la formula
di Geoff Thompson
L A F ORMULA
di Geoff Thompson
CAPITOLO 1
“Il termine ‘focalizzare’ significa, a mio
avviso, sapere a che punto vogliamo essere
oggi, tra una settimana, tra un anno, per poi
non deviare mai dal proprio percorso. Così
non mancheremo mai di raggiungere il
traguardo che ci siamo prefissi.”
Bruce Jenner
Uno degli aspetti basilari del raggiungimento
di un obiettivo è conoscere con esattezza
l’obiettivo stesso, altrimenti si sprecherà
inutilmente dell’energia.
Da bambini, sapevamo cosa volevamo fare da
grandi. Ma ad un certo punto, tra l’infanzia e
la maturità, il nostro sogno è stato infranto dal
sentirci ripetere frasi come “la gente come noi
non fa l’astronauta (o l’attore, o lo scrittore
ecc.).” Ciò che sappiamo essere “vero”
quando siamo bambini, diventa “fantasia”
quando siamo grandi e finiamo per
accontentarci con il lavoro in fabbrica - come
fecero nostro padre e nostra madre prima di
noi - e ci sentiamo persino in colpa per non
essere felicissimi della fortuna che abbiamo di
occupare un posto che tanti altri vorrebbero.
Fu così anche per me. Ho sempre desiderato
fare lo scrittore ma ho permesso ad altri di
convincermi che il mio desiderio era una
sciocchezza e che nella vita si deve puntare su
un mestiere “serio”; ogni volta che parlavo di
diventare scrittore, venivo prontamente messo
in riga.
Bisogna considerare la vita come un viaggio,
una vacanza. Ma prima di mettere in moto
l’automobile e partire occorre sapere con
esattezza la destinazione, altrimenti si
andrebbe a zonzo sprecando prezioso
carburant e. Quando sarà stabilita la
destinazione ci sarà bisogno di una mappa che
disponibile su http://www.tatamido.it
indicherà la strada migliore per arrivarci,
altrimenti ci si potrebbe perdere del tutto e
non arrivare mai (come succede in molti casi)
a destinazione.
Una volta stabilita la rotta è necessario
assicurarsi che ci sia del carburante, vale a
dire “energia”, a sufficienza nel serbatoio per
farci arrivare a destinazione o perlomeno fino
al primo distributore di carburante. Sistemato
tutto ciò si può partire.
Ma se non sapete dove andare, se non
conoscete la vostra vocazione o ciò che
desiderate diventare o cosa volete realizzare?
Che fare?
Molte persone con cui ho parlato negli ultimi
anni scoppiavano di energia ma erano prive di
direzione: non avevano chiaro lo scopo delle
loro vite.
La soluzione – che più avanti verrà spiegata
dettagliatamente – è semplice. Bisogna
investire la propria “energia” fino a quando
non avrete capito la vostra destinazione. Si
investe l’energia regalandola gratuitamente
agli altri, senza aspettarci alcuna rendita
tangibile. Quando si dà agli altri, l’energia ci
torna sempre indietro, ma moltiplicata per
dieci. È un investimento che non può fallire in
quanto basato su leggi universali, ossia, ciò
che seminiamo sarà ciò che raccoglieremo: se
doniamo energia buona ci tornerà dell’energia
buona, moltiplicata per dieci, ma se insistiamo
nel dare negatività, è proprio la negativa che
possiamo aspettarci. Nella Bibbia si legge che
gettando il nostro pane sulle acque ci ritornerà
moltiplicato per dieci. Il concetto qui descritto
è lo stesso. In seguito, quando avrete scoperto
la vostra meta, avrete accumulato energia a
sufficienza per intraprendere il vostro viaggio.
Io ho un obbiettivo nella vita ed è su di esso
che riverso tutta la mia energia. Se non avete
ancora trovato la vostra vocazione, siate
pazienti e impegnatevi nel frattempo ad
investire negli altri; impegnatevi ad essere
buoni, date dell’amore senza remore,
sforzatevi a resistere e a combattere tutto ciò
che sapete essere male, istruite voi stessi
pag. 1 di 16 traduzione di Anne I-Shin

tramite le molteplici esperienze positive della
vita e leggendo le vicende dei più grandi
uomini e donne che ci hanno preceduti. Se
non riuscite a vedere abbastanza lontano
reggetevi sulle spalle dei giganti, circondatevi
di persone che conoscono la propria meta e
vedrete come il loro entusiasmo vi contagerà.
Tutto ciò allargherà le vostre conoscenze e vi
darà una percezione diversa del mondo in cui
viviamo. Quanto più si diventa eruditi, tanto
più la vita vera si aprirà davanti ai nostri
occhi.
Col tempo la vostra vocazione si presenterà e
voi sarete abbastanza carichi di energia
positiva da poterla riconoscere.
Può essere d’aiuto meditare o pregare
(qualunque sia il vostro Dio oppure, in
assenza di esso, cercando profondamente
dentro voi stessi). Provate. Vi potrebbe
sorprendere l’arrivo della risposta!
Molte persone sanno già qual è la loro
vocazione ma non riescono ad accettarla a
livello conscio. Un mio amico, un judoka
brillante e un potenziale campione mondiale,
si lamentava spesso con me che non riusciva a
trovare la vocazione della sua vita. Era privo
di direzione. Gli chiesi “e il Judo?”. “Mah”,
rispose, “quello è un passatempo”. Vi giuro
che osservarlo alla prese con il suo
“passatempo” mi colmava di timore
reverenziale! Il suo modo di praticare era
un’ispirazione: mi faceva desiderare di fare al
meglio qualunque cosa facessi e credo che lui
avrebbe potuto ispirare migliaia di altre
persone a realizzare grandi cose. Ma per lui il
Judo era semplicemente un’attività che gli
piaceva fare e non un mezzo per guadagnarsi
da vivere o qualcosa da tramandare ad altri.
Insomma la sua vocazione era lì sotto il naso
ma egli sceglieva di non vederla.
Molti altri potrebbero essere artisti, scrittori,
oratori, genitori, giardinieri o altro, ma a causa
soprattutto della paura, non riescono proprio a
riconoscere che tale è la loro strada.
Domandate solo a voi stessi. Imparate ad
ascoltare soltanto il vostro cuore. Le risposte
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la formula
di Geoff Thompson
sono tutte lì ma non riuscirete ad udirle fino a
quando non sarete pronti.
Fate in modo che il vostro obiettivo di vita sia
un mezzo per migliorare la sorte altrui. Ciò
non significa che dovete correre a salvare un
piccolo villaggio nel Terzo Mondo (anche se
ciò sarebbe senz’altro un’azione lodevole),
significa mirare ad un obiettivo altruista
piuttosto che pensare sempre e soltanto a voi
stessi. Non fissate gli obiettivi in funzione del
denaro, della fama e della gloria: credetemi,
queste cose sono assolutamente transitorie ed
illusorie. Sono le persone ad essere l’unica
cosa importante. Molti individui non riescono
proprio a capire questa semplice verità fino a
quando non stanno per esalare l’ultimo respiro
e finalmente si rendono conto che tutto ciò
che possono portare con loro è la crescita
spirituale acquisita sulla Terra – il resto, tutte
quelle sterline, tutti quei dollari, restano nel
mondo materiale.
Due uomini si trovavano al funerale di un loro
amico milionario. “Ma quanto avrà lasciato?”,
chiese il primo. “Tutto”, rispose l’altro.
Non fraintendetemi. Non sto dicendo che la
ricchezza materiale sia un male o che non
dovrebbe essere goduta. Sostengo invece che
non deve mai essere una ragione di vita e che
non dovete fare del denaro un dio perché sarà
un dio terribilmente deludente. Mai e poi mai
sarà in grado di compensare la perdita di ciò
che conta veramente.
Ma non bisogna neppure vergognarsi della
ricchezza. Il semplice fatto di avere un
sostanzioso conto in banca non vi rende
improvvisamente responsabili della sorte di
tutti coloro che muoiono di fame. Il denaro è
un grande organizzatore: vi aiuta ad aiutare gli
altri. Guardate Oprah Winfrey, per esempio, è
una donna ricchissima (possiede più soldi di
Davey Crocket, come direbbe Forest Gump!).
Fa una bella vita, ma non ha fatto del denaro il
suo dio. Guardate ciò che fa lei per la gente in
America e nel mondo. Certo, ha avuto molto
traduzione di Anne I-Shin

dalla vita in termini di beni materiali, ma
guardate ciò che restituisce. Questa donna è
un emissario di Dio! Forse non sarebbe
riuscita a toccare così tante persone in tutto il
mondo senza la sua ricchezza e la sua
posizione. È una persona davvero grande e
Dio guida le persone grandi verso la
piattaforma del potere affinché possano
aiutare gli altri. Alcuni si trovano sulla
piattaforma ma poi dimenticano la ragione per
cui sono lì. Sono convinto che l’unico motivo
per cui noi esseri umani raggiungiamo delle
cime sempre più alte è per poter vedere
meglio e quindi prestare sempre più aiuto
all’umanità. Occupare una posizione è un
privilegio e una volta raggiunta, dobbiamo
ricordare di utilizzarla con saggezza.
Una vocazione atta a migliorare l’esistenza
altrui potrebbe sembrare molto limitativa. Ma
non lo è. Non mi viene in mente alcuna
professione che non presti servizio agli altri in
un modo o nell’altro. Il musicista dà immensa
gioia tramite la sua musica; se è anche una
persona consapevole saprà usare la sua
piattaforma per toccare la gente in profondità
ed ispirarla a cercare la propria vocazione.
Il denaro ci aiuta senz’altro a raggiungere i
nostri obiettivi. Basti pensare a quanta energia
viene impiegata per poter pagare i conti, le
tasse e così via, ma con un conto bancario
decente la nostra energia può essere
focalizzata sul raggiungimento degli obiettivi
di vita piuttosto che impegnata a superare il
prossimo aumento d’affitto.
“Il denaro è un grande organizzatore” ha
detto Benny Urquidez.
Non fuggite dal denaro. Alcuni rinunciano ai
loro beni materiali per andare a vivere in una
caverna da qualche parte dicendo che il
denaro è l’opera del demonio. Ci sono tanti
tipi di valuta e il denaro è soltanto una di esse:
fa parte della vita sulla Terra e per quanto
possiamo fuggirlo, continuerà ad esistere. Il
denaro in sé non può essere né un bene né un
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la formula
di Geoff Thompson
male: è il nostro atteggiamento verso di esso
che determina il suo valore. Io credo che i
ricchi hanno una grande responsabilità e che
devono trattare il loro denaro con estrema
saggezza, utilizzandolo sempre con giudizio e
senza mai venerarlo. Se vi sentite troppo
attratti in senso negativo dal denaro, non
seppellitelo sotto un albero: imparate a
rispettarlo (senza lasciarvi sopraffare da esso),
a sottometterlo e usarlo per il bene
dell’umanità. Colui che fugge dal denaro non
è migliore di colui che ne è schiavo.
“La vostra visione diventa chiara soltanto
quando guardate dentro voi stessi: chi guarda
fuori, sogna soltanto, chi si guarda dentro, si
risveglia.” – Carl Jung.
CAPITOLO 2
Fare il pieno per il viaggio
“La mente possiede lo stesso potere delle
mani: può afferrare il mondo ma può anche
cambiarlo.” – Colin Wilson.
“Ciò che vi ispira vi dà anche la spinta.” –
Geoff Thompson
Immaginate di partire per un lungo viaggio in
auto. Qual è la prima cosa da fare? Riempire il
serbatoio di carburante, altrimenti non
arriverete in fondo alla strada sotto casa. Il
nostro viaggio attraverso la vita è esattamente
così: senza carburante non riusciremo a
spostarci di un solo passo dal punto in cui ci
troviamo attualmente.
Otteniamo il nostro carburante nella vita da
varie fonti: dal cibo che mangiamo, dall’aria
che respiriamo, dalle influenze a cui siamo
esposti. Riceviamo anche molto carburante e
potere interiore ogni volta che resistiamo a ciò
traduzione di Anne I-Shin

che sappiamo essere menzogna e a ciò che
sappiamo non essere giusto. Ma andiamo per
ordine.
Il cibo che mangiamo
“Mangiar sano mette forza laddove i troppi
buoni propositi ci hanno svuotati.” – Geoff
Thompson
Questo è un argomento che la maggior parte
degli essere umani preferisce ignorare. Non
preoccupatevi, non intendo addentrami nella
questione dell’alimentazione in quanto è
marginale in questo libretto; vorrei soltanto
ribadire che siamo ciò che mangiamo. Anche
in questo frangente non possiamo aspettarci
più di quanto avremo investito: se ci
riempiamo di porcheria rovineremo il nostro
“motore” e di conseguenza anche il nostro
rendimento. Il corpo nel quale viviamo è
l’unico che abbiamo e sarà quindi meglio per
noi mantenerlo al meglio possibile.
Ma mantenere una buona alimentazione è
forse la disciplina più difficile. Considero il
mangiar sano la disciplina suprema: il viaggio
attraverso la vita è davvero lungo, quindi il
corpo va trattato non bene ma benissimo
mettendoci dentro soltanto il carburante
migliore. Date un taglio alla porcheria e
cercate il cibo sano.
Se fossimo come i nostri avi, che dovevano
vivere di ciò che potevano ottenere dalla terra,
senza i supermercati, i takeaway, i fast- food e
via dicendo, che cosa mangeremmo? Che cosa
sarebbe a nostra disposizione? Pensateci,
perché quello che vi viene in mente è
precisamente ciò che dovrebbe essere la
nostra alimentazione principale. Questo non
significa vivere come un monaco eremita e
che non bisogna godersi la vita, significa che
il mangiar sano comporta l’assunzione
quotidiana di frutta, di verdura cruda e cotta,
di acqua pura – per nominarne soltanto tre.
disponibile su http://www.tatamido.it pag. 4 di 16
la formula
di Geoff Thompson
“Tutto il cibo sano è ottenuto senza né rete né
trappola.” – William Blake
L’attività fisica è altrettanto auspicabile per
far funzionare il corpo al massimo del suo
potenziale. Molta della nostra energia rimane
intrappolata proprio perché il corpo è
inceppato a causa dei residui di ormoni da
stress. L’attività fisica scarica questi residui
dal nostro sistema con molta efficacia
rendendo quindi nuovamente disponibile tutte
la nostra energia. Non occorre diventare un
campione mondiale di qualche sport, è
sufficiente fare un buon allenamento (di
qualsiasi attività avrete scelto) a giorni
alternati.
L’aria che respiriamo
“Quando respiriamo aria pura, i nostri
polmoni viaggiano in prima classe.” – Geoff
Thompson
È difficile, ma non impossibile, scegliere
l’aria che vorremmo respirare perché essa
appartiene all’ambiente nel quale viviamo.
L’aria inalata darà i suoi frutti esattamente
come il cibo: l’aria buona darà buoni frutti,
l’aria inquinata purtroppo no. Se il nostro
ambiente è inquinato dobbiamo cercare di
cambiarlo; se ciò non è fattibile dobbiamo
fare ogni sforzo per riuscire a staccarci ogni
tanto ed andare dove è possibile godere
dell’aria buona. Personalmente io vado alla
foresta di Sherwood ogni 4-6 settimane al solo
scopo di fare il pieno di aria buona.
Se pensate che l’aria non abbia alcun effetto
su ciò che siamo, vi consiglio di provare a
passare una giornata nei boschi: vedrete che è
enorme la differenza che l’aria pura ha su di
noi. La prima volta che presi una pausa di
quattro giorni a Sherwood sono stato
rivitalizzato per mesi interi. Anche l’aria di
mare è perfetta per ripulirci mente e spirito.
traduzione di Anne I-Shin
 la formula
di Geoff Thompson

È comunque sempre possibile la scelta di delle riviste con articoli positivi da leggere.
evitare scrupolosamente ogni ambiente dove Cerco di rendere positivo e illuminante tutto
l’aria è avvelenata dal fumo delle sigarette: i ciò che mi circonda.
bar, le discoteche, i pubs e così via; questi
posti in realtà non hanno nulla da offrirvi. E se Ma non incolpate l’ambiente per le vostre
avete la possibilità di impedirlo non dovete inadempienze! È comodo usare l’ambiente
tollerare che qualcuno fumi intorno a voi. come una scusa per le proprie mancanze: “se
non fosse per questo schifo in cui sono
costretto a vivere chissà cosa sarei potuto
Le influenze diventare” è la lamentela tipica. Se non vi
aggrada il vostro habitat, cambiatelo. L’abilità
“Quanto tempo ha sprecato, l’aquila, quando
per farlo l’avete. Se la gente dedicasse alla
si è lasciato influenzare dalla cornacchia.” –
ricerca delle soluzioni la stessa energia che
William Blake
spreca a procrastinare, il loro mondo sarebbe
vivo invece che addormentato o addirittura
Sono di estrema importanza le influenze a cui
morto.
siamo sottoposti: più di qualsiasi altro fattore
Se non potete trasferirvi in un ambiente
esse sono responsabili della creazione – o
migliore allora fate qualche sforzo per
della sottrazione – di energia. Queste
cambiare al meglio quello che avete. Se
influenze vanno suddivise in categorie:
proprio non potete neppure cambiarlo,
sforzatevi di resistere ricordando che alcuni
dei più grandi uomini e donne nella storia
L’ambiente circostante
hanno sviluppato il loro genio pur vivendo in
“L’ambiente soffoca le nostre ambizioni ambienti orrendi. Fate il meglio che potete
soltanto quando le nostre paure stanno con ciò che già avete.
cercando un capro espiatorio”.
Geoff Thompson
Amici e parenti
Potrete non esservene accorti ma l’ambiente
“Lasciate perdere coloro che cercano di
in cui vivete (quello in cui effettivamente
sminuire le vostre ambizioni. Le menti piccole
abitate) è responsabile di molta della vostra
lo fanno sempre, sono le menti grandi che ti
energia. L’ambiente esercita una forte
fanno capire che anche tu puoi diventare
influenza sul vostro comportamento. Essere
grande.” – Mark Twain
circondati da pareti sporche e deprimenti non
può che spegnere l’ardore. Rinfrescate con
La gente con un atteggiamento negativo
l’imbiancatura le stanze che abitate e, se
purtroppo è responsabile della sottrazione di
possibile, anche quelle in cui lavorate. E già
tanta, davvero tanta della nostra energia. Ma
che ci siete, appendete qualche bel poster che
solo se noi lo permettiamo. Vi è mai capitato
reca parole di saggezza. Persino il cruscotto
di sentirvi in forma smagliante e poi, tutto
della mia auto è ricoperto di citazioni
d’un tratto, senza alcuna ragione, qualcuno vi
illuminanti. Il mio armadietto al lavoro
dice qualcosa di assolutamente negativo
(quando lavoravo!) era tappezzato di
facendovi perdere tutto il vostro slancio? Siate
fotografie dei personaggi che più mi
intransigenti in questi casi: gentilmente ma
ispiravano. La mia casa è sempre decorata
con fermezza, non permettete a nessuno di
allegramente, si sente sempre della buona
darvi degli schiaffi morali. Un mio amico, un
musica in sottofondo e in ogni stanza ci sono
uomo dotato di un carattere molto positivo, mi
libri meravigliosi scritti da persone
raccontò che alza ndosi la mattina in gran
meravigliose - persino nella toilette ci sono

disponibile su http://www.tatamido.it pag. 5 di 16 traduzione di Anne I-Shin


forma, pronto a fare e produrre, e sentendosi
chiedere da sua madre quale scervellato
progetto intendesse inseguire oggi, si
abbatteva talmente tanto da pensare “ma chi
me lo fa fare?”.
Si dice che possiamo scegliere gli amici ma
non i parenti. Questo è vero, ma è anche vero
che possiamo scegliere il modo in cui
permettiamo loro di parlarci.
Fortunatamente i miei famigliari hanno un
atteggiamento molto positivo, ma se non fosse
così gli chiederei di parlare con me o in
maniera positiva oppure di non parlarmi
affatto. Gran parte della gente non si rende
conto del potere delle parole, ed è per questo
che dobbiamo far capire ai famigliari e agli
amici che parlandoci in maniera distruttiva
ostacola no le nostre aspirazioni anziché
sostenerle.
Sono convinto che la gente ci tratta nella
maniera che noi permettiamo. Subire
passivamente la distruttività altrui non è
salutare perché loro continueranno a mancarci
di rispetto a piacimento. Se invece facciamo
qualcosa per porvi rimedio – dicendo per
esempio, con gentilezza ma con fermezza, che
il loro atteggiamento ci sta danneggiando e
che non intend iamo accettarlo più oltre – ci
sono buone possibilità che smetteranno.
Ognuno di noi occupa una parte della “zona
confortevole” di altre persone. In altre parole,
una o più persone sono abituate ad averci a
loro disposizione in qualche modo. Nel
momento in cui otteniamo dei successi, è
logico che incominceremo a crescere e quindi
a muoverci. Infine, a causa di questa nostra
crescita e nuova mobilità, ci sposteremmo
fuori dalla loro “zona confortevole”
lasciandogli un vuoto e un conseguente senso
di disagio. Il modo solito di affrontare questa
novità è quello di trascinarci indietro,
mediante critiche distruttive, per riempire quel
vuoto che loro non hanno la capacità di
colmare diversamente. Non dovete tollerare
tali tentativi: se non potete contare sul loro
disponibile su http://www.tatamido.it pag. 6 di 16
la formula
di Geoff Thompson
sostegno, andate avanti senza voltarvi
indietro.
I nostri amici a volte possono crearci più
problemi della nostra stessa famiglia perché si
sentono abbandonati. Se provate affetto per i
vostri amici probabilmente tenterete di
portarli avanti con voi. Purtroppo ciò sarà
molto difficile perché non è possibile
obbligare qualcuno a progredire: ciascuno
deve desiderare e cercare da sé la propria
crescita. Dovrete spiegargli che il loro
atteggiamento negativo vi ferisce e vi
danneggia. Se nonostante la vostra richiesta
esplic ita non cambiano atteggiamento, allora
dovrete staccarvi da queste amicizie perché
impediranno il vostro progresso. E non
sentitevi in colpa. Se avrete fatto del vostro
meglio per aprirgli gli occhi ma proprio non
vogliono o non sono in grado di attuare una
qualche forma di crescita, questo non è un
problema vostro. Cercate di essere disponibili
semmai dovessero essere pronti a crescere.
Nel frattempo, andate avanti, senza remore.
“Non incolpate le circostanze per le vostre
mancate realizzazioni. Il successo si ottiene
andando alla ricerca delle circostanze giuste
o creandole dal nulla.”
George Bernard Shaw
Non incolpare gli altri se vi trattano male. Se
voi lo tollerate significa che siete voi stessi ad
autorizzarlo e pertanto la responsabilità è
vostra. Accettando questa vostra
responsabilità e facendo qualcosa per farli
smettere, tutto cambierà.
La gente negativa vi trascina in basso
facendovi sentire che non siete in grado di
combinare nulla di buona nella vita. Se date
retta a queste persone, la loro verità diventerà
anche la vostra.
Scegliete pertanto con saggezza i vostri amici
ed aiutate i vostri famigliari a darvi il loro
sostegno. Se non possono proprio essere
aiutati ad adottare un atteggiamento positivo
nei vostri confronti, semplicemente non
traduzione di Anne I-Shin

dovrete più coinvolgerli nelle vostre
aspirazioni. Se qualcuno vi fa star male con
delle critiche distruttive o cercando di
sminuire i vostri sforzi, tagliatelo fuori dalla
vostra esistenza. Non so quante volte da
giovane ho permesso ad altri di abbattermi
moralmente, come se fossi obbligato a
sottostare. Gli amici, o presunti tali, mi
lasciavano abbattuto per giorni interi, ma la
cosa sorprendente era che appena li rivedevo,
ecco che lo facevano di nuovo. Ero così
ingenuo. Ora so che sarebbe stato meglio
affrontarli ma allora preferivo evitare
scocciature e situazioni imbarazzanti. Inoltre
temevo che potessero offendersi se avessi
detto quanto mi facevano star male. Ma
finalmente, pensandoci sopra, ho capito che se
a loro non importava delle mie reazioni alle
loro parole, perché mai avrei dovuto avere
tanto riguardo nei loro confronti. Così
cominciai a parlar chiaro e le cose
cambiarono.
Ora sono totalmente cambiato. Non tollero la
distruttività. Questo non significa rifiutare la
critica costruttiva, anche perché è molto
difficile crescere senza qualche buon
consiglio, significa accertarsi che l’opinione
profferta sia atta ad aiutare e non ad ostacolare
le vostre aspirazioni.
“Siate sempre pronti ad esprimere
chiaramente il vostro pensiero e i vili vi
eviteranno.” – William Blake
“Sia che crediate di potere oppure di non
potere, avete ragione.” – Henry Ford
Abbiamo una grande influenza su noi stessi.
Quando facciamo qualcosa di buono ci
sentiamo compiaciuti e questo ci dà la carica e
tanta energia. Ma quando deludiamo noi stessi
facendo qualcosa di male (ne parlerò più
avanti) ci puniamo abbassando la nostra
autostima. Penalizziamo noi stessi per le
nostre “colpe” togliendo energia da noi stessi.
Tenendo ciò a mente possiamo farci un
bell’esame di coscienza e incominciare a
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la formula
di Geoff Thompson
cambiare le cose che non ci piacciono – o che
consideriamo sbagliate – in noi stessi. Un
compito difficile, senz’altro, in quanto
nessuno di noi ama guardare in faccia la nuda
verità circa se stesso. Ci sentiamo talmente
accecati dai sensi di colpa e/o dalla vergogna
che guardiamo subito altrove, nascondendoci,
con l’uso inconscio di meccanismi di difesa.
Finiamo per qualificare le nostre debolezze
razionalizzandole, proiettandole,
ricollocandole, reprimendole e così via.
Bisogna porre fine a tutto ciò. Osservare se
stessi attraverso i meccanismi difensivi
freudiani è un po’ come indossare un paio di
occhiali tinti di rosa: crea un effetto alterato e
non si vede chiaramente. Soltanto
riconoscendo con onestà la presenza di
debolezze è possib ile esorcizzarle e costruire
forza ed integrità laddove debolezza e fragilità
dimoravano.
Ciò richiede molta sincerità ed informazione.
Ricordate quello che ho detto prima che noi
siamo ciò che sappiamo? Bene, avremo
bisogno di conoscere la nostra meccanica
interiore se vogliamo riparare i motori
interiori. Le piccole guerre costituiscono un
passo nella giusta direzione, il resto verrà
dalla pratica di osservare e studiare noi stessi
e gli altri. L’esperienza è un insegnante,
soprattutto se comprende qualche piccola
guerra. Impegnarsi (metaforicamente!) in
piccole guerre con se stessi è un po’ come
mettere il pneumatico di una bicicletta in un
secchio d’acqua per localizzare il punto in cui
si è forato. Le bollicine di aria che salgono in
superficie indicano la fuoriuscita; tocca a noi,
poi, riparare il foro. Invariabilmente sono le
nostre fuoriuscite di energia che ci
impediscono di raggiungere i nostri obiettivi
nella vita e di accedere ad un grado più alto di
consapevolezza.
Possiamo constatare ovunque la presenza di
grande irrequietezza, tutta camuffata da
meschinità, invidia e rabbia ricollocate in
modo da permetterci di non doverla affrontare
direttamente. Da qui nasce la popolarità della
traduzione di Anne I-Shin

cronaca rosa nonché gli show negativi in tivù
e il parlar male degli altri in loro assenza,
mettendo in rilievo sempre e soltanto i difetti
altrui e mai i pregi. Farsi intrappolare in
questa spirale di negatività è il modo più
efficace di perdere la nostra energia vitale.
Personalmente mi rifiuto di leggere la stampa
spazzatura o di vedere porcheria in tivù;
guardo esclusivamente dei programmi che mi
solleva no lo spirito o che perlomeno sono
istruttivi. Le mie letture sono limitate a tutto
ciò che è positivo. Se mi trovo in compagnia e
la conversazione diventa negativa, faccio
cambiare l’argomento in qualcosa di positivo
o lascio la compagnia.
Il non far mai nulla per risolvere i nostri
problemi ci esclude dal diritto di lamentarci.
Se non ci piacciono le cose così come stanno
dovremo adoperarci per cambiarle. Se non
possono essere cambiate dovremo imparare a
convivere con la nostra situazione senza
lagnarci, oppure fare armi e bagagli e
trasferirci altrove. Se non siamo disposti
neppure ad andare via o ad affrontare l’ignoto,
allora la colpa è principalmente nostra e
dovremmo prenderne atto invece che lagnarci
e basta.
Denigrare gli altri
Non lasciatevi trascinare in ciò che io chiamo
una vera e propria sindrome delle
denigrazioni, ossia le situazioni in cui le
persone formano un gruppo e parlano male di
qualcuno che è assente, oppure danno addosso
a qualcuno che è presente ma incapace di
difendersi. Questa attività costituisce il più
grande spreco di tempo ed energia: è
assolutamente futile oltre che dannosa. So che
è difficile non farsi trascinare ma se vogliamo
fare grandi cose dobbiamo rendere noi stessi
più grandi, sollevandoci – per quanto faticoso
– al di sopra delle meschinità della vita
quotidiana. Si tratta di riaddestrare se stessi a
cercare il bene che c’è in ogni individuo e in
ogni situazione, di riempire la propria giornata
disponibile su http://www.tatamido.it pag. 8 di 16
la formula
di Geoff Thompson
di nuove conoscenze, e di pronunciare
soltanto parole che riflettono il bene che già
esiste e quello ancora da realizzare.
Noi siamo dei creatori: possiamo ricreare noi
stessi in modo da poter realizzare appieno
tutto il nostro potenziale.
Potete considerate l’energia come se fosse del
denaro. Ogni volta che utilizzate dell’energia
in qualcosa di improduttivo state buttando via
del denaro guadagnato con fatica. Non
sprecate una risorsa così preziosa. Se non
trovate qualcosa di buono da dire, allora non
dite nulla - non è poi così difficile! L’aragosta
cambia guscio di continuo per potersi
evolvere e crescere. Per noi questo significa
staccarci dalle vecchie abitudini, un processo
non privo di dolore, ma che dobbiamo
compiere se vogliamo spostarci dal punto in
cui ci troviamo e avviarci verso la meta che
abbiamo scelto.
“Per quanto possa essere dura la via della
virtù, essa di notte si trasforma in un letto di
piume.” – Sir Henry Wotton.
Ma perché dovrebbe essere duro coltivare la
virtù? Dopotutto sappiamo qual è la differenza
tra bene e male, non è vero? Sbagliare è uno
dei passi che facciamo nel migliorare noi
stessi. Noi siamo ciò che sappiamo, e poiché
crediamo in ciò che sappiamo ne risulta che
più cose impariamo e più la nostra ve rità
cresce e cambia.
Ma le nostre menti non nascono abbastanza
capienti da poter assimilare tutto e subito:
sviluppandola a gradi, utilizzandola con
creatività e costanza, con il tempo diverrà
sempre più aperta e sempre più capace di
imparare e gestire le conoscenze con
saggezza.
Una volta credevamo che il mondo fosse
piatto e questa era la nostra verità. Con delle
nuove informazioni abbiamo scoperto che il
mondo in realtà è sferico e così abbiamo
frantumato una verità fino ad allora
inattaccabile. Quando facevo il buttafuori in
traduzione di Anne I-Shin

un nightclub usavo picchiare le persone che
consideravo una minaccia. Mi sentivo a posto
con la mia coscienza perché ritenevo
giustificata la violenza. Con le conoscenze
(molto limitate purtroppo) di cui disponevo
allora, tale era la mia verità. Con le
informazioni ora acquisite, so di aver
sbagliato. Se allora avessi avuto le conoscenze
di oggi mi sarei comportato diversamente. Ho
letto di personaggi come Ghandi e Steven
Hawkins che si sono dovut i ricredere durante
il percorso della vita proprio perché le
incrementate conoscenze hanno dimostrato
che le loro vecchie verità in realtà erano
vecchie falsità.
Molte delle guerre attualmente in corso sul
nostro pianeta sono combattute da fazioni che
credono di avere perfettamente ragione e che
gli oppositori siano dalla parte del torto. La
crescita di queste fazioni verso una verità più
fresca è ostacolata dalla rabbia e dalla paura, e
purtroppo molto sangue dovrà ancora essere
versato prima che le parti in causa riusciranno
a liberarsi e dare il via ad un nuovo
paradigma.
La verità dunque è una faccenda molto
soggettiva. Non solo dobbiamo cercare di far
maturare la nostra verità, ma dobbiamo anche
concedere agli altri il diritto alla loro di verità,
per quanto diversa dalla nostra e magari
guidare lungo una via più costruttiva coloro
che sono rimasti indietro. È importante
comprendere che nessuno ha torto o ragione
in assoluto (almeno che non si tratti di coloro
che hanno deliberatamente scelto la via
“oscura”), piuttosto esistono diversi livelli di
verità.
Un modo efficace per ottenere più energia per
il nostro viaggio attraverso la vita è quello di
resistere attivamente e consapevolmente a
tutto ciò che sappiamo essere falso e di evitare
tutti i meccanismo di difesa infantili che fanno
razionalizzare il comportamento errato.
Ogni volta che si resiste al falso, si riceve in
dono dell’energia positiva. Ma funziona anche
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la formula
di Geoff Thompson
inversamente: ogni tentazione appagata
purtroppo toglie dell’energia e così si fa un
passo indietro nel viaggio.
Freud pensava che tale “energia” sorgesse da
una fonte inesauribile al centro del nostro
subconscio e che ci viene donata dal superego
(la parte della coscienza chiamata “genitore
interno”) come premio per aver agito nel
bene; pensava che allo stesso modo il
superego “punisce” con dei sensi di colpa e un
abbassamento dell’autostima (in pratica
togliendoci dell’energia positiva) quando
facciamo del male.
Pertanto ogni volta che resistiamo al falso
(mentire, rubare, denigrare, imbrogliare,
tradire, invidiare, essere avidi e così via)
riceviamo dell’energia per continuare il nostro
viaggio; se inoltre regaliamo questa energia
positiva sotto forma di amore e aiuto agli altri
senza nulla aspettarci in cambio, essa si
moltiplica in una spirale virtuosa infinita.
In un certo senso il nostro lato oscuro (ciò che
Carl Jung chiamavo il nostro lato ombroso)
può servire come palestra per imparare ad
arrampicarsi verso l’alto: ogni vincita sul lato
oscuro del nostro essere ci permette di
ascendere verso vette sempre più alte.
Trovo che più in alto saliamo e più le
tentazioni divent ino toste. Una persona
religiosa potrebbe vedere in questo stato di
cose una prova da parte di Dio. Personalmente
dubito che il buon Dio ci voglia mettere
continuamente alla prova: per me le tentazioni
sono semplicemente commisurate al gioco che
man mano diventa più grande. Quando
resistiamo alle tentazioni grosse la ricompensa
è grande; ma cedere alle tentazioni grosse può
portare a conseguenze disastrose. Vedo le
tentazioni non tanto come prove divine con
tanto di diavolo in agguato, ma come delle
soste lungo il viaggio per rifornirci di
carburante.
Le tentazioni sono spesso nascoste o insidiose
e ci sarà sempre qualcuno pronto a
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convincervi a cedere con la solita vuota scusa
del tipo “ma tutti fa nno così”. Occorre essere
fermi nei propositi.
Questa mia Formula funziona se ogni
dettaglio verrà curato. Dal non fregare il fisco
al trattare tutti con equanimità. L’elenco è
lungo e può essere difficile stabilire ciò che è
giusto o sbagliato. Ma se vi impegnate
davvero ad essere onesti con voi stessi
troverete che la verità farà presto a rivelarsi.
Io non posso dirvi quale deve essere la vostra
verità, potete conoscerla soltanto voi, ma
posso assicurarvi che ogni volta che si fa una
scelta sbagliata si perde energia positiva e si
fa un passo indietro.
Controllo della sovreccitazione
“Si dovrebbe evitare ogni preoccupazione
superflua ed ogni pensiero che eccita,
coltivando una stabile tranquillità della
mente. Le riflessioni melanconiche non hanno
alcun potere di mutare il destino ma possono
invece indebolire la costituzione mediante lo
spreco di energia da esse causato.”
George Julius Hackenschmidt.
Non date eccessivo peso agli avvenimenti
futuri. Si può attendere con entusiasmo
qualcosa di bello – una festa, una vacanza –
ma senza elaborarlo troppo con immagini
sfrenate, sovreccitando le nostre menti. È una
forma di stress anche la sovreccitazione e,
come le preoccupazioni, può sovraccaricare il
cervello, organo questo che occupa soltanto il
due percento del peso totale del corpo ma che
riesce, quando è sovraccarico, a consumare
ben il cinquanta percento delle nostre risorse
di ossigeno. Per questo spesso ci ritroviamo
esausti quando finalmente ha luogo il
sospirato avvenimento. Sprecare energia ad
anticipare gli eventi futuri è un po’ come
rimanere fermi in auto al semaforo rosso con
la marcia in folle ma tenendo l’acceleratore
schiacciato!
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la formula
di Geoff Thompson
Eccessive preoccupazioni, sovraccarico di
lavoro
“Un corpo incessantemente indaffarato
diventa affaticato. La mente sovraccarica
diventa preoccupata, e le preoccupazioni
portano all’esaurimento. L’acqua torna
limpida quando non viene più agitata da
elementi esterni e torna tranquilla quando
cessano i disturbi esterni. Tale tranquillità è il
simbolo della virtù celeste.” – Chuangtse.
Preoccuparsi eccessivamente delle cose che
non vanno bene non vi aiuterà, anzi, le
preoccupazioni faranno scattare il
meccanismo per cui il cervello ingoierà il
cinquanta percento della vostra riserva di
ossigeno. Se è nel vostro potere risolvere ciò
che vi preoccupa, fatelo al più presto
possibile; altrimenti scrollate quella scimmia
dalla vostra schiena prima che essa ingrassi
troppo. Se invece non vi è possibile cambiare
la cosa che vi sta creando preoccupazioni
allora non dedicatele più neppure un attimo
della vostra attenzione: la dovete risolvere
oppure conviverci.
Cercate sempre di fare del vostro meglio
lasciando il resto nel flusso dell’Universo.
Preghiera e meditazione
Dalla preghiera e dalla meditazione può
sorgere molta energia (anche se ho la
sensazione che preghiera e meditazione siano
la stessa cosa) a causa della tregua mentale
che esse comportano. Se è importante il
lavoro lo è altrettanto il riposo e lo svago. Il
riposo è rappresentato sia dalla meditazione
che dal sonno, mentre lo svago trova ampio
riscontro nella meditazione in quanto essa
distoglie le nostre menti dai fattori stressanti e
permette alla mente di riposarsi.
Sia la preghiera che la meditazione, praticate
correttamente, possono essere di gran lunga
migliori del sonno stesso poiché in
meditazione il cervello sprofonda
traduzione di Anne I-Shin

nell’inconscio molto più che quando dorme.
Ciò permette alla mente di ricaricarsi e a noi
di acquisire un po’ dell’energia che ci
circonda.
CAPITOLO 3
Avete mai sentito il DJ presentare la grande
pop star con le parole “… e fa moltissimo per
beneficenza ma non ama parlarne” ?
Ebbene, lo ha appena fatto.
Dare agli altri dovrebbe essere il più possibile
un evento anonimo. Non si dona per far
vedere agli altri quanto siamo generosi,
neppure come strategia per costruirci una
immagine pubblica, per farci voler bene, per
alleggerirci da sensi di colpa o per nascondere
la vergogna. L’atto di donare è una
meravigliosa espressione di amore, ma dare
per avere qualcosa in cambio è soltanto uno
scambio commerciale.
Aiutare gli altri con delle buone azioni è
davvero il nostra più grande atto d’amore, fino
a quando non lo raccontiamo in giro.
Confesso di essere colpevole io quanto
chiunque altro: ho fatto alcune cose carine per
gli altri per poi rovinare tutto raccontando di
essere stato bravo ad aver fatto ciò. Donare
senza aspettarsi nulla in cambio sarà difficile,
ma dovremo imparare a farlo. Se riteniamo
che qualcosa va fatto, si fa perché è giusto e
non perché suonerà bene in tivù o perché la
gente penserà bene di noi. Paradossalmente
quando siamo generosi senza desiderare una
ricompensa, veniamo comunque ricompensati
dal nostro superego che ci fornisce un senso di
benessere e di autostima.
L’unico motivo che dovrebbe indurre a
pubblicizzare la propria generosità è quello di
stimolare altri a seguire l’esempio. Utilizzare
il proprio nome per fare del bene, magari per
promuovere un’iniziativa di beneficenza, è
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la formula
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una buona cosa finché, naturalmente, si tiene
a mente la motivazione e ci si ricorda che
sono importanti gli essere umani e non il
proprio indice di gradimento.
Dare agli altri è la fonte che genera l’energia
migliore; più diamo e più la nostra energia si
moltiplica, dandoci sempre maggiore capacità
di dare e creando in tal modo un circolo
virtuoso infinito.
“Porre gli altri davanti a noi stessi è un atto
sublime” – William Blake.
Questo genera la migliore energia in assoluto.
Tutto ciò che facciamo nella vita dovrebbe
(idealmente) avere un solo scopo: aiutare gli
altri.
Il vostro obiettivo di vita potrebbe essere
quello di lavorare direttamente con gli altri ed
aiutare, per così dire, dalla base. O potrebbe
essere quello di scrivere una sceneggiatura
che tocca nel profondo il cuore della gente,
aiutando in tale modo milioni di persone. O
ancora, come calciatore professionista, potrete
ottenere grande successo; ma dopo aver fatto
quel gol vincente in Coppa del mondo, c’è da
domandarsi “in che modo queste mie azioni
sono d’aiuto agli altri essere umani? Quante
persone sono state ispirate direttamente o
indirettamente dalle mie azioni a trovare il
proprio sentiero verso il miglioramento di
sé?”. Vivere con saggezza e correttezza il
proprio successo può senz’altro essere d’aiuto
ai tanti: è una fonte d’energia infinita.
Ma allora come mai così tanti individui, una
volta raggiunto il successo, non sono affatto
generosi e nemmeno disposti ad essere di
buon esempio agli altri? Forse perché sono in
molti ad aver dimenticato, o a non aver mai
imparato, che l’atto di dare
incondizionatamente è tutto ciò che abbiamo:
è l’unica e la più splendida cosa che possiamo
fare come specie. Siamo qui esclusivamente
per servire senza aspettarci nulla in cambio;
ma la cosa più incredibile è che servendo,
traduzione di Anne I-Shin

anche noi riceviamo. Ciò che diamo è ciò che
ci ritorna.
Oggi è il primo giorno del resto della vostra
vita. È un grande giorno per reinventare voi
stessi dal principio, per diventare persone che
danno. Una volta intrapreso il nuovo percorso
nel quale l’atto più importante è quello di
dare, l’atto stesso diventerà contagioso: più si
dà e maggiore sarà la voglia di dare.
Poca energia non vi porterà molto lontano nel
viaggio attraverso la vita. Quindi occorre
impegnarsi a generare l’energia necessaria,
essendo generosi laddove il vostro aiuto è
richiesto, desiderato e apprezzato. La Bibbia
recita di non gettare perle ai porci; in effetti,
sprecare della buona energia su imprese non
atte a migliorare la sorte degli altri non è
consigliabile. Non è difficile capire dove e
quando intervenire con il nostro aiuto, il
nostro istinto innato ci guiderà nella giusta
direzione se lo ascoltiamo. Solitamente
quando qualcuno ha bisogno di te succede che
vi incontrerà in qualche modo e voi ve ne
accorgerete. Non occorre bussare alle porte di
sconosciuti o indulgere nella buona vecchia
abitudine (ormai oggetto di tante barzellette!)
di assistere un anziano ad attraversare la
strada. Coloro che hanno bisogno di voi sono
tutt’intorno, incominciate con loro. Dovete
individuare un punto preciso su cui indirizzare
la vostra generosità. Un mio amico,
trasportato dallo spirito della generosità, mi ha
detto che voleva salvare una foresta pluviale e
in tal modo fare qualcosa di grande per il
mondo. Gli ho chiesto perché non
incominciare da più vicino: la sua segretaria
era esaurita dal sovraccarico di lavoro; sua
figlia era urgentemente bisognosa di sostegno
paterno; aveva una faccenda spinosa da
affrontare ma per pigrizia mentale l’aveva
lasciata in sospeso per tanto tempo. Sono
molte le persone che hanno bisogno di voi e
sono tutt’intorno. Al salvataggio delle foreste
pluviali potete arrivare gradualmente. Troppe
volte siamo così occupati a scrutare
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la formula
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l’orizzonte da non riuscire a vedere ciò che
abbiamo sotto il naso.
Ma il lavoro incomincia con noi stessi.
Dovete prima aiutare voi stessi, generando al
vostro interno dell’energia positiva necessaria
per compiere la vostra opera. Altrimenti vi
perderete prima ancora di aver iniziato.
Incominciate con aiutare coloro che sono più
vicini a voi: amici, parenti e colleghi, con
l’intenzione di arrivare per gradi ad aiutare il
mondo intero. Uno sportivo, un personaggio
del cinema o un imprenditore di fama
mondiale ha al possibilità di portare aiuto a
milioni di persone, un’opportunità
meravigliosa. Chissà se la gente famosa e
potente capisce davvero l’enorme potere che
una loro parola, lettera o telefonata ha di
cambiare in meglio le cose per gli altri.
Queste persone sono potenzialmente capaci,
se unissero il loro potere, di cambiare il corso
di milioni e milioni di vite. Hanno generato
così tanta energia lungo i loro rispettivi viaggi
da poter regalarne all’infinito e con
pochissimo sforzo.
Il leggendario lottatore Gorge Hackenschmidt
era uno così. Immancabilmente aveva tempo
per i meno fortunati. Ha toccato nel profondo
e cambiato in meglio tante vite, spesso con
nient’altro che un commento positivo, un
saggio consiglio e un sorriso gentile.
L’atto di dare va praticato di continuo in
modo che diventi abitudine. Un libricino
come quello che state leggendo in questo
momento vi potrebbe dare una piccola spinta
nella direzione giusta, ma sta a voi generare
l’energia necessaria per mantenere la rotta.
“La gentilezza di parola crea fiducia. La
gentilezza del pensiero crea chiarezza. La
gentilezza del dare crea amore.”
Lau Tzu.
traduzione di Anne I-Shin

“Non siate soddisfatti di aver dato del denaro
perché esso non basta. Hanno bisogno dei
vostri cuori, di sentirsi amati. Quindi
diffondete il vostro amore ovunque, iniziando
dalle vostre famiglie e dalle vostre case.
Amate i vostri figli, il vostro consorte, il
vostro vicino di casa.”
Madre Teresa di Calcutta
CAPITOLO 4
Controcorrente
“Ho scoperto da molto tempo che i desideri
che prima sembravano impossibili da
realizzare in realtà necessitano soltanto di un
poco di coraggio.” – Sigmund Freud
Essere una brava persona è senz’altro bene,
ma non basta per chi desidera compiere grandi
opere. Conosco molte persone che sono
bravissime nel dare ma che non realizzano i
loro rispettivi obiettivi proprio perché l’atto di
dare costituisce solo uno dei meccanismi dello
schema. L’essere generosi è un modo per
generare l’energia necessaria per compiere il
viaggio, ma il viaggio in sé deve essere
intrapreso ed è proprio qui che molte persone
purtroppo falliscono. Intraprendere un viaggio
significa avviarsi verso l’ignoto alla ricerca di
nuovi pascoli dove poter realizzare i nostri
sogni, significa andare controcorrente ed
essere disposti ad accettare le eventuali
avversità, significa vincere le nostre paure e
non badare alle opinioni di chicchessia. Uno
dei paradossi della vita umana è che andando
controcorrente ci si trova poi a far parte del
flusso universale.
Essere in possesso di tonnellate di carburante
non vi servirà se avete paura di salire in
macchina e partire. Quindi il prossimo
meccanismo dello schema è quello di superare
il timore di uscire dalla propria tana.
Incominciate con il notare quali sono le cose
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la formula
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che gli altri non possono o non vogliono fare e
qual è il sentiero che tutti considerano il più
difficile, ed ecco che avrete trovato ciò che
dovete fare e la strada che dovete seguire.
Scoprite l’etica che tutti considerano la più
impegnativa e fatela vostra. In questa zona del
nostro essere non esistono stagioni calde o
fredde, piovose o afose; se volete compiere
più degli altri allora impegnatevi più degli
altri e siate disposti a sobbarcarvi ciò che essi
non hanno il coraggio di affrontare.
“Per ardua et astra.” – Proverbio latino.
Ogni volta che affrontate una delle vostre
paure e fate un passo avanti nelle avversità,
crescerà la vostra autostima; e ogni successo
ottenuto vi renderà sempre più fiduciosi di voi
stessi e più capaci di superare il prossimo
ostacolo. Con alle spalle una serie di successi,
per piccoli o grandi che siano, finirete per
capire che non c’è nulla che non possiate
compiere o diventare e che non esiste nessun
luogo per voi irraggiungibile. La vostra
capacità di credere in voi stessi si espanderà
verso perimetri fino ad allora impensabili.
Ogni volta che superate un ostacolo subirete
una metamorfosi: diventate una persona
nuova, più grande (un po’ come l’aragosta che
scarta il suo vecchio e ormai inutile guscio per
farsene crescere uno nuovo, più grande, che
poi verrà scartato ancora!).
“La mente, come l’Universo, si espande di
continuo; e la mente, come l’Universo, non ha
limiti.” – Byron Janis.
Il nostro potenziale è senza limite: viene
ostacolato soltanto dalle nostre paure, le quali
nascono dall’ignoto. Con l’incremento delle
nostre conoscenze si disperderanno le paure e
crescerà la nostra consapevolezza. Possiamo
considerare le conoscenze come un “ormone
della crescita” per la mente!
Quindi decidete la meta, carburatevi di
energia e partite! I timori iniziali
scompariranno rapidamente perché essi
pag. 13 di 16 traduzione di Anne I-Shin

esistono soltanto lungo i confini della nostra
“zona confortevole” e, una volta sfondati, tali
confini svaniscono così come i timori. Non
restate intrappolati in un vecchio guscio
perché a forza di abituarvici potrebbe
diventare troppo duro da rompere: lasciatelo
mentre è ancora malleabile e andate sempre
avanti. Troverete che non ci sarà alcun guscio
abbastanza grande da contenervi.
“Non è per le difficoltà che non osiamo; è
perché non osiamo che le cose sono difficili.”
Seneca
CAPITOLO 5
La mappa
Ricapitolando: occorre individuare il vostro
scopo nella vita. Se non l’avete ben chiaro nel
frattempo carburatevi di energia positiva
mediante azioni benevole. Si può anche
mirare a piccoli obiettivi in attesa di
individuare quello grande, come per esempio
riqualificarsi, istruirsi, migliorare le capacità
professionali, incrementare la propria
esperienza e così via. Tutto ciò vi sarà di aiuto
quando finalmente deciderete di partire per il
viaggio della vita.
Il carburante per il viaggio viene generato,
sotto forma di energia positiva, compiendo
buone azioni, resistendo alle tentazioni,
conducendo una vita salutare (cibo sano, aria
buona) e frequentando ambienti puliti e
persone con vedute positive (spiegate ai
famigliari e agli amici che l’atteggiamento
negativo vi fa stare male). Mantene te sempre
un atteggiamento positivo senza mai lasciarvi
trascinare giù dal proprio lato negativo.
Insegnate alla vostra voce interiore ad
assistervi ed incoraggiarvi (tale voce è un
consigliere istintivo non un governatore, se le
concedete troppo potere finirà per comandarvi
e per crearvi nuove paure).
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la formula
di Geoff Thompson
Resistete alle tentazioni che immancabilmente
vi si presenteranno, ricordando che esse non
sono affatto delle trappole malevoli per
mettervi alla prova, piuttosto sono degli
esercizi eccellenti per allenarvi spiritualmente.
Ricordate anche che più si va avanti e più
allettanti diventano le tentazioni: mantenete la
vostra integrità sempre e ad ogni costo.
Si all’entusiasmo, no alla sovreccitazione che
ci spoglia dall’energia così faticosamente
ottenuta. Se non imparate a controllare la
sovreccitazione con il suo carico di illusioni
sfrenate vi troverete presto a corto di energia e
quindi a corto di carburante per il vostro
viaggio.
La meditazione e la preghiera danno tregua al
cervello, dandogli la possibilità di ricaricarsi,
e vi permettono di mettervi in contatto con il
vostro Dio. Lavorate sodo e riposate bene: il
troppo lavoro non solo è stancante, rende
anche insensibili.
Prioritaria è la ragione per cui ci troviamo qui:
per fare delle azioni benevoli. Siamo qui per
praticare l’arte di aiutare gli altri senza
aspettarci nulla all’infuori dell’energia
positiva che sorge dentro di noi. Non bisogna
mai dimenticare la ragione della nostra
esistenza, anzi, man mano che diventiamo
grandi devono diventare grandi anche le
nostre buone azioni. Quanto più grand i si
diventa e tante più persone si riesce a
raggiungere, toccare, ispirare. Rappresentiamo
Qualcosa di infinitamente grande ma difficile
da definire: non facciamo l’errore di credere
erroneamente che quel Qualcosa siamo noi.
Fate il punto delle vostre paure e affrontatele
direttamente, faccia a faccia. Ogni piccola
battaglia con una delle vostre paure vi farà
crescere. Ma mi raccomando, fatelo per gradi
perché la sovraesposizione alla paura può
intaccare la vostra ferma volontà. Riposatevi
dopo una battaglia con una delle vostre paure
poi, quando avrete raccolto tutta la vostra
forza, passate pure alla prossima. Se una
traduzione di Anne I-Shin

particolare paura è troppo grossa da sistemare
tutta in una volta è consigliabile scomporla in
piccoli componenti che possono essere
affrontati singolarmente.
Non mollate mai, non arretrate, ma soprattutto
non crediate mai che una data cosa non è
fattibile. Si tratta soltanto di trovare il modo
per realizzarla. Nel cercare di realizzare
qualcosa ci può benissimo capitare di
commettere degli errori. Gli errori in realtà
sono delle preziosissime lezioni che non
possono essere apprese in nessun altro modo
se non attraverso l’esperienza. Non fatevene
una croce. Imparate dai vostri errori, poi
seppelliteli e andate avanti con cuor leggero.
Se sarete tenaci neppure dieci montagne
potranno ostacolare il vostro percorso.
Nota dell’autore: se qualcuno dovesse sentirsi
offeso da una qualsiasi parte del contenuto di
questo libricino gli porgo le mie
incondizionate scuse. Nel diffondere questa
mia Formula la mia speranza è di aiutare gli
altri, non di recare offesa.
disponibile su http://www.tatamido.it
la formula
di Geoff Thompson
Epilogo
“Tra venti anni vi peserà di più tutto ciò che
non avrete fatto che non ciò che avrete fatto.
Esplorate! Sognate! Andate a scoprire!” –
Mark Twain
Winston Churchill disse che tante persone
inciampano nella verità per poi rialzarsi e
continuare sulla loro strada come se nulla
fosse accaduto. Questo perché la verità è
spesso troppo semplice.
Io ho fatto di questa Formula la mia vita. Con
essa ho sperimentato una felicità di gran lungo
maggiore di quella conosciuta in passato.
Inoltre sto realizzando tutti i miei sogni e so
che potrò realizzare anche quelli futuri perché
ora sono in possesso della Formula.
Geoff Thompson
pag. 15 di 16 traduzione di Anne I-Shin
 la formula
di Geoff Thompson

Questa traduzione in lingua italiana del libro “The Formula” viene distribuita gratuitamente su
autorizzazione e per gentile concessione dell’autore Geoff Thompson, il quale ne mantiene tutti i diritti in
base alle leggi vigenti in materia di copyright.

Nota dell’autore: se si desidera pubblicare il testo de “La Formula” nel proprio sito oppure
stamparlo da leggere o da far leggere ad altri, l’autore concede il suo
permesso purché lo si faccia a titolo esclusivamente gratuito

Il libro è stato tradotto da Anne I-Shin ed è reso disponibile in formato elettronico tramite il sito internet
http://www.tatamido.it , curato dalla stessa e dal sottoscritto.
Per prelevare il libro e’ sufficiente compilare un brevissimo form.
Non e’ obbligatorio (si può prelevare lo stesso) ma consideratelo un modo per ringraziare l’autore e la
traduttrice.
Sempre sul sito http://www.tatamido.it e’ disponibile anche la traduzione del libro “L’arte di combattere
senza combattimento” dello stesso autore

Roberto Gen-Jo

Biografia dell’autore

Geoff Thompson ha lavorato come pulitore, operaio in una fabbrica chimica, pizzaiolo, manovale nei lavori
stradale, portatore di materiale edile, istruttore di arti marziali, muratore, venditore di quadri, fattorino, e infine
come buttafuori in un nightclub, prima di smettere il lavoro “serio” per dedicarsi alla carriera di scrittore a
tempo pieno.
Fu eletto autore numero uno nel mondo in materia di arti marziali dal “Black Belt Magazine USA” e detiene il
grado di 6° Dan di Shotokan Karate e di 1° Dan di Kodokan Judo, nonché il grado di istruttore di molte altre
arti marziali.
Oggi è autore di libri best-seller, è titolare di rubriche sulla stampa periodica, ed è autore di opere teatrali e di
romanzi. Ha scritto la trama di diversi film, come “Bouncer”, che nel 2003 ha avuto la nomination per il
prestigioso premio cinematografico BAFTA (British Academy of Film and Television Arts).
Geoff Thompson vive in Inghilterra con sua moglie Sharon.

Ecco l’indrizzo del sito web di Geoff Thompson http://www.geoffthompson.com/ dove potrete
trovare altre informazioni sull’autore e sulle sue numerose pubblicazioni.
Potete anche scrivergli all’indirizzo di posta eletttronica Geoff@geoffthompson.com

disponibile su http://www.tatamido.it pag. 16 di 16 traduzione di Anne I-Shin