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Filippo
Via Cimavilla 16
25047 Darfo B.T. (BS)
Presentiamo una raccolta di preghiere e di testi per il deserto che abbiamo utilizzati durante il Campo Scuola per
adolescenti tenutosi a S. Tommaso di Cesena dal 4 al 9 agosto 1999.
Il campo scuola aveva come titolo: “In viaggio per la felicità” ed ogni giorno si trattava un tema per noi importante nel
raggiungimento personale e comunitario della felicità.
I temi sono:
1. Felicità è FANTASIA
2. Felicità è SEMPLICITA’
3. Felicità è DIVERSITA’
4. Felicità è DIVERSITA’
5. Felicità è IMPEGNO
Ogni giorno si proponeva un lavoro di gruppo, un momento di deserto, una preghiera a tema.
Signore,
noi siamo ragazzi
e, come dicono i grandi,
non abbiamo molto da fare,
non abbiamo
troppe preoccupazioni.
Per questo
ti possiamo rivolgere
una preghiera strana.
Signore,
donaci quel che ti avanza
perché nessuno te lo chiede.
I “grandi” ti invocano
per avere calma, riposo,
assicurazione
contro gli imprevisti,
un buon lavoro
e … tanti soldi.
Esaudiscili, Signore.
Ma a noi dona:
allegria, vivacità,
spensieratezza,
rumore, festa,
sorprese, fantasia,
novità, simpatia.
Canto: ____________________________
Riflessione
Quando parti per un’escursione importante, devi saperti attrezzare, prepararti l’equipaggiamento adeguato. Solo chi ha
tutto il necessario arriva alla meta. Tutti gli altri sono vinti dalle difficoltà e si devono arrendere. Così è nella vita: se
vuoi arrivare alle grandi mete, devi portarti uno zaino carico di … virtù umane. Il coraggio, la tenacia, la decisione, la
fedeltà, la creatività, la capacità di scommettere e di faticare. di guardare oltre l’immediato … Altrimenti non arrivi
lontano: bastano le prime difficoltà a bloccarti. Molto prima di qualunque meta …
Si racconta che
In mezzo al gelso si sentiva un ripetuto brulichio: erano i bachi da seta che rosicchiavano avidamente le foglie, erano numerosi e
tutto il giorno erano impegnati a mangiare senza sosta. Fra di loro c’era anche Lapso, un bel bruchetto grassottello e simpatico. Era
ormai da alcuni giorni che un vento caldo ed afoso spazzava le nubi del cielo e Lapso sentiva crescere dentro di sé un senso di
malinconia indefinito e confuso. Tra non molto la sua grande “abbuffata” sarebbe finita, si sarebbe rinchiuso in un bozzolo e
lentamente la sua esistenza si sarebbe trasformata.
“Non voglio – pensava – star rintanato in mezzo a quei fili intricati, col rischio, magari, di essere preso da un coltivatore, essere
gettato nell’acqua bollente e diventare un’elegante cravatta; oppure divenire una farfalla presa a sassate dai ragazzini. Voglio
ribellarmi a tutto ciò”.
Lentamente e a fatica si allontanò dalla sua pianta di gelso e decise di intraprendere una solitaria battaglia contro il suo destino.
Aveva appena fatti qualche metro, che già sentiva fame, ma non si scoraggiò. Strisciando Lapso lottava con la terra e con il vento
impetuoso, ma era intenzionato a proseguire; non sapeva né dove, né come, ma andava avanti. Stremato raggiunse una radice che
spuntava dal terreno e vi si avvinghiò con le poche forze che gli erano rimaste.
Ormai doveva decidersi: o morire miseramente o scegliere di cambiare condizione e trasformarsi in farfalla. Alla fine cedette e
lasciandosi uscire dalla bocca un sottile filo lucente si rinchiuse in un bozzolo …
La felicità è una conquista faticosa: è un nostro compito non rinunciare mai alla ricerca di ciò che conta. L’esito è sicuro perché
siamo fatti per la vita.
Insegnaci, Signore Gesù, a vincere la noia che ingrigisce le nostre giornate, a indossare l’abito della festa, i colori della
fantasia, a seminare di entusiasmo ogni occasione, ogni incontro e ogni piccolo gesto della nostra vita.
Aiutaci a far sorgere e coltivare dentro di noi desideri grandi. Donaci di sognare un mondo nuovo e di credere che tu
chiami ciascuno di noi a dare il nostro originale contributo per realizzarlo.
Signore, aiutaci a drizzare bene le orecchie per raccogliere tutte le voci che la vita ci invia e rispondere con coraggio e
fantasia, non aspettandoci sempre tutto dagli altri.
Canto: ____________________________
Riflessione personale FANTASIA
La differenza fondamentale
tra un uomo ordinario e un guerriero
è che il guerriero prende tutto come una sfida,
mentre l’uomo ordinario prende tutto
o come una benedizione o come una maledizione.
(Don Giovanni)
a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. E il servo infingardo, gettatelo nelle
tenebre esteriori; là sarà pianto e stridore di denti””. (Matteo 25, 14-30)
& ¯
Roger Crawford aveva tutto quello che gli serviva per giocare a tennis, tranne due mani e
La strada che non finisce mai una gamba.
senza piedi userò le mie mani Quando i genitori di Roger videro per la prima volta il loro figlio, videro un neonato con una
e tutta l’arte di un equilibrista ¯ protuberanza simile a un pollice che si estendeva direttamente dall’avambraccio destro e un
pollice e un altro dito che spuntavano dall’avambraccio sinistro. Non aveva palmi. Il bambino
per trovare un altro mondo … aveva solo tre dita e la gamba sinistra era avvizzita e in seguito sarebbe stata amputata. Il
(Litfiba – Lacio drom) medico disse che Roger soffriva di ectrodattilia, un raro difetto congenito che colpisce
¯ soltanto un neonato su novantamila negli Stati Uniti. Il medico spiegò che Roger
x ¯ probabilmente non sarebbe mai stato in grado di camminare né di essere autosufficiente.
¯ x Fortunatamente i genitori di Roger non credettero al medico. “I miei genitori mi hanno
La parabola dei talenti sempre insegnato che io ero solo tanto handicappato quanto volevo esserlo,” disse Roger.
“Allo stesso modo, infatti, un uomo in procinto di partire chiamò i propri servi e “Non mi hanno mai consentito di autocommiserarmi o di sfruttare gli altri per via del mio
affidò loro i suoi beni: a uno diede cinque talenti, a un altro due e a un altro uno, a handicap. Una volta mi trovai in difficoltà a scuola perché consegnavo sempre in ritardo i
ciascuno secondo le proprie capacità; poi partì. Senza perdere tempo, quello che compiti assegnati per casa,” spiegò Roger, che doveva tenera la penna con entrambe le
aveva ricevuto cinque talenti andò a trafficarli e ne guadagnò altri cinque. Allo ‘mani’ per scrivere lentamente. “Chiesi a mio padre di scrivere agli insegnanti per farmi dare
stesso modo quello che aveva ricevuto due talenti ne guadagnò anch’egli altri due. una proroga di due giorni per la consegna degli elaborati. Invece papà mi fece cominciare a
Ma quello che ne aveva ricevuto uno solo andò a scavare nella terra una fossa e vi scriverli due giorni prima!”
nascose il denaro del suo padrone. Il padre lo incoraggiò sempre a praticare sport, insegnando a Roger la tecnica della
Dopo molto tempo viene il padrone di quei servi e li chiama al rendiconto. pallavolo e a giocare a football in cortile dopo la scuola. A dodici anni Roger riuscì a
Si presentò quello che aveva ricevuto cinque talenti e ne portò altri cinque dicendo: guadagnarsi un posto nella squadra di football della scuola.
“Signore, mi desti cinque talenti. Ecco, ne ho guadagnati altri cinque”. Gli disse il L’amore di Roger per lo sport crebbe e così la sua fiducia in sé. Ma non tutti gli ostacoli
padrone: “Bene, servo buono e fedele; sei stato fedele nel poco, ti darò potere su furono rimossi dalla determinazione di Roger. Mangiare alla mensa con gli altri ragazzi che lo
molto: entra nel gaudio del tuo signore”. guardavano armeggiare maldestramente con il cibo si rivelò molto doloroso per Roger, così
Si presentò poi quello dei due talenti e disse: “Signore, mi desti due talenti. Ecco, ne come i suoi ripetuti fallimenti alle lezioni di dattilografia. “Ho imparato un’ottima lezione a
ho guadagnati altri due”. Gli disse il padrone: “Bene, servo buono e fedele; sei stato dattilografia,” disse Roger. “non si può fare tutto: è meglio concentrarsi su quello che si sa
fedele nel poco, ti darò potere su molto: entra nel gaudio del tuo signore”. fare."
Infine si presentò anche quello che aveva ricevuto un solo talento e disse: “Signore, Una cosa che Roger sapeva fare era maneggiare una racchetta da tennis. Si allenò ogni
sapevo che tu sei un uomo severo, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove giorno e ben presto cominciò a giocare (e perdere) incontri. Ma Roger tenne duro. Si allenò e
non hai sparso; per questo ho avuto paura e sono andato a nascondere il tuo talento si allenò e giocò e giocò.
sotto terra. Ecco, prendi ciò che è tuo”. Il padrone gli rispose: “Servo malvagio e Un’operazione alle due dita della mano sinistra consentì a Roger di afferrare meglio la sua
infingardo, sapevi che io mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho racchetta speciale, migliorando notevolmente il suo gioco. Anche se non aveva modelli a cui
sparso; per questo avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri, in modo che, al ispirarsi, Roger si appassionò al tennis e col tempo cominciò a vincere.
mio ritorno, avrei potuto ritirare il mio con l’interesse. Perciò toglietegli il talento e Roger passò poi a giocare a tennis all’università, concludendo la sua carriera con 22
datelo a quello che ne ha dieci. Infatti a chi ha sarà dato e sarà nell'abbondanza. Ma vittorie e 11 sconfitte. In seguito divenne il primo tennista handicappato con licenza di
istruttore dell’Associazione Tennis degli Stati Uniti. Roger adesso gira per il Paese e tiene
conferenze su cosa ci voglia per essere un vincitore, chiunque tu sia.
“L’unica differenza tra voi e me è che voi potete vedere il mio handicap, ma io non posso
vedere il vostro. Tutti noi ne abbiamo uno. Quando mi chiedono come io abbia fatto a
superare il mio handicap fisico, rispondo che io non ho superato niente. Ho soltanto imparato
quello che non posso fare (come suonare il pianoforte o mangiare con i bastoncini cinesi) e,
cosa più importante, ho imparato quello che posso fare. Così faccio quello che posso con
tutto il cuore e tutta l’anima.” (Jack Canfield)
SEMPLICITA’
Canto: ____________________________
Riflessione
Capita spesso che partendo per un’escursione in quota lo zaino sia colmo di cose che lassù si rivelano puntualmente
inutili e fuori luogo. Molti si accorgono che per gustare un’esperienza nuova basta poco, un po’ di voglia di stare
insieme, gli occhi aperti sullo spettacolo della natura, un pizzico di buona volontà. Lo zaino sarebbe più leggero,
l’ascensione alla vetta meno faticosa, la gioia più piena. occorre fare attenzione nella scelta: così è anche nella vita.
Si racconta che
Erano circa le 3 del mattino quando Rodolfo, la vecchia guida alpina, andò a svegliare Giovanni. Architetto, tutto lavoro e mondanità,
il signor Giovanni aveva deciso di trascorrere parte delle sue vacanze in montagna e l’ascensione ad una prestigiosa vetta gli era
sembrato quanto di meglio si potesse in futuro presentare agli amici, che, come lui, non avevano mai fatto niente del genere.
Rodolfo chiamò il suo cliente per iniziare l’ascensione, dopo colazione. Occorreva stare vicini alla guida perché la notte era senza
luna e ad ogni passo Giovanni rischiava di incespicare tra i sassi. Questa gita già gli piaceva poco; Rodolfo poi era silenzioso e si
limitava a qualche avvertimento. Quando con il fiato grosso Giovanni stava per chiedere all’accompagnatore di fermarsi per riposare,
si arrivò ai bordi del ghiacciaio. In quattro e quattr’otto si trovò infagottato, legato come al guinzaglio, armato di piccozza e ramponi e
sempre dietro a questo montanaro instancabile dai modi bruschi che ormai rimpiangeva di aver contattato. “Quanta fatica per un po’
di gloria con gli amici” – pensava tra sé Giovanni. Il capo di Giovanni era stato fino ad allora chino sul terreno quasi a fare economia
di ogni briciola di energia ma l’impulso a gridare con rabbia a Rodolfo di fermarsi e tornare, gli aveva fatto alzare il viso ed ecco che
la visione di un’alba incantevole gli troncò il comando in gola. L’ammirazione per quanto aveva dinanzi gli alleviava la fatica e il
freddo tanto che quasi se ne dimenticò.
La guida, che conosceva bene la psicologia dei clienti di città, decise allora una sosta per uno spuntino e nemmeno allora cessò lo
stupore di Giovanni che di continuo girava il capo e gustava la vista di quei colossi di roccia e ghiaccio, il silenzio incorrotto, il cielo
così terso e turchese. Rodolfo, consapevole di ciò, rideva sotto i baffi.
Il cammino riprese, la fatica pure, ma da quel momento accettata serenamente. La vetta fu raggiunta e allora Rodolfo e Giovanni
guardandosi dritto negli occhi sorrisero e si strinsero la mano.
“Se fossi stato più accondiscendente con lei” – disse Rodolfo – “certamente mi avrebbe pregato di tornare indietro.”
“Grazie, perché adesso questa pace e questa gioia appartengono anche a me” rispose Giovanni.
Giovanni non scattò neppure una foto perché nulla poteva raffigurare quanto adesso aveva così chiaro e brillante nel cuore.
Preghiamo insieme
Signore, quanti desideri dentro di noi! Essere simpatici, liberi, sani, belli, diversi, alla moda … Il nostro guaio, Signore,
è che noi cerchiamo la felicità partendo dal di fuori, comperando e ammucchiando cose su cose, prodotti che ci
promettono di colmare i nostri desideri! Ma essi rimangono sempre là, insoddisfatti. Aiutaci, Signore a capire ciò che è
veramente importante nella vita, per non perderci dietro a sogni impossibili, aiutaci a seguire i nostri desideri più belli,
senza sprecare energie nel cercare fuori, perché la felicità comincia da dentro. Donaci una mente che sappia scoprire,
apprezzare, valorizzare tutto quello che è buono e bello.
Canto: ____________________________
Riflessione personale SEMPLICITA’
Canto: ____________________________
Riflessione
A volte siamo tentati di imitare la folla: fare quello che fanno tutti, andare dove vanno tutti, dire quello che dicono tutti, non importa
cosa, pur di non uscire allo scoperto, pur di non prendere posizioni personali. Bisogna scoprire e conoscere le proprie doti umane e le
proprie attitudini, scambiare con gli altri i doni che abbiamo ricevuto da Dio.
Si racconta che
Mario, per gli amici Pollicione, prima di venire sulla terra, venne chiamato a rapporto dal Buon Dio, il quale gli presentò a grandi linee le
cose che avrebbe dovuto fare nella vita terrena. Quando gli fu riferito che avrebbe dovuto comparire in televisione per una serie di
telefilm, si oppose decisamente al progetto, perché era molto timido. Disse: “Non sono il tipo io, per fare queste cose; ci vuole una
certa presenza, e poi, io mi emoziono facilmente; con tutti gli attori che ci sono, perché avete scelto proprio me?” “Okay, Mario”, gli
rispose il Buon Dio, “ti offro la possibilità di trovarti un sostituto, ad una condizione però: dovrà avere le impronte digitali dei pollici
uguali e precise alle tue!”.
Mario non si perse d’animo, girò e rigirò varie volte la storia presente, passata e futura per cercare un uomo che avesse i pollici uguali
ai suoi. Scaduto il tempo stabilito per la ricerca, il Buon Dio chiamò a sé di nuovo Mario e gli disse: “Come potevi sperare di trovare
una persona uguale a te? Sei stato creato in modo così originale che nemmeno le impronte dei tuoi pollici sono state copiate da un
altro uomo! Ora va’ sulla terra e porta a compimento quel progetto che solo tu puoi realizzare: la tua vocazione”:
Mario accettò la lezione che il Buon Dio gli aveva dato e, anzi, fu così contento di non essere una copia, che una volta arrivato sulla
terra, si mise a mostrare con un pizzico di orgoglio il segno della sua originalità, come a ricordare a tutti che nessun altro è uguale e
noi e che quindi non possiamo tirarci indietro nel nostro progetto.
Preghiamo insieme:
Ti preghiamo, Signore, perché possiamo evitare, nella vita, scelte conformiste, accomodanti, “normali” … e
troviamo il coraggio di andare controcorrente, credendo nelle nostre idee e sforzandoci di seguire il cammino al
tuo fianco.
Signore, aiutaci a non rimanere a galla, come i legni secchi. Aiutaci a scendere al fondo delle cose dove la tua
grandezza si incontra, dove la tua bellezza ci entusiasma, dove possiamo scoprire la nostra verità. Come nei
restauri delle pitture antiche, togliendo la crosta polverosa delle abitudini, della pigrizia, della banalità dalla
nostra vita, possiamo scoprire, sotto, un quadro stupendo.
Aiutaci a comprendere la grandiosa ricchezza che hai seminato in ciascuno di noi, a non essere così bisognosi
degli altri per paura di essere giudicati, a non cercare sempre l’approvazione per essere accettati, ma a mettere a
frutto questa ricchezza per realizzare al meglio il progetto che Tu hai su di noi.
Canto: ____________________________
Riflessione personale DIVERSITA’
Hai un esempio di quando ti sei sentito te stesso, diverso, contro corrente e sei
riuscito ad affermare le tue ragioni sentendoti felice?
Obiettivo: la diversità è ricchezza
nel rapporto con gli altri
Quando invece avresti voluto andare contro la scelta del gruppo e ti sei tirato
indietro?
al Signore!”. Ma il Signore disse a Samuele: “Non badare al suo aspetto e all’altezza
della sua statura, poiché l’ho respinto; perché l’uomo non vede quello che vede Dio:
l’uomo infatti guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore”. Iesse chiamò
Abìnadab e lo fece passare davanti a Samuele. Questi disse: “Nemmeno questo è
scelto dal Signore”. Iesse fece passare Samma e Samuele disse: “Nemmeno questo
è scelto dal Signore”. Iesse fece passare così i suoi sette figli davanti a Samuele, ma
Samuele disse a Iesse: “Il Signore non ha scelto nessuno di questi!”. Samuele
domandò a Iesse: “Sono dunque tutti qui i giovani?”. Quello rispose: “E’ rimasto
Un discepolo una volta si lamentava con il maestro: “Ci racconti delle storie, ma non ancora il più piccolo, che ora sta pascolando il gregge”. Samuele disse a Iesse:
ci sveli mai il loro significato”. Il maestro disse: “Che ne diresti se qualcuno ti “Manda a prenderlo, perché non ci metteremo a tavola finché egli non sia venuto qui”.
offrisse un frutto e lo masticasse prima di dartelo?” Nessuno può sostituirsi a te per Egli lo fece venire: era rosso, con begli occhi e bell’aspetto. Il Signore disse: “Su,
trovare il tuo significato. Neppure il maestro. consacralo, perché è lui!”. Allora Samuele, preso il corno d’olio, lo consacrò in mezzo
(Anthony de Mello) ai suoi fratelli. Lo spirito del Signore irruppe su Davide da quel giorno in poi. Samuele
si alzò e ritornò a Rama. Intanto lo spirito del Signore si era allontanato da Saul e lo
I have climbed the highest mountains, aveva invaso uno spirito malvagio da parte del Signore. (1Sam 16, 1-14)
Ho scalato le montagne più alte
I have run through the fields
Only to be with you. Ho corso attraverso i campi Questa vita è una prova.
Only to be with you & Y Solo per stare con te E’ soltanto una prova.
But I still haven’t found Solo per stare con te Se fosse stata una vita vera
what I’m looking for ç ¯ Ú ¯ avremmo ricevuto
But I still haven’t found ¯ Ma ancora non ho trovato ulteriori istruzioni su
what I’m looking for ciò che sto cercando dove andare e cosa fare!
(U2 – I haven’t found Ma ancora non ho trovato (Trovato su una bacheca)
what I’m looking for) ciò che sto cercando
(U2 – I haven’t found
what I’m looking for) Se non potete essere un pino sulla vetta del monte
Il Signore disse a Samuele: “Fino a quando tu fai lutto su Saul, siate un cespuglio nella valle,
mentre io l’ho rigettato perché non regni più su Israele? Riempi il ma siate il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello.
tuo corno d’olio e va’; ti mando da Iesse il betlemita, perché ho
Siate un cespuglio se non potete essere un albero.
veduto tra i suoi figli il mio re”. Rispose Samuele: “Come potrò
andare? Lo sentirà Saul e mi ucciderà”. Il Signore riprese: Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero.
“Prenderai con te una vitella dell’armento e dirai: "Sono venuto per
Se non potete essere il sole, siate una stella,
offrire un sacrificio al Signore". Inviterai Iesse al sacrificio, io ti non con la mole vincete o fallite.
indicherò quello che dovrai fare e tu mi consacrerai colui che io ti
Siate il meglio di qualunque cosa siete.
dirò”.
Samuele eseguì quello che aveva ordinato il Signore. Arrivato a Betlemme, gli anziani Cercate ardentemente di scoprire a che cosa siete chiamati
della città gli andarono incontro trepidanti e gli domandarono: “E’ pacifica la tua e poi mettetevi a farlo appassionatamente.
venuta?”.Rispose: “Pacifica! Sono venuto per offrire un sacrificio al Signore.
Purificatevi e venite con me al sacrificio”. Fece purificare Iesse e i suoi figli e li invitò
al sacrificio.
Quando essi giunsero, egli osservò Eliab ed esclamò: “Oh, il consacrato sta davanti
Noi che abbiamo vissuto nei campi di concentramento
possiamo ricordare gli uomini che attraversavano le baracche
confortando gli altri, regalando il loro ultimo pezzo di pane.
Saranno stati pochi di numero, ma presentano una prova
sufficiente
del fatto che a un uomo si può togliere tutto tranne una cosa:
l’ultima sua libertà, scegliere il proprio atteggiamento
in qualunque circostanza, scegliere il proprio modo di comportarsi.
(Viktor E. Frankl)
IMPEGNO
Canto: ____________________________
Riflessione
La tua vita ti vede concretamente impegnato in molte attività. Senza accorgerti ti trovi inserito in una società, in una comunità
cristiana, che già adesso ti chiedono di fare alcune scelte. S. Paolo ci insegna che tra tutte le virtù, la più grande è la carità. Ma la
sua conquista non è cosa facile, implica il saper percorrere dei sentieri poco battuti, fare scelte controcorrente, andare oltre la
mediocrità del quieto vivere, mettersi al servizio degli altri.
Si racconta che
Ricordo con precisione i sentimenti che provavo là, su quell’aereo, novemila metri sopra l’oceano. Mi
sentivo allegra, euforica: ero contenta di me stessa, del mio coraggio, della scelta fatta. Mi credevo in
grado di superare qualsiasi ostacolo. Avevo 26 anni, ero fresca di laurea e, invece di lavorare nello studio
medico di mio padre, avevo deciso di fare un anno come volontaria internazionalista. Inizialmente non
particolarmente impegnata, qualcosa cambiò in me quando iniziai a ricevere lettere dalla mia amica
Bettina, partita come volontaria. E così, anch’io, d’improvviso, come per una sfida con me stessa, decisi di
partire. Sostenere questa mia scelta in casa, con Hans, con gli amici, non è stato facile. Ma più il tempo
passava, in discussioni e preparativi, e più mi convincevo di aver fatto la scelta giusta. Ed eccomi, felice e
spavalda su quell’aereo e poco dopo a Colomoncagua, nel campo rifugiati in cui avrei prestato la mia opera.
Poche ore sono bastate a smontare tutta la mia euforia. Tende di plastica, con venti, trenta persone ciascuna. Campo circondato e
pattugliato dai militari armati, coprifuoco la notte, ogni tanto qualcuno che “sparisce”. Attrezzature mediche quasi inesistenti: al principio
mancava persino l’acqua potabile.
In quel primo periodo ho visto morire, senza poter fare nulla, in media cinque bambini al giorno. Seppi dai loro racconti chi era quella
gente e perché era in quel campo: tutti contadini poverissimi che avevano varcato il confine per sfuggire alla tremenda repressione
militare che nel loro paese si abbatteva sulla popolazione civile. Ma l’assurda violenza che si era abbattuta su questi uomini non era
riuscita a spegnerli né a prostrarli. Li ho visti, con i miei occhi, giorno per giorno organizzarsi e lottare per la sopravvivenza. Il pozzo per
l’acqua, i servizi, l’assistenza ai malati.
Eravamo come in un lager, senza niente e senza libertà di movimento, ma quegli uomini non hanno smesso un attimo di lottare: nel
giro di pochi mesi il campo si era trasformato. Avevano persino organizzato dei corsi per imparare a leggere e scrivere, per imparare
dei mestieri. No, non avevo mai visto tanta forza, tenacia, coraggio. Uomini e donne senza istruzione, poveri, lontani dalla loro patria,
perseguitati e sempre a rischio della vita, che affrontavano ogni difficoltà per andare avanti, uniti e solidali. E io che credevo di venir qui
a insegnare, ad aiutare …
Tra poco tornerò a casa: un anno è trascorso. Non so ancora cosa farò, ma so che non sono più la stessa. Nel libro della mia vita è
stata scritta una pagina fondamentale. Si intitola così: Colomoncagua, lezione di umanità. L’anno scritta degli analfabeti.
Preghiamo insieme:
Signore, in questo giorno tra tante difficoltà, ma anche tra molti momenti felici, ho provato a vivere meglio: a fare il bene superando il
timore di essere preso in giro. Mi sono impegnato a diventare il “prossimo” di tutti quelli che mi vivono accanto e che ho incontrato
per un attimo. Qualcosa sono riuscito a combinare, ho fatto però anche molte cilecche. Ma un giorno è breve e domani avrò il tempo
per continuare. Signore, fammi svegliare domattina con la volontà di fare di più e meglio.
Ti preghiamo, Signore, perché nelle nostre comunità ognuno si senta responsabile degli altri, soprattutto di quelli che tendiamo ad
ignorare; perché non sia più possibile trincerarsi dietro i “non sapevo”, “non credevo” oppure “io non c’entro”. Fa’ che formiamo una
comunità dove sia illimitata la responsabilità degli uni verso gli altri.
Signore, non ho ricchezze, non ho tesori, ma ho me stesso da donare. Non mi è facile poter aiutare chi chiede aiuto lontano migliaia di
chilometri da me. M ho il mio compagno di scuola, il mio vicino di casa, il mio prossimo che chiede affetto e comprensione. Non ho
grandi cose per poter fare grandi azioni. Ma ho tanti piccoli atti d’amore che possono cambiare il mondo. Aiutami, Signore, a saper
amare.
Canto: ____________________________
Riflessione personale IMPEGNO
Figli cari, abbiate un sogno! Abbiate un bel sogno, il sogno di tutta la vita. La vita
umana che ha un sogno è lieta. Una vita che segue un sogno si rinnova di giorno in
giorno.
Figli miei, abbiate un sogno, passare la vita cercando di realizzare quest’unico sogno, senza distogliervi
lo sguardo, senza sostare, avanzando sempre sulla stessa strada.
Ma ricordate: se questo sogno sarà piccolo, anche il frutto della vostra vita sarà piccolo; se questo
sogno sarà basso, anche la vostra vita sarà meschina. Ma se il vostro sogno sarà bello, sarà grande, sarà
originale, anche la vostra vita sarà bella, grande, originale.
Un simile sogno non può avere di mira l’interesse egoistico. Il vostro deve essere un sogno che miri a
rendere liete non soltanto le persone tutte, ma tutta l’intera umanità, anche quelli che verranno dopo.
Se il vostro sogno sarà cosa che fa gioire tutta la specie umana, farà gioire anche il Signore.
Proprio così: il sogno che dovete perseguire deve corrispondere all’intenzione del Signore!.