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THE CHRONICLES OF ARCHADYON

CAPITOLO 6: FRAMMENTI DI PASSATO

Il viaggio sembrò durare un'eternità. Non si riusciva a vedere niente. Ren


viaggiava solo, separato con la forza da Benedetta, da qualcosa (o qualcuno) che
aveva già deciso per la loro sorte. Una volta che la luce ritornò, piombò giù dal
cielo con una velocità di un asteroide in rotta di collisione. Inutile dire che
l'impatto creò un cratere mastodontico ai margini di una immensa città, circondata
da imponenti mura. Nonostante l'impatto Ren ne uscì sano e salvo, senza nemmeno
dei graffi o ossa rotte. Controllò la sua spada: qualche graffietto, ma il logo degli
Galateans, ancora lindo pinto e dipinto, rifletteva la propria immagine per terra
grazie alla luce del sole che piano piano scompariva all'orizzonte. Notò anche che
sul braccio comparve lo stemma dei Galateans. Anche che la sua altezza era
cambiata. Era cresciuto di una ventina di centimetri circa. E che i suoi jeans erano
diventati blu scuro. Nel mentre che si rialzava, un folto gruppo di persone si
avvicinò a lui

"E tu chi saresti?" chiese un pastore con accanto un piccolo agnellino vicino alla
gamba sinistra

Ren esitò un attimo: non poteva dire a questi sconosciuti chi era. "Ehy, sono un
guerriero che piomba giù dal cielo ad cacchium e che se fatto arrabbiare ti
disintegra il cugino a ceffoni". Si queste parole non risuonavano bene nella sua
testa

"Oh, sono solo un mercenario assoldato da un conte che abita in mezzo ad una
foresta qui vicino. Ho sentito il boato e come voi sono venuto a controllare di
persona. Mi chiedo cosa possa averlo causato" rispose Ren cercando di sembrare
sicuro di sé (fallendo miseramente). Questa frase poteva tranquillamente essere
intesa dalle persone come un'emerita cazzata, ma per fortuna gli credettero e non
fecero domande sul cratere creato dall'impatto.

Ren tirò un sospiro di sollievo. Ma quando cercò di levarsi la terra dai capelli,
notò che aveva una specie di cappuccio di tela sulla testa, che oscurava
completamente la faccia. Notò anche che sul braccio sinistro, sotto al polso era
comparso il simbolo della sua casata.
"Ma sono degli imbecilli questi qua. Seriamente hanno creduto a ciò che ho
detto?" penso Ren

Il pastore fece cenno di seguirlo. Stupito, Ren si mise a camminare accanto al


pastore. L'agnellino continuava a strusciarsi contro la sua gamba. Entrato in città,
non poteva credere ai suoi occhi: la città era costituita da tante e graziose casette
in mattoni con tegole di tutti i colori. La strada era adornata con qualsiasi tipo di
fiore esistente e la zona più popolata della città, era pavimentata da splendidi
sanpietrini e negozi di vario genere: biblioteche, locande, armaioli, fabbri e chi ne
ha più ne metta.

"Questa città è fantastica: non ho mai visto nulla di simile in vita mia" esclamò
Ren

"Bella eh? I nostri protettori l'hanno costruita al termine della guerra" rispose il
pastore

Nel mentre che parlava, esso gli fece cenno di accomodarsi nella sua casetta: una
casa vicino ad una chiesa con un campanile molto alto.

"Di quale guerra stai parlando?" chiese, giustamente incuriosito

"Di quale guerra? La Guerra dei Tre Secoli, ovvio. Strano che tu non la conosca"
disse sorpreso lui, appoggiandosi ad una finestra

"E nel dettaglio, cosa successe?" Chiese ancora Ren, sedendosi su una sedia

Guardando fuori dalla finestra con uno sguardo malinconico gli raccontò tutto dal
principio.

CAPITOLO 7: LA GUERRA DEI TRE SECOLI

"Prima, questa città non esisteva. Noi abitavamo in un villaggio nelle regioni
centrali di Astoria. Tutt'ora siamo nelle regioni centrali. Piano piano, cominciò ad
affluire sempre più gente grazie ai nostri commerci e alla produzione di tessuti. In
pochi anni, da piccolo villaggio, diventammo una città. Ma nessuno...poteva
immaginare cosa sarebbe successo dopo. Non si sa come, ma dei negromanti, che
noi ribattezzammo Figli degli Inferi attaccarono la nostra città. I loro mostri
divorarono molti dei nostri concittadini: donne, uomini vecchi e bambini. Ma non
rimasero incontrastati. In nostro aiuto, giunsero gli eserciti dei regni del nord, che
coprirono la nostra fuga verso le montagne. Ma i negromanti erano preparati per
questi attacchi. E nemmeno i più potenti eserciti potevano fermarli. Senza
speranza di vittoria, Klas, re della confederazione del nord, ci fece nascondere in
delle vecchie miniere abbandonate nelle montagne. Per un pò di anni, riuscimmo a
vivere tranquillamente. Riuscimmo a costruire un'intera città sotterranea, piena di
caverne e tunnel. Ma non si sa come, dopo 23 anni di pace e tranquillità, i Figli
degli inferi ci trovarono. Quello che restava della mia famiglia riuscì a salvarsi,
anche se il mio trisavolo e la mia trisavola morirono. Un soldato nemico si fece
esplodere, facendo crollare il tunnel. Tutti noi piangemmo la tragedia e giurammo
di non scappare mai più e di affrontare il nemico a testa alta. Tornando sulle
vecchie macerie del nostro villaggio, costruimmo una città, cominciammo a
raccogliere alleati ed armi e allo scontro successivo fummo pronti a vendere cara
la pelle. I regni del nord ci fornirono progetti per armi di difesa, quelli del sud
interi eserciti. Ma nonostante tutto, i negromanti non potevano essere fermati. Le
sorti dello scontro cambiarono quando un giovane generale si piazzò in prima
linea con il suo numeroso esercito. Il generale era Sueltine Galatean, capostipite
della casata che tuttora ci difende e ci accudisce. Ma nonostante questo la guerra
si protrasse per ben trecento anni. Numerose anime valorose persero la vita per
permetterci di vedere l'alba di un nuovo giorno. Ma grazie alla guida di Sueltine e
alle forze del nord e del sud, nella battaglia finale riuscimmo ad uccidere due dei
tre Figli degli Inferi. Del terzo non si seppe più nulla. In loro onore, decidemmo di
concedere a loro ogni potere decisionale sulla città. Da allora, nacquero nuove
cinte murarie, miglioramenti al sistema fognario, nuove riforme per la giustizia e
tanto altro ancora. Da quel momento, la nostra città non è stata più attaccata e
viviamo in pace da allora" raccontò il pastore accarezzando l'agnellino

CAPITOLO 8: LA FAMIGLIA

I Galateans? Che ci facevano gli avi di Ren li?

"Aspetta, hai detto Galateans ?" Chiese Ren stupito

"Si, perché me lo chiedi?" chiese il pastore incuriosito

Riluttante, fece vedere il marchio sul suo braccio

"COSA?! ANCHE TU SEI UN GAL...." urlò il pastore, che venne zittito da Ren
"Non urlare, idiota. Non so come, ma faccio parte di questa famiglia. Devo
arrivare da loro. Sai come arrivare al castello?" chiese Ren

"Comunque mi chiamo Franco, e non chiamarmi più idiota!" rispose lui "e si, so
come ci si arriva. Seguimi"

Dopo una lunga camminata, arrivarono a i piedi di una grande scalinata

"Da qui, a ogni cittadino è vietato andare oltre. Ora va, giovane Galatean" disse
Franco, scomparendo nei vicoli della città

Speranzoso e incuriosito di conoscere i suoi avi, Ren iniziò a salire le gradinate.


Scalino dopo scalino, Ren era sempre più emozionato. Arrivato in cima agli
scalini, vide due ragazzi di 16 anni combattere con delle spade di legno: uno era
alto, slanciato e con i capelli biondo platino, quasi bianchi. Aveva una carnagione
molto bianca, ma non era albino. Ed era molto presuntuoso. L'altro era invece, più
basso di lui, leggermente più goffo e aveva i capelli scuri come l'ebano. In petto a
lui era più determinato e più abile nella scherma. Mentre essi combattevano un
omone barbuto, con un vestito rosso e con degli occhialini grossi sugli occhi, uscì
da un capannone e si rivolse al ragazzo dai capelli bianchi

"Ehy Wineso, dov'è tuo padre?" chiese lui

"È di sopra a lavorare ad uno dei suoi progetti" rispose lui

"Ok. Devo consegnargli un oggetto che mi ha chiesto di fabbricare. Non dovete


entrare nel mio capannone: è pieno di sostanze esplosive e pericolose. E mi
rivolgo soprattutto a te, Shadow" disse lui indicando il ragazzino con i capelli neri

"Si Festus" rispose lui

Mentre Festus se ne andava, Wineso prese per mano Shadow e lo portò di forza nel
capannone. Con forza lo disarmò e lo spinse dentro, facendolo cadere.

"Ehy, che vuoi fare?" Chiese lui impaurito

"Ormai è troppo tempo che rubi tutto l'amore di mamma e papà. Da quando sei
nato tu, abbiamo avuto sempre tanti problemi. Io ho smesso di andare a lezioni di
nuoto, per pagarti le lezioni di scherma. Ho rinunciato ai miei amici per badare a
te quando avevi le “crisi del vuoto” (cit. problema mio verissimo che mi capita
ogni tanto). Ho rinunciato anche all'amore della mia vita che si era innamorata di
te.

"Ma io non l'ho mai voluta, era lei che rompeva le scatole" rispose tra sé e sé
Shadow.

"Lo so lo so, su questo almeno siamo d'accordo. Io tentai di farla rinsavire,


dicendole che non le interessavi" continuò Wineso "Ma lei imperterrita ci provava
costantemente a sedurti. Ora io porrò fine a questo. Addio, fratellino" disse ,
rovesciando le sostanze e dando fuoco al capanno che iniziò subito a bruciare

"AIUTO!!! AIUTATEMI, VI PREGO" urlo Shadow

Un gran numero di persone accorse fuori: maggiordomi, servi, Festus e due


persone vestite in modo elegante che con molta probabilità erano i genitori.
Accanto a loro, vi era anche una ragazza che, come lui, era incappucciata da una
mantellina colore smeraldo. La ragazza lo abbassò e vide che era... BENEDETTA!
Allora era viva.

"Creatura mia, come stai?" chiese la madre impaurita

"Sto bene, ma dovete aiutarmi, questa baracca salterà in aria da un momento


all'altro. AIUTATEMI!!!" Urlò Shadow che inizio anche a tossire per il fumo

"Non puoi fare niente per aiutarlo Festus?" Chiese l'uomo vestito elegante

"Non posso purtroppo. Le sostanze all'interno del capannone sono molto


infiammabili e altamente esplosive: darebbero fuoco ai miei vestiti" spiego Festus

Allora Ren, stanco di fare lo spettatore intervenne: scavalcò la recinzione, corse


verso la capanna in fiamme e sfondò la porta con una spallata: vide il ragazzino
per terra che respirava a malapena. Allora lo raccolse da terra e corse fuori,
porgendo il ragazzino nelle braccia della mamma.

"E tu chi saresti, nobile eroe del mio pargoletto?" Chiese la donna in lacrime
abbracciando il figlio
"Le presentazioni le rimandiamo a dopo, se non vi dispiace. Ora dobbiamo isolare
l'incendio. Se il vostro ingegnere dice il vero, saremo tutti rispediti al padre eterno.
Le fiamme sono troppo alte e il calore è troppo intenso per intervenire e spegnere
l'incendio. Dobbiamo trovare un modo per isolare il capanno ed evitare che
arrechi danni all'ambiente circostante. Servirebbe una protezione anti-esplosione
di qualche tipo" non appena dette queste parole, un bagliore nero apparve nelle
sue mani

"Che sia..." Pensò Ren. In quel momento, le parole del vecchio rimbombarono
nella sua testa ("In caso di bisogno estremo, riuscirai ad evocare una bolla oscura
indistruttibile. Ti apparirà un bagliore dalla forma sferica sulla mano e ti basterà
agitarla per farla apparire. Naturalmente, oggi ti insegnerò a crearla. Forza!").
Agitò la mano verso la capanna. La sua supposizione fu corretta: una bolla oscura
si formò attorno alla capanna che esplose in mille pezzi e non recò danni a ciò che
la circondava. Tutto ciò che rimaneva erano delle assi di legno che continuavano a
bruciare.

"Allora il vecchio aveva ragione" pensò entusiasta

Tutti lo guardavano con curiosità, stupore e un pizzico di timore. In particolare


Benedetta, che fu molto colpita da questo gesto così spontaneo e coraggioso

"Come, come come hai fatto?" chiese Wineso, cercando di nascondere il suo volto
visibilmente seccato e sconsolato

Ren si girò verso quel folto gruppetto di persone e disse

"Beh, a quanto pare" fa vedere il simbolo "sono tornato a casa"

Tutti rimasero stupiti: come poteva essere un Galatean? (eh sapessi...) Questa
domanda se la fece anche il signore elegante, che chiese

"E chi saresti, giovane guerriero?"

"Sono...ehm sono...Un Galatean come voi" rispose lui, cercando di apparire sicuro
di sé e non rivelando la sua identità, fallendo ancora miseramente

"E come facciamo a sapere se non sei un truffatore?" Chiese Festus in tono
interrogativo, puntandogli contro il collo una sega
"innanzitutto, metti giù questo attrezzo" disse Ren. Dopodiché estrasse la spada
dal fodero e la mostrò

"COSA?! TU HAI TROVATO XANTIUM?" La leggendaria spada di Suealtine?"


disse un maggiordomo in mezzo alla folla (no guarda ha trovato uno stuzzicadenti
per l'aperitivo)

"Solo un Galatean puro di cuore ha il diritto di brandire tale arma. Parole


pronunciate da Sueltine stesso. Beh, che dire: Benvenuto a casa" disse l'uomo
elegante

Ren seguì la donna, che disse di chiamarsi Wysin, che lo fece accomodare nel
grande salone principale, accanto ad un'immensa cucina e ad un'anticamera
sproporzionatamente grande

"Wow è 'immensamente' bello, nel vero senso della parola" disse Ren

"Bella eh? La progettata Festus per noi quando ci siamo sposati io e Wysin. Ops,
mi sono scordato di presentarmi. Il mio nome è Soren" disse lui

Nel mentre che chiacchieravano, si sedettero vicino ad un caminetto su dei comodi


divani rivestiti in stoffa verde e dei cuscini di velluto bianco

"E lei è Benedetta, una nostra amica. Mi ha aiutato a fare la spesa al mercato
molte volte, mi aiuta mentre ricamo ed è molto brava ad ascoltare" aggiunse
Wysin, aggiustandosi la sua collanina d'oro. La donna aveva capelli lunghi e mossi
di colore viola, indossava degli orecchini d'oro, una collana anch'essa dorata, un
lungo vestito di seta e lino purpureo e bianco. Aveva una faccia che ispirava
simpatia e che trasudava affetto e amore da tutti i pori. Una vera regina.

Benedetta si sistemò i capelli, allungo la mano e disse:

"Benvenuto, ehm... Come hai detto che ti chiami?"

Esitando un attimo, Ren disse:

"Non so neanche io il mio nome. Sono stato orfano... fino ad ora. Ho saputo da un
pastore che abita in città che voi siete la mia famiglia. Da generazioni " racconto
Ren. Guardando meglio Shadow, Ren notò una cosa scioccante. Era identico a lui.
Come poteva essere? In quel momento, Festus fece capolino dalle scale

"Ora quando si sveglia, lo concio per le feste, quel piccolo birbante " sbraitò
Festus cambiando discorso

"Non è stato lui ad appiccare il fuoco " spiegò Ren, accarezzando i capelli del
ragazzino

"E chi allora?" Chiese Wineso

Ren chiuse gli occhi, anche se nessuno lo vide, sorrise e rispose

"Strano che colui che formula tale domanda, sia anche la risposta al quesito da lui
proposto"

CAPITOLO 9: ADDESTRAMENTO AL TORNEO DEL POTERE

Tutti si voltarono. Wineso cercò di negare il tutto, difeso anche da Festus

"Non hai prove! Come fai a sapere che è stato lui?" Chiese il fabbro

"Mentre ti raccomandavi con i due, io stavo osservando la scena. Poi vidi Wineso
spingere il piccolo Shadow nel capannone, blaterando che lui gli aveva rovinato la
vita, aveva rinunciato a tutto e bla bla bla" rispose lui, parlando anche ad
entrambi i genitori

Wineso corse sulle scale, scappando da Festus e dalla sua sega e dallo sguardo
sprezzante di suo padre

"Quindi, tutti i singolari avvenimenti, erano per causa di Wineso, non di Shadow"
disse Wysin, carezzando il piccolo.

"Aspetti, mi sta dicendo che sono successi altri eventi del genere?"

"Non proprio di questo genere. Una volta Wineso ci disse che aveva ucciso a
sassate il nostro gatto, che mostrava rispetto e amore nei confronti di Shadow.
Infatti all'inizio ci parve strano che Shadow uccidesse il suo 'migliore amico' .
Quindi deve essere stato Wineso anche in quella circostanza
"A quanto pare" rispose Ren stirandosi

Nel mentre arrivò un maggiordomo dai lunghi baffi scuri che stava portando su un
vassoio fatto di metallo con piccoli ricami floreali sui manici, degli snack al riso e
mais.

"Perché non si leva il cappuccio e non assaggia qualche snack prima della cena,
signore?" Chiese lui

"Mi andrebbe molto volentieri di levarmi questo dalla testa, ma per qualche
assurdo motivo, non riesco a farlo" spiegò Ren, dimostrandolo

"Curioso" disse Wysin

Nel mentre, il piccolo Shadow si era risvegliato.

"Mh, che è successo? Dove sono? Mamma, sei tu?" Chiese lui confuso e cercando
di mettere a fuoco la sagoma della madre

"Si piccino, sono io. Come stai?" Chiese la madre con un sorriso

"Mi gira la testa, ma sto bene. E chi è questo signore?" chiese lui con un filo di
voce

"Anche se non sembra, sono un ragazzo. Vedo che tuo fratello ti vuole tanto
bene..." rispose Ren sarcastico

"Da tre anni a questa parte, io e lui abbiamo... un rapporto che cammina sul filo
del rasoio" rispose Shadow alzandosi e stropicciandosi gli occhi

All'improvviso udirono il campanello della porta suonare. Uno dei maggiordomi,


un uomo sulla quarantina, capelli neri e baffi a manubrio, andò ad aprire la porta.
Sulla soglia comparve un uomo sulla sessantina circa, capelli bianchi e arruffati.
Indossava un vestito argentato e bianco, portava una coccarda verde sul petto e
lungo il fianco, ciondolava un fodero per una rapier.

"Signor Camille, che piacere vederla. Desidera qualcosa?" chiese il maggiordomo


"Salve Andwen, sono qui per riferire un comunicato al signor Soren e alla signora
Wysin" rispose Camille

"Cosa ci deve riferire amico mio?" rispose Soren sorridendo e stringendogli la


mano

"Sono venuto a comunicare che si terrà un torneo per lottatori in città, in


commemorazione del centenario dopo la fine della Guerra Dei Tre Secoli. Il
sindaco in persona ha chiesto che entrambi i vostri giovini partecipino al torneo.
Quindi sono venuto a chiedere il vostro consenso per l'iscrizione di entrambi"
spiegò Camille

"Effettivamente è da un po' che non vediamo un combattimento sportivo. E poi


potrebbe essere una buona occasione per conoscere nuove persone e fare
un'esperienza interessante. Secondo me, dovrebbero partecipare" disse Wysin a
Soren

Riflettendoci su per qualche secondo, Soren acconsentì

"Splendido! Comunicherò il tutto al sindaco. C'è solo un piccolo problema: il


sindaco mi ha chiesto di allenare solo Wineso per il torneo. Quindi a meno che non
troviate un allenatore per Shadow, credo si debba arrangiare da solo" disse
Camille

La voce di Ren rimbombò nella sala

"Lo addestrerò io"

"Tu, senza offesa caro mio, ma non sembri uno spadaccino. Non saprai neanche
tagliare un oggetto in volo" rispose Wineso ridendo e scendendo dal piano di
sopra, assicurandosi di non avere Festus alle calcagna

Senza proferire parola, Ren prese una pietra dalla tasca del pantalone (non
chiedetemi perché avesse una pietra in tasca) e la lanciò in aria. In un lasso di
tempo brevissimo, estrasse la spada e ridusse in pezzi quel sasso

"Dicevi?" ribatté Ren


"Allora mi sa che Shadow ha trovato il suo istruttore. Sei d'accordo figlio mio?"
chiese Soren

"Beh, come potrei rifiutare l'offerta di colui che mi ha salvato" rispose Shadow

"Splendido! Vi ricordo inoltre che il giorno prima dell'inizio del torneo, verrà
annunciata una fantastica sorpresa. Ora se mi permettete, vado a riferire al
sindaco. Arrivederci e buon proseguimento di giornata" e Camille se ne andò

"Partiamo subito?" chiese Shadow impaziente

"Caro, il nostro amico è appena arrivato, sarà stanchissimo" rispose Soren

Mettendo una mano sulla spalla di Soren, Ren rispose

"Posso concedergli qualche minuto. Il tempo per una breve introduzione"

Shadow, felice come un bambino in un negozio di caramelle, si era già fiondato in


giardino

"Ha energie il ragazzo" disse Ren, uscendo

Arrivato in giardino, vide Shadow che iniziava a menare fendenti e stoccate contro
un manichino di paglia con una spada di legno.

"Piano, frena il guerriero che è in te. In questo torneo, dovrai combattere con
astuzia. Dovrai combattere come un legionario, non come un oplita

"un'oplita? Cosa vuol dire ?" chiese Shadow giustamente incuriosito

"Quando sarà il momento, te lo dirò. Per ora, fammi vedere come combatti" disse
Ren, estraendo la sua spada

Shadow partì alla carica, ma nessuno dei suoi attacchi arrivò in porto. Ren li
schivò con molta facilità

"Attaccare senza senso sperando di ferire il bersaglio, non fa che diminuire le tue
chance di vittoria" spiegò Ren
Nel mentre, qualcuno aprì il cancello che dal vialetto principale dava sul giardino.
Era una ragazza poco più piccola di Shadow. Aveva lunghi capelli rossicci,
lentiggini, occhi verdi e un neo sulla gota sinistra. Indossava un abitino di seta
color rosso porpora, orecchini dorati e un anello di metallo al medio destro.
Quando la vide, Shadow si portò la mano destra sugli occhi, cercando di non
incrociare il suo sguardo

"Ciao tesoruccio" esclamò la ragazzina

Shadow era diventato rosso come un serrano

"Ehm, tu chi saresti?" chiese Ren

"Io? Io sono semplicemente la sua amata. Lui ucciderebbe per me. Piuttosto, tu chi
sei?" rispose la ragazzina con voce viziata

"Un suo parente. Addestro Shadow" rispose Ren, cercando di non strangolarla e
buttare il suo cadavere nel secchio dell'umido

"Tu saresti un Galatean? Ma se sembri un poveraccio della periferia. Non hai


stile, non sei raffinato come me e come il mio tesoruccio. Shadow, perché perdi
tempo con questa plebaglia?" chiese lei

"Sasha, per favore torna domani. Ora mi stai facendo perdere quei pochi minuti
che ho per allenarmi per il torneo" spiegò lui

"Quindi anche te parteciperai al torneo? Ma che meraviglia! Parteciperò anche


io! Tu piuttosto non riusciresti a battere neanche mia sorella: con le sue due spade
ti sconfiggerebbe all'istante" rispose lei, ovviamente insultando Ren

Nel mentre Wineso assisteva al tutto dalla finestra del primo piano

"Se questo qui la sgozza, sai che divertimento a vederlo prendere le mazzate da
Festus?" pensò Wineso ridacchiando tra sé e sé

Ren prese la parola e il tono della sua voce cambiò:

"Allora, non ti è chiara una cosa, razza di minorata mentale: io sto addestrando
questo ragazzo perché vedo del potenziale in lui. Quanto a tua sorella, non è
minimamente paragonabile a me. Se la vedo, le disinstallo le articolazioni a
ceffoni Quindi o te ne vai o ti spezzo quelle gambine che ti ritrovi" disse lui,
minacciandola e puntandole una daga sul petto

Palesemente intimorita ma cercando di non darlo a vedere, Sasha se ne andò,


insultandolo in 800 lingue diverse.

"Perdona Sasha, lei è..."

"Una figlia di papà testa di minchia?" Chiese Ren interrompendolo

"Precisamente" rispose Shadow

Nel mentre, uno dei maggiordomi li chiamò per la cena

"Uffi!" Sbuffò Shadow

"Continuiamo domani, tranquillo"

Andarono a mangiare un tacchino "GROSSO COSÌ" con contorno di patate al


forno e verdure varie

Ren finì prima di tutti e si fiondò in giardino, portando con sé un quadernino

Una volta che tutti ebbero finito e la luna era già alta nel cielo, Ren rimase in
giardino, colpendo con la spada il manichino e scrivendo sul quaderno

"Cosa sta facendo?" Chiese un maggiordomo uscito per prendere una boccata
d'aria

"Io? Sto solo preparando gli esercizi per preparare Shadow al torneo. Ho quasi
finito e andrò a letto" rispose Ren.

"Ok milord, buonanotte" rispose lui

Ren ricambiò. Per la stanchezza si addormentò in giardino, cullato dall'erba e da


una leggera, ma fresca, brezza.

Il giorno dopo, fu il primo giorno vero e proprio d'addestramento per Shadow


"Allora, per prima cosa ho creato tre schemi d'attacco: schema d'attacco Alfa,
schema d'attacco Beta e schema d'attacco Gamma" iniziò Ren

"Capito" rispose Shadow

"Questi tre schemi ti aiuteranno a fronteggiare tre tipi di lottatori: spadaccini,


berserker (quelli che combattono con l'ascia) e i tattici (quelli che combattono con
daghe e pugnali). Di questi schemi ci saranno diversi moduli di combattimento, ma
per ora ci importano poco. Cominciamo dai lottatori tattici" disse Ren, estraendo
entrambe le sue daghe

"perché partiamo proprio da loro e non dagli spadaccini?" chiese Shadow


giustamente incuriosito

"Quelli di cui ti devi preoccupare sono quelli che, anche senza spada, riescono a
muoversi molto velocemente e riescono a recarti danni, anche molto elevati.
Attaccami" e Shadow ubbidì

Mentre Ren si difendeva, notava delle imperfezioni nei movimenti di Shadow, in


particolare nella posa pre-lotta

"Meglio rispetto a ieri, hai attaccato con maggior convinzione e con più
intelligenza, ma non sei ancora in grado di combattere nel torneo. La forza di un
combattente si misura in tre passaggi: abilità nell'usare la propria arma, la
propria intelligenza e la posa pre-lotta. Te non riesci a trovare armonia nella tua
posa e per questo non riesci a mettere in difficoltà nessuno" spiegò Ren

"La fai facile tu, sai già combattere e anche da più tempo di me" replicò Shadow
frignando

"In realtà ho imparato a combattere poco tempo fa. Ora copia le mie mosse: piede
destro a perno"

e Shadow ubbidì

"entrambe le mani sull'elsa"

e Shadow ubbidì ancora


"metti la spada in obliquo, in modo che tagli perfettamente la tua faccia a metà"

e anche stavolta Shadow ubbidì

"e ora prova a colpirmi"

Shadow chiuse gli occhi, respirò profondamente e... riuscì a procurargli una ferita
sul braccio, facendolo sanguinare

"Vedi? Hai trovato armonia nella tua posa e sei riuscito a farmi male!
Complimenti!" disse Ren abbracciandolo

E i giorni prima del torneo passarono in fretta e furia: Ren insegnava a Shadow
quel che poteva, aiutava Wysin in casa e con le mansioni domestiche - pulire i
pavimenti, apparecchiare e sparecchiare la tavola e altre cose - e legava sempre di
più con Benedetta, nonostante lei non lo riconoscesse. Benedetta, in una delle loro
chiacchierate, raccontò qualcosa di più sul suo passato: durante una passeggiata
in montagna con la sua famiglia, si era offerta di accompagnare la madre a
raccogliere dei funghi per farne una zuppa per la cena. Purtroppo durante la
raccolta furono attaccate da alcuni briganti: la madre riuscì a salvarla, ma lei
venne rapita, molestata, violentata e infine...uccisa. Da quel momento, suo padre
iniziò a diventare paranoico e iperprotettivo nei suoi confronti. Inoltre, raccontò
anche che le mancavano i suoi amici. Ren accusò molto questa affermazione,
anche a lui mancavano.

Il giorno prima dell'inizio del torneo, l'intera famiglia dei Galateans (ma tutti per
davvero) si riunirono nel villone di Wysin e Soren. Ren osservava queste persone
che, una ad una, entravano nel grande salone allestito a dovere. Ma tra questi
invitati, spuntò un viso molto familiare: era la zia Carmela. Cosa ci faceva sua zia
li?

"Carmen tesoro, che piacere rivederti" disse Wysin prendendole le mani"

"Vale lo stesso per me, sorellona" rispose la zia, baciandole la guancia

La zia voltò lo sguardo verso Ren, gli fece l'occhiolino e mimò con la bocca
"buona fortuna" e andò in cucina a prendere qualcosa da mangiare
Nel mentre, Soren arrivò nel salone, vestito tutto d'un pezzo e richiamò a sé
l'attenzione

"Grazie a tutti per essere qui in questo giorno speciale. Come saprete, domani i
nostri Shadow e Wineso parteciperanno al torneo per festeggiare il centenario
della fine della Guerra dei Tre Secoli, ma c'è un piccolo cambio di programma:
infatti per volere del sindaco parteciperanno anche gli istruttori dei partecipanti,
tranne Camille che non potrà partecipare poiché malato. In questi giorni, il nostro
Wineso ha affinato le sue tecniche di combattimento, ma neanche Shadow si è
adagiato sugli allori. E' diventato una spietata macchina da guerra. Tutto grazie al
suo istruttore. Prego vieni avanti amico mio" e Ren si mise accanto a Soren,
accompagnato da una moltitudine di applausi

"Grazie, grazie mille. Ma è a questo fenomeno che dovete fare gli applausi.
Shadow vieni qua" e un'altra ondata di applausi rimbombò nella sala

"Allora, mostriamo ai nostri ospiti cosa hai imparato in questi giorni?" Chiese Ren
sfidandolo

"Contaci" rispose Shadow sguainando la spada

Ed entrambi si misero a combattere per impressionare il pubblico. Quella più


colpita fu Benedetta, poiché il modo in cui quello "sconosciuto" lottava le era
molto familiare, tanto che iniziò a cercare di capire chi fosse quello sconosciuto e
perché le ricordasse così tanto Ren.

CAPITOLO 10: IL TORNEO DEL POTERE

La serata passò in fretta e il primo giorno del torneo cominciò. Shadow non
riusciva a contenere l'emozione e Wineso continuava a vantarsi con cugini e zii che
lui avrebbe vinto sicuro io torneo

"Sei pronto?" chiese Ren a Shadow

"Ho un ansia della madonna" rispose Shadow

"Rilassati, riuscirai a fare cose incredibili. Poi ci sarò io a suggerirti tutto dagli
spalti" lo rassicurò lui
Dopo questa affermazione, l'intera famiglia dei Galateans si avviò verso il grande
stadio costruito in queste settimane pre-torneo, ai margini della città vicino alla
porta sud.

Quando Ren entrò nell'arena non poteva credere ai suoi occhi: era enorme e
imponente. Sopra gli spalti vi erano varie stoffe a proteggere dal sole gli
spettatori, come il velarium nel Colosseo ai tempi d'oro dell'Impero Romano

Una volta che tutti gli spettatori furono assegnati ai loro posti e che tutti i
combattenti (esclusi per il momento gli allenatori) si sistemarono nello
"spogliatoio" dell'arena, il sindaco iniziò il suo discorso:

"Benvenuti a tutti per festeggiare il centenario dalla fine della Guerra dei Tre
Secoli" e un boato di applausi riempì lo stadio

"Da ogni landa di Astoria si sono raggruppati combattenti molto promettenti, dalle
montuose terre innevate del Nord fino alle desolate terre dell'Orchonidon. Ma ora
basta parlare: CHE IL TORNEO ABBIA INIZIO!!" e un fragoroso applauso venne
accolto da tutti gli spettatori.

I primi due ad impugnare le armi furono Shadow e un ragazzino poco più grande
di lui chiamato Viktor. Brandiva una spada a doppia lama dal manico ricurvo e
dalle lame contundenti.

"Allora, con lui devi attuare lo schema Alpha, tattica 03. Cerca di effettuare colpi
netti e veloci, non pensare troppo a dove colpire: colpisci e basta. E ricorda, trova
l'armonia nella tua posa da battaglia, troverai l'armonia nel combattere. Un'ultima
cosa: Audaces Fortunas iuvat" spiegò Ren a Shadow

"Che vuol dire?"

"La fortuna aiuta gli audaci. Ora vai a spaccare i culi dei tuoi avversari" concluse
Ren dandogli il cinque

L'entrata sia di Viktor che di Shadow fu accompagnata dal suono di trombe e


tromboni.

"E' meglio che ti togli dai piedi nanetto. Il torneo è praticamente mio" disse Viktor
preparandosi a combattere
"Audaces Fortunas iuvat, ma chi troppo vuole nulla stringe" e Shadow partì
all'attacco

Viktor riuscì a parare il primo colpo di Shadow e riuscì a contrattaccare, menando


un fendente contro il braccio sinistro di Shadow, ferendolo leggermente. Shadow si
riprese, lo guardò fisso, chiuse gli occhi tirò un respiro profondo, e partì alla
carica

"Ma cosa..." Viktor non riuscì a finire l'esclamazione che Shadow cominciò a
menare fendenti veloci e precisi

"Ma quella tecnica di combattimento, quella velocità..." pensò Benedetta, ormai


convinta che Ren c'entrasse qualcosa, ma non sapeva come

Durante un momento di distrazione di Viktor, Shadow riuscì a mettere alle strette


l'avversario, lanciandolo contro il muro con un fendente potentissimo e gli fece
dichiarare la sconfitta, seguita da un fragoroso applauso e fischi d'approvazione
dalla folla

"Eddaje cazzo, non gli hai dato tregua" esultò Ren dandogli il cinque

"Adesso tocca a te. Sfasciali anche da parte mia" disse Shadow dandogli delle
pacche sulla spalla

Quando Ren entrò nel campo da battaglia, l'intera arena esplose in un applauso
fragoroso. L'intera famiglia dei Galateans, in particolare Benedetta; applaudirono
più forte degli altri. L'avversario di Ren era un combattente di nome Giampaolo
che come arma aveva una spada corta ma grossa e affilata.

"La tua corsa al trofeo termina ancor prima di comicniare" disse Giaampaolo
battendo il pugno destro contro il petto

"Non cantar vittoria troppo presto"

Giampaolo partì all'attacco, tirando un fendente in salto molto forte, che fu parato
abilmente da Ren, che venne sbalzato all'indietro per il contraccolpo. Ren si
scrocchiò il collo e le mani e partì al contrattacco, colpendo con una stoccata
bassa il fianco sinistro del suo avversario, che apparte qualche lieve smorfia di
dolore, era rimasto in piedi e non mostrava segni di cedimento
"Resistente, eh? Vediamo se resisti a questo" pensò Ren partendo all'attacco.
Indietreggiò abbastanza e cominciò a correre verso Giampaolo, buttando per terra
la spada il più lontano

"Questo è tutto sciroccato. Sapevo che era idiota ma non pensavo così tanto" disse
Sasha, che si era seduta accanto a Wineso e Shadow

"Concordo" rispose Wineso, cercando di distogliere lo sguardo di Sasha da


Shadow

Non appena Ren fu abbastanza vicino a Giampaolo, tirò fuori le daghe, le cui lame
furono circondate da una fiamma nera accesa. Vedendo la confusione sul viso di
Giampaolo, Ren tentò di sfruttare il leggero momento di vantaggio. Giampaolo
infatti subì colpi abbastanza importanti al costato, facendolo indietreggiare di
diversi metri. Ma nemmeno questo gli fece affievolire la fiamma del desiderio di
sconfiggere il nemico. Lo scontro andò avanti per ore, fino a giungere alla sera.
Tentando un colpo finale, con la sua spada alzò un polverone creando una nebbia
abbastanza fitta. Ren faticava a vedere perfino la punta del suo naso, per farvi
capire. Giampaolo sgattaiolò quatto quatto dietro di lui e gli menò un fendente
lungo la schiena, facendolo sbalzare via per diversi metri

"Ma perché tutti hanno una fissa nel sfasciarmi la colonna vertebrale?" pensò Ren
rialzandosi

"Povero piccolo illuso, non puoi competere contro di me. E' meglio che ritorni
dalla tua mamma, oppure dalla tua fidanzatina" disse Giampaolo con tono di
scherno

"Lo sai una cosa?" rispose Ren rialzandosi tra gli applausi del pubblico"Io non ho
una fidanzata, e mia mamma non so dove sia. Ma conosco una ragazza... una
ragazza che mi ha fatto perdere la testa" urlò, levandosi con forza la mantellina
che fino ad ora gli aveva nascosto il viso "E per lei io scalerei montagne,
prosciugherei fiumi, farei di tutto pur di proteggerla"

Benedetta guardò la scena con un pizzico di commozione e anche di imbarazzo,


poiché Wysin aveva capito subito che il discorso era rivolto a lei e le aveva rivolto
uno sguardo malizioso ma divertito
A quel punto, Ren chiuse gli occhi, si portò la mano destra sul volto coprendo
l'occhio sinistro, lasciando lo spazio tra il medio e l'anulare per poter vedere,
riaprì gli occhi e con un urlo di rabbia trascinò la mano lungo la faccia fino a
sotto l'orecchio destro. In quel momento, un alone di fumo nero lo avvolse e
quando si diradò, Ren richiamò a sé la spada, che cominciò ad emanare un'aura
oscura e partì all'attacco menando fendenti a ripetizione. Giampaolo per un breve
lasso di tempo riuscì a resistere agli attacchi, ma alla fine venne sopraffatto e
incassò una ferita gravissima lungo il braccio sinistro, portandolo alla resa. Ci fu
un secondo di silenzio per comprendere ciò che stesse succedendo e poi l'arena
esplose in un tumulto di applausi, grida e fischi d'approvazione.

"Grandeeee!!!! Un mostro sei, un mostro!!!" disse Shadow correndo ad


abbracciarlo

"Qualcuno mi prometta che non dovrò più rifarlo" rispose Ren accarezzandogli i
capelli e reggendosi sulla spada

Subito dopo arrivò Benedetta

"Ren, io... da quanto tempo tu..." ma non fece in tempo a finir la frase che Ren la
baciò. "Da quando ti ho messo gli occhi addosso" rispose lui. Allora Benedetta si
lasciò andare ad un bacio romantico e per la prima volta, si sentiva libera da
qualsiasi problema

E così si concluse la prima giornata di combattimenti.

Gli incontri a venire furono più o meno uguali: tutti i combattenti diedero sfogo
alle loro abilità, ma si sa: solo i più forti e impavidi riescono ad arrivare fino in
fondo. Anche Wineso non fu da meno: grazie alle sue abilità, affinate anche grazie
all'addestramento con Camille, riuscì a sbalordire il pubblico tanto da essere nella
top 3 dei combattenti più promettenti del torneo dietro a Ren e Shadow.

Ma con Ren e Shadow era tutta un'altra storia: i loro duelli erano i migliori poiché
più imprevedibili e ricchi di azione, lasciando di stucco ogni volta il pubblico.
Durante il loro dominio al torneo, Ren dovette affrontare una spadaccina alla pari
(se non più forte) di Giampaolo: si chiamava Sofia. Lei aveva lunghi capelli biondi
e occhi azzurri. Indossava un top bianco e magenta, dei pantaloni sempre dello
stesso colore e le scarpe sempre bianco e magenta. La sua spada aveva la lama
grigia e l'elsa sempre magenta. La battaglia durò anche di più di quella contro
Gianpaolo. Ma pure stavolta Ren riuscì ad uscirne vittorioso, anche se con
molteplici ferite al costato, sulle braccia e sul collo. Per Shadow, le battaglie
sembravano un gioco per trascorrere il tempo, visto che i duelli contro di lui
duravano meno di 3 ore.

I giorni passarono e Ren e Shadow arrivarono in finale nelle loro categorie: Ren si
doveva scontrare contro una combattente di nome Melissa che combatteva con due
daghe d'ossidiana, mentre Shadow si doveva scontrare contro...suo fratello Wineso

Non ci vien detto come si svolse la sfida tra Shadow e Wineso, ma dai resoconti
vinse Shadow all'ultimissimo istante, dopo un altro tentativo di omicidio da parte
del fratelllo che tentò di recidergli la gola. Shadow si aggiundicò il titolo di
campione junior del torneo.

Intanto, Ren si preparava al suo scontro finale

"Semplicissimo: schema gamma tattica 43. Colpi alle gambe e poi sul petto" pensò
Ren entrando nell'arena

Anche stavolta Sasha si sedette accanto a Shadow.

"Che bello! Ora mia sorella farà il culo a strisce al tuo maestro" disse lei con
quella sua vocina da so tutto io

"Seeeeeee, speraci. Ma tu lo sai si, che se Ren combatte, a tua sorella le fa un culo
così" rispose Shadow infastidito

Nemmeno il tempo di prepararsi psicologicamente, che Melissa partì subito


all'attacco. Ma al posto delle daghe impugnò un'ascia molto affilata che aveva
sulla schiena. Melissa tentò un primo attacco che Ren riuscì a schivare per pura
fortuna. Ma al secondo attacco, Ren venne colpito sul polpaccio. E continuò così
per tre ore: schivare, difendersi ed incassare i colpi

"Allora ti arrendi?" chiese Melissa in tono di scherno a Ren, visibilmente stremato

"Eh, guarda. Aspetta che cerco il cazzo che me ne frega" rispose Ren, che
finalmente, nonostante le numerose ferite, cominciò a sferrare attacchi combinati
tra Spada e daghe, per non darle tregua. Ma niente da fare, Melissa era in netto
vantaggio. Con una mossa abilissima, fece perdere la spada e le daghe al suo
avversario e a metterlo in ginocchio.

"Mi avevano detto che eri forte. Ma invece aveva ragione mia sorella Sasha: sei
più debole di una mosca" disse Melissa preparandosi al colpo di grazia

Ma qualcosa di strano accadde: prima che Melissa potesse tagliare la testa a Ren,
quest'ultimo bloccò il colpo con una mano, frantumando l'ascia. Il pubblico, i
giudici, tutti erano stupiti. Ren chiuse gli occhi, respirò, gli riaprì, ma stavolta
erano neri. Ren colpì il petto di Melissa con il palmo della mano, facendole fare un
volo fino all'altro capo dell'arena. Una nebbia nera cominciò ad addensarsi sul
campo di battaglia, l'aria si fece di colpo pesante, la temperatura scese
rapidamente, nelle sue mani cominciarono ad ondeggiare bracieri neri. Le sue
armi ritornarono nei loro rinfoderi e scomparvero. Al loro posto, dietro la sua
schiena comparve una grande falce nera e appuntita. Lo sguardo di Ren incrociò
quello della ragazza e per un momento, lei si sentì togliere il respiro, come se
stesse avendo un infarto. Vampate di fuoco nero avvolsero gli avambracci di Ren,
che cominciò ad avvicinarsi a Melissa facendo roteare la falce. In un lasso di
tempo brevissimo, Ren la prese, la scagliò verso l'alto con forza inaudita e
cominciò a colpirla con la falce. Nonostante fosse tutto sfocato a causa della
foschia, nel cielo si vedevano le scintille che venivano a formarsi quando la falce
colpiva l'armatura della sfidante. Fino a quando Ren, lanciando un urlo pieno di
determinazione e rabbia, la colpì duramente, facendola cadere per terra e facendo
tremare l'intero stadio. La nebbia si diradò. L'aria tornò normale. La temperatura
risalì. Dopo di lei, anche Ren tornò nell'arena cominciando ad avvicinarsi con fare
minaccioso roteando la sua arma. E quando fu sul punto di tagliarle la testa, i suoi
occhi diventarono bianchi e disse:

"Allora, ti arrendi?"

Stremata dalla lunga battaglia e dalle batoste subite, Melissa alzò il pollice in su.
Un fragore di applausi e urla d'approvazione si sostituirono al silenzio tombale di
qualche minuto prima. Ren alzò la falce e gli spettatori urlarono di più.

"VICTORIA NON EX SCUDO, SED EX GLADIO EVENIT!!!!" urlò Ren, facendo


tornare le sue vecchie armi

Tempo pochi secondi, i Galateans, Benedetta, Shadow e quella gran cagacazzi di


Sasha gli corsero in contro. Sasha corcò di insulti la sorella, chiamandola scarsa e
codarda, mentre gli altri lo alzarono in trionfo. I due vincitori del torneo, Shadow
e Ren furono premiati con la gloria, l'onore e na scatafratta di soldi (che Ren non
accettò)

Alla premiazione, oltre alla medaglia, a Ren venne dato un rotolo di pergamena da
un omino basso vestito in modo elegante. La premiazione avvenne tra urla e
applausi.

Finita la cerimonia, Ren e Benedetta se ne andarono mano nella mano. E non si sa


come, tutto si fece buio. Una foschia bianca li avvolse e in un attimo sparirono...in
mezzo alle urla di terrore della gente...

CONTINUA...

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