tecnologica per la sanità. Guerini Next Ed, 2019
254
Ricciardi W., Relazione introduttiva al convegno “Clinical Governance: una prospettiva organizzativa e gestionale”,
30 aprile 2004, Scuola di Management Luiss Guido Carli, Roma
367
255
Home - EUnetHTA (ultima consultazione in data 03/11/2022)
256
The International Network of Agencies for Health Technology Assessment (inahta.org) (ultima consultazione in data
03/11/22)
257
Favaretti et al. International Journal of Technology Assessment in Health Care, 25:Supplement 1 (2009), 127–133.
Copyright c 2009 Cambridge University Press. Printed in the U.S.A. doi:10.1017/S0266462309090539
258
REGOLAMENTO (UE) 2021/2282 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 15 dicembre 2021
369
Un’altra metafora spesso utilizzata per descrivere l’HTA è quella del ponte,260 ossia l’HTA come
ponte tra scienza e decisione.
259
Cicchetti A., Dibidino R., Marchetti M., Polistena J., Corio M., paper sottoposto a International Journal of TA in
Healthcare, 2008
260
Battista RN. Towards a paradigm for technology assessment. In: Peckham M, Smith R, editors. Scientific basis of
health services. London (UK): BMJ Publishing Group; 1996. p. 11-8
370
371
261
E.Foglia, E.Garagiola, E. Porazzi. “Oltre l’Assessment: un focus sulla fase di priority setting”, in D. Croce – Health
Technology Assessment. Governance tecnologica per la sanità. Guerini Next Ed, 2019
262
Scansione Horizon | Agenzia Italiana del Farmaco (aifa.gov.it) (ultima consultazione in data 08/11/22)
263
HS Horizon Scanning - AGENAS (ultima consultazione in data 08/11/22)
372
264
EUROSCAN. euroscan.org (ultima consultazione in data 08/11/22)
265
Montibeller, G., Franco, A. (2010). Multi-Criteria Decision Analysis for Strategic Decision Making. In: Zopounidis, C.,
Pardalos, P. (eds) Handbook of Multicriteria Analysis. Applied Optimization, vol 103. Springer, Berlin, Heidelberg.
https://doi.org/10.1007/978-3-540-92828-7_2
373
1. Health problem and current use of technology, ossia “Problema di salute e uso corrente
della tecnologia”. In questo domain va descritta la patologia indagata, compresi i tassi di
incidenza e prevalenza e va identificata la popolazione target, ossia la popolazione che
potrebbe potenzialmente utilizzare e beneficiare della nuova tecnologia.
2. Description and technical characteristics, ossia “Descrizione delle caratteristiche tecniche”.
Qui vanno descritte le caratteristiche tecniche della tecnologia e delle tecnologie innovative
oggetto del report di HTA più quelle della tecnologia standard, descrivendo anche gli
eventuali vantaggi derivanti dall’utilizzo di una o dell’altra tecnologia.
266
EUnetHTA (2016) Joint Action on HTA - Core Model Version 3.0. HTA CoreModel 3.0.pdf (corehta.info) (ultima
consultazione in data 10/11/2022)
267
Canadian Agency for Drugs and Technologies in Health (2017) Guidelines for the Economic Evaluation of Health
Technologies: Canada 4th Edition. Guidelines for the Economic Evaluation of Health Technologies: Canada (4th
Edition) (cadth.ca) (ultima consultazione in data 10/11/22)
268
Kristensen, F. B., Lampe, K., Wild, C., Cerbo, M., Goettsch, W., & Becla, L. (2017). The HTA Core Model®-10 Years of
Developing an International Framework to Share Multidimensional Value Assessment. Value in health: the journal of
the International Society for Pharmacoeconomics and Outcomes Research, 20(2), 244–250.
https://doi.org/10.1016/j.jval.2016.12.010
374
269
Danish centre for Evaluation and Health Technology Asessment (DACEHTA). INTRODUCTION TO MINI-HTA – a
management and decision support tool for the hospital service SST_MTV_UK_pjece.indd (europa.eu) (ultima
consultazione in data 10/11/2022)
270
Foglia E. et al. (2017) TECHNOLOGY ASSESSMENT IN HOSPITALS: LESSONS LEARNED FROM AN EMPIRICAL
EXPERIMENT. Int J Technol Assess Health Care. 2017 Jan;33(2):288-296. doi: 10.1017/S0266462317000356. Epub 2017
Jun 5. PMID: 28578752.
271
Kidholm K, Ehlers L, Korsbek L, Kjaerby R, Beck M. Assessment of the quality of mini-HTA. Int J Technol
Assess Health Care. 2009 Jan;25 1 :42-8. doi: 10.1017/S0266462309090060. PMID: 19126250.
376
377
Questionario di apprendimento
6. In relazione alla metafora utilizzata da Cicchetti et al., l’HTA viene definita come:
a. L’elica dell’innovazione tecnologica
b. Il motore dell’innovazione tecnologica
c. Il ponte dell’innovazione tecnologica
d. Nessuna delle precedenti
378
10. Quale dei seguenti modelli HTA nasce per l’applicazione a livello istituzionale?
a. IMPAQHTA
b. AdopHTA
c. Mini HTA
d. Core Model EUnetHTA
379
Obiettivi di apprendimento
Al termine di questo capitolo, il professionista sarà in grado di:
• Definire i campi di applicazione della ricerca traslazionale
• Descrivere i passaggi della ricerca traslazionale
• Descrivere l’I-Change Model
• Descrivere il Competing Values Framework
• Descrivere il Cabana Framework
• Descrivere le caratteristiche del Leading Change Toolkit
• Descrivere le caratteristiche del JBI Model for Evidence Implementation
Premessa
La scienza dell’implementazione è definita come lo studio di metodi per promuovere l'adozione e
l'integrazione di pratiche, interventi e politiche basate sull'evidenza nell'assistenza sanitaria erogata
negli ambienti sanitari.272 Le migliori pratiche sono contenute nelle raccomandazioni delle linee
guida evidencebased in quanto queste riassumono la migliore ricerca disponibile sugli interventi
preventivi, diagnostici, assistenziali, di cura e di riabilitazione al fine di migliorare la fornitura di cure
coerenti e appropriate. Va detto che a livello locale, le raccomandazioni delle linee guida possono
divenire parte della pratica quotidiana attraverso la produzione di standard, protocolli, procedure,
istruzioni operative ecc. Questi documenti possono cambiare denominazione a seconda
dell’azienda, servizio, area in cui vengono sviluppati, però devono essere contraddistinti da una
caratteristica comune, nello specifico devono essere evidencebased e traslare nella pratica le
raccomandazioni contenute nelle linee guida.
I protocolli (verrà utilizzata questa denominazione ricomprendendo tutte le tipologie di documenti
ad essi assimilabili), quindi, rappresentano un mezzo per standardizzare e guidare le sequenze delle
azioni fisiche, mentali, operative e persino verbali agite durante gli interventi gli interventi
preventivi, diagnostici, terapeutici, prognostici, riabilitativi ecc.
L’implementazione intesa come modifica dei comportamenti per realizzare quanto indicato da linee
guida e/o protocolli, è la cosa più difficile del mondo e l’introduzione di comportamenti di provata
efficacia all’interno della pratica professionale rappresenta una sfida continua.
Oltre 20 anni fa, Grol e Grimshaw273 hanno affermato che la pratica basata sull'evidenza deve essere
integrata da un'implementazione basata sull'evidenza. Gli ultimi due decenni sono stati
contrassegnati da progressi significativi, poiché il campo della scienza dell'implementazione ha
lavorato per sviluppare una migliore comprensione delle barriere e dei facilitatori
272
MeSH Unique ID: D000077626 - https://www-ncbi-nlm-nih-gov.bibliosan.idm.oclc.org/mesh/2028107
273
Grol R, Grimshaw JM. Evidence-based implementation of evidence-based medicine. Jt Comm J Qual Improv. (1999)
25:503–13. doi: 10.1016/S1070-3241(16)30464-3
380
Per l’ambito clinico, questo percorso inizia in laboratorio con la ricerca di base ove vengono condotti
gli studi preclinici, i risultati che ne derivano, se promettenti, vengono traslati nella ricerca clinica, i
cui risultati, se affidabili e appropriati, sono a loro volta traslati nella formulazione di
raccomandazioni, linee di indirizzo, documenti di best practice, per essere applicati nella pratica
clinica. Questo processo, dovrebbe fluire in maniera sciolta, ma, a volte si verificano dei blocchi, in
quanto non sempre la trasmissione delle informazioni avviene in maniera fluida da un ambito di
ricerca all’altro (es. a causa dei bias di pubblicazione e/o di stop da parte degli sponsor per la ricerca
sponsorizzata). Il primo blocco, quindi, molto probabilmente sfocia nella mancata traduzione delle
nuove conoscenze sviluppate dalla ricerca di base, nello studio di nuovi strumenti preventivi,
diagnostici, terapeutici e riabilitativi. Il secondo blocco (oggetto di questo capitolo), è causa della
mancata implementazione/utilizzo dei risultati della ricerca nella pratica quotidiana.
274
Vinson CA, Stamatkis KA, Kerner JF. Dissemination and implementation research in community and public health
settings. In: Brownson RC, Colditz GA, Proctor EK, editors, Dissemination and Implementation Research in Health:
Translating Science to Practice. New York, NY: Oxford University Press (2018). pp. 355–70.
275
Westfall JM, Mold J, Fagnan L. Practice-Based Research – “Blue Highways” on the NIH Roadmap. JAMA 2007;297:403-
6.
381
276
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90. https://doi.org/10.1080/17437199.2018.1547119
277
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382
278
https://epoc.cochrane.org/
279
https://jbi-global-wiki.refined.site/space/JHEI/4850549/Section+1%3A+An+introduction+to+evidence+implementation
280
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281
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implementation of low-value care-a scoping review. Implement Sci. 2022 Oct 27;17(1):73. doi: 10.1186/s13012-022-
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282
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389
390
Il modello JBI, sviluppato per assicurare un'assistenza sanitaria basata sulle evidenze, definisce
l'implementazione come "l’insieme di attività mirate e abilitanti progettate per coinvolgere le
principali parti interessate e per informare il processo decisionale e generare un miglioramento
duraturo della qualità dell'assistenza sanitaria".303
302
Porritt K, McArthur A, Lockwood C, Munn Z (Editors). JBI Handbook for Evidence Implementation. JBI, 2020.
Available from: https://implementationmanual.jbi.global. https://doi.org/10.46658/JBIMEI-20-01
303
Jordan, Z, Lockwood, C, Aromataris, E & Munn, Z 2016, The updated JBI model for evidence-based healthcare, The
Joanna Briggs Institute.
391
Questo modello fornisce un quadro generale per l'implementazione nel settore sanitario. Sebbene
all'interno del modello sia presente una sola sezione specificatamente etichettata come
"implementazione delle prove", questa componente non dovrebbe essere considerato isolatamente
dall'intero framework ma dovrebbe essere considerata nel contesto generale che riprende tutto il
processo dell’Evidence Based Practice dal quale non ci si può discostare. Il modello JBI, infatti,
dimostra l'intersezione tra l'identificazione dei bisogni sanitari, la generazione di prove per
soddisfare tali esigenze e quindi la sintesi di queste prove per informare il trasferimento delle prove
e l'attività di implementazione. La formazione e l'istruzione per fornire agli operatori sanitari le
competenze, le conoscenze e le risorse per l'EBHC sono fondamentali per l'implementazione delle
evidenze. Tutti questi elementi del framework sono fondamentali per la nostra comprensione delle
strategie da utilizzare per l’implementazione delle prove.
All'interno della sezione del modello relativa all’implementazione, mantenendo la consapevolezza
che tutti gli elementi del framework sono fondamentali per l'implementazione delle prove, sono
descritti i componenti delle strategie di implementazione che includono:
1. L’analisi del contesto.
2. La facilitazione del cambiamento.
3. La valutazione del processo e del risultato.
392
304
Donabedian, A. (1988). "The quality of care: How can it be assessed?". JAMA. 260 (12):1743–
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393
Obiettivi di apprendimento
305
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306
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307
Ingvarsson S, Hasson H, von Thiele Schwarz U, Nilsen P, Powell BJ, Lindberg C, Augustsson H. Strategies for de-
implementation of low-value care-a scoping review. Implement Sci. 2022 Oct 27;17(1):73. doi: 10.1186/s13012-022-
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308
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evidence-based guidelines, policies and practices: a systematic review of trials included within Cochrane
systematic reviews. Implementation Sci 15, 50 (2020). https://doi.org/10.1186/s13012-020-01011-0
394
395
È opportuno specificare che relativamente al contesto politico e sociale, diversi studi hanno
evidenziato che uno degli ostacoli più frequentemente citati corrisponde all’assenza di un leader
che stabilisca le priorità nella scelta delle raccomandazioni e che gestisca il processo di
396
309
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Perry, C.K., Damschroder, L.J., Hemler, J.R. et al. Specifying and comparing implementation strategies across seven
large implementation interventions: a practical application of theory. Implementation Sci 14, 32 (2019).
https://doi.org/10.1186/s13012-019-0876-4
404
Ingaggiare le risorse disponibili nella comunità – collegare le pratiche alle diverse tipologie di
pazienti al fine di identificare i determinanti sociali e di salute e organizzare, coinvolgendo i
professionisti operanti nella comunità (es. servizi sociali, case della comunità ecc.), incontri
focalizzati sull’educazione della collettività, sulle tecniche di self-management e fornire supporto
quando necessario.
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