Sei sulla pagina 1di 5

Se Lazaridès...

di Adriano Maini

Ho trovato su Facebook Ciclismo - Operazione Nostalgia una fotografia


accompagnata dalla seguente didascalia: "Lucien Lazaridès nacque ad Atene il 30
dicembre 1922 ed è stato un ciclista su strada greco naturalizzato francese. Fu
professionista dal 1946 al 1956, vinse il Critérium du Dauphiné Libéré e due tappe al
Tour de France, corsa in cui fu terzo nell'edizione del 1951. Si è spento a Cannes, il
19 luglio 2005. Nella foto, da sinistra verso destra, Fausto Coppi, Lucien Lazarides e
suo fratello Apo Lazarides".

E mi sono ricordato di alcuni racconti di mio padre, che nel suo breve (per meglio
dire, della nostra famiglia) soggiorno nell'anno scolastico 1931-1932 a Le Cannet era
stato compagno di classe di uno dei due fratelli Lazaridès, presumo, visto ora l'anno
di nascita, di Lucien.

1
Mio padre, ormai ferroviere, aveva rivisto almeno una volta nel dopoguerra quale
passeggero su di un treno Lucien (ripensandoci, per collocarlo su di un banco vicino
a mio padre non avrei avuto bisogno della precedente deduzione). Ed era al
corrente di tante imprese sia di Lucien che di Apo, quest'ultimo, in effetti, un
nomignolo, mentre, in base alla citazione da una tesi di laurea, che metto qui di
seguito, ne ho appreso il vero nome, vale a dire Jean.

Dal canto mio non avevo mai riflettuto sulla possibile origine greca dei Lazaridès. Ho
pensato, invece, più volte alle lente e modeste trasferte su strada ferrata di quei
professionisti di quegli anni, anche alla luce di altre note su altri incontri avuti sul
lavoro da mio padre con altri protagonisti del ciclism.

Nel 1974 a Le Cannet o a Juan-Les-Pins o a Cannes in periferia - non rammento bene


- mi trovai a parlare con una persona anziana di origine italiana per parlare, in
funzione di una sua propaganda a favore della legge sul divorzio tra i nostri emigrati
in zona in vista dell'imminente referendum. Nel corso della conversazione quel
signore mi manifestò la sua grande passione per il ciclismo, al che mi venne facile
informarlo di quelle nostre pregresse affabulazioni sui fratelli Lazaridès, da lui ben
frequentati, e ricevere un maggiore attestato di simpatia.

Malia del ciclismo di una volta!

Adriano Maini

René Vietto
Vietto nacque il 17 febbraio 1914 a Rocheville, presso Cannes. Milza, in "Voyage en
Ritalie", lo cita tra gli immigrati italiani di prima e seconda generazione che hanno
avuto successo nell’ambito ciclistico. René Vietto in effetti fece una grande carriera
in Francia. Ho potuto reperire il suo palmares che qui riporto. [...] 1947: giunge 2° al
Circuit des villes d'eaux d'Auvergne. Si piazza al 5° posto nella classifica finale del
Tour de France di cui vince due tappe. 1948: vince il G.P de Cannes, giunge 2° alla
Paris-Clermont Ferrand e 3° alla Bol d'Or (con "Apo" Lazaridès). Giunge 17° al Tour
de France.
2
[...] L’équipe azuréenne viene esaltata ancora durante i giorni di Pentecoste [del
1946], quando i ciclisti locali si affermano in diverse competizioni, con soddisfazione
della stampa nizzarda e dei costruttori di biciclette della regione, che possono
fregiarsi del merito di aver sostenuto gli atleti “azuréens” nelle loro vittorie <258.
[...] Alla Marsiglia-Monaco, il 30 giugno 1946, vince Jean Lazaridès, corridore dell’ES
Cannes, figlio di immigrati greci trasferitisi nel 1922 a Marsiglia. Riguardo questa
prova «Nice Matin» sottolinea la brillante prestazione di un “azuréen”, Guerino
Camellini, dell’AS Monaco, fratello del più celebre Fermo.
A fine luglio si corre la Monaco-Parigi, gara a cinque tappe organizzata da «Le
Parisien Libéré» e «Nice Matin». Il quotidiano nizzardo si ostina a nobilitare questa
corsa col titolo di Tour de France e, talvolta, più onestamente, di mini Tour de
France. Questa corsa in realtà non viene mai inserita negli annali del Tour.
Semplicemente riproduce il vero Tour, ma in forma molto ridotta. I ciclisti vengono
comunque convocati per nazionalità. Tra i ciclisti della Costa Azzurra nella squadra
francese vengono convocati Vietto, dato tra i favoriti per la vittoria finale, Teisseire,
Lazaridès, gregario di Vietto, e Molineris. Camellini corre invece per la squadra
italiana.
Nonostante gli azuréens siano dunque divisi in due nazioni diverse «Nice Matin» li
tratta come fossero un’unica entità, come testimonia il titolo del 24 luglio 1946
relativo a questo “mini-Tour”: “L’italien Learco baito enlève l’étape MonteCarlo-
Digne du Tour de France. Vietto et Lazaridès devenu descendeur, Molineris et
Camellini ont marqué l’étape de plusieurs exploits”. Camellini sarà costretto al ritiro
nel corso della seconda tappa.
Per la Costa Azzurra le cose non andranno comunque male, visto che a Parigi leader
della classifica finale sarà, a sorpresa, Lazaridès.
[...] Per l’annata 1947 Camellini sceglie di non disputare il Giro d’Italia a favore del
Tour de France. Infatti insieme a Joseph Tacca Fermo avrebbe avviato la pratica per
l’ottenimento della nazionalità francese. Dunque, secondo «Nice Matin», se la
pratica sarà celere, Fermo dovrebbe correre al Tour nell’équipe dei cadetti del sud-
est <266. Le cose invece andranno diversamente. Nella squadra francese verranno
selezionati solo tre azuréens: Vietto, Teisseire e Lazaridès. Camellini è il quarto
azuréen selezionato, ma, escluso dalla squadra italiana, rientra nella squadra degli
stranieri di Francia, non avendo ancora ottenuto la nazionalità francese. I corridori
appena elencati vengono soprannominati da «Nice Matin» i quattro moschettieri
<267. Devono difendere l’orgoglio della Costa Azzurra davanti al ciclismo mondiale.

3
[...] Al termine della corsa Vietto si piazzerà solo 5°, Camellini 7°, Lazaridès 10° e
Teisseire 11°, non male comunque.
[...] L’ultima importante apparizione degli atleti azuréens nel corso di questa annata
avviene al Giro di Lombardia, in ottobre, al quale partecipano i “quattro
moschettieri”: Vietto, Lazaridès, Teisseire e Camellini.
[NOTE]

258 Tony Bessy, Le cyclisme azuréen a brillé durant cette “Pentecôte sportive. VIETTO se retrouve - LAZARIDES s’affirme -
MOLINERIS connaît sa première grande victoire de la saison, «Nice Matin», 12 giugno 1946.

266 Tony Bessy, Fermo CAMELLINI sera-t-il bientôt Français?, «Nice Matin», 3 maggio 1947.

267 «Nice Matin», Camellini, le solitaire, rumine quelque chose, 5 luglio 1947.

Alessandro Dall'Aglio, Emigrazione italiana e sport a Nizza nel secondo dopoguerra


(1945-1960), Tesi di Laurea, Università degli Studi di Parma, Anno Accademico
2002/2003

Dunque, non aveva tutti i torti mio padre quando sosteneva che uno dei fratelli
Lazaridès aveva vinto un'edizione non ufficiale del Tour de France...

4
Adriano Maini

Potrebbero piacerti anche