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Regione Siciliana
Assessorato Agricoltura e Foreste
Dipartimento interventi Strutturali
A CURA DI:
Direttore del Settore Igiene e Sanità Pubblica A.USL3CT: Dott. Domenico Barbagallo
Resp. del Progetto “Prevenzione dei rischi da prodotti fitosanitari”: Dott.ssa Elena Alonzo
Resp. SIAN-A.USL3CT
• La Dott.ssa Anna Dinatale - Osservatorio per le Malattie delle Piante Acireale (Ct)
• Il Prof. Guido Romano - Dipartimento “G. F. Ingrassia” - Medicina Legale Università degli Studi di CT
Giovanni Pistorio
Assessore alla Sanita’ della Regione Siciliana
II
La voglia di sicurezza e di qualità è diventata una richiesta corale dei consumatori e costituisce
il principale obiettivo di imprese e istituzioni che operano nel sistema agricolo ed agroalimentare.
Dopo 40 anni di politica comunitaria finalizzata agli ammassi, distillazioni e stoccaggi decennali
dei prodotti agricoli, ad una conseguente esasperazione produttiva sostenuta dalla chimica e dalla
tecnologia dannosa per l’ambiente e l’uomo (prodotti fitosanitari mortali, farine di carne veicolo di
BSE, diossina nei mangimi), l’agroalimentare risorge dalle sue ceneri e punta all’identità di gusti e
sapori, troppo a lungo standardizzati e omologati e privati della più elementare sicurezza alimentare.
L’agricoltura siciliana e mediterranea, con le sue specificità e le sue potenzialità è quella che meglio
interpreta il modello europeo multifunzionale dell’agricoltura - qualità delle produzioni, sostenibilità
ambientale e sicurezza alimentare, turismo rurale e compatibile - secondo quanto sancito dalle
Dichiarazioni di Salisburgo sullo sviluppo rurale, ed è in grado di proporre un modello di sviluppo
equilibrato, sostenibile e adatto per tutti i gusti e le tasche dei consumatori.
Oggi gli operatori agricoli sono chiamati a confrontarsi con i repentini cambiamenti del contesto
sociale, economico e produttivo, e la gestione dell’azienda agricola richiede un rapido adeguamento:
in questo contesto, la difesa fitosanitaria è una delle principali scelte strategiche, sia per l’influenza
sulla quantità, qualità dei prodotti e sui costi di produzione, ma anche per gli effetti dell’uso dei
prodotti chimici sull’ambiente, sulla salute dei consumatori e degli operatori agricoli.
In considerazione dell’elevato impatto ambientale dell’uso di tali mezzi di produzione, le norme
nazionali stabiliscono con precisione condizioni e modalità dell’impiego dei prodotti fitosanitari e
prevedono, altresì, l’obbligo, per gli operatori, di possedere una specifica autorizzazione all’acquisto
dei prodotti fitosanitari.
A livello regionale, in applicazione del DPR n. 290 del 23 aprile 2001, l’Assessorato Agricoltura
e Foreste ha puntato sulla formazione degli operatori agricoli, finalizzata all’autorizzazione all’uso
dei prodotti fitosanitari.
La collaborazione con il Settore di Igiene e Sanità Pubblica dell’AUSL 3 di Catania, impegnato
nella prevenzione dei rischi sanitari ambientali e professionali, è un ulteriore impegno che l’Assessorato
Agricoltura si assume, ritenendo che l’azione sinergica tra diversi soggetti pubblici possa incidere
fortemente nel determinare gli indispensabili cambiamenti richiesti al mondo produttivo.
Innocenzo Leontini
Assessore Agricoltura e Foreste della Regione Siciliana
III
Uno dei campi in cui il Settore di Igiene e Sanità Pubblica è impegnato nell’ambito di una più
approfondita strategia di prevenzione dei rischi sanitari, ambientali e professionali è rappresentato da
quello dell’agricoltura, sia per quanto concerne la salute del cittadino, sia per la salvaguardia della
salute degli operatori, sia per il controllo dell’ambiente.
In particolare, a causa del sempre maggiore incauto uso di prodotti chimici in agricoltura, la Regione
Siciliana ha individuato nei prodotti fitosanitari una priorità di intervento per l’esercizio dell’attività
preventiva connessa sia al controllo degli alimenti sia agli interventi informativi e formativi rivolti
ai lavoratori addetti e al cittadino in senso generale.
L’Assessorato alla Sanità della Regione Siciliana, con il Decreto del 29 luglio 2003, ha emanato le
Norme d’attuazione del D.P.R. 290/01 predisponendo una serie di interventi finalizzati alla educazione
sanitaria in materia di agricoltura.
In questo ambito l’AUSL 3, nel 2002, grazie alla brillante iniziativa del mio predecessore Direttore
Generale Dott. Giorgio Ragona, ha dato vita ad un progetto di intervento finalizzato alla prevenzione
dei rischi connessi all’uso dei prodotti fitosanitari in agricoltura.
Nello specifico, il progetto in corso nella provincia di Catania risponde ad alcune caratteristiche che
fanno riferimento alla adozione di un modello multidisciplinare che vede coinvolti i servizi di Igiene
Pubblica dell’AUSL3 di Catania SIAN e SPRESAL, U.O. Assistenza, Informazione, Formazione,
Educazione alla Sicurezza sul lavoro e Laboratorio di Chimica Tossicologica, ARPA-DAP Catania,
ICRF Laboratorio di Catania, Assessorato Agricoltura Regione Sicilia (ESA di Catania, SOAT,
U.O. 21 e U.O. 54 Acireale, IPA di Catania, SOPAT), Ufficio Sanità Marittima ed Aerea di Catania,
Facoltà di Farmacia, Facoltà di Agraria.
Obiettivi specifici del progetto sono: indagine conoscitiva e mappatura del territorio, campionamento
per il monitoraggio dei residui di sostanze attive nelle tre matrici alimenti, acqua e suolo, controlli
di filiera, formazione e informazione degli operatori del settore con conseguente definizione di
procedure volte alla tutela della salute e sicurezza degli stessi.
Nell’ambito dell’obiettivo volto alla attività di informazione e formazione degli operatori c’è quello
relativo alla realizzazione di un manuale che possa rappresentare un utile strumento per quanti siano
interessati, anche per motivi professionali, ad approfondire tematiche sui rischi da esposizione a
prodotti fitosanitari e sugli effetti dannosi per la salute degli operatori, sulle misure di prevenzione e
protezione dei lavoratori, sulle corrette procedure per l’utilizzo in agricoltura dei prodotti fitosanitari,
sulla sorveglianza sanitaria degli operatori agricoli, sulla manutenzione e taratura delle macchine
irroratrici.
Lo strumento che presentiamo si affianca all’operato dell’Assessorato alla Sanità che ha introdotto,
col citato decreto del 29/7/2003, specifici corsi di formazione per operatori agricoli e rivenditori di
prodotti fitosanitari.
Un particolare ringraziamento per il lavoro svolto va espresso alle Amministrazioni coinvolte nel
progetto che con la loro competenza ed esperienza hanno reso possibile la realizzazione di questo
importante manuale che, senza ombra di dubbio, contribuisce ad accrescere gli strumenti a disposizione
di coloro che operano nel settore agricolo.
Antonio Scavone
Direttore Generale AUSL3 CT
IV
Nell’ultimo decennio, l’attività agricola è uscita dagli spazi di ristretta visibiltà in cui era stata
relegata prima dalla rivoluzione industriale e poi dalla crescita del settore terziario; la crescente
consapevolezza dei consumatori e la maggiore sensibilità verso l’ambiente hanno determinato uno
spostamento dell’attività agricola verso l’agroalimentare e l’agroambientale, trasformandola da
problema di pochi agricoltori in interesse di tutti i cittadini, contribuenti e consumatori.
La globalizzazione e la progressiva liberalizzazione dei mercati hanno portato l’agricoltura ad
affrontare sfide concorrenziali sempre più forti ed agguerrite, soprattutto a causa della minore
competitività che da sempre contraddistingue i prodotti agricoli comunitari rispetto a quelli provenienti
da paesi terzi.
Il nuovo scenario determinato dalla riforma della PAC ha reso necessario un notevole cambiamento
nel settore dell’agricoltura: infatti, la politica del disaccoppiamento ha lo scopo di garantire il reddito
agli agricoltori, mantenendoli a presidiare le zone rurali e introduce nuovi strumenti di raffronto tra
i produttori e i consumatori.
Intorno ai concetti di qualità e sicurezza alimentare si svilupperanno tutte le linee di intervento
pubblico intese a sostenere da un lato la produzione di alimenti sicuri per il consumatore e dall’altro
la salvaguardia dell’ambiente.
L’Assessorato Regionale Agricoltura e Foreste ha perseguito da tempo, nei programmi di lavoro,
l’obiettivo prioritario della sicurezza e qualità alimentare, mettendo al centro dell’attività gli operatori
che a qualsiasi titolo intervengono nelle filiere agroalimentari e responsabilizzando gli agricoltori sui
rischi reali derivanti dall’uso dei prodotti fitosanitari.
In questo contesto, ha ritenuto fortemente incisiva l’azione sinergica con altri Enti impegnati nel
raggiungimento degli stessi obiettivi. Da questi presupposti nasce la collaborazione con l’AUSL 3
di Catania che si è concretizzata con la pubblicazione di questo manuale.
Si è riconosciuta, infatti, l’utilità di tale lavoro come strumento d’informazione per tutti i soggetti
interessati alla conoscenza delle norme che garantiscono la sicurezza nell’uso dei prodotti fitosanitari,
in considerazione dell’elevato impatto che tale uso ha sull’ambiente, sulla salute dei consumatori e
degli operatori agricoli.
Dario Cartabellotta
Dirigente Coordinatore Servizio IX “Servizi allo Sviluppo”
dell’Assessorato Agricoltura e Foreste
V
INTRODUZIONE
La cultura della sicurezza rappresenta uno degli indicatori più importanti di una civiltà. Essa
trova una realizzazione pratica su due piani diversi, ma profondamente in rapporto fra di loro. Il primo
è il quadro normativo, costituito da un sistema legislativo che abbia la funzione di garantire le migliori
condizioni di vita e di lavoro. Il secondo, forse più importante, è la crescita, nel profondo della propria
coscienza, della convinzione che la sicurezza costituisca un aspetto essenziale della vita di ogni giorno,
della salvaguardia della propria salute e di quella degli altri.
Questo manuale intende offrire un contributo alla realizzazione di questo secondo piano.
Le iniziative di informazione e formazione hanno sempre rappresentato, in tutte le attività lavorative,
la base operativa indispensabile per costituire professionalità e perizia nel lavoratore, a generare o
rafforzare comportamenti corretti, a modificare usi e modalità lavorative errati o poco produttivi.
Nell’ambito della prevenzione dei rischi derivanti dall’uso di prodotti fitosanitari, queste iniziative
devono esprimere in modo più forte la loro capacità di imprimere negli operatori agricoli abitudini
lavorative corrette e sicure per la loro salute. Questi ultimi dovranno essere capaci di utilizzare in
sicurezza macchine ed attrezzature, di munirsi dei dispositivi di protezione individuale previsti per
legge, e di attuare tutte le misure di prevenzione e protezione idonee a salvaguardare la loro salute.
Così anche i datori di lavoro, i consulenti, gli addetti alla sicurezza nelle aziende devono far sì che
la sicurezza degli operatori diventi parte integrante della pianificazione e della programmazione
aziendale, per consentire che i cambiamenti prospettati dal D. Lgs. 626/94 e dal D. Lgs. 25/02
(“Protezione da agenti chimici”) possano divenire reali piuttosto che rimanere sulla carta e per risolvere
il conflitto tra ciò che la legge prescrive e ciò che dovrebbe essere un bisogno naturale di salute e
sicurezza.
Obiettivo del manuale è anche promuovere l’azione divulgativa finalizzata a rispondere, in maniera
chiara ed esaustiva, alle domande di coloro che hanno il compito di provvedere direttamente o
indirettamente alla tutela della salute e sicurezza degli operatori che utilizzano prodotti fitosanitari,
affinché questi ultimi mettano in atto comportamenti idonei a prevenire danni sia nei confronti
dell’ambiente, che della salute propria e delle altre persone.
Questo manuale vuole rappresentare uno strumento di informazione e consultazione per tutti i soggetti
che, a vario titolo, sono coinvolti nell’uso dei prodotti fitosanitari (Enti pubblici operanti nel settore,
Aziende agricole, Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, addetti alla sicurezza,
rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza, Consulenti del lavoro, Medici Competenti, Agronomi,
etc.) che, in qualche modo, dovrebbero informare e formare direttamente i soggetti che utilizzano i
prodotti fitosanitari. Inoltre, scopo del manuale è quello di fornire al lettore non solo dei contenuti,
peraltro soggetti a continui aggiornamenti, ma soprattutto delle linee di indirizzo che possano suggerire
gli argomenti e le nozioni basilari su cui tenersi continuamente aggiornato.
Auspichiamo, inoltre, che questo lavoro possa dare un seppur piccolo contributo alla crescita della
consapevolezza degli operatori e rendere più semplice il cambiamento verso forme organizzative
aziendali che non considerino il semplice rispetto delle norme fine a se stesso, ma prevedano un
continuo, sostanziale miglioramento delle condizioni di sicurezza lavorative nell’utilizzo dei prodotti
fitosanitari.
GLI AUTORI
VI
INDICE
CAP. 1 - I PRODOTTI FITOSANITARI 1
• Definizioni 1
• Riferimenti normativi 2
CAP. 2 - PROPRIETÀ CHIMICO-FISICHE 4
• Composizione 5
• Classificazione in base al campo d’impiego 5
• Classificazione in base al tempo di persistenza 6
• Classificazione tossicologica 7
• Tipi di formulazione 8
CAP. 3 - NORME PER LA CORRETTA VENDITA, ACQUISTO, USO E CONSERVAZIONE DEI
PRODOTTI FITOSANITARI 10
D.A. Sanità Regione Sicilia 29/07/03 (Norme procedurali e direttive
in materia di prodotti fitosanitari di attuazione del D.P.R. n° 290/2001) 11
CAP. 4 - TOSSICOLOGIA UMANA 24
1. Tossicità acuta: 25
a) da insetticidi organofosforici 25
b) da insetticidi carbammati 30
c) da ditiocarbammati 30
d) da erbicidi 31
e) da insetticidi organoclorurati 31
f) da insetticidi piretroidi 31
g da insetticidi di origine vegetale 32
h) da derivati cumarinici 32
i) da composti organostannici 32
• Norme di primo soccorso 33
2. Tossicità cronica 33
CAP. 5 - VALUTAZIONE DEI RISCHI E SORVEGLIANZA SANITARIA 36
CAP. 6 - PROCEDURE DI SICUREZZA 42
Misure da attuare: 47
1. Durante la scelta e l’acquisto 47
2. Durante il trasporto 48
3. Per la conservazione in azienda 49
4. Per lo smaltimento 50
CAP. 7 - USO CORRETTO DEI PRODOTTI FITOSANITARI 52
a. Durante la preparazione 53
b. Durante il trattamento 55
c. Dopo il trattamento 56
La corretta tenuta del registro dei trattamenti 58
Dispositivi di protezione individuale 59
Occhiali di protezione a tenuta 59
Respiratori isolanti e filtri 59
D.P.I. per la protezione della cute 63
CAP. 8 - MACCHINE E ATTREZZATURE PER I TRATTAMENTI CON PRODOTTI FITOSANITARI 64
• Irroratrici 65
• Impolveratrici 69
• Fumigatrici 69
• Microdosatrici 69
Controllo e taratura delle macchine irroratrici 69
CAP. 9 - OBBLIGHI DELL’AGRICOLTORE E DEI SUOI LAVORATORI 70
• Lavori vietati in gravidanza e fino a sette mesi dopo il parto 71
• Lavori vietati solo in gravidanza 71
• Tutela del lavoro dei minori 72
• Contratti d’appalto e contratti d’opera con i contoterzisti 72
APPENDICE: etichetta e scheda di sicurezza 74
Elenco delle frasi di rischio R, dei consigli di prudenza S e delle loro relative
combinazioni (XXVIII ATP) 77
BIBLIOGRAFIA 82
VII
CAPITOLO 1
I PRODOTTI FITOSANITARI
1
MANUALE PER LA PREVENZIONE DEI RISCHI DA PRODOTTI
FITOSANITARI NEI LAVORATORI DEL COMPARTO AGRICOLO
CAPITOLO 1
I PRODOTTI FITOSANITARI
Riferimenti normativi
La normativa di riferimento dei prodotti fitosa-
nitari è stabilita dal D. Lgs. 194/95, dal D.P.R.
290/01, dalla Circolare 30/10/02, applicativa
dell’art. 42 del D.P.R. 290/01, dal Decreto
dell’Assessorato Regionale alla Sanità Sici-
liana del 29/07/03.
Nello specifico, relativamente al rischio chi-
mico per i prodotti fitosanitari si rinvia al D.
Lgs. 65/03.
A causa delle loro proprietà fisico-chimiche e
tossicologiche e a causa delle peculiari
modalità di impiego (irrorazione), gran parte
dei prodotti fitosanitari sono classificati come
pericolosi ai sensi degli artt. 3-4 del D. Lgs.
65/03; inoltre, gran parte dei prodotti fitosa-
nitari, essendo agenti chimici, rientrano
nell’ambito applicativo del D. Lgs. 25/02, che
ha modificato il D. Lgs. 626/94 (titolo VII bis
Fanno, inoltre, parte dei prodotti fito- “protezione da agenti chimici”).
sanitari: Il D. Lgs. n. 25/02 recepisce una norma
comunitaria europea, che stabilisce i requisiti
1. le sostanze e i prodotti volti a proteggere minimi per la protezione dei lavoratori dai rischi
le piante ornamentali, i fiori da balcone, da chimici presenti sul luogo di lavoro. Le nuove
appartamento e da giardino domestico, che norme si applicano a tutti i luoghi di lavoro
hanno attività acaricida, battericida, fun- dove sono presenti agenti chimici pericolosi,
3
come definiti dai D. Lgs. n. 52/97 (sostanze) sul luogo di lavoro, compresi gli agenti
e D. Lgs. n. 285/98 (preparati). chimici cui è stato assegnato un
In particolare, sono compresi negli agenti valore limite di esposizione.
chimici pericolosi:
• quelli classificati come sostanze perico- Le attività rientranti nel decreto sono tutte
lose (D. Lgs. 03/02/1997 n. 52), escluse quelle in cui gli agenti chimici sono utilizzati
le sostanze pericolose solo per (o in cui se ne prevede l’utilizzo). A riguardo
l’ambiente; il decreto impone di prendere in esame ogni
• quelli classificati come preparati peri- tipo di procedimento, compresi la produzione,
colosi (D. Lgs. 16/07/1998 n. 285); la manipolazione, l’immagazzinamento, il
• tutti gli agenti chimici che, pur non trasporto o l’eliminazione ed il trattamento
essendo classificati come pericolosi, dei rifiuti.
possono comportare un rischio per la
sicurezza e la salute dei lavoratori a
causa delle loro proprietà chimiche,
chimico-fisiche o tossicologiche e del
modo in cui sono utilizzati o presenti
Fig. 2
COMPOSIZIONE
Cap. 2 - Proprietà
6
Tra questi i più usati sono: • FISIOFARMACI: sono quei prodotti in gra-
1. Dinitrofenoli; do di prevenire o curare le alterazioni delle
2. Derivati dell’acido tio-carbammico; piante dovute a carenze o ad eccessi di
3. Composti del rame; elementi nutritivi, a ristagni idrici, a problemi
4. Zolfo ed anidride solforosa. nella fase di conservazione in frigorifero
delle derrate, a ferite provocate con mezzi
4. ACARICIDI: combattono gli acari e gli meccanici, ad effetti determinati da sostanze
eriofidi come il ragnetto rosso, il ragnetto chimiche presenti nell’ambiente, a varia-
giallo, l’eriofide etc…. zioni climatiche impreviste.
Cap. 2 - Proprietà
8
prodotti fitosanitari sotto forma di polvere che a. Polvere bagnabile: formulazione polve-
possono essere assorbiti attraverso la pelle o rulenta che viene applicata dopo essere
ingeriti e la “concentrazione letale 50” (CL50) stata dispersa in acqua fino a formare
per i prodotti fitosanitari sotto forma di aerosol, una sospensione. Essa, può essere
vapori, liquidi e polveri con diametro inferiore costituita sia da un principio attivo
a 50 micron, che possono essere assorbiti per solido insolubile in acqua, finemente
inalazione. macinato, con l'aggiunta di ausiliari
DL50 e CL50 indicano la dose suffi- di formulazione, in genere idroso-
ciente ad uccidere il 50% degli animali trattati spensibili, sia da un principio attivo
e si esprimono in milligrammi di principio liquido, fatto assorbire da ausiliari di
attivo per ogni chilogrammo di peso corporeo formulazione macinati finemente. In
della specie di animale trattato (ratto, topo, ambedue i casi viene poi aggiunta
coniglio, cane). una quota di sostanze tensioattive.
Cap. 2 - Proprietà
CAPITOLO 3
Norme per la corretta vendita, acquisto,
uso e conservazione dei prodotti fitosanitari
11
CAPITOLO 3
Cap. 3 - Norme
12
Decreta: f) ricevuta di versamento all’azienda unità
sanitaria locale della somma prevista
Art.1 dal tariffario regionale;
Autorizzazione al commercio e alla vendita g) marca da bollo da apporre sulla
nonché all’istituzione e alla gestione di locali autorizzazione richiesta;
di commercio e vendita di prodotti fitosanitari h) autocertificazione sul possesso dei
e di coadiuvanti di prodotti fitosanitari – requisiti di cui al D. Lgs. 31 marzo 1998
Rilascio autorizzazione (ex art. 21 e 22 n. 114.
D.P.R. n. 290/01)
3) Il richiedente prepone a ciascun deposito o
1) La persona titolare di un’impresa commer- locale di vendita un institore o un procuratore
ciale o la società che intende commercia- o una persona maggiorenne, per la gestione
lizzare prodotti fitosanitari o coadiuvanti dello stesso, salva la facoltà del titolare
di prodotti fitosanitari presenta domanda dell’impresa, se si tratta di persona fisica,
al SINDACO del comune ove è ubicata di assumere personalmente la gestione
la struttura. della struttura. In ogni caso, tali soggetti
devono essere in possesso del certificato
2) La richiesta va presentata in carta legale e di abilitazione alla vendita di cui all’art.
conforme al modello riportato nell’allegato 23 del D.P.R. n. 290/01. Il sindaco, definita
1 alle presenti procedure, allegando in l’istruttoria amministrativa, trasmette copia
triplice copia: dell’istanza e di tutta la documentazione
a) copia dell’istanza in carta semplice; di cui al punto 2 del presente articolo al
b) pianta in scala non inferiore a 1:100 SIAN (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizio-
del locale adibito al commercio, alla ne) dell’AUSL competente per territorio.
vendita e al deposito dei prodotti fito-
sanitari e dei coadiuvanti dei prodotti 4) Il SIAN, entro 30 giorni dal ricevimento della
fitosanitari, datata e firmata da tecnico pratica, effettua il sopralluogo, verificando
abilitato e dal richiedente; le caratteristiche igienico-sanitarie dei locali
c) relazione tecnica descrittiva, datata e e trasmettendo il relativo certificato di ido-
firmata da tecnico abilitato, circa la neità sanitaria.
disposizione dei locali, con riferimento
alle caratteristiche igienico-sanitarie 5) Il sindaco, entro 30 giorni dal ricevimento
relative al sistema di aerazione, alle del suddetto certificato di idoneità sanitaria,
misure di contenimento in caso di fuo- provvederà al rilascio della relativa auto-
riuscita accidentale dei prodotti, allo rizzazione.
stoccaggio, all’impermeabilità di pavi-
menti e pareti, ai servizi igienici e alle 6) L’autorizzazione deve contenere:
misure di protezione individuale a cor- a) nome e cognome del titolare dell’impresa,
redo del locale; se si tratta di persona fisica; sede
d) dichiarazione, con firma autenticata ai dell’impresa o ragione o denominazio-
sensi di legge, di assunzione ne sociale e sede legale, se si tratta di
dell’incarico di institore o di procuratore società;
o di persona preposta alla gestione del b) indicazione dell’ubicazione del deposito
locale; o locale destinato alla vendita per il
e) copia autenticata del certificato di abi- quale viene rilasciata l’autorizzazione;
litazione alla vendita del titolare o c) nome, cognome e indirizzo dell’institore
dell’institore o del procuratore o della o del procuratore o di chi è preposto
persona preposta alla vendita; dal titolare alla vendita;
13
d) classificazione dei prodotti fitosanitari inserisce la struttura autorizzata in un ap-
e dei coadiuvanti di prodotti fitosanitari posito elenco, che al SIAN e all'Agenzia
di cui viene esercitato il commercio; regionale protezione ambientale (ARPA)
e) eventuali condizioni particolari per la per gli aspetti di competenza in tema di
detenzione e la vendita alle quali possa vigilanza.
essere vincolata l’autorizzazione, in
relazione alla specifica situazione dei 9) Qualsiasi variazione di titolarità e/o prepo-
locali e delle rispettive attrezzature. sizione alla gestione della vendita e del
Potrà essere consentita l'eventuale commercio o variazione della sede legale
vendita negli stessi locali di additivi dovrà essere preventivamente comunica-
alimentari, a condizione che vengano ta al sindaco che ha rilasciato
individuate e utilizzate aree delimitate, l'autorizzazione, il quale procederà con
con armadi o vetrine a tenuta, netta- atto formale a tali variazioni, dandone
mente separate dai prodotti fitosanitari comunicazione agli organi di cui al prece-
ed espressamente indicate in planime- dente punto 8.
tria e descritte nella relazione tecnica.
10) Le richieste di modifiche ai locali, corredate
7) Le autorizzazioni rilasciate non sostituiscono dalla precedente autorizzazione e da pla-
i provvedimenti previsti dal decreto legisla- nimetria in scala 1:100 e relazione tecnica
tivo 31 marzo 1998 n. 114, recepito con descrittiva, datate e firmate da tecnico
legge regionale 22 dicembre 1999 n. 28. abilitato, dovranno essere preventivamente
trasmesse al sindaco, il quale, definita
8) Il sindaco trasmette copia dell'autorizzazione l'istruttoria amministrativa, provvederà ad
rilasciata sia al dipartimento Ispettorato inviarle al SIAN competente per
regionale sanitario (IRS) - servizio 1, il quale l'acquisizione di un nuovo certificato di
idoneità sanitaria del locale, seguendo
le modalità procedurali già previste per
l'autorizzazione sanitaria e per le comu-
nicazioni agli organi di cui al precedente
punto 8.
Cap. 3 - Norme
14
dell'art. 24 del D.P.R. n. 290/01 debbono unità sanitaria locale della somma pre-
essere vistati in ogni pagina dal SIAN vista dal tariffario regionale;
dell'Azienda unità sanitaria locale compe- - marca da bollo;
tente per territorio. - due foto formato tessera.
Cap. 3 - Norme
16
locale competente per territorio almeno 30 Art. 5
giorni prima dell'inizio, comunicando: Autorizzazione all'acquisto per l'uso di
- la sede di svolgimento, che deve disporre prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti,
di locali ed attrezzature idonee; classificati molto tossici, tossici o nocivi
- il programma e la durata; (ex artt. 25-26 del D.P.R. n. 290/01)
- l'elenco dei docenti e la relativa qualifica;
- il numero di partecipanti previsto. L'autorizzazione all'acquisto per l' uso
di prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti,
A conclusione del corso, l'ente organiz- classificati molto tossici, tossici o nocivi,
zatore rilascia l'attestato di partecipazione viene rilasciata dall'Ispettorato provinciale
conformemente al modello allegato 4. per l'agricoltura (IPA) competente per terri-
Entro trenta giorni dalla conclusione del torio alle persone che abbiano compiuto il
diciottesimo anno di età
ed abbiano ottenuto una
valutazione positiva ad un
colloquio, sostenuto di
fronte alla commissione di
cui al successivo art. 6,
teso ad accertare le co-
noscenze dell'interessato
sui seguenti argomenti:
a) i pericoli connessi alla
detenzione, conservazione,
manipolazione ed utilizza-
zione dei prodotti fitosanitari
e dei loro coadiuvanti;
b) le modalità per un
corretto uso degli stessi;
c) le misure precauzionali
da adottare e gli elementi
fondamentali per un corretto
impiego di tali prodotti da
un punto di vista sanitario,
agricolo ed ambientale.
Cap. 3 - Norme
18
Corretto smaltimento dei rifiuti. Art. 8
Registro dei trattamenti. Flussi informativi: dati di produzione,
Manutenzione delle attrezzature. vendita e utilizzazione
Tarature delle attrezzature. (ex art. 42 del D.P.R. n. 290/01)
- la sede di svolgimento, che deve disporre I SIAN delle singole aziende unità
di locali ed attrezzature idonee; sanitarie locali dovranno trasmettere i sud-
- il programma e la durata; detti dati, aggregati per tipologia (vendita ed
- l'elenco dei docenti e la relativa qualifica; esportazione), entro trenta giorni all'autorità
- il numero di partecipanti previsto. sanitaria regionale individuata nel diparti-
mento IRS - via M. Vaccaro n. 5 - Palermo,
I docenti devono essere laureati in con le modalità di cui alla precitata circolare
discipline attinenti gli argomenti trattati o 30 ottobre 2002.
esperti qualificati delle strutture pubbliche I dati di vendita relativi all'anno 2002,
sopra individuate, compreso il dipartimento la cui scadenza era prevista per il 28 febbraio
di prevenzione dell'azienda unità sanitaria 2003, qualora giacenti presso diversi uffici
locale. delle aziende unità sanitarie locali e/o presso
I docenti non possono far parte, rela- altri uffici dell'Amministrazione regionale,
tivamente al corso svolto, delle commissioni dovranno afferire entro trenta giorni dalla
di cui all'art. 6. pubblicazione del presente decreto ai rispet-
A conclusione del corso l'ente orga- tivi SIAN, che a loro volta, dopo aggregazione
nizzatore rilascia l'attestato di partecipazione dei dati su supporto magnetico o cartaceo
conforme all'allegato modello 6. dovranno inviarli al dipartimento I.R.S. che
L'ente organizzatore comunica all'IPA provvederà al successivo inoltro al Ministero
l'avvenuto svolgimento e la conclusione del della salute e al Ministero delle politiche
corso, trasmettendo altresì l'elenco dei sog- agricole.
getti che hanno partecipato al corso, com- I SIAN sono altresì incaricati della
pleto dei dati anagrafici. verifica dei registri dei trattamenti previsti
dal comma 3 dell'art. 42 del D.P.R. n. 290/01,
in correlazione ai dati sui flussi di vendita e
nell'ambito dei piani di monitoraggio e di
controllo ufficiale realizzati nel territorio
regionale e per le finalità preventive di com-
petenza in materia di tutela e sicurezza
19
alimentare, segnalando eventuali difformità
all'Assessorato regionale dell'agricoltura
(servizio fitosanitario e servizio agro-
ambientale).
Art. 9
Vigilanza
Art. 10
Istituzione conferenza di servizio
Art. 11
Art. 12
Vedi
Allegati al cap. 3°, nn. 1, 2, 3, 4, 5, 6.
Cap. 3 - Norme
20
ALLEGATO 1
OGGETTO: D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290. art. 21 - Commercio e vendita di prodotti fitosanitari e
coadiuvanti di prodotti fitosanitari e istituzione e gestione di locali per il loro commercio e vendita.
Domanda di autorizzazione.
...................................... , li .........................
In fede ...............................................
21
ALLEGATO 2
Al Dipartimento di prevenzione
Servizio igiene degli alimenti e della nutrizione
Azienda unità sanitaria locale n°. ..........
..................................................
OGGETTO: D.P.R. 23 aprile 2001, n. 290. art. 23 - Certificato di abilitazione alla vendita di prodotti
fitosanitari e coadiuvati di prodotti fitosanitari. Domanda di rilascio/rinnovo.
...................................... , li .........................
In fede ...............................................
Cap. 3 - Norme
22
ALLEGATO 3
Regione Sicilia
Azienda unità sanitaria locale n. ..........
Dipartimento di prevenzione
Servizio igiene alimenti e nutrizione
Visto l'esito positivo della valutazione, conseguito a conclusione dell'apposito corso previsto
dall'art. 27 del D.P.R. n. 290/2001;
Tenuto conto del requisito posseduto ex art. 23, comma 5, del D.P.R. n. 290;
(barrare una sola casella)
titolo di studio ............................................... (allegare copia autenticata del titolo);
il/la Sig./Sig.ra......................................... nato a..................................... provincia ............ il....................
e residente in via/piazza ....................................................................................................... n. ........
É abilitato/a
alla vendita di prodotti fitosanitari e coadiuvati di prodotti fitosanitari, ai sensi dell'art. 23 del D.P.R. n.
290 del 23 aprile 2001.
...............................................
...................................... , li .........................
ALLEGATO 4
Ente organizzatore
..............................................................................
(indicare denominazione)
Corso di aggiornamento per il rilascio del certificato di abilitazione alla vendita di prodotti
fitosanitari e loro coadiuvanti (art. 27, D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001).
Si attesta che
il/la sig./sig.ra......................................... nato/a............................................... il .......................
ha frequentato il corso di aggiornamento ai fini del rilascio del certificato di abilitazione alla vendita di
prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti, svolto da questo ente dal ............................. al ……….........................
Il responsabile dell'ente ...............................................
...................................... , li .........................
23
ALLEGATO 5
Ispettorato per l'agricoltura
provincia di
................................................................
Visto l'esito del colloquio valutativo al termine dell'apposito corso previsto dal D.P.R. n. 290 del
23 aprile 2001, art. 27;
Tenuto conto dei requisiti posseduti in ordine all'esecuzione di cui al comma 6 dell'art. 26 D.P.R.
n. 290 del 23 aprile 2001;
(barrare una sola casella)
titolo di studio ............................................... (allegare copia autenticata del titolo);
si autorizza
il/la sig./sig.ra.................................................. nato/a a ..................................... il .....................
e residente a............................................... in via/piazza........................................... n. .......
all'acquisto e all'impiego di prodotti fitosanitari classificati molto tossici, tossici e nocivi e relativi coadiuvanti,
ai sensi degli artt. 25 e 26 del D.P.R. n. 290/2001.
.............................................
...................................... , li .........................
ALLEGATO 6
Ente organizzatore
..............................................................................
(indicare denominazione)
Corso di aggiornamento per il rilascio dell'autorizzazione all'acquisto per l'uso dei prodotti
fitosanitari e loro coadiuvanti (art. 27, D.P.R. n. 290 del 23 aprile 2001).
Si attesta che
il/la sig./sig.ra................................... nato/a a ................................. il .......................................
ha frequentato il corso di aggiornamento ai fini del rilascio dell'autorizzazione all'acquisto per l'uso dei
prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti, svolto da questo ente dal ......................... al .......................................
Il responsabile dell'ente .............................................
...................................... , li .................................
Cap. 3 - Norme
CAPITOLO 4
Tossicologia umana
25
CAPITOLO 4
TOSSICOLOGIA UMANA
prodotti fitosanitari (molto tossici, tossici, 3. Via digestiva: è una via inusuale; la con-
nocivi) direttamente, o tramite i propri taminazione avviene quando si ingerisce
prodotti di degradazione (metaboliti), accidentalmente il prodotto, o si inghiotte
possono provocare gravi
conseguenze per la salute
dell’uomo o addirittura pro-
vocare la morte
dell’individuo colpito.
Il contatto e/o l’assorbimento
del prodotto può avvenire
tramite tre vie (Fig. 6):
Cap. 4 - Tossicologia
26
durante la preparazione del prodotto che Nell’organismo esistono due tipi di
durante la distribuzione. La miscelazione di enzimi colinesterasici:
più prodotti può provocare un potenziamento 1. colinesterasi vera (ad alta specificità); si
dell’azione tossica di ogni singola sostanza trova :
attiva. • nei globuli rossi;
Sull’etichetta sono riportate le patolo- • nel sistema nervoso centrale;
gie causate dal prodotto utilizzato e gli even-
• nei muscoli striati;
tuali antidoti; per questo motivo è fondamen-
tale mostrare l’etichetta al medico in caso • nei surreni;
di incidente. 2. pseudocolinesterasi (a bassa specificità);
Gli insetticidi organofosforici inibisco- si trova :
no l’enzima acetilcolinesterasi (ACHE), pro- • nel plasma;
vocando il blocco della scissione del neuro- • nel miocardio;
trasmettitore acetilcolina a livello del sistema • nel muscolo liscio;
nervoso centrale (SNC) e periferico (SNP), • nella mucosa intestinale;
prolungando la sua azione (vedi Tab. 3):
• nella cute.
ACETILCOLINA
(mediatore della trasmissione dell’impulso nervoso
a livello delle sinapsi colinergiche)
Accumulo di ACETILCOLINA
COLINA + AC. ACETICO
a livello delle:
Tab. 4
Cap. 4 - Tossicologia
28
I primi sintomi a comparire sono quelli principale causa di morte (Namba et al., 1971;
dovuti agli effetti muscarinici. Gli effetti di Lotti, 1991; Cornell University, 2000) (vedi
seconda comparsa sono quelli nicotinici. L’in- Tab. 5):
sufficienza respiratoria acuta rappresenta la
Cap. 4 - Tossicologia
30
Cap. 4 - Tossicologia
32
(McCord et al., 1921), attacchi simili all’asma g) DA INSETTICIDI DI ORIGINE VEGETALE:
e reazioni anafilattiche. I piretroidi sintetici,
invece, presentano una maggiore tossicità. Numerosi agenti di origine vegetale
Un’importante effetto causato dai sono stati impiegati per controllare gli insetti
piretroidi sintetici è rappresentato dalla com- nocivi. Questi composti chimici comprendono
parsa di parestesie cutanee in lavoratori agenti altamente tossici (sia per le specie
agricoli esposti. Le parestesie, probabilmente bersaglio che per quelle non bersaglio), quali
dovute al blocco dei canali del sodio, si la nicotina, e altre sostanze relativamente
sviluppano diverse ore dopo l’esposizione innocue, come la radice di derride.
e si manifestano come una sensazione di La nicotina è estremamente tossica
bruciore alla pelle con comparsa, in alcuni nel ratto (DL50 di circa 50-60 mg/kg). È
casi, di formicolio ed intorpidimento, di durata prontamente assorbita attraverso la cute e
fino a 12-18 ore (Le-Quesne et al., 1980; nel caso di un contatto cutaneo è necessario
Tucker e Flamingan, 1983). lavare immediatamente la parte esposta.
Recenti osservazioni sugli effetti Essa infatti mima l’azione dell’acetilcolina a
nell’uomo sono giunte dalla Repubblica livello di tutte le sinapsi gangliari e delle
Popolare Cinese, dove i piretroidi sono usati giunzioni neuromuscolari, causando fasci-
in larga scala nella coltivazione del cotone colazioni muscolari, convulsioni ed infine la
(Stuart-Harle, 1988; He et al., 1988; 1989). morte per paralisi dei muscoli respiratori.
L’esposizione occupazionale ha causato Il trattamento degli avvelenamenti
vertigini e bruciore, prurito o formicolio alla ricalca quello delle intossicazioni acute da
pelle, esacerbato dal sudore o dal lavaggio anticolinesterasici.
con acqua calda. I segni ed i sintomi sono
scomparsi 24 ore dopo l’esposizione. h) DA DERIVATI CUMARINICI:
La contaminazione degli occhi da
parte di questi composti ha causato dolore, Sono dei composti utilizzati prevalen-
lacrimazione, fotofobia, congestione ed ede- temente come rodenticidi e raramente pro-
ma della congiuntiva e delle palpebre. vocano intossicazione da esposizione pro-
L’ingestione di piretroidi sintetici ha fessionale nell’agricoltore, in quanto l’unica
causato dolori epigastrici, nausea, vomito, modalità di assunzione in grado di provocare
cefalea, vertigini, anoressia, astenia, dispnea, effetti nocivi è quella dell’ingestione acciden-
obnubilamento del visus, parestesie, palpi- tale. I sintomi variano a secondo della dose
tazioni, fascicolazioni nei muscoli degli arti ingerita e sono rappresentati principalmente
e disturbi di coscienza. da emorragie anche gravi che si verificano
In caso di avvelenamento grave, at- in seguito a traumatismi di lieve entità.
tacchi convulsivi della durata di 30-120 se-
condi erano accompagnati da flessione degli i) DA COMPOSTI ORGANOSTANNICI:
arti superiori ed estensione degli arti inferiori
con opistotono e perdita di coscienza. Sono delle sostanze chimiche a base
I segni ed i sintomi da intossicazione di stagno, che in agricoltura vengono utiliz-
acuta sembrano essere reversibili . zate come acaricidi, ratticidi, fungicidi, inset-
Studi in vivo nei mammiferi non hanno ticidi. Esse esercitano la loro tossicità in
fornito importanti informazioni sul meccani- prevalenza sui seguenti organi bersaglio:
smo d’azione di questi composti, motivo per cervello, fegato, sistema immunitario, cute,
cui non esistono protocolli specifici per il occhi, vie respiratorie.
trattamento degli avvelenamenti, che ven- I sintomi principali sono: irritazione cutanea,
gono affrontati con terapie sintomatiche e oculare e delle vie respiratorie, diarrea, dolori
di supporto. addominali; sintomi conseguenti alla neuro-
33
tossicità: mal di testa, nausea, vomito, ver- consigliare i rimedi più appropriati a neu-
tigini e a volte convulsioni e perdita di co- tralizzare o ridurre gli effetti della sostanza
scienza. responsabile dell’avvelenamento.
Al momento del contatto telefonico è ne-
NORME DI PRIMO SOCCORSO cessario essere in possesso della confe-
zione del tossico o, nel caso non sia pos-
Alla comparsa dei primi sintomi di sibile, saper comunicare almeno il suo
intossicazione da prodotti fitosanitari occorre nome commerciale, la quantità approssi-
interrompere immediatamente qualunque mativa di tossico introdotta, il tempo tra-
attività e recarsi o farsi trasportare al più scorso dall’assunzione del veleno, peso ed
vicino Pronto Soccorso, mostrando sempre età del soggetto intossicato, i sintomi ac-
l’etichetta del prodotto che si stava usando. cusati dallo stesso.
Cap. 4 - Tossicologia
34
CENTRI ANTIVELENI ACCREDITATI DAL
MINISTERO DELLA SALUTE
per avere accesso all’archivio “Preparati pericolosi” dell’Istituto Superiore di Sanità
Tab. 7
et al., 1989; Engel et al., 1997), altri hanno ratorio, dell’apparato visivo; tali alterazioni,
messo in evidenza che pazienti esposti a volte irreversibili, possono determinare
possano presentare lievi alterazioni neuro- “malattie professionali”.
logiche, quali allungamento dei tempi di L’I.N.A.I.L. riconosce, per il settore
reazione, tremori, depressione e spossatez- agricolo, ben 27 “Malattie professionali”
za (Beach et al., 1996; Bazylewicz-Walczak (D.P.R. 336/94); 20 di esse sono causate
et al., 1999). I dati disponibili non sono da composti e derivati chimici.
comunque ritenuti sufficienti a trarre conclu- Studi epidemiologici dimostrano,
sioni definitive sul problema (Mearns et al., sulla salute, effetti ben documentati ed effetti
1994; Eyer, 1995; Pesticide News, 1996; da confermare per diversi composti (vedi
Moretto, 1998). tabella 8).
Carbammati:
Carbaryl - Aberraz. cromosomiche
- Alteraz. spermatogenesi
Tab. 8
Cap. 4 - Tossicologia
CAPITOLO 5
Valutazione dei rischi e sorveglianza sanitaria
37
CAPITOLO 5
ra gli obblighi cui è soggetto il datore e la salute dei lavoratori e che le suddette
di lavoro, secondo quanto previsto misure sono sufficienti a ridurre il rischio, non
dall’art. 4 del D. Lgs n. 626/94 e è fatto obbligo al datore di lavoro di applicare
successive modifiche (titolo VII-bis, art. 72- quanto previsto dagli artt. 72-sexies (misure
quater del D. Lgs. n. 626/94, come modificato specifiche di prevenzione e protezione), 72-
dal D. Lgs. n. 25/2002), vige quello di effet- septies (disposizioni in caso di incidenti o di
tuare una corretta valutazione dei rischi per emergenze), 72-decies (sorveglianza sani-
la sicurezza e la salute dei lavoratori, in taria) e 72-undecies (cartelle sanitarie e di
relazione alla propria attività lavorativa e alla rischio).
eventuale presenza di agenti chimici perico- Di qualsiasi entità sia il rischio (mo-
losi sul luogo di lavoro. A tal fine, il datore derato o “non moderato”), rimane comunque
di lavoro è tenuto a prendere in considera- l’obbligo di informare e formare i lavoratori
zione: con modalità proporzionate alla natura e
pericolosità dell’agente chimico utilizzato
a) le proprietà pericolose degli eventuali (art. 72-octies del D. Lgs n. 626/94) e riman-
agenti chimici presenti; gono, altresì, validi i divieti di cui all’art. 72-
b) le informazioni su salute e sicurezza con- novies del medesimo decreto e l’obbligo
tenute nella scheda di sicurezza fornita della consultazione e partecipazione dei
dal produttore o dal fornitore; lavoratori (art. 72-duodecies).
c) il livello, il tipo e la durata dell’esposizione; Per quanto sopra, il datore di lavoro
d) le circostanze di lavoro; dell’azienda agricola ha l’obbligo di effettuare
e) i valori limite di esposizione professionali una dettagliata “valutazione dei rischi” (ai
o biologici (che, a tutt’oggi, per quanto sensi del D. Lgs n. 626/94 così modificato
riguarda i prodotti fitosanitari, non sono dal D. Lgs n. 25/2002), a seguito della quale
stati determinati); le aziende agricole dovranno adoperarsi per
f) gli effetti delle misure preventive e protettive ridurre al minimo l’esposizione a prodotti
adottate o da adottare; fitosanitari. In particolare, nello specifico del
g) le conclusioni tratte da eventuali azioni di comparto agricolo, le misure di prevenzione
sorveglianza sanitaria già intraprese. e protezione generali e specifiche previste
dagli artt. 72-quinquies e 72-sexies del D.
La valutazione dei rischi deve, altresì, Lgs n. 626/94, possono tradursi nel seguente
contenere indicazioni relative alle misure modo:
generali di prevenzione e protezione da
adottare (titolo VII-bis, art. 72-quinquies del • uso di prodotti fitosanitari meno pericolosi;
D. Lgs. n. 626/94). • uso di materiali e attrezzature idonei
Se i risultati della valutazione dei rischi per la miscelazione e per i trattamenti;
dimostrano che, in relazione al tipo e alla
• adozione di procedure di manutenzione
quantità di un agente chimico pericoloso e
scrupolose e ben definite;
alle modalità e frequenza di esposizione a
tale agente presente sul luogo di lavoro, vi • adozione di metodi di lavoro organizzati
è solo un rischio “moderato” per la sicurezza al fine di garantire la sicurezza nella
(*) Accertamenti integrativi utilizzabili in caso di sospetto diagnostico di alterazioni causate dall’esposizione in corso.
(°) In caso di anamnesi positiva per allergie.
(a) Acetilcolinesterasi (b) Pseudocolinesterasi
Tab. 9
Allegato 1
CRITERI PER IL MONITORAGGIO BIOLOGICO
DELL’ESPOSIZIONE PROFESSIONALE A PRODOTTI FITOSANITARI
(Workshop on Pesticides, Amsterdam, 1972)
1° LIVELLO (non effetto) Valori al di sotto dei quali Non necessario alcun intervento
non sono attesi effetti fi-
siologici o biochimici
2° LIVELLO (sorveglianza) Valori ai quali sono pos- Necessario controllo sanitario stretto
sibili effetti minori, non dei lavoratori; necessario esame del
necessariamente specifici luogo e delle condizioni di lavoro per
(es. induzione enzimati- evitare il superamento di questo livello
ca)
Allegato 2
(1) Valori riferiti a quello determinato nello stesso soggetto prima dell’esposizione.
(2) Valori riferiti alla media di soggetti normali non esposti ad anticolinesterasici.
PROCEDURE DI SICUREZZA
e aziende agricole che rientrano nel EUREPGAP la struttura minima di buona pra-
campo di applicazione del D. Lgs. tica agricola accettata dalle più grandi catene
626/94, per la presenza di lavoratori di distribuzione europee, basandosi sulla
subordinati, dovranno adoperarsi per Produzione Integrata (ICM – Integrated Crop
ridurre al minimo l’esposizione a prodotti Management). La Produzione Integrata è
fitosanitari, principalmente mediante: un metodo di coltivazione che si basa sulla
necessità della produzione di essere econo-
• L’uso di prodotti meno pericolosi. micamente ed ambientalmente sostenibile.
• L’uso di attrezzature e materiali idonei
nella miscelazione e nei trattamenti. In che modo si può ottenere la certifica-
zione EUREPGAP?
• L’adozione di procedure di manuten-
zione scrupolose e ben definite.
Esistono 3 modalità di certificazione
• L’adozione di metodi di lavoro organiz- di conformità al protocollo EUREPGAP, che
zati al fine di garantire la sicurezza coprono tutte le tipologie di organizzazioni,
nella manipolazione, nel deposito, nel dal singolo coltivatore alle più complesse
trasporto e nello smaltimento dei rifiuti. Associazioni di produttori o PMO (Produce
• L’adozione di misure igieniche. Marketing Organizations - Organizzazione
• L’adozione di adeguate misure specifi- Commerciale) e tutte le esigenze specifiche:
che di prevenzione collettiva e di pro-
tezione individuale (cabina pressuriz- • Opzione 1: Certificazione del singolo
zata, dispositivi di protezione coltivatore/azienda agricola.
individuale).
• La sorveglianza sanitaria prescritta dal • Opzione 2: Certificazione dei PMO e
medico competente. associazioni/cooperative di produttori.
1STANDARD “ E U R E P G A P ”
3 ◊ Benchmarking e Certificazione su
standard nazionali o aziendali
VALUTAZIONE
TIPOLOGIA E NUMERO
DI REQUISITI COLORE CONFORMITÀ RICHIESTA
La % di conformità viene
Raccomandazione – 66 rilevata ma non ha rilievo
sulla certificazione (3)
Tab. 11
La Pre-Valutazione è una fase opzionale a discrezione dell’Organismo di Certificazione/Ispezione. Essa include
il benchmarking, l’interpretazione del protocollo, la formazione e addestramento ecc.
Legenda:
1) Il Livello base (Foundation level) è raggiunto con la conformità al 100% delle conformità maggiori (n° 49) ai
requisiti obbligatori.
2) La Certificazione EUREPGAP è raggiunta quando l’organizzazione ha dimostrato di possedere il Livello Base
più la conformità ad almeno il 95% dei requisiti classificati come conformità minori (n° 99).
3) Le Raccomandazioni vengono valutate nel corso di ogni Verifica.
I contenuti di EUREP
Tab. 12
Tab. 13
a. durante la preparazione
2. Non lavorare mai in presenza di vento e 6. Non trattare nelle aree di rispetto di acque
pioggia; nel caso in cui la nube irrorante destinate al consumo.
colpisca l’operatore (o altre persone pre-
senti), è necessario sospendere i tratta- 7. Utilizzare i dispositivi di protezione
menti, lavarsi accuratamente e cambiare individuale.
gli indumenti.
8. Effettuare i trattamenti nelle ore più
fresche della giornata.
14. Prima di togliere i guanti bisogna lavarli 3. Dopo il trattamento l’operatore deve spo-
accuratamente, poi sfilarli contemporane- gliarsi e lavarsi accuratamente con saponi
amente, a poco a poco, aiutandosi ogni detergenti specifici non abrasivi, utilizzan-
volta con la mano più protetta. do acqua tiepida/fredda (l’acqua calda
provocherebbe vasodilatazione e favori-
c. dopo il trattamento rebbe l’assorbimento cutaneo del prodotto
fitosanitario) e deve cambiare gli indu-
Diamo, in primo luogo, alcune defini- menti di lavoro.
zioni fondamentali:
4. Prima di conservarli, lavare bene gli indu-
◊ TEMPO DI CARENZA O INTERVALLO DI menti da lavoro separatamente da altri
SICUREZZA: È il numero di giorni che indumenti e prestare particolare cura nella
deve trascorrere tra l’ultimo trattamento pulizia della maschera e del filtro, il quale
con prodotti fitosanitari e la raccolta dei non va bagnato ma sostituito se esausto.
prodotti; questo intervallo (indicato in
etichetta) deve essere rispettato con la 5. Non versare l’eventuale residuo di prodotto
massima scrupolosità, in quanto impor- in fossi o canali.
tantissimo a tutelare la salute del consu-
matore. 6. Non entrare nei campi trattati recentemente
ma attendere il tempo di rientro. Se per
◊ LIMITE DI TOLLERANZA: È la quantità assoluta necessità occorre inoltrarsi prima
massima di residuo di prodotto fitosanita- in appezzamenti trattati, utilizzare i dispo-
rio che per legge può essere presente sitivi di protezione individuale. Infatti i
sui prodotti agricoli destinati prodotti vaporizzati o in sospensione per-
all’alimentazione in qualsiasi momento mangono per un certo periodo di tempo
successivo alla raccolta. nell’aria, pertanto c’è il rischio di intossi-
cazione. Quando non specificamente indi-
◊ TEMPO DI RIENTRO: È il tempo che deve cato, è buona norma far passare almeno
trascorrere dopo il trattamento, per con- 48 ore prima di ritornare nella zona trat-
57
9. Il D.P.R. n. 290 del 23/04/2001 dispone
l’adozione del registro dei trattamenti
per le imprese agricole che utilizzano
prodotti fitosanitari e loro coadiuvanti
individuati come molto tossici, tossici,
nocivi, irritanti e non classificati. Gli
acquirenti e gli utilizzatori di prodotti
fitosanitari e loro coadiuvanti devono:
7. È buona norma
segnalare, nei
bordi degli ap-
pezzamenti
trattati, che sono
stati usati pro-
dotti tossici,
esponendo car-
telli con caratteri
ben visibili con-
tenenti frasi tipo
”coltura trattata
con prodotti
fitosanitari”, Fig. 17
“pericolo di morte” o simili (Figg. 16 dei trattamenti effettuati, anno-
e 17). I cartelli vanno tolti una volta tando, entro 30 giorni
esaurito il tempo di carenza. dall’utilizzo del prodotto fitosa-
nitario, tutte le informazioni
8. Rispettare scrupolosamente i tempi di ca- relative ai trattamenti effettuati
renza prima di raccogliere i prodotti. Se si durante l’anno.
somministrano più prodotti fitosanitari con-
temporaneamente occorre adeguarsi al
tempo di carenza più lungo.
Il D. Lgs. 626/94 dedica un intero Titolo, il IV, Vanno usati in abbinamento alla semimasche-
all’uso dei D.P.I.. ra. Devono essere a tenuta e corredati di
L’art. 43, nucleo essenziale del Titolo coperture laterali. È preferibile che siano
IV, elenca gli obblighi del datore di lavoro, dotati di valvole che evitino l’appannamento
il quale ha la responsabilità giuridica conseguente alla sudorazione. In mancanza
sull’adozione, la scelta ed il mantenimento di tali valvole, si può evitare l’appannamento
in efficienza dei D.P.I.. Innanzitutto il datore stendendo un leggero strato di glicerina sulla
di lavoro ha l’obbligo di effettuare la valuta- faccia interna della lente. Vanno lavati con
zione del rischio residuo, cioè dei rischi che acqua e sapone.
non possono essere ridotti se non tramite
l’impiego dei D.P.I.; una volta decisa la 2. Respiratori isolanti e filtri
necessità della loro adozione, egli deve
stabilire quali D.P.I. fornire ai lavoratori I moderni filtri utilizzati per la prote-
durante la preparazione ed il trattamento e zione delle vie respiratorie dall’inalazione di
dopo il trattamento con prodotti fitosanitari. prodotti fitosanitari (Fig. 18), i quali vanno
applicati al casco, alla maschera od alla semi-
La vasta gamma di modelli di D.P.I. maschera, sono costituiti da tre elementi es-
in commercio permette di scegliere il modello senziali (posti così in ordine di contatto con
che più si adatta alle esigenze dell’operatore. l’aria):
I D.P.I. utilizzati devono rispondere ai requisiti
essenziali di salute e sicurezza stabiliti dal • prefiltro: trattiene il pulviscolo e le particelle
D. Lgs. del 4 dicembre 1992, n. 475 nonché in sospensione;
ai criteri previsti dal Decreto 02/05/2001 ed • filtro: ha potere deumidificante e di arresto
Apparecchi di protezione
delle vie respiratorie
(respiratori)
Respiratori a filtro
Respiratori isolanti
Tab. 14
63
3. D.P.I. per la protezione della cute: tenzione,
conserva-
a. Guanti zione e
Devono essere a cinque dita, imper- smaltimen-
meabili (di neoprene o gomma di nitrile, to). Se la
con sottoguanti di cotone) (Fig. 19). nota infor-
Quando mativa con-
contami- sente il suo
nati dal lavaggio ed
prodotto il suo riuti-
devono lizzo, la tuta
essere la- non deve
vati, an- essere la-
cora cal- vata con-
zati, con temporane-
acqua pu- amente con
Fig. 19 - I guanti devono essere lita. Chia- altri indu- Fig. 20 - La tuta deve
resistenti, elastici, confortevoli ed essere impermeabile,
impermeabili. ramente, menti che traspirante, comoda ed
quelli che altrimenti economica.
hanno tagli, abrasioni o sono logorati, potrebbero contaminarsi.
devono essere subito sostituiti.
I guanti vanno calzati al di sotto delle
maniche.
b. Stivali
Devono essere in gomma, con fondo
antisdrucciolo, di un certo spessore e
modellati in modo da essere calzati al
di sotto della tuta.
Anche gli stivali alla fine del trattamento
devono essere lavati con acqua e sa-
pone e riposti in un armadietto metal-
lico.
Ovviamente se sono logorati, rotti o
abrasi, devono essere sostituiti.
c. Tuta
Può essere di diversa fattura e fabbri-
cata con qualsiasi materiale, purché
possieda la marcatura CE, la dichiara-
zione di conformità CE e la nota infor-
mativa (Fig. 20). La nota informativa
deve specificare che la tuta è in grado
di fornire protezione in caso di contatti
con prodotti fitosanitari e deve inoltre
fornire indicazioni per la sua gestione
(utilizzo, riutilizzo, decontaminazione,
pulizia ed eventuale lavaggio, manu-
l presupposto tecnico per il buon esito del fitosanitari e provvedono a distribuirle sulle
trattamento fitosanitario consiste colture oggetto del trattamento.
nell’impiego di idonee attrezzature per Esse agiscono al meglio quando vi è
la distribuzione, a condizione che queste un’uniformità di distribuzione e di copertura;
vengano utilizzate razionalmente e siano in questa è tanto più elevata quanto è più
uno stato ottimale di funzionalità. spinta la micronizzazione del getto, perché
Quali sono gli elementi che influen- minore è la dimensione delle gocce, mag-
zano la scelta di una macchina? giore è la superficie coperta e, quindi, a
parità di volume di liquido distribuito, è mag-
1. In relazione allo stato fisico del prodotto giore la probabilità di colpire il bersaglio. La
da distribuire, si possono utilizzare: condizione ideale per la distribuzione sareb-
be la formazione da parte dell’eiettore di
• impolveratrici; gocce di diametro omogeneo: abbastanza
• irroratrici; grandi per non andare soggette a deriva e
• fumigatrici; sufficientemente piccole per coprire la su-
• microdosatrici. perficie trattata in maniera uniforme, senza
scorrere, confluire e sgocciolare o evaporare.
2. In relazione al vettore che produce il
movimento della macchina si possono
utilizzare:
• attrezzature a spalla;
• macchine portate dalla trattrice;
• macchine trainate dalla trattrice;
• macchine semoventi.
Microdosatrici
CONTROLLO E TARATURA
DELLE MACCHINE IRRORATRICI
Le macchine irroratrici devono essere
impiegate correttamente e devono funzionare
in maniera ottimale per ottenere un’adeguata
efficacia del trattamento (adeguata distribu-
zione del prodotto sull’effettivo bersaglio) e Fig.25 - Il metodo più semplice per controllare l’usura
ridurne la pericolosità (dispersione degli ugelli è la verifica della loro portata, determinata
per mezzo di contenitori graduati da applicare ad
nell’ambiente di prodotti chimici e tutela della ogni singolo ugello.
salute degli operatori). Quindi è essenziale
che le macchine siano periodicamente sot-
toposte a controlli e tarature.
L’operazione di taratura, consistente
in una serie di verifiche e controlli periodici
ome già detto al cap. 5 (valutazione cioè è tenuto ad utilizzare i D.P.I. forniti dal
dei rischi e sorveglianza sanitaria), datore di lavoro e ad utilizzarli in maniera
l’impiego di prodotti fitosanitari com- corretta.
porta una valutazione del rischio pre- I lavoratori, formati ed addestrati, sono
liminare ed eventualmente una successiva inoltre responsabili dell’uso non corretto, per
valutazione più dettagliata, ai sensi del Titolo esempio, di un’attrezzatura irrorante che
VII-bis del D. Lgs. 626/94, come modificato può avere provocato intossicazioni o danni
dal D. Lgs. 25/2002. a terzi.
L’agricoltore è tenuto a raccogliere Nel caso che tra i lavoratori vi sia per-
tutte le informazioni connesse alla pericolo- sonale femminile, il datore di lavoro deve
sità dei prodotti impiegati, chiedendole al attenersi alle specifiche norme che ne regola-
proprio fornitore al momento dell’acquisto. mentano la condizione di lavoro per la gravi-
Il fornitore dove dare tutte le informazioni danza e fino a sette mesi dopo il parto (vedi
che riguardano la composizione degli ingre- D. Lgs 151/01):
dienti pericolosi per la salute dell’uomo e
ciò avviene tramite la consegna della a. Lavori vietati in gravidanza e fino a sette
“scheda di sicurezza” del prodotto (vedi mesi dopo il parto:
Appendice). • Lavori soggetti all’obbligo di visite me-
Il nuovo quadro normativo in materia diche preventive e periodiche a cura
di immissione sul mercato dei prodotti fitosa- del datore di lavoro.
nitari, impone che dal 30/07/2004 (termine • Lavori che espongono al rischio di ma-
posticipato dal Ministero della Salute al lattia professionale.
30/06/2005) questi siano venduti in conformità • Uso di sostanze tossiche o nocive nella
a nuove disposizioni in materia di classifica- concimazione del terreno e nella cura
zione, imballaggio ed etichettatura dei pre- del bestiame.
parati pericolosi, dettate dalla normativa • Lavoro notturno.
europea vigente (direttiva 1999/45/Ce rece-
pita dal D. Lgs. 65/2003). b. Lavori vietati solo in gravidanza:
Come sancito dal D.Lgs. 25/02, • Sollevamento e spostamento di pesi.
l’agricoltore deve garantire ai propri dipen- • Lavori su scale o impalcature mobili o
denti (anche gli avventizi e gli stagionali) fisse.
l’informazione e la formazione sui rischi • Lavori di manovalanza pesante.
derivanti dall’uso dei prodotti fitosanitari • Stazione in piedi per più di metà
e l’addestramento nell’uso delle attrezza- dell’orario di lavoro.
ture e dei D.P.I., nel rispetto degli artt. 21 e • Uso di macchine mosse o comandate a
22 del D. Lgs. 626/94. pedale, uso di macchine scuotenti o
Ma anche il lavoratore ha delle utensili vibranti.
responsabilità, quali l’obbligo di rispettare • Lavori che espongono a sostanze e/o
gli artt. 5, comma 2, 44 del D. Lgs. 626/94, preparati classificati come molto tossici,
Cap. 9 - Obblighi
72
Fig.26
tossici o nocivi, per cui è necessario il rizzazione della Direzione Provinciale del
“patentino” (*). Lavoro, che la emana dopo aver sentito il
• Condotta di veicoli da trasporto e di parere favorevole dell’AUSL competente.
macchine operatrici semoventi a propul-
sione meccanica (*). Contratti d’appalto e contratti
• Monda e trapianto del riso, legaggio e d’opera con i contoterzisti
abbattimento degli alberi (*).
• Condotta e governo di tori e stalloni (*). Gli agricoltori che affidano, all’interno
della propria azienda, lavori di qualsiasi tipo
I lavori contrassegnati con (*) sono vietati (ad es. irrorazione con prodotti fitosanitari)
anche ai minori di 18 anni. ad imprese appaltatrici o a lavoratori auto-
nomi (contoterzisti) devono adempiere a
Tutela del lavoro dei minori precisi obblighi contenuti nell’art.7 del D.
Lgs. 626/94. Il contoterzista dovrà fornire
Recenti normative prevedono forme di all’agricoltore committente le informazioni
tutela molto severe per il lavoro dei minori sui rischi che la sua attività può arrecare ai
(legge 977/67, modificata dai decreti legislativi lavoratori del committente.
345/99 e 262/00). Il datore di lavoro dovrà fornire, per
Per quanto riguarda l’esposizione a parte sua, al contoterzista dettagliate infor-
sostanze chimiche, una deroga al divieto di mazioni sui rischi specifici esistenti nei luoghi
adibire minori è prevista solo per indispen- della propria azienda (es. la presenza di
sabili motivi didattici o di formazione profes- impiantistica irrigua e di ogni tipo, di canali,
sionale e soltanto per il periodo strettamente fossi, buche non segnalate…), dove questi
necessario per la formazione stessa, sotto è destinato ad operare, e sulle misure di
la sorveglianza di formatori competenti anche prevenzione e di emergenza da adottare in
in materia di prevenzione e protezione e nel caso di incidenti e di guasti. Nel caso speci-
rispetto di tutte le condizioni di sicurezza e fico il datore di lavoro deve richiedere al
salute previste dalla legislazione vigente. In contoterzista di esibire il “patentino”.
ogni caso è necessaria una specifica auto- L’agricoltore appaltante è il promotore
73
del coordinamento degli interventi di prote- sciogliere qualsiasi contratto riguardante
zione e prevenzione. Se l’agricoltore valuta l’affidamento di lavorazioni agricole all’interno
che il contoterzista non osserva le sue di- della propria azienda.
sposizioni, le misure di prevenzione e pro-
tezione e le norme in materia di sicurezza
e salute sul luogo di lavoro, ha l’autorità di
Fig.27
Cap. 9 - Obblighi
APPENDICE
Etichetta e Scheda di Sicurezza
75
APPENDICE
• Smaltimento.
ulla confezione di ogni prodotto fito- • Tempo di rientro.
sanitario è riprodotta od applicata • Numero e codice della partita per la
l’etichetta, che costituisce la sua carta rintracciabilità.
d’identità. Su di essa sono riportate le prin- • Modalità d’azione.
cipali informazioni ed avvertenze che riguar- • Un prodotto fitosanitario può essere
dano il prodotto ed il suo corretto utilizzo impiegato sulle colture esclusiva-
(Fig. 28). L’operatore agricolo ha l’obbligo mente per le avversità e alle dosi
di seguirne tutte le indicazioni. L’etichetta riportate in etichetta. Ogni altro im-
dei prodotti fitosanitari deve contenere i piego diverso da quelli riportati in
seguenti dati: etichettta, è illegale.
• Nome commerciale.
• Tipo di prodotto (es. erbicida, fungi-
cida etc…).
• Tipo di formulazione.
• Simbologia di pericolo.
• Composizione e quantità delle so-
stanze attive.
• Frasi di rischio.
• Consigli di prudenza.
• Fabbricante responsabile
dell’immissione in mercato.
• Massa o volume contenuto.
• Numero e data di registrazione al Mi-
nistero della Sanità.
• Possibili effetti secondari conseguenti
all’uso improprio.
• Caratteristiche.
• Settore d’impiego.
• Dose d’impiego.
• Epoca d’impiego.
• Fitotossicità.
• Compatibilità con altri prodotti fito-
Fig. 28 - Etichetta di un anticrittogamico, con le
sanitari e indicazioni di avvertenza. informazioni previste.
• Tempo di carenza.
• Norme precauzionali per la conser- La scheda di sicurezza (che dal 30 Luglio
vazione, preparazione, distribuzione 2004 deve, obbligatoriamente, accompagnare
e smaltimento. i prodotti fitosanitari immessi sul mercato -
• Informazioni sanitarie per il medico. direttiva 1999/45/Ce recepita dal D. Lgs.
Appendice
76
65/2003) è il documento che contiene tutte 6. MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA
le informazioni inerenti la tutela della salute ACCIDENTALE
e sicurezza dell’utilizzatore. Il datore di lavoro Fornisce le indicazioni per la raccolta delle
deve conservare queste schede, soprattutto sostanze fuoriuscite (in caso di polvere,
alla luce di quanto prescritto dalle norme liquidi, sostanze infiammabili, etc.).
sulla sicurezza (D. Lgs. 626/94).
La scheda di sicurezza contiene, gene- 7. MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO
ralmente, le seguenti informazioni: Il prodotto, se infiammabile, non può
essere utilizzato in zone in cui vi siano
1. IDENTIFICAZIONE DEL PREPARATO E sorgenti di fiamma o scintilla.
DELL'IMPRESA Occorre, altresì, tenere i recipienti ben
E' indicato, fra l'altro, il numero telefonico chiusi. Nella zona di utilizzo del prodotto
di chiamata urgente della società, da non bisogna bere, mangiare o fumare.
utilizzare in caso di emergenza.
8. PROTEZIONE INDIVIDUALE
2. COMPOSIZIONE DEL PREPARATO Descrive i mezzi di protezione individuale
La presenza, nella formulazione del (DPI) e indica i Limiti di Esposizione
prodotto, di sostanze pericolose per la Professionale (esposizione al di sotto della
salute o per le quali esistono limiti di quale non vi sono rischi per la salute).
esposizione riconosciuti, viene segnalata,
per le sostanze T o T + , qualora la 9. CARATTERISTICHE CHIMICO-FISICHE
concentrazione del preparato sia maggiore Descrive:
o uguale allo 0.1%; per le sostanze C, Xn - Stato fisico.
o X i , viene segnalata qualora la - Viscosità.
concentrazione sia maggiore o uguale - Solubilità in acqua.
all’1%. - Punto di infiammabilità.
Appendice
78
Appendice
80
S1 Conservare sotto chiave.
S2 Conservare fuori della portata dei bambini.
S3 Conservare in luogo fresco.
S4 Conservare lontano da locali di abitazione.
S5 Conservare sotto (liquido appropriato da indicarsi da parte del fabbricante).
S6 Conservare sotto (gas inerte da indicarsi da parte del fabbricante).
S7 Conservare il recipiente ben chiuso.
S8 Conservare al riparo dall'umidità.
S9 Conservare il recipiente in luogo ben ventilato.
S12 Non chiudere ermeticamente il recipiente.
S13 Conservare lontano da alimenti o mangimi e da bevande.
S14 Conservare lontano da (sostanze incompatibili da precisare da parte del produttore).
S15 Conservare lontano dal calore.
S16 Conservare lontano da fiamme e scintille - Non fumare.
S17 Tenere lontano da sostanze combustibili.
S18 Manipolare ed aprire il recipiente con cautela.
S20 Non mangiare né bere durante l'impiego.
S21 Non fumare durante l'impiego.
S22 Non respirare le polveri.
S23 Non respirare i gas/fumi/vapori/aerosol [termine(i) appropriato(i) da precisare da parte del
produttore].
S24 Evitare il contatto con la pelle.
S25 Evitare il contatto con gli occhi.
ELENCO DEI CONSIGLI DI PRUDENZA S
S26 In caso di contatto con gli occhi, lavare immediatamente e abbondantemente con acqua e
consultare il medico.
S27 Togliersi di dosso immediatamente gli indumenti contaminati.
S28 In caso di contatto con la pelle lavarsi immediatamente ed abbondantemente con prodotti
idonei (da indicarsi da parte del fabbricante).
S29 Non gettare i residui nelle fognature.
S30 Non versare acqua sul prodotto.
S33 Evitare l'accumulo di cariche elettrostatiche.
S35 Non disfarsi del prodotto e del recipiente se non con le dovute precauzioni.
S36 Usare indumenti protettivi adatti.
S37 Usare guanti adatti.
S38 In caso di ventilazione insufficiente, usare un apparecchio respiratorio adatto.
S39 Proteggersi gli occhi/la faccia.
S40 Per pulire il pavimento e gli oggetti contaminati da questo prodotto, usare... (da precisare
da parte del produttore).
S41 In caso di incendio e/o esplosione non respirare i fumi.
S42 Durante le fumigazioni/polimerizzazioni usare un apparecchio respiratorio adatto [termine(i)
appropriato(i) da precisare da parte del produttore].
S43 In caso di incendio usare... (mezzi estinguenti idonei da indicarsi da parte del fabbricante.
Se l'acqua aumenta il rischio precisare "Non usare acqua").
S45 In caso di incidente o di malessere consultare immediatamente il medico (se possibile,
mostrargli l'etichetta).
S46 In caso d'ingestione consultare immediatamente il medico e mostrargli il contenitore o
l'etichetta.
S47 Conservare a temperatura non superiore a... °C (da precisare da parte del fabbricante).
S48 Mantenere umido con... (mezzo appropriato da precisare da parte del fabbricante).
S49 Conservare soltanto nel recipiente originale.
S50 Non mescolare con... (da specificare da parte del fabbricante).
S51 Usare soltanto in luogo ben ventilato.
S52 Non utilizzare su grandi superfici in locali abitati.
S53 Evitare l'esposizione - procurarsi speciali istruzioni prima dell'uso.
S56 Smaltire questo materiale e relativi contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali.
S57 Usare contenitori adeguati per evitare l'inquinamento ambientale.
S59 Richiedere informazioni al produttore/fornitore per il recupero/riciclaggio.
S60 Questo materiale e il suo contenitore devono essere smaltiti come rifiuti pericolosi.
S61 Non disperdere nell'ambiente. Riferirsi alle istruzioni speciali/schede informative in materia
di sicurezza.
S62 In caso di ingestione non provocare il vomito: consultare immediatamente il medico e
mostrargli il contenitore o l'etichetta.
S63 In caso di incidente per inalazione, allontanare l’infortunato dalla zona contaminata e
mantenerlo a riposo.
S64 In caso di ingestione sciacquare la bocca con acqua (solamente se l’infortunato è cosciente).
81
S3/9/14 Conservare in luogo fresco e ben ventilato lontano da... (materiali incompatibili
da precisare da parte del fabbricante).
S3/9/14/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato
lontano da... (materiali incompatibili da precisare da parte del fabbricante).
S3/9/49 Conservare soltanto nel contenitore originale in luogo fresco e ben ventilato.
S3/14 Conservare in luogo fresco lontano da... (materiali incompatibili da precisare da
parte del fabbricante).
S7/8 Conservare il recipiente ben chiuso e al riparo dall'umidità.
S7/9 Tenere il recipiente ben chiuso e in luogo ben ventilato.
S7/47 Tenere il recipiente ben chiuso e a temperatura non superiore a... °C (da precisare
da parte del fabbricante).
S20/21 Non mangiare, né bere, né fumare durante l'impiego.
S24/25 Evitare il contatto con gli occhi e con la pelle.
S27/28 In caso di contatto con la pelle, togliersi di dosso immediatamente gli indumenti
contaminati e lavarli immediatamente e abbondantemente con... (prodotti idonei
da indicarsi da parte del fabbricante).
S29/35 Non gettare i residui nelle fognature; non disfarsi del prodotto e del recipiente
se non con le dovute precauzioni.
S29/56 Non gettare i residui nelle fognature; smaltire questo materiale e i relativi
contenitori in un punto di raccolta rifiuti pericolosi o speciali.
S36/37 Usare indumenti protettivi e guanti adatti.
S36/37/39 Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S36/39 Usare indumenti protettivi adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S37/39 Usare guanti adatti e proteggersi gli occhi/la faccia.
S47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a...°C
(da precisare da parte del fabbricante).
S47/49 Conservare soltanto nel contenitore originale a temperatura non superiore a...°C
(da precisare da parte del fabbricante).
Appendice
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83
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